Il Quindicinale 1078 - 28 novembre

QUARTIER DEL PIAVE

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1078 Informazione cultura e tempo libero Anno XLIII n.21 | 28 novembre 2024 | € 2,50

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Bruno Barel

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PRIMO PIANO

Per fortuna la vittoriesità esiste.

Anche all’ombra del Campanile di San Marco Serravallese, per nascita e orgoglio d’appartenenza, l’avvocato Bruno Barel è appena stato nominato Procuratore di San Marco.

Una carica che all’epoca della Serenissima era seconda solo a quella del doge. A lui ora compete la salvaguardia, il restauro e la gestione della

di Claudia Borsoi

A

Serravalle è nato e a Vittorio Veneto ha voluto mantenere saldamente, e anche con orgoglio, le radici. Venezia è la sua seconda casa: l’ha conosciuta per lavoro, frequentando il Tar del Veneto e insegnando all’università Ca’ Foscari, ed è anche entrata nel suo cuore, visto che la moglie è veneziana e qui sono nati i due figli. Venezia è la città a cui ha deciso, ora, di dedicare la sua terza giovinezza.

L’avvocato Bruno Barel è il nuovo primo procuratore di San Marco, carica che ai tempi della Repubblica di Venezia era seconda solo a quella del doge. Dopo aver maturato un’esperienza triennale come “semplice” procuratore, ora gli è stato affidato per i prossimi tre anni l’onore e l’onere di essere primo procuratore del consiglio

basilica di Venezia e del suo celebre campanile.

Ma Bruno Barel, tra successi professionali e riconoscimenti prestigiosi, resta attaccato alla sua Vittorio Veneto, dove è cresciuto contando su impegno, lavoro (da ragazzino ha lavorato anche in bacologia) e passione, dove si è dedicato all’attività amministrativa, dove – chi se lo ricorda?

– ha ideato e voluto tenacemente la pista ciclopedonale lungo il Meschio della Procuratoria di San Marco, ente privato – i procuratori vengono in parte nominati dal ministro dell’interno e in parte dal patriarca di Venezia - cui compete la salvaguardia, il restauro e la gestione della basilica di Venezia, del campanile e delle loro pertinenze.

La sfida della periferia «Sono rimasto molto legato alla mia città – sottolinea l’avvocato -, mi considero un serravallese docg». Nato nel 1952 in via Roma, in tutti questi anni Barel ha mantenuto saldi legami con la sua città e con tanti vittoriesi con i quali ha condiviso, da ragazzo, i banchi del liceo “Flaminio” e poi quelli del consiglio comunale tra gli anni Ottanta e Novanta.

A Vittorio Veneto ha deciso di rima-

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nere con la sua famiglia anche dopo la scomparsa dei genitori. «Sono riuscito addirittura a portare a Vittorio Veneto, per viverci, mia moglie Gabriella, che da veneziana doc non aveva intenzione di lasciare la sua città: mi ha fatto un grande regalo – confida il professionista -. I nostri figli Ester e Giovanni, sebbene nati a Venezia, sono cresciuti a Vittorio Veneto: qui ci sono scuole di qualità e di tradizione, una buona qualità di vita che venendo da fuori si apprezza ancora di più; c’è molto verde, l’aria è pulita; a breve distanza ci sono il mare e le montagne, l’autostrada è a due passi. Qui c’è un piccolo paradiso: hai tutto quello che ti serve per vivere

Bruno Barel

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PRIMO PIANO

Bruno Barel con la moglie Gabriella

bene e anche per avere relazioni sociali, trasporti e servizi. Ho così deciso di piantare il mio compasso a Vittorio Veneto». Per Barel sentirsi parte di una comunità è sempre stato molto importante: «Rimanere a Vittorio Veneto, facendo il pendolare per molti anni su Padova, Venezia e Treviso, mi ha permesso di tenere vive tante amicizie di gioventù. Uscire di casa e salutare le persone che incontro mi dà un grande senso di umanità e serenità.

Vivere tutta la vita nello stesso luogo potrebbe essere anche un limite, ma nel mio caso lo sento come un valore e un riferimento solido».

A poca distanza da Vittorio Veneto, prima a San Vendemiano e poi a San Fior, è ancora collocata una delle sedi dello studio legale associato BM&A che ha fondato nel 1991 e che oggi ha sedi anche a Treviso, a Verona e a Milano. «Mi dicevano, quando ho iniziato la professione da solo dopo una esperienza vittoriese

Il Quindicinale 6 | Giovedì 28 novembre 2024

col mio primo maestro, l’avvocato Alberto Steccanella, che se volevo contare avrei dovuto andare subito a Milano – ricorda -. Credo di avere invece dimostrato che non conta il luogo dove si fissa una sede professionale, bensì la qualità del lavoro e il team dei colleghi e collaboratori: noi siamo partiti in 4, ora siamo in 60, con un’età media fra i 35 e i 40 anni, più donne che maschi. Un risultato certificato anche dal premio nazionale “TopLegal Awards”, vinto più volte, e il 20 novembre a Milano ci siamo presentati come finalisti nazionali, ossia nella rosa dei primi dieci studi selezionati da una giuria di esperti, in ben 9 specializzazioni. Il Nord-Est è competitivo non solo per le attività produttive, ma anche per i servizi professionali».

Self-made man Barel è quello che si definisce, con un

termine inglese, un self-made man, una persona il cui successo sociale e professionale è dovuto esclusivamente alla sua forza di volontà e al suo spirito di sacrificio. Riavvolgendo il nastro della sua vita, l’avvocato ricorda con orgoglio le umili origini della sua famiglia, i sacrifici fatti dai suoi genitori, Ines e Giovanni, per farlo studiare, perché “studiare rende liberi”. Dai banchi del liceo classico “Flaminio” è poi passato all’università di Padova, facoltà di giurisprudenza, ospite con borse di studio della Fuci al collegio universitario Gregorianum. Ed è diventato subito ricercatore di diritto internazionale, e poi professore, dopo avere preso 30/30 in tutti gli esami ed essersi laureato in quattro anni con 110/110 e lode.

Nel frattempo, nelle estati del liceo e dell’università, ha imparato a misurarsi col lavoro. «Il mio primo lavoro è stato di operaio nella bacologia Mozzi, a due passi da casa. Avevo 15 anni e d’estate assumevano studenti per spostare i graticci con i bachi da seta e i bozzoli. E il ragionier Forin mi ha versato regolarmente i primi contributi: li ho ritrovati al momento del calcolo della pensione da docente universitario – racconta -. Dopo qualche anno, il mio insegnante di liceo Aldo Toffoli, allora anche sindaco, mi propose di lavorare in estate nella biglietteria della piscina comunale da poco inaugurata. Una scuola di vita: mi ha insegnato a rispettare il lavoro, ogni tipo di lavoro. I miei genitori non avevano potuto studiare, avevano la quinta elementare. Mio padre, dopo anni in un campo di concentramento inglese nel deserto africano, aveva trovato lavoro come autista di autobus, mamma aveva un negozio di scarpe in piazza Flaminio, poi chiuso quando io sono nato. Ma avevano capito tutto della vita: “la dignità del lavoro”, “studiare rende liberi”, parole che ho fatte mie. La mia più grande soddisfazione è stata vedere i professori dell’università, il giorno della laurea, festeggiare con me e i miei genitori.

Appena in tempo: due anni dopo, mio papà è morto».

Che l’avvocato avesse una marcia in più, lo dimostrò fin da subito. Vinse un concorso per diventare funzionario della Commissione europea, uno dei 10 vincitori su 7.000 partecipanti di tutta Europa. «Mi diedero del matto in tanti quando rinunciai ad

PRIMO PIANO un lavoro prestigioso a Bruxelles e ad uno stipendio favoloso. Non mi pentii mai di quella scelta difficile – sottolinea oggi -. Avevo cominciato a fare contemporaneamente due lavori che sentivo miei, l’avvocato e il docente universitario, guadagnavo poco, ma ero felice. E potevo condividere un altro pezzo di vita con mia madre». 42 gli anni di università, dedicati al diritto dell’Unione europea e al diritto internazionale privato, poi la pensione, e 46 di avvocatura, che continuano con entusiasmo immutato.

Mettersi al servizio della propria comunità Barel tra gli anni Ottanta e Novanta ha avuto anche una esperienza politico-amministrativa nella DC di Moro, Zaccagnini, Anselmi e, a Vittorio Veneto, di Uliana, Toffoli, Botteon, Meneghin, De Bastiani, De Nardi, Cais, Tonin: 15 anni da consigliere comunale, cinque da consigliere provinciale. E due, dal 1990 al 1992, come assessore all’urbanistica durante l’amministrazione Botteon. Fu in quegli anni – forse in pochi lo sanno - l’ideatore della pista ciclabile lungo il Meschio. «Lavoravamo nell’ufficio sopra le Poste. C’erano due architette, Rosita Martinuzzo e Wanda Antoniazzi. Inserimmo una variante urbanistica detta “di sintesi”, poi adottata agli inizi del 1992, un tracciato lungo il Meschio, dalle sorgenti e giù giù addirittura fino alla confluenza nel Livenza, a Sacile, sperando che gli altri comuni coinvolti ci seguissero.

Molti obiettavano: la città ha già tanti sentieri collinari nel verde, perché farne un altro? Io spiegavo che quella ciclabile sarebbe stata tutt’altra cosa, la spina dorsale della città, un libro aperto sulla sua storia anche economica e sociale, non solo urbanistica». Ci sono poi voluti molti anni per trovare le risorse e realizzarla e ancora solo in parte. Ma la storia ha dato ragione a quella intuizione e a quella scelta amministrativa.

L’esperienza in politica è stata per Barel un importante capitolo della sua vita. «Non solo i colleghi, ma anche i miei avversari politici di allora sono poi diventati amici, per sempre.

C’era talora un confronto aspro, ma sempre basato sul rispetto: quel tipo di politica mi piaceva e mi ha fatto capire i valori di fondo della democrazia, e anche la difficoltà dell’amministrare.

Ho sempre sollecitato i giovani a mettersi in gioco subito, nelle loro realtà locali, perché la democrazia comincia lì, e richiede fatica e compromessi dignitosi». Le nuove generazioni sono ossigeno anche per Vittorio Veneto.

«Bisogna aprire le porte delle scuole superiori e dire a quei giovani – la sollecitazione di Barel - che sono già in grado di assumersi delle responsabilità con l’energia e l’entusiasmo che li caratterizza. Per tanti decenni il liceo “Flaminio” ha forgiato nuovi amministratori pubblici. Poi la città si è ripiegata su sè stessa ed ha perso la capacità di volare alto.

Oggi, di fronte ad un cambiamento epocale, più che mai occorre allargare lo sguardo al mondo, ricordando che Vittorio Veneto non è un’isola, ma è parte del mondo e ne subisce le sorti. Rischia di essere emarginata: l’economia della conoscenza valorizza le metropoli e vi attrae i giovani talenti. E la popolazione cala e invecchia. Per fortuna la vittoriesità esiste. Ci sono molte persone, con radici vittoriesi ed esperienza di successo ovunque, pronte a dare una mano disinteressatamente per rigenerare la città del cuore». In questa direzione Barel ha già offerto disponibilità all’amministrazione comunale per dare vita ad una comunità energetica rinnovabile, come ha già fatto in molte parti del Veneto. E ha coinvolto alcuni amici, come Francesco De Bettin, presidente della DBA Group, azienda trevigiana di ingegneria, quotata in borsa e con un migliaio di ingegneri, in Italia e all’estero, fondata dai quattro fratelli De Bettin da Costalissoio (frazione di Santo Stefano di Cadore, nel bellunese ndr) che hanno studiato al collegio “Dante” prima di diventare tutti ingegneri ed imprenditori di fama internazionale. Tanto più che Raffaele De Bettin, amministratore delegato, vive a Vittorio Veneto, dove anima il team di judo, e, ne è sicuro l’avvocato, non potrà mai dire di no alla sua città.

La terza giovinezza «Conclusa la mia attività accademica, ho accettato – racconta – la richiesta di dedicare la mia terza giovinezza, oltre che alla professione forense, alla salvaguardia e alla gestione di un bene patrimonio culturale dell’umanità, oltre che della cristianità: la basilica di San Marco. Un incarico che mi è stato affidato dal ministro dell’interno

e dal patriarca di Venezia, prima per tre anni di apprendistato, ed ora per altri tre anni come primo procuratore. È un servizio gratuito che ho accettato di prestare con entusiasmo, anche se richiede grande lavoro e comporta grandi responsabilità. Per fortuna collaboro con colleghi prestigiosi e competenti, e con una sessantina di collaboratori molto motivati ed esperti». Ad affiancarlo ci sono il professor Renato Brunetta, ex ministro, il dottor Renato Poletti, ex dirigente ministeriale e amministratore di varie fondazioni culturali, il notaio Paolo Chiaruttini, l’architetto Alberto Torsello, monsignor Angelo Pagan, vicario patriarcale, e la dottoressa Chiara Boldrin, che, all’unanimità, lo hanno eletto primo procuratore.

La basilica e il campanile sono visitati da circa tre milioni di persone all’anno e sono in corso lavori di restauro per una decina di milioni di euro per rimediare ai danni dell’alluvione del 2019 Giovedì 28 novembre 2024 | 7

Bruno Barel alla Scuola Grande di San Rocco di Venezia

Il Quindicinale

NOTIZIE DALLA MARCA

Bruno Barel con Franco Posocco (qui sopra) e con Leo Pizzol (sopra a destra)

e difendere la chiesa dalle alte maree che sono sempre più frequenti. «Ho molti sogni nel cassetto – racconta il primo procuratore –, perché la basilica ha tanti tesori nascosti che vorrei restituire alla comunità veneziana e internazionale: la bellezza è e deve essere democratica, autentico bene comune. E dobbiamo formare giovani esperti nel restauro di mosaici antichi: la basilica ha la più estesa superficie al mondo di mosaici. Ci servono anche marmisti, carpentieri, da affiancare ai nostri maestri con 30 anni di esperienza. Spero che riusciremo a creare una scuola di formazione culturale e professionale. E magari ad impiegare anche le più moderne tecnologie: c’è a Mestre un centro di ricerca specializzato che studia i materiali antichi, mosaici, vetro e ferro, con decine di ricercatori giovani e bravissimi. Non si può sbagliare: occorre puntare al

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massimo per lasciare ai figli dei nostri figli un patrimonio che ha un millennio di storia ed è un faro dei valori cristiani di fratellanza nel mondo. San Marco accoglie il mondo con la parola PAX scritta nel libro che il leone della Serenissima tiene aperto sperando che tutti leggano».

Tra i prossimi interventi, «dal 7 gennaio – annuncia - inizieranno i lavori di manutenzione straordinaria delle falde di copertura della basilica. Il solo primo stralcio richiederà 365 giorni di lavoro. Abbiamo già le risorse per proseguire con gli altri stralci, ma occorre lavorare in condizioni di assoluta sicurezza e non penalizzare troppo l’accesso alla piazza con i cantieri a terra. Stiamo completando i lavori di protezione della cripta, dopo avere attivato la barriera che ferma le maree in piazza San Marco.

E siamo ad oltre la metà dei lavori in-

terni, per risanare il nartece e l’altare del Santissimo, danneggiati gravemente dall’”acqua granda” del 2019.

E rinnoveremo anche l’illuminazione interna».

Barel non è l’unico vittoriese che sta dando il proprio contributo alla tutela dei beni culturali di Venezia.

«Con me lavora anche l’architetto vittoriese Cristina Scalet (già dipendente del comune di Vittorio Veneto, ndr), che dirige i servizi tecnici con competenza e passione. Guardian Grando della Scuola di San Rocco, scrigno delle opere del Tintoretto, è l’architetto Franco Posocco, cenedese docg.

E Mariacristina Gribaudi si divide fra la sua azienda in zona industriale di Vittorio Veneto e la presidenza dei Musei Civici Veneziani. Chissà che tutti insieme riusciamo a dare una mano anche all’altra nostra città del cuore, Vittorio Veneto».

NOTIZIE DALLA MARCA

La scomparsa di Rina Biz Zaia: “Scompare un’icona assoluta dell’impegno sociale”

ORSAGO. E’ morta a 91 anni Rina Biz, figura simbolo delle Acli in Veneto, protagonista storica della cooperazione e dell’impegno cattolico, fondatrice della cooperativa “Insieme si può”.

“Scompare - afferma Luca Zaia - un’icona assoluta dell’impegno sociale, una persona che è vissuta per la comunità sapendo interpretare come pochi i bisogni della gente, riuscendo a leggere lucidamente e propositivamente i cambiamenti epocali e impegnandosi in prima persona a dare una risposta.

Con Rina Biz se ne va una pioniera e un’istituzione del Veneto che conosciamo. È un giorno di grande tristezza: se ne va l’eterno entusiasmo”.

‘Insieme si può’, la cooperativa di Treviso fondata da Biz nel 1983, “è diventata un riferimento a livello nazionale e internazionale - sottolinea Zaia - per come coinvolgere anche le figure più deboli e più fragili. È stata un vero gigante della nostra comunità. Ogni tanto la incontravo, l’ultima volta è stata pochi mesi fa. Sono certo

Poste (semi)chiuse PROVINCIA. Dal 16 dicembre parte il piano di ridimensionamento delle Poste che nella nostra provincia porterà a un taglio degli orari di apertura in ben 15 uffici postali. Questo comporterà per Vittorio Veneto la chiusura degli sportelli nel pomeriggio: quindi l’orario di apertura sarà limitato alla mattina. Provvedimento ben più drastico per altri uffici, che resteranno chiusi per 3 giorni la settimana, tra i quali anche Castello Roganzuolo (San Fior), San Martino di Colle Umberto, e Zoppè (San Vendemiano). Una scelta aziendale che è stata biasimata non solo dai sindacati ma anche dall’associazione regionale dei comuni per la riduzione di un servizio importante come quello postale.

che lascerà un grande vuoto ma anche un’eredità immensa sia dal punto di vista imprenditoriale che da quello civile e anche spirituale; fin da giovane è stata mossa dai sentimenti di una grande credente. Un vero esempio di rispetto e inclusività: profondamente cristiana, ha portato i suoi valori nella vita di tutti i giorni e li ha messi in pratica nella laicità”, conclude.

“Con profondo dolore la cooperativa Insieme Si Può piange la scomparsa della sua fondatrice Rina Biz - dichiara Raffaella Da Ros, presidente della cooperativa -. Una persona straordinaria, una donna tenace e lungimirante, alla quale va tutta la nostra gratitudine. Ha saputo dare vita ad un modello che ha contribuito alla nascita e allo sviluppo del movimento cooperativo veneto, lasciando un segno indiscusso, quanto importante e duraturo. Il suo sogno, nato oltre quarant’anni fa con la cooperativa Insieme Si Può, è diventato un progetto solido e ben radicato, che continua a generare buoni frutti, dando lavoro a molte persone, ponendo una forte attenzione all’occupazione femminile e restando fedele alla capacità di intercettare i bisogni delle nostre comunità, dando una risposta sociale alle fragilità. Affezionata alla

sua Orsago, nell’ultimo periodo Rina è stata accudita con amore e affetto dai soci proprio in una struttura della cooperativa a Ponte di Piave che lei aveva contribuito a realizzare. In questa giornata che è di enorme tristezza vogliamo sottolineare tutta la nostra gratitudine a Rina rinnovando il nostro impegno a portare avanti con la cooperativa Insieme Si Può i valori e gli insegnamenti che lei ha seminato nel nostro territorio”.

Riccardo D’Argento

Marcon Direttore Generale

Info point per l’Unesco

PROVINCIA. Banca Prealpi SanBiagio: definiti i nuovi vertici della Direzione Generale. Mario Marcon succede al Direttore Generale Girolamo Da Dalto che, dopo oltre 40 anni di carriera, è andato in pensione, mentre Silvia Secchi mantiene il recente incarico di Vice Direttrice Generale. Pianificato da tempo, il ricambio generazionale ai vertici, consentirà alla Banca di proseguire lungo il percorso di crescita e consolidamento

COLLINE UNESCO. Inaugurati 28 Info Point utili per vivere appieno l’esperienza naturalistica e culturale dei percorsi a disposizione della comunità nell’ambito dell’area Unesco delle colline del Prosecco ConeglianoValdobbiadene. L’obiettivo delle opere realizzate e presentate in Villa dei Cedri, a Valdobbiadene, è quello di agevolare le visite di cittadine, cittadini, turiste e turisti migliorando la fruibilità del territorio, mettendo a disposizione una segnaletica semplice e uniforme, dotata di specifici codici QR e mappe dell’area, oltre che piccole infrastrutture panoramiche e aree di sosta. Ente capofila del progetto, finanziato dal GAL Alta Marca per un valore complessivo di 400.000 euro, è stata la Provincia di Treviso

Rina Biz

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VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Suscitiamo emozioni!

Qui a fianco: Gli Sconcertati in concerto

Primi 15 anni per Gli Sconcertati, tra canti pop e spiritual. A loro è andato il Gran premio della Coralità veneta 2024

C

Chissà se quando hanno mosso i loro primi passi, 15 anni fa, avrebbero immaginato di ottenere il Gran premio 2024 della Coralità Veneta. I presupposti c’erano comunque tutti: passione per il canto, innovazione e voglia di stare insieme divertendosi.

Quella de Gli Sconcertati è una storia musicale tutta in salita. Le cui pagine, o spartiti, devono ancora essere in gran parte scritti. Un coro che è innanzitutto vita, perché sa trasmettere emozioni.

Nato nel 2009 da un’idea di un gruppo di amici con la passione per la musica, ha debuttato il 19 marzo 2011 con la direzione del maestro Giorgio Susana e l’accompagnamento al pianoforte del maestro Andrea Mazzer, che oggi ne è il direttore. «Per tutti – ricorda oggi il presidente de Gli Sconcertati, Marco Borsoi - quel concerto fu una specie di scommessa che non credevaIl Quindicinale 12 | Giovedì 28 novembre 2024

di Claudia Borsoi mo di poter giocare. La leggenda narra che proprio da questo inaspettato e sconcertante debutto sia nato il nome del nostro gruppo». Questo l’inizio di un progetto musicale, di un gruppo che si è via via arricchito di nuove voci e che ha offerto oltre 150 eventi corali benefici nella sua città, Vittorio Veneto, e non solo. Risultati cercati e sudati: dietro ad ogni canto c’è infatti un accurato studio da parte di ogni singolo componente – lo studio di un nuovo brano inizia singolarmente a casa su tracce audio, per poi ampliarsi a piccoli gruppi, quindi le prove tutti insieme – e di tante occasioni di formazione corale.

Il repertorio spazia dalla musica leggera/pop al gospel/spiritual, con alcuni brani sacri in stile moderno Christian music, a volte con arrangiamenti originali. Tra le tappe di questo coro, nel

2016 il primo cd, nel 2018 il primo premio per la sezione “vocal pop, gospel/ spiritual” al Festival della Coralità Veneta, insieme al Premio della critica e al Premio del pubblico, e nel 2019 il 2° premio al Concorso nazionale corale di Vittorio Veneto (categoria vocal pop, gospel spiritual) e il premio ASAC come miglior coro veneto del concorso.

Presidente Borsoi, come vi siete inseriti, e diversificati, in un contesto corale già ricco?

«A Vittorio Veneto e comuni limitrofi quando abbiamo iniziato non esisteva un coro simile al nostro. E questo è stato sicuramente un vantaggio. Noi siamo un coro “pop” e la coralità veneta, così come in generale italiana, è molto più ricca di cori popolari maschili oppure di cori polifonici di ispirazione sia sacra che profana. In provincia di Treviso ci sono certamente altri cori pop e gospel, ma la maggior parte canta accompagnata da una band con basso, batteria, chitarra o tastiere, mentre noi siamo supportati solo da un pianoforte, suonato dal nostro “pigiatasti” maestro Giovanni Tonon, e dalle percussioni del nostro “macinatempo” Alberto Mazzer, fratello del direttore».

Quali sono i vostri punti di forza?

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

«La nostra grande forza, credo, sia la capacità di suscitare emozioni. Che è, sicuramente, l’obbiettivo principale di ogni artista e il fine ultimo del coro. Noi ci divertiamo cantando e facciamo divertire, emozionare, sorridere, a volte piangere, perché riusciamo a toccare le corde del cuore, a trasmettere quella gioia, quel divertimento, quelle emozioni che noi stessi proviamo quando saliamo su un palco».

Passione per il canto, ma poi cosa tiene insieme tutti i cantori?

«Questa è una domanda difficile che, spesso, noi del direttivo ci siamo posti e continuiamo a farci. Soprattutto dopo la pausa forzata della pandemia. La verità è che non è così facile trovare una risposta. Il collante principale è la passione per la musica, le emozioni che proviamo quando cantiamo insieme, la soddisfazione di veder nascere più o meno velocemente un nuovo brano, dopo averlo studiato da soli, in gruppetti o tutti insieme. L’amalgama delle voci è qualcosa di veramente speciale che su-

Gli S-Concerti di dicembre Venerdì 13, ore 20.30, Cantina Bellussi a Tezze: serata di beneficenza a favore di ADoCeS Sabato 15, ore 17.00, chiesa di Collalbrigo: concerto di Natale Domenica 22, ore 20.30, chiesa di S. Andrea a Vittorio Veneto: “A present for Christmas - Un regalo per Natale”, riflessioni in musica e parole sul Natale contemporaneo.

scita grande emozione, armonia e senso di unione. Ma non sempre basta. Come in ogni gruppo, anche nel nostro coro ci sono sensibilità, opinioni, modi di fare e di relazionarsi diversi. Quindi capita a volte di arrabbiarsi o di non essere sempre d’accordo su alcune questioni, ma, specialmente negli ultimi due anni, siamo diventati più bravi a mettere insieme idee e posizioni diverse. Il coro d’altronde è una piccola società e come ogni società ha bisogno di regole da rispettare, di impegno e disciplina, ma anche di meccanismi organizzativi che riescano a distribuire tra più persone le tante responsabilità e attività da fare per il coro.

E un po’ alla volta ci stiamo riuscendo.

Ultimo, ma non meno importante, abbiamo “istituzionalizzato” quello che, nel mondo del rugby, è definito “il terzo tempo” (dopo il canto, un dolce o pane e salame ndr). Un’abitudine che c’è a fine di ogni concerto e ora anche alla fine delle prove settimanali: vale la pena di venire a cantare con noi anche solo per questo!».

La recente vittoria del primo premio al Festival della coralità veneta come è stata vissuta? «Riprendendo le parole del nostro direttore, questa vittoria è la ricompensa per il lavoro svolto dal coro in questi ultimi anni. Dopo lo stop forzato per la pandemia, riprendere è stato molto faticoso, c’era da ricostruire il gruppo, prima ancora che il coro. Siamo un coro che ha dimostrato di funzionare bene solo se c’è forte sinergia tra i coristi, tra il coro e il direttore, tra il direttore e il consiglio direttivo. Questi ultimi 2 anni e mezzo ci hanno permesso di crescere nelle relazioni, nel lavoro corale,

nelle esibizioni per il pubblico, cercando sempre di aggiungere qualcosa per noi e per gli altri, alzando di qualche centimetro l’asticella, mettendoci alla prova con sonorità nuove, movimenti scenografici, repertori più difficili. Sono particolarmente soddisfatto perché, dal colloquio avuto con la giuria del Festival, ho capito che è stato apprezzato il lavoro “di fino” che è stato fatto. Siamo certi che questo premio sarà un punto di partenza per una nuova tappa di questo viaggio sconcertato, che ci porterà a lavorare, divertirci, a volte arrabbiarci, ci porterà altre soddisfazioni e qualche delusione».

Progetti futuri?

«Il futuro prossimo è strettamente legato a quello che a noi piace chiamare “Christmas Tour” che ci vedrà impegnati con una serie di concerti, già dal 30 novembre, con, nel mezzo, un interessante evento che mescola musica corale e testi recitati per raccontare, dal punto di vista sia laico che religioso, il Natale contemporaneo. Il 2025, invece, sarà un anno un po’ particolare, felicemente complesso perché ci saranno dei lieti eventi per due nostre coriste e qualche altra novità. Ma sarà anche l’anno del Giubileo: da una recente collaborazione con il maestro Andrea D’Alpaos del coro Joy Singer di Venezia, potrebbe nascere un progetto legato alla Missa Gospel (Missa Jubilaei Tempore), una messa scritta da D’Alpaos per il Giubileo del 2000 e che verrà riproposta in diverse occasioni nell’anno del nuovo Giubileo. E poi il Concorso nazionale corale “Città di Vittorio Veneto”, una tappa quasi obbligata dopo il Festival della Coralità Veneta».

Foto di gruppo per Gli Sconcertati

Giovedì 28 novembre 2024 | 13 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

“Buone proposte, ma ne riparliamo più avanti” Cassati (per ora) i bagni al PalaFenderl e la manutenzione delle fontane

«

Giulio De Antoni

Anche noi avremmo potuto accendere le fontane del Centro e sprecare acqua, viste le perdite che ci sono, ma non si fanno così le cose. L’acqua viene sprecata da un’amministrazione che ci ha ribadito tantissime volte il concetto di sostenibilità: dimostrate che non è una parola vuota» la sollecitazione, in aula, della consigliera di minoranza Antonella Caldart (La persona al centro) rivolta alla giunta. Poco prima il suo collega Gianluca Posocco aveva proposto di impiegare parte dell’avanzo di amministrazione per due progettualità:

100mila euro per realizzare dei bagni al PalaFenderl, che oggi ne è privo e si usano quelli della struttura adiacente, e 300mila euro per riparare e rendere più efficienti le fontane di piazza del Popolo e quella dei giardini. «Il sindaco nei primi cento giorni ha dichiarato di aver riacceso le fontane. Sì – ha afferma Posocco – avete schiacciato il pulsante, ma ci sono dei problemi: le fontane perdono, tanto che l’acqua con cloro fuoriuscita ha bruciato tutte le piantine messe a dimora nell’aiuola».

«Condivido la bontà dell’emendamento – la replica del sindaco Mirella Balliana -, ma siamo condizionati da come andrà l’art bonus per i lavori della scalinata di Santa Augusta. In questo momento non possiamo accettare l’emendamento». Nel merito è entrato l’assessore al bilancio Giulio De Antoni.

Premettendo che l’emendamento avrebbe comunque avuto il parere favorevole degli uffici comunali e dei revisori dei conti, dunque era fattibile, «bisogna essere ancora prudenti per un po’ di tempo e verificare l’esito dell’art bonus per la sistemazione del sentiero. I tempi inoltre sono stretti per appaltare i lavori della fontana, di cui oggi esiste solo un preventivo per gli impianti da oltre 200mila euro, manca quello per i lavori di impermeabilizzazione. Quanto al contributo al PalaFenderl – ha detto De Antoni - si può dare anche a fine novembre: il sindaco ha già incontrato la Consulta che ha indicato le proprie priorità per gli interventi sulla struttura», tra questi anche la realizzazione di bagni, oltre all’adeguamento degli impianti e alla realizzazione di una copertura a collegamento fra i due stabili. C.B.

Boom! La classe del ‘61 colpisce ancora!

Vittorio Veneto. Sono i figli del Boom economico e del Boom demografico ed è forse per questo che la cena della classe 1961 è un'esplosione di allegria, suoni e divertimento. Questi "ragazzi" del vittoriese si ritrovano ogni anno per rivivere i tempi in cui per comunicare a distanza non si usava lo smartphone ma l'alfabeto muto, per scrivere non si usava la tastiera ma pennino e calamaio.

La domanda più gettonata tra di loro?

"Ma ti setu in pension?". Tra risposte orgogliose e "campa caval", l'atmosfera è stata elettrica.

Travolti da prosecco, cabernet e un numero innumerevole di portate, hanno dimostrato che, come il buon vino, anche loro migliorano con l'età.

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VITTORIO VENETO E VITTORIESE

“Servizi di trasporto pubblico inadeguati per disabili” Dus: “Stiamo lavorando per interventi che non sono più rimandabili” È frustrante, umiliante e, soprattutto, discriminatorio che una città di queste dimensioni non sia ancora in grado di assicurare il diritto alla mobilità alle persone con disabilità, costringendo intere famiglie, come la mia, a sacrifici continui. La situazione è resa ancor più grave dal fatto che non si tratta di singoli disservizi, ma di carenze diffuse e sistemiche, che riguardano tutti i mezzi di trasporto pubblici cittadini» denuncia Matthias De Donà la cui mamma, in sedia a rotelle, vive quotidianamente queste difficoltà.

De Donà evidenzia come «sia la stazione ferroviaria di Soffratta che il servizio di autobus urbano sono assolutamente privi delle strutture necessarie per accogliere chi, come mia madre, è costretto a spostarsi in carrozzina. La stazione ferroviaria, addirittura, non dispone di uno scalino di sicurezza, e nessuna Sala Blu è disponibile

per garantire assistenza ai viaggiatori con difficoltà motorie – testimonia -.

Per chi, come mia madre, non può salire su un treno o prendere un autobus per una semplice mancanza di strutture adeguate, si tratta di una violazione di diritti fondamentali. In un paese che dovrebbe garantire pari opportunità a ogni cittadino, trovo inaccettabile che si continui a ignorare le esigenze di chi ha difficoltà motorie».

De Donà sollecita e auspica un intervento da parte degli enti pubblici e delle aziende del trasporto affinché queste barriere fisiche nel 2024 siano abbattute. «C’è bisogno di un’azione pubblica e di un impegno concreto da parte delle istituzioni locali per porre fine a questa situazione di discriminazione, così da permettere a ogni cittadino di Vittorio Veneto di vivere in una città accessibile e inclusiva» il suo auspicio facendosi interprete anche di tante altre persone che vivono la medesima situazione.

«Abbiamo ricevuto la segnalazione di De Donà, che è stata protocollata – fa il punto il vicesindaco con delega alla mobilità, Marco Dus -. La situazione

Benvenuta Giovanna Carla!

Via Roma aperta per Natale

Chiude Inferno Rock

Vittorio Veneto. Il comune ha il nuovo dirigente dell’area tecnica: è l’architetto Giovanna Carla Maddalosso. A sceglierla il sindaco Mirella Balliana.

Maddalosso prenderà servizio da dicembre, lasciando l’incarico ora ricoperto nel comune di Valdobbiadene.

Succede nella città della Vittoria all’ingegner Alessandra Curti. “Auguriamo buon lavoro all’architetto Maddalosso, certi che opererà al pieno delle sue capacità per il bene della nostra città» è stato il commento del sindaco Mirella Balliana.

Vittorio Veneto. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di riaprire via Roma per Natale. Il cantiere curato da Piave Servizi, che ha reso necessario chiudere la strada nel tratto compreso tra piazza Flaminio e largo La Piazzola da settembre, si è concluso. Ora è al lavoro la Tim, che deve risolvere una problematica, connessa ad una centralina posta sotto la strada, emersa in corso di lavori. Poi sarà la volta del comune di Vittorio Veneto che andrà a rifare il manto, sempre in sassi del Piave, di questo tratto. Un cantiere tanto atteso, annunciato ancora nel 2022 ma che solo a settembre ha preso avvio.

Vittorio Veneto. Il centro perde anche il suo ultimo negozio di dischi: il 31 dicembre chiuderà ufficialmente la rivendita “Inferno Rock” di Francesco Torre (nella foto a fianco), punto di riferimento per collezionisti e appassionati di tutto l’hinterland vittoriese.

L’attività vende vinili, cd, fumetti e accessori legati al mondo della musica. Dopo 14 anni trascorsi in via Manin, nel 2021 Francesco si era trasferito nell’attuale sede di Galleria Cavallino. Ora la chiusura: non ci sarà nessuna continuità.

“Chiudo dopo 17 anni - conferma Francesco -. Ho deciso di abbassare le serrande un po’ per la crisi e un po’ perché ho deciso di cambiare vita”

«

denunciata mi è ben nota perché da più di 20 anni sono pendolare sulla linea ferroviaria Venezia-Belluno e conosco bene i disagi che sono stati messi in luce e correttamente denunciati.

Le due stazioni sono assolutamente inadeguate e non è più accettabile questo nel 2024».

E rivolgendosi a De Donà aggiunge: «Da parte nostra posso dirle che come amministrazione abbiamo inserito nel DUP (Documento Unico di Programmazione, presentato poche settimane fa) la volontà di aprire un dialogo con RFI per riprendere una convenzione del 2018 che prevedeva interventi nelle stazioni. Stiamo lavorando sapendo comunque che sono interventi rilevanti ma che, come dice lei, non possono essere più rimandati». C.B.

Marco Dus

Giovedì 28 novembre 2024 | 15 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Che ne sarà del sottopasso di via Cal Larga?

Le priorità della giunta Balliana: sottopasso pedonale e riqualificazione della stazione di Soffratta

Il passaggio a livello di via Cal Larga

U

n sottopasso pedonale tra i binari 1 e 2 della stazione dei treni di viale Trento e Trieste, ma anche una riqualificazione della stazioneta di Soffratta. «Abbiamo due temi che vorremmo portare avanti come amministrazione comunale: la riqualificazione della fermata di Soffratta e sollecitare Rete ferroviaria italiana a realizzare il sottopasso, come da convenzione del 2018, nella stazione centrale» spiega il vicesindaco Marco Dus, che ha la delega alla mobilità. L’amministrazione comunale bussa a Rfi. Sul tavolo le due progettualità che vorrebbe fossero concretizzate al più presto. In particolare, sei

Il Quindicinale 16 | Giovedì 28 novembre 2024

anni dopo la convenzione che prevedeva la chiusura del passaggio a livello di via Martel, poi scongiurata e sostituita con quelli di via Deganutti e via Cal Larga in zona industriale, si torna a sollecitare un collegamento sicuro per i pedoni tra i due binari della stazione di Vittorio Veneto. «C’è un dialogo aperto con l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti, che si è resa disponibile ad organizzare un incontro con Rfi per discutere queste progettualità, sottopasso pedonale e riqualificazione della fermata di Soffratta, ma anche di parlare della bretellina di San Giacomo coinvolgendo Anas – fa il punto il vicesindaco

Marco Dus -. Siccome abbiamo lavorato bene sulla questione autostrada (liberalizzazione del tratto Vittorio Veneto nord-Fadalto dell’A27 quando la statale Alemagna tra Nove e Fadalto Basso è interrotta per le frane ndr), vorremo continuare su questa strada». In quell’incontro si parlerà anche del sottopasso di via Cal Larga, in zona industriale, il cui progetto varato dall’amministrazione Miatto a fronte della nuova convenzione con Rfi nel frattempo è lievitato a 5,1 milioni di euro, rispetto ai 2 milioni iniziali.

«Stiamo cercando di capire se ci sono le risorse per farlo – aggiorna il vicesindaco -: una parte minimale dell’opera era coperta da un contributo di Rfi, il resto dal comune. Ora dobbiamo capire se abbiamo le disponibilità e se c’è la volontà di farlo o se sia meglio attendere le richieste per l’ampliamento dell’area industriale al di là della ferrovia e poi farlo». C.B.

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Addio a Dino Tesser Il primo ottobre ci ha lasciati Dino Tesser, storico tappezziere di Ceneda

N

ato nel 1939 a San Fris, ultimo in una famiglia con ben 11 figli, Dino Tesser ha vissuto la sua giovinezza tra le colline di Ceneda e piazza Duomo e per tutta la vita è stato orgogliosamente parte dei “Zarlatani de Zeneda”, godendosi ogni occasione di incontro. Da giovane ha cercato di conciliare il lavoro con la sua passione per il ciclismo raccogliendo anche qualche soddisfazione come Juniores.

Per lui lo sport era fatica e cicatrici su

gomiti e ginocchia, smise quando si rese conto che il doping si era insinuato in quel mondo.

Con lui se ne va una piccola fetta della storia dell’artigianato vittoriese. Aveva iniziato quasi per caso questa attività a 14 anni, prima come dipendente e poi, dal 1976 al 2012, con un proprio laboratorio nella sua Ceneda, in via Cosmo.

Sposato con Gianna, con cui ha condiviso 60 anni di vita e di lavoro quotidiano fianco a fianco, ha sempre inteso la propria professione non solo come la necessaria, e mai esagerata, fonte di sussistenza: il “saper fare” che derivava dall’esperienza e dalla sicurezza del gesto, dalla cura e dalla pazienza, gli dava la certezza che il “fare bene” una tenda, un divano o un materasso di lana, avrebbe reso più belli e comodi gli spazi quotidiani delle persone per cui lavorava, fosse il piccolo appartamento di due giovani sposi o gli ampi spazi di un elegante palazzo della città o di un albergo di Cortina.

Negli ultimi decenni Dino e Gianna erano riusciti nel loro obiettivo di avere un piccolo spazio tutto per loro a Padola. Un luogo del cuore, dove ricaricarsi e godere delle piccole cose belle della natura, una passeggiata tra prati e boschi, la ricerca di qualche fungo e di una manciata di mirtilli, o stare seduto su una panchina per scrutare col cannocchiale le cime più impervie. Un punto d’appoggio dove riunire la famiglia e trasmettere alle nipoti queste cose semplici che la natura regala a chi la sa osservare.

“Tabulae”: Paolo Loschi in mostra alla Gacma Cappella Maggiore. Fino al 21 dicembre la Galleria Gacma in vicolo Giardino 2 A presenta la nuova grande personale dell’artista Paolo Loschi. Nella serie “Tabulae” l’artista trova ispirazione dall’ambiente, inteso come paesaggio, che diventa paesaggio mentale, paesaggio mnemonico, paesaggio dell’anima. Orario di apertura: giovedì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00, sabato 10.30-12.30 e 16.30-19.30, domenica 17.00-19.30.

Solo la malattia che piano piano gli ha tolto le forze lo ha progressivamente privato delle vacanze a Padola, poi delle passeggiate mattutine a San Fris, del giro in piazza, del caffè al bar, piccole cose, ma importanti per una persona silenziosa, ma attenta ad ascoltare gli altri.

Qui sopra: Dino Tesser A sinistra: Tesser in gioventù

Ricorrenze ADRIANO ARMELLIN n.17. 5. 1942 - m. 9. 12. 2018 Mi ritrovo spesso ad aver voglia di raccontare e raccontarmi. Ma, poi, mi accorgo che, vicino a me, non c’è nessuno ad ascoltare. Quando puoi, torna. Parlami. Anche solo nei sogni. O per mezzo di quella farfallina gialla che mi svolazza attorno quando sono in giardino.

Nelly Ti ricordiamo con tanto affetto.

Emiliano, Tiziana e Michelangelo.

FABIO PERIN n. 9. 9. 1968 - m. 9. 12. 2019 Sono passati cinque anni di immenso ed incolmabile dolore da quando te ne sei andato, ma per noi sei solo invisibile, in ogni cosa che facciamo sei sempre con noi.

Ci manchi sempre di più.

La tua famiglia che ti ama tanto

Giovedì 28 novembre 2024 | 17 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Una fiera antichissima

Attestata dal 1842, la fiera di Sant’Andrea viene ricordata con tanti eventi

R

itorna, in una nuova veste, l’Antica Fiera di Sant’Andrea, antichissima nelle sue origini, con documenti visibili risalenti al 1842 e con una tradizione orale di racconti tramandati da padre in figlio.

Nel solco dell’Antica Fiera, l’Associazione Vittorio Eventi ha organizzato con la parrocchia di Sant’Andrea e grazie anche ai volontari e ai numerosi sponsor i festeggiamenti per il Patrono dell’Antica Pieve.

Nell’ambito della manifestazione sono stati programmati i seguenti eventi: • Mostra fotografica “Un sentiero di emozioni. Dall’Antica Pieve di Sant’Andrea al Cansiglio” con foto di Mauro Da Ros, aperta dal 30 novembre al 15 dicembre 2024, su prenotazione durante la settimana, mentre il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30. Una mostra fotografica in cui si rendono

Il Quindicinale 18 | Giovedì 28 novembre 2024

visibili i vari aspetti naturalistici che si possono incontrare in una passeggiata da Sant’Andrea al Cansiglio, colti dall’obiettivo attento del fotografo.

• Concerto musicale “La Forza e il Coraggio” con testi e musiche originali sulla vita di Sant’Andrea. Il concerto si terrà sabato 30 novembre 2024 alle ore 16.00 presso l’antica Pieve di Sant’Andrea di Vittorio Veneto.

• Santa Messa del Santo Patrono il 30 novembre alle ore 18.30.

• “Il Battesimo della Sella”.

Domenica 1 dicembre dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 14.00 alle 16.00 i più piccoli saranno accolti dalle brave istruttrici del “Circolo Ippico S. Mamante” di Vittorio Veneto con giri a cavallo su pony. (In caso di mal tempo il tutto verrà rinviato a domenica 8 dicembre con gli stessi orari) • Pranzo comunitario sempre domenica 1 dicembre alle ore 12.30 presso l’oratorio “Don Augusto” (prenotazioni entro giovedì 28 al 340 4012305).

La manifestazione rappresenta l’occasione per far rivivere la memoria storica di un’antica tradizione che riprende vita. Maria Teresa Pietrella

VITTORIO VENETO E VITTORIESE Lo chef Lapecia Bis a Dublino

Urla nella notte

Flash Il docente - presidente

Vittorio Veneto. Le urla della proprietaria hanno messo in fuga i ladri: i malviventi hanno cercato di entrare in una casa in via dei Zambon, a Ceneda, intorno alla mezzanotte del 7 novembre. La prontezza della 75enne li ha costretti a fuggire.

Riaperta la casa di Papa Luciani a Canale d’Agordo

Canale d’Agordo. Domenica 3 novembre è stata inaugurata dopo i lavori di ristrutturazione la casa natale di Papa Luciani situata a circa 200 metri dal Museo.

di Slow Food Alta Marca trevigiana alla settimana della Cucina Italiana nel Mondo a Dublino

I

n occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, la Camera di Commercio italiana in Irlanda, insieme all’Ambasciata italiana e all’Istituto italiano di Cultura di Dublino, ha invitato Omar Lapecia Bis, presidente di Slow Food Alta Marca Trevigiana, a partecipare agli eventi del 18 e 19 novembre. Questa importante manifestazione internazionale mira a celebrare e promuovere l’eccellenza della cucina italiana in tutto il mondo, sottolineando il suo profondo legame con la cultura e le tradizioni del nostro paese. “La mia partecipazione afferma il professor Lapecia Bis - rappresenta un’opportunità significativa per promuovere la cucina italiana non solo come espressione di gusto e qualità, ma anche come modello di sostenibilità e tutela della biodiversità. In

linea con i principi di Slow Food, verranno valorizzati i prodotti locali e le pratiche che rispettano l’ambiente, l’etica alimentare e il patrimonio enogastronomico. Durante l’evento in un panel con professori universitari saranno affrontati temi chiave come la difesa delle tradizioni alimentari e l’importanza di un consumo consapevole, elementi essenziali per preservare l’identità della cucina italiana”. L’evento a Dublino non è solo un momento di celebrazione, ma anche un’occasione per diffondere la cultura del cibo buono, pulito e giusto, valori che rendono la cucina italiana un punto di riferimento globale.

Omar Lapecia Bis

Giovedì 28 novembre 2024 | 19 Il Quindicinale

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VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Rivive la tradizione dei bandòt A Serravalle e a Ceneda appuntamento giovedì 5 dicembre

A

ccompagnati da mamma e papà o dai nonni. Oppure in gruppo, creando delle vere e proprie carovane. Rivive anche quest’anno, la sera del 5 dicembre, la tradizione tutta vittoriese di “tirar bandòt par ciamar San Nicolò”. Due gli appuntamenti di gruppo: a Ceneda e a Serravalle.

Giovedì 5 dicembre, alle 17.30, con alla regia l’associazione MAI, ritrovo in piazza Giovanni Paolo I e poi alle 18 la partenza della carovana chiassosa che percorrerà le vie cenedesi.

A Serravalle il ritrovo è in patronato, in via Casoni, su iniziativa della parrocchia di Serravalle e del gruppo giovani: anche qui muniti di bandòt si percorreranno le vie del centro storico, per fare rientro in patronato.

I bandòt sono lunghi fili ai quali vengono appese delle latte – barattoli di ogni dimensione, lattine vuote, pentole, coperchi e molto altro in base alla fantasia – che trascinate a terra generano un forte rumore che funge, come da tradizione, da richiamo, affinché San Nicolò con il suo asinello faccia visita durante la notte nelle case dei bambini portando dei doni. Un tempo i piccoli speravano di trovare, la mattina del 6 dicembre, frutta secca, arance

e mandarini. Oggi i bimbi si aspettano ben altro…. Dopo aver tirato i bandòt, la tradizione vuole che si rientri a casa rigorosamente in silenzio.

Tirar bandòt

Abbandonato in sacrestia

Carmela lascia “Le Briciole” “I clienti sono stati come una seconda famiglia” CAPPELLA MAGGIORE. Carmela Bonu, titolare del bar “Le Briciole”, va in pensione dopo 33 anni di onorato servizio nella sua attività. Nata e cresciuta in Sardegna, è arrivata in Veneto nel lontano 1987.

“Due anni dopo ho rilevato il bar – racconta la 64enne -. Ora è giunto il momento di andare in pensione, anche perché sono un po’ stanca”. Fortunatamente il bar ha già trovato dei nuovi proprietari e rimarrà aperto. “Il cambio di gestione avverrà a fine anno – spiega Carmela -.

Faremo una festa e poi cederemo il locale alla nuova proprietà”. Per Carmela sono stati anni ricchi di soddisfazioni e di affetto. “Mi mancheranno le chiacchiere con la mia clientela – ammette -. Qui a Cappella mi sono sentita a casa: abbiamo passato periodi brutti e abbiamo affrontato lutti importanti, ma i clienti mi sono sempre stati vicini. Sono stati come una seconda famiglia per me.

Alcuni venivano a comprare il gelato da ragazzi e adesso, a 40 anni, vengono ancora qui. “Ringrazio anche mio marito Fabio, che in tutti questi anni ha preparato trippe, baccalà e rinfreschi da asporto conclude Carmela -. Mi ha sempre aiutato molto, per lui è stato un secondo lavoro".

PIAZZA FIUME, 17

N

el 1904 il sacrestano della chiesa di San Michele a Salsa, entrando una mattina in chiesa fu richiamato da continui, flebili lamenti. Scoprì che provenivano da un neonato che qualcuno aveva deposto su un banco. Avvolto in una piccola coperta di lana, il pargoletto stava succhiando una pezzuola intinta di acqua e zucchero e teneva sul petto una banconota di cinque lire fissata con uno spillo. Avvisati del ritrovamento, arrivarono sul posto due medici e una guardia municipale.

Fortunatamente il neonato non era in pericolo di vita. Qualche giorno dopo venne deciso di battezzarlo col nome di Bernardino (il santo del giorno) e il cognome di Benvenuto.

S. GIACOMO DI VEGLIA VITTORIO VENETO

CENTOVENTI ANNI FA a cura di Ido Da Ros

TEL. 0438 501352

Giovedì 28 novembre 2024 | 21 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE Vittorio Atletica regina della corsa

A “caccia” di capitelli La Pro Loco di Colle Umberto con il patrocinio del Comune organizza:

Seguici sui canali social per rimanere aggiornato sulle ultime attività @prolococolleumberto

PASSEGGIATE D’AUTUNNO Comune di Colle Umberto

iscrizioni ore 9.00 – partenza ore 9.30

sagrato della Chiesa Via IV Novembre Colle Umberto

loc. Mescolino San Martino

17 NOVEMBRE

1 DICEMBRE

DEI POZZI

La premiazione del Vittorio Atletica

La società ha vinto la classifica del Grand Prix Giovani

N

ove gare tra Veneto, FriuliVenezia Giulia e Trentino.

Migliaia di partecipanti. L’entusiasmo dei più brillanti talenti del mezzofondo giovanile. Sabato 9 novembre a Vittorio Veneto, è andato in scena l’ultimo atto del Grand Prix Giovani 2024 di corsa, tradizionale rassegna a livello under 18 (ma da qualche stagione aperta anche agli under 23) che ha brillantemente superato il quarto di secolo e quest’anno ha archiviato l’edizione numero 27. L’aula magna del

Il Quindicinale 22 | Giovedì 28 novembre 2024

Piccolo Teatro Dante, presenti anche il sindaco di Vittorio Veneto Mirella Balliana e il consigliere Fidal Matteo Redolfi, ha ospitato le premiazioni finali del circuito: oltre 140 gli atleti in passerella nelle varie categorie.

L’avanguardia di un movimento del mezzofondo giovanile che a Nordest si mantiene assai vivace: la strada verso i più alti traguardi passa anche di qui. A Vittorio Atletica, società organizzatrice delle premiazioni finali, è andato il successo nella classifica di club.

Per la società del presidente Roberto Biz si tratta della terza vittoria consecutiva in una classifica in cui il podio è stato completato da Atletica Jesolo Turismo e Gs Quantin Alpenplus.

DEI CAPITELLI

Colle Umberto. La Pro Loco organizza per il primo dicembre una “Passeggiata d’autunno” dedicata ai capitelli del territorio. Una passeggiata di circa 4 km immersa nella natura, adatta a tutti, alla scoperta di capitelli storici e chiese passando anche per il museo dedicato ad Ottavio Bottecchia.

Previsto un ricco punto di ristoro. Ritrovo in località Mescolino a San Martino alle 9:00 per le iscrizioni, con partenza alle 9:30.

Quota di iscrizione 10 euro, bambini 5 euro. In caso di maltempo la manifestazione verrà annullata.

Da necessità per la vita quotidiana del passato ad elementi decorativi della vita moderna, mantenendo inalterato il loro aspetto nei decenni.

Passeggiata di circa 6 km.

Passeggiata di circa 4 km immersa nella natura, alla scoperta di capitelli storici e chiese passando per il museo dedicato ad Ottavio Bottecchia.

Ad ogni percorso il suo ricco punto ristoro

– Percorsi adatti a tutti – Si raccomanda un abbigliamento comodo ed adeguato

Quota iscrizione: Adulti 10 € – Bambini da 6 a 12 anni 5 €

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VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Pomponio Amalteo bombardato di “schit” Un nuovo restauro da appaltare e un danno agli affreschi che può riproporsi

P

oeti famosi a partire da Dante, vedi nel Purgatorio, fino a quelli meno noti; non credo esista un volatile che come la rondine abbia ispirato così tanti lirici versi. Citiamo, tra i tanti, Umberto Saba: “Quest’anno la partenza delle rondini mi stringerà per un pensiero il cuore…”. Le giovani rondini son partite da poco per una lunga trasvolata mediterranea inseguendo la calda luce del sole e, pesticidi permettendo, le rivedremo alacri in primavera riparare con paglia e fango il vecchio nido famigliare. E qui sta il pensiero che un pochino ci stringe il cuore, come a Saba; qui sta il problema. La Loggia detta del Sansovino in piazza Cattedrale agli inizi del Cinquecento venne eretta come sede della autorità civica; lì si espresse il primo abbozzo di democrazia cenedese. Il piano terra che per 70 anni ospitò alcuni pezzi importanti del Museo della

Battaglia venne affrescato con tre grandi e vivide opere di Pomponio Amalteo. Le rondini non potevano trovare un posto più affascinante ed esclusivo per farvi il nido. E sarebbe anche bello, rallegrante, il garrulo saettar in acrobazie volanti nello storico spazio se… non fosse per le corrosive deiezioni che nelle virate vanno a bersagliare l’opera del povero Pomponio, immeritevole di tanto guano iconoclasta. Il problema non è nuovo e già nel passato costrinse non solo a costosi restauri ma anche alla asportazione dei nidi. Operazione quest’ultima che è crudele se effettuata nel momento della nidificazione ed inutile in quanto le rondini, senza perdersi d’animo, presto li ricostruiscono dove e come erano. La soluzione del problema, unica e definitiva, è quella di tendere una rete sul soffitto, a fil di travi, come già proposto anche in occasione del restauro antisismico fatto al Museo Battaglia nel 2012-13.

Proposta che, in quanto sensata, non poteva che cader nel vuoto e così ora ci troviamo con un nuovo restauro da appaltare e con un danno agli affreschi che dalla prossima primavera aumenterà.

Michele Bastanzetti

Giovedì 28 novembre 2024 | 23 Il Quindicinale

VITTORIO VENETO E VITTORIESE

Qui non si passa!

Strada in rovina a causa del maltempo a Sarmede

SARMEDE. Il maltempo del 18 ottobre ha causato parecchi danni nel territorio comunale di Sarmede, tra frane e allagamenti, tanto che il sindaco Larry Pizzol ha chiesto alla regione Veneto lo stato di calamità naturale.

In attesa che da Venezia arrivino buone notizie, e possibili contribuiti per coprire parte dei costi degli interventi di messa in sicurezza del territorio, la comunità deve fare i conti con la chiusura della strada provinciale 151 tra Montaner e Osigo

e con i conseguenti disagi. Qui la pioggia di metà ottobre ha fatto cedere parte della carreggiata, franata a valle. Sull’altra careggiata non si passa, perché dal pendio a monte si sono mossi altri sassi. E così la strada rimarrà chiusa almeno fino a fine anno: queste le stime fornite dai tecnici della provincia dopo il sopralluogo con i geologici per valutare il tipo di intervento da eseguire. «Due gli interventi che saranno fatti: ripristino delle gabbionate a valle della strada provinciale e

Strada provinciale tra Osigo e Montaner chiusa fino a fine anno disgaggio del materiale in movimento a monte – dettaglia il sindaco di Sarmede con riferimento al lavoro che sarà eseguito dalla provincia, ente competente su questa strada -. Ci vorranno almeno due mesi prima che possa riaprire».

La chiusura della sp 151 ha determinato anche ricadute sulle corse degli autobus extraurbani delle linee 301 e 302 di Mom, tagliando il collegamento tra Osigo e Montaner.

Dal 4 novembre sono state ripristinate dieci corsa in salita e dieci in discesa al giorno da Montaner, mentre sul versante fregonese le corriere si fermano a Mezzavilla vicino al municipio. Mom, sul proprio sito internet, ha pubblicato i nuovi orari delle linee 302+301 “Vittorio Veneto-Anzano-Cappella MaggioreSarmede-Montaner” con andata e ritorno per il medesimo percorso e delle linee 301+302 “Vittorio Veneto-FregonaMezzavilla” con andata e ritorno, anche qui, per il medesimo percorso. C.B.

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BALLIANA GIOIELLI Dal 1972

foto di: Renato Vettorato

Orafi per passione Dicembre aperto tutti i giorni Viale della Vittoria, 219 - VITTORIO VENETO - tel. 0438 53897 Il Quindicinale 24 | Giovedì 28 novembre 2024

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VITTORIO VENETO E VITTORIESE

La Fantasia è qui La Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede compie 42 anni.

Sarà aperta fino al 16 febbraio. In mostra oltre 200 opere realizzate da ventidue illustratrici e illustratori provenienti da quattordici paesi

“

Le Immagini della Fantasia celebrano l’arte dell’illustrazione per l’infanzia ed esaltano la grande capacità dell’immaginazione umana, facendo della Mostra di Sarmede un punto di riferimento assoluto nel panorama culturale italiano proprio in forza del concentrato di espressività che essa sa promanare”. Così Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto ha introdotto la 42a edizione della Mostra internazionale dell’illustrazione di Sarmede, “dove si celebra – ha aggiunto - il presente con uno sguardo rivolto al futuro, ci si immerge in un mondo magico, dove l’educazione viene promossa attraverso l’arte e i bambini vengono incoraggiati a sviluppare la loro creatività.”.

Il Sindaco di Sarmede, Larry Pizzol, ha ricordato che il filo conduttore della mostra quest’anno è il tema del gioco, che è un elemento formante e una modalità di crescita per i bambini. “Per gli adulti, invece – ha evidenziato - il

gioco rappresenta uno strumento per condividere regole e per assaporare la libertà a 360 gradi, quale elemento imprescindibile della vita umana, dalla nascita alla morte; ma anche un momento di pace, che va intesa non tanto come assenza di conflitti, bensì come garanzia e rispetto per i diritti sociali e umani di ogni persona”. A tale proposito è da evidenziare la presenza dell’ospite d’onore, l’iraniana Narges Mohammadi, il cui ruolo assume un significato ancora più pregnante alla luce dei conflitti in atto.

‘Le Immagini della Fantasia’ è una articolata in quattro sezioni (Ospite d’onore, Tema, Panorama e Pedagogia) ed è costituita da oltre 200 opere realizzate da 22 illustratrici e illustratori provenienti da 14 paesi.

Uberto Di Remigio, Presidente della Fondazione Štěpán Zavřel, ha evidenziato come “Sarmede, grazie alla Mostra internazionale ‘Le Immagini della Fantasia’, ha costruito un ecosistema culturale basato sull’illustrazione, grazie a un artista straordinario quale Štěpán Zavřel.”

E il 23 ottobre scorso, presso la città di Pilsen, l’Università di West Bohemia, Facoltà di Art e Design, nel corso del Symposio dal tema ‘Freedom is my home’, alla presenza del ministro della Cultura della Repubblica Ceca, Martin Baxa, ha assegnato alla Fondazione Štěpán Zavřel il Premio ‘Jiri Trnka 2024’, in considerazione del grande

contributo dato dalla Fondazione stessa alla promozione e alla diffusione dell’‘Albo illustrato per l’infanzia’. A Sarmede il Museo dedicato a Zavrel (scomparso 25 anni fa) e la Mostra permanente ‘Il Sole ritrovato’, ricostruiscono la storia dell’interessante comunità di artisti stranieri, in particolare della Repubblica Ceca, che ha costituito l’ossatura di tutta la mostra.

Silvia Paccassoni, curatrice dell’offerta formativa della Scuola internazionale di illustrazione, ha evidenziato i due elementi che caratterizzano la mostra: il collage e lo stile naif dicendo che ‘Le Immagini della Fantasia’ ci fanno immergere in una condizione di meraviglia, consentendo agli adulti di recuperare una parte di sé, spesso silenziata o dimenticata”.

Un’opera di Narges Mohammadi

Giorni e orari di apertura Sarmede. La mostra ha sede presso la Casa della Fantasia in via Marconi, 2 a Sarmede. Orari da martedì a venerdì: ore 9.00 18.00; sabato, domenica e festivi: ore 10.00 - 18.00; lunedì: chiuso.

Giorni di chiusura: 24/25/31 dicembre 2024, apertura straordinaria: lunedì 6 gennaio 2025.

Info: fondazionezavrel.it

A sinistra: Un’opera di Piet Grobler

Giovedì 28 novembre 2024 | 25 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

A scuola senza zaino

Alunni in aula alla scuola Mazzini

A destra: Ada Vendrame

Alla scuola primaria Mazzini di Conegliano, che negli ultimi anni è stata al centro di un grande restauro, in alcune classi è in atto un innovativo progetto didattico

L

e scuole Mazzini, un tempo note come Regina Margherita, sono state il primo edificio scolastico dell’età contemporanea a Conegliano. La scuola nacque nel 1923 all’indomani della Prima Guerra Mondiale, in linee Liberty, ma con già accenni stilistici dell’Art Decò che si stava diffondendo in tutto il mondo. Dopo un secolo, la scuola è stata restaurata, per adeguarla ai canoni di sicurezza e fruibilità contemporanei.

Il rinnovo si è svolto nel corso degli ultimi anni, con un investimento di 1.200.000 euro per opere di consolidamento statico, isolamento termico

Il Quindicinale 26 | Giovedì 28 novembre 2024

di Michele Zanchetta con realizzazione di cappotto sismico verticale e sostituzione dei serramenti. L’inaugurazione effettuata nel settembre 2023 ha restituito una scuola rinnovata e sicura, con una nuova tinta bianca che riprende l’originale, in sostituzione del color granata che aveva il limite di non isolare adeguatamente dal caldo.

Da qualche anno, l’istituto Mazzini ha avviato anche un progetto dal nome Scuola senza zaino, nato nel 2002 a Lucca e sviluppatosi con successo in tutta Italia. Per conoscerlo ne abbiamo parlato con la dirigente, la prof. ssa Ada Vendrame, che guida l’Istituto Comprensivo Conegliano 2 G.B.

Cima, da cui dipendono le Mazzini.

Perché la Scuola Senza Zaino al plesso “Mazzini”?

Perché, con una scuola quasi nuova di zecca, dopo l’importante progetto di riqualificazione e ristrutturazione realizzato dal Comune, abbiamo pensato che poteva esserci un’opportunità di rinnovare non solo le mura della scuola.

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Come è iniziato il progetto?

Con alcuni docenti della Scuola Mazzini, conoscendo il modello educativo della Scuola Senza Zaino, abbiamo pensato di introdurlo a Conegliano, prediligendo questo plesso dove è possibile scegliere anche il tempo pieno.

Come è strutturato?

Il Modello Senza Zaino non è un progetto di innovazione didattica, anche se ne contiene numerosi elementi in ambito metodologico e didattico. Non è un modello che prevede l’eliminazione dei libri di testo con il digitale o materiali proposti dal docente, ma come ora avviene il testo può o meno essere adottato dal docente.

Com’è la scuola senza zaino?

Non è una scuola che punta al digitale, piuttosto pone l’accento sul valore dell’ambiente di apprendimento. Ho pensato alla Scuola Senza Zaino per una scuola che vuole essere più coinvolgente, che non significa più facile o più semplice, perché tutto ciò che ha valore richiede impegno per raggiungerlo; coinvolgente perché rende protagonisti i nostri bambini alunni nel processo di apprendimento e pensa alla scuola come comunità educante, dove bambini, famiglie e territorio hanno un ruolo nella costruzione del progetto educativo.

I princìpi che guidano il modello della Scuola senza Zaino sono l’ospitalità, la responsabilità e la comunità.

L’Ospitalità è rappresentata dall’organizzazione dell’ambiente scuola, infatti, le aule hanno una disposizione rivoluzionaria rispetto all’abituale rapporto frontale tra insegnanti e alunni. Un ambiente innovativo e ricco di stimoli, che permette agli allievi un apprendimento continuo in ambito didattico e sociale.

Con responsabilità i ragazzi lavorano condividendo gli strumenti di apprendimento e lavoro: quaderni, libri, astucci, colori, penne e fogli sono un bene comune, che gli alunni rispettano perché non legati alla responsabilità individuale, ma a quella collettiva, imparando sin dalla giovane età il concetto di bene comune.

La classe è una comunità con diversi nuclei, che rappresentano le diverse fasi della giornata educativa dell’alunno. Gli allievi, che vivono la gior-

nata in comunità a scuola, pranzando insieme e facendo qui le attività pomeridiane, non portano a casa i libri ma solo lo stretto necessario per fare i compiti che vengono assegnate dai docenti.

Un vertice dell’aula è occupato dall’agorà, uno spazio dove delle sedie, o una seduta continua, sono disposte a circolo, nei pressi della piccola biblioteca della classe, con testi e libri a disposizione degli alunni. Qui si possono riposare leggendo o confrontandosi in gruppo nel significato di una lettura, possono discutere ordinatamente allo stesso livello e rispettando il proprio turno.

Al centro della classe ci sono i tavoli, uniti a gruppi, dove gli alunni seguono le lezioni, svolgono i compiti assegnati e imparano responsabilmente a finire le attività prima di passare ad un altro settore.

Lungo una parete c’è l’area multimediale dove vengono disposti i computer, qui gli alunni imparano ad avere dimestichezza con l’informatica e i

nuovi linguaggi comunicativi, avendo a disposizione una serie di programmi didattici, venendo educati alla conoscenza attraverso la ricerca responsabile in rete.

Altra zona è quella dei laboratori, qui, su tavoli speciali, gli alunni possono lavorare applicandosi con le materie tecniche e artistiche, sperimentando metodi di espressione musicali, plastici e pittorici.

Alle pareti dell’aula mappe e cartelloni creati dagli allievi, ma anche le regole da seguire e le priorità per rispettare ambiente, compagni e insegnanti. La cattedra del docente è distaccata, perché l’insegnamento è fluido, tra i banchi, come nel rapporto uno a uno quanto in quello comunitario.

Rispetto e disciplina sono rintracciabili anche nei piccoli particolari, come nella ricerca della tranquillità, a tal proposito le gambe delle sedie sono silenziate con palline da tennis che assorbono i rumori.

Alunni all’esterno della scuola Mazzini

Giovedì 28 novembre 2024 | 27 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE Il cantiere all’ex Caserma Marras

San Martino: uno spazio “work in progress” Tra gli interventi attesa la costruzione della biblioteca civica

È

un quartiere in fermento quello intorno alla Chiesa dei Santi Martino e Rosa, animato da interventi destinati a cambiarne il volto. Il principale è la conversione della ex Caserma Marras in biblioteca civica, cantiere in corso d’opera da 5,5 milioni di euro che tra qualche anno dovrebbe restituire alla città una sede degna di questo nome. Attualmente si sta procedendo con il restauro dell’ala ovest, il più oneroso in termini sia economici che strutturali, al termine del quale sorgeranno le aule di consultazione e deposito dei libri e altri ambienti distribuiti tra i diversi piani dell’edificio. Nel frattempo e almeno fino al 30 settembre 2025 parte del piazzale di fronte è interdetto per consentire i lavori.

A qualche decina di metri di distanza nelle pertinenze della parrocchia è stato effettuato un importante intervento di ristrutturazione dell’ala un tempo occupata dal cinema, poi da

Il Quindicinale 28 | Giovedì 28 novembre 2024

una palestra e ora in uno spazio polivalente destinato in prevalenza alle attività dell’oratorio. Al suo interno sono stati ricavati una serie di vani di diverse dimensioni utilizzabili anche dalle associazioni che ne facciano richiesta per una quota che varia dai 75 euro per la più piccola ai 150 euro per lo stanzone più grande dove si possono tenere riunioni o incontri conviviali con numerose persone.

Nel frattempo il Comune ha provveduto a reinserire sei nuove piante di carpino nelle aiuole accanto alla Chiesa dove fino a qualche anno fa erano a dimora una serie di maestosi pini domestici, diventati parte del paesaggio cittadino, poi abbattutati per ragioni di sicurezza, sollevando polemiche mai del tutto sedate.

Si è discusso molto anche del progetto di riqualificazione dell’antistante parco, destinato in futuro a integrare e valorizzare il nuovo polo culturale gravitante intorno alla biblioteca, sospeso temporaneamente, dal momento che le risorse pubbliche sono state destinate ad altri obiettivi a partire dalla realizzazione di piazza Carducci. Nel frattem-

CONEGLIANO E CONEGLIANESE Transennata l’area dell’ex caserma dei Vigili del Fuoco: diventerà un parcheggio

po però qualcosa si muove: grazie alla disponibilità di fondi Sisus (Sviluppo Urbano Sostenibile) stanno per essere messe a dimora nuove piante sulla superficie a prato dove sorgeva il vecchio Comando di Polizia Locale ora abbattuto, che presto quindi cambierà ancora aspetto.

Non mancano in zona gli interventi privati come quello in corso nella sede della Banca Popolare di Sondrio all’angolo tra via Rosselli e via Sauro, nei locali che da diversi anni erano stati dismessi.

In via Nazario Sauro, a ridosso dell’argine, è stato transennato lo

A destra: i nuovi alberi piantati in piazza San Martino

spazio dove si trovava la Caserma dei Vigili del Fuoco: un altro cantiere da tempo annunciato la cui realizzazione è nata nell’ambito degli oneri di urbanizzazione. Si tratta di 14 parcheggi, di cui uno riservato ai disabili, disposti in linea fronte-strada mentre sulla superficie retrostante sono previsti un’area a verde e un percorso di collegamento con l’argine del Monticano.

Il nuovo parking di via Sauro si andrà ad aggiungere con tutta probabilità al parco di quelli liberi disponibili gratuitamente (forse a disco orario) e sarà disponibile dalla prossima primavera.

Chiara Dall’Armellina

Primo soccorso: 24 nuovi volontari Consegnati gli attestati ai partecipanti al corso di introduzione al primo soccorso

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onsegnati gli attestati ai 24 partecipanti al 156° corso di introduzione al primo soccorso, organizzato da Soccorritori Conegliano ODV con il sostegno dell’Istituto di Credito Cooperativo parte del Gruppo Cassa Centrale, Banca Prealpi SanBiagio, e l’Associazione di Mutuo Soccorso ETS, NoixNoi, con il patrocinio del Comune di Conegliano.

Il corso, annuale e gratuito, era rivolto all’intera popolazione. Iniziato a metà settembre e conclusosi con gli esami finali a fine ottobre, ha avuto come docenti i medici del Pronto Soccorso degli Ospedali di Conegliano

e Vittorio Veneto. Le lezioni pratiche sono state tenute dal corpo formatori interni dell’Associazione stessa, formata esclusivamente da volontari che prestano la loro opera a titolo completamente gratuito. Sette dei 24 parte-

cipanti hanno scelto di proseguire con il corso avanzato, che inizierà a novembre e che permetterà, ai partecipanti che supereranno le prove, di entrare a far parte dell’associazione come soccorritore volontario.

La consegna degli attestati ai nuovi volontari

Giovedì 28 novembre 2024 | 29 Il Quindicinale

freodaczionualse

“1.000 GIORNI DI NOI” INIZIATIVE A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE NEI PRIMI TRE ANNI DI VITA DEI FIGLI

Un percorso di grande attenzione verso le famiglie che vede impegnata da sempre la Regione Veneto

Sonia Brescacin Presidente SERENA WINES 1881 Commissione Sanità e Sociale in Consiglio Regionale del Veneto

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urante i primi 1000 giorni di vita, il cervello di un bambino si sviluppa a un ritmo straordinario, formando fino a un milione di connessioni sinaptiche al secondo. Questo processo è altamente influenzato dalle esperienze vissute, dalle relazioni affettive e dal contesto ambientale.

Un ambiente ricco di stimoli positivi, come interazioni amorevoli, gioco, e la stimolazione linguistica, supporta lo sviluppo delle capacità cognitive, motorie e sociali del bambino.

Al contrario, la mancanza di stimoli o un contesto negativo possono compromettere significativamente il potenziale di crescita del cervello.

relazionali positivi sono più predisposti a sviluppare empatia, intelligenza emotiva e migliori capacità di gestione dello stress evitando lo “stress tossico” cioè l’esposizione prolungata a situazioni di tensioni elevate, come abusi, trascuratezza o conflitti familiari cronici: questa condizione può compromettere lo sviluppo dei circuiti cerebrali e avere effetti a lungo termine sulla salute fisica e mentale. Consigliare i genitori su come fornire un ambiente stimolante e rispondere in modo adeguato ai bisogni del bambino può avere un impatto significativo e positivo sullo sviluppo dei nostri piccoli nuovi nati.

Ciò, in estrema sintesi, spiega l’importanza Investire nei primi 1000 giorni di vita significa di “1000 Giorni di Noi”, iniziative finanziate dalla Regione del Veneto a sostegno delle famiglie nei primi tre anni di vita dei figli, da attivare da parte dei comuni associati in ambiti territoriali sociali. Si tratta di intervenire al fine di impedire che le diseguaglianze sociali si trasformino in questa fase delicatissima della formazione in un deficit difficilmente colmabile, un danno che investe non solo il singolo e il suo nucleo familiare, ma riguarda l’intera comunità come ostacolo oggettivo al progresso comune.

promuovere il benessere di un bambino a lungo termine, poiché questi momenti critici gettano le fondamenta per la salute non solo fisica del bambino. Promuovere un contesto di crescita sano e stimolante non solo favorisce il benessere immediato del bambino, ma contribuisce anche a creare una società più resiliente e prospera.

Ecco allora che il supporto alle famiglie, a partire dal concepimento, articolato in vari modi e concretato in questo progetto, non rappresenta un costo per la comunità bensì in un investimento che continua con Il rapporto tra il bambino e i suoi familiari è il pragmatismo e coerenza il percorso avviato primo modello di relazione sociale e affettiva. con le politiche e gli investimenti nei servizi Bambini cresciuti in un contesto con stimoli socio-educativi di qualità.

CONEGLIANO E CONEGLIANESE Flash “Fiamme Verdi” premiate Conegliano. Il periodico alpino “Fiamme Verdi” della sezione Ana di Conegliano si è classificato primo, nell’ambito del prestigioso premio “Vittorio Piotti” a cui possono partecipare tutti i periodici delle Sezioni e dei Gruppi Ana.

La dottoressa Nicolai

Conegliano. Dal 1° novembre, la dottoressa Giulia Adriana Nicolai ha preso servizio all’ospedale in qualità di direttore dell’Unità operativa complessa di Nefrologia/ Dialisi. Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzata in Nefrologia all’Università degli Studi di Siena.

Natale a San Vendemiano Con la pista di pattinaggio sul ghiaccio più grande della Provincia di Treviso, ci saranno le tradizionali casette ristobar e tanti spettacoli SAN VENDEMIANO. In paese ritorna “Magie d’inverno”, manifestazione natalizia che offre la pista sul ghiaccio, eventi, musica, arte, cultura e tanto sport. Con la pista di pattinaggio sul ghiaccio più grande della provincia di Treviso, ci saranno le tradizionali casette ristobar e tanti spettacoli che accoglieranno e coinvolgeranno bambini, ragazzi e famiglie. Il tutto prenderà il via il 30 novembre, con l’inaugurazione delle mostre “Effetto neve. Paesaggi inattesi” e “Verdarte out-side”.

Nel piazzale delle manifestazioni ci sarà invece musica dal vivo con gli Hanky Panky. Il 1° dicembre arriveranno i tradizionali giochi dimenticati e le emozionanti fontane danzanti, mentre il 5 dicembre toccherà a San Nicolò. Il 6/12 ci sarà l’accensione dell’albero di Natale

con il coinvolgimento dell’istituto comprensivo delle scuole primarie di San Vendemiano.

Verranno proposti anche tanti altri laboratori, spettacoli sul ghiaccio, eventi culturali e musicali. La pista sarà aperta al pubblico nei weekend e in tutti i giorni nel periodo natalizio, ma nel frattempo ci sarà tanta attività sportiva sul ghiaccio con l’avviamento al pattinaggio e l’hockey. Grazie all’associazione SanveSport20.26 per l’avviamento e l’hockey e ad Ice Team Sanve per il pattinaggio, San Vendemiano è pronta a vivere una nuova stagione sul ghiaccio.

La pista di pattinaggio sul ghiaccio di San Vendemiano

Giovedì 28 novembre 2024 | 31 Il Quindicinale

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Rientro trionfale per Giorgia Inquadra il “sorriso” Giorgia Pellizotti

Pellizotti è regina del ciclocross europeo

SAN FIOR. Festa a sorpresa a San Fior per Giorgia Pellizotti, sedicenne marenese, figlia d’arte, appena rientrata dal Campionato Europeo di Ciclocross in Galizia, dove ha vinto con la Nazionale un oro nel Team Relay e un bronzo personale nella categoria junior, che vale quanto un oro.

“Non sapevo niente, non me l’aspettavo” ha commentato a caldo la giovane dopo aver scoperto la Sala Polifunzionale piena zeppa di amici, di atleti della Società Sportiva Sanfiorese e di tutti coloro che l’hanno vista crescere in questi anni. Quella di San Fior è stata una serata davvero emozionante, che ha visto la presenza del Sindaco di casa Gastone Martorel, del Sindaco di Mareno di Piave Andrea Modolo e del Consigliere della Regione Veneto Sonia Brescacin.

Più di qualche lacrima per un ritorno che proietta la ragazzina prodigio tra le grandi d’Europa. Di strada ce n’è tanta da fare, ma Giorgia vuole

Il Quindicinale 32 | Giovedì 28 novembre 2024

pedalare come papà Franco (presente in sala). “Ero serena, volevo fare solo la mia esperienza ed è arrivato l’oro con il Team Relay” ha detto Giorgia.

“La notte prima della gara individuale non ho dormito perché la maglia, sulla sedia della camera ‘mi parlava’, così tra me e me ho pensato che potevo fare qualche cosa di importante anche la mattina. Quando mi sono alzata stavo bene e ho chiuso con una media davvero importante. Ho mancato l’argento per poco” ha proseguito Giorgia.

“Queste medaglie le dedico alle persone che ci sono sempre state, anche quando volevo smettere.

Ora si punta al Team Relay del Mondiale e a migliorare il risultato ottenuto nell’individuale, ovviamente ai Mondiali” ha continuato Giorgia Pellizotti.

Rivolgendosi ai compagni di squadra ha poi concluso: “Finché potete, finché possiamo, sogniamo in grande, perché quel giorno potrebbe arrivare.”

La serata si è conclusa con la consegna della targa delle amministrazioni Comunali di San Fior, Mareno di Piave e della Sanfiorese a Giorgia come ringraziamento per i risultati conseguiti.

Conegliano. A circa un mese dalla chiusura della mostra “…caffè?!?” a Palazzo Sarcinelli, l’associazione Inquadra ha consegnato 1.773 euro all’Associazione “Costruisci un Sorriso”. La cifra è stata raccolta durante l’esposizione fotografica. Inquadra ha deciso di sostenere quest’anno i progetti che “Costruisci un Sorriso” di San Vendemiano realizza a Goma nella Repubblica Democratica del Congo. “Vogliamo ringraziare tutti gli oltre 3000 visitatori della mostra, che si sono dimostrati anche sensibili e generosi permettendoci di raccoglier questa somma”, ha commento Andrea Armellin, presidente di Inquadra.

Info: www.inquadra.info

CONEGLIANO E CONEGLIANESE

Samuel campione di autocross Grande risultato per il 35enne di Castello Roganzuolo SAN FIOR. Samuel Saccon, classe 1989 di Castello Roganzuolo, si è laureato campione italiano di Autocross 2024 nella categoria Prototipi D2. Il campionato, articolato in dieci gare, ha visto sfidarsi piloti da tutta Italia Durante ogni gara i piloti hanno disputato le qualifiche e a seguire tre manches.

La vittoria del 35enne è stata ufficializzata sabato 2 novembre. Di giorno Saccon lavora come meccanico a Conegliano, ma nel tempo libero si dedica con impegno e amore al mondo delle corse. La sua passione per i motori è una tradizione di famiglia, trasmessa in particolare dal padre Renzo, anch’egli grande appassionato ed ex pilota. Il titolo è quindi il coronamento di un percorso iniziato tanto tempo fa e il frutto di sacrifici e grandi conoscenze tecniche. Il prototipo con cui ha gareggiato, infatti, è stato interamente realizzato da lui.

“Sento di aver fatto bene, ma sono an-

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che consapevole che si potrebbe fare molto meglio di così, specialmente nello stile di guida - dichiara Saccon -. Il segreto di questa vittoria è stata la costanza. Non ho voluto “strafare” e ho pesato ogni mossa in ottica campionato”.

Roberto Silvestrin

Samuel Saccon con il prototipo autocostruito A sinistra: Samuel Saccon con il padre Renzo

Giovedì 28 novembre 2024 | 33 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

La vita è come una mongolfiera: fida

Le mongolfiere di Roberto Fiorin

Roberto Fiorin e le sue creature di argilla

A

di Tiziana Benincà

volte la vita ci porta in direzioni che non avremmo mai considerato, proprio come una mongolfiera trasportata dal vento verso orizzonti sconosciuti. Questo è quanto accaduto al cisonese Roberto Fiorin che ha voluto – attraverso le sue mongolfiere di argilla – rendere testimonianza della sua esperienza e dare una folata di speranza a coloro che vogliono cogliere il messaggio.

Il Quindicinale 34 | Giovedì 28 novembre 2024

“Ho sempre amato i colori, avrei voluto fare il liceo artistico, ma come tutti a quell’epoca - negli anni Sessanta dovevo lavorare nel campo industriale e quindi a vent’anni, quando i sogni diventavano palpabili come il desiderio di libertà, di non avere famiglia nè padroni, per caso nel 1978 sono arrivato ad Orvieto, dove la Regione Umbria offriva corsi gratuiti di artigianato. È iniziata quindi la battaglia tra il grande sogno di essere un artista e il mio mondo che mi stava stretto: così ho deciso di mollare il mio lavoro di perito in una fabbrica di cucine componibili per inseguire questo sogno.”

Prosegue Roberto: “Quando ho messo le mani nella creta è sbocciato un amore. L’argilla è particolare, sotto il movimento della ruota, senza togliere nulla, si sposta e viene modellata.

Dentro tutto questo c’è tutta la vita.

Al movimento antiorario io devo contrapporre una forza uguale e contraria; quando le due si equivalgono tutto diventa equilibrato; all’inizio non capi-

vo che dovevo stare fermo ed ho avuto delle forti crisi, poi sono riuscito a trovare un punto fermo e ho fatto tesoro di tutto quello che ho potuto”. È arrivato poi l’incontro con Eva, la compagna della sua vita. “La prima cosa che ci siamo detti è che non volevamo avere figli, perché lo ritenevamo un segno di schiavitù e noi volevamo essere liberi. Era il periodo dei figli dei fiori, abbiamo schivato molti rischi e pericoli”, spiega Eva, “ma poi un incontro ci ha salvati. Avevo deciso di provare un concorso per diventare maestra di scuola materna, ma bisognava sostenere anche un esame di religione ed io non sapevo nulla pur essendo cresciuta in mezzo alle suore.

Una mia amica che frequentava il nostro ambiente ma anche un po’ la chiesa ha deciso di aiutarmi e mi ha letto dei brani che io non avevo mai sentito così vivi, così ho deciso di accompagnarla in uno degli incontri del cammino neocatecumenale e sono rimasta folgorata. Non eravamo credenti, per

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

ati del vento cui a Roberto è servito più tempo, poi quando per curiosità ha voluto partecipare ad una serata, ha capito ed abbiamo iniziato questa crescita insieme che ci ha portato ad avere 11 figli e 17 nipoti fin’ora”.

Eva e Roberto parlano con orgoglio e gioia di questo cammino: “Attraverso Eva ho avuto accesso a quello che forse era il mio più grande sogno: la piena gioia interna. Abbiamo conosciuto la luce del Vangelo nella terra di San Francesco e Santa Chiara e attraverso lei che mi anticipa in tutto, ho sbirciato in questo mondo che per me era assurdo dal momento che non ero credente. Quando l’ho ascoltato mi trovavo in condizioni difficili e con sorpresa il Vangelo è stata una luce nel mio cuore e mi ha mostrato che l’origine del mio male era dentro di me, perché una persona non è felice soprattutto quando non è capace di lasciarsi amare. Quell’incontro mi ha cambiato la vita, ho lasciato le vecchie compagnie e la nostra vita si è basata sul Vangelo e la chiesa e dopo una convivenza abbiamo deciso di sposarci. Non volevamo figli ed invece abbiamo ricevuto undici doni di libertà, per imparare che la vita non è seguire i nostri capricci, ma imparare a donarla. Ora la nostra vita è un’opera d’arte di cui siamo stati spettatori e autori” prosegue Roberto.

Inizialmente la famiglia viveva grazie al lavoro di maestra di Eva, mentre Roberto si occupava dei primi figli, accantonando quindi ancora una volta il sogno di diventare artista.

Aveva già investito una somma di denaro donata dai genitori per l’acquisto di un piccolo forno per ceramica mai usato per dieci anni. “Stavo quasi per decidere di venderlo, quando ho avuto l’opportunità di mettere su la bottega, dividendomi tra figli e lavoro, interrompendo quando si rendeva necessario dare priorità alla famiglia.

La bottega era fuori Orvieto, sopra una collina dove mi era stata messa a disposizione una stalla. Lì mi sono sbizzarrito passando tutte le tecniche delle varie epoche e creando uno stile tutto mio, appoggiando foglie fresche sull’argilla che lasciavano l’impronta, colorata in un secondo momento. Mi ero concentrato soprattutto sull’arredamento e luci per la casa, per cui

quando nel 2010 il settore immobiliare ha sentito la crisi, a cascata questa è ricaduta su di me e così ho chiuso e mi sono messo a fare il contadino per tre anni: ancora la terra, diversa, ma sempre terra. Un insegnamento molto importante: aspettare e relazionarsi con il cielo, perché non tutto dipende dall’uomo”.

Nonostante una vita ad Orvieto, Roberto ha sempre mantenuto i rapporti con Cison di Valmarino grazie alla presenza della madre e al progetto fatto nascere con l’amico Alfonso Barbieri di Artigianato Vivo, inizialmente raggruppando un gruppo di amici che sapevano fare qualcosa, poi intercettando anche altri artisti, ma lo scopo era lavorare lì sul posto.

“Ad un certo punto il fatto di lavorare e vendere contemporaneamente mi era difficile, perché se lavoravo avevo le mani sporche ed essendo da solo,

avendo a casa ancora i figli piccoli, ho dovuto smettere di produrre in mostra, ma mi portavo sempre dietro qualche mongolfiera, che non c’entrava nulla con il resto, ma mi piacevano e le consideravo un portafortuna. Un giorno una ragazza mi ha chiesto il motivo di quelle mongolfiere, ma io non sono stato in grado di risponderle. Poi la notte la risposta è arrivata: la mongolfiera è la mia vita, perché esprime un sogno - che è quello di andare dove vuoi - ma tu puoi solo scaldare l’aria, poi devi lasciare molto spazio all’imprevisto, e questa è la vita. Così dal 2015 ho iniziato a fare solo mongolfiere. Sistemare tutto in mostra richiede circa tre giorni di lavoro, perché si tratta di uno spazio da attraversare e fosse per me lascerei stare per dedicarmi appieno al lavoro di nonno, ma ritengo importante dare un seme di speranza, ascoltare le persone.”

Roberto Fiorin

Giovedì 28 novembre 2024 | 35 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Nuova casa per la polizia locale

Miane: avanzano 800mila euro

A Pieve di Soligo il comando è traslocato in via Capovilla A destra: l’inaugurazione della nuova sede della polizia locale

PIEVE DI SOLIGO. Nuova sede per il comando di polizia locale di Pieve di Soligo. Dopo che lo stabile della Casa delle associazioni, ex Cfp, di via Battistella, storica casa dei vigili, aveva evidenziato carenze strutturali, un anno fa il consiglio comunale aveva votato all’unanimità l’acquisizione, al patrimonio comunale, di un immobile con annessi 18 posti auto posto in via Capovilla 29, nel recente passato sede di una filiale di banca. In occasione del 4 novembre, gli agenti di polizia locale hanno ufficialmente preso casa nella nuova sede, inaugurata dal sindaco Stefano Soldan alla presenza anche del consigliere regionale pievigino Alberto Villanova.

L’operazione di acquisizione dell’immobile ha pesato sulle casse comunali per 870mila euro, a cui si sono poi aggiunti i lavori di adeguamento interno degli spazi al nuovo utilizzo di comando di polizia locale. La nuova

Il Quindicinale 36 | Giovedì 28 novembre 2024

sede, moderna e funzionale, si trova ora a due passi dal municipio e dunque in centro a Pieve di Soligo, andando anche a riqualificare una zona del paese segnata da varie chiusure di attività commerciali. Il corpo di polizia locale di Pieve di Soligo si compone di quattro agenti, del comandante Gianpietro Caronello e di due impiegati amministrativi. Il comando ha sede al piano terra dell’immobile di via Capovilla, che si affaccia anche su piazza Caduti nei Lager. Il piano superiore, non appena sarà liberato dallo studio di progettazione e sempre di proprietà comunale, sarà messo a disposizione delle associazioni del territorio, come Pro Loco e Filarmonica di Pieve di Soligo. C.B.

Miane. Ben 800mila euro di avanzo di amministrazione sono oggi a disposizione del Comune. Si tratta – come ha esplicitato il sindaco nel primo Consiglio comunale – di una somma in parte vincolata ed in parte a libera destinazione, della quale al momento non sarebbe stato ancora deciso l’utilizzo.

Per questo la capogruppo di Terra Viva Miane Angela Colmellere ha presentato una interrogazione al nuovo sindaco, chiedendo come intenda spendere queste risorse lasciate in eredità dalla precedente amministrazione. Dichiara la Colmellere: “Durante il primo Consiglio comunale abbiamo formulato la domanda al sindaco su come intendesse spendere questi fondi, ma dopo 4 mesi ancora non è stata data risposta”.

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA

Più luce e bollette meno salate Migliorata l’illuminazione delle zone industriali FARRA DI SOLIGO. Il comune di Farra di Soligo ha dato corso tra ottobre e novembre ad un nuovo intervento di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica nelle zone industriali di viale Europa a Soligo, Cal della Madonna a Farra e via Verdi a Col San Martino.

La ditta incaricata ha provveduto a sostituire le vecchie lampadine dell’illuminazione stradale con i moderni led.

«Grazie a questo intervento che ha un costo complessivo di 145mila euro,

di cui 70mila coperti da finanziamento statale per investimenti destinati ad opere pubbliche, sarà possibile adeguare gli impianti dell’illuminazione pubblica ormai vetusti al fine di migliorare la sicurezza stradale - spiega il sindaco, Mattia Perencin -, nonché per contenere i consumi di energia elettrica nelle zone industriali di viale Europa, Cal della Madonna e via Verdi. Questi interventi sull’illuminazione pubblica hanno già interessato varie strade comunali e proseguiranno anche nel 2025.»

Le lampade che sono state sostituite nelle tre vie sono in totale 232 e questo permetterà un notevole risparmio energetico nei prossimi anni.

Flash Aperto il parco delle mele volanti REFRONTOLO. Il comune, affiancato dalla consulta dei giovani e dal gruppo alpini di Refrontolo, il 3 novembre ha ufficialmente inaugurato il “Parco delle mele volanti”, realizzato in via Capretta di fronte alla chiesa.

L’area verde attrezzata si pone come punto di incontro intergenerazionale. A darne il nome le piante da frutto qui presenti.

Farra, “Noi con Carlo” dona 2mila euro al Bon Bozzolla

FARRA DI SOLIGO. L’associazione “Noi con Carlo”, nata nel 2020 per ricordare la figura di Carlo Dal Piva, storico capogruppo degli alpini solighesi, ha donato all’Ipab Bon Bozzolla 2mila euro, il ricavato dello spiedo di beneficenza organizzato a fine settembre.

La memoria di Don Mario Gerlin Un “educatore illuminato” che ha saputo fare la differenza PIEVE DI SOLIGO. A solo un anno dalla sua morte nasceva l’Associazione Amici di Don Mario Gerlin che ogni anno commemora l’anniversario di questo educatore nato il 27 ottobre, organizzando una messa a Pieve, da dov’era originario.

Quest’anno però la celebrazione si è spostata a Falzè per festeggiare i 30 anni dell’Associazione, nata con lo scopo di portare avanti il suo operato, insieme ai suoi ex alunni delle elementari dove aveva insegnato dal 1950 al 1967.

Un personaggio che è rimasto nel cuore di molti grazie alla sua personalità carismatica e di cui alcuni ricordano ancora il suo periodo di conversione.

Don Mario infatti era nato in una famiglia molto religiosa nonostante le avversità della vita: una sorella morta a quattro anni, tre fratelli rimasti paralizzati e mancati intorno ai 40 anni e quindi il suo rifiuto nei confronti della fede ritrovata solo da adulto.

Dopo anni d’insegnamento alle elementari e di sindaco a Pieve, la sua decisione di cambiare vita, di conver-

tirsi e successivamente di partire per il Brasile per dare aiuto ai lebbrosi, fondando tutta la sua vita per il loro benessere e per diffondere notizie su questa malattia.

Oggi l’Associazione prosegue con la spedizione di aiuti in Brasile, con l’organizzazione di concerti e con diverse attività mirate alle scuole grazie soprattutto al ruolo attivo della presidente Pierina Gerlin, insegnante e cugina di secondo grado di Don Mario.

Oltre a laboratori nelle scuole elementari per far conoscere la sua vita, per il terzo anno è prevista la consegna di una borsa di studio ad uno studente meritevole di terza media, borsa che viene proposta contemporaneamente anche in Brasile.

Molte le persone che l’hanno conosciuto in vita, circa una quarantina di soci, ovvero la metà rispetto al numero attuale e molti simpatizzanti o figli di ex allievi che vogliono tenere viva la sua memoria.

Don Mario Gerlin in Brasile

Giovedì 28 novembre 2024 | 37 Il Quindicinale

QUARTIER DEL PIAVE E VALLATA Flash Combai: Pro Loco a Follador

MIANE. Passaggio di testimone tra Maria Vittoria Moro ed Erika Follador alla guida della Pro Loco di Combai. «Sono stati anni belli e impegnativi - ha detto Moro ripercorrendo i 26 anni alla presidenza –, durante i quali abbiamo fatto crescere la Festa dei Marroni di Combai rendendola importante e piacevole per grandi e piccini, per sportivi e amanti dell’arte, per quanti ricercano il contatto con la natura e per coloro che sanno apprezzare un territorio unico e, soprattutto, amatissimo da tutti noi».

Solidarietà al Brasile FOLLINA. Il sindaco della città brasiliana di Garibaldi, Sergio Chesini, in una lunga ed emozionata telefonata al sindaco Carniello di Follina ha ringraziato per il simbolico assegno di 3.188 euro, frutto della raccolta fondi durante la festa “Lo Spiedo dell’Amicizia e della Solidarietà”, tenutasi la scorsa estate presso gli spazi del Comitato Festeggiamenti Farrò, con il valido aiuto del Gruppo Alpini di Follina, depositari dell’Arte dello Spiedo. “È veramente una grande soddisfazione – conferma il Sindaco di Follina, Paola Carniello - essere riusciti in questa “impresa solidale” dando un segnale agli amici di Garibaldi che il Patto d’Amicizia tra noi siglato è forte e porterà in futuro sempre maggiori soddisfazioni di vicinanza culturale.”

Landro de la guera FOLLINA. Una vecchia postazione militare austro-ungarica lungo la strada che da Valmareno sale a Praderadego è diventata luogo di preghiera e di pace: nella giornata dedicata ai defunti, il cardinale Beniamino Stella ha ribattezzato il landro de la guera quale spazio simbolo di pace e fratellanza. Sono state collocate alcune opere di Valentino Moro nell’area dove già era presente la statua della Madonna.

Giovedì 28 novembre 2024 | 39 Il Quindicinale

FOCUS Idee regalo

Bambini e ragazzi: che regalo li sorprenderà?

Hanno tutto, hanno troppo.

Ma è Natale! E si aspettano un regalo magico. Alcuni suggerimenti?

E

cco alcune idee di regali innovativi per adolescenti che sicuramente li lasceranno a bocca aperta! Con la tecnologia e le tendenze in continua evoluzione, trovare il regalo perfetto può sembrare una sfida, ma con queste proposte originali, farete colpo REGALI TECNOLOGICI Macchina fotografica istantanea digitale KODAK smile classic: questa fotocamera non solo scatta foto, ma le stampa immediatamente in formato adesivo. Perfetta per immortalare momenti speciali e decorare il diario!

Prezzo indicativo: € 99,99.

Altoparlante bluetooth con luce LED: Un altoparlante che non solo riproduce la musica, ma crea anche un’atmosfera con luci colorate. Ideale per feste o serate tranquille. Prezzo indicativo: € 36,00.

Stampante portatile senza inchiostro: questa mini stampante consente di stampare foto e note direttamente dal telefono senza bisogno di inchiostro. Un gadget pratico e divertente!

Prezzo indicativo: € 50,00.

REGALI CREATIVI Set di maschere per il viso: per gli adolescenti appassionati di skincare, un set di maschere viso divertenti e colorate può essere un’ottima idea.

Perfetto per una serata di bellezza con amici! Prezzo indicativo: € 20,00.

Kit di costruzione LEGO succulente: un modo creativo per decorare la stanza con piante artificiali che non necessitano di cure! Questo set offre ore di divertimento nella costruzione.

Prezzo indicativo: € 49,99.

Candle warmer elegante: Un accessorio chic per sciogliere le candele senza fiamma. Aggiunge un tocco di lusso alla stanza e crea un’atmosfera accogliente. Prezzo indicativo: € 35,00.

REGALI ESPERIENZIALI Voucher per esperienze avventuro-

OTTICA CENTRALE Vittorio Veneto

Il Quindicinale 40 | Giovedì 28 novembre 2024

se: regalare un’esperienza come un corso di surf o paracadutismo è un’idea originale che crea ricordi indimenticabili. Prezzo indicativo: variabile a seconda dell’attività, ma generalmente intorno a € 100,00.

Abbonamento a servizi di streaming musicale o video: un abbonamento annuale a piattaforme come Spotify o Netflix è sempre gradito e permette di rimanere aggiornati sulle ultime tendenze. Prezzo indicativo: € 120,00 all’anno.

REGALI FUNZIONALI Planner creativo per adolescenti: un planner colorato e divertente che aiuta a organizzare impegni e obiettivi.

Include adesivi e pagine artistiche per stimolare la creatività. Prezzo indicativo: € 30,00.

Set di snack internazionali: un box pieno di snack provenienti da tutto il mondo. Perfetto per chi ama esplorare nuovi sapori con gli amici! Prezzo indicativo: € 17,00.

Scegliete in base ai loro interessi e preparatevi a ricevere un sorriso.

Idee regalo FOCUS

A lezione di regali

Li troviamo fin dall’antichità. I regali un tempo erano segno di rispetto. E oggi?

Quali sono i regali più gettonati?

I

l concetto di regalare è radicato nella storia umana e ha assunto forme diverse nel corso dei secoli.

Vediamo quali, come se fossimo a lezione di regali ANTICHITÀ E TRADIZIONE Origini: i regali hanno origini antiche, risalenti a rituali e celebrazioni religiose. Nelle culture antiche, come quella egizia e greca, i doni venivano offerti agli dei o durante le cerimonie per segnare eventi significativi, come matrimoni o nascite.

Regali come segno di rispetto: in molte culture, il dono era un modo per esprimere rispetto e amicizia. Ad esempio, i Romani usavano scambiarsi doni durante le festività come il Saturnalia.

MEDIOEVO E RINASCIMENTO Regali simbolici: durante il Medioevo, i regali divennero più simbolici, spesso legati a status sociale. Nobili e monarchi si scambiavano doni costosi per consolidare alleanze politiche.

Natale: con l’avvento del cristianesimo, il Natale divenne un periodo di scambio di regali, ispirato ai doni portati dai Magi a Gesù.

ERA MODERNA Industrializzazione: con la Rivoluzione Industriale, l’accesso ai beni materiali aumentò notevolmente.

I regali iniziarono a riflettere non solo

affetto ma anche status economico.

Commercio e pubblicità: nel XX secolo, il commercio dei regali si trasformò in un’industria globale. La pubblicità ha giocato un ruolo cruciale nel promuovere l’idea che il valore di un regalo fosse legato al suo costo.

TENDENZE ATTUALI Oggi, i regali non sono solo un gesto di affetto ma anche una forma di comunicazione sociale e culturale. Le tendenze attuali si concentrano su diversi aspetti:Sostenibilità • Prodotti ecologici: la crescente consapevolezza ambientale ha portato a una preferenza per regali sostenibili. Aziende e consumatori cercano articoli realizzati con materiali riciclati o biodegradabili • Regali esperienziali: sempre più persone scelgono di regalare esperienze piuttosto che oggetti materiali, come viaggi o corsi, che possono creare ricordi duraturi.

• Innovazione tecnologica: gadget tecnologici: I regali tecnologici continuano a dominare il mercato. Tra le novità più richieste ci sono power bank ecologici, cuffie wireless e dispositivi smart per il lavoro da casa • Regali digitali: con l’aumento del lavoro remoto e delle interazioni online, i regali digitali come abbonamenti a servizi streaming

•

o corsi online stanno guadagnando popolarità Personalizzazione: la personalizzazione è diventata una tendenza chiave. Regali con incisioni o confezioni personalizzate aggiungono un tocco unico, rendendo il dono ancora più speciale

REGALI INNOVATIVI NEL MERCATO MODERNO Nel 2024, le opzioni di regali innovativi sono ampie e variegate: • Wearable technology: dispositivi come smartwatch e fitness tracker che monitorano la salute sono molto richiesti.

• Accessori per smart working: gadget ergonomici come supporti per laptop o webcam HD sono diventati essenziali in un mondo dove lo smart working è sempre più comune • Kit di piante da scrivania: Questi kit non solo abbelliscono gli spazi lavorativi ma promuovono anche il benessere psicologico In sintesi, il mondo dei regali è in continua evoluzione. Dalla tradizione storica all’innovazione moderna, i regali oggi riflettono non solo l’affetto ma anche valori contemporanei come la sostenibilità e la personalizzazione. Scegliere il regalo giusto richiede attenzione alle tendenze attuali e alle preferenze del destinatario.

Giovedì 28 novembre 2024 | 41 Il Quindicinale

RUBRICHE PRONTO ...PRONTO ...CHI PARLA?

A Problemi Sociali a cura di Michele Cais

suo tempo, se un cittadino aveva urgenza di mettersi in contatto con un famigliare o con il pronto soccorso, doveva cercare un servizio pubblico o una cabina telefonica sparsa nella città.

Ai giorni attuali, sono poche le famiglie che hanno un telefono fisso, mentre invece vi sono in circolazione migliaia di cellulari e tutti i cittadini sia giovani che anziani, hanno a portata di mano questo “strumento” con il quale si può dialogare con chi si vuole in ogni parte del mondo.

Ovviamente, bisogna tenere presente che vi sono dei limiti nel suo utilizzo, basta ricordare che un insegnante è stato sospeso dal servizio, senza retribuzione, per aver risposto al cellulare durante un’interrogazione. Mentre un altro non ha superato la prova per l’effettiva immissione in ruolo perché dalle ispezioni era emerso un utilizzo eccessivo del cellulare durante le ore di lavoro.

Esenzione ticket sanitario

P

Il NO dello smartphone in classe vale anche per gli studenti ed è entrato in vigore con il corrente anno scolastico 2024/2025. Nelle scuole di tutta Italia sarà divieto assoluto di usarlo in classe, anche per fini educativi e didattici, dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola media.

Anche Francia, Finlandia, Svezia, Olanda e Regno Unito hanno adottato misure in questo senso, vietandone l’utilizzo.

er i cittadini di età inferiore ai sei anni o superiori ai sessantacinque anni, purché appartenenti ad un nucleo familiare avente un reddito complessivo lordo riferito all’anno precedente non superiore a euro 36.151,98 (esenti reddito ed età) è possibile usufruire dell’esenzione dal pagamento del ticket sanitario previso per le visite mediche, esami di laboratorio e altre prestazioni ambulatoriali garantite dal Servizio Sanitario Nazionale codificato in Regione del Veneto con il codice 7R2.

Inoltre gli ultra 65enni possono ottenere l’esenzione dal pagamento del ticket in caso di accesso al pronto soccorso con codice bianco. In questo caso è sufficiente il requisito anagrafico, senza condizioni di reddito.

“LA REGOLA”

I il Cuore Veneto a cura di Alberta Bellussi

n Comelico e in Cadore esiste un’istituzione molto antica che si chiama “Regola”.

Le “Regole di comunione familiare” del Comelico sono la testimonianza del forte legame tra la comunità locale e il proprio territorio che si tramanda da oltre un millennio. Gestiscono il patrimonio collettivo costituito da boschi, pascoli, praterie, malghe, che è inalienabile, indivisibile, inusucapibile. Ha preistoria e storia.

Le famiglie regoliere tramandano di padre in figlio le proprietà collettive di boschi e pascoli, insieme ai diritti di appartenenza alla Regola di Comunione Familiare, con lo scopo di preservare e migliorare la propria terra. I beni che derivano dalle attività legate al bosco e al pascolo rappresentano da sempre la principale fonte di sostentamento della comunità e sono amministrati con direttive approvate democraticamente dall’assemblea dei regolieri e contenute in antichi codici rurali detti “Laudi Statuti”.

Le Regole hanno saputo nel tempo adeguare la propria funzione e in que-

Il Quindicinale 42 | Giovedì 28 novembre 2024

sti anni hanno promosso numerose azioni di valorizzazione dell’ambiente indirizzate alla fruizione sostenibile del territorio. Un tempo enti di diritto pubblico perché concorrevano direttamente al bilancio comunale, oggi sono diventate di diritto di privato e definite “Comunioni Familiari” a partire dalla legge 102/1971, che conferisce loro il titolo di azienda di diritto privato. È evidente che la considerazione del ruolo femminile ha sempre avuto scarsa attenzione: infatti, c’è sempre stata una tendenza all’esclusione delle donne anche dall’attività regoliera.

Non si deve dimenticare che questo antico diritto, pur nascendo dalle comunioni familiari, è sempre stato rappresentato dalla figura preminente dei maschi anziani, lasciando alle donne compiti di supplenza o di subentro temporaneo solo per le vedove con figli maschi minori. Pur però essendo cambiato il ruolo delle donne, gli statuti sono rimasti invariati. Tuttora le uniche donne considerate regoliere sono le vedove aventi figli di cui almeno uno maschio a carico e finché

dura lo stato di vedovanza o finché un figlio maschio e convivente abbia raggiunto la maggiore età. Nel 2022 ci fu una svolta nelle elezioni tenutesi a Valle di San Pietro di Cadore: la maggioranza votò per la prima volta una donna, Manuela Pradetto Bonvecchio, chiamata a presiedere l’antichissimo istituto. Finalmente un segnale netto di apertura.

Nell’area di Comelico sono ancora attive 16 Regole di comunione familiare cosi descritte: Comune di Comelico Superiore: Regola di Padola - Regola di Dosoledo - Regola di Casamazzagno- Regola di Candide; Comune di San Nicolo di Comelico: Regola di San Nicolo - Regola di Costa; Comune di Danta di Cadore: Regola di Tutta Danta - Regola di Mezza Danta; Comune di Santo Stefano di Cadore: Regola di Santo Stefano - Regola di Campolongo - Regola di Casada - Regola di Cotalissoio; Comune di San Pietro di Cadore: Regola di San Pietro Regola di Presenaio - Regola di Valle - Regola di Costalta.

RUBRICHE IL PERINEO FEMMINILE: UN’ AREA SOTTOVALUTATA

I

l perineo, spesso trascurato nel dialogo quotidiano sulla salute femminile, gioca un ruolo cruciale nella vita di ogni donna. Non si tratta solo di una struttura anatomica; il perineo è un punto nevralgico che collega il corpo alle emozioni, influenzando la qualità delle relazioni e il benessere globale. Quando una donna si trova a nascondere le proprie emozioni, è fondamentale considerare come questo possa incidere sul funzionamento del perineo e sulla salute sessuale e relazionale.

Perineo e emozioni. Le emozioni non espresse possono generare tensioni muscolari, alterando non solo il tono del perineo, ma anche la percezione del proprio corpo. Possono generare secchezza, dolore, bruciore. Spesso, le donne si sentono obbligate a mantenere un’immagine di forza e controllo, ciò può portare a una contrazione involontaria di questa area, con disagi fisici e psicologici.

La correlazione tra relazioni alterate e benessere intimo. Le relazioni complesse (tradimenti, partner non

compliance, incomprensioni), possono risentire di una difficoltà nella comunicazione emotiva e conseguentemente nella gestione del perineo.

La paura a mostrarsi vulnerabili può portare all’allontanamento dal partner, causando una diminuzione dell’intimità. La donna può trovarsi intrappolata in un ciclo di frustrazione e insoddisfazione, sia a livello fisico

che emotivo. La tensione accumulata nella regione perineale può portare a problematiche come la disfunzione del pavimento pelvico, dolore durante i rapporti, o addirittura disturbi urinari e intestinali.

Riabilitazione e rieducazione perineale. Modificare il modo in cui una donna percepisce il suo perineo può avviare un processo di guarigione.

Attraverso tecniche di biofeedback, esercizi di respirazione e pratiche di rilassamento, le donne possono riconnettersi con il proprio corpo e le proprie emozioni, migliorando la loro salute pelvica e la qualità delle relazioni intime. È essenziale che ogni donna riconosca l’importanza di prendersi cura di questa area, non solo per il benessere fisico, ma anche per il benessere emotivo e relazionale. La riabilitazione perineale e l’intimità sono temi interconnessi che meritano attenzione e rispetto.

Solo affrontando questi aspetti in modo olistico possiamo promuovere una vita più soddisfacente, equilibrata e intima.

Tabù a cura della dott.ssa Fanni Guidolin Specialista nella riabilitazione delle disfunzioni pelvi perineali Consulente Sessuale

UNA ROSA, DUE SANTE

A

Campolongo, sul confine tra Conegliano e San Vendemiano, è possibile visitare l’oratorio di Santa Rosa. Sino agli anni Cinquanta del Novecento questa località era nota come Bar, che in dialetto significa cespuglio intricato, in effetti, queste zone erano boscose, alternate a campi rettangolari fiancheggiati da alberi ad alto fusto.

Le prime notizie sono della seconda metà del XVI secolo, l’edificio fu costruito tra il 1571 e il 1575 da Andrea, canonico e abate lateranense, e Nicola Amigoni, come cappella privata della famiglia, che nel territorio a sudest di Conegliano avevano terre e un palazzo, oggi presente ma privato delle forme originarie.

Nel corso dei secoli l’oratorio ebbe diversi proprietari, sino al 1947, quando venne affidato alla parrocchia di Campolongo. Fu sempre un punto di riferimento per la popolazione locale, che invocò in un primo momento

Santa Rosa da Viterbo, terziaria francescana duecentesca nota per i miracoli, poi la più famosa Santa Rosa da Lima, canonizzata nel 1671 e di più ampia fama tra i fedeli, di cui porta tutt’ora la dedicazione. Attualmente l’edificio ha forme novecentesche, dopo i lavori di restauro effettuati negli anni Quaranta. La facciata è divisa da quattro lesene con capitello ionico, che affiancano due nicchie al portale, memoria di quelle che un tempo furono finestre. Un timpano classico con oculo sovrasta il rosone, mentre una finestra illumina l’interno dal lato sud.

Il semplice arredo liturgico ospita un dipinto del 1832, di autore ignoto, dove Santa Rosa da Lima è raffigurata in ginocchio mentre prega, le mani conserte sul petto e il capo coronato di rose. A lato si notano delle rovine classiche, con lo stemma degli Amigoni, e sullo sfondo un paesaggio tipicamente veneto con l’oratorio stesso, mentre in cielo putti volano festanti tra le nuvole.

Autorizzazione Ufficio per l'Arte Sacra e i Beni Culturali Diocesi di Vittorio Veneto n°1253.189/2015

La fede tra le colline a cura di Michele Zanchetta

A sinistra: l’oratorio di Santa Rosa tra Conegliano e San Vendemiano

Giovedì 28 novembre 2024 | 43 Il Quindicinale

RUBRICHE VISITANDO L’ORATORIO CAMPESTRE DI SAN BARTOLOMEO

Alla scoperta delle Prealpi a cura di Giovanni Carraro

Giovanni Carraro

Giovanni Carraro

Alla scoperta delle Colline del Prosecco

di Conegliano e Valdobbiadene

Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

40 itinerari a piedi, 405 km di sentieri Il Cammino delle Colline del Prosecco nell’area Patrimonio dell’Umanità

B

asta allontanarsi di poco dalla frenetica Pontebbana per rendersi conto che il paesaggio di Godega non è quello del traffico incessante a cui tutti siamo abituati, tutt’altro, è l’armonia dei campi arati, dei lunghi filari di vite, delle strade di campagna protette da linee interminabili di gelsi, simboli dell’operosità degli abitanti di ieri e di oggi. Godega si affaccia alla rete di sentieri con un percorso naturalistico di pianura che ha come fulcro l’antico oratorio campestre di San Bartolomeo. Si parte da piazza San Martino a Bibano, dove si affacciano la cinquecentesca chiesa vecchia e quella nuova risalente agli anni Trenta del secolo scorso. Da notare che questo rione è ancor’oggi chiamato “Cortina”, che anticamente era un’area circondata da muro, utile in caso di scorrerie nemiche. Inoltre, a fianco della canonica vi è il vecchio brolo, costeggiato dal torrente Zigana, mentre nei pressi della chiesa vecchia Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene rappresentano un indiscutibile patrimonio di cultura e di bellezze paesaggistiche dove trovano spazio proposte di escursioni a piedi, alcune del tutto inedite, inserite nel

territorio di 29 comuni della Core Zone UNESCO, della Buffer Zone e della Commitment Zone.

Una guida che offre passeggiate adatte a tutti, dalle semplici camminate di pianura tra borghi e città d’arte, agli itinerari più impegnativi e avventurosi sui rilievi maggiori della dorsale collinare.

405 km di sentieri costituiti da 40 percorsi base e 29 varianti, comprendenti il Cammino delle Colline del Prosecco da compiere in quattro tappe giornaliere tra Vidor e Vittorio Veneto.

I singoli itinerari sono minuziosamente descritti e corredati da mappe Tabacco, altimetria, grado di difficoltà, distanza,

georeferenziazione, foto di dettaglio e approfondimenti storici e culturali.

I tracciati GPS sono scaricabili nel sito www.collineconeglianovaldobbiadene.it.

Percorso tratto dal libro “Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, di Giovanni Carraro, De Bastiani Editore

Grado di difficoltà: turistico Punto di partenza e arrivo: Bibano, piazza San Martino Tempo richiesto: 2h Aumento di quota: m 10 Distanza: km 7,1 Info e dati: www.ibit.ly/5GF47

Il Quindicinale 44 | Giovedì 28 novembre 2024

sorge il Monumento ai Caduti italiani coprire le abitazioni. Mentre osserviae austro-tedeschi deceduti a Bibano mo in lontananza il gruppetto di case nel periodo 1917-18. Seguiamo via della Cortina di Bibano con l’inconSandro Pertini che ci condurrà nei fondibile torre campanaria, prosepressi del cimitero, quindi entriamo in guiamo incontrando la Madonnina dei Palù, quindi svoltiamo su via aperta campagna su via del Manin che ci introdurrà in un Millennio passando a fianco lungo tratto sterrato. Da notadel Parco del Donatore per re l’uniformità dei perimetri poi deviare su via Ziganella. che andiamo a percorrere tra i All’altezza di una curva, vi campi, testimonianza dell’anè il capitello di don Dionisio tica centuriazione attuata in Ragazzon (1913-82), indiGPS E INFO epoca romana in queste zone. menticato parroco di Bibano.

Mentre passeggiamo, osserviamo a Da via San Marco, attraverso capezbordo strada i fontanili che alimenta- zagne si cammina lungo l’argine della no i primi tratti del torrente Zigana. Zigana fino a giungere in via Molino Al termine di via Ziganella, si im- che ci porterà all’oratorio campestre di bocca a destra via Palù, che identifica San Bartolomeo. Il laghetto artificiale un’area un tempo paludosa soggetta serviva ad alimentare un allevamento fin dal medioevo ad intenso lavoro ittico, le peschiere, mentre la vicina di disboscamento, bonifica e drenag- abitazione un tempo era un mulino gio da parte dei monaci Benedettini. che traeva l’energia da una roggia Anticamente i regolieri andavano a del torrente Zigana. La chiesetta è la falciare l’erba e a raccogliere le can- più antica di Bibano (XII sec.) ed è ne di palude, essenziali fra l’altro per intitolata a San Bartolomeo apostolo pescatore, venerato contro le malattie della pelle. L’interno contiene un’interessante tela dello Zampini (17021778) e un prezioso affresco di fine Quattrocento attribuito a Francesco da Milano o al Pellegrino da San Daniele.

Proseguiamo attraversando “un’arnerada” con piante autoctone e filari di cachi, per poi superare un ponticello e passerelle fino a giungere al termine di via San Bartolomeo che si percorre in leggera salita fino alla curva Cimitàn e alla strada principale di Bibano, via Marconi. Da qui, seguendo a sinistra la pista ciclopedonale, si giunge all’imbocco di via Cortina che ci riconduce al punto di partenza.

T

cultura, arte & spettacolo

OSTERIA SHAKESPEARE

Sabato 30 novembre, 20:45 Vittorio Veneto, Teatro Da Ponte Una compagnia di attori e una sfida impossibile: rappresentare 6 opere di William Shakespeare in meno di 60 minuti. Attraversando un mare di difficoltà in una lotta serrata contro il tempo, con l’aiuto del pubblico riusciranno a portare a termine l’impresa, generando una catena infinita di situazioni comiche e paradossali.

Un frenetico viaggio attraverso alcune delle opere più famose del più grande autore teatrale di tutti i tempi, che mette in risalto la potenza della sua geniale drammaturgia da un punto di vista inedito, per non dimenticare mai che anche la più grande tragedia nasconde in fondo un lato tremendamente comico. È una produzione del Centro Teatrale Da Ponte.

Organizza l’associazione Amati Sempre con il Centro Teatrale Da Ponte.

Ingresso gratuito con offerta responsabile.

Info: centroteatraledaponte.it

BURTYNSKY: EXTRACTION/ABSTRACTION Fino al 12 gennaio 2025 Mestre, Museo M9

Dopo il successo mondiale della mostra Anthropocene, esplorazione multimediale che documentava l’indelebile impronta umana sulla terra, il fotografo Edward Burtynsky continua la sua indagine sull’impatto dell’azione umana sul pianeta attraverso la mostra presso M9 – Museo del ’900. La mostra è la più ampia antologica sugli oltre quarant’anni di carriera del grande artista canadese Edward Burtynksy che ha dedicato la sua vita a testimoniare l’impatto ambientale del sistema industriale sul nostro pianeta.

Le grandi fotografie di Burtynsky si presentano a un primo sguardo come affascinanti e indecifrabili campiture di colori e di forme astratte, che lasciano gli osservatori sospesi di fronte a oggetti naturali o antropici spesso non immediatamente intellegibili, ma capaci di attirarli dentro l’opera.

Info: www.m9museum.it

ABSTRACT

ASPETTANDO IL NATALE

30 novembre e 1, 7 e 8 dicembre Ogliano, ex scuole elementari Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, e sabato 7 e domenica 8 dicembre dalle ore 14:00 alle 19:00 presso le ex Scuole Elementari di Ogliano si terrà “Aspettando il Natale a Ogliano”, un mercatino natalizio organizzato dalla Pro Loco di Ogliano in collaborazione con Gruppo Folkloristico, Alpini e Parrocchia di Ogliano. Il mercatino natalizio esporrà prodotti artigianali di artisti locali, ma ci saranno anche uno stand enogastronomico e intrattenimento. Attività collaterali: - sabato 30 novembre visita guidata “Villa Maresio. Il Palazzo delle Anime”, su prenotazione; - domenica 1 dicembre Castagne e brulé; - sabato 7 dicembre Canti sotto l’albero con l’asilo di Scomigo; - domenica 8 dicembre escursione naturalistica alla scoperta delle bellezze naturalistiche locali.

Sarà possibile visitare la Mostra dei Presepi Artigianali creati da artisti locali.

Info: nataleogliano@gmail.com.

Giovedì 28 novembre 2024 | 45 Il Quindicinale

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In cucina con Armando Zanotto

il Prosecco in cucinA ∙ Prosecco cookbook

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RISOTTO AL PROSECCO CON MIRTILLI

Armando Zanotto

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RUBRICHE & ANNUNCI

Armando Zanotto

il Prosecco in cucinA

Prosecco cookbook

DARIO DE BASTIANI EDITORE

24/06/19 19:26

Questa ricetta è tratta dal libro “Il prosecco in cucina”, di Armando Zanotto, Dario De Bastiani Editore

Ingredienti per 4 persone: 300/320 gr. di riso carnaroli, 1 piccola cipolla pulita, tritata finemente, 1,5 litri di brodo vegetale, 200 gr. di mirtilli puliti, 1/2 bottiglia di Prosecco, 70 gr. di parmigiano grattugiato fresco, 70 gr. di burro, 50 gr. di succo d’uva Prosecco, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe

Preparazione: in una casseruola fate appassire con un po’ d’olio la cipolla, versate il riso e fatelo tostare (è molto importante la tostatura perchè rende il chicco più compatto). Sfumate con il Prosecco lasciandolo evaporare, versare i mirtilli, il succo d’uva Prosecco e poco per volta, il brodo vegetale caldo. Mescolate per 14/15 minuti circa,

ANNUNCI

LA LANTERNA DI DIOGENE

a cura di Nello Della Giustina

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togliete dal fuoco e mantecate con burro, parmigiano, aggiustando di sale e pepe appena macinato.

Come servire: in 4 piatti caldi guarnendo sopra con qualche mirtillo e magari qualche chicco d’uva.

Consiglio: mettete metà mirtilli all’inizio cottura e il rimanente a metà cottura.

Arriva quel del formàj: l’espressione veniva usata un tempo con intento intimidatorio dai nonni, i quali speravano di interrompere in questo modo l’eccessiva vivacità dei nipotini. Colui che avrebbe dovuto riportare l’ordine era il papà, assente per gran parte della giornata per motivi di lavoro. L’espressione, ora caduta in disuso, rimandava alla funzione di controllo esercitata dal fattore del nobile locale, proprietario delle malghe montane, lungo la Vallata i conti Brandolini, il quale senza appello separava le forme di formaggio spettanti al proprietario da quelle di diritto del conduttore dell’alpeggio.

L’espressione con evidenti finalità di marketing figura ora su di una maglietta sponsorizzata ovviamente da una, rinomata a onor del vero, latteria locale.

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Il Quindicinale 46 | Giovedì 28 novembre 2024

Vittorio Veneto. Vendesi affascinante palazzo rinomato situato nel cuore di Vittorio Veneto, precisamente nella zona storica di Serravalle. Con una superficie generosa di 220 mq, questo immobile rappresenta un’opportunità unica per coloro che cercano non solo una casa ma anche un pezzo della storia locale. Il palazzo è caratterizzato da splendidi dettagli architettonici e finiture interne di alta qualità che conferiscono agli spazi interni una luminosità senza pari. Euro 230mila. Info: Andrea ISSN 2784-9716

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