Siamo tutti in gioco Prima di essere uno psicologo sono un genitore, e come ogni genitore sono un essere umano in difficoltà. Già, perché il compito, o meglio l’avventura dell’essere genitori è un’esperienza complessa e sfidante che ci fa uscire (inevitabilmente!) dalle nostre abitudini e dalla nostra zona di comfort. Nei miei corsi racconto spesso di quella volta in cui ho portato l’auto dal mio meccanico: per dieci minuti, mentre armeggiava sotto il cofano, mi ha raccontato tutti i problemi con i suoi figli. A conclusione del lavoro mi ha guardato con l’aria sconsolata di chi si sente incompreso e mi ha detto: “Ma tu che cosa ne sai dei problemi che creano i figli?! Tu sei uno psicologo! Mica puoi avere le magagne che ho io…”. “Hai ragione”, gli ho risposto di getto. “In effetti immagino che, essendo tu un meccanico, la tua auto non abbia mai problemi…” Lui ha sorriso, poi mi ha congedato apostrofandomi in modo colorito. Non credo abbia apprezzato. Da quel giorno però ho capito che c’è una convinzione diffusa: lo psicologo, nell’ambito delle relazioni, ha una vita in discesa. 17