SWEDinMAG 10/2025

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ed in Mag

Largo ai giovani, sì. Ma con le idee chiare.

Incontro con Giacomo Longo, Export Manager di Swedlinghaus

Cinque lingue, una sola passione: la birra

Kitty Vitali racconta il suo viaggio tra bottiglie, culture e fermenti

Intervista a Pierluigi Popolo rivenditore Swedlinghaus in Puglia

3, 2, 1 riaccendiamo i… fornelli!

ripartono i corsi Swedlinfactory

SOMMARIO

LARGO AI GIOVANI, SÌ. MA CON LE IDEE CHIARE. pag. 04

Incontro con Giacomo Longo, Export Manager di Swedlinghaus

CINQUE LINGUE pag. 07

UNA SOLA PASSIONE: LA BIRRA

Kitty Vitali racconta il suo viaggio tra bottiglie, culture e fermenti

AMORE PER IL LAVORO E LA TRADIZIONE, pag. 10

MA CON LO SGUARDO AL FUTURO

Intervista a Pierluigi Popolo, rivenditore di Swedlinghaus in Puglia

3, 2, 1 RIACCENDIAMO I… FORNELLI! pag. 13

È tempo di cucinare: ripartono i corsi Swedlinfactory, tra novità e grandi classici

EDITORIALE

di Davide Longo, CEO di Swedlinghaus

Largo ai giovani, sì.

Ma con le idee chiare.

Da Urbino alla Thailandia, passando per Miami: incontro con Giacomo Longo, giovane export manager della Swedlinghaus, figlio d’arte e oggi protagonista del nuovo corso aziendale.

«Lo spazio redazionale di questo mese lo vorrei delegare a mio figlio Giacomo, che sta iniziando lo stesso percorso lavorativo che feci io quando mi affacciai all’azienda fondata da mio padre. Lo lascio libero di rispondere e mi godrò la lettura dell’intervista nella duplice veste di padre e datore di lavoro, abbinamento che non è sempre semplice da sostenere per me, e forse neanche per lui» queste le parole di Davide, prima di lasciarmi da sola con Giacomo, la giovane leva di casa Longo.

Carta di identità

Giacomo Longo, classe 1997, figlio del titolare Davide Longo, è il volto di una generazione che non vuole adagiarsi sul cognome, ma costruire il proprio futuro a piccoli, grandi passi. Dopo gli studi in lingue aziendali a Urbino e un master a Milano, Giacomo è oggi uno dei volti emergenti della Swedlinghaus, in prima linea come export manager in mercati chiave come Asia, Paesi Arabi e Spagna. L’abbiamo intervistato per farci raccontare il suo percorso, le sfide, le ambizioni… e qualche curiosità.

Quando hai capito che il tuo futuro poteva essere in azienda?

Direi gradualmente. Crescendo mi sono reso conto di quanto la Swedlinghaus fosse parte della mia vita: guardando mio padre e mio nonno, ho sempre visto passione e dedizione, non solo lavoro. Dopo gli studi e il master a Milano, ho capito che era il momento di mettermi in gioco.

Qual è il tuo ruolo in azienda e che tipo di formazione stai seguendo per crescere?

Sono export manager. Seguo i mercati di Asia, Paesi Arabi e Spagna, affiancando mio padre ed il suo socio e ovviamente tutto il team aziendale che lavora in sinergia. È un ruolo che mi permette di unire il mio background linguistico con la parte più tecnica e commerciale, che sto apprendendo giorno dopo giorno.

Oltre all’esperienza diretta, sto continuando a formarmi su due fronti: quello tecnico, per conoscere a fondo i nostri prodotti e i processi produttivi, e quello comunicativo, per essere sempre più efficace con clienti e partner. Frequento corsi specifici e mi confronto quotidianamente con colleghi più esperti. Ogni momento è buono per imparare.

Pro e contro del lavorare in un’azienda di famiglia?

I pro sono tanti: puoi imparare fin da subito, hai più libertà, c’è confidenza e ogni momento può trasformarsi in un’occasione di apprendimento. I contro? Le responsabilità arrivano presto e le aspettative sono alte. Il “testimone” pesa, ma è anche uno stimolo.

Parliamo dei tuoi viaggi di lavoro. Quale ti ha fatto crescere di più?

Sicuramente la settimana in Thailandia. Era il mio primo viaggio completamente da solo, senza mio padre. Lì ho davvero capito cosa significa mettersi in gioco. Ogni contatto, ogni trattativa dipendeva solo da me. È stato intenso, a tratti faticoso, ma enormemente formativo.

E il prossimo obiettivo?

Mi piacerebbe andare in Spagna, uscendo dall’ambiente confortevole delle fiere,

per conoscere meglio il mercato e creare relazioni dirette. Vorrei costruire qualcosa di mio lì e mettermi alla prova.

Qual è la zona geografica con cui ti piace di più lavorare?

L’Asia, senza dubbio. In alcuni casi i nostri clienti sono coetanei e questo crea un’empatia speciale. C’è grande rispetto e attenzione. Il rapporto si costruisce anche su una sintonia personale, oltre che professionale.

Com’è il tuo rapporto con i dipendenti e i colleghi?

Molto diretto e sereno. Non amo i distacchi gerarchici, preferisco il confronto aperto. Negli uffici oggi c’è anche una crescente presenza femminile, che ha portato maggiore sensibilità e capacità di lavoro di squadra. Un bel cambiamento.

Cosa fai nel tempo libero?

Mi dedico alla mia crescita personale. Pratico sport funzionale, meditazione e seguo percorsi di consapevolezza e concentrazione. E poi c’è la musica dal vivo: per staccare un po’ mi concedo dei concerti, che sono l’occasione per qualche breve pausa dal lavoro.

Prossimo impegno?

Dal 22 al 25 ottobre sarò in Cambogia, per assistere un cliente che allestisce il proprio stand in fiera, in collaborazione con Frabe, i forni per pizza. Sarà un’altra occasione per crescere sul campo.

E Miami?

La nuova sede Swedlinghaus a Miami è un progetto affascinante. Mi piacerebbe avere un ruolo attivo lì, capire come si sviluppa il mercato USA e contribuire alla sua espansione. È una sfida ambiziosa, ma ci sto lavorando.

Cinque lingue (compreso il luppolese),

una sola passione: la birra

Kitty Vitali racconta il suo viaggio tra bottiglie, culture e fermenti

In questo numero del magazine, non potevamo trascurare la regina dell’Oktoberfest. Ma se pensate che la birra sia solo schiuma da abbinare a würstel e patatine… be’, non avete ancora conosciuto Kitty Vitali, sommelier, formatrice di birrai e vera ambasciatrice del malto.

Nata a San Benedetto del Tronto il 17 settembre 1975, ha appena spento le sue prime cinquanta candeline in grande stile: bottiglie pregiate, amici storici e un brindisi infinito a base di… bollicine.

Un’intenditrice di bevande di qualità, a tutto tondo Kitty, esperta sommelier iscritta all’ASPI (l’associazione italiana di sommelier professionisti), lavora in un’enoteca storica della sua città nativa, dove gioca in

casa tra vini, birre e qualche liquore ricercato. Ma la forte passione per il cosiddetto “pane liquido” le scorre letteralmente nelle vene da ragazza: cresciuta in una famiglia di distributori di bevande a Petritoli, sono stati proprio papà Giovanni Battista e mamma Fausta che l’hanno introdotta alla cultura del luppolo.

Una famiglia ‘frizzante’ dall’accento internazionale

Kitty parla inglese, francese, tedesco e spagnolo, e in casa Vitali l’aria è decisamente cosmopolita. Con il marito David, honduregno, ha dato vita ad una famiglia che non conosce confini: Nourhan (il suo nome significa “luce del mondo”) ha 15 anni, Jamal (“bellezza” in arabo) ne ha 12, e non dimentichiamo che del gruppo fa parte anche il fido Bruno, l’amico a quattro zampe compagno di lunghe «come il Brunello di Montalcino, perché scuro e tanto buono. Mentre i miei due figli sono molto vivaci, caparbi e multiculturali, proprio come una buona birra artigianale: complessi, sorprendenti e con un carattere tutto loro».

Dal primo sorso al primo corso: la tua è una carriera a tutta birra! Ma facciamo un passo alla volta: come sei arrivata dove sei ora?

«Già da ragazzina, visitavo birrifici per lavoro. Poi, nel 2001, l’amore per il vino mi ha portata a specializzarmi come sommelier. Ma al mondo della birra che non smetterò mai di appassionarmi: sono diventata formatrice di birrai e ho tenuto corsi alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, dove ho insegnato agli enologi l’arte della birra e i segreti degli abbinamenti sensoriali». In qualità di sommelier della birra e formatrice riconosciuta Kitty tiene corsi in tutta Italia, e non solo per appassionati: le sue lezioni di degustazione arrivano fino ai birrifici, alle scuole e agli eventi specializzati. E molti corsisti la seguono sui suoi social. «È così che sono stata contattata dalla Swedlinfactory, dove spero di tornare presto perché ho trovato un bellissimo ambiente, professionale e al contempo accogliente e familiare. Ovviamente nel mio percorso di approfondimenti sul tema non possono mancare le fiere di settore come quelle di Rimini e Roma».

Ad arricchire il tuo bagaglio culturale sono anche i viaggi e le visite che personalmente fai ai birrifici artigianali: un modo per toccare con mano, o meglio, con gusto e olfatto, le loro realtà…

«Amo scoprire piccole realtà artigianali che resistono all’omologazione. E occhio: la birra industriale non è il nemico, ma un’altra categoria.

Intendo dire che più un birrificio è lontano dalla massificazione, più cerca di preservare la propria autenticità, e mi fa piacere constatare che ne stiano nascendo tanti gestiti da giovani».

È il caso quindi di dire ‘una nuova generazione … in fermento’!

«Già, dici bene e mi riempie di orgoglio il fatto che anche nel nostro territorio marchigiano, tanti birrifici artigianali ottengano riconoscimenti di qualità».

Ora soddisfa qualche mia curiosità: se dovessi suggellare un momento romantico, con della birra al posto dello champagne, quale sceglieresti?

«Una Gueuze, senza dubbio. Bottiglia elegante, tappo a fungo, fermentazione in bottiglia e una spinta acida e decisa che ti fa innamorare al primo sorso».

A proposito di romanticismo, chiuderei l’intervista con una domanda a lieto fine: ci sveli il sogno che hai nel cassetto?

«Vorrei lavorare dentro un birrificio artigianale, organizzare eventi divulgativi e degustazioni, far conoscere al pubblico la bellezza di questa cultura, dalla storia antica ai giorni nostri, soffermandomi su tanti curiosi ed affascinanti aneddoti».

Allora in bocca al lupo e speriamo di venirti a trovare presto!

«Viva il lupo… e anche il luppolo!».

Pierluigi Popolo: amore per il lavoro e la tradizione, ma con lo sguardo al futuro

Il rivenditore di Swedlinghaus in Puglia non è solo un’azienda: è una storia familiare che continua a crescere

di Silvia Remoli

Quando lo raggiungiamo al telefono, Pierluigi Popolo sta rientrando da Tirana. Una trasferta mista: un po’ lavoro, un po’ piacere. Ma la sua voce è tutt’altro che stanca. È frizzante, come le idee che ha in testa. Il titolare (anzi, uno dei fratelli titolari) della Popolo Hotellerie ci racconta il suo mondo con l’entusiasmo contagioso di chi ha fatto della tradizione un trampolino per l’innovazione.

«In Albania per un po’ di relax… ma anche un’idea che bolle in pentola: avevamo bisogno di staccare dopo tutte le fiere di settore a cui abbiamo partecipato. Tirana è stata una scelta perfetta: affascinante, vivace. Ma sai com’è, quando hai la passione nel sangue, anche in vacanza non smetti di guardarti intorno con occhi imprenditoriali…».

Quindi un mix perfetto di “utile e dilettevole”: mentre si godeva la capitale albanese, Pierluigi ha anche gettato le basi per un futuro progetto di espansione.

La firma ‘Popolo’ nel settore Ho.Re.Ca.

Pierluigi è nato a San Severo il 22 aprile 1971, in provincia di Foggia, e lì ha messo radici profonde. La sua azienda, Popolo Hotellerie, sta per compiere 10 anni, ma ha alle spalle una lunga tradizione familiare: la storica TreG, specializzata nell’ingrosso e nella vendita al dettaglio di articoli per la casa e l’arredo.

«Tutto ebbe inizio ai tempi della vendita ambulante. Mio padre Michele, il fondatore, girava i mercati su una bici carica di posate di ferro e piatti in smalto, quelli bianchi con la righetta blu, mentre mia madre Lucia era nel settore già dal 1961. Oggi siamo cinque fratelli in azienda: ognuno con il suo ruolo, ma con un confronto quotidiano che fa la forza».

E come si fa andare d’accordo in cinque?

«Definendo bene i propri spazi è tutto più semplice: partendo dal più anziano al più giovane, ci siamo divisi le mansioni. Saverio si occupa di logistica, magazzino e spedizioni, Iolanda è in amministrazione, Emilia gestisce il grande punto vendita al dettaglio di San Severo, io curo il commerciale, sviluppo, marketing e web, e infine Alessio segue gli acquisti del settore food e dell’igiene della persona. Ma non dimentichiamo di citare tutti i nostri bravissimi dipendenti, circa 180 tra uomini e donne, distribuiti nei vari locali e reparti». Insomma, verrebbe quasi da dire che c’è un piccolo popolo a lavorare con i Popolo!

L’espansione sia sul territorio sia online

Dal 2016 l’azienda ha preso decisamente il volo: infatti dopo i 1600 mq di Termoli, si

è giunti ai 3000 mq nella nuova struttura a San Severo, un hub completo per il settore Ho.Re. Ca., passando per gli altri punti vendita nei luoghi strategici del territorio, quali San Giovanni Rotondo, Vico del Gargano, Campobasso, Lucera.

E per lo shop-online? Anche lì i Popolo sono ben attrezzati, addirittura con tre piattaforme web distinte: ‘Popolo Hotellerie’ per il professionale (www.popolohotellerie.com), ‘Shop In Casa’ per il dettaglio (www.shopincasa.it con oltre 85.000 prodotti per la casa, giocattoli, regalistica e arredo), ‘Tre G Ingrosso’ per la formula B2B (www.tregingrosso.it).

Come scarica lo stress un imprenditore che non si ferma mai?

“Mi aiuta da sempre lo sport. Ho completato diverse maratone, anche la Spartan Race (divertente competizione su percorso non proprio lineare, corredato con differenti ostacoli, da saltare, da scalare, da attraversare, ecc., ndr). Ma dopo la fatica, seppur piacevole, bisogna premiarsi con la buona tavola di cui sono un cultore: quindi, per non tradire la mia splendida terra di Puglia, mi gratifico con orecchiette al ragù ‘annaffiate’ da un bel Primitivo di casa nostra.

Per tenermi in forma, quindi, corro ancora molto e appena ho tempo infilo le scarpe da running, ma non copro più le lunghissime distanze perché sono diventato nonno e voglio godermi anche i nipotini».

Il ricorrente legame con la famiglia: figli e nipoti che legano le generazioni «Sono sposato da quasi 40 anni con Anna, conosciuta giovanissima proprio in azienda, e con lei abbiamo avuto prestissimo due figli: Michele, 37 anni, vive a Milano e lavora per una multinazionale, mentre Fabio, 29, è in azienda con me. Sarà lui a prendere il mio posto un domani… ma spero il più tardi possibile! Scherzo, mi fido ciecamente, ma ho ancora tanta energia da dare a lavoro. Tornando ai miei ragazzi, entrambi mi hanno fatto il regalo più grande: abbiamo due nipotini di un anno e mezzo, Anastasia e Pierluigi».

Il decimo compleanno della grande azienda di San Severo è alle porte. Come festeggerai?

«Sto organizzando un open-day in sede, con tutti i nostri partner, fornitori, amici e collaboratori. Mi immagino una giornata conviviale per celebrare un traguardo fatto di impegno, fiducia e tanto cuore».

3, 2, 1 riaccendiamo i …fornelli!

È tempo di cucinare: ripartono i corsi Swedlinfactory, tra novità e grandi classici

Con l’arrivo dell’autunno e le prime brezze fresche che spazzano via la calura estiva, torna la voglia di mettersi ai fornelli. Dopo mesi in cui anche solo accendere il forno sembrava una sfida alla sopportazione, la stagione perfetta per tornare a cucinare è finalmente arrivata. E con lei, riapre anche il cuore pulsante della nostra Swedlinfactory: il Laboratorio Atelier di cucina Swedlinghaus, un luogo dove tecnica, passione e condivisione si incontrano in un’atmosfera unica.

È ufficialmente ripartita la variopinta carrellata di corsi nella nostra cucina professionale super attrezzata, pensata sia per i professionisti desiderosi di affinare le proprie competenze, sia per gli appassionati del mondo culinario che vogliono imparare, divertirsi e magari stupire amici e parenti con piatti degni di un ristorante stellato.

Corsi live: molto più di una lezione

La bellezza dei nostri corsi sta tutta nel valore umano: l’incontro, il confronto, la condivisione. Partecipare in presenza a uno dei nostri appuntamenti è un’esperienza che va ben oltre l’apprendimento di una ricetta. È come assistere a un concerto dal vivo anziché ascoltarne la registrazione: cambia l’energia, l’emozione, il coinvolgimento.

Stare insieme nella cucina della Swedlinfactory, guidati da uno chef esperto, significa entrare davvero nel cuore del mestiere, osservare da vicino i gesti sapienti, scoprire i segreti, apprendere la manualità e le sequenze che trasformano una preparazione in un’arte. E poi, naturalmente, tornare a casa con la voglia irrefrenabile di replicare, condividere, emozionare chi si ama.

Il calendario dei corsi: l’autunno ha un sapore speciale I weekend (e qualche incursione infrasettimanale) tornano a essere pieni di gusto, creatività e soddisfazione. Se d’estate si andava al mare, ora si torna con piacere a “fare sul serio” in cucina – ma sempre con leggerezza, passione e un pizzico di divertimento.

Ecco alcune delle tappe imperdibili del nostro calendario autunnale:

Sabato 4 e domenica 5 ottobre: Pasta frolla artistica con Elisabetta Corneo

La trovate su Instagram sotto il nome di ‘artefrolla’, dove vanta migliaia di followers, ai quali probabilmente vi aggiungerete dopo aver ammirato le sue creazioni così incredibili (cercate tra le foto la Mole Antonelliana e rimarrete a bocca aperta) che è quasi un peccato mangiarle… anzi no! Perché sono anche molto buone. Lei è un’architetta che crea delle vere e proprie opere d’arte edibili, dove i mattoncini per costruire sono fatti di profumata e friabile frolla. E, se avete paura di essere goffi e maldestri, Elisabetta vi guiderà per riscoprire la vostra manualità.

Sabato 11 ottobre – I panettoni con Marco Massi

Non è troppo presto per pensare al Natale, anche perché il dolce tipico delle feste merita tutto il tempo per essere insegnato, appreso e soprattutto per provare e riprodurlo prima di condividerlo coi propri cari. Marco Massi vi darà tante dritte per realizzare finalmente un panettone artigianale autentico, di qualità, fatto con materie di prima scelta e che, soprattutto, inebrierà casa vostra del suo inconfondibile profumo.

Martedì 14 ottobre – Pizza contemporanea con Dino Cordari

La sua pizza è il motivo per cui il suo locale è sempre pieno, così come lo sono le lezioni che tiene in Swedlinfactory. Creatività e massima disponibilità sono gli ingredienti che aggiunge ad acqua e farina, e per i quali i suoi corsisti tornano sempre!

Mercoledì 22 ottobre – Biscotteria classica con Nadia Pieroni

Sia sulla tavola a colazione sia al momento del tè pomeridiano o accanto ad una cioccolata calda, i biscotti non deludono mai. Nadia vi darà la sicurezza di non sbagliare un colpo e di essere versatili nel trasformare e personalizzare le vostre basi classiche!

Sabato 22 novembre – Frittura mista con Fabiola Panichi

Se a farvi lezione è un’ascolana doc, sarà impossibile non chiederle di insegnarvi la vera frittura, tra olive, cremini, salvia e tanto altro: uno sfizio dorato e fragrante che ogni tanto ci si può concedere.

Avete l’imbarazzo della scelta

Le prenotazioni sono già attive e, attenzione: molti corsi sono già sold out! La voglia di imparare e condividere non conosce stagioni, e l’entusiasmo dei nostri partecipanti ne è la prova.

Che aspettate?

Che siate già ferrati o alle prime armi, non importa: c’è posto per tutti in Swedlinfactory. Venite a scoprire quanto può essere entusiasmante mettersi alla prova in una vera cucina professionale, lasciando spazio alla fantasia, all’apprendimento… e a tante, tante delizie da gustare. Prendete posto e iniziate il vostro viaggio tra farine, profumi e piccoli grandi segreti del mestiere.

Info e prenotazioni al 392-7053389.

Swedlinghaus Srl

info@swedlinghaus.it www.swedlinghaus.com

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