La Via Francigena in Valle d'Aosta e Piemonte

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passo del gran san bernardo ➜

aosta


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Dal passo del Gran San Bernardo ad Aosta KM:

30

KM PERCORSI:

30

DISLIVELLO TOTALE: SALITA DIFFICOLTÀ:

140 m DISCESA 2.035 m

 7h

TEMPO PREVISTO:

Dove dormire Passo del Gran San Bernardo (2.470

m/slm): Hospice du Grand Saint Bernard, tel. (0041)277.87.12.36, www.gsbernard.net, hospice@ gsbernard.net. Aperto da giugno a ottobre. Posto letto a 14 €. Da non confondere con l’albergo-ristorante di fronte, a 30 €. Località Fontaines (dopo 1 km, a 2.200 m/ slm, sul bordo della SS27): Casa per ferie Don Angelo Carioni, cell. 335-60.12.847, associazionegsb@tiscali.it. 43 posti letto con tutti i servizi. Saint-Rhémy (1.619 m/slm): Casa Vacanze, tel. 0165-78.06.01, cell. 333-68.16.01.12. Telefonare prima. 15 € con sacco a pelo. 28 € mezza pensione. In genere accolgono solo gruppi di più di 6. Saint-Oyen (1.320 m/slm): Château Verdun Casa Ospitaliera Gran San Bernardo, rue de Flassin 3, tel. 0165-782.47, www.comune.saintoyen.ao.it, casagsb@gsbernard.ch. Mezza pensione 28 €, pensione completa 36 €. Lenzuola a 3 €. Albergo Ristorante Mont Velan, via del Gran San Bernardo 13, tel. 0165-785.24, www.montvelan.it. Doppia con colazione 65-75 €. Camping Pineta, via de Flassin 5, tel. 0165-781.14.

Etroubles (1.270 m/slm): AIAT (Agenzia di informazione e di accoglienza turistica), strada Nazionale Gran San Bernardo 13, tel. 0165-78-559. Tre alberghi e un paio di B&B, www.comune.etroubles.ao.it. Casa Alpina Sacro Cuore, strada Nazionale Gran San Bernardo 24, tel. 0165-78.215, cell. 340-168.78.73, casalpinaetroubles@fma-ipi.it. Da 16 a 25 €, con colazione e lenzuola. Camping Tunnel, via Chevrieres 4, tel. 0165-78.292, www.campingtunnel.it, info@campingtunnel.it. Piazzole da 6 a 11 €. Posti in roulotte 29 € a coppia. In alternativa tre alberghi e un paio di B&B. www.regione.vda.it/turismo Echevennoz (1.150 m/slm): Ostello della gioventù Dortoir Echevennoz, tel. 0165- 78.225, ruffierdidier@libero.it. 18 posti con servizi, da 15 a 20 € con tessera AIG (Alberghi della gioventù). Lenzuola 2 €. Gignod (990 m/slm): Camping Europa, in frazione Le Plan du Château 5, strada Statale 26, tel. 0165-56.444/125. Un paio di bungalow. Aosta (580 m/slm): Ufficio turistico, piazza Chanoux 4, tel. 0165-346.57, www.regione.vda.it/turismo. Parrocchia di Saint-Martin, corso Saint-Martin de Corléans 201, tel. 0165-55.33.73. Un solo posto (offerta). In alternativa numerosi alberghetti e B&B, tra cui Hotel Al Caminetto, via Canonico J. Bréan 33, tel. 0165-55.53.13. Mezza pensione 35 €.

La vecchia via asfaltata (SS27) per il passo del Gran San Bernardo, nonostante da decenni sia attivo il traforo omonimo, è ancora oggi un’importante via di comunicazione tra i due versanti delle Alpi. L’ospizio al passo, gestito dagli agostiniani, rimane il suo simbolo e una visita al museo che ne racconta la storia è d’obbligo. Oggi camminerete lungo un bel percorso segnato, su sentieri e mulattiere, che taglia in diversi punti la strada statale, anche se per qualche tratto la si dovrà percorrere. 22


Discesa dal Passo verso la Località Fontaines (sullo sfondo)

500

AOSTA

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GIGNOD

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PASSO DEL GRAN SAN BERNARDO

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ECHEVENNOZ

ST-RHÉMY

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In caso di pioggia e soprattutto nebbia, è consigliato deviare appena possibile sulla vecchia statale che in genere ha poco traffico. La tappa si può dividere in due, fermandosi a Etroubles o Echevennoz dove è possibile trovare alloggio notturno. Comunque tutti i paesini attraversati hanno i servizi di base. In caso di necessità, da giugno a ottobre, c’è un pullman della linea SAVDA che due volte al giorno collega il passo con Aosta, con fermate in ogni paesino.

Il percorso La tappa parte dall’ospizio, in territorio svizzero: si cammina in discesa sulla strada asfaltata per poco più di 300 metri verso il confine italiano. A sinistra il laghetto glaciale dove nelle giornate di sole si riflettono le alte vette che circondano il passo; nel mezzo, su una roccia affiorante, c’è la piccola croce di ferro a protezione di pascoli e viandanti. Superato il confine e poco prima degli alberghi si abbandona l’asfalto per andare a destra verso il Plan de Jupiter, dominato dalla grande statua di san Bernardo e circondato dagli esili resti della mansio romana e di un tratto di strada romana scavata nella roccia. 23


gignod, chiesetta

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Da qui, seguendo le indicazioni VF, si inizia a camminare sul sentieromulattiera, segnato e anche come TAM (Tour Aosta - Martigny), che gradualmente scende verso la valle, attraversando in più punti la strada asfaltata (SS27). È un bel percorso di montagna tra boschi di conifere, ampi prati e ordinati paesini con antiche case di pietra allineate lungo la strada centrale dove trovare i servizi di base: fontane, bar, ristoranti, alberghetti. Il primo luogo di ristoro si incontra in località Le-Cantine-de-Fontaines, poco dopo il passo; un vecchio edificio in pietra oggi restaurato, costruito sui resti di uno più antico risalente al tempo dei romani e in un lontano passato adattato anche a rifugio per pellegrini, oggi utilizzato come bar-ristorante e alloggio dai turisti in transito da e per il passo. Si scende verso valle e dopo poco si raggiunge il primo abitato del versan24


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te italiano: Saint-Rhémy (la probabile Sce Remei di Sigerico), famoso soprattutto perché da tempo immemore vi si produce un rinomato prosciutto. Lo si attraversa per la sua strada principale, tra antiche case di pietra e legno dove un tempo alloggiavano i marroniers, coloro che assistevano i viandanti, soprattutto nella stagione invernale, battendo i sentieri innevati. Per questo servizio gli abitanti di Saint-Rhémy venivano esentati dal pagamento delle tasse. Nel paesino c’è un B&B con bar ristorante. I simboli della VF nell’abitato accompagnano alla sua uscita per sbucare sulla SS27 dove i segni mandano a destra verso un sentiero che in discesa conduce all’abitato di Saint-Leonard e la sua casa-fortezza (8 km). Si prosegue sempre su sentiero segnato e brevi tratti di asfalto per Saint-Oyen e il suo castello-ospitale, quindi per Etroubles (13 km). Si attraversa il villaggio, che offre tutti i servizi, per giungere dopo un paio di km a Echevennoz. Da qui si prosegue ancora su un bel percorso naturale costeggiando e attraversando più volte i rus, l’antico sistema di canalizzazione medievale ancora in uso che porta l’acqua agli appezzamenti coltivabili. Si arriva a Gignod con il suo castello e sempre seguendo i segni si discende verso valle per sentieri e stradine che in circa 4 km attraversano ancora campi a coltivo, frutteti e una serie di piccoli e caratteristici paesini: Variney, Ossan, Signayes, Talape e Saraillon da dove già si vede la città di Aosta. Manca poco e un breve sentiero in discesa conduce verso la periferia della città fino ad arrivare all’incrocio con la SS27 per il passo, da dove si prende via Edelweiss, la si percorre per intero, fino all’incrocio con via Roma, e ci si immette su viale Ginevra che conduce in breve in pieno centro storico. Aosta meriterebbe almeno un giorno per visitare i monumenti più importanti, quelli romani e le chiese legate anche alla tradizione pellegrina.

Cosa vedere Passo del Gran San Bernardo Museo del monastero e Ospizio ago-

stiniano. Nel libro V del Codice Callistino, opera del XII secolo, noto anche come Guida del Pellegrino di Santiago, l’ospitale del passo viene indicato come una delle tre colonne di Dio, “molto necessarie per il sostentamento dei pellegrini”. Al Plan de Jupiter, già in territorio italiano, ci sono i modesti resti di due edifici romani, probabile mansio di sosta, un tempietto dedicato a Giove Pennino e un tratto della strada romana scavata nella roccia, al centro la grande colonna con la statua di san Bernardo (dal 1923 patrono dei popoli alpini per volontà di papa Pio XI).

Saint-Rhémy (Sce Remei XLVIII submansio) Già mansio romana sulla Via delle Gallie, con il nome di Eudracium. La sua fortuna economica 25


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le stradine di st-rhémy

nel Medioevo proveniva dalla posizione strategica lungo la via per il passo. I Savoia qui avevano una postazione per riscuotere il pagamento del dazio su uomini e merci. Ancora oggi il piccolo e ordinato borgo, con case in pietra e legno, è l’ultimo abitato sul versante italiano della Via Francigena o il primo scendendo dal passo. Poco più a valle, in località Saint-Leonard, c’è una casa-fortezza del XIII secolo.

Saint-Oyen Castello di Verdun, dell’XI secolo. Antico ospitale per pellegrini gestito dai monaci agostiniani del passo.

Etroubles La sua origine risale ai romani, che la chiamavano Restapolis: in inverno vi soggiornava la guarnigione del passo al Mons Jupiter. 26


Echevennoz L’Ostello è stato ricavato nell’antica canonica della cappella, ricostruita nel 1733 con la facciata affrescata che ritrae la Vergine Maria e personaggi vestiti con abiti dell’epoca. Gignod Chiesa di Sant’Ilario, con torre del XV secolo e affreschi del XIV secolo. Dell’antica fortezza rimane solo la torre.

Aosta (Agusta XLVII submansio) Villaggio fortificato del popolo dei Salassi poi conquistato dai romani nel I secolo a.C. che ne fecero la porta delle Alpi con il nome di Augusta Pretoria, ruolo che ha mantenuto anche dopo la fine dell’impero. Del suo antico passato, di cui il centro storico conserva ancora le vie a reticolo tipico delle città romane, c’è molto, forse troppo da vedere per un moderno pellegrino diretto fino a Roma. Aosta è definita la Roma delle Alpi per i suoi numerosi reperti d’epoca romana: le mura, la Porta Pretoria, l’anfiteatro, i resti del foro, il criptoportico e fuori le mura l’arco di Augusto. Altrettanto notevoli sono gli edifici d’epoca medievale: la cattedrale di Santa Maria Assunta; la Collegiata di Sant’Orso originaria del X secolo con il suo pregevole chiostro; il Priorato di Saint-Bénin dell’XI secolo utilizzato anche come ospitale per i pellegrini; San Lorenzo, costruita sui resti di una chiesa del VI secolo, conservati nel sotterraneo insieme alle sepolture dei vescovi medievali di Aosta.

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La via principale, oggi chiusa al traffico, era il tracciato romano-medievale. Per tutto il Medioevo la sua fortuna economica proveniva anche qui, oltre che dalle attività agricole, dal fornire ospitalità sulla via per il passo. L’attuale aspetto della chiesa di Santa Assunta è del XIX secolo, ma la sua origine risale al XII secolo. Poco distante c’è un antico edificio del XIV secolo che fino al XIX secolo è stato ospizio per pellegrini. Sopra al villaggio c’è la Torre di Vachéry del XIII secolo. A Etroubles nel 1800 passò la notte Napoleone dopo aver valicato il passo. Nella via centrale del paese da anni sono esposte, in una sorta di museo a cielo aperto, ben 22 statue lignee che hanno per soggetto la Via Francigena.

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