rassegna 20-02-13

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MERCOLEDÌ20 FEBBRAIO 2013 € 1,20

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L’Europaaprealleadozionigay

U

n enorme ed assurdo autogol che probabilmente blocca sul nascere la carriera politica di Giannino. Ma francamente ci sembra davvero eccessiva l'enfasi posta sul caso del finto master negli Usa che il leader del movimento di fresca costituzione “Fare per fermare il declino”, avrebbe inserito in curriculum. O meglio, enfasi eccessiva in un Paese con i nostri trascorsi: con ministri a cui veniva acquistata casa «a loro insaputa», manager di imprese e banche di «nomina politica» che dilapidano miliardi; e rappresentanti regionali stile “er Batman” a cui passavano nelle mani decine di migliaia di euro di soldi pubblici che venivano spesi in vizi privati. In questi giorni di scandali, veleni e inchieste che colpiscono pesantemente a destra quanto a sinistra, Giannino diventa protagonista di comodo sulle prime pagine dei giornali e contribuisce a mettere il silenziatore - ad una manciata di ore dal voto - al marcio accumulatosi negli ultimi anni. Lui ha chiesto scusa ai suoi potenziali elettori e ha rimesso il suo mandato e la sua stessa candidatura a disposizione della direzione del suo partito. Ha fatto bene. Di questi tempi a mettere a disposizione il proprio mandato, tra coloro che hanno certo colpe ben maggiori di quelle di Giannino, sono ben pochi. Ma, in realtà, ci sembra che la sua sia stata soprattutto una gaffe, una fanfaronata. «Sono disposto a sparire nel nulla», ha detto ieri anticipando quel che dirà ai compagni di un'avventura politica che, affrontata con grande carico di entusiasmo, non lo avrebbe probabilmente portato - stando agli ultimi sondaggi resi noti - ad un risultato di particolare rilievo a livello nazionale ma certamente ad un buon risultato in Veneto ed in Lombardia. Un risultato che - senza il harakiri finale - avrebbe potuto cambiare, anche solo con pochi decimali, le sorti elettorali per i grandi partiti. Non sappiamo quale destino i suoi compagni di partito riserveranno al giornalista e se la maggioranza di coloro che aveva associato alla sua battaglia politica gli decreterà il pollice verso. Ma non è questo il punto. Il punto è che alla fine il buon Oscar ci appare soltanto come un povero diavolo, schiacciato da un mondo in cui occhiute e ben più ardite manovre si compiono ogni giorno. Ha sbagliato ma i diavoli dai quali l’elettore deve guardarsi sono ben altri. Sono quelli che ogni sera in tv promettono la luna per continuare a fare gli affari propri. Sono quelli che contano sulla nostra memoria corta e sui “Giannino” di turno. •

Nelle coppie omosessuali i partner devono avere il diritto ad adottare i figli dei compagni. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti. La sentenza, definitiva riguarda l'Austria, ma i principi valgono per tutti gli altri 46 Stati membri del Consiglio d'Europa. f PAG 6

LACURIOSITÀ

VallidelPasubio,ilpaese deisingle:unosu4vivesolo

Scambiodi anellifradonne. Lasentenza europea riguardail caso diunacoppia femminile

f DALLA RIVA PAG25

LAPOLITICA.Ipartiti el’ipotesi-pareggio. Bersani: «Escluso». Lettera Pdl: «Ecco ilrimborso Imu»

Rispuntalagrandecoalizione Monti:«SpiritodicondivisionepositivoperilPaese».Berlusconi:«Soloperleriforme» BASSANO. UNA FAMIGLIA SU TRE RINUNCIA ALL’ASSISTENZA

L’ipotesi di un pareggio si fa strada fra le ipotesi del dopo-voto. Tanto che Monti lancia l’idea di una "grande coalizione": «Per affrontare i problemi dell'Italia serve un consenso piuttosto largo», afferma il premier. Parole che trovano una parziale apertura nella replica di Silvio Berlusconi: «Politicamente si può lavorare sulla modifica dell'architettura istituzionale». f PAG 2

MOVIMENTO5STELLE

SulpalcodiGrillo ancheDarioFo: «Rovesciatetutto» f PAG3

VICENZA. Dirottatounmilioneperla“mora”allaSpa

Buchistradali,ifondi usatiperilbucodelCis

Lacrisisvuotalecasediriposo La crisi si abbatte anche sui ricoveri in casa di riposo. Nelle strutture del Bassanese il 30 % degli anziani in lista d’attesa è costretto a rinunciare per problemi economici in quanto le famiglie non

riescono a pagare. Le rette vanno da un minimo di 40 a un massimo di 64 euro al giorno, per cui si ricorre al ricovero solo nei casi più difficili.

f ZARPELLON PAG 36

Il buco del Cis apre le buche nell’asfalto. L’equazione è scritta bianco su nero sulla lavagna dell’assessorato ai lavori pubblici di Vicenza, che sta facendo i conti con gli euro rimasti. Mentre alcune strade perdono pezzi, il Comune è costretto a restare a guardare, dopo aver sborsato un milione di euro per chiudere l’intricata vicenda legata alla società partecipata. f NEGRIN PAG12

VICENZA

Sequestrate autoebarche airapinatori f MOGNON PAG 13

La bocciatura che piace

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TORTE SALATE CLASSICHE

f PAG47

ILCASO. LaCortedi Strasburgo:se uno deipartner hafigli, l’altro deve poterliadottare

di OTTORINO GURGO

Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

I QUADERNI DELLA TRADIZIONE

ASchiogarauno(69-63) nellasfidacolRivas

f PAG44

Ma Giannino non è “er Batman”

IN EDICOLA

a notizia buona è che un’agenzia di rating è stata degradata. Buona nel senso che, se c’è un giudice a New York, prima o dopo avrebbe dovuto presentare il conto a chi aveva glorificato con una tripla A la banca d’affari Lehman Brothers, fallita miseramente e tragicamente. La notizia cattiva, però, è che a degradare l’agenzia di rating è stata un’altra agenzia di rating. Un po’ come se la Fiat dichiarasse che le sue auto sono migliori delle Volkswagen. Era già successo, per la verità. Nel 2010 era stata Standard & Poor's a ta-

di MARINO SMIDERLE gliare il rating (a BBB+ da A2) a Moody’s, colpevole di aver assegnato voti troppo generosi a titoli di società destinati a diventare, di lì a poco, obbligazioni spazzatura. Ma a parlar di corda in casa dell’impiccato non porta mai molta fortuna. E così l’altro giorno Moody’s, a due anni e mezzo di distanza, ha reso pan per focaccia all’agenzia rivale. Grazie anche all’assist di Obama, che aveva annunciato l’intenzione di fare causa a Standard & Poor’s per i disastri combinati nel corso di questa crisi epocale, Moody’s ha declassato da A3 a Baa2 la società McGraw-Hill, quella

che controlla Standard & Poor’s. Motivo? Questa causa civile potrebbe pregiudicare la redditività futura. Detto che la procura di Trani (sì, Trani, provincia di Bari, Puglia) era stata la prima ad aprire un’inchiesta giudiziaria su Standard & Poor’s, non si sa bene come interpretare questo downgrading di Moody’s. I più ottimisti pensano che sia iniziato il processo di autodistruzione della categoria: a furia di votacci reciproci, nessuna di queste agenzie avrà più l’inconcepibile autorità di distruggere la reputazione e l’economia di interi paesi. •

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ANNO67NUMERO50


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IL GIORNALE DI VICENZA

VENETO

VENEZIA.Settearrestiperdroga

Arrestateseipersonedioriginemaghrebinaeunalbanesee sequestrati3chilididroga.Essegestivanodalle6milaalle9mila dosipergirod’affaristimatoin350milaeurosettimanali.

Telefono 0444.396311veneto@ilgiornaledivicenza.it |

SVOLTA. Datempoil Tavolo regionaledi concertazioneavevasollecitato lasoluzione delproblema arrivatacon Tajani

«Il“madein” salva lamoda» Bocchese:«Dasempreil nostro cavallodibattaglia,orai frutti» Miola:«Unaconquista che tutela lacompetitivitàsulmercato» Soddisfazione e fiducia per il futuro delle imprese del tessile e della moda italiane e venete: la proposta di regolamento comunitario definito lo scorso 13 febbraio che comprende l’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti di consumo anche europei - il cosiddetto “Made in” - dà risposte positive alle esigenze delle industrie manifatturiere rappresentate dal Tavolo regionale di concertazione Sistema Moda del Veneto che ha visto, de facto, l’accoglimento delle sollecitazioni espresse da tempo in sede di Commissione Europea. IL TAVOLO. Il Tavolo regionale di concertazione Sistema Mo-

da del Veneto - che riunisce le Sezioni Moda di Confindustria Veneto, Confartigianato Imprese Veneto, Cna Veneto e Confesercenti Veneto - si è più volte speso nel promuovere l’obbligo di indicazione dell’origine e della tracciabilità dei prodotti del Sistema Moda attraverso una campagna di sensibilizzazione rivolto a tutti i livelli legislativi. Sono stati fatti partecipi delle proposte il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera e il commissario Antonio Tajani che ha ricevuto di recente i rappresentanti della Moda veneta per un incontro dedicato proprio a questi temi.

«Impegnatida anninelladifesa deiprodotti minacciati dapratiche scorrette»

ILCOMPARTO. Il Tavolo rappresenta una realtà importante del manifatturiero italiano che contribuisce con l'11% al valore aggiunto nazionale e che produce un avanzo stimato in oltre 16 miliardi di euro nella bilancia commerciale. Si parla, inoltre, di una realtà importante sul piano occupazio-

zionale attraverso la trasparenza e la tutela della sicurezza del consumatore».

MicheleBocchese

MarinaMiola

nale tenendo conto che 1 occupato su 8 circa lavora nella moda, con una forte presenza di occupazione femminile (61% circa),

scono imprese, lavoratori e consumatori finali. Quello dell’indicazione dell’origine è stato il nostro cavallo di battaglia, ora finalmente speriamo di riuscire a vedere i frutti del lavoro svolto in questi anni».

«DIFESA DEL PRODOTTO». «Siamo davvero soddisfatti – commenta Michele Bocchese, presidente del raggruppamento regionale Industria Sistema Moda Confindustria Veneto – dell’interesse concreto dimostrato con questo atto dalla Commissione e, in prima persona, dal commissario all’Industria Antonio Tajani. Da anni siamo impegnati nella difesa del prodotto italiano minacciato dalla crisi, dall'avanzata dei prodotti di importazione e da pratiche scorrette che colpi-

«FAVORIRE LA COMPETITIVITÀ. «La conversione a breve di questa proposta – spiega Manuela Miola, presidente della Sezione Moda e Tessile di Confindustria Vicenza – sarebbe una conquista importante per il Sistema Moda e per le aziende venete, molte delle quali eccellenze di medie e piccole dimensioni. La regolamentazione proposta ha il pregio di favorire la competitività delle imprese sul mercato interna-

L’INTERVISTA. AntonioDePoli, Udc, ècandidato alSenato per“SceltaCivica”con Monti

TRACCIABILITÀ. Oltre all’obbligo della dicitura “Made in”, un passo importante per il manifatturiero veneto è la proposta di regolamento sulla tracciabilità del prodotto, in modo che trasparenza e tutela non si limitino alla fase del confezionamento, ma siano estese a tutta la filiera di base. Filiera che in Italia si mantiene ancora integra e in grado di affrontare, grazie al suo valore aggiunto, le sfide globali qualora le normative, come quelle sul “Made in”, le permettessero di misurarsi sui mercati nel segno della trasparenza e della parità. TRASPARENZA. «Ora non c’è che da attendere con fiducia l’iter di approvazione di questo regolamento che avrà ricadute positive su tutto il sistema delle imprese – conclude Michele Bocchese -. Ne saranno favoriti quegli aspetti competitivi per cui si è battuto e continua a lavorare il Tavolo regionale di concertazione Sistema Moda del Veneto: trasparenza verso il consumatore, parità normativa con le aziende estere e incentivazione a mantenere la produzione in Italia». • © RIPRODUZIONERISERVATA

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Mercoledì 20 Febbraio 2013

PADOVA. Tircontro un furgonein tangenziale

Schiantoin corsia d’emergenza Unmorto eun ferito

Un’immaginedelterribileincidente stradale avvenutoieria Padova L’impatto è stato devastante. Un tir, ieri pomeriggio verso le 15 lungo la tangenziale Nord di Padova, ha centrato in pieno un furgone fermo in corsia d’emergenza. Nello scontro il conducente dell’autoarticolato (residente in provincia di Bergamo) è morto sul colpo, con la cabina del mezzo finita oltre le barriere fonoassorbenti che dividono la tangenziale dalla vicina e sottostante via del Bigolo nel quartiere di Mortise. L’autista del furgone un uomo residente a Montegrotto , che al momento dell’impatto si trovava sulla strada, è stato invece trasportato dall’eliambulanza all’ospedale di Padova dove lotta tra la vita e la mor-

te a causa delle ferite causate dalle lamiere che l’hanno colpito. La scena che si è presentata ai primi soccorritori giunti sul posto è stata terrificante. Il corpo del camionista è stato trovato riverso, privo di vita, sotto alla tangenziale. L’altro conducente era invece in gravissime condizioni. Sul luogo sono intervenuti per primi i sanitari del Suem, quindi l’eliambulanza, i Vigili del fuoco, e gli agenti della Polizia municipale di Padova. L’incidente ha causato enormi problemi di traffico lungo tutte le arterie stradali del padovano. La tangenziale Nord è rimasta infatti bloccata per ore prima di essere riaperta. •

EUROREGIONE. Avviatenuoveformedicollaborazionetransfrontaliera

«L’abbracciomortaleLega-Pdl IlgovernatoredellaCarinziaaZaia «Nonvogliamorubarvi leaziende» nonsispezzaperle“careghe”» KLAGENFURT (CARINZIA)

«Sìalargheintese, mamai con Vendola,Berlusconi eCarroccio» Antonella Benanzato Antonio De Poli, segretario dell'Udc in Veneto è convinto che le “larghe intese” si possano fare nel caso non ci sia una maggioranza stabile. A patto, però, che vengano escluse le “ale estremiste”, da Sel di Vendola a Pdl-Lega. I valori non sono negoziabili, fa sapere l'esponente centrista, che ancora una volta attacca il Carroccio. «È sotto gli occhi di tutti la totale inconcludenza leghista in Veneto – insiste il candidato al Senato con “Scelta Civica” di Monti – e anche rispetto all'accordo con Berlusconi per la presidenza della Lombardia, siamo alle solite chiacchiere. I leghisti si sono piegati per avere una carega in più».

De Poli, Lei non è tenero con la Lega, ma al momento è il Movimento 5 Stelle a impensierire entrambi gli schieramenti da destra a sinistra.

La protesta che giunge dalla pancia della gente è il termometro di questa situazione. Tuttavia, la cura che ci vuole è un governo stabile in grado di dare prospettiva alle nostre aziende e ai lavoratori.

Ma Grillo le Pmi venete le ha incontrate a Treviso e alcuni im-

prenditoriloconsideranouninterlocutore.

D'accordo, Grillo ha incontrato le imprese, ma il suo movimento non ha progetti concreti, prospettive di governo. Non mi stancherò di ripeterlo: non possiamo avere come prospettiva un esecutivo che dopo sei mesi cada, per cui si debba andare di nuovo ad elezioni. Mettendoci in questo tracciato di ingovernabilità rischieremo di fare la fine dell'Argentina. Al Paese serve, più che mai, un governo capace di favorire la ripresa economica.

Il malcontento serpeggia pesante anche in Veneto tra astensionismo e antipolitica.

Le cose stanno cambiando, oggi si apre uno spazio in cui l'Udc insieme alla lista Monti, può conquistare una buona parte degli elettori. I veneti guardano alla concretezza e sono lavoratori, sono gente “del fare” e la sintesi tra Udc e Monti può garantire una governabilità stabile. “Scelta civica” ha uno sguardo internazionale sui problemi, l'Udc seguirà il territorio, le imprese, la famiglia e il sociale, parte integrante del Dna del Veneto.

L'ipotesidiunamaggioranzaallargata per governare non è così peregrina.

In un'ipotesi del genere non possiamo allearci con le parti estreme. I temi etici che rappresenta Vendola non sono conciliabili con la famiglia che noi difendiamo, quella composta da un uomo e una donna, e questo è solo un esempio. Noi stiamo correndo per vincere, vedremo semmai dopo il voto.

Larghe intese?

Se non c'è una maggioranza. Ripeto: senza Berlusconi, la Lega e Vendola. E sulle riforme. In primis quella della Pubblica Amministrazione, quindi via le province, enti locali di secondo livello e soprattutto una nuova legge elettorale.

Berlusconistarimontando,parla di sorpasso.

Abbiamo già avuto l'esperienza del governo Berlusconi-Bossi che ci ha portato ad essere ridicolizzati a livello mondiale e nazionale. È stato un governo che non ha dato alcuna risposta ai bisogni delle imprese, della famiglia, dei lavoratori. Se dovesse tornare Berlusconi, ipotesi che ritengo remota, ci ritroveremo il giorno dopo commissariati dall'Europa.

Il Veneto è comunque una roccaforte pidiellina e leghista.

L'abbraccio mortale tra la Lega e il Pdl in Veneto non si spez-

«Non siamo interessati ad attrarre le aziende venete, ci consideriamo partner e non concorrenti. Una giornata come quella odierna lo dimostra. Semmai è Roma che spinge qui le imprese». Così in buona sostanza il governatore della Carinzia Gerhard Dörfler al presidente del Veneto Luca Zaia, ieri a margine del l’assemblea costituente dell’Euroregione denominata “Euregio Senza Confini”, nella forma di

GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale). I governatori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia hanno di fatto avviato l’operatività di questo strumento di diritto europeo, nominando il presidente, il direttore ad interim, i vari organi e individuando le sedi operative. Primo presidente è stato nominato il governatore del Veneto. Il GECT è uno strumento dell’Ue creato nel 2006 per definire un quadro legislativo unico per le Euroregioni che consente di avviare forme di

collaborazione superando gli ostacoli derivanti da differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione. I membri, ad esempio, potranno concorrere a bandi di finanziamento europeo congiuntamente, favorire l’integrazione dei sistemi di trasporto, cooperare a livello pratico per fornire servizi pubblici e locali. Il GECT “Euregio Senza Confini” è il primo a cui partecipa una Regione a statuto ordinario. Zaia è stato anche insignito della massima onorificenza del Land. • A.B.

AntonioDePoli zerà. Ci sono troppi interessi a mantenere la sedia, e i loro interessi sono più importanti del territorio e di qualunque altra cosa. Ma anche per loro le cose stanno cambiando e stanno perdendo punti.

Si riferisce ai sondaggi?

Mi riferisco al fatto che il centrodestra non ha più la maggioranza assoluta, è ben sotto al 50%. In Veneto tiene ma ha dimezzato, di fatto, i suoi voti rispetto alle regionali. E, tra Pdl e Lega, a perdere di più è stata senz'altro la Lega.

Allora appuntamento al 2015 per Palazzo Balbi?

La partita per la Regione è aperta. A partire da questo stato di cose si può cominciare a pensare a una soluzione alternativa. •

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Diamo valore alle eccellenze del nostro territorio

Miki Biasion

Campione mondiale rally 1988 - 1989


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IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 20 Febbraio 2013

Il Credito Cooperativo della Città di Vicenza

CRONACADIVICENZA Lavicenda

Stradegroviera Eilbucodel Cis cancellailavori

IlComunedovevasistemarealcuneviemartoriate conunmilionedieuroricavatodairibassid’asta IfondisonostatidirottatipermettereinmoralaSpa Il buco del Cis apre le buche nell’asfalto. L’equazione che a un primo momento può sembrare inesatta è scritta bianco su nero sulla lavagna dell’assessorato ai lavori pubblici. Lì, calcolatrice alla mano, Ennio Tosetto da qualche giorno sta facendo i conti con gli euro rimasti in cassa e con i lavori che restano da fare in città. Purtroppo il risultato non è positivo. Mentre alcune strade perdono pezzi, il Comune è costretto a restare a guardare, dopo aver sborsato un milione di euro per chiudere l’intricata vicenda legata alla società partecipata. MANI LEGATE. È stato lo stesso assessore ai lavori pubblici ad alzare le mani nel corso del Consiglio della scorsa settimana. Tosetto, rispondendo a un’interrogazione del consigliere comunale Sandro Guaiti, ha spiegato «che quei soldi che erano stati messi da parte non ci sono più». Il riferimento era «ai risparmi ricavati con i ribassi d’asta relativi a tutti quegli interventi che sono stati messi in cantiere nel corso dell’estate grazie ai soldi dell’autostrada». Non una cifra qualunque; si parla di circa un milione di euro «che però fa sapere l’assessore - abbiamo dovuto impegnare per la fidejussione del Cis. Con quel denaro si sarebbero potute asfaltare altre strade che versano in pessime condizioni. Ma invece dobbiamo ritornare sui nostri passi». PROGRAMMAZIONE. E dire che l’amministrazione aveva già preparato l’elenco degli inter-

L’uomovalentenonmuorepezzente.

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BILANCIO&INTERVENTI. Annullateleasfaltature di arteriedelicate

Nicola Negrin

Ilproverbio

venti da mettere in cantiere nei prossimi mesi. «Lavori indispensabili - ammette Tosetto - che avevamo previsto con l’inizio della primavera, considerato che quando le temperature sono troppo basse è inutile stendere un nuovo manto». Il budget a disposizione era significativo. «E si sarebbe potuta sistemare prima di tutto via Pecori Giraldi - aggiunge l’assessore ai lavori pubblici - per la quale era già stato preparato il preventivo: circa 200 mila euro». In effetti, soprattutto nell’anno delle grandi asfaltature con 12 milioni spesi per riqualificare 160 mila metri quadrati di strade e marciapiedi, sembra quasi impossibile che alcune arterie molto trafficate siano rimaste delle vere e proprie carreggiate groviera, con grandi buche e inevitabili disagi soprattutto per chi viaggia sulle due ruote. BUCHI NERI. Eppure, oltre a via Pecori Giraldi, ci sono altri

punti neri sparsi per la città. «Anche questi - commenta Ennio Tosetto - erano già stati messi in programma grazie a quel milione». Tra i tanti ecco viale della Scienza e via dell’Economia in zona industriale. «Ancora - aggiunge - via Petrarca, pontara Santa Libera, San Silvestro, un tratto di Borgo Berga e viale Venezia». CASO CIS. Tosetto confessa «che il piano di risanamento necessita ancora di numerose integrazioni e molto rimane ancora da fare». Il problema è che i soldi sono finiti. Il Comune ha dovuto raschiare il fondo del barile per ricavare il milione necessario per pagare la banca e non rinnovare la fidejussione del Cis. Una mossa voluta per dare una svolta dopo 25 anni di cammino tormentato, sfilandosi così dalla società con l’obiettivo di rifarsi poi sulla stessa partecipata «mettendola in mora - aveva spiegato a suo tempo l’assessore al bilancio Umberto Lago - e chiedendo il ristoro di quanto versato». I RIBASSI. Fino a che non rientreranno i soldi, però, palazzo Trissino dovrà trovare un modo per risanare quelle strade che chiedono aiuto. «Stiamo cercando di capire a quanto ammontano le economie dei lavori svolti da Aim - conclude Tosetto - per capire quanto si potrà intervenire». •

Datempo siprevedeva ilrisanamento diviaPecori Giraldi

ENNIOTOSETTO ASSESSOREAILAVORI PUBBLICI

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L’AREA L’area, di500 mila metri quadrati,è permetà del Cise permetà diAf 99, societàdell’imprenditore AlbertoFilippi, senatore. Tre annifa lavicenda sembrava bloccarsi quandoArcoImmobiliare firmava unpreliminare conCisperacquistare terreni,subentrandonei

LACERIMONIA. Intitolatalaviache collegalo snodo conBorgo Berga

debitidei soci. Dopoaver iniziatoa pagare gli interessipassivi, Arcoha smessodi farloeha chiestodirinegoziare l’accordo,ritenendo cambiatele condizioni iniziale. LOSCHIAFFO Siètornati insituazionedi stallofinchéil Comuneha decisodisfilarsidalla società,non rinnovando la fidejussionebancaria nei confrontidelCis. E di conseguenza«di pagare unmilione dieuro a Unicreditpuredi non esporrei consiglieri comunalialrischio di dare unagaranzia a una società inperditacostante -ha spiegatol’assessoreLago -e anostra voltaci rifaremo ilCis». • © RIPRODUZIONERISERVATA

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L’Albero Bello GIOCATTOLI

LASOCIETÀ IlCis èstato fondatonel dicembredel1987 con l’obiettivodi farnascere uncentro merci a servizio dell’industriavicentina. La societàè statacreatada entipubblici(56,8 per cento)e privati(43,2 per cento)tra cuiAutostrada Serenissima(25,2%), Provincia(23,5 %), Cameradicommercio (20 %),Comune diVicenza (8,4%),Bancapopolare di Vicenza(7,9%), Fiera(7,7 %),altriComunie categorie.

L’omaggioa Ettore Gallo all’ombradel tribunale Al celebre giurista era già stato intitolato l’istituto storico della Resistenza Variati: «Figura simbolo» Laura Pilastro Il ricordo di un illustre giurista fissato per sempre nell’area del nuovo tribunale di Vicenza. Porta il nome di Ettore Gallo la bretella tra via dello Stadio e Borgo Berga, su cui si affaccia il palazzo di giustizia. La nuova via cittadina è stata inaugurata ieri con una cerimonia che ha ricordato la figura del presidente emerito della Corte Costituzionale, scomparso nel 2001, che con Vicenza, lui napoletano, ebbe un

L’inaugurazione dellaviaintitolata a EttoreGallo. COLORFOTO rapporto speciale. Un riconoscimento importante verso un uomo che nel suo percorso umano e professionale scelse di difendere i valori della libertà, della giustizia e della democrazia. «Giurista eccellente, interprete della cultura laica e su-

per partes, è stato protagonista del grande dibattito sul diritto processuale - ha detto il sindaco Achille Variati prendendo la parola durante l'evento - È stato magistrato, avvocato, ordinario di diritto penale, membro del consiglio superiore della magistratura.

L’EVENTO. Venerdì, sabatoe domenicaun viaggionel monumento

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Conto alla rovescia per il primo degli appuntamenti che, terminata la grande mostra “Raffaello verso Picasso”, continueranno a far vivere la Basilica restaurata: venerdì, sabato e domenica il monumento ospiterà “Le voci della Basilica”. 28 visite guidate che si snoderanno in un percorso artistico teatrale organizzato dall'assessorato alla cultura, con il sostegno di Aim, insieme a “La Piccionaia-I Carrara Teatro stabile di innovazione”, Theama Teatro e Glossa Teatro. Nel

corso di ogni visita della durata di 60 minuti il pubblico verrà condotto dagli attori all'interno della Basilica alla scoperta della sua lunga storia, dalla nascita alla metà del 1400, all' intervento di Andrea Palladio fino al recente restauro, attraverso un’inedita performance. La partecipazione all'evento va prenotata contattando l'ufficio del Teatro Astra in contrà Barche 5. Il biglietto per accedere alla visita costa 3 euro. Ogni visita partirà dalla biglietteria e si dividerà in tre

momenti. Con un percorso radioguidato, i visitatori verranno condotti da Carlo Presotto e altri attori della “La Piccionaia-I Carrara” tra le logge, ad esplorare gli echi del cantiere della Basilica e della sua storia. Si tratta di una forma innovativa di teatro che coinvolge lo spettatore in un gioco di sguardi, suoni e racconti. La prima fase terminerà con l’arrivo dei partecipanti all’ingresso del salone dove gli spettatori incontreranno, per la seconda parte del progetto, gli attori

di Glossa Teatro che interpreteranno testi poetici di autori vicentini del 1500. Attraverso i testi e gli autori protagonisti del Rinascimento vicentino, gli attori diretti da Pino Costalunga, proporranno all'interno del salone performance teatrali e narrative, con l'uso della voce e del corpo, offrendo agli spettatori un divertente excursus. Theama Teatro andrà a creare, infine, un suggestivo percorso itinerante all’interno dell’ultima parte del salone, con l’attrice-narratrice Anna Zago che accompagnerà il pubblico con un racconto sul tema della poesia, della letteratura e della vita culturale della città. Il percorso si concluderà con una sosta nella terrazza superiore. • © RIPRODUZIONERISERVATA


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IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 20 Febbraio 2013

SantiePatroni delgiorno

CarloMartello per finanziare lesue costosecampagnemilitari, pur non essendoanticlericale confiscavaibeni dellaChiesa.Eucherio -ilsantovenerato oggi-vescovodi Orleanssi oppose

tenacementee per questovenneesiliato aColonia.Morì nell’anno743 ed èil patronodi quanti patisconoil freddo: moltevolte ilsuonome diventa Eleuterio.Oggi si ricordaanchesan

LeonediCatania(703-787) deto il “meraviglioso”peri prodigiche ha compiuto:è invocato controlacaduta deicapelli mentre santaAmata contrastaleletture e glispettacoli inutili.

Dialettando Noricordarse dal nasoa la boca: non ricordarsi dal nasoalla bocca cioé

dimenticaresubito. Il Credito Cooperativo della Città di Vicenza

L’OPERAZIONE. I carabinieridiVicenzahanno applicatoleleggi antimafiaagli autoridegli assalti allecasse continue: èla primavoltain Veneto

Sequestratiautoebarcheallabanda All’ex dellamala delBrenta ealcomplice sottrattimotoscafi vetture, titoli econti correnti Dichiaravano redditipariazero

Ed è stato anche una figura simbolo della Resistenza, la cui memoria va ricordata in risposta a quanti pensano che la libertà sia un diritto acquisito in via definitiva. Suo il discorso pronunciato nel '95 quando Vicenza ricevette la seconda medaglia d'oro al valor militare». Sono state le tre figlie di Gallo - Donata, Leonilde e Flavia - a scoprire la palina con l'intitolazione della strada: «In questa città - hanno detto - si è costruito l'uomo, con la sua famiglia e i suoi cinque figli». A rendere omaggio alla sua figura c'erano anche il presidente del tribunale Oreste Carbone, il procuratore della Repubblica Antonino Cappelleri, il presidente dell'ordine degli avvocati di Vicenza Fabio Mantovani, le rappresentanze delle associazioni combattentistiche e una classe del liceo Quadri. Al giurista, Vicenza aveva già intitolato l'Istrevi, l'Istituto storico della resistenza, rappresentato dal vicepresidente Giorgio Sala. • © RIPRODUZIONERISERVATA

«Eh mamma mia, tutto questo casino per un tentato furto...». Ha detto così ieri mattina Lino Cattaldo quando si è visto arrivare nella sua villa di Brugine nel Padovano i carabinieri di Vicenza che gli hanno sequestrato auto, motoscafi, conti correnti e perfino un ciclomotore. E aveva ragione a stupirsi: lui, pluripregiudicato, ex della mala del Brenta ora agli arresti domiciliari per una serie di colpi alle casse continue di mezzo Veneto, tutto si aspettava. Meno che diventare il primo delinquente abituale a cui è stata applicato il “sequestro preventivo” dei beni usati da lui ma anche dalla sua famiglia. È un’idea made in Vicenza, quella del sequestro anticipato. «È la prima volta che i carabinieri del Veneto applicano questo provvedimento della legislatura antimafia - spiega soddisfatto il comandante provinciale Michele Sarno -. E in particolare a soggetti non appartenenti a organizzazione mafiose». Tutto nasce da quell’ultimo colpo della banda delle casse continue che nel Vicentino colpisce almeno 5 vol-

Questisignori vivononellusso mapassano illorotempo soloadelinquere MICHELESARNO COMANDANTEDEI CARABINIERI

te dall’1 ottobre 2011 al 28 febbraio 2012 (ma i colpi sarebbero molti di più). Quando Cattaldo era stato fermato dai militari per il fallito furto alla Coop di Bolzano Vicentino. In maggio era toccato agli altri quattro complici. Tra loro spiccano il 54enne Cattaldo, ex malavitoso con il gruppo di Felice Maniero ed Eugenio Pittarello, 50 anni, anche lui pluripregiudicato e residente a Legnaro (libero). Sono tutti professionisti: preparano i colpi in modo maniacale, studiano le zone per settimane, sanno che sono controllati e così si procurano gli alibi per giustificare gli spostamenti, nascondono esplosivi e attrezzi nei campi vicini, non usano mai il cellulare. Concentrano 5-6 furti in poche settimane, poi per mesi stanno fermi a godersi la vita. Nel vero senso della parola: motoscafi, vacanze nei paesi esotici, cene nei ristoranti di lusso. «Abbiamo percorso a ritroso la provenienza dei loro beni spiega sempre il colonnello Sarno -, perché questi signori passano il tempo solo a delinquere. E dichiarano redditi da fame, anzi dichiarano zero». Così la vecchia storia dei soldi che ha incastrato anche Al Capone mette nei guai anche la banda dei supermercati. Con l’aiuto del tribunale di Padova (competente perché là sono residenti) e di Vicenza. Il pm Antonella Toniolo infatti ha appena chiuso tre incidenti probatori sull’esplosivo usato, sulle mappe di un navigatore Tom Tom e su tracce di dna. E così è partito il sequestro preventivo: i due motoscafi, le tre auto, lo scooter ma anche titoli e conti correnti in almeno sette banche. Per un totale di circa 650 mila euro. Perché di soldi, con quei colpi, ne facevano: nei 5 mesi di botti alle casse continue hanno messo in tasca circa 70 mila euro. Esentasse, come si dice. E questi sono solo quelli conosciuti. •

Unodeimotoscafisequestrati allabanda delle casse continue:tutti e dueerano sottoi diecimetriper nondoverliiscrivere alregistro nautico

Inumeri

Achivanno ibenidelle mafie

650

MILAEURO È ILVALORE DEIBENISEQUESTRATI

Icomponenti dellabanda avevanointestatoi motoscafiauno straniero ele autoaiparenti maper laleggeantimafia quello checontaè chiallafine ha inusoquei beni.

70

MILAGLI EURORUBATI SOLONELVICENTINO

In appena 5mesi labanda hafatto saltarein ariale cassecontinuedei supernercatiCoope Prix diBolzanoVicentino, Lisiera,Duevillee Torri diQuartesolo.

© RIPRODUZIONERISERVATA

Imezzidopolaconfisca “regalati”allacaserma Sarebbeunavera beffa:auto e motoscafidiproprietà della bandachefiniscono ai carabinieridi Vicenza.Gli stessi chegli hannoincastrati. Perché èunadellepossibili destinazionidiquei beni sequestratiierimattina a Lino Cattaldoed EugenioPittarello. «Imezzisequestrati possono essereaffidati alle forzedi polizia- spiegailtenente colonnelloMartino Salvo -, oppurefinisconoall’asta. Ma noili chiederemo. Quantoai soldineiconti correnti eai titoli,vannotuttinel fondo comunedelloStatocon gli altri benipresi allemafie». Processo penalea parte,tempi rapidissimistavolta: «Intanto c’èstato ilsequestro anticipato

LinoCattaldo -diceSalvo -,poi il tribunaleentro 30giorni deciderà se confiscarlio meno».Hanno dovutostudiarsela bene,la legislatura sullaantimafia. Cheèstataallargata anchea reati

LASENTENZA. Nel Vicentino adisposizione un centinaio dicattedre

IlTar aggiunge7 milaprof Eilconcorsonesifa duro Il Tar del Lazio ha aggiunto altri settemila docenti al concorso a cattedre in svolgimento fino al 21 di questo mese così da formare un esercito di oltre 90 mila candidati per poco più di 11 mila posti di ruolo nella penisola. Nel Veneto si tocca quota 6 mila aspiranti per cinquecento cattedre, oltre un centinaio riservate al Vicentino. L'asticella. Per superare la prova preselettiva, il ministero dell'istruzione aveva fissato il limite minimo a 35 punti su

un tetto massimo di 50. Il ricorso al Tar del Lazio ha dato ragione ai ricorrenti, in omaggio alla normativa sui pubblici concorsi che fissa la soglia minima di superamento delle prove alla sufficienza, ossia a 6 decimi e non a 7 decimi (35 su 50 è in rapporto 7 su 10). Conseguente, quindi, il passaggio agli scritti di quanti avevano conseguito un punteggio compreso tra il 30 e il 34,5. Lo stesso Tar ha rigettato il ricorso presentato dei docenti con un punteggio inferiore a trenta

Unaprof alla lavagna. ARCHIVIO

su cinquanta. Per non farsi mancare nulla, nella stessa sentenza del Tar vengono accolti i ricorsi anche dei giovani laureati ammessi con riserva nelle preselezioni di dicembre e che abbiano superato la soglia dei 35 punti. Il prossimo ricorso riguarda il grado elevato di conoscenza della lingua inglese per il superamento della prova nella fascia dell'infanzia e della materna. La norma, secondo i ricorrenti, prevede la libera scelta in materia di conoscenza delle lingue straniere e il loro livello linguistico non va inserito nel concorso come elemento vincolante di promozione o bocciatura semmai le si può attribuire un punteggio aggiuntivo. • S.N. © RIPRODUZIONERISERVATA

comeusura,estorsione, spaccioe alladelinquenzaabituale. «Basta dimostrarelapericolosità sociale deisoggettiela sproporzionedel redditorispetto al tenoredivita». Comela bandadellecasse continue.«Sono indagini complesse-dice ilmaggiore ErminioSacco -,questanonè genteingenua,sono professionisti.Adesempio usavano barche sotto i 10metri cosìnondovevano iscriverle nei registrinautici.E le possono rivenderefacilmente». Così quandoi militarisi sono presentati allasua portacon l’elencodei beni dasequestrare,Lino Cattaldo ha alzatole spalle:«Barche? Ionon ho nessunabarca».Cheinfattiè intestataa unostraniero. Comele autosono intestatea figliae moglie.Manonserve,perché bastadimostrarechea usare quei benisono loro.E poi nonsi accontentanomai:«Unodiloro voleva comprarne unapiù grandediceSalvo- perché“non voglio far semprebenzina per andarein Croazia”». • AL.MO. © RIPRODUZIONERISERVATA

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14 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 20 Febbraio 2013

Versoilvoto.Iprogrammi Lepropostedei vicentiniinlizza per lepolitiche

-4

IGIORNICHEMANCANO ALLEELEZIONIPOLITICHE

Mancanosoltantoquattrogiorni alvotoelacampagnaelettoraleè semprepiùaccesa.All’orizzonte c’è l’incognitamaltempo:per sabatosonoprevistenevicate

4

IPARLAMENTARIVICENTINI CHESARANNORICANDIDATI

Iparlamentarivicentinichesi ripresenterannosono:Giorgio Conte,DanielaSbrollini,Manuela LanzarineAlbertoFilippi. Quest’ultimoconunaltropartito

LEINTERVISTE AI CANDIDATI. L’ex leghistaora scendein campo conLaDestradi Storace emettein discussionel’effettiva applicazionedei principi del federalismo

«BastaconquesteRegionifonti di spreco»

AlbertoFilippi:«La mia priorità? Abbatterela pressionefiscale Ècorrettocombattere l’evasione manoncon questaprepotenza» È uno dei quattro parlamentari uscenti ricandidati. A differenza degli altri tre, è candidato in un partito diverso da quello con cui divenne senatore. Alberto Filippi, imprenditore, ex leghista espulso dal partito di Bossi (nonostante fosse stato “assolto” dai probiviri) corre alla Camera con La Destra di Storace, terzo in lista, primo tra i veneti.

Senatore Filippi, lei un anno fa dichiarava: «Mi sentirò leghistapersempre,conosenzatessera». Come si concilia con la sua adesione al La Destra?

Quando oltre 20 anni fa aderii alla Lega si usciva dalla Prima Repubblica e là trovavo i miei valori, quelli di buona amministrazione, attaccamento al territorio, politica fatta tra la gente, snellimento dello Stato. Questo era essere leghisti.

Inquelsensosisenteancoraleghista?

Sappiamo bene che la Lega, al mio ingresso, era un movimento trasversale, gli ex Msi e gli iscritti alla Cgil erano spalla a spalla, uniti dalla voglia di cambiare una politica fallimentare. Oggi, per una scelta non mia, ma per un atto di prepotenza di una parte della dirigenza vicentina e veneta della Lega, mi trovo fuori...

E il passaggio alla Destra “nazionalista” come lo spiega?

Vorrei ricordare che il tempo mi ha dato ragione: i dirigenti leghisti che mi fecero le scarpe non sono stati ricandidati. E dopo 2 anni di lutto politico, io mi ricandido in un partito che da sempre rispecchia la mia provenienza politica, per cultura e tradizione familiare. Vi aspettavate un Alberto Filippi a sinistra?

Non proprio. Ora La Destra si trova, ironia della sorte, alleata della Lega, ma la coalizione non dice chi è il leader... La domanda va posta ai leader dei partiti. Detto questo, questa non-decisione ha il merito di dare più forza alle varie componenti della coalizione.

Ma Berlusconi si muove da leader: è un valore aggiunto o un freno alla coalizione? L’unico valore aggiunto è La Destra, che prima non faceva parte dell’alleanza, l’unica a non essere responsabile di quanto avvenuto in questa legislatura. Il voto segnerà la fine della Seconda Repubblica: Storace dice che dal 26 febbraio inizierà il percorso per unire il popolo del centrodestra.

Aveteun programmain 10 pun-

EXLEGA NORD Nelcorsodel 2011 lavita politicadiFilippi e quella dellaLeganord si dividono.Acausa di “vicendeinterne” al partitosullequali esistonointerpretazioni diversedelledue parti, Filippi vieneespulsodal partito.Per i probivirinon è“condannabile”, ma il vertice federaledi Bossilo estrometteinvia definitiva.Dopo aver aderitoalgruppo Misto delSenato,passa a Coesionenazionaleperpoi fondareilgruppo Sì sindaci. Dallafine dell’annoscorsoèiscritto aLaDestra. Primo firmatariodellalegge controlavivisezione, è risultatoil piùpresente in aulatraiparlamentari vicentini.

SCELTA CIVICA. Luca Cordero diMontezemolosaràdomanialle15alridottodelteatrocomunaledi Vicenzaper sostenerela “Scelta civica” di Monti. Con lui Enrico Zanetti, Fabio Gava, AlbertoToldo eLorenzo Dellai. •

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Ma lo Stato dovrà pure recuperare le tasse non pagate, no?

È corretto combattere l’evasione, ma non con la prepotenza dello sceriffo di Nottingham: quell’ingiustizia ha fatto nascere Robin Hood, una bella storia. Per noi, invece, non c’è niente di bello.

Cosa contestate a Equitalia? Non è possibile che un’azienda che anticipa l’Iva allo Stato si veda pignorato il capannonesenonversal’Ivaneitermini,quandomagarinon hapotuto di riscuoterla perché lo Statononpaga.Inmateriatributaria c’è l’inversione dell’onere della prova: si tratta chi produce il Pil peggio di un assassino. Così siamo in uno Stato di polizia tributaria.

AlbertoFilippi,candidato vicentinonelle liste deLa Destra

Nonè possibileche un’aziendache anticipal’Ivasi vedapignorato ilcapannone

Ilgettitosi puòaumentare regolarizzandola prostituzione:più controllisanitari edecorourbano

Ma in tutti questi anni nessun partitohafattolariformafiscale. Lei è stato per anni in Parlamento, sa dire perché? Io ho fatto l’opposizione al governo Prodi, che diceva che le tasse sono bellissime...

È stato anche in maggioranza per molti più anni...

In questi 5 anni, fin dal primo, sono fiero di non aver mai votato a favore del bilancio del Senato, individuando gli sprechi, dal miliardo e mezzo speso ogni anno per traslochi ai 70 mila euro per lavare le auto

blu. La mia battaglia l’ho fatta.

Sì,maèdavveropossibileridurre le tasse? Trattenere il 75% o il 99% delle tasse sul territorio non serve...

È contro la proposta leghista?

Dico che non serve, se non si abbassa il prelievo fiscale.

E come si fa?

Certamente con il taglio degli sprechi e degli 800 miliardi di spesa pubblica; con il taglio degli incentivi alle imprese, di cui beneficiano solo i grandi gruppi; con una seria lotta all’evasione, non sullo scontrino fiscale, ma su grandi imprese e banche: i “numeroni” sono lì. E con un’altra proposta: regolarizzare la prostituzione.

Vorrebbe riaprire i bordelli?

Vorrei aumentare il gettito, garantire controlli sanitari e decoro urbano.

Nei dieci punti del vostro programmanoncompareilfederalismo.Filippicheideahadiquesto tema? È ancora di attualità?

Sono stato tra coloro che nel 2009 aveva festeggiato il voto sul federalismo fiscale, ma poi con mia grande delusione il percorso si è fermato. Oggi, visto che in 20 anni non si è riusciti a fare nulla, la cura per i mali dell’Italia è un’altra rispetto al federalismo. Anzi, credo il regionalismo sia da rivedere: le Regioni sono dei carrozzoni costosissimi, non a caso il debito pubblico è decollato dalla loro nascita. • M.SC. © RIPRODUZIONERISERVATA

FARE PER FERMAREILDECLINO. Ladenunciadi Zingales sulfalso masterdel leader

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Ne dico tre: tasse, tasse, tasse. Ne siamo strapieni, lo dico anche da imprenditore che ormai non ce la fa più. Noi diciamo “lotta a Equitalia”, da prima che lo dicessero gli altri.

SENATORE AlbertoFilippi, 47anni, imprenditore,è senatore e consiglierecomunalea Vicenza.È candidatonelle filedeLaDestra di Storace,terzo inlistaalla Cameraneiduecollegi regionali.Lasua carriera politicaècostruita nelle filedella Leganord,cui aderisceneiprimi anni Novanta.Nel2006 approdaallaCamera dei deputati.Due annidopo è elettoal Senato

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IlcasoGiannino spiazzaivicentini «Hafattounerrore,va sostenuto» Magnabosco:dare ilgiustopeso Bocchini:unadebolezza umana C’è chi parla di «disorientamento», chi di «piccolo vulnus», chi di «errore». Tutti però sottolineano la «totale trasparenza» del movimento, che «a differenza di molti altri partiti fa chiarezza subito». “Fare per fermare il declino” s’interroga sul caso GianninoZingales, sulla rottura tra i due fondatori in seguito alla scoperta che nel curriculum del giornalista economico e leader del nuovo partito c’era un titolo di troppo, un master all’Università di Chicago che Oscar Giannino non ha però mai conseguito. L’economista Zingales, origini padovane e docente proprio a Chicago, con una lettera aperta molto sofferta annuncia le dimissioni dal movimento, spiegando che trasparenza e “accountability” - responsabilità e credibilità - sono centrali per un modo nuovo di fare politica. Dichiara comunque che voterà per Fare, perché «le idee restano ottime» e il movimento non si esaurisce nel leader. Intanto Giannino si dice «pronto a fare un passo indietro», piuttosto che qual-

cuno voti «turandosi il naso». Ora, chi sta mettendo la faccia, l’energia e il proprio tempo sul territorio a sostegno di “Fare” ammette che l’episodio è stato un colpo, che necessita di una valutazione attenta, ma intanto guarda avanti. «È stato un errore», dice Susanna Magnabosco, candidata al Senato al secondo posto, prima tra i vicentini. «Errare è umano», aggiunge, «ma bisogna dare il giusto peso alla cosa: Giannino non ha usato quel titolo per accreditarsi da nessuna parte, la sua carriera non poggia su quello, ma su credibilità e competenza dimostrate negli anni. Il suo è un peccato di vanità e se ci guardiamo intorno ci sono colpe ben più gravi». Poi su Facebook si schiera con Giannino: «Questo è il momento del coraggio e se Oscar non ha le forze per sostenere noi, saremo noi a sostenere lui». Filippo Franceschetto, coordinatore provinciale di Fare, ammette «un certo disorientamento: abbiamo parlato tra noi, è una questione che va affrontata con attenzione, arri-

OscarGiannino si èdetto prontoa fareun passoindietro va in un momento poco felice». Con Giannino o con Zingales? «È un approccio che rigetto: io sto con il movimento. A ottobre avevamo 700 aderenti in provincia, oggi siamo 2.200, oltre 70 mila in Italia: il movimento cresce, non è solo Giannino, anche se il suo carisma è fuori discussione. A differenza di tanti partiti che coincidono con il leader, noi siamo un movimento di idee. Speriamo che questa vicenda sia occasione di crescita, finora abbiamo coinvolto un elettorato dormiente grazie ai nostri valori, che riaffermiamo». Per Franco Bocchini, verone-

se, capolista dal Senato, quello di Giannino è «uno scivolone, una debolezza umana». Da membro della direzione nazionale del partito, promette che la vicenda «sarà valutata nel modo giusto», il che vuol dire né soprassedere né criminalizzare. «È interessante notare che noi discutiamo di questo, ma altri partiti nemmeno affrontano le loro ruberie, le case possedute “a loro insaputa”. Dobbiamo essere orgogliosi di essere trasparenti e coerenti. Siamo sopra il quorum: è un’occasione storica, non buttiamola via». • M.SC. © RIPRODUZIONERISERVATA


Cronaca 15

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 20 Febbraio 2013

Unregime diillegalità

Lastrategia delPd

Ingroiahadenunciatol’esistenza diun«regime»ediun«sistemadi illegalitàchefrenalosviluppoa dannodeicittadini».C’è bisogno, dice,diuna«rivoluzionepacifica»

«ParteilportaaportadelPd, suoneremoaicampanellidei cittadinicerticheciapriranno» ROSANNAFILIPPIN SEGRETARIOREGIONALEPD

RIVOLUZIONE CIVILE. Ilcandidatopremier attacca ilCavalieresull’Imu ecriticaGrillo e ilPd

«DenuncioBerlusconi Ilsuo èvotodi scambio»

Ingroia:«Lottaall’economiaillegaleperrilanciareleimpreseoneste» dei capitali della grande evasione e della corruzione». Il ricavato? «In un fondo gestito da una banca pubblica per erogare prestiti agevolati alle imprese virtuose, che non delocalizzano e creano lavoro».

Marco Scorzato Nanni Moretti non potrebbe mai esortarlo con il celebre «di’ qualcosa di sinistra»: Antonio Ingroia s’arrangia bene da solo, da quando esordisce spronando alla «rivoluzione civile» a quando chiude tra gli applausi, invitando a «prendere l’eredità politica e civile» dei comunisti Pio La Torre ed Enrico Berlinguer. In mezzo, stoccate a Pd, Grillo e, non poteva mancare, Silvio Berlusconi: «Lo denunceremo per truffa elettorale e voto di scambio - annuncia il leader di Rivoluzione civile dal palco dell’Alfa Hotel di Vicenza -. Con la lettera inviata agli italiani che promette la restituzione dell’Imu se si vota per lui, Berlusconi commette quei due reati: voglio vedere se ci sarà un ufficio giudiziario dalla schiena dritta che aprirà un fascicolo». LEGALITÀ E SVILUPPO. Un Ingroia ben più energico della parodia crozziana ha scaldato una platea di circa 250 persone, che hanno affollato la sala convegni. Una platea di (ex) comunisti, ma anche di “facce nuove e civiche” che non hanno trascorsi con i partiti della sinistra. “Lavoro, pace, legalità” è il titolo della serata e Ingroia riprende quei temi partendo dall’ultimo. Senza eludere la critica delle critiche: «Ci chiamano giustizialisti, partito delle toghe, perché ci siamo noi tre», e pensa a se stesso, Antonio Di Pietro (lui non proprio “di sinistra) e Luigi De Magistris, «ma la legalità è la base di tutto, sono i diritti e il motore dello sviluppo». La ricetta economica di Ingroia poggia sulla «lotta all’economia illegale: grande evasione, mafie e tangenti sottraggono 400 miliardi l’anno, un quinto del debito pubblico; lo Stato deve restituire quesi soldi agli onesti». Come? «Si estenda la legge La Torre sulle mafie a tutte le forme di illegalità economica». Vale a dire: «Confisca

AntonioIngroia, candidato premier di Rivoluzionecivile. COLORFOTO

Laricetta antimilitarista

NoDalMolin.Per Lucarelli«ha ancorasensobattersi dal basso e Rivoluzionecivilesi proponedi trasformarele azionidellasocietà civileinpropostapolitica: lademocraziapartecipativa equella rappresentativa nonsi escludono masi alimentanoa vicenda».

QUESTIONE ETICA. Questa, dice Ingroia, «è una crisi economico-finanziaria, ma che ha radici etico-morali». Non è un caso che la citazione finale sia per Berlinguer e la questione morale, «che altri hanno tradito», e ogni riferimento al Pd è puramente voluto. In mezzo, un filmato che ricorda «la piaga dell’Ilva» di Taranto, le macerie del terremoto in Emilia, con le note di Fiorella Mannoia, uno dei volti al fianco di Rivoluzione civile. «Civile, pacifica, ma anche maleducata, se serve», chiosa Ingroia. «Quando è finito il principio di legalità, non c’è più tempo per protestare: bisogna agire». Come? «Con il voto, quello che vi vogliono togliere con la storiella del “voto utile”». E così, l’ultima stoccata è ancora al Pd. Poi un ex partigiano gli allunga un fazzoletto rosso dell’Anpi che Ingroia annoda al collo: “di sinistra” anche nel look. •

© RIPRODUZIONERISERVATA

© RIPRODUZIONERISERVATA

«Tagliarelaspesabellica eritirareinostrisoldati» «Bloccarel’acquisto deicaccia F35,chesono anchedifettosi». Epoi:«Tagliarela spesa bellica, chegli altrigoverni hanno fatto crescerea danno dellaspesa sociale».Dulcisinfundo: «Ritiraretuttii contingenti militariitalianidallemissioni all’estero».AntonioIngroia illustrala ricetta antimilitarista nellacittàdel NoDal Molin. Davantiall’exaeroporto,con lacaserma statunitensesullo sfondo,ierihanno tenuto una conferenzastampaaltri due volti diRivoluzionecivile, la vicentinaCinziaBottene e AlbertoLucarelli, già assessore aNapoli. Unodei quesiti ruota attornoal senso,ealla portata, diunabattagliacome quelladel

«VIA IL REGIME». A chi gli dice che quella di Rvoluzione civile è una ricetta “statalista-conservatrice”, l’ex magistrato risponde: «In Italia siamo arrivati a questa condizione disastrosa per una liberalizzazione che ha messo il Paese nelle mani di grandi interessi imprenditoriali e dell’alta finanza». L’ex magistrato palerminato parla di «regime da rovesciare», di «casta che si autoalimenta» e «va cacciata». Ma prima che gli si dia del grillino, ne ha anche per il comico genovese, quando ricorda che «la nostra bussola è la Costituzione antifascista, mentre Grillo solidarizza coi fascisti di Casa Pound», o quando dice che lui è «per la patrimoniale per i super-ricchi, mentre Grillo tace, forse perché è tra quelli».

BotteneeLucarelli

brevi

Ilfuturo delPdl

«Primalepolitiche,poipenseremo allecomunali.Noallelistead personamnelcentrodestra» NEREOGALVANIN SEGRETARIOCITTADINOPDL

AMMINISTRATIVE. Ilsegretariocittadino

PD LEPOLITICHEDARANNO LARISPOSTA AIPARTITI

«Parte il porta a porta del Pd». A dirlo Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd e candidata alla Camera, che domani sarà a Bassano a passare di casa in casa. Laura Puppato sarà invece a Spresiano, nel trevigiano. «Quando tu ti presenti c’è un dialogo aperto - spiega Puppato -. La differenza tra noi e gli altri partiti è sono stateidentificatedelle persone. Le persone in lista con Grillo sono sconosciute».

SCELTA CIVICA STASERAINCONTRO CONI CANDIDATI BERICI

Stasera alle 20,30, ai Chiostri di Santa Corona, è previsto un incontro tra i candidati vicentini di “Scelta Civica. Con Monti per l’Italia”. “Con Mario Monti: cambiare l’Italia per avere la forza di riformare l’Europa” è il titolo del convegno introdotto da Francesco Giuliari e in cui si confronteranno Alberto Toldo, Lorenza Breda e Lucia Mongelli.

VENETOSTATO OGGISIPRESENTA AIMPRESEESINDACATI

Veneto Stato si presenta oggi al mondo delle imprese e del lavoro invitando tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati a Villa Bonin di Vicenza a partire dalle 18. Intervengono il segretario Antonio Guadagnini, il candidato a sindaco di Vicenza Davide Lovat e l'esperto di diritto del lavoro Giorgio Rigoni.

LEGANORD BITONCI CONTRO RENZI SULLEQUOTE LATTE

Massimo Bitonci, capolista al Senato per la Lega, replica a Renzi sulle quote latte: «Il contribuente non ha pagato un soldo, né a causa della Lega, né a causa degli allevatori, come del resto è spiegato in un rapporto dei carabinieri del 2010. Renzi si vada a vedere la sintesi di ben 166 pagine. Scoprirà che in Italia esistono 300 mila mucche fantasma».

Unmomento dell’ultimocongressodelPdl aVicenza. ARCHIVIO

«Pdl,niente liste adpersonam perlecomunali»

Galvanin: «Lepolitichedaranno lerisposteche stiamo cercando» Prima le politiche, poi le comunali. È questo il percorso indicato da Nereo Galvanin, coordinatore cittadino del Popolo della libertà. «Le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio potranno fornire una risposta a tutti i partiti, che ne trarranno indicazioni utili per le prossime elezioni comunali di maggio qui a Vicenza». Un messaggio che riguarda in particolare il Popolo della libertà. «L’incertezza del prossimo risultato elettorale è palpabile al di là delle affermazioni dei vari leder di partito - continua Nereo Galvanin - ma il Pdl è fiducioso e ottimista, perché è l’unico partito che, da un trend negativo, è riuscito ad invertire la rotta e ora a pochi passi dal traguardo intravede una possibile vittoria». Il coordinatore non nasconde lati negativi, guardando anche a questo sta accadendo a Vicenza, in vista dell’appuntamento elettorale di fine maggio. «La scomposizione del centrodestra in più liste - ammette il segretario del partito può creare qualche problema, come peraltro accade al centrosinistra, e questo lo si può considerare ancor più a livello della città di Vicenza dove, in largo anticipo, si sono già formate più liste in concorrenza tra di loro, per indicare il loro sindaco alle prossime elezioni comunali di maggio 2013». Le critiche non mancano. Secondo Galvanin «il Pdl cittadi-

no osserva e analizza questa scomposizione fatta di liste ad personam, che di politico hanno ben poco da dire ai cittadini, se non ripetere formule e soluzioni in parte condivisibili in un qualsiasi programma elettorale. Devo dire che non è certamente il momento più opportuno per associare la fase politica nazionale con quella che ci sarà per il governo della città di Vicenza, e il Pdl cittadino lo vuole affermare con forza e nel rispetto dei contenuti e dei contesti politici diversi». Il segretario del Pdl cittadino continua quindi a tracciare l’agenda dei prossimi mesi. «Il partito - fa sapere - non è disponibile d una prematura campagna politica per la conquista del governo della città di Vicenza; oggi è impegnato ed è in fiduciosa attesa del responso elettorale di febbraio, per analizzarne il voto e fare le proprie scelte politiche e le alleanze». Ecco che si aprirà la campagna elettorale: «Solo dopo questa prossima fase elettorale il Pdl cittadino cercherà di interpretare le esigenze della città e dei suoi cittadini confortato dalle indicazioni già raccolte sul territorio, che forniranno indicazioni utili ed essenziali, per il programma elettorale sul quale confrontarsi con tutte le forze politiche in campo». • © RIPRODUZIONERISERVATA


18 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 20 Febbraio 2013

INCENTRO. L’altro ierialle 14in contràCordenons, vittima un31enne che voleva difendersi

ILCASO. Ladonna ubriacaèstata ricoverata

Rapinatoconlasiringa Reagiscee vieneferito

Lalitetra l’anziano ela suabadante finiscein questura

Lo strattone da dietro per prendere il borsello, la reazione, quella siringa che compare all’improvviso e la ferita sulla mano. È finita con la fuga del rapinatore rimasto senza bottino ma soprattutto con la paura del 31enne aggredito ieri in pieno centro a Vicenza che adesso aspetta con qualche ansia l’esito delle analisi del sangue. Perché la prima cosa che ha fatto, anche se aveva solo un graffio sulla mano, è stata quella di precipitarsi al pronto soccorso. E consegnare la siringa che era caduta a terra. Sono le 14, in contrà Cordenons, quando l’uomo si sente afferrare alle spalle. «Dammi il borsello» dice il suo aggressore e tenta di strapparglielo dalla spalla. Ha il volto scoper-

Lapoliziaritiene diindividuare prestol’autore dell’agguatoche haagitoavolto scoperto

to, sembra italiano. Lo minaccia con una siringa. Il 31enne però non ci sta e lo spinge via con la mano, c’è un po’ di confusione e alla fine l’ago lo ferisce alla mano. Roba lieve, ma il problema è ovviamente se quella siringa è infetta o no. Comunque il rapinatore rinuncia e scappa. Lui raccoglie la siringa rimasta a terra, chiama il 113 poi va in ospedale. Non gli resta che aspettare il risultato delle analisi per escludere la presenza di eventuali infezioni. Delle indagini se ne occupa la squadra mobile, che aiutata anche dalle immagini di alcune videocamere nella zona potrebbe arrivare presto a individuare l’autore della rapina fallita. L’ultimo caso di rapina con una siringa che si ricordi in città risale al 3 luglio del 2011, quando Franco Scarso, 22 anni, residente in città in via Monte Grande, si era avvicinato a Elsa Borriero, 48 anni, che era al volante della sua auto in viale Eretenio: l’aveva affrontata con una siringa e un oggetto appuntito intimandole di consegnargli dei soldi, e l’ave-

Unapattuglia dellapoliziain centrostorico aVicenza va costretta a dargli qualche decina di euro. Quindi l’aveva anche graffiata, causandole lesioni guarite in 10 giorni. Era stato arrestato poco dopo dalla polizia. Per quella rapina era stato condannato a due anni e mezzo di reclusione (ma rimesso in libertà). Il 15 febbraio 2011 Marzia Didoni, 41 anni, residente in città. in via Roma a due passi da Campo Marzo aveva bloccato

una vettura ferma allo stop e aveva convinto il guidatore ad accompagnarla in viale Eretenio. Una volta salita lo aveva minacciato con una siringa per farsi dare venti euro. Peccato per lei che l’uomo fosse un maresciallo dei carabinieri fuori servizio. Conclusione: fuga, inseguimento e arresto. La Didoni era stata condannata a tre anni e due mesi. • AL.MO. © RIPRODUZIONERISERVATA

L’ASSEMBLEA. Domenicaalpatronatol’elezionedel presidente

Alpinial voto, trein lizza perguidare20 mila iscritti Per il dopo Galvanin sono in corsa Simoncelli, Spiller e Cherobin. Da scegliere i nomi per il consiglio Federico Murzio Nove anni dopo la prima elezione che l'ha proclamato a capo dei 20mila alpini vicentini, Giuseppe Galvanin dà l'addio alla presidenza alla fine di 3.285 giorni di vita sotto i riflet-

tori, sempre con il cappello calato sulla testa, in ogni occasione. Sarà l'assemblea in programma domenica in Patronato Leone XIII a sancire chi prenderà in mano le redini della sezione berica. L'inizio dell' incontro è fissato per le 9; alle 12 gli alpini vicentini conosceranno già il nome di chi li guiderà fino al 2015. Tre i candidati alla presidenza: Enzo Simonelli, 65 anni, progettista meccanico; Luciano Cherobin, 52, architetto; e

Silvano Spiller, 66, dirigente industriale, attuale vice presidente della Fondazione Cariverona. I bookmaker in salsa alpina sono piuttosto disorientati soprattutto a fronte del numero stesso dei candidati; mai in 90 anni di storia tanti aspiranti presidenti. Molte sono le criticità che il prossimo presidente dovrà affrontare: dal calo degli iscritti e dall'assenza del ricambio generazionale dovuto alla sospensione del servizio milita-

Era talmente ubriaca che i poliziotti hanno pensato bene di chiamare un’ambulanza per farla ricoverare in ospedale a smaltire la sbornia. In attesa di capire cosa è successo l’altro ieri tra lei, badante ucraina di 44 anni e l’anziano di 79 anni che dovrebbe assistere. E che spaventato dalla sua rabbia, dopo una lite furibonda, aveva chiesto aiuto. E alla fine erano arrivate le volanti. Non era la prima volta che litigavano, l’anziano e la badante. Anche perché lei, a quanto pare, beveva un po’ troppo. Così l’altro ieri quando la discussione è diventata troppo violenta e la donna troppo aggressiva il 79enne che avrebbe dovuto assistere ha preso il telefono e ha chiamato la figlia. Che dopo aver cercato di calmare la donna, ha telefonato al 113. Gli agenti hanno trovato la donna in grande agitazione e chiaramente ubriaca. Tanto che anche quando l’hanno accompagnata in questura si sono resi conto che era troppo alterata. Così hanno allertato il Suem che l’ha portata al San Bortolo. Una storia che però è destinata a finire non troppo bene sia per lei che per la famiglia che le dava lavoro. Motivo: l’ucraina è irregolare in Italia e rischia l’espulsione. E la sua as-

AimBonifiche Seilavoratori arischio licenziamento

sunzione è altrettanto irregolare. Conclusione: all’anziano verrà contestato il pagamento in nero e la mancanza di contributi e denuncia all’Inail. Appena un mese e mezzo fa un’altra badante era stata rinviata a giudizio per aver picchiato una collega. La sua colpa: aver chiamato il nipote dell’anziana che assisteva per lamentarsi del ritardo dell’altra badante che non si faceva vedere per darle il cambio. Per questo Maria Rosa Bressan, 62 anni, residente a Mason, era stata letteralmente pestata a sangue dalla cittadina dell’Est Oksana Kravchuk, 44 anni. Il processo a suo carico si terrà il 14 febbraio dell’anno prossimo. • AL.MO.

Da giovedì scorso i lavoratori di Aim Bonifiche, che ha sede nel Veneziano, sono in sciopero per protestare contro i licenziamenti anunciati da Aim Vicenza. A renderlo noto è la FilctemCgil di Venezia che in un documento spiega le ragioni della vertenza che si prolunga ormai da mesi. A rischio sono sei posti di lavoro di Aim Bonifiche, una maxi piattaforma di smaltimento di rifiuti tossici nei pressi della Raffineria di Venezia, acquisita dalla municipalizzata Aim. «Ma dopo che Vicenza ha pensato di vendere l’area - spiega la Cgil - si è passati alla cassaintegrazione. Sembrava si fosse trovata una soluzione per ricollocare i sei dipendenti tra le aziende del gruppo, la stessa Aim aveva formulato alcune proposte, poi la polpetta avvelenata». Secondo il sindacato all’ultimo momento la proprietà avrebbe proposto la ricollocazione in Valore Ambiente come operatori ecologici dei sei dipendenti. «Solo per il primo turno dalle 6 alle 12 per sei giorni a settimana e senza prevedere rimborsi spesa, un proposta fatta per indurre il lavoratore al licenziamento, nonostante noi abbiamo proposto anche l’utilizzo della cassa integrazione». A questo punto la situazione è in pieno stallo e dalla scorsa settimana i lavoratori presidiano i cancelli di Aim Bonifiche. •

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Lapolizia scopreche èirregolare Anchel’uomo neiguai con l’Inps

Aggreditoda unuomo che vuole strappargliil borsellodalla spalla Haraccolto l’agoedèandato inospedale perfarele analisi

LOSCIOPERO

Unanzianocon lasuabadante

TRIBUNALE. Inaumentogli imprenditoriche non versaleritenute re, alle nuove normative che investono il mondo della solidarietà e del volontariato richiedendo attenzioni diverse; dai rapporti con le amministrazioni pubbliche a quelli con la sede nazionale Ana di Milano. In realtà le idee dei candidati sul futuro della sezione si discostano di poco; di certo il cambiamento ci sarà. C'è chi, come Simonelli e Cherobin, guardano all'innovazione rispetto alla precedente gestione e chi, come Spiller, pensa a un'"evoluzione", con i piedi ben fermi sulla tradizione associativa. Domenica inoltre si approverà il bilancio. Il nuovo presidente inoltre pescherà i collaboratori più stretti che lo coadiuveranno. • © RIPRODUZIONERISERVATA

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«Nonpagano l’Inps» Titolarialla sbarra Sono accusati di non depositare le trattenute previdenziali dalle buste paga dei loro dipendenti Accanto a quello del mancato pagamento dell’Iva sulla base della dichiarazione annuale dei redditi emerge dalle aule del tribunale un altro fenomeno, legato al mancato versamento delle ritenute previdenziali Inps. Negli ultimi giorni tre processi hanno visto alla sbarra titolari di aziende che dovevano rispondere dello specifico reato. Il giudice Babudri ha condannato a pagare 3.240 euro di multa (in sostituzione di due mesi di reclusione) Alessandro Grande, 31 anni, residente in città in contrà Porta Lupia (avv. Gianluca Alifuoco), che si era opposto ad un decreto penale. L’imputato, legale rappresentante della “Grande Giorgio srl” di Vicenza, doveva rispondere di non aver versato all’Inps dall’aprile al settembre 2005 le ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle buste paga dei dipendenti. La legge infatti vincola il datore di lavoro ad operare direttamente le ritenute per poi versarle all’istituto di previdenza. Dalla medesima accusa sono stati assolti dal giudice Rizzi, per prescrizione, Andrea ed Ermenegildo Martignon, rispettivamente di 32 e 52 anni,

Ilvecchio tribunale di Vicenzain contràSantaCorona residenti ad Arcugnano e Castegnero (erano difesi entrambi dall’avv. Lino Roetta). Amministratori della “Martignon Ermenegildo & C. costruzioni Gianer sas” di Castegnero, in alcuni mesi del 2001, 2002 e 2003 non avrebbero versato secondo la procura poco più di 10 mila euro. Infine, è a processo in tribunale Wilma Dalle Rive, 64 anni, di Camisano, via Caduti senza croce (avv. Davide Osti), in concorso con un altro imputato la cui posizione è stata stralciata. L’imputata è alla sbarra in qualità di amministratrice della ditta “Imkt sas” con sede a Brendola in via Ei-

naudi. Secondo l’accusa, fra il novembre 2000 e il settembre 2001 avrebbe omesso di versare nelle casse dell’Inps le ritenute previdenziali e assistenziali già operate sulle retribuzioni dei lavoratori per un ammontare di poco superiore ai 133 mila euro. Gli accertamenti vennero compiuti nel marzo 2006, quando scattò la denuncia da parte dell’ufficio legale dell’Inps che potrebbe costituirsi parte civile nel procedimento. L’imputata si difende con forza dalle accuse ed è certa di poter dimostrare la sua innocenza al termine del dibattimento. • D.N. © RIPRODUZIONERISERVATA


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