Tekneco #8

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Energia alternativa

di Gianluigi Torchiani

Il solare entra nell’epoca del quinto conto energia La riforma degli incentivi decisa dal Governo arriva dopo un biennio di crescita straordinaria. E adesso?

L

a primavera, per il fotovoltaico italiano, è un periodo di passione: nel 2011 la stagione fu caratterizzata dal tribolato varo del quarto Conto energia. Il nuovo regime d’incentivazione per il settore all’epoca fu contestatissimo da lobbies e associazioni di categoria, che si spinsero a parlare addirittura di morte certa per il solare nazionale. In realtà, nonostante i tre mesi intercorsi tra le prime bozze e il varo definitivo del testo (maggio 2011), che causarono uno stop

significativo, con l’entrata in vigore del nuovo sistema il fotovoltaico italiano riprese presto a macinare numeri importanti. Allo stesso modo, anche la primavera 2012 è stata caratterizzata dal dibattito sulla riforma delle normative: prima le voci insistenti che davano per certo un presunto intervento governativo. Poi, lo scorso aprile, è arrivato il varo dello schema di ufficiale di riforma del Conto energia. Questa volta però i tempi si sono ulteriormente allungati a causa di prese di

posizione, convegni e proposte di modifica. Tanto che, al momento in cui scriviamo (giugno 2012) l’emanazione definitiva non ancora è arrivata. I punti chiave della riforma, però, sono ormai chiari: il fotovoltaico italiano cambierà così ancora faccia per la terza volta in meno di due anni. Un biennio, inoltre, nel quale il comparto è cresciuto oltre tutte le previsioni di esperti e analisti e in cui le dinamiche di filiera sono state rivoluzione dal fenomeno globale del ribasso dei prezzi dei moduli.


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