Archeo n. 402, Agosto 2018

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SPECIALE • OSTIA

verso il mare, conquistando Ficana, una città affacciata sul Tevere, in corrispondenza dell’attuale Acilia. Dal Monte Cugno – una modesta altura oggi non piú esistente – Ficana controllava l’ultimo tratto del fiume. Gli abitanti furono accolti – o deportati – sull’Aventino, andando ad accrescere la popolazione dell’Urbe. «Tolta ai Veienti la Selva Mesia – continua Livio – il dominio fu esteso fino al mare, e alla foce del Tevere fu fondata la città di Ostia, vi furono costruite intorno saline» (traduzione di Guido Vitali). Anco Marcio è una figura semileggendaria, ma è plausibile che Roma abbia assunto il controllo della foce (ostium) del fiume e delle saline, verosimilmente preesistenti. La definitiva vittoria su Veio, nel 396 a.C., diede all’Urbe il dominio sulla costa e sui territori alla destra del fiume.Verso la fine del IV secolo a.C. i Romani fondarono una cittadella fortificata, a circa 700 m dal mare, sulla riva sinistra del Tevere. Del Castrum, un rettangolo grande come uno stadio di calcio, si è conservato un tratto delle mura. Nella 90 A R C H E O

città, ricostruita in laterizio in epoca adrianea, spicca per i grandi blocchi di tufo squadrati (come quelli delle Mura Serviane, davanti alla Stazione Termini). Avamposto militare, da cui Scipione, nel 210 a.C., salpa verso la Spagna a sfidare l’esercito cartaginese, Ostia gradualmente si trasforma. Da tutto il Mediterraneo vi convergono le rotte mercantili, si trattano merci di ogni sorta, il grano, in particolare, importato dall’Africa, dalla Sicilia, dalla Sardegna. Nell’80 a.C. una nuova cinta di mura abbraccia 69 ettari, 30 volte l’area del Castrum.Vi si aprono, su tre lati, le porte Romana, Laurentina e Marina (i nomi sono moderni). A nord è il Tevere a segnare il confine dell’abitato.

LA FLOTTA TRASFERITA A sancire il ruolo di porto commerciale fu anche il trasferimento, voluto da Augusto, della flotta militare a Capo Miseno, in Campania. Negli stessi anni furono costruiti il teatro e il Piazzale delle Corporazioni, un monumento unico, palinsesto figurato, con i

Sulle due pagine: particolari dei mosaici del Piazzale delle Corporazioni. In alto, il trasbordo del carico da una nave marittima a un’imbarcazione che da Ostia avrebbe risalito il Tevere fino a Roma; nella pagina accanto, un elefante, che evoca l’origine africana degli operatori citati nell’iscrizione, che in questo caso sono quelli della città libica di Sabrata.


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