Il Grand Tour del Lago d’Orta

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Anticima monte Podona
Monte Colletto
Pizzo di Lonno
Monte Ganda
Corna Bianca Monte Solino
Monte Purito
Canto Basso
Colle Bastia
Colle Botto

Da Bergamo a Selvino

LUNGHEZZA: 22,7 km

DISLIVELLO: SALITA 1.339 m DISCESA 630 m

FONDO: 70% STERRATO 30% ASFALTO

DIFFICOLTÀ: impegnativa

Trasporti

SELVINO: Servizio tramviario TEB, collega Bergamo ad Albino, da dove si raggiunge Selvino con la funivia o con la mulattiera che parte dalla chiesa della Madonna della Neve. La linea S20c collega Selvino alla stazione TEB di Nembro, che si raggiunge da Bergamo con la linea S di Arriva. Esistono diverse fermate Arriva a Selvino, la principale si trova di fronte alla stazione della funivia in via Aviatico. Verificare orari e numero delle corse sul sito.

NEMBRO: Taxi Stardriver, tel. 331-56.34.590 (Cristina), chiamare 24 ore prima; anche gruppi fino a 50 persone. Funivia Selvino-Albino, gestita da Arriva, viale Milano 64, Albino (stazione a valle) e via Aviatico, Selvino. Funziona dalle 6.38 nei giorni feriali e dalle 7.54 nei giorni festivi; ultima corsa alle 19.15. Corsa semplice 4.80 €, tel. 035-75.14.08. La stazione a valle dista circa 1,5 km da quella della tramvia TEB.

OLERA E MONTE DI NESE: Linea 26 di ATB da Alzano Lombardo, solo nei giorni feriali; sabato e feriale nel mese di agosto. Verificare orari sul sito.

Servizi

BERGAMO: Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie, via Papa Giovanni XXIII, aperta dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 19; contattare preventivamente don Valentino, tel. 333-57.93.798 o la segreteria, tel. 035-23.76.30 (int.2). Qui si ritira la credenziale, dettagli in introduzione. s

OLERA: Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo apostolo, il timbro si trova all’entrata sul tavolino a destra. s

ALGUA: Santuario della Madonna del Perello, timbro in una scatola di metallo sotto la scala che conduce al ristoro, a sinistra dell’ingresso del santuario. s

SELVINO: Infopoint Altopiano Selvino Aviatico, corso Milano 19, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30. s

Chiesa di San Rocco, adiacente alla parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, via Scuole 8, timbro sul tavolino a destra dopo la porta d’ingresso. s

Guardia medica, corso Milano 19. In paese si trovano tutti i servizi.

Ospitalità

BERGAMO: Central Hostel Bergamo, via Ghislanzoni 30, tel. 035-21.13.59, staff@ centralhostelbergamo.com, 22 posti, SP 25 € in camerata, 40 € singola, 59 € doppia, 79 € tripla, 99 € quadrupla, 119 € quintupla, 139 € sestupla, possibilità

Seminario Vescovile Giovanni XXIII, via Arena 11, tel. 035-28.64.03, camere singole SP 40 €, prenotare con largo anticipo.

Casa Vacanze Domus, via Borgo Palazzo 52, tel. 375-50.43.053, info@ domusbergamo.it, www.domusbergamo.it, 2 appartamenti con 10 posti in totale, consigliati per gruppi, SP, prezzi da concordare alla prenotazione.

OLERA: A casa di Paola, frazione Olera 39, tel.335-42.89.37, paolessa66@gmail.com, possibilità di cena e colazione, a donativo.

ALGUA: Ristoro Santuario della Madonna del Perello, località Perello, tel. 351-56.43.066, santuarioperello@gmail. com, 4 posti, MP, cena condivisa a donativo, apertura annuale, possibilità di assistenza

spirituale su richiesta al momento della prenotazione. Consigliato come fine tappa alternativo vista la difficoltà a reperire ospitalità adatte ai pellegrini a Selvino.

SELVINO: Hotel Marcellino, corso Milano 90, tel. 035-76.30.13, info@hotelmarcellino.it, animali ammessi, apertura stagionale. Per gruppi numerosi: contattare la segreteria dell’Altavia delle Grazie (altaviadellegrazie@gmail.com).

Ristorazione convenzionata

BERGAMO: Piadineria del Borgo, viale Papa Giovanni XXIII 68, tel.035-59.08.116.

SELVINO: Ristorante Bar al Cantuccio, via Vulcano 18, tel. 035-76.34.17, chiuso il mercoledì, cena tipica con menu del pellegrino 12/15 €, colazione 3 €, lunch box del pellegrino 6 €.

Si parte dalla chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie, posta a poche centinaia di metri dalle stazioni di autobus e treni. Lasciamo il centro cittadino di Bergamo Bassa avendo sullo sfondo il profilo di città alta, posta sulla collina con l’antico nucleo storico, le mura venete, la cupola del duomo e la sagoma della basilica di Santa Maria Maggiore, punto di arrivo di questo viaggio. Nel quartiere Monterosso si sale lungo il Filone della Maresana, un sentiero che porta velocemente all’omonimo colle. Sempre tra i boschi si raggiunge il prezioso borgo medievale di Olera, con la bella chiesa di San Bartolomeo apostolo, poi si risale fino a raggiungere Monte di Nese per proseguire a mezza costa con qualche ripido strappo e raggiungere il borgo montano di Salmezza (m 1.030), punto più alto della tappa odierna. Continuiamo fino all’antico santuario della Madonna del Perello, che garantisce un’accoglienza a donativo e può essere un ottimo fine-tappa alternativo per chi sceglie di raggiungere la meta turistica di Selvino con la freschezza del giorno successivo. Ci aspetta infatti una tappa piuttosto impegnativa.

Iniziamo il nostro viaggio lasciandoci alle spalle la chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie, risaliamo viale Papa Giovanni XXIII in direzione nord, fiancheggiando i Propilei di porta Nuova, pieghiamo a destra in largo Gavazzeni e continuiamo in via Tasso fino alla piazzetta Santo Spirito. Da qui andiamo a sinistra in via Pignolo e, all’incrocio con semaforo, attraversiamo e svoltiamo a destra in via San Giovanni. Proseguendo sul lato sinistro, si entra nel parco Suardi dall’apposito di pasti, animali ammessi, apertura annuale, lavatrice 4 €, asciugatrice 4 €.

varco a sinistra. Seguiamo il viottolo e usciamo su via Battisti, che percorriamo a sinistra.

All’incrocio di piazzale Oberdan, continuiamo diritti in via Sauro e subito attraversiamo a destra, al semaforo pedonale, per imboccare il viale alberato Giulio Cesare. Procediamo fino allo stadio cittadino, superato il quale lasciamo il viale e a sinistra ci troviamo in piazzale Olimpiadi. Prendiamo a destra via Ponte Pietra che più avanti confluisce in via Tremana, avanzando fino a piazza Pacati, centro del quartiere di Monterosso. Pieghiamo a sinistra ritrovando viale Giulio Cesare, che percorriamo fino a via Quintino Alto, dove inizia la segnaletica ufficiale del Cammino.

Si prosegue su questa via fino all’indicazione, a destra, del sentiero Cai 533 per la Maresana [1.1], prima salita importante di oggi. Giunti alla chiesa di San Marco alla Maresana [1.2], attraversiamo la strada per imboccare il sentiero che s’inoltra nel bosco verso la cappella della Croce dei morti. Seguiamo la strada fino a un incrocio a T, dove prendiamo a destra, rimanendo sul sentiero Cai 532 per OLERA .

La mulattiera supera un bel punto panoramico, poi inizia a scendere verso le prime case. Teniamo la sinistra e oltrepassiamo il caratteristico borgo, passando davanti alla chiesa. Continuiamo sulla stradina che, con una breve salita, porta alla chiesetta della Santissima Trinità [1.3]. Riprendiamo il sentiero Cai 532 che si inoltra nel bosco, fino a incrociare la carrozzabile che da Alzano sale a Monte di Nese. In salita, seguiamo brevemente la strada, che abbandoniamo al tornante per procedere lungo la mulattiera [1.4] che sale incrociando ripetutamente la carrozzabile. Prestare attenzione alle indicazioni in questo tratto, nei pressi di una cappelletta si svolta a sinistra. Giungiamo alle prime case di Monte di Nese, in via Sendec, e poi a destra

SALMEZZA. Borgo montano di baite contadine.

in via degli Alpini e a sinistra in via Bracc che porta alla chiesa Natività di Maria Vergine [1.5].

Continuiamo su via Castello fino a un tornante da cui, a destra, si stacca il bel sentiero segnalato che conduce, tra boschi e baite, al piccolo borgo rurale di SALMEZZA . Saliti alla chiesetta di San Barnaba [1.6], pieghiamo a sinistra e giungiamo al valico [1.7]. Da questo punto è possibile accorciare la tappa seguendo a destra la carrozzabile che scende direttamente a Selvino, nostra meta finale. Attraversata la strada si individua il sentiero ben indicato, in discesa, verso il SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PERELLO . Qui, in base alla disponibilità delle stanze, è consigliabile fermarsi per il pernottamento approfittando della magnifica accoglienza della struttura religiosa, e lasciare gli ultimi chilometri per il giorno successivo, caratterizzato da un percorso più breve. Se invece scegliamo di proseguire, a fine sentiero risaliamo a sinistra la strada per un breve tratto e subito scendiamo a destra sul percorso devozionale, giungendo sul piazzale del santuario. Usciamo dal lato opposto per imboccare il sentiero Cai 514 verso Selvino, che si ricongiunge a via Salmezza. Prendiamo a sinistra, attraversiamo via Talpino, saliamo dal passaggio pedonale in via Osio, giriamo a sinistra fino al parco Osio e poi a destra su viale Passeggio. Si piega a sinistra in corso Milano e ancora a sinistra in via Santissimi Patroni. Raggiungiamo quindi la parrocchia Santissimi Filippo e Giacomo nel centro di SELVINO

Chi volesse scendere ad Albino può utilizzare la funivia oppure la vecchia piacevole mulattiera che parte all’altezza della salumeria, in corso Monte Rosa 52, e imbocca via Albino. Detta strada di Rocla o di Rocola, costituiva, sin dal 1500, il raccordo fra la media e l’alta val Seriana e la Via Mercatorum, arteria stradale che andava da Bergamo alla Valtellina e alla Svizzera. Misura circa 5 chilometri con 500 metri di dislivello.

ALGUA. L’antico santuario dedicato alla Madonna del Perello.

Da vedere

Olera È un villaggio molto antico il cui nome deriva verosimilmente dalle ole, recipienti di pietra ollare tipica di questa montagna, posta di fronte al monte Solino.

Gli abitanti erano dediti alla pastorizia e all’agricoltura sui terrazzamenti detti ruc, dove coltivavano cereali, mentre solo alcuni si dedicavano alla lavorazione della pietra locale. Oggi il borgo è un bell’agglomerato di tipiche abitazioni rurali, stretti vicoli, archi e portoni, un luogo fuori dal tempo nel quale è piacevole sostare. Nella chiesa parrocchiale, dedicata a san Bartolomeo Apostolo, è conservato un antico polittico, opera di arte sacra di Cima da Conegliano, composta da nove pannelli disposti in tre ordini intorno a una nicchia contenente una statua lignea di san Bartolomeo. Colpiscono i tratti espressivi nella figura della Madonna col Bambino Gesù, in dolce contemplazione.

Salmezza Una manciata di case posta a un’altitudine di circa mille metri in una bella conca naturale tra i monti Filaressa e Podona, attraversata dal sentiero che permetteva a mercanti e pastori in transumanza di andare da Nembro a Cornello del Tasso, nella val Brembana. Il nome, anticamente Salmetia, deriverebbe dai depositi di sale che si trovavano presso il villaggio. Qui nacque il celebre pittore attivo nel 1600, Enea Salmeggia detto il Talpino, le cui opere sono diffuse nella val Seriana, a Bergamo e Milano.

Santuario della Madonna del Perello Sulla strada che da Selvino porta alla val Serina, sorge uno dei più antichi santuari di questa

Fra’ Tommaso da Olera

Tommaso Acerbis de Viani nacque a Olera nel 1563. Di famiglia molto povera, ridotta a vivere di pastorizia, non poté frequentare alcuna scuola, poiché non esistevano nel borgo sperduto. Diciassettenne, si presentò al convento dei cappuccini di Verona per svolgere il noviziato e imparare a leggere e scrivere. Gli venne affidato il compito più umile, la questua: camminava ogni giorno domandando, per amor di Dio, il pane per i frati e i poveri del convento.

Frate cercatore, andava per le vie e, oltre a chiedere l’elemosina, si metteva a servizio degli ultimi, secondo la regola francescana. “L’amor di Dio sta nei cuori umili” era uno dei suoi principi. Nel 1619 la popolarità di questo frate convinse l’arciduca Leopoldo V d’Austria, governatore del Tirolo, a chiederne il trasferimento da Padova a Innsbruck, perché lo aiutasse a contrastare i seguaci di Lutero. Così fra’ Tommaso, pur continuando a essere frate di strada, divenne consigliere dell’arciduca e di altri potenti dell’epoca, sempre in movimento tra Italia, Austria e Germania. Il suo ritratto a quel tempo è quello di un sant’uomo, scrutatore di coscienze, pacificatore, taumaturgo, operatore di miracoli e di conversioni. Un pastore di pecore della montagna bergamasca diventato uomo di Dio, che dava voce ai poveri e seppe portare alla fede contadini e potenti. La beatificazione, nel 2012, ha unito in un gemellaggio spirituale il borgo di Olera con Innsbruck.

zona. La storia della sua fondazione risale al 1413, quando la Madonna apparve più volte a un contadino intento ai propri lavori nel campo, facendo nascere da un ceppo di faggio rinsecchito un ramoscello di ulivo. Gli abitanti di Rigosa e Sambusita, su invito del veggente, si recarono sul posto e, constatato il miracolo, iniziarono la costruzione della prima delle tre chiese che oggi compongono il complesso e che ancora conserva il ramo di ulivo.

La struttura attuale risale al XVI secolo ed è immersa in una radura nel bosco.

Aperto dal lunedì di Pasqua al 1° novembre solo il sabato e la domenica, dal 23 giugno all’8 settembre apertura giornaliera.

Selvino Posto su un altopiano a circa 930 metri di quota che sovrasta la val Seriana, è considerato una delle località di villeggiatura più frequentate della provincia di Bergamo. Nell’abitato si trova Sciesopoli, una struttura costruita negli anni Trenta del Novecento come palazzo dello sport e colonia per i balilla e le piccole italiane, ritenuta, secondo la propaganda del tempo, la colonia più bella d’Europa. Al termine di questo triste periodo, l’edificio è stato trasformato in una struttura funzionale che ha accolto nel periodo 1945-1948 circa 800 bambini e ragazzi ebrei, provenienti da diversi Paesi, scampati allo sterminio, reduci dai ghetti e dai campi di concentramento. Ora ospita il MuMeSE, museo memoriale Sciesopoli ebraica.

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