Taste&More Magazine novembre - dicembre 2016 n°23

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L’antica

Monterano nacque in epoca etrusca, sebbene restino poche tracce di questo periodo, come i sepolcreti etruschi situati lungo la collina. Il territorio fu poi progressivamente assoggettato all’impero romano che contribuì ad ampliare la rete di trasporti e creò alcune importanti opere come l’acquedotto, alle porte della città. Dal IV secolo in poi l’impero romano iniziò ad essere sempre più soggetto a saccheggi e invasioni barbariche, anche il territorio monteranese subì la dominazione longobarda, che portò ad un forte impoverimento della popolazione. Divenuta sede episcopale, subì una ripopolazione: grazie anche alla sua posizione strategica su un’altura, permettendo l’avvistamento dei nemici, accolse infatti le popolazione dei centri vicini, come quelli della vicina Forum Clodii per esempio, in fuga dalle continue invasioni barbariche. Dal 752 Monterano entrò nel La storia di Monterano Patrimonio di S. Pietro, primo nucleo dello Stato Pontificio, la città subì un forte ripopolamento, il centro urbano venne ampliato, munito di nuove strade e di solide mura, la sua diocesi arrivò ad abbracciare i territori circostanti fino al Lago di Bracciano e ai Monti della Tolfa. Questo periodo di forte crescita, che portò Monterano a divenire il più importante centro dell’area sabatina, durerà fino al X secolo, quando la diocesi passò alla città di Sutri. A questo evento seguì una lenta e progressiva decadenza che portò il borgo a contare pochissimi abitanti. Nell’XI secolo il feudo divenne proprietà dell’abbazia di San Paolo in Roma, che dotò Monterano di una torre che fu posta nel palazzo ducale. Il palazzo divenne feudo della famiglia degli Anguillara nel XIV secolo ed in seguito ducato in mano a famiglie vicine al Papato, tra cui gli Orsini e gli Altieri. Proprio nella prima metà del 1600, durante il ducato della famiglia Altieri, Monterano raggiunse il suo massimo splendore. Fu grazie a Emilio Bonaventura Altieri, divenuto Papa Clemente X nel 1670, che fu commissionata a Gian Lorenzo Bernini

la costruzione di diverse opere per Monterano, che venne arricchita con notevoli costruzioni: la Chiesa e il Convento di San Bonaventura, la fontana ottagonale situata davanti e la ristrutturazione della facciata del Palazzo Baronale con la bellissima fontana del Leone, divenuta simbolo della città. Dopo la morte del Pontefice Clemente X, Monterano passò dallo Stato Pontificio alla Repubblica Romana e da quest’ultima allo Stato Borbonico. Iniziò un progressivo e lento periodo di decadenza che culminerà nel 1770, con una terribile epidemia di malaria che decimò la popolazione e l’assalto delle truppe francesi che distrussero e incendiarono il borgo portando l’intera popolazione alla fuga.

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