Guida al Cammino di Santiago de Compostela - tappa 24

Page 1

Da Villafranca del Bierzo a O Cebreiro

5

LA PORTELA DE VALCARCE AMBASMESTAS VEGA DE VALCARCE

0

TRABADELO

km

PEREJE

VILLAFRANCA DEL B. 500 m

54.01.38, cucina, piccolo giardino, barbecue; 5 €. Un ristorante della stessa famiglia in una casa rurale prepara ottimi menu del día e panini. Trabadelo Albergue municipale, bello, tel. 687-82.79.87; circa 36 pl, uso cucina, 6 € (marzo-novembre). Albergue privato Crispeta, tel. 620-32.93.86 / 696-97.86.53; 48 pl, da 6 €. Uso cucina, servono colazione e cena. Lungo la strada un paio di ristoranti. La Portela de Valcarce Albergue privato El peregrino, tel. 987-54.31.97, 28 pl; da 8 €. Aperto da marzo a novembre. Un ristorante lungo la strada. Ambasmestas Albergue privato Das Ánimas, lungo il río, tel. 619-04.86.26, ha 18 pl, aperto da aprile a fine ottobre (per gli altri mesi chiamare prima e verificare); 5 €. Due ristoranti e un bar.

10

15

20

25

O CEBREIRO 1.296 m

Pereje Albergue municipale, 60 pl, tel. 987-

LAGUNA DE CASTILLA

Informazioni e servizi

Vega de Valcarce Albergue municipale, tel. 98754.30.06 / 657-09.79.54, nel centro del paese, 92 pl, uso cucina; 5 €, aperto tutto l’anno. Albergue El Roble, sulla Carretera Nacional, tel. 603-29.02.70 / 987-54.32.45. 18 pl, 5 €, possibilità di colazione e cena. Aperto da marzo a ottobre (in inverno verificare per telefono). Albergue Santa María Magdalena, sulla N-VI, tel. 646-12.84.23; 15 pl, 9 €, cucina. Albergue Sarracín, N-VI n. 32, tel. 696-98.26.72 / 987-54.32.75, circa 15 pl, 10 €, uso cucina. Da fine gennaio a novembre. In paese varie possibilità per mangiare e alimentari (ultima possibilità di fare spesa prima di O Cebreiro). C’è anche una piscina naturale. Albergue parroquial Virgen de la Encina, agostiniano, tel. 649-13.32.72, 26 pl, a donativo, aperto giugno-agosto, cena e colazione comunitarie, uso cucina. Ruitelán Albergue privato Pequeño Potala, tel. 987-56.13.22, con 34 pl, 5 €, eventualmente cena vegetariana (7 €), massaggi e shiatsu. La Herrerías Albergue privato,

LA FABA

Tempo

l e ón/l ugo  vil l a f ra nc a de l bie rz o  ➜   o c e bre i r o

lunghezza

RUITELÁN LAS HERRERÍAS

28,5 km 8 ore e 30 minuti difficoltà  ● ● ● ●

24

30

35

149


l e ó n/l ugo  vil l a f ra nc a de l bie rz o  ➜   o c e bre ir o

24

150

tel. 654-35.39.40, ha 17 pl, 5 €, aperto da metà aprile a fine ottobre. Colazione e cena. Un alimentari, alcuni bar e un ristorante. La Faba Albergue accogliente gestito dall’associazione tedesca degli Amici del Cammino; è la vecchia casa parrocchiale, vicino alla chiesa (un po’ fuori dal paesino); con circa 66 pl, area esterna. 5 €, aperto da metà marzo a fine ottobre; tel. 630-83.68.65. Un bar e un alimentari. Laguna de Castilla Albergue privato La Escuela; piccolo con 20 pl, 9 €, tel. 987- 68.47.86 / 619-47.92.38 (marzo-fine ottobre). Possibilità di pranzo, cena e colazione.

O Cebreiro Rifugio

della Xunta de Galicia, tel. 660-39.68.09 all’uscita del paesino; 104 pl, uso cucina (ma attenzione: non ci sono pentole né piatti), 5 €. Ci sono diversi alberghi privati situati nelle belle case rurali del posto, mesones con menu del pellegrino, vari negozi di artigianato e souvenir (un po’ troppo turistici). Da qui in avanti tutti i rifugi più importanti sono aperti tutto l’anno. Difficile però, a volte, soprattutto d’estate, trovare posto. Siamo ormai nel tratto finale del Cammino e la folla è notevole. Attenzione: quasi tutti i rifugi della Xunta de Galicia hanno cucine perfettamente attrezzate ma senza stoviglie.

Il percorso Questa tappa ha per meta uno dei luoghi più carichi di spiritualità di tutto il Cammino. Ma l’arrivarci costa il suo tributo di sforzi e pazienza; alla fine, comunque, la fatica è ricompensata: il villaggio di O Cebreiro è proprio bello, e comodo il rifugio. S’incomincia a patire all’uscita da Villafranca: il Cammino percorre l’antica rotta, la valle de Valcarce, e i primi 17 km seguono penosamente il margine della statale N-VI, che collega il Bierzo con la Galizia. Oggi però, a parziale fortuna del pellegrino, la nuova autostrada ha ridotto il traffico della statale; inoltre la realizzazione di una pista parallela permette di non camminare più completamente su asfalto. Si esce da Villafranca attraversando il río Burbia e seguendo poi le vie Concepción ed Espíritu Santo, si arriva a imboccare la pista parallela alla N-VI (costeggiando per quasi un chilometro il fiume).


24 l e ó n/l ugo  vil l a f ra nc a de l bie rz o  ➜   o c e bre ir o

Comincia così il lungo percorso laterale alla vecchia statale; la prima località che si incontra dopo aver incrociato due volte l’autostrada è, a 5,2 km dalla partenza, Pereje: la si attraversa lungo la sua via principale lasciando per un po’ il bordo della statale che viene ripreso all’uscita del paese. Successivamente si attraversano Trabadelo e La Portela, passato il quale manca poco per abbandonare il tormento della N-VI. Più avanti si incontra sulla sinistra una deviazione che immette sulla strada regionale di Vega de Valcarce; è come se iniziasse un altro mondo, dolce, tranquillo, ombreggiato da castagni. Vega de Valcarce (620 m) è un bel paese, al quale si giunge dopo essere passati per Ambasmestas. Chi fosse stanco può fermarsi qui, per poi affrontare riposato la salita al Cebreiro. Da qui, dopo la zona pirenaica, siamo nella parte più verde e rigogliosa di tutto il Cammino. Si prosegue attraverso la soave campagna con il cuore sollevato. Coraggio! Dopo aver percorso il tratto più brutto del Cammino, quello che ora attende il pellegrino è forse (quasi a ricompensa) il più bello, anche se non esente da fatica. Si oltrepassano in breve le località di Ruitelán (660 m) e Las Herrerías, dopo la quale inizia la vera salita al Cebreiro. Il primo chilometro è ancora su asfalto (poco traffico); si attraversa Hospital (che deve il nome alla presenza di un antico hospital per pellegrini) poi una deviazione a sinistra indica la giusta via, su sentiero. In tre quarti d’ora di buona salita, su sentiero sotto un “tetto” alberato, si arriva a La Faba (910 m). Prima di entrare nell’abitato apparirà una biforcazione: la direzione giusta è a destra. La pendenza ora si fa più dolce e gli alberi lasciano spazio a prati e pascoli; poco più avanti si incontra Laguna de Castilla (siamo a 1.150 m), ultimo paese del León. O Cebreiro non si vede ma si intuisce; voltandosi indietro si notano il monte Irago e i montes de León, ormai lontano ricordo. Presto

151


l e ón/l ugo  vil l a f ra nc a de l bie rz o  ➜   o c e bre i r o

24

salendo verso o cebreiro

appare il limite provinciale e regionale, in pietra, che segnala l’entrata in Galizia. Nei pressi, un cippo chilometrico indica la distanza da Santiago, 152,5 km; di queste segnalazioni ce ne sarà, da qui in avanti, una ogni 500 m, come un conto alla rovescia verso la meta finale. Si sale ancora e finalmente si arriva ai 1.300 m del Cebreiro, luogo magico e isolato, avvolto spesso nella nebbia (anche nelle giornate estive); dopo tanta fatica ci accoglie la chiesa preromanica di Santa María la Real. L’albergue per i pellegrini (il primo della Xunta de Galicia) è alla fine del borgo. Attenzione: all’uscita di Villafranca del Bierzo, dopo aver attraversato il río Burbía, dei segnali gialli indicano, oltre al cammino descritto lungo la N-VI nella valle di Valcarce, anche una variante fino a Trabadelo indicata come camino duro; il nome dice abbastanza: si tratta di circa 11 km con 460 m di salita e 380 di discesa. Calcolate circa 3 ore e un quarto di cammino solo per questo tratto. Se nella tappa odierna pensate di arrivare a O Cebreiro, evitate questa fatica ulteriore.

Da vedere O Cebreiro A 1.300 m d’altezza, O Cebreiro è uno dei luoghi più ricchi di suggestione del Cammino (il cui fascino è però oggi un po’ rovinato dai tanti bar e ristoranti). La memoria di questi luoghi vi rimarrà nel cuore. Caratteristica la presenza delle pallozas, le antiche case dei pastori della zona, fatte di pietra e paglia, tecnica costruttiva probabilmente di origine cel152


24 l e ón/l ugo  vil l a f ra nc a de l bie rz o  ➜   o c e bre i r o

tica. Furono tra i primi luoghi di accoglienza e ristoro per i pellegrini di passaggio. L’antico hospital che qui esisteva fu migliorato e affidato ai monaci di Cluny per volere di Alfonso VI nel 1072; passò successivamente in mano ai benedettini che vi rimasero fino al 1854. Da vedere ovviamente, bella nella sua estrema semplicità, la primitiva chiesa preromanica di Santa María la Real; piccola, a tre navate, con abside rettangolare, conserva una bella immagine romanica della Vergine omonima (XII secolo) e il cáliz del milagro del XII secolo. legato a uno dei miracoli più importanti della storia del Cammino. A sinistra c’è la tomba di Elias Valiña (1929-1989), storico parroco del Cebreiro: a lui si deve tra l’altro la rinascita moderna del Cammino; dopo averne fatto oggetto di studi e della sua tesi di dottorato, nel 1984 infatti ripercorse l’intero Cammino dai Pirenei alla tomba dell’apostolo segnandolo per la prima volta con frecce di vernice gialla, che da allora sono diventate il simbolo di questo tracciato. Inginocchiarsi sulla sua tomba o semplicemente dirgli grazie in questo luogo è un’emozione. Al Cebreiro è legato il famoso miracolo eucaristico avvenuto all’inizio del XIV secolo. Un contadino del villaggio di Barxamaior, salì al Cebreiro per ascoltare la messa nonostante l’imperversare di una tormenta di neve. La tempesta lo fece giungere in ritardo e in cuor suo se ne dispiacque molto. Il sacerdote che celebrava, sicuramente di minor fede, rise invece silenziosamente di lui e di tutta quella fatica per ricevere solo un po’ di pane e di vino. Ma, al momento della consacrazione, l’ostia che teneva in mano si convertì in carne e il vino in sangue, facendolo trasalire. I due protagonisti, il prete incredulo e il contadino ricco di fede, sono seppelliti uno accanto all’altro nella chiesa. Il miracolo eucaristico del Cebreiro ha anche una sua conferma in un episodio del 1488: si narra infatti che Isabella la Cattolica, di ritorno da un pellegrinaggio, volle portare con sé il calice del miracolo; ma i cavalli si rifiutarono di proseguire oltre Pereje. Interpretando ciò come un segno divino, Isabella fece riportare il calice al Cebreiro, dove è ancora oggi. Il miracolo eucaristico ha reso famoso questo luogo che, da allora, è oggetto di cura e devozione.

153


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.