rassegna 14-02-13

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Zuccato:«UnnuovoNordest»

di FEDERICO GUIGLIA

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a domanda può sembrare ingenua, da Alice nel Paese delle Meraviglie, per parafrasare lo spettacolo proprio di Maurizio Crozza: ma che c'entra Berlusconi con Sanremo? Perché i telespettatori - i moltissimi telespettatori, secondo il verdetto dell'Auditelche hanno assistito alla prima serata del festival della canzone italiana, hanno dovuto sorbirsi l'ennesimo Cavaliere televisivo, sia pure in versione caricaturale (e non la più riuscita, peraltro) del Crozza di pronto e comico intervento? Possibile che anche nelle ore di oasi dalla campagna elettorale, nell'unico momento in cui uno accende la tv per non vedere le solite e non meno comiche facce della Politica, per ascoltare nuova e buona musica, semplicemente, sempre e ancora lì si vada a finire, col meno male che Silvio c'è, sia pure da parodia? Se Sanremo è Sanremo, come si ripete da un anno all'altro e ormai da sessantatré anni di fila, significa che non è il Palazzo ad averne decretato né il successo né la tradizione. Ed è irrilevante l'argomento che mancano meno di due settimane al voto: altrimenti anche la Prova del Cuoco, o la partita Italia-Olanda o il bel film in programmazione ieri oppure domani dovevano e dovrebbero essere intervallati di continuo con esternazioni di o su Berlusconi e tutto il resto della comitiva dei partiti in corsa. Si dirà: ma Crozza è un fuoriclasse nelle imitazioni soprattutto dei politici, ed è vero. Allora, però, il grande artista ha commesso un errore strategico (anche i comici sbagliano): esordire a Sanremo con Silvio, e cantando Silvio, e vestendosi da Silvio, esattamente come i suoi contestatori sognavano che facesse per potergli dare addosso. Perché così ha dato l'impressione della comicità “per partito preso”, della risata col pregiudizio, a scapito, oltretutto, delle altrettanto pungenti, ma successive imitazioni di Bersani, di Ingroia, di Montezemolo. Se Berlusconi l'avesse fatto alla fine, anziché all'inizio, probabilmente perfino i berlusconiani avrebbero applaudito il Crozza inattaccabile. E lui stesso sarebbe stato più disteso nell'imitazione, come nella strepitosa parodia che ne aveva fatto a Ballarò giorni fa. Ma comunque il punto è semplice, e riguarda anche il duo conduttore Fazio-Littizzetto: dateci Sanremo con le sue bellezze e le sue tristezze, come la tremenda notizia della morte del figlio di Franco Gatti dei Ricchi e Poveri. Berlusconi e compagnia lasciateli cantare, magari pure «con la chitarra in mano». Ma fuori dalla porta dell'Ariston. • f.guiglia@tiscali.it

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Roberto Zuccato è il nuovo presidente di Confindustria del Veneto. Preciso il suo programma: «In questa fase di crisi, dobbiamo guardare oltre. Perché siamo veneti e italiani, ma la nostra casa è il mondo». Punta sul rilancio del manifatturiero, ma digitale.

f BERNARDINI PAG 12 e 13

VICENZA

IlprogrammadiConfindustria “conquista”icandidativeneti f SCORZATO eBONACINI PAG16 e 17

Ilpassaggio di consegnealla guidadi Confindustria Veneto avvenutoieritra AndreaTomate Roberto Zuccato

LARINUNCIA DIBENEDETTO XVI. Il tema dell’unitàalcentrodelle riflessionidurantelamessa

«DivisionideturpanolaChiesa» DuraomeliadelPapa:«Gesùhadenunciatol’ipocrisiareligiosaechicercaapplausi» VICENZA. IL SINDACO STRIGLIA LE SCUOLE: «PULISCANO LA NEVE»

Dure parole del Papa, che nell’udienza generale (la penultima del suo pontificato, che terminerà il 28 febbraio) ricorda che «Gesù ha denuciato l’ipocrisia e chi cerca applausi». Rincara la dose alla celebrazione delle Ceneri, ieri sera, quando denuncia che «il volto della Chiesa è a volte deturpato da colpe contro l’unità della Chiesa e divisioni del corpo ecclesiale». f PAG 6

TORRESELLE

Pretenovantenne sipreparalatomba contantodifoto f RUGGIERO PAG31

VERSOLE ELEZIONI. Berlusconi:«Pmgiacobini»

Montitaglia leali «Largheintese»

Insidiaghiaccio:100all’ospedale

Quello di ieri mattina a Vicenza è stato un risveglio duro, in tutti i sensi, per molti. Finiti al pronto soccorso e tornati a casa con un bel gesso nuovo a causa delle cadute a raffica sul ghiaccio di strade e

marciapiedi. Sono numeri da record, quelli di ieri al San Bortolo: intorno a metà mattinata sono quasi 100 le persone in attesa in sala gessi, tutte cadute sul ghiaccio. f MOGNON PAG 20

Mario Monti si sente l’unico, insieme alla sua coalizione, in grado di garantire «capacità di governo e di creare crescita e sviluppo». Il Professore rilancia con forza l’idea delle larghe intese, di «un periodo abbastanza lungo di collaborazione tra tutte le forze disponibili, tagliate le estreme, a sinistra e a destra». Berlusconi, intanto, accusa i pm “giacobini”. f PAG 3

MIRA

Assessoreincinta IlComunegrillino letoglieledeleghe f ZAMBON PAG8

ILCASO. Ilpresidentedellastrutturavicentinasidimetteperprotesta:«Analisifattedasettimane»

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LE PIÙ BELLE CANZONI DEI FESTIVAL DI SANREMO

VENETO. L’ex presidentedegli industrialivicentini elettoall’unanimitàalla guida regionale

Che c’entra Silvio con le ugole d’oro

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Una perdita economica quantificabile in circa 200 mila euro, il presidente Allegro dimissionario, una clientela allarmata e una forza lavoro preoccupata per il proprio futuro. Il Centro Sport Palladio s’è incontrato ieri con il sindaco Variati e gli ha chiesto di poter riaprire i locali, perché la sanificazione è stata effettuata il 1˚ febbraio e le analisi sono negative. Ora si deve attendere il responso dell’Ulss. f GOBBO PAG 25

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IL GIORNALE DI VICENZA

VENEZIA.«Dignitànoninvendita»

AngelaBruno,ladipendentedella“GreenPower”diMiranoprotagonistasabatodellebattuteadoppiosensoconSilvioBerlusconi,sisfogasuFacebook:«Ladignitànonèinvendita».

VENEZIA.Pakistanoeludecontrolli

Uncittadinopakistanosièritrovatoierisullapistadell’aeroporto“MarcoPolo”,vicinoallazonadeibagagli:avevaapertodue portechedovrebberoessereallarmate,manonèscattatonulla.

MESTRE.Domenicailbombaday

Domenicadalle9.30alle12.30saràsospesalacircolazione ferroviarianellastazionediMestreperconsentireildisinnesco elarimozionedidueresiduatibellicidella2a GuerraMondiale.

SVOLTAPER LE PMI VENETE. Bruxelles:una soluzione aprovadi Wto

Piero Erle Ha trovato la strada giusta per introdurre in Europa il “Made in” per tutti i prodotti - eccetto quelli alimentari che hanno altra normativa - e sbloccare così una situazione che a Bruxelles si era incancrenita. Una boccata di ossigeno puro per le piccole e medie aziende venete, che inseguivano quel risultato da tempo e finalmente lo vedono vicino. Artefice della svolta è il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani (Pdl), che ieri con il collega Tonio Borg, commissario alla salute, ha presentato il nuovo doppio Regolamento che rivoluzionerà il mercato europeo. “MADE IN” PER TUTTI. La vera svolta sta nell’aver individuato un modo diverso per intro-

durre il “Made in”, rispetto a quello rimasto bloccato a Bruxelles, che rispetta i paletti posti dal Wto, l’organizzazione del commercio mondiale: «Mentre la vecchia proposta spiega Tajani - era mirata solo a produttori che volevano importare merci in Europa, noi introduciamo una norma che vale per tutti, europei e non, e soprattutto punta a un criterio che è universalmente riconosciuto: la tutela del consumatore. E su questo tema anche gli Stati del Nord Europa sono molto sensibili, per questo pur con difficoltà siamo riusciti a giungere a un accordo nella Commissione». Col nuovo Regolamento «introduciamo l’obbligo - spiega ancora Tajani - di indicare l’origine per tutti i beni. E per quelli europei si potrà scegliere se marcarli come “Made in Eu” oppure con il nome dello specifico

Stato membro. In una parola, riusciamo a introdurre il “Made in Italy” come marchio riconosciuto a livello mondiale. Chi produce in territori non comunitari dovrà apporre il marchio “Made in China”, “in India” e così via». DIFESADELLEPMI.Come detto, proprio la tutela del consumatore è la chiave per introdurre le nuove regole, che avranno effetto però anche per un’altra tutela essenziale: quella delle piccole e medie imprese italiane e venete. «La nuova norma - sottolinea Tajani - nasce proprio da una battaglia che abbiamo assieme alle pmi e agli artigiani prima di tutto. E attenzione: la nuova regola si applica anche all’attività di importatori e distributori e prevede anche che gli Stati membri stabiliscano sanzioni a carico di chi non rispetta l’obbligo di

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Unrisultato dovuto anchea unvicentino

Sìalregolamento peril“madein” intuttii PaesiUe

Tajanitrovalastrada:ladifesadelconsumatore «Obbligodimarchioperibenidiogniprovenienza»

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Giovedì 14 Febbraio 2013

Confartigianatoplaude «Garanziapericlienti»

Ilvicepresidente Tajanipresentala nuovaregola con ilcollegaBorg

Lecifre

1.000 MILIARDIDI EURO INMEDIAALL’ANNO

Èilvalore dei beni cheesclusiiprodotti alimentari-vengono vendutiaiconsumatori europei.

1.556

LESEGNALAZIONI DIALLERTA NELSOLO2011

Èilnumerodi volte incui è scattatoilsistemarapido Rapex per segnalarela presenzadiprodotti pericolosisulmercato Ue.

indicare l’origine di tutti i beni. In pratica, anche nel caso di importazioni di prodotti complessi si applica la procedura». SEMPLIFICAZIONE. Ma tutto questo, fa notare Tajani, non significa un aggravio di burocrazia. «Quello che abbiamo varato è un doppio provvedimento: il secondo mira a ridurre la burocrazia delle procedure, riordinando in un solo testo il tema della sorveglianza del mercato e introducendo insieme 20 azioni di maggior sicurezza per i consumatori: ad esempio, si farà in modo che i test di sicurezza effettuati in uno Stato membro siano utilizzabili anche in altri Paesi Ue, senza doverli ripetere». Ora dovranno votare Europarlamento e Consiglio europeo: «Miriamo a chiudere l’iter entro la metà del 2014». •

«Loscriva: l’arteficediquesto lavorochehaportato al nuovo regolamentoperil “madein Italy”-sorride il vicepresidente dellaCommissioneeuropea Tajani -è unvicentino.Cheha purefesteggiatoaBruxelles la vittoriabiancorossa nelderby colVerona». Ècosì: il lavoro di “sterramento”dellanuova stradache haportatoal varo delRegolamentoèdiMassimo Baldinato,avvocato, capodi gabinettodiTajani edaannia fiancodelcommissario europeo.Èluichehaverificato, nellasituazionedistallo cui si eragiunti, chetra le tante ipotesisul tavolo c’era quella giustaper arrivarea stabilire l’obbligodel“made in”. Verificandoanche,sempre per evitarefurbizie ingiro peril mondo,cheil “madeinItaly” sia possibilesolo se nelnostro Paeseèavvenutadavvero “l’ultimatrasformazione sostanziale”. Il lavorodellostaff diTajani, Baldinato intesta,è statomoltoappoggiato da Confartigianato Vicenza, interessatissimaovviamentea giungereal risultatoper il “madein”.Eieri Stefano Stenta, presidentedellacategoria “Moda”diConfartigianato Vicenza,haespresso con una nota(come delresto hafatto ancheConfartigianatoveneto) tuttalasoddisfazione del compartoper l’obbligo

IlvicentinoMassimo Baldinato introdottodalla Commissione Ue diindicarei Paesi d’origine,siaUe cheextra, per tuttii prodottinon alimentari.Stentaauspica orache siaveloce l’itercheprevede il voto siadell’Europarlamento chedel ConsiglioUe.«Era daqualche annochecomeTavoloregionale dellaModaavevamopresentato alvicepresidente Tajani le nostre istanze.Lacertezzadinoi piccoli imprenditoridipoterutilizzareil “marchio”Made inItalyèuna garanziainpiù.Sonomoltigli sforzichefacciamo ognigiorno percontinuare a produrrenel nostroPaese soffocati dauna burocraziaincredibile, con costi energeticisuperiorialla media europea,con unafiscalità che lievita echenonci dàcertezze. Questorisultatoci conforta eci permettedilavorarepiù sereni. Unaserenità per noima soprattuttoperi nostri clienti ecommittentichedatempo ci chiedono espressamentedichiarazioniche lenostre lavorazionisiano realmenterealizzate inItalia». • P.E.

TRIBUNALEDEL LAVORO DIVENEZIA. Tra ierieoggi rimborsi-lampo dopo lasentenza digiugno

Borsedistudio non pagate Medicirimborsati:2,5 milioni Sonocirca70 specialisti,tra cui 9vicentini, assistitida Consulcesi VENEZIA

Borse di studio non pagate ai medici, all’epoca specializzandi, per quasi 10 anni tra il 1982 e il 1991. Ora quei camici bianchi, che viaggiano tra i 50 e i 55 anni, qualche capello ingrigito e carriere ormai consolidate, portano a casa una bella rivincita nei confronti dello Stato: il rimborso di un diritto allora negato. Il Tribunale del lavoro di Venezia ha disposto il pagamento di 2,5 milioni di euro da parte del Governo di rimborsi ai medici specialisti. SENTENZA.La sentenza numero 759/2012 è di cinque mesi fa, la particolarità della decisione veneta è la rapidità inflitta dal giudice per il pagamento dei rimborsi. E così ieri i medici hanno cominciato ad incassare gli assegni, risarcimenti arrivati fino anche a 75 mila euro in qualche caso. L’incas-

LoStatonon avevaerogatodal 1982al1991 comeprevisto dalladirettiva comunitaria

so delle spettanze proseguirà oggi in un un hotel di Venezia dove i professionisti che hanno vinto il contenzioso sono stati convocati dall’associazione Consulcesi, considerata la più grande realtà italiana di tutela e difesa dei diritti dei medici, che ha portato avanti la battaglia. Si stima - al di là di quanti hanno visto riconosciuto i loro diritti su azione dell'associazione con sede a Roma, una settantina in Veneto di cui 9 vicentini - che in Veneto siano almeno seimila i medici che vantano il credito. RIMBORSI. Le vertenze, in materia, sono numerose, riguardano tutta Italia e sono partite ormai da 15 anni. Ma negli ultimi 12 mesi si è assistito ad un’accelerata, grazie appunto ad una serie di sentenze favorevoli dopo quelle dei primi anni finite male. Gli associati di Consulcesi hanno raggiunto la quota, veneti compresi, di 116 milioni di euro di rimborsi recuperati. Ad oggi, invece, l’associazione ha rimborsato sempre nell’ambito della stessa vicenda - 265 milioni di euro a favore dei camici bianchi. VICENDA. La vicenda riguarda la mancata erogazione da parte dello Stato delle borse di studio ai medici iscritti alle scuo-

le di specialità, dovuta invece secondo le normative europee. La direttiva comunitaria che introduce un compenso per i professionisti della sanità che frequentano un corso di specializzazione risale al 1982, ma le norme italiane hanno previsto gli importi forfettari solo a partire dall’anno accademico 1991-1992. Dieci anni di mancati versamenti da parte dello Stato sui quali i legali si sono concentrati. Ci avevano visto giusto. ACCELERATA. Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, ha spiegato ieri che «la vicenda delle borse di studio non erogate a coloro che hanno frequentato le scuole di specializzazione medica ha origini lontane, ma l’imponente contenzioso che si è aperto nei tribunali sta dando i suoi frutti solo di recente. Nell’ultimo anno si è dimostrato che la giurisprudenza su questo tipo di cause è consolidata e i giudici danno ragione ai nostri associati, come testimoniano il susseguirsi di sentenze favorevoli e i procedimenti ogni volta più rapidi. Lo Stato italiano si trova quindi costretto a esborsi sempre più ingenti, potenzialmente fino a 4 miliardi di euro, tenendo conto del fatto che i medici ancora in attesa di ve-

der riconosciuti i loro diritti sono circa 120 mila». «Si tratta di uno dei primi casi - afferma una nota dell’associazione - in cui una sentenza per tali questioni restituisce in tempi brevissimi una somma così consistente, a conferma non solo che il diritto dei professionisti sanitari che non hanno ricevuto le borse di studio durante le scuole di specialità non è prescritto, ma anche che il periodo di effettiva erogazione si sta facendo sempre più rapido». SODDISFAZIONE. Rapidità che viene confermata con soddisfazione da uno dei medici vicentini che ieri ha incassato la sua spettanza, circa 15 mila euro. Si tratta del dottor Giordano Parise, oggi dirigente dell’Ulss 6 di Vicenza. «Ho fatto la specialità di igiene e medicina preventiva negli anni tra il 1988 e il 1992, all’epoca c’era una direttiva della comunità europea che prevedeva l’erogazione della borsa di studio, che però non era mai stata applicata dall’Italia. Di questa opportunità sono venuto a conoscenza non subito e ho aderito alla causa poco tempo fa. Il rimborso è arrivato in tempi rapidi, non pensavo così veloci». Una sentenza destinata ora a fare scuola. •

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12 Economia

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

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CONFINDUSTRIA VENETO. L’elezione,all’unanimità,avvenutaieriaMestredapartedelConsiglio

Zuccatopresidente «Adessoandiamo oltreilNordest» «Inquesta fasedicrisi dobbiamo saperguardare aldilàdelnostro territorio.Siamovenetie italiani,mala nostracasaèil mondo» Matteo Bernardini INVIATO A MESTRE

Ore 12.55, Roberto Zuccato, appena eletto all’unanimità neo presidente di Confindustria Veneto, termina il suo discorso di insediamento. Dalla platea (presenti i vertici delle Terrritoriali regionali) si leva un lungo applauso che si trasforma presto in standing ovation. «Roberto mi ha emozionato», dice a caldo il presidente di Confindustria Verona, Andrea Bolla. «È una relazione che ci fa rialzare la testa», gli fa eco il leader degli industriali veneziani, Luigi Brugnaro. Un documento che l’imprenditore berico, past president dell’Associazione di Palazzo Bonin Longare, ha riempito di analisi e proposte, di riflessioni sul recente passato e di sguardi verso il futuro, oltre la crisi. «E oltre il Nordest - spiega Zuccato -. Un modello che come l’abbiamo conosciuto non c’è più e che ora rischia di diventare obsoleto. Ancorandoci a Roma e Milano, ci rassegneremmo a divenire periferici: a Ovest dell’Oriente e delle economie della nuova Europa, e a sud della Baviera e della Germania. Per questo penso che, in questa fase di crisi, dobbiamo guardare oltre. Perché siamo veneti e italiani, ma la nostra casa è il mondo». Un mondo da affrontare senza però scordare le radici industriali del nostro territorio, in primis il manifatturiero. Che secondo il nuovo presidente di Confindustria Veneto «è, e resterà, il nostro asset più importante, e dobbiamo dunque chiederci quali industrie, quali prodotti e quali sistemi sviluppare per competere nel nuovo scenario dell’economia mondiale. La nuova manifattura dovrà essere digitale così da riorganizzare il mondo del-

Lenostre impreseoggi devonoridurre ladipendenza daldebito bancario Occorreuna profondariforma federalistadella scuolasuperiore eanche dell’Università

la produzione». Anche perché pensare un “nuovo” manifatturiero significa superare la delocalizzazione. «Gli stessi americani - osserva Zuccato - si sono accorti che trasferire la produzione lontano dai propri confini attenua la capacità di innovare». Ma il processo di innovazione non può prescindere da una rivisitazione del mondo della scuola e dell’università. «Per questo - riprende l’imprenditore berico - credo che la Fondazione Univeneto debba realizzare un “politecnico virtuale” al servizio delle nostre imprese. E che non sia possibile avere un nuovo “manufactoring” senza una profonda riforma federalista della scuola superiore e dell’università». Un federalismo declinato non solo, però, in ottica “educational”, ma riformista a tutto tondo. «Vogliamo un federalismo vero e più autonomie reali - sottolinea Zuccato interrotto da uno dei cinque lunghi applausi che accompagnano il suo discorso -. E vogliamo una nuova stagione di riforme. Non sopportiamo più la “cattiva” politica che vive di rendita». E allora la richiesta che arriva dal neo presidente degli industriali del Veneto è quella di «considerare prioritario riformare la legge elettorale e ristrutturare il Titolo V della Costituzione». Quindi l’analisi si sposta sul ruolo delle imprese e dell’Associazione di categoria che l’imprenditore di Caltrano guiderà fino al 2017. «Anche le nostre imprese devono cambiare struttura finanziaria - avverte Zuccato - lo devono fare riducendo la dipendenza dal debito bancario, rafforzando il capitale proprio e aprendosi di più al capitale di rischio». Passaggio da realizzare anche per far riscoprire l’attrattività al nostro sistema imprenditoriale da parte del mondo, magari rilanciando la Città metropolitana veneta rendendola «una piattaforma di attrazione per capitali internazionali che intendono partecipare alla costruzione di un nuovo polo metropolitano europeo». Infine la strategia per la Confindustria Veneta del futuro: «La mia ambizione è di far assumere alla nostra Associazione l’impegno di elaborare un pensiero strategico per il Veneto di domani - conclude Zuccato -. E non a caso con le Confindustrie di Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia dobbiamo condividere appuntamenti e un coordinamento più generale per gestire assieme alcune partite importanti». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Ilsaluto delpresidente uscenteTomat

«Lascioun’Associazione unitaeforte,chepuò tornareacrescere» «Ècon unacerta emozione che ringraziotutti ipresidenti delle territorialichesi sono succedutiinquestiquattroanni delmiomandato.Assieme a loroabbiamocostruito una Confindustriaforteecompatta cheilvoto all’unanimità espressoneiconfronti di RobertoZuccatofotografa in manieraperfetta». Sonole primeparoleche Andrea Tomat,presidente uscente degliindustrialiveneti, pronunciacongedandosi dall’incaricocheharicoperto nell’ultimoquadriennio. «IlVeneto- osservaTomat-è un’eccellenza,cheviveinsè tuttele potenzialitàper generareunanuova fasedi sviluppoedi crescita.Una fase dicrescitacheavrà caratteristichediverse dalla precedente,ma cheper questo lapuò anchesuperare». Eilpresidente uscentedi ConfindustriaVeneto, spiega anchecomequestopotrebbe accadere:«La nostra Regione, alivello economico-industriale puòsuperarela sua crescita precedentecoordinando un’azionedi areavastache includail Nordeste,nel tempo, anchele regionilimitrofe d’oltreconfine, inuna dimensioneeuropea dialleanze eretiterritorialifunzionali alla nuova dimensionecompetitiva globale».«Un obiettivo prosegueTomat-perseguibile conmaggioririsorse da amministrareautonomamente econun’amministrazione pubblicaeccellente, dilivello ancorapiùelevato dell’attuale, legataal territorioemotivata alsuccesso delterritorio». Sull’ondadunquediquel riformismoinvocatoanchenel discorsodel suosuccessore RobertoZuccato. «Inquestiquattroanniriprendel’imprenditore trevigiano -abbiamo dovuto affrontareun momento particolarmentedifficilee impegnativo. Tanti problemi sonorimasti ancorasul tavolo darisolvere. Altriinveceli abbiamoaffrontati esuperati. Orabisognerà lavorare per ottenereunasvoltache sembravapoter esserevicina, macheinveceappare ancora abbastanzalontana.Per questomotivooccorre,oggi più chemai,stare vicinoa ConfindustriaVenetoche

svolge un ruolofondamentale per lanostra imprenditoria». PoiAndrea Tomatsi è soffermatosulle principali problematichechehanno contraddistintoil suo mandato.In primisiltema legatoal credito. «Ladisponibilità del creditoalle impreseèstato, edè, unodei problemipiùimportanti edelicati precisa-La crisi hatrovatotutti impreparati.L’abnormecrescita delnumeroe dellacomplessità dellepratichedagestire, i parametripiùstringenti, la necessitàdifornire informazioni informapiù elaborata,la crescita dellesofferenze, le ristrutturazioni,lacarenza di liquidità».«Le difficoltàsono cresciuterapidamente- insiste- e unruolomoltoimportante lo hannosvoltole strutture associativeprovincialidi Confindustrianelsosteneree aiutarele impresea fronteggiare unafase dielevatacomplessità. E inquestocontesto,Confindustria Venetohaseguito davicinoe appoggiatoappieno l’attivitàdi Neafidinelsuo processodi consolidamentochel’haportata a erogare490milioni diprestiti». Infineunriconoscimento alsuo gruppodilavoro: «Siamostati una grandesquadra.Siamo riusciti a dimostrarecheil Venetoc’è, è unitoepuò fareun lungo percorso». Oraadaccompagnarlosarà però RobertoZuccatoche ieriha incassatole congratulazionianche delgovernatore LucaZaia edi tuttalasua giuntaregionale, dell’onorevole Udc,AntonioDe Poliedel candidatodi Scelta Civica,AndreaCausin. M.B.

Inquesti quattroanni abbiamosaputo dimostrareche ilVenetoèunito ANDREATOMAT PRES.USCENTECONF. VENETO

Ilprogramma

L’ “Agenda” Zuccato INNOVAZIONE.«Innovare nonsignifica fareper forza qualcosadi sconosciuto, bensìdi farlo inmodo nuovo.Innovare èrompere unprocesso precostituito» ILMANIFATTURIERO. «Servecreare le condizioni favorevoliauna “nuova” manifattura; una manifattura “digitale”che riorganizzila produzione» LERIFORME. «Vogliamo unanuova stagionedi riformechesi fondi sul principiodiresponsabilità edi solidarietà.Non sopportiamopiù lacattiva politicache vive di rendita» ILRUOLO DI CONFINDUSTRIA. «Lamia ambizioneè far assumere all’Associazionel’impegno dielaborare un pensiero strategicoper ilVenetodel domani». ILNORDEST“GLOBALE”. «IlNordest come l’abbiamo conosciutonon c’èpiù.Èun modellocherischiadi diventare obsoletoper questoconviene pensare e andareoltreilNordest»

Ilneo presidentedi Confindustria Veneto, RobertoZuccato

LEREAZIONIVICENTINE. Nutritadelegazione

«Sapràessere ungrandepunto diriferimento»

RodolfoMariotto

«La scelta di puntare sul nostro past president è stata davvero azzeccata Programma impegnativo» Il presidente di Confindustria Vicenza, Giuseppe Ziglioto, i suoi cinque vice (Rodolfo Mariotto, Matteo Cielo, Giorgio Xoccato, Walter Fortuna e Alberto Luca) assieme al tesoriere Luciano Vescovi. E ancora: il direttore dell’Associazione di Palazzo Bonin Longare, Daniele Valeri, il presidente della Sezione edile, Gaetano Marangoni, il vice presidente del Sistema moda Italia, Paolo Bastianello, l’ex direttore della Confindustria berica, Lorenzo Maggio e il presidente di Confartigianato, Giuseppe Sbalchiero.È ladelegazione vicentina che ieri ha assistito all’investitura di Roberto Zuccato alla presidenza di Confindustria Veneto. «Per Roberto è un successo personale e per la nostra Associazione un orgoglio - dice Mariotto - Certo l’impegno è importante, specie in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo». Parole a cui fanno seguito quelle di Walter Fortuna:«Zuccato sapràrimettere al centro dell’agenda confindustriale veneta l’impresa. È comunque importante come la nostra associazione si presenti compatta a un momento di passaggio così importante e

MatteoCielo

Walter Fortuna

GiorgioXoccato

AlbertoLuca

allo stesso tempo anche difficile». Quindi il commento di Giorgio Xoccato: «Il discorso del nostro nuovo presidente ha messo in evidenza un programma molto preciso e impegnativo che richiama tutto il Nordest a un cambio di marcia, anche perché l’alternativa sarebbescivolarein una marginalità economica e politica che non ci appartiene, né vogliamo».Anche MatteoCielo esprime grande soddisfazione per l’elezione di Roberto Zuccato: «Per il Veneto, specie in questo periodo storico, è importante poter avere come punto di riferimento un imprenditore e una persona come Zuccato. In-

dividuando il suo nome per guidare Confindustria Veneto è stata fatta una scelta sicuramenteazzeccata. Ho avuto modo di collaborare con lui quando ha guidato Confindustria Vicenza, e ho capito quanto sia sensibile soprattuttoalle tematiche dell’imprenditoria giovanile». Infineil commento di Alberto Luca: «Sono sicuro ZuccatosapràrinnovareConfindustria Veneto facendo squadra con le altre Territoriali. Le istanze del suo programma sono ambiziose, ma sono tutte tematiche che devono essere affrontate per cercare quell’indispensabile rinnovamento del nostro territorio». • M.B.


Economia 13

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

ANCE.“Ricostruiamol’economia”

“Ideeeprospettiveperl’ediliziadelVeneto”èiltitolodell’incontrocheicostruttoridell’AnceVenetoorganizzanooggidalle 10.30coicandidatialleelezionialLagunapalacehotel(Mestre).

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VENETOBANCA.PattoconSimest

VenetoBancaeFinest,finanziariadipromozionedellacooperazioneeconomicaconl’EstEuropa,hannosiglatounaccordoper sostenerelacrescitadelleimpresediVeneto,FriulieTrentino.

IPRESIDENTI DELLETERRITORIALIVENETE. Ilnomedi Zuccato condivisoda tuttii leader confindustrialidellaRegione

Elezionenel nomedell’unità Zigliotto:«Unbelsegnale aver trovatounconsenso unanime» Bolla:«Discorso diprospettiva» Vardanega: «Lavorare insieme» Quando scende dal palco, al termine della sua relazione programmatica, uno dei primi a salutare e abbracciare il neo presidente di Confindustria Veneto, è Giuseppe Zigliotto, leader degli imprenditori vicentini e successore proprio di Roberto Zuccato alla guida di Palazzo Bonin Longare. «È bello e importante il messaggio lanciato oggi dalla nostra Associazione regionale che ha saputo fare quadrato attorno alla figura di Roberto Zuccato - sottolinea Zigliotto Conosciamo tutti le grandi qualità di Roberto, che oggi ha presentato un programma ambizioso che però sono convinto saprà rispettare». «Noi imprenditori - riprende il numero uno degli industriali vicentini - vorremmo in questo Paese le cose cambiassero davvero; perché ciò avvenga stiamo anche lanciando continui segnali precisi, però il problema è essere ascoltati. Soprattutto dalla politica, che a parole comprende (o finge di farlo) salvo poi nei fatti

comportarsi all’opposto». A salutare l’elezione del past president di Confindustria Vicenza erano presenti anche tutti gli altri presidenti delle Territoriali venete salvo Gian Domenico Cappellaro di Confindustria Belluno, impegnato in una missione in Cina. «Quello di Zuccato è stato un discorso di straordinaria visione - dice il presidente veronese Andrea Bolla - una relazione che, non lo nascondo, mi ha emozionato; è riuscito a darci la giusta carica in un momento difficile come quello attuale». «Un passo che mi è particolarmente piaciuto - riprende Bolla, anche delegato al Fisco di Confindustria nazionale - è stata la sua analisi sul modello Nordest, una tesi che condivido pienamente. Per quanto riguarda la questione fiscale, abbiamo appena presentato alla politica delle proposte ben chiare che mirano a ridurre il cuneo fiscale: passaggio imprescindibile se si vuole ridare competitività alle aziende». Pieno appoggio al neo presi-

GiuseppeZigliotto

AndreaBolla

AlessandroVardanega

dente Zuccato arriva dal veneziano Luigi Brugnaro: «Con la sua relazione ci ha fatto rialzare la testa. Abbiamo eletto un presidente eccezionale e soprattutto una persona perbene. È importante la sua visione di un’area metropolitana che abbia come centro Venezia e arrivi ad allargarsi sino a Vicenza. Inoltre il progetto di una nuova manifattura è qualcosa che interessa tutti noi da molto vicino». Ampia condivisione ai temi proposti dall’“Agenda-Zuccato” arriva anche dal presidente di Confindustria Padova,

Massimo Pavin: «Quelle delineate sono linee che abbiamo studiato insieme. È quindi un percorso condiviso da parte di tutti noi. Ora bisogna chiaramente cominciare a “interpretarlo”. Lavorare sulla dimensione regionale e interregionale di Confindustria è fondamentale». Quindi Alessandro Vardanega, presidente di Unindustria Treviso: «Zuccato ci ha riscaldato il cuore. Nel suo discorso è sì partito dalle difficoltà del momento, ma ha però saputo tracciare una visione di prospettiva per vedere il Veneto

ancora protagonista. E per questo serve un salto di qualità da parte di tutti. Ecco perché dobbiamo lavorare insieme». Infine le parole di Gian Michele Gambato, presidente della Territoriale rodigina: «La visione di un Nordest “diverso” e globalizzato è una prospettiva che Zuccato ha saputo disegnare in maniera lucida e puntuale. Così come sarà importante continuare a lavorare sulle aggregazioni d’impresa e confindustriali. Le unioni territoriali possono dare nuove prospettive». • M.B.


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IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

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ILCONFRONTO. InFieraconPdl,Pd, Lega, Sceltacivica, Fare,Udc eSel

Ilprogramma diConfindustria conquistatutti Daltagliodell’Irapfinoallariforma delloStato: la“terapiad’urto”,salvoil capitoloIva, incassa consensi trasversaliaipartiti. Almenoaparole Marco Scorzato La ricetta di Confindustria mette d’accordo i partiti. Centrodestra, centrosinistra, centro: salvo poche critiche e alcune sfumature, la terapia d’urto del progetto “Confindustria per l’Italia: cambiare si può, si deve” conquista i candidati. Almeno a parole. Taglio dell’Irap, pagamento dei 48 miliardi di debiti dello Stato verso le imprese, lotta all’evasione fiscale e soprattutto riforma dello Stato, riduzione dei costi della politica; su un punto c’è pure un’unanimità “senza se e senza ma” che va da Sel alla Lega: «Via le Province». Se le parole si traducessero in fatti, saremmo davanti a una legislatura semi-costituente. Ma la storia politica insegna: guai a farsi troppe illusioni. Ieri in Fiera è andato in scena il confronto tra candidati promosso dalle associazioni territoriali di Confindustria di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo. Al centro, il piano da 316 miliardi di euro presentanto dal presidente Giorgio Squinzi. Parola d’ordine: «Discontinuità». Obiettivo: «Fermare il declino», e in questo caso non è per forza un endorsement a Oscar Giannino. Otto i candidati che avevano accettato l’invito, sette i presenti: Enrico Cappelletti, del Movimento 5 stelle, ha dato forfait per motivi di salute. Sul palco, moderati da Luca Ancetti, direttore di Tva Notizie, Alberto Giorgetti (Pdl), Giorgio Santini (Pd), Stefano Valdegamberi (Udc), Emanuela Munerato (Lega nord), Alessandro Zan (Sel),

Fabio Gava (Scelta civica) e Franco Bocchini (Fare per fermare il declino). Domande precise, risposte rapide, a volte evasive. Pochi exploit, qualche sorpresa - Giorgetti che, unico tra i presenti, dice «no» alla Valdastico nord - e qualche incongruenza tra gli alleati Pdl e Lega: quando, alla fine, i candidati devono rispondere «sì» o «no» a dieci domande secche, Giorgetti e Munerato si dividono per cinque volte. I temi in discussione erano noti in anticipo ai candidati, che si sono preparati: la leghista Munerato si presenta col foglietto degli appunti, da dove legge quasi tutte le risposte. IRAP E COSTO DEL LAVORO. Abbrivio sull’Irap. Per Giorgetti si può «tagliare progressivamente con una sforbiciata alla spesa improduttiva». «Si può tagliare» anche per Santini e

Ilcandidato grillinoassente permalattia Giorgetti(Pdl) dice«noalla Valdasticonord» Valdegamberi (Udc):«Spingere sullamobilitànel pubblicoimpiego Cosìsiottimizza laspesa»

l’operazione «va inserita nella riduzione del cuneo fiscale». Valdegamberi ricorda però che «il gettito finanzia la sanità». Soluzione? Tagliare la spesa. Come? La risposta è forse l’unica proposta-choc del giorno: «Spingere sulla mobilità per i lavoratori del Pubblico»; per sua fortuna non ha di fronte una platea di sindacalisti. Giù le tasse sul lavoro, esorta Confindustria. E Munerato dice «sì, bisogna farlo prima che le nostre aziende emigrino in Carinzia». Il vendoliano Zan invita a «ridurre la pressione fiscale senza colpire i salari, perché l’economia riparte solo rilanciando i consumi». La domanda era anche: come fare? Il montiano Gava risponde contestando la legge Fornero (del governo Monti), ma pure la legge Biagi: «Noi proponiamo un contratto di lavoro sperimentale a bassa tassazione per i neoassunti». Per il gianniniano Bocchini occorre «tagliare il cuneo fiscale e ridurre la spesa pubblica: gli stipendi dei nostri dirigenti pubblici non hanno eguali al mondo». LOTTAALL’EVASIONE.Tutti d’accordo che l’evasione fiscale va combattuta, ma senza operazioni-show a Cortina. Per Zan con «la tracciabilità dei pagamenti e l’incrocio delle informazioni fiscali come avviene nel mondo». Bocchini dice «no allo Stato di polizia e propone di ridurre le tasse e introdurre il giudice tributario professionista». La leghista Munerato gioca il jolly della sua serata: «Introduciamo l’estrazione a montepremi di alcuni scontri fiscali».

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Tasseeriforme Ideeper crescere GIORGIOSANTINI PARTITO DEMOCRATICO L’Italia puòtagliare l’Irapnel contestodi unariduzionedel cuneo fiscale: sipuòfareattraverso il tagliodella spesapubblica inefficienteeun riordino degliincentivi alle imprese ALBERTOGIORGETTI POPOLODELLALIBERTÀ LariformaFornero nonhaprodotto particolarieffettipositivisul mercatodellavoro:conle impresedobbiamotornarea ragionarediflessibilità FRANCOBOCCHINI FARE-FERMAREILDECLINO Glistipendidei dirigentipubbliciin Italianonhannoegualinel mondo:l’idrovorastataleci toglielapossibilitàdiinnovare eridurreilcaricofiscale EMANUELAMUNERATO LEGANORD Serveseveritàcontro l’evasionefiscale,ma dicosìall’eliminazionedi Equitalia.Unapropostaanti evasione?Estrazioneea montepremidegliscontrini FABIOGAVA SCELTACIVICACONMONTI IdebitidelloStato versoleimpresesono un’emergenzafinanziariaed etica:ilsistemastatalenon puòpagarei48miliardiin tempibrevi,main5annisì ALESSANDROZAN SINISTRAECOLOGIAE LIBERTÀ TitoloVdariformare Finorailfederalismo ideologicohasolomoltiplicato icentridispesa,bisogna ripartiredallasussidiarietà STEFANOVALDEGAMBERI UDC Ogginelpubblico impiegoc’ètroppo personalesottoccupato:con unpattotraStatoeimprese queilavoratoripotrebbero sbrigarepraticheaziendalie tornareproduttivi

Icandidati alleprossime politichesul palco dellaFiera di Vicenza. COLORFOTO/FULVIO IMPIUMI CREDITI DELLE IMPRESE E IVA. Che lo Stato sia in debito di 48 miliardi con le imprese è una questione «finanziaria e morale», ammoniva Andrea Bolla, di Confindustria Verona. Ma cosa si può fare in concreto? Il pidiellino Giorgetti ammette che «nel 2013 è difficile fare qualcosa», e punta sull’«accordo con la Svizzera per il rientro dei capitali». Bocchini (Fare) sorride di fronte a questa proposta, ma boccia anche quella del Pd Santini di «emettere dei titoli di Stato ad hoc per finanziare proprio il pagamento delle imprese». Secondo il gianniniano «non è con altro debito che si risolve il problema del debito, bensì attingendo dagli attivi della Cassa e depositi e prestiti». Anche Gava dice no ai “bond” e propone di «riformare il bilancio pubblico, superando la divisione tra competenza e cassa». Tra le proposte di Confindustria solo una non fa breccia: quella di armonizzare l’Iva (cioè una progressiva eliminazione delle agevolazioni) per favorire una riduzione dell’Ir-

pef. «Buono l’intento» dice Santini, che è quello di «detassare il reddito, ma sarebbe applicabile in una economia che cammina: la nostra deve invece riprendere a camminare». RIFORMA DELLO STATO. Dove tutti invece promettono impegno è nella riforma dello Stato e del Titolo V della Costituzione: fine del bicameralismo perfetto, via le Province, taglio del numero dei parlamentari. «È l’occasione giusta per fare le riforme», dice Gava. Dal pubblico un imprenditore gli ricorda: «Lo dicevate tutti anche nel 2008...». Valdegamberi approva: «Un conto sono le parole, si guardi in Regione; tutti a dire “riforma delle Province” e poi tutti, salvo 7 consiglieri tra cui l’Udc, a votare per la conservazione». Morale. L’unico a strappare un applauso è il moderatore, quando esorta tutti i candidati a cambiare la legge elettorale e a ridurre il numero dei parlamentari. Stavolta nemmeno la campagna elettorale riesce a far sognare. • © RIPRODUZIONERISERVATA

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«Se non riscriviamo la Costituzione in senso confederale non si cambia lo Stato». Così Fabrizio Comencini, segretario generale di Liga Veneta Repubblica ribadisce il programma del suo gruppo, durante la presentazione dei candidati vicentini ieri al Gran Caffè Garibaldi. Con lui il consigliere regionale Mariangelo Foggiato, i candidati alla Camera Dimitri Piotto e Franco Girardi, quelli al Senato Gian Pietro Piotto e Francesco Zeffiro. Dal federalismo all'econo-

mia, per Comencini, il passo è breve. «Non è con le tasse che si risolvono i problemi - afferma - Monti avrebbe dovuto guardarsi attorno. Quattro milioni e mezzo di dipendenti pubblici sono troppi. Senza contare i 50mila che hanno stipendi di centinaia di migliaia di euro. Questa burocrazia superpagata, che ha senso solo in uno Stato centralizzato, costa più dei parlamentari. Le regioni dovrebbero avere l'autogoverno». «Chi ha a cuore l'unità nazionale - sottolinea Foggiato - deve capire che o si crea un'unità "elastica" che tenga insieme i

FabrizioComencini diversi popoli, o si assumerà la responsabilità della rottura». Ce n'è anche per Grillo «che non ha ricette, dà da mangiare a tutti, non so con che soldi.

Uscendo dall'euro, stampando cartamoneta e arrivando al baratto, quando la nostra valuta non a vorrà più nessuno». Foggiato parla anche dei suicidi e dell'imprenditore che ha sparato al direttore della sua banca: «Sono segnali di disagio che condanniamo, ma da non sottovalutare. Sia il funzionario di banca che chi ha sparato sono vittime». «Il responsabile - rincara la dose Comencini - è il sistema Italia, che privilegia interventi per salvare i forti piuttosto che i deboli. Le banche sono arroganti e non aiutano più il territorio». E sulle percentuali non


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IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

Santiepatroni delgiorno

CirilloeMetodio sonoiduesanti venerati oggie benemeritinon solo per averepredicato ilVangelo maancheper averedato un alfabeto aipopolislavi: rientranonelgruppo deiprofessori e

docentie sonopatronidell’Europa. Celebree superpregato èanche san Valentino patronodei fidanzatie innamoratimaprimaancora guaritore contropeste,svenimenti ed epilessia

(popolarmentedetta maledisan Valentino) evalidoprotettore dei bambinidi salutefragile.Sant’Angelo infinerimediaalle gambe eai piedigonfi.

Dialettando Montareinbigonzoo bigonzao pulpito: salirein cattedra(viendefinito così

chiunquesi ritienecolto). Il Credito Cooperativo della Città di Vicenza

GLIIMPRENDITORI. Ipresidenti delle territorialidiVicenza, Verona, Padovae Rovigonon dimenticheranno gliimpegni presidai candidati

Zigliotto:«Liattendiamo alvarco» «Incampagnaelettoralesi fanno tantepromesse: verificheremo» Bolla:«Obiettivocrescitadel2%» Pavin:«Ridateci lepreferenze» «In campagna elettorale si fanno tante promesse. Bisognerà vedere se saranno confermate». Così Roberto Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza, commenta a caldo l'incontro con i candidati al parlamento, organizzato con le associazioni industriali di Verona, Padova e Rovigo per illustrare ai politici il progetto "Confindustria per l'Italia. Crescere si può. Si deve". Una piattaforma spiegata dal presidente di Confindustria Verona, Andrea Bolla: «Il piano si articola in due parti: una terapia d'urto da realizzare nei primi cento giorni e delle riforme strutturali da portare a termine entro la legislatura». La terapia d'urto prevede quindi, tra le altre cose, di eliminare progressivamente il costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap, tagliare di 11 punti gli oneri sociali sulle imprese manifatturiere, 40 ore di lavoro in più all'anno, defiscalizzate, ridurre del 30 per cento le componenti parafiscali della bolletta energetica, liquidare i due terzi dei debiti delle Pubbliche amministrazioni alle imprese per 48 miliardi, rilanciare gli investimenti, aumentare l'export. Spese da coprire con 316 miliardi da smobilitare con diverse azioni, tra cui la riduzione del'1 per cento annuo della spesa pubblica, la lotta all'evasione, l'armonizzazione delle aliquote Iva da destinare alla riduzione dell'Irpef sui redditi più bassi e dal riordino degli incentivi alle imprese.

Inparlamento cisaràun40%di voltinuovi,spero sentanolafiducia deicittadini GIUSEPPEZIGLIOTTO CONFINDUSTRIA VICENZA

«Le riforme necessarie - continua Bolla - sono quella del mercato del lavoro e del titolo V della Costituzione, per far sì che ciascuno possa prendersi le sue responsabilità e decidere. Gli obiettivi sono una crescita annua del 2 per cento, un incremento dell'occupazione di 1,8 milioni, un aumento dell' export del 39 per cento, l'aumento dei consumi del 10 per cento, riportare il manifatturiero dal 16 al 20 per cento del Pil com'era prima della crisi». Punti sostanzialmente condivisi dai candidati presenti, eccezion fatta per l'armonizzazione delle aliquote Iva. «Sappiamo che è un provvedimento difficile - commenta Zigliotto - ma l'aliquota più bassa è al di fuori dei parametri europei. È vero che si alzerebbero i prezzi, ma la gente ammortizzerebbe l'aumento avendo più soldi in tasca, e questa iva in più sarebbe pagata anche dagli evasori o dai turisti». I presidenti di categoria hanno anche interrogato i candidati: Gian Michele Gambato, presidente di Unindustria Rovigo, ha interpellato Stefano Valdegamberi (Udc) sui "ponti d'oro" che Carinzia, Svizzera, ma anche la stessa Bolzano fanno alle aziende venete e Franco Bocchini (Fare per fermare il declino) sugli «accorpamenti della Pubbliche amministrazioni: unificando i Comuni in unità di 10-15mila abitanti in Veneto si risparmierebbero 220milioni di euro l'anno». Massimo Pavin, di Confindustria Padova, che ha esordito con un appello «affinché si modifichi subito la legge elettorale reintroducendo le preferenze», ha invece intervistato la leghista Emanuela Munerato sulla riduzione della spesa e il montiano Fabio Gava, sull'abbattimento dello spread dell'energia. Bolla ha chiesto a Giorgio Santini (Pd) se la Tav sia strategica e fattibile alla luce del progetto di Confindustria e Zigliotto ha incalzato Alberto Giorgetti (Pdl)

L’aula di Montecitorio dove molti deicandidatiintervenutiieriapproderannodopoil voto. Il lorolavoro saràmonitorato. ARCHIVIO

Staserasu Tva LATRASMISSIONE. Ilconvegno-dibattito organizzatoieri dalle territorialidi Confindustriadi Vicenza, Verona,Padovae Rovigo coni candidatidelle varie forzepolitiche sarà trasmessoquestasera, a partiredalle 21,10,daTva. DOMANDE.La trasmissioneintegrale del dibattito,moderatoda LucaAncetti, conle domandeformulate dai presidentidi Confindustria,Zigliotto, Bolla,Pavin eGambato e conlerispostedei candidatiValdegamberi, Gava,Munerato, Giorgetti, Bocchini,Santini eZan permetterà diavere un’ideadella propostadi Confindustriae del grado dicondivisione. • © RIPRODUZIONERISERVATA

LAREPLICA. Dopol’uscita alconvegnoApi si sbilancia. «Penso che molti della Lega siano disorientati dagli ultimi accadimenti, se venissero con noi potremmo ottenere un risultato che ci permetterebbe di rappresentare i veneti a Roma». Uno degli ostacoli è il frazionamento tra autonomisti. «In Regione abbiamo eletto Foggiato perché ho messo assieme quattro movimenti conclude Comencini - ma non c'erano Veneto Stato e Indipendenza veneta. Prima delle elezioni ho parlato con loro, ma uno mi ha detto che non riconosce lo Stato italiano e non si sarebbe presentato. Gli altri che si presentavano per contarsi. Sono amici, pensiamo al 90 per cento le stesse cose». • © RIPRODUZIONERISERVATA

ContecontroGalan «Noisiamocoerenti» Continua il botta e risposta a distanza tra Giorgio Conte e il pidiellino Giancarlo Galan dopo l’incontro dell’altra sera. «Non avendo avuto la possibilità di intervenire al Convegno organizzato da Apindustria Vicenza, trovo lo spunto per replicare alle farneticanti dichiarazioni di Giancarlo Galan che ripete l'ossessiva litania di Berlusconi, imputando il fallimento del suo governo al presunto “tradimento” di Fini». L’on. Giorgio Conte, coordinatore regionale Fli del Veneto è lapidario e va dritto al pun-

to della questione. «Vale la pena evidenziare - afferma - che il partito che rappresento è nato proprio perché il centrodestra berlusconiano ha tradito gli impegni elettorali assunti nella campagna del 2008 e ha nascosto e minimizzato la crisi economica agli Italiani. Ricordo un Galan diverso quando partecipò, lo scorso 10 marzo, solo nove mesi fa, al congresso regionale Veneto di Futuro e libertà; nel suo intervento, sottolineò il fallimento del progetto del Pdl, riconoscendo proprio a Fini (presente in sala) le ragioni

della famosa rottura del 2010». E aggiunge: «Ora invece, capolista del Pdl alla Camera, assume i toni spregiudicati del peggior berlusconismo dimostrandosi un “uomo per tutte le stagioni - ha concluso Giorgio Conte -. Ci saremmo aspettati un'analisi autocritica sui numerosi errori commessi da quel governo, ma si sa, il teatrino della politica, logora e demagogica, rischia di alimentare l'onda dell'antipolitica. Noi ci dissociamo da questa deriva. Ci siamo assunti una grande responsabilità nel 2010 e proseguiamo il nostro percorso con un chiaro indirizzo di rigore e sobrietà, consapevoli che si tratta dell'unica strada indicata per una rinnovata stagione politica». •

y t r e B

GiuseppeZigliotto, presidente diconfindustria Vicenza

sull'occupazione giovanile e Alessandro Zin (Sel) sulle liberalizzazioni. Un confronto che alla fine ha abbastanza soddisfatto i presidenti. «Ho apprezzato - sottolinea Zigliotto - che i candidati abbiano accettato un certo pragmatismo evitando di rispondere con slogan. Il problema, però, è che non riusciamo a scaldare i cuori. Ci sono stati pochi applausi. La gente è arrabbiata e delusa, ha bisogno di promesse realizzabili, con obiettivi. In parlamento potrebbe esserci un 40 per cento di volti nuovi, spero che sentano la necessità di riconquistare la fiducia dei cittadini. Mi dispiace che non ci fosse Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle, perché era forse la voce che mi sarebbe interessato di più sentire su questi argomenti. Grillo riempie le piazze, ma fa molta propaganda. Se si parla di reddito minimo bisogna dire dove si prendono i soldi e i 200milioni di tagli alla politica sono utili, ma non sono la soluzione». • © RIPRODUZIONERISERVATA

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Maria Elena Bonacini


18 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

Versoilvoto.Iprotagonisti

«Stataliin mobilità»

Le propostedei candidati alle prossimeelezioni politiche

«Troppedisparità,bisogna introdurrelamobilità nelsettorepubblico» STEFANOVALDEGAMBERI CANDIDATOUDC

«Garanzie perlepmi»

«LaCassadepositimettai suoiattiviagaranziadelle bancheperpagarelepmi» FRANCOBOCCHINI FAREFERMAREILDECLINO

L’INTERVISTA. Ilpresidentedella Brembo,candidato alla Cameraper SceltaCivica nel collegio Veneto2,spiega perchéhadeciso diimpegnarsi conil premier

«Monti?Menosimpaticomapiùcredibile» AlbertoBombassei: «La priorità èl’occupazione:estenderemo icontratti atempoindeterminato conpiù flessibilitàin uscita» Marino Smiderle Ha fatto una fortuna con i freni ma ora preme sull’acceleratore. Alberto Bombassei, presidente di Brembo, l’azienda nota per la produzione di freni, appunto, ha risposto di sì alla chiamata di Mario Monti e adesso si ritrova candidato con Scelta Civica per Monti nel collegio Veneto 2 per la Camera.

Un imprenditore di primo piano che scende, anzi sale, come dice Monti, in politica. Pensa di riuscire dove molti suoi colleghi hanno fallito?

Per prima cosa sono stato onorato della richiesta che mi ha fatto Mario Monti. Lo stimo, ho apprezzato il lavoro che ha fatto per il nostro Paese e ho pensato che, se posso in qualche modo mettere a disposizione la mia esperienza, questo è il momento giusto per farlo.

Troppetasse? Ilprofessorenon potevafarealtro perchéqualcuno avevafirmatoil fiscalcompact

L’altro giorno Stefano Dolcetta, ospitando il premier alla Fiamm, ha fatto outing e ha dichiaratochevoteràperlui.Pensachesiaunsentimentocomune alla categoria?

No, guardi, storicamente Confindustria è sempre stata indipendente dai partiti e tra gli associati ci sono vari orientamenti. Succederà così anche stavolta.

Senta, ma da imprenditore che effetto le fa prendere in mano un’azienda Italia già gravata da duemila miliardi di debito?

Non sarà una passeggiata ma, da imprenditore, dico che bisogna tagliare le spese inutili, eliminare gli sprechi e pensare alla prima priorità che resta l’occupazione.

Già, ma per rilanciare l’occupazione servono politiche studiate per la ripresa, tipo ridurre le imposte. Si può?

Allora, guardiamo a cosa ha fatto Monti durante il suo anno scarso di governo: ha dato una maggiore credibilità internazionale a un paese che l’aveva persa.

I critici dicono che il prezzo pagatodagliitalianièstatopesante. C’è qualcuno che pensa che l’abolizione dell’Imu serva per rilanciare i consumi, l’econo-

mia...

Chiè

Monti sarà forse meno simpatico ma è sicuramente più credibile. È vero che ha imposto agli italiani dei sacrifici pesanti, ma ha presente il pacco che gli aveva lasciato Berlusconi?

LAVISITA Nellagiornatadiieri AlbertoBombassei ha fatto visita allaForgital di Velod’Astico. Mentrein serataha fattotappaa Vicenza,al GranCaffè Garibaldi,perun confrontoconFranca Porto.

Il fiscal compact?

Già, Berlusconi ha firmato questo impegno e poi se n’è andato. Cosa poteva fare Monti a palazzo Chigi? Certo è che adesso c’è la consapevolezza che bisogna puntare sulla ripresa economica. Partendo dall’occupazione.

CURRICULUM Natoa Vicenza, Bombasseiattualmente è ilnumero unodi Brembo, leadernellaproduzionedi impiantifrenanti perauto emoto. Non soloPorschee Lamborghini;l’azienda forniscemateriali anche a tuttelemotovincitrici dellaclasse500 e MotoGp dal1991 a oggi,nonché allaFerrari. CARICHE Tra lecariche ricoperte: membrodel consigliodi amministrazionedi diversegrandi aziende comePirelli e Italcementi evicepresidentedi Confindustria.Nel febbraiodel 2003gli è conferitalalaurea honoris causainingegneria meccanicadall’università diBergamoper i risultati nellaprogettazione avanzata enellaricerca applicata.Nel2004 è nominatocavaliere del lavoro. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Fotonotizia Ilritorno diRenzi aVicenza

GT18294

IL TOUR. Domani Matteo Renzi torna a Vicenza. Accompagnato da Rosanna Filippin sarà al centro commerciale Le Piramidi a Torri do Quartesolo alle 18 ealle 18,30 inFiera aVicenza. •

Cosa propone per rilanciarla?

Con Ichino e Cazzola abbiamo presentato una proposta chiara che prevede di estendere i contratti a tempo indeterminato con maggiore flessibilità in uscita e con nuove tutele per i lavoratori.

IchinoèuscitodalPdedèvenuto con voi proprio perché le sue proposte in materia di lavoro noneranosempregradite.Incaso di governo col Pd quali idee prevarranno?

AlbertoBombassei ieriaVicenza. COLORFOTO/FRANCESCO DALLA POZZA

Ilgovernocol Pd?Ichinosen’è andatomacredo checonSantinie Dell’Aringasi possaragionare

Incarichidi governo?Io mettoa disposizionela miaesperienza lavorativa

Ma io credo che anche all’interno del Pd ci siano persone che, in fondo, la pensano come noi. Penso per esempio a Giorgio Santini, che viene dalla Cisl, e a Carlo Dell’Aringa, un economista competente vicino a Ichino.

Il responsabile dell’economia del partito di Bersani, però, è Fassina...

Sì, e so anche che l’alleato Vendola la pensa in modo molto diverso. Certo, se la campagna elettorale continua così, poi di-

venta più complicato trovare un’intesa.

Troppe risse?

Non mi piace questo modo di fare. Io rispetto le opinioni degli altri, amo il confronto ma i toni usati in questa campagna non mi appartengono.

Veniamo all’economia. Il Vicentino è terra di piccole e medie imprese che adesso soffrono. Piccolononèpiùbello?Elapolitica come può intervenire?

Mia mamma è padovana, mio padre è veneziano e io sono nato a Vicenza. Posso dire di essere veneto doc, poi trasferito con la famiglia a Bergamo. Questa è terra di imprenditori e credo che si debba fare qualcosa per favorire l’aggregazione tra imprese.

Ci hanno provato in tanti, ma la mentalità è dura da cambiare.

Però il Veneto ha tante aziende che esportano e questo è fondamentale. In Italia ci sono novemila aziende export oriented e 192 mila che esportano saltuariamente. Dobbiamo spingere perché il maggior numero possibile di imprese punti sui mercati esteri. Oggi ho visitato la Forgital di Velo d’Astico, un esempio da imitare.

Dobbiamo aspettarci un Bombassei con qualche ruolo di governo?

Io sono a disposizione, l’ho detto a Monti. Lavoro ed economia sono le mie competenze. Se la mia esperienza dovesse servire... • © RIPRODUZIONERISERVATA

L’INCONTRO. Domani apalazzo Bonin Longare

APPUNTAMENTI. Gliingroiani aSantaCorona

Unatavola rotondacon ledonne deipartitiinlista perle elezioni

Ilpartito alleatodel Pdpresenta Donadiincircoscrizione6

S'intitola “Donne in politica: nuove prospettive" ed è l'incontro organizzato dall'Aidda Veneto (associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda) domani a Palazzo Bonin Longare. La tavola rotonda, che avrà inizio alle 18, metterà di fronte alcune delle candidate alle prossime elezioni politiche. Interverranno Alessandra Moretti (Camera, Pd), Anna Bonfriso (Senato, Pdl), Francesca Businarolo (Camera, Movimento 5 stelle), Ilaria Capua (Camera, Lista Monti), Manuela Lanzarin (Senato, Lega Nord), Susanna Magnabosco (Senato, Fare per fermare il declino). L'incontro sarà moderato da Cristina Greggio, esperta in comunicazione pubblica e vicepresidente della Commissione delle pari opportunità della Regione. Le candidate esporranno i tre principali punti programmatici del proprio partito. Chiunque può partecipare al convegno, il cui scopo è far conoscere di-

Il terzo partito dell’alleanza del centrosinistra si presenta questa sera alla circoscrizione 6 in via Thaon di Revel 38. A villa Lattes andrà in scena l’incontro vuluto dal Centro democratico che alle 20.30 sarà presente con l’onorevole Massimo Donadi, ex capogruppo dell’Idv alla Camera e dimissionario perché in polemica con il leader Antonio Di pietro, co-fondatore di CentroDemocratico, la nuova componente del centro sinistra, che si presenterà alle elezioni alla Camera e al Senato in apparentamento con il Pd. La nuova lista, dove confluiranno gli esponenti vede anche tra i principali artefici dell' iniziativa Bruno Tabacci, che ha già corso per le primarie e che presto si dimetterà da assessore al bilancio del comune di Milano, Il simbolo della lista è la scritta «Diritti e liberta» che sovrasta un logo che si richiama graficamente a quello del Pd.

Confrontoin rosa tralecandidate eleimprenditrici

PalazzoBoninLongare rettamente le candidate ma non da un punto di vista strettamente politico. Il senso dell’appuntamento, così come è nato nella testa della presidente della delegazione Aidda Veneto, Marisa Bano Roncato, è pratico, in quanto alle candidate verranno chieste proposte concrete. L'occasione sarà importante soprattutto per capire ed effettuare un tuffo nel sistema economico. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Centrodemocratico eRivoluzioneCivile Unaserataper due

MassimoDonadi Sempre stasera alle 20.30 ai chiostri di Santa Corona a Vicenza è organizzato l’incotnro sul tema “Giustizia e sovraffollamento nelle carceri” con la partecipazione di Giovanni Palombarini, candidato alla Camera per la lista “Rivoluzione civile - Ingroia”: presenti anche Maria Velardita, candidata al Senato e Tommaso Rossi che è candidato invece alla Camera. • © RIPRODUZIONERISERVATA


Cronaca 19

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

Versoilvoto.Lepolemiche

Iprimi obiettivi

Lacampagna elettorales’infiamma

«Ladisoccupazione giovanileèal30percento. Ilproblemavaaffrontato» DAVIDEZOGGIA CANDIDATOPD

PDL. Dopol’appuntamentomancatoil coordinatoreprovinciale invia una letteraalsegretario

Vuotoda colmare

«SetteannisenzalaDestra hannoprodottodisastri nelnostroPaese» NELLOMUSUMECI VICEPRESIDENTELADESTRA

DIBATTITO. All’AlfaHotel l’incontrodella Cgil

esanità Berlatoscrive ad Alfano Lavoro Ilcentrosinistra «Democraziaviolata» vuoleun“patto” L’eurodeputato:«L’incapacità organizzativasembradiventata unrequisito peraverecariche» Zanettin:«È vicinoad altresigle» Si dice «stupito e rammaricato». Parla di «democrazia interna calpestata». E chiede che «dopo le elezioni politiche qualcuno ci dica e ci dimostri se vale ancora la pena di combattere per il Pdl». Non si chiude la polemica scoppiata martedì all’interno del Popolo della libertà. Dopo il mancato invito in occasione della visita di Angelino Alfano, Sergio Berlato ha deciso di prendere carta e penna e scrivere una lettera al segretario nazionale lamentando «una situazione che delegittima il coordinamento provinciale». L’eurodeputato parla a nome di tutta la segreteria. «Prendo atto con stupore e rammarico della tua visita - scrive rivolgendosi ad Angelino Alfano - e desidero esprimere il risentimento nel vederti arrivare nella nostra provincia senza che il sottoscritto fosse stato invitato. Cosa che avrebbe permesso di riservare un’adeguata e amichevole accoglienza, ben diversa da quella che ti è stata riservata dal coordinamento cittadino». Berlato parla di

Nonsapevo dellavisita Leregole statutariesono statecalpestate

SERGIOBERLATO COORDINATOREPROVINCIALEPDL

«esiguo numero di partecipanti» tali «da far vergognare qualsiasi esponente di partito dotato di un minimo di dignità». Ma le critiche del coordinatore provinciale non sono finite. Anzi. «Appare singolare - continua l’eurodeputato - vederti accompagnato da soggetti che apertamente hanno criticato la discesa in campo del nostro presidente Berlusconi». Secondo Berlato «ci sono evidenti difficoltà nel combattere per il rispetto delle regole in un partito in cui l’incoerenza, l’assoluta mancanza di consenso personale e la totale incapacità organizzativa sembrano essere i requisiti essenziali per ricoprire cariche di rilievo». Ma non è finita, perché l’eurodeputato critica poi le liste: «Per quanto ancora all’interno del Pdl basterà essere il genero di un noto avvocato romano per vedere assicurata la propria nomina in parlamento?». La critica è secca: «Nel nostro partito si sta tentando in tutti i modi di delegittimare un coordinamento provinciale, unico organo statutario democraticamente eletto». Allo stesso tempo «le regole sono calpestate in modo spregiudicato. E in questo modo si lascia spazio alla cupola che da troppo tempo ammorba la politica, l’economia, la società vicentina e veneta». In poche parole secondo Berlato all’interno del Popolo della libertà si assiste «a un calpestamento della democrazia interna». Intanto Pierantonio Zanettin torna alla carica: «Non intendo rispondere a queste provocazioni. Sono parole che si commentano da sole. Non sono stati invitati all’incontro di lunedì quelli che hanno partecipato a iniziative di Mir e Fratelli d’Italia». • NI.NE. © RIPRODUZIONERISERVATA

LADESTRA

«Impegno Tea Party perabbattere letasse»

DiRiso,Zoggia,Ruffini eTessaro «Primo,creareoccupazione»

Musumecie Filippi

Se governeremo noi, faremo di più e meglio rispetto alle stagioni 2006-2008». Tutti i candidati hanno evidenziato le prime mosse da fare sul lavoro: rappresentanza e contrattazione collettiva. La sanità è oggetto di numerosi tagli, dovrà essere una delle prime grandi preoccupazioni di chi governerà. «I servizi essenziali sono nelle mani dei privati. È e sarà compito della politica frenare questo sistema. Dovremo avanzare una riforma strutturale, riservando molta attenzione alla lotta agli sprechi. La sanità e l'assistenza sono una priorità e vanno ricondotte in ambito pubblico». Sanità in tre punti per Maria Teresa Di Riso: «Riduzione drastica delle convenzioni col privato per migliorare servizi e qualità della spesa, prevenzione, lotta alla corruzione». Ce n'è anche per le lobby. «Dagli asili nido alle case di riposo - ha dichiarato Di Riso - guadagnano sull'inizio e la fine della vita, che sono diventati oggetto di mercato». Bisognerà rimboccarsi le maniche anche nel campo dell' edilizia, come ha sottolineato Tessaro: «Ci sono migliaia di appartamenti sfitti. L'edilizia è ferma». •

«La mancanza della destra in Parlamento, cosa che non accadeva da 150 anni, ha avuto conseguenze devastanti per il Paese». Nello Musumeci, vicepresidente de La Destra-Storace, firma con l’onorevole Alberto Filippi il documento-impegno di Tea Party per l’abbassamento della pressione fiscale, poi saluta gli iscritti alla Antica Caffetteria La Meneghina di contrà Cavour. Una serata «per spronare militanti e candidati» e riaffermare con decisione il primato della politica. Sui tecnici innanzitutto. «Sono consulenti, non possono sostituirsi ad essa. Il Governo Monti, imposto dal Quirinale e dalla Banca Centrale Europea in un anno ha solo torturato fiscalmente gli italiani». «Ha dato la caccia - prosegue - al gatto selvatico ma ha lasciato liberi branchi di iene e sciacalli. Risultato? Meno produzione, meno occupazione, più instabilità, crescita del debito, asfissia delle imprese, perdita di competitività». E poi sull’antipolitica: «Grillo è il termometro della malattia non la terapia. È una protesta che non ha proposta, un voto congelato, sterile. Per questo dobbiamo essere ambiziosi, non possiamo accontentarci del 2%». «Non dobbiamo sentirci i migliori - concluso Nello Musumeci - ma differenti sì e dobbiamo dirlo. Se i politici fossero uguali avrei avuto almeno un avviso di garanzia nei miei anni di governo alla Regione Sicilia, i miei due figli non sarebbero disoccupati e non vivrei da 8 anni con la scorta, condannato a morte dalla Mafia». • R.L.

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Alfano e Zanettindurante l’incontrodi martedì sera. COLORFOTO

L’attacco agli animalisti

Iltavolo deicandidatidurante ildibattitosul lavoro all’Alfa Hotel

Carettasuirichiamivivi «Possonoessereusati» «Leorganizzazioneanimaliste, comedaloroconsolidata abitudineinterpretanoper i lorocomodi».MariaCristina Caretta,candidata indipendenteCapolista in Camera1nellalista diFratelli d’Italiain rappresentanzadel movimento perla cacciaeper laculturarurale commentacosì l’uscitadelle associazionisu unarecentesentedellaCorte Suprema. «Consentenzadel7 novembre 2012,depositata in cancelleriail17 gennaio2013continua- èstata confermata lacondanna aun cacciatoreper aver maltrattatoi propri richiami,detenendoli in condizioniincompatibilicon la loronatura, fattispecie previstaall'art. 727 delCodice penale».Eattacca:Le organizzazionianimaliste, comedaloroconsolidata abitudine,hannofornito di questasentenzauna interpretazionedicomodo, ritenendochequestapossa esserela pietratombale sull'utilizzodeirichiami vivi nell'eserciziodell'attività venatoria».

MariaCristinaCaretta Larealtà, secondoCaretta,èben diversa:«La sentenzariguarda il maltrattamentoeffettuato nel singolocaso, stigmatizzandole condizioniincui irichiami del cacciatorecondannato venivano detenutiingabbiepiene di escrementi,incondizioniigieniche inadeguate,riportantiferiteche provocavano evidenti sanguinamenti».Econcludela candidata:«affermarechequesta sentenzacomportail divietodi utilizzodituttii richiami vivi nell'eserciziodell'attività venatoria equivale adaffermare cheverrà vietatala circolazione a tuttele automobiliperchéun conducenteèstato multatoper eccessodivelocità». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Marta Benedetti «Sì, il vento può cambiare». Se questa è la risposta che la platea presente all'Alfa hotel voleva sentirsi dare ieri mattina, i quattro candidati di sinistra alle prossime elezioni politiche l'hanno accontentata. Non sono potuti intervenire Alessandra Moretti per il Pd e Pape Diaw di Sinistra Ecologia e Libertà, sostituiti da Davide Zoggia e Maria Teresa Di Riso. Al convegno, organizzato dalla Cgil provinciale per discutere il Piano del lavoro presentato dal sindacato come contributo alla ripresa del Paese, hanno partecipato anche Daniela Ruffini (Rivoluzione Civile) e Roberto Tessaro (Centro democratico). Al centro del dibattito non solo il tema del lavoro, ma anche la sanità, la corruzione, i settori pubblico e privato. «Il nostro programma - ha spiegato con Ruffini - presenta una riforma drastica in materia di lavoro, perché non possiamo più permetterci questo livello di precarietà». Tutti i candidati hanno puntato sulla lotta al lavoro nero e precarietà. «La disoccupazione giovanile viaggia al 30 per cento - ha spiegato Zoggia - sono oltre 7 milioni i giovani con lavoro precario.


20 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

Ipostumidellanevicata

Iricoverisono statiinnumerevoli conla viabilitàin crisi INOSPEDALE. Decineierimattina gliinterventidel Suemincittà

Caduteper gelo Prontosoccorso presod’assalto

Vittimediscivolonisul ghiaccioinmolti quartieri Almeno80persone inattesa davantiallasala gessi Alessandro Mognon Via Salvemini, zona Laghetto, via Quadri, via Astichello, via Medici, via Carducci, viale dell’Industria, viale della Pace. Femori, polsi, bacini, caviglie, spalle, nasi. A ogni strada la sua frattura e la sua botta, verrebbe da dire. Ma quello di ieri mattina a Vicenza è stato un risveglio duro, in tutti i sensi, per molti. Finiti al pronto soccorso e tornati a casa con un bel gesso nuovo a causa delle cadute a raffica sul ghiaccio di strade e marciapiedi. Sono numeri da record, quelli di ieri al San Bortolo: intorno a metà mattinata sono quasi 100 le persone in attesa in sala gessi, tutte cadute sul ghiaccio. Decine le fratture, moltissime le contusioni. Le ambulanze del Suem non ci stavano più dietro, ad un certo

punto tutti i mezzi erano impegnati per andare a prendere gente finita gambe all’aria e con le ossa rotte. «Moltissime erano del quartiere Laghetto» spiegano gli operatori del 118. Ma in realtà le lastre gelate hanno fatto vittime in tutta la città. Davanti alla sala gessi del pronto soccorso alle 13 ci sono 45 persone in attesa. Tanto che tutti i medici disponibili del reparto sono impegnati per fasciare gambe e braccia. Il ghiaccio avrà tradito solo le gambe degli anziani? «Macché - dicono al Suem -, ci sono anche persone giovani, uno ha vent’anni». Ci sono 40enni e 50enni, uomini e donne. Passare davanti alla sala gessi dell’ortopedia del pronto soccorso ieri mattina dava l’idea di un ospedale di guerra o post terremoto: carrozzine, teste fasciate, nasi viola incerottati, polsi bloccati dalle ben-

de, gambe ingessate. C’è la signora scivolata in via Lago d’Iseo seduta in carrozzina con la caviglia gonfia: «Dicono che è rotta, pensare che avevo appena detto al telefono a mia mamma di stare attenta al ghiaccio...». Una donna giovane guarda sconsolata le bende intorno al suo polso, ovviamente rotto: «Sono caduta sul cavalcavia di viale della Pace». Polso ko anche per un’altra signora dopo il volo in via Istria, di fianco un’anziana da Cavazzale che si tiene il braccio. Tra i feriti nella guerra del ghiaccio compare anche l’ex assessore comunale Gianni Giglioli, che tra l’altro di lavori sulle strade del Comune ne sa qualcosa visto che aveva la delega alle Aim. È caduto in via dell’Industria, si tiene una spalla: «Volete un bel titolo? Ghiaccio dolente...». • © RIPRODUZIONERISERVATA

22

GLISPALATORIIMPEGNATI EPAGATICONVOUCHER

Nellamattinatadiierisonoentrati inazione22spalatoripagaticon voucherchehannosparso3.750 chilidisalesuimarciapiedidel centroedellestradeprincipali.

75

GLIUOMINIDIAIMAMBIENTE IMPEGNATINELLESCUOLE

Sono107ipuntiinteressati.Ieri mattinaschierati25addetti,enel pomeriggioaltri20.Questa mattinaecco30dipendenti operativigiàdalle6.

EmergenzaalSan Bortolo

Insoleseiore38fratture Intasatigliambulatori Trentottofratture in6ore. L'afterdaydopo lagrande nevicata giocabrutti scherziai vicentini.Ilghiaccio si trasformaintrabocchetto scivoloso. Cadono intantisulle scaledicasa, per strada,ed è un'ecatombe.Polsi,femori, braccia,omerispezzati,ma anchedecinedilussazioni, distorsioniecontusioni. In tuttoun'ottantinadiaccessi. Ieriper la squadradiortopedia unagiornata campale. «Èstata diunadurezza incredibile»diceil primario AlbertoMomoli. L'ambulatorio elasala gessidel pronto soccorsosono rimastiintasati finoa sera. Auncerto punto siè pensatodiattivare il Pemaf,il Pianodiemergenza chescatta neicasiincui ci siaun massiccio afflussodi feriti. Quii numeri ci stavano masi è preferitorafforzata la presenzamedica. Momoli ha chiusoil poliambulatorio per le visiteprenotate ehaspostato d'urgenzain prontosoccorso altritre mediciper affiancare il collegadiguardia, normalmenteunosolo, all'internodel reparto-trincea guidatodaVincenzo Riboni.Il quale, asua volta, hamessoa disposizioneunaseconda stanzaper accoglieregli infortunati.Aperdere l'equilibriosulle lastre

Ilreparto gessi presod’assalto perlecadute di questigiorni. IMPIUMI

DISAGI. Coinvolti ottoveicoli estrada chiusa

Infermierein ortopedia ghiacciatemoltinonnini maanche parecchiadulti, frai 40 e50anni, dandoil viaa undoloroso pellegrinaggioverso ilpronto soccorsochesi èconclusosolo verso sera. Unlavoroa catena,per gli infermierideltriage, gli ortopedici eiradiologi. Diecii ricoverati. Momolihadovutomandare acasa alcunipazienti in attesa di interventi programmatiper far postoalle urgenze. Oggialtra giornatadabrividi. In salaoperatoriasi andrà avantifino anotte. • F.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

Tre incidentieferiti lungoviaAldo Moro Ieri mattina verso le 7.30 si sono verificati due incidenti stradali in via Aldo Moro. Il primo è stato causato da un'auto guidata da una statunitense in uscita dalla caserma Ederle, che ha urtato un'altra auto mentre transitava sulla via principale. Sul posto è giunta la polizia locale, coadiuvata da una pattuglia di carabinieri Setaf: i veicoli incidentati occupavano gran parte della carreggiata in direzione Padova. Più o meno contemporaneamente si è verificato l'altro in-

L’incidentedelle 7,20


Cronaca 21

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

Strade pericolose

InviaAldoMoroierimattinatre incidentipercolpadellastrada gelata.Inventiminuticoinvolti cinqueveicolitracuiunpulminoe un’autoguidatadaunamericano

Marciapiedi ghiacciati

«Ringrazioicittadinichehanno pulitoimarciapiedidavanticasa Mamoltinonl’hannofatto» ACHILLEVARIATI SINDACODIVICENZA

«Isoldi sitrovano»

«IlComunenonhasoldiperla neve?Potevaspendereifondi dell’autostrada» GERARDOMERIDIO CONSIGLIERECOMUNALEPDL

LAPOLEMICA. L’Amministrazioneè statacostrettaa lavoroextra pergarantirel’accesso agli istituticheoggiriaprono

Eilsindaco strigliale scuole Variati chiedepiù collaborazione erimprovera alcunibidelli «Qualcunononhavoluto pulire ilvialeinterno dell’istituto» Nicola Negrin

cidente, questa volta sul viadotto di via Aldo Moro, che ha visto coinvolti quattro auto e un piccolo bus turistico, e causato il lieve ferimento di tre passeggeri. A causa di questo secondo incidente, che ostruiva completamente la carreggiata, è stata subito disposta la chiusura in entrambi i sensi di marcia del cavalcavia e, fino alle 9.15, solo in direzione Padova, del tratto compreso fra la rotatoria di strada di Bertesina ed il viadotto. Solo verso le 11 il traffico ha ripreso a scorrere regolarmente. Sempre tra le 7.20 e le 7.40 nel cavalcavia nella corsia in direzione Padova, si è verificato un terzo piccolo incidente nel tratto in discesa: un'auto ha urtato il guardrail probabilmente per sbandamento. •

Una premessa: «I disagi con la neve sono inevitabili». E un rimprovero: «Purtroppo non c’è stata una collaborazione collettiva; non tutti i cittadini hanno compiuto il loro dovere e i marciapiedi non sono in buone condizioni. Certo, tra i responsabili finiamo anche noi». Achille Variati cerca di mantenersi in equilibrio a due giorni di distanza dalla grande nevicata. La critica del primo cittadino (che preferisce, però, parlare di «richiamo civico») parte dalla situazione delle scuole: «Purtroppo - afferma saremo costretti a un intervento straordinario, perché al-

Ilmioèun richiamocivico perchénontutti hannorispettato l’ordinanza Emidispiace

cuni dipendenti del personale ausiliario si sono rifiutati di pulire il giardino interno dell’istituto. E noi non possiamo obbligarli. Mi dispiace». SCUOLE APERTE. Il problema è che oggi le scuole riapriranno. E la situazione non è la migliore: sia nei marciapiedi che nei viali d’ingresso. A palazzo Trissino ieri mattina si è tenuto un vertice per capire quali sono le condizioni. «Da parte nostra assicura Variati - abbiamo assicurato la pulizia dei marciapiedi davanti all’ingresso ma abbiamo chiesto al personale ausiliario di creare dei varchi nei vialetti interni. Purtroppo, però, non tutti si sono resi disponibili». Toccherà all’amministrazione, tramite Aim, mettersi al lavoro anche all’interno degli istituti. «E questo comporterà costi aggiuntivi», spiega il primo cittadino che si dice dispiaciuto: «Purtroppo, anche in città, non c’è stata la collaborazione richiesta. Non tutti hanno spazzato il marciapiede davanti casa. Ringrazio, invece, chi l’ha fatto».

Sullestrade oltre1.700 quintalidisale

L’interrogazione BOTTA ERISPOSTA Continuanonelfrattempo lepolemiche.Il consigliere comunalePdlGerardo Meridio hapresentato un’interrogazionesulla scuolaPrati. «Ilpiazzaleafferma-è completamentericoperto daneve e ghiaccio.I genitorideglialunnihanno contattatoil Comune di Vicenzapersegnalare il pericoloderivante ghiaccioma è stato rispostochenon cisono i soldiperintervenire». SENZAFONDI L’interrogazione trova una parzialerisposta nelle paroledi Variati cheha specificatoche «ilbilancio delComune non permette diintervenire inmodo efficace.Servirebbeun milioneperevitare disagi.I mezzia disposizione diventerebberomolti di piùe si potrebbedareuna rispostarapida. Purtroppo,e qui mirivolgo aipolitici, ilGoverno ci sta mettendoinginocchio.Ei cittadini,purtroppo,sono becchiebastonati». • © RIPRODUZIONERISERVATA

L’intervento

L’intervento controlaneve

L’ingresso dellascuola di viaPrati ècoperto dallaneve GHIACCIO. Gli accumuli nel frattempo si stanno sciogliendo. Ma le strade non sono completamente sicure. «Purtroppo - fa sapere il sindaco - in alcuni punti c’è una patina leggera di ghiaccio, che è pericolosa». Variati vuole vederci chiaro «e per questo - assicura - ho avviato un’indagine interna per capire come è stato svolto il lavoro di salatura delle strade. Poiché noi paghiamo l’intervento e vogliamo che sia fatto bene».

COSTI. Il Comune spende 250 mila euro all’anno per il canone del piano neve. «Aim - precisa Pierangelo Cangini - vuole rivederlo al rialzo». L’assessore alla protezione civile specifica che il costo di una nevicata «tocca i 50 mila euro a volta». Palazzo Trissino, nel bilancio 2012, ha previsto una voce specifica di 20 mila euro da destinare agli spalatori «che sono entrati in azione nei giorni scorsi». A pagamento. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Novemezzi diAim ValoreCittà (dicui unoesterno), hanno sgombratoneveesalato le stradedellaviabilità secondariaieridalle7.30 alle 19.30,ancheinbasealle segnalazionidei cittadinie degliufficitecnici comunali.Nel frattempoottoaddetti hanno pulitoi marciapiedidegli edifici pubbliciealtredue squadre hannorecuperato i rami caduti invari puntidellacittà. Aquesti uomini,vannoaggiunti33 addettidiAim Ambiente esei volontari delgruppo comunale dellaprotezionecivilecon squadredellaprotezionecivile provinciale per untotaledi27 volontari. Ai600 quintalidisale sparsinellagiornatadilunedì daAimAmcps, si sonoaggiunti inserata,dalle21 finoa oltre mezzanotte,altri 60 quintali: 1.700i quintalisparsifino a ieri mattina. •


Cronaca 25

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

CASO LEGIONELLA. I responsabilidell’impiantoquantificano una perdita di200milaeuro. Unatrentina didipendenti prontia mobilitarsi

«Oraè aposto, riaprite lapiscina»

DANTEALIGHIERI Oggialle16 nellagallerie d’Italiadipalazzo Leoni Montanariilprof. Mario Giaconiterrà una relazionesu: “Ilcalvario delleprovinceorientali”.

IlpresidentedelCentro Sport Palladiosidimette Ieril’incontrocon ilsindacoche si èimpegnato atrovareuna via d’uscita perrisolvere ilproblema

Labonifica èstataeseguita sututtoilcentro Eunlaboratorio hacompiuto nuoveanalisi Lunedì siriuniràilCda evedremoquali saranno ledecisioni daprendere

nere il via libera alla riapertura. Per questo la direzione del centro chiede che a restare chiusi siano al massimo gli spogliatoi maschili («di spogliatoi extra ne abbiamo»). Intanto Silvano Allegro, presidente nonché maggior socio del centro, ha rassegnato le dimissioni. «Lunedì si riunirà il cda e vedremo quali saranno le decisioni - spiega -. Dico però che si poteva ovviare al problema, visto che avevamo chiesto all' Ulss di venire a fare i prelievi congiuntamente ai nostri e ci eravamo anche offerti di sostenerne le spese, mentre ora rischiamo che il periodo di chiusura si allunghi». Con il conto che potrebbe diventare ancora più salato: ad oggi il danno economico è stato quantificato in circa 200mila euro, ma è il danno di immagine che potrebbe avere ripercussioni ben maggiori. Le telefonate e le mail di clienti allarmati o arrabbiati ormai non si contano più e a questi va ora aggiunta la preoccupazione della trentina di dipendenti ma sono una novantina le persone che gravitano attorno al centro - che temono per il proprio posto di lavoro e che oggi potrebbero decidere di inscenare una manifestazione di protesta affinché venga riaperta la piscina. • © RIPRODUZIONERISERVATA

GrazianoRossetto. COLORFOTO

Lapiscina delCentro SportPalladio attendedi essere riaperta

Icontrolli dell’Ulss

«Sonoitempitecnici Irisultatipermercoledì» Irisultati degliesami di laboratoriosuicampioni prelevatinelledocce edegli spogliatoidelCentrosport Palladiononsaranno pronti primadimercoledìprossimo. «Cisono tempi tecnici- spiega ildirettore delServiziodi igieneesanitàpubblica dell'UlssAndreaTodescato -. Civogliono nonmeno didieci giorni,perchéèquestoil periodoincui il batterio incriminatopuò svilupparsi. Lunedìi titolarici hanno comunicatoche,dopo gli interventi dibonifica,i loro

controllidavano esitinegativi. Non abbiamoperso tempo.Lunedì stessoitecnici dell'Ulsshanno effettuatoprelievi inaltri punti dell'impiantospedendoil materialeal laboratorio dell'Arpav. Orasi trattasolodi aspettaresperando che la bonificasia stataefficace». Resta ilfattochela contaminazione è partitadal circuito idrico: «Vi abbiamotrovato -diceTodescato -unagrandequantità di legionella».E diventa semprepiù concretoil sospettocheil germe responsabiledell'infezione riscontratasuun veneziano

cinquantennesiaproliferatonella struttura.«La segnalazionespiegaancora-l'abbiamoavuta dall'UlssdiVenezia, chepoi ha fattocontrolli nell'abitazione dell'interessatoenegliimpianti frequentatinellasua città.I risultatisono stati tuttinegativi.I nostri controllihanno,invece, accertatocheil batterioscoperto nell'impiantodiVicenzaèdello stessotipodellalegionella diagnosticatasull'uomo, la pneumophiladel sierogruppo1». Todescatoprecisa: «La certezza nonc'èperchéanche nellostesso ceppodibatterio le varianti sono molte.Ci sono,però, significative probabilitàchela malattiasia imputabileallapresenza diagenti infettivinelCentro. Prima didare ilnullaosta perla riapertura dobbiamoesseresicuriche nell'acquanon cisia piùtraccia di legionella». • F.P.

MADEINENGLAND Oggialle21 all’autoscuola “Lapace”(vialedella Pace, 65)proiezione:“Made in England”, civiltàe storia dell’Inghilterra.L’ingresso èlibero. IMILLE VOLTIDI DIO Domaninelle gallerie d’Italiadipalazzo Leone Montanariincontrà Santa Coronaperivenerdì culturaliorganizzati dall’istitutoNicolò Rezzara,Antonio Rigopoulosdell’università diVeneziaterràuna lezionesu: L’“uno, dai molti volti” hindu.

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SAN VALENTINO Rendi unica la festa dell’amore SOLO OGGI per tutti i possessori di PiramiCard un bellissimo OMAGGIO* floreale

*fino ad esaurimento scorte.

Una perdita economica quantificabile in circa 200 mila euro, un presidente dimissionario, una clientela allarmata e una forza lavoro preoccupata per il proprio futuro. Senza contare l'ingente danno d'immagine. È il conto, salatissimo, che si presenta ai vertici del Centro Sport Palladio in seguito al caso legionella che lo scorso 30 gennaio ha portato alla chiusura della piscina. Aspetti che il presidente Silvano Allegro e il responsabile Graziano Rossetto hanno posto all'attenzione del sindaco Achille Variati, nel corso di un incontro che si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Trissino. «Il sindaco si è impegnato in prima persona per cercare di risolvere la questione - ha spiegato Rossetto -, speriamo che il suo intervento possa consentirci di riaprire a stretto giro». Nella più ottimistica delle ipotesi, l'auspicio di Rossetto è quello di poter ottenere il via libera alla riapertura della piscina già nella giornata di oggi. La direzione rivendica il fatto di aver ottenuto dal Laboratorio accreditato dall'Ulss «la certificazione che i punti risultanti precedentemente contaminati nello spogliatoio maschile della piscina, dopo l'in-

tervento di sanificazione sono esenti da contaminazione dal batterio della legionella». «La bonifica è stata eseguita l'1 febbraio su tutto il centro - aggiunge Rossetto -. Per scrupolo, poi, abbiamo incaricato anche un altro laboratorio accreditato e le analisi hanno avuto ancora esito negativo. La piscina però rimane ancora chiusa, in attesa che le analisi Ulss sui campioni prelevati lunedì attestino quanto già certificato da laboratori accreditati ed autorizzati Ulss: un controsenso». Con il rischio, concreto, di dover aspettare altri dodici giorni prima di otte-

SPERI Oggialle19 nell’aula francescanadelconvento diSan Lorenzo sisvolgerà unalettura biblica animatada Giuseppe CelsoMattellini sul tema “SeguonoGesù”.Ingresso libero.

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Nicola Gobbo

vademecum


26 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

URBANISTICA. Ieri èscaduto iltermine per presentareledomande

L’EVENTO. Domani “M’illuminodi meno”

Desertalagara perrifare l’area dell’ex Centrale

Nessunaofferta èpervenutaapalazzoTrissino elariqualificazioneprevistadeveattendere Pecoriassicura:«Faremoun nuovobando» Nicola Negrin Niente da fare. Ancora una volta il patrimonio comunale non sembra in cima alla lista degli interessi dei privati. Ieri alle 12 è scaduto il termine per partecipare al bando che punta alla riqualificazione dell’ex Centrale del latte. Scoccata l’ora X, però, a palazzo Trissino sono rimasti a bocca asciutta. Nessuna busta è arrivata in Comune e la gara è andata deserta. TUTTO DA RIFARE. Altro che piazza, biblioteca e area verde. Per il momento, vista la mancata risposta, la superficie di oltre 12 mila metri quadrati che si trova a San Bortolo resterà ancora un buco nero. Per quanto? «Poco», assicura Massimo Pecori. L’assessore al patrimonio guarda il bicchiere mezzo pieno e non ne fa un dramma: «Sappiamo come funziona il mercato in questo momento. Il periodo non è dei migliori e anche i privati attendono, pur sapendo di rischiare». Già, perché adesso palazzo Trissino sarà obbligato a tornare sui suoi passi. Con una piccola perdita di valore. «Ora formuleremo un altro bando spiega Pecori - e ovviamente sarà rivisto al ribasso il prezzo che era stato fissato per l’intera area e per la riqualificazione». ILVALORE.Il bando pubblicato dal Comune e scaduto ieri ave-

va indicato un valore per la cessione dell’area di 3 milioni e 900 mila euro. L’aggiudicatario avrebbe dovuto progettare e realizzare sia la parte privata, lungo il margine esterno dell’area, e sia quella pubblica entro tre mesi dalla messa a disposizione. Tra gli interventi previsti ecco il recupero dei fabbricati (il centro civico con la biblioteca e una sala polifunzionale nella sede della vecchia Centrale), la realizzazione di una piazza, un parco urbano e parcheggi per lavori stimati in 2 milioni e 300 mila euro da detrarre dal prezzo offerto per l’acquisto dell’area. A carico dell’aggiudicatario, inoltre, erano previste le opere di bonifica quantificate in 950 mila euro.

Questoèil mercato:iprivati attendonoperfar abbassareiprezzi Saràrivisto ilvalore

L’amministrazione ha già svolto un primo intervento di demolizione per oltre 63 mila euro. LA FORMULA. Ora non resta che attendere e capire se il nuovo bando porterà i frutti sperati. D’altronde la strada dell’alienazione era stata scelta proprio dall’amministrazione ancor prima dell’approvazione del piano degli interventi, non essendosi fatto avanti alcun privato. Se anche il secondo tentativo cadrà nel vuoto allora la giunta potrebbe dar via a un intervento di minima, come già ipotizzato dallo stesso sindaco nel corso di un sopralluogo svoltosi a ottobre del 2011. Variati aveva ribadito la necessità di separare «la striscia della vecchia struttura che dà su via Medici dal resto dell’area ex industriale» assegnandola quindi «al quartiere, con un piccolo intervento per raccordarla alla strada». Tra le varie operazioni si era parlato di abbattere il muro e «creare finalmente la piazza che questo quartiere non ha mai avuto, proprio di fronte alle opere parrocchiali e alle scuole». BILANCIO. Anche in questo caso, però, bisognerà fare i conti con il bilancio, considerato che le casse di palazzo Trissino, nel 2013, non saranno così generose. Anzi. Gli investimenti, è stato già ripetuto a più riprese, saranno risicati. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Unmomento dellapassataedizione di“M’illumino di meno”. ARCHIVIO

L’area dell’ex CentraledelLatte resteràancora unbuco nero

Ilfinanziamento dellaRegione

Piùdiunmilionedieuro per8nuovibusametano Vicenzaavrà adisposizione ottonuovi autobusalimentati a metanochesaranno acquistati daAimmobilità entroil 2014 grazieai contributiregionali. Nellecasse comunali,infatti, laRegioneverserà la sommadi 1milione456 mila 907euro di contributiregionalichefanno partedelfinanziamento del Ministerodell’ambiente edella tuteladelterritorio assegnato alVenetoecheammontaa 9 milioni220 milaeuro circa. Lasomma, cheverrà versata dalComune adAim Mobilità e chedeverappresentare nonpiù del75per cento delcostodella fornituradeimezzi ditrasporto pubblico,verrà integrata con 795mila eurocirca per raggiungereil totaledi2 milioni 255mila eurocirca utile ad acquistare7nuoviautobusda 12metri eunoda8 metri,tutti ametano. «Ècertamente unabuona notizia.I nuovi autobus andrannoasostituire vecchi mezzipiù inquinantidiclasse Euro2 oinferiore cheverranno dismessicon l'obiettivo di ridurrel'inquinamento atmosferico- spiegail sindaco, illustrandoladelibera di approvazione del programma diinvestimentipropostoda

Lepiazzeal buio Musicae cene alume di candela Lacittà aderisce all’iniziativa chemira alrisparmio energetico Giulia Guglielmi

Inarrivonuovibusa metano AimMobilità -.La somma assegnataallaRegioneVeneto deriva dalla ripartizionedella sommatotaledi80milioni dieuro chesonostati destinati dal Ministeroal rinnovamentodei mezziditrasposto pubblico, quindidegli autobus.La valutazione dellasommada assegnarea ciascunaregione si è basatasuunaserie diparametri tracui l'estensione territoriale,la popolazioneresidente,i superamentideivalori limitedi pm10».Gli autobusda12metri si stimacosteranno285mila euro coperticiascunodaun contributo di195mila euro.L'autobus da8 metri,invece, costerà 260mila euroegodrà diun contributodi91 mila. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Anche quest'anno il Comune di Vicenza ha detto sì: “M'illumino di meno". La manifestazione è da anni organizzata da Caterpillar, la trasmissione radiofonica di Rai Radio 2, per ricordare l'anniversario del protocollo di Kyoto. E così domani in città si avrà una vera e propria “festa del risparmio energetico". «Aderiamo con molta convinzione all'iniziativa - dichiara l'assessore all'ambiente Antonio Dalla Pozza perché quello del risparmio energetico è ormai diventato il tema principale a livello europeo con prospettive di sviluppo nell'ambito della green economy». Cuore degli eventi sarà piazza dei Signori, dove dalle 10 alle 20 si alterneranno eventi pensati per sottolineare l'impegno della città. «Vicenza sottolinea poi l'assessore - sta facendo la sua parte: abbiamo approvato il piano dell'illuminazione per il contenimento dell'inquinamento luminoso e oggi andrà in consiglio comunale l'approvazione del piano d'azione per l'energia sostenibile in attuazione della sotto-

scrizione del Patto dei sindaci del 18 novembre 2011». Le proposte prendono il via con l'iniziativa “Il sindaco dell'energia": dalle 10.30 fino alle 12.30 e dalle 17 alle 19. «Distribuiremo ai cittadini gadget e lampadine a basso consumo - spiega Dalla Pozza - in cambio di una loro dichiarazione sulla loro idea di energia». Fin dalle 10, al Forum Center all'angolo tra piazza dei Signori e piazza Biade, Aim Energy proporrà "“ome si legge la bolletta?", uno sportello informativo per i cittadini.Dalle 16 alle 17.30, esibizionedella Swing Band del liceo musicale Pigafetta. Alle 17.30 sarà la volta dell'Albero dei bambini, iniziativa curata da “"La luna in soffitta". Dalle 18 alle 19.30 avverrà lo spegnimento delle luci di alcuni monumenti cittadini, tra i quali la Basilica Palladiana, piazzale della Vittoria, le mura scaligere e la Rotonda. Alla stessa ora partirà la "Pedalata illuminata" nelle vie del centro proposta da Tuttinbici Fiab, mentre dalle 19 sarà la volta di "Luci sul continente nero". Per l'occasione, alcuni ristoranti proporranno cene a lume di candela. • © RIPRODUZIONERISERVATA


Provincia 39

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 14 Febbraio 2013

Via Ludovico Festari, 15 | Telefono 0445.401.273 Fax 0445.401.073 red.valdagno@ilgiornaledivicenza.it

REPLICA. Ilcommissariodella Provinciaaisindaci Nerie DallaVia dopo larichiestadi trattativa perpedaggioa uneuro

MALTEMPO. Ieri alle 9in viaVoltaaValdagno

Schneck:«Se Valdagno e Schio vogliono lariduzionedelticket, cedoil traforoalprezzo acui loabbiamopagato: 12milioni»

EaCornedo untamponamento Auto fuoristrada aCastelgomberto

«Scontialtunnel?Compratelo» Veronica Molinari «Valdagno e Schio vogliono la riduzione del pedaggio del traforo? Se lo comprino». Non usa mezzi termini il commissario straordinario della Provincia, Attilio Schneck, all'indomani dell'approvazione all' unanimità di una specifica mozione in Consiglio comunale a Valdagno. Il documento con cui si chiede di aprire una trattativa con la Provincia per «abbassare il ticket ed arrivare a un euro a passaggio almeno per i pendolari e per i mezzi pesanti», ha ricevuto l'appoggio incondizionato anche del sindaco scledense Luigi Dalla Via. Ma da palazzo Nievo è stato stroncato sul nascere. Schneck ribatte: «Prima bisogna passare all'esame i bilanci e poi si vedrà». E aggiunge: «Anzi, farò di più che guardare le cifre del tunnel: glielo vendo, così possono arrivare anche a 50 centesimi a passaggio, se vogliono. Anzi, come utente sono anche felice se il pedaggio costa meno. Loro, da proprietari, potranno anche portarlo a zero».

Dunque nessuna speranza di aprire una trattativa? «Se i due Comuni lo vogliono acquistare non esiste alcun problema: lo cedo a buon mercato. Allo stesso costo a cui lo abbiamo rilevato quando la Provincia è dovuta andare in soccorso ai due Comuni. Anzi potrei fare anche un pagamento più lungo nel tempo: di Valdagno e Schio io mi fido». L’infrastruttura è passata dalle mani di “Fintecna” a quelle della Provincia di Vicenza nel 2007, grazie ad un'operazione portata avanti anche dal Consorzio integrazione Schio-Valdagno, pagandolo 12 milioni di euro contro gli 82 milioni spesi per realizzarlo: 4 milioni 275 mila euro sono arrivati dalla Provincia tramite un aumento di capitale, 2 milioni da prestito bancario nel 2007 per 10 anni in restituzione con i proventi dei pedaggi, 5 milioni 500 mila da un prestito dalla Provincia nel 2008 che scade quest'anno ed in restituzione anche questo con i proventi dei pedaggi e 225 mila da Veneto Strade. La gestione de traforo è attualmente affidata a “Vi.abili-

Lecifre

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IMILIONI DIEURO SPESI PERCOSTRUIREIL TUNNEL

Scontrocon multe perassicurazione epatente scadute

Traforo inaugurato il3 luglio1999.Èstato realizzato dalla“Fintecna”.

12

IMILIONI DIEURO PAGATIA “FINTECNA”

Nel2007 laconcessione perlagestione del tunnel èpassata allaProvincia.

4

Tre incidenti perneve e ghiaccio. A.C. Tre incidenti stradali per neve e ghiaccio. L’altro giorno, attorno alle 14, quando imperversava la bufera, si sono scontrate due auto, in via Campagna a Cornedo. All'origine sembra esserci stata una sbandata della Citroecn, condotta da Sofia Roccoberton di Cornedo, finendo con l’autocarro Mitsubishi, guidato da Dino Tamiozzo di Castelgomberto: feriti al volto i due occupanti, ma non in gravi condizioni. Senza feriti, invece, l'incidente, di ieri alle 9 a Valdagno in via Volta. In questo caso si è trattato di un tamponamento fra due auto.

Una Volkswagen Golf, condotta da Cristina Malagoli di Montecchio Precalcino è finita contro una Fiat 500, guidata da Emanuela Pomini, residente a Cornedo. La polizia locale del Consorzio “Valle Agno” ha scoperto che Malagoli aveva l'assicurazione del veicolo scaduta, per cui è scattato il sequestro dell'auto; Pomini, invece, aveva la patente scaduta. Per entrambe scatterà una pesante sanzione pecuniaria. Un terzo incidente, lungo la provinciale Peschiera dei Muzzi a Castelgomberto: auto fuori strada, ribaltata in un campo. • A.C.

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Nell'operazionedel 2007, laProvinciahacontribuito con4milioni275mila euro.

L’accesso viario altunnelche conducea Schio. MOLINARI tà", braccio operativo della Provincia in ambito viabilistico. La richiesta contenuta nella mozione è stata giustificata dai proponenti con i numeri ampiamente positivi del bilancio 2012: 2 milioni 600 mila euro di incassi contro 1 milione 900 mila euro di spese e utili, tra i 200 mila e i 300 mila eu-

ro. Nel documento è ribadito chiaramente anche un no secco anche all'ipotesi di cessione della concessione del traforo a privati. Ma Schneck precisa: «Escludere i privati da un' eventuale gara andrebbe contro la legge: a questo punto lo comprino loro». •

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Prestitobancario:2milioni; Provincia:5,5 milioni; Veneto Strade: 225mila.

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