Tecnica4_2025

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GLE ILIOS

DAL 1993 LA RIVISTA PER L’IMPRESARIO

www.clarius.it

Il Sorriso

La Bellezza e la Forza di un “Sorriso” pregiato. The beauty and strength of a precious "smile".

Curvo: legno laccato bianco RAL 9003 opaco

Cilindro: oro

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Anno 33 • n. 4 • aprile 2025

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DAL 1993 LA RIVISTA PER L’IMPRESARIO
Tiziano Bertin

Un’ottima risposta

Soluzione innovativa che risponde in modo concreto e propositivo alle nuove richieste, Modulapide è stata scelta anche dall’impresa Prosdocimo, che può contare su due moderne case funerarie in provincia di Pordenone.

Adistanza di dodici anni dall’inaugurazione della prima casa funeraria a Pordenone, l’impresa Prosdocimo ha inaugurato lo scorso mese di novembre la

Prosdocimo Funeral Home ad Aviano, sempre in provincia di Pordenone, che può contare su tre sale per il defunto e una sala per le cerimonie. Questa seconda

struttura – sempre mantenendo un aspetto elegante e sobrio per accogliere i dolenti in un’atmosfera che ricordi il più possibile quella familiare – ha dotato ogni

ambiente di servizi integrati più evoluti dal punto di vista digitale, a partire per esempio dagli schermi touch screen. «La nostra attenzione nei confronti dell’innovazione, per un servizio a 360 gradi caratterizzato da una qualità a lungo termine», aggiunge Alessandro Prosdocimo, titolare dell’impresa fondata dal padre Mario e presente sul territorio dagli anni Trenta, «ci porta a selezionare novità e proposte che sono una valida risposta alle nuove richieste delle famiglie. Come le soluzioni Modulapide».

L’IMPORTANZA DEL DECORO

L’estetica, caratterizzata da linee semplici e dall’utilizzo di colori delicati, è uno dei punti di forza di Modulapide, che si distingue anche per la possibilità di personalizzazione in base alle preferenze delle famiglie. È infatti possibile aggiungere o rimuovere in un secondo momento i diversi componenti, per esempio la testata, il piano piedi con il foro per il vaso di fiori oppure la fioriera. Anche l’impresario

A sinistra, uno degli ambienti della casa funeraria dell’impresa Prosdocimo di Aviano, in provincia di Pordenone, inaugurata lo scorso novembre e che si aggiunge a quella operativa dal 2012 a Pordenone. A destra, una delle numerose proposte Modulapide.

Alessandro Prosdocimo, titolare dell’impresa di onoranze funebri Prosdocimo di Pordenone, e Francesco Cullere, ideatore di Modulapide insieme al fratello Lorenzo.

La soluzione Modulapide scelta deve essere posizionata sul terreno livellato e non necessita di fondamenta cementizie, si utilizza la ghiaia da riempimento.

Assicurandosi che il monumento sia in piano, si aggiunge altra ghiaia per fissare definitivamente Modulapide al terreno, senza l’utilizzo di particolari strumenti o colle speciali, e si conclude con la ghiaia che resterà in superficie.

Trattandosi di una soluzione modulare, il monumento può accogliere gli accessori scelti. E in soli 15 minuti è pronto il monumento definitivo Modulapide!

che non si è mai occupato di progettazione può presentare alle famiglie il progetto di una soluzione Modulapide, comprensiva del preventivo di spesa.

Il configuratore on line e la visualizzazione in 3D – la creazione quindi della lapide tridimensionale, che può essere ingrandita e orientata in varie direzioni – facilitano infatti la progettazione di un monumento personalizzato, unico e significativo, che durerà nel tempo. Si può accedere al configuratore gratuitamente richiedendo le credenziali a commerciale@modulapide.com È inoltre possibile utilizzare il configuratore on line insieme alle funzionalità della realtà aumentata, sovrapponendo quindi la lapide generata dal computer alla visione nel mondo reale e simulare dove verrà posizionata.

PRATICO DA MONTARE, FACILE DA ASSEMBLARE

La fase di montaggio è veloce e intuitiva, facile da eseguire anche da un solo operatore, senza la necessità di fonda menta cementizie o l’utilizzo di colle o altri accessori, non richiede tempi di attesa per l’assestamento del terreno e rende superfluo l’utilizzo della lapide provvisoria.

ferma Francesco Cullere, ideatore di Modulapide insieme al fratello Lorenzo, «Modulapide offre una soluzione semplice ed efficace che si basa sulla combinazione di componenti modulari in alluminio che formano una struttura leggerissima, ma estremamente resistente».

Le caratteristiche dei materiali utilizzati, le tecnologie all’avanguardia e la verniciatura certificata garantiscono a Modulapide una eccezionale durata, resistendo alle intemperie e al passare del tempo.

Modulapide, il nuovo concetto di monumento definitivo

☞ costruzione modulare

☞ prodotto sostenibile

☞ facilità di montaggio

☞ componibile

☞ personalizzabile

☞ durevole nel tempo

«Mentre la progettazione, la realizzazione e la posa in opera di monumenti cimiteriali possono essere complesse», af -

«Quella di Modulapide è a mio avviso un’ottima proposta per il nostro settore», conclude Alessandro Prosdocimo, «già ben accolta dalle famiglie sia per la sua estetica sia per la praticità e la facilità nell’assemblamento».

L’esposizione di due tra le numerose e possibili soluzioni Modulapide, caratterizzate da un’ampia scelta di colori e accessori per personalizzare il monumento.

CASA FUNERARIA PROSDOCIMO Aviano (PN)

Una foto per ricordare

Via Peveragno 54, Boves, CN

Sempre in modo discreto

Preziosi e utili, i bigliettini consentono all’impresario di rendere completo e curato fino al minimo dettaglio ogni servizio.

N on solo bigliettini con immagini floreali o paesaggistiche ma anche listati a lutto, con soggetti religiosi o accompagnati da una breve frase di ringraziamento già stampata.

Un’offerta molto ampia quella di Ftc, che consente all’impresario di rendere completo e curato fino al minimo dettaglio ogni servizio dando quindi alle famiglie che lo desiderano, o anche a quelle che inizialmente non ci avevano pensato, l’opportunità di ringraziare con semplicità ed eleganza tutte le persone che hanno partecipato alla cerimonia funebre.

FTC tel. 011 6471002

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L’apice del percorso •

Si distingue da sempre per la capacità di evolversi l’impresa funebre Apuane di Massa, che ha recentemente inaugurato una moderna casa funeraria che vuole essere il coronamento di un percorso professionale iniziato negli anni Novanta.

Èstata inaugurata lo scorso dicembre a Massa – città capoluogo della provincia toscana insieme a Carrara – la casa funeraria Apuane. Si tratta di un importante e ambizioso progetto portato a termine dall’omonima impresa di

onoranze funebri guidata dal fondatore Agas Baldi, da tempo affiancato in impresa dai figli Matteo e Marcello e dai fidati dipendenti che collaborano con lui.

«Quello relativo alla casa funeraria è stato un percorso

Un momento dell’inaugurazione della nuova casa funeraria Apuane con il titolare dell’impresa Agas Baldi e la presenza dell’assessore Alice Rossetti, del presidente della provincia Gianni Lorenzetti e del consigliere regionale Giacomo Bugliani.

lungo e impegnativo, sia dal punto di vista della sua progettazione e realizzazione sia dei costi», ha sottolineato Agas Baldi, «ma che ho ritenuto necessario per rispondere alle crescenti esigenze delle famiglie e ha confermato ancora una volta quanto sia per me da sempre importante la crescita professionale per potersi distinguere in questo settore».

OLTRE 30 ANNI

DI ESPERIENZA

Un impegno, quello cioè relativo alla crescita costante, che Agas Baldi porta avanti fin dalla nascita della propria impresa, nel 1993, quando ha inaugurato la prima sede partendo da zero, senza esperienza, ma con le idee molto chiare su come deve essere organizzato un servizio funebre e quanto sia necessario essere sempre pronti a innovare per offrire il meglio.

La nuova struttura di Massa si sviluppa su una superficie di

Una delle quattro differenti sale per accogliere famiglie e amici per un ultimo saluto all’interno della nuova casa funeraria Apuane, che mette a disposizione anche una raffinata sala destinata alle cerimonie.

Agas Baldi accanto alla moglie Marzia e alla famiglia, con i figli Marcello e Matteo.

700 metri quadrati. Il piano terra, oltre alla reception, è destinato all’accoglienza e agli uffici direzionali, mentre al piano inferiore sono presenti tutti i vari locali indispensabili per la preparazione della salma e della lavorazione di tutto quello che necessita per organizzare un servizio funebre completo. È al piano superiore che sono state invece allestite le quattro salette private dedicate ad accogliere familiari e amici per un ultimo saluto. Ogni sala è arricchita da un delicato affresco, differente per ogni ambiente: girasoli, cipressi, cascate e tramonti. La nuova casa funeraria Apuane mette a disposizione delle famiglie anche un’elegante sala per la cerimonia, destinata sia a riti laici sia religiosi.

LA QUALITÀ,

INTESA COME SERIETÀ

E RISPETTO

L’impresa può contare anche su una struttura di 1.000 metri quadrati, con magazzino, locale per la lavorazione marmi e un laboratorio per i fiori gestito da Marzia, moglie del titolare Agas Baldi.

«Quello delle onoranze funebri è un settore complicato e delicato, dove mi sono inserito pian piano con umiltà più di 30 anni fa e dove oggi, sempre con umiltà, continuo a operare affiancato dalla mia famiglia e da un valido staff per offrire un servizio di qualità, intesa

come serietà e rispetto, che non devono mai mancare, indipendentemente dalla tipologia del servizio richiesto», conclude Agas Baldi.

«Il nostro impegno per un mi-

glioramento e una costante evoluzione ha così portato alla realizzazione di questa moderna struttura, che vuole essere un nuovo punto di riferimento sul territorio».

Si rivolge al marchio Ellena da oltre 15 anni

Agas Baldi, che ha scelto per la propria impresa funebre una sofisticata G 3.0 su base Maserati Ghibli nell’originale tinta champagne.

La numerosità dei trasporti funebri internazionali

Ma quanti sono davvero i casi di trasporto funebre internazionale?

Originano in particolare da decessi di persone venute in Italia o uscite dall’Italia per turismo, affari, per viverci più o meno stabilmente (migranti).

a cura di Carlo Ballotta

Gli studi sui trasporti transfrontalieri di spoglie mortali (principalmente di cadaveri) sono ben pochi e quindi si è interpellata la competente direzione del Mae, il Ministero Affari Esteri, che ha gentilmente fornito (e si ringrazia per la tempestività e cura) il dato di rimpatri di salme di italiani curati da loro (cioè il dato dei rimpatri di italiani morti all’estero). Nel 2012 tali rimpatri furono 1.310, nel 2013 sono stati 1.328, quindi con un dato tendenziale costante. È poi possibile calcolare dai dati Istat i decessi di stranieri, di vario tipo, in Italia. Sino ai primi anni del secolo scorso sarebbe stato quasi impensabile un trasporto di salme da una nazione all’altra: sia per la condizione delle strade sia per i mezzi che erano ancora quelli a cavallo ed erano utiliz-

zati per i pochi trasporti interni (quasi tutti da comune a comune, qualcuno oltre i confini della provincia). E già questo era… quasi un’avventura. Poi, l’avvento del motore, le prime automobili e i veicoli da trasporto merci.

Dopo la prima guerra mondiale qualcuno di questi (l’ambulanza su telaio Fiat 18BL, per esempio) venne adattato per il trasporto delle salme.

RIMPATRI DELLE SALME, UN SERVIZIO SEMPRE PIÙ NECESSARIO

Dagli anni Venti sino agli anni Sessanta non ci fu un grande sviluppo di questo tipo di tra-

Oltre ai decessi totali registrati in Italia nel 2024, la tabella riporta tutti i dati delle singole regioni rielaborati da Istat e la variazione percentuale rispetto al 2023.

sporto, ma in seguito – ed è storia recente – il progresso dei veicoli di trasporto (maxima l’aereo), la crescita esponenziale del sistema viario e autostradale, la globalizzazione del business e il turismo di massa, hanno portato una consistente parte della popolazione mondiale a viaggiare. Pertanto sono aumentati i decessi di stranieri in paesi esteri e, conseguentemente, i rimpatri delle salme. Il trasporto internazionale delle salme sarebbe stato, in origine, disciplinato dalle singole prescrizioni nazionali e, comun-

Ha ancora un senso l’esistenza di due distinti accordi per il trasporto funebre transfrontaliero tra alcuni Paesi dell’Unione Europea? Non sono da considerarsi obsoleti?

que, necessitava sempre dell’assenso della nazione “ricevente” attraverso un nulla osta rilasciato dall’autorità diplomatica competente.

Considerando l’estrema varietà di leggi sulla polizia mortuaria esistenti e le lungaggini burocratiche per ottenere il nulla osta all’ingresso (tenuta presente anche la povertà dei

mezzi di comunicazione, allora limitati al telegrafo) il rimpatrio di una salma avrebbe richiesto tempo (e tanto denaro). Va anche considerato il periodo della seconda guerra mondiale, dal 1939 al 1945, con le sue disastrose conseguenze su viabilità e parco automezzi, nonché i rapporti tesissimi tra gli Stati ex-belligeranti.

UNO STRUMENTO

LEGISLATIVO COMUNE

Si andò avanti così per molto tempo, anche data la rarefazione del fenomeno.

Poi, nel 1936 alcune nazioni esaminarono la situazione esistente per studiare la possibilità di creare uno strumento legislativo comune, utile a uniformare la documentazione e ridurre i tempi tecnici.

E così a Berlino, il 10 febbraio 1937, Belgio, Cecoslovacchia, Cile, Danimarca, Francia, Italia, Svizzera e Turchia firmarono un documento ufficiale che prese il nome di Accordo di Berlino per il trasporto delle salme e venne successivamente ratificato dalle singole nazioni e inserito nelle loro legislazioni in materia funeraria.

Nel corso degli anni si aggiunsero altri Paesi, anche extraeuropei, quali Austria, Egitto, Germania, Messico, Portogallo, Romania, Zaire (oggi Congo).

Nell’accordo si precisa la documentazione necessaria e le specifiche tecniche delle bare ed è previsto un apposito modulo denominato passaporto mortuario.

Il punto importante è dato dalla eliminazione dell’assenso da parte della nazione ricevente. Quindi, non più nulla osta consolare.

L’accordo funzionò – e funziona tuttora – bene, anche se il suo effetto si limita ai Paesi contraenti.

L’INNOVAZIONE DEGLI

SETTANTA

Nel 1972 il Parlamento Europeo – da poco esistente – decise di innovare proponendo un atto denominato Convenzione di Strasburgo, approvata il 26 ottobre 1973 e aperta alla firma degli Stati che – a tutt’oggi – sono Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Islanda, Lettonia, Lussemburgo, Moldavia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia.

Austria, Belgio, Francia, Portogallo, Svizzera e Turchia hanno ratificato anche questa Convenzione senza denunciare, ossia disapplicare l’Accordo di Berlino. Sono dunque firmatari di entrambi gli Accordi. Scelta in sé

peraltro stravagante, con questa sovrabbondanza di fonti di diritto internazionale.

È pure “eccentrico” il rapporto Italia-Spagna. Infatti, con uno speciale accordo, l’Italia ha accolto la richiesta della Spagna di considerare valido quanto previsto dalla Convenzione di Strasburgo per i trasporti di salme tra i due Stati, pur non avendo l’Italia mai ratificato questa convenzione.

Come si può vedere da questi dettagli, si fa di tutto pur di complicare la situazione, invece di semplificarla, come –almeno nelle premesse – si propongono i due trattati.

PERCHÉ UN NUOVO ACCORDO?

Ma quale fu la “molla” che spinse il Parlamento Europeo a proporre e approvare un

Accordo di Berlino

1937

per uniformare la regolamentazione del trasporto di salme

le prescrizioni dell’Accordo non devono in nessun modo essere in contrasto con la regolamentazione in vigore nei rispettivi Paesi in materia di inumazione e esumazione

non è applicabile sia per i trasporti di ceneri che frontalieri

il cofano funebre può essere trasportato con un veicolo specificamente designato per questo scopo

requisiti più vincolanti per i cofani in legno: spessore minimo fisso a 30 mm e obbligo dell’applicazione delle bande metalliche di contenimento (regge) all’esterno

data l’epoca, vengono date precise indicazioni solo per i trasporti a mezzo ferrovia

Convenzione di Strasburgo

1973

per semplificare le formalità relative al trasporto internazionale delle persone decedute

non prevede alcun collegamento con le regolamentazioni interne a ciascun Paese firmatario

non è applicabile per i soli trasporti di ceneri

il cofano funebre può essere trasportato come merce normale, quindi non con mezzi specifici, se imballato in modo che non si riconosca come tale e con le indicazioni per maneggiarlo con cura

il cofano può avere uno spessore minimo di 20 oppure di 30 mm con una bara metallica – o altro materiale “autodistruggente” – al suo interno

se trasportato per via aerea il cofano dovrà essere equipaggiato con un apparecchio esalatore o, in assenza, deve presentare garanzie di resistenza da essere riconosciuto idoneo dalle competenti autorità dello Stato di partenza

nessuno dei due documenti fa riferimento ai trattamenti conservativi delle salme che sono di uso co‐mune praticamente in quasi tutta Europa

le disposizioni degli accordi sono condizioni massime e questo permette ai Paesi firmatari di accordare facilitazioni più grandi, ma non minori

Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Cile, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Italia, Messico, Portogallo, Romania, Svizzera, Turchia e Zaire (oggi Congo)

Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Islanda, Lettonia, Lussemburgo, Moldavia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia

nuovo documento sul trasporto delle salme? Il preambolo iniziale è – nella sostanza – quasi identico a quello di Berlino, con l’aggiunta di uno specifico riferimento al problema igienico. Identica è anche la rinuncia all’assenso, più o meno strutturato, del Paese di destinazione finale. È molto importante rilevare che ambedue precisano come le loro dispo-

sizioni siano condizioni massime e ciò permette ai Paesi firmatari di accordare facilitazioni più grandi, ma non minori. Le differenze un po’ più marcate tra i due trattati consistono, invece, nelle possibilità di trasporto e le specifiche tecniche delle bare. La Convenzione di Strasburgo, infatti, (art.7) prevede che la bara possa essere trasportata come “merce normale” (quindi non con mezzi specifici, quali autofunebri) purché imballata in modo che non si riconosca come tale e con le indicazioni per maneggiarla con cura. L’articolo 6 invece specifica che la bara in legno può avere un minimo spessore sia di 20 mm oppure di 30 mm con una bara metallica – o altro materiale “autodistruggente” – al suo interno. A differenza di quello di Berlino, non prevede l’applicazione delle bande metalliche di contenimento (regge) all’esterno.

IL TOCCO DI MODERNITÀ

Va però evidenziato che la Convenzione prevede (con un tocco di modernità) che “se la bara sarà trasportata per via aerea, dovrà essere equipaggiata con un apparecchio esalatore o che, in mancanza di esso, presenti tali garanzie di resistenza da essere riconosciuta idonea dalle competenti

autorità dello Stato di partenza”. L’Accordo di Berlino non ha specifiche simili (ed è evidente, data l’epoca), ma –invece – dà precise indicazioni per i trasporti a mezzo ferrovia.

Sembrerebbe evidente quindi che la vera ragione per proporre un nuovo accordo potrebbe essere il rifiuto di un certo numero di Stati ad accettare quanto previsto dal precedente Accordo di Berlino che prevede, invece, il trasporto con un veicolo specificamente designato per questo scopo, mentre i requisiti per le bare sono più vincolanti (specie nello spessore minimo, fisso a 30 mm).

Oppure… il fatto di essere stato firmato a Berlino, nel 1937 capitale del III Reich e nel 1972 ancora capitale della Ddr - Repubblica Democratica Tedesca, cioè aldilà del muro, avrebbero potuto essere elementi negativamente influenti sull’accettazione dell’accordo, per ragioni squisitamente politiche. Ma questa sembrerebbe proprio una malignità…

Va rilevato, però, che altri Paesi europei (aderenti o meno all’Unione Europea) sono comunque esclusi da entrambi questi accordi e pertanto – dovendo effettuare un rimpatrio – bisogna distinguere tra Paesi

aderenti all’accordo di Berlino, di Strasburgo o autonomi. Dal 1973 molte cose sono cambiate e l’eliminazione delle frontiere nazionali con conseguente libera circolazione di persone, merci, denaro è senza dubbio la più importante e, sotto alcuni aspetti, condizionante.

Infatti, questi due Accordi avevano una loro valenza perché

Alcuni Paesi europei (aderenti o meno all’Unione Europea) sono esclusi da entrambi gli accordi e dovendo effettuare un rimpatrio bisogna quindi distinguere tra Paesi aderenti all’accordo di Berlino, di Strasburgo o autonomi

originati in un periodo storico in cui esistevano ancora le frontiere tra i vari Stati europei. Ma ora, ha ancora un senso l’esistenza di due distinti accordi che riguardano alcuni Paesi dell’Unione Europea? Non sono da considerarsi obsoleti? Una volta il trasporto avveniva realmente tra due Stati, ma ora – proprio per questa nuova situazione – si dovrebbe poter liberamente circolare nello spazio europeo con

una salma, così come lo si fa con merci e persone.

LE DIFFERENZE TRA I DUE ACCORDI

L’Accordo di Berlino cerca di uniformare la regolamentazione del trasporto di salme, la Convenzione di Strasburgo tende a “semplificare le formalità relative al trasporto internazionale delle persone decedute”.

L’Accordo di Berlino precisa che “le prescrizioni dell’Accordo non debbono in nessun modo essere in contrasto con la regolamentazione in vigore nei rispettivi Paesi in materia di inumazione e esumazione”, la Convenzione di Strasburgo non prevede alcun collegamento con le regolamentazioni interne a ciascun Paese firmatario.

L’Accordo di Berlino non è applicabile sia per i trasporti di ceneri che frontalieri, la Convenzione di Strasburgo non è applicabile per i soli trasporti di ceneri. Inoltre nessuno dei due documenti fa riferimento ai trattamenti conservativi delle salme che sono di uso comune praticamente in quasi tutta Europa.

REGOLE VALIDE

PER TUTTI: UN CONCETTO SEMPLICE… A PAROLE

Un tempo (anche solo nel 1972) era importante quantificare in quanto tempo una

NOTA FINALE DI ORDINE PRATICO

In questo articolo abbiamo trattato gli aspetti legislativi che regolano il trasporto internazionale con particolare riguardo a quello intra-europeo (cioè con origine e destinazione in un Paese europeo). Ampliando però l’orizzonte, uscendo cioè dai confini dell’Europa, la situazione si complica. Non esistono infatti accordi e/o trattati che regolano la materia tra stati extra-europei, se si eccettuano Congo, Egitto e Messico che hanno firmato l’Accordo di Berlino.

salma avrebbe potuto raggiungere la sua destinazione finale (24 o 48 ore), una considerazione che oggi non ha più ragion d’essere. La rete viaria e la modernità degli automezzi consentono che dalle frontiere settentrionali dello spazio europeo si possa raggiungere l’oceano Atlantico o il mar Mediterraneo in meno di 24 ore. Per non parlare del mezzo aereo che collega il sud al nord dell’Europa in meno di 4 ore. Essendo questa la realtà, è anacronistico che si debba attendere magari più di 24 ore solo per ottenere un nulla osta consolare! (Quando è necessario).

In un’Europa che vuol essere unita, bisogna avere leggi chiare, semplici e uguali per tutti. E il settore del trasporto funebre non fa eccezione. Ovviamente bisogna salvaguardare la sicurezza e l’igiene, predisponendo apposite sem-

plice regole valide per tutti. Il concetto è semplice (a parole) e, sempre a parole, è condiviso negli organismi comunitari. Il problema è di dare attuazione pratica al concetto, con un documento (direttiva o quant’altro appropriato) che vincoli gli Stati membri europei, semplificando e velocizzando i trasporti intracomunitari di salme. Il Parlamento Europeo ha riconosciuto l’esistenza del problema, invitando la Commissione Europea a prenderlo in esame per trovare una soluzione (dicembre 2003).

Purtroppo la Sanità non fa parte dei ministeri “europeizzati” e questo crea qualche difficoltà di applicazione (sembrerebbe quasi che le nazioni difendano tenacemente gli orticelli che sono loro rimasti). Comunque speriamo che l’intelligenza dell’uomo possa superare la burocrazia, e in tempi possibilmente brevi.

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lmparare a morire per vivere una vita piena

Già a inizi Novecento Carlo Michelstaedter ha saputo esprimere un pensiero ancora attuale per l’epoca che stiamo vivendo: imparare a morire per vivere una vita autentica.

Quando si dice che la filosofia è imparare a morire, si fa riferimento a Socrate, quel pensatore che più o meno tutti abbiamo sentito nominare, se non altro in alcune citazioni incontrate qua e là. Bene, a distanza di secoli, un giovane pensatore goriziano ha voluto

dedicare i suoi scritti, il suo pensiero e le sue opere a questa attitudine, l’imparare a morire, convinto che fosse questa la chiave per vivere una vita piena, autentica, come la definisce lui, una vita da persuaso. Sto parlando di Carlo Michelstaedter, nato a Gorizia nel

1887 e che ci ha lasciati presto, a soli 23 anni, ma ha saputo esprimere un pensiero talmente attuale che sembra scritto apposta per la nostra epoca, così come fece ai suoi tempi il tafano di Atene, come si definiva Socrate.

I PERSUASI

DELLA STORIA

Studioso, artista e poeta, Carlo Michelstaedter ha voluto portare alla luce il tema della morte con una tale sensibile profondità da lasciare il segno. Un pensiero che per sua stessa ammissione è già stato trattato da altre figure importanti della storia del pensiero, come Socrate appunto, ma anche Parmenide, Eraclito, Cristo, l’Ecclesiaste, fino ad arrivare a Petrarca e Leopardi. Queste figure, che egli chiama i persuasi della storia, sono riuscite ad attuare nella loro vita ciò che significa appunto imparare a morire.

E quante volte avremmo bisogno, tutti noi, di sapere come si fa a morire? Ci aiuterebbe nell’affiancare il dolore degli altri, a sostenere il peso del nostro dolore, ad accompagnare chi ha subito un lutto o è nella fase terminale della propria vita. Se guardassimo questo fenomeno di consapevolezza in una scala più grande, l’attitudine a relazionarsi con il dolore da persuaso permetterebbe di cambiare i rapporti umani, le persone, e persino la società.

La statua di Carlo Michelstaedter, un omaggio della città di Gorizia al giovane e sensibile filosofo la cui tesi di laurea, La persuasione e la rettorica, è oggi considerata uno dei testi chiave del pensiero dei primi del Novecento.

Quante volte avremmo bisogno, tutti noi, di saper come si fa a morire?

PENSIERI E

ATTEGGIAMENTI

PER IL CAMBIAMENTO

Michelstaedter non nasconde un rassegnato stupore nei confronti di un mondo che non è cambiato di fronte a queste profonde consapevolezze. Questo blocco al cambiamento è causato da una serie di fattori, primo su tutti la paura della morte, che non si può superare se non si guarda in faccia la realtà e non si ascolta il dolore che guida, consiglia, risveglia. Un pensiero, quello del filosofo goriziano, che mette in campo dei veri e propri strumenti di pensiero e atteggiamento che permettono di avvicinarsi a tutto questo.

Il primo e privilegiato strumento è, appunto, il dolore.

L’IMPORTANZA

DEL DOLORE

Egli sostiene che il dolore sia la via principale per poter vivere una vita autentica e piena, eliminando così la paura della

morte, la quale tende ad accecare gli uomini che non hanno il coraggio di affrontarla. Mi viene da pensare allora all’importanza di chi, il dolore, lo vede ogni giorno nel proprio lavoro. Quante e quali sono le possibilità di crescita di fronte a tanta sofferenza? Che ribadisce coerentemente un aspetto

Un’attenta e puntuale formazione dello staff dell’impresa funebre consente di lavorare –anche attraverso precisi percorsi e con l’acquisizione di idonei strumenti – sulla consapevolezza del dolore

naturale e centrale della vita nella sua apparente contraddizione, la morte.

Di fronte a millenni in cui il mondo continua a cedere di fronte alla tentazione di eludere il dolore attraverso piaceri effimeri, scostandosi sistematica-

mente dal pensiero della morte e soffocando la realtà con artifizi che allontanano dalla vita autentica, il nostro non manca di sottolineare il suo personale rassegnato stupore.

Come fare allora, per esprimere ognuno la propria persuasione, come direbbe Michelstaedter, e dunque imparare ad usare il dolore affinché non sia sprecato o peggio, ignorato per paura?

Innanzitutto il lavoro sulla consapevolezza e l’acquisizione degli strumenti sono fondamentali.

Sapere come, quando e cosa dire, come gestire il silenzio, quali letture possono arricchire, che tipo di formazione far fare allo staff della propria impresa funebre… sono tutte modalità per vivere attivamente e soprattutto far fruttare ciò che si ha a disposizione ogni giorno.

in

Counsellor professionista in dinamiche relazionali a indirizzo fenomenologico esistenziale e formatrice. Lavora con singoli o gruppi di persone in ambito personale e aziendale. Nel suo progetto di death education “Tratto da una storia vera” pubblica articoli e interviste. Ha scritto e registrato il Podcast “La mia vita senza te – come affrontare il lutto in modo consapevole”.

Iscr. al Reg. Regionale Veneto n°84 del 26/06/2017 ai sensi della Legge 1401/13 n°4 – Disposizioni in materia di professioni non organizzate

Dardiz cell. 348 3959516 info@ladardiz.com ❖ www.ladardiz.com

Laureata
filosofia.
Emily Marie

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È da anni garanzia di qualità il minifrigo F1 di Olivetti, un prodotto molto noto e utilizzato dagli impresari perché permette di esporre la salma ai dolenti per l’ultimo saluto anche nei mesi più caldi.

2. Maniglia di sollevamento del gruppo motore

3. Cavo di illuminazione del coperchio

4. Presa di alimentazione del gruppo motore

Comunque indispensabile in ogni periodo dell’anno, è disponibile nelle versioni spallata o dritta, nella rinnovata finitura noce, sempre nella classica tinta marrone, oppure marmorizzata.

Il minifrigo F1 nella versione spallata. Nel dettaglio, la chiusura delle due parti del coperchio.

OLIVETTI

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CONTRASTI E GEOMETRIE

modelli Bassano, Asolo e Asiago

La nuova linea di urne massello a marchio Bertoncello è caratterizzata da un design semplice e moderno. Gli inserti geometrici in legno e le essenze a contrasto aggiungono un tocco di tridimensionalità ed eleganza. Qui di seguito i modelli Bassano, Asolo e Asiago.

IL RICORDO PIÙ PREZIOSO

È pensata per custodire il ricordo più prezioso la nuova urna di Elinvenit, con una cornice integrata che consente di inserire la foto del proprio caro.

Disponibile in rovere, rovere sbiancato e noce, si presenta nelle tre forme cubo (4,4 L), libro (3,6 L) e rettangolare (6,5 L).

BERTONCELLO GRAZIANO tel. 0424 848267

www.bertoncellograziano.it

www.elinvenit.it

IN TRE È MEGLIO

Si propone in tre varianti il modello Ibiza presentato da L’Equipe: un fiore traforato in betulla su rovere sbiancato, il fiore con la dedica “per te” e il Bacio di Klimt in metallo, l’elegante conferma di un modello apprezzato dalle migliori imprese.

PER DIVERSE ESIGENZE

Con un artistico intaglio floreale e una sponda da 31,5 cm, il modello Rubino è nato per soddisfare diverse esigenze. Appartenente alla linea Emozioni di Ferrari, l’elegante modello è disponibile in ebiara, esotico, frassino, mogano e yellow pine.

FERRARI
Rubino
L’EQUIPE
Alberto Brusasco
Ibiza

SENZA TEMPO

Perfetto per un servizio di alta gamma, il modello 88 ottagonale firmato Lavalle, in pregiato legno di ebiara, si distingue per l’eleganza, la qualità artigianale e la raffinatezza senza tempo. Disponibile anche in frassino per offrire un’alternativa esclusiva alle famiglie.

OMAGGIO FLOREALE

Disponibile nelle essenze frassino, mogano, noce esotico e larice, il cofano 36 F di Lombarda si caratterizza per gli artistici intagli laterali. Alla versione floreale si affiancano i già noti modelli 36 M e 36 C con l’immagine della Madonna e di Cristo, 36 W e 36 P dedicati a Papa Wojtyla e a Padre Pio.

Marco Ghirardotti

IN TUTTE LE DIREZIONI

Leggere, con forme e colori differenti, si spostano in modo armonioso e in tutte le direzioni le foglie che arricchiscono la fiancata del modello 94 RF. Un modello realizzato da Lorandi in rovere, che si distingue anche per gli eleganti e geometrici inserti in radica.

LINEE SEMPLICI, MA RAFFINATE

Frassino, mogano o noce nazionale sono le tre essenze messe a disposizione da Mellloni a chi sceglie il modello 4 Marzo. Un cofano dalle linee semplici, ma raffinate, ulteriormente arricchito da un’elegante bombatura.

PREZIOSA SOBRIETÀ

Si caratterizza per la sobrietà nell’aspetto e nella silhouette il modello L Madonna della linea Modern di Rosa, realizzato in materiali resinosi quali frakè, frassino e mogano, con finitura lucida oppure opaca, satinata o cera. È impreziosito da un intaglio finemente eseguito con moderne tecnologie di lavorazione.

PENSARE ALL’ESSENZIALE

Si parte dall’essenziale per poi aggiungere tutti gli elementi estetici e la qualità che consentono all’impresario di offire alle famiglie un modello di prestigio. Questa è la formula di Scacf anche per il cofano 67, dalla forma moderna e squadrata, realizzato in ebiara o in noce slavonia.

Michela Sgoluppi
L Madonna ROSA
www.rosasrl.net
David Rosa

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Senza fiamma libera con cartuccia usa e getta gr. 210

The Journey of Life

Dieci tappe per un viaggio metaforico della vita, dalla nascita alla morte, in cui arte e artigianato sono stati i protagonisti, con più di 800 oggetti creati da oltre 400 artigiani provenienti da 70 Paesi del mondo, in rappresentanza di 105 mestieri diversi.

Il viaggio della vita. È il tema della terza edizione dell’esposizione biennale Homo Faber dedicata all’artigianato artistico.

Un percorso che, all’interno del

complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, ha accompagnato i visitatori in un viaggio metaforico nel corso di una vita

umana, dalla nascita all’aldilà. «Ho scelto il tema The Journey of Life perché volevo un concetto semplice ma condiviso a livello globale che ci permettesse al contempo di esibire,

Un cofano a forma di barca, realizzato a mano dalla falegnameria Kane Kwei in Ghana, rende omaggio alla vita di un pescatore. È una delle opere presentate nella sala Afterlife di Home Faber, la manifestazione biennale che nel 2024 ha scelto come tema The Journey of Life, il viaggio della vita.

per la prima volta, opere provenienti da tutto il mondo», spiega Hanneli Rupert, vicepresidente della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship e ideatrice del tema interpretato dai direttori artistici Luca Guadagnino e Ni-

colò Rosmarini.

«Non avrei mai immaginato la bellezza con cui Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini hanno saputo interpretare questo tema.

Sono particolarmente felice della varietà geografica di me-

stieri e talenti che presentiamo l’uno accanto all’altro, molti dei quali hanno urgente bisogno di aiuto per essere mantenuti in vita e apprezzati dalle generazioni future».

CELEBRAZIONE DEL VIAGGIO CHE GIUNGE AL TEMINE

Lungo il percorso i visitatori hanno incontrato più di 800 oggetti creati da oltre 400 artigiani provenienti da 70 Paesi del mondo, in rappresentanza di 105 mestieri diversi, rivelando il forte legame fra la vita e l’artigianato.

Dieci mostre tematiche hanno messo in evidenza il ruolo dei mestieri d’arte nella vita delle persone e come questi oggetti permettano di creare momenti

preziosi e significativi: dalla scacchiera su misura regalata da un nonno al nipote agli accessori fatti a mano che hanno accompagnato una donna in

viaggio per il mondo fino ai bicchieri di cristallo del brindisi di matrimonio di una coppia. E mentre il viaggio della vita giunge al termine, la sala

Afterlife esplora il modo in cui celebriamo, commemoriamo e piangiamo il passaggio di una persona nell’aldilà.

Oggetti legati alla morte e ai riti funerari come urne, candele e cofani rivelano il ruolo secolare dell’artigianato nei rituali e nelle tradizioni che circondano la morte in diverse culture in tutto il mondo.

Lo spazio include anche opere decorative ispirate alla mortalità, tra cui teschi realizzati con piume, carta, ceramica e cera, sculture che utilizzano ossa di animali e pezzi a tema insetti che evocano il ciclo naturale di morte, trasformazione e rinascita.

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Elegante, ma non solo

Un fondale deve distinguersi anche per l’originalità e per la personalizzazione, per consentire all’impresario di adattarlo facilmente ad ambienti differenti.

Per realizzare un ottimo fondale sono indispensabili la creatività e l’abilità nella lavorazione, unite all’esperienza. Tutte caratteri-

stiche che ritroviamo nella produzione di Zenit, da sempre alla ricerca di soluzioni innovative per consentire all’impresario di proporre alle famiglie fondali versatili, di tessuti differenti e in un’ampia varietà di colori.

Del ricco assortimento, presentiamo il fondale in velluto, con drappi laterali e tre calle al centro: una soluzione elegante, ma al tempo stesso sobria, che rende accogliente qualsiasi ambiente scelto dalla famiglia per l’ultimo saluto.

Sono tanti e in costante crescita i fondali creati da Zenit, con un numero di ante variabile e l’utilizzo di vari tessuti e colori, arricchiti da ricami e disegni personalizzabili.

DALLA FORESTA ALLA MEMORIA

Realizzata in pregiato legno di Ebiara, essenza rara e nobile della foresta equatoriale africana occidentale, la nostra cassa ottagonale unisce design, tradizione e rispetto per la natura.

Anche in situazioni complicate

Sempre agile, anche in situazioni complicate, il saliscale Scoiattolo di Olivetti consente il trasporto di cofani funebri per scale ripide e strette. Maneggevole e sicuro, può agevolare il lavoro dell’operatore funebre

anche quando si trova da solo. Consente di muoversi anche negli spazi più stretti, riconosce automaticamente la fine dello scalino ed è dotato di un sistema di frenaggio brevettato che si inserisce in modo automatico.

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Non solo qualità ma anche efficienza e velocità. Spaf garantisce a tutte le imprese la disponibilità immediata e la consegna in tempi brevissimi di tutti gli accessori e le maniglie presenti nel catalogo.

Un abito per tutte le stagioni •

Eleganza e praticità caratterizzano l’abito da uomo presentato da Modit, con una vestibilità regular che lo rende comodo e adeguato all’uso quotidiano e professionale.

L’abito uomo pensato da Modit ha un taglio moderno, con una vestibilità regular elegant che risulta essere comoda e confortevole, rendendolo adatto all’uso quotidiano e professionale dell’impresario funebre e dell’intero staff. La giacca, essendo un monopetto, presenta due bottoni ed è disponibile con rever classico dentellato oppure con

rever a lancia. Si distingue per le tasche con pattine e gli spacchetti laterali. L’imbottitura esterna è di tipo amf, cioè il punto speciale utilizzato per decorare i bordi del rever di una giacca su misura o di un abito sartoriale

Il pantalone si presenta senza pinces, con tasche all’americana sul fronte, fodera e ginocchiere interne. Le tasche po-

steriori sono invece caratterizzate da lunette di ribattitura per rinforzare le cuciture.

CURA DEL DETTAGLIO E ARTIGIANALITÀ

Ogni capo confezionato da Modit si distingue per la manualità, la cura del dettaglio e l’artigianalità che garantiscono al cliente la migliore vestibilità anche grazie a un attento ser-

L’abito uomo, come tutti i capi firmati Modit, si distingue per un design unico e una lavorazione accurata che garantisce la migliore vestibilità anche grazie all’attento servizio di rilevazione taglie effettuato da personale specializzato.

› ABITO UOMO

☞ taglio moderno con una vestibilità regular elegant

☞ tessuti estivi e invernali in misto lana elax

☞ taglie dalla 44 alla 64

☞ colori: blu navy, grigio antracite e blu Napoli

vizio di rilevazione taglie effettuato da personale specializzato. Uno staff altamente specializzato e qualificato è infatti pronto ad accompagnare ogni cliente dal momento del preventivo fino all’assistenza post vendita.

«Il nostro modo di operare ci consente di creare un abbigliamento professionale dal design unico», fanno sapere da Modit, «rispettando i più alti standard qualitativi con un rigoroso processo di produzione, facendo tesoro delle esperienze di formazione e dei continui aggiornamenti professionali».

La lavorazione dell’abito è curata in ogni particolare, i tessuti estivi e invernali sono in misto lana elax, le taglie vanno dalla 44 alla 64 ed è

☞ rever classico dentellato o rever a lancia

☞ monopetto con due bottoni

☞ tasche con pattine

☞ spacchetti laterali

☞ imbottitura esterna di tipo amf

La giacca dell’abito presentato da Modit è monopetto, con due bottoni, ed è disponibile con rever classico dentellato oppure con rever a lancia.

☞ senza pinces

☞ tasche all’americana sul fronte

☞ fodera e ginocchiere interne

☞ tasche posteriori con lunette di ribattitura per rinforzare le cuciture

possibile scegliere tra tre differenti colori: blu navy, grigio antracite e blu Napoli.

OBIETTIVO: SODDISFARE

IL CLIENTE

È possibile richiedere un preventivo inviando una mail a info@moditgroup.com oppure visitando il sito web www.moditgroup.com per avere maggiori informazioni sull’offerta e proposte per la categoria professionale.

«Soddisfare il cliente è l’obiettivo principale della nostra attività e per garantire tale risultato disponiamo di tutte le certificazioni internazionali, fondamentali per operare nel pieno rispetto delle normative vigenti e dei più alti standard europei.

Tutto il processo produttivo aziendale si basa sull’uso di metodi e criteri trasparenti per la responsabilità sociale e per la sostenibilità ambientale, con riduzione di rischi e pericoli in tutta la filiera tessile, della produzione di fibre fino alla fabbricazione dei prodotti», aggiungono da Modit, che realizza abbigliamento da lavoro per uomo e donna dal 1989, distinguendosi per classe, eleganza e stile.

Myplant & Garden 2025 da record

Ha registrato nuovi record Myplant & Garden 2025, consolidandosi tra gli eventi leader a livello internazionale per il settore del verde vegetale, progettato e costruito, superando gli 800 espositori e sfiorando le 27.000 presenze nei padiglioni.

a cura dell’ufficio stampa di Myplant & Garden

Ancora una volta Myplant & Garden ha saputo offrire chiavi di lettura e contenuti di altissimo livello per ogni ambito delle filiere coinvolte, dando vita a un gigantesco ecosistema di dialogo privilegiato tra ricerca, mercati, innovazione, tecnologia, tradizione, qualità, materiali, ambiente, sviluppo, presentando nuovi stimoli per il futuro dell’intera industria orto-florovivaistica, dal giardinaggio allo sviluppo

Con 810 marchi espositori e 27.000 visitatori, Myplant & Garden 2025 si è svolta lo scorso febbraio a Fiera Milano, su una superficie espositiva di 55.000 metri quadrati.

urbano, ai campi e impianti sportivi, ai nuovi trend floreali, al paesaggismo, alla realizzazione e manutenzione del verde pubblico e privato. «Avevamo promesso una esplosione di natura, innovazione, proposte e vitalità: un Big Bang tinto di verde con tante sfumature multicolori», afferma Valeria Randazzo, exhibition manager di Myplant. «Siamo pienamente soddisfatti, i risultati parlano chiaro: i numeri, i commenti, l’atmosfera nei padiglioni, i riscontri commerciali, istituzionali e culturali sono di enorme spessore».

NUMERI DA RECORD

E UN PUBBLICO

QUALIFICATO

L’edizione 2025 ha superato le attese, con 810 marchi espositori (+50 rispetto all’edi-

zione precedente), una superficie espositiva di 55.000 mq (+5.000) e ha sfiorato i 27.000 visitatori (quasi 25.000 nel 2024) provenienti da tutto il mondo.

Ha visto una significativa crescita delle presenze internazionali, consolidandosi come piattaforma strategica per il business e il networking a livello globale. Lombardia, Veneto, Toscana e Olanda al vertice della classifica delle provenienze degli espositori, aumentati di 50 unità e ben distribuiti nei 9 macrosettori espositivi (vasi, vivai, tecnica, servizi, macchinari, fiori, decorazione, sport & landscape, arredo giardino) e nei 55.000 mq di fiera, passando anche per le affollate aree esterne per gli show cooking dei barbecue e i workshop di tree climbing e per i boscaioli.

Dal 15 al 17 novembre 2025 si svolgerà presso il Dubai Exhibition Centre la prima fiera italiana del verde a Dubai: Myplant & Garden Middle East.

IMPORTANTI CONFERME

DALL’ESTERO

Duecento le delegazioni ufficiali provenienti da 45 Paesi e 5 continenti. Da tutta Europa (Ue ed extra Ue, con Germania, Spagna, Romania e Francia in primis) e Medio Oriente (con un exploit molto importante per numero e portata di delegati ufficiali da Emirati Arabi, Qatar, Arabia Saudita, Kuwait) le delegazioni di compratori più cospicue.

Segnali estremamente incoraggianti sono giunti dalla partecipazione di buyer da Asia (Cina in testa), America, Oceania e Africa, così come dalle 125 aziende estere ufficialmente pre-accreditate in fiera.

UNA GIGANTESCA VETRINA DI NOVITÀ

Myplant 2025 è stata una fiera ricchissima in ogni ambito espositivo, densa di novità e curiosità, un condensato di proposte innovative pronte a tracciare le rotte del futuro del comparto intero. Uno spaccato di tutto ciò è stato ben rappresentato da MyplanTech, la vetrina dedicata all’innovazione sostenibile del settore.

«Il successo dell’evento», affermano gli organizzatori, «testimonia la volontà di aziende e professionisti di investire in un settore in continua evoluzione, capace di coniugare innovazione e rispetto per l’ambiente».

Straordinaria per ampiezza e

profondità la proposta di varietà vegetali: è bastata una rapida panoramica dei padiglioni per individuare curiosità, ritorni di fiamma, proposte di nuove varianti per forme, colore e adattabilità agli ambienti e ai climi.

Il successo dell’evento testimonia la volontà di aziende e professionisti di investire in un settore in continua evoluzione, capace di coniugare innovazione e rispetto per l’ambiente

Myplant & Garden si è confermato punto di riferimento anche per le tendenze del settore decorativo attraverso un ricco palinsesto di eventi, scenografie e laboratori curati da esperti internazionali.

«Siamo orgogliosi di essere stati definiti dai rappresentanti delle istituzioni presenti come “l’evento che fa onore al florovivaismo italiano e non solo”», conclude la responsabile della manifestazione Valeria Randazzo. «Siamo onorati di essere il punto di riferimento di questo settore, di queste aziende e di tutte le persone coinvolte. Una responsabilità grande, nutrita dalla grande fiducia che ci circonda e permette di crescere, investire e restituire ricchezza, donare bellezza e diffondere una sana cultura del verde».

I PROSSIMI

APPUNTAMENTI

Myplant & Garden ha voluto dare un segnale molto forte ai mercati, in vista della prima edizione di Myplant & Garden Middle East che si terrà nel Dubai Exhibition Centre dal 15 al 17 novembre 2025, il cuore

dell’area che ha ospitato l’Expo Dubai. Sarà la prima fiera italiana del verde a Dubai e l’unica manifestazione dedicata alle filiere del verde ornamentale in Medioriente. Il prossimo appuntamento è quindi a Dubai, con Myplant & Garden Middle East (myplantgardenme.com) e poi di nuovo a Fiera Milano dal 18 al 20 febbraio 2026. From green to great lo slogan della decima edizione che promette di essere all’altezza delle aspettative.

FIAT STORICHE degli anni Venti, Trenta e Quaranta

NNata a Parma nel 1882, l’impresa Bocconi e Ghiretti fu tra le prime del territorio a dotarsi di autofunebri e tra le foto più vecchie ritroviamo un modello Fiat 505 dei primi anni Venti, vettura di prestigio del gruppo torinese che sfoggia una curiosa targa – Parma 2857 – a testimonianza di quanto poco diffuse fossero le auto all’epoca. Si tratta di un allestimento tecnicamente abbastanza semplice, forse più mirato al trasporto veloce della salma da città a città per poi eseguire la cerimonia con il carro a cavallo.

Con l’evoluzione dell’offerta automobilistica, anche l’impresa di onoranze funebri si evolve e troviamo infatti delle piacevoli autofunebri su telaio vettura Fiat 525 e Ardita di carrozziere sconosciuto.

È probabile si fossero rivolti ad artigiani che, come spesso accadeva, allestivano il mezzo a seconda della necessità, che fosse un camioncino o un’autofunebre, lavorando comunque con dovizia di particolari. Si possono notare le strutture che erano ancora di derivazione lignea delle carrozze. Grazie infatti al telaio separato era possibile tagliare e asportare la parte posteriore della vettura sostituendola con quella in legno atta a ospitare il feretro.

Il lavoro del carrozziere in questi casi era anche rivolto alla parte anteriore della vettura che spesso riceveva un ringiovanimento estetico per rendere la vettura più simile agli ultimi modelli.

E questo avveniva lavorando sulle mascherine e sui parafanghi che, un po’ come accade oggi, davano un’aria di maggior attualità alla vettura.

Su queste Fiat degli anni Trenta e Quaranta notiamo un notevole lavoro di ebanisteria, che si spostava poi ai vetri decorati con motivi religiosi e sacri fino ai tendaggi e ai drappi neri oltre ai pennacchi di piume di struzzo sul tetto e ai cordoni per i dolenti.

Tutti decori che potevano essere applicati o tolti a seconda della classe del funerale e al rispettivo costo. All’epoca i mezzi stessi tendevano, con i loro decori, a dare maggior peso al momento del lutto proprio con i decori e i simboli religiosi.

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle autofunebri utilizzate in passato dagli impresari italiani. In ogni numero vi presentiamo alcuni modelli grazie all’analisi di Marco Sambataro , modellista ed esperto di autofunebri d’epoca.
Fiat 525
Fiat Ardita

Da un secolo, l'eccellenza del Made in Italy

100 anni di esperienza, valori e rispetto

TELEFONI UTILI

• ABBIGLIAMENTO

Modit (TO) 011 9696366

• ACCESSORI E MONUMENTI IN BRONZO

Caggiati (PR) 0521 5208

• ACCESSORI PER LA CERIMONIA

bigliettini / libri firma / manifesti / ricordini

Ftc (TO) 011 6471002

• ASSOCIAZIONI

Registro Italiano Cremazioni (MI) 02 87214414

• AUTOFUNEBRI E FURGONI

Bell’s Car (MB) 0362 222214

Ellena (CN) 0175 217576

Pilato (TV) 0422 881413

• CAMERE ARDENTI E ACCESSORI

BL (VA) 0331 206803

Clarius (MC) 071 987108

Coccato & Mezzetti (NO) 0321 806789

Fhp (PR) 0521 5208

Olivetti (RE) 0522 875165

Riello (BS) 030 6871315

Zenit (PV) 0382 868222

• CARATTERI PER LAPIDI

Caggiati (PR) 0521 5208

• CARRELLI ED ELEVATORI

Coccato & Mezzetti (NO) 0321 806789

Fhp (PR) 0521 5208

Olivetti (RE) 0522 875165

Riello (BS) 030 6871315

• CASSONI RECUPERO SALME

Fhp (PR) 0521 5208

Olivetti (RE) 0522 875165

Spaf (TO) 011 9771553

• CELLE FRIGORIFERE

Fhp (PR) 0521 5208

Olivetti (RE) 0522 875165

Spaf (TO) 011 9771553

• CENTRO SERVIZI

Asf Italia (BS) 030 2702592

Galassia Funeralia (RO) 351 3948702

• COFANI

Bertoncello Graziano (VI) 0424 848267

Ferrari (MN) 0376 808901

Lavalle (CN) 0172 373013

Lombarda (BS) 030 311402

Lorandi (BS) 030 6900600

Melloni (BS) 030 6900601

Menegardo (VR) 045 4500532

Rosa (BS) 030 2148049

Scacf (PG) 075 856328

Urciuoli Global (AV) 340 9560538

• DETERGENZA E SANIFICAZIONE

Coccato & Mezzetti (NO) 0321 806789

Fhp (PR) 0521 5208

Spaf (TO) 011 9771553

• FIERE

Funéraire (Francia) +33 147565079

Funermostra (Spagna) +34 963861394

Memoria Expo (BS) 335 5311957

Myplant & Garden (MI) 02 6889080

Tanexpo (BO) 051 282611

• FRIGORIFERI PER COFANI

Fhp (PR) 0521 5208

Olivetti (RE) 0522 875165

• FUNERAL HOME - realizzazioni

Apiemme Engineering (BS) 030 225492

• HOLDING

Hofi (MI) 02 88186253

• IMBOTTITURE E VELI

Fhp (PR) 0521 5208

Zenit (PV) 0382 868222

• LAPIDI

Modulapide (VI) 335 1001305

• MACCHINARI PER INCISIONI

BL (VA) 0331 206803

Fhp (PR) 0521 5208

Olivetti (RE) 0522 875165

• MANIGLIE E ACCESSORI PER COFANI

Fhp (PR) 0521 5208

Riello (BS) 030 6871315

Spaf (TO) 011 9771553

• PROVVISORI

Bertoncello Graziano (VI) 0424 848267

• SALDATORI

AF Marini (VE) 041 5403075

• SOFTWARE & INFORMATICA BL (VA) 0331 206803

• STAMPANTI BL (VA) 0331 206803

• TAVOLI REFRIGERATI E DA VESTIZIONE

Coccato & Mezzetti (NO) 0321 806789

Fhp (PR) 0521 5208

Olivetti (RE) 0522 875165

• URNE

Bertoncello Graziano (VI) 0424 848267

Caggiati (PR) 0521 5208

Ferrari (MN) 0376 808901

Elinvenit (CN) 346 9453064

Fhp (PR) 0521 5208

L’Equipe (AL) 0131 253566

Lavalle (CN) 0172 373013

Lombarda (BS) 030 311402

Lorandi (BS) 030 6900600

Melloni (BS) 030 6900601

Menegardo (VR) 045 4500532

Riello (BS) 030 6871315

Rosa (BS) 030 2148049

Scacf (PG) 075 856328

Spaf (TO) 011 9771553

Urciuoli Global (AV) 340 9560538

• VALVOLE

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Oltre 200 modelli di Urne Cinerarie totalmente MADE IN ITALY Soluzioni per ogni esigenza di collocazione.

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