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Atlante

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Vittoria”

Vittoria”

di Giorgio Cimbrico

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Come uno di quei compilatori di bestiari e di trattati naturalistici medioevali, così cari alle prime vocazioni del professor Eco, Massimo Massoni ha steso un meraviglioso atlante, ha realizzato un trattato di araldica, ha minuziosamente ricercato gli affettuosi e orgogliosi soprannomi di tutto quel che costituisce il mondo ovale.

Ricorda, questa sua opera, certi vecchi libri che hanno affascinato la nostra infanzia (e quella di altri entusiasti di generazioni precedenti), disseminati con i popoli della terra, con le loro caratteristiche, la loro fauna, le piante che ne costituiscono il simbolo. Tutto questo lavoro e il risultato finale meritano una colonna sonora, ed è l’inno della Coppa del Mondo. Per chi non lo sapesse, è tratto dal capolavoro di Gustav Holst, “I Pianeti”. Malgrado il nome, Holst era inglese di Cheltenham, contemporaneo di Edward Elgar. La sua “Land of hope and glory” si sente spesso, specie a Twickenham. L’inno d’Inghilterra, God save the King, è l’inno della monarchia.

Di fronte a una galleria larga come il globo, non si può che procedere, come dicono i francesi, a piccoli morsi, gustando qualcosa, tralasciando molto e affidando a chi si inoltrerà nella visita della “galleria” l’espressione delle proprie preferenze. Il leone senegalese che afferra la palla con le zampe anteriori e la schiaccia in meta con elegante tuffo; il magnifico fiore del deserto della Giordania; il profilo minaccioso del Badak Putih, il rinoceronte bianco dell’Indonesia; l’uccellino con le sopracciglia azzurre di El Salvador; il vulture del Botswana che in quell’infinito altopiano desertico ha trovato habitat e mezzi di sostentamento; la giraffa della Tanzania, con lo sfondo delle nevi (o

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