rassegna 17-02-13

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di ARIO GERVASUTTI

A

una settimana dalle elezioni una serie di arresti ha portato più di qualcuno a evocare una nuova Tangentopoli. L’aria che tira, in effetti, è simile. Le monetine lanciate contro l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari ricordano quelle tirate vent’anni fa da un manipolo di leghisti e missini contro Bettino Craxi. La rabbia popolare, la sfiducia nel sistema dei partiti e nei leader che li guidano, la frustrazione per un cambiamento che in questo Paese sembra non arrivare mai, sono le stesse. Ma la similitudine con il 1993 spinge a qualche riflessione che all’epoca era impossibile fare. Innanzitutto, i Citaristi non ci sono più: Severino Citaristi, segretario della Dc e destinatario del record di avvisi di garanzia per finanziamento illecito, non si mise in tasca una lira dell’enorme flusso di soldi che gestiva per mantenere il partito. Oggi, molte figure piazzate dai partiti in posti di responsabilità ne hanno approfittato per arricchirsi a scapito della collettività ma anche dei partiti stessi. La magistratura in compenso non è cambiata: si applica con determinazione a colpire precisi bersagli politici con l’intento (dopo Di Pietro, Ingroia) di prenderne il posto. Legittimando così i dubbi sull’equilibrio dell’azione giudiziaria. I partiti hanno nomi diversi (l’unico rimasto tale, vent’anni dopo, è la Lega) ma non sono cambiati i politici. In senso letterale e in senso lato: sono lì da trent’anni o hanno copiato i vizi peggiori di chi li ha preceduti. Perché è accaduto? Forse perché gli italiani sono fatti così? O perché la politica è una “cosa sporca” e chi la tocca si infetta? Ci permettiamo di dubitarlo. Se vent’anni dopo siamo al punto di partenza significa che se non cambia il sistema, cambiare gli uomini rischia di essere inutile. E per “sistema” va inteso il groviglio di regole, a partire da quelle Costituzionali, che impediscono una riforma del Parlamento e delle strutture burocratiche, che fanno della politica un luogo di gestione del potere e non di produzione di idee, di controllo e indirizzo della cosa pubblica. Se non si cambieranno le regole, sarà inutile cambiare il governo o cambiare i parlamentari. E le regole si possono cambiare solo se lo si fa tutti insieme, o quantomeno con la più larga rappresentanza possibile. Gli ultimi sondaggi pubblicati e quelli più recenti che non si possono pubblicare indicano come possibile una vittoria solo di misura di uno degli schieramenti. Una situazione pessima per governare un Paese malato, ma che potrebbe costringere tutti i protagonisti a guardare verso un’ipotesi di legislatura costituente. Altrimenti, all’orizzonte sono in arrivo altre - inutili - monetine. •

Il destro-gol di nitida bellezza di Nicolò Brighenti e quel tuffo di Nicolas Bremec a togliere dall’angolino il velenoso colpo di testa di Corvia al 93’ sono stati gli episodi che hanno sigillato la vittoria che oggi può far dire: «Sì, il Vicenza è rinato».

f MANDUZIO, TAMIOZZO PAG 52-54

SERIEA

CICLISMO

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f MACCIONI PAG60

Tottifulmina Buffon:Roma capoccia,Juveko

TrofeoLaigueglia Pozzatofailtris Nessunocomelui

Niccolò Brighenti, autoredel gol-partita, festeggiato all’uscitadal campo. FOTO DONOVAN CISCATO

LACRISI. Nel 2013 pereffettodella riformaFornero tasseetariffe incideranno il20%inpiù

Lepensionivalgonosempremeno Persoil33%dipotered’acquistoin15anni.Unpensionatosu10èinpovertà Pensionati sempre più poveri: il loro assegno ha perso, rispetto al costo della vita, un terzo del valore dalla seconda metà degli anni Novanta. Il potere d’acquisto delle pensioni è infatti in caduta libera: -33% in 15 anni, dal 1996 al 2011. L’allarme arriva dallo Spi della Cgil. Inoltre nel 2013 per effetti della riforma Fornero, tasse e tariffe incideranno il 20% in più. f PAG11

IL FESTIVAL DELLA CANZONE: PRONOSTICI RISPETTATI

L’INTERVISTA

EnricoLetta: «SenzailNord vittoriaametà» f SCORZATO PAG15

ILCASO. PrimasentenzaaVicenzaper“rumorimolesti”

Caneabbaiaedisturba Condannatiipadroni

Sanremo,trionfaMengoni Marco Mengoni con il brano “L’essenziale” ha vinto il 63esimo festival di Sanremo. «Grazie, è stato un onore partecipare a questo Sanremo» è stato il suo commento a caldo, appena proclamato vincitore.

A completare il podio del festival sono stati Elio e le Storie tese, secondi con “La canzone mononota”, e i “Modà”, terzi con “Se si potesse non morire”.

f PAG 64 e 65

L’abbaiare dei cani finisce con una condanna giudiziaria. Con due fra i primissimi provvedimenti assunti in materia, infatti, gli uffici giudiziari diretti dal procuratore Antonino Cappelleri hanno di recente emesso un decreto penale di condanna a carico dei padroni dei cani scatenati: una sanzione da 200 euro - di natura penale - per disturbo della quiete pubblica. f NERI PAG 12

Bon tutto

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MONOPOLY

SERIEB. SecondavittoriaesternaconsecutivagrazieauntirodiBrighentieunadifesaritrovata

Le monetine inutili

Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

È IN EDICOLA

lice rise: «È inutile che ci provi - disse - Non si può credere a una cosa impossibile». «Non ti sei allenata molto - ribattè la Regina - Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione». Aveva ragione la Regina: l’impossibile esiste. In una settimana il Papa ha dato le dimissioni e la Terra è stata bombardata da meteoriti, nel giorno in cui l’asteroide DA14 passava vicino al pianeta. Vicino si fa per dire, a 30 mila chilometri. La possibilità di un impatto era stata calcolata dagli scienziati uguale a zero. Però

di ANTONIO DI LORENZO una pioggia di meteoriti ha causato 1.200 feriti sugli Urali. Una coincidenza, certo. Google alla mattina aveva scherzato sull’asteroide, ideando un simpatico doodle in tema con la “g” che si scansava dall’impatto. Dopo la notizia dalla Russia lo ha rimosso. Scaramanzia, senso di colpa, chissà. Pensate se le meteoriti fossero cadute due ore prima: avrebbero colpito in pieno l’Europa. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi una prova. In questi giorni di capovolgimenti, dopo il Papa che diventa “ex” e il terrore che arriva dal cosmo, attendiamo il ter-

zo indizio per certificare che l’impensabile è reale. Cosa sarà? Si potrà starnutire a occhi chiusi. Si riuscirà a toccare il cielo con un dito. Interisti e juventini andranno d’accordo. I 30 mila euro di debito pubblico che ogni italiano ha sulle spalle saranno versati a ciascuno in conto corrente. I vicentini inizieranno a rincorrere i cani, i veronesi a dubitare della castità di Giulietta. Padre Federico Lombardi svelerà di essere il vero Mario Monti e non un sosia. Un comico si trasformerà in leader politico. Come? È già successo? Allora... bon tutto, come si dichiarava da bambini giocando a figurine. •

VICENZA

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IL GIORNALE DI VICENZA

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Domenica 17 Febbraio 2013

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AMMORTIZZATORISOCIALI. Chiusi i contiperleproceduredi cigrelativeal2012. Cisonoanche gli incentivi perl’assunzione dilicenziati da Pmi

Cassainderoga: sbloccoper18mila

CONFARTIGIANATO

«Erameglio nonfarequel sondaggio ElaRegionefirmal’intesaconRomaperifondi2013:«PerilVenetocisono38milioni,nonbasteranno» dicategoria» Piero Erle Si sbloccano le risorse per la cassa integrazione guadagni (cig) in deroga rimasta scoperta alla fine del 2012, una vicenda che in Veneto riguardava circa 3mila aziende e circa 18mila lavoratori potenzialmente coinvolti, dei quali 2800 nel Vicentino. E venerdì l’assessore regionale Elena Donazzan ha firmato anche l’accordo con lo Stato per i fondi 2013 «anche se è certo che la cifra non è sufficiente, e questo problema dovrà essere affrontato dal nuovo governo». SBLOCCATALACIGSOSPESA.Come noto, il ministro Elsa Fornero ha annunciato alle Regioni di aver recuperato nelle pieghe dei fondi degli ultimi quattro anni circa 200 milioni che sono destinati a sbloccare tutte le pratiche di cassa integrazione in deroga che erano state bloccate dall’Inps perché giunte dalle Regioni dopo il 31 dicembre 2012, anche se relative a procedure avviate l’anno scorso (si parla di circa 100mila lavoratori a livello nazionale). «Come Regione - spiega l’assessore Donazzan - abbiamo messo al lavoro una taskforce per chiudere il prima

possibile tutte le pratiche che ci erano giunte: come noto il Veneto è tra le aree con più procedure di autorizzazione per la cig in deroga». E come noto la Regione lunedì ha sbloccato dalla cassa - è inizio anno, le barriere del Patto di stabilità sono lontane - anche 11 milioni «che sono la cifra arretrata che dovevamo pagare all’Inps veneto, con cui c’è un’ottima collaborazione per cui aveva anticipato la disponibilità delle somme che da noi erano bloccate: il debito è chiuso». INCENTIVIPERILICENZIAMENTI INDIVIDUALI. Dei 200 milioni recuperati in cassa, il Ministero ne ha stanziati 20 per un’altra questione delicatissima su cui gli artigiani veneti e la Regione avevano dato battaglia: gli incentivi per l’assunzione di un lavoratore che proviene da una procedura di licenziamento da parte di una impresa con meno di 15 dipendenti. ACCORDO PER IL 2013: «POCHI FONDI». Come detto, l’ultima novità è la firma fatta venerdì dall’assessore Donazzan sul nuovo accordo tra Veneto e Stato: alla nostra Regione vanno 38 milioni per gli ammortizzatori sociali in deroga (cig e mobilità) per il 2013. La cifra

Graziea“VenetoPromozione”

Eundiciimprese trovanonuoviaffari negliStatidell’India NEWDELHI

Sono2800i lavoratorivicentiniper cuisi sblocca la cigin deroga

Riapriamole procedureperle domandemai soldidevonoveniredalGoverno ELENADONAZZAN Assessoreregionaleal lavoro

«come avevo già denunciato è sicuramente bassa rispetto a quelle che paiono essere le previsioni per quest’anno: probabilmente si arriverà a coprire i primi sei mesi. È un tema che porremo al nuovo governo». La Regione da lunedì aprirà lo sportello per ricevere nuove domande, ma non darà più soldi: ci deve pensare solo lo Stato «Noi usavamo quelli europei del Fondo sociale, ma era una procedura “tirata” perché sono destinati in realtà alla formazione dei lavoratori. Per questo è meglio puntare sulla cig solo per le aziende che poi riaprono davvero: per le altre si va alla mobilità con la possibilità di pensare alla formazione dei lavoratori usciti». •

Sièconclusacon alcuni accordi econpromettenti contatti da sviluppareunamissione di affaridiuna settimana in quattroStatiindianida undici medieepiccoleimprese del Veneto. Inuncomunicatodi “VenetoPromozione”, cheha organizzatol’iniziativa in collaborazionecon la Camera dicommercioindo-italianae conl’ambasciatad’Italia a New Delhi,si ricordachela missione hapermessoallaRegionedi partecipare«al tavolo internazionaledell’innovazione, voluto dal governo indiano»per stimolaresettorichiaveper lo sviluppoindiano. In questo ambito,si diceancora, «11 impresedeicomparti ambiente,costruzioni, food processingemedicale hanno realizzatoun viaggiod’affari

CORTEO. LaRegioneapplica la“spendingreview”:anche -70%difondi

CAMPODARSEGO. Bloccata l’inumazione

Sanità,allarmedaiprivati «Taglienormi:chiudiamo»

Arrivanoicarabinieri eportanovialasalma dopoilfunerale

Colettoreplica:«Calma,martedìciconfronteremo» VENEZIA

La sanità privata che lavora in convenzione con Regione e Ulss dà l’allarme rosso. Tanto che un variopinto e rumoroso corteo ha attraversato Venezia venerdì mattina, con rappresentanti di strutture di tutte le province venete, per denunciare una sorta di decapitazione “camuffata” da taglio che è caduta sul loro collo adesso, in base alla famosa una delibera di “spending review” in sanità varata dalla Regione prima di Natale. Un colpo così duro che è stato costituito un vero e pro-

prio “Comitato di crisi regionale della sanità veneta” (Ccrsv), che ha organizzato la manifestazione di protesta perché, spiegano i rappresentanti, «alcune strutture stanno già chiudendo, visto che il taglio reale dei fondi arriva anche al 70%». Cos’è successo? Secondo la denuncia del comitato, la delibera varata a dicembre - che come noto ha applicato al Veneto i tagli decisi dal governo Monti - indica formalmente «un taglio del 10% sul budget» pagato dalle Ulss alle strutture private, facendo scattare la riduzione già da novem-

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bre: un risparmio che dovrebbe fruttare alla Regione una minore spesa di 50 milioni. Ma la batosta sta nel fatto che è stata cambiata la definizione di “budget”: non è più dato solo i soldi dati dalle Ulss ai convenzionati, ma anche dai soldi che le strutture private incassano con i ticket pagati dai pazienti. Forse, viene da pensare, questa è a sua volta una decisione motivata dalla scure calata da Roma ancora nel 2011, con il governo Berlusconi, quando alla Regione furono tolti circa 100 milioni di euro obbligandola a imporre un ticket aggiuntivo di 10 euro su molte prestazioni. È noto che quel ticket portò al clamoroso fatto che vari esami costano a questo punto meno se fatti “fuori convenzione”, ed è proprio successo che in molti casi i privati stessi hanno consigliato ai clienti di rinunciare alla “ricetta rossa”, pagando meno. Ma guarda caso la Regione, che così si è trovata senza gli incassi pareggia-tagli, adesso va a conteggiare i ticket nel “budget” destinato dei privati, forse proprio per costringerli a chiederli ai clienti. Al di là delle analisi, però, resta il fatto che secondo gli operatori privati i taglio vero che è piovuto sulle loro teste non è certo del 10 per cento, ma «va

partendodaDelhi etoccando,a seconda deicomparti,gli Statidi Maharashtra,Karnataka,Tamil NadueWest Bengal,realizzando untotaledi220 appuntamenti pressole sediaziendalidi distributori,produttori erealtà ospedaliereindiane». Questo impegno,dichiara Orsetta Paladinidi VenetoPromozione, ha permessochegià durante il viaggio«siano statefirmatedue partnershipper il settoresanitario eospedalieroecostituita una joint-venture con lapiù importanteazienza indiana di estruzionedapartedella padovana PftHevo (settore costruzioni)».Dapartesua IdrobaseGroup diPadova ha strettounaalleanza per la distribuzionediimpianti per l’abbattimentodellepolveri, graziea unatecnologiadi assoluta prioritàinIndia. Insomma, grande attenzioneper la qualitàdel “MadeinItaly”einVeneto. •

«È stata una scelta inopportuna». Tommaso Listrani, rappresentante di Confartigianato a Costabissara e membro del consiglio mandamentale di Vicenza, non ha mandato giù che Confartigianato Veneto abbia fatto e divulgato ai primi di febbraio alla stampa un sondaggio sulle scelte che faranno gli artigiani nelle urne. «Gli artigiani non prendono una linea politica, e mi chiedo se su 208mila iscritti possa essere davvero rappresentativo un piccolo campione di mille persone come quello scelto. Soprattutto mi dissocio dall’idea di presentarlo alla stampa come fosse appunto lo specchio di come si schiereranno nelle urne gli iscritti all’associazione: molti artigiani, lo assicuro, non si sono sentiti rispecchiati in quei numeri». A dir la verità Listrani è parte in causa, in quanto candidato a sua volta con l’Udc per la Camera, ma sottolinea che la sua è una critica al di là degli schieramenti: «Noi come categoria artigiana - spiega - dobbiamo far sentire il nostro peso con iniziative pubbliche in cui chiediamo alle diverse forze in campo che cosa di concreto faranno per le nostre imprese. Dobbiamo farci sentire da tutte le forze». •

Un fax del pm blocca tutto Il pensionato morto potrebbe essere stato vittima dell’amianto CAMPODARSEGO (PD)

Ilrumoroso corteodi protesta organizzatoaVenezia

Salvigli extra Lea PADRIN:«LO DICEZAIA» IlVeneto continuerà ad assicurarel’erogazionedi assegnidi curaa casa, prestazionigratuite dei centri diurniperi disabili, progettidi vita indipendente peri nonautosufficienti gravi,partiindolore, cure peri celiacie gliaffetti da patologierarealmeno fino agiugno2013. Intanto si definirannonuovi criteri di erogazionedei contributi. Lodice ilpresidentedella commis-sione “Sanità” LeonardoPadrin, che rendenotauna lettera ricevutadal presidente LucaZaia sullacontinuità deicosiddetti “extraLea” (prestazioniaggiuntive rispettoa quel- le essenziali).Un pacchetto dicuree di servizi assistenzialichevale circa 126 milioni. •

dal 30% fino al 70%». Di qui la vivace protesta culminata ad ora nel corteo di venerdì a Venezia. L’assessore alla sanità Luca Coletto ha cercato con un comunicato di raffreddare gli animi. «Abbiamo già fissato un tavolo per martedì e lì, ragionando con quel buon senso e realismo che hanno sempre contraddistinto tutte le componenti del nostro sistema sanitario, confido si potrà trovare un punto di equilibrio. Gridare al lupo serve a poco, occorre invece confrontarsi e cercare la soluzione ad un problema che non è determinato da scelte autonome della Regione ma dai tagli imposti alla sanità dal Governo nazionale». Il consigliere regionale Antonino Pipitone (capogruppo Idv) valuta che il taglio medio reale ai privati sia del 32% chiede a Coletto di «congelare la delibera e rivederla in commissione, per tutelare i cittadini veneti che di questo passo dovranno pagare di tasca propria tutta la sanità». • P.E.

Il fax del pm Giorgio Falcone è giunto ai carabinieri quando ormai il funerale stava per iniziare. E allora i militari hanno lasciato che la cerimonia funebre in chiesa si svolgesse ma poi hanno dato l’alt: quel corpo, per ora, non va tumulato. Amedeo Bastianello, 82 anni, era malato da molto tempo. Era in pensione, ma aveva lavorato per decenni da operaio alle Officine Meccaniche Stanga di Padova. E proprio questo ha scatenato il caso: sul tavolo del pm Falcone, infatti, è giunto un rapporto dello Spisal, servizio prevenzione sui luoghi di lavoro dell’Ulss, che ipotizza che la malattia e la morte dell’anziano siano dovute a un mesotelioma pleurico, il cosiddetto “cancro dell’amianto”. È accaduto, riferisce “Il Gazzettino”, mercoledì. La procura aveva già dato il normale nulla osta alla sepoltura, ma tutto è cambiato in quel momento: un fax urgente ai carabinieri, l’auto dell’Arma che arriva all’obitorio proprio mentre la salma sta per partire per la chiesa per la cerimonia.

ICc non hannofermatoi funerali Di qui la decisione meno dirompente: lasciare che la celebrazione officiata dal parroco don Paolo Bortolato si svolga regolarmente, e poi bloccare tutto per evitare che la bara venga inumata in cimitero. Così il parroco ha dovuto rinviare l’estremo saluto alla salma del pensionato, con l’acqua santa e il turibolo, al momento in cui la bara - che è stata inviata all’Istituto di medicina legale dell’Università di Padova - tornerà a Campodarsego. In quel momento i periti nominati dal pm Falcone, dopo aver eseguito l’autopsia ordinata dal magistrato, avranno già detto la loro sull’ipotesi di una morte dovuta alla maledizione dell’amianto, aggiungendo il nome di Bastianello a una drammatica lista di nomi, e sarà chiaro se verrà chiamato in causa qualcuno. •


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IL GIORNALE DI VICENZA Domenica 17 Febbraio 2013

VERONA.Fuoco:2famiglieevacuate IvigilidelfuocohannofattoevacuareduefamiglieaCereadopo averdomatounincendiopartitodalsottotettodiunacasainvia SantaCrescenzia:leloroabitazionisonorisultateinagibili.

VERONA.Maxi-contrabbando

Sonoben19ichilidisigarettedicontrabbandosequestratida poliziaefinanzierisuunfurgone.Denunciati2contrabbandieri moldavi43e46anni.Unodilorohaoffertodenaroaifinanzieri.

VERONA.Precipitadaabetesecolare StavapotandounabetesecolaredavantiallachiesadiLugodi Grezzana,comevolontariodellaparrocchia,maèprecipitatoda 20metri:èmortocosìieriLuiginoZanini,61anni,imprenditore.

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SIRMIONE. Lafirma iericon i tre governatori Zaia, CotaeTondo

CONSEGNATAIERI

Macroregione delNord, patto tralaLega eil Pdl

Proposta dilegge pro Indipendenza veneta VENEZIA

Maronianticipa itempi: se vinceràinLombardia l’intesadiieri diventeràuna svoltaistituzionale Gelmini:«Èlapossibilitàdirilanciare l’economia» Tre governatori e uno che spera di diventarlo tra otto giorni. È stato pubblicamente sottoscritto ieri pomeriggio il patto di solidarietà territoriale tra Lega e Pdl «Verso la macroregione» del Nord. A firmarlo Roberto Maroni, candidato in Lombardia, e poi i presidenti Luca Zaia (Veneto), Roberto Cota (Piemonte) e Renzo Ton-

«Seunodinoiha unproblema,sarà quelloditutti» «Legittimadifesa controlacialtronaggineromana»

do (Friuli). «Questo è lo scopo: avere più forza negoziale con il governo», ha detto Maroni, che ha sottolineato: «Se una regione ha un problema, diventa il problema di tutti». «Sento - ha aggiunto - il problema della delocalizzazione delle imprese. Dobbiamo preservare il nostro tessuto economico sulla base di rapporti di amicizia con la forza delle regioni del Nord». «O facciamo qualcosa o finiamo molto male - ha dichiarato il governatore del Piemonte, Roberto Cota - e fare blocco è la via d’uscita. Questo patto di solidarietà può finalmente far sentire la nostra voce e risolvere il problema della pressione fiscale». «È un patto d’attacco, di legittima difesa contro la cialtronaggine nazionale - ha dichiarato il governatore veneto Za-

ia - ho difficoltà a spiegare al popolo della macroregione che abbiamo il rating della Baviera e siamo trascinati nell’abisso da chi non ha voglia di lavorare». Il sottotitolo a questo patto, ha continuato Zaia, dovrebbe essere «basta Sud, basta Roma». Per il candidato governatore della Lombardia e segretario federale della Lega, Maroni, «la macroregione è la prima tessera del nuovo mosaico europeo, dell’Europa delle regioni e dei popoli. E ha una dimensione tale che è in grado di battere i pugni sul tavolo, qualunque governo ci sia a Roma deve passare di qua». L’ex ministro ha aggiunto che il governo «non può più seguire la strategia del “divide et impera”. Roma vince perché divide la Lombardia dal Veneto, il Pie-

Ilpatto traR. Cota(Piemonte),L. Zaia(Veneto),R. Tondo(Friuli V. G.)eR. Maroni candidato inLombardia monte dalle altre regioni. L’unione delle regioni dà una forza tale da fare un vero super governo del Nord, che tratterà alla pari con quello di Roma». All’incontro di Sirmione c’era anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che sta portando avanti un progetto politico che si rifà proprio alla macroregione bavarese. L’ex ministro Mariastella Gelmini ha rimarcato che il Pdl (rappresentato da Tondo al tavolo) «sostiene il progetto della Lega della macroregione. I nostri detrattori rappresentano la macroregione come un

elemento divisivo, ma noi pensiamo che da qui possa nascere la possibilità per rilanciare l'economia dell’Italia». L’iniziativa leghista che cerca di consolidare il fronte del Nord ha attirato subito le critiche degli schieramenti opposti. «Qui In Friuli Venezia Giulia abbiamo 50 anni di autonomia: con la Macroregione del Nord mi sembra che ne celebriamo il funerale, invece è un’autonomia virtuosa che va rafforzata», ha detto per esempio a Udine il ministro Andrea Riccardi (lista Monti). L’on. Antonio De Poli (Udc)

ha rimarcato che «i veneti non credono più alle bufale di Zaia. Il patto sulla macroregione firmato a Sirmione è solo una messa in scena». Secondo De Poli «le frasi di Zaia contro il Sud e contro Roma sono ormai inflazionate. Ai veneti e, in particolare ai 160 mila disoccupati, ricordo che fino a prova contraria al Governo, a Roma, ci sono stati Lega e Pdl per 1294 giorni e poi Monti ha dovuto correre ai ripari con una cura da cavallo. La macroregione è solo una bolla di sapone» di cui a sud, conclude, non si parla. •

Una proposta di legge di iniziativa popolare per indire un referendum per l’indipendenza del Veneto è stata consegnata ieri al Consiglio regionale dai vertici di “Indipendenza veneta”. Dopo aver sfilato per calli e campielli di Venezia circa 1.500 di persone hanno ascoltato in campo della Salute il comizio dei responsabili del movimento presieduto dall’avvocato Luca Azzano Cantarutti, di Adria (Rovigo), che ha guidato una delegazione a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale: ricevuti dal consigliere leghista Giovanni Furlanetto i promotori del referendum, previsto il 6 ottobre 2013, gli hanno consegnato il progetto realizzato in sei articoli. Diretta la domanda che il movimento intende rivolgere ai veneti: «Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana?». «Il nostro è un percorso legale pacifico e democratico - ha spiegato Cantarutti - niente a che vedere con frange facinorose di altri schieramenti. Stiamo perseguendo lo stesso progetto della Scozia e della Catalogna, forti di norme europee e di diritto internazionale». •

aziende informano

L’AZIENDA HAINTRAPRESO DATEMPOLA VIA DELLECERTIFICAZIONI. L’ULTIMASULLASICUREZZA

Torneria Nicoletti a Trissino sempreunamarciain più

www.nicoletti.it

GT18406

SIRMIONE (BS)

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L’economia nei tempi della crisi richiede alle imprese di avere una marcia in più per poter sfidare mercati sempre più difficili ed esigenti. Per questo, ormai da diverso tempo, la Torneria Nicoletti di Trissino ha intrapreso la strada delle certificazioni. L’ultima, in ordine di tempo, è arrivata il giorno di San Valentino: si tratta della certificazione di Sistema di Gestione per la Sicurezza (SGS) ai sensi della BS OHSAS 18001:2007. Un riconoscimento ottenuto “con lode” dalla Torneria Nicoletti, a cui la commissione ha espresso un particolare elogio per la disponibilità ed il coinvolgimento dimostrati da tutto il personale durante la verifica certificativa, sottolineando l’ottima capacità della messa in atto del sistema di gestione. Un risultato fortemente voluto dai vertici dell’azienda, determinati nel voler perseguire il miglioramento della sicurezza. Già nel 1996, del resto, la Torneria Nicoletti aveva ottenuto la certificazione ai sensi della normativa UNI EN ISO 9001:2008 dal 17-12-1996 (sistema di gestione della qualità). Secondo i vertici societari della Torneria Nicoletti, la certificazione non è solo un prerequisito necessario per poter operare autorevolmente sul mercato, ma rappresenta un percorso continuo che la società sta

compiendo, appositamente studiato per le specifiche esigenze aziendali. Non a caso, appena raggiunto il risultato della certificazione per la sicurezza, è immediatamente iniziato un nuovo percorso burocratico, ma anche strutturale, per ottenere un’altra certificazione internazionale standard per quanto riguarda il sistema di gestione della qualità (SGS), mirata al mercato automotive e high tech ai sensi della ISO TS 16949 (quality management system). Fondata nel 1967 a Trissino, dove si trovano ancora gli uffici ed i reparti produttivi, la Torneria Nicoletti s.r.l. ha puntato fin

dai primi anni della sua storia sulla qualità e sull’affidabilità dei propri prodotti, prestando la massima attenzione nel costruire e organizzare un gruppo di persone attente alla ricerca ed allo sviluppo di tecnologie produttive sempre più innovative. Oggi la Torneria si avvale della qualificata collaborazione di 90 dipendenti. In questi ultimi anni le attività produttive si sono notevolmente sviluppate e perfezionate; l’azienda si è consolidata anche per quanto riguarda l’incremento del parco macchine e l’installazione di impianti particolarmente evoluti. Sono stati

raggiunti significativi traguardi che, uniti ad una particolare sensibilità nel risolvere problemi specifici, assicurano alla clientela un elevato grado di affidabilità e qualità. Oggi, Torneria Nicoletti, grazie alla sua trentennale esperienza nel mercato tedesco, è riuscita a consolidare l’export in tutta Europa rendendosi un partner affidabile, preciso e puntuale nel trovare le soluzioni per ogni cliente. I reparti di produzione, diversificati ed organizzati in varie tipologie, sono in grado di soddisfare tutte le esigenze dei clienti dal prototipo alla produzione di serie.


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IL GIORNALE DI VICENZA Domenica 17 Febbraio 2013

Oggisi famemoria deisette Santi Fondatoridell’Ordine dei Servi diMaria nell’anno1233: unodi loro,Alessio Falconieri,vieneinvocatocontroil malcostumeeilmaterialismo.Seguono

altrisanti: Giulianodi Cesarea martire in Palestinanell’anno 308 (guarisce dalle scottature),Policroniovescovoa martirea Babilonianel secondoIV(viene invocato controidisturbi dellagola) e

INDAGINE. Un immigrato accusatodi abuso dimezzi dicorrezione

Ilpadrelapicchia maleinonvuole lasciarelafamiglia Ilgenitorealzerebbe le maniinmanierapesante quandolei disobbedisce ocombina marachelle «Nonmandate viané mené lui,bastache si calmi» «Sì, mio padre alza le mani. lo fa di frequente, purtroppo, e in maniera violenta. Ma non voglio nè che mi mettiate in una struttura protetta, nè che lo allontaniate di casa. La nostra è una bella famiglia, ci vogliamo bene e deve restare unita. Qualunque provvedimento la spaccherebbe. A me basta soltanto che lui non alzi più le mani». INDAGINE. A 16 anni Anna - il nome è di fantasia - è una ragazza già matura. Lo dimostrano le sue osservazioni fatte allo psicologo incaricato dalla procura di ascoltarne lo sfogo. Anna è parte offesa nel procedimento penale che vede suo padre, un operaio originario del Bangladesh di 41 anni, indagato per abuso di mezzi di correzione. FAMIGLIA.Nella famiglia di Anna, che vive nell’hinterland della città, lavora solo il padre. La mamma, bangladese, è casalinga; il fratello maggiore della ragazza, di 19 anni, è in cerca di lavoro mentre lei frequenta il secondo anno di una scuola superiore della città. Una famiglia non certo ricca, ma che si è bene integrata, dopo essere arrivata in Italia una decina di anni fa. INSEGNANTI. Erano state due professoresse della scuola dove studia Anna a segnalare ai servizi sociali prima e alla procura poi che qualcosa non funzionava in casa. Anna, per due volte nel giro di una decina di giorni, si era presentata in classe con dei lividi: un segno sulla fronte e una botta su un braccio, piuttosto evidente. Avevano preso da parte la studentessa, che aveva ammesso: «È stato mio padre, e purtroppo è

l’ennesima volta che mi picchia». BOTTE. La ragazza ha spiegato con lucidità ed amarezza che da anni il padre alza le mani su di lei. In realtà lo faceva anche con la moglie e con il fratello maggiore, ma con loro ha smesso perchè lo obbediscono. «Non è che mi picchi quando ha la luna storta, lo fa - dice lui - per educarmi. Quando non ascolto quello che mi dice, quando gli rispondo male, quando prendo un brutto voto, quando combino qualche marachella la punizione è sempre la solita: botte. E se gli urlo contro la mia rabbia, prende la cinghia, o il manico della scopa, finchè non è convinto che basti. Lo so, è assurdo da parte mia, ma è più forte di me». PUNIZIONI.I motivi delle baruffe in casa sono quelli consueti in ogni famiglia dove c’è un adolescente: gli orari di rientro la sera, il modo di vestirsi,

Eranostate leinsegnanti dellaragazza di16anni asegnalareilcaso aiservizisociali Iparenti difendono l’operaio «Lebottesono l’unicomodoper farlaascoltare»

l’impegno scolastico, i lavoretti da fare in casa, la musica ad alto volume, le piccole spese, il comportamento, la scelta degli amici. Quando Anna sgarra sa come andrà a finire; ha visto suo fratello che, prima di lei, ha compreso che non era il caso di disobbedire. ACCERTAMENTI.L’inchiesta della procura, coordinata dal pubblico ministero Toniolo, è scattata sulla scorta della segnalazione dei servizi sociali. Gli inquirenti hanno compiuto una serie di accertamenti, che hanno confermato il racconto delle insegnanti, e il padre è stato iscritto sul registro degli indagati. PSICOLOGO.Anna ha compreso, quando ha parlato con lo psicologo, che cosa poteva succedere; o veniva allontanato il padre, o sarebbe stata affidata lei ad una struttura lontana dalla famiglia. Due opzioni di cui non vuol sentir parlare: «Così rovinate la mia famiglia». DIFESA E PARENTI. Il genitore, che è assistito dall’avv. Nicola Mele, ammette le sue responsabilità ma si dice convinto di aver sempre agito per il bene di sua figlia: anche suo padre con lui si comportava alla stessa maniera. E anche i parenti sono dalla sua parte: «Anna è intrattabile, non ascolta nessuno. L’unico modo per addomesticarla sono le botte. Le parole con lei sono inutili». • D.N.

TeodoroTiro mortonell’anno306che fa partedella ternadei santi grandi condottieri(glialtri duesonosan Giorgio esanDemetrio ilGrande)e protegge militari,reclutee prigionieri.

MALTRATTAMENTI Ilcittadino marocchino MohamedFarqwi, 43anni, residenteincittàin piazzaleBeataCocchetti, andrà a processo nelmese diaprile perrispondere dell’accusadi maltrattamentiin famiglia.L’immigrato, difesodall’avv. Nicolin,è accusatodi aver creatoun climaterribileincasa, nell’annocheha convissutoa Costabissara conlavicentinaEleonora, 35anni(assistitadall’avv. Negro,potrebbe costituirsipartecivileper chiedereun risarcimento deidanni). Frail maggio2011 e l’apriledelloscorsoanno il marocchinoavrebbe rovinato la vitafra lemura domestiche:dopo poche settimane diconvivenza aveva iniziato a bere alcolici inmaniera smodata,e quando tornava a casaubriaco diventava una furia. Avrebbeinsultatola fidanzatainsvariate occasioni,accusandola in

blico, primo sostenitore dell' iniziativa. E Vicenza è diventata così l’unico Comune in Italia ad essersi già espresso. Con Riparte il futuro, che ha già raccolto centomila adesioni in un mese sul sito www.riparteilfuturo.it., i cittadini chiedono a tutti i candidati alle prossime elezioni di sottoscrivere pubblicamente cinque impegni in tema di trasparenza, integrità e responsabilità. In particolare, si chiede l'impegno esplicito a rafforzare la legge anticorruzione entro i

PalazzoTrissino

culo"è titoloriservatoa personasboccata.

Il Credito Cooperativo della Città di Vicenza

Laviolenza trale muredi casaè lapiù difficiledadenunciare. ARCHIVIO

L’INIZIATIVA. Messaconmusica aldipartimento disalute mentale

SanFelicecerca cantanti «Fatefelicii nostriospiti» particolaredi essereuna mantenutaedi campare sullesuespalleperchè era statalicenziata enon riusciva a trovare unnuovo lavoro. Inoltre, gelosissimo,l’avrebbe accusatadiessereuna pocodi buonoe mentrelui lavorava di spassarsela conchissàquanti uomini. Ancora,l’avrebbe minacciatainmaniera pesante;leavrebbe fatto sparireiltelefono, portato viailcomputer, gettato nell’immondiziaalcuni abiti.Eleonoraaveva vissutonel terrorefino a quandoluinon leaveva messolemaniaddosso (guarìinpochi giorni) ese neandò dicasa. • © RIPRODUZIONERISERVATA

ILVOTO. Ilconsiglio comunaleapprova l’adesioneall’appellodi “Libera”

Un appello all'integrità dei candidati alle prossime elezioni politiche è stato sottoscritto dal consiglio comunale di Vicenza in occasione dell'approvazione del nuovo regolamento in materia di trasparenza per le cariche elettive. Il consiglio ha così approvato a larga maggioranza l'adesione alla campagna “Riparte il futuro” di Libera su proposta del consigliere Raffaele Colombara che è referente del Comune di Vicenza all'interno dell'associazione Avviso Pub-

Tute boche lexe sorele: tuttelebocchesonosorelle. "Bocadescusìaobocada

Tribunale

© RIPRODUZIONERISERVATA

Corruzione,Vicenza firma «Candidatitrasparenti»

Dialettando

primi cento giorni di attività parlamentare e a pubblicare in rete il proprio curriculum, la situazione giudiziaria, la condizione patrimoniale e reddituale ed eventuali conflitti di interesse. «Mai come oggi – sottolinea il consigliere Raffaele Colombara - è importante la trasparenza nella gestione dell’amministrazione pubblica. Invito quindi tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione sul sito www.riparteilfuturo.it». Ai candidati che risponderanno gli organizzatori consegneranno un braccialetto bianco, simbolo che distinguerà i nuovi eletti impegnati a realizzare i punti sottoscritti. L'adesione va data entro mercoledì 20 febbraio alle 20. • © RIPRODUZIONERISERVATA

L’appello degli operatori «Chiediamo a cori e gruppi di regalarci un po’ di tempo e canzoni alla domenica» Un coro, ma basterebbe anche una chitarra. Al dipartimento di salute mentale di San Felice, la felicità è una Messa con un po' di musica. O meglio, sarebbe, perché nella piccola chiesa all'interno la celebrazione liturgica domenicale delle 9.45 raramente si riempie di note. E quando accade è davvero una festa. Per questo l'operatrice Manuela Gasparella ha deciso di prendere penna, carta e macchina fotografica per lanciare un appello a cantori e musicisti di buona volontà. «Quello che chiediamo ad associazioni musicali e gruppi è un piccolo gesto di solidarietà: un'ora del loro tempo per regalare un sorriso ai nostri pazienti. Come ha già fatto il coro Kaire di Anconetta».

Unmomento dellafestaall’internodellacappella alSan Felice Una giornata indimenticabile con uno strascico ancor più lieto: «Sì, c'è stato un momento conviviale che ha visto la partecipazione di tutte e otto le Comunità della struttura. Tra battute, canzoni e pasticcini abbiamo davvero vissuto una bella esperienza». Già, non sempre è facile ricordarsi del San Felice e di quella sua umanità sofferente e spesso invisibile al nostro sguardo

distratto. Circa duecento ospiti più lontani di quanto non dica la distanza in metri lineari dal cuore della città e dalle nostre vite. «Glielo ho detto - conclude la signora Gasparella - ci accontentiamo di poco. Le modalità? Basta telefonarci o venire in portineria e chiedere di suor Ester. Ne vale la pena, è una buona azione che scalda il cuore». • R.L. © RIPRODUZIONERISERVATA

Per la 129a primavera ha riaperto

Brustolon Via Quadri

Vincenzo, Mosè, Angelo, Corrado e ora Andrea 5 generazioni, come una dinastia di Faraoni

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Santiepatroni delgiorno


14 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 17 Febbraio 2013

Versoilvoto.Iprotagonisti Lacampagna elettoraleportaincittà ibig dei partiti

ILCOMIZIO. Ilsegretario veneto delCarroccio alridotto del teatro

TosistoppaGrillo «Nongovernerà sarà schiacciato» «Questaè l’ultimaoccasione perilfederalismo Noiabbiamo impostorinnovamentonelle liste IlPd pensiallo scandalodel Montedei Paschi» Roberto Luciani Arriva a Vicenza al termine di una lunga marcia fra le province venete e quando i candidati vicentini alla Camera e al Senato della circoscrizione Veneto 1 hanno già cominciano a sottoporsi al fuoco di fila delle domande. Per Flavio Tosi, segretario veneto del Carroccio, il ridotto del teatro comunale è l’ultima tappa di questo sabato elettorale ma lui non si sottrae neppure al rischio del sale (o del pepe) sui titoli di coda. Ad accoglierlo c’è Manuela Dal Lago, candidata sindaco della città, fermatasi fuori dalla sala per una chiacchierata con la stampa. Un saluto cordiale poi l’ex presidente della provincia si allontana, per non sottrargli la scena. La prima domanda è di stretta cronaca politica cittadina: «L’Imu in cambio delle quote latte? Mi dispiace che Matteo Renzi sia caduto in questa bassa polemica anche perché farebbe meglio a preoccuparsi del Monte dei Paschi di Siena, vicenda riconducibile al suo partito, il Pd. Comunque rispondendo a quel che ha detto, io spero che questo annoso procedimento si chiarisca una volta per tutte. Le quote latte non sono state cancellate ma sono sospese in attesa che la magistratura e gli organi amministrativi stabiliscano chi deve pagare e chi no queste multe. Del resto, come ha detto il governatore ed ex ministro delle politiche agricole Luca Zaia, la metà di quei 4 miliardi, dunque 2,2 miliardi, sono anteriori al 1990 quando la Lega non era ancora a Roma». Sono in duecento ad attenderlo, fra loro anche l’europar-

lamentare Mara Bizzotto, la deputata uscente Manuela Lanzarin, il consigliere regionale Nicola Finco. Normale così che la lingua vada a battere sul dente dolente, ovvero sui malumori che hanno accompagnato le esclusioni eccellenti nella definizione delle candidature parlamentari. «Devo dare atto a Paolo Franco di avermi subito contattato e di essersi messo a disposizione riconoscendo la necessità di rispettare la regola relativa al secondo mandato. Il fatto è che comunque era necessario dare un segnale di forte ricambio alla gente. È una delle cose che più chiedevano e ci fanno notare ovvero che alla fine a Roma ci sono sempre gli stessi. Noi abbiamo mandato un messaggio deciso, le liste sono piene di facce nuove, giovani e tante donne. In quella del Senato, sono ben 4 nei primi 5 posti. Insomma, non siamo sempre quelli, mentre Pdl e Pd hanno cambiato poco». Mai

Manuela DalLagoè lacandidata piùfortedel centrodestra FLAVIO TOSI SEGRETARIOLEGA NORD

come questa volta sigle e programmi hanno proliferato, tanto che anche la protesta risulta variegatamente frastagliata. Guidata dal Movimento 5 Stelle, il rischio è quello di assistere ad un passaggio di testimone anche nel “verde" veneto ma Tosi precisa: «La protesta di Grillo è legittima e sono certo che chi è indeciso se votarci potrebbe alla fine dare la sua preferenza a loro. Però è un voto che finisce lì, il giorno dopo le elezioni. Questo perché Grillo e i suoi sono nuovi della politica ed anche se porteranno in Parlamento 100-150 eletti loro non governeranno ma rimarranno schiacciati dal sistema romano che non conoscono. In realtà ci sono ancora molti motivi per votare Lega». Tra questi i due cavalli di battaglia: trattenere il 75% delle tasse nel territorio e dare vigore alla costituzione delle Macroregioni: «Il patto tra Maroni e i governatori delle più grandi regioni del Nord è un punto di partenza fondamentale. Attenzione, però, si tratta di una iniziativa aperta a tutte le regioni dell’arco alpino, anche a quelle non amministrate dal centrodestra. Auspico che si ripetano altrove. È l’ultima speranza di realizzare dal basso il federalismo, l’ultima speranza di salvezza». Da lunedì 24 febbraio incomincerà una nuova stagione politica e pure la lunga rincorsa a palazzo Trissino di Manuela Dal Lago: «Abbiamo sempre saputo quello che un sondaggio ha confermato e cioè che lei è la candidata più forte e credibile nel centrodestra. Vedremo cosa accadrà dopo questa tornata elettorale». •

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LEREGIONIINCUIILPRESIDENTE ÈUNESPONENTEDELLALEGANORD

LaLeganordoggivantadue governatori:LucaZaiainVenetoe RobertoCotainPiemonte.Trauna settimanasivotainLombardiae conRobertoMaronipuntaaltris

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IMILIARDIDIDEBITOCHEPERILPD LOSTATOPUÒPAGAREALL’IMPRESA

IlTosi-pensiero

Tuttelesferzate adestra esinistra IMALUMORI PERLELISTE PaoloFranco è stato corretto,michiamò perdirmi che, dalmomento chec’era la regoladeidue mandatilui l’avrebbe rispettata.La Lega ha mostratoun fortericambio. Pdle Pd invece hanno cambiatoben poco,sono sempre gli stessi ILCICLONEGRILLO Èlegittimala protesta,pensoche chinonvoterànoidaràlasua preferenzaaquesto movimento,maèunvotoche finisceilgiornodopole elezioni.Allafinenon governeranno,maresteranno stritolatidalsistemaromano chenonconoscono

FlavioTosisul palco coni candidati leghistial parlamento. COLORFOTO ARTIGIANA

LAPOLEMICA. L’assessoreregionalereplicaalsindaco diFirenze

Carroccioequotelatte «BischeratedaRenzi» ILPDEILCASO-MPS Primadipreoccuparsi dellequotelatte, Renzifarebbemeglioa pensarealMontedeiPaschidi Siena,lafilieraèquelladelPd. Circalequotelatteelemulte, lametàdiquei4miliardiin sospesorisalgonoaprimadel 1990,quandolaLeganonera ancorainParlamento

© RIPRODUZIONERISERVATA

Ciambetti: «Paragonare il furto dell’Imu a quella vicenda non è corretto Aspettiamo le sue scuse»

«Quote latte, bischerate e menzogne: c’è chi è in perfetta malafede nello straparlare sulle quote latte, ma non credo sia il caso di Renzi, che ripete ciò che altri colpevolmente invece sostengono. Paragonare il furto dell’Imu alla vicenda delle quote latte, chiamando in causa la Lega, è una mascalzonata». Lo dichiara in una nota l’assessore regionale Roberto Ciambetti, della Lega nord, in risposta al sindaco di Firenze Matteo Renzi che l’altro ieri, in un’intervista al Giornale di Vicenza, ha dichiarato che con i 4 miliardi di multe per le quote latte si potrebbe rimborsare l’Imu pagata sulla prima casa. Renzi ha anche detto che «i furbetti delle quote latte» sono stati «difesi dalla Lega».

MatteoRenzi, Pd

RobertoCiambetti,Lega nord

«Sulle quote latte la Corte dei Conti ha stimato in 4 miliardi e mezzo le multe per lo sforamento che l’Italia deve all’Europa a partire dall’83 - scrive Ciambetti - Tale massa è così composta: il 41,5%, pari a 1 miliardo e 870 milioni circa, relativi al decennio ’83-’93 quan-

do la Lega non aveva peso al governo, pagati dallo Stato a seguito dell’accordo in sede Ecofin nel ’94 a seguito di una sentenza della Corte dei Conti che aveva scoperto quote gonfiate da parte di Unilat; il 28,8%, oltre un miliardo e 300 milioni, ora in contenzioso,

Buone notizie «IlPdldifendeilmatrimonio» GV01951

L’INCONTRO. L’exministro del LavoroconDonazzan lanciala“Coalizione”dei diritti civili

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Il messaggio di Sacconi «Solo noi tuteliamo i principi fondamentali Il Pd vuole distruggerli»

Laurea

LAURA TROLESE

il giorno 7 febbraio 2013, presso l’Università degli Studi di Padova, ha conseguito la laurea magistrale in Lingue e Letterature Europee ed Americane con il voto di Parenti e Amici unitamente gioiscono e si complimentano per il brillante risultato!!

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110 con LODE

SecondoilPartitodemocratico conl’emissionedititoliadhoc loStatopotrebbepagaresubito alleimprese10miliardidieuro rispettoai48deldebitoattuale

«Se muore la famiglia muore anche il capitalismo Veneto, e italiano». È un messaggio chiaro quello di Maurizio Sacconi a una settimana di distanza dalle elezioni. L’ex ministro del Lavoro, candidato per il Senato nella lista del Pdl, ha scelto Vicenza per sancire, assieme all’assessore regionale Elena Donazzan, la nascita della coalizione veneta per la promozione dei principi etici. «La vita, la famiglia e la libertà

educativa - commenta - sono temi ormai entrati nelle agende politiche. Ma c’è qualcuno che li mette in discussione in nome di desideri individuali». Il riferimento non è casuale. «Nessuno di noi - premette Sacconi - è omofobo, ma da parte nostra affermiamo che nella dimensione pubblica politica e di spesa pubblica ci occupiamo solamente di quell’unico matrimonio che fa proseguire la specie umana. E questa è la posizione ufficiale del Pdl. Opposta a quella del Pd, che invece offende tutti questi principi fondamentali». E proprio per difendere i diritti ecco l’istituzione della coa-

L’ex ministro Maurizio Sacconi

lizione veneta, presentata ieri insieme a Elena Donazzan, in occasione dell’incontro organizzato da “Amo il Veneto”. Tanti hanno partecipato all’appuntamento: Francesco Rucco e Silvio Giovane, rispettivamente capogruppo e neo-vicecoordinatore cittadino del Pdl, amministratori, associazioni e categorie. «C’è un’emergenza su tutte spiega l’assessore - e il nostro modello di comunità è sotto attacco. In questa campagna elettorale pare non si voglia affrontare l’argomento: pare non si ritenga di dover dire che prima di un partito e di un programma, ci sono principi a

cui riferirsi. Proprio per questo motivo da Vicenza parte la “rete per la vita”». «Se non si difendono e affermano i diritti - aggiunge Sacconi - si crea l’effetto di far ripiegare su se stesse le persone in una maniera molto individualista. E con conseguenze di declino anche economico e sociale». L’ex ministro del Lavoro non ha dubbi: «L’origine della crisi è antropologica e bisogna rimettere in movimento la vitalità demografica». Maurizio Sacconi è convinto che «l’attitudine al rischio d’impresa viene meno in una società che si fa più individuale. Il capitalismo veneto è famigliare. Non avremmo avuto aziende che sono diventati globali, senza la presenza della famiglia». • NI.NE. © RIPRODUZIONERISERVATA


Cronaca 15

IL GIORNALE DI VICENZA Domenica 17 Febbraio 2013

Veneto Stato

Ilmovimentomercoledìsi presenteràconunincontrodal titolo:“Ivenetivittimedella SindromediStoccolmaprovano affettoperl’aguzzino:loStato».

Fli,lascuola elacultura

«Perrecuperarecompetitività vannomessealcentrodell’azione politicalascuolaelacultura» GIORGIOCONTE COORDINATOREVENETODIFLI

IlPdle imagistrati

«Miimpegno,seeletto,aportare inaulalaleggesullecause diineleggibilitàdeimagistrati» PIERANTONIOZANETTIN VICECOORDINATOREVICENTINOPDL

L’INTERVISTA. Ilvicesegretario deiDemocratici invoca una legislatura costituenteeinvita alvoto utilecontro lacreazione diun asse leghista

«Senzail Nordvittoria dimezzata» Letta(Pd):«Crucialeilvoto veneto elombardo.Le priorità:legge elettoraleemenotassesullavoro Leriforme? AncheconGrillo» Venerdì Matteo Renzi, ieri Enrico Letta, i big che meglio dialogano con il tessuto socio-economico di queste latitudini. Il Partito democratico cerca il colpo di reni nello sprint finale di questa campagna elettorale, annusando un possibile exploit anche in Veneto. Sui sondaggi è calato il silenziatore, ma per Letta tira «un’aria positiva». E spiega: «Il fatto che gli scandali pesino così tanto e che la campagna elettorale abbia preso il tono, tranne che da parte nostra, di mirabolanti promesse, ha aiutato i due movimenti “non tradizionali”, Grillo e Giannino...».

Cioè basta essere “nuovi” per avere una marcia in più? con pagamenti sospesi dal Tar; il 16,3 per cento, circa 737 milioni multe esigibili; il 13,4 % circa 603 milioni pagati dai produttori con rateizzazioni. Il contribuente italiano non ha pagato un euro né a causa della Lega, né a causa degli allevatori onesti, come è ben spiegato in un rapporto dei carabinieri dei Nac del 2010, che ha ricostruito come è perché in Italia ci sono 300 mila mucche fantasma al servizio di una truffa gigantesca, mucche che non fanno latte ma dalle quali si mungono contributi Ue con evasione dell’Iva e danno ai consumatori». Conclude Ciambetti: «Molti stimano Renzi come volto nuovo della nuova politica che sa ammettere gli errori e se ne assume le responsabilità: se così è, come mi auguro, attendo le sue scuse, magari dopo le elezioni a giochi fatti, quando non ci sarà più bisogno di bugie per guadagnare voti. Può capitare un “colpo de bauco”. Lo sfido a Vicenza a fare le giuste scuse non ad una tavola rotonda ma una tavola imbandita con formaggio Asiago prodotto con latte vero, da mucche vere, di aziende vere, che pagano vera e salatissima Imu». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Oggi è così, e questi due movimenti sono cresciuti a scapito di Berlusconi e soprattutto della Lega, tanto che Lombardia e Veneto sono, oggi, partite disputabili per il centrosinistra.

Quindi Grillo vi “aiuta”?

Con questa legge elettorale, la dinamica ci sta “aiutando”. Ma noi vogliamo soprattutto che non si crei la situazione di un governo nazionale di centrosinistra che si trovi contro le tre Regioni del Nord governate da tre leghisti. Vedo un rischio

Anchealnord lapartitaconil centrodestraè aperta.Ci“aiuta” ilrecuperodi5 stelleeGiannino Attaccoadue punte:paripeso aiministeri dell’Economia edelloSviluppo economico

Mir,doppia sfida

enorme: che quella, se Maroni vince in Lombardia, diventi la vera opposizione.

È ciò che la Lega vuole...

È la cosa più insidiosa, ma uno scontro tra centro e nord farebbe male al nord. Ecco perché qui si gioca la partita dei prossimi 5 anni. Noi dobbiamo combattere e chiedere il voto utile in Lombardia e provare a vincere al Senato in Veneto: sarebbe la dimostrazione che Zaia non ha più la maggioranza. Altrimenti rischiamo una “vittoria dimezzata” che creerebbe problemi per il “dopo”.

Ritiene possibile un bis delle larghe intese? È plausibile per metà: la legge elettorale una maggioranza la dà, e l’incertezza al Senato è legata a un dato: se avremo la maggioranza da soli o se avremo bisogno di Monti. In ogni caso vogliamo una legislatura costituente per fare le riforme, a partire dal Titolo V.

Correggerete la vostra riforma? È un mea culpa?

Il princìpio di quella riforma era giusto, ma ci sono stati degli errori: la politica energetica, ad esempio, va gestita a livello centralizzato.. E comunque i 12 anni alle spalle ci insegnano che le riforme a maggioranza semplice non funzionano. Perciò dovremo farle insieme: con Grillo, Pdl, Monti...

Anche con Grillo?

Noi vogliamo, come prime cose, una legge anticorruzione, una nuova legge elettorale con doppio turno di collegio e il dimezzamento del numero di parlamentari. Credo che con Grillo si possa fare. E noi siamo gli unici che hanno la credibilità per farlo perché, con le nostre primarie, abbiamo già rottamato il Porcellum.

Condivideteilpacchettodiproposte di Confindustria?

Il loro contributo è molto positivo, affronta i problemi, con

GianpieroSamorì C’ÈSAMORÌ Èimprenditore, editore, finanziere,avvocato. Nonè SilvioBerlusconi ma GianpieroSamorì, 56anni, originimodenesi, candidatopremierdei ModeratiinRivoluzione (Mir),ilmovimento politicoda luifondatol, unadelle listecheforma la compositacoalizione di centrodestraalle prossimeelezioni politiche.Una listache, però,annunciala propria partecipazioneanche alle prossimeelezioni amministrativein città. Perquesta doppiaragione oggi Samorìsaràa Vicenza,non solo per (ri)presentarei candidati diMir allaCamerae al Senato,ma ancheper presentareil simbolo e il candidatosindaco. MERIDIO Ilnome è quellodi Gerardo Meridio,oggiconsigliere comunaledel Pdl, che giàa fine2012aveva annunciatol’intenzionedi correreda soloalla poltronadi primo cittadino.Oggi alle11 nel corsodi una conferenza stampaalCaffè Garibaldi sarà spiegata questa decisione.Quantoalle Politiche, iModerati in Rivoluzione accarezzanoil sognodientrare in Parlamento:devono superareil2%,o sperare diesserelamigliore trale listedellacoalizione chesi fermasotto quellasoglia. © RIPRODUZIONERISERVATA

EnricoLetta,vicesegretario delPd, èstato ministro esottosegretario alla presidenzadelConsiglio alcuni slanci forse troppo ottimistici. Ma c’è assoluta sintonia sulla necessità di ridurre le tasse sul lavoro e sulla volontà di trattare con Bruxelles per emettere Btp per pagare i debiti dello Stato alle imprese: noi diciamo 10 miliardi subito.

Abbattere le tasse si può? Se sì, come e quali per prime? Per tagliare le tasse servono una riduzione della spesa e una credibilità internazionale: cento punti di spread sono 5 miliardi l’anno; se scendiamo in modo strutturale dai 400 dell’anno scorso a 200, recuperiamo 10 miliardi, con cui ridurre subito l’Irap e le tasse sul lavoro. In seconda battuta, intervenire sull’Imu, alzando la franchigia a 500 euro.

Qualialtrediscontinuitàrispetto al passato?

Vogliamo rimettere al centro l’economia reale, basta con la sola finanza. Con Tremonti c’è stato un attacco “a una punta”,, come Ibrahimovic, con il ministero dell’Economia al centro, il che vuol dire economia finanziaria. Berlusconi ha però distrutto il ministero dello Sviluppo economico, mentre noi vogliamo dare pari peso ai due ministeri: un attacco a due punte, come Balotelli-El Shaarawi». • M.SC. © RIPRODUZIONERISERVATA

Incontrà Cavour

L’Udcaprelanuovasede «Ascoltiamoivicentini» L'Udcapre lasua sede cittadinaper lavolatafinale primadellepolitiche einvista delleelezionicomunali.«Sarà unpuntoper informare gli elettorieper ascoltarli», commentaMassimoPecori, assessoreal turismo nella giuntaVariati ecandidatoalla Cameradei Deputatiper la circoscrizioneVeneto1con l'UnionediCentro. Ieri mattina, all'inaugurazionedelpiccolo spazioincontràCavour22, aun passodapiazza deiSignori, c'eranoanche gli altricandidati vicentinial Parlamento: MarianoCuman, attualevice segretarioprovincialedel partito,Tommaso Listrani e Silvana Mosele. «Apartire daquesto momentovogliamo trasformarelasede inunluogo diascoltoper tuttala città, a pocopiù diunasettimana dal voto. Riteniamosia importante mettersidall'altraparte del tavolo.Anche perchéa Roma siamochiamatiaportare le istanzedeicittadini, ma anche lelorograndi capacità». Lo

MassimoPecori spaziorimarrà apertoanche dopo l'imminenteappuntamentocon il voto, invista dell'altra sfida elettorale,quelladelle amministrative. Ecoisondaggiche parlanodiun popolodi indecisi«cheraggiunge quota25 per cento- aggiunge Pecori-informare lepersone diventaancor piùimportante». Informareescongiurare, per i centristi,il rischiodiunboom di voti diprotesta. Lanuovasede dell'Udc,chesi aggiungea quellaprovinciale in zonaindustriale a Vicenzaovest, rimarrà apertacon i seguentiorari: dalle10alle 12.30e dalle16alle 19. • L.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

LAPRESENTAZIONE. I candidatidel movimentoguidati da Puschiavo

EccoilProgettoNazionale «Lavoroai nostri giovani» Laura Pilastro «Il nostro? Un grido di rivoluzione. Perché non tolleriamo chi viene in Italia e delinque, che i nostri giovani siano disoccupati e di aver perso la sovranità nazionale». Anche l'estrema destra di Progetto Nazionale, il movimento politico che ha per leader il vicentino Piero Puschiavo, già fondatore di Veneto Fronte Skinheads, e che raccoglie i consensi dell'ex movimento sociale, mette in campo i propri candi-

dati alle politiche. Due le liste per il Veneto, una per il Senato, una per la Camera nella circoscrizione Veneto1, presentate ieri al Caffè Garibaldi. «La candidatura nella nostra regione - spiega il capolista alla Camera Puschiavo - vuole essere un segnale politico, perché intendiamo avere un peso specifico nel panorama nazionale e regionale e contare anche alle prossime amministrative in Veneto all'interno di liste civiche». Tra i vicentini, nella lista per Montecitorio, compare anche il segretario

PieroPuschiavo

provinciale Tommaso Soldà, mentre il thienese Claudio Sancinato corre per il Senato. Parlano di crisi «etica e spirituale», i candidati. Scelgono di non stringere alleanze perché «abbiamo deciso di non avere a che fare con chi è complice di questo declino». Tanto meno, fanno capire, con il centrodestra «che non ha messo paletti all'immigrazione soprattutto extraeuropea. Non si tratta soltanto di una questione identitaria, ma di costi». Tra i presenti ieri, anche il capolista al Senato, il padovano Bruno Cesaro: «Tra di noi ci sono studenti, lavoratori, disoccupati, esodati. Vogliamo riprenderci il nostro territorio. Monti e gli altri sono il nostro nemico, stanno distruggendo questo Paese». • © RIPRODUZIONERISERVATA

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Cronaca 19

IL GIORNALE DI VICENZA Domenica 17 Febbraio 2013

ILCASO. Imezzi diAim Amcps chehanno pulitol’areahanno formatouna piccola barriera suun sololatodel monumentobloccandole gallerie

UnmurodinevetraBasilicaepiazza Laprotesta deltitolare diunnegozio sottoi portici «Quinonsi passa,perchénon laportanovia?» Cangini:«Caricarla suicamion cicostatroppo» Alessandro Mognon A dire il vero passando davanti alla Basilica palladiana qualcosa di strano c’è: piazza pulita, lato loggia del Capitanio pulita, piazzetta Palladio pulita, lato Basilica-torre Bissara e passaggi interni per piazza delle Erbe chiusi. Dalla neve. Quella che a quanto pare è stata accumulata dai mezzi di Amcps, per qualche motivo, là davanti. E che ha fatto irritare Gianni Giglioli (tra l’altro ex assessore di Aim), proprietario del negozio di gioielli e design Civico 22 sotto la Basilica. ILMURETTO. «Vorrei segnalare che nonostante siano passati parecchi giorni dalla nevicata l'accesso al portico della Basilica, monumento orgoglio della città, è tutt'ora impedito da un muretto di neve ghiacciata accumulata con precisione geometrica dagli spazzaneve comunali» scrive Giglioli. Che con la neve deve avere un rapporto difficile, visto che qualche giorno fa è caduto sul ghiaccio lussandosi la spalla. Dice l’ex assessore che «solamente in 2 punti sono stati creati due accessi per passaggio singolo presumibilmente da persone indotte dalla necessità e dal buon senso. Se è vero e giusto che ognuno pulisca il proprio tratto di marciapiede,

in assenza di regole condominiali per gli inquilini di Piazza dei Signori chiedo quale criterio abbia ispirato la decisione di pulire perfettamente sugli altri 3 lati lasciando inaccessibile la Basilica». PASSAGGIO CHIUSO. In effetti colpisce il muretto di neve che blocca gli accessi ai passaggi. Non c’era modo di portare via quella neve, che non è neanche tanta? O di aprire un varco un po’ più grande? Invece ce ne sono due e piccoli. La gente che arriva dal passaggio vede il muro di neve e si guarda intorno smarrita finché non trova le mini-aperture. Niente di tragico, ma forse un piccolo sforzo in più si poteva fare. «Una delle aperture credo che l’abbia spalata l’ottico sotto la Basilica - spiega la commessa del Civico 22 -, l’altro non so. Ma non si capisce perché nel lato di fronte non ci sia traccia di neve e qui sia tutto bloccato». Insomma doman-

Nonpossiamo gettarlaovunque perchéquella neveèmateriale inquinato PIERANGELOCANGINI ASSESSOREPROTEZIONECIVILE

da lecita: perché piazza e tre lati intorno alla Basilica puliti e uno no? «Perché da qualche parte bisognava metterla spiega seccato l’assessore alla protezione civile Pierangelo Cangini -. E portarla via costa parecchio. Serve la pala e il camion dell’Amcps. E poi bisogna trovare il posto giusto dove gettarla. Perché è considerato materiale inquinato e non si può buttare nel fiume o dove si vuole». NEVEINQUINATA.Anche questo si scopre: che la neve una volta caduta a terra diventa materiale inquinato. «Non possiamo buttarla in un campo qualsiasi - dice sempre Cangini -. Magari la porteremo a Campo Marzo. Pensare che in Alto Adige la gettano tranquillamente nei torrenti». Comunque ce l’ha con chi fa tante storie per quel mini-muro di neve, Cangini: «Possibile che non vada mai bene niente? Qualsiasi cosa facciamo qualcuno protesta. Vorrà dire che se lunedì la natura non l’ha fatta sparire, dirò ad Amcps di portarla via. E ci costerà soldi». Cangini sorride. «Potevano accumularla al centro della piazza, come i covoni. Poi la portavano via con i camion. Come facevano una volta, quando c’era buon senso». • © RIPRODUZIONERISERVATA

CosìapparivaierilaBasilica con ilmurettodi neve che impedisceilpassaggio nelle gallerie

Leprevisioni

Qualcunoha aperto due piccolivarchi ai latiperi pedoni

ANCORAFIOCCHI Èancoratroppo prestoper averecertezze. Comunque leprimeproiezioni meteo diconochevenerdì prossimopotrebbe tornarelanevesul Veneto eanche inpianura.Prima qualchepioggia etra martedìe mercoledì rischionebbie fitte.Poiè inarrivouna forte perturbazioneatlantica chepotrebbescontrarsi, sulleregionidel Nord,con ariafredda proveniente dallaRussia,favorendo nevicate abbondanti ancheinpianura. •

TRIBUNALE

«Attestazioni fasulle» Laquerela èritirata Era finita a processo per falsità in scrittura privata. Ma in aula la presunta parte offesa ha ritirato la querela e pertanto il giudice Babudri l’ha prosciolta. Si è chiuso ieri, con un’assoluzione, il processo a carico di Giustina Cumerlato, 47 anni, residente a Marano. L’imputata, difesa dall’avv. Alessandro Zennaro, doveva difendersi dall’ipotesi falso. I fatti contestati alla vicentina risalivano al dicembre di tre anni fa. L’imputata, amministratore delegato della società immobiliare “Cumerlato srl”, era accusata di aver formato una scrittura privata fasulla costituita da una dichiarazione di debito di Mario Baraldo, titolare dell’impresa individuale “Impresa edile Baraldo Luigi”. Fra le due società c’erano degli attriti di natura economica e Baraldo aveva depositato in tribunale dei decreti ingiuntivi a carico proprio della “Cumerlato”. Secondo l’accusa, l’imputata avrebbe depositato quella ricognizione di debito per la somma di 60 mila euro firmata apparentemente da Baraldo con la data del 16 gennaio 2008. Ma quel documento sarebbe contraffatto e la ricognizione inesistente, al pari di un secondo documento analogo da 45 mila euro. L’obiettivo era quello di avere delle prove a sostegno delle opposizioni ai decreti ingiuntivi depositati in tribunale. Baraldo (avv. Luisa Fiorentino) ha poi ritirato la denuncia. • © RIPRODUZIONERISERVATA


20 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 17 Febbraio 2013

INZONAOVEST. LasocietàGirardi nonè riuscita asaldare i conti

TRASPARENZA. Ildialogoconlesocietà

La“torredivetro” oraèinvendita conilrebusmulta L’immobiliare haottenutoilconcordatopreventivo mailComune nonhaancora incassato lasanzione da900 mila europerl’abusodegliultimi due piani Nicola Negrin Una lunga storia che rischia di diventare infinita. Prima il permesso di costruire, poi la revoca, quindi l'ordinanza di demolizione, infine la trasformazione in sanzione da quasi un milione che non è mai stata pagata. E ora, per aggiungere ulteriori nodi in un intreccio già aggrovigliato, arriva un nuovo capitolo nella torre di vetro di Vicenza Ovest. La struttura, ancora incompleta e in stato di abbandono, è stata messa in vendita da qualche mese. L’immobiliare Girardi ha chiesto e ottenuto il concordato preventivo: vendere i propri immobili per risanare i debiti. ILCONCORDATO.Niente di strano dal punto di vista delle procedure. Il problema è che sullo scheletro di cemento e vetro che si affaccia su viale degli Scaligeri pende una sanzione da 947 mila euro, comminata da palazzo Trissino per la sostituzione di un ordine di demolizione riguardante gli ultimi due piani, ritenuti non conformi ai regolamenti urbanistici. «Avanziamo quei soldi - afferma l’assessore agli affari legali Massimo Pecori - e li incasseremo tutti. Siamo dei creditori privilegiati».

di parere opposto: ribadisce cioè che per le sanzioni non esiste un privilegio. Di conseguenza il Comune sarebbe un «chirografo» e non avanzerebbe il diritto di ottenere l’intera somma: solo una percentuale. LA VENDITA. Due visioni diverse che dovranno essere coniugate dal commissario giudiziale, Giuseppe Sperotti, nominato il 18 ottobre scorso. Ma non è finita qui, perché il vero problema sorge a valle. Chi dovrà pagare cioè la sanzione ora che la torre di vetro è stata messa in vendita: la Girardi o gli acquirenti? Pierangelo Cangini non ne fa un problema: «Chi andrà ad acquistarla comprerà la struttura con una situazione di fatto e di diritto:

REBUS SANZIONE. O forse no? È questo un primo ostacolo nella vicenda. L’immobiliare, che ha ottenuto il concordato preventivo nell’ottobre 2012, è

Noisiamo privilegiati Chiunquecompri lastruttura dovràpagarci PIERANGELOCANGINI ASSESSOREALL’EDILIZIA

LaProvinciaha messoon lineilconto deifornitori

Provincia,iconti deifornitori finisconoonline

dovrà versare la somma della sanzione amministrativa». VALORE DELLA TORRE. Ma anche in questo caso ci sono problemi. Vendere un immobile con una sanzione pendente non è semplice. Per questo la società che ha chiesto il concordato è orientata a seguire una strada diversa: cedere la torre di vetro a prezzo pieno (circa 4,5 milioni di euro il valore stimato) e pagare successivamente di tasca propria la sanzione che spetta al Comune. Sperando in una cifra ridotta rispetto al milione. L’indirizzo del commissario appare, però, un altro: far pagare ai compratori la multa, abbassando, il valore dell’immobile.

Latorre di vetroGirardiin zonaindustriale èin vendita

Immobileindegrado

Eintantoilcantiere èinstatodiabbandono

SPESE LEGALI. La situazione è complicata. Sul tavolo non ci sono offerte e i nodi saranno sciolti quando qualcuno si farà avanti. In caso contrario si andrà all’asta. Intanto palazzo Trissino, che avanza quasi un milione, sarà costretto a versare mille euro ai legali della società. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dalla Girardi, che si era rivolta nel 2011 al tribunale contro la decisione del Comune di sospendere i permessi concessi nel 2008 per la realizzazione delle opere interne. L’amministrazione, secondo i giudici, ha torto. Le licenze rimangono in vita; ma è troppo tardi. La torre, abbandonata, è in vendita. •

Finestre senzavetri, tavoledi legnochespuntano dall’edificio,eancorasporco, erbacceemateriali abbandonati.La torre divetro chesorgea VicenzaOvestè ormaiabbandonata daquattro anni.La struttura, chedal punto divistaarchitettonico ha ricevutocomunque diversi complimenti,è presad’assalto daldegrado. Nelporticato dell’edificio sonoancoraammassati i pannellinecessariper la realizzazionedellestrutture interne.Mentreall’esterno i containersono abbandonati.Il rischio,se la situazionenon si sblocca,è cheunimmobile quasinuovo masoggetto alle intemperiediventi inpochianni fatiscente. •

© RIPRODUZIONERISERVATA

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Ilporticatodellastruttura

Pannellieassi sonofermi da anni

Leaziende dacui acquistabeni sonopubblicatesulsito internet Operazione trasparenza per la Provincia di Vicenza. Nel sito web dell’ente ha aperto la nuova sezione: portale dei fornitori. Un dialogo, in tempo reale, con tutte le aziende da cui acquista beni e servizi. Nel sito web si possono trovare tutti i provvedimenti degli enti, curriculum e stipendi di politici e dirigenti, assenze del personale. La Provincia offre inoltre un servizio ai fornitori grazie a un portale dedicato dove. Con una password ogni singolo fornitore può controllare lo stato delle proprie fatture, verificarne la registrazione e la presa in carico e accertare i mandati di pagamento. «Nonostante le difficoltà di bilancio degli ultimi anni – afferma il commissario Straordinario Attilio Schneck - abbiamo sempre pagato i nostri fornitori entro 30 giorni e continuiamo a mantenere fede all’impegno. Abbiamo preferito fare un lavoro in meno, ma essere certi di avere i soldi per pagare con puntualità chi lavora per noi. Una questione di rispetto per chi ci offre la sua opera o i suoi prodotti, tenen-

do conto che la maggior parte delle aziende con cui lavoriamo sono locali, per cui eventuali ritardi creerebbero un disagio economico e sociale sul nostro territorio».” Trenta giorni per il pagamento è anche il termine stabilito dalla normativa, aggravato dal primo gennaio 2013 dal fatto che al trentunesimo giorno scattano gli interessi in automatico. La Provincia di Vicenza ribadisce di aver «sempre rispettato il termine ed è pronta a dimostrarlo grazie proprio al portale dei fornitori, di cui si è dotata fra le prime (e ad oggi pochissime) pubbliche amministrazioni d’Italia». I fornitori della sono circa 5mila all’anno, per un totale di 130milioni di euro circa, e che si tratta perlopiù di aziende locali. Qualche ritardo può capitare, ma dall’ufficio ragioneria spiegano che spesso è legato al reperimento di documentazione necessaria a liquidare le aziende e proveniente da altri enti pubblici: il portale sarà utile anche per individuare disagi e risolverli. • © RIPRODUZIONERISERVATA

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