neWs Christmatison Edi
n°3 12•2014
Marco Bortolami Nazionale di rugby in visita al reparto
Professor Basso,
com’è il futuro dell’oncoematologia pediatrica? “Il futuro del reparto è la vita di ogni giorno, il futuro è ogni nuovo paziente che entra e che ha diritto di essere curato al meglio, per tornare quanto prima alla vita normale. Il futuro ci porta a consolidare lo staff, composto di medici e infermieri straordinari: serve rafforzare il personale perché siamo perennemente in situazione di overbooking: ci sono tanti pazienti da seguire, talora troppi per le risorse che abbiamo a disposizione. Noi ci impegniamo dando il massimo, ma non possiamo tirare troppo la corda e abbiamo purtroppo anche noi dei limiti “umani”, che non vorremmo mai vedere. Il futuro organizzativo di questo reparto così “speciale” ci porta verso l’aumento del numero di trapianti, perché abbiamo sempre più necessità da supportare con questa terapia sia bambini italiani, che bambini stranieri residenti in Italia, e bambini stranieri residenti all’estero. Il futuro ci impone di prendere coscienza che i nostri pazienti vanno da zero a
diciotto anni d’età, ed è impensabile uniformare le esigenze di pazienti così diversi; oggi c’è uno spazio per i pazienti più piccoli, ma non c’è un’ area riservata per quelli più grandi. C’è bisogno di una zona in cui gli adolescenti possano trascorrere il tempo insieme in modo consono alla loro età: un’area off-limits non solo per i più piccoli, ma anche per tutti gli “altri” più vecchi, compresi genitori, medici e infermieri, e volontari, area in cui possano esprimersi, fra loro, liberamente, comunicando fra coetanei. Il futuro di questo reparto parla anche di obiettivi scientifici, che sono alla base dell’efficacia delle nostre cure: essendo appena stata approvata la rete pediatrica oncologica veneta, è necessario migliorare i collegamenti con altri ospedali della regione, dialogando sempre di più e aumentando la sinergia fra realtà scientifiche e ospedaliere. Cresceremo per loro e con loro, perché là dove non è necessario rivolgersi al nostro reparto, i pazienti siano il più vicino possibile alla
loro casa. L’obiettivo del 2015 è realizzare anche un luogo in cui i nostri piccoli pazienti possano incontrare i loro fratelli e le loro sorelle, e trascorrano del tempo insieme a loro, vicini agli affetti più cari. E il futuro suggerisce anche di pensare a ciò che sarà dopo Basso: questa struttura non è mia, mia è solo la gestione temporanea, l’Onco-Ematologia Pediatrica di Padova è di tutti i nostri pazienti e di tutti coloro che ci mettono, fatica, sforzi, amore, a partire dal governatore del Veneto, che firma le leggi, fino al più piccolo sostenitore, che pur di donare un euro all’associazione che aiuta la nostra realtà, rinuncia a bere il suo caffè o la cioccolata, e di tutti i miei straordinari collaboratori, medici, personale non medico e volontari che ogni giorno gioiscono e soffrono con noi.
Prof Giuseppe Basso direttore Clinica Onco-Ematologia Pediatrica Padova