Tekneco #14

Page 10

8

Primo Piano

gli stati generali

10 regole per la Green Economy

Riservato agli abbonati. Vuoi sapere come riceverlo? Più tasse per chi inquina e chi consuma il suolo, con lo scopo te convinto che la green economy abbia particolari potenzialità in www.tekneco.it/ricevi-tekneco di far crescere l’ecogettito dall’attuale 6% ad un 12,5%, spostan- Italia».

_

do la pressione fiscale dal lavoro e dagli investimenti green per non aumentare il peso delle tasse. E poi, nuovi strumenti finanziari, vere e proprie “obbligazioni verdi”, per sostenere la crescita sostenibile e una nuova scansione degli incentivi. Questi alcuni dei temi caldi toccati dalla seconda edizione degli Stati Generali della Green Economy 2013 che si sono svolti a Rimini, nell’ambito di Ecomondo-Key Energy-Cooperambiente il 6-7 novembre scorso. Circa 2.500 partecipanti, più di 1.400 persone che hanno seguito la diretta streaming, due Ministri, Andrea Orlando e Flavio Zanonato, 25 relatori nazionali e internazionali. «Con questi Stati Generali – ha spiegato Edo Ronchi, componente del Consiglio Nazionale della Green Economy – dalle sedi internazionali, OCSE e UNEP, il Green New Deal atterra anche in Italia, dove c’è un gran bisogno di idee nuove e concrete che facciano bene all’ambiente, allo sviluppo e all’occupazione dei nostri giovani. Spesso ci chiedono qual è la finalità degli Stati Generali: il nostro obiettivo è la coesione, il fare squadra, il superamento della frammentazione delle organizzazioni e delle decine di migliaia di imprese “green”che ne fanno parte». Per i dieci settori strategici individuati il “pacchetto” si sviluppa lungo quattro direttrici: un fisco in chiave green, semplificazioni burocratiche, nuovi strumenti finanziari, ottimizzazione e razionalizzazione dell'uso delle risorse finanziarie esistenti. «Il pacchetto di proposte – ha continuato Ronchi – ha la finalità di riuscire a sviluppare una green economy in grado di attivare un vero e proprio green New Deal per l’Italia. Per ogni tipo di misura del pacchetto si è individuata non solo la spesa, ma anche la copertura, a partire da una riforma della fiscalità in chiave ecologica. Sono fermamen-

«È importante avere strumenti di programmazione per la green economy – gli fa eco il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando – un settore la cui crescita deve essere guidata in modo che garantisca equità nella ridistribuzione delle risorse naturali». Questo il “decalogo” previsto dagli Stati Generali (la versione estesa qui: http://tinyurl.com/statigreen): 1. Attuare una riforma ecologica che sposti il carico fiscale, senza aumentarlo, a favore dello sviluppo degli investimenti e dell'occupazione green. 2. Attivare programmi per un migliore utilizzo delle risorse europee e per sviluppare strumenti finanziari innovativi per le attività della green economy. 3. Attivare investimenti che si ripagano con la riduzione dei costi economici, oltre che ambientali, per le infrastrutture verdi, la difesa del suolo e le acque. 4. Varare un programma nazionale di misure per l'efficienza energetica e il risparmio energetico. 5. Attuare misure per sviluppare le attività di riciclo dei rifiuti. 6. Promuovere il rilancio degli investimenti per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. 7. Attuare programmi di rigenerazione urbana, di recupero di edifici esistenti, di bonifica, limitando il consumo di suolo non urbanizzato. 8. Investire nella mobilità sostenibile urbana. 9. Valorizzare le potenzialità di crescita della nostra agricoltura di qualità. 10. Attivare un piano nazionale per l'occupazione giovanile per una green economy.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.