TecnAlimentaria_Beverage_Industry_Aprile_April_2012

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BEVERAGE INDUSTRY

FOCUS

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04 Aprile 2012 Spedizione in abb.to postale -45% Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 DCI-TV- Anno 17 N째4 Aprile 2012

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APRILE / APRIL 2012

BEVERAGE INDUSTRY

SOMMARIO/CONTENTS

Marketing & Strategy Science & Technology

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Quando vino fa rima con ambiente When wine rhymes with environment Of Ligneum Bonollo Bonollo Of Ligneum Preservazione delle risorse e costi minimizzati To preserve resources and minimize costs I gas tecnici in enologia: spirito di vino Gas: the good spirit of wine Giunti a soffietto torsionalmente rigidi e flessibili, in miniatura Torsionally rigid and flexible miniature bellow couplings le parole chiave del packaging alimentare The keywords of food packaging Tecnologie per l’Automazione Industriale Industrial Automation Technologies Coordinare il moto lineare e rotativo con un solo dispositivo Coordinate a linear and rotary movement using one device

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L’Olimpo dei vini The Olympus of wines Un ottimo prodotto premiato dal mercato A fine product appreciated by the market Aumentano le vendite delle bottiglie di fascia alta Growing sales of bottles of topquality wines Il vino ideale The ideal wine Brindisi al successo di Pommery Drinking to Pommery’s success I succhi di frutta sono ancora i preferiti Fruit juices are still our favourites Previsioni positive Positive outlook Ottimizzare lo sfruttamento delle risorse Maximising resources Riprende la crescita mondiale dei consumi di birra World consumption of beer increasing once more Whittington offre la migliore tea experience Whittington delivers the best tea experience

Filling & Packaging

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Etichette sostenibili: un’opportunità da non perdere! Sustainable labelling, now is your chance! Arm Robot Jumper Leadership eccezionale Exceptional leadership Un sistema di asciugatura delle bottiglie efficiente e adattabile Effective and adaptable can and bottle drying Nuova tecnologia linerless New linerless technology Successo crescente, successo emergente Growing success, emerging success Personalizzazione e ingegnerizzazione Personalisation and engineering Forte vocazione all’innovazione Strong commitment to innovation L’alleanza diventa fusione: nasce OM STILL The alliance becomes merge: hence, OM STILL was founded Vero vantaggio competitivo Cutting-edge advantage


TECNALIMENTARIA Year XVII - n°4 Aprile 2012

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Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 5 del 19.01.1996 In questo numero la pubblicità non supera il 45% Sped. in abbonamento postale - 45% Art. 2 Comma 20/B Legge 662/1996 DCI-TV

Machinery & Development

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Informativa ex D.lgs 196/03 Ai sensi dell’art.2 comma 2° del Codice Deontologico dei giornalisti si rende nota l’esistenza di una banca dati di uso redazionale presso la sede di Via Bianchetti 11 Treviso. Responsabile del trattamento dati è il direttore responsabile a cui ci si può rivolgere presso la sede di Treviso Via Bianchetti 11 per i diritti previsti dalla legge 675/1996.

Perfezione tecnologica Technological perfection Guardare assieme nella stessa direzione Looking together in the same direction

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EXPO PACK México 2012 porta un l’ecologia a nuovi livelli EXPO PACK México 2012 takes green support to new levels Punto di incontro per eccellenza Meeting point par excellence

ON YOUR NEEDS

Innovazione da toccare con mano Experience Innovation First-Hand 04

SAPORE 2012

Aprile 2012

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The companies presented inside Fairs in Italy & in the world

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BEVERAGE INDUSTRY

FOCUS

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Un’azienda nel mondo …. e nel tempo A company in the world and … through the time

About Fairs

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Un capolavoro di micro ingegneria A micro-engineering masterpiece

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All right reserved. Reproduction in whole or in part without written permission is prohibited. The Publisher is not responsible for any materials, nor for writers’ nor contributors’ expressed or implied opinions.

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Macchine enologiche di raffinata qualità Top-quality oenological machines

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Publisher Editrice EDF Trend srl Via Bianchetti 11 31100 Treviso - Italy

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Direttore responsabile F. Da Cortà Fumei Direttore editoriale E. Da Cortà Fumei Segreteria di redazione Sabrina Fattoretto Grafica Carlo Borin Pubblicità Megas srl - Treviso Stampa TrevisoStampa srl Direzione e Redazione Editrice EDF Trend srl Via Bianchetti 11, 31100 Treviso – Italy Tel. + 39 0422 410076 Fax + 39 0422 574519 redazione@tecnalimentaria.it info@tecnalimentaria.it www.tecnalimentaria.it

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Le etichette Tenuta Sette Ponti e Feudo Maccari sono riconosciute in tutto il mondo e questo loro successo è confermato anche da eccezionali dati export

L’Olimpo dei vini I

l valore delle etichette di Tenuta Sette Ponti (Toscana) e Feudo Maccari (Sicilia), proprietà vinicole dell’imprenditore aretino Antonio Moretti, è ormai riconosciuto in tutto il mondo. A confermarlo sono i dati relativi all’export, che a settembre 2011 registrano una crescita superiore al 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite continuano a crescere negli USA e in Canada, così come sui mercati asiatici e nelle europee Germania, Francia e Svizzera. Buoni segnali arrivano anche dal Regno Unito dove i dati relativi alle vendite tornano ad essere positivi, dopo un periodo di generale flessione. Per consolidare la presenza sul mercato USA, le etichette di Tenuta Sette Ponti sono state protagoniste di un Road Show che ha toccato le migliori enoteche e ristoranti degli

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Stati Uniti portando in giro nelle città statunitensi i vini dell’imprenditore aretino. I vini di Antonio Moretti sono presenti da molti anni negli Stati Uniti, dove sono ormai consolidati i rapporti con alcuni dei migliori importatori locali. Il recente tour ha coinvolto le principali metropoli statunitensi, da Boston a New York dove il tour dei vini di Antonio Moretti ha fatto tappa al celebre “Le Cirque”, da Dallas a Houston, da Washington DC, presso l’elegante ristorante “Occidental” a Miami, da Los Angeles, dove le etichette sono state protagoniste della storica “Wine House” e a San Francisco. Protagonisti di questo tour promozionale sono stati i vini della toscana Tenuta Sette Ponti, lo storico podere che si estende sui celebri paesaggi che hanno fatto da sfondo alla Gioconda di Leonardo da Vinci:

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Oreno, diverse volte ai vertici delle classifiche mondiali • Crognolo, massima espressione di Sangiovese con minima percentuale di Merlot • Poggio al Lupo, IGT della Maremma Toscana, che ha subito riscosso notevoli riconoscimenti. Antonio Moretti ha portato negli USA anche un sorso di Sicilia con l’etichetta Saia, un Nero d’Avola in purezza, varietà straordinaria in grado di regalare vini intensi e rotondi, che nasce a Feudo Maccari, in Val di Noto. Orma nell’olimpo dei vini Con i 5 Grappoli, il massimo riconoscimento conferito dall’Associazione Italiana Sommelier, si arricchisce il già ricco palmarès di Orma, il vino prodotto nell’omonima tenuta toscana


APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

di proprietà dell’imprenditore Moretti. Questa etichetta nasce da un fazzoletto di terra di 7,5 ettari che si distingue però per l’alto tasso di qualità. Siamo a Bolgheri, provincia di Livorno, nel comune di Castagneto Carducci, terra dell’eccellenza, luogo rinomato nel mondo del vino di altissima qualità. Da questa terra con esposizione sud ovest, nell’interno ma così vicina alla costa che il mare mitiga le temperature, rinfrescando le estati e addolcendo gli inverni, nasce il vino Orma, un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc. L’annata 2008 riceve i 5 grappoli dell’AIS dopo aver collezionato una serie di importanti riconoscimenti. Orma 2008 vanta già, infatti, i 3 bicchieri del Gambero Rosso, l’inserimento tra i Vini d’eccellenza dell’Espresso e ha ottenuto punteggi altissimi nelle più prestigiose classifiche: 95 punti da James Suckling e 93 punti da Robert Parker, gli esperti critici tra i più accreditati a livello internazionale. Già l’annata precedente, Orma 2007, aveva raccolto grande apprezzamento da Robert Parker e i 3 bicchieri del Gambero Rosso, a conferma del fatto che questo grande vino, prodotto di un territorio considerato tra i più eccellenti d’Italia, è capace di superarsi vendemmia dopo vendemmia. A pochi anni dalla prima produzione, anche Orma, come l’Oreno di Tenuta Sette Ponti, lascia la sua impronta nell’olimpo dei vini. Oreno, l’etichetta culto di Tenuta Sette Ponti, vola nella selection list della first class a bordo della compagnia aerea Emirates. Oreno unico vino italiano a bordo di Emirates Oreno 2007 di Tenuta Sette Ponti è l’unica etichetta italiana presente nella ristrettissima selezione di vini dal mondo proposti in prima classe a bordo della compagnia aerea riconosciuta per il confort di lusso offerto ai propri clienti viaggiatori. Solo otto etichette, dallo Champagne al Sauternes e al Porto, passando per vini bianchi e rossi selezionati per accompagnare le creazioni dello chef e trasformare l’esperienza del lunch in una eccezionale esperienza degustativa. Oreno è uno dei tre vini rossi proposti nella carta. È l’unico italiano presente in lista, al rango dei grandi rossi di Bordeaux e Borgogna. Oreno è ormai ritenuto un vino culto. È stato Antonio Moretti, con la sua passione per il vino, a fare della Tenuta Sette Ponti una cantina riconosciuta a livello mondiale e dei suoi vini delle vere e proprie icone del vino italiano nel mondo. Oreno 2007 sottile ed elegante al naso, presenta note di frutti di bosco. Al palato è corposo e raffinato, equilibrato nei tannini, dalle esuberanti note di mirtillo, ricorda le spezie e lascia sul finire una nota di liquirizia e caffè.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

The Olympus of wines

Tenuta Sette Ponti and Feudo Maccari labels are widely recognized all around the globe and success is evidenced also by exceptional export figures

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he value of Tenuta Sette Ponti (Tuscany) and Feudo Maccari (Siciliy) labels, vines of entrepreneur Antonio Moretti, is widely recognized all around the globe and this success is evidenced by the export figures which recorded at the end of 2011 a growth higher than 30% on the same period of the previous year. Sales continues to rise in the USA and Canada, Asia, and European Coutnries such as Germany, France and Switzerland. Positive signs from the United Kingdom where overall rise in sales follows certain downfall. To strengthen its presence in the US market, Tenuta Sette Ponti labels have toured the USA, through a Road Show, and reached the best US wineries and restaurants. Antonio Moretti’s wines have been in the US market for many years and today there is a sound cooperation with the best local importers. The recent tour touched the main US cities, Boston, New York where Antonio Moretti’s wines were presented at Le Cirque, Dallas, Houston, Washington DC at Occidental Restaurant, Miami, Los Angeles, where these Italian labels were presented at the historic Wine House, and San Francisco.

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The Tuscan wines of Tenuta Sette Ponti, a wine estate covering famous landscapes also known for backing the famous Leonardo Da Vinci’s Mona Lisa, were the protagonists of this tour: • Oreno, awarded with international prizes several times • Crognolo, highest expression of Sangiovese wine with little percentage of Merlot • Poggio al Lupo, RGI of Tuscan Maremma, that met with immediate success Antonio Moretti brought to the USA a part of Sicily with the wine Saia, a full bodied Nero d’Avola grown in Feudo Maccari, Val di Noto. Orma in the Olympus of wines The already rich prize record of Orma has recently been added with 5 Grappoli, the best recognition awarded by Associazione Italiana Sommelier. Orma is grown and produced in entrepreneur Moretti’s Tuscan estate. This vine is grown in a land of 7,5 he characterized by its remarkably high quality. Castagneto Carducci, Bolgheri, in the province of Livorno, is a land of excellence, renowned worldwide for its exceptional quality wines. This land faces the west and is situated not far from the coast, which makes the climate milder with fresher summers and warmer winters. Orma is a blend of Merlot, Cabernet Sauvignon and Cabernet Franc. Harvest 2008 too was awarded the 3 Grappoli prize as well as other important awards, such as Gambero Rosso 3 glasses prize, the listing among Espresso best wines, 95 points by James Suckling and 93 from Robert Parket, who are the most renowned expert of the world. Worth of mention also the previous harvest,

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Orma 2007, which had been highly appreciated by Robert Parker and awarded Gambero Rosso 3 glasses prize. This great wine is produced in one of the most vocated lands of Italy and is able to excel itself harvest after harvest. A few years after the first production, Orma has left its mark on the Olympus of wines, like Oreno, cult label of Tenuta Sette Ponti, now on the section list of Emirates first class flights. Oreno, the only Italian wine served on Emirates flights Tenuta Sette Ponti Oreno 2007 is the only Italian label listed on the exclusive wine menu served in the first class of Emirates flights, known worldwide for the luxury service offered to its passengers. Just seven labels, from Champagne and Sauternes to Porto for instance, strictly selected white and red wines, are selected to pair the chef’s creations as to turn on-board lunch into an exceptional tasting experience. Oreno is one of the three red wines listed on the menu, the only Italian wine, as equally exceptional as Bordeaux and Bourgogne. Oreno is now broadly recognized as a cult wine. Antonio Moretti himself wanted to develop his Tenuta Sette Ponti and make it a winery known worldwide where its wines are real icons in today’s international wine markets. Oreno 2007, fine and elegant to the nose, offers scents of berries. Full bodied, fine, well balanced tannic backbone, blackberries notes on the palate, its reminds of spices and leaves aromas of liquorice and espresso notes on the palate.



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Un ottimo prodotto premiato dal mercato Ronco Calino registra dati di crescita costanti sul mercato nazionale e internazionale

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l quadro economico della produzione, consumo ed export, del vino è abbastanza controverso perché mentre è in una fase positiva il comparto degli spumanti, l’intero settore vinicolo non può dire altrettanto e ci sono ampie aree di sofferenza. In questo panorama risultano comunque significativi i dati di crescita di Ronco Calino che registra un aumento del 6,5% in quantità, del 10% in valore e di ben il 19% di export nel 2011 sul 2010. “Siamo molto soddisfatti dell’andamento dell’ultimo anno” afferma Lara Imberti, responsabile commerciale di Ronco Calino “Siamo cresciuti anche sul mercato italiano nonostante il momento di seria difficoltà economica. Questo sicuramente perché offriamo un prodotto con un ottimo rapporto qualità/ prezzo. Per l’estero invece è un discorso diverso, da anni siamo molto impegnati nelle attività di promozione, sia dei Franciacorta (che sono i più apprezzati all’estero) sia dei nostri vini fermi (Curtefranca rossi e bianchi). Attività sul territorio (con azioni di sensibilizzazione nei confronti di importatori, ristoratori e

sommelier), creazione di materiale promozionale studiato ad hoc per ogni paese e coinvolgimento della stampa locale sono solo alcuni degli ingredienti che abbiamo “mescolato” e che ci hanno portato al successo. I paesi primari di export per noi restano ancora i paesi europei (Belgio e Svizzera tedesca in testa) ma ci sta dando grosse soddisfazioni anche il mercato americano. L’area di New York, in particolare, nel 2011 ha segnato un +20%. Per il prossimo futuro guardiamo con estremo interesse all’estremo oriente. Abbiamo già avviato contatti su Hong Kong, mentre siamo in fase iniziale sul Giappone. Questo naturalmente senza mai perdere di vista l’Europa.” Quella di Ronco Calino è una piccola realtà in Franciacorta, 10 ettari, un unico cru, che in soli 15 anni ha saputo crescere e ha dato prova concreta del suo “sapere di vino” lanciando sul mercato, oltre ai classici Brut e Satèn, anche un rosé (Rosé Radijan) e il “Nature 2007” (un millesimato assolutamente naturale) oltre a “Centoventi” (un vino che ha riposato sui lieviti oltre 120 mesi) e “Solmé” un passito.

A fine product appreciated by the market Ronco Calino records constant growth in National and International markets

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he economic situation of wine production, consumption and export, is quite controversial for on the one hand the sparkling wine sector is positive, on the other hand the wine sector continues to perform badly. Within this market frame we can however notice some development from Ronco Calino, for instance, that records a growth by 6,5% in quantity, 10% in value, and 19% in export in 2011 on the previous year. Lara Imberti, commercial manager of Ronco Calino, says “We are satisfied with the past year’s performance. We have been able to grow in Italian domestic market despite the difficult moment. This has been possible because we offer a product featuring excellent quality/price ratio. As foreign markets is concerned, the situation is different; for many years we have been committed to promoting Franciacorta wines (highly appreciated abroad) and still wines (red and white Curtefranca). Activities in the

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territory addressing importers, restaurateurs and sommeliers), promotional activity tailored to each also involving local press, are just some of the “ingredients” that we “mixed” and led us to success. Our major outlet countries are Europe, with Belgium and Switzerland at the top of the list, and the US market, the New York area grew by 20%, in particular. For the near future, we look at the Far East, where we have already started new business in Hong Kong, while the first steps have been made in Japan. All this activity flanks our presence in Europe.” Ronco Calino is a small-sized enterprise located in Franciacorta, covering about 10 hectares’ land, producing one cru, which in just 15 years has been able to grow and prove its knowledge of wine by launching classic Brut and Satèn wines, Rosé Radijan wine, Nature 2007 wine and Centoventi (wine left to rest on yeasts for over 120 months) and raisin wine Solmé.


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Portogallo, Spagna e USA) sia quelli emergenti (realizzazioni di grandi impianti in Repubblica Ceca e Slovacchia, Romania e Marocco). Rotovinificatore, Gioiello, Tecnopress vengono utilizzate dalle più importanti Cantine leader nel mondo

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Macchine enologiche di raffinata qualità Con la sua produzione di macchinari innovativi, Industrie Fracchiolla promuove la produzione vinicola di prima qualità

Foto 1 N.6 Serbatoi 5000hl, realizzati sul posto, completi di passerella e scala a chiocciola in acciaio inox 6 tanks, 500 hl, built on site, provided with gangway and stainless steel spiral stairs

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a Industrie Fracchiolla S.r.l., certificata ISO 9001/2008, è una azienda leader in Italia ed affermata anche in campo internazionale, specializzata nella progettazione e costruzione di serbatoi in acciaio inox per vino, di qualsiasi capacità, da costruire in azienda o sul posto, nonché nella costruzione di macchine enologiche di raffinata qualità. Da oltre 40 anni, passione, internazionalità, ricerca e concretezza sono i pilastri su cui l’azienda costruisce i propri successi. La Industrie Fracchiolla è validamente organizzata e può contare su: • una forza lavoro composta da 100 dipendenti; • uno stabilimento industriale di 20.000 mq; • parco automezzi composto da 40 veicoli e 4 autogrù. • vasta dotazione di macchinari tecnologicamente all’avanguardia. Puntando sull’innovazione tecnologica, sulla costante ricerca industriale e sull’esperienza trentennale in campo enologico, la Industrie Fracchiolla favorisce l’attuale evoluzione verso una produzione vinicola di qualità mediante raffinati vinificatori automatici in acciaio inox. Fiore all’occhiello della società è il Gioiello, un vinificatore sgrondatore orizzontale a cappello sommerso e Techno Press, pressa soffice.

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La Techno Press prevede un involucro cilindrico chiuso che nella versione inertizzabile diventa ermetico. La membrana di pressatura è semicilindrica ad ancoraggio

perimetrale con tutti i vantaggi sul riempimento che ne derivano. Gli elementi sgrondanti sono canaline opportunamente forate e sagomate disposte secondo la generatrice del fasciame cilindrico sulla sua metà lasciata libera dalla membrana. Tutte le canaline sono estraibili dall’esterno dell’involucro con estrema semplicità e rapidità, con il vantaggio di avere la garanzia visiva della perfetta sanificazione. Questa innovazione brevettata consente di ottenere un rendimento sgrondante elevatissimo, ben superiore a quello di presse che dispongono di superfici più elevate come ad esempio quelle a membrana assiale. La Industrie Fracchiolla realizza vinificatori orizzontali rotativi, vinificatori con sistema di follatura, vinificatore tradizionale verticale a fondo piano, su gambe o gonna in acciaio inox, con pompa di rimontaggio e scarico automatico delle vinacce programmabile. I Serbatoi per la fermentazione controllata dei mosti e la stabilizzazione dei vini sono dotati di particolari tasche refrigeranti parzialmente o totalmente coibentate. Industrie Fracchiolla realizza inoltre cantine chiavi in mano, è specializzata nell’installazione di impianti in acciaio inox per il controllo della vinificazione e della stabilizzazione tartarica. Prioritari per l’azienda sono il rispetto dei tempi e la tempestiva risposta a tutte le urgenze della propria clientela con un servizio di assistenza tecnica efficiente e qualificato, assicurando gli interventi lavorativi anche nei giorni festivi.

Foto 2 N.6 Vinificatori da 1500hl con fondo tronco-conico, scarico e rimontaggio automatico, termo condizionati 6 wine-makers, 1,500 hl, with truncated cone bottom, discharge, automatic pumping over, thermal conditioned

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Foto 3 N.16 Serbatoi 120 mc, poggianti su gonna, termocondizionati, completi di passerella, scala a chiocciola e tubazioni 16 tanks, 120 c.m., laying on skirt, thermal conditioned, complete with gangway, spiral stairs and pipes

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ndustrie Fracchiolla Srl, ISO 9001-2008 certified, is a leading company in Italy as well as a well-established reality internationally, specializing in both the engineering and manufacture of stainless steel tanks for wine, of any capacity, that can be built either on the company’s premises or customers’ premises, and the manufacture of top-quality oenological machines. For over 40 years, passion, internationalism, research and substance have been the pillars on which the company has built its success. Industrie Fracchiolla is masterly managed and can count on: • manpower consisting of 100 employees • 20,000 square metre’s industrial facility • Fleet of machines consisting of 40 vehicles and 4 truck cranes • Comprehensive range of technologically advanced machines Focussing on technological innovation, constant industrial research and extensive experience gained in the oenological sector, Industrie Fracchiolla favours the evolution of the production of high-quality wine through advanced automatic stainless steel wine-makers. The company’s flagships are “Gioiello” (Jewel), a horizontal automatic submerged cap fermenter, and Techno Press for gentle pressing. Techno Press consists in a close casing changing into hermetic in the stabilizing version. The pressure membrane is semi-cylindrical with perimetrical grip bringing about many advantages on the filling operations to follow.

Top-quality oenological machines Through its innovative range of machines, Industrie Fracchiolla promotes top-quality wine production The draining pipes, purposely perforated and shaped, are positioned along the generator of the cylindrical plating on the half space available left by the membrane. All the pipes are extractible easily and quickly, and offer full sight of the perfect sanitization. This patented innovation enables to get very high draining capacity, well higher than the one offered by presses of bigger size, such as axial membrane presses. Industrie Fracchiolla manufactures rotary horizontal wine-makers, wine-makers with fulling system, traditional vertical wine-maker with flat bottom, on legs or stainless steel skirt, with pumping over, and programmable automatic discharge of the marc. Tanks for must controlled fermentation and wine stabilization are provided with special cooling pockets, semi or fully insulated. In addition to this, Industrie Fracchiolla also builds turnkey cellars and is specialized in installation of stainless steel plants for winemaking and tartaric stabilization control. Prompt and timely response to all customers’ urgent requirements are the company’s

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top-priority matters, possible thanks to an efficient and qualified technical assistance assuring interventions also on holidays.

Foto 4 Particolare, fondo tronco-conico e scarico automatico Detail, truncated cone bottom and automatic discharge

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Quando vino fa rima con ambiente Mazzolada e il Lison Classico, la storia di un vitigno destinato a scomparire

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ifuggire dalle mode per rispettare un territorio. E’ con questa filosofia che nasce il Lison Classico Mazzolada, azienda situata nel cuore della denominazione Lison Pramaggiore, in provincia di Venezia. Qui il progetto della famiglia Genovese nasce negli anni novanta ma è all’inizio del duemila che l’azienda decide di investire con decisione nel vitigno autoctono per eccellenza: il Tocai. La diatriba con l’Ungheria è però già in atto e la perdita del nome ormai sicura. Per questo nel Lison Pramaggiore la varietà è in procinto di essere espiantata, tanto che iniziano a mancare le barbatelle. Ma il Tocai è, per questo territorio, la varietà più vocata e Mazzolada decide quindi di recuperare un vigneto del 1963, individuato dall’agronomo Renzo Gaiata, che ha prelevato il materiale genetico per propagarlo. Una volta giunto ai Vivai Cooperativi Rauscedo, però, si nota che questo biotipo di Tocai è diverso dagli altri conosciuti. Mazzolada diventa così l’artefice

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del recupero di una varietà straordinaria, conosciuta localmente con il nome Sauvignonasse, e celebra questo evento con la produzione del vino “L’Ultimo Tocai”, che commemora anche la perdita del nome. Oggi le uve Tocai dei vigneti di proprietà diventano il Lison Classico Mazzolada, vino bianco di struttura e carattere. Al vitigno storico si affiancano nuovi impianti con altre selezioni clonali. La vinificazione avviene in modo separato per singola parcella, solo al momento del blend avviene l’assemblaggio delle basi che danno il Lison Classico. La storia del Tocai Mazzolada riassume la filosofia aziendale, basata sul rispetto della natura. Se così non fosse stato, probabilmente il vecchio vigneto di Tocai sarebbe stato espiantato come tutti gli altri. I terreni Mazzolada si trovano in posizione leggermente sopraelevata rispetto al territorio circostante, caratteristica che li ha sempre distinti anche in passato. Prova ne è il frassino

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di più di 250 anni, situato al centro dei vigneti ed inserito nel censimento degli alberi antichi del veneziano come l’esemplare più vecchio di tutta la provincia. Si tratta di un patrimonio ambientale che Mazzolada custodisce e valorizza; proprio per questo, uno dei prodotti di punta è stato chiamato “Vigna del Frassino”. L’azienda si trova a Portogruaro (Ve), tra il Veneto Orientale e la Bassa Friulana, in una delle zone più vocate alla viticoltura d’eccellenza. La Famiglia Genovese acquista la proprietà nel 1985, ereditando con essa la tradizione e la cultura millenaria della produzione di vini pregiati. Oggi la tenuta si estende per 126 ha, di cui 91 ettari a vigneto e interamente coltivati in zona a denominazione di origine controllata. La qualità della produzione è testimoniata dai numerosi premi ricevuti in questi anni dai vini Mazzolada in occasione dei più importanti concorsi enologici.


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When wine rhymes with environment Mazzolada and Lison Classico, the story of a vineyard bound to disappear

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o flee from trends and respect the environment. With this philosophy Lison Classico Mazzolada is born, a company located in the heart of Lison Pramaggiore denomination, in the province of Venice. The project of the Genovese family came to light in the nineties but later on at the eve of 2000 the company decided to invest highly in a par-excellence local vine: Tocai. However, the diatribe with Hungary is still open and loosing the name of this denomination is quite sure and that is why the Lison Pramaggiore variety is going to be explanted. Since Tocai is the most vocated variety for this territory, Mazzolada decided to recover a vine of 1963, selected by agronomist Renzo Gaiata who sorted the genetic material for propagation. Once arrived at Vivai Cooperativi Rauscedo, it was clear that this biotype of Tocai was different from the others already known. This way Mazzolada has become the

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author of the recovery of this extraordinary variety of wine, known locally as Sauvignonasse, and celebrated this event with the production of “L’Ultimo Tocai” (the last Tocai). Today, the Tocai grapes property of Mazzolada have become Lison Classico Mazzolada, white wine in structure and character. The historic vineyard is flanked by new plants of other clone selections. Winemaking is processed separately for each parcel, the mixing of the basis is done only at the blending moment. The history of Tocai Mazzolada summarizes the company’s philosophy, grounding on full respect for the nature. If it were not so, in all probability the old Tocai vine would have been explanted like all the others. Mazzolada’s lands are situated slightly above the surrounding landscape and this feature has always characterized them. Evidence of such ancient history is a majestic ash tree

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more than 250 years old that can be found in the middle of the vineyards and recorded as the most ancient tree in the Venetian province. This environmental heritage is safeguarded and enhanced by Mazzolada and that is why one of the company’s flagship wines was aptly named “Vigna del Frassino” (Vineyard of the Ash Tree). The Mazzolada estate is located in Portogruaro, Venice, in one of the most vocated areas of the finest wine-growing and making. The Genovese family bought the wine estate in 1985, inheriting also its tradition and ancient culture in fine wine production. Today, the estate extends over 126 hectares, 91 of which are cultivated with vineyards and all of them are situated in the area with the “denomination of controlled origin”. The high quality of Mazzolada production is evidenced by many awards received in the most important oenological contests of recent time.



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Aumentano le vendite delle bottiglie di fascia alta

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e le vendite globali di vino confezionato fanno segnare un - 0,9%, quelle delle bottiglie da 75cl, al contrario, sono in crescita in due fasce di prezzo, quella bassa e quella alta: quella inferiore ai 3 euro, con un moderato aumento dello 0,6% a volume, e quella superiore ai 5 euro con un +11,1% a volume. L’anteprima dell’indagine condotta da SymphonyIRI Group sul mercato del vino nella grande distribuzione nel 2011 mostra anche che le vendite di vino in brik sono stazionarie, nonostante le promozioni crescenti, che i bottiglioni da un litro e mezzo sono in forte calo, che le bottiglie a denominazione d’origine crescono dell’1,1% a volume con un prezzo medio a litro di 4,1 euro. Si conferma la crescita del vino a marca commerciale delle catene distributive (+11% a volume), in linea con la tendenza degli ultimi tre anni. Interessanti anche le classifiche dei vini più venduti in assoluto nei supermercati: ai primi posti, nell’ordine, Lambrusco, Sangiovese e

Montepulciano d’Abruzzo, mentre tra i vini “emergenti”, cioè col maggior tasso di crescita, troviamo al primo posto il Pignoletto dall’Emilia (+29,6%) e al secondo una new entry, il Pecorino da Marche e Abruzzo (+26,5%). Va notata anche la crescita notevole di un vino nobile come il Brunello di Montalcino che aumenta le vendite del 14,8% e di vini di qualità come il Gavi (+ 14,4%) e il Rosso di Montalcino (+11,1%). “Il dato sulle vendite del Brunello conferma che i consumatori ormai sanno di poter comprare vino di qualità nella Grande Distribuzione – ha commentato Gianluca Di Venanzo, rappresentante di Federdistribuzione, l’Associazione che rappresenta la maggioranza delle aziende della Gdo, e Direttore generale di Despar – Una considerazione confortata dalle crescenti vendite di vino sopra i 5 euro, un segmento ancora contenuto, ma che si sta progressivamente affermando sostenendo l’intera crescita del mercato. La Gdo rappresenta un canale sempre più rile-

Growing sales of bottles of top-quality wines

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f on the one hand general sales of bottled wine recorded -9%, on the other hand 75-cl bottles of wine have been growing in the low and high range: the first up to 3 euro, with a growth of 0,6% a volume, and the second up to 5 euro with 11,1% a volume. The preview of the survey carried out by SymphonyIRI in the market of wine in the large-scale retail trade in 2011 also shows that sales of wine in briks are stable, despite of frequent promotional campaigns, bottles of 1 and half litre are decreasing, bottles of wines with denominations of origin grow by 1,1% a volume with a medium price of 4,1 euro on the average. White-label bottles of wine sold in distribution chains (+11% a volume) have been almost unchanged. The list of the most sold wines in supermarkets shows on top, in order, Lambrusco, Sangiovese and Montepulciano d’Abruzzo, while among “emerging” wines we can find Pignoletto from Emilia (+29,6%) and Pecorino

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Le vendite del vino nella Grande Distribuzione registrano segnali interessanti come la crescita dei vini nella fascia superiore che registra nel 2011 un +11,1% a volume sull’anno precedente, confermando che gli italiani comprano meno vino, ma di maggiore qualità

vante per il vino e il cliente è ancor più esigente, per questo crediamo che debba intensificarsi il dialogo con le cantine per migliorare ulteriormente l’offerta di vino ai consumatori”. Valutazioni analoghe sono state espresse da Virgilio Romano, Client Service Director di SymphonyIRI Group: “Le vendite di vino nella Gdo nel 2011 sono in linea con l’andamento dei consumi di vino nel Paese, con volumi in leggera contrazione e valori in crescita, confermando il trend in atto legato alla ricerca della qualità. Due gli aspetti da sottolineare: l’importanza che hanno i vini con prezzo a bottiglia inferiore ai 3 euro e la conferma della crescita dei vini con prezzo medio-alto (sopra i 5 euro). Si può parlare dunque di polarizzazione nelle scelte dei consumatori, fenomeno osservato nel 2011 in altre categorie, che andrà valutata nei prossimi mesi per misurare l’effetto derivante dal superamento della soglia dei 5 euro nel corso del 2011 ad opera di alcuni attori importanti che potrebbero aver accentuato un trend in ogni caso positivo”.

The sales of wine in the large-scale retail trade record interesting signals, such as the growth of upper-range wines, growing by 11,1% in 2011 on the same period of the previous year, which confirms that Italians buy less wine but of higher quality

from Marche and Abruzzo (+26,5%). It is worth highlighting the growth of a noble wine as Brunello di Montalcino by 14,8% and high-quality wines such as Gavi (+14,4%) and Rosso di Montalcino (+11,1%). “The figure of the sales of Brunello di Montalcino confirms that consumers know that they can find and buy high-quality wines at the largescale retail trade”, says Gianluca Di Venanzo, Federdistribuzione, the Association representing most companies of the largescale retail trade, and also Managing Director of Despar. “This observation is also supported by growing sales of wine costing more than 5 euro; even if this segment is still moderate, it is progressively standing out and supporting the general growth of the market. The large-scale retail trade is an increasingly important market channel for both wines and most demanding consumers, and that is why we deem it important to develop of interaction with cellars to further improve wine offers.”

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Virgilio Romano, Client Service Director of SymphonyIRI, fully agrees with this opinion and says “Wine sales in the large-scale retail trade in 2011 are in line with the wine consumption trend in the country, with slightly decreasing volumes and increasing values, which confirm a current search for quality. It is important to underline two aspects: the first is the importance of wines costing less than 3 euro, the second is the growth of medium-high range wines (5 euro and more). Therefore, we can notice polarization of consumers, which has also been notices in other market categories and that will be further analyzed in the near future to measure the effect on the market due to the exceeding the threshold of 5 euro during 2011 by some important players that may have strengthened an overall positive trend.”



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Un capolavoro di micro ingegneria Il tappo sintetico espanso, nato ad inizio degli anni ‘90, è oggi il secondo più diffuso sistema di condizionamento dei vini di qualità al mondo, dopo il tappo in sughero ed è il primo nell’ambito dei distillati

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vantaggi di tale chiusura sono evidenti, non solo assicura un’ottima tenuta grazie alla sua elevata elasticità, il corpo interno del tappo è di fatto un piccolo capolavoro di micro-ingegneria, costituito da milioni di microscopiche celle piene d’aria che garantisce costanza delle sue dimensioni, durezza e ritorno elastico. Il tappo Supercap è composto da materiali termoplastici espansi accuratamente miscelati, certificati e approvati dalle norme europee e americane di riferimento, sottoposto ad un ciclo di produzione controllato in ogni sua fase di produzione e fino alla confezione i processi di lavorazione seguono un disciplinare dove tutto è attentamente annotato per un controllo di flilera che determina ogni lotto di produzione, consentendone ogni possibile verifica sia a campione che per cliente. Il tappo sintetico Supercap è completamente

inerte, questo significa che non altera in nessun modo i profumi e gli aromi del vino o della bevanda con cui è a contatto; inoltre, grazie ai materiali di cui è composto di derivazione medicale, non si rompe ne si frammenta all’atto della estrazione dalla bottiglia e preserva il contenuto da possibili ossidazioni nel corso degli anni. Il tappo sintetico Supercap è quindi il miglior alleato di una bottiglia di vino o di distillato, perché garantisce al consumatore che ciò che viene consumato è esattamente quello che il produttore ha inteso creare. Oggi comunque, sarebbe incompleto parlare di Supercap legandone i concetti produttivi alla produzione di chiusure per il vino. L’azienda oggi rappresenta un punto di riferimento per tutte quelle produzioni tecniche per vino, olio, distillati, cosmesi, che esprimono il loro valore aggiunto per la forte differenzazione espressa

dalle normali produzioni di mercato, un esempio?, La scrupolosa attenzione per la natura circostante e per lo smaltimento; infatti, le produzioni Supercap non contengono gas dannosi e sono completamente riciclabili. Questo riguarda l’intera gamma di produzione dalla performante chiusura Select per prodotti di alto pregio sino all’Evolution per prodotti di pronto consumo. Supercap inoltre è azienda certificata e si avvale dello standard BRC, la più restrittiva normativa internazionale a tutela del consumatore in materia di packaging. L’acquisizione della BRC (British Retail Consortium) ha inciso molto sul processo produttivo e commerciale, l’averne superato i requisiti richiesti ha consentito a Supercap di fregiarsi di un ulteriore elemento di servizio a completamento di uno standard qualitativo totale.

A micro-engineering masterpiece The synthetic expanded plug, created on the eve of the 90s, is the world’s second most frequently used conditioning system for high-quality wines, after corks, and the first for distillates

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he advantages that this closure bring about are clear: it grants perfect seal thanks to its high elasticity, the inside of the cork body is a real micro-engineering masterpiece as it is made of millions of microscopic cells full of air that guarantee unaltered size, texture and elastic recovery. The Supercap cork is composed of accurately mixed thermoplastic expanded materials, then certified and approved by European and American norms; the cork undergoes a production cycle whose every phase is strictly controlled, and the processes right to the packaging step comply to certain norms and therefore anything is recorded as to allow controls on all production batched by sample and by customer.

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Supercap synthetic plug is fully inert, meaning that it never alters nor the perfumes nor the flavour of the wine or beverage it comes into contact; in addition to this, thanks to the materials it is made of, it does not break or shatter when the bottle is opened and protects the content from possible oxidation. The Supercap synthetic cork is therefore the best friend a bottle of wine or distillate can have, as it guarantees consumers that what they are drinking is exactly what the producers meant for them. Today, it would be reductive to connect Supercap with wine closures production only; the company is today a benchmark for all wine, oil, distillate and cosmetics productions that express their added value

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by standing out on the market. An example? The company’s great attention to the environment and disposal operations; in fact, Supercap products do not contain dangerous gases and are totally recyclable. This is for all product range, from the high-performance Select closure for top-class products, right to Evolution for ready-to-use products. Supercap is also BRC certified, which is the strictest international certification safeguarding consumers in terms of packaging issues. The BRC – British Retail Consortium – certification has had relevant weigh on the Supercap’s production and commercial processes and passing its requirements has given the company further service element to complete its overall qualitative standard.



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Perfezione tecnologica Le presse Vacuum System assecondano le più moderne tecniche enologiche

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e presse della serie Vacuum System, già presenti in gran numero in ogni zona vinicola su scala mondiale, operano in un ideale regime di depressione, creando un ambiente di lavoro completamente escluso da ogni possibile contatto con l’atmosfera esterna, peculiarità che garantisce un’ideale tutela igienico-sanitaria del prodotto, elimina gli

inopportuni effetti derivanti dalle eccessive sollecitazioni meccaniche e configura le condizioni idonee per operare in iperriduzione, con notevoli vantaggi in termini di resa qualitativa. Il costante sforzo di sviluppo tecnologico, teso a recepire e a soddisfare le istanze più attuali avanzate dagli utilizzatori, ha consentito da ultimo allo staff tecnico della Siprem International di arricchire la macchina di funzionalità innovative e di avanguardia, tali da renderla adatta ad assecondare le più moderne tecniche enologiche. Il carico in aspirazione, sostituendosi al

tradizionale conferimento del prodotto mediante le pompe di alimentazione, sfrutta allo scopo il grado di vuoto esistente all’interno del serbatoio e consente di preservare al meglio l’integrità dell’acino, riducendo al contempo sia i fenomeni ossidativi che il tenore dei solidi sospesi. Il nuovo sistema di alimentazione, grazie all’effetto della gravità e ad un apposito dispositivo periscopico di richiamo, permette un più rapido invio del mosto di risulta al serbatoio di accumulo, riduce gli stress causati dalla tortuosità del percorso, accorciando inoltre notevolmente i tempi di lavoro. Lo sfruttamento dell’anidride carbonica di fermentazione in sede di saturazione del serbatoio per fini inertizzanti permette di recuperare ed utilizzare a costo zero, oltretutto con estrema semplicità impiantistica, il gas normalmente prodotto in larga misura nei processi di cantina. In tal senso, la miglioria ha di fatto completato in maniera definitiva la macchina, già capace di usare il fluido in ricircolo mediante il gasometro aereo di accumulo. La pressa è inoltre in grado di rilevare in tempo reale il valore della conducibilità elettrica e del pH, grandezze notoriamente correlate fra loro e legate da un rapporto di dipendenza diretta ad alcuni significativi parametri analitici, quali acidità, contenuto in catechine e tenore di polifenoli totali. Utilizzando tale dati numerici come fattori discriminanti, viene gestita automaticamente la suddivisione del mosto in uscita in diversi tagli, a seconda degli standard di qualità imposti dall’operatore.

Technological perfection Vacuum System presses support cutting-edge oenological techniques

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acuum System presses, already present in any wine zone of the world, run in depression creating a fully airtight work environment, which guarantees the product perfect hygienic-sanitary protection, eliminates unwanted effects deriving from many mechanic stress and configures the ideal conditions for hyper-production, for remarkable advantages for overall quality throughput. Constant effort in technological development, which aims to meet users’ requirements, has enabled Siprem International staff to expand the innovative and advanced functions of the machines as to make it suitable for cuttingedge oenological techniques. The aspiration load, which replaces the traditional product conveyance by means of feeding pumps, exploits the level of vacuum inside the tank and enables to better preserve the integrity of the grapes, reducing at the same time oxidation and suspended solids. Thanks to the gravity effect and special return periscopic device, the new feeling system

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enables a faster flowing of the must produced to the accumulation tank, reduce stress caused by winding course and shorten remarkably work times. The exploitation of fermentation carbon dioxide during tank saturation for stabilizing matters enables to recover and reuse the gas usually and ordinarily produced in cellars, at no expenses and through extremely simple equipment. This way, the improvement has definitely completed the machine, which can reuse the recycling flow through air accumulation gasometer. The press can also read in real time electrical conductivity and pH values, values that are known to be correlated with each other and connected directly through some significant analytical parameters, such as acidity, content in catechins and total value of polyphenols. By using these figures as discriminants, the outgoing must is automatically divided into several parts according to the quality level set by the operator.



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Il vino ideale Esiste una cosa come il vino ideale? Probabilmente no su scala mondiale, ma quando viene chiesto ai consumatori di descriverne uno, le loro risposte rivelano dettagli interessanti sulle caratteristiche che interessano maggiormente

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roWein ha commissionato a Wine Intelligence una ricerca di mercato per scoprire gli elementi che possono costituire il vino “ideale”, giudicando le caratteristiche che i consumatori hanno espresso come chiave per la loro scelta di acquisto, e investigando su come le preferenze in termini di vino variano da paese a paese. Per questo progetto, Wine Intelligence ha intervistato i consumatori di vino di Gran Bretagna, USA, Germania e Cina e fatto una fotografia delle caratteristiche che dovrebbero rappresentare il loro vino ideale. Non solo l’analisi dei risultati ha mostrato alcuni modelli emergenti, ma ha anche rivelato risultati inaspettati che potrebbero cambiare in futuro la percezione dell’industria di certi gruppi di consumatori. Livelli di alcol I consumatori di vino dei quattro paesi considerati dalla ricerca si sono rivelati molto attenti al contenuto alcolico del prodotto e cercano vini con una percentuale alcolica inferiore rispetto al passato. Nei mercati di Gran Bretagna, USA e Germania, circa un quarto dei consumatori regolari di vino dicono che il loro vino ideale dovrebbe avere 10,5% o anche inferiore di vol. In Cina, la maggior parte dei consumatori preferiscono i vini con un vol. tra 8,5 e 10,5%, incoraggiando così i produttori che stanno investendo considerevolmente in prodotti con una bassa gradazione alcolica. In Gran Bretagna, i consumatori di vino tra i 18 e i 34 anni sono indirizzati verso vini con bassa e persino bassissima gradazione alcolica rispetto agli adulti. La ricerca ha anche evidenziato che più di quattro consumatori di vino bianco su 10 preferiscono un vol. tra 11 e 12,5%.

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Negli USA, i consumatori giovani cercano alternative di vino con bassa gradazione alcolica, anche se le generazioni più adulte dimostrano un entusiasmo maggiore verso i vini a bassa gradazione alcolica. Circa 1 consumatore su cinque di 55 anni e oltre afferma che il vino ideale dovrebbe avere tra 5,5 e 8% di vol. Una differenza discutibile specialmente quando si prendono in considerazione marchi di grande successo che solitamente hanno 13% vol. circa in tutti gli USA. I tedeschi chiedono un tipo di vino più leggero e non sorprende quindi che questa loro preferenza emerga dalla ricerca. Oltre un quarto dei consumatori intervistati da Wine Intelligence ha affermato che il vino ideale dovrebbe essere tra 8,5 e 10,5% vol. Paese di origine I consumatori dei quattro paesi in esame ritengono che il paese di origine del vino sia un elemento importante e la Cina svetta con 88% degli intervistati che ritengo l’origine una priorità. 71% percento dei consumatori di vino britannici sono dello stesso parere, come 82% della Germania e 74% degli USA. Nonostante la posizione favorevole in quanto paese venditore numero uno nel mercato del vino sfuso (fonte: Nielsen, 2011), per i consumatori britannici l’Australia è solamente al secondo posto tra i loro preferiti, mentre la Francia è invece la scelta più comune. Questa affinità con la Francia si esprime in modo ancor più netto tra i giovani dai 18 ai 34 anni. La Francia si posiziona al primo posto anche nella ricerca di mercato cinese, che vede però il Cile al secondo posto, seguito dalla stessa Cina, da Italia e Australia. La posizione del Cile è una vera sorpresa se si analizzano i dati di vendita, che suggeriscono che gli sforzi recenti

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fatti dal paese per aumentare la sua visibilità proprio in Cina hanno dato i loro frutti. Mercato biologico, sostenibile ed equo La ricerca ha riscontrato un interessante interesse per il prodotto biologico e sostenibile e per i vini del mercato equo, in particolar modo tra i consumatori tedeschi e cinesi. 86% dei consumatori cinesi di vino guardano a queste credenziali come importanti per il loro vino ideale, proprio come il 67% dei tedeschi. Negli USA la percentuale è stata del 42% e in Gran Bretagna del 34%. Colore del vino I vini rossi sono stati i più apprezzati con le seguenti percentuali: 44% in Gran Bretagna, 57% in Germania e 49% negli USA. In Cina, invece, la percentuale di preferenza per il rosso raggiunge il 79%, che è anche il colore portafortuna della Cina. I vini bianchi risultano come seconda scelta per tutti i paesi tranne la Cina, dove il vino rosé affianca il vino bianco (anche se molto lontano rispetto ai vini rossi). Prezzo Sebbene il costo di una bottiglia di vino da asporto sia di 3 euro nei supermercati tedeschi e solo 2,30 in un discount (German Wine Institute Statitics 2010), i consumatori regolari di vino dicono che il loro vino ideale dovrebbe costare 4,86 euro. Per i vini rossi, i tedeschi invece si dicono disposti a spendere anche oltre 5 euro. Chiusure I tappi in sughero sono i più apprezzati in Germania, USA e Cina per custodire il vino ideale. Ma in Gran Bretagna i consumatori sono ugualmente felici anche con le chiusure a vite, che preferiscono per la bottiglia del loro vino ideale.


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The ideal wine Is there such thing as an ideal wine? Probably not on a global scale – but when consumers are asked to describe one, it reveals some interesting details about what characteristics matter most to them

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roWein commissioned market research firm Wine Intelligence to uncover what might constitute the ‘ideal’ wine by assessing consumer preference among key attributes within their purchase hierarchy and to investigate how wine preferences varied by country. For the project, Wine Intelligence interviewed wine drinkers in the UK, the USA, Germany and China to build up a picture of what consumers consider to be an ideal wine. Their analysis of the results showed some interesting patterns emerging, but the research also uncovered several unexpected results that may change industry perceptions of certain consumer groups in the future. Alcohol levels In all four countries, it’s clear that consumers care about alcoholic strength, and are seeking out wines with lower alcohol levels than before. In the UK, US and German markets, around a quarter of regular wine drinkers say their ideal wine would have an abv of 10.5% or less. In China, most consumers favour wines with 8.5% to 10.5% abv. This is clearly encouraging news for producers who are investing heavily in their loweralcohol ranges. In the UK, drinkers aged 18-34 are even keener on low and very low alcohol wines than their older counterparts. The research also found that more than four in 10 drinkers who favour white wines prefer an abv of 11% to 12.5%. In the US, younger consumers say they are looking for less alcoholic alternatives, though it’s the older

generation that has the greatest enthusiasm for very low alcohol wines. Almost one in five regular wine drinkers aged 55 and above say their ideal wine would have an abv of 5.5% to 8%. A questionable disparity especially when considering the top selling blockbuster brands are usually around 13% ABV within the USA. Germans are associated with lighter wine styles and it’s no surprise to see this preference reflected in the research. More than a quarter of the consumers questioned by Wine Intelligence say their ideal wine would be 8.5% to 10.5% abv. Country of Origin Consumers in all four countries regard country of origin as an important issue when describing an ideal wine, led by China where 88% of wine drinkers list it as a priority. Seventy-one per cent of UK wine drinkers feel the same, compared to 82% in Germany and 74% in the USA. Despite the favourable positioning as current number one selling country in the UK off trade (source: Nielsen, 2011), Australia ranks only second in choice as consumers’ favourite wine in the UK with France the most popular choice. This affinity for France was even stronger among 18 to 34-year-old UK wine drinkers. France also led the field in the Chinese research, but here it was Chile which came second, followed by China itself, Italy and Australia. Chile’s position is a surprise compared with the sales data, suggesting that the recent efforts by the country to increase its visibility in China may be paying off.

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Organic, sustainable and Fair Trade The research found widespread interest in organic, sustainably produced and fair trade wines, particularly among German and Chinese consumers. Eighty-six per cent of Chinese wine drinkers regard these credentials as important in their ideal wine, as do 67% of Germans. In the USA, the figure was 42% and in the UK it was just 34%. Wine Colour In all four countries, red wines emerged as the most popular colour for an ideal wine, with 44% of Brits, 57% of Germans and 49% of Americans making this choice. In China, the decision was even more overwhelming, with 79% opting for red – the nation’s lucky colour. White wine was the second choice colour in all but China, where rosé wine edged ahead of white (though both were a very long way behind red wine). Pricing Although the average off-trade price of a bottle of wine is 3 Euro in German supermarkets and only 2.30 Euro in a discounter (German Wine Institute Statistics 2010), regular wine drinkers say their ideal wine would be priced at 4.86 Euro. For red wines, Germans say they will happily go above 5 Euro. Closures Cork closures were considered the most appropriate for an ideal wine in Germany, the USA and China. But in the UK, consumers are equally happy with screwcaps – and in fact prefer them as a closure for their perfect white wine.

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Guardare assieme nella stessa direzione Oremplast ha sempre creduto nell’aperta collaborazione con il cliente, sviluppando il prodotto in modo da ottimizzare i tempi di produzione e affinare i processi produttivi

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iù di 40 anni di esperienza hanno portato Oremplast all’attuale sviluppo tecnologico nello stampaggio ad iniezione di tecnopolimeri e termoplastici rivolto a diversi settori industriali, quali Packaging Industriale e Alimentare, automotive, moto e scooter, edilizia e casalinghi. In Oremplast hanno sempre creduto nell’aperta collaborazione con il cliente: sviluppare il prodotto in partnership significa ottimizzare i tempi di produzione, migliorare le metodologie ed affinare i processi produttivi, aumentando la qualità e l’affidabilità dei prodotti. Ogni pressa è assistita da personale addetto al controllo del processo e della produzione. Un servizio manutentivo garantische la perfetta efficienza di impianti e macchine. Ogni prodotto stampato che necessiti di un ulteriore livello di finitura viene affidato ad un reparto addetto al riconfezionamento, in cui vengono svolte tutte le operazioni di assemblaggio, saldatura ad ultrasuoni, serigrafia, tampografia ed altre eventuali personalizzazioni. Da alcuni anni Oremplast ha affiancato alla sua principale attività rivolta al mondo industriale alcuni prodotti che spiccano nella gamma produttiva: Sigillo e Easy Box.

Sigillo, la nuova generazione di tappi sintetici ad alto valore performante che permette di mantenere inalterate tutte le caratteristiche essenziali di prodotti quali vino, distillati, liquori, aceto e olio. Sigillo è realizzato con materiali atossici, inodori e insapori, idonei al contatto con alimenti e alcolici, in conformità con le direttive Europee (CE) e Americane (FDA). Easy box è una cassa portabottiglie con 6 alloggiamenti destinata all’industria delle bevande, acqua, vino, succhi di frutta, latte, ecc. Le dimensioni sono 300x200x330 mm per un peso di 920 gr. Easy Box è costruito in HDPE tramite stampaggio a iniezione. Easy box offre notevole ergonomia grazie ad un manico centrale autoportante per la massima comodità di movimentazione e permette il risparmio di spazio in quanto sovrapponibile grazie alla sua forma ad incastro. Easy Box rispetta le più severe normative sulla manutenzione dei carichi. Oremplast è una delle pochissime aziende del settore a godere di una certificazione di sistema integrato in: Qualità, ISO 9001/2000; Sicurezza, OHSAS 18001; Ambiente, ISO 14001; Certificazione EMAS. Inoltre, nel 2005 Oremplast è stata insignita da SINCERT, del Certificato di “Eccellenza”.

Looking together in the same direction Oremplast has always believed in open collaboration with the customers by developing a product in order to optimise production times and perfect production processes

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ore than 40 years of experience have led Oremplast to achieve its present technological development in engineering polymer and thermoplastic injection moulding, addressing several industrial sectors, such as: industrial and food packaging, automotive, motor industry, building construction and house appliances. At Oremplast, people have always believed in open collaboration with their customers. Developing a product in partnership means optimising production times, improving methodologies, and refining the production processes, all of which increases the quality and reliability of the products. Each press is overseen by personnel in charge of controlling the process and production. Oremplast maintenance service guarantees the perfect efficiency of all systems and machinery. Each moulded product that requires a further level of finishing is entrusted to the company’s pre-packaging department, which carries out all the operations of assembly, ultrasound welding, screen printing, stamping, and any other customizing jobs. For some years now, Oremplast has flanked its main activity addressing the industrial world with some products that already stand out in the company’s product range: Sigillo and Easy Box. Sigillo is the new generation of corks designed to keep all the qualities and essential characteristics of products such as wine, distillates, liquors, vinegar and oil. It is made of non-toxic, odourless, tasteless material certified and approved by European and USA norms (Directive CEE - FDA). Easy Box is a 6-bay crate for bottles ideal for the beverage, water, wine, fruit juice and milk industries. The size of easy box is 300x200x330 mm, for 920 grammes’ weight total.

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Easy box is produced in HDPE through injection mouding process. It offers remarkable ergonomics thanks to its self-supporting central handle for comfortable handling and offers space saving since it is perfectly stackable on account of its housing shape. Easy Box complies with the strictest norms on load handling in force. Oremplast is one of the very few companies boasting a Certification of Integrated System in: Quality ISO 9001/200; Safety, OHSAS 18001, Environment, ISO 14001; Certification EMAS. Moreover, Oremplast obtained the Certification of Excellent recognized by Sincert.

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sono prodotti da

www.oremplast.com


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Of Ligneum Bonollo Quattro pezzi dal carattere distintivo e originale per soddisfare anche gli intenditori più raffinati

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f Ligneum è la gamma di grappe elevate in legno, con cui Bonollo propone nuove e particolari esperienze sensoriali. In piena coerenza con la filosofia Of Bonollo, ciascun pezzo esprime un carattere distintivo ed originale: una personalità che nasce dall’armonico abbinamento tra grappe contraddistinte da profili organolettici particolari, appositamente scolpiti dai maestri distillatori Bonollo, e le note suadenti acquisite con l’invecchiamento in botti di Rovere di Slavonia. Con la nuova etichetta Of Ligneum Prosecco, la gamma si articola oggi in quattro diverse proposte, in grado di soddisfare anche le esigenze degli intenditori più raffinati. Of Ligneum Prosecco Invecchiata Grappa Of Ligneum Prosecco è il frutto della distillazione di partite selezionate di vinacce provenienti dalle uve da cui viene ottenuto il vino Prosecco. La delicatezza del suo carattere, in cui si possono percepire leggere note fruttate, viene ulteriormente esaltata dalle suadenti tonalità speziate, derivate dall’invecchiamento. Of Ligneum Cru Italiae Grappa Of Ligneum Cru Italiae nasce dalla distillazione, secondo l’esclusivo Sistema Bonollo, di una particolare selezione di vinacce rappresentative dei territori viticoli più vocati d’Italia. La vivacità e l’ampiezza del suo carattere si esprimono nell’equilibrio tra le molteplici sensazioni riconducibili alla frutta rossa matura e alle delicate tonalità speziate e vanigliate maturate con l’attento invecchiamento. Of Ligneum Moscato Affinato Grappa Of Ligneum Moscato si caratterizza per l’intesa aromaticità, tipica dell’uva moscato. Nel bouquet si possono percepire vivaci note riconducibili al mondo floreale ed alla frutta a polpa bianca che si fondono con le piacevoli tonalità vanigliate,

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frutto dell’invecchiamento, componendo un quadro aromatico complessivo assai morbido ed equilibrato. Of Ligneum Miele di Tiglio Of Ligneum Miele di Tiglio nasce dalla combinazione di una grappa dal carattere particolarmente ricco di note fruttate riconducibili alla frutta rossa matura, con miele di tiglio italiano, appositamente selezionato, per dare origine ad una fine, appagante ed inimitabile combinazione di morbidezza, rotondità e corposità. L’introduzione della tipologia Of Ligneum Prosecco coincide anche col concretizzarsi di un importante progetto di restyling del packaging di questa particolare tipologia di grappe. L’obiettivo raggiunto con questo intervento è di conferire al contenitore la capacità di comunicare in modo ancor più immediato l’originalità, l’armonia e la finezza di queste grappe nonché il gusto e la modernità dello stile Of Bonollo. In piena coerenza con il marchio Of Bonollo, anche la gamma Of Ligneum riflette ora pienamente sia nelle forme che nei contenuti la capacità innovativa e l’eleganza e lo stile che le Distillerie Bonollo Umberto rappresentano da oltre cento anni. La rotondità delle spalle della bottiglia rappresenta visivamente la sorprendente morbidezza di queste grappe. Il nuovo packaging, l’originalità della scatola, l’uso del bianco per il frame su box e bottiglia: tutto trasmette il dinamismo e la modernità che contraddistinguono l’attività di un’Azienda storica dalle capacità di innovazione senza eguali. Premio Innovazione Elvio Bonollo, Consigliere di Amministrazione che guida dal 1908 le Distillerie Bonollo Umberto, ha ritirato il Premio conferito dall’Associazione Amici della Zona Industriale di Padova per la categoria Innovazione di Processo.

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Il Premio dell’Associazione si propone di promuovere una vera e propria cultura d’impresa, con criteri di valutazione diversi ma principalmente concentrati sulle capacità innovative delle aziende operanti nella provincia di Padova, sulla loro attenzione all’ambiente e al sociale e sulla loro crescita produttiva. Nella motivazione alla base dell’attribuzione del premio si legge: “In azienda il metodo della distillazione industriale a vapore è stato introdotto dal suo fondatore già nel 1908. […] Il top dei prodotti Bonollo è stato raggiunto nel 1999 con l’immissione nei mercati internazionali della grappa Of Amarone Barrique. Sino ad allora l’invecchiamento in piccole botti di rovere francese (barrique) non era mai stato sperimentato con questo tipo di distillato. E’ da allora che Bonollo non commercia più la grappa in semplici contenitori cilindrici, ma in bottiglie sempre più originali e dalla forma accattivante. “Of” è un marchio registrato che garantisce una raffinata distillazione a partire da vinacce ad elevato potenziale aromatico perfettamente integro. Con una cinquantina di addetti l’azienda realizza un export del 30% e un fatturato annuo di 23 milioni di euro.” La quarta generazione di famiglia, oggi al timone, si è rivelata determinante nel progettare e concretizzare strategie di prodotto e di mercato del tutto innovative, come nel 1999 con la nascita di Of Amarone Barrique, l’unica grappa che, rompendo gli schemi tradizionali del settore, ha proposto un innovativo modello di prodotto e di consumo, in grado di precorrere i tempi e determinare una nuova tendenza di mercato.


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Bonollo Of Ligneum

Four varieties featuring a distinctive and original character to satisfy also the finest experts

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f Ligneum is a line of grappas aged in wood with which Bonollo is proposing new and particular sensorial experience. Tuning in Of Bonollo philosophy, each piece expresses its own distinctive and original character, resulting from a fine blending of grappe with particular organoleptic profiles, purposely created by Bonollo master distillers, and the taste due to aging in Slavonia oak casks. New Of Ligneum Prosecco label is divided into four varieties as to satisfy the palates of the finest experts. Of Ligneum Prosecco Invecchiata Grappa Of Ligneum Prosecco is fruit of the distillation of selected marcs of the grapes making Prosecco. Its gentle character letting fruity notes emerge is further enhanced by the spicy tones due to aging. Of Ligneum Cru Italiae Of Ligneum Cru Italiae grappa is fruit of the distillation, following the exclusive Bonollo System, of a particular selection of marcs from the most vocated vines of Italy. The spirits and its character blend to offer a perfect equilibrium of ripe red fruit and delicate spicy and vanilla tones accurately aged. Of Ligneum Moscato Affinato Grappa Of Ligneum Moscato is characterized by the intense aroma of the typical muscat grapes. The bouquet offers bright notes of flowers, white pulp fruit, vanilla flavours, aged

and for a quite smooth and balanced aroma. Of Ligneum Miele di Tiglio Lime Honey Of Ligneum is made with a kind of grappa featuring especially fruity notes of ripe red fruit, with Italian lime honey purposely selected for a fine, satisfying and unique combination of smoothness and fullness. The introduction of Of Ligneum Prosecco combines with the realization of an important packaging restyling project for this kind of grappe. The goal of such project is giving the container the capacity of conveying originality, harmony and fineness of this grappe as well as the taste of modernity of Of Bonollo style. In line with the Of Bonollo brand, the Of Ligneum range fully mirrors the capacity of innovating and fine style of Distillerie Bonollo Umberto in both shapes and content. The roundness of the bottle shoulders conveys exceptional smoothness; the new packaging, original box, white frame on box and bottle, convey the dynamism and modernity typical of this historic company whose capacity of innovating is still unmatched. Innovation Award Elvio Bonollo, member of the Board of Managers and manager of Distillerie Bonollo Umberto since 1908, was awarded the Prize from the Association Amici della Zona Industriale di Padova (Association of the Friends of Padova Industrial Area) for the Prosecco Innovation Category.

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This prize intends to propose a real business culture through different criteria but mainly concerning the capacity to be innovative, environmental awareness, social concern and production growth. The statement says “The company’s founder introduced industrial steam distillation in 1908. The top of Bonollo products was reached in 1999 with the introduction of Of Amarone Barrique grappa in international markets. Up to that moment, aging in small French oak casks (barriques) had never been tried with this distillate. Bonollo stopped proposing grappa in simple cylindrical containers to offer it in original bottles. “Of” is a registered brand that guarantees fine distillation right from the marcs featuring high aromatic potential. The company has some fifty hectares’ vineyards, exports 30% and records a turnover of 23 million euro every year.” The forth family generation running the company has proved to be fundamental to design and concretize absolutely innovative product and marketing strategies, such as the creation of Of Amarone Barrique in 1999, breaking the mould with a unique, innovative model of product and way of consumption able to keep up with the time and set a new market trend.

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La soluzione più vantaggiosa Gli impianti di Osmosi Inversa di VELO ACCIAI vengono proposti come alternativa più vantaggiosa rispetto alle tecnologie tradizionali

impianto di Osmosi Inversa Reverse Osmosis plant

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ELO ACCIAI Reverse Osmosis plants are applied in the wine industry, in order to balance climatic alternations, as a more profitable alternative than traditional technologies such as MCR, cryoconcentration, vacuum-evaporation, etc. These plants are very reliable; and their usage is well established to obtain:

impianto di stabilizzazione tartarica tartaric stabilization plant

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li impianti di Osmosi Inversa VELO ACCIAI vengono usati nel settore settore enologico per bilanciare le alternanze climatiche, come alternativa più vantaggiosa rispetto alle tecnologie tradizionali quali utilizzo di MCR, crio-concentrazione, evaporazione sottovuoto, ecc. Questi impianti sono ormai ampiamente consolidati ed affidabili e il loro impiego permette di ottenere: • arricchimento di mosti bianchi e rossi senza alcuno stress termico; • concentrazione dei mosti fino a 30 – 35° Brix; • basso consumo energetico; • minori costi operativi di gestione; • praticità d’uso e conduzione; • nel concentrato: aumento dei precursori d’aroma (composti aromatici volatili e terpeni), aumento degli acidi, antociani, estratti, colore, polifenoli, profumo, sali e zuccheri fermentescibili. Nel permeato, in base alla membrana impiegata, avremo: acqua esente da componenti aromatiche, zuccheri, nessun terpene ed infinitesime quantità di acidi. Gli impianti di Osmosi Inversa vengono impiegati nel settore enologico anche in alternativa ai sistemi tradizionali di stabilizzazione quali sedimentazione a freddo, stabilizzazione in continuo a freddo, ed elettrodialisi. Questi, attraverso l’impiego di membrane a spirale avvolta appositamente sviluppate per l’appli-

cazione, trattano il vino portandolo ad una sovrasaturazione per favorire la formazione dei cristalli di tartrato in seguito rimossi da filtri di ultima generazione. Nella fase successiva il vino viene miscelato al permeato prodotto, quindi analizzato con uno strumento che rileva la caduta di conducibilità a 0° C ed inviato al serbatoio di stoccaggio del vino stabilizzato. I principali vantaggi degli impianti proposti da VELO ACCIAI sono: • bassissimo consumo energetico; • trattamento di stabilizzazione a temperatura ambiente; • trattamento di stabilizzazione di vini bianchi, rosè e rossi senza alcuno stress termico. L’aumento di temperatura infatti, è irrisorio; • rispetto di tutte le caratteristiche strutturali ed organolettiche del vino di partenza; vengono solo rimossi i tartrati nella misura definita dal cliente; • bassissimi costi operativi di gestione; • funzionamento semplice e di facile apprendimento, grazie alla gestione completamente automatica in tutti i cicli. Nel settore Lattiero Caseario per il recupero e/o lavorazione del latte, latticini e derivati questi impianti sono ormai ampiamente consolidati ed affidabili, il loro impiego permette: recupero, concentrazione, arricchimento e riduzione carico inquinante.

A more profitable solution VELO ACCIAI Reverse Osmosis plants stand out as a more profitable alternative than traditional technologies • enrichment of red and white musts without any thermal stress; • must concentration up to 30-35° Brix; • low power consumption; • lower managing costs; • ease of use and operation; • in the concentrate: increase of aroma precursors (volatile aromatic compounds and terpenes), increase of acids, anthocyanins, extracts, color, polyphenols, scent, fermentable sugars and salts. According to the used membrane, in the permeate we will get: water without aromatic components, sugars, no terpenes and infinitesimal quantities of acids. Reverse Osmosis plants are also used in the wine industry as an alternative to the traditional stabilization systems such as coldsedimentation, continuous cold sedimentation and electrodialysis. Through the usage of spiral wounded membranes specifically developed for this application, R.O. plants treat the wine by bringing it to supersaturation, in order to help the formation of tartrate crystals. These will be then removed through

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the use of micro-filters. In the following phase, wine will be mixed with the output permeate and afterwards it will be analyzed with an instrument measuring the drop in conductivity at 0° C. Finally it will be sent to the storage tank of the stabilized wine. The main advantages of the plants proposed by VELO ACCIAI are: • very low power consumption; • stabilization treatment at room temperature; • stabilization of white, rosé and red wines without any thermal stress. The increase of temperature is in fact negligible; • respect of all structural and organoleptic characteristics of the original wine; only the tartrates are removed to the extent defined by the customer; • lower managing costs; • simple and easy-learning operation, thanks to the fully automatic managing of all cycles. In the dairy industry, for the recovery and/or processing of milk, dairy products and derivatives, the usage of R.O. plants allows: recovery, concentration, enrichment and reduction of pollution load.


TECNOLOGIE A MEMBRANA MEMBRANE TECHNOLOGY Design / Tecnologia / Innovazione

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IMPIANTI DI FILTRAZIONE TANGENZIALE VELO ACCIAI Innovativi impianti a fibra cava per filtrazioni di mosti e vini fermi e frizzanti. Basso consumo energetico, qualità e brillantezza del prodotto filtrato eccellenti. CROSS FLOW FILTERS BY VELO ACCIAI Innovative hollow fiber plants for musts and wines filtration. Low power consumption, quality and excellent brightness of the filtered product.

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Impianti di Stabilizzazione Tartarica / Tartaric Stabilization Equipment


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Consorzio Italia del Vino Il primo Osservatorio Nazionale dei Numeri del Vino offrirà in tempo reale una fotografia precisa del settore

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’intensifica l’attività del “Consorzio Italia del Vino” che raggruppa dal 2009 undici fra le più importanti realtà vitivinicole italiane (Banfi, Drei Donà, Ferrari, Gancia, Gruppo Italiano Vini, Marchesi di Barolo, Medici Ermete, Santa Margherita, Sartori, Terredora, Casa Vinicola Zonin) che, assieme, realizzano più di un miliardo di euro di fatturato, di cui una aliquota rilevante dalle esportazioni. Al prossimo Vinitaly il Consorzio presenterà infatti il primo osservatorio nazionale dei numeri del vino, struttura che, attraverso un aggiornamento mensile, offrirà “in tempo reale” una fotografia precisa del settore. «Italia del Vino vuole contribuire a far crescere questo settore, strategico per la bilancia commerciale nazionale, che però paga talvolta l’eccesso di individualismo dei suoi attori – afferma il presidente di “Italia del Vino” e Amministratore Delegato Santa Margherita, Ettore Nicoletto. – In particolare, l’idea di creare un Osservatorio nasce dall’esigenza concreta che tutte le aziende hanno di conoscere l’andamento dei mercati per intervenire con tempismo. Il nostro imperativo sarà “dirsi la verità”. I

produttori che parteciperanno all’indagine dovranno, infatti, accettare un codice etico che imporrà loro delle regole. Uno dei maggiori problemi, oggi, è disporre di dati affidabili, che non siano rielaborazioni statistiche o frutto di interviste molto spesso poco attendibili. Nostro obiettivo è creare una struttura capace di migliorare la competitività del settore grazie ad una nuova visione strategica. L’iniziativa non sarà ristretta alle sole nostre aziende: tutti i produttori che lo vorranno potranno, infatti, aderire e beneficiarne, a patto che garantiscano trasparenza e attendibilità”. Sempre nell’ottica di offrire un servizio al settore del vino, all’Osservatorio seguirà il Centro Studi, che realizzerà indagini su temi specifici. Come già fatto negli anni precedenti, il Consorzio si pone l’obiettivo di fornire utili strumenti alle realtà aderenti per essere più competitive sui mercati internazionali, agendo assieme senza perdere la propria identità. Con questa formula, nel 2011 le aziende del “Consorzio Italia del Vino” hanno partecipato a ben 500 eventi ed il marchio consortile è stato visto da oltre 25 milioni di lettori e da 182 milioni di telespettatori nel mondo.

Consorzio Italia del Vino The first National Observatory of the figures of wine will offer in real time an accurate portray of the wine sector

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he activity of Consorzio Italia del Vino is gearing up; since 2009, it has gathered eleven of the most important Italian wine enterprises (Banfi, Drei Dorà, Ferrari, Gancia, Gruppo Italiano Vini, Marchesi di Barolo, Medici Ermete, Santa Margherita, Sartori, Terredora and Casa Vinicola Zonin), which together total a turnover of over one million euro. At the forthcoming edition of Vinitaly, the Consorzio will be introducing the first national observatory of wine figures to provide each month a portray of the wine sector in real time. “Italia del Vino wants to help this sector grow, which is of strategic importance to the domestic balance of trade and which is

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often affected by its players’ excessive individualism”, says Ettore Nicoletto, president of Italia del Vino and CEO of Santa Margherita. “In particular, the idea of creating an Observatory comes from the companies’ real need to know the trend of the markets as to intervene promptly. Telling one another the truth will be our first commitment. In fact, the producers taking part in this project will be asked to accept an ethical code and its rules. One of the main problems is having reliable data, different from statistic charts or interviews that are often unreliable. Our main target is creating an organization able to improve the competitiveness within the sector thanks to a new strategic vision. The initiative will be also open to all producers

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wanting to take part in it, provided that they guaranteed transparency and reliability.” Always aiming to offer the wine sector a good service, the Observatory will flank a Centro Studi that will carry out target analysis. As already done previously, Consorzio Italia del Vino will provide its members with useful tools as to help them be more competitive in international markets, playing together without ever losing their own identity. With this formula, in 2011 the members of Consorzio Italia del Vino participated in 500 events and the consortium brand was noticed by over 25 million readers and 182 million televiewers of the world.


NUOVA SEDE Il LABORATORIO POLO, avanzato centro di ricerca, consulenza e sviluppo di nuovi servizi nel settore enologico, si è trasferito nella nuova sede dove è stato possibile investire nella più avanzata strumentazione tecnologica per migliorare la qualità e le potenzialità del servizio offerto.

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LO SVILUPPO Il supporto tecnico-scientifico all’avanguardia (sistema analitico robotizzato ICP Ottico (Inductively coupled plasma), LC/MS ad alta risoluzione (Orbitrap), Microscopio elettronico, LC/MS Liquidomassa, Spettrometro di massa a triplo quadrupolo (sia in fase gas che in fase liquida), gascromatografo di massa a trappola ionica di cui I’istituto Polo dispone e, inoltre, le innovative metodologie operative e analitiche applicate nel lavoro di laboratorio, garantiscono un servizio di elevata precisione, sicurezza e qualità.


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Brindisi al successo di Pommery Continua il trend di crescita del marchio Pommery sul mercato italiano grazie alle strategie messe in atto dalla filiale italiana

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i brinda a Rivergaro, tra i colli piacentini, dove ha sede il quartier generale italiano di Pommery. Grande la soddisfazione per i risultati raggiunti dal team italiano anche nel 2011, anno particolarmente significativo per il marchio francese che ha celebrato i 175 anni dalla fondazione e i 35 anni del Gruppo Vranken Pommery Monopole, proprietario del marchio, tra i più grandi gruppi al mondo con 340 ca. milioni di Euro di fatturato.

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Forte di una strategia mirata, Pommery Italia ha registrato nel 2011 segnali di crescita importanti: il marchio Pommery è cresciuto nel 2011 rispetto al 2010 del 4,1% nel settore off trade (grande distribuzione) e ha registrato nel canale on trade (Ho.Re.Ca.) un consistente aumento dei volumi (+18%) e della numerica dei clienti. Questa politica commerciale ha apportato un progresso oltre che nei ricavi anche sulla marginalità. Tutto questo grazie ad una distribuzione basata su una rete

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vendita capillarmente presente sull’intero territorio nazionale. Inoltre, grazie ad una strategia di ottimale gestione del marketing mix del prodotto, si è registrato un importante miglioramento del posizionamento del marchio. Si tratta di segnali importanti perché implicano un aumento nelle vendite e nella distribuzione, sia in termini quantitativi che qualitativi: il marchio è presente sull’intero territorio italiano, con particolare attenzione ai locali più prestigiosi e di immagine, ristoranti, alberghi, enoteche, risultato di una precisa strategia commerciale finalizzata alla conquista del canale horeca. Questo obiettivo è stato raggiunto anche grazie all’iniziativa tutta italiana de le Club Pommery, progetto nato per informare il consumatore sulla qualità e cultura del prodotto, con il coinvolgimento dei più qualificati operatori del settore. Il team è già al lavoro per confermare il trend di crescita e rafforzare i risultati raggiunti. “Vogliamo continuare a crescere – afferma l’AD di Pommery Italia Ilario Iannone – continuando a diffondere la cultura dello champagne, comunicando il piacere legato ad una flute di Champagne Pommery. Vogliamo coltivare nel consumatore italiano l’idea che degustare champagne significa vivere un momento edonistico, di grande piacere e raffinatezza con la consapevolezza dei valori, del terroir e degli uomini che hanno contribuito a creare questo capolavoro di gusto. Il nostro lavoro sarà quello di trasmettere il bagaglio di conoscenze legate alla tradizione e alla storia della Maison Pommery, che ha scritto pagine fondamentali nella storia dello Champagne.” Nata nel 2009, la filiale italiana Pommery non ha disatteso le aspettative del Gruppo Vranken che aveva puntato sull’Italia per aprire una delle dieci filiali estere. Il mercato italiano è un forte potenziale per l’ulteriore crescita internazionale, mercato infatti strategico e fondamentale per le bollicine; l’Italia è infatti tra i primi consumatori a livello mondiale per le importazioni di Champagne, con consumatori affezionati, informati e quindi molto attenti alla qualità. Pommery ha voluto monitorare, gestire e presidiare il mercato italiano con una presenza capillare e diretta sul territorio. Una squadra forte quella di Pommery Italia, guidata dall’AD Ilario Iannone, il direttore commerciale Mimma Posca e la responsabile marketing Martina Tomasig. A loro il compito di rilanciare il brand puntando sulla qualità del posizionamento del marchio e proponendo nuove abitudini di degustazione dello Champagne, destagionalizzandone il consumo e creando nuovi stimoli anche attraverso una gamma diversificata e ampia di prodotti che vanno dai più tradizionali Brut Royal e Pommey Noir fino alla prestigiosa Cuvée Louise, senza dimenticare il Grand Cru Millésimé e i delicati Rosé.


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Drinking to Pommery’s success Constant growth for Pommery brand in Italian market thanks to commercial strategies carried out by the Italian branch

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n the Piacenza hills, at Pommery Italian headquarters people are drinking to the excellent success of Italian team in 2011. In fact, last year was especially important to the French brand as it celebrated its 175th anniversary and 35th anniversary of the Vranken Pommery Monopole Group, brand owner and one of the biggest of the world with about 340 million euro’s turnover. Thanks to a corporate target strategy, Pommery Italia recorded important figures: in 2011 on the previous year the Pommery brand grew by 4,1% off trade (large scale retail trade) and recorded a considerable increased of volumes (+18%) and number of customers in the Ho.Re.Ca channel. This commercial policy paid off and turned to higher profits and marginality. All that has been possible thanks to a widespread sales network covering Italy, as well all an excellent marketing management for a better positioning of the brand in the market. These are important signs for they reveal higher sales and increased distribution, in terms of both quantity and quality. The brand is distributed all over Italy, with special attention to the finest and most known places, restaurants, hotels and wineries, as part of a precise commercial strategy aiming at conquering the Ho. Re.Ca. channel. The target has been hit also thanks to an all-Italian initiative proposed by Club Pommery, a project that wants to inform consumers on the quality and culture of the products with the cooperation of the most skilled operators of the sector. The Pommery team is already working to

cement further this growth trend and the results achieved so far. Ilario Iannone, CEO of Pommery Italia, says “We want to growth further by spreading the champagne culture, communicating the enjoyment deriving from a flute of Champagne Pommery. We want to educate Italian consumers that sipping a glass of champagne means living a sort of hedonistic moment, fineness and awareness that values, terroir and men have worked hard to create this taste masterpiece. Our work will be conveying our knowledge of tradition and history of the Maison Pommery, which wrote important lines in the history of Champagne.” Established in 20098, Italy’s Pommery branch has always lived up to the Vranken Group’s expectations. Italian market has great potential for further international growth, since Italy is strategically important because Italian consumers rank among the first Champagne importers, well informed and attentive to quality. Pommery wanted to monitor and control Italian market through a widespread and direct sales network in its territory. Pommery Italia team is lead by CEO Ilario Iannone, commercial manager Mimma Posca and marketing manager Martina Tomasig, whose task is enhancing the quality of brand positioning and promoting new Champagne tasting habits, deseasonalizing its consumption and creating new stimuli also through a diversified range of products ranging from the most traditional Brut Royal wine and Pommery Noir wine, to the fine Curvée Louise, not to mention Gran Cru Millésimé and delicate Rosé wines.

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DRINK SYSTEMS Dare maggiore evidenza alla divisione con l’obiettivo dichiarato di fronteggiare la crescente richiesta di forniture chiavi in mano

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fronte dei successi ottenuti e del continuo sviluppo della propria attività tecnica, commerciale e produttiva per la fornitura di sistemi di processo integrati per l’industria delle bevande, WATER SYSTEMS ha sentito l’esigenza di introdurre un nuovo marchio per meglio trasmettere alla clientela il proprio desiderio di proporsi come partner per l’intero processo e non solamente per la fornitura di sistemi relativi al trattamento acqua e all’ozono. Sebbene molti clienti abbiano già recepito questa opportunità e ci abbiano dato fiducia acquistando impianti come premix, saturatori, flash pastorizzatori, impianti CIP e sale sciroppi, in alcuni casi il marchio WATER SYSTEMS, che presenta evidentemente un

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forte richiamo all’acqua, ha generato qualche incomprensione, particolarmente in chi ci conosce meno, circa le nostre effettive potenzialità. Con l’introduzione del nuovo brand è stato semplicemente deciso di dare maggiore evidenza alla divisione, peraltro già esistente all’interno di Water Systems, specializzata negli impianti di processo per il beverage, con l’obiettivo dichiarato di fronteggiare la crescente richiesta di forniture chiavi in mano e di incrementare il fatturato aziendale in questo settore. Da oggi comparirà quindi un nuovo marchio, a fianco del nostro tradizionale marchio WATER SYSTEMS, a cui saranno abbinate tutte quelle macchine e quei sistemi di processo più stret-

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tamente correlati alla preparazione di prodotti quali soft drinks, succhi di frutta, bevande funzionali di vario genere, the, vino, ecc.: il nuovo marchio sarà DRINK SYSTEMS e ad esso è già stato associato il nostro secondo sito web, già disponibile all’indirizzo www. drinksystems.com e futuro oggetto di restyling per una ancor maggiore fruibilità. Con la nuova divisione WATER SYSTEMS si propone quindi sul mercato come l’unico interlocutore italiano che, con una competenza tecnica interna, è in grado di coprire l’intera fornitura di impianti di processo per l’industria delle bevande, partendo dalla captazione e purificazione dell’acqua sino ad arrivare al prodotto pronto da imbottigliare, con evidenti benefici per l’imbottigliatore che trova un referente unico per il processo sia in fase progettuale e di realizzazione di nuove linee che durante la gestione ordinaria del proprio stabilimento. La recente realizzazione di un impianto di produzione soft drinks in Cameroun, a cui le immagini di questo articolo fanno riferimento, ci ha fornito l’occasione più propizia per mettere in pratica materialmente quanto sopra prospettato: la fornitura si compone in effetti di tutte le apparecchiature necessarie per la produzione ad eccezione della linea di imbottigliamento. WATER SYSTEMS si è in effetti fatta carico dell’intero processo fornendo: impianto di captazione acqua direttamente dal pozzo, impianto di trattamento acqua, sala sciroppi, impianto di lavaggio CIP, sistema di ozonizzazione acqua minerale e acqua di risciacquo bottiglie, chiller e torre di raffreddamento, addolcitore e generatore di vapore, linea aria compressa a 7,0 bar e piping di collegamento di tutte le sezioni di processo e della linea di imbottigliamento. Appare evidente come la scelta di un unico fornitore sia strategica nella riduzione delle tempistiche di progettazione e realizzazione e soprattutto nell’eliminazione di tutte quelle problematiche che, operando con diversi fornitori, rischiano di diventare “terra di nessuno” e quindi di generare pesanti ritardi durante la fase di installazione e avviamento della linea.


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DRINK SYSTEMS To give more prominence to the division with the evident objective to face the increasing demand of turnkey supplies

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ecause of its successes and the constant development of its own technical as well as commercial and productive activity for the supply of integrated process equipments for beverage industry, WATER SYSTEMS felt the need to introduce new brand to better communicate to customers the wish to propose the company itself as supplier of plants for the whole process and not only for water treatment and ozone. Although many customers have already caught this opportunity and put their trust in us, with the purchase of premix units, carbonating equipments, flash pasteurizers, CIP systems and syrup rooms, in some cases the current brand, WATER SYSTEMS, created doubts about our true potential, especially in those companies which do not know us so much. With the introduction of the new brand it was simply decided to give more prominence to the division, however already existing within WATER SYSTEMS, which is specialized in the manufacture of process plants for beverage, with the evident

objective to face the increasing demand of turnkey supplies and to increase the sales in this field. As of today, therefore, a new brand will appear together with our traditional one of WATER SYSTEMS, and it will gather all the equipments and process plants which are more closely related to the preparation of products such as soft drinks, fruit juices, functional drinks of various kind, tea, wine, etc.: the new brand is called DRINK SYSTEMS and to it we already associated our second website, www.drinksystems.com, which will be soon restyled for a better consultation. Thanks to this new division, WATER SYSTEMS proposes itself on the market as the only Italian Company having the necessary technical competence to supply turnkey process plants, from raw water capitation to the ready-for-bottling product. Hence the benefit of the bottler is to have an unique point of reference for the whole process, both during new lines design/establishment and the ordinary running of the plant.

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The recent supply of a soft drink production plant in Cameroun, to which the images of this article refer, is probably the most representative realization of our aim: and in fact the supply includes all those equipments which are necessary to the production, with the exception of the bottling line. For this project, WATER SYSTEMS took upon itself the whole process equipments: borehole water pumps, water purification system, syrup room, CIP system, water ozonising equipment for mineral water disinfecting as well as for bottles rinsing, chiller, cooling tower, water softener, steam generator, 7,0 bar air compressor and the whole piping to connect the mentioned devices to the bottling line. It is clear as the choice of a unique supplier is strategic to reduce planning and manufacturing times, but most of all to avoid all the problems, occurring when having different suppliers, which risk of becoming “no man’s land” and so of generating serious delays during the installation and start up of the lines.

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Vendemmia 2011 Caldo record di fine agosto, l’ultimo ciclo di estirpazioni con premio e la vendemmia verde in Sicilia hanno inciso fortemente sulla vendemmia 2011

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alla ricognizione dei vigneti effettuata congiuntamente da Unione Italiana Vini e Ismea nella prima settimana di settembre, emerge che la produzione poco al di sopra dei 4 2 milioni di ettolitri, il 10% in meno rispetto ai 46,7 milioni registrati dall’Istat per il 2010. Questo dato non solo riporterebbe l’Italia al secondo posto tra i Paesi produttori, dopo la Francia che stima circa 49 milioni di ettolitri (+8%), ma se confermato potrebbe segnare anche uno dei più bassi livelli per la produzione di casa nostra da mezzo secolo a questa parte: dal 1957 infatti si è scesi sotto soglia 43 milioni solo due volte, in quell’anno e nel 2007. Già dall’inizio dell’estate si era prospettata una lieve riduzione che si è fatta però ben più significativa con il passare delle settimane e con la colonnina di mercurio che ha segnato temperature record. Il caldo, unitamente alla prolungata assenza di piogge, che le irrigazioni di soccorso non

sono riuscite a compensare, ha causato stress idrico ai grappoli innescando un processo di maturazione molto anticipato rispetto alla norma ed una maggiore concentrazione degli zuccheri dovuta essenzialmente alla disidratazione delle uve, che mostrano pertanto una resa in vino minore dello scorso anno. Oltre ai fattori meteo, a condizionare la campagna vinicola è stato anche il ricorso alle estirpazioni con premio e abbandono definitivo, che ormai stanno portando ad una riduzione strutturale delle produzioni. Basti ricordare che nella campagna scorsa sono state accolte domande di estirpazioni per 9.288 ettari, che si vanno ad aggiungere ai 22.312 delle due campagne precedenti. Il ricorso maggiore a tale misura è stato fatto nel complesso da Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna rispettivamente con quote sulla superficie ad inventario pari al 12%, 6% e 5%. A limitare i volumi prodotti si è aggiunta

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anche la vendemmia verde, che soprattutto in Sicilia per questo anno ha “congelato” quasi 13.000 ettari. Poche invece le adesioni a tale misura nelle altre regioni. Oltre che per i volumi non abbondanti, quella del 2011 sarà anche ricordata come una vendemmia molto anticipata rispetto alla media. Si parla in molte zone di due settimane o più. Anche sulla qualità la discussione è aperta poichè su questo fronte la situazione è a macchia di leopardo. Non mancano in ogni caso punte di eccellenza e si prevede mediamente un incremento delle gradazioni. Mai come quest’anno comunque è d’obbligo la cautela. Perché se è vero che il meteo sfavorevole ha ormai fatto archiviare, con significative flessioni, la vendemmia delle uve precoci, una pioggia provvidenziale nei prossimi giorni potrebbe aver fatto migliorare la situazione di quelle tardive.

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Harvest 2011 The record heat wave at the end of August, the last episode of grubbing up with premium and green harvesting in Sicily strongly influenced harvest 2011

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rom a survey of the vineyards by the Unione Italiana Vini together with Ismea in the first week of September, emerged that production figures at just over 42 million hectoliters, 10% less than the 46.7 million recorded by Istat for 2010. This result would not only position Italy second as far as producer countries are concerned, after France whose estimated production is around 49 million hectolitres (+8%), but if confirmed it would mean one of the lowest production years over the last fifty years. Since 1957 it has only gone below 43 million twice, that year and 2007. A slight reduction had already been forecast at the beginning of the summer, yet this worsened as the weeks went by, especially because of record temperatures. The heat, together with prolonged spells

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with no rain, that rescue irrigation did not manage to compensate for, caused water stress to the grapes. This triggered off a much earlier maturing process than usual and a higher concentration of sugars, essentially due to the dehydration of the grapes which has therefore led to a lower wine yield than last year. In addition to weather factors, the wine harvest has also suffered because of grubbing up with premium and finally permanent abandonment which are leading to a structural reduction in production. We only need remember that last year there were applications for grubbing up for 9,288 hectares to be added to the 22,312 registered in the two previous harvests. This measure was resorted to the most in Puglia, Sicily and Emilia Romagna which respectively grubbed up 12%, 6% and 5%

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of their vineyards. Furthermore, green harvesting also contributed to limiting the volumes produced which, above all in Sicily this year “froze� almost 13.000 hectares. Very few producers resorted to this in other regions. In addition to smaller volumes, 2011 was a much earlier harvest. In many areas it was two or more weeks earlier than usual. Quality is also a point of discussion as this situation is widespread. There are however some excellent quality wines and on average there is likely to be an increase in alcohol content. Caution is required though, this year more than any other. Weather conditions may have led to a premature harvest with significant reductions but providential rainfall over the next few days could improve the situation for late grapes.


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È ancora il settore U vitivinicolo a trainare il comparto agroalimentare italiano

L’export ha superato i 4 miliardi e l’Italia si conferma leader sul mercato mondiale con una quota del 22 per cento no scenario in cui Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato ai vini e ai distillati, continua a rappresentare un vantaggio competitivo per il sistema-Paese, un appuntamento imprescindibile per mettere in contatto le aziende nazionali con i maggiori buyer esteri, promuovendo al contempo la cultura del vino e il made in Italy. L’edizione 2012 di Vinitaly, da domenica 25 a mercoledì 28 marzo alla Fiera di Verona, è stata presentata questa mattina a Milano, dal presidente di Veronafiere Ettore Riello, dal direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani e dal direttore generale dello sviluppo dell’agroalimentare e della qualità del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Giovanni Piero Sanna. Oltre 10 miliardi di euro di fatturato. Più di 4 miliardi provenienti dall’export, in crescita del 13 per cento sul 2010. Sono i numeri con cui ha chiuso il 2011 il settore vitivinicolo italiano, a dispetto della crisi economica. In Italia, il mondo del vino continua a fare la parte del leone trainando l’intero comparto agroalimentare e confermando il proprio ruolo di leader sui mercati esteri con una quota del 22 per cento. Un risultato che ribadisce l’eccellenza nazionale, forte anche di una manifestazione come Vinitaly (www.vinitaly.com), il più importante salone internazionale per il business dei vini e dei distillati, alla Fiera di Verona da domenica 25 a mercoledì 28 marzo 2012. La 46^ edizione della rassegna, punto di contatto privilegiato tra il prodotto made in Italy e buyer provenienti da più di cento Paesi, è stata presentata questa mattina a Milano. Ad illustrare il programma con le sue novità, il presidente di Veronafiere Ettore Riello, insieme al direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani e al direttore generale dello sviluppo dell’agroalimentare e della qualità del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Giovanni Piero Sanna. «Il sistema fieristico è essenziale per la crescita della politica industriale del Paese. Veronafiere presidia con le sue manifestazioni il 45 per cento del settore relativo all’agroalimentare, con Vinitaly fondamentale per la promozione del vino in Italia e all’estero – ha dichiarato Ettore Riello Riello, presidente di Veronafiere e anche dell’AEFI, l’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane –. L’edizione 2012 vede l’incremento degli espositori diretti e totali che sono oltre 4.200 e presenta molte novità. A cominciare dal cambio della data. Si passa infatti ad una rassegna più breve di un giorno e

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

concentrata da domenica a mercoledì invece che da giovedì a lunedì. Una soluzione pensata per ottimizzare le iniziative dedicate all’incontro tra espositori, per la prima volta anche da Uzbekistan, Moldavia, Azerbaijan e Armenia, e i buyer da tutto il mondo, con più spazio agli operatori del canale horeca e ai sommelier» Per il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani «Vinitaly 2012 ha rinnovato il format per garantire ancora maggiori opportunità di business alle aziende e sempre più presenze internazionali, come dimostrano l’apertura ai mercati emergenti e l’attenzione allo sviluppo di nuovi settori. In proposito debutta infatti ViViT – Vigne, Vignaioli, Terroir, la rassegna dedicata ai vini da agricoltura biologica e biodinamica che ha anticipato la recente decisione UE di riconoscere le etichette bio dalla prossima vendemmia. Vinitaly ha poi un’anteprima d’eccezione, sabato 24 marzo a Palazzo della Ragione, con Opera Wine: grand tasting dei 100 migliori produttori nazionali, in rappresentanza di tutte le regioni, selezionati da Wine Spectator. Nell’occasione anche l’incontro “Italian icon: from Fashion to Wine”, con la partecipazione del presidente di Altagamma Santo Versace».

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A Vinitaly tornano poi le degustazioni, con Taste Italy che si arricchisce della collaborazione di Doctor Wine, alias Daniele Cernilli, senza dimenticare Tasting Ex… Press e Trendy oggi, Big domani. Il Gambero Rosso presenta i 375 vini premiati

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con i Tre Bicchieri, mentre a Civiltà del Bere il compito di guidare la degustazione “Di padre in figlio: il passaggio generazionale nelle grandi famiglie del vino”. La Valpolicella è protagonista della retrospettiva “Trent’anni di Amarone d’Arte” e “Le grandi biografie del vino” di Ais Bibenda si concentrano sulle cantine Gaja, Florio, Tenuta dell’Ornellaia e Frescobaldi. Oltre al business, durante i quattro giorni di manifestazione, si fa anche cultura del vino. Ecco allora convegni e seminari, con la presentazione delle ricerche “Consumi di vino nella Gdo”, “Comportamenti d’acquisto dei consumatori allo scaffale vini del supermercato” e “Consumo del vino nel fuori casa”. Ci sono poi l’“Indagine sul passaggio generazionale nelle aziende vitivinicole” presentata da Renato Mannheimer e i primi risultati dell’inchiesta “Vino, futuri possibili-1° rapporto di filiera”, realizzata in collaborazione con il Sole24Ore. La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, approfondisce il tema del consumo “fuori casa” con due dibattiti, mentre Vinitaly si occupa di un focus sui mercati internazionali di Stati Uniti ed Asia. Alla sera invece si pensa ai wine lover con Vinitaly for you, il dopo salone serale in centro città, al Palazzo della Gran Guardia, dove degustare buoni vini con il sottofondo di musica dal vivo. Come ogni anno, infine, in contemporanea con Vinitaly si svolge Sol, il Salone internazionale dell’olio extravergine (www.solverona.com), giunto alla 18^ edizione. Tra i padiglioni spazio anche al meglio dell’agroalimentare italiano di qualità con il 6° Agrifood Club (www.agrifoodclub.com) e agli accessori e alle attrezzature per la cantina e il frantoio in mostra al 15° Enolitech, il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie (www.enolitech.com).


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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > ABOUT FAIRS

The wine-growing sector is still driving the Italian agro-foods field Exports in 2011 came to more than €4 billion and Italy confirmed its leadership on the world market with a 22% share

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hese are the facts and figures for 2011 posted by the Italian winegrowing sector despite the economic crisis. In Italy, the world of wine continues to take the lion’s share in driving the entire agro-foods field and confirming its role of leadership on international markets with a 22% market share. A result that highlights Italian excellence, not the least on the strength of an event such as Vinitaly (www. vinitaly.com), the most important International Exhibition for the wine and spirit business scheduled at the Verona Exhibition Centre Sunday 25-Wednesday 28 March 2012. The 46th edition of the exhibition - the preferential place for contacts between made in Italy products and buyers from more than one hundred countries - was presented this morning in Milan. The programme and its innovations was outlined by the President of Veronafiere, Ettore Riello, together with the CEO & Director General of VeronaFiere, Giovanni Mantovani, and the Director General for the development of agro-foods and quality of the Ministry for Agricultural, Food and Forestry Policies, Giovanni Piero Sanna. “The exhibition system is essential for the growth of Italy’s industrial policy. VeronaFiere and its events cover 45% of the agro-foods sector, where Vinitaly plays a fundamental role in promoting wine in Italy and abroad,” – said Ettore Riello Riello, President of VeronaFiere (and also President of AEFI, the Italian Association of Exhibition Centres). The 2012 edition sees increased numbers of direct exhibitors with totals well over 4,200, as well as many innovations. Beginning with the change of dates. The exhibition is now one day shorter and focused from Sunday to Wednesday rather than Thursday to Monday. This solution was implemented to optimise initiatives dedicated to meetings between exhibitors, also including for the first time those form Uzbekistan, Moldavia, Azerbaijan and Armenia, and buyers from all over the world, with more space for operators in the horeca channel and sommeliers.” The CEO & Director General of VeronaFiere,

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Giovanni Mantovani, said: “Vinitaly 2012 has a new format to ensure even more business opportunities for companies and even better international attendance, as demonstrated by openings to emerging markets and attention to the development of new sectors. In this regard, ViViT – Wines, Winegrowers and Terroirs makes its debut - the exhibition dedicated to wines from organic and biodynamic agriculture in advance of the recent EU decision to recognise organic labels as of the next harvest. Vinitaly then has an exceptional preview on Saturday 24 March in Palazzo della Ragione with Opera Wine: a grand tasting of the 100 best Italian producers representing all regions selected by Wine Spectator. This will also be the occasion for the meeting “Italian icon: from Fashion to Wine” with the participation of the President of Altagamma, Santo Versace.” Vinitaly itself hosts tastings, with Taste

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Italy now boasting the collaboration of Doctor Wine, alias Daniele Cernilli, without forgetting Tasting Ex…Press and Trendy today, Big tomorrow. Gambero Rosso presents the 375 wines winning Three Glasses awards, while Civiltà del Bere is holding a guided tasting titled “From father to son: the change of generations in the great families of wine.” Valpolicella is the protagonist of the retrospective “Thirty Years of Art Amarone”, while “The Great Biographies of Wine” by Ais Bibenda focuses on the cellars of Gaja, Florio, Tenuta dell’Ornellaia and Frescobaldi. Business over the four days of the event is equally supported by wine culture. The programme of conventions and seminars includes the presentation of research projects: “Wine consumption in largescale distribution”, “Consumer purchasing habits at supermarket wine shelves” and “Out of home wine consumption”. Not to mention the “Survey of generational changes in wine-making companies” presented by Renato Mannheimer and the initial results of the analysis titled “Wine: possible futures - 1st Sector report” developed in collaboration with Il Sole24Ore. FIPE, the Italian Public Business Federation, analyses the “out of home consumption” topic with two debates, while Vinitaly coordinates a focus on international markets in the United States and Asia. The evening, on the other hand, is for wine lovers with Vinitaly for You, the off-show evening event in the city centre (Palazzo della Gran Guardia), where fine wines can be tasted to a background of live music. As every year, lastly, Vinitaly is also flanked by Sol, the International Exhibition of extra virgin olive oil (www.sol-verona.com), now at its 18th edition. There is also space in the halls for the best Italian quality agrofoods with the 6th Agrifood Club (www. agrifoodclub.com), as well as accessories and equipment for cellars and mills on show at the 15th Enolitech, the International Exhibition of Wine-Growing and Cellar Techniques & Olive-Growing and Olive Oil Technologies (www.enolitech.com).


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Sistema di sigillatura cavi Roxtec

Cable entry seals from Roxtec

Roxtec EzEntryTM è il sistema di sigillatura cavi progettato per semplificare l’installazione nel settore OEM. Con questi passaggi per quadri e armadi, gli installatori possono sigillare cavi precablati di misure differenti in una singola apertura

Roxtec EzEntry seals are designed to simplify cable sealing in the equipment manufacturing industry. With the new seals for cabinets and enclosures, installers can seal several preterminated cables of different sizes in one single opening

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oxtec EzEntryTM protegge le apparecchiature da acqua, gas, fumo, polvere e vibrazioni. La possibilità di far passare più cavi precablati attraverso una sola apertura è una soluzione importante per l’industria. La vecchia procedura di installazione che prevedeva lo scollegamento dei connettori è sostituita da un processo più veloce e sicuro, che minimizza il tempo di messa in opera. I dispositivi di tenuta Roxtec EzEntryTM sono testati e certificati IP ed UL. Roxtec MultidiameterTM. I kit Roxtec EzEntryTM vengono forniti completi di un leggero telaio adatto a tutte le tipologie di quadri ed integra l’unità di compressione ed i moduli di sigillatura adattabili alle diverse dimensioni dei cavi. L’innovativa tecnologia Roxtec MultidiameterTM, basata su moduli con strati rimovibili, è stata progettata per sigillare più cavi in un numero minore di aperture risparmiando spazio per l’apparecchiatura. La possibilità di riaprire i passaggi per aggiungere altri cavi semplifica la manutenzione e l’upgrade degli impianti. Roxtec è leader nel mercato dei sistemi modulari di sigillatura dei passaggi di cavi e tubi. La sede è in Svezia, dove ha luogo la produzione e il coordinamento del marketing e delle vendite. Roxtec serve i suoi clienti in oltre 70 mercati attraverso 20 filiali e una fitta rete di distributori locali.

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oxtec EzEntry seals protect equipment from water, gas, smoke, dust, and vibrations. The possibility to route multiple pre-terminated cables through one opening is an important solution for the industry. The insecure installation task of cutting and re-attaching connectors is replaced by a fast and safe process, minimizing time-to-market. Roxtec EzEntry seals are tested and certified for IP and UL sealing requirements. Multidiameter by Roxtec. The Roxtec EzEntry kits consist of a light weight non-metallic frame for all cabinet constructions, an integrated compression unit and adaptable sealing modules. The Roxtec invention Multidiameter, a technical solution based on modules with removable layers, makes it easy to seal more cables of different sizes in fewer openings and gain space for more equipment. The possibility to re-open the seals to add cables simplifies maintenance and upgrading. Roxtec is the global market leader in modular-based seals for cable and pipe transits. The headquarters are situated in Sweden, where the company manufactures sealing products and coordinates sales and marketing. Roxtec services customers in more than 70 markets through 14 subsidiaries and an extensive network of local distributors.

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Preservazione delle risorse e costi minimizzati

Grazie all’adozione dei criteri di design più adatti e all’impiego dei componenti per l’automazione più avanzati, è possibile realizzare prodotti di qualità vantaggiosi per produttori, consumatori e l’ambiente

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’igiene è un tema che investe globalmente il settore dell’ingegneria di processo e sarà di attualità anche in futuro. Il miglioramento degli impianti sotto il profilo igienico con l’adozione sistematica dei criteri di progettazione igienica si riflette positivamente su tutta una serie di fattori. Naturalmente l’istanza prioritaria è quella di ridurre al minimo i rischi legati all’igiene e alla salute, con tutte le ripercussioni del caso a livello di immagine, prodotti persi e risarcimento danni. La più agevole lavabilità degli impianti comporta, però, di fatto, anche una riduzione dei costi, perché si riducono i tempi per la pulizia come pure il consumo di acqua ed energia e di detergenti e disinfettanti. Ciò si riflette sul bilancio ambientale oltre che finanziario. Fissati i criteri di massima della progettazione igienica degli impianti e perfezionata continuamente la loro applicazione, la ricerca avanza sempre più verso il particolare. Nei prossimi anni ricerche dettagliate sulla struttura superficiale dei materiali e sulla loro reazione allo sporco e ai microrganismi forniranno dati nuovi e quindi nuove strategie di pulizia. Tra queste sono da annoverare quelle contro i biofilm, finora non molto considerati, eppure portatori di conseguenze anche severe, e le strategie per l’accertamento delle condizioni igieniche e di pulizia degli impianti tramite il biomonitoraggio. L’acciaio è un materiale eccellente in quanto ad igiene e resistenza. Il suo impiego è considerato a tutt’oggi una garanzia per la lavabilità degli impianti. In seguito ai forti aumenti dei

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prezzi delle materie prime si stanno imponendo, però, nuovi materiali e rivestimenti alternativi, vantaggiosi sotto diversi aspetti. Ad esempio Bosch Rexroth per il suo riuscito sistema portavalvole CL03 ha utilizzato materie plastiche resistenti ai detergenti chimici, ottenendo un sistema con classe di protezione IP69K e direttamente integrabile negli impianti senza la mediazione di un quadro elettrico. Vengono già utilizzate finiture superficiali innovative per i motoriduttori e i componenti in versione washdown e i robot, che risultano così più economici e leggeri rispetto alle costruzioni in acciaio analoghe, grazie alla ridotta percentuale di acciaio e alla possibilità di utilizzare come substrato della finitura superficiale altri materiali. Con l’impiego di un rivestimento a due componenti i costi per il materiale di un servomotore sono riducibili del 30 per cento circa. Il rivestimento protettivo risponde ai requisiti della classe di protezione IP67 e consente il lavaggio ad acqua con soluzioni detergenti e chimiche. Questa nuova generazione di finiture superficiali robuste ed igieniche si trova ad esempio nei collaudati VLT targati Danfoss o nei robot della serie He di Stäubli. È pertanto possibile garantire anche senza acciaio una durata ed una lavabilità dei rivestimenti esterni dello stesso livello. All’interno degli impianti di processo, invece, l’acciaio per diversi motivi non è facilmente sostituibile ed è ancora l’unica soluzione realmente praticabile. Tuttavia, verranno certamente sviluppate alternative nuove a medio termine a causa dell’aumento dei prezzi dei

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materiali. Le nanoscienze, che danno nuovi stimoli alla progettazione igienica degli impianti, contribuiranno sicuramente a modificare in modo mirato le proprietà superficiali tramite le finiture più adatte. Sempre protesi verso la massima efficienza a tutti i livelli, i costruttori di impianti perfezionano continuamente la loro offerta. Sono già quasi un must le costruzioni modulari facilmente ampliabili e le soluzioni convertibili ed estensibili nonché versatili come destinazione d’uso. Valga a titolo d’esempio la versione ottimizzata del modulo Tetra Albrix per la preparazione di soluzioni zuccherine, che è sinonimo di costi ridotti, migliore ecocompatibilità e facilità di ampliamento grazie a modalità di funzionamento più efficienti e al design adottato per il modulo. Una serie di innovazioni consente di risparmiare sulla versione precedente: le imprese possono controllare permanentemente il dosaggio mediante un sofisticato dispositivo di controllo dei gradi brix richiesti e mantenere costante la temperatura ottimale per una data quantità di zucchero. Il consumo energetico quindi si riduce. Un nuovo filtro crossflow, per mezzo del quale la determinazione delle dimensioni dei cristalli di zucchero può essere eseguita dall’azienda produttrice, consente di diminuire la temperatura della soluzione, contribuendo ancora alla riduzione del consumo energetico. Rispetto alla versione precedente è stato possibile ridurre i costi per il riscaldamento del 42 per cento e i costi per il raffreddamento addirittura del 55 per cento. Il consumo elettrico, compreso il raffredda-


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mento, è di soli quattro kWh, il consumo per il riscaldamento è pari a 14,5 kWh per 1.000 litri di prodotto. Sono da tenere presenti, inoltre, il risparmio di tempo, perché il processo è più veloce, e i risparmi sulle materie prime, perché è possibile utilizzare uno zucchero a più basso costo. Il mescolatore è ampliabile in funzione delle esigenze specifiche con l’aggiunta dei moduli per la pastorizzazione e la decolorazione. L’esempio sopra riportato rende bene l’idea di alcune tendenze delle quali i costruttori si stanno occupando da parecchio tempo e che saranno importanti anche in futuro. Da una parte la concezione modulare sia degli impianti che dei componenti si fa sempre più accentuata, proprio per consentire configurazioni e ampliamenti personalizzati fino alla realizzazione di strutture globali complete. In questo modo i costi di produzione e per i pezzi di scorta si riducono a vantaggio di costruttori e clienti. Dall’altra, nonostante la tendenza a scomporre gli impianti in moduli, unità e componenti, gli effetti delle modifiche vengono considerati globalmente, con conseguenti risparmi di tempo, materie prime ed energia quantificabili in riduzioni dei costi veramente interessanti. Nell’ambito del flusso produttivo tuttavia uno dei trend più rilevanti è costituito dai sensori. La crescente integrazione dei processi e i nuovi sviluppi nel campo delle analisi on-line e in-line aprono

nuove strade alle tecnologie di misura e regolazione e all’automazione di processo. Ad esempio per la determinazione in-line dei parametri di produzione sono stati ideati metodi che vanno ben oltre il semplice rilevamento della densità, della conduttanza e dell’intorbidimento, nel senso che consentono di variare immediatamente i parametri di processo, prima ancora che si verifichino errori nei prodotti. Non è da escludere che lo sviluppo in questo campo porti all’impiego dei biosensori. Continuerà ad imporsi anche l’analisi del ciclo di vita di macchine e impianti, dall’acquisto allo smontaggio allo smaltimento, perché con questi dati gli investitori – e non solo quelli dell’industria alimentare – possono pianificare i costi da affrontare per tutta la durata degli apparecchi e degli impianti. Ciò consente, da una parte, di inquadrare la sostenibilità dell’investimento, dall’altra, una pianificazione sicura, che mette al riparo da alti costi supplementari dopo la messa in funzione. I costruttori grazie all’analisi del ciclo di vita degli impianti possono documentare validamente la convenienza a lungo termine dell’investimento per il cliente in termini di maggiore efficienza energetica e minore impiego di risorse. Lo sfruttamento efficiente di tutte le risorse: energia e materie prime, materie ausiliarie e gli stessi impianti di processo, continuerà ad essere un altro tema cardine del futuro.

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To preserve resources and minimize costs By integrating appropriate design criteria and cutting-edge automation components, operators can produce top-quality products that benefit manufacturers, consumers and the environment alike.

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ygiene will remain the overarching topic for processing facilities in the future. The systematic use of hygienic design criteria to improve plant hygiene has a positive impact on a wide range of different factors. The focus is on minimizing hygiene-related and health-related risks, which can damage a company’s image, cause product losses and lead to damage claims. Processing facilities that are easier to clean also create substantial cost savings in practice, because they can be cleaned more rapidly with the uase of less water, energy, cleaning agents and disinfectants. This not only saves money but also improves the company’s environmental performance. Now that the key hygienic design criteria for processing plants have been formulated and implemented with increasing success, researchers have begun to examine the issue in more detail. In the years ahead, close examination of the properties of material surfaces and their interaction with dirt and micro-organisms will provide new insights that will be used to create new cleaning strategies. These include strategies for combating harmful biofilms, which have been largely disregarded up until now, as well as systems for the biomonitoring of plant cleanliness and hygienic conditions. Stainless steel is an outstanding material with regard to durability and hygiene. To date, it has always been the key material for ensuring that processing facilities are easy to clean. However, alternatives are now being increasingly used for exterior surfaces, largely because of the greatly increased prices of raw materials. These alternatives consist of materials and coatings that offer a range of advantages. Bosch Rexroth, for example, is using special plastics for its successful CL03 valve terminal system. These plastics can withstand a wide variety of cleaning chemicals so that the terminal system achieves protection class IP69K, which means it can be used directly on the machinery without requiring a switching cabinet. Innovative surface coatings are already being used in washdown drives, automation components and robots. Their low percentage of stainless steel and the possibility of using other materials underneath the surface coating makes these systems less expensive and lighter than those made of stainless steel. Thus it is possible to reduce the material costs of servo motors by around 30 per cent if two-part coatings are used. The protective coat meets the IP67 protection class and enables the wet cleaning of the

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machinery with cleaning agents and chemicals. This new generation of robust, hygienic surfaces is represented by the tried and tested VLT series from Danfoss and by Stäubli’s He robot series. It allows exterior surfaces to achieve the same level of durability and cleanability as stainless steel without containing this material. Stainless steel remains the preferred material for processing plant interiors and is difficult to replace. Nevertheless, the rising cost of this material will almost certainly lead to the development of alternatives in the medium term. Nanoscience will surely contribute to the development of suitable coatings for the targeted modification of surface properties and generating new ideas for hygienic plant design. Plant manufacturers are continuously improving their products in order to approach maximum efficiency at all levels. Modular designs for flexible expansion, retooling and upgrades, as well as flexible application possibilities, are now almost mandatory features in this regard. One example of this is the optimised version of the Tetra Albrix module for dissolving sugar. Thanks to its high operating efficiency and modular design, this system cuts costs, increases environmental compatibility and simplifies upgrading. A range of innovations makes these savings possible compared to predecessor models. The module is fitted with an advanced control system for the brix setpoint value that enables companies to continuously adjust the dosage and maintain the temperature at an optimal level for the respective amount of sugar, thus reducing energy consumption. Energy consumption is also cut by a new crossflow filter, which enables the manufacturer to determine the size of the sugar crystals and minimizes the dissolution temperature. Heating costs are 42 per cent lower than those of the predecessor version, and the costs for cooling energy are even 55 per cent lower. Including the demand for cooling energy, electricity consumption amounts to only 4 kWh per 1,000 litres of the product, while the amount of heating energy needed totals 14.5 kWh per 1,000 litres. Other advantages include time savings resulting from process acceleration and reduced raw material costs due to the use of less expensive sugar. Depending on requirements, the dissolver can be modularly expanded to include a pasteuriser and a decoloriser.

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This example combines a number of trends, some of which the manufacturers of processing facilities have been addressing for a long time, but which will not become less important in the future. One of these trends is the increasingly modularised design of the facilities and the individual components, which makes it possible to customise the assembly and expansion of plants and components, as well as of complete modular systems. The resulting cost savings in production and parts stocking benefit manufacturers and customers alike. Another trend involves splitting processing facilities into modules, components and parts, but at the same time holistically examining the effects of changes so that time, raw material and energy savings can contribute to substantial cost reductions. However, one of the most important trends for the production flow involves the sensor systems. Increasing process integration and new developments in online and inline analyses open up new possibilities for measuring and controlling technology as well as for the automation of processes. For example, there are methods for the inline determination of production parameters that go far beyond simple density, guide value and opacity measurements and enable optimal processing through the immediate influencing of process parameters before any defects can occur in the product. This development will continue in the future and might eventually include the use of biosensors. Manufacturers will also increasingly examine all of the lifecycle costs of machines and plants, from their purchase all the way to their disassembly and disposal. They will do this because it enables investors (including those from outside the food industry) to plan the costs that will accrue during the system’s use. On the one hand, this enables operators to evaluate the sustainability of their investments; on the other, they can then achieve planning security that prevents high follow-up costs from arising after the system is put into operation. Thanks to this examination of lifecycle costs, the suppliers of processing facilities can convincingly demonstrate that an investment will pay off for the customer over the long run due to the system’s increased energy efficiency and reduced resource use. The efficient use of all types of resources — from energy and raw materials to additives and the processing facilities themselves — will remain a key topic in the future.


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Studio approfondito delle esigenze del cliente

Thorough analysis of customer’s requirements

RG Strumenti fornisce laboratori completi chiavi in mano, dopo aver effettuato uno studio approfondito delle esigenze del cliente

RG Strumenti can provide complete turnkey laboratories, after thorough analysis of customer’s requirements

R

A

G Strumenti si occupa della commercializzazione di strumenti e accessori per i laboratori di controllo qualità e centri di ricerca, della fornitura di attrezzature per le verifiche dei processi produttivi industriali ed infine della progettazione e della realizzazione di laboratori completi per analisi chimiche, microbiologiche e controllo degli imballaggi nel settore alimentare. In questo ambito RG Strumenti è in grado di fornire laboratori completi “chiavi in mano”. Per laboratorio “chiavi in mano” non si deve intendere, come spesso accade, una fornitura standard di arredi e strumentazione, ma il risultato di uno studio approfondito delle esigenze del cliente. La ventennale esperienza dei tecnici di RG strumenti e la realizzazione di decine di laboratori di controllo qualità in tutto il mondo, permettono di studiare al meglio con l’utilizzatore finale la soluzione più idonea alle sue esigenze. I tecnici di RG Strumenti si possono occupare del montaggio degli arredi con personale tecnico specializzato, dell’installazione e del collaudo degli apparecchi e del training applicativo sulle metodiche di analisi. Se si dispone già di un laboratorio d’analisi, RG strumenti può fornire gli apparecchi per il campionamento e controllo delle materie prime in ingresso, per le verifiche di processo durante le fasi di lavorazione e per le analisi dei prodotti finiti.

s well as marketing equipment and ancillary products for quality control laboratories and research centers, and providing control equipment for industrial production processes, RG Strumenti also designs and produces complete clinical and microbiological analysis laboratories and control of packages in the food sector. In this field of activity, RG Strumenti can provide complete turnkey laboratories, which are not mere standard supply of furnishing and equipment, but a thorough analysis of customer’s requirements instead. The twenty-year experience of RG Strumenti technicians and their making of tens of quality control laboratories the world over, have enabled to study the best customized solution together with the customer. RG Strumenti specialized technicians can see to the furnishing in the laboratory, installation, start-up of the equipment, application training on analysis methodology. If the customer has already an analysis laboratory, RG Strumenti can provide sampling and raw material control equipment, for process controls during processing stages and analysis of finished products.


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I gas tecnici in enologia: spirito di vino I progressi nell’utilizzo dei gas tecnici in enologia sono stati enormi e ormai è diffuso il loro uso nelle varie fasi della produzione del vino, letteralmente dalla vigna alla tavola

M

esser Italia, filiale italiana del Gruppo Messer, leader nella produzione e commercializzazione di gas tecnici ed industriali, ha sviluppato molteplici soluzioni per l’uso e l’ottimizzazione dei gas nelle diverse fasi della produzione dei vini e offre la propria linea di gas ed apparecchiature per enologia. I gas più impiegati in enologia possono essere suddivisi in due gruppi. Il primo gruppo comprende i gas inerti quali azoto e argon, che non reagiscono con i singoli componenti del vino. Il secondo comprende gas come ossigeno e anidride carbonica, che influenzano il carattere del vino. In particolare l’azoto è usato per la polmonazione di tini in acciaio e nelle fasi di imbottigliamento/confezionamento, l’Ossigeno per l’affinamento dei rossi di qualità e l’anidride carbonica, particolarmente indicata per il trattamento di vini rosè e bianchi, è impiegata per la termoregolazione e la protezione delle uve in vendemmia e per la macerazione carbonica in cantina. I produttori vitivinicoli possono utilizzare i gas nelle varie fasi di produzione del vino dalla vendemmia fino al prolungamento della shelflife. Ecco una panoramica: Vendemmia. Se le temperature durante la vendemmia sono superiori ai 25 gradi, c’è il pericolo che inizi una fermentazione prematura. Qui, l’uso di neve di anidride carbonica come ghiaccio secco o neve carbonica (anidride carbonica allo stato solido) offre la soluzione ideale per il raffreddamento delle uve. Infatti l’impiego di CO2 per la termoregolazione dell’uva prima della pigiadiraspatura consente di ottenere numerosi benefici,

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tra cui il controllo della temperatura dell’uva fino al trasporto in cantina, la protezione dell’acino da ossidazioni e un effetto batteriostatico su acini danneggiati veicolo di potenziali patogeni. Processo di vinificazione. La rimozione dell’ossigeno atmosferico dal mosto fornisce protezione contro l’ossidazione microbiologica e previene la fermentazione. Ciò avviene sia mettendo pellets di ghiaccio secco direttamente nella pressa o aggiungendoli al mosto preparato. Macerazione a freddo (carbonica). La tecnologia di macerazione carbonica, detta anche fermentazione aromatica, permette di ottenere l’estrazione di un vino notevolmente profumato di colore brillante, fruttato, poco

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tannico, che dev’essere bevuto giovane e non dev’essere conservato troppo a lungo. Con questo processo, i viticoltori prolungano la fermentazione attraverso le basse temperature del mosto. Al fine di prevenire l’ossidazione, trattano i grappoli con anidride carbonica prima della lavorazione. La chiarificazione del mosto. La chiarificazione dei mosti, per abbattere il tenore dei solidi sospesi ed eliminare sostanze indesiderate, ha assunto un’importanza sempre più rilevante soprattutto nella tecnologia produttiva dei vini bianchi. Una delle tecniche più moderne è rappresentata dalla flottazione. Essa, come la decantazione, sfrutta la differenza di massa volumica fra le particelle solide e il liquido che le contiene Durante questo processo, il mosto viene continuamente filtrato in un contenitore a pressione. L’artificiale diminuzione del volume delle particelle solide viene provocata con l’introduzione nel mosto di microbolle di azoto o anidride carbonica che, legandosi ai solidi sospesi, li rendono più leggeri del liquido. Dopo questa fase il mosto viene lasciato a pressione atmosferica. Questa pressione fa sì che il liquido limpido venga separato dai solidi sospesi. Conservazione. L’inertizzazione dei tini, ovvero la rimozione di ossigeno atmosferico dal liquido, permette la conservazione del vino sotto atmosfera inerte e fornisce una protezione contro l’ossidazione. L’anidride carbonica in forma di gas o di neve carbonica è utilizzata per il vino bianco. L’Azoto puro in miscela di azoto con argon viene utilizzato anche in vasche di vino non colme di vino rosso La durata della qualità organolettica del vino in tali condizioni è assai più lunga. Rinfrescare. I viticoltori utilizzano l’anidride carbonica per rinfrescare il vino. Questo crea un gusto più fresco e un aroma più fruttato. Omogeneizzazione. L’anidride carbonica viene utilizzata per la miscelazione efficace di annate differenti o di differenti tipi di vino. Questo previene l’ossidazione dei diversi vini. Imbottigliamento e gastronomia. Una speciale miscela di gas offre anche protezione contro l’ossidazione dopo che la bottiglia viene aperta. L’approccio di Messer Italia agli impieghi dei gas tecnici in enologia va al di là della singola applicazione di un gas o di una tecnologia, entrando all’interno del processo produttivo del cliente attraverso la formulazione di proposte ed offerte che vadano a migliorarne qualità e produttività.


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esser Italia, Italian branch of Messer Group, leader in production and commercialization of technical and industrial gases, has developed many solutions for the application and optimization of gases in the different wine production stages, and it offers the oenologic sector its line of gases and equipment. Wines with a fresh, fruity character are in high demand these days. Essential to their production are quick and careful wine preparation, must purification, controlled fermentation and oxidation, as well as thorough hygiene. One noticeable development in the wine technology of today is the growing interest in gas applications. The use and combination of gases depends on the character of the wine and the expectations of the consumers. Carbon dioxide is particularly suitable for the treatment of rosĂŠ and white wines. For red wines, on the other hand, nitrogen is used to a greater extent. The gases that are used in the treatment of wine can be divided into two groups. The first group includes inert gases such as nitrogen and argon. They do not react with the individual components of the wine. The second includes gases such as oxygen and carbon dioxide, which influence the character of the wine. Nitrogen and carbon dioxide are used in winery management. Both gases are used separately as well as in combination with each other. Carbon dioxide, however, dissolves much more readily in liquids than nitrogen. Wine growers can use gases in the various stages of wine production : from the

Gas: the good spirit of wine One noticeable development in the wine technology of today is the growing interest in gas applications, from the vine to the table grape harvest through to improving the shelf life. Here is an overview: Grape harvest. If temperatures during the grape harvest are over 25 degrees Celsius, there is the danger that the grapes will start to ferment prematurely. Here, the use of carbon dioxide snow offers the ideal solution for cooling the grapes. The advantage of this method compared with normal ice cooling is that there is no water formation when carbon dioxide snow melts. Wine processing. The removal of the atmospheric oxygen from the must provides microbiological protection against oxidation and prevents premature fermentation. This is done by either putting dry ice pellets directly into the press or adding them to the prepared must. Cold maceration. The technology of cold maceration facilitates an enhanced extraction of fruit aromas. With this process, the wine growers prolong fermentation through low must temperatures. In order to prevent oxidation, they treat the ripe, healthy grapes with carbon dioxide prior to processing. Must purification. Flotation technology is one of the most modern methods of must purification. During this process, the must is

continuously filtered before being mixed with nitrogen or carbon dioxide in a pressure resistant container. Finally, the must is exposed to atmospheric pressure. This pressure causes the clear liquid to be separated from the suspended solids. Storage. The inerting of tanks - the removal of atmospheric oxygen from the liquid - provides protection against oxidation. Carbon dioxide in the form of gas or snow is used for white wine. Nitrogen or a mixture of nitrogen and argon is used in red wine tanks. Freshening. Wine growers use carbon dioxide to freshen the wine. This creates a fresher taste and fruitier aroma. Homogenization. Carbon dioxide is used for the effective mixing of different vintages or types of wine. This prevents oxidation of the different wines. Bottling and gastronomy. A special gas mixture also offers oxidation protection after the bottle is opened. Messer Italy’s approach to the uses of gases in winemaking goes beyond the single application of a gas or a technology, entering into the production process of the customer through the formulation of proposals that could improve quality and productivity.


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I succhi di frutta

sono ancora

i preferiti

Nel settore bevande a base frutta si affermano le tipologie funzionali, gli smoothies e i succhi freschi

S

econdo le indicazioni estimative di Global Drinks, la produzione ed il consumo mondiale di succhi, nettari e altre bevande naturali a succo sono valutabili complessivamente per il 2010 in ca. 58,4 miliardi di litri, con un incremento di poco più del 2% rispetto al 2009. Il consumo pro-capite medio a livello mondiale si è ora portato a 8,6 litri/anno. I succhi al 100% di tenore di frutta rappresentano ancora la categoria più consumata (39,4% del totale volumi), ma subito dopo si collocano i Juice Drinks, cioè le bevande con un tenore di frutta medio-basso (dal 12 al 40%), tra le quali spiccano le nuove bevande funzionali. All’interno del settore bevande frutta, i succhi interi rappresentano la tipologia di maggior peso con oltre il 39,4% del totale (3,4 litri/ anno di pro-capite), ma con un trend di consumo più statico. Nel comparto succhi 100% si sono sviluppati con successo negli anni recenti i “succhi freschi”, ottenuti dalla

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Consumi bevande frutta del mondo CATEGORIE BEVANDE NATURALI FRUTTA

Peso 2010

Consumi (Miliardi litri)

Procapite Litri/anno

2006

2007

2008

2009

2010

SUCCHI DI FRUTTA NETTARI JUICE DRINKS

22,2 10,9 20,1

22,6 11,5 21,1

22,9 12,2 21,6

22,8 12,2 22,1

23,0 12,5 22,9

39,4% 3,4 21,4% 1,8 39,2% 3,4

TOT BEVANDE FRUTTA

53,2

55,2

56,7

57,1

58,4

100.0% 8,6

Fonte: Elaborazioni Bevitalia Beverfood su dati Global Drinks

spremitura immediata dei frutti ovvero da succhi congelati, senza far uso di concentrati. Nell’ambito delle bevande al 100% di frutta si collocano anche i c.d “smoothies” (frullati), ottenute da frutta centrifugata con una caratteristica consistenza e morbidezza, grazie alla elevata presenza di purea e pasta di frutta. Queste bevande rappresentano ormai quote significative del settore bevande alla frutta nei mercati nord-americani e stanno avendo un buon successo anche su diversi mercati nazionali europei. Il comparto nettari è minoritario con un peso del 12,5% sul totale volumi, ma sembra mostrare una dinamica di crescita più favorevole rispetto alle altre tipologie di bevande frutta. A partire dagli anni ’70 sono state sviluppate altre bevande fruttuose naturali con un contenuto inferiore al 40% di frutta (i c.d. juice drink – bibite naturali a succo). Queste bevande naturali a base frutta esprimono un consumo mondiale intorno ai 22,9

miliardi di litri, pari ad un pro-capite di oltre 3 litri/anno e, indubbiamente, hanno rubato spazio ai tradizionali succhi e nettari aventi un più alto contenuto di frutta. Tutte le tipologie di base delle bevande fruttuose possono a loro volta comprendere delle specialità funzionali (cioè arricchite con vitamine, sali, fibre, ecc), che stanno registrando una buona affermazione di consumo in tutti i principali mercati regionali. La ripartizione geografica dei consumi evidenzia un netto distacco di consumi tra le aree più ricche e quelle più povere, con un’evidente correlazione tra reddito disponibile e consumi. Le aree geografiche opulente (Nord America ed Europa Occidentale), pur rappresentando solo l’11% del totale popolazione, assorbono oltre la metà dei consumi mondiali di bevande fruttuose, con valori pro capite notevolmente più alti rispetto alle aree del terzo mondo, che, tuttavia, sono quelle con potenziali di crescita maggiori. La diffe-

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renziazione dei consumi pro-capite non dipende solo dai diversi livelli di reddito disponibile ma anche da specifiche abitudini di consumo, da verificare in correlazione con il consumo di frutta fresca. In fondo assumere succhi e nettari è un modo diverso di consumare frutta. A livello planetario emergono cinque grandi mercati nazionali (nell’ordine USA, Cina, Germania, Russia e Messico) che concentrano il 56% del totale consumi mondiali, mentre i primi 10 mercati nazionali assorbono oltre il 72% del totali consumi mondiali. Il mercato statunitense vale 13 miliardi di litri di succhi e altre bevande naturali base frutta, con un pro-capite di oltre 40 litri/anno. Segue la Cina con 11 miliardi di litri; essa è destinata a conquistare ben presto la leadership mondiale grazie ad un tasso di sviluppo più marcato rispetto agli USA. La Cina è già oggi il più grande mercato al mondo nella categoria Juice Drinks. Al terzo posto nel mondo si

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colloca la Germania, il più grande mercato europeo con 3,5 miliardi di litri. L’industria tedesca delle bevande di frutta fa riferimento ad un apparto di ben 400 aziende produttrici, con 7.500 addetti e un giro d’affari complessivo di 4 miliardi di euro. A livello di consumi pro-capite la Germania detiene il primato mondiale con ca. 43 litri/anno, seguita dagli Usa (41 litri/anno) e dal Canada (38 litri/anno). Nell’Europa dell’Est le vendite di succhi di frutta e nettari mostrano un trend più positivo rispetto a quello dei paesi europei occidentali. In quest’area spicca il mercato russo che con 2,8 miliardi di litri - occupa la quarta posizione nella top ten dei mercati nazionali ed esprime un consumo pro-capite (20 litri/ anno) in linea con la media dei paesi dell’Europa occidentale. Il settore dei succhi e bevande base frutta presenta ancora oggi una situazione di

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grande dispersione produttiva. L’inserimento nel settore delle grandi compagnie del beverage analcolico e lo sviluppo internazionale di alcuni grandi gruppi di origine agro-industriale ha innescato in epoche più recenti anche in questo settore un certo processo di concentrazione. Tra le compagnie che hanno approcciato il mercato dei succhi in chiave globale, ci sono innanzitutto le due potenti multinazionali americane Coca-Cola (marche Minute Main, Cappy, Juogs del Valle, i succhi della russa Multon e altre ancora) e Pepsico (marche Tropicana, Dole, Naked Juice, i succhi della russa Lebedyansky e altri ancora), però con quote globali molto più basse rispetto a quelle detenute nel settore delle bibite carbonate. Le due compagnie americane assorbono grosso modo poco più di un quinto del totale mercato mondiale. Nell’area europea emergono alcuni grandi

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gruppi operanti su più mercati con storiche tradizioni nell’agro-alimentare: la tedesca R. WILD (con la marca Capri Sun®), la tedesca Heckes Granini (con i marchi Granini, Hohes, Joker e altri), l’italiana Conserve Italia (Yoga, Derby, Valfrutta, Juver), l’austriaca Rauch, la polacca Maspes Wadowice Poi ci sono alcuni grandi produttori (come il gruppo Gerber Emig ed il gruppo Refresco) specializzati nella produzione delle private label delle catene della grande distribuzione; in realtà le Marche Commerciali nel settore delle bevande di frutta assorbo quote notevoli delle vendite nel retail moderno: dal 30 al 60% a seconda dei Paesi. Con riferimento al mercato italiano, per il 2010 è possibile stimare un consumo totale intorno agli 880 milioni di litri, in leggera diminuzione rispetto al 2009, con un consumo pro-capite che rimane ancora intorno ai 15 litri/anno. Il valore di mercato dovrebbe superare il miliardo di euro. I succhi 100%, introdotti a partire dagli anni ’80, rappresentano una parte minoritaria (appena il 16%) del totale bevande frutta, mentre in quasi tutti gli altri paesi dell’Europa Occidentale sono la categoria di prodotti più consumata. Ed è proprio in questo comparto che l’Italia si mostra gravemente deficitaria rispetto agli altri Paesi. Nell’area delle bevande frutta al 100% si stanno ora inserendo i nuovi smoothies (frullati), anche se per ora questa categoria di prodotto rappresenta ancora una nicchia di mercato, pur con valori unitari molto più alti delle altre bevande a base frutta. Sul mercato italiano dominano invece le bevande a media e a medio-bassa fruttosità; essi rappresentano l’84% del totale consumi, di cui poco meno metà sono nettari e poco più della metà sono bevande naturali a più ridotto tenore di frutta. Tra i nettari prevalgono quelli polposi con purea di frutta. Ma la categoria che è maggiormente cresciuta è quella delle altre bevande naturali a base frutta con una struttura più limpida e con differenti contenuti di frutta compresi tra il 12 e il 40 per cento. In quest’ambito vanno comprese anche le versioni arricchite con vitamine, sali e fibre e tutte le altre bevande a base frutta con ricettazioni particolari, tese a dare al prodotto un contenuto più funzionale. In realtà sono proprio queste tipologie di bevande che hanno trainato i consumi di questa categoria. Le aziende che producono e/o distribuiscono succhi e bevande alla frutta in Italia sono una sessantina; alcune molto piccole (come i produttori di succhi di mele dell’Alto Adige o le aziende agricole specializzate nei nettari biologici). La produzione nazionale è alimentata da pochi grandi produttori: Conserve Italia, Parmalat, Zuegg, La Doria, Fruttagel, ecc. Un quarto delle vendite fa, invece, riferimento a importazioni dall’estero, soprattutto l’Austria, da cui provengono i tre più importanti operatori: Rauch, Pfanner e Pago. Ma nel settore hanno cominciato ad operare anche alcuni produttori tradizionali di bibite come, San Benedetto, Coca-Cola, PepsiCo e Spumador.


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Fruit juices

are still our

favourites Functional fruit juices, smoothies and fresh juices established in the fruit-based soft drinks sector

A

ccording to estimates by Global Drinks, in 2010 overall world production and consumption of fruit juices, nectars and other natural juice drinks amount to around 58.4 billion litres, an increase of 2% compared to 2009. Average world consumption per head now stands at 8.6 litres/year. 100% fruit juices are still the category with the highest consumption percentage (39.4% of the total volumes), followed closely by Juice Drinks, that is drinks with a medium-low fruit content (from 12 to 40%), among which the new functional drinks feature prominently. In the fruit drinks sector, 100% fruit juices account for the highest consumption percentage at over 39,4% of the total (3.4 litres/year per head), yet with a more static consumption trend. Over recent years, in the 100% fruit juice segment “fresh juices” obtained from freshly squeezed fruits or rather from frozen juices without using concentrates have been successfully developed. Other drinks in this segment include the so-called “smoothies” (“liquidised

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fruit drinks”) obtained from liquidised fruit with a characteristic consistency and softness thanks to the high content or fruit puree and pulp. These drinks now command significant shares of the fruit drinks sector on North American markets and are enjoying quite a success on various national European markets too. The nectars segment is a minority segment accounting for 12.5% of the total volume, yet it seems to show more interesting growth than other types of fruit drinks. From the 70s other natural fruity drinks have been developed with a fruit content of less than 40% (the so-called juice drinks – natural juice drinks). World consumption of these natural fruit-based drinks is around 22.9 billion litres, that is consumption per head of over 3 litres/ year and they have undoubtedly taken over market share from the traditional juices and nectars with a higher fruit content. All the basic types of fruity drinks may in turn include special functional drinks (that is drinks enriched with vitamins, salts, fibres, etc.) that are recording good consumption levels in all the main regional markets. The geographical distribution of consumption shows a clear difference between richer and poorer areas, with an obvious connection between available income and consumption. The rich areas (North America and Western

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Consumption of fruit drinks in the world CATEGORIES OF NATURAL FRUIT DRINKS

Percentage 2010

Consumption (billions of litres)

Per head Litres/year

2006

2007

2008

2009

2010

FRUIT JUICES NECTAR JUICE DRINKS

22,2 10,9 20,1

22,6 11,5 21,1

22,9 12,2 21,6

22,8 12,2 22,1

23,0 12,5 22,9

39,4% 3,4 21,4% 1,8 39,2% 3,4

TOT FRUIT DRINKS

53,2

55,2

56,7

57,1

58,4

100.0% 8,6

SOURCE: Bevitalia Beverfood processing of Global Drinks data

Europe) represent only 11% of the total population yet they absorb over half of world consumption of fruit drinks with consumption per head much higher than areas in the third world which do however have greater growth potential. The difference in consumption per head does not only depend on the various levels of available income but also on specific consumption habits that should be considered in relation to the consumption of fresh fruit. In the end drinking juices and nectars is a different way of consuming fruit. There are five large national markets throughout the world (in order: USA, China, Germany, Russia and Mexico) where 56% of total world consumption is concentrated, while the top 10 national markets absorb over 72% of total world consumption. The US market absorbs 13 billion litres of juices and other natural fruit-based drinks with consumption per head at over 40 litres/year. China follows with 11 billion litres and is likely to take over the world leadership very soon considering the livelier growth trend compared to the USA. China is already the largest market in the world in the Juice Drinks category. In third place on the world tables is Germany, the largest European market with 3.5 billion litres. The German fruit drinks industry comprises 400 producer companies, a workforce of 7,500 and an overall turnover of 4 billion Euros. In terms of consumption per head Germany holds the world leadership with approximately 43 litres/year, followed by the USA (41 litres/ year) and Canada (38 litres/year). In Eastern Europe the sales of fruit juices and nectars show a more positive trend than in Western European countries. The most prominent market in Eastern Europe is Russia which, with 2.8 billion litres, occupies fourth position in the top ten of national markets with consumption per head (20 litres/year) in line

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with the average of Western European countries. Still today production in the fruit-based drinks sector is very fragmented. Recently, however, the penetration of the large soft drinks companies and the international development of certain large industrial groups have initiated a certain concentration process here too. Companies that have entered the juices market on a global level include above all the two powerful American multinationals CocaCola (with the labels Minute Maid, Cappy, Juogs del Valle, the juices of the Russian Multon and others) and Pepsico (with the labels Tropicana, Dole, Naked Juice, the juices of the Russian Lebedyansky and others), yet with much lower global shares than in the carbonated drinks segment. The two US companies absorb more or less just over one fifth of the total world market. In the European area there are some large groups operating on various markets with longseated traditions in food processing: the German R. WILD (with the label Capri Sun速), the German Heckes Granini (with the labels Granini, Hohes, Joker and others), the Italian Conserve Italia (Yoga, Derby, Valfrutta, and Juver), the Austrian Rauch, the Polish Maspes Wadowice. Then there are some large producers (such as the Gerber Emig group and the Refresco group) specialised in the production of private labels for the large retail chains. In actual fact the Commercial Labels in the fruit drinks sector absorb significant shares of sales in modern retail: from 30 to 60% depending on the country. As regards the Italian market, the total consumption for 2010 can be estimated at around 880 million litres which is slightly lower than in 2009 with consumption per head still at around 15 litres/year. The market value is probably over one billion Euro. 100% fruit juices, introduced in the 80s, represent a

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small percentage (just 16%) of total fruit drinks, whereas they are the category with the highest consumption figures in all the other Western European countries. And it is in fact in this sector where Italy greatly falls behind the other countries. The new smoothies (liquidized fruit drinks) are only just entering the 100% fruit drinks market and this category of products is still a niche market even though its unit values are much higher than for other fruit-based drinks. The Italian market is dominated by drinks with a middle-low fruit content which account for 84% of total consumption, including just under 50% of nectars and just over 50% of natural drinks with a lower fruit content. The most popular nectars are the pulpy ones with fruit puree. Yet the category which has grown the most is the one comprising of other natural fruit-based drinks with a clearer structure and a varying fruit content between 12 and 40 per cent. This category also includes drinks enriched with vitamins, salts and fibres and other fruit-based drinks with special recipes designed to give the product a more functional content. In actual fact it is this kind of drinks that have driven consumption in this category. There are about sixty companies producing and/or distributing juices and fruit drinks in Italy. Some are very small (like the producers of apple juices in Alto Adige and the agricultural companies specialized in organic nectars. National production counts very few large producers: Conserve Italia, Parmalat, Zuegg, La Doria, Fruttagel, etc. A quarter of sales is of imported products, especially from Austria which comprises the three important operators: Rauch, Pfanner and Pago. However, certain traditional drinks producers such as San Benedetto, Coca-Cola, PepsiCo and Spumador have also started to operate in Italy too.


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Olio extravergine di oliva, un gusto tutto italiano L’olio nella cultura italiana ha sempre avuto un significato molto importante

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’olio toscano è così leggero e fragrante che, nella tradizione alimentare di questa regione, si usa anche per i dolci: il più famoso fra tutti è “il Castagnaccio” nel quale l’impiego dell’olio è fondamentale per mantenere morbido il dolce e garantire la croccantezza della superficie. L’olio nella cultura italiana ha sempre avuto un significato molto importante, non solo condimento fondamentale in tutte le preparazioni delle nostre cucine ma anche alimento di alto valore economico utilizzato nei periodi di economia di scambio. Così importante da arrivare a coinvolgere anche la sfera religiosa dove l’olio segna i momenti fondamentali della nostra vita.

Anticamente la parola “olio” identificava unicamente l’olio di oliva, poi col passare dei secoli ha ampliato il proprio significato fino ad includere anche altri tipi di condimento; negli ultimi anni però si è assistito a una rivalutazione di questo prezioso prodotto, in particolare nei suoi usi in cucina. In Italia, seppure sono le regioni del Sud a giocare la parte da leone nella produzione, l’olio toscano è molto apprezzato perché, come nessun altro accomuna la leggerezza a un gusto ricco e corposo al palato. L’olio di Fattoria Dianella Fucini, in particolare, è un IGT ottenuto da olivi secolari, è un blend di diverse tipologie di frutti (prevalentemente frantoiane e pendoline). Le olive vengono raccolte a mano e frante a freddo nell’arco delle 24 ore. Questo fa si che non solo l’olio conservi tutte le sue proprietà organolettiche, ma anche esprima, ancora dopo mesi, uno spiccato sentore di carciofo. Il suo grado di acidità è massimo 0,15%. Un prodotto così prezioso da diventare un’idea regalo, grazie anche a una confezione originale ed elegante.

Extra virgin olive oil, all-Italian taste In Italian culture, oil has always had a very important role

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uscan oil is that light and fragrant that can be used also for making cakes, as the Tuscan tradition says, and the most important of which is certainly “Castagnaccio”, where oil is a fundamental ingredient to keep the cake smooth and guarantee crunchy surface. In Italian culture, oil has always been very

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important, not only as a dressing in all our tables, but also as a nutrient with high economic value used in exchange economies. As much important as to involve also the religious concern, where oil marks the most important steps of our life. In ancient times, the word “oil” was only for olive oil, but later on its meaning also involved other kind of dressing. In more recent time, oil has been remarkably reconsidered, in particular its importance in the kitchen. In Italy although Southern regions take the lion’s share, Tuscan oil is very much appreciated for its unique lightness, and rich and full bodied taste to the palate. Fattoria Daniella Fucini produces an RGI oil produced with century-old olives; it is a blend of different types of fruits. Olives are picked by hand and pressed cold during the first 24 hours after the picking. This way not only does the oil preserve all its organoleptic properties, but it also expresses certain artichoke flavor after several months. Its acidity level is 0,15% max. Such a precious product cannot but be a present, also thanks to its original and fine package.


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Giunti a soffietto torsionalmente rigidi e flessibili, in miniatura L’elevata rigidità torsionale permette infatti una trasmissione della coppia precisa e priva di gioco angolare in quanto la struttura del giunto non si deforma

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a serie di giunti a soffietto in miniatura “MK” della ditta R+W è stata sviluppata per seguire le sempre più esigenti specifiche tecniche del mercato dell’automazione industriale. Il giunto è composto dai mozzi per il calettamento sugli alberi da collegare e dal soffietto, che assolve il compito di elemento centrale di compensazione. Il materiale di fabbricazione dei mozzi è l’alluminio, mentre il soffietto è in acciaio inox ad alta flessibilità. Su richiesta è possibile prevedere la fornitura di giunti interamente costruiti in acciaio inox. Il giunto a soffietto è la soluzione per il collegamento di alberi in rotazione, in grado di garantire il più alto valore di rigidità torsionale. L’elevata rigidità torsionale permette infatti una trasmissione della coppia precisa e priva di gioco angolare in quanto la struttura del giunto non si deforma, anche in presenza di forti sollecitazioni torsionali. Eventuali disallineamenti degli alberi da collegare, in direzione assiale, angolare o laterale, vengono efficacemente compensati dal soffietto metallico che inoltre consente al

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giunto un buon livello di flessibilità laterale. L’elasticità laterale, permette al giunto di generare forze di reazione molto basse, salvaguardando così la durata degli altri componenti della trasmissione. Questo fattore riveste una notevole importanza nelle applicazioni ad alta dinamica e velocità. Allungando e accorciando il soffietto è inoltre possibile aumentare e diminuire la rigidità torsionale del giunto e la sua capacità di compensare i disallineamenti degli alberi. Il peso ridotto e il conseguente basso valore di momento di inerzia di massa è un ulteriore vantaggio offerto da questa serie di giunti. Nella versione con equilibratura di precisione sono raggiungibili velocità di rotazione fino a 90.000 giri/min. Queste caratteristiche permettono al giunto di garantire una trasmissione bilanciata riducendo al minimo la possibilità di generare oscillazioni e vibrazioni. All’interno della gamma dei giunti a soffietto R+W, il progettista potrà trovare una vasta scelta di soluzioni per il calettamento del giunto sugli alberi, associate alla possibilità di

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ottimizzare procedure e tempi di montaggio del giunto stesso, come ad esempio la versione scomponibile con innesto conico frontale. L’alto livello di personalizzazione del prodotto in termini di fissaggio sugli alberi, montaggio e gestione dei parametri più importanti quali rigidità torsionale e compensazione dei disallineamenti, permettono al giunto a soffietto serie MK di essere una soluzione tecnicamente ed economicamente adeguata per le piccole motorizzazioni, per il collegamento al motore di strumenti per la retroazione e il controllo. Completano la gamma MK, la serie BK per coppie più elevate, le versioni con allunga per collegamenti di alberi molto distanti tra loro serie ZA-ZAE e la serie SK che integra nel giunto anche la funzione di limitazione meccanica della coppia. Quest’ultima è molto utile, in caso si vogliano preservare i componenti della trasmissione da eventuali sovraccarichi di coppia ed evitando così, lunghi e costosi tempi di fermo per la macchina.


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Torsionally rigid and flexible miniature bellow couplings Hight torsion rigidity grants accurate transmission and no angular backlash since the coupling never changes its shape

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he MK series of bellows couplings proposed by the company R+W has been developed as to meet the increasingly demanding technical requirements of industrial automation market. The coupling is composed of the clamping hubs on the shafts to be connected and a bellow, for central compensation. The hubs are in aluminum, the bellow is in highly flexible stainless steel and upon request the coupling can be built in stainless steel. The bellow coupling is the right solution to connect rotating shafts able to guarantee the highest torsion rigidity, which grants accurate transmission and no angular backlash since the coupling does not lose its shape even under high torsion stress. Any misalignments between the shafts to be connected, be it axial, angular or lateral, are easily compensated by a metal bellow, which on the other hand gives the coupling a good side flexibility. Side elasticity enables the coupling to generate very low reaction force, so protecting the durability of other transmission components. This feature has remarkable importance in high-dynamics and speed applications. By extending and shortening the bellow is possible to increase or decrease its torsion rigidity and its capacity to compensate any misalignment on the shafts. More compact and low moment of inertia are further benefits offered by this line of couplings. In the version with accuracy balancing it is possible to reach rotation speed of up to 90,000 revolutions/min. These features enable the coupling to guarantee balanced transmission, reducing oscillations and vibrations down to the minimum. The R+W series of bellow couplings offers a broad choice of clamping solutions for the hubs on the shafts, solutions to optimize the installation procedure and time of the coupling, such as the modular version with conic frontal coupling. This solutions offers high customization in terms of clamping on the shafts, installation and management of the most relevant parameters such as torsion rigidity and compensation of misalignments, which enables the MK series of bellow couplings to be a technological and economical solution for small motorization, connection of engine with retrofit and control equipment. The MK series includes also the BK series for higher couplings with extensions for very distant shafts, and the ZA-ZAE and SK line to provide the coupling with torque limiter function. The latter is very useful when we intend to protect transmission components from any kind of coupling overload and so avoid long and expensive downtimes.

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Etichette sostenibili: un’opportunità da non perdere!

Il Congresso FINAT e il Concorso 2012 dedicato alle etichette si terranno presso l’hotel Hilton di Atene, dal 6 al 9 giugno 2012

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INAT, l’associazione mondiale dei produttori di etichette autoadesive e di prodotti correlati, ha presentato i dettagli relative alle modalità d’iscrizione all’edizione annuale del concorso internazionale per produttori di etichette e il programma provvisorio del congresso annuale che si terrà presso l’hotel Hilton di Atene, in Grecia, dal 6 al 9 giugno 2012. In occasione del Convegno FINAT annuncerà il vincitore del concorso per la creazione del logo del congresso dell’edizione di quest’anno. Ecco lo slogan del congresso 2012: Etichette sostenibili: un’opportunità da non perdere! “Nella società odierna, le aziende stanno adottando sempre più un approccio aziendale che va oltre il profitto aziendale”, spiega Kurt Walker, presidente FINAT. “Sta aumentando la consapevolezza del fatto che l’ottimizzazione dei profitti a breve termine non può essere raggiunta senza considerare la responsabilità dell’azienda nei confronti dell’ambiente, della comunità in cui opera e dei propri dipendenti. L’imprenditorialità sostenibile punta all’ottimizzazione del valore PPP: Persone, Pianeta e Profitto. In base a questa filoso-

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fia, il raggio d’azione dell’imprenditorialità si espande dal “qui e ora” al “là e dopo”. E per questo motivo che all’insegna dello slogan “Etichette sostenibili: un’opportunità da non perdere!”, il congresso di quest’anno desidera analizzare nello specifico i diversi aspetti associati al concetto di “sostenibilità” per il settore delle etichette. Verrà evidenziato il punto di vista di uno dei clienti leader del nostro settore, e si dimostrerà in che modo integrare l’aspetto economico ed ecologico durante la progettazione di imballaggi ed etichette, dando l’opportunità di condividere e discutere delle esperienze migliori con i leader del settore e gli impren-

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ditori nelle varie aree della sostenibilità aziendale. Inoltre, il congresso presenterà nuove idee nate dall’esperienza Live8 (Live Aid) e presenterà le previsioni del nostro futuro comune elaborate da un noto futurologo. Verrà data inoltre ai partecipanti la possibilità di scoprire direttamente le ultime tendenze e i più recenti sviluppi che interessano il settore europeo delle etichette autoadesive. Il programma completo verrà reso noto a breve. Il concorso per etichette FINAT premia i risultati in termini di impatto dell’uso finale/ marketing, della qualità della stampa e della trasformazione. I premi verranno assegnati ai vincitori nel corso del congresso FINAT ad Atene. Il concorso di quest’anno separerà la categoria delle etichette per vino da tutte le altre, indipendentemente dal processo di stampa impiegato. Ciò significa che saranno presenti tre categorie per le bevande e una categoria per i prodotti alimentari. Questa suddivisione deriva dal fatto che le etichette per il vino sono solitamente molto belle dal punto di vista estetico ed estremamente decorative, infatti la qualità del disegno e della stampa è considerevolmente migliorata nel corso degli


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anni. L’obiettivo è quello di offrire ad altre categorie maggiori opportunità di aggiudicarsi un premio. Tale principio è stato applicato anche ai prodotti cosmetici, per cui tutte le etichette di cosmetici verranno immesse nella stessa categoria indipendentemente dal processo di stampa impiegato, dando in tal modo maggiore spazio alle etichette partecipanti nella categoria farmaceutica e in quelle correlate. Negli ultimi anni il concorso FINAT ha registrato un considerevole aumento nel numero totale di partecipazioni, con cifre che hanno raggiunto circa le 300 iscrizioni, di cui quasi due terzi appartenenti al gruppo marketing/uso finale. Nel 2010 un’etichetta della categoria vino/ alcolici ha vinto il premio come migliore etichetta e altre etichette di vini si sono aggiudicate numerosi premi per il processo di stampa. Nel 2011, un’etichetta per vino si è aggiudicata nuovamente il premio come migliore etichetta e a un’altra è andato il premio della giuria. In entrambi i concorsi le etichette per vino e bevande si sono aggiudicate anche il premio per la categoria Serie di etichette. Ovviamente, le etichette per vino non verranno escluse dall’eventuale vincita del premio finale, ma

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la nuova classificazione porterà a un maggiore equilibrio all’interno della competizione. Quasi senza dubbio le etichette di vini e alcolici saranno presenti ai primi posti delle classifiche anche nell’edizione di quest’anno. Si è registrata una tendenza significativa per le etichette di prodotti alimentari: rappresentare con immagini realistiche i prodotti. Ciò è dovuto in parte ai proprietari dei marchi che richiedono una maggiore differenziazione dei loro prodotti sugli scaffali dei supermercati. È stato dimostrato che imballaggi e etichette dall’aspetto realistico posizionati al livello dello sguardo del consumatore possono portare a un incremento delle vendite fino del 10%. Lo stesso studio ha evidenziato che la maggior parte degli uomini acquista il vino più per il design che per il prezzo, mentre le donne tendono ad acquistare soprattutto in base al prezzo e in secondo luogo per il design. Concorso per la creazione del logo del congresso FINAT: il vincitore è… Al fine di sostenere la prossima generazione di disegnatori grafici, FINAT ha organizzato nel corso degli ultimi quattro anni un concorso per la creazione del logo del congresso. Diversi istituti e università del

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paese ospitante, la Grecia, sono stati invitati a presentare progetti elaborati dai propri studenti sul tema “Etichette sostenibili: un’opportunità da non perdere!”. Sono stati ricevuti oltre 120 progetti provenienti da due istituti, il Vakalo Art & Design College e l’Akto College, entrambi con sede ad Atene. Il livello medio dei progetti partecipanti si è rivelato molto alto ed è quindi di buon auspicio per il futuro del settore della progettazione grafica, in particolare in Grecia. È stato molto difficile prendere una decisione poiché molti dei partecipanti hanno presentato delle idee molto originali nei loro progetti. Il premio finale è stato assegnato a Georgios Kranikas del Vakalo Art and Design College. Nella sua creazione ha presentato un’immagine monocromatica molto semplice rappresentante l’elemento decorativo della greca, motivo ricorrente sulle pareti degli antichi edifici greci. La sua idea era quella di rappresentare in modo stilizzato due mani intrecciate che lavorano assieme, per sottolineare il carattere internazionale e multiculturale del congresso FINAT. I giudici sono rimasti colpiti dalla semplicità del progetto, realizzato utilizzando un unico colore e dall’idea che sta dietro all‘immagine.

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Sustainable labelling, now is your chance! FINAT Congress and Label Competition 2012 will take place in the Hilton Hotel in Athens, Greece from 6-9 June 2012

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INAT, the world-wide association for the self-adhesive labels and related products, introduces the entry and participation details of its annual international labelling competition and the provisional programme of its congress which will take place in the Hilton Hotel in Athens, Greece from 6-9 June 2012. FINAT also reveals the winner of the congress logo contest of this year’s edition. Congress 2012 Theme: Sustainable labelling – now is your chance! “In today’s developed society, businesses are increasingly embracing a corporate approach that goes beyond the single dimension of company profit,” says Kurt Walker, FINAT President. “Awareness is growing that short-term profit maximization cannot be achieved without taking into account a company’s corporate responsibility towards the environment, the community in which it is operating and the people it employs. ‘Sustainable entrepreneurship’ is aimed at maximising ‘PPP Value’: People, Planet and Profit. In this concept, the scope of entrepreneurship is broadened from the ‘here and now’ to the ‘there and then’.” That is why under the title ‘Sustainable labelling - now is your chance!’, this year’s congress takes a specific look at the various aspects associated with the buzzword ‘sustainability’ for the labelling industry. It will highlight the perspective from one of the leading customers of our industry, demonstrate how to combine economy and ecology when designing packaging and labels, and allow the opportunity to share and discuss best practice with industry leaders and entrepreneurs in different areas of corporate sustainability. In addition the congress will bring inspiration from the Live8 (Live Aid) experience and will present an outlook into our common future from a leading futurologist. And it will give participants a firsthand opportunity to learn about the latest trends and developments affecting the European self-adhesive label industry. The full programme will be released in due course.

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The FINAT label competition recognises and rewards achievements in terms of both end use/marketing impact and print and converting quality. The awards will be presented to the winners during FINAT’s Congress in Athens. This year the competition is separating all wine labels from the mainstream categories irrespective of printing process used. This means that there are three drinks categories and one food category. This trial has been prompted because wine labels by their very nature are usually aesthetically pleasing and very decorative and the quality of design and printing quality has improved considerably over the years. The intention is to allow other end use categories to have a greater chance of winning an award. This principle has also been applied to the cosmetic entries where all cosmetic labels will be entered in the cosmetic category irrespective of printing process used allowing more scope for labels entered in the pharmaceutical and other related categories. In recent years the FINAT awards competition has seen a considerable increase in the total number of entries with the figures hovering around the 300 mark with almost two thirds of the entries to be found in the Marketing/End Use Group. In the 2010 competition a label from the Wine/Spirits category won best in show with wine labels taking several of the printing process awards. Again in 2011 a wine label won best in show and another was awarded the jury prize. In both competitions wine and drinks labels also

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won the Sets of Labels category. Of course wine labels will not be excluded from winning the ultimate award but the new classification will level the playing field somewhat. Almost certainly we will see the wines and spirits label up in the top awards again in this year’s competition. There has been a significant trend in food labels to more realistic illustrations of food products. This is driven to some extent by the brand owners demanding more differentiation of their products on the supermarket shelves. It has been proven that realistic looking packaging and labels placed at consumer eye level increases sales by up to 10%. The same research indicated that more men buy wine by design than price. Whereas women tend to purchase based initially on price and secondly by design. FINAT Congress Logo Contest: and the Winner is ... In order to encourage the next generation of graphic designers, FINAT has for the past four years organised a congress logo competition. Several colleges and universities from the host country Greece were invited to submit entries from their students on the theme ‘Sustainable Labelling - now is your chance’. More than 120 entries were received from 2 teaching establishments. The Vakalo Art & Design College and the Akto College both located in Athens. The standard of entries was very high and bodes well for the future of the graphic design industry especially in Greece. It was very difficult to make the final decision as many of the entries showed some really original ideas in their designs. The final award was made to Georgios Karanikas from the Vakalo Art and Design college. He produced a very simple one colour design depicting the meander, a design often seen round the walls of ancient Greek buildings. His idea was to show, in a stylised way, two hands interlinking and collaborating together illustrating the international, multicultural character of the FINAT Congress. The judges were impressed by the simplicity of design using only one colour and the concept behind the design.


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mistatore automatico atto a dividere in una a più file bottiglie in vetro o plastica di qualsiasi forma e dimensione, bricks, sacchetti sottovuoto e non sottovuoto, astucci, cluster e altro. Lo smistatore automatico lavora a una velocità massima di 60.000 pezzi/ora. La peculiarità di questo nuovo divisore è quella di poter distribuire sequenze uniformi di unità di prodotto anche sulle file esterne. Questo permette di avere sempre una quantità di pezzi uguale ed un costante livello di riempimento per ogni fila. Un sistema (brevettato) aggiunge sicurezza e precisione alle alte velocità durante la deviazione di prodotti particolarmente instabili.

Cosmopack si è costituita nel 1998 dall’unione di professionisti e tecnici altamente qualificati provenienti da alcune tra le più note aziende produttrici di macchine automatiche del bolognese. L’esperienza più che ventennale e l’alta professionalità dei progettisti e tecnici Comopack ha permesso all’azienda di meritare in breve tempo la fiducia dei suoi clienti. Cosmopack dispone di un ampio magazzino ricambi e di personale specializzato per interventi tecnici esterni in post-vendita. L’Ufficio Tecnico è a disposizione per l’elaborazione di soluzioni ed accorgimenti utili all’incremento del potenziale produttivo delle linee di confezionamento.

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utomatic sorter adapted to divide from one to multiple files, glass bottles or plastic of any shape and size, bricks, bags, vacuum bags, pockets, clusters and more. The automatic sorter runs at a maximum speed of 60,000 pieces/hour. The peculiarity of this new divider is the capacity of distributing uniform sequences of units of product, also on the outer rows. This allows to have always an equal number of pieces and a constant level of coverage for each row. A (patented) system adds safety and precision to high speed during the deviation of particularly unstable products. Cosmopack was established in 1998 by a

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team of professional people and highly qualified engineers coming from some of the most renowned automatic machine manufacturers of the district of Bologna. Over twenty years of experience and the excellent qualification of Cosmopack designers and technicians have allowed the company to gain the trust and appreciation of its customers. Cosmopack can count on a warehouse with a wide selection of spare parts, as well as technical personnel for after-sales support. The Technical Department is at your disposal for customised solutions, which can increase the production potential of your packaging lines.


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Leadership eccezionale L’azienda di Vinadio ha continuato a crescere chiudendo il 2011 con un fatturato di circa 200 milioni di euro

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nche nel 2011 l’azienda Acqua Sant’Anna Fonti di Vinadio ha registrato un importante dato di crescita globale che ha portato a chiudere l’anno con un fatturato di circa 200 milioni di euro, segnando un + 11% rispetto al 2010. Nel 2011 il mercato acque minerali ha attraversato, come molti altri settori, una congiuntura negativa. I dati aggiornati a fine dicembre evidenziavano una situazione pressoché immobile se non in decremento. Acqua Sant’Anna invece ha continuato a guadagnare punti rafforzando la sua posizione di leader assoluto del settore. Anche i dati aggiornati a fine gennaio 2012 confermano il trend di crescita dell’azienda piemontese, che sta consolidando la sua posizione di leadership rispetto ai competitors, con una quota a volume di 11,1% e a valore di 12,4%. Questi risultati testimoniano come il mercato risponda bene alla politica di un’azienda che dal 1996, anno della fondazione, si è sempre rivolta ai consumatori su solide basi di fiducia e trasparenza, proponendo un marchio dalla qualità riconosciuta del prodotto e che sta puntando fortemente su una svolta ecosostenibile dei consumi, coinvolgendo i consumatori

nell’impegno verso l’ambiente. I dati di crescita della marca Sant’Anna evidenziano il dinamismo dell’azienda Fonti di Vinadio su tutte le sue referenze, dal best seller Acqua Sant’Anna naturale da 1.5lt all’innovativa Sant’Anna Bio Bottle, che si è ormai assestata su oltre 5 milioni di pezzi venduti ogni mese, con un trend di crescita delle vendite ormai costante. Per la crescita futura, il business plan di Acqua Sant’Anna continua a puntare molto su questo innovativo prodotto, Sant’Anna Bio Bottle, la prima bottiglia di acqua minerale al mondo che, anziché essere prodotta dal petrolio come le più comuni bottiglie di plastica in commercio. Circa 200 milioni di Euro di fatturato. Circa 800 milioni di bottiglie vendute ogni anno. 60 mila metri quadri di stabilimento con un impianto produttivo tra i più all’avanguardia a livello mondiale e una gestione totalmente automatizzata. 400 km di tubazioni in acciaio inox per incanalare le acque, 11 serbatoi da 1milione di metri cubi per raccogliere le acque, 10 linee di produzione. Sono questi i numeri da capogiro che fanno di questa azienda un caso eccellente del made in Italy di successo.

Exceptional leadership The company of Vinadio constantly grew during 2011 and closed the year chalking up a turnover of about 200 million euro

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gain in 2011 the company Acqua Sant’Anna Fonti di Vinadio recorded a relevant overall growth and closed the year with a turnover of some 200 million euro, growing by 11% on 2010. In 2011 the mineral water market had a rather negative economic situation, like many other sectors, and the figures at the end of December stressed out overall certain standstill if not real decrease. In this framework and against the general trend, Acqua Sant’Anna grew constantly and cemented its sector leadership and the data updated in late January 2012 confirms this growth rate of the Piedmont company, which has been strengthening its market position on the competitors, with a volume

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share of 11,1% and value share of 12,4%. This result evidences how the market is responding positively to the company’s policy, consumer-oriented since 1996, the year of its foundation, and ground on sound trust and transparency; the company proposes a brand of broadly recognized quality that has been committed to eco-sustainable consumption, by involving consumers in the respect of the environment. The growth rate of Sant’Anna brand highlight Fondi di Vinadio’s dynamism encompassing all its references, from its best-seller Acqua Sant’Anna still mineral water of 1,5 litres’ bottle to the innovative Sant’Anna Bio Bottle, which levelled off 5 million bottles sold a month, with a constant

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trend of sales growth. For the future growth, Acqua Sant’Anna business plan will keep on focusing on the innovative Sant’Anna Bio Bottle, the first bottle of mineral water in natural plastic deriving from sugar fermentation instead of oil, like common bottles in the market. About 200 million euro’s turnover, some 800 million bottles sold every year, 60,000 square metres’ factory running one of the most advanced production plants of the world with fully automated management, 400 km of stainless steel tubes to channel the waters, 11 tanks of 1 million m3 reservoir, 10 production lines. These are the figures describing the excellence of this successful all-Italian company.


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Un sistema di asciugatura delle bottiglie efficiente e adattabile Le linee di imbottigliamento e di riempimento di lattine presso lo stabilimento Heineken di Valencia, Spagna, possono ora operare in modo più efficace grazie ai sistemi di asciugatura delle bottiglie installati di recente

L

’incremento dell’efficienza è visibile nei cambiamenti della linea, che risulta ora più veloce, semplice e sicura per l’adattamento a prodotti differenti: un’asciugatura più efficace garantisce una codifica del prodotto senza macchie e la presenza di etichette specifiche impedisce alle bottiglie di scivolare. In precedenza, venivano utilizzati soffianti che avevano la necessità di essere potenziati con aria compressa per raggiungere l’effetto di asciugatura desiderato, ma questo sistema risultava poco efficiente e non rispondeva alle esigenze qualitative dell’utente. Inoltre, i sistemi originali erano complicati e la loro regolazione per prodotti differenti richiedeva un grande dispendio di tempo. La nuova macchina di asciugatura è installata in due linee di riempimento di lattine e in una linea di imbottigliamento ed è costituita dai sistemi ACI DRI-Line, alimentati da un soffiante, fornito dal distributore spagnolo di ACI, PYGSA Sistemas y Aplicaciones. Le due linee di riempimento di lattine funzionano ad una velocità di 33.000 lattine all’ora, mentre la linea di imbottigliamento funziona ad una velocità di 44.000 bottiglie all’ora. L’installazione della linea di riempimento di lattine è basata sul tunnel per lattine del

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sistema DRI-Line. I tunnel per lattine sono costituiti da una camera acrilica che migliora l’uscita dell’aria attraverso l’uso di scanalature con una speciale configurazione a “Y”, trattenendo contemporaneamente l’acqua che è stata estratta e deviandola verso il basso, lontano dalle lattine che sono già state asciugate. Una caratteristica innovativa del tunnel per lattine è la semplicità della regolazione che consente di adattarlo ai diversi formati di lattine. Le regolazioni possono essere eseguite da una sola persona in pochi secondi, attraverso un semplice meccanismo graduale. Queste due linee, in particolare, consentono la lavorazione di lattine da 25 cl, 35 cl, 37,5 cl e 50 cl.

BEVERAGE INDUSTRY

Presso lo stabilimento Heineken, i tunnel per lattine sono configurati per l’alimentazione a linea singola, ma i sistemi possono essere utilizzati con l’alimentazione multilinea. Nella linea di imbottigliamento, utilizzata per capacità di 33 cl, 25 cl e 28,5 cl, PYGSA ha installato i sistemi JetPlates di ACI per l’asciugatura dei tappi a corona. I sistemi JetPlates dispongono di due camere opposte con piastre acriliche scanalate che possono essere posizionate accanto alle bottiglie in movimento. Queste piastre consentono di dirigere l’aria in modo efficace attraverso le scanalature, appositamente configurate per ottenere un’asciugatura efficiente, fungendo contemporaneamente da rotaie di guida per impedire alle bottiglie di cadere. I sistemi di asciugatura per tappi a corona, collocati dopo i sistemi JetPlates, sono appositamente concepiti con l’intento di eliminare l’umidità che si accumula sul fondo dei tappi, evitando, di conseguenza, anche eventuali rischi di ossidazione e contaminazione. Per questa applicazione, l’aria raggiunge i sistemi di asciugatura dei tappi attraverso i condotti dalle camere dei sistemi JetPlates. Le linee di asciugatura delle bottiglie e delle lattine utilizzano il soffiante “EL” di ACI, con un’unità ACI EPI10 da 15 kW. Il design del soffiante EL è costituito da un sistema di asciugatura alloggiato in una scatola fonoassorbente montata su staffe. Si tratta di un design flessibile che consente il posizionamento del soffiante accanto o sopra alle linee di imbottigliamento e riempimento di lattine. Inoltre, il sollevamento sulle staffe ne facilita la pulizia. “Rispetto al sistema di asciugatura precedente, i sistemi ACI forniti da PYGSA rappresentano un notevole miglioramento”, ha commentato Juan Manuel García Romero, supervisore del reparto confezionamento presso lo stabilimento Heineken. “I nuovi sistemi semplificano al massimo il funzionamento, la pulizia e il passaggio da un formato di prodotto all’altro. I macchinari ACI non hanno richiesto alcun intervento di manutenzione dal momento della loro installazione”. Lo stabilimento Heineken di Valencia è uno dei quattro stabilimenti dell’azienda in Spagna, in cui viene effettuato il riempimento, il confezionamento e la distribuzione di lattine di 30 diversi marchi. Ogni giorno in Spagna, vengono realizzati 4 milioni di questi prodotti.


filling & packaging

T

he canning and bottling lines at the Heineken plant in Valencia (Spain) now operate more efficiently thanks to the drying systems that they have recently installed. This increased efficiency can be seen in line changes which are faster, simpler and safer for adapting to different products, more efficient drying which guarantees a codification of the product without smudging, and precise labelling on the bottles with no slippage. Previously, they used blowing systems which needed to be boosted with compressed air to achieve the desired drying effect, but this system was less efficient and did not meet the quality demands of the user. In addition, the original systems were complicated and it took a long time to adjust them to the different products. The new drying machine is installed in two canning lines and one bottling line and consists of ACI DRI-Line systems, powered by a blower, supplied by PYGSA Sistemas y Aplicaciones, ACI’s Spanish distributor. The two canning lines operate at a speed of 33,000 cans/ hour and the bottling line at 44,000 bottles/ hour. At the Heineken plant, the Can Tunnels are configured for single-line feeding, but the systems can be used for applications with multi-line feeding. In the bottle line, which is used for capacities of 33 cl, 25 cl

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Effective and adaptable can and bottle drying The canning and bottling lines at the Heineken plant in Valencia, Spain, now operate more efficiently thanks to the drying systems that they have recently installed and 28.5 cl, PYGSA has installed ACI’s “JetPlates” equipped with crown top dryers. The JetPlates have facing plenums with grooved acrylic plates which can be placed near the moving bottles. These plates allow the air to be directed efficiently through grooves which are specially configured to achieve effective drying, at the same time as preventing the bottles from falling, as they act as guide rails. The crown cap dryers, which are located after the JetPlates, are specially designed to eliminate the moisture which can accumulate on the underside of the caps, and thereby also the risk of oxidation and contamination. For this application, the air reaches the cap dryers through ducts from the plenums of the JetPlates. Both the bottle and can drying-lines use ACI’s “EL” blower, with a 15kW ACI EP10

unit. The EL design has a dryer housed in an acoustic enclosure with legs. This is a flexible design as it allows the blower to be placed at one side of the canning and bottling lines, or astride them. In addition, lifting the legs makes cleaning easier. “In comparison with the old drying system, the ACI systems supplied by PYGSA are a great improvement”, commented Juan Manuel García Romero, packaging supervisor at the Heineken plant. “With the new systems, their operation, cleaning and the change from one product format to another are very simple. The ACI machines have not required any maintenance work since we installed them.” The Heineken plant in Valencia is one of the company’s four factories in Spain, where 30 different brands are canned, packaged and distributed. Four million of these products are served every day in Spain.

Determinando il futuro del movimento dell’aria...

Serie DRI-Line

Sistemi di asciugamento bottiglie e lattine per l’industria del confezionamento e del riempimento

Air Control Industries è leader nella progettazione e realizzazione di sistemi di asciugamento alimentati da turbo soffianti per l’industria del confezionamento e del riempimento. Di fatto, possiamo asciugare quasi qualunque cosa!

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filling & packaging

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Nuova tecnologia linerless ALTECH sarà presente a Ipack-Ima, dove esporrà la nuova tecnologia linerless, oltre che la sua consolidata gamma di sistemi di etichettatura

A

LTECH sarà presente a IPACK-IMA, che si svolgerà dal 28 Febbraio al 3 Marzo 2012 nell’importante polo fieristico di Rho-Pero alle porte di Milano. Con l’occasione esporrà presso il Pad. 24 - Stand C51-D56 una vasta e articolata gamma di sistemi di etichettatura in autoadesivo, sleeve e linerless, per la decorazione e l’identificazione dei prodotti. Proprio la nuova tecnologia linerless viene evidenziata sullo stand ALTECH, che esporrà un’unità print/apply ALcode LL che presenta grandi vantaggi legati all’uso del materiale adesivo senza siliconata: minor costo dell’etichetta, nessuno spreco di carta, grande autonomia di lavoro.

Sul versante dell’autoadesivo, dalla testata più economica ALstep alla più performante ALritma, a fianco a unità print/apply ALcode e ai sistemi più complessi ALbelt, ALline e ALpharma, verrà presentata una serie di applicazioni concrete e funzionanti di etichettatura che interessano i più diversi settori: alimentare, chimico, cosmetico e farmaceutico, nelle aree del confezionamento e della logistica. Alcuni interessanti sviluppi tecnici sono stati apportati sull’unità ALsleeve, in grado di applicare automaticamente manicotti termoretraibili con funzioni sia di sigillo antivìolo per chiusure di prodotti alimentari, sia di decorazione ad alte cadenze dei prodotti stessi.

Nel settore specifico dell’identificazione e della tracciabilità dei prodotti ALTECH presenta: • Le famiglie di print/apply ALcode e ALritmaT ormai affermate da tempo sul mercato. • Un sistema ALcodeP per l’etichettatura di pallet su due lati consecutivi, con etichette formato A5 in grado di fornire prestazioni fino a oltre 120 pallet/h. • L’unità print/apply ALcodeLT, con il modulo di stampa economico SATO LT 408, adatto per quelle applicazioni ove compattezza dimensionale e basso costo sono esigenza primaria. ALTECH Srl è leader nella produzione di sistemi di etichettatura e d’identificazione dei materiali, che distribuisce in tutto il mondo.

ALSleeve

ALLine E

ALCode LL

New linerless technology ALTECH will be present at Ipack-Ima with its new linerless technology and its well-known range of labelling systems

A

LTECH will be present at IPACKIMA, which will take place from 28 February to 3 March 2012 in the Exhibition Complex at Rho-Pero, on the outskirts of Milan. On its stand C51-D56 in Hall 24 the company will highlight a wide and articulated range of self-adhesive, sleeve and linerless systems, for material decoration and identification. The linerless technology will be highlighted by ALTECH, which will display, a print/apply unit called ALcode LL. This unit offers the great advantages of adhesive material without siliconated backing: a lower cost per label, no paper waste, increased length of the work runs.

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As to self-adhesive systems, from the economical ALstep and the more performing ALritma heads, through the ALcode print/ apply systems, to the more sophisticated ALbelt, ALline and ALpharma models, the company will display a concrete range of working labelling systems for packaging and logistics used in a large number of different sectors, including the food, chemical, cosmetic and pharmaceutical industries. Further interesting technical improvements have been made to ALsleeve, an applicator of plastic heat-shrink sleeves providing both tamper evident protection of food, cosmetic and chemical products and high-speed decoration of the products themselves.

BEVERAGE INDUSTRY

In the specific sector of product identification and traceability, ALTECH will present: • The long-established print/apply ALcode and ALritmaT ranges; • A pallet labelling system, ALcode P, able to apply A5 labels onto two adjacent faces of a pallet, at over 120 pallets/hour. • ALcode LT, a print/apply unit fitted with the low-cost SATO LT 408 printing unit, which makes it ideal for all those applications where compactness and low costs are primary needs. ALTECH Srl is a leading manufacturer of material labelling and identification systems, which it distributes all over the world.


filling & packaging

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GEA Procomac presenta ONE bloc

GEA Procomac introduces ONE bloc

L’innovativo bloc di soffiaggio, riempimento e capsulatura per acqua e CSD in bottiglie di PET

The innovative blowing/filling/capping system for water and CSD in PET bottles

ONE è un sistema composto da una soffiatrice collegata direttamente a un bloc di riempimento/tappatura attraverso stelle di trasferimento dedicate alla stabilizzazione e al raffreddamento delle bottiglie. ONE è la soluzione ideale per ogni esigenza di installazione anche in presenza di spazi ridotti. ONE è stato progettato e realizzato avendo semplicità, igiene e sostenibilità come punti di riferimento. Tra le configurazioni possibili quella che meglio risponde al riempimento Ultraclean di bibite piatte e gassate è la versione speciale Aeroring in cui, a garanzia della sicurezza e dell’igiene, la movimentazione delle bottiglie dopo il soffiaggio, avviene in sovrapressione di aria filtrata, all’interno di un mini isolatore microbiologico. Il serbatoio prodotto anulare a sezione circolare, posizionato direttamente sopra le valvole di riempimento, permette di minimizzare i tempi e gli sfridi dovuti al cambio prodotto. Inoltre ONE vanta bassissimi consumi di aria compressa ed energia. ONE è disponibile per velocità a partire da 12.000 bott./h fino a 70.000 bott./h. www.procomac.it

The ONE system consists of a blowing machine connected to a filling/capping bloc by means of transfer star-wheels that stabilize and cool the bottles. ONE is the ideal solution for any installation requirement, specially in cases of limited space availability. ONE has been designed and engineered with simplicity, hygiene and eco-friendliness in mind. Among the available configurations the Aeroring version is the one that performs the best Ultraclean filling of still and carbonated beverages where, as guarantee of safety and hygiene, bottle handling after blowing operations is performed in filtered-air overpressure, inside a small microbiologic isolator. The round-shape, annular product tank, located just above the filling valves, reduces times and scraps to a minimum during product changeover. Moreover, ONE permits very low compressed air and energy consumption. ONE is available for outputs ranging from 12,000 to 70,000 bph. www.procomac.it

Mastering the elements GEA Procomac S.p.A. Via Fedolfi 29, 43038 Sala Baganza (Parma), Italy Phone: +39 0521 839411, Fax: +39 0521 833879 sales.procomac.it@geagroup.com, www.procomac.it

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ONE bloc for traditional blowing, filling and capping of PET bottles. Also available for Ultraclean and ESL products. Hispack - Barcelona 15-18 May, Hall 1 Stand D430

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Successo crescente, successo emergente Prosegue nel mondo la crescita del settore delle acque confezionate grazie all’exploit dei mercati emergenti

L

e acque confezionate continuano a migliorare la loro incidenza sul totale dei consumi mondiali di bevande analcoliche, grazie ad un tasso di crescita superiore ed ora rappresentano il 40% ca. del totale bevande fredde consumate nel mondo. Global Drinks fornisce per il 2010 una stima di produzione & consumi di ca. 211 miliardi di litri di acqua confezionata in tutto il mondo, pari al 40% del totale consumi di bevande analcoliche. I consumi di acqua confezionatasi ripartiscono come segue: 202 miliardi di acque tradizionali, 5 miliardi di acque aromatizzate e circa 4 miliardi di acque funzionali arricchite con ingredienti salutistici). Queste due ultime categorie rappresentano piccoli segmenti sul totale volume del settore, ma molto interessanti per i valori più alti che riescono ad esprimere. Il consumo pro-capite mondiale è di circa 31 litri/anno ma con forti differenzazioni tra le varie regioni. I consumi pro-capite più elevati di acqua imbottigliata si registrano in Europa e in America con valori superiori ai 70 litri anno (oltre 100 litri per l’Europa Occidentale e ca. 100 litri nel Nord America). I paesi asiatici registrano invece consumi pro-capite più bassi (mediamente 18 litri/ anno), ma mostrano i tassi di crescita più esplosivi; solo cinque anni fa l’Asia si poneva dopo Europa e America per consumi totali di acque confezionate, mentre adesso si colloca sempre più autorevolmente nella prima posizione. L’Africa, in considerazione anche della sua situazione economica disastrata, si pone all’ultimo posto con appena 6 litri/anno di consumo pro-capite, anche se in costante crescita. In Europa e nel Nord America prevalgono le “acque sorgive” mentre nelle altre aree geografiche tende a prevalere l’acqua trattata, che viene resa pura grazie ad appositi procedimenti depurativi. In quasi tutte le regioni geografiche prevale nettamente il consumo di acque piatte, salvo in alcuni paesi dell’Europa centro-orientale ed in alcuni paesi dell’America Latina, dove attualmente prevalgono ancora le acque frizzanti, anche se i consumi di acque piatte mostrano una crescita più decisa. Va, infine ricordato che a livello mondiale i piccoli formati (le bottiglie) rappresentano circa due terzi del totali consumi. I grandi contenitori, cioè i c.d. boccioni superiori ai 10 litri, rappresentano oltre

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BEVERAGE INDUSTRY

filling & packaging


filling & packaging

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Consumi acque confezionate nel mondo

REGIONI categorie

2006

2010

EUROPA AMERICA ASIA + OCEANIA AFRICA

56,9 60,2 50,6 2,0

58,1 66,7 74,3 2,8

+3% +11% +47% +40%

80,7 litri 71,0 litri 17,7 litri 3,0 litri

Totale Acque tradizionali

169,7

201,9

+19%

29,6 litri

Acque Aromatizzate Acque Funzionali

4,3 2,5

5,1 3,5

+19% +40%

0,7 litri 0,5 litri

TOTALE ACQUE

176,5

210,5

+19%

30,8 litri

un terzo del totale, ma con una netta prevalenza nei mercati dell’America Latina. I primi 10 mercati nazionali di acqua confezionata assorbono quasi i tre quarti del totale consumi, mentre i primi cinque concentrano oltre la metà dei volumi mondiali. In testa alla classifica mondiale, si colloca il mercato USA (31 miliardi di litri) che, pur essendo la patria delle bibite gassate, ha fortemente sviluppato anche i consumi di acqua confezionata. I consumi pro-capite sono ormai prossimi ai 100 litri/annui, comunque ancora distanti dal livello dei consumi pro-capite delle bibite gassate (oltre 165 litri/anno). Segue la Cina (oltre 26 miliardi di litri), il principale paese emergente del continente asiatico, che però, ha ancora un pro-capite di solo 19 litri e, quindi, un potenziale di sviluppo enorme. Al terzo posto si colloca il Messico (ca. 17 miliardi di litri) con un pro-capite sorprendentemente elevato (intorno ai 150 litri/anno). L’altro grande paese latino americano, il Brasile, si colloca al 7.mo posto con ca. 11 miliardi di litri ed un procapite di 56 litri/anno. Tra i grandi paesi emergenti va anche segnalata l’Indonesia, che si colloca al quarto posto nella classifica dei mercati nazionali con ca. 15 miliardi di litri. Con riferimento più specifico alla UE, il consumo complessivo di acque confezionate in quest’area continentale viene valutato, secondo i dati della Canadean intorno 51 miliardi di litri, grosso modo allo stesso livello di 5 anni fa. Quest’area geografica, che per prima ha sviluppato storicamente i consumi di acqua confezionata (per lo più acque minerali e di sorgente), portando i consumi pro-capite a superare la media dei 100 litri anno (la più alta fra tutti i continenti), soffre ora di una fase di riflessione che si è innescata a partire dall’avvio delle crisi economica generale. Il primato fra i vari mercati nazionali è passato, già da alcuni anni, alla Germania con oltre 13 miliardi di litri consumati, seguita dall’Italia con oltre 11,2 miliardi di litri. In termini di pro-capite l’Italia mantiene però il primo posto con 186 litri/anno contro i 160 ca. della Germania. Al terzo posto si colloca la Francia (oltre 7 miliardi di litri per un pro-capite di 115 litri/anno), seguita dalla Spagna (con 5,6 miliardi di litri

(miliardi litri anno)

Variazioni 2010/2006

pari ad un pro-capite di 118 litri/anno) Contrariamente a quanto accade nel settore delle bibite, quello delle acque confezionate è un settore ancora molto frastagliato dal punto di vista produttivo con numerose aziende che operano a livello nazionale o addirittura a carattere locale. Le prime grandi multinazionali ad entrare in questo settore produttivo sono state due grandi gruppi alimentari europei: Nestlè e Danone che entrarono nel settore delle acque minerali verso la fine degli anni ’60 ed ora assorbono circa un quinto del totale volumi di vendita nel mondo. Seguono le due grandi multinazionali americane del beverage, Coca-Cola e PepsiC che sono entrate in questo settore con più ritardo, ma si stanno rapidamente espandendo Per quanto riguarda infine il mercato italiano, le stime Beverfood e Mineracqua per il 2010 indicano una diminuzione di prosuzione, la produzione complessiva di acque confezionate per il 2010 è stimabile complessivamente in 12.150 milioni di litri, con una diminuzione del 2% rispetto al 2009. I consumi sono ora valutabili in 11,2 miliardi di litri, con un consumo pro-capite intorno ai 186 litri/anno. I pro-capite italiani restano ancora al vertice nella comunità europea, ma si stanno riducendo le distanze con gli altri paesi. Le condizioni meteorologiche non brillanti del 2010 hanno influenzato negativamente i consumi, ma anche la crisi economica spinge a comportamenti d’acquisto più prudenti. I consumi cominciano ad essere influenzati negativamente anche dalle

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Pro capite 2010

crescenti campagne a favore dell’acqua di rubinetto che tendono a colpevolizzare il consumo delle acque minerali. In Italia operano circa 170 stabilimenti di imbottigliamento, che producono oltre 300 marche diverse di acqua confezionata ma il mercato presenta una certa concentrazione con i primi 4 gruppi produttori (Sanpellegrino Nestlè Waters, San Benedetto, Cogedi e Fonti di Vinadio) che assorbono poco più del 52% del totale produzione nazionale ed i primi 8 gruppi (i precedenti, più Ferrarelle, Norda/ Gaudianello, Spumador e Fonti del VultureCoca-Cola) che assorbono ca. il 74% della totale produzione, Seguono altri 6 gruppi medio-grandi con oltre 200 milioni di litri prodotti da ciascuno su base annuale: Lete/ Prata (SGAM), Sangemini, Pontevecchio, Industrie Togni e Sorgenti Emiliane. A livello di marche la situazione è più dispersiva. Nessuna marca ha un quota a volume sul’intero mercato superiore al 10%. Le marche private della GDO crescono ed ora occupano nell’assieme una quota intorno al 9 per cento a quantità sul totale retail (7-8% a valore), largamente inferiore a quella che è la quota media delle private label nel food & beverage. Solo una dozzina di marche ha raggiunto una effettiva copertura territoriale su tutte le regioni d’Italia, con una quota complessiva a volume del 50% sul totale mercato; il resto è suddiviso tra le ca. 290 marche regionali e locali, alcune delle quali hanno raggiunto posizioni di forza nelle regioni in cui hanno sede.

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Growing success, emerging success Growth of bottled water continues globally thanks to new expanding markets

B

ottled waters continue to increase their share of overall world consumption of non-alcoholic drinks and now stand for approximately 40% of all cold drinks consumption worldwide. For 2010 Global Drinks provides an estimate of production and consumption of approximately 211 billion litres of water bottled all over the world, equal to 40% of total consumption of non-alcoholic drinks. The consumption of bottled water is divided as follows: 202 billion of traditional waters, 5 billion of flavoured waters and approximately 4 billion of functional waters (enriched with healthy ingredients). The latter two categories are small segments of the total volume of the sector yet very interesting ones due to the value that they are able to command. Consumption of bottled waters in the world World consumption per head is around 31 litres/year yet there are significant differences from region to region. The highest consumption per head of bottled water is in Europe and America with over 70 litres per year (over 100 litres for Western Europe and approx. 100 litres in North America). Asian countries on the other hand record lower consumption figures per head (on average 18 litres/year) although their growth rate is incredibly high. Just five years ago Asia came after Europe and America in terms of total consumption of bottled water but now it is increasingly stable as the leading consumer. Africa comes last with consumption of just six litres a year per head which is also due to the disastrous economic situation, yet the figure is constantly rising. Spring waters prevail in Europe and North America while in the other geographical areas consumption tends to be more of treated water which is made pure thanks to special purifying procedures. Still water records the highest consumption levels in almost all geographical areas except some countries in central-eastern Europe and some countries in Latin America where sparkling waters are still preferred, even though there is a more marked growth rate for still waters. Finally, it should be remembered that small bottles account for about two thirds of total consumption worldwide whereas large bottles, i.e. Bottles containing over 10 litres account for one third of the total, with a clear prevalence on the Latin American markets. The leading 10 national markets for bottled water absorb almost three quarters of total consumption while the first five account for over half world volume. Topping the charts is

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the US market (31billion litres) which, despite its being the homeland of carbonated drinks, has seen a significant rise in the consumption of bottled water too. Consumption per head now stands at almost 100 litres/year although this is still far off figures for carbonated drinks which stand at over 165 litres/year. After the US comes China (over 26 billion litres) which is the main emerging country in the Asian continent yet with consumption per head standing at just 19 litres it has enormous potential for development. Third in the tables is Mexico (approx. 17 billion litres) with a surprisingly high consumption per head of around 150 litres/year. The other important Latin American country is Brazil which comes seventh with an overall consumption of approximately 11 billion litres and consumption per head of 56 litres/year. Another emerging country worthy of mention is Indonesia which comes fourth on the national market tables with an overall consumption of approximately 15 billion litres. As regards more specifically the EU, overall consumption of bottled water is, according to data published by Canadean, around 51 billion litres, more or less what it was five years ago. This geographical area, which was the first to develop the consumption of bottled water (mostly mineral and spring waters) leading to consumption per head over the average of 100 litres per year (the highest of all continents) is now in a phase of reflection triggered off by the general economic crisis. For some years now the

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filling & packaging

leading national market in the EU has been Germany with a total consumption of over 13 billion litres, followed by Italy with other 11.2 billion litres. In terms of consumption per head Italy maintains its leading position with 186 litres/year against approximately 160 in Germany. Third is France (over 7 billion litres with consumption per head at 115 litres/year) followed by Spain (5.6 billion litres with consumption per head at 118 litres/year). Unlike the soft drinks sector, the bottled waters sector is still very fragmented in terms of production with many companies operating on a national or even local level. The first two large multinationals to move into this sector were two large European food groups: Nestlè and Danone. They did so towards the end of the 60s and now absorb approximately one fifth of total sales volumes in the world. The two large American multinationals CocaCola and PepsiCo followed suit and despite the delay are rapidly expanding. As regards the Italian market, Beverfood and Mineracqua estimates for 2010 indicate a reduction in production. The overall production of bottled waters for 2010 is estimated at 12.150 billion litres, showing a 2% reduction compared to 2009. Consumption is now estimated at 11.2 billion litres with consumption per head at around 186 litres/year. Consumption per head in Italy is still the highest in the EU yet other countries are now catching up. The far from brilliant weather conditions in 2010 negatively influenced consumption but the economic crisis has also led to more careful consumer behaviour. Consumption is also starting to be negatively influenced by the increasing number of campaigns in favour of tap water which tend to criticize the consumption of mineral waters. In Italy there are around 170 bottling plants which produce over 300 different makes of bottled water but the market is concentrated into four main production groups (Sanpellegrino Nestlè Waters, San Benedetto, Cogedi and Fonti di Vinadio) which absorb just over 52% of the total National production and the first 8 groups (the ones previously mentioned plus Ferrarelle, Norda/Gaudianello, Spumador and Fonti del Vulture-Coca-Cola) which absorb approximately 74% of total production. Following these are another 6 medium-large groups with over 200 million litres produced by each on an annual basis: Lete/Prata (SGAM), Sangemini, Pontevecchio, Industrie Togni and Sorgenti Emiliane. In terms of brands the situation is more dispersive. No brand has a volume share of the entire market larger than 10%. The private brands of the large retail chains are increasing their shares and now account for around 9% of retail volumes (7-8% in terms of value) which is much lower than the average share of private labels in the food & beverage sector. Only a dozen brands have actually succeeded in covering the national market with an overall volume share of 50% of the total market. The rest is divided among the 290 regional and local brands, some of which have become strong in the regions where they are based.



filling & packaging

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Personalizzazione e ingegnerizzazione L’equilibrio che dà vita a packaging tecnologicamente all’avanguardia, capaci di sorprendere il mercato di riferimento e di creare valore nella catena commerciale

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ristina the transparent packaging è l’azienda Italiana specializzata nella produzione di astucci e fasce pieghevoli, esclusivamente in materiale plastico trasparente (PET-A, PET-R, PP, PVC). Obiettivo di Cristina è presentarsi come il nuovo partner di lavoro efficiente e propositivo grazie a molteplici vantaggi: • la specializzazione nel packaging trasparente che fa scuola in Italia e in Europa da oltre 40 anni; • la padronanza assoluta delle materie prime e dei processi di lavorazione che vengono continuamente perfezionati ed innovati per raggiungere gli obiettivi del cliente; • la flessibilità, che si traduce in personalizzazione dei progetti e del servizio; • il mix fra creatività “Made in Italy” ed una vocazione all’internazionalità cresciuta nel corso di decennali partnership con prestigiosi brand di cosmetica, dolciaria e beverage; • l’eccellenza del packaging raggiunta sia sotto il profilo dell’estetica, sia sotto quello della funzionalità (Cristina è stata la 1^ azienda in Europa ad offrire al mass

market la possibilità di confezionare su linee automatiche, con performance fino a 250 pz/minuto). Altro plus firmato Cristina è l’equilibrio fra la personalizzazione “artigianale” dell’idea e l’ingegnerizzazione dei processi che, da una parte, dà vita a packaging tecnologicamente all’avanguardia, capaci di sorprendere il mercato di riferimento e di creare valore nella catena commerciale, offrendo performance innovative in quanto a immagazzinamento, logistica e tracciabilità e, dall’altra, permette di raggiungere una straordinaria ottimizzazione produttiva con conseguente competitività del rapporto qualità/prezzo. Il vasto mercato dell’industria dolciaria è un altro obiettivo che rientra nel focus Cristina, grazie alle certificazioni ottenute nel campo del packaging alimentare (BRC-IoP) e del sistema qualità (ISO 9001:2008) e grazie alle numerose esperienze di successo portate a termine negli ultimi anni, nelle varie campagne di Pasqua e Natale, con clienti del calibro di, solo per citarne alcuni, Anna de Codorniu, Bacardi Spagna, Bacardi Usa, Grappa Candolini e Nocino Benvenuti.

Personalisation and engineering This balance creates technologically advanced packaging able to surprise the relevant market and to add value across the commercial chain

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ristina the Transparent Packaging is the company for over 40 years specializing in the production of folding cartons and sleeves exclusively in transparent plastic material (PET-A, PET-R, PP, PVC). The goal of Cristina is to introduce themselves as a new efficient and proactive partner, thanks to many advantages: • the specialisation in clear packaging that have been teaching in Italy and Europe for over 40 years; • the absolute knowledge of raw materials and working processes which are continuously improved and renewed in order to hit customer’s targets; • flexibility, which results in personalisation of projects and service; • mix between “Made in Italy“ creativity and vocation to internationalism, developed during years of partnership with prestigious cosmetic, confectionery and beverage brands; • the excellence of packaging is achieved both under aesthetic and functional profile (Cristina have been the first company in

BEVERAGE INDUSTRY

Europe to offer to mass market performances up to 250 pcs/minute, in automatic packing). Another ‘plus’ signed Cristina is the balance between “craftsman” personalisation of the idea and engineering of processes. From one hand this creates technologically advanced packaging, which is able to surprise the relevant market and to add value across the commercial chain, by offering innovative performances regarding storage, logistic and traceability. From the other hand, it allows to achieve an amazing production optimisation with consequent competitiveness in value for money. The wide market of confectionery industry is another target which is under Cristina’s focus, thanks to accreditations in food packaging (BRC-IoP) and quality system (ISO 9001:2008), and to the several success experiences, during the last years in Easter and Christmas campaigns, with customers such as Anna de Codorniu, Bacardi Spagna, Bacardi Usa, Grappa Candolini and Nocino Benvenuti, just to mention some of them.


Finally a DOC packaging. With 40 years of expertise, Cristina, The Transparent Packaging, brings an advanced smart solution for small and big players in wine market.

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ADVANTAGES: Valuable materials (recycled and recyclable PET) · Functional, yet enhances the bottle without hiding it · Fine print finishing (precious silk screen glitter or bright 4 colours process) · Competitive, due to being mass-produced · Available immediately. APPLICATIONS: Supermarkets: to enhance APPLIC seasonal events with an original gift box, to successfully advertise sales promotions · Small retail/wine shops/wineries: to add value and individuality to the purchasing experience.

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MADE IN ITALY


filling & packaging

APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Forte vocazione all’innovazione SMI realizza vassoi pallet display con le confezionatrici Smiflexi in versione XL in risposta alle nuove esigenze di mercato della Grande Distribuzione Organizzata

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a forte vocazione di SMI all’innovazione ha portato alla realizzazione di fardellatrici della serie SK e cartonatrici wraparound della serie WP di dimensioni superiori alla norma, che sono in grado di confezionare un’ampia gamma di contenitori sia in scatole e vassoi di cartone standard sia in maxi vassoi; quest’ultima soluzione di imballaggio consente di realizzare i cosiddetti pallet display, ossia vassoi di cartone ondulato pari a ½ europallet e ¼ di europallet. Questa versione speciale di confezionatrici Smiflexi, denominata XL (eXtra Large), nasce in risposta alle nuove esigenze di mercato della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), che richiede confezioni sempre più grandi per contenere un numero maggiore di bottiglie; confezioni più grandi, infatti, facilitano le operazioni di stoccaggio delle scorte ed il posizionamento dei singoli prodotti sugli scaffali dei punti vendita, con indubbi vantaggi in termini economici e logistici per tutta la filiera della distribuzione. Inoltre, le confezioni “maxi” così realizzate dalle confezionatrici Smiflexi XL si integrano perfettamente con i sistemi di palettizzazione APS di Smipal, ottimizzando i costi di produzione di chi sceglie questa soluzione innovativa proposta da SMI. La soluzione ideata da SMI per l’imballaggio in pallet display offre l’immediato vantaggio di abbassare il costo d’acquisto iniziale dell’impianto, poiché riduce il numero di macchine necessario allo svolgimento di tale lavoro. Più precisamente, le operazioni eseguite da una fardellatrice Smiflexi della serie SK in versione XL sono comunemente eseguite da

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tre distinte macchine di imballaggio: - una fardellatrice, che confeziona i contenitori in fardelli solo film; - una vassoiatrice, che realizza il vassoio pallet display da ½ europallet (600x800 mm); - una incassettatrice, che inserisce i contenitori all’interno del vassoio pallet display. Anche una cartonatrice wrap-around Smiflexi della serie WP in versione XL è in grado di realizzare soluzioni di imballaggio che comunemente si ottengono dall’impiego di due macchinari separati: il primo per la formazione di scatole o vassoi di cartone nei formati tradizionali (2x3, 3x4, 3x5 e 4x6) e il secondo per il confezionamento di un numero elevato di contenitori in vassoi da 1/4 e 1/2 europallet. Un sistema di imballaggio secondario fortemente integrato, come quello proposto da SMI tramite le nuove confezionatrici Smiflexi XL, permette di ridurre notevolmente le operazioni e i costi di manutenzione di tutta la linea di produzione, di ridurre lo stock di ricambi e di ottimizzare l’impiego degli operatori addetti alla gestione dell’impianto; tutto ciò si traduce in significativi risparmi in termini di TCO (Total Cost of Ownership) della linea di imbottigliamento e confezionamento, durante l’intero ciclo di vita. I molteplici benefici offerti dalle nuove confezionatrici Smiflexi SK e WP in versione XL si possono sintetizzare nei seguenti punti: • Elevata flessibilità operativa. La gamma dei formati realizzabili aumenta notevolmente e comprende sia pacchi dalle dimensioni tradizionali sia maxi confezioni pallet display. • Sviluppo sostenibile. L’imballaggio in grandi formati risponde alla forte domanda

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di soluzioni tecnologiche amiche dell’ambiente, dal momento che la quantità di materiali d’imballaggio impiegata si riduce drasticamente. • Risparmio energetico. Il minor impiego di materiali d’imballaggio di plastica o cartone si traduce in significativi risparmi energetici durante la produzione degli imballi, durante il processo di confezionamento e durante le operazioni di riciclaggio. • Palettizzazione semplificata. Le operazioni di palettizzazione si velocizzano e si semplificano, in quanto le confezioni pallet display permettono di completare la formazione dello strato della paletta con un numero ridotto di pacchi (addirittura solo 2 nel caso del formato da 1/2 pallet). • Stoccaggio senza problemi. A parità di contenitori confezionati, i vassoi pallet display consentono di ridurre sensibilmente le operazioni di movimentazione del prodotto lungo l’intera catena distributiva; inoltre, anche il posizionamento delle singole unità di prodotto sugli scaffali di negozi e supermercati è più rapida ed efficiente, poiché l’operatore ottimizza i tempi di prelievo dal magazzino delle confezioni da svuotare. • Miglior indice di top-load. I vassoi pallet display prodotti dalle confezionatrici Smiflexi sono realizzati con sistema wrap-around e sono, quindi, più compatti di quelli ottenibili con le comuni formatrici di vassoi; Il vassoio di cartoni così formato contribuisce all’incremento del valore di top-load del singolo contenitore, permettendo di realizzare palette con uno strato in più rispetto alle soluzioni tradizionali.


filling & packaging

APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Strong commitment to innovation SMI produces pallet display trays with Smiflexi XL version packers to meet the new demands of the large-scale retail trade

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MI strong commitment to innovation led to the realization of bigger SK shrinkwrappers and WP wraparound casepackers, capable of packing a large range of containers both in standard size cases and trays and in maxi trays; this latter packaging solution allows the realization of cardboard trays measuring ½ europallet and ¼ europallet known as pallet displays. This special version of Smiflexi packers, called XL (eXtra Large), meets the new demands of the large-scale retail trade for bigger and bigger packs capable of containing a higher number of products in order to facilitate storage operations and positioning of each single container on the supermarket shelves. Moreover, the maxi packs produced by Smiflexi XL packers perfectly integrate with APS palletising systems of Smipal division, optimizing production costs when this kind of solution is selected. The subsequent advantage of the pallet display packaging is the cutback in the initial cost of purchase since the number of machines employed for this process is reduced. More in details, the operations of a XL version SK shrinkwrapper are commonly performed by three different packaging machines: - a shrinkwrapper, for the packaging of products in film only; - a trayformer, for the realization of the pallet display tray of ½ europallet (600x800 mm); - a case packer, for the insertion of products

in the maxi pallet display tray. The XL version of the WP wrap-around casepacker series can perform packaging solutions which commonly require 2 different machines: a machine for the realization of cardboard cases or trays in traditional configurations (2x3, 3x4, 3x5 and 4x6) and another one for the packaging of a high number of products in trays whose size is equal to 1/4 and 1/2 europallet. The integrated secondary packaging system proposed by SMI with the new XL Smiflexi packers allows to notably reduce the operations and the maintenance costs of the whole production line, reduce the spare parts stock and optimize the work of operators handling the installation. This entails remarkable savings in terms of TCO (Total Cost of Ownership) of the bottling and packaging line during the whole life cycle. The XL version of the new Smiflexi SK and WP packers offers a series of remarkable benefits: • High operating flexibility. The range of possible pack formats is wider and includes both traditional size packs and eXtra Large packs • Social responsibility. Bigger packs are the answer to the growing demand for environmentally friendly solutions as the packaging material employed dramatically reduces. • Energy saving. The low consumption of plastic or cardboard packaging material turns into precious energy savings during the packaging material production, the

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packaging process and the recycling operations. • Simplified palletisation. Palletisation operations speed up and get simpler, as “maxi” size packs require to place a low number of bundles on every layer (just only 2 in the case of ½ pallet format). • Trouble-free storage. If compared to standard sizes, “extra-large” packages allow to remarkably reduce the number of operations to move the products down along the whole distribution chain; moreover, even the “unboxing” of each single bottle and its placement on the shops’ and supermarkets’ shelves becomes quicker and more efficient, since the operator can save time while emptying out cases and trays. • Best top-load level. The pallet display trays produced by Smiflexi packers are realized through the wrap-around system and therefore are more compact than those realized by the common trayformers; this solution entails an increase in the top-load value of each product, thus allowing pallets with an additional load compared to traditional solutions.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

filling & packaging

Previsioni positive Roland Rex, presidente di Pro Carton, ha dichiarato in un’intervista che “il packaging in cartone ha prospettive eccellenti per il futuro”, e ha argomenti convincenti per sostenerlo: recentemente il cartone ha ampiamente dimostrato di avere un grosso potenziale innovativo

Roland Rex, presidente di Pro Carton President of Pro Carton

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ome vede il clima economico generale e che effetti pensa avrà sull’industria europea del cartone e degli imballaggi di cartone? Tutto coloro che si occupano di previsioni economiche in Europa stanno avendo difficoltà attualmente. Molti indicatori sembrano suggerire che le economie sono di nuovo stagnanti nei principali paesi, ma i consumatori sembrano pensarla diversamente. I consumatori continuano a spendere, almeno per i prodotti di uso quotidiano. Certo, si osserva una maggiore attenzione ai prezzi, ma si tratta di una tendenza che abbiamo già osservato negli ultimi anni. Quali sono le tendenze per gli imballi in cartoncino nei vari segmenti di mercato? Ora che la catena del valore per gli imballaggi in cartone è tornata alla norma, l’andamento degli ordini e delle vendite ha raggiunto una stabilità sia per i produttori che per i convertitori di cartone. Ciò nonostante, nelle settimane e nei mesi a venire determinate aree dovranno affrontare alcune difficoltà specifiche: che si tratti dell’indesiderata migrazione degli inchiostri

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per la stampa negli alimenti o delle semplici confezioni delle sigarette. Quanto pensa che sia importante l’innovazione nel settore degli imballaggi di cartone e quali sono i fattori trainanti? Il packaging di cartone è contraddistinto da un’innovazione permanente in tutta una serie di campi di applicazione. Anche per questo Pro Carton sponsorizza un premio annuale per il “Cartone più innovativo”; dopo il “cartone dell’anno”, è questo che attira maggiormente l’attenzione. I fattori trainanti degli imballaggi di cartone innovativi hanno origine in tutti i campi. Da un lato, si tratta dei produttori di cartone che continuano a lanciare qualità migliori o nuove; dall’altra, ci sono i convertitori che presentano nuove applicazioni o soluzioni per le varie esigenze del mercato e che sono il risultato di creatività, perizia tecnica e pensiero innovativo. Qual è lo stato attuale della questione della migrazione indesiderata negli alimenti di sostanze provenienti dagli inchiostri per la stampa? La forza innovativa del nostro settore è stata in

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grado di fornire soluzioni per garantire confezioni alimentari sicure entro un breve periodo di tempo; ad esempio, i produttori di cartone hanno ideato gli strati barriera, ma anche i convertitori hanno contribuito adottando specifiche “buone prassi produttive”. Ciò dimostra che la filiera del packaging di cartone lavora seriamente a vantaggio del cliente e per la protezione del pianeta. Vede spazio per ulteriori miglioramenti nella collaborazione all’interno della catena distributiva? Sebbene ogni soggetto della filiera apporti continuamente miglioramenti ai propri processi in termini di efficienza, costi ed anche sostenibilità, l’effetto più importante risiede ancora nel miglioramento dei processi tra i vari attori coinvolti. Abbiamo visto un esempio perfetto di questo negli ultimi tre anni, in cui l’offerta e la domanda sono state “artificialmente” squilibrate attraverso comportamenti individuali e in cui la fase della “montatura” è stata seguita da una flessione drammatica. È solo adesso, con l’inizio di quest’anno, che finalmente si è ristabilito un equilibrio. Abbiamo sempre avuto alti e bassi, ma i cambiamenti ora arrivano più rapidamente ed hanno impatti maggiori. E per chi non è ben preparato questo può essere causa di serie difficoltà. Certamente, questa è un’ottima ragione per concentrarsi su di una migliore collaborazione lungo tutta la filiera. Che direzione ritiene stiano prendendo le aspettative della clientela? Ad esempio, dal punto di vista del link digitale del packaging? Il consumatore vuole avere delle confezioni sicure, che non tradiscano la fiducia che egli nutre nei confronti del prodotto e, al tempo stesso, che offra tutti i vantaggi della sostenibilità. Oggi più che mai la confezione in cartone porta con sé un messaggio; ed offre anche opportunità uniche per diffondere informazioni digitali tramite il crescente rapporto con il packaging. È anche per questo che Pro Carton tratterà con grande attenzione il tema: “Il packaging in un mondo digitale” al congresso di quest’anno, che si terrà a Düsseldorf il 18 e il 19 aprile. In questa occasione si parlerà anche del valore del packaging nel marketing con la presentazione di uno studio commissionato da Pro Carton alla fine dell’anno scorso. I mercati si trasformano e le confezioni in cartone cambiano insieme ai mercati, acquisendo sempre maggiore importanza e conquistando quote di mercato proprio grazie alla loro incomparabile adattabilità. Pro Carton è l’associazione europea di produttori di cartone e cartoncino. Obiettivo principale dell’associazione è la promozione presso i proprietari di marchi, i rivenditori, i commercianti, i designer, i media e i politici, del cartoncino e del cartone come materiale da imballaggio equilibrato dal punto di vista economico ed ecologico.


filling & packaging

Packaging made of cartonboard has excellent prospects for the future, says Roland Rex, President of Pro Carton, in an interview, and he has convincing arguments: recently cartons have amply demonstrated their innovation potential

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ow do you view the overall economic climate and how will it affect the European cartonboard and carton industry in your opinion? Everyone concerned with forecasting the economic developments in Europe is having difficulties at present. There are many indicators that would suggest that the economies have again become somewhat sluggish in the core countries, but consumers seem to have a different opinion. Consumer spending remains unfaltering, at least for products of daily use. If anything, price-consciousness stands out, but this is a trend we have already observed over the past years. What are the trends for cartons in the various market segments? Now that the value chain for cartonboard packaging has returned to normal, the influx of orders and sales has reached a stable state of affairs for both cartonboard manufacturers and converters. Nonetheless, some areas will have to deal with specific challenges during the coming weeks and months: be it undesirable migration of printing inks into foods, or plain packaging for cigarettes. How important do you feel is innovation in the field of cartonboard packaging and what are the drivers? Packaging made of cartonboard is distinguished by permanent innovation in a number of application fields. This is also a main reason why Pro Carton sponsors an annual award for the “Most Innovative Carton”. Next to the “Carton of the Year” it is this carton which attracts the most attention. The drivers for innovative carton

APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

Positive outlook

packaging come from all areas. On the one hand these are the cartonboard manufacturers who continue to launch improved or new qualities, on the other, the converters who present new applications or solutions to market requirements as a result of creativity, technical expertise and innovative thinking. What is the status quo regarding the migration of undesirable substances from printing inks into foods? The innovative strength of our industry was able to provide carton solutions for safe food packaging within a short space of time, for example, the cartonboard manufacturers with inline barrier layers, but also the converters by applying specific “Good Manufacturing Practice”. This shows that the carton packaging supply chain does indeed work, for the benefit of customers and the protection of our planet. Do you see room for further improvement in the cooperation within the supply chain? While every partner in the supply chain continuously improves his processes in terms of efficiency, costs and also sustainability, the most significant effect remains in improving processes between the parties involved. An excellent example is the last three years, where supply and demand were “artificially” unbalanced through individual actions and where the “hype” was followed by a dramatic downturn. It is only now, at the beginning of the year, that a balance has again been achieved. We have always

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had ups and downs, but the changes are coming at a faster rate and with increasing impact. And for those insufficiently prepared, this could lead to serious difficulties. Certainly a very good reason for better cooperation within the supply chain. Where do you believe customer expectations are going? For example in the field of digital linking of packaging? The expectations of customers are to have safe packaging in line with the trust and confidence in a product and at the same time offering all the benefits of sustainability. More than ever, cartons deliver. And cartons also offer unique opportunities for providing digital information in the growing link with packaging. This is also why Pro Carton will be focusing on the topic “Packaging in a Digital World” at this year’s congress on the 18 and 19 April in Düsseldorf. The question as to the marketing value of packaging will also be answered there when the results of a study commissioned by Pro Carton at the end of last year will be presented. The markets change, cartons change with the market and keep gaining significance and market share due to their incomparable adaptability. Carton is the European Association of Carton and Cartonboard manufacturers. Its main purpose is to promote the use of cartons and cartonboard to brand owners, the trade as well as designers, the media and politicians as an economically and ecologically balanced packaging medium.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

L’alleanza diventa fusione: nasce OM STILL Dall’alleanza fra OM Carrelli Elevatori e STILL nasce un nuovo gruppo: OM STILL

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a fusione fra le due società rappresenta la naturale evoluzione del percorso iniziato nel 2010 con l’annuncio della partnership fra il marchio italiano e quello tedesco. L’integrazione consentirà ai clienti di beneficiare della rete di vendita più solida e capillare in Italia e di attingere da un catalogo prodotti ancora più ampio e completo

“Per tutto il 2011 – ha spiegato Ettore Zoboli, CEO di OM STILL – abbiamo lavorato con impegno all’integrazione delle strutture operative e della rete di vendita e assistenza delle due società, ricevendo positivi feedback da clienti e dealers. La fusione ci consentirà ora di valorizzare ancora di più l’offerta di prodotti e servizi dedicati ai nostri clienti in Italia, fornendo notevoli vantaggi alle loro organizzazioni. Intendiamo così consolidare e rafforzare ulteriormente la nostra posizione di leadership di mercato in Italia.” Con la fusione le due aziende opereranno in Italia con il nuovo logo OM STILL e, soprattutto, un’unica gamma di prodotti, tutti caratterizzati da una nuova livrea. La nuova gamma sintetizza il meglio dell’offerta di OM e STILL, che è composta da numerosi prodotti ma anche da servizi avanzati, come la gestione remota delle flotte a noleggio o i programmi di manutenzione personalizzati. Complessivamente, la gamma OM STILL conta oltre 60 modelli: dai carrelli controbilanciati elettrici e termici fino a 8t ai

The alliance becomes merge: hence, OM STILL was founded

From the alliance of OM Carrelli Elevatori and STILL, a new group was founded: OM STILL

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he merge of the two companies is a natural evolution of a course started in 2010 with the partnership between the two Italian and German names. Their merge enables customers to benefit a sounder and more widespread sales network in Italy and have an even more comprehensive product range available. Mr. Ettore Zoboli, the CEO of OM STILL,

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explains “In 2011 we worked very hard to integrate the operation areas, sales network and assistance service of the two companies, and got positive feedback from customers and dealers alike. The merge is going to further enhance the range of products and services for our customers in Italy, giving their companies remarkable advantages. This way, we

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transpallet manuali, dai complessi carrelli trilaterali per magazzini intensivi ai trattori. È inoltre importante sottolineare che, oltre a disporre di un’offerta completa e vasta come mai prima d’ora, grazie alle sinergie derivanti dalla fusione, l’azienda è oggi in grado di offrire ai clienti servizi di progettazione dei magazzini ed integrazione con le principali soluzioni di automazione del magazzino. Grazie alla fusione, i clienti OM STILL possono inoltre beneficiare della più solida e capillare rete di vendita e assistenza presente sul territorio italiano, una struttura che può contare su 6 filiali, 52 concessionari, 700 Tecnici di Assistenza e 130 Funzionari Commerciali. Ulteriori informazioni sono disponibili sul nuovo sito internet www.om-still.it che, oltre a fungere da vetrina dell’offerta OM STILL, sarà la prima fonte di notizie sulle novità tecnologiche e di prodotto, proponendosi come punto di riferimento per clienti, dealers e mondo della logistica in generale.

intend to cement and reinforce further our market leadership in Italy.” On account of the new merge, the two companies are going to work in Italy under the common brand OM STILL, and above all with a unique range of products, all featuring the new brand name. The new product range consists of the best OM and STILL products and advanced services, such as: remote control of hired machines and customized maintenance programmes. As a whole, OM STILL range consists of 60 models: from electric or thermal counterbalanced trucks of up to 8 ton capacity, manual transpallets, trilateral trucks for heavy duty environments and tractors. It is also important to highlight that thanks to the synergies deriving from the merge not only does the company offer a comprehensive range of products, but it also offers its customers warehouse engineering service and integration with the main warehouse automation solutions. This merge enables OM STILL customers to benefit a sounder and more widespread sales and assistance network in Italy, accounting for 6 branches, 52 dealers, 700 assistance technicians and 130 commercial operators. Further information is available on the new website www.om-still.it, an overview on OM STILL products, technological and products news to become a benchmark for customers, dealers and generally the world of logistics.


La scelta migliore

Combinazione vincente Con 6 filiali, oltre 50 Concessionari esclusivi e più di 700 officine mobili per l’assistenza OM STILL dispone della rete più capillare d’Italia. Una gamma di prodotti e di soluzioni in grado di rispondere sia alle esigenze del magazzino delle piccole e medie aziende che alle necessità delle grandi realtà intralogistiche. Più scelta, più servizio e più assistenza: da oggi potete guardare alla nostra organizzazione con occhi diversi.


APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Le parole chiave del packaging alimentare Ambiente, marketing e funzionalità sono tre parole chiave che esprimono perfettamente le attuali aspettative nei confronti del packaging alimentare

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e confezioni, e le tecnologie richieste per la loro realizzazione, da oltre 100 anni vengono continuamente perfezionate e ottimizzate, ma malgrado ciò non è facile tenere il passo con le nuove esigenze e tendenze che regolarmente si presentano. L’attenzione attualmente è focalizzata su come proteggere in maniera intelligente il prodotto, sulle tecnologie dirette a preservare le risorse e sulle materie prime rinnovabili. Se si pensa che un terzo abbondante della produzione alimentare finisce per non essere consumato, perché si deteriora lungo il percorso che dovrebbe portarlo invece fino al consumatore, è facile capire l’importanza delle tecnologie per il packaging, soprattutto sotto il profilo della preservazione delle risorse. Le confezioni devono tutelare al meglio i generi alimentari contro il deterioramento e il danneggiamento, anche in condi-

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zioni ambientali non ottimali. Senza le confezioni molti cibi si deteriorano prima e non sono trasportabili su lunghi percorsi, o stoccabili per lunghi periodi. Va considerato, inoltre, che la fabbricazione delle confezioni e degli imballaggi richiede energia e materie prime, quindi sotto questo profilo si prospettano reali possibilità di miglioramento. Per questo motivo aziende come Bosch Packaging si sono prefisse di contribuire alla riduzione dei costi della produzione alimentare incrementando l’efficienza energetica e riducendo l’utilizzo dei materiali di imballaggio, a maggiore preservazione anche dell’ambiente. Si possono citare a titolo di esempio i prodotti alimentari confezionati asetticamente. Il confezionamento asettico non richiede il riscaldamento degli alimenti alle alte temperature dentro la confezione. Si riducono quindi i materiali necessari per la

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fabbricazione delle confezioni e di conseguenza anche la produzione di rifiuti. Il consumo energetico, inoltre, è inferiore fino al 70 per cento rispetto ai sistemi tradizionali. E ancora, trattandosi di un processo di trasformazione delicato, i nutrienti vengono preservati in modo molto più efficace. Infine, i generi alimentari confezionati con questo sistema non hanno bisogno di una catena del freddo, che richiede notoriamente un notevole dispendio di energia per trasportare gli articoli dal produttore al retailer sempre alle stesse condizioni refrigerate su lunghi percorsi. La preservazione delle risorse comunque è un trend che vale anche per i prodotti refrigerati. Con marcature intelligenti delle confezioni, come quelle del sistema TTI (Time Temperature Indicator System) di Bizerba, è possibile integrare l’indicazione, piuttosto generica, fornita dalla data inserita nella dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il …” con un’informazione sul reale stato di freschezza, tratta direttamente dalle condizioni di stoccaggio e trasporto. Ciò consentirà di ridurre significativamente il cibo gettato via solo in base alla data di scadenza. Inoltre, il produttore in questo modo può provare inequivocabilmente la freschezza e verrebbero documentate anche eventuali interruzioni della catena del freddo, ad esempio in caso di rottura di un gruppo refrigeratore. Secondo una ricerca della Frost & Sullivan il mercato degli azionamenti elettrici nel 2010 nell’industria europea del packaging ha realizzato un giro d’affari pari a 184,4 milioni di Euro, destinato a crescere entro il 2017


filling & packaging

fino a 272,6 milioni di Euro. Il trend delle macchine ad alta efficienza energetica non si ferma neanche davanti alle tecnologie di azionamento per le macchine confezionatrici. Come componenti integrativi degli onnipresenti sistemi pneumatici, i cilindri di posizionamento elettrici offrono una serie di vantaggi: raggiungono le massime classi di efficienza energetica e non dipendono da una fonte energetica cara qual è l’aria compressa. Per questo motivo stanno diventando sempre più convenienti anche per l’esecuzione di semplici movimenti tra due fine corsa, oltre che per la loro destinazione d’uso originale, cioè di permettere alla macchina di operare in diversi punti. Nelle applicazioni dai tempi di ciclo molto brevi e che prevedono manipolazioni di carichi di grandi dimensioni gli azionamenti elettrici possono essere più piccoli degli analoghi cilindri pneumatici e consentono, dunque, di ridurre il costo energetico. Anche i servomotori sono ancora ben lontani dall’aver esaurito le loro possibilità d’impiego grazie alle loro eccezionali caratteristiche funzionali, al bassissimo livello di manutenzione richiesto e alle alti classi di efficienza energetica raggiunte nei nuovi modelli. Da notare, infine, che inasprendo i requisiti il legislatore stimolerà anch’esso la “pressione evolutiva”. Parallelamente si denota un trend verso compattezza e dinamismo degli azionamenti ancora maggiori. Risparmio energetico e di materiali Molti sono gli approcci che possono suggerire piccole o grandi soluzioni di risparmio energetico e per ridurre i materiali e insieme possono contribuire considerevolmente a salvaguardare l’ambiente. Negli anni ’80 era ancora convinzione diffusa che “confezioni e imballaggi sono una pessima cosa e vanno assolutamente evitati”, oggi tuttavia sappiamo che sono irrinunciabili e devono essere realizzati all’insegna del massimo risparmio e della massima efficienza. Prendiamo ad esempio le tecnologie ad ultrasuoni, che non contemplando il preriscaldamento consentono di sigillare le confezioni con una riduzione del consumo energetico. Inoltre, come materiale si prestano pellicole più sottili e le sigillature possono essere più strette rispetto a quelle del procedimento a caldo. Entrambe le cose comportano un risparmio di materiale. Un’operazione ad energia intensiva del procedimento di stirosoffiaggio dei contenitori in PET è il riscaldamento della preforma. Krones con una tecnologia a microonde nuova e premiata mostra magistralmente come sia possibile migliorare notevolmente perfino processi di packaging presenti sul mercato da tempo. Con questa tecnologia la produzione di contenitori in PET soffiati è molto più sostenibile, rapida, flessibile, versatile ed economica per quanto riguarda i consumi di energia. Il sistema consente di impostare e controllare il processo di riscaldamento per ogni singola preforma in PET. In questo modo è possibile non solo compensare eventuali disturbi ambientali e mescolare preforme in PET con percentuali di riciclato diverse, ma anche produrre bottiglie policrome e schiudere quindi nuove possibilità nel design dei recipienti. Questo sistema a microonde richiede fino al

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50 per cento di energia in meno rispetto ai classici forni agli infrarossi, e presenta dunque considerevoli vantaggi in termini di costi. Il sistema, chiamato Flexwave, tuttavia si distingue anche per i suoi tempi di produzione più brevi. La fase di riscaldamento è rapidissima: dura appena tre secondi circa, ed è quindi più breve anche dell’80 per cento rispetto agli altri sistemi. Molte potenzialità, grandi opportunità, ma anche tante questioni ancora aperte riserva il tema per eccellenza del packaging: le confezioni prodotte con materie prime rinnovabili. PLA e PET di origine vegetale sono sulla bocca di tutti, perché offrono un bilancio climatico decisamente migliore delle plastiche ricavate dal petrolio. Ma non sono esenti da critiche, soprattutto perché utilizzando materie prime di origine agricola possono entrare in conflitto con la produzione alimentare. Esistono diversi approcci alla risoluzione del problema. Ad esempio utilizzare gli scarti come materia prima. Un’altra possibilità, che risponde a un’esigenza generale, consiste nella creazione di un ciclo di utilizzo chiuso, in altri termini il vasetto dello yogurt di bioplastica viene ritrasformato in una confezione per alimenti dello stesso valore e non trattato termicamente o trasformato in un prodotto riciclato di valore inferiore. Anche per la produzione del PET “verde” l’utilizzo della melassa dell’industria zuccheriera o dello sciroppo di canna da zucchero è ancora una scelta obbligata, come avviene ad esempio per le bottiglie Plantbottle della Coca-Cola. La possibilità di utilizzare in alternativa i sottoprodotti forestali o agrari quali trucioli di legno, stocchi di mais o spighe di grano è ancora oggetto di studio. In ogni caso

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la composizione chimica delle bottiglie di PET prodotte con o senza componenti vegetali non cambia e quindi non sono necessari circuiti o processi di riciclaggio separati. Sono in fase di sviluppo, però, anche materiali completamente nuovi, derivati da sottoprodotti che vengono prodotti in grande quantità. Ricercatori del Fraunhofer Institut ad esempio hanno sviluppato non solo un biomateriale basato sulle proteine del latte, ma anche un processo, con cui si può produrre in modo economico, su scala industriale la pellicola multifunzionale. I prodotti alimentari devono essere protetti dagli agenti esterni per prevenire al massimo la penetrazione di ossigeno. Spesso vengono usati polimeri cari e derivati dal petrolio, come il copolimero etilene-alcol vinilico (EVOH), quale materiale di barriera. Il lavoro di sviluppo si è basato su una doppia constatazione: le sostanze contenute in modo naturale nel latte allungano la conservabilità degli alimenti e lo strato di proteine di siero di latte si può degradare biologicamente. Il risultato del lavoro di ricerca sono strutture multistrato con funzioni di barriera, che possono essere impiegate nel packaging alimentare flessibile e trasparente. Le aziende che vogliono produrre questo tipo di pellicole devono compiere soltanto poche modifiche ai loro impianti tradizionali. Gli scienziati adesso lavorano intensamente per sostituire nei compositi termoformati lo strato EVOH con uno strato barriera basato sul siero di latte. A prescindere da come evolveranno le tecnologie per il packaging, una cosa è certa: finché esisteranno persone che trasportano e conservano generi alimentari, esisteranno anche imballaggi e confezioni.

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The keywords of food packaging The environment, marketing and functionality are the three keywords expressing the present expectations from food packaging

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t present, food packaging tends to get judged in terms of three criteria: the environment, marketing and functionality. Packaging and packaging technology have been around for over 100 years now. Despite their continuous enhancement over this period, there is still a healthy flow of new developments and innovations. Top trends of the moment include smart packaging to protect the product, technology to conserve resources and the use of renewable materials. Just over one-third of the food produced worldwide perishes before it ever reaches the consumer. In view of such statistics, it is easy to see what role packaging might play in conserving the planet’s resources. One of the purposes of food packaging is to protect the contents against spoilage and damage, even under less than favourable storage and freight conditions. In the absence of packaging, lots of foodstuffs would perish much faster, thus limiting their transportability and shelf life. Yet the production of packaging consumes both energy and raw materials. This is one area where improvements in efficiency can be achieved. By boosting energy efficiency and cutting the use of packaging materials, companies such as Bosch Packaging are looking to lower food production costs and thereby reduce the burden on the environment. New approaches in this area include the use of aseptic packaging, a method that removes the requirement to heat the contents to a high temperature

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after packaging. This means not only a significant reduction in packaging materials, thus generating less waste, but also substantial energy savings of up to 70 percent compared with conventional packaging methods. Furthermore, as a result of this more gentle form of processing, foods conserve many more of their nutrients. Equally important, for foods packaged this way there is no need to maintain an unbroken cold chain reaching all the way from production to transport to the retail trade. That significantly reduces energy consumption. Similar trends can be observed in the packaging of chilled products. Smart labelling is a prime example. This includes Bizerba’s Time Temperature Indicator (TTI) system, which enhances the inconclusive “best before” date with an indication of a product’s actual freshness based on its real conditions of storage and transportation. Such technology should significantly reduce the amount of food that gets thrown away simply on account of having exceeded its stipulated shelf life. At the same time, the technology provides conclusive evidence of product freshness as well as a record of any gaps in the cold chain, resulting from, for example, a faulty cooler unit in a refrigeration truck. According to a study by Frost & Sullivan, sales of electric motors to the European packaging industry totalled €184.4 million in 2010, a figure that is projected to rise to €272.6 million by 2017. In other words,

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there is a clear trend towards improving the energy efficiency of the drive systems used in packaging machines. When combined with the pneumatic technology that is standard in today’s packaging systems, electric actuators offer a range of advantages. They are supremely efficient and do not rely on a costly source of compressed air for energy. In addition to their primary use — namely, for manoeuvring packages between different positions within a packaging machine — they therefore represent also an increasingly attractive option for performing simple movements between two end positions. In packaging machines that operate with very short cycle times and have to manoeuvre large and weighty packages, the electric motors required for this purpose are much smaller than comparable pneumatic cylinders. Accordingly, the use of electric actuators can reduce energy costs. Servomotors too, with their excellent operating characteristics, zero maintenance requirements and the high energy efficiency classes of the latest generation, also have much to offer in this field. In the meantime, increasingly rigorous legislation will exert pressure on the sector to evolve. This will likewise accelerate the trend towards the use of increasingly compact and dynamic drive systems in the packaging industry. Saving energy and materials There are many approaches, large and small, to saving energy and materials in the packaging industry. In combination, they


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bring about a significant reduction in the burden on the environment. In the 1980s, the accepted view was that packaging was undesirable and should be avoided as much as possible. Today, however, we recognize its vital role but know that it should be as economical and efficient as possible. An example of this is the development of ultrasonic welding, which reduces the energy needed to seal packaging, since it removes the need for preheating. This technique also enables the use of a thinner plastic film and uses a thinner weld seam than does conventional heat sealing. Both mean a reduction in the use of materials. Similarly, in the stretch-blow moulding process used to produce PET bottles, considerable energy is consumed by heating the preforms. With a new, awardwinning development, Krones has now demonstrated how decisive improvements can also be made to well-established packaging processes. Based on microwave heating technology, the new method not only significantly increases the energy efficiency and therefore sustainability of stretch-blow moulding but also makes the process faster, more flexible and more versatile. The system enables manufacturers to individually set and monitor the heating process for each PET blank. This makes it possible to offset any negative ambient factors and also to alter the proportion of recycled material in PET blanks. This in turn enables the production of multicoloured bottles, thereby creating new design options. Marketed under the name of FlexWave, the microwave technology requires as little as 50 percent of the energy consumed by a conventional infrared oven and therefore offers substantial cost benefits. In addition, it is enables much faster production cycles, since the extremely fast heating phase lasts a mere three seconds, which is as much as 80 percent quicker than other processes. Despite the great potential and host of opportunities for improvements in the field of packaging, there is still a number of unresolved issues. Take the question of packaging made of renewable materials, for example. PLA and PET made of plant materials are a hot topic right now, since they have a much smaller carbon footprint than plastics based on oil. Yet there is also criticism that the crops used for this purpose are cultivated on land that would otherwise serve for growing food. There are several conceivable solutions to this problem. For example, waste matter might be used as a raw material. Alternatively, efforts could be made to meet the growing call for closed-loop recycling, whereby, for example, a yoghurt carton made of bioplastic is recycled to produce food packaging of an equal quality, rather than being incinerated to generate energy or turned into a recycled product of a lower grade. At present, the production of “green” PET still relies on either molasses from the sugar industry or sugarcane juice — as in

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Coca-Cola’s PlantBottle packaging. Research is still under way to ascertain whether by-products from agriculture and forestry, such as wood chippings, maize straw and wheat straw, might also be used. The presence of plant materials in PET bottles does not alter their chemical composition. Consequently, there is no requirement for a separate recycling process here, either. At the same time, researchers are now coming up with completely new materials made of abundantly available by-products. The Fraunhofer Institute for Process Engineering and Packaging (Fraunhofer IVV), for example, has not only developed a biomaterial made of whey protein but also devised a cost-effective process for massproducing a multifunctional plastic film for food packaging. Packaging comprising a transparent, multilayer plastic film is commonly used to isolate food from its environment. To

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minimize the amount of oxygen reaching the contents, such packaging frequently features a barrier layer made of expensive oil-based polymers such as ethylene vinyl alcohol (EVOH). The Fraunhofer IVV development exploits two important properties: substances naturally occurring in whey naturally extend the shelf life of food products and a barrier layer of whey protein is biologically degradable. The researchers have succeeded in producing multilayer films with barrier properties, suitable for making flexible, transparent materials for food packaging. Existing plants will be able to manufacture the new film following only minor modifications. Researchers are now working hard to replace the EVOH layer in thermoform composites with a barrier layer based on whey protein. Whatever of the precise form of future packaging, one thing is sure: so long as people want to transport and store food, there will always be a need for packaging.

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Ottimizzare lo sfruttamento delle risorse Mentre siamo ancora qui a discutere di sostenibilità, ecco che si profila davanti ai nostri occhi una nuova tematica legata all’ambiente: l’efficienza delle risorse

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he cosa significa ‘efficienza delle risorse’? Una definizione è la seguente: “la gestione e l’uso sostenibile delle risorse nell’arco del loro intero ciclo di vita”; e più in dettaglio: “ottenere il massimo valore dai materiali come i minerali, le biomasse, i carburanti, e trarre il massimo vantaggio dagli ecosistemi come la biodiversità, le risorse marine, l’aria, l’acqua, la terra e il suolo”. Gli imballaggi in cartone già hanno un buon curriculum in quanto a sostenibilità. Negli ultimi due decenni il settore ha ridotto le sue emissioni nell’atmosfera, la quantità di scarichi, l’impronta del carbonio, e l’utilizzo di acqua ed energia. Lungo la strada della sostenibilità, l’industria del packaging in cartone può indicare tanti aspetti positivi che dimostrano l’utilizzo efficiente che fa delle risorse. Le risorse rinnovabili Quasi tutte le fibre di legno che vengono utilizzate per la produzione di cartone in Europa provengono da foreste europee gestite. Questa risorsa è rinnovabile e gestita in modo ecosostenibile, e i proprietari delle foreste che riforniscono l’industria sono in grado di dimostrarlo richiedendo ad enti indipendenti di controllo di valutare le loro prestazioni. I due principali enti di certificazione sono PEFC e FSC. Il 99,9% delle foreste private e gestite da imprese in Europa è certificato in base a programmi di certificazione indipendenti. Un utilizzo responsabile dei materiali I produttori di cartone utilizzano le fibre di legno provenienti dai diradamenti boschivi, le cime di piccolo diametro di grossi alberi e le sezioni rotonde dei tronchi che vengono eliminate in segheria (residui di segheria). Nessuna foresta pluviale tropicale viene distrutta per produrre cartone in Europa. L’industria del cartone europea non utilizza legno proveniente da foreste pluviali tropicali anche perché, a parte le altre considerazioni, questo tipo di legno non è tecnicamente adatto. L’industria del cartone usa anche gli scarti come risorsa, recuperando e riciclando la carta e il cartone usati. I produttori lavorano costantemente all’ottimizzazione dell’utilizzo dei materiali e, di conseguenza, riducono gli scarti. Ad esempio, aumentare l’efficienza della preparazione in stock tramite investimenti in tecnologie moderne ha condotto ad un aumento del recupero delle fibre usate nell’ordine di svariate migliaia di tonnellate l’anno e ad una riduzione degli scarti dai processi di produzione.

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La riduzione dell’impronta ecologica Se si confrontano le due serie di dati di Pro Carton relativi al ciclo di vita misurato nell’ultimo decennio si osservano miglioramenti in tutte le categorie di impatto ambientale. Molti dei miglioramenti ottenuti sono dovuti a un minor utilizzo di prodotti chimici e carburanti fossili e a un maggior utilizzo delle biomasse per generare energia. La riduzione dell’utilizzo di risorse fossili ha portato a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica, biossido di zolfo e ossido di azoto generate dai processi produttivi dell’industria. Un utilizzo efficiente dell’acqua Poiché le problematiche relative all’acqua sono specifiche ad ogni sito produttivo ed hanno un’importanza diversa a seconda del luogo in cui si opera in Europa, l’industria europea della carta e del cartone fino ad oggi si è concentrata sul prelievo d’acqua da parte delle cartiere. Si sono incoraggiate le aziende a migliorare l’efficienza delle loro risorse idriche in cartiera a livello di processi produttivi e delle risorse idriche di falda o di superficie. La tendenza degli ultimi due decenni è stata quella di ridurre il prelievo di acqua fresca del 20% sul volume totale. Nel 2008 il 94% dell’acqua prelevata dall’industria cartaria europea è ritornato nelle acque di superficie. Un utilizzo efficiente dell’energia Le aziende europee che producono carta e cartone, compresi i produttori di cartoncino, sono leader in energie rinnovabili. Le cartiere producono gran parte della propria elettricità e del proprio calore in loco mediante efficienti impianti di cogenerazione e, sempre più spesso, l’elettricità in eccesso viene reimmessa nella rete locale o nazionale. L’installazione di caldaie alimentate a biomasse ha fatto sì che più della metà del consumo energetico primario totale dell’industria cartaria europea sia coperto da bioenergia, il che corrisponde ad un quinto della bioenergia prodotta in Europa. L’uso di bioenergie ha anche un enorme impatto sul profilo relativo alle emissioni di tutta l’industria interessata. Le emissioni di biossido

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di carbonio da biomasse sono considerate almeno “neutre” e, secondo un recente studio di Pro Carton, l’uso di imballaggi in cartone ha un effetto positivo sul problema del cambiamento climatico. L’utilizzo responsabile di risorse rinnovabili, in sostituzione dei combustibili fossili come il petrolio, non solo è benefico per il nostro clima ma rappresenta anche indubbiamente un vantaggio per tutto il settore ed un esempio eccellente di efficienza nell’uso delle risorse. Continua anche la tendenza al risparmio energetico: dal 1991 al 2010 il consumo di elettricità e di energia primaria nel complesso da parte dell’industria cartaria europea è calato stabilmente del 14% grazie a processi più efficienti e all’utilizzo della cogenerazione. Come evitare lo spreco alimentare Nella “Tabella di marcia per un utilizzo efficiente delle risorse in Europa” della Commissione UE, il cibo è stato identificato come un’area chiave di impatto e dunque indirettamente il packaging è interessato da questo dibattito. È vero però che quest’ultimo è solo uno degli aspetti della soluzione al problema dell’ambiente. Il Parlamento Europeo lo ha riconosciuto nella sua emanazione di misure urgenti finalizzate a dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2025: “l’ottimizzazione e l’utilizzo efficiente del packaging alimentare possono giocare un ruolo importante nella prevenzione degli sprechi alimentari riducendo l’impatto globale di un prodotto sull’ambiente”. In Europa, il 62% delle confezioni di cartone pieghevoli prodotte sono utilizzate per confezionare prodotti alimentari. Proteggendo gli alimenti e riducendo gli scarti alimentari, le confezioni in cartone contribuiscono ad aumentare l’efficienza nell’uso delle risorse e ad un consumo più sostenibile. In questo modo, esse apportano un beneficio alla società, rendendo possibili stili di vita moderni e ispirati alla convenienza. Per ulteriori informazioni, visitate la sezione “Efficienza delle risorse e sostenibilità Pro Carton” nel sito web www.procarton.com


S.p.A.


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Maximising resources Although we are still discussing the topic of Sustainability, another environmental challenge is now taking centre stage: resource efficiency

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hat is Resource Efficiency? One definition is “the sustainable management and use of resources throughout their life cycle”. And in more detail: “producing more value from materials: minerals, biomass, fuels, and from eco-systems: biodiversity, marine resources, air, water, land and soils”. Cartonboard packaging already has a good story to tell on Sustainability. Over the past two decades , the industry has reduced its atmospheric emissions, effluent load, carbon footprint, water intake and energy use. Building on its Sustainability record, cartonboard packaging can point to many positive aspects which show that it is resource efficient. Renewable resource Almost all of the wood fibre used for production of cartonboard in Europe comes from managed European forests. This resource is sustainably managed and renewable and forest owners supplying the industry can demonstrate this by applying to independent, third party, auditing bodies for an assessment of their performance. The two main certification bodies are PEFC and FSC. 99.9% of company owned and company leased forests in Europe are certified by independent certification schemes. Responsible use of materials Cartonboard manufacturers use wood fibres from forest thinnings, small diameter tops of large trees and the round sections of the trunks which are removed in the saw mills (saw mill waste). No tropical rain forests are destroyed in order to produce cartonboard in Europe. The European cartonboard industry does not use wood from tropical rain forests, as, apart from other considerations, this wood is not technically suitable. The cartonboard industry also uses waste as a resource, through recovering and recycling used paper and board. Manufacturers constantly work to optimise

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material use and thus reduce waste. For example, increasing efficiency of stock preparation through investment in modern technology has led to an increase in the recuperation of recovered fibres by several thousand tons per year, and the reduction of rejects from the production process. Reducing environmental footprint Comparing the two Pro Carton Life Cycle datasets measured over the past decade, improvements are found in all environmental impact categories. Many of the improvements achieved are due to less chemicals and less fossil fuels being used and greater use of biomass to generate energy. The decrease in use of fossil resources has led to a decrease in carbon dioxide, sulphur dioxide and nitrogen oxide emissions from the industry’s production processes. Efficient water usage As water issues are local to the manufacturing site and carry different weights depending on location in Europe, the European paper and board industry has focused to date on water abstraction by mills. Companies are encouraged to improve efficiency of the water resources used at the mills in the production process and the water resources drawn from the ground or surface. The trend during the past two decades has been to reduce the withdrawal of fresh water by 20% in total volume. In 2008, 94% of the water taken by the European paper industry was returned to surface water supplies. Efficient use of Energy European paper and board companies, including cartonboard manufacturers, are leaders in renewable energy. Mills produce much of their electricity and most of their heat on site by means of efficient co-generation plants and increasingly, surplus electricity is supplied to the local or national grid. Installation of boilers fuelled by biomass has meant that more than half of the European pulp and paper industry’s total primary energy consumption is

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bio-energy and this corresponds to one fifth of the bio-energy produced in Europe. The use of bio-energy has an enormous impact on the emissions profile of the industry. Carbon dioxide emissions from biomass are considered at least carbon neutral and according to the recent Pro Carton study, using cartons has a positive effect on the climate change issue. The use of renewable resources which are used responsibly and which benefit climate change as a substitute for fossil fuels such as coal and oil, is undoubtedly an asset for the industry and excellent example of resource efficiency. The trend is also continuing for using less energy. From 1991–2010, the European pulp and paper industry’s consumption of electricity and all primary energy fell steadily by 14%, thanks to more efficient processes and use of cogeneration. Preventing Food Waste In the EU Commission’s “Road map to a Resource Efficient Europe” food has been identified as a key impact area, and therefore indirectly, packaging is involved in this debate. Packaging is however, part of the solution to this environmental problem. The European Parliament recognised this in its resolution for urgent measures to halve food waste by 2025: “the optimisation and efficient use of food packaging can play an important role in preventing food waste by reducing a product’s overall environmental impact”. In Europe, 62% of folding cartons produced are used to package food. By protecting food and reducing food waste, cartons contribute to resource efficiency and more sustainable consumption. They benefit society by helping to make our modern, convenience-driven lifestyles possible. For more information, please visit the Pro Carton Resource Efficiency and Sustainability websites at www.procarton.com


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Vero vantaggio competitivo Un vero vantaggio competitivo nasce dalla capacità dei clienti e dei fornitori di collaborare insieme alla realizzazione degli obiettivi più ambiziosi

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EMO ha lavorato assiduamente in questi anni per valorizzare in primis il rapporto con la propria clientela partendo dalla convinzione che sinergia e condivisione degli obiettivi siano elementi fondamentali di ogni progresso. Un vero vantaggio competitivo nasce dalla capacità degli uni, i clienti, e degli altri, i fornitori, di collaborare insieme alla realizzazione dei goals più ambiziosi, di quei progetti ritenuti strategici in un certo momento storico nella mission di un’azienda e che

possono allo stesso tempo rappresentare un miglioramento – un progresso appunto nel settore di riferimento. La filosofia customer oriented è il punto di forza di DEMO fin dalla sua nascita e oggi, che il mercato è estremamente selettivo, richiede risposte veloci ma sempre all’altezza delle aspettative, DEMO continua in modo ancora più deciso a puntare sulla propria flessibilità, affidabilità e competenza, per consolidare la collaborazione con i propri partner e per trovarne di nuovi. L’altro punto distintivo di DEMO è, da sempre, la sua spiccata sensibilità estetica dalla quale sono nati alcuni contenitori particolarmente originali ed esclusivi che sono riusciti ad attirare l’attenzione del mercato. Oggi a questa sensibilità, viene affiancata quella per la sostenibilità ambientale posto che in questo contesto di sfide e cambiamenti l’unica opportunità di crescita e sviluppo è data dalla capacità di rielaborare le proprie idee e competenze in chiave eco sostenibile. L’attenzione all’ambiente coinvolge tutti i processi, nel PET–PACKAGING significa che lo studio del “nuovo”, dell’“alternativo” e del “bello” non può essere slegato dai concetti di “lightweight” e “green”.

I leitmotiv dunque che hanno da sempre guidato la creatività di DEMO, ossia dare risposte a domande quali: -qual è la bottiglia che il consumatore cerca e non trova? - che cosa deve esprimere e quale bisogno deve soddisfare la bottiglia che ancora non si trova sullo scaffale? - quali funzioni e necessità possono dare origine ad un nuovo contenitore di successo? Devono essere sintetizzati in chiave ecofriendly, non dimenticando mai che il motore dell’innovazione passa imprescindibilmente attraverso la variabile dell’eco-design, della riduzione dei costi, del packaging ecologico: contenitori dal peso estremamente ridotto e realizzati con il minor impiego di energia elettrica. Anticipare le tendenze, reagire velocemente con professionalità ed entusiasmo creando con il cliente -il proprio partner- un focus group in grado di progettare qualcosa di nuovo, dalle elevate performance tecniche ma verde. Fornire un servizio puntuale e dei prodotti –stampi e componenti – di elevata qualità sotto il profilo tecnico e meccanico. Questa è l’azienda DEMO.

Cutting-edge advantage Cutting-edge advantage arises from the will of customers and suppliers to co-operate in achieving the most ambitious goals

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EMO has worked hard over the years to enhance first and foremost its relationship with customers, convinced that synergy and shared objectives are essential elements for progress. Cutting-edge advantage arises from the will of customers and suppliers to co-operate in achieving the most ambitious goals, those projects considered strategic at a certain point of a company’s mission that can represent improvement – progress, as we said – in the trade involved. Customer-oriented philosophy has been the strong point of DEMO since its inception and today in a highly selective market which requires responses that are rapid but at the same time up to expectations, DEMO continues even more forcefully to count on its flexibility, reliability and competence to consolidate co-operation with its existing partners and find new ones. DEMO’s other distinguishing point has always been its attention to aesthetics, which has led to the creation of particularly original, exclusive containers that have attracted the

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market’s attention. Today this sensitivity is flanked by attention to environmental sustainability, given that in the current context of challenges and changes the only opportunity for growth and development comes from the ability to process ideas and competences from an eco sustainable point of view. Environmental friendliness involves all processes; in PET –PACKAGING it means that studies into what’s “new”, ”alternative” and “attractive” cannot ignore “lightweight” and “green” concepts. Therefore, the creativity of DEMO has unfailingly been guided by an attempt to answer questions such as: - which bottle does the consumer seek and not find? - what must the bottle still not found on the shelves express and what need does it have to meet? - what functions and requirements can stand behind a new successful container? Products must be eco-friendly, never forgetting that whatever drives innovation must necessarily go through the variables of

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eco-design, cost reduction and ecological packaging: containers with very much reduced weight, manufactured with the lowest possible energy consumption. Anticipation of trends, rapid reaction with professional skills and enthusiasm to create a focus group with the customer – our partner – able to design something new with high technical performance that is also green. Provision of prompt service and top technical and mechanical quality in our moulds and components. This is the company DEMO.



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Come vincere un concorso per la stampa di etichette Tony White, presidente della giuria FINAT, ha 17 anni di esperienza nell’ambito delle giurie per concorsi nell’ambito della stampa in tutto il mondo. In questo articolo rivela come evitare i problemi più comuni e partecipare con un ottimo lavoro.

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Tony White, presidente della giuria FINAT Tony White, Chairman of Judges at FINAT

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incere premi ed essere apprezzati dagli altri protagonisti del settore può veramente elevare il profilo di un’azienda. E nel competitivo mercato della stampa, un riconoscimento indipendente, da parte di terzi, è un modo efficace per differenziarsi dalla concorrenza. Ma nonostante ciò, molte aziende non investono abbastanza tempo per poter inviare un lavoro che si distingua davvero. Anzi, molte candidature vengono scartate a causa di errori basilari. In questa sede spiegherò come evitare tali errori per mettere in evidenza il proprio prodotto. Per la finalità di questo articolo, mi riferisco al concorso per la stampa di etichette FINAT, ma gli stessi principi generali valgono

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per tutti i concorsi del settore degli imballaggi. I fondamentali Alcuni principi di base sono validi per partecipare a tutti i concorsi, indipendentemente dall’organizzazione che li gestisce o dalla tecnologia di stampa utilizzata. Alcuni di questi consigli possono sembrare ovvi, ma purtroppo ho visto molti partecipanti ai concorsi ignorarli, per cui ritengo necessario ricordarli. Le regole non sono fatte per essere infrante Leggere con molta attenzione i requisiti per la partecipazione. Più di una volta. È incredibile quanti lavori vengono scartati o cambiati di categoria a causa del mancato rispetto delle regole. Ricordate: c’è un motivo per cui gli organizzatori fissano delle regole. Ad esempio, se richiedono 20 campioni continui non tagliati, è perché probabilmente vogliono verificare la costanza della qualità e controllare che vi sia uniformità relativamente alla lunghezza di ripetizione. La giuria non farà il lavoro al posto vostro Decidete a quale categoria volete partecipare. Scegliere due opzioni in un modulo di partecipazione e lasciare che sia la giuria a decidere per voi è un comportamento malvisto da tutti i giudici che conosco. Non spetta a loro decidere: nessuno conosce il vostro prodotto meglio di voi, quindi dovreste sapere qual è la categoria più adatta. Niente campioni, niente prove Ci sono poi le informazioni tecniche. Questo è un aspetto cruciale che può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Inoltre è qui che spesso gli organizzatori lasciano spazio per informazioni aggiuntive. È uno dei punti più comunemente sottovalutato dai partecipanti, nonostante offrano un’opportunità incredibile per presentare interessanti argomenti e quindi convincere la giuria della validità del proprio prodotto. Non basta dire “stampare questa etichetta è stato difficile”, perché in base a quest’affermazione la giuria si chiederà appunto perché sia stato così complesso. E affermazioni come “la qualità di questa etichetta è eccezionale” o “l’etichetta è utilizzata da questo importante marchio...” non significa nulla se non accompagnate da campioni che ne dimostrino l’eccezionale qualità o perché quel noto marchio la trovi perfetta. Ricordate: se non volete che


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determinate informazioni vengano rese pubbliche, basta specificarlo e la giuria rispetterà la riservatezza. Le giurie sono severe ma corrette Ogni giudice dedicherà circa un minuto/un minuto e mezzo all’analisi di ogni lavoro, e sarà tanto severo quanto il vostro reparto di controllo qualità, se non di più. Ma, benché vadano alla ricerca di errori, i giudici affrontano la selezione con un’attitudine molto positiva e vorrebbero che ogni etichetta superasse il loro esame. Il segreto è essere un passo avanti a loro: analizzate a fondo il vostro lavoro, cercando qualsiasi eventuale errore, e candidate un campione solo quando siete certi che è il meglio che possiate produrre. Inoltre i giudici sanno che, in genere, tutti i lavori sono di natura commerciale, ovvero che un’azienda paga caro affinché il suo marchio sia rappresentato da un’etichetta in un certo modo. Quindi la giuria terrà conto dell’aspetto “commerciale” dell’etichetta. Fuori registro, fuori gara Uno dei problemi tecnici più comuni in tutti i concorsi è rappresentato dalla stampa fuori registro. Se il campione è fuori registro, sarà molto probabilmente eliminato. Di fatto più della metà dei lavori viene scartata per problemi di registro, che in alcuni concorsi hanno causato il 70% degli scarti. Quindi, mi raccomando, assicuratevi che le vostre immagini abbiano una buona messa a registro, da colore a colore, da stampa a goffratura o a stampa a freddo o a caldo, fino alla fustellatura.

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L’importanza della finitura Un altro fattore importante per i giudici è il processo di stampa/finitura utilizzato. Riconoscono immediatamente una buona tecnica di stampa, sia essa flessografia, offset, litografia, serigrafia o rotocalco. La giuria si porrà una serie di domande tecniche, a seconda del processo, i supporti, lo spessore delle linee, le dimensioni dei caratteri e la finezza dei retini delle mezzetinte ecc. Ad esempio: c’è una buona copertura d’inchiostro? Le sfumature sono morbide e graduali? Le linee principali sono troppo spesse rispetto al design complessivo? Laddove colori adiacenti si sovrappongono, si complementano o sono in conflitto cromatico troppo forte? É stata utilizzata la lineatura corretta delle celle degli anilox? Sono state scelte le giuste dimensioni delle maglie se si è stampato in serigrafia? I giudici sanno quali sono i problemi ricorrenti per le varie tecniche di stampa e decideranno se eventuali errori sono accettabili utilizzando quel determinato processo. Vengono analizzati anche i processi secondari. Ad esempio, con la stampa a caldo o a freddo, i bordi sono puliti e nitidi? Se è presente la goffratura, è a registro con l’immagine stampata e il rilevo è ben definito? In presenza di una fustellatura, è stato penetrato solo il frontale o il taglio è arrivato fino al liner, rendendo la rimozione molto difficile? I bordi tagliati sono netti o ci sono sbavature?

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La giuria valuterà inoltre la difficoltà del processo di produzione. Quanto è larga la macchina da stampa? Qual è stata la velocità di stampa? Quale tipo di supporto è stato utilizzato? Pellicola, carta sottile o spessa? E per quanto riguarda l’inchiostro? A base acquosa, solvente, UV o EB? E quale metodo è stato utilizzato per l’essiccazione o la polimerizzazione? I design appropriati fanno colpo sulla giuria Il design è un elemento molto importante per la valutazione generale di un’etichetta. Che cosa ci dice del prodotto o del marchio? E si tratta di una grafica adatta al prodotto? Ad esempio, un’etichetta per prodotti cosmetici deve attirare in modo diretto i consumatori, mentre l’etichetta per un vino deve evocare il lusso. Le etichette industriali, tra le altre cose, devono essere resistenti all’abrasione, agli oli, ai solventi ecc. Per il risultato finale è meglio una verniciatura opaca o lucida? L’impegno sarà pari al risultato In fondo, i concorsi sono fatti per essere vinti. E non c’è motivo per cui il vostro prodotto non possa farcela, se avrete investito del tempo per dimostrare alla giuria perché il vostro prodotto è migliore di quelli della concorrenza. Ovviamente le regole e i criteri variano da concorso a concorso. Ma seguite i consigli qui riportati e sarete sulla buona strada per riuscire a presentare un lavoro valido – e con un po’ di fortuna potrete portarvi a casa il premio.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MARKETING & STRATEGY

How to win a label print competition

Tony White, Chairman of Judges at FINAT has 17 years’ experience of judging print competitions around the world. In this article he reveals how to avoid the common pitfalls and submit an impressive award entry

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inning awards and gaining the recognition of industry peers can really lift a company’s profile. And in the highly competitive print market, an independent, third-party endorsement is a powerful way for a company to set itself apart from its rivals. But despite the business benefits afforded by scooping an award, many companies don’t invest sufficient time in submitting a compelling entry. In fact, many entries fail because of elementary mistakes. I’ll explain how you can avoid these mistakes and paint your product in the best possible light. For the purpose of this article, I make reference to the FINAT label printing competition, however the general principles also apply to packaging awards. Get the basics right Some universal principles apply with award entries, regardless of the organization running the awards or the print technology being assessed. Some of this advice may appear common sense, but unfortunately I’ve seen enough entries that ignore these principles to warrant highlighting them here. Rules aren’t there to be broken Read the entry requirements very carefully. Then read them again. It’s amazing how many entries are disqualified or switched category because the rules haven’t been followed. Remember, organisers set rules for a reason. For example, if they ask for 20 continuous samples uncut, they’re probably looking for continuity of quality, and want to check the repeat lengths are consistent. Judges won’t do the work for you Decide which category you want to enter. Ticking two or more options on the entry form and leaving the judges to decide is frowned on by every judge I know. It’s not up to the judges to make that decision – you know your product better than anyone and should know which category is most appropriate. No sample, no proof Next up, technical information. This crucial section often proves the difference between success and failure.

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It’s also where organisers often leave scope for additional information. This is one of the most neglected areas of an entry, despite it being a golden opportunity for a company to present additional compelling evidence and convince the judges that their product is a worthy winner. It’s no good saying, “The label was difficult to print”, as this will make the judging panel wonder why a sample is so difficult to produce. And claiming “The quality of the label is exceptional” or “The label is used by Big Brand Inc” means nothing if there’s no sample to prove why it’s exceptional or why Big Brand Inc loves it. Remember, if you don’t want specific information to be published, say so and the organizers will respect your request for confidentiality. Judges are firm but fair Each judge will spend about 1-11/2 minutes examining each entry, and will be every bit as stringent in their assessment as your quality control department – possibly more so. But while the judges will look for faults, they come to the process with a very positive attitude and want each label to succeed. The key is to stay one step ahead of them – scrutinize your work for flaws, and only submit a sample when you’re satisfied it’s the best you can produce. The judges also recognise that, in general, all entries are commercial i.e. a company has paid good money for their brand to be represented on a label in a certain way. Judges will make allowances for the ‘commerciality’ of a label. Out of register, out the competition One of the most common technical problems in all competitions is mis-register. If the sample is out of register, it will fall at the first hurdle. Indeed, more than half of entries are rejected for poor register, and in some competitions mis-register has accounted for 70% of rejections. So please, please ensure the image is in register, either from colour to colour or from print to embossing to hot or cold foiling and eventually to the die cutting pattern.

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It’s all in the finish Another important factor that judges take into account is the printing / finishing processes used. They’ll immediately recognise good printing technique, be it flexo, offset litho, letterpress, silk screen or gravure. The judges will ask themselves a number of technical questions, depending on the process, the substrate, the fineness of the lines, the size of the typeface and the fineness of the halftone screens used etc. For example, is there good ink coverage? Are the vignettes smooth and progressive? Are the keylines too thick for the design? Where adjacent colours overlap, do they complement each other or clash? Has the right anilox cell ruling been used? Has the right mesh size been chosen? The judges know the main faults encountered with different printing techniques, and will decide if a fault is significant or acceptable as part of the process. The ancillary processes are also considered. For example, with hot or cold foiling, are the edges clean and neat? With embossing, is it in register with the printed image, and is the relief well defined? And with die-cutting, has it only penetrated the facestock, or has it cut into the liner, making stripping very difficult? Are the cut edges clean and not burred over? The judges will also assess the difficulty of the production process. How wide is the press? How fast was the job run? What type of substrate was used – film, or thin / thick paper? What about the ink – water-based, solvent, UV or EB? And what method was used for drying or curing? Appropriate designs impress judges Design is a very important element in the overall assessment of the label. What does it say about the product / branding? And is it suitable for the product? For example, a cosmetics label must appeal to consumers, while a wine label might evoke luxury. Industrial labels, meanwhile, must be resistant to abrasion, oils and solvents etc. Does gloss or matt varnishing add to the final result? You get out what you put in Ultimately, a competition is there to be won. There’s no reason why your product can’t win it – as long as you invest time in proving to a judging panel exactly why your product is better than your competitors’. Obviously, rules and criteria vary from competition to competition. But follow the guidance above and you’ll have the cornerstones of a solid entry – and with a bit of luck walk away with the prize.


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Best Supplier Award 2011

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er la qualità del suo servizio alla clientela, Sidel ha ricevuto il Best Supplier Award 2011 da Coca-Cola Hellenic, uno dei principali imbottigliatori russi dell’industria delle bevande non alcoliche. Il premio è stato conferito il mese scorso a Mosca, in occasione della “Best Supplier Award Ceremony 2011” di Coca-Cola Hellenic. «Coca-Cola Hellenic ricerca una collaborazione che duri nel tempo e che sia reciprocamente proficua con quei fornitori i cui principi commerciali e i cui valori etici sono conformi alle norme internazionali e che condividono con l’azienda l’approccio alla qualità dei prodotti e dei servizi, alla responsabilità ambientale e sociale e al fattivo conseguimento degli obiettivi commerciali» spiega Yury Sharabakin, Supply Chain Director di Coca-Cola Hellenic Russia. La migliore conferma di una strategia di successo Il premio – il quarto assegnato dal 2008 – si fonda una valutazione interna delle prestazioni del fornitore. Il processo di valutazione è trimestrale e si basa su indicatori prestazionali chiave definiti dalla stessa Coca-Cola Hellenic.

Il fatto che nel mercato russo si sia introdotto questo riconoscimento di “business partner” è, per i fornitori, non solo un ulteriore incentivo a migliorare le proprie prestazioni, ma anche l’occasione per consolidare la propria posizione sul mercato e per creare intorno a sé una solida reputazione di affidabilità. Proprio quello che Sidel è riuscita a fare. «Questo premio è un prezioso riconoscimento per il nostro team in Russia e per gli addetti Sidel che in tutto il mondo lo supportano» afferma Marina de Barros, Vice President per l’Europa Centrale & Orientale e per il Medio Oriente. «Alla fine, sono solo i nostri clienti che ci possono dire se siamo riusciti o meno a raggiungere l’obiettivo “vicinanza al cliente”». In un mondo in cui i bisogni sono in continuo cambiamento, la bottiglia di oggi sarà domani solo un ricordo. Ma la presenza di circa 5000 addetti Sidel altamente competenti in tutto il mondo mette l’azienda in condizione di ascoltare i suoi clienti e di offrire loro sistemi produttivi affidabili e facilmente adattabili ai successivi sviluppi tecnologici, senza onerosi tempi di fermo macchina.

Coca-Cola Hellenic conferisce a Sidel il premio di miglior fornitore per il servizio clienti in Russia

2011 Best Supplier Award Sidel receives supplier award from Coca-Cola Hellenic for customer service in Russia

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idel has received the Best Supplier Award 2011 from Coca-Cola Hellenic for its superior customer services. Coca-Cola Hellenic, one of the biggest bottling companies in the non-alcoholic beverage industry in Russia, presented the award to Sidel on the occasion of its 2011 Best Supplier Award Ceremony in Moscow last month. “Coca-Cola Hellenic desires a long-term and mutually beneficial collaboration with those suppliers whose business principles and ethics meet international standards, as well as with those who share the company’s approach to the quality of products and services, concern for the environment, social responsibility, and efficient accomplishment

of business objectives,” said Yury Sharabakin, Supply Chain Director at Coca-Cola Hellenic Russia. The best evidence for a successful strategy The award is based on internal supplier assessment results and has been awarded for the fourth time since 2008. The assessment process is conducted every three months, measuring key performance indicators defined by Coca-Cola Hellenic. The introduction of this business partner recognition scheme to the Russian market is further motivation for suppliers to enhance their performance. At the same time, it gives them the opportunity to strengthen their market position while building their reputation as a reliable business partner.

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And this is exactly what Sidel has successfully achieved. “This award is a fantastic recognition for our team in Russia, and the Sidel employees who support them around the world,” says Marina de Barros, Zone Vice President for Eastern & Central Europe and the Middle East. “Ultimately only our customers can tell us whether we achieve customer proximity or not.” In a world of constantly changing needs, today’s bottle is tomorrow’s old news. But by having approximately 5,000 skilled employees all over the world, Sidel is able to listen to its customers, offering them reliable production-systems that are easily adaptable to new developments – without causing expensive downtime.

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EXPO PACK México 2012 porta l’ecologia a nuovi livelli Che tu sia un’azienda di prodotti di consumo, un dettagliante o un produttore di attrezzature, il fattore sostenibilità è fondamentale per il tuo successo

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e soluzioni sostenibili raggiungeranno nuovi livelli di importanza a EXPO PACK México 2012 (26-29 giugno, Centro Banamex, Città del Messico) dove il Padiglione della Sostenibilità raggiunge programmi che includono Expo Pack Verde e la Conferenza AMEE. “La produzione sostenibile non è un trend, ma un driver dell’industria” dice Josè Martìnez, direttore PMMI per l’America Latina. “Che tu sia un’azienda di prodotti di consumo, un dettagliante o un produttore di attrezzature, il fattore sostenibilità è fondamentale per il tuo successo”. Il nuovo Padiglione della Sostenibilità fornirà un punto di partenza ai visitatori di Expo Pack in cerca di soluzioni sostenibili per materiali, contenitori e attrezzature, ma anche soluzioni per ridurre gli scarti e l’impatto ambientale. “Gli sforzi di carattere sostenibile vanno oltre l’idea base di un confezionamento

eco-compatibile” dice Martinez. “Per esempio, un numero crescente di produttori sta cercando confezionamenti e attrezzature di processo che richiedano meno energia, occupino meno spazio, riducano gli sprechi e che possano essere facilmente adattate ai nuovi materiali “verdi”. Il Padiglione della Sostenibilità si focalizza proprio su queste necessità”. “Molte aziende stanno cercando ora di capire che alcune pratiche sostenibili possano aiutarli a ridurre i costi e migliorare la loro immagine di prodotto. Inoltre, alcuni produttori stanno persino spostando strategicamente i loro packaging verso contenitori riciclabili, biodegradabili o ricavati da materiali riciclati come, ad esempio, contenitori derivanti da patate e grano. I visitatori devono solamente cercare l’icona di Expo Pack Verde o visitare il Padiglione della Sostenibilità per saperne di più su queste tendenze e su Expo Pack México 2012”.

L’Associazione Packaging Messicana AMEE organizzerà nuovamente la Packaging Week in concomitanza a Expo Pack México. Questo evento presenterà delle sessioni di conferenza, presentazione di premi, incluso l’AMEE Sustainable Packaging Award. AMEE intende dedicare il primo giorno del programma proprio alla sostenibilità con relatori da Eastman Chemical Company, Wal-Mart México e The Centre for Life Cycle Analysis and Systainable Design (CADIS). Martinez conclude dicendo “La richiesta di dettaglianti e consumatori sta spingendo gli sforzi sostenibili e Wal-Mart in particolare sta spronando questa tendenza. Manuel Gómez Peña, direttore del settore Sostenibilità di Wal-Mart México, tratterà un caso di successo di un fornitore Wal-Mart e porterà applicazioni pratiche di sostenibilità”.

EXPO PACK México 2012 takes green support to new levels Whether you are a consumer goods company, a retailer or an equipment manufacturer, sustainability issues are critical to your success

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ustainable solutions will reach new levels of prominence at EXPO PACK México 2012 (June 26–29, Centro Banamex, Mexico City), when The Sustainability Pavilion joins established programs including EXPO PACK Verde and the AMEE Conference. “Sustainable manufacturing is not a trend, it’s an industry driver,” says José Martínez, PMMI director for Latin America. “And whether you are a consumer goods company, a retailer or an original equipment manufacturer, sustainability issues are critical to your success.” The new Sustainability Pavilion will provide a starting point for EXPO PACK México attendees seeking sustainable solutions for materials, containers and equipment as well as solutions to reduce waste, environmental impact and carbon footprints. “Sustainable efforts go beyond the basic idea

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of environmentally-friendly packaging,” says Martinez. “For example, a growing number of manufacturers are seeking out packaging and processing equipment that uses less power, occupies less space, reduces waste and can be easily adapted to new ‘green’ materials. The Sustainability Pavilion addresses such needs.” “Many companies are now beginning to understand that certain sustainable practices can help them reduce costs and improve their brand image,” adds Martinez, who also notes, “Some manufacturers are even strategically shifting the types of packaging they use, switching to reusable containers or using biodegradable and recycled materials such as potato- or corn-based containers. Attendees just need to look for the EXPO PACK Verde icon or visit the Sustainability Pavilion to learn about these trends and more during EXPO PACK Mexico 2012.” The Mexican Packaging Association (AMEE) will once again host Packaging Week in conjunction with EXPO PACK México. The

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week-long event features conference sessions, and awards presentations, including AMEE’s Sustainable Packaging Award. AMEE plans to dedicate the first day of the conference program to sustainability, presenting speakers from Eastman Chemical Company, Wal-Mart México and The Center for Life Cycle Analysis and Sustainable Design (CADIS). “Demands from retailers and consumers are propelling sustainability efforts, and Wal-Mart in particular has spurred this trend. Manuel Gómez Peña, Director of Sustainability for Wal-Mart México, will discuss success cases from current Wal-Mart suppliers as well as practical sustainable applications,” says Martinez.


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Etichettatura in autoadesivo Le crescenti necessità delle industrie di applicare ai propri prodotti etichette più brillanti e di maggior pregio spingono verso la tecnologia di applicazione in autoadesivo

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e crescenti necessità delle industrie di applicare ai propri prodotti etichette più brillanti e di maggior pregio spingono i clienti nella direzione di adottare la tecnologia di applicazione in autoadesivo. P.E. LABELLERS propone gruppi autoadesivi

tra i più avanzati fra quelli presenti sul mercato. I vari modelli da 40 mt/min a 150 mt/min con testata di traino brevettata, hanno una configurazione modulare che permette una migliore ergonomia operativa. La sincronizzazione con il carosello dell’etichet-

tatrice è totalmente automatica e accurata al punto che anche durante le fermate di emergenza con contenitori in fase di etichettatura non viene prodotto alcuno scarto per applicazioni fuori tolleranza. Tutti i parametri sono regolabili dal pannello di controllo con la possibilità di memorizzare fino a 200 etichette diverse. Grazie all’avanzatissima tecnologia e affidabilità di P.E. LABELLERS nell’etichettatura autoadesiva, molti clienti di levatura internazionale si sono rivolti a P.E. LABELLERS per la soluzione ai propri problemi produttivi. P.E. LABELLERS può infatti offrire etichettatrici autoadesive all’occorrenza estremamente flessibili o sofisticate con velocità tra le 2.000 e le 60.000 bph anche in versione “No-Stop” con doppi gruppi di etichettaggio o con la giunzione automatica delle bobine. Questa linea di etichettatrici è inoltre predisposta per avere a bordo macchina una tecnologia che consente di orientare ed etichettare in spazi decisamente ridotti utilizzando un sistema di telecamere per la centratura di spot sulle capsule, di tacche, marchi o la saldatura del vetro. Come per tutti gli altri modelli, i cambi formato sono rapidi e senza l’utilizzo di utensili. Per informazioni: www.pelabellers.it

Self-adhesive labelling systems Companies’ growing needs to apply brighter labels of greater value to their products drive to self-adhesive labelling technology

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he application of self-adhesive labels has been highly progressing in the last few years. Companies’ growing needs to apply brighter labels of greater value to their products push customers towards the adoption of this new technology. P.E. LABELLERS has developed since quite a lot of time some of the most advanced self-adhesive labelling stations among those currently on the market. The various models – from 40 mt/min to 150 mt/min with patented drive head – feature a modular configuration allowing a better operational ergonomics. The synchronization to the labeller carousel

is fully automatic and very accurate, insomuch that, even during emergency stops, the containers being labelled, no rejection is produced in case of out-oftolerance applications. The need for adjustments to sensors and encoders has been completely eliminated and all the parameters can be adjusted from the control panel which allows to store up to 200 different labels. Due to P.E. LABELLERS’s state-of-theart technology and reliability in selfadhesive labelling, many customers of international stature have turned to P.E. LABELLERS to find solutions to their production issues.

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P.E. LABELLERS can actually offer extremely flexible or sophisticated self-adhesive labelling machines suitable for speeds ranging from 2.000 bph to 60.000 bph. “No-Stop” versions, which eliminate line stops – featuring double labelling stations or automatic reel splicing – are also available. This kind of labellers are furthermore prearranged for the installation of a centring system by means of cameras, according to capsule spots, notches, marks or glass weldings, allowing container orientation in definitely narrow spaces. As on all the other models, changeovers are carried out quickly and without tools. For any further information: www.pelabellers.it

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Punto di incontro per eccellenza Tecno Fidta è il punto di incontro dell’industria di processo alimentare dell’America spagnola

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n the second quarter of 2011, the food and beverage industry grew 4.2%, thus employing 71% of its total installed capacity. In this favourable context, the 11th International Food Technology, Additives and Ingredients Trade Fair will generate new business opportunities for key players in the food industry projects worldwide. From Frankfurt and through IFFA, the leading international fair for the meat industry: processing, packing and sales, Tecno Fidta is also promoted abroad. During four days, a complete academic program related to food technology will be developed. As in every edition, the Argentine Association of Food Technologists (AATA) will organize its classical technical conferences with speakers of international renown. Another great attraction will be the space Traceability in Action to know the advantages of having traceability systems in different food and agriculture chains. Finally, there will be an outstanding space for the traditional exhibitors’ conferences to present the latest news in products and services. In parallel, Messe Frankfurt Argentina jointly with Fundación Export.Ar and PROARgentina will develop the 3rd International Matchmaking Program of Food Technology, Additives and

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el secondo quadrimestre del 2011, l’industria alimentare e delle bevande argentina è cresciuta del 4,2%, impiegando il 71% della sua capacità totale. In questo contesto favorevole si svolgerà Tecno Fidta, l’undicesima edizione della fiera internazionale di tecnologia alimentare, additivi e ingredienti che crea opportunità di business per i key players di tutto il mondo. Tecno Fidta viene anche promosso all’estero, da Francoforte attraverso IFFA, la fiera internazionale dell’industria della lavorazione,

confezionamento e vendita della carne. Durante i quattro giorni di esposizione, verrà sviluppato un programma accademico completo relativo alla tecnologia alimentare. Come per ogni edizione, AATA, Associazione Argentina di Tecnologi Alimentari organizzerà una serie di conferenze tecniche con relatori noti in ambito internazionale. Un’altra grande attrattiva sarà lo spazio “Traceability in Action”, creata per far conoscere i vantaggi di un sistema di tracciabilità in diverse catene alimentari e agricole. Infine, ci sarà anche uno spazio più tradizionale dedicato alle conferenze degli espositori che presenteranno i loro ultimi prodotti e servizi. Parallelamente, Messe Frankfurt con Fundaciòn Export.Ar e PROARgentina svilupperanno il 3° International Matchmaking Program of Food Technology, Additives and Ingredients Buyers. Le aziende espositrici argentine avranno la possibilità di incontrare potenziali buyer stranieri e creare novi contatti, riaffermare la loro posizione di mercato e diversificare I prodotti esportati. La scorsa edizione nel 2010, ha visto la partecipazione di 270 espositori e 14.540 professionisti, uomini d’affari e tecnici. Quest’anno, Tecno Fidta si svolge dal 18 al 21 settembre al centro esposizioni Costra Salguero, Buenos Aires e attende oltre 300 espositori provenienti da diversi paesi che esporranno su un’area complessiva di 19.000 metri quadrati. Il numero dei visitatori attesi sarà di oltre 17.000.

Meeting point par excellence TecnoFidta is the meeting point of the food processing industry in Spanish-speaking America

Ingredients Buyers. The Argentine exhibiting companies will have the chance of meeting with foreign potential buyers with the clear aim of establishing new business contacts, reaffirm the market positioning and diversify export products. In the last edition participated 270 exhibiting companies and 14,540 professionals, businessmen and technicians. This year, Tecno Fidta will take place from 18 to 21 September at Costa Salguero Exhibition Centre, Buenos Aires and more than 300 exhibitors coming from several countries will participate in the fair, covering an area of 19,000 raw sqm. The number of visitors is expected to be over 17,000 professionals and businessmen of the sector.

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Telecamere ad alta velocità Image S presenta le nuove telecamere matriciali ad alte prestazioni Falcon2 di Teledyne DALSA

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mage S, azienda di Mariano Comense che si propone sul mercato italiano come principale distributore di componenti per Image Processing destinati a diversi mercati, presenta le nuove telecamere matriciali ad alte prestazioni Falcon2 di Teledyne DALSA. La nuova serie Falcon2 comprende tre modelli ad alte prestazioni, incluso il modello 12M che offre la massima risoluzione del settore nella sua categoria. La serie Falcon2 incorpora l’ultima tecnologia di sensori CMOS progettati e realizzati da Teledyne DALSA, rendendo queste telecamere ideali per il controllo ad alta risoluzione di oggetti che si muovono con rapidità. Le applicazioni tipiche includono il controllo della produ-

zione elettronica, il controllo dei wafer semiconduttori, dei display a schermo piatto e dei pannelli solari. La serie Falcon2 offre un’alta velocità e una eccellente qualità dell’immagine unita ad un sensore global-shutter. Uniche nel mercato dei sistemi di visione, le telecamere 8M e 12M Falcon2 offrono risoluzioni selezionabili. I tre modelli sono tutti caratterizzati da una meccanica solida e da una stabilità termica tali da non richiedere dissipatori di calore esterni. Le telecamere Falcon2 sono dotate di funzionalità di pre elaborazione delle immagini incorporata, inclusa la flat field correction e la correzione dei pixel difettosi del sensore. La serie Falcon2 include i modelli: Falcon2

4M, con 4 Megapixel a 168 immagini al secondo; Falcon2 8M, con 8 Megapixel a 90 immagini al secondo; Falcon2 12M, con 12 Megapixel a 58 immagini al secondo. “Le telecamere Falcon sono note per l’elevata qualità delle immagini sia con oggetti statici che con oggetti in movimento”, ha affermato Behnam Rashidian, responsabile senior prodotti di Teledyne DALSA. “Con la nuova serie Falcon2, Teledyne DALSA offre una risoluzione e una velocità impensabili fino a poco tempo fa, migliorando al tempo stesso la qualità dell’immagine”. Le caratteristiche e i vantaggi chiave offerti dalla nuova serie Falcon2 sono: pre-elaborazione delle immagini (flat field correction, compensazione dei pixel difettosi); proporzioni 4:3 o 1:1 selezionabili pur mantenendo la stessa risoluzione (per i modelli 8M e 4M); miglioramento della sensibilità; riduzione del dark-noise e miglioramento del dark-offset; sensore con global shutter per l’acquisizione nitida degli oggetti in movimento; impostazioni utente personalizzabili; conformità GenICam e disponibilità dello standard di interfaccia Camera Link® per la trasmissione dei dati ad alta larghezza di banda.

High-speed cameras Image S announced the new Falcon2 high performance area scan camera series by Teledyne DALSA

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mage S, based in Mariano Comense and serving the Italian market as image processing components distributor in different industries, announced the new Falcon2 high performance area scan camera series by Teledyne DALSA. The new Falcon2 series is comprised of three high performance models, including the 12M model, which delivers the industry’s highest resolution in its category. The Falcon2 incorporates the company’s latest CMOS imaging technology making these cameras ideal for more detailed inspection of objects in a shorter amount of time. Typical applications include automated optical inspection (AOI) for electronics manufacturing, semiconductor wafer inspection, flat panel display inspection, as well as solar panel inspection. The Falcon2 series delivers fast frame

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rates, excellent image quality, and true global shutter operation. Unique to the machine vision market, 8M and 12M Falcon2 cameras come with selectable aspect ratio. All three models are mechanically rugged and are thermally stable and thus do not require external heat sinks. The Falcon2 cameras come with embedded image processing, including FFC correction and sensor cosmetics enhancement. The Falcon2 series includes models: Falcon2 4M, delivering 4 Megapixels at 168 frames per second; Falcon2 8M, delivering 8 Megapixels at 90 frames per second; and Falcon2 12M, delivering 12 Megapixels at 58 frames per second. “Our Falcon cameras are known for producing high quality images of fast-moving objects

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without smear or distortion,” said Behnam Rashidian, Senior Product Manager at Teledyne DALSA. “With the new Falcon2 series, Teledyne DALSA has delivered even greater resolution and speed while improving image quality as well.” Key features and benefits of the new Falcon2 series include: in-camera image pre-processing (flat field correction, defective pixel concealment); selectable 4:3 or 1:1 aspect ratios while maintaining the same overall resolution (for 8M and 4M models); improved sensitivity; reduced dark noise levels and improved dark offset; global shutter imaging to crisply capture moving objects; customizable user settings; GenICam compliant and available with Camera Link® interface standard for high bandwidth data transmission.



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Più che igienicamente sicuri Sistema di ammortizzazione auto-regolante per cilindri pneumatici nel settore alimentare

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l cilindro rotondo CRDSNU e il cilindro DSBF a norma, entrambi realizzati in esecuzione resistente alla corrosione per l’industria alimentare, sono dotati di ammortizzazione auto-regolante PPS, che ne facilita la messa in funzione e la regolazione, assicurando la decelerazione dinamica e controllata nelle posizioni terminali, senza necessità di intervento manuale sul cilindro, e anche un apprezzabile risparmio di tempo. Il sistema elimina infatti l’intervento manuale sull’ammortizzazione integrata nel cilindro, particolarmente oneroso nel caso della messa in funzione di impianti con numerosi attuatori da decelerare. L’ammortizzazione auto-regolante PPS Festo assicura un’ammortizzazione sempre efficace ed ottimizzata, anche in caso di variazione di parametri come attrito e pressione. In questo modo si riducono usura e vibrazioni a vantaggio di tempi ciclo più veloci. Con il sistema PPS non è più necessaria la vite di regolazione, con una conseguente migliore qualità igienica.

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More than hygienically safe Self-adjusting dampening system for pneumatic cylinders of the food sector

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he CRDSNU round cylinders and standard DIBF cylinder, both made corrosion-resistant for the food industry, are provided with self-adjusting cushioning PPS for easier start-up and adjustment, assure both dynamic and controlled deceleration in endpositions without manually interfering on the cylinder, and also remarkable time saving. The system eliminates manual interference on the cylinder integrated dampening, which could be otherwise expensive when commissioning plants with several drive mechanisms to decelerate. Festo self-adjusting cushioning PPS always guarantees constant efficient and optimized cushioning, even if parameters like friction or pressure change. This way, less abrasion and vibrations result into overall faster cycles. With the PPS system, an adjusting screw is no longer required, for higher hygiene level.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Tecnologie per l’Automazione Industriale Un ricco calendario di convegni istituzionali, seminari di aggiornamento, forum, interconnessioni e confronti tra le diverse realtà dell’automazione industriale Poter contare su una presenza diretta dei System Integrator significa poter offrire l’anello di congiunzione fra i fornitori di tecnologie e prodotti e i clienti finali dando la giusta valenza agli aspetti applicativi. L’area CertiSearch vuole invece favorire l’incontro fra gli istituti di certificazione e gli enti di ricerca con gli espositori e i visitatori. Infine l’area Linking University prosegue un percorso iniziato con la prima edizione di SPS Italia, con la divulgazione delle attività di studio e ricerca attive presso i vari Atenei italiani. Questo avverrà sia con la presenza diretta dei rappresentanti di molte Facoltà durante

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l format per la seconda edizione di SPS/ IPC/DRIVES Italia e il relativo merceologico focalizzato su prodotti e soluzioni per l’Automazione Industriale viene riconfermato. Relativamente all’Advisory panel, da sottolineare la partecipazione di sei new entry d’eccellenza quali Eaton Electric, Festo, GE Intelligent Platforms, Microsoft, Phoenix Contact e Sick oltre ai 20 fondatori: AnieAssoAutomazione Industriale, B&R, Beckhoff Automation, Bon figlioli Italia, Bosch Rexroth, Esa Elettronica, Gefran, Heidenhain Italia, Lapp Italia, LTI Italia, Mitsubishi Electric, Omron, Panasonic Electric Works Italia, Pepperl+Fuchs, Pilz Italia, Rittal, Rockwell Automation, Schneider Electric, Siemens e Steute Italia. Accanto al prestigioso Panel di espositori segnaliamo la multidisciplinarietà rappresentata dal Comitato Scientifico che accoglie accademici delle principali università italiane, responsabili di automazione, di primari utilizzatori finali e di costruttori di macchine, Barilla G. e R. Fratelli, Ferrero, G.D., Granarolo, I.M.A., M.M.D. IT Merck Sharp&Dohme,, Ocme, Officine Meccaniche Giovanni Cerutti, Parmalat, Pirelli Tyre, Sacmi Imola, Sidel, Tetra Pak Packaging Solution, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, CNR- IEIIT, Uni. di Brescia, Uni. di Bologna, Uni. degli studi di Genova, Uni. di Modena e Reggio Emilia, Uni. di Parma, la stessa AnieAssoAutomazione e i recenti affiliati Biesse, Comau, Ilapack Italia, Fameccanica.Data, Magneti Marelli, Selex ElsagFinmeccanica e TEVA PFC. Tra le novità per l’anno 2012 meritano particolare attenzione i nuovi padiglioni espositivi appena ultimati da Fiere di Parma, in grado di offrire spazi ancora più ampi e funzionali. Vengono inoltre proposte nuove aree espositive tematiche incentrate su tre aspetti quanto mai delicati, ma importanti per gli operatori del settore: System Integrator on Demand, CertiSearch e Linking University.

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la manifestazione fieristica, sia con la partecipazione alla Tavola Rotonda del 17 novembre tenutasi presso il Mercedes-Benz Center di Milano, dei Presidenti a livello nazionale dei settori di ingegneria elettronica, automatica e misura. Tante le novità all’interno di un contenitore ben strutturato e collaudato che ha saputo rispondere pienamente alle aspettative degli operatori del mercato italiano. Sotto la guida dell’AD Messe Frankfurt Italia, dott. Donald Wich, e dell’Exhibition Director, dott.ssa Francesca Selva, si è affiancato, in qualità di Consulente Strategico per il progetto 2012, l’ing. Roberto Maietti, rinomato professionista del settore dell’automazione industriale. Questo innovativo evento fieristico grazie al suo ricco calendario di convegni istituzionali, seminari di aggiornamento, forum, interconnessioni e confronti tra le diverse realtà dell’automazione industriale, ha l’obiettivo di agire da moltiplicatore ‘formativo e informativo’ ad alto contenuto tecnologico.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Industrial Automation Technologies Extensive schedule of institutional conferences, refresher workshops, forums, interconnections and debates between the various frameworks of industrial automation

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he trade fair format and related array of products and solutions for Industrial Automation has been confirmed once again. The participation of six high ranking new entries in the Advisory Panel, such as Eaton Electric, Festo, GE Intelligent Platforms, Microsoft, Phoenix Contact and Sick must be underscored, in addition to the 20 founding members: AniessoAutomazione Industriale, B&R, Beckhoff Automation, Bon figlioli Italia, Bosch Rexroth, Esa Elettronica, Gefran, Heidenhain Italia, Lapp Italia, LTI Italia, Mitsubishi Electric, Omron, Panasonic Electric Works Italia, Pepperl+Fuchs, Pilz Italia, Rittal, Rockwell Automation, Schneider Electric, Siemens and Steute Italia. Besides the prestigious Panel of Exhibitors, one of the event’s highlights is the multidisciplinary Scientific Committee, which counts academicians from leading Italian universities, automation managers, primary final users and machine manufacturers: Barilla G. e R. Fratelli, Biesse, Ferrero, G.D., Granarolo, I.M.A., M.M.D. IT Merck Sharp&Dohme, Magneti Marelli, Ocme, Officine Meccaniche Giovanni Cerutti, Parmalat, Pirelli Tyre, Sacmi Imola, Sidel, Tetra Pak Packaging Solution, TEVA PFC,

Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, CNR- IEIIT, Uni. di Brescia, Uni. di Bologna, Uni. degli studi di Genova, Uni. di Modena e Reggio Emilia, Uni. di Parma, AnieAssoAutomazione and the recent associates Comau, Ilapack Italia, Fameccanica.Data and Selex Elsag-Finmeccanica. Innovative features worthy of note at the 2012 trade fair include the new exhibition pavilions: just completed by Fiere di Parma, they have been designed to offer large, highly functional spaces. The event also proposes original theme exhibitions centred on three extremely delicate areas that are, however, crucial for specialists: System Integrator on Demand, CertiSearch and Linking University. Counting on the direct presence of System Integrators entails having the capacity to link technology and product suppliers with final clients, acknowledging the right degree of importance to applicative aspects. The CertiSearch area is designed to encourage meetings between certifying institutes and research institutions, and exhibitors and visitors. Lastly, the Linking University area perseveres along a path initiated during the first edition of SPS Italia. It focuses on carrying out

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study-related activities and active research in various Italian universities. This initiative will be implemented through both the direct presence of representatives from many university faculties at the trade fair, and participation in the Round Table Conference of national Presidents in the sectors of electronic, automatic and custom-made engineering, held on 17th November at the Mercedes-Benz Center in Milan. Many are the innovative features to be found in this well structured and tested container that proved to be able to expertly and fully respond to the expectations of operators on the Italian market. Under the guidance of Donald Wich from AD Messe Frankfurt Italia, and of the Exhibition Director, Francesca Selva, Roberto Maietti, famous expert in industrial automation, will contribute toward the 2012 event’s organisation as Strategic Consultant. The proposed extensive schedule of institutional conferences, refresher workshops, forums, interconnections and debates between the various frameworks of industrial automation makes this forward-thinking trade fair a ‘formative and informative’ multiplier that is packed with high technological content.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > SCIENCE & TECHNOLOGY

Coordinare il moto lineare e rotativo con un solo dispositivo Il Rototraslatore LinMot permette di effettuare corse sino a 130 mm con una velocità massima di 4 m/sec

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l motore lineare tubolare è ormai oggi un dispositivo comunemente utilizzato ma nessuno sino ad ora aveva pensato di realizzare un prodotto che permettesse di effettuare sia un movimento lineare che un movimento rotativo utilizzando la tecnologia “direct drive”. Il nuovo rototraslatore di LinMot permette di effettuare corse sino a 130 mm con una velocità massima di 4 m/sec e movimenti rotativi sino ad una velocità di 2000 giri/min. con una totale programmabilità della velocità, posizione e forza/coppia.

Il dispositivo è fornibile in due taglie di potenza con una forza di picco massima di 1024 N ed una coppia di serraggio di picco di 7,5 Nm. Il motore lineare è equipaggiato di un encoder lineare mentre il motore “coppia “ rotativo è dotato di encoder assoluto monogiro. Il rototraslatore è fornibile anche con albero cavo passante e con opzione freno di stazionamento. Per compensare il carico verticale è possibile equipaggiare il motore con la molla magnetica MagSpring. Il rototraslatore permette di ottenere una elevata dinamica di movimento sia in lineare che in rotativo con possibilità di utilizzare i due assi in maniera indipendente o sincronizzata. La posizione, la forza lineare e la coppia di serraggio sono totalmente programmabili ed offrono quindi il vantaggio di poter utilizzare il dispositivo in applicazioni destinate al “controllo qualità”. In effetti la particolarità dei

motori lineari e dei motori “coppia” di poter apprezzare valori molto piccoli di corrente, proporzionali a coppia e forza, permette al rototraslatore applicazioni che non sono possibili con l’utilizzo dei classici riduttori di velocità. Il rototraslatore LinMot viene pilotato da due elettroniche standard disponibili con i più diffusi bus di campo: Can Open, Profibus-DP, Ethercat, Sercos III, Profinet , Powerlink. Sono disponibili le librerie software con i “blocchi funzione” per i principali PLC: Siemens, Allen Bradley, Beckoff, Schneider Electric, Bosch Rexroth. Il vantaggio è ovviamente la grande flessibilità del dispositivo abbinata ad una semplificazione della meccanica sulle macchine operatrici; Le applicazioni più comuni comprendono: chiusura di bottiglie e contenitori, montaggio viti, orientamento ed allineamento, stampa e marcatura, pick & place, movimentazione CD, asse Z su sistemi gantry o pick & place. Richiedere ulteriori dettagli a: marketing@ pamoco.it

Coordinate a linear and rotary movement using one device The LinMot linear rotary motor allows to reach strokes up to 130 mm with a maximum speed of 4 m/sec

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he tubular linear motor is, today, a device commonly used but so far no one had considered until now to realize a product that would allow to perform both a linear movement and rotary movement using the “direct drive” technology. The new linear rotary motor of LinMot allows to reach strokes up to 130 mm with a maximum speed of 4 m/sec and rotary movements with a speed up to 2000 RPM with a full programmability in position and force/torque, also The device is available in two power ratings with a maximum peak force of 1024 N and tightening peak torque of 7,5 Nm. The linear motor has a built in linear encoder while the rotary motor has a built in absolute encoder. The linear rotary motor is available with an

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hollow shaft and with breaking option. To compensate the vertical axis it Is possible to use the MagSpring which is a magnetic spring with a linear constant force. The linear rotary motor allows an high dynamic both in linear and rotary with the possibility to use the two axis in independently or synchronized mode. The linear position, tightening force, rotary position and tightening torque are fully programmable and therefore offer the advantage of being able to use the device for applications for quality control. In fact the characteristic of linear and torque motors that can also appreciate very small value of current, proportional to the force and torque, allows the linear rotary motor to be used in application that are not possible with the traditional mechanical gearbox.

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The Linear Rotary motor is driven by two standard LinMot drives with the most common Busses interface: CAN Open, Profibus-DP, Ethercat, Sercos III, Profinet, Powerlink. The software libraries with the function blocks for the major PLC’s are available: Siemens, Allen Bradley, Beckoff, Schneider Electric, Bosch Rexroth. The advantage is of course the great flexibility of the device combined with a simplification of the mechanics in the machine design; the most common applications include: closing bottles, closing containers, screw mounting, orientation/aligning, printing mark orientation, pick & place, CD Handling, Z-axes on gantry systems and Pick & Place systems. Ask for more information: marketing@ pamoco.it



APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Da oltre 80 anni leader nella tecnologia degli azionamenti Soluzioni SEW-EURODRIVE a 360° per l’azionamento e l’automazione del comparto beverage

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a vision “Drive 360° - Seeing the big picture” di SEW-EURODRIVE porta l’azienda a essere specialista globale, a vedere sempre l’insieme e a proporre soluzioni complete. Una concezione totale che la guida nel suggerire ai suoi clienti la soluzione migliore alle loro esigenze, adattando la modularità e la flessibilità dei suoi sistemi ai loro progetti di sviluppo futuri. Flessibilità particolarmente richiesta nell’industria del Beverage dove macchine, impianti e attrezzature sono sottoposti a particolari sollecitazioni. Proprio per questo la tecnologia utilizzata deve essere robusta, durevole e adatta alle coppie elevate. La struttura modulare, poi, si è resa indispensabile per adeguare gli impianti ai nuovi metodi e carichi di lavoro e programmi di produzione. In effetti, i produttori che sono in grado di reagire con flessibilità, per esempio, ai picchi stagionali o effettuare rapidi cambi di carico godono di un vantaggio tangibile sui loro competitors.

SEW-EURODRIVE offre un’ampia gamma modulare di componenti per l’azionamento oltre a soluzioni scalabili proprie dei pacchetti VARIOLUTION®, tutti sistemi ad alta efficienza energetica disponibili anche nella versione per ambienti asettici. Le soluzioni innovative dell’azienda si adattano a tutte le applicazioni dell’industria delle bevande: che si tratti di bottiglie a perdere o multiuso, di vetro o in PET e di ambienti asciutti, umidi o sterili. Inoltre, la manutenzione minimale e la semplicità della messa in servizio offrono la sicurezza di una gestione dei macchinari efficiente fin dall’inizio. Tante le applicazioni possibili sia per ambienti asciutti come trasportatori, pallettizzatori e impacchettatori, che umidi come impianti per il lavaggio di bottiglie e casse. Il portfolio

SEW-EURODRIVE ha i prodotti giusti per ogni necessità: nella tecnica degli azionamenti decentralizzata con MOVIMOT® e MOVIFIT®, per esempio, come nei sistemi meccatronici di azionamento con la gamma MOVIGEAR®. Inoltre molti componenti del sistema modulare soddisfano appieno i requisiti per l’impiego in ambiti di produzione igienici, umidi o in condizioni di produzione asettica, come tutti i motori e motoriduttori Aseptic o con rivestimento High Protection per MOVIGEAR® e MOVIFIT® o in acciaio inox. I prodotti a marchio SEW-EURODRIVE sono perfetti per gli ambiti alimentari, ma sempre con la massima attenzione all’efficienza energetica dell’intero sistema. La soluzione effiDRIVE® con MOVIGEAR®, presentato nella nuova versione B, è il top dei sistemi meccatronici decentralizzati e assicura un potenziale risparmio energetico fino almeno al 50%. Come nell’applicazione studiata per CocaCola Austria, dove SEW-EURODRIVE ha modernizzato la linea di trasporto PET di Coca-Cola ottenendo una riduzione dei consumi energetici del 75%. Nel progetto si è da subito coinvolta l’azienda elettrica Wien Energie che ha fornito calcoli dettagliati sui consumi energetici utilizzati per permettere al nuovo sistema di ottenere i livelli di efficienza ottimali. Wien Energie ha anche collaborato alla verifica del reale risparmio energetico del sistema, qualificando l’impianto consegnato a Coca-Cola. La video-intervista è disponibile sul sito internet www.sew-eurodrive.com.

More than eighty years leader in drive technology SEW-EURODRIVE all-round drive and automation solutions for the beverage sector

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EW-EURODRIVE’s vision “Drive 360° Seeing the big picture” has made the company a global specialist able to consider things in their entirety and propose complete solutions. A total concept driving the company to recommend its customers the best solution to their requirements, adjusting the modularity and flexibility of its systems to their future development projects. Flexibility is especially requested in the beverage industry where machines, plants and equipment are subject to special stress. That is the reason why the technology applied needs being sturdy, durable and suitable for high coupling. Modular structure has become crucial when it comes to upgrade plants to new work methods and loads, and production schedule. In fact, producers who can deal with seasonal peaks, for instance, and perform fast load change can enjoy a clear advantage on their competitors. SEW-EURODRIVE offers a broad range of drives and scalable solutions typical of the

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VARIOLUTION® packages, all high energy efficiency systems also available for aseptic environments. The company’s innovative solutions can be adjusted to all applications of the beverage industry, for disposable or recyclable bottles, in glass or PET, for dry, humid and sterile environments. In addition, minimal maintenance and user friendly start-up grant safe machinery management right from the start. Many applications such as conveyors, palletizers and packing machines for dry environments, and bottle and crate washing systems for humid environments, are possible. SEW-EURODRIVE’s portfolio offers the best solution for any requirement: MOVIMOT® and MOVIFIT® decentralized gearmotor technology, and MOVIGEAR® mechatronic drive systems. Many components of the modular system fully meet the requirements for applications in hygienic, humid or aseptic production environments, like all Aseptic motors and motor reducers, with either high-

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protection coating for MOVIGEAR® or stainless steel coating for MOVIFIT®. SEW-EURODRIVE products are ideal for food industries and always pay great attention to energy efficiency of the whole system. EffiDRIVE® solution with MOVIGEAR® featuring the new B version is the top-of-therange product among decentralized mechatronic systems and assures energy saving up to 50% at least. SEW-EURODRIVE studied a tailored application for Coca-Cola Austria which enabled a reduction of energy consumption by 75% by modernizing the conveyor line for Coca-Cola PET bottles. Wien Energy was soon involved in the project and provided detailed calculation on energy consumptions in order to get optimal efficiency levels. Wien Energy has also cooperated to monitor the real energy saving of the system, thus qualifying the modernized plant. Video interview is available on www.sew-eurodrive.com


SEW-EURODRIVE–Driving the world

Riduzione dei costi?

O incremento della produttività?

Perchè non entrambi? Gli opposti si incontrano: scopri come non devi più decidere tra una cosa e l’altra. SEW-EURODRIVE: 80 anni di competenza e soluzioni dal componente al sistema completo. Noi lo chiamiamo: Drive 360° www.sew-eurodrive.it


SPS/IPC/DRIVES/ITALIA Tecnologie dell’Automazione Elettrica Sistemi e Componenti Fiera e Congresso

22-24 MAGGIO 2012

Parma, Quartiere Fieristico

LE RISPOSTE PER L’AUTOMAZIONE Le ultime novità tecnologiche presentate in fiera dalle principali aziende del settore (consulta sul sito l'elenco aggiornato degli espositori)

PRODOTTI E SOLUZIONI

CONVEGNI SCIENTIFICI

- Azionamenti: sistemi e componenti - Componenti elettromeccanici e dispositivi periferici - Tecnologia sensoristica e sensori - Tecnologia di controllo - Pc industriali - IPC - Software industriale - Dispositivi elettromeccanici e digitali - Dispositivi di commutazione in bassa tensione - Dispositivi di interfaccia uomo-macchina - Comunicazione industriale - Formazione e consulenza

LE TEMATICHE 22 Maggio Automazione nella sicurezza Safety & Security 23 Maggio L'efficienza in azienda Dalla progettazione alla business intelligence 24 Maggio Network communication La rete come strumento d’interfaccia e controllo nell'industria

Registrati online per velocizzare l'accesso gratuito in Fiera su www.sps-italia.net


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Sensore Markless ML20 Da Sick la novità assoluta tra le tecnologie per il confezionamento

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onfezionamento eccellente senza alcuna tacca stampata: questo l’obiettivo con cui è stato progettato il nuovo sensore ML20 Markless di SICK. Pur avendo le stesse funzionalità di un lettore di tacca, Markless non richiede la presenza di alcun segno di riferimento sulla confezione, rilevando al suo posto un “pattern” precedentemente impostato. In questo modo, il sensore ML20 Markless consente una maggior flessibilità e libertà di design nella progettazione del packaging del prodotto. ML20 necessita di meno tempo di impostazione, nel momento del cambio di etichetta e formato e riduce gli sprechi di materiale. Markless, che può essere utilizzato ad esempio per il controllo del taglio dei bordi dell’etichetta, utilizza un nuovo metodo per il rilevamento di un elemento di riferimento contenuto nell’etichetta. Questa tecnica prevede l’apprendimento di una sequenza di immagini campione. Successivamente l’immagine campione viene rilevata ad una velocità di scansione fino a 7 m/s, ed in modo sincrono il sensore produce un segnale di commutazione in uscita. Il sensore offre prestazioni convincenti, grazie a valori di riproducibilità fino a 0,6 mm e al rilevamento preciso e stabile anche in caso di design complessi, ampie tolleranze di “fuori linea nastro etichetta” durante il funzionamento ed elevate velocità. ML20 consente nuove possibilità per i processi di confezionamento. L’espressione della creatività nella progettazione del packaging di prodotto trova beneficio dal fatto che non è più necessario riservare uno spazio per segni stampati (tacche), che creano un

disturbo dal punto di vista estetico. Dal punto di vista dei progettisti, il sensore offre un elevato livello di robustezza e facilità di integrazione e messa in servizio. Markless è stato progettato per rispettare i criteri di sostenibilità ambientale. Durante la sostituzione di film o rotoli di etichette, il sensore evita inutili perdite di materiale

durante il taglio, dal momento che l’identificazione del modello è immediatamente attiva e quindi il materiale può essere utilizzato subito dopo la sostituzione del rotolo. Inoltre, in caso di diverse procedure di confezionamento, ad esempio durante l’etichettatura di bottiglie, è possibile risparmiare ulteriore materiale, interamente dedicato al marchio.

Markless sensor ML20 The new innovative packaging solution from Sick

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xcellent packaging with no print marks. This is the goal to be achieved with the new SICK Markless sensor ML20. Although it features the same functions of a mark reader, Markless does not require any reference for the detection on the package but detects a previously set image. This way, the Markless ML20 sensor offers higher flexibility and design freedom in product packaging design. ML20 requires less configuration time for label and format changes, and reduces material waste. Markless, which can be used for instance to trim label edges, is based on a new pattern recognition principle and this taught-in

image is used as a reference for the detection of a recurring contrast pattern. Then, the pattern image is detected at a scanning speed up to 7 m/s and the sensor generates an exit switch signal. The sensor offers reliable performances on account of repeatability up to 0,6 mm, and accurate and stable detection also with complex images, broad tolerance range during highspeed running. The ML20 sensor provides new benefits in the packaging process field. Creativity in packaging design is made easier by the fact that it is no longer necessary to insert print marks in the cutting processes, which are

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rather unaesthetic. From the designer’s point of view, the sensor grants high sturdiness, easy integration and start-up. Markless has been designed to meet criteria of sustainable environment. During film or roll-fed label replacements, the sensor avoids product waste during the cutting process, since model identification is immediately on and the material can be used right after roll replacement. In addition to this, in different packaging procedures, such as during bottle labelling, it is also possible to save extra material, entirely for the brand.

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Innovazione da toccare con mano Le novità a Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control rispecchiano l’andamento di un mercato che comincia a guardare al futuro con maggiore ottimismo

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l trend di questi settori in Italia si sta infatti mostrando decisamente positivo: il comparto della potenza fluida nel 2011 è cresciuto a due cifre (Fonte Assofluid – oleoidraulica produzione nazionale: variazione fatturato + 24,9%, variazione ordini + 23,6; pneumatica produzione nazionale: variazione fatturato + 10,6%, variazione ordini + 6,3%), mentre quello dei sistemi di trasmissione movimento e potenza, per quanto si sia ancora lontani dai valori del 2007, nel 2010 ha registrato una ripresa (+37,2% la produzione), trainata dalle consegne sul mercato interno (+57,3%) (Fonte Assiot). Anche sul fronte dell’automazione industriale, secondo gli operatori del settore, si è registrato un buon andamento nel 2011, con una stima di crescita che, con le dovute cautele, dovrebbe attestarsi intorno al 15%. Il mercato nazionale, soprattutto grazie al buon andamento delle esportazioni da parte di OEM e costruttori di impianti, dovrebbe aver riguadagnato le posizioni ante crisi, attestandosi su valori prossimi al 2008. In Fiera Milano tecnici, progettisti e costruttori di macchine che operano nei diversi settori dell’industria manifatturiera e di processo potranno partecipare ad un evento rinnovato e viverne i contenuti in modo innovativo e integrato: un momento di esperienza concreta dove trovare le risposte adeguate alle proprie esigenze progettuali, essere aggiornati sulle ultime novità tecnologiche e confrontarsi con i principali player del settore. Infatti accanto alle importanti adesioni registrate nei mesi scorsi – Camozzi, Duplomatic, Hawe, Igus, Larga, Rastelli Raccordi, Metalwork, Nadella, OP, Pneumax, Sel-Polimer Kaucuk, Trelleborg,

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Vesta, solo per citarne alcuni - si sono aggiunti, tra gli altri, Bosch Rexroth e Hydac, che tornano dopo qualche edizione, Ufi Filters e Serto. Sono presenze significative che riconfermano la fiducia del comparto nei confronti di Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control. Le Aree dell’innovazione Applicata Tra le novità di questa edizione stanno destando sempre più interesse le Aree dell’innovazione Applicata che Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Controlpropongono agli operatori del settore e che nascono dalla collaborazione tra mondo accademico, costruttori di componenti e produttori di macchine e sistemi. Grazie al contributo di prestigiosi partner scientifici – università e centri di ricerca, tra cui Politecnico di Torino, CNR Imamoter, Mesap–Polo della meccatronica e dei sistemi avanzati di produzione, Telerobot– Engineering & Manufacturing, Università di Brescia – e tecnologici – tra cui Maneco, Same Deutz-Farh Italia, Cosberg CariboniMarine Hydraulic Systems - queste aree espositive permetteranno ai visitatori di fruire i contenuti in mostra attraverso un approccio completo ed esperienziale. Nelle Aree dell’Innovazione Applicata sarà possibile “toccare con mano” esempi applicativi e prototipi in cui la scelta e le modalità di utilizzo di sistemi e componenti forniti da aziende espositrici e costruttori di eccellenza diventano elemento strategico nell’ingegneria del sistema, garantendo prestazioni uniche per soluzioni all’avanguardia: macchine agricole e movimento terra, macchine utensili, macchine da

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sollevamento per cantieristica, sistemi di assemblaggio, applicazioni in campo navale, robotica, sistemi di trasmissioni della potenza, controllo del movimento ecc. L’area sarà presidiata dai progettisti che hanno realizzato l’applicazione, nonché da tecnici ed esperti del settore, per fornire dettagli e risposte ai visitatori interessati, inoltre il presidio diretto garantito dai partner scientifici (mondi accademico e della ricerca) aiuterà il visitatore a identificare le migliori soluzioni e modalità progettuali, agevolando il trasferimento concettuale e delle competenze ad ambiti applicativi differenti, attuando la cosiddetta cross-fertilization, cioè il trasferimento di know-how ed esperienze specifiche da un campo di applicazione all’altro attraverso la contaminazione intersettoriale. I focus principali individuati per le Aree dell’Innovazione Applicata saranno l’oleoidraulica statica e mobile -, la pneumatica e la meccatronica (robotica di servizio, robotica industriale, controllo del movimento, azionamenti, comunicazione, sistemi di controllo integrati ecc.). Le Aree dell’Innovazione Applicata saranno anche uno strumento per aggiornarsi in maniera completa e crescere professionalmente poiché non offriranno solamente dei benchmark di riferimento, ma consentiranno di confrontarsi anche attraverso un fitto calendario di seminari e workshop dedicati: seminari organizzati da Università e Centri di Ricerca che porteranno in fiera esempi di applicazione e prototipi, workshop tecnici tenuti da costruttori e fornitori di componenti, sistemi e soluzioni, moduli di formazione focalizzati su specifiche tematiche, con approfondimenti che vanno dalla teoria alla pratica.


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Experience Innovation First-Hand The news at Fluidtrans Compomac and Mechanical Power Transmission & Motion Control mirrors the trends in a market that is looking to the future with renewed optimism

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n Italy these sectors are unquestionably on the upswing: in 2011, the fluid power sector enjoyed double figure growth (Source: Assofluid – national hydraulics production: increase in sales 24.9%, orders up by 23.6%; national pneumatics production: increase in sales 10.6%, orders up by 6.3%), while the power transmission and motion control sector, despite being far from its 2007 figures, recorded a strong recovery in 2010 (37.2% increase in production) driven by deliveries on the home market (+57.3%) (Source: Assiot). According to operators in the sector, industrial automation also performed well in 2011, with a growth rate estimated with due caution at about 15%. Given the positive trend of exports by OEMs and plant manufacturers, the domestic market should have recouped its pre-crisis positions, returning close to 2008 figures. At Fiera Milano, engineers, designers and machine manufacturers operating in various sectors of the manufacturing and process industry will have the opportunity to take part in a renewed event with an innovative and integrated approach: direct experience to find adequate solutions for their design needs, discover the latest technological novelties and meet the leading players in the sector. In fact, the leading companies that signed up over the past few months – Camozzi, Duplomatic, Hawe, Igus, Larga, Rastelli Raccordi, Metalwork, Nadella, OP, Pneumax, Sel-Polimer Kaucuk, Trelleborg and Vesta, to name but a few – have been joined by others such as Hydac, who

returns after skipping a few editions, Ufi Filters and Serto. The participation of these important companies confirms the trust that the industry places in the Fluidtrans Compomac and Mechanical Power Transmission & Motion Control exhibitions. The Applied Innovation Areas Among the novelties of this edition, interest is concentrating on the Applied Innovation Areas thatFluidtrans Compomac andMechanical Power Transmission & Motion Controlwill offer to operators in the sector, the result of collaboration between the academic world, component manufacturers and machine and system manufacturers. Thanks to the contribution of prestigious scientific partners – universities and research centres, including the Polytechnic of Turin, Imamoter research institute, Mesap–the Mechatronics and Advanced Manufacturing Systems innovation cluster, Telerobot– Engineering & Manufacturing, University of Brescia – and technological partners – such as Maneco, Same Deutz-Farh Italia and Cosberg Cariboni-Marine Hydraulic Systems - these exhibition areas will enable visitors to discover the contents of the fair through a direct, first-hand approach. In the Applied Innovation Areas, visitors will be able to see for themselves, through sample applications and prototypes, how the choice and method of systems and components supplied by the exhibiting companies and manufacturers become a strategic element in designing a system, guaranteeing unique features for cutting-edge solutions: agricultural and earth moving machines, machine tools,

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lifting devices for construction sites, assembly systems, applications for the marine industry, robotics, power transmission systems, motion control etc..The area will be staffed by the designers who developed the applications, as well as engineers and experts in the sector, to provide details and answer visitors’ questions. In addition, the direct supervision of the scientific partners (academics and researchers) will help visitors to identify the solutions and design methods best suited to their requirements, thus facilitating the transfer of concepts and skills to different fields of application, through what is known as crossfertilization, or the transfer of know-how and specific experiences from one field of application to another by mutual exchange. The principal fields on which the Applied Innovation Areas will focus are static and mobile hydraulics, pneumatics and mechatronics (service robotics, industrial robotics, motion control, drives, communication, integrated control systems, etc.). The Applied Innovation Areas will also be a tool for keeping up to date and developing one’s skills serving as reference benchmarks and enabling visitors to discuss issues in a busy calendar of specialized events: seminars organized by universities and research centres that bring sample applications and prototypes to the fair, technical workshops held by component, system and solution manufacturers and training modules focusing on specific topics, with in-depth analyses leading from theory to practice.

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La soluzione Motion Control all-in-one di Pilz Pilz presenta PMCprimo DriveP, uno dei sistemi di controllo all-in-one più compatti e potenti sul mercato

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razie al dispositivo PMCprimo DriveP Pilz amplia la propria gamma di prodotti per il settore Motion Control. Il nuovo sistema di controllo è composto da una scheda Motion Control e da un servodrive. PMCprimo DriveP è progettato per l’utilizzo in applicazioni multi-asse e dagli elevati requisiti in termini di prestazioni e movimenti sincronizzati. Alcune caratteristiche del nuovo sistema di controllo: dimensioni compatte, processore più veloce, ingressi e uscite digitali, strumento software completo, espandibilità grazie alla scheda di sicurezza PMCprotego S. La combinazione di Motion Control, PLC e funzioni di sicurezza in un unico dispositivo fa di PMCprimo DriveP una soluzione compatta che occupa uno spazio ridotto nel quadro elettrico. Il sistema di Motion Control gestisce le funzioni di controllo in applicazioni di diversi settori, ad esempio macchine per l’imballaggio, industria dei semiconduttori e tecnologia medica. Grazie all’utilizzo parallelo di due reti CANopen, il nuovo sistema di controllo è in grado di ottenere tempi di ciclo estremamente rapidi in applicazioni fino a 16 assi. Le funzioni di calcolo necessarie sono garantite dalla più recente generazione di micropro-

cessori Intel Atom x86. La comunicazione fieldbus è supportata dal chip FPGA, grazie al quale è possibile realizzare impianti complessi e multiasse. Il dispositivo controlla e comanda i 6 ingressi e uscite digitali del sistema Motion Control e gli ingressi e le uscite del servo-drive. Grazie agli ingressi e alle uscite ausiliarie l’utilizzatore può contare su una soluzione particolarmente conveniente. PMCprimo DriveP è dotato di numerose interfacce, ed è quindi il sistema ottimale per qualsiasi esigenza applicativa. Grazie alla memorizzazione di tutti i dati di configurazione su scheda SD, in caso di sostituzione o espansione del sistema non è necessario ricorrere a componenti aggiuntivi quali PC, software o cavi. Il sistema di controllo è dotato anche di strumenti software che supportano l’operatore nell’utilizzo del dispositivo e gli permettono di risparmiare molto tempo grazie ad una documentazione tecnica particolarmente dettagliata. Per applicazioni di sicurezza è possibile espandere PMCprimo DriveP grazie alla scheda di sicurezza PMCprotego S. E’ così possibile ottenere una soluzione di Motion Control all-in-one per funzioni di movimentazione, controllo e sicurezza.

All-in-one Motion Control solution from Pilz Pilz introduces PMCprimo DriveP, one of the most compact and powerful all-in-one control systems in today’s market

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ith the control system PMCprimo DriveP Pilz is expanding its portfolio in the motion control sector. The new control system is a combination of motion control card and servo amplifier. PMCprimo DriveP is designed for applications with several axes and high requirements in terms of performance and synchronised movements. The compact dimensions, a fast processor, digital inputs and outputs, a clear software tool and the expandability with the PMCprotego S safety card are features of the new control system. The combination of motion control, SPS and safety functions in one device makes PMCprimo DriveP a compact solution with a small space requirement in the control cabinet.

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The control system for motion control masters control functions for various branches such as packaging machines, semiconductor industry and medical technology. Thanks to the parallel operation of two CANopen networks, the new control system achieves short cycle times with up to 16 axes. The newest generation of Intel x86 Atom processors ensure the required computing power. Thanks to the FPGA chip, the processor is relieved from the field bus communication, whereby complex systems with several axes can be implemented. In addition to the six digital inputs and outputs of the motion control the inputs and outputs of the servo amplifier are also evaluated and driven. Thanks to the

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additional inputs and outputs the users achieve an economical solution. A multitude of interfaces makes PMCprimo DriveP open for individual requirements. Thanks to the storage of all configuration data on the SD memory card no additional components such as PC, software or cables are required when exchanging units or in the event of an expansion. The control system also includes software tools that support the user during the introduction and save time thanks to a clear project documentation. PMCprimo DriveP can be expanded with the PMCprotego S safety card for safetyrelated applications. An all-in-one motion control solution for drive, control and safety is thus available.


Scegli di non scegliere.

Con la consulenza Pilz, sicurezza e produttività crescono insieme. La mission di Pilz è garantire contemporaneamente la sicurezza e la produttività. Come? Con una corretta automazione dei macchinari nel pieno rispetto delle normative in vigore. Una sicurezza funzionale che è da considerarsi come un vero e proprio investimento perché i costi che un’azienda deve sostenere in caso di infortunio sono elevatissimi: sequestro del macchinario, pratiche burocratiche, incremento dei costi previdenziali, costi per le spese legali, ore di straordinario e non ultimo il danno d’immagine. Pilz aiuta a definire il corretto modello decisionale per la gestione della sicurezza, combinando gli aspetti economici e di produttività con quelli della riduzione del rischio. Un binomio che fa dormire sonni tranquilli.

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the spirit of safety


APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Tecnologia a controllo diretto Condizionamento Pfannenberg sui sistemi di asciugatura JetAir per il più grande imbottigliatore soft drink del mondo

J

etAir Technologies LLC produce sistemi di asciugatura di bottiglie, lame d’aria e soffianti centrifughe tecnologicamente avanzate. Questi dispositivi eliminano istantaneamente l’umidità sulla superficie esterna di bottiglie e lattine, creando una superficie perfettamente asciutta per il posizionamento di etichette, così come per altre operazioni quali l’imballaggio e la timbratura dei codici data. A differenza dei tradizionali sistemi di soffiaggio con trasporto a catena, le centrifughe ad alta velocità di JetAir sono comandate da inverter. “Il comando diretto contribuisce a eliminare la necessità di manutenzione costante di cinghie e pulegge, situazione che l’industria delle bevande ha vissuto e affrontato negli ultimi 40 anni “, spiega Kevin Beyer, Direttore Vendite di JetAir. La tecnologia a controllo diretto consente inoltre a Jet Air di ottenere sistemi il 15% più

efficienti di quelli dei loro principali concorrenti, racchiudendoli in una tecnologia con volumi del 30% inferiori, nonché più facili da installare e manutenere. Ad alimentare questa innovazione interviene il doppio inverter AllenBradley Powerflex70 a frequenza variabile. Se è vero che l’acqua è un elemento essenziale all’interno di molte bevande in lattina, d’altro canto crea una superficie scivolosa sull’esterno dei contenitori movimentati nel processo di packaging (spesso ad una velocità superiore alle 2.000 unità al minuto). Anche la più piccola bolla sulla superficie esterna può danneggiare la riconoscibilità dei codici data o di identità del prodotto. La precisione è importante quanto la velocità in questo tipo di processo, poiché i produttori non possono permettersi di rilasciare sul mercato prodotti erroneamente marcati e la presenza di imperfezioni potrebbe giustamente generare sospetto nei consumatori.

I grandi player del Food&Beverage si sono rivolti alla californiana JetAir Technologies per elevare lo standard del proprio controllo della qualità: i loro sistemi sono impiegati da aziende del calibro di Anheuser-InBev, Miller-Coors, Nestlé, Coca-Cola, Pepsi, Kraft, Gallo, e General Mills. Poiché il processo di asciugatura è cruciale e deve tenere il passo con la produzione, Jet Air affida a Pfannenberg il compito di mantenere l’elettronica delle proprie macchine adeguatamente raffreddata, attraverso condizionatori DTS 3181 serie NEMA. I condizionatori Pfannenberg sono stati scelti in virtù delle ridotte dimensioni (le minori sul mercato), dell’elevata capacità di raffreddamento in un range di temperature ambiente più ampio rispetto alla concorrenza e alla possibilità di utilizzare direttamente anche 460 V (oltre a 400 e 440 V).

Direct-drive technology JetAir Drying Systems Use Pfannenberg Cooling for World’s Largest Soft Drink Bottler

J

etAir Technologies LLC creates and manufactures the industry’s most advanced centrifugal blowers, air knives and drying systems. These instantly strip moisture from the outside of bottles and cans, creating a dry surface for labels, as well as for other packaging operations like case packing and stamping date codes. Unlike conventional belt driven blowers, JetAir’s high-speed centrifugals are powered by direct-drive motors. “Direct-drive helps eliminate the need for maintenance-intensive belts and pulleys that the beverage industry has used and fought with for the past 40 years,” explained Kevin Beyer, VP of Sales for JetAir. Direct-Drive Technology also enables JetAir to offer blowers over 15%

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more efficient than their closest competitor in a system 30% smaller that’s easier to install and maintain. Double Allen-Bradley Powerflex70 Variable Frequency Drives power the direct-drive system. While water is an essential element inside of many canned beverages, on the outside, it creates a slippery surface on containers as they travel – often at speeds upwards of 2,000 containers a minute – into the packaging process. Even the tiniest bubble on the outside surface can mar and disrupt jet-coded product identity or born-on dates. Precision is equal to speed in this process, because producers can’t release unmarked products and consumers will rightly avoid products with suspect shelf lives. To increase

BEVERAGE INDUSTRY

quality control, major brewers and other beverage and food companies have turned to JetAir Technologies, based in Ventura, California. Their systems can be found in place with such companies as Anheuser-InBev, Miller-Coors, Nestle, Coca-Cola, Pepsi, Kraft, Gallo, and General Mills. Because the drying process is a critical one and must keep pace with production, JetAir relies on Pfannenberg to keep the control electronics for their machines properly cooled. Pfannenberg DTS 3181 Cooling Units were recently installed on the VFD control cabinets. They were the smallest unit available on the market with a large enough cooling capacity and were also able to use 460 volt power directly. The smaller units were also more aesthetically pleasing.


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Nuove teste di controllo ELEMENT

L

e nuove teste di controllo ELEMENT di Bürkert tipo 8692, 8693 e 8694, sviluppate per utilizzo nell’Industria Alimentare e delle Bevande, coprono le diverse esigenze di gestione del processo (posizionamento, regolazione) e possono essere impiegate con le valvole sanitarie più diffuse sul mercato. Integrate direttamente sulle valvole, i principali vantaggi che questi controller offrono rispetto alle vecchie tecnologie sono la riduzione degli ingombri, del peso, il minore consumo di aria compressa, la visibilità dei parametri di controllo tramite il display retroilluminato, senza dimenticare la programmazione intuitiva e l’accattivante design in acciaio inox. Inoltre la versatilità dei controller è enorme, visto che possono essere integrati con qualsiasi tipo di valvola sanitaria. Il tipo 8692 è una testa Positioner, dotata di un ampio e luminoso display grafico, in grado di ricevere il segnale dal PLC e posizionarsi nel punto in cui si desidera. Inoltre grazie al suo

Testa di controllo on/off tipo 8681, con top dotato di potenti led colorati Control head on/off type 8681, with head provided with powerful colour leds

N

ew Bürkert control heads type 8692, 8693 and 8694, for the Food and Beverage industries, meet many requirements of process management (positioning and adjustment) and can be combined with the most common sanitary valves in the market. Mounted directly on valves, these controllers offer significant advantages in comparison with old technologies, such as: smaller size and weight, less compress air consumption, backlit display, intuitive programming and beautiful stainless steel design. Moreover, the controllers also offer high versatility as they can be integrated in any type of sanitary valve.

Bürkert completa la gamma di controller ELEMENT per valvole sanitarie feedback induttivo è possibile conoscere sempre la posizione della valvola durante il funzionamento, avendo quindi il vostro impianto sempre sotto controllo. Il controller 8693, oltre a svolgere le funzioni del tipo 8692, integra quella del PID, consentendo alla valvola sanitaria di regolare autonomamente le variabili di processo, rendendo il controllo più veloce ed efficace rispetto al passato. La testa 8694, è stata pensata per applicazioni meno sofisticate che non richiedono la disponibilità di un display locale. Anche questo modello è in grado di funzionare come posizionatore, mantenendo le funzioni principali delle elettroniche Bürkert, quali apprendimento dei parametri tramite autotune, modalità di funzionamento automatica o manuale e doppio pilota per l’attuazione pneumatica all’interno. La testa di controllo on/off tipo 8681, realizzata in materiale plastico resistente ai prodotti chimici, oltre a automatizzare ogni valvola di processo sanitaria, garantisce la sicurezza del funzionamento grazie agli switch di posizione e alla calotta superiore, dotata di potenti led colorati indicanti lo stato operativo.

Controller tipo 8692 montato su valvola a pistone sanitaria Controller type 8692 mounted on a sanitary piston valve

New ELEMENT control heads Bürkert completes its range ELEMENT of controllers for sanitary valves The Positioner type 8692 is equipped with a wide and graphic display with backlight able to receive PLC signal and automatically place itself on the point set. Furthermore, due to its inductive feedback, it is also possible to know always the position of the valve during the process, thus controlling the whole plant at any moment. In addition to the operations performed by type 8692, the model 8693 integrates the PID controller and enables the valve to selfregulation process variables, for a faster and more efficient control. The positioner type 8694 has been designed for less sophisticated applications,

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where no local display is required. Also this product type can operate as a positioner, keeping all the major Bürkert electronic functions, such as parameters learning by auto-tune, automatic or manual working functionality and double pilot for inner pneumatic actuation. The on/off control head type 8681, made of chemical resistant material, besides optimizing every sanitary process valve, it also guarantees safety throughout the process thanks to a position switch and to the upper head, which is equipped with powerful colour LEDs showing the operation status.

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Aspettando SPS/IPC/DRIVES/Italia 2012 Un’anticipazione delle novità di Pepperl+Fuchs esposte alla prossima edizione di SPS/IPC/DRIVES ITALIA

I

n occasione dell’ormai prossima edizione del SPS/IPC/DRIVES ITALIA, alle fiere di Parma dal 22 al 24 maggio prossimi, Pepperl+Fuchs si prepara a presentare al mercato gli ultimi nati tra i suoi sensori a ultrasuoni. Questa grande finestra sul mondo dell’automazione industriale italiana, sarà il palcoscenico ideale per il lancio

Centralina Ident AIDA

della nuova serie F77, la gamma di ultrasuoni più piccoli della categoria. Delle dimensioni pari ad una moneta da 2 euro, questa soluzione nasce con il prestigioso obbiettivo di colmare il gap della tecnologia ultrasonica per le applicazioni con ingombro ridotto. Di poco superiore dimensionalmente ad una caramella, questa nuova gamma è dotata di una portata nominale estesa

fino a 400mm e presenta l’enorme vantaggio di disporre di alcune versioni con zona cieca pari a 0mm. Avrete modo di assistere al rilancio del blasonato logo BERO attraverso le evoluzioni intercorse in questi 2 anni, introdurremo infatti una gamma completa di ultrasuoni con interfaccia IO-link e programmazione semplificata grazie ad un’intuitiva pulsantiera. Per ultimo Pepperl+Fuchs non è solo ultrasuoni, in questo anno ricorre infatti il 20 anniversario dal lancio del blasonato sistema d’indeficazione I-dent Control; andrà dunque a presentare le ultime centraline a 4 canali con interfaccia Ethercat e la nuova versione con standard di connessione specifico per l’automotive AIDA. Come nella passata edizione l’azienda riproporrà l’attività “Play industrial Automation” che Vi permetterà, giocando con l’automazione, di toccare con mano la qualità dei prodotti Pepperl+Fuchs e con un po’ di fortuna di aggiudicarvi alcuni simpatici gadget. Queste sono solo alcune delle novità disponibili, per conoscere tutte le altre Pepperl+Fuchs vi aspetta numerosi allo stand E 052 – Pad. 2.

Looking forward to SPS/ IPC/DRIVES/Italia 2012 ULTRASUONI DI ULTIMA GENERAZIONE STATE-OF-THE-ART ULTRASOUNDS

A preview of the news from Pepperl-Fuchs exhibited at the forthcoming edition of SPS/IPC/DRIVES ITALIA

O

STAND SPS/IPC/DRIVES 2011

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n the occasion of the forthcoming edition of SPS/IPC/DRIVES ITALIA Fair, that takes place at Fiere di Parma on 22-24th May, Pepperl-Fuchs will show you its latest portfolio of ultrasonic sensors, focusing especially on the new smallest series F77. This generation of ultrasonic sensors in miniature design covers objects to the nearest millimetre and detects even the most difficult materials such as reflective objects; it has also a rated capacity up to 400mm wide and a very short blind zone (10 mm) for spacerestrictive area. SPS/IPC/DRIVES ITALIA Fair is a great occasion for Pepperl-Fuchs to re-launch the well-known gamma of BERO products, the

BEVERAGE INDUSTRY

ultrasonic sensors with IO-Link Interface and an intuitive control panel to simplify the planning. But Pepperl-Fuchs is even more than just ultrasonic sensors! This year is the 20th anniversary of the launch of the I-Dent Control System: the latest 4-channel units with EtherCAT Inteface and the new version with standard connection specific for automotive AIDA will be shown at the Fair. As in the last edition, Pepper-Fuchs present again the successful activity called “Play Industrial Automation”, a great chance for everybody to test and experience most of the Pepperl-Fuchs products. Come and visit Pepper-Fuchs at stand E 052 – Hall 2.



a t i c s e r c a Riprende l i consumi

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mondiale de

a r r i b i d

I dati indicano una leggera ripresa della produzione mondiale di birra che si è ora portata a 1.846 milioni di ettolitri

N

el 2009 la crescita del mercato mondiale della birra si era arrestata, risentendo negativamente della crisi finanziaria ed economica generale. I volumi produttivi e di consumo si erano mantenuti sostanzialmente allo stesso livello dell’anno precedente. Per il 2010 i dati riportati dall’ultimo Barth Report indicano una leggera ripresa della produzione mondiale di birra che si è ora portata a 1.846 milioni di ettolitri, contro i 1.818 milioni del 2009, segnando quindi un leggero incremento intorno all’1.5%. I consumi medi pro-capite si mantengono intorno ai 27 litri/anno. Tuttavia i dati globali mascherano grandi differenze a livello regionale, in termini di consumi e di tendenze In Asia il consumo di birra è cresciuto in maniera più accelerata rispetto agli altri continenti ed ora l’Asia ha già conquistato la leadership mondiale con ca. 630 milioni di hl prodotti, anche se il pro-capite resta ancora compresso a livello di 15 litri/anno.. Secondo le previsioni della Canadean, il mercato asiatico è destinato a crescere ancora del 5% medio annuo tra il 2009 e il 2015. Anche il mercato africano della birra, che attualmente vale 107 milioni di hl con appena 11 litri pro-capite, è destinato a crescere del 5% medio annuo nel prossimo quinquennio. L’Europa (nel suo complesso) ha ormai perso il primato storico nella produzione e consumi di birre , e dovrebbe aver accusato un calo del consumo anche nel corso del 2010, secondo le indicazioni dell’ultimo Barth Report. In termini produttivi il vecchio continente si è ora portato a 541 milioni di ettolitri con una perdita del 2,4% rispetto al 2009. Appena 5 anni fa l’Europa era il primo continente al mondo in termini di produzione birraria. Ora è arretrato al terzo

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posto, superato sia dall’Asia che dall’America. In compenso l’Europa mantiene ancora il primato dei consumi pro-capite. In termini prospettici Canadean indica un leggero calo dei consumi per i mercati più maturi dell’Europa Occidentale, mentre i paesi dell’Est Europa potrebbero godere ancora di una crescita intorno al +1,5% medio annuo. Anche nel continente americano la realtà è bifacciale. Mercato maturo, in crisi di crescita, nella parte settentrionale e crescita, invece, nei paesi dell’America Latina, dove i consumi globali hanno ormai superato quelli dell’America del Nord. L’Oceania, infine, mostra valori procapite elevati come l’Europa, ma conta poco in termini di volumi totali, in considerazione della scarsa popolazione. I primi 10 paesi produttori di birra, pur rappresentando ca. un terzo della popolazione mondiale, assorbono i due terzi della produzione globale di birra. Al comando di questa classifica si riconferma la Cina con ben 448 milioni di birra prodotta nel 2010 . La Cina, pur disponendo di un pro-capite di solo 33 litri annui, ha ormai superato, grazie all’enorme popolazione e ad un tasso di sviluppo più vivace, il primato storico del mercato statunitense. Canadean prevede che nel 2015 il mercato cinese da solo rappresenterà oltre un quarto di tutti i consumi di birra nel mondo. In particolare il mercato cinese della birra dovrebbe raggiungere i 573 milioni di hl entro il 2015. Negli ultimi 10 anni la Cina ha più che raddoppiato produzione e consumi di birra. Al secondo posto nella classifica delle potenze mondiali della birra si colloca il mercato statunitense con 228 milioni di hl di produzione nel 2010. Fino agli inizi del nuovo secolo gli USA detenevano il primato produttivo tra i vari mercati nazionali, perso, poi, a favore della Cina in considerazione del più alto tasso di sviluppo del mercato asiatico. Nel 2010 le vendite totali di birra negli Stati Uniti sono ulteriormente calate dell’1% a volume Tuttavia il mercato statunitense continua a mostrare un trend in crescita per il segmento delle birre artigianali (facenti capo a oltre 1.500 tra microbirrifici e brew pub) che hanno ormai conquistato una quota del 4,9%

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in volume e del 7,6% in valore. Il mercato statunitense è anche il più importane mercato nazionale di importazione di birre estere: il volume complessivo delle birre importate negli USA è stimato intorno al 10% del totale consumi birrai nazionali, oltre 20 milioni di hl in valore assoluto. Allo scenario riflessivo in Nord America fa da contro altare uno scenario positivo nei principali paesi dell’America Latina dove il mercato più importante, quello brasiliano, con i suoi 114 milioni di ettolitri prodotti nel 2010, si è ormai portato al terzo posto nella classifica mondiale. Il pro-capite si è portato a 58 litri/ anno. L’America Latina riesce a piazzare nei primi 10 paesi produttori anche il Messico che, con 80 milioni di ettolitri prodotti all’anno, si colloca al sesto posto nella classifica mondiale. Secondo le valutazioni di Canadean i paesi dell’America Latina (in primis Brasile e Mexico) dovrebbero crescere nel prossimo quinquennio ad un tasso medio annuo di poco superiore al 3%. In Europa il primato storico della produzione e dei consumi è appartenuto ininterrottamente fino al 2007 alla Germania, che però di recente è stata superata dalla Russia, che oggi, con 103 milioni di ettolitri di birra prodotti, rappresenta la quarta più grande potenza birraria nel mondo. In soli 8 anni il mercato russo ha quasi raddoppiato i propri volumi produttivi, pervenendo a dei consumi pro-capite che superano quelli di altri paesi europei di consolidata tradizione birraia. Ma a partire dal 2009 il mercato della birra russo è stato colpito duramente dalla crisi economica; il calo della fiducia dei consumatori a causa della crisi economica globale si è ulteriormente aggravato in conseguenza della triplicazione delle accise sulla birra. Canadean prevede che il mercato russo della birra tornerà a crescere, ma non ai livelli pre-crisi. Per il periodo dal 2011 al 2015, assumendo che non ci siano ulteriori aumenti delle accise o altre restrizioni legislative nelle vendite di birra, Canadean prevede un tasso medio annuo di crescita di poco meno del 4%. La Germania, dopo una sequenza di cali di volume negli ultimi anni, è ora al secondo


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PRODUZIONE BIRRA (m.ni hl)

CONTINENTI

POPOLAZIONE mni. ab.

PROCAPITE 2010

2006

2007

2008

2009

2010

EUROPA

569

592

585

554

541

720

75 l/anno

AMERICA

522

532

543

545

544

940

58 l/anno

ASIA

508

557

577

598

632

4.160

15 l/anno

AFRICA

79

85

92

99

107

980

11 l/anno

OCEANIA

22

21

22

22

22

30

70 l/anno

GRAN TOTALE

1.700

1.787

1.819

1.818

1.846

6.830

27 l/anno

Fonte: elaborazioni Infobirra Beverfood su dati Barth Report

posto nella graduatoria europea dei paesi produttori birrai, con una produzione annua ormai sotto i 100 milioni di hl A livello internazionale la Germania è stata superata sia dalla Russia che dal Brasile e, quindi, oggi occupa solo la 5° posizione al mondo. Secondo le prime stime della federazione tedesca dei birrai i volumi produttivi di birra in Germania sono scesi intorno al 2% anche nel 2010 e così anche i consumi. Il consumo pro-capite si è ora portato intorno ai 107 litri/anno. Era di 128 litri nel 2000 e , quindi, nell’arco di un decennio si sono persi oltre 20 litri di procapite. Secondo la federazione tedesca dei birrai il calo dei consumi di birra in Germania è generato sul lungo termine dal declino socio-demografico (riduzione del target giovanile), ma anche da una tendenza ad una maggiore moderazione dei consumi alcolici. Il numero totale delle birrerie industriali attive sul nostro pianeta è di almeno 4.000 unità, di cui circa ca. 2.000 nella sola Europa (oltre 1.300 in Germania); a queste si aggiungono alcune migliaia di microbirirfici artiginali (di cui ben 1.500 negli USA) Tuttavia il quadro competitivo internazionale è caratterizzato da un intenso processo di concentrazione che si è accentuato negli ultimi dieci anni. Attualmente i primi 10 produttori di birra assorbono ca. i due terzi della totale produzione mondiale, ma i primi quattro (Ab-Inbev, SABMiller, Heieneken e Carlsberg) da soli concentrano il 48% del totale. L’attuale tasso di concentrazione è più basso rispetto al settore dei soft drink, ma è molto più elevato rispetto al settore del vino e dei superalcolici. Dopo aver raggiunto l’apice dei consumi nel 2007, il mercato italiano della birra ha segnato un arretramento sia nei consumi che nella produzione nel successivo biennio 2008 e 2009. Nel 2010, secondo i dati forniti da Assobirra, c’è stata una inversione di tendenza con una leggera ripresa sia dei consumi che della produzione. In particolare nel 2010 il settore birrario italiano ha registrato una produzione di 12,8 milioni di ettolitri (+0,3%), un totale consumi di 17,2 milioni di hl (+2,3%), con un consumo pro-capite di

(28,6 litri). Le esportazioni sono in forte crescita e si sono ora portate a 2 milioni di ettolitri, ma sono in crescita anche le importazioni che si sono ora portate a 6,3 milioni di ettolitri. L’Italia è il paese europeo che ha la maggior percentuale di importazioni in rapporto ai suoi consumi. Le importazioni, provengono per oltre la metà (53,1%) dalla sola Germania. Sul mercato italiano operano nove società birrarie industriali (Heieneken Italia, Peroni, Carlsberg Italia, Birra Castello, Forst, Menabrea, Drive Beer/Tarricone, Theresianer e Triscele), che gestiscono 15 stabilimenti di produzione, ubicati in diverse regioni del Nord e Sud Italia. A questi si aggiungono le unità di produzione artigianale, microbirrifici e brew pub. Leader di mercato sono le filiali delle più grandi multinazionali birrarie del

BEVERAGE INDUSTRY

mondo. Nell’ordine: Heineken, SabMiller, AB-Inbev e Carlsberg, che insieme controllano il 64% ca. del totale mercato. Dopo le multinazionali si collocano due gruppi produttivi a capitale italiano: Castello/ Pedavena e Forst/Menabrea. Seguono poi due importanti aziende importatrici: l’olanndese Bavaria Holland e la danese Ceres Royal Unibrew . L’apparato industriale settoriale comprende anche alcune malterie, tra cui la Saplo di Pomezia (Roma) e la Agroalimentare Italmalt di Melfi (PZ). Le birrerie artigianali rappresentano un segmento a parte, in forte sviluppo. Questo comparto, secondo il censimento di Infobirra Italia 2011, esprime una realtà articolata su ca. 360 unità produttive, sparse in tutte le regioni italiane, con una produzione complessiva superiore ai 200.000 hl anno.

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World consumption of beer increasing

once more Figures indicate a slight recovery in the world production of beer that grew to 1.846 million hectolitres

I

n 2009 growth of the world beer market came to a standstill due to the effects of the financial and general economic crisis. Production and consumption volumes remained steady on the previous year’s level. For 2010 the figures recorded by the last Barth Report indicate a slight recovery in the world production of beer that grew to 1.846 million hectolitres, against 1.818 million in 2009, showing therefore a slight increase of around 1.5%. Average consumption per head remained around 27 litres/year. Nevertheless, global figures hide significant differences on a regional level in terms of consumption and trends Beer consumption in Asia has grown faster than in the other continents and now Asia has taken over the world leadership with a production of approximately 63 million hl, even though consumption per head remains low at 15 litres/head. According to forecasts published by Canadean, the Asian market is likely to grow a further 5% per year on average between 2009 and 2015. The African beer market, which now stands at 107 million hl with a mere 11 litres per head, is also likely to grow 5% per year on average over the next five years. Europe (as a whole) has lost its traditional leadership as regards the production and consumption of beer and has most likely suffered a further fall in consumption in 2010 too, according to the last Barth Report. In terms of production the old continent recorded 541 million hectolitres showing a loss of 2.4% compared to 2009. Just five years ago Europe was the leading continent in the world in terms of beer production. Now it has been relegated to third position, overtaken both by Asia and America. However, Europe still holds the leading position in terms of consumption per head. Canadean forecasts a slight drop in consumption for the more mature markets in Western Europe while Eastern European countries seem likely to continue to grow at an average of 1.5% per year. The US also has two sides: on one hand it is a mature market experiencing a growth crisis in the north, while there is significant growth in Latin America

132

BEVERAGE INDUSTRY

where overall consumption has now exceeded North America’s. Finally, Oceania has high consumption figures per head like in Europe but it does not count for much in terms of total volumes due to its small population. Although the first 10 beer producing countries represent approximately one third of the world population, these countries absorb two thirds of the world production of beer. Once again heading the table is China with a striking 448 million hectolitres of beer produced in 2010. Even though China records consumption per head of 33 litres/year, it has already exceeded the traditional US leadership thanks to the enormous population and a lively growth rate. Canadean forecasts that in 2015 the Chinese market alone will represent over a quarter of all world beer consumption. In particular the market will probably reach 573 million hl by 2015. Over the last 10 years China has more than doubled its production and consumption of beer. Second on the table of world beer powers is the US market with 228 million produced in 2010. Up until the beginning of the new century the USA held the production leadership over all the national markets which it then lost over to China due to the Asian market’s higher development rate. In 2010 total beer sales in the US fell a further 1% in terms of volume. Nevertheless, the US market continues to show a positive trend for the crafts beer segment (counting over 1,500 micro breweries and brew pubs) that has now won over a share of 4.9% in terms of volume and 7.6% in terms of value. The US market is also the most important national market for imports of foreign beers. The overall volume of beers imported to the USA is estimated at around 10% of the total national consumption of beer, over 20 million hl in absolute value. The quiet, reflexive mood in North America is contrasted by the positive mood in the main Latin American countries. The most important market, Brazil, with its 114 million hectolitres produced in 2010, is now third in the world tables. Consumption per head now stands at 58 litres/year. Latin America also boasts Mexico in the top 10 world producers. With its


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BEER PRODUCTION (mln hl)

CONTINENTS

POPULATION Mln People

PROCAPITA 2010

2006

2007

2008

2009

2010

EUROPA

569

592

585

554

541

720

75 l/year

AMERICA

522

532

543

545

544

940

58 l/year

ASIA

508

557

577

598

632

4.160

15 l/year

AFRICA

79

85

92

99

107

980

11 l/year

OCEANIA

22

21

22

22

22

30

70 l/year

1.700

1.787

1.819

1.818

1.846

6.830

27 l/anno

TOTAL

Fonte: elaborazioni Infobirra Beverfood su dati Barth Report

80 million hectolitres produced per year, the country comes in sixth. According to Canadean’s analysis, the Latin American countries (first and foremost Brazil and Mexico) are likely to grow at an average annual rate of just over 3% over the next five years. In Europe up until 2007 the traditional leadership as regards the production and consumption of beer was held by Germany yet recently it has been overtaken by Russia. Today Russia, with its 103 million hectolitres of beer produced, represents the fourth largest beer power in the world. In just eight years the Russian market has almost doubled its production volumes, reaching higher consumption per head than other European countries with a consolidated beer tradition. However, from 2009 the Russian beer market has been hit hard by the economic crisis. The decline in trust on behalf of consumers due to the global economic crisis has become even worse due to the triplication of excise duty on beer. Canadean believes that the Russian market will start growing again, although not at pre-crisis levels. For the five-year period from 2011 to 2015, assuming that there will not be any further increases in taxes or other legislative restrictions on the sale of beer, Canadean expects an average annual growth rate of just under 4%. Germany, after a series of drops in volume over the last few years, is now second on the European tables of beer producing countries with annual production now under 100 million hl. Internationally, Germany has been overtaken both by Russia and Brazil and so is now positioned only fifth in the world. According to the first estimates by the German Beer Producers Federation production, volumes of beer in Germany fell by around 2% in 2010 too and so did consumption. Consumption per head now stands at around 107 litres/year. It was 128 litres in 2000 and so over the last decade it has fallen by over 20 litres per head. According to the German Beer Producers Federation the long-term causes of the drop in consumption of beer in Germany are the socialdemographical decline (reduction in the young

target group) as well as a tendency to drink alcohol in more moderation. The total number of industrial breweries operating in our planet is at least 4,000, including approximately 2,000 in Europe alone (over 1,300 in Germany). In addition to these are several thousands of very small crafts breweries (including 1,500 in the USA). Nevertheless, the overall picture of international competition shows an intense process of concentration which has become even more intense over the last ten years. Currently the leading 10 producers of beer absorb approximately two thirds of the total world production but the first four (Ab-Inbev, SABMiller, Heineken and Carlsberg) alone account for 48% of the total. The current rate of concentration is lower than in the soft drinks sector but much higher than in the wines and spirits sector. After the peak in consumption in 2007 the Italian beer market slowed down both in terms of consumption and production in the following two years, 2008 and 2009. In 2010, according to data provided by Assobirra, there was a reversal in the trend with a slight recovery both in consumption and production. In particular in 2010 the Italian beer sector recorded production figures of 12,8 million hectolitres (+0,3%), total consumption of 17.2 million hl (+2,3%) and consumption per head at 28.6 litres. Exports are increasingly significantly and stand at 2 million hectolitres but imports are increasing too, now 6.3 million hectolitres. Italy is the European country with the highest percentage of imports in relation to its consumption. Over half (53,1%) these imports are from Germany alone. There are nine industrial breweries operating on the Italian market (Heineken Italia, Peroni, Carlsberg Italia, Birra Castello, Forst, Menabrea, Drive Beer/Tarricone, Theresianer and Triscele), which manage 15 production plants located in various regions in the north and south of Italy. In addition to these there are crafts breweries, very small breweries and brew pubs. Market leaders are branches of the largest multinational breweries in the world.

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In order: Heineken, SabMiller, AB-Inbev and Carlsberg, which together control approximately 64% of the entire market. After the multinationals are two production groups with Italian capital: Castello/Pedavena and Forst/Menabrea. These are followed by two important importing companies: the Dutch Bavaria Holland and the Danish Ceres Royal Unibrew. The industrial segment of the sector also includes a few malt houses which include Saplo of Pomezia (Rome) and the food processing company Italmalt of Melfi (PZ). The crafts breweries represent a separate segment which is enjoying significant expansion. This segment, according to the survey conducted by Infobirra Italia 2011, includes approximately. 360 production units spread throughout all the Italian regions with an overall production of over 200,000 hl per year.

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APRILE 2012 > BEVERAGE INDUSTRY > MACHINERY & DEVELOPMENT

Un’azienda nel mondo …. e nel tempo Meccanica Spadoni si propone a Enolitech con impianti all’avanguardia

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Enolitech (Area F – Stand M6), l’azienda si presenta con impianti sia per industria birraria sia per il settore del Beverage in senso più ampio (vini, spumanti, oli, succhi e soft drink). Meccanica Spadoni si propone anche all’avanguardia sulla filtrazione a membrana tangenziale sia essa microfiltrazione, ultrafiltrazione, nanofiltrazione od osmosi inversa. Nei filtri tangenziali Spadoni, fiore all’occhiello dell’azienda, particolari tecniche di lavaggio e un software particolarmente avanzato permettono di ottenere cicli di lavoro molto più lunghi rispetto alle macchine presenti sul mercato con conseguente drastica riduzione di prodotti chimici sanificanti con ovvi risparmi economici, sia diretti che indiretti. La gamma di tutti i filtri ha proseguito nel suo trend di miglioramento riguardo design, gamma e particolari costruttivi: • I filtri rotativi sottovuoto a precoat, per mosti, feccia, fondi di decantazione • Filtri ad alluvionaggio a dischi orizzontali

impiegati per la filtrazione di vino, birra, sciroppi, succhi di frutta, aceto di vino, concentrati di mosto, etc. • Filtri ad alluvionaggio a panelli verticali per filtrazione di oli e prodotti viscosi in genere. • Filtri pressa a piastre per cartoni: 400x400 600x600 1000x1000 (piastre in Noryl, Aisi 304/316) • Filtri pressa a piastre e tele adatti alla

filtrazione di feccia, fondi di decantazione, oli alimentari, modelli con piastre da 400x400 fino a 1500x2000. • Housing per microfiltrazione per cartucce da 20”, 30” di altezza o per moduli lenticolari da 12” e 16”, e stazioni di microfiltrazione completamente automatizzate e full optional. • Refrigeratori a corpo raschiato con condensatore ad aria e Refrigeratori d’acqua con condensatori ad aria • Flottatori per chiarificazioni liquidi • Pastorizzatori a tre stadi a piastre • Impianti di stabilizzazione tartarica in continuo Da oltre dieci anni l’altro settore è rappresentato dalle sale cotture ed impianti completi per microbirrifici che, grazie all’esperienza Spadoni, integrata da test e prove con Università Italiane (CERB) ed europee, fanno si che questi prodotti siano ottimizzati sia dal punto di vista ingegneristico, igienico sanitario che funzionale. L’esperienza di oltre 60 anni sul mercato nazionale ed internazionale, unita al team di progettisti presenti in azienda ci consente di effettuare forniture chiavi in mano di cantine, sciropperie, birrerie, etc.

A company in the world and … through the time Meccanica Spadoni is going to display cutting-edge plants at Enolitech

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t Enolitech (Area F – Stand M6), Verona, the company is going to exhibit plants for the brew industry and for the beverage industry in general (wines, sparkling wines, oils, juices and soft drinks). Meccanica Spadoni has made a name for itself in the cross-flow membrane filtration, be it micro-filtration, ultra-filtration, nano-filtration and inverse osmosis. Spadoni cross-flow filters, the company’s flagship, offer particular washing techniques that enable to get longer work cycles than all other filters today on the market, for nearly no sanitizable chemical products and with remarkable savings, direct and indirect. The range of all other filters has been regularly upgraded in design, range and construction details: • Rotary precoat vacuum filters, for must, dregs, decanting remaining • Horizontal-plates sheet filters with centrifugal discharge are employed to filtrate wine, beer, syrups, fruit juices, vinegar, must concentrates, and more.

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• Sheet filters with vertical screens for the filtration of oils and viscous products in general. • Plate press filters for cardboard boxes: ranging from plate filters from 400x400, 600x600 and 1000x1000 with Noryl plates, or 304/316 stainless steel plates • Plate and tube in tube press filters suitable for the filtration of dregs, decantation remaining, edible oils; Models with plate from 400x400, up to larger plates of 1500 x2000. • Microfiltration housing for cartridges from 20” and 30” height, or for lenticular modules from 12” and 16”, fully automated and full

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option microfiltration stations. • Scraped surface cooling units with air condenser, and water coolers with air condenser • Flotation units for liquid clarification • Three-phase blade pasteurization • Tartaric stabilization plants in continuous For over ten years, Meccanica Spadoni has been developing the turnkey proofing-cells and micro-breweries department, which are improved from the engineering, hygienesanitization and performance, all thanks to Spadoni’s extensive expertise enriched by exhaustive tests and targeted trials carried out by the most important Italian and foreign universities (CERB). The experience gained in over 60 years of presence on the national and international markets, along with a skilled team of engineers allow the company to make turnkey breweries, breweries and syrup rooms, and more.



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SAPORE 2012 SAPORE Tasting Experience conferma la sua capacità di essere piazza di incontri d’affari per le aziende

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i è chiusa l’edizione 2012 e si è confermato il ruolo che l’esposizione riminese ha conquistato: è l’unico grande appuntamento che anticipa e soddisfa la dinamica e variegata domanda dei consumi alimentari extradomestici. A SAPORE 2012 sono intervenuti 77.109 (-3% sul 2011) visitatori professionali. Oltre alla conferma dei numeri generali, c’è fra gli operatori la grande soddisfazione per il risultato dei visitatori esteri, cresciuti del 7% sul 2011, con quasi 5.000 business meeting organizzati dal market place di Rimini Fiera, oltre alle aspettative della vigilia. Sul fronte dell’internazionalità, il progetto Top Buyer dai 5 continenti ha garantito importanti volumi di affari tra le aziende italiane del food&beverage, creando ulte-

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riori opportunità di esportazione del made in Italy verso Medio ed Estremo Oriente, i Paesi del Mediterraneo ed Europa, con incrementi rilevanti anche verso la Russia. Il confronto con gli operatori, le relazioni con le imprese e le associazioni, la conoscenza radicata del settore delineano le traiettorie di sviluppo della manifestazione. Nel 2013 saranno presentate sempre più numerose iniziative informative di servizio e di accoglienza dedicate al trade; crescenti investimenti nell’area dell’internazionalizzazione; focus sulla ristorazione di successo e progetti per il mondo dei professionisti all’insegna della formazione e della competizione. L’area espositiva sarà arricchita da numerosi show-cooking, eventi dimostrativi di una cucina quotidiana che soddisfa pienamente gli operatori del settore in

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un’occasione di dialogo e di confronto, così da gratificare il cliente finale. La giornata inaugurale di SAPORE 2012 ha proposto l’assegnazione Sapore Innovation Award, premi destinati ai prodotti più innovativi presentati dalle aziende in fiera e giudicati da una giuria tecnica di chef, giornalisti e gestori di pubblici esercizi. A SAPORE consueta fotografia del food&beverage extradomestico scattata da FIPE Confcommercio attraverso una ricerca realizzata dal proprio Centro Studi e presentata il 25 febbraio alla presenza del Vicepresidente nazionale Alfredo Zini. Secondo FIPE, gli italiani mangiano sempre meno. Sia per gli oltre 15 milioni che si nutrono fuori casa (12 milioni a pranzo e 3,5 a cena), sia per chi lo fa in casa il piatto è più vuoto. Ma nel ridurre la


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spesa alimentare di oltre sette miliardi di euro per i pasti in casa e di oltre un miliardo per quelli fuori casa negli ultimi cinque anni, gli italiani hanno però fatto attenzione ad eliminare il superfluo, limitando così gli sprechi e orientando di nuovo la scelta sui prodotti tradizionali. La crisi sta dunque consolidando un comportamento già in atto da tempo dovuto anche a nuovi stili di vita: primi piatti e contorni vengono preferiti ai secondi, aumenta il consumo di spuntini e merendine e in tutto si spendono circa 5 euro a testa al giorno per mangiare in casa. L’area Selezione Birra di SAPORE 2012 ha visto, a cura di Unionbirrai, l’assegnazione del riconoscimento al Birrificio Italiano di miglior birrificio dell’anno. Nell’ambito della giornata si sono svolte anche le premiazioni delle migliori birre artigianali del 2012 suddivise in varie categorie. Al concorso MO.BI., il campionato Homebrewing, il titolo italiano è andato a Egidio Latronico (35 punti), secondo Roberto Conconi (34,77) e terzo Maurizio Caselli (34). I primi tre classificati saranno “birraio per un giorno”, ossia realizzeranno

nel 2012 sull’impianto del Birrificio Baladin a Farigliano (CN) una cotta di una ricetta a propria scelta. Tale cotta verrà imbottigliata (e infustata) e rivenduta con etichetta speciale dal Birrificio Baladin con il nome del “birraio per un giorno”. In fiera presentato l’avanzamento del progetto Bottiglia Birra Artigianale Italiana di Unionbirrai, con le prime 15 bottiglie di microbirrifici che hanno aderito all’iniziativa. SAPORE ha ospitato l’Assemblea Ordinaria di Italgrob e nel pomeriggio, l’annuale convegno della Federazione. Per la prima volta, Italgrob ha scelto Rimini Fiera, e in particolare l’appuntamento di SAPORE, come luogo di incontro per un’assemblea ordinaria dove fare il punto dei lavori svolti e presentare le candidature del nuovo consiglio direttivo, nonché il programma del prossimo triennio. L’assemblea ordinaria è stata anche l’occasione per salutare Franco Bruno Marini, già Coordinatore Nazionale Italgrob, che ora si occuperà delle pubblicazioni della federazione. Il nuovo consiglio direttivo di Italgrob - votato all’unanimità dai soci - sarà composto da

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Franco Tucci, Paola Giacchero, Michele Avena, Giuliano Fusari e Giuseppe Cuzziol, quest’ultimo riconfermato alla carica di Presidente Italgrob per un altro triennio. Anche l’olio di qualità ha avuto spazio a SAPORE 2012. Un convegno promosso da ARPO e Associazione Frantoiani Oleari dell’Emilia Romagna ha messo in risalto la tematica dell’impatto ambientale delle acque di vegetazione di frantoio, individuando nelle piattaforme per la filtrazione una soluzione alla problematica. Olio protagonista anche al 6° Concorso Oli Extra Vergini di Oliva Oro Giallo 2012. Una trentina, provenienti da molte regioni italiane, i concorrenti fra le aziende presenti in fiera, valutati alla cieca da una giuria guidata Lorenzo Cerretani. Al termine, nella Sezione fruttato leggero ha vinto l’olio ‘Meridio’ dell’azienda Sole che sorge di Partinico (Palermo); nella Sezione fruttato medio l’olio ‘Monterisi Bio’ dell’Azienda Monterisi Nicola di Andria (Barletta); infine nella Sezione fruttato intenso l’olio ‘Siculum’ dell’Azienda agricola Villa Ponte di Chiaramonte Gulfi (Ragusa).

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SAPORE 2012 SAPORE Tasting Experience confirms its ability to be a business meeting place for companies

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he 2012 edition ended and the Rimini expo confirmed the role it has rightly won as the only large event that anticipates and satisfies the dynamic varied demand for food and beverage for eating out SAPORE 2012 was attended by 77,109 trade visitors (3% less than 2011). As well as the confirmation of large numbers, among the trade members there was great satisfaction for the attendance as far as foreign visitors were concerned, which rose by 7% on 2011, with almost 5,000 business meetings organized by the Rimini Fiera market place, more than expected prior to the event. On the international front, the “Top Buyers from 5 continents” project ensured important amounts of business among Italian food & beverage companies, creating further opportunities for exporting Italian-made products to the Middle and Far East, as well as Mediterranean and European nations, with important increases also to Russia. The interaction with trade members, relations with enterprises and associations and profound knowledge of the sector outline the expo’s development trajectories. In 2013 there will be even more numerous informative initiatives at the service of and dedicated to welcoming trade; increasing investments in internationalization; focus on successful foodservice/catering and projects for the world of professionals under the banner of training and competition. The expo area will be enriched by numerous show-cooking events and demos of day-to-day cuisine that fully satisfies trade members on an occasion for discussions and networking, in order to gratify the end clients. Inaugural day at SAPORE 2012 featured the assignment of the Sapore Innovation Awards, won by the most innovative products presented by the expo’s exhibiting firms and chosen by a panel of technical judges made

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up of chefs, journalists and venues owners. SAPORE also offered the customary insight on the food & beverage for eating out provided by FIPE Confcommercio, by means of a survey carried out by its Study Centre and presented on the 25th February with the participation of national Vice chairman, Alfredo Zini. According to the FIPE, Italians eat increasingly less. For the over 15 million who eat out (12 million at lunch and 3.5 at dinner), and for those who eat at home, plates have less food on them. But, when cutting spending on food and beverage by over seven billion euro for meals at home and over a billion for those eaten out in the last five years, Italians have however paid attention to eliminating superfluous things, thus limiting waste and once again orienting their choice towards traditional products. The crisis is therefore strengthening a behaviour that has been under way for some time and is also due to news lifestyles - first courses and side dishes are preferred to main courses, the number of snacks eaten is increasing and, overall, approximately 5 euro per capita per day is spent on eating at home. The Selezione Birra area at SAPORE 2012 hosted the assignment to Birrificio Italiano of the award as best brewery of the year, organized by Unionbirrai. During the day, there was also the awards ceremony for the best craft beers of 2012 divided into various categories. At the MO.BI. contest, the home brewing championship, the Italian title went to Egidio Latronico (35 points), second was Roberto Conconi (34.77) and third Maurizio Caselli (34). The first three classified will be “brewer for a day”, i.e. in 2012, they will make a batch of a recipe chosen by them in the plant of the Baladin brewery in Farigliano (Cuneo). This batch will be bottled (and barrelled) and sold with a special label by Baladin brewery with the name of the “brewer for a day”.

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The expo also hosted an update on the status of the Bottiglia Birra Artigianale Italiana project by Unionbirrai, with the first 15 bottles of microbreweries taking part in the initiative. SAPORE hosted the Italgrob Ordinary Meeting and, in the afternoon, the Federation’s annual conference. For the first time, Italgrob chose Rimini Fiera, and in particular the SAPORE event, as the meeting place for an ordinary meeting at which to give an overview of the work carried out and present the candidates for the new steering council, as well as the program for the next three years. The ordinary meeting was also the opportunity for saluting Franco Bruno Marini, ex National Coordinator of Italgrob, who will now be responsible for the federation’s publications. The new steering council of Italgrob - voted unanimously by the members - will be formed by Franco Tucci, Paola Giacchero, Michele Avena, Giuliano Fusari and Giuseppe Cuzziol, the last of whom was reconfirmed as Chairman of Italgrob for another three years. There was great interest in the round table ShowFood: new opportunities for night venue businesses organized by SILB – Italian Dancehall Owners Syndicate. Maurizio Pasca, Silb-Fipe Chairman, highlighted how in night venues facilities offered can no longer be limited to dancing alone and indicated foodservice and entertainment as a particularly interesting - perhaps even winning - combination. From the conference, it emerged that night venues must adapt to recent years’ increasing competition and discotheques must intercept those consumers that currently finish up in hotels (35% organize aperitifs and 37% have a restaurant open to the public). 18% of Italians eat in a night venue at least once a month (approximately 6 million consumers). Space was also dedicated to quality oil at SAPORE 2012. A conference promoted by ARPO and Associazione Frantoiani Oleari dell’Emilia Romagna highlighted the topic of the environmental impact of the oil mill wastewater, identifying filtration platforms as a solution to the problem. Oil was also the key player of the 6th Oro Giallo Extra Virgin Olive Oil Contest. Approximately thirty, from many regions of Italy, were the contestants among the firms exhibiting at the expo, judged in blindfold tests by a panel of judges led by Lorenzo Cerretani. At the end, in the Light fruity section the winner was ”Meridio” oil from Sole che Sorge in Partinico (Palermo); in the Medium fruity section “Monterisi Bio” oil by Monterisi Nicola from Andria (Barletta); lastly, in the Intense fruity section, “Siculum” from Azienda agricola Villa Ponte in Chiaramonte Gulfi (Ragusa).



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Whittington offre la migliore tea experience L’esperienza e la passione di Whittingtom si declinano in una gamma di gusti ampia che sa accontentare i consumatori più esperti ed esigenti

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o stile inglese nell’arte di offrire e gustare il tea è da sempre parte del marchio Whittington, che con cura e attenzione costante si dedica a questo rito specificamente per il canale HoReCa. L’esperienza e la passione si declinano in una gamma di gusti eccezionalmente ampia, che sa accontentare i consumatori più esperti ed esigenti e offrire supporto e semplificazione di servizio per gli operatori. Basta prepararsi una tazza di tea per attraversare tutto l’Oriente, o affondare il naso in una tazza di tisana fumante per viaggiare con la fantasia. La menta del Nord dell’America, il limone del Mediterraneo, lo zenzero indiano e il carcadè africano ci trasportano, con profumi sottili, nel mondo intero per accedere a tesori nascosti: un’esperienza sensoriale priva di barriere. La variegata gamma di tea, tisane ed infusi Whittington si articola in tre famiglie: • 12 miscele di pregiati tea sfusi a foglia intera, permettono di stupire chi ama questi

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prodotti, che può accuratamente dosarli. Il contatto con la materia è completo e la tradizione è rispettata completamente. • 18 miscele di tea e infusi a foglia intera in filtro piramidale consentono di ammirare i colori e assaporare l’aroma di una porzione esattamente dosata. La forma piramidale consente la corretta espansione e reidratazione della miscela. Il pratico sovrincarto permette una conservazione ottimale e un’alta velocità di servizio. • 40 gusti in bustina di carta contengono materie prime eccellenti per un’ottima e veloce infusione. La praticità del servizio lo rende ideale anche per le pause più rapide. I tea neri La leggenda narra che il tea nero sia nato per caso. Alla fine del Secolo XVI una nave trasportava un ingente carico di tea verde dalla Cina in Europa. Il lungo viaggio fece fermentare il tea nelle stive che comunque fu venduto e molto apprezzato come novità stimolante. I tea neri

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sono, infatti, fermentati al 100%. I tea verdi I tea verdi si caratterizzano invece per l’assenza di fermentazione. Le foglie, appena raccolte, sono essiccate in modo da preservare gli oli essenziali e gli antiossidanti in esse contenuti. Oolong Tea I tea oolong (semi-fermentati) sono una via di mezzo tra il tea nero e il tea verde. Le foglie dei tea semi fermentati, posti in acqua calda, si reidratano e assumono sembianze di animali o fiori. Whittington propone Pomegranate Oolong, tea oolong cinese al melograno. White Tea Il tea bianco o Tea dell’Imperatore, è un vero cult e il suo uso si diffuse a partire dal XVII secolo. I rari e pregiati tea bianchi non subiscono fermentazione e si ottengono dalle foglie più giovani raccolte esclusivamente in primavera. Un pregiato tea bianco pai mu tan alla vaniglia e pompelmo è Vanilla & Grapefruit. Gli infusi L’utilizzo di fiori, radici e foglie per la preparazione di infusi è arte antica e umile, affinata in secoli di esperienze e di applicazioni. Ingredienti selezionati provenienti da tutto il mondo. I 40 gusti Whittington in bustina di carta La consuetudine di utilizzare pratiche bustine in carta, con una dose di tea individuale che richiedono un tempo di infusione breve, è consolidata e diffusa. Non bisogna assolutamente pensare che i prodotti utilizzati per prepararle siano di qualità inferiore e che forniscono un prodotto concentrato e amaro. Le foglie utilizzate da Whittington per la preparazione dei filtri provengono dalla setacciatura dopo l’arrotolamento delle foglie. Whittington, inoltre, utilizza filtri a doppio incarto con un volume superiore che permettono di utilizzare foglie di media dimensione, avere una infusione rapida. La carta utilizzata per la produzione dei filtri è naturale, sbiancata con ossigeno e non con cloro, chiusa con un nodo in cotone. Ricette innovative con un’immagine estiva raffinata ed elegante Fedele allo stile inglese nell’arte di offrire e degustare il tea, Whittington Tea presenta la nuova offerta per l’estate 2012. Una ricca gamma di pregiati tea neri, bianchi, e verdi e infusi senza teina, per offrire la miglior qualità con la rinnovata veste grafica. Whittington Ice Tea monodose è la gamma di prodotti per il barista che vuole stupire i suoi clienti con un’ampissima varietà in poco spazio. 18 ricette solubili all’istante, da preparare shakerate, arricchite con succo di frutta. I profumi di tutti gli agrumi, i frutti rossi e i frutti gialli, ma anche quelli esotici, il melograno, la menta, la liquirizia e la pera.


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Whittington delivers the best tea experience Whittington’s experience and passion turn into a wide range of blends to satisfy also the most expert and demanding consumers

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nglish finest art of tea drinking has always been part of Whittington brand, constantly devoted to delivering the best tea experience, exclusively for the Ho.Re.Ca operators. With Whittington, experience and passion turn into an exceptionally wide range of blends, even for the most expert and demanding consumers. By simply making a cup of tea we can travel the entire Orient or plunge our nose into a cup of steaming tisane and take a journey through our imagination. North American mint, Mediterranean lemon, Indian ginger and African hibiscus can transport us around the world with their fine fragrances, anywhere in the world to unveil hidden treasures: a boundless sensorial experience. The broad range of Whittington tea, tisanes and infuses can be divided into three big families: • 12 blends of whole leaves to dose the quantity of leaves we prefer. The contact with the product is complete and tradition fully respected. • 18 tea blends of whole leaves in pyramid bags enable us to enjoy the colours and the flavor of a perfectly dosed bag. The pyramid shape of the bag is for the expansion and rehydration of the tea blend inside. The paper wrap is for optimal conservation and prompt use. • 40 blends in tea bag contain top-of-therange raw materials for excellent brewing. The high practicality of this solution makes the tea bags ideal also for fast breaks. Black tea Legend says that black tea was made by chance. In fact, at the end of the 16th century a boat was carrying a considerable load of green tea from China to Europe and just on account of that long journey the tea fermented in the hood. Once in Europe, the same tea was however sold and then highly appreciated because energizing. Today, black tea is broadly known to be 100% fermented. Green tea Green tea is characterized for not being fermented. Its leaves are immediately withered after the harvest in order to preserve the essential oils and antioxidants they contain. Oolong tea Oolong tea (semi-fermented) are just something in the middle between black and green tea. Once put in hot water the leaves of semi-fermented tea rehydrate and then resemble of animal or flowers. Whittington proposes Pomegranate Oolong, Pomegranate

flavoured Chinese Oolong tea. White tea White tea or Tea of the Emperor is a real cult and it became popular from the 17th Century. Rare and precious white tea does not undergo any fermentation and can be obtained from the youngest leaves harvested in Spring only. Fine white tea pai-mu-tan is Whittingtom Vanilla & Grapefruit. Infuses The art of making infuses with flowers, roots and leaves has ancient and humble origin and throughout the centuries it has been developed by experience and applications. The ingredients coming from all over the world are carefully selected. 40 Whittington blends in paper bag The usual single-serve paper tea bag needs little time for brewing and it is widespread and appreciated among consumers. Yet, we cannot believe that the products used to prepare them are low quality and offer a concentrate and bitter tea. The leaves used by Whittington to prepare its tea bags come from sieving after leaves rolling. Moreover, Whittington uses doublewrap bags whose double size enable to pack medium-size leaves, allow fast brewing. The paper used for the bags is natural, whitened through oxygen and not chlorine, then knotted with a cotton thread. Innovative recipes and a fine Summer image

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Loyal to British style of offering and tasting tea, Whittington Tea introduces its new Summer 2012 line. A wealth of fine black, white and green tea, decaffeinated infuses, to offer the highest quality in a totally restyled design. Single serve Whittington Ice Tea is a line of products for bartenders who want to amaze their clients with an exceptionally broad range of tea blends having just small room available. 18 soluble teas, to be shook with fruit juice: lemon and citrus fruit, red berried and yellowpulp fruit, exotic fruit, pomegranate, mint, liquorice and pear.

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The companies we have dealt with A.Water Systems ALTECH Astro AVE Technologies Bonollo Umberto Bürkert China Brew & Beverage Cosmopack Della Toffola Demo Meneghin Enolitech ExpoPack FBF ITALIA Festo Fillpack Fimer FINAT Fluidtrans Compomac GAI GEA Procomac Images Industrie Fracchiolla Keller Italy Laboratorio POLO LITA Makro Labelling Mar.Co. Meccanica Spadoni Messer Italia MiniMotor OM STILL OMB Oremplast Pamoco PE Labellers Pepperl+Fuchs PET Engineering Pfannenberg Pilz Italia Pommery Italia ProCarton R+W Italia RG Strumenti Robino e Galandrino RoxTec Italia Sapore Scatolificio Cristina SEW Eurodrive Sick Sidel Sigma 3 Siprem International Sirio Aliberti SMI Group Speciale F. SPS ITALIA Supercap TecnoFidta Tescom-ACI TMG Impianti Velo Acciai Whittington

Verduno (CN) Bareggio (MI) Baldichieri d’Asti (AT) Spinea (VE) Conselve (PD) Cassina De’ Pecchi (MI) Pechino Crespellano (BO) Signoressa di Trevignano (TV) San Vendemiano (TV) Verona Città del Messico Sala Baganza (PR) Assago (MI) Canelli (AT) Canelli (AT) L’Aia Milano Ceresole d’Alba (CN) Sala Baganza (PR) Mariano Comense (CO) Adelfia (BA) Milano Oderzo (TV) Poirino (TO) Marmirolo (MN) Canelli (AT) Orvieto Settimo Torinese (TO) Bagnolo in Piano (RE) Lainate (MI) Calamandrana (AT) Massa Lombarda (RA) Milano Porto Mantovano (MN) Cornate d’Adda - Monza (MB) S. Vendemiano (TV) Fidenza (PR) Novedrate (CO) Rivergaro (PC) Zurigo Sesto S. Giovanni (MI) Corcagnano (PR) Canelli (AT) Cassina De Pecchi (MI) Rimini Bodio Lomnago (VA) Solaro (MI) Vimodrone (MI) Hünenberg, CH Beinasco (TO) Pesaro (PU) Calamandrana (AT) S. Giovanni Bianco (BG) Giarre (CT) Bologna Mombaroccio (PU) Buenos Aires Giussano (MI) S. Martino di Lupari (PD) S. Zenone degli Ezzelini (TV) Segrate (MI)

Pagg. 4, 40-41 Pagg. 3, 78 Pag. 21 Pag. 75 Pagg. 32-33 Pagg. 47, 127 Pag. 139 Pagg. 72-73 Pag. 13 Pagg. 100-101 Pagg. 46,48,50 Pag. 106 Pag. 63 Pag. 113 Pag. 109 Pagg. II Cop., 8-9 Pagg. 68-70, 102-104 Pag. 112 Pag. 19 Pag. 79 Pagg. 110-111 Pag. 15-17 Pag. 49 Pag. 37 Pagg. I Cop., 99 Pagg. IV Cop. Pag. 45 Pagg. 134-135 Pagg. 56-57 Pag. 1 Pagg. 90-91 Pag. 71 Pagg. 30-31 Pagg. 116-117 Pag. 107 Pagg. 128-129 Pag. 83 Pag. 126 Pagg. 124-125 Pagg. 38-39 Pagg. 88-89, 96,98 Pagg. 66-67 Pag. 55 Pag. III Cop. Pag. 51 Pagg. 136-138 Pagg. 84-85 Pagg. 118-119 Pag. 121 Pag. 105 Pag. 5 Pagg. 26-27 Pag. 23 Pagg. 2, 86-87 Pag. 65 Pagg. 114-115, 120 Pagg. 24-25 Pagg. 108, 144 Pagg. 76-77 Pag. 97 Pagg. 34-35 Pagg. 140-141


Fairs in Itaolryld & in the W

FAIRS / FIERE

2012

25-28 Febbraio

28 Febbraio - 3 Marzo

4-6 Marzo

7-9 Marzo

25-27 Marzo

SAPORE Rimini Salone internazione dell’industria della birra

IPACK-IMA Milano Mostra internazionale dell’industria del packaging

PROWEIN Düsseldorf Salone internazionale del vino e prodotti distillati

CHINA DRINKTEC Guangzhou Salone internazionale delle tecnologie delle bevande

FOOD&DRINK EXPO Birmingham Salone internazionale per l’industria alimentare e delle bevande

25-28 Marzo

27-30 Marzo

18-21 Aprile

24-26 Aprile

8-12 Maggio

VINITALY/ENOLITECH Verona Salone internazionale del vino e delle tecnologie

ANUGA FOODTEC Colonia Salone internazionale delle tecnologie per l’industria alimentare e delle bevande

CHINAPLAS Shanghai Salone internazionale dell’industria della plastica

EXPOVINIS BRASIL S. Paolo Brasile Salone internazionale dell’industria del vino, della viticoltura e delle bevande

PLAST Rho

Salone internazionale delle materie plastiche e della gomma

FLUIDTRANS Rho

Salone internazionale di trasmissioni di potenza fluida e meccatronica

15-18 Maggio

29-31 Maggio

22/24 maggio

12-15 Giugno

21-24 Giugno

HISPACK Barcellona Salone internazionale del confezionamento

VINEXPO ASIA Hong Kong Salone Internazionale dell’industria del vino

SPS/DRIVES/ITALIA Parma Salone internazionale dell’automazione industriale.

FISPAL S. Paolo Brasile Salone internazionale dell’industria alimentare e delle bevande

EXPOPACK Città del Messico Salone internazionale del confezionamento

16-20 Luglio

16-18 Settembre

18-21 Settembre

19-22 Settembre

25-27 Settembre

BEVTEK & BREWTEK PROPAK CHINA Shanghai

INTERBEV Las Vegas Salone internazionale dell’industria delle bevande

TECNOFIDTA Buenos Aires Salone Salone internazionale delle tecnologie alimentari

CHINA BREW & BEVERAGE Pechino Saloneinternazionale tecnologie per l’industria delle bevande e della birra

FACH PACK Norimberga Salone Internazionale di packaging e imballaggio

21-25 Ottobre

28-31 Ottobre

6-8 Novembre

13-15 Novembre

19-22 Novembre

IPA Parigi Salone internazionale tecnologie di processo per l’industria alimentare

PACK EXPO Chicago Salone internazionale tecnologie del packaging

DRINK TECHNOLOGY INDIA Mumbai Salone internazionale di tecnologia per l’industria delle bevande

BRAU Norimberga Salone internazionale di tecnologia per l’industria delle bevande

EMBALLAGE Parigi Salone internazionale tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio

Novembre

30 Novembre - 2 Dicembre

ENOVIT Lisbona Salone internazionale per l’enologia

VINITECH Bordeaux Salone Internazionale macchine per enologia e imbottigliamento

Salone internazionale delle tecnologie di confezionamento per l’industria alimentare e delle bevande




MODULARITÀ, FLESSIBILITÀ E PRATICITÀ

Macchine etichettatrici da 1.000 a 36.000 bottiglie/ora

Makro Labelling srl Via Don Doride Bertoldi, 91 • 46045 Marmirolo (Mantova) Italy Tel.: 0376 1872203 • Fax: + 39 0376 1872197 • info@makrolabelling.it • www.makrolabelling.it + 39


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