Krosky Scrotof (Кроски Сцротоф) Atto unico in 13 scene per sette personaggi L’imbuto 2022 - Riprodotto in Italia su licenza della Repubblica di Pradoskaja © Ondestorte/Cane Volante/L’imbuto 2013 - tutti i diritti riservati

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3 Krosky Scrotof (Кроски Сцротоф) Atto unico in 13 scene per sette personaggi © 2000 - издавање левка EDIZIONEL’ImbutoITALIANA Riprodotto in Italia nel 2022 su licenza della Repubblica di Pradoskaja © Ondestorte/Cane Volante/L’imbuto 2013 - tutti i diritti riservati

4 Manifesto per la prima messa in scena dell’Opera (1996)

5 Stokazy RecensioneKulovichal dramma “Dye Tartush”
Il 9 novembre 1989 crollava l’ultimo baluardo della Guerra Fredda e finiva un mondo in cui noi comunisti, pur prendendolo nel culo ogni giorno, vivevamo felici della nostra paura e della nostra birra calda. Tuttavia sognavamo l’Occidente, dove tutti vivevano in ville unifamilia ri con piscina e servi negri ironici e felici. Sognavamo Las Vegas, dove sputtanare montagne di soldi che non avevamo, sognavamo Parigi, dove ci sono le fisarmoniche e le ballerine del Moulin Rouge che te la danno per tre rubli, sognavamo Roma dove sognavamo di poter pisciare sulle colonne del Vaticano e mettere una bella falce e martello al posto di quella forca dove hanno appeso un dio di cui ogni domenica mangiano la carne e bevono il sangue. Noi ci limitiamo a mangiare bambini e in genere li accoppiamo con un colpo secco quando non se ne accorgono. Mai e poi mai li faremmo morire dissanguati. E ancora meno se fossero un dio, nel quale peraltro noi non crediamo, anche se lo preghiamo di Comunquenascosto. il muro è crollato da sette anni, e quel crollo ha catapultato milioni di persone nella merda più nera. Si credevano che il modello occidentale attaccasse le sue radici anche qua, ma qua ci sono milioni di persone con le pezze al culo, rea le qiuali ogni due o tre milioni ce n’è uno ricchissimo. Quindi si è fatto come la montagna e maometto: se l’occidente non viene qua, si va noi là. E’ cominciata così, ognuno di noi andava a prendersi la sua villa con piscina, tanto ormai il muro non c’era più e si poteva passare. Ma cosa è stato dei rimasti? Perchè di là nell’occidente ci vanno solo i più delinquenti, i più coraggiosi e giovani e le donne che hanno voglia di pulire il culo ai vecchi ricchi stranieri che le trattano a pesci in faccia. Ma alcuni restano qui, in questa desolazione di merda dove non cè più
Prima messa in scena , 12 ottobre 1996 Teatro Nazionale delle Effemeridi Contingentate di Stanivlaskaja Repubblica di Pradoskaja
E qui inutile spendere parole sull’immenso Scrotof, poliedrico intellet tuale che ha reso grande la nostra nazione (nota anche come “La Russia di Villalvernia” presso gli antichi popoli balcanici che la abitarono nel neolitico). Mago, indovino, culomante di prestigio internazionale, illu sionista anale (vi sono testimoniance certe che sia riuscito a introdursi un pianoforte nel culo), scrittore, saggista, cantante lirico e composito re, Krosky Scrotof è riuscito a sintetizzare nel breve dramma “La Torta” l’immane squarcio dell’umano sull’infinita inconsistenza della vita, il ta glio del materialismo dialettico che fa sanguinare un universo incognito e ineluttabile, un dio assente, ammesso con riluttanza che aleggia come ipotesi per cambiare il destino. Non si può di definire “La Torta” il capolavoro assoluto del Novecento, quello che manda in pensione i vari Beckett, Osbourne, Pinter, Ione sco e compagni per rinnovare dalle radici il teatro della tradizione gre co-balcanica delle origini. Ma scendendo nel dettaglio si scoprono i gioielli di quest’opera immor tale, destinata a lasciare una sigla indelebile sulla fine del cominismo e del mitico mondo balcanico dell’Età dell’Oro. Come è noito, nella tradi zione balcanica la donna lavora sotto il sole e l’uomo beve la birra calda sotto una tettoia. D’altra parte è giusto che sia così, perchè le donne sono il male dell’umanità e ben lo dimostra Lo Scrotof in questo imperdibile dramma a cui oggi la Comagnia del Teatro Nazionale delle Effemeridi Contingentate ci ha fornito una splendida interpretazione per la ma gistrale messa in scena di Kostantin Lupescu. Ne “La Torta” la vita dei personaggi dipende letteralmente dalla arrampicatrice sociale Edvojka, simbolo dell’occidente ricco (vive in un apparamento ammobiliato e con i muri imbiancati) e mistico (si trasforma nella madonna dei cristiani). Tutto ruota intorno al ricatto di lei, che ha come oggetto la promessa di una fantomatica torta, per ottenere la quale i personaggi devono soggia ciere alle richieste della bizzosa e nevrotica Edvojka. Ecco la magnifica emblematizzazione teatrale del ruolo lui - lei. Con questa scusa della fica e del cibo (che della fica è una metaforizzazione) esse ricattano l’uomo per tutta la vita pur lavorando nei campi sotto il sole. Ma questo non è più così, e la donna, perno della nuova società occidentale, polverizza senza distinzioni i cinque personaggi nei quali Scrotof condensa come
6 niente e devi perfino corrompere l’infermiere se vuoi che ti faccia una Perflebo.descrivere questa situazione infernale, ci voleva un genio che ne sa pesse cogliere l’ineluttabile drammaticità ma che sapesse guardarla sen za pietismi e autocommiserazioni.
Ecco la metafora del ca pitalismo in cui alla fine il pesce grosso mangia il pesce Nondimenopiccolo.anche i no stri eroi decidono di tentare la strada dell’oc cidente, optando ovvia mente per l’Italia, unico luogo al mondo in cui a detta di Salvini tolgono i soldi agli italiani più poveri per regalare dei telefonini di ultima generazione agli immigrati, che quasi sempre vengono ospitati in hotel a cinque stelle. Ma importa poco il destino dei personaggi (che per la cronaca si salvano dall’occidente). Ciò che conta è che qui si affrontano tutti i cardini del rapporto tra il mondo passato ed il futuro: il rapporto tra le persone, la Manifesto Istituzionale per la volorizzazione della torta. Rep. di Pradoskaja (1996)
Quanto ai rapporti col Potere (o con ciò che ne è rimasto) la stupenda idea di riassumene gli in teri e peradigmatici tratti nella semplice figura del postino, mostra un’altra inequivocabile gemma del capolavoro Scroto fiano. In poche battute emergono tutti i mali della vecchia burocrzia: l’abuso di potere, il ricat to , la minaccia, la corru Scrotofzione. include nell’ope ra anche la giusta puni zione al potente - postino che subisce il danno pro prio dallo stesso mondo al quale egli appartiene o vorrebbe appartenere.
7 nelle immagini dei Tarocchi, i cinque difetti tipici dei balcano-sovietici del periodo immediatamente antecedente al crollo del mondo comuni sta. Zivorad, l’arrogante aprofittatore; Vozen, l’inconcludente autorita rio, Ludek, l’incapace di mediazione, Misha la furbesco e menzognero “falso amico”, Laszlo il riottoso vittimistmo.

8 scarsità di risorse, le prospettive, il rapporto con il potere e perfino con la dimensione sacra. Neppure questo esclude il grande Krosky Scrotof, nell’ecumenico eclet tismo che s’inviscera ne La Torta quale asse pirtante di una negata re lazione, di un effettivo nulla Comunque a prescindere dalle considera zioni di valore, è indubbio che le caratteristiche dell’uomo balcanico si prestano al particolare interesse di Scrotof, fiducioso che ciò aiutasse a comprendere il pensiero filosofico dei comunisti catapultati nella mer da. Il genio di Scrotof culmina nell’assertività senz’appello della perce zione del “limite”. Ciò che è oltre il limite non sarà che nonsenso”. Srotof è convinto che l’esperienza post comunista sia una prova del fuo co per il carattere. Una prova e una mescolanza di abrupti entusiasmi e crolli subitanei, esacerbato dal disamore e dal sarcasmo che ne aplifica l’aspetto surreale. Scrotof mette in gioco la tempra morale che rimprovera a se stesso di non avere, e a volte sembra aspirare a una serafica passività, un piccolo Buddha, ma non gli riesce; Làszlo alla fine è costretto aricevere il per dono. Con la scena della bastonata Scrotof lavora a una filosofia esatta e cerca un impossibile rigore laddove la vita e la morte si confondono più che mai. Sempre alla caccia del “problema principale”, Scrotof lo riduce ai dialoghi lineari di cinque uomini che condividono un laido immo bile. Questa in estrema sintesi è la non narrazione di quest’opera dal respiro (traduzioneassoluto.diLudmila Waginoskaja)
alla fiction “La Torta”
Messa in scena nel 2014 da Ondestorte regia di Klaus Koriza Sorprendente capolavoro lowcost, “La Torta” si impone fin dalle prime rarefatte battute come la più fedele trasposizione audiovisiva del capo lavoro teatrale di Krossky Scrotof. La giovane Repubblica di Pradoskaja non ha alle spalle una tradizione cinematografica, tuttavia il regista Klaus Koriza incardina saldamente il suo straordinario film nell’ampia tradizione balcanica, dando dignità ad una piccola e disastrata nazione, praticamente priva di un milieu culturale. Nell’incedere volutamente trattenuto della vicenda si ravvisano infatti le attese tanto amate da Tar kowsky, e nel dialogare sommesso dei protagonisti, nel loro animarsi intorno ad obiettivi minimi e sul continuo non realizzarsi di aspettative, appare chiaro l’omaggio a Kieslowski e al suo cinema di impegno mo rale, di indagine sul ruolo del caso, in un orizzonte laicamente volto alla trascendenza. Metafora dell’intera esistenza, e prospettiva di un mondo post-tutto, la Torta percorre la superficie delle ralazioni umane ma ci guida nelle profondità dell’animo, dal quale Koriza sembra voler evoca re i lati peggiori. Non a caso in una recente intervista, il regista ha insi nuato l’ipotesi simbolica che i sette personaggi del film rappresentino i sette peccati capitali e che l’intera pièce teatrale di Scrotof debba essere letta come una specie di sabba satanico, capace di rappresentare le me
9 Làszlo RecensionePolpjno
10 schinità umane, pronte ad essere scatenate da un nonnulla.
Nessuna sbavatura nello sviluppo della vicenda, che si snoda con tempi lenti e primissimi piani alla Sergio Leone, con simmetrie che si rifanno alle migliori inquadrature di Kubrik, ma che rimane sostanzialmente ancorato al linguaggio scarno ed essenziale e alle “visioni assolute” stig matizzate da Sergej Ejzenštejn e Dziga Vertov. Ma un altro dei grandi meriti della produzione (il film è finanziato quasi integralmente con denaro pubblico, messo a disposizione dalla Repubblica di Pradoskaja) è stata la scelta del cast, che annovera tutte stelle di prima grandezza. Gran parte dell’investimento quindi è andato nei cachet miliardari (si parla di 8 milioni di Trudel per il contratto di Crespiana Silvanich, che ha scelto di rinunciare ad un contratto già firmato per il prossimo film di Quentin Tarantino, e per girare “La Torta” ha dovuto pagare una pe nale di 17 milioni di dollari). Tuttavia era praticamente obbligatorio ri correre a grandi interpreti per incarnare i sette personaggi che, come ha scritto Jacques Drémont sui Cahiers du Cinema, incarnano i sette pec cati capitali, declinandoli con la pesantezza essenziale che ci riporta agli scenari beckettiani di Finale di Partita o ai dialoghi desemantizzati di Joe Scognamiglio (Zivorad) e Derek Vissani (Vozek) interpreti della fiction di Ondestorte (2007)

Jonesco. Ma se voglia mo cercare riferimenti letterari è impossibile non ravvisare nell’opera un consistente tributo alle fiabeseche gerarchie di Gogol, al turbinosa dialettica dei sentimenti di Dostojewskij, all’epica accettazione del destino dei personaggi di Tol Estoi.proprio uscita dalla grande letteratura rus sa si squaderna magi stralmente la grande interpretazione di Joe Scognamiglio, al quale è stata affidata l’inter pretazione del goloso Zivorad, l’uomo senza mediazioni, che rap presenta nell’opera di Scrotof il personaggio mitologico di Crono il vorace. A questo inson dabile archetipale per sonaggio Joe Scognami glio ha saputo infondere la sua attonita umanità, quasi a manifestarne, sì, gli aspetti più deteriori e bassi, ma a fornirne nel contempo anche una sorta di legittimazione, di essere umano solo nel cosmo e quindi quasi costretto a cercarvi la sua sopravvivenza a scapito d’altri (“che col pa ne ho io, se ho più fame di tutti?”). Giustamente Scognamiglo in questo ruolo è stato proposto per l’Oscar per la migliore interpretazio ne, che Dalton Webster sul New York Times ha giustamente parago nato al Gene Hackman di Lo Spaventapasseri di Jerry Schatzberg . Di sapore sovietico è anche l’interpretazione dell’inerme Làszlo da parte di Anentodio “Flacca” Friulzi, noto critico cinematografico che mostra in questa opera buone doti attoriali, impersonando la vittima sacrifica le, l’agnus dell’arcaico rito, l’anello debole e nel contempo il più forte, Crespiana Silvanich sul manifesto della versione italiana (2007)
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12 perchè su di lui ricadono tutti gli effetti negativi e i danni della vicenda.
Nei Cahièrs du Cinéma, Jean-Laud Briant ha paragonato addirittura il Làszlo di Koriza alla presenza del Messia Redentore in un universo di irredenti, paragonando la bastonata a Làszlo con la crocifissione. A ren dere più viscerale e interlocutoria la vicenda, ci pensa Jerry Marsala, celebre musicista anch’egli prestato al cinema al quale ha regalato una prestazione di eccezionale intensità, spostando l’asse geografico in una direzione meno sovietica e più balcanica. Jerry Marsala infatti interpreta lo zingaresco Misha, il fubesco, l’ambiguo, che spesso mostra di avere un cuore ma solo per trarne un vantaggio personale. Nondimeno è lui che cerca disperatamente per tutto il film di mediare tra le relazioni, di stemperare le tensioni, di ristabilire i dialoghi loaddove si sono interrot ti. E con la sua soppracigliosa recitazione, tutta fatta di ammiccamenti e di sguardi in tralice, di allusioni e di sensi sottaciuti, Marsala ci catapulta nella musicalità del migliore Kusturika e nelle sarcastiche desolazioni che si rifanno al Liev Schreiber di “Ogni cosa è illuminata”. Di grande efficacia e straordinariamente convincente è anche la superla tiva prova di Derek Vissani nel ruolo dell’autoritario Vozen. Attore dal la incredibile presenza scenica, che ci ha abituato a ruoli di mattatore, come nella straordinaria recente prova teatrale dell’Amleto di Tamàs Welobrinsky, rinuncia qui alla sua consueta “dominanza” per dare vita ad un personaggio autoritario ma contenuto, che recita con i silenzi, con semplici e minime gestualità, con brevi enunciazioni apodittiche proferite a mezza voce, fornendoci una sublime interpretazione dell’au torità. Autorità che non necessità di ostentazione di forza o di chiassose imposizioni, ma alla quale è sufficiente un cenno per esercitare il potere che gli è tacitamente riconosciuto, come accade all’Ulisse verso Itaca o al Giasone alla ricerca del Vello d’Oro. Un potere, si badi bene, solo celebrato ma non effettivo, poiché il potere effettivo viene nella pellicola rappresentato nelle sue diverse sfaccettature, tutte quasi sempre meta foriche ed ostentate attraverso modelli di relazione, mentre invece “La Torta” vuole anche dirci che il potere si attua attraverso una interruzione delle relazioni tra chi lo esercita e chi lo subisce. E come, si evince nella parte finale del film, con la comparsa del Postino, il potere è effettivo soltanto laddove viene effettivamente esercitato, ed è lì che produce le sue conseguenze. In questa costruzione equilibrata mancherebbe tuttavia “il sangue”, come opportunamente fa notare Gian Alberto Pantegani su “Quaderni di Cineteca d’Essay”, se non intervenisse il ruolo-chiave dell’iroso e san guigno Ludek, i cui panni vengono gloriosamente vestiti dalla Voce Mi
la Voce Mistersarti ci rende anche plausibile il personaggio, mostrandoci l’evidenza schiacciante della sua logica, del suo razionale istinto di sopravvivenza e del suo saper guardare in faccia la realtà, come nella sublime scena in cui Ludek dichiara: “dast iest nast Y prublemish! dast iest Katastrofia!” e nei suoi occhi sgranati verso l’in terlocutore si legge tutto il presagio dell’incombente destino.
13 steriosa, che mette in scena una metaforiz zazione dell’anti-dia lettica, del magistraledell’altro.diprivoco,fronteMisteriosailFratellialloragonatorismolenzaprimordiale,micaratterizzamonodirezionaletunnelcheiparadigdicomunicazionelaviobrutael’utilitapiùbieco.PagiustamenteSmerdyakovdeiKaramazov,LudekdellaVoceciponediall’uomoarcainonmanipolabile,dellacapacitàporsineipanniManellaprovad’atttore,
La Voce Misteriosa interpreta con efficacia Ludek il violento nella fiction tv (2007)
Uno splendido cameo ci viene infine regalato da Kostantin Lupescu, che ha impersonato il ruolo breve ma fondamentale del Postino, colui che alla fine in virtù del suo potere effettivo, gode tutti i benefici (e gli svan taggi) del vero potere. Chi conosce il testo teatrale si sarà chiesto: che volto avrà il Vero Pote re? Sarà arrogante, terrificante, sadico? La risposta sorprendente fornita dall’interpretazione di Lupescu ci riconduce non tanto alle immagini delle dittature o delle sopraffazioni violente, ma alle favole di Fedro, alla saggezza popolare. L’immagine del potere restituitaci da Lupescu asso miglia a quella del destino. Apparentemente il Potere ci viene incontro, tratta con noi, sembra disposto ad ascoltare le nostre istanze. Non è un bonaccione, ma non vuole incutere paura. Solo la grande prova cinema tografica di Lupescu ci poteva rendere visibile un’idea cosi moderna e attuale del potere. Ottenere senza apparenti coercizioni, con l’aguzzino

Jerry Marsala in un poster per la televisione rumena (2009)
14 che stipula un accordo con la vittima. Ciò che accade al postino è la metafora del potere voluta da Scrotoff nel suo dramma teatrale, e che Koriza ha qui riportato fedelmente, ma dobbiamo segnalare la dimensione mistica e religiosa che Koriza ha in trodotto nel film, quando invece l’opera teatrale era tutta permeata di puro materialismo dialettico. Ad introdurre quesda dimensione viene chiamata Crespiana Silvanich, voluta assolutamente da Koriza che ha ri

fiutato per questo ruolo le candidature di Kristin Scott Thomas e di Cate Blanchett. Chiamata per interpretare il ruolo di Edvojka, la Silvanich nel corso delle lavorazioni ha talmente suggestionato Koriza da fargli intro durre una variante nel finale, in cui l’unico ruolo femminile del film si trasfigura, rivelando forse la sua vera identità e indicando ai personaggi il loro destino. Nel testo teatrale Edvojka è una contadina balcanica di solidi principi e di indole malvagia. Non vi è in lei alcun ripensamen to o indulgenza, relegando la donna in uno stereotipo di ruolo, anche se assai diverso dagli stereotipi di genere a cui ci ha abituato la società occidentale. La Silvanich riesce ad aumentare a dismisura lo sessore di questo personaggio. La sua Evojka, pure nelle poche battute, incarna tutti i possibili ruoli femminili e non femminili apparendoci a tratti ma terna, a tratti terribile, a tratti responsabile del destino dei personaggi, a tratti il loro boia. Eccezionalmente convincente nei momenti in cui è incombente è intimidisce i personaggi con un piglio militaresco, risulta ancora più persuasiva nei momenti in cui sembra lasciarsi commuovere e, come nel grande finale, sembra redimersi e redimere i personaggi. Una ineguagliabile prova di bravura dunque per la Silvanich-Evojka che nella metaforizzazione mitologica del Salmerth viene paragonata ad Ashtart, la dea-madre degli Assiri, e tale pare davvero essere nella sua trasfigurazione finale, dove le sue domande suonano come brevissimi e pongono i personaggi e tutto il pubblico di fronte alle proprie debolezze e ai propri passati errori. Fulminante metafora dell’esistenza, la Torta è già una pietra miliare del cinema contemporaneo, un cociliabolo di densi significati umani che si intrecciano, guidati da una impronta stilistica senza sbavatura, con illu minazioni caravaggesche, che trasformano la povertà in una condizione fuori dallo spazio e dal tempo, come lo è la Torta, capolavoro immor tale del teatro che oggi trionfa anche nella sua smagliante trasposizio ne cinematografica. Bellezza pura fatta di rigore e rifiuto degli eccessi, intelligenti orditure psicologiche, interpretazioni indimenticabili fanno senza dubbio di questo piccolo grande film il più rilevante evento cine matografico dell’ultimo mezzo secolo. (traduzione di Bagasha Waginowich)
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16 Immagine Sacra relativa alla Vergine si Sant Stanislav (2010)

La torta
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Mishapersonaggi:(ottimista e mediatore, ma infido e falso) Zivorad (profittatore, cinico e gaglioffo) Làszlo (stupido e remissivo, un po’ ottimista ma depresso) Vozen (polemico e furbastro, con velleità di leader) Ludek (una vera testa di cazzo, aggressivo ma logico) il Postino (supponente e arrogante, avido e corrotto) Evdojka (autoritaria, colpevolizzante e fintamente compassionevole) Nella fantomatica Repubblica di Pradoskaja, alla periferia di una im precisata città, durante il crollo del comunismo, cinque uomini dividono come abitazione una squallida casa-magazzino. Quasi sempre sono se duti a un tavolo in una specie di cucina. Vivono in modo deprimente ma con finta dignità (alcuni hanno la cravatta, una camicia a quadrettoni e il maglione, altri maglie a girocollo con sopra una tuta da ginnastica con un logo famoso). Sono alla fame e pieni di debiti. Il tutto lessico è un’ita lianizzazione di una lingua balcanica. Si parla sempre con calma, senza concitazione, con spazi silenziosi e meditativi e lunghe pause. Su tutto c’è pesantezza ma mai emozioni, neanche nei litigi. I volti sono inespressivi, i moti d’animo sono automatici e privi di spirito vitale.
19 SCENA 1
Zivorad seduto al tavolo legge un giornale, entra Làszlo che cerca il gatto
Zivorad: sì Làszlo: e l’hai mangiato!
Zivorad: il gatto è morto Làszlo: morto? perché è morto? Zivorad (ispirato e filosofico): la vita è triste... la fine arriva per tutti Làszlo: ma era ancora giovane... mi dispiace...
Làszlo: micio micio z-z-z- miiiicio!
Zivorad continua imperterrito a sfogliare il giornale Làszlo : dov’è il gatto? Zivorad: non lo so Làszlo continua a chiamare il gatto insistentemente Zivorad: Làszlo, piantala di cercare il gatto!
Làszlo: tu sai dov’è il gatto!
Zivorad: sì Làszlo si lascia cadere sulla sedia, disperato Làszlo: No, no! il mio povero gatto! Perché? Perché?
Zivorad: non farla tanto lunga, non era un gran gatto Làszlo (sempre piangendo): si, ma volevo mangiarlo io!
Zivorad: non preoccuparti, ora il gatto è felice, è nel Paradiso dei Gatti Làszlo (disperato): ti ripeto Zivorad, dimmi come e morto il gatto! (pausa su Zivorad esitante) Zivorad: l’ho ammazzato io. Per mangiarlo Làszlo: hai ammazzato il gatto?
Làszlo: c’era il gatto, ma Zivorad l’ha mangiato
Làszlo: sì, perché se te lo dicevo tu lo mangiavi di nascosto!
Misha: possiamo sempre rubare il gatto del vicino Zivorad: il gatto del vicino l’abbiamo mangiato la settimana scorsa Misha: Ah già! e allora cosa mangiamo?
20 SCENA 2
Làszlo: c’è un cracker Zivorad: c’è un cracker e io non lo sapevo?
Misha: buongiorno amici, che c’è di buono da mangiare?
Misha: e chi ti ha detto che dovevi farlo tu, il lavoro?
Chi fa il lavoro, prende il pezzo più grosso
Zivorad: ... e perché ti sei preso il pezzo più grosso?
Misha: allora io merito il pezzo più grosso, perché ho avuto l’idea. Il lavoro di concetto è più importante del lavoro manuale
Làszlo: ecco, ho fatto la divisione...
Làszlo e Zivorad seduti ed entra Misha
Làszlo: perché ho fatto il lavoro di dividere il cracker.
Làszlo: tu, tu hai detto di tirare fuori il cracker...
Zivorad: che colpa ne ho se ho sempre fame? Làszlo: Ah, perché secondo te noi non abbiamo fame? Misha: piantatela! Tiriamo fuori questo cracker! Lo dividiamo e lo inzuppiamo nell’acqua, in modo da farne una zuppa! Làszlo si alza, prende il cracker, lo spezza in tre parti di cui una molto più grande delle altre due, e le mette sulla tavola, dispondendo il pezzo più grande per sè.
Ma adesso basta! Adesso mi voglio vendicare. Edvojka che compone un numero di telefono. Il telefono suona nella casa dei cinque. Al tavolo, Misha, Laslo e Zivorad. I tre si guardano spaventati. Il telefono continua a suonare. Làszlo: Chi sarà? Zivorad: rispondi e lo saprai! il telefono suona a lungo, i tre lo guardano Misha: bisognerà rispondere! Zivorad (masticando le briciole): rispondi tu, Làszlo Làszlo: ah tu non puoi rispondere perché hai la bocca piena! Zivorad: fanculo, anoressico! risponde al telefono masticando le briciole e leccando la carta del cracker Zivorad: Si? Chi parla? Edvojka: Non fare il cretino, sono Edvojka.
Mentre Làszlo e Misha discutono, Zivorad si avventa sul cracker e lo man gia. Gli altri due rimangono silenti a guardare le poche briciole rimaste. Lunga carrellata sulle due facce.
SCENA 3
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Abitazione di Edvojka. La donna, alla finestra, mormora tra sè: Evoika: “Maledetti cani profittatori... sanguisughe! Li mantengo da anni e anni... e non ho mai avuto un ringraziamento, un po’ di disponibilità. Ho fatto tre traslochi, e non mi hanno aiutato. Quando c’è da raccogliere le patate, loro arrivano sempre quando io ho finito...
22 Non vi telefona nessun altro Làszlo e Misha: chi è? chi è? Zivorad (coprendo la cornetta) è Edvojka! zitti! Edvojka: Siccome starete morendo di fame vi farò una torta Zivorad: una torta? grazie Edvojka! Edvojka: ve la porto stasera Zivorad: stasera? Edvojka: Sei sordo? Ho detto stasera Zivorad: ok, allora a stasera, e grazie ancora! gli altri due gli si avvicinano curiosi Làszlo: allora, cosa ha detto? Misha: cosa voleva? Zivorad: ha detto che stasera ci porterà una torta! Misha: una torta! Làszlo: che meraviglia! Zivorad: Però ha detto che dobbiamo chiamare anche Vozel e Ludek Làszlo: ne resterà pochissima per noi! Misha: Non chiamiamoli! Zivorad : No! ha detto Evojka che se non ci siamo tutti non porterà la torta Misha: chiamiamoli sottovoce e poi diciamo che non hanno sentito! Zivorad: sembri stupido, ma non lo sei! Làszlo: Può darsi che a Vozel e Ludek non piaccia la torta Zivorad: Non dire corbellerie! Le torte piacciono a tutti! Làszlo: Non lo possiamo sapere. Vozel e Ludek non hanno mai mangiato una torta. Zivorad: e tu, l’hai mai mangiata una torta? Làszlo: no Zivorad: allora non la mangerai...neanche a te piace.
Vozel: parlavate di una torta Zivorad (restio) siiii, ma... a livello teorico
Vozel (fregandosi le mani): Allora, ho sentito della bella sorpresa!
Misha: però può anche darsi che la mangerò
23 Làszlo: non ho detto che non piace ho detto “puo darsi”
Nel frattempo si vede Evdojka nella sua abitazione che prepara la torta
Misha: allora può darsi che non la mangerai Làszlo: anche tu può darsi che non la mangerai!
SCENA 4 Zivorad e Misha sono seduti al tavolo. Entra Vozel con una vecchia copia del Capitale di Marx e la posa sul tavolo soddisfatto.
Evoika: una volta per tutte mi libererò di quei cretini parassiti! Metterò tanto purgante in questa torta che li farò pentire di averla mangiata. Faranno tanta cacca che intaseranno le tubazioni della città. E porterò anche della vodka scadente, anche quella pieno di purgante, così andranno al gabinetto per una settimana!
Zivorad: cari amici, può darsi che andate tutti e due a fare nel culo?
Misha: quale sorpresa?
Misha: inoltre tu stasera devi andare alla riunione politica del Partito
Vozel: sempre io devo andare alle riunioni? Zivorad: qualcuno ci deve andare... Vozel: io non sono “qualcuno” (fa il segno delle virgolette) Io sono Vozel Zivorad: sei il più intelligente
Vozel: Ludek non è tutti! Noi siamo tutti, anche senza Ludek Misha: vado via, che non voglio esser qui quando verrà Ludek esce Misha, entra Ludek (in scena: Zivorad e Vozel) Ludek: chi è che continua a chiamarmi? Zivorad (facendo la punta a un legno con un temperino): nessuno ti chiama Ludek: io ho sentito dire Ludek Ludek Vozel: dire Ludek ludek non è chiamare Ludek: voi volete predere Ludek per il culo?
Vozel: aha! allora c’è torta!
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Zivorad: Sì Ludek, ti vogliamo prendere per il culo
Zivorad: Vozel, vuoi che scoreggi di nuovo? Vozel: scoreggia pure, io non andrò alla riunione si sente una terribile scoreggia, lunga carrellata sulle facce dei tre. Musica. Sul volto scendono lacrime. SCENA 5
Zivorad: ho scoreggiato Misha: come fai a scoreggiare se sei digiuno da una settimana? Zivorad non sono digiuno, ho mangiato il gatto Misha: allora non mangerai la torta!
Vozel: sì questo è vero, ma... cosa è questo cattivo odore?
Zivorad, Misha e Vozel, poi Ludek Misha: dobbiamo avvertire Ludek Vozel: perché Ludek? Misha: Evdojka vuole tutti, altrimenti niente torta!
Zivorad: sì Ludek: e... vediamo: cosa c’è da mangiare stasera? silenzio e primi piani delle facce un po’ spaesate Ludek: Allora! Cosa si mangia stasera? Vozel: lo stesso di oggi Zivorad: niente Vozel: zitto tu, che hai mangiato il gatto Ludek: così stasera non c’è niente eh? Zivorad: esatto Ludek. Niente Ludek: niente torte? Zivorad (ridendo): torte? Ma quali torte? Vozel: e da quando in qua in questa casa si mangiano torte?
25 Ludek: ah, volete prendermi per il culo, eh?
Ludek: Invece sì: siamo ex comunisti, non abbiamo fatto nessuna prima comunione!
Ludek: siete due bugiardi pezzi di merda Vozel: perché dici questo ai tuoi amici, Ludek?
Ludek: perché stamattina ho incontrato Evdojka e mi ha detto che porterà una torta Zivorad e Vozel fingono sorpresa e esultano Zivorad: wow! Una vera torta! Vozel: è’ dai tempi della prima comunione che non mangio la torta Ludek: non prendetemi per il culo, bugiardi gaglioffi Zivorad: Ludek, sei fissato con questa storia del prendere per il culo!
Vozel: davvero? Ludek: certo! Vozel: allora... significa che non ho mai mangiato una torta in vita mia! Zivorad (rattristato) Neanch’io!
Misha: no, io non sono bastardo mendace!
Misha (ingenuo): io sono sempre d’accordo con tutti!
Ludek, seduto, sta sfogliando una rivista porno. Entra Misha Ludek ... eri d’accordo anche tu, eh?
Ludek: tu sapevi che stasera c’è la torta e non mi hai detto niente!
MIsha: te lo dico ora: stasera c’è la torta Ludek: tu sapevi che Zivorad e Vozel e Làszlo mi volevano tagliare fuori e non mi hai detto niente!
Ludek: quindi anche tu sei un bastardo mendace!
Vozel: Sì, però hai mangiato il gatto SCENA 6 (orologio alle 6, 30)
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Misha: te lo dico ora: Zivorad Vozel e Làszlo ti vogliono tagliare fuori Ludek rimane pensieroso...
Ludek: Misha... Misha: dimmi, Ludek Ludek: mi piacerebbe vederti appeso per lo scroto al campanile di San Stanislao
Misha: dev’essere molto doloroso Ludek: quando diventa troppo doloroso puoi sempre tagliarti le balle e lasciarti cadere Misha: non litighiamo Ludek! Adesso prendo la balalaika e cantiamo una canzone Misha torna con un violino Ludek: quello è violino, non balalaika Misha (ignorando l’obiezione): Cantiamo “il lamento del gitano derubato”, è una canzone tradizionale Ludek: nooo, è troppo triste! Cantiamo “Ludmila è morta sotto un camion”
Làszlo: Cos’è questa nenia schifosa?
Ludek: Non è nenia schifosa, è “Ludmilla è morta sotto un camion”
Misha e Ludek cantano ispirati, entra Làszlo
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Misha (a Ludek): te l’avevo detto che era meglio cantare lamento del gitano derubato
Ludek: Da quando in qua è Làszlo che decide cosa cantare?
Làszlo: perché non cantiate “il lamento del gitano derubato”?
Misha: Io e Làszlo siamo la maggioranza
Misha: ok, vada per Ludmilla Ludek e misha cominciano a cantare una nenia straziante con un unico accordo ripetuto alla nausea. Nei sottotitoli compare il testo: Ahi ahi Ludmillaahiè morta Ahi ahi schiacciataahi sull’autostrada Ahi ahi sembravaahipolpa di pomodoro Ahi ahi ahi il camion le è passato sopraAhi ahi ahi Ludmilla non era simpatica Ahi ahi ahi L’ho stirata io SCENA 7
Misha: Sì Lazlo, tu sei un incredibile, pazzesco faccia da culo!!!
Zivorad: Non è ancora arrivata Edvojka? Misha: No Vozel: Non è che vi siete già mangiati la torta per caso? Làszlo: Ma come puoi pensare una cosa simile? Vozel: taci tu, faccia da culo! Làszlo: anche tu lo sai?
Misha: No io non sono faccia da culo Làszlo: cosa vorresti dire? Che io sono faccia da culo?
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Sono arrivato a sessant’anni e non ho mai saputo di essere un faccia da culo
Ludek: Devi fartene una ragione, Làszlo Làszlo (con lo sguardo nel vuoto): ... pazzesco!
Ludek: Tu e Làszlo siete soltanto due facce da culo
Ludek: Te l’ho detto Làszlo, lo sanno tutti suona il campanello Zivorad: Vozel vai ad aprire! Vozel: Io? Perché io? Misha: perché tu la apri bene la porta Vozel: No aprila tu Làszlo Làszlo: Io? Perché io? Ludek: Perché sei un faccia da culo
lunghi primi piani sulle tre facce inespressive SCENA 8 (tutti) entrano Vozel e Zivorad (7,45)
Làszlo: per quale ragione tocca alle facce da culo aprire la porta? Vozel: Ha ragione! Non c’è scritto da nessuna parte che le facce da culo devono aprire la porta Làszlo: Allora apri tu!
Vozel: sei proprio una faccia da culo! Io ti difendo e tu mi fai aprire la porta! suona il campanello per la terza volta, insistente Ludek: se non apriamo non mangeremo la torta Ludek va ad aprire SCENA 9 Nella stanza: Zivorad,Misha, Làszlo e Vozel. Entra Edvojka con in mano un pacchetto molto piccolo piccolo seguita da Ludek Edvojka (sospirando appoggia il pacchetto sul tavolo): Buonasera ragazzi! (nessuno fa una piega. Silenzio. Solo Misha accenna un saluto a mezza voce Misha:) ah Edvojka Edvojka (mettendosi un po’ a rigovernare, o pulire il tavolo): Brutta manica di derelitti! Siete digiuni dal giorno di San Stanislao (facendosi il segno di croce), nessuno di voi ha un
29 suona di nuovo il campanello, con insistenza MIsha: Coraggio, faccia da culo, vai ad aprire!
Primi piani sulle facce desolate degli uomini che la guardano, mente lei continua a sproloquiare: Edvojka: Siete delle carogne imbecilli in un mare di desolazione! Non avete un parente al mondo, non avete amici, non avete risorse... e guardate questa casa! Fa schifo! Nessuno passa lo straccio!
Làszlo: Non è vero! L’anno scorso l’ho passato Edvojka: Stai zitto, faccia da culo!… E’ una vita che vivete grazie a me!
Ludek: Edvojka ti prometto che prima o poi morirò, ma adesso dimmi dove hai messo torta! Edvojka: Ah vi interessa la torta eh? Niente saluti, niente grazie, niente! Solo la torta vi interessa!
Vozel: .... lì dentro? carrellata sulle facce incredule Zivorad: tutta la torta in quel piccolo pacchetto? Edvojka: Se non vi piace la riporto a casa! Misha : Edvojka, non arrabbiarti... Edvojka: sono già arrabbiata! Zivorad: allora mangiamo la torta e festeggiamo! Edvojka: No, no, ragazzi, la torta è piccola. La lascio tutta per voi! Tutti si guardano, nessuno cerca di trattenerla. Edvojka: E stavolta... ho voluto fare di più. C’è anche una bottiglia di Vodka, bevetela alla mia salute Tutti la guardano, nessun grazie. Edvojka li guarda con aria desolata.
30 lavoro, nessuno di voi ha niente da mangiare...
Vozel: Non stiamo proprio vivendo, siamo già quasi morti! Edvojka: Seeee! I parassiti come voi non muoiono mai!
Lazlo: Ma allora è vero che hai portato la torta! Edvojka (additando il piccolo pacchetto) : Quella è torta!
Lazlo: quell’involucro è torta?
Vozel: fermati sconsiderato!
Làszlo: fai il primo taglio
Misha: Metà? Perché metà?
Ludek: c’è una formula matematica Misha: quale formula? Vozen: sì, bisogna dividere per 3,14 Ludek: per cinque, siamo cinque non 3,14 Làszlo: Stai zitto, quando è un cerchio ci vuole il 3,14 Misha (misurando 3,14 sulla torta): ok, ho misurato 3,14, adesso cosa faccio?
Ludek: Beh, cosa aspettiamo? che diventi muffa? Zivorad allunga la mano, ma Vozel lo ferma
Zivorad: Non tirerete ancora fuori la storia del gatto eh!
Vozel: bisogna fare le parti! Misha: vado a prendere un misuratore! tutti si fermano, Misha torna con un righello Misha: come si divide per cinque un cerchio?
Vozen: Fermo! Non tagliarla! non-ta-gliar-la!!!
Misha sta per tagliare ma Vozen lo blocca
Misha: Cos’altro c’è adesso?
Ludek: Metà è parti uguali. Metà è giustizia! Come dice il Partito! Gli altri convengono e assentono. Misha taglia la torta a metà. Tutti fermi a guardare le due metà della torta. Musica.
Ludek: Stai tagliando a cazzo di cane! Tagliala a metà!
Zivorad: Bella cazzata, avete fatto! Adesso come facciamo a dividere due metà in cinque?
31 Edvoika: Beh? Potreste almeno dire un grazie primi piani su facce immobili SCENA 10 i cinque al tavolo, la torta al centro. Musica. Lungo silenzio, il tempo passa. Primi piani. Dettagli tipo il rubinetto che gocciola, orologio che ticchetta.
Vozen: Vi manca il pensiero matematico. Vi manca il senso del calcolo. Tutti contenti, prendono ciascuno un quarto di torta. Làszlo rimane sen za. Làszlo: Io sono rimasto senza metà Vozen: E’ impossibile, avevamo fatto parti uguali!
Ludek: Tutto regolare. Metà, e metà di metà. Due volte giusto. Làszlo: Si, ma io sono senza Vozen: Pazienza Làszlo, per me non c’è problema Ludek: neanche per me amico Zivorad: Noi siamo la maggioranza! Misha: Non farti problemi, Làszlo. Per me è ok Làszlo: Eeeeh... volevo dire un’altra cosa.... Gli altri lo guardano in attesa senza mangiare la torta Làszlo: … vi siete chiesti come mai Edvojka non ha mangiato la torta? Misha: Per generosità, l’ha lasciata per noi Làszlo: E se l’avesse avvelenata? Sui volti di tutti si disegna un inespressivo sospetto. Musica. Primi piani.
Ludek: Fermo disgraziato! Hai preso la mia metà!
Vozen : Ho trovato: faremo la metà delle due metà Tutti lo guardano estasiati dalla sua intelligenza.
32 Làszlo: è semplice: una metà ciascuno Zivorad: ok, allora io prendo la mia metà (allunga la mano)
Misha: No noo... non va bene questo criterio della metà... ci sono troppo poche metà Zivorad (prendendo la metà): Pazienza, ce ne faremo una ragione!
Ludek (prendendo il coltello): tu te ne farai una ragione al Cimitero di San Stanislao
33 SCENA 11
Zivorad: Basta con questa storia del gatto! La torta piuttosto Misha: Ti fidi? La vuoi mangiare tu? suona il campanello. Làszlo (senza alzarsi da tavola) Chi è? Postino (da fuori della porta) Postino!
tutti come sopra, la torta è sul tavolo, divisa in quattro. Tutti sono fermi a guardarla. Musica.
Zivorad: Mi sembrava strano che ci regalasse una torta Misha … e non abbiamo più il gatto per fare da cavia Ludek: Ma siamo sicuri? Misha: No, non siamo sicuri, ma... se ti fidi, mangiala! Avanti, mangiala!
Làszlo: E’ quel maledetto postino Vozen: porterà un altro avviso di pagamento scaduto Ludek: Cosa ce ne facciamo di un altro? Abbiamo già questi! (Mostra una cartella zeppa di carta) Misha: digli che non ci siamo Làszlo: (gridando) Non c’è nessuno! Postino (Sempre da fuori): peccato, portavo lettera con soldi! Contributo statale per i poveri!
Vozen: Quella puttana ha avvelenato la torta per liberarsi di noi!
Làszlo (agli altri): porta lettera con soldi! Il contributo statale! Zivorad: Apri!
Vozek: Non possiamo neanche darla al gatto, Zivorad l’ha mangiato
Zivorad: un altro! Ma abbiamo una collezione!
Ludek: Non possiamo pagare. Possiamo non pagare? Postino (possibilista): eh.... può darsi
Misha: Allora coraggio, una piccola fetta! E’ un vantaggio per tutti!
Ludek: Noooooo, solo un regalo... da dividere in cinque!
Postino: Ma qui sono quattro fette!
34
Vozen: Non è esatto, compagno postino! Il decreto 964 della perestrojka ha introdotto la modica quantità: ogni cittadino può mangiare una fetta di torta all’anno!
Misha: ... e poi il comunismo è finito! Adesso c’è la libertà!
Misha: è un bel problema!
Postino: Sapete che torte sono proibite? Potrei farvi un bel rapporto alla Gendarmeria
Postino: Maaaa... dove c’è problema, lì vicino c’è anche soluzione
Vozen: tra vecchi compagni si trova sempre soluzione, vero Postino?...
Postino: Ah già... comunque io faccio sempre il mio dovere (alzando il pugno)
Postino Si festeggia?
Vozen: Coraggio, Postino!... questo contributo statale?
Làszlo apre la porta, entra il Postino e osserva la torta sul tavolo
Làszlo: Bravo Compagno Postino!
Ludek (ammiccando a Misha): Ma noi le tagliamo tutte a metà, e poi metà di metà... Vengono fuori molte fette!
Postino: una bella fetta di torta potrebbe annullare l’avviso di pagamento...
Postino: Era una inculazia per farvi aprire porta. Qua c’è un altro avviso di pagamento!
Postino: Non adularmi! Faccia da culo!
35 Il postino mangia una fetta.
Postino: A-ha! Torte e vodka! Ma in questa casa si vive come dei nababbi americani!
Vozen: Acqua. Solo acqua. Gli alcolici sono proibiti dal partito
Ludek: appunto, hai un’idea? realizzala!
Ludek: no, io no… tu o Vozen è lo stesso!
Postino: Certo certo, acqua... ma se ci fosse un po’ di vodka potremmo strappare altri pagamenti... Si guardano. Zivorad fa un cenno di assenso, Misha tira fuori la vodka
Zivorad: perché io? Io ho avuto l’idea...
Vozen: Zivorad, vola basso! ti ricordo che sotto le armi eri un mio sottoposto!
Postino (con la bocca piena): Buona, buona... eccellente! poi tira fuori dalla tasca l’avviso, lo straccia e dice:
Misha: Nessuno piangerà per questa morte Tutti ridono inespressivi
Zivorad: Guardiamo dalla finestra sei il postino sta male!
Vozek: Cosa vorreste dire… che io sono come voi?
Zivorad: Hai ragione Vozen, mandiamo la faccia da culo
Zivorad: Sì, voi due siete uguali, siete tutti e due imbecilli
Làszlo: Non fatevi ingannare dalle apparenze! Siamo digiuni da settimane. Solo Zivorad ha mangiato il gatto.
Zivorad: no, meglio se la realizzate to o Vozen
Postino . .. e da bere non c’è niente?
Ludek: perché non guardi tu?
Postino: La fetta di torta ha fatto morire l’avviso!
Postino: Ah, vi potrei fare rapporto anche per il gatto... Ma oggi mi sento in vena di buone azioni. Prendo la vodka e la torta e strappo tutti gli viavvisi...faccio un condono tombale all’italiana. (Prende la roba ed esce)
Làszlo: La faccia da culo oggi sciopera Misha: Amici, vi posso dire una cosa? mi provocate ribrezzo Misha si alza e va alla finestra, dall’alto si vede il Postino nella strada che si contorce in preda a dolori addominali inenarrabili
Misha (tornando): Il Postino sta male, ha la diarrea a bomba!
Misha: ... solo un miracolo ci può salvare SCENA 12 Tutti a tavola nel silenzio delle solite attività, ma molto più tristi. Si sente una ieratica voce femminile fuori campo. Voce: Svegliatevi compagni! fuori dalla porta si vede una luce, musica celestiale Tutti (come ridestati): Chi è? Chi ci chiama? Voce: Sono la Madonna!
Vozen: alla lunga è un bel problema Ludek: non è un problema! è una catastrofe!
Làszlo: Allora è vero, la torta era avvelenata Ludek: quella brutta bastarda capitalista ci voleva avvelenare! Làszlo: donna malvagia! Vozen: ma la nostra furbizia ci ha salvati! Misha: Ma non ha salvato il postino tutti ridono senza entusiasmo Zivorad: sì, però qua siamo ancora a pancia vuota!
36 (indicando Làszlo)
Tutti ammettono Voce: Siete pentiti? Zivorad (guardando gli altri): Siete pentiti?
Ludek: beh, insomma... Misha ... in un certo senso...
Làszlo: Solo Zivorad l’ha mangiato! Voce: Silenzio, faccia da culo! ... E non avete forse corrotto il Postino con una torta?
Zivorad: Làszlo, vai a prendere il perdono! Làszlo: perché io?
Tutti in silenzio, imbarazzati Voce: Allora? E’ vero o non è vero?
Ludek: e-he...Làszlo... dovresti saperlo...
Voce: Conosco i vostri peccati Ludek: è impossibile! Voce: Non avete forse mangiato il gatto?
Voce (Minacciosa): Insomma, credete voi, o non credete?
Tutti esitano o ammettono reticenti Voce: Vi ho chiesto se siete pentiti. Tutti. Sìiiiii, pentiti
Voce: E non è forse vero che la torta era piena di purgante?
Voce: allora venite a me! Venite a prendere il perdono!
Tutti, impauriti, si guardano e assentono.
37
Tutti si guardano pieni di colpevole imbarazzo
Voce: e non siete più schifosi comunisti? Tutti: no, no schifosi comunisti.
Voce: Dunque ora credete in me?
Tutti: Noooo... Una volta, forse.... ma assolutamente no!
Vozen: la Madonna? Ma ci avevano detto che non esistevi!
Voce: Non sarete per caso... comunisti?
Zivorad: Però... se sei la Madonna dacci una prova!
Vozen: siamo pentiti, e (indicando Làszlo) siamo già stati anche puniti!
Lazlo esce, si sente una gran botta; Làszlo torna con il naso tumefatto e sanguinante e un occhio nero e si siede al tavolo; compare Edvojka vestita da Madonna, fortemente illuminata, con in mano una mazza da baseball.
Misha: ma siamo sempre stati qui! Edvojka: adesso per voi è venuto il momento di andare Zivorad: andare...? e dove? Evojka: mi sono messa d’accordo con gli scafisti. Vi faccio portare in un posto dove vivrete felici, non dovrete lavorare e potrete fare tutto quello che vorrete!
Làszlo: Esiste un posto così? Edvojka: certo, è l’Italia!
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Sui volti di tutti si disegna una stupita e ottimistica curiosità. Dissolvenza con bandiera italiana che sventola, si sente da lontano l’inno nazionale.
Misha: forse... preferiamo tenerci la colpa!
Zivorad: Làszlo ha preso il perdono per tutti! Làszlo: però il naso era solo mio!
Edvojka: Silenzio gaglioffi! non c’è posto per voi nella Repubblica di Pradoskaja!
Edvojka (brandendo la mazza): qualcun altro vuole il perdono? Ludek (esterrefatto): assomiglia straordinariamente a Edvojka!
Edvojka: Rispondete, cani!
Zivorad: ho sentito dire che in Italia le torte piovono dal cielo Làszlo: In Italia c’è da mangiare per tutti e poi c’è anche giustizia, onestà e garantismo!
musica struggente e trionfale Unafine messa in scena di questa commedia è attualmente su YouTube, suddivisa in otto puntate; la prima puntata è all’indiritto Lehttps://www.youtube.com/watch?v=jzcctJvgAQgweb:puntatesuccessivecompaionocontestualmente oppure inserendo nella ca
Ludek: beh, cosa aspettiamo?
Vozen (mettendosi alla testa del gruppo): avanti, compagni! si va in Italia! Partono in fila nella pietraia desolata. Nell’ordine: Vozen, Ludek, Misha, Zivorad, Làszlo. Camminano risoluti ma senza grande convinzione. Sul mare, all’orizzonte, si vede l’imbarcazione per l’Italia che è già partita I cinque la osservano in piedi du un molo desolato, salutando.
Tutti: Sì Ludek: come si fa a non essere pronti per il parediso?
Vozen: Compagni… ci aspetta un lungo viaggio Misha: allora siamo pronti?
39 SCENA 13 Esterno giorno, un’area desolata
Zivorad: ci saranno gatti in Italia? Ludek: In Italia c’è tutto: pizza, caponata e frittata con salsicce Misha: ... e anche balalaike! (strizzando l’occhio, alludendo alla gnocca)
40 sella di ricerca “la torta ondestorte”
41 abbiamo*appendicequivoluto riportare per compiutezza filologica le varie ipotesi di finale, poi scartate per motivi di censura o per motivi di audience.
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Laszlo: quella puttana ha avvelenato la torta per liberarsi di noi! Zivorad: Mi sembrava strano che ci regalasse una torta Ludek: Ma siamo sicuri? Misha: No, non siamo sicuri, ma... se ti fidi, mangiala! Avanti, Vozek:Ludekmangiala!siritira.Nonpossiamo neanche darla al gatto, Zivorad l’ha man Zivorad:giato Basta con questa storia del gatto! La torta piuttosto Misha: Ti fidi? La vuoi mangiare? suona il campanello. Laszlo (senza alzarsi da tavola) Chi è? Postino (da fuori della porta) Postino! Laszlo: E’ quel maledetto postino Vozek: porterà un altro avviso di pagamento scaduto Ludek: Cosa ce ne facciamo di un altro? abbiamo già questi! (Mo stra una cartella zeppa di carta)
VARIANTE
1 - La torta fiction a puntate di ondestorte tratto dal dramma Dja Tartush di Krossky Scrotoff Scena 11 tutti come sopra, la torta è sul tavolo, divisa in quattro. Tutti sono fermi a guardarla. Musica.
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Misha (con aria furbesca): ne vuoi una fetta compagno Postino?
Ludek: Noooooo, solo un regalo... da dividere in cinque!
Postino: Ma qui sono quattro fette!
Vozek: Acqua. Solo acqua. Gli alcolici sono proibiti dal partito Postino Certo certo, acqua Misha gli da un bicchiere d’acqua Il postino beve, poi tira fuori dalla tasca l’avviso, lo straccia e dice: Postino: La fetta di torta ha fatto morire l’avviso!
Misha: digli che non ci siamo Laszlo: Meglio di no, potrebbe pensare che siamo morti Postino (entrando): la porta era aperta e sono entrato.
Misha: Coraggio, una piccola fetta! Non lo saprà nessuno!
Misha: Nessuno piangerà per questa morte.
Ludek (ammiccando a Misha): Ma noi le tagliamo tutte a metà... vengono fuori molte fette!
Ludek: Giuro, nessuno ti farà rapporto. Il postino mangia una fetta. Postino (con la bocca piena): Buona... e da bere non c’è niente?
Postino: non dovrei... sono in servizio...
Zivorad: Ahhh buonasera compagno Postino Postino (austero, guardando la torta) si festeggia?
Postino: Non mi farete rapporto?
Zivorad: Guardiamo dalla finestra sei il postino sta male!
Ludek: Guarda tu! Zivorad: perchè io? Ludek: tu hai avuto l’idea
Tutti ridono inespressivi Postino. Già. Nessuno. Adesso vi devo salutare, il dovere mi chia ma.(saluta e se ne va) Scena 12 I cinque restano nella stanza in silenzio
Stiamo tutti male, siamo all’ospedale! (strizzando l’occhio agli Ludek:(---)amici)Non è vero, la torta non l’abbiamo mangiata. L’abbiamo data al Postino e lui è morto forse Ludek:(---)
Davvero hai fatto questo Edvojka? Ludek riattacca il telefono con aria desolata.
Làszlo: Allora è vero, la torta era avvelenata Ludek: quella brutta bastarda ci voleva avvelenare! Vozen: ma la nostra furbizia ci ha salvati! Misha: Ma non ha salvato il postino (tutti ridono senza entusiasmo) Zivorad: Dobbiamo festeggiare. Prendiamo la vodka!
Ludek: prendila tu! Zivorad guarda a lungo Ludek Zivorad: Sì... la prendo io la vodka... ma stai attento Ludek Laszlo: Magnifico! Brindiamo Zivorad versa il vino e Tutti brindano Ludek: Voglio togliermi una soddisfazione Vozen: Quale soddisfazione? Ludek: Voglio telefonarle a Edvojka e dirle che non ci ha fregati Laszlo: Giusto! Dille che la sua torta l’abbiamo buttata (beve) Ludek fa il numero e attende Ludek: Pronto, Edvojka? Ludek:(---)
45 Zivorad: appunto, io ho fatto una cosa, tu fai l’altra
Zivorad: Sì, siete tutti e due imbecilli Misha si alza e va alla finestra, poi si gira verso gli altri Misha (tornando): Il Postino sta male, è piegato in due dai dolori
Ludek: perchè non l’hai chiesto a Vozek? Zivorad: Tu o Vozek è lo stesso Vozek: Vuoi dire che io sono come lui?
Ludek: Cha San Stanislao abbia pietà di noi. Cagheremo anche il Carrellatacuore
sulle facce preoccupate Scena Davanti13alla
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porta chiusa del cesso ci sono Vozel e Laszlo soffe renti di coliche. Da dentro si sentono lamenti Laszlo: Zivorad? Ne hai ancora per molto? interno cesso. Zivorad seduto sulla tazza si contorce in spasmi bestiali. Da fuori si sente bussare insistentemente e chiamare Vozel (da fuori): Zivorad, non posso più trattenere! Fai presto Zivorad: Sto morendo! (fuori dalla porta) Vozel: Ok, ma vedi di morire fuori dal cesso! Laszlo (Guardando Vozel): Vozel...
Vozel: Che c’è Laszlo? Laszlo: Me la sono fatta addosso si susseguono varie alternanze di persone sul water e gli altri da fuori che bussano. Si vede molte volte tirare la catena. Molteplici dettagli alternati di sciacquone, water e persone sulla tazza. Mu Mishasica. sul water e Ludek fuori dal cesso Ludek (bussando): Fai presto Misha! Misha: Cagati addosso Ludek!
Misha: Che succede Ludek? Ludek: Ha detto Edvojka che anche la vodka è piena di purgante Zivorad: Per San Stanislao! Ne ho già bevuti tre bicchieri! Vozel: Anche io! Laszlo: Io quattro Misha: io tre e mezzo Ludek prende la bottiglia vuota, la guarda desolato...
Misha: sei soffocato per i miasmi?
Ludek: rispondi tu Zivorad:drin ancora con questa storia? Ludek: tu non rispondi mai Misha:drin Pronto?
47 Misha e Vozel fuori dalla porta, Ludek sul water
Vozel: Ludek... sei annegato nell’escremento?
Ludek (soffrendo sul water) E’ terribile... essere digiuni e avere la GliScenadiarrea!14stessi nella stanza. Si sono ristabiliti, coliche terminate.
Laszlo: dobbiamo vendicarci!
Zivorad: Andiamo a casa sua a fare escrementi sul suo letto!
Tutti assentono senza entusiasmo, con lo sguardo vuoto e lentez za Zivorad:drinSuonaesasperante.iltelefonoIltelefono!
Ludek: No, noi facciamo escrementi e poi li tiriamo in casa sua con Laszlo:catapultaOppure andiamo sul tetto di casa sua e buttiamo dentro escrementi dal camino Vozek: Perche solo escrementi? Io vorrei sputarle Misha: Io Vorrei farle un gavettone di vomito Laszlo (ricapitolando): allora tutti d’accordo: Io buttero cacca dal tetto, Ludek con catapulta, Mentre zivorad fa cacca sul suo letto e Vozel le sputa... e intanto Misha le fa un gavettone di vomito.
Bisogna rispondere
Misha: è quando parti? Misha:(---) si si va bene. Addio. Vozen: allora, chi era? Misha: Era Edvojka Zivorad: quella puttana avvelenatrice Ludek: e cosa ha detto? Misha: ha detto che si è sposata un riccone e va a vivere ai Caraibi Laszlo: Allora dobbiamo fare presto a vendicarci Misha: sta partendo, è all’aeroporto Zivorad: ma allora... Zivorad: è tutto finito Laszlo: niente torta Vozen: e niente vendetta Ludek: niente di niente lunga carrellata sulle facce desolate. Musica. Titoli di coda fine
48 Misha:(---) oh tutti guardano Misha interrogativi
49 VARIANTE
2 - La torta fiction a puntate di ondestorte tratto dal dramma Dja Tartush di Krossky Scrotoff Scena 13 Gli stessi nella stanza. Si sono ristabiliti, coliche terminate.
Zivorad: Andiamo a casa sua a fare escrementi sul suo letto!
Ludek: No, noi facciamo escrementi e poi li tiriamo in casa sua con Laszlo:catapultaOppure andiamo sul tetto di casa sua e buttiamo dentro escrementi dal camino Vozek: Perche solo escrementi? Io vorrei sputarle Misha: Io Vorrei farle un gavettone di vomito Laszlo (ricapitolando): allora tutti d’accordo: Io buttero cacca dal tetto, Ludek con catapulta, Mentre zivorad fa cacca sul suo letto e Vozel le sputa... e intanto Misha le fa un gavettone di vomito. Tutti assentono senza entusiasmo, con lo sguardo vuoto e lentez za treDissolvenzaesasperante.giornidopo
Laszlo: dobbiamo vendicarci!
50 Suona il campanello di casa E’ il postino con una raccomandata da firmare. Entra e si siede al tavolo coln la busta in mano Postino: l’ho già letta. Laszlo: dammela, lestofante, non si legge la posta degli altri Postino: No. Breve tira e molla, il postino non cede Gli altri mormorano tra loro Ludek: ti denunceremo all’amministrazione postale e sarai licen Gliziatoaltri
annuiscono Postino: Chi se ne frega. E va bene, leggete. Ma prima dovete fir Tuttilamarericevuta.firmano, il postino intasca la ricevuta e consegna la busta a Zivorad:Zivorad questa raccomandata viene da Evdojka Apre la busta Gli altri a turno: Leggi, leggi la lettera Zivorad Zivorad (Dopo qualche secondo di lettura in silenzio): Qui dice che ci ha denunciato secondo l’articolo di legge che il gatto non si può mangiare e dice che saremo processati per tentato omicidio di funzionario posta Ille.postino ghigna: Vai avanti, leggi, vai avanti. Gli altri in coro: Vai avanti vai avanti
51 Zivorad: E dice che si è innamorata del latore della presente, il postino in Inquadraturapersona…facciapostino gongolante …e che gli lascia questo appartamento che è suo, anche se ce ne siamo dimenticati e non paghiamo l’affitto da due anni. lunga carrellata sulle facce desolate. Musica . Panoramica con uscita su esterno neve. Titoli di coda fine
52 VARIANTE 3 - La torta fiction a puntate di ondestorte tratto dal dramma Dja Tartush di Krossky Scrotoff Suona il telefono Zivorad: Il telefono! Bisogna rispondere Ludek: rispondi tu Zivorad: ancora con questa storia? Ludek: tu non rispondi mai suona di nuovo il telefono Misha: Pronto? Misha:(---) oh tutti guardano Misha interrogativi Misha: è quando parti? Misha:(---) si si va bene. Addio. Vozen: allora, chi era? Misha: Era Edvojka Zivorad: quella puttana avvelenatrice Ludek: e cosa ha detto?
53 Misha: ha detto che si è sposata un riccone e va a vivere ai Caraibi Laszlo: Allora dobbiamo fare presto a vendicarci Misha: sta partendo, è all’aeroporto Zivorad: ma allora... Ludek: è tutto finito Laszlo: niente torta Vozen: e niente vendetta Zivorad: niente di niente lunga carrellata sulle facce desolate. Musica. Titoli di coda fine
VARIANTE 4 - La torta fiction a puntate di ondestorte tratto dal dramma Dja Tartush di Krossky Scrotoff Scena 13 Gli stessi nella stanza. Si sono ristabiliti, coliche terminate. Laszlo: dobbiamo vendicarci!
Zivorad: Andiamo a casa sua a fare escrementi sul suo letto! Ludek: No, noi facciamo escrementi e poi li tiriamo in casa sua con Laszlo:catapultaOppure
Vozek: Perche solo escrementi? Io vorrei sputarle Misha: Io Vorrei farle un gavettone di vomito Laszlo (ricapitolando): allora tutti d’accordo: Io buttero cacca dal tetto, Ludek con catapulta, Mentre zivorad fa cacca sul suo letto e Vozel le sputa... e intanto Misha le fa un gavettone di vomito. Tutti assentono senza entusiasmo, con lo sguardo vuoto e lentez za Suonaesasperante.ilcampanello di casa Ludek (grida senza alzarsi) “Chi è?” Postino (da fuori) Sono il Postino, porto buone notizie! Misha: Buone notizie? Strano. Vozen: Non abbiamo mai ricevuto buone notizie
andiamo sul tetto di casa sua e buttiamo dentro escrementi dal camino
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Zivorad: Torna quando vuoi! Laszlo Arrivederci, compagno Postino! Ludek:... e grazie!
Vozen: Faccia vedere, Postino Postino (mostrando la lettera) Ecco qua, con tanto di bolli gover nativi e Visto della Sovrintendenza...
Postino tira fuori dalla borsa una busta e legge: “Al fortunato vincitore della Lotteria di Prodoskaja verranno con segnati tra una settimana 100 milioni di eurodinari”
Ludek: come facciamo a sapere che abbiamo vinto
Postino: Qua c’è scritto: abitanti di via San Stanislao n.79 interno 3 seminterrato. Numero cinque abitanti. (poi, con sorriso sornio ne) ... con molti pagamenti in sospeso... eh eh)
Postino: Ma non sapete nulla? E’ la Lotteria governativa della Re pubblica di Prodoskaja! partecipano tutti gli abitanti, ogni abita zione ha diritto a un biglietto. E voi avete vinto!
Laszlo: siamo noi!
Vozen primo piano che verifica: Cavoli, è tutto vero! Misha!
55 Laszlo: vado ad aprire Zivorad: speriamo che si tratti di cibo entra il Postino, seguito da Laszlo
Postino: Oh giorno fortunato! Oh felicità per questa misera casa! carrelllata di facce perplesse e interrogative
Zivorad: Ma noi non abbiamo comprato nessun biglietto!
Ludek:Postino:Festeggiamo!Bravi!civorrebbedella vodka! Postino: Ce l’ho io nella borsa! Misha: PrendonoEvviva!ibicchieri, versano la vodka, brindano felici. Per loro è arrivata finalmente la fine della povertà. (scena con musica)
Postino: Bene, compagni, adesso me ne devo andare
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Postino (andandosene, si da una pacca sulla fronte) Ahhh dimen Tuttiticavo...sigirano.
Attimo sospeso. Vozen: Che c’è, Postino? Postino: Sssssi, volevo dirvi cheeeee... Misha: Postino:Che?Che non è vero niente. Vi ho fatto uno scherzo, perché mi avete dato la torta con la purga. Mi sono vendicato. (poi prende dal tavolo la lettera, la straccia, butta i pezzi per ter Postino:ra) Tutto finto. I timbri li ho messi io. Tutti guardano con occhi sgranati. Postino: E la vodka che avete bevuto è piena zeppa di purgante. Arrivederci compagni. Panoramica sulle facce. Fine.
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