rassegna 08-03-13

Page 1

ANNO66NUMERO66

www.ilgiornaledivicenza.it

VENERDÌ8MARZO2013 € 1,20

EUROPALEAGUE

SERIEB:DOPPIODERBY

ColpoLazioaStoccarda FranaInteraLondra

di ALESSANDRO CORTI

9HRLFTB*bgjaab+[N\A\D\K\I

Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

Q

ualcuno l’ha già ribattezzata “Grilloconomics”, cercando per lo meno di individuare un’etichetta. E c’è anche chi ha letto la tenuta dello spread degli ultimi giorni come una sorta di apertura di credito verso il Movimento. In realtà, a placare i mercati sono state più le parole di Draghi sulla volontà dell’Italia di mantenere gli impegni sui conti pubblici e la presenza, al Quirinale, di una personalità come Napolitano. Perché le poche paginette ospitate sul blog di Grillo e che scandiscono il programma economico dell’ex comico diventato ormai a tutti gli effetti leader politico, dicono poco o nulla sulle reali intenzioni del Movimento Cinque Stelle. Mancano capitoli importanti: non c’è alcun riferimento alla lotta contro l’evasione fiscale, si dice ben poco sul tema dello sviluppo o su quello della disoccupazione giovanile. Il piatto forte del programma economico è, invece, il referendum per uscire dall’euro. Però non si quantificano né gli effetti sui risparmi delle famiglie né le possibili conseguenze finanziarie del forfait italiano. Stessi vuoti anche per l’annunciata ristrutturazione del debito pubblico, con il taglio degli interessi e l’allungamento delle scadenze. Se attuata in maniera unilaterale, l’operazione comprometterebbe in maniera irreversibile l’immagine e la credibilità del Paese. In compenso, per rilanciare i consumi e uscire dalla crisi, si promette l’abolizione dell’Irap e dell’Imu. Due voci che valgono, nel bilancio dello Stato, svariate decine di miliardi e che servono a finanziare servizi essenziali, come ad esempio la sanità o i Comuni. Come sarà coperto questo “buco”? Grillo non lo spiega. Così come è evasivo sull’altro grande progetto del suo movimento: un reddito di cittadinanza da mille euro al mese. Se si considerano solo i lavoratori che hanno perso il posto a causa della crisi, il sussidio costerebbe circa 36 miliardi di euro all’anno. Ma la cifra potrebbe lievitare se il reddito venisse esteso a tutti coloro, giovani in testa, che non hanno ancora trovato un lavoro fisso (o precario). In ogni caso, non si sa ancora in che maniera potrebbe essere coperta la spesa. I tagli ai costi della politica e agli sprechi, l’abolizione delle province o, ancora, la drastica riorganizzazione dei servizi pubblici, potrebbero al massimo dare una manciata di miliardi. Le fatiche di Bondi sul fronte della “spending review” dovrebbero pur aver insegnato qualcosa. Troppe incognite e domande sospese per fare fronte ad una crisi economica che ha bisogno di tutto tranne che di nuove incertezze. O lo comprendiamo noi o ce lo farà capire con chiarezza e durezza l’Europa. •

IN EDICOLA

CLUEDO

Cestaro:«Vicenzascusa mavinceilPadova»

f PAG49

I vuoti grillini sull’economia

EDIZIONE POCKET

f PAG50

A richiesta a solo € 8,90

DOPOIL VOTO. Insultiaimedia:«Sefalliamo,cisarannotumultinellestrade».Bersani: «Risposteserie»

Grillo:«Senzadinoi,violenza»

IntervistaaTime:«Vogliamoil100%delParlamento».Napolitanovede«nebbia» Grillo insulta i media italiani e parla con quelli internazionali. A “Time” dice che se il Movimento 5 Stelle fallisse, nelle strade italiane dilagherebbe la violenza. Bersani chiede risposte serie, Napolitano vede “nebbia”. f PAG 3

LASENTENZA

LALEGAVENETA

f PAG4

f BASSAN PAG8

Berlusconi,condannaperl’intercettazione LaprovadiforzadiTosiscatenalarabbia IlPdl:«Indecente,iniziativeclamorose» deileghisti“puniti“.Maroni:«Orabasta»

VICENZA. AL SAN BORTOLO: NON SI PUÒ ESCLUDERE LA PERICOLOSITÀ

LACRISI. Marcante,expatrondelcalcio.ChocaSchio

Siuccidein azienda Lotrovalafiglia La crisi provoca un’altra vittima incolpevole: Elia Marcante, imprenditore di Schio noto per il suo passato come capitano della formazione scledense e poi anche presidente della società, si è tolto la vita nel capannone della sua azienda. Lo ha trovato la figlia Cristina, preoccupata per non averlo visto rientrare per cena. f SARTORI eCUCOVAZ PAG 31

NOVENTA VICENTINA Via 1° Maggio, 11

NUOVA SEDE a VICENZA

Via Trento, 194 www.spazzacamini.com • info@spazzacamini.com

800-388388

CHIAMATA GRATUITA

VICENZA

CorsoFogazzaro appenarifatto mailporfidosalta f MANCASSOLA PAG14

ARCUGNANO. MarcelloRigodanzolasciailcarcere

L’ospedaleproibisce lasigarettaelettronica IL CASO. Sigaretta elettronica proibita in ospedale a Vicenza. Un laconico ma chiarissimo comunicato inviato a tutto il personale vieta l'“e-cig” all’interno del San Bortolo. «Si informa che, in via

precauzionale, il divieto di fumo si estende anche alle sigarette elettroniche, in quanto non vi sono elementi sicuri per escluderne la pericolosità».

f PEPE PAG 14

Unapoesiaperlamoglie ammazzataper“pietà” «Quella mattina mi sentivo molto male, ho pensato che sarei morto prima di mia moglie e allora ho pensato di ucciderla». Così la confessione di Marcello Rigodanzo anche davanti al Gip, che per questo ha escluso la premeditazione e gli ha concesso i domiciliari. Anche davanti al giudice l’anziano ha recitato la poesia scritta per la moglie, che pubblichiamo all’interno. f NERI PAG 21

Ritocco ferro ADESSO È IL MOMENTO GIUSTO PER CHIAMARCI!!!

GT18603

SIAMO APERTI

anche alla domenica mattina fino alle 13.15

GT18602

Il Ceppo srl - Corso Palladio 196 Vicenza|Italy - tel 0444 544414 www.gastronomiailceppo.com

D

are dello “iettatore” a qualcuno è reato. Lo ha stabilito una sentenza della 5a Sezione Penale della Cassazione confermando la condanna di un conduttore radiofonico che così si era rivolto alla parte offesa: «Porta male»; «Lo vedo e tocco ferro». Per i giudici la dannosità della superstizione è empiricamente rilevabile ed è perseguibile quando diretta «a disprezzare e ad assoggettare persone a ingiustificate emarginazioni, a disumane persecuzioni». Decisione sacrosanta. La novella, “La Patente”, di Pirandello e le tanto vergo-

di GIANCARLO MARINELLI gnose quanto reali maldicenze che hanno ottenebrato la vita di Mia Martini, ci insegnano che l’antico vezzo degli uomini di attribuire ad altri la causa di piccoli fallimenti e di grandi sciagure, può produrre danni colossali. Io sono il primo a dover fare ammenda, a denunciare la maledetta abitudine di cercare il capro espiatorio, anzi, il gatto nero espiatorio delle mie sfortune. Sì, lo confesso; quando il mitico Bruno Pizzul, facendo la telecronaca dell’Italia ai Mondiali, diceva: «Vedo gli azzurri in gran forma», correvo a buttare il sale nel camino, come mi ha inse-

gnato mia nonna. Sapevo che di lì a poco avremmo preso gol. E imploro perdono se alla chiusura della campagna del Pd, quando Prodi è salito sul palco, ho pensato: «Caro Bersani, perdete anche stavolta». E chiedo scusa ad un magrissimo pensionato del mio paese in cappotto nero persino d’estate: mi ero messo in testa che se mi guardava, io cadevo dal motorino. La sfiga ce l’abbiamo dentro. È roba, è colpa solo nostra. Basta con questi atteggiamenti idioti. Entro in teatro; vedo la truccatrice con la maglia viola. Se lo spettacolo va male, giuro che la spoglio. O è reato? •

BASSANO

Oragliimmigrati emigrano:restano 1.500famiglie f PAROLIN PAG44


8 GU13675

IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Marzo 2013

VENETO

VERONA.Alitalia,unvoloinpiù

Alitaliaarricchiscedal1˚aprilediunafrequenzailvologiornalierodall’aeroportodiVillafrancaperRomaFiumicino.Gliorari consentonocollegamentia23diversemeteinternazionali.

Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

TERREMOTO. L’annuncio delle lettere manda in fibrillazione il Carroccio

Ilsegretario federale:lunedì le proposte

Glischiaffi di Tosi spaccanolaLega Maroni:«Basta»

Gli“zaiani”imputanoalsegretariodilavorare perundisegnopreciso:guidarelaRegionenel2015 I“tosiani”nontolleranoglisfoghidelgovernatore Roberta Bassan Flavio Tosi non arretra di un millimetro: «Le lettere di richiamo arriveranno a tutti coloro che risulta abbiano parlato sulla stampa su questioni interne al movimento senza farlo nelle sedi opportune». Tra di loro ci sono il governatore del Veneto Luca Zaia, ci sono colonne della prima Lega come Stefano Stefani e Manuela Dal Lago. Sbotta Stefani, il tesoriere del dopo Belsito, cinque legislature in Parlamento sul groppone: «Quello che sta succedendo non lo so, lettere per ora non ne ho viste, ma stare anche attento a quello che dico, figuriamoci». Si tappa la bocca, per il momento Zaia. Il senatore uscente Paolo Franco detta: «Secondo me sono illazioni giornalistiche, non credo che Flavio da persona intelligente qual è mandi quelle

Idestinatari dellemissive: «Aspettiamo» EStefani:«Devo stareattentoa quelchedico?»

letttere e rimango stupito che ci sia un elenco di nomi sul giornale quando non sono stati resi noti al direttivo». Franco è uno che ha sostenuto - dicono le rassegne stampa che girano nelle mani di Tosi - che un confronto interno alla Lega dopo il voto è indispensabile. Cosa che lui da segretario aveva fatto. Il deputato uscente Alessandro Montagnoli, sindaco di Oppeano, che pure ha avuto testimone di nozze Tosi, risponde che dopo il voto aveva parlato solo per il bene della Lega. L’anti-Tosi Massimo Bitonci prende tempo. Fermi tutti. A fine giornata è il segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni, neogovernatore della Lombardia, a prendere le redini (vedi articolo a lato): «Basta turbolenze» SCACCHIERE. Prima comunque di annunciare le lettere Tosi ha fatto i conti a tavolino: ad oggi nel suo scacchiere può contare su 13 voti contro 7. Sono 6 membri elettivi (Ivano Faoro, Marco Marcolin, Maurizio Conte, Francesco Chiaranda, Matteo Bragantini, Antonio Mondardo) contro 4 (Roberto Grande, Dimitri Coin, Vittorino Cenci, Riccardo Callegari). A cui vanno aggiunti 5 segretari provinciali (Busetti

di Vicenza, Granello di Treviso, Paternoster di Verona, Vello di Belluno, il commissario Stival del Veneto Orientale) contro 3 (Marcato di Padova, Contiero di Rovigo, Pizzolato di Venezia). Per arrivare a 13 si conta lui stesso che ovviamente ha diritto di voto e Luca Baggio, presidente del partito veneto. La maggioranza sulla carta è tutta sua, ma il modus operandi, non ultimo l’annuncio delle ammonizioni, ha contribuito ancora di più ad allargare le crepe in una Lega già sfiancata dal tracollo del voto. ZAIANI.A sentire gli zaiani, i sostenitori del governatore, che ieri stavano per lanciare gruppi su facebook e l’hashtag su twitter iostoconzaia per poi ritrarsi (bisogna aprire un account e finiamo pure noi nella lista di proscrizione) il quadro è il seguente: Tosi sta lavorando per accaparrarsi la presidenza della Regione Veneto nel 2015 e per il controllo del partito. Il metodo è quello di una gestione dittatoriale che non guarda in faccia nessuno, se ne fa un baffo del governatore, come via via ha fatto pure degli uomini più vicini, fosse pure il testimone di nozze Bricolo. E poi da che pulpito viene la predica, dicono nel cer-

Boborichiamaall’ordine «Nessunprocesso» MILANO

Tosie Zaiasi guardano in cagnesco

Faripuntati MAGGIO 2013 AMMINISTRATIVE Dopoil tracollo elettorale ilprimo bancodiprova delleLegaè attesotrail 26e 27maggio: alvoto41 comuniveneti, 7 conpiù di 15mila abitanti, cisonoi capoluoghiVicenzae Treviso,11 sonoicomuni bericialleurne. IL2014 TRA EUROPEE EAMMINISTRATIVE Altrobancodiprova è l’annoprossimo: ci sonole elezionieuropeeincui si misurerannodi nuovo gli equilibri,letenutee i tracollidei partiti. Maun appuntamentostrategico sonoanchele amministrativeche chiamerannoalleurne il grossodei comuni:solo nel Vicentinosono piùdi ottanta. 2015:SIVOTA ALLEREGIONALI IlCarrocciooggiha la guidadelVenetoe governacon ilPdl: quisi giocadavverotutto.

chio zaiano: Tosi di questioni interne al partito ha parlato sempre eccome sulla stampa. Ieri sul fronte zaiano la mole di messaggini che trillavano sui telefonini era di questo tenore: io sto con Zaia, facciamo massa critica e sosteniamo il presidente, pronti alla guerra. TOSIANI.Dalla parte che sostiene il segretario regionale prevale l’amarezza per un partito che rischia ancora di più il tracollo e vede un disorientamento sempre più diffuso. Nota bene: il 30 giugno scade il rinnovo della militanza per il 2013 e c’è il pericolo che l’emorragia continui: -30% di tessere lo scorso anno, ora si teme la perdita di un altro 50%. I tosiani non hanno tollerato il punto stampa organizzato dal governatore a Palazzo Babbi dopo il voto per criticare la gestione del segretario. E sostengono pure che per controllare il movimento si deve utilizzare il pugno di ferro. Ieri è tornata pure la voce (veicolata dai tosiani) che Zaia starebbe per creare un suo partito. Zaia però ha sempre detto che è nato leghista e morirà leghista. Pit stop. Maroni chiama ai box per una proposta lunedì al federale. Sempre che Zaia ci sia: in agenda ha la Laverda a Breganze. •

EUROPARLAMENTO. Propostauna risoluzione per«combattereleculture di sottomissioneoquellefondamentaliste»

«Violenzasudonne: oraagiscal’Ue» Bizzotto:«DevepremereperchéinogniStatosiaperseguitad’ufficio» Antonella Benanzato BRUXELLES

Una proposta di risoluzione europea per perseguire d'ufficio nei paesi della Ue i reati sessuali e la violenza, in generale, contro le donne negli ambienti dove prevale il fondamentalismo islamico e una cultura di sottomissione. La propone l'europarlamentare della Lega nord Mara Bizzotto, vicesegretario regionale e responsabile federale del dipartimento Europa del Carroccio, nella giornata dedicata alle donne.

Qual è la sua proposta?

In Europa una donna su quattro è vittima di violenza fisica, quasi una su due (il 45% circa) se si considerano anche le violenze psicologiche e le discriminazioni di vario genere. Il mio invito è rivolto pertanto all'Ue affinché finanzi maggiormente tutti i programmi nazionali che si occupano di contrastare il fenomeno della

violenza contro le donne e si assicuri che in tutti gli Stati membri, tali reati vengano perseguiti d'ufficio, senza attenuanti legate alle pratiche culturali tradizionali e religiose.

Il rapporto della vicepresidente del Comitato per i diritti alle donne Morin-Chartier e i dati dell' Eurobarometro parlano di aumento delle violenze sulle donne dall'inizio della crisi.

Quella contro le donne rappresenta la forma di violenza più diffusa, senza confini di ambiente, religione, ceto, cultura e nazionalità . In Italia il triste fenomeno del femminicidio registra in media 120 vittime l’anno e una donna su tre è costretta a subire violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Ma il dato più preoccupante è quello che non compare nelle statistiche e che riguarda tutte le vittime che non hanno il coraggio di denunciare la violenza subita per vergogna o per paura di altre ritorsioni.

GettandolosguardoversoilVeneto, la disoccupazione ha colpito duramente. Ma il rosa è una sfumatura che non viene sufficientemente evidenziata.

È vero. Molte donne a causa della crisi sono rimaste senza lavoro. Bisogna sottolineare, inoltre, che le donne sono spesso più ricattabili degli uomini. Assistiamo ai centri commerciali che propongono il lavoro domenicale senza retribuirlo adeguatamente. Per una donna questo significa sacrificare la famiglia e i figli.

Quali sono in Veneto i settori produttivi più colpiti e a maggior occupazione femminile? Il settore tessile, l'artigianato, la ceramica ambiti in cui la manodopera femminile è particolarmente presente. L'Europa deve fare di più. Sono componente della commissione affari sociali e purtroppo noto che si cerca di favorire sempre i Rom o gli immigrati, piuttosto che i giovani e le donne.

Leimilita dasempre nellaLega. Come ci si sente a far parte di un partitoacosì forteconnotazione maschile? Il “celodurismo” è ancora la cifra semantica del movimento?

Sono nella Lega dal 1993, consigliere comunale quando c’erano le quote rosa che poi

Lo“sceriffo”

Gentilini lodifende «Flavioha fattobene» TREVISO

GiancarloGentiliniapprova il richiamoall’ordinedel segretariovenetoFlavioTosi. «Benefa Tosi a richiamare,per adesso,questepecorelle chesi sonosmarrite. Il buonpastore deveadoperareprima il richiamoepoi la frusta». Usaunametafora lo“sceriffo”,

L’on. MaraBizzotto (Lega) sono state tolte. Il mio partito è maschilista in apparenza, le donne in Lega ci sono e hanno un ruolo importante. Questo non toglie che essere donna implichi il dover lavorare molto di più per dimostrare di essere all'altezza del proprio incarico. Ma sono l'unica donna europarlamentare della Lega e l'unica consigliera regionale per 9 anni in Veneto, eletta con le preferenze. Non mi sento di certo discriminata. •

RobertoMaroni regione.Maroni,nei giorni successivial tracolloelettorale in Venetoequando ladivisione tra TosieZaia eraormai benaccesa conil governatore cheaveva pure resopubblichele accuse alla gestioneTosi,aveva richiamatoi dueinmanieraforte: «TuLuca pensaa fareil presidente,tu Flaviofa il segretario».Tradotto: ognunodeidue noninvada il terrenodell’altro.Messaggioin partedirettoanchea Tosi consideratoil gestore-ombra dellasanitàinRegione. Ora l’attesaèper lunedì. perevidenziarechese l’azione di Tosi«serveper ricompattare un’unitàindistruttibile benvenga. Nonsi possono permettere lassismio abbandoni delle posizionistrategiche». Ilcandidato per la terzavoltaa sindacodiTreviso allecomunali a maggio,ricordache «sesièperso ilDna dellarivoluzioneleghista cheognunodeveaveredentro di sè,ètempo chesi allontanieche abbandonila navicelladiquesta nuova Lega cheèiniziatacon naufragiodiBossiedel “cerchio magico”».Gentilini, facendo riferimentoalle vicendedel Vaticanoosserva che«ilpapa, dopoaver capitodinon esserein gradodicontrollaretutto etutti, hadatole dimissioni.Se tante personeche eranoattorno a Bossi -conclude- avessero agitoper il benedellaLega questasarebbe orailprimo partitoitaliano».

Duegiorni di seminario aBruxelles

Salari,troppadifferenza tramaschiefemmine BRUXELLES

Uno dei grandi temi in discussione in Europa è il raggiungimento del 40% delle quote rosa nei cda delle grandi aziende pubblicheeprivate.Ledatefissate sono il 2018 e il 2020 secondo la proposta Reding.

È un traguardo ambizioso ma fondamentale. Le donne, del resto, sono spesso più preparate degli uomini. Riescono meglio negli studi ma, malgrado ciò, non riescono a raggiungere i vertici, a infrangere il soffitto di cristallo. Anche la discriminazione salariale è un altro capitolo da affrontare. In Europa poi le donne che ricoprono posizioni dirigenziali sono il 14%, in Italia solo il 10%.

«Questapaginasi deve chiudere.Nessun processo, nessunacrisi particolare: lunedì alConsiglio federaleporterò le mieidee eproposteperchè questafase diturbolenza si chiuda».Roberto Maroni richiamaall’ordine. Cosìsi esprimeil segretariofederale dellaLegaeneogovernatore dellaLombardiasul dibattito internoal movimentoin Veneto, dopoil risultato elettorale,einparticolaresulle letteredirichiamo annunciate daFlavioTosi. Maronihapoi ribaditochesemprelunedì metterà adisposizioneil suo mandato.Aquantosi apprende inveceglisarà chiestodi rimanere,soprattuttodai veneti, ancheepropriocome funzionedigaranziarispetto allaspaccatura semprepiù evidente chesi ècreatain

Lottaalla discriminazione salarialeealla prevalenza maschileai vertici dei consigli diamministrazionediaziende pubblicheeprivate edelle istituzioni. Lestrategie per usciredalla crisicominciano dall'uguaglianzadi genere. Sonoquestigli obiettivi europeiribaditinelcorso del seminario“Women and the economiccrisis",la duegiorni organizzataal Parlamento europeoa Bruxelles chesi è svoltamercoledì eieri. Ladifferenza salarialetra uominiedonne èstata unodei puntididiscussione evidenziati daLucieDavoine, funzionaria dellaCommissioneeuropea delladirezionegeneraleper l'eguaglianzadigenere. «Lalotta contro la differenza salarialeuomo-donna èun presuppostofondamentale. Le donneinEuropa - haspiegato Devoine- guadagnano inmedia

il17,2 percento inmeno degli uomini.Inoltrele professionalità femminilisono concentratein particolarenelsettore sanitarioe socialeequii salari sono piuttosto bassi». Lascarsa presenza neipostidi comandodelledonne èstata segnalatanelRapporto sull'impattodellacrisi sulla uguaglianzadigenereei diritti delledonne redatto daElisabeth Morin-Chartier,vicepresidente dellaCommissioneper l'eguaglianzadigenere eidiritti delledonne delParlamento europeoed esponentedel Ppe. Secondostudi recenti,si leggenel documento,soloil 5% deidecision makersai vertici delleistituzioni finanziariesonodonne, mentre tuttele 27banche centralidegli statimembri sonoguidate da uomini. Equesto,malgradostudi di genereabbianodimostratochele donnesappianodirigere inun mododifferente checonsente di evitareil rischioecostruire prospettivedilungotermine. • A.B. © RIPRODUZIONERISERVATA


9

IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Marzo 2013

Accusatodidetenzionedimaterialepedopornograficoun pensionato66ennediCastelfrancoèstatodenunciatodai carabinieri:incasaaveva167cde14videocassetteconfilmati.

BELLUNO.Navigatoredeviapullman Unpullmanturisticoconunacomitivadiragazzibergamaschi direttialNevegalèrimastoimpantanatoieriinunpratonei pressidiPontenelleAlpi,“deviato”dalnavigatoresatellitare.

PADOVA.Preso“pirata”latitante

ICchannoarrestatounlatitantemoldavo,StefanPostu,23 anni:nel2009aMilano,allaguidadiun’autorubata,erafuggito peraverprovocatounincidenteconungiovanemortoe2feriti.

REGIONE:ILBILANCIO2013. Inconsiglio arrivanonuoviemendamenti

Sorpresa,Venezia “raschia”risorse perlavoroeditte ColpodiscenadelPdlin aula «Recuperaresoldida altri“rivoli” econcentrarli sutrepriorità» LaLega rilancia. Adessosi tratta Piero Erle VENEZIA

Sorpresa: anche se tirato all’osso per i maxi-tagli piovuti da Roma e il no deciso del centrodestra ad aumentare le tasse, il bilancio 2013 della Regione cambia rotta proprio al momento decisivo del voto in aula, dopo un mese di melina fatta per far passare le elezioni. LA RICETTA DEL PDL. Il colpo di scena è arrivato al secondo giorno di dibattito a palazzo Ferro Fini, ma mercoledì l’attenzione era tutta puntata sugli arresti eccellenti per il caso Mantovani. Ieri, invece, la scena era tutta per i 270 emendamenti al bilancio già depositati. La sera prima a dire il vero il presidente Clodovaldo Ruffato aveva praticamente già archiviato il “dibattito generale” e preannunciato la replica dell’assessore Roberto Ciambetti. Ma a dare il “la” a una musica diversa ieri, proprio a inizio seduta, è stato il capogruppo Dario Bond del Pdl: d’intesa con il presidente della commissione “Bilancio” Costantino Toniolo e col gruppo, ha dettato una ricetta nuova. Vale a dire: ridurre il budget di vari

capitoli di spesa (ha citato la cooperazione, le sponsorizzazioni culturali e altro) per concentrare le risorse che ci sono su alcune priorità: «Possiamo recuperare 12-14 milioni». I TRE TEMI. Primo tema di Bond, quello già lanciato dal Pd: creare un fondo per l’emergenza sociale che emerge in Veneto, «ma non per gestirlo qui. C’è una rete già presente sul territorio per aiutare le famiglie in difficoltà con le spese con la Caritas, con i Comuni: puntiamo su di loro». Secondo tema: l’emergenza lavoro. Creare un fondo della Regione per alimentare “sacche di lavoro utile” che serva ai Comuni e che dia ossigeno alle famiglie dei disoccupati. Terzo tema: le imprese, anche quelle medio-grandi. Lo spunto in aula c’è già per un emendamento dell’assessore Elena Donazzan che ricalca il metodo nato dalla collaborazione tra parti sociali per l’Ideal Standard ma il succo è generale: trovare risorse per fare da garanzia finanziaria ad aziende da 5-600 dipendenti che magari hanno anche lavoro ma affrontano difficoltà di risorse. Superando anche - butta il cuore oltre

l’ostacolo Bond - il limite del 50% posto per i fondi anti-crisi e magari andando a riprendersi una parte degli 815 milioni di fondi di rotazione che gestisce la finanziaria “Veneto sviluppo” «perché oggi non funzionano». Infine un’altra mazzata: «Con Toniolo stiamo lavorando alle aziende partecipate: bene il piano della Giunta, ma si possono fare risparmi subito ed è giusto farli». Tradotto, insomma, il relatore Toniolo (può farlo) presenterà di sicuro nuovi emendamenti su questi temi. RISPOSTA LEGA. La Lega è parsa colta di sorpresa, tanto che la prima trattativa col Pdl ieri in pausa pranzo non ha dato risultati. Nel pomeriggio il capogruppo Federico Caner ha comunque marcato il terreno: «La Lega punta su due emendamenti chiave: sostegno dei disoccupati e cessione dei crediti a favore delle imprese. Non siamo disposti a fare passi indietro». Il primo mira a un fondo da destinare ai Comuni «per lavori di pubblica utilità da parte» per ultra-40enni disoccupati. Il secondo riguarda «la cessione dei crediti delle imprese appaltatrici e fornitrici della Regione e delle società regionali per immettere un flusso di liquidità finanziaria»: le banche salderebero il conto in attesa dei soldi della Regione. I punti di incontro ci sono, e ieri alle 18 è ripartita la trattativa tra Pdl e Lega. Oggi si torna in aula. •

GU13675

TREVISO.Pedopornografiaa66anni

CARABINIERI. Doppiacerimoniad’insediamento

Ilgen.Iadanza èvicecomandante generaledell’Arma CostantinoToniolo (Pdl), Federico Caner(Lega) e Dario Bond (Pdl)

Sindacatiagitati

Notadella società

Trasporti: +7%difondi «Nonbasta»

Baitaeglialtri hannolasciato laMantovani

Unadelegazione regionale di Cgil-Cisl-Uildel settore trasportièstataricevutaieri dalpresidente delConsiglio regionale,ClodovaldoRuffato, edal capogruppodelPd, Lucio Tiozzo:hannoconsegnato un documentoche manifesta tuttalaloropreoccupazione perla difficilesituazione del settore.Comenoto, inqueste settimaneèstato varato il Fondo nazionale trasportie suddivisotra Regioni, maper i sindacatiquesto«nonesime le singoleRegionidal concorrere finanziariamentealsettore, comefannole vicine Emiliae Lombardia».Il Venetosi trova infatti406 milioni-«corrispondonoaun +7% rispetto all’anno scorso,edèincontrotendenza rispettoai tagli»,hadetto il governatoreLuca Zaianel dibattitoinConsiglio- mai sindacatidenunciano che mancherebbero15 milioniper ilservizio ferroviario,ai qualisi dovrebberoaggiungere 8 milioninecessariper l’avvio dell’annunciatoprogettodi orario“cadenzato”dei treni nellazonacentrale della regione.Sirischiaun nuovo taglioaiservizi. •

VENEZIA

Hannorassegnato le dimissioni daipropri incarichii dirigenti dell’impresadi costruzioni Mantovani coinvoltinell’inchiestadellaprocuradiVenezia. Unanota la stessasocietà precisachele dimissionisono statedeciseancheda esponenticoinvoltiinsocietà controllate.Sitrattaquindi comenoto diPiergiorgio Baita, NicolòBusoneClaudia Minutillo.L’impresa assicura che«sonoincorso diadozionei provvedimentipiùopportuni perassicurare allasocietàuna governance autorevole, estraneaaifattisui quali la magistraturasta indagando, maancheingrado digarantire continuitànell’operatività e negliindirizzitecnici egestionali».La Mantovani ribadisce quindila propriaestraneità «rispettoadogniillecitocontestatoa propriesponenti, riservandosi ognivalutazione a tuteladeipropri interessi.La societàèfortementeimpegnataa portareavanti gli importantiprogettielavoria leiaffidatieringrazia le maestranze ».

Il gen. Rositani l’ha appena sostituito alla guida del comando interregionale “Vittorio Veneto” ROMA-PADOVA

Il generale Massimo Iadanza, proveniente dall’incarico di comandante dell’Interregionale «Vittorio Veneto», è il nuovo vicecomandante generale dell’Arma dei Carabinieri: ieri, alla presenza del comandante generale Leonardo Gallitelli e dei vertici dell’Arma, la cerimonia di avvicendamento con il generale Clemente Gasparri, che termina il mandato dopo un anno. Nel corso della cerimonia, preceduta dalla deposizione di una corona di alloro da parte dei due ufficiali al Sacrario dei caduti presso il Museo storico dell’Arma, il generale Gallitelli ha espresso al generale Gasparri «la più viva gratitudine per l’autorevolezza e l’incondizionato amore per l’Arma» in oltre 45 anni di vita militare. Del generale Iadanza, poi, Gallitelli ha sottolineato le «ben note eccezionali qualità di uomo e di comandante». A lui ha quindi rivolto «i migliori auguri di buon lavoro» nel nuovo incarico. E a Iadanza sono giunti i complimenti del governatore veneto Luca Zaia: «Sono certo che dimostrerà quell’impegno e quella professionalità che hanno contraddistinto il suo operato in Veneto. È stato per la Regione un interlocutore serio ed affidabile con cui abbiamo costruito, in questi anni, una proficua collaborazione con l’obiettivo di garantire il rispetto della legalità e combat-

Ilgen. Massimo Iadanza

Ilgen. Giuseppe Rositani tere ogni forma di criminalità presente nei nostri territori». Proprio mercoledì si era svolta la cerimonia di avvicendamento al vertice dei carabinieri del Comando interregionale “Vittorio Veneto” (ha giurisdizione su Trentino, Veneto, Friuli ed Emilia): nella caserma Dezio di Padova, sempre alla presenza del comandante generale Gallitelli, il nuovo comandante interregionale, generale di divisione Giuseppe Rositani - proveniente dal comando interregionale di Roma - ha preso il comando al posto del gen. Iadanza, che è stato appunto promosso. •


10 GT18589

IL GIORNALE DI VICENZA

ECONOMIA&FINANZA Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: redazione@ilgiornaledivicenza.it

Venerdì 8 Marzo 2013

BENETTON.Salvatialcunilaboratori NelcorsodiunincontrofraBenettonGroupeisindacati, l’aziendasisarebbeimpegnataa«mantenereinesserei rapporticonilaboratorifornitoridiservizi».

ILPRESIDENTE DEL GRUPPO MEDIOLANUM. Ieri alGolfClub Colli Berici

PROFESSIONISTI

Doris:«Ilmodello Nordestrimane unpuntodiforza» «Leaziende piccolesono più flessibili,rapide nelprendere ledecisioni.Resistono dipiù allacrisi Cihamesso inginocchioil “partitodellaspesa”» Matteo Bernardini «Il modello economico del Nordest non è in crisi. Anzi, sono proprio le aziende mediopiccole - flessibili, pronte ai cambiamenti e rapide nel prendere le decisioni - a resistere meglio alla crisi rimanendo competitive. Dobbiamo quindi essere orgogliosi di essere veneti e di un modello che ci ha portato a divenire leader

«Lapoliticadelle aperturedinuovi sportellibancari èdiventata troppocostosae superata»

nel mondo». Parola di Ennio Doris, presidente del Gruppo Mediolanum che ieri sera è intervenuto al talk show dal titolo “Mercati scenari ed evoluzioni”, organizzato dal Golf Club Colli Berici di Brendola. «A me non piacciono i luoghi comuni e quindi non sono d’accordo con chi ripete che in questo momento di crisi il modello legato alle nostre pmi sia superato o da superare - spiega Doris - penso, invece, i problemi siano altri».

Quali?

Beh, per esempio le enormi difficoltà che sta attraversando il nostro mercato interno. E qui non ci sono modelli che tengano: soffrono le piccole aziende e allo stesso modo anche i grandi gruppi.

Come mai si verifica tutto questo?

Perché il “partito della spesa” ha messo in ginocchio il Paese. Si è pensato a tassare invece di puntare a far ripartire l’economia alleggerendo il peso fiscale sul mondo del lavoro. Si è insomma guardato più al rigore e questo ha comportato il blocco dei consumi.

Maèstata solocolpadelgoverno italiano?

Direi che una grossa parte di responsabilità è da ascrivere anche alla Germania che non ha spinto su una linea economica più espansiva. Questo ha portato grandi difficoltà specie nell’Europa meridionale, anche se ora ne sta cominciando a pagare le conseguenze pure la Francia. E non è certo un bel segnale.

Vicenzaospita tregiornate dicorso sul“trust”

EnnioDoris nel suointervento diierisera al GolfclubColliBerici di Brendola

Tuttoquestomentreglialtripaesi extra-europei stanno invece crescendo, giusto?

Proprio così. Gli Stati Uniti hanno preferito puntare su una politica espansiva. L’austerità loro la riservano per quando le cose andranno bene. Il punto è che in Europa l’unione tra gli Stati è avvenuta partendo dal tetto, ovvero dalla moneta unica, quando al contrario avrebbe dovuto comprendere prima altri parametri.

Presidente, tornando in Italia, la preoccupa il recente esito elettorale?

Credo che il voto abbia rappresentato uno schiaffo non solo alla politica italiana, ma anche a quella europea. Il guaio vero è che questa situazione, adesso, sta paralizzando il Pae-

se quando invece ci sarebbe bisogno di dare nuovo impulso all’economia. Servono sgravi fiscali al lavoro e all’impresa. Solo così si potrà creare nuova occupazione e quindi far riaprtire consumi e mercato interno.

Insommanonhapauradei“grillini”?

Diciamo che nel loro programma ci possono anche essere delle cose condivisibili, però quando sento parlare di reddito di cittadinanza mi vengono i brividi. Se davvero si facesse una cosa del genere l’Italia rischierebbe di saltare e l’inflazione di esplodere.

Spostandoci al mondo bancario, è ancora convinto che l’apertura di nuovi sportelli sia ormailegataaunavisionesupe-

CONFINDUSTRIA. L’esperto dinegoziazione interculturale Yadvinder Ranaincontra gli imprenditoridell’AltoVicentino

Isegretidel fareaffari neiPaesi esteri Vanno capitiquelli “collettivisti”,“maschilisti”o“temporeggiatori” Cinzia Zuccon Morgani Se ci fosse ancora qualche resistenza all’internazionalizzazione, l’esperto di negoziazione interculturale Yadvinder S. Rana, dati del Pil alla mano, ha spazzato via ogni alibi evidenziando crescita e decrescita nelle varie aree del mondo (vedi box). Alla sede di Confindustria Schio, Rana è stato relatore al secondo degli appuntamenti di “Ricomicio da tre” organizzati da “Risorse in Crescita” per i raggruppamenti di Schio,Thiene e Valdagno su innovazione, internazionalizzazione e aggregazioni e reti di impresa, tema che si tratterà il 20 Marzo a Valdagno come anticipato da Giuseppe Fortuna, presidente del locale raggruppamento. PAESIINDIVIDUALISTIECOLLETTIVISTI. Se avere come riferimento il mondo è necessario per le imprese, il problema è come rapportarsi con potenziali clienti di culture diverse ed è su questo che Rana - Mba e Executive certificate in global negotiations, con ruoli internazionali per la Fiat e aziende del lusso - è intervenuto evidenziando innanzitutto 5 dimensioni culturali (elaborate da Geetz Hofstede dopo una lunga esperienza in Ibm). Tenendo presente che ci sono sostanziali differenze anche dentro ciascun Paese, in generale,

dove c’è una concezione gerarchica del potere è implicito che si debbano chiudere affari solo con gli imprenditori in persona; se è un concetto lontano dai paesi scandinavi ma anche da Austria e Israele, avere uno “status” è fondamentale nei paesi asiatici, in Nord Africa e in Medio Oriente (eccetto l’Iran) come ha confermato per esperienza diretta l’imprenditrice Paola Gasparini della Smalvic. Un altro fattore da tenere in considerazione è quanto i Paesi siano individualisti o collettivisti. Gli Stati Uniti e in genere i Paesi europei sono individualisti. I legami personali sono deboli, basati sugli interessi: conta il prezzo, il contratto dettagliato. Invece nei Paesi arabi, asiatici o sudamericani il contratto è subordinato alla fiducia e al rapporto personale. Sono collettivisti i Paesi del sud e dell’est del mondo, anche se la Cina si sta rapidamente trasformando in un Paese individualista. I RUOLI DI GENERE. Attenzione anche ai ruoli di genere: decisamente “maschile” il Giappone, l’Asia in genere e i Paesi arabi e naturalmente l’Italia che si annovera anche tra i paesi più resistenti al cambiamento insieme a Spagna, Portogallo e Grecia, ma anche a centro e Sud America, Medio Oriente e Giappone. Si adattano di più i Paesi dell’Est, il Regno Unito, Canada, Usa, Cina e India.

L’espertodinegoziazione interculturaleYadvinder S.Rana LADIVERSAGESTIONEDEITEMPI. Infine, quinta dimensione culturale da tenere presente è l’orientamento temporale: se le riunioni in Germania o negli Usa sono perfettamente programmate, è completamente diverso in quasi tutti gli altri paesi del mondo. E se dovete lavorare con gli indiani sappiate che è necessario che qualcuno stia loro col fiato sul collo perché il concetto di “tempo” è diverso dal nostro. In gran parte del mondo il tempo-lavoro si dilata a favore dei rapporti personali. Un atteggiamento che si riverbera anche nella durata dei contratti. «Molti imprenditori - ha sottolineato Rana - hanno difficoltà in Cina perché i cinesi vogliono più di un contratto, vogliono che la collaborazione sia un “matrimonio”. Inoltre in Cina si temporeggia perché sbagliare è “perdere la faccia”.

Un cinese poi non vi dirà mai chiaramente che non ha capito o non gli piace la vostra proposta, ci girerà intorno». I RITI DELLA COMUNICAZIONE. La comunicazione è comunque questione di interpretazione, e dobbiamo abituarci anche ai silenzi che sono parte della comunicazione in molti paesi asiatici e ad affinare il linguaggio non verbale: come si dicono le cose conta molto più del “cosa si dice”. E non ci sono modi giusti o sbagliati. Ha dell’incredibile che un fornitore giapponese si avvicini ad un buyer in ginocchio, ma lì la persuasione passa anche attraverso un rituale. «Certo non si chiede agli stranieri di arrivare a tanto - ha concluso Rana - e in ogni caso in Giappone non è difficile fare affari quanto lo è, per mia esperienza, in Russia». •

Laneo-economia ADDIO“EMERGENTI” «Dimentichiamoil concettodi ‘Paesi emergenti’-dice l’esperto dinegoziazione Ranasonogiàemersi e ipaesi delvecchio G7sono destinatiad essere sempremeno“grandi”: neglianni ’90 costituivano il62%del Pilmondiale, oggiil48%. Nonsolo, i datidel Pila parità di potered’acquistostanno facendo rapidamente salireinclassifica paesi comeCina, India,Messico eCorea del Sudmentre l’Italia,naturalmente, scende.Nel2025, inoltre, laclassemediadei Paesi cosiddettiemergentisarà cresciutadel 20% rispettoa quella dei paesi sviluppati». ANDAMENTODELPIL 2018-2012(DATI FMI) -Usa+3% -Germania +3,8% -Messico +9% -Russia +9,75% -SudAfrica+10% -Corea delSud +15,3% -Turchia+16, 48% -Brasile +16, 58% -India+34,57% -Nigeria +35,35% -Cina+46,36% -Giappone -0,6% -Uk-2,8% -Italia-6,7% . • C.Z.M.

rata?

Certo, ne sono convinto sempre più. Oggi il futuro si chiama “remote banking”, una strada dalla quale non si può tornare indietro. Nessuna rivoluzione, prima d’ora, ha mai inciso tanto. Anche in Veneto questo è un movimento inesorabile che non si potrà arrestare. La politica dei vecchi sportelli bancari è troppo costosa e per questo non può più funzionare.

E dal suo Gruppo, cosa si attende nel prossimo futuro?

Abbiamo creato una banca solida che sta continuando a espandersi. Contrariamente ai nostri concorrenti stiamo continuando ad assumere, sia nella sede centrale di Milano, sia in quelle periferiche. E questo proseguirà anche nel 2013.

Per i professionisti veneti che intendono avvicinarsi alla dottrina del trust ed alla sua pratica applicazione nel nostro Paese - annuncia un comunicato arriva a Vicenza il Corso di formazione che si terrà per tre giornate nei venerdì di marzo (oggi, il 15 e il 22) con inizio alle 9. Coordinato dal commercialista Maurizio Casalini, come tutti i corsi di base propone una prima sessione dedicata agli aspetti generali ed alla Convenzione de L’Aja, la seconda rivolta alle figure giuridiche di spicco nel trust, e una terza incentrata sugli aspetti applicativi. In particolare il corso di Vicenza vede fra i docenti, oltre allo stesso coordinatore Casalini, i commercialisti Paolo Basso (Pieve di Soligo) ed Emanuele Lo Presti Ventura (Verona); i notai Mario Caracciolo (Padova) e Lorenzo Salvatore; gli avvocati Antonio Beria (Vicenza) e Ilaria Della Vedova (Venezia). Il corso si tiene all’Hotel Vergilius, assai rinomato per la sua Spa. I partecipanti “foresti” potranno fermarsi per il week end e visitare la splendida città. Il corso è organizzato dal Consorzio Uniforma di Genova col patrocinio dell’associazione “Il trust in Italia”. •

INCONTROOGGI. Alle 16 parlanogli esperti

Cuoa,per l’export c’èil“brain inItaly” “Esportare l’Italia: dal made in Italy al brain in Italy”, ovvero due ore e mezza di lavori intensi per mettere gli strumenti necessari nelle mani degli imprenditori del Nordest. È questo l’obiettivo dell’incontro in programma oggi dalle 16 a villa Valmarana Morosini, sede della Fondazione Cuoa. Il tema dell’export è tra i più discussi in questo periodo e l’internazionalizzazione è vista infatti come la vera chiave per il rilancio dell’industria italiana. Dopo l’introduzione del direttore generale Giusep-

pe Caldiera (Cuoa) interventi di Franco Barin, ideatore del marchio d’identità “Brain in Italy” e presidente brainINitaly; Roberto Siagri presidente di Eurotech; Francis De Zanche socio dello studio Adacta; Alfonso Santilli responsabile direzione estero della Banca Popolare di Vicenza e presidente Credimpex Italia; Claudio C. Padua, dirigente alla direzione generale Politiche di internazionalizzazione del Ministero dello sviluppo economico e Diego Campagnolo dell’Università di Padova. •

AZIENDE. Attivata unashow-rooma Shanghai

“L’Origine” vaversoest Dopo laRussia,laCina Giorgio Naccari Pur essendo un mercato diffidente, con un lungo periodo di prova e di ingresso, quello cinese sarà uno degli obiettivi di “L’Origine”, l’azienda di Tezze sul Brenta specializzata nella produzione di arredi classici e contemporanei giorno e notte che punta sempre più all’export dopo aver conquistato, con successo, la Russia e tutto l’est europeo. «Tutto ciò spiega Massimiliano Cimolin, responsabile commerciale anche se il mercato interno,

pur un po’ in difficoltà, rimane vivo. Abbiamo avviato un’interessante collaborazione con i punti vendita e abbiamo dato maggiore attenzione al prezzo. I nostri mobili sono di medio-alto target, sicuramente di grande qualità. L’estero potrebbe venire sviluppato ancor più proprio grazie alla Cina dove siamo presenti con una show room a Shanghai. È un mercato dalle enormi potenzialità ma bisogna fare un po’ di fila: i cinesi studiano a lungo il prodotto anche se siamo avvantaggiati dall’essere Made in Italy». •


14

IL GIORNALE DI VICENZA

GT18601

Venerdì 8 Marzo 2013

CRONACADIVICENZA

L’ospedaleboccia l’elettrosigaretta «Vietataincorsia» Alcunipazienti chiedevanodipoterla fumare,altri eranostati avvistatinei bagni.Ildirettore medico DallaBarba:«Nonè sicuro che nonsiapericolosa» Sigaretta elettronica proibita in ospedale. A pazienti, visitatori, e, ovviamente, dipendenti. Un laconico ma chiarissimo comunicato di quattro righe trasmesso ieri dal direttore medico Livio Dalla Barba a tutto il personale vieta l'“e-cig” all’interno del San Bortolo. «Si informa che, in via precauzionale, il divieto di fumo si estende anche alle sigarette elettroniche, in quanto non vi sono elementi sicuri per escluderne la pericolosità». LO STOP. Stava, infatti, scoppiando un problema. Quasi una corsa alla sigaretta elettronica. Parecchi pazienti ricoverati avevano chiesto a medici e infermieri di poter fumare l’ecigarette visto che il divieto fino a ieri metteva al bando solo le sigarette tradizionali. Per di più, qualche abusivo era stato avvistato già nei corridoi e nei bagni. Così Dalla Barba si è deciso e ha spedito una direttiva che non lascia adito a dubbi: «Meglio evitare equivoci. Il fatto che non ci fosse una regolamentazione aveva fatto credere a qualcuno che la sigaretta elettronica si potesse fumare. Invece no. La proibizione è assoluta, e vale per tutti». LAMODA.Il fumo delle sigarette nuoce gravemente alla salute. È scritto in grande evidenza su tutti i pacchetti. L’“e-cig” nasce proprio come contromisura tecnologica per combattere un “vizietto”, quello delle classiche “bionde”, che provoca grossi danni alla salute, ad iniziare dal cancro ai polmoni, ed è poi diventata una moda mondiale, una sorta di

Spessovincepiùl’umiltàcheil ferro.

Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: redazione@ilgiornaledivicenza.it

ILCASO. All’interno del San Bortolol’“e-cig” èda ierimessa albando

Franco Pepe

Ilproverbio

fashion, un accessorio magari colorato o ingioiellato per le serate mondane, che ha contagiato tanti vip e che ogni giorno converte nuove reclute alla religione degli “svapatori”. In Italia aprono ogni giorno negozi che mostrano in vetrina la pubblicità della sigaretta elettronica. In tutta la penisola ce ne sono già 1600 per un business che tocca i 400 milioni. La Commissione europea sta elaborando una direttiva ma ci vorranno mesi perché l'iter burocratico completi il suo corso. Non esistono, dunque, controlli, per cui la gente che scopre l’“e-cig" fa leva sulla sua potenziale non-pericolosità e sulla teoria che sarebbe uno strumento per aiutare a smettere di fumare. LEINCOGNITE.Dalla Barba non ne è affatto convinto: «Non esiste nessuno studio che attesti che questo dispositivo entrato in commercio nel 2003 non faccia male. Si dice che gli ecci-

Ènecessario tutelarelagente ancoradipiù nell’ambito ospedaliero

LIVIODALLA BARBA DIRETTORE MEDICOSANBORTOLO

pienti non sarebbero nocivi ma non abbiamo in mano alcuna certezza scientifica. La sigaretta elettronica usa, invece, ricariche di nicotina a varie diluizioni, ma servirebbero eventualmente dosaggi guidati da esperti. Il fai da te è un rischio. L'unico apparente vantaggio sarebbe che non c'è catrame e non si utilizzano prodotti di combustione del tabacco. Ma questo non toglie nulla alla necessità di tutelare la gente, ancora di più in ospedale». I TIMORI. Tre, secondo Dalla Barba, le ragioni per guardare con sospetto alla “e-cigarette". La prima riguarda il fumo passivo: «Non dovrebbe essere dannoso. Ma nessuno ha dimostrato che non lo sia veramente». Seconda ragione, il discorso della salute: «La sigaretta elettronica non è assolutamente un trattamento di disaffezione. Se qualcuno ha intenzione di smettere ci sono i corsi che il nostro Sert organizza ogni anno con ottimi risultati. Ripiegare su queste pseudo-soluzioni rischia di introdurre nuove forme di dipendenza». Terza ragione, la diffusione: «Vedere uno che usa questa specie di inalatore può motivare altri e questo non va bene». Dalla Barba promette che farà rispettare il divieto: «Saremo molto rigorosi: chi trasgredisce sarà sanzionato in base alla legge-Sirchia». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Guerraal fumo STOPAL SAN BORTOLO Guerrasempre più a oltranzaal fumodentro e fuoriil San Bortolo.Il direttoremedicoLivio DallaBarba è intenzionato abonificare l'intera area ospedalieradatuttiitipi disigaretta. Oggi all'internodell'ospedale esisteun sololocale incui èconsentitofumare,ed è unastanza protettae ben areata,riservata ai pazientiricoverati,in ciascunodei duerepartidi psichiatria.Per ilresto vale datempo, dall'entrata invigorenel 2005della leggeanti-fumo,il divieto totale.Èpossibile fumare finoall'ingresso dell’ospedale,poi stop. L’IDEA:OASIESTERNA Perchi, paziente, visitatore,dipendente, vuoleconcedersiuna sigarettao deve spegnerla,cisonodei contenitoricollocati all'esterno,nei puntidi accesso.Ma perDalla Barbafumare,sentire l’odoredel tabacco o vedere levolute azzurrognole,davantialle portedell’ospedale, non va beneperlasalute e non è unbel bigliettoda visita.

Lasigaretta elettronica viene spesso usatadai fumatorial postodelle sigarette tradizionali

LATENDENZA. Ifumatori elettronicisuperanolamedianazionale

La“bionda” tecnologica hatantifan nelVicentino Ad Arzignano sono il 20% e le rivendite aumentano Il negoziante: «Mi ha dato beneficisociali e di salute» Perquesto stastudiando comeeliminare i capannellidicalumet, in qualchemomento della giornataautentiche eruzionidinicotina. «L'idea- spiegail dott. DallaBarba - èdi spostare piùinavantii fumatoriin ungazeboda sistemareal centrodel parco dell'ospedale».Un piccolo spaziodedicato,dunque, perrendereilSan Bortolo zonafrancadal fumo. F.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

Vicenza è terra di elezione per l'“e-cig". I vicentini sono in Italia fra coloro che più si sono fidelizzati alla finta sigaretta che simula il fumo. In qualche zona, come Arzignano, la media degli e-smoker è il doppio di quella nazionale: il 20 per cento contro il 10. A Lonigo sono il 15 per cento, ma a Valdagno crollano al 3. In città, dopo la prima ondata di furore, l'“e-cigarette si attesta attorno al 13 per cento. I negozi, comunque, continuano a spuntare dovunque, soprattutto nell'Ovest vicenti-

Lasigaretta tradizionale spessosostituita daquella elettronica no. Gianluigi Munarin, 52 anni, consulente di 3 negozi di Marisa Righetti, è strenuo sostenitore della sigaretta a vapore. «Il boom c'è stato da ot-

tobre a gennaio, poi l'accanimento negativo dei media ha frenato il fenomeno». Secondo lui l'“e-cig" non solo non fa male, ma porta benefici. Paro-

si autobus di linea. Non è escluso, tuttavia, che il leggero movimento in superficie sia dovuto a un naturale assestamento, a due anni dai lavori condotti in profondità per la posa di nuove infrastrutture e reti di servizi». Ennio Tosetto, assessore ai Lavori pubblici, sdrammatizza: «Si è creata una crepa e la sigillatura in alcuni punti si è staccata, ma non ci sono situazioni di pericolo. L’opera gode di una garanzia lunga cinque anni: bisogna soltanto attendere l’arrivo della bella stagione per poter eseguire l’intervento di riparazione nel migliore dei modi. Credo che il cantiere sarà approntato alla chiusura delle scuole, perché richiederà la temporanea chiusura della strada al traffico». Tosetto

non rinnega la scelta del porfido: «Siamo soddisfatti del risultato, ma consapevoli anche del fatto che i cubetti di porfido richiedono una manutenzione periodica. È il caso del tratto più datato di corso Fogazzaro, dove la posa risale a un quarto di secolo fa, o di alcune zone di contrà Porti». Anche le asfaltature danno i loro pensieri: «Abbiamo notato uno sfondamento nella nuova asfaltatura di contrà Pedemuro San Biagio all’altezza dell’ex carcere e di Aim: provvederemo a sistemare. Più in generale ho chiesto ad Aim Amcps di eseguire un checkup delle condizioni delle strade per chiudere le buche che si sono formate con la pioggia e la neve». •

CENTROSTORICO. Sarà necessariointervenireperriparare i sanpietrini all’incrociocon contrà PedemuroSan Biagio

CorsoFogazzaro, porfidogià crepato Tosetto: «Ogni giorno transitano 300 autobus Ma c’è una garanzia che dura cinque anni» Gian Marco Mancassola Chiamiamolo tagliando del secondo anno. Il porfido di corso Fogazzaro ha già bisogno di una registrata. Non sono i cubetti nuovissimi posati negli ultimi mesi tra contrà delle Beccariette e i Carmini, ma sono quelli comunque nuovi disposti a raggiera all’incrocio con contrà Pedemuro San Bia-

gio e Motton San Lorenzo un anno e mezzo fa. In quei pochi metri quadrati il Comune calcola che transitino ogni giorno 300 autobus, senza contare vetture, moto e biciclette. Niente male per un’area che aspira a diventare l’alter ego di corso Palladio, la seconda strada a vocazione pedonale del centro storico. Arrigo Abalti, consigliere del Pdl e supporter della pedonalizzazione spinta, appena una settimana fa aveva segnalato il rischio che la scelta dei sanpietrini, pur esteticamente pregevole, venisse vanificata dal transito di veicoli a motore. E sono di

questi giorni le segnalazioni dei passanti che inciampano sulle sconnessioni dove il traffico è più intenso. Luciano Parolin, anima dell’associazione “Amici di viale Trento”, denuncia i guasti: «I sanpietrini sono già in cattivo stato e si stanno muovendo. Siamo alle riparazioni. Da non credere». Le condizioni di quel tratto di pavimentazione, fanno sapere dagli uffici di Aim Amcps, è già noto e monitorato da tempo: «Si tratta di ordinaria usura della sede stradale in seguito alle frequenti e significative sollecitazioni prodotte dal transito dei numero-

Ognigiorno corsoFogazzaro è attraversatoda300bus. COLORFOTO

© RIPRODUZIONERISERVATA


15

IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Marzo 2013

Oggiin calendario troviamosanti patroni oprotettori pertutti i gustie necessità; Eccoli: sanGiovanni diDio (1495-1550) fondatoredella famigliadei Fatebenefratellidedita agli ammalati,

vieneinvocato controlasuperbia, per sfuggireaun matrimonio nonvolutoed è patronodegli ospedalie deirilegatori di libri;Bonifacio IVfacessareilsangue dal naso;Filemonetoglieil doloroso

incomododelleverruche;san Teotico combatteilmal dimare. Eper gliamanti dellaneve edello sportdegli sciin questogiorno vienefesteggiatalaloro patrona,laMadonna di Folgaria.

Dialettando Albusiarono seghe crede gnancaquando cheeldise laverità; più busiarodeun

galoode unepitafio(scritta collocatasulla lapide della tomba).

GT18601

SantiePatroni delgiorno

GX12094

BUS& BIGLIETTIFANTASMA. Botta erisposta adistanza tra l’associazionedeirivenditorie lasocietàdiSan Biagio

Ticketintrovabili,è polemica Itabaccaiprotestano: «Aimdà ititolidiviaggio col contagocce» L’azienda:«Fino agiugnoniente dinuovo,macostida contenere» Anna Madron

la di uno - dice - che ne ha sperimentato su di sé gli effetti. «Il primo vantaggio è di carattere sociale: non puzzo più di nicotina; non devo allontanarmi per fumare. Poi migliora la salute: dopo una settimana non ho avuto più tosse e catarro, dopo due mesi ho sentito nuovamente sapori e odori; dopo sei facevo 2 rampe di scala senza il fiatone e 50 vasche di piscina invece che 8. E poi c'è il benessere. Prima andavo 3 volte all'anno dal dentista per farmi pulire i denti ingialliti, ora è un anno che non ne ho bisogno». Per Munarin la controffensiva per mettere in cattiva luce l’elettrosigaretta parte dalle multinazionali del tabacco e dei farmaci. «Le prime difendono il loro prodotto e le seconde vorrebbero monopolizzarne la vendita». Attenzione al brand. «Ci sono marche che costano di più ma ti fanno risparmiare in termini di sicurezza». I prezzi variano da 130 euro a 60, 50, 35. • F.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

Sui biglietti fantasma è polemica. A puntare il dito contro Aim Mobilità sono i tabaccai che più volte si sono visti rifiutare la fornitura di biglietti del bus nonostante si siano recati di persona e con i soldi in contanti negli uffici della municipalizzata per acquistarne un certo numero. Ma perché i biglietti vengono concessi con il contagocce? E perché Aim Mobilità dovrebbe chiudere il rapporto con le rivendite che tra biglietti e abbonamenti non fatturano oltre un certo volume, come annunciato nella lettera inviata alle tabaccherie nel dicembre scorso? Si vuole forse incentivare l’acquisto via cellulare, via parcometro o sui bus per abbattere spese burocratiche che Aim non può più sostenere, ma che così facendo vengono scaricate sul consumatore costretto ad acquistare il biglietto per altra via e con una maggiorazione? «POCA CHIAREZZA». Alberto Gaspari, titolare della tabaccheria di via Cairoli 78, vicepresidente della Fit, la Federazione italiana tabaccai, spiega

Chivende100 bigliettialmese nonpuòaverelo scontodichine vendemigliaia AIMMOBILITÀ L’AZIENDA DEITRASPORTI

AimMobilità sièsottrattaal dialogo.Sevuole spostareicosti suiclientilodica

ALBERTO GASPARI TABACCAIO- VICEPRESIDENTEFIT

che la questione biglietti è tutt’altro che chiara, parla di «disinformazione da parte di Aim Mobilità in merito alla gestione delle rivendite dei titoli di viaggio» e precisa che allo stato attuale «il compenso è fisso nella misura del 5% per i biglietti urbani e del 4% per l’intera rete e non variabile in funzione del fatturato». In sostanza con l’attuale contratto non c’è differenza tra una rivendita che vende cento biglietti al mese e un’altra che ne vende diecimila: in entrambi i casi l’aggio, il “premio” percepito dalle tabaccherie è identico. Sarà così fino a giugno, scadenza fissata dopo che il sindaco Variati, poco più di un mese fa, ha chiesto ad Aim Mobilità di soprassedere alla risoluzione del contratto commerciale con le rivendite che non fatturano più di 4 mila euro, operazione annunciata dalla stessa Aim nella lettera inviata a dicembre alle tabaccherie. Una lettera che lascia evincere che il contratto che mette sullo stesso piano tutte le rivendite evidentemente non paga. AIM: «CONTENERE I COSTI». La conferma della necessità di rinegoziare arriva dagli uffici di contrà San Biagio. «La coperta è corta - è la spiegazione una rivendita che vende 200 biglietti al mese non può pretendere lo stesso sconto di quella che ne vende ventimila. Fino a giugno le cose rimarranno così, con sconti fino al 5-6% per tutti, anche a chi ordina 100 biglietti al mese o lavora due mesi all’anno per gli abbonamenti. Dopodiché saranno proposte nuove condizioni per contenere i costi di segreteria di Aim Mobilità, sulla base della quantità di biglietti venduti». Eppure da settembre 2011 è stata creata un’applicazione web che consente ai rivenditori di prenotare i biglietti in anticipo e di ricevere la risposta sul giorno e il luogo (in via Fusinieri) dove ritirarli. «Rispetto ad un paio di anni

Situazionegenerale Tempo ancora capriccioso peri prossimi giorni.

Previsioni

del tempo per il fine settimana in tutto il

territorio vicentino

VENERDì

7° 13° Zerotermico 2.200m

Possibili precipitazioni la sera.

Dalla Tarsu alla Tares passando per la Tia, cambiano i nomi ma non una tendenza consolidata da anni: l’aumento delle tariffe. Dal 2007 al 2012, a fronte di un aumento medio su base nazionale del 17,1%, i costi in Veneto, secondo l’osservatorio “Prezzi & tariffe” di Cittadinanzattiva, sono aumentati del 10,4% con gli incrementi maggiori registrati a Vicenza (+22%) e soprattutto Venezia (+39,5%). In attesa della Tares, che si annuncia come un nuovo salasso, non passano in-

differenti gli ultimi colpi di coda di Tarsu e Tia, con un incremento del 2,8% su base nazionale rispetto all’anno passato. Rispetto al 2011, nel 2012 in Veneto si sono registrate variazioni contrastanti, con aumenti della Tia a Padova (+2%) e Vicenza (+4%), ma anche diminuzioni a Belluno (-2%) e Treviso (-6%). Antonio Dalla Pozza, assessore all’Ambiente, invita ad ampliare lo spettro di analisi: «Tra il 2004 e il 2008 non ci fu alcun adeguamento tariffario

Laraccolta deirifiuti

SABATO

L’acquisto deibigliettisull’autobus ovia smscomportaunamaggiorazione delprezzo

AimMobilità LANOTA Ivertici aziendalidi Aim confermanol’intenzionedi proseguire,nellaforma e nellemodalità consolidate,l’attività di vendita biglietti agli utenti,mediantela proficuacollaborazionein essereconlerivendite autorizzate.Secondola prassiconsueta, le rivendite possono continuaread approvvigionarsidei titoli diviaggio mediante prenotazionewebe ritiro deibiglietti e abbonamentipressogli sportellidi viaFusinieri, senzaalcunalimitazione nellequantità richieste. Tutto ciòallo scopodi superarequalsiasi fraintendimentopossa essereintervenutotra i rivenditori el’azienda. © RIPRODUZIONERISERVATA

L’INDAGINE. Una famigliadi tre personespende 198 euroall’anno

Tariffa rifiuti,in dieci anni costocresciuto del 26,4%

Temperature

nonostante l’aumento dei costi di produzione, riducendo la capacità di investimenti di Aim Valore Ambiente a soli 400 mila euro. Dal 2009 sono stati recuperati i mancati adeguamenti all’indice Istat e la capacità di investimento è stata portata a 1.1 milioni di euro, cifra utile almeno ad avviare alcuni progetti che hanno consentito di portare dal 47 al 65% la quota di differenziata. Tra il 2002 e il 2012 l’aumento delle tariffe a Vicenza è stato nel complesso del 26,4%, in linea con l’inflazione, a fronte di un incremento a livello nazionale del 56%. Rispetto alla spesa media di 222 euro l’anno, a Vicenza la famiglia media di tre componenti in 100 metri quadri paga 198 euro. • © RIPRODUZIONERISERVATA

fa - spiega Aim Mobilità - c’è stato un risparmio sul personale che stava allo sportello, ma in ogni caso anche con internet due persone per le pratiche servono». Aim ravvisa due tipi di problemi: da un lato i contratti da rivedere, dall’altro la quantità di biglietti venduti che, se inferiore a un certo standard, andrebbe ad incidere negativamente sui costi. «Nessuna rivendita è stata bloccata, non chiudiamo la porta in faccia a nessuno - precisa Aim Mobilità - non ha biglietti solo chi non vuole tenerli o non vuole seguire l’iter della prenotazione del ritiro e dei pagamenti posticipati. Delle 11 rivendite in scadenza a febbraio, solo tre hanno manifestato interesse a continuare». LA REPLICA: «ZERO DIALOGO». I tabaccai replicano però che la risoluzione del rapporto con Aim Mobilità è avvenuta anche per quelle tabaccherie collocate nella fascia di fatturazione alta. «Nel piano di riduzione non solo non c’è alcuna logica geografica, ma tra le riven-

dite con cui è stato interrotto il rapporto almeno la metà si collocano nella fascia alta - riprende Alberto Gaspari - tra l’altro, dopo l’intervento del sindaco e la conseguente riapertura della contrattualizzazione per le rivendite soppresse, Aim Mobilità si è rifiutata di far prendere visione del contratto di rivendita prima della firma». Il malumore insomma si allarga, anche perché, sostengono i tabaccai, «Aim Mobilità si è sottratta a qualsiasi forma di dialogo con i rappresentanti di categoria. Se Aim Mobilità vuole eliminare i costi distributivi dei propri titoli di viaggio, spostandone il costo sugli utenti finali (che se acquistano il biglietto sul bus lo pagano 2 euro invece di 1.20, tramite sms 20 centesimi in più) abbia l’onestà intellettuale di dirlo. Siamo convinti che nell’interesse generale della collettività l’uso del mezzo pubblico andrebbe incentivato e che l’azienda dovrebbe percorrere questa strada per aumentare il fatturato». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Temperature

7° 12° Zerotermico 2.000m

Ancoraprecipitazioni lasera.

DOMENICA Temperature 7° 15° Zerotermico 1.800m

Cieli con ancora delle nubi.

?

Doveandarequesto Weekend?

Nella giornata di sabato ci sarà tempo brutto su molte regioni tranne Puglia, Sicilia e Sardegna. Domenica tempo buono al nord-ovest, Puglia, Calabria e Sardegna.

www.vicenzameteo.it


16 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Marzo 2013

INNOVAZIONE& FONTIRINNOVABILI. Verrannoinstallati degli impiantifotovoltaici chesaranno connessi traloro tramite una retecapace dimigliorare laproduzione

Maxi-contributoperilnuovoeco-quartiere Aimconaltre realtàhavinto ilbando da 19milioni chepermetteràdidareilvia allasperimentazione diunsistema dienergia condivisoche riduce icosti Nicola Negrin Una città intelligente che produce energia sostenibile, riduce i consumi e alleggerisce le bollette, grazie all’ottimizzazione della rete. Lo scenario può sembrare fantascientifico, ma non per Vicenza che tra poco meno di un anno diventerà il primo Comune in Italia a introdurre il sistema di accumulo e scambio di elettricità. ILBANDO.Il tutto grazie al progetto Regal (Rete di energia generate e accumulate localmente), a cui ha partecipato Aim con le sue società, e che ha vinto il bando del Ministero della ricerca, “Smart-grids”, ottenendo 19 milioni di euro complessivi. Una cifra significativa che permetterà all’azienda vicentina, in collaborazione con Warrant group, Fiamm, Università di Bologna e Padova e Cnr di Messina di installare a Vicenza un sistema fotovoltaico interconnesso. IL PROGETTO. «Molti in questi anni parlano e straparlano della città intelligente - annuncia Achille Variati - ma Vicenza grazie a questo progetto lo diventa nel concreto, con l'apertura di un vero e proprio cantiere di eccellenza». Il progetto per il momento è ancora sulla carta. «Entro il 4 aprile -

spiega Paolo Colla, amministratore unico di Aim - presenteremo il piano esecutivo». Successivamente «all’inizio del 2014» si passerà ai fatti. Nel dettaglio ci sarà una prima fase che coinvolgerà l’Università di Bologna che sperimenterà in loco l’energia intelligente. Dunque, si passerà all’implementazione in una rete di distribuzione pubblica. Ecco che il progetto coinvolgerà Vicenza. «Sceglieremo un quartiere - continua - e ci sarà la verifica dell’estensione dell’idea progettuale». COMEFUNZIONA.Come annunciato, la fase operativa coinvolgerà un zona precisa della città «che dobbiamo ancora scegliere - confessa Colla - ma cercheremo il quartiere più rappresentativo: che abbia cioè scuole, case e altri edifici pubblici». Qui, grazie al finanziamento concesso (per Aim saranno circa 4 milioni), verranno installati i pannelli fotovoltaici che saranno interconnes-

Dal2014 partiràlafase checoinvolgerà lacittà:siamo iprimiinItalia PAOLOCOLLA AMMINISTRATOREUNICOAIM

si tra loro, grazie a un cavo di rete presente in ogni struttura. In seguito, l’unione dei diversi sistemi permetterà di trasmettere l’energia tra i vari edifici. Come? Grazie a batterie che funzioneranno come sistemi di accumulo e che andranno a creare dei veri e proprio nodi di scambio. «Sarà associata una rete di comunicazione - spiega l’amministratore che grazie a software e hardware dedicati consentirà di smistare l’energia a seconda delle esigenze». Ciò significa che se un impianto termico produce più elettricità di quella necessaria, la si può canalizzare e smistare automaticamente in altri edifici che, invece, ne hanno bisogno. I BENEFICI. Il sistema è tanto complesso quanto innovativo. In particolare per i cittadini coinvolti dalla sperimentazione, che vedranno calare il costo della bollette dell’energia. Il consumo sarà minore e verrà sfruttata al massimo l’energia.«Ci sarà un vantaggio anche per il Comune - aggiunge Colla - che diventerà comproprietario di un sistema innovativo da estendere a tutto il territorio. Per Aim si tratta di un prestigioso risultato in quanto i l’azienda nel circuito nazionale dell’innovazione d’avanguardia». •

IlMinistero ILTEAM Ilgruppodi lavoroè coordinatodaWarrant Group,società specializzatanello sviluppod'impresache seguirà ancheil project managementdi tuttala fase esecutiva,Ilprogetto Regalha raccoltola partecipazionedi realtà industrialiitaliane, tracui anchelavicentina Fiamm spa,e havistola creazione diun’associazione temporaneadi impresefra Aimspa, AimEnergy, Aim Reti,Aim Amcps,Alma MaterStudiorum Università diBologna, Università deglistudidi Padova,Consiglio nazionaledellericerche. LAGRADUATORIA Ilgruppodi lavoroè stato ammessoa goderedi una quotadel budgetdi quasi 19milioni dieuro (18.986.270)previstodal bando“SmartCitiesand CommunitiesandSocial Innovation” delMinistero dell’università e ricerca perlo sviluppodellaprima retedi energiageneratae accumulatalocalmente. Ilprogettoche èstato presentatosi è classificatoalprimo posto trai partecipantial bando ministerialenell'ambito “smart-grids”. • © RIPRODUZIONERISERVATA

© RIPRODUZIONERISERVATA

L'INTERVISTA

Dal2014 unquartiere dellacittà potràsperimentarela nuovaenergia intelligente

Tra Comune eprivati

Contratti,nuoveregole approvatedopo20anni IlComune diVicenza dopo20 anniavrà unnuovo regolamentodeicontratti. «Si trattadiunostrumento utile e necessarioperil buon funzionamentodell’intera macchinacomunale -fa sapere l'assessorePierangeloCangini dopoilvia liberadellagiunta-. Èinoltrestrategicoeandava completamenteaggiornato allalucedellenumerose leggi cheinquestiultimiannisi sono succeduteintemadicontratti pubblici.Soltantonel 2012,a questoproposito,sono stati 115quelli seguiti congrande

di MARCO SCORZATO

ROBERTOCAVAZZA-UDC

Buonapoliticaanti-crisi CosìalleComunali sibatteilvotodipancia

S

tavolta nemmeno lo scudo crociato ha retto l’urto. Nel lungo elenco degli sconfitti delle Politiche 2013 c’è anche l’Udc. Che ora si lecca le ferite, riflette sui risultati delle urne e il loro significato e fissa il percorso per tentare di risalire la china. Ieri a Roma si è riunito il Consiglio nazionale del partito, di cui è membro il vicentino Roberto Cavazza: il segretario cittadino non ha potuto essere presente alla riunione ma ha ben chiari i temi del dibattito.

“nuovismo” del “tutti a casa”. Siete un partito vecchio?

Segretario Cavazza, l’Udc si è fermata al 2%. Che cosa è successo?

Dobbiamo declinare il nostro messaggio in modo nuovo, ma non dobbiamo snaturarci. Una fase simile l’avevamo già vissuta nel ’94, con l’esplosione della Lega: quel voto era uno sfogo, ma oggi come allora dobbiamo far capire quale può essere il prosieguo di quel voto di pancia....

Abbiamo pagato prima di tutto l’assemblaggio delle liste; è stata una scelta sbagliata correre solo alla Camera e confluire nella lista Monti al Senato. Ho trovato nostri iscritti che, al Senato, non sapevano come fare per votarci. E non è colpa loro.

Ma c’è chi dice che l’Udc sia caduta sotto i colpi del

Non credo. Un certo ricambio c’era già stato, e adesso il sarà ancora più forte.

Per questo serve il congresso? A fine aprile il congresso detterà la nuova linea: possiamo essere un partito al passo con i tempi, con un rinnovamento vero, ma attenzione, senza mandare nessuno allo sbaraglio.

È una frecciata all’“elogio dell’inesperienza totale” del Movimento 5 stelle?

Vorreste parlare alla testa?

Saranno gli stessi italiani a riequilibrare pancia e testa, al prossimo voto. Anche perché

Lostallo economicoè all’origineanche delgrillismo cheoraperòdeve mettercilafaccia Abbiamo pagatol’assenza delsimboloal Senato.Oraserve rinnovamentoma senzasnaturarci ora, chi ha vinto con l’antipolitica, ha il dovere di metterci la faccia: per “fare”, non solo per dire “no”.

Ma la politica può autoassolversi per ciò che non ha fatto finora per riformarsi e riformare l’Italia? Certo che no, le responsabi-

Nuove regolepergli appalti professionalitàdall'ufficio contrattidelComune, dalle compravendite ai contratti d'appalto,dallecessionidiazioni alleconvenzioni, dallerettifiche

catastalialle permute,dalle ipotechealleconcessioni». Tragli aspettipiùimportanti che affrontail nuovo regolamento, l’assessoreharicordatole modalitàdisceltadelcontraente aseconda dei diversiimporti in gioco;ladisposizioneche fissaad unmassimo disei mesil'eventuale prorogadei contrattiinessere;la possibilitàdicedere benidivalore inferiorea 40 milaeuro ascuole o entisenza fine dilucro. Il nuovo regolamento,affidaalla giuntail compitodiindividuare le tipologie dibenieservizi chepossono essereaffidati ineconomia.Per importiinferiori ai 40mila eurosi potrà procederecon affidamento direttosenza indaginedimercato soloincasodiunicità delbene da acquisire,insituazionidiurgenzao nell’affidamentodiservizi ad associazioniper un valore inferioreai 2500euro. • © RIPRODUZIONERISERVATA

CONSIGLIOCOMUNALE. Parla ilGarante

«Carcere,in15mesi l’ampliamento Matantiproblemi» La relazione di Berti: «Gravi carenze strutturali: i 200 nuovi posti andranno a togliere spazi all’aperto»

RobertoCavazza, segretariocittadino e consiglierenazionale Udc lità non si schivano... D’altra parte vorrei ricordare che noi Udc siamo stati i primi a raccogliere firme per reintrodurre le preferenze nella legge elettorale; e siamo a favore della riduzione del numero di parlamentari e per la fine del bicameralismo perfetto. Ma oggi il vero problema è un altro: è la crisi economica, orgine di tutto, anche del grillismo.

Senza crisi economica non sarebbe esplosa quella politica?

Crisi e disoccupazione alimentano la protesta. Allora noi vogliamo fare politica per fronteggiare la crisi, come abbiamo fatto a Vicenza in coalizione con Variati.

A cosa si riferisce?

Ad esempio siamo stati forti sostenitori dell’esenzione Imu per le famiglie con disabili gravi: è la buona politica e da lì ripartiamo e da lì recuperemo consenso.

Temete i 5 stelle alle Comunali?

Sono una novità e non per questo negativa, ma ripeto: i cittadini premiano la buona politica, puniscono quella cattiva. Poi mi pare che dove amministrano, i grillini non abbiano fatto miracoli: a Parma fecero campagna elettorale anti-inceneritore, ma non lo hanno fermato. E non mi stupisce. • © RIPRODUZIONERISERVATA

«A metà gennaio l’aggiudicazione della gara a una ditta di Roma. L’ampliamento del carcere di Vicenza si dovrà realizzare in quindici mesi. Ma le problematiche sono tante». E le ha elencate tutte, ieri pomeriggio in Consiglio comunale, il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Federica Berti. In sala Bernarda, è stato fatto il punto di tutte le criticità del carcere di Vicenza dopo un anno di lavoro da parte del Garante, figura istituita nel 2010 nel Comune. Spiega Berti: «Il sistema penitenziario in Italia è critico e la struttura vicentina non ne è esente. La capienza regolamentare è di 132 posti, quella tollerabile è di 284, ma la presenza media giornaliera è ben più alta: a novembre erano presenti 358 detenuti di cui 90 italiani e 268 stranieri. I detenuti hanno a disposizione 143 camere di 12 metri quadri, occupate da tre detenuti. I carcerati, per camminare, devono farlo a turno». In tema di spazi il Garante ha ricordato poi il Piano carceri: «Sono stati stanziati 9 milioni 210 mila euro per realizzare nuovi padiglioni detentivi con

Ilcarcere saràampliato 64 camere da tre posti. Si parla di 200 posti in più. Tuttavia questo ampliamento appare fortemente critico in quanto si tratta di nuova costruzione all’interno di struttura che ha delle gravissime carenze strutturali non risolvibili e che priva la popolazione detenuta di spazio all’aria aperta, del campo da tennis e di pallavolo». Ha poi preso la parola Patrizia Barbieri, Lega Nord: «Come responsabile del Centro per l’impiego della Provincia ricordiamo come queste persone alla fine della pena siano praticamente abbandonate. Ma anche penalizzate: le lungaggini non consentono di chiedere in modo veloce il sussidio per la disoccupazione e per questo faccio appello al Garante». • © RIPRODUZIONERISERVATA


22 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Marzo 2013

CRIMINALITÀ. Iresidentidivia Calatafimiedelle strade limitrofedellazonadi San Paolosono esasperatidallaraffica dicolpinelle abitazioni

«Furti,ilquartiereè sotto assedio» «Abbiamodeciso didareilvia aunaraccolta difirmeperché ilproblemanonvengaignorato Ormainonne possiamopiù» Claudia Milani Vicenzi «Ladri? Questi sembrano essere usciti da un circo. L’uomo che mi ha ripulito la casa si muoveva a metri d’altezza come un acrobata e poi è balzato giù dal secondo piano. E abilità a parte c’è un dato di fatto. Ormai le abitazioni del quartiere “graziate” dai malviventi si contano sulle dita di una mano». L’ALLARME. I residenti di via Calatafimi, via Daledda, via Marsala e, in generale, di tutta la zona piscine si dicono esasperati. Non ne possono più di colpi, né di vivere con la paura di tornare e trovarsi le stanze saccheggiate. «Ma non c’è solo l’ansia quando si rientra dal lavoro - ha spiegato la famiglia Piccoli - perché tante volte non si preoccupano nemmeno che i residenti siano fuori». A loro è successo così. «Stia-

Sembrano acrobati: camminano suicornicioni esaltano dalsecondopiano

mo sistemando la cucina quindi in questi giorni prepariamo da mangiare in taverna - ha spiegato la signora -. Qualche giorno fa, dopo cena, verso le 20, sono salita in camera da letto per guardare un po’ di tv. L’ho trovata a soqquadro, ho sentito dei rumori e quando sono corsa a controllare, ho visto un uomo che si calava dalla finestra del bagno, dunque dal secondo piano. Ho controllato tutte le stanze e mi sono accorta che era stata forzata la porta a vetri dello studio, anche questo al secondo piano». Dall’abitazione sono spariti anelli, orecchini, orologi. C’erano invece ancora le collane d’oro e di perle: probabilmente il ladro non aveva fatto in tempo a prenderle. «Secondo me ci tenevano d’occhio, avevano compiuto sopralluoghi nei giorni precedenti e poi sono entrati in azione». GLI ACROBATI. Nella casa vicina, qualche giorno prima, la stessa cosa. La donna aveva lasciato una finestrella del piano terra aperta ma, quando i malviventi sono arrivati, non se ne sono accorti. Anche in questo caso sono riusciti ad arrampicarsi fino al secondo piano e hanno forzato una porta. Di nuovo casa ripulita. Non si lasciano spaventare né dall’al-

Ilprecedente

Sparainaria efascappare imalviventi Sentedeirumori, capisceche i ladristanno entrandoincasa sua,corre aprendere ilfucile e sparauncolpo inariaper metterliinfuga. Succede mercoledìmattina alle 11invia SanMartino,a Torri di Quartesolo. Imalviventi lasciano l’auto pocolontano; poi,a piedi, inizianoa guardarsiattorno alla ricercadellavilletta daripulire. PietroPavan, pensionato di 65anni, èincucina quando si accorgechequalcunosta armeggiandoattorno alla serratura. Senzapensarci duevolte, prendeunodei suoifucili da cacciaecorrefuori: trova tre persone,due donneeun uomo. Nonsi limitaadurlareea minacciarlidichiamarei carabinieri.Per esserepiù incisivo sparaun colpo.Lo sparainariaperché, ovviamente,nonvuole faredel malea nessuno.Il suo obiettivo èsoloquellodifarliscappare. E ciriesce. I tre, agili comei gatti, scavalcanola recinzione e spariscono.Il pensionato chiamasubito i carabinierie scattanole ricerchema dei ladrinessunatraccia.Hanno sfruttatoiminuti divantaggio perallontanarsi. • C.M.V. © RIPRODUZIONERISERVATA

LA PETIZIONE. «È veramente troppo, non ne possiamo più ha aggiunto un’altra donna della via -. Quest’estate c’erano stati i garage. In piena notte ne avevano aperti e ripuliti

L’INCHIESTA. Partita da Catania, due leperquisizioninel Vicentino

Pedofilia online,indagata ancheanziana di 85 anni Lei è rimasta a dir poco sorpresa quando ha aperto la porta e si è trovata di fronte la polizia. Ma stupiti erano anche gli agenti: tutto si sarebbero aspettati, in una perquisizione contro la pedopornografia online, ma non di avere a che fare con una pensionata di 85 anni. Mistero che sembra essere già stato chiarito: l’anziana vive con la figlia, di 63 anni. Proprio quest’ultima, recentemente, ha acquistato un pc e

ha optato per la linea wireless. Forse perché alle prime armi con l’informatica, però, non ha pensato di proteggersi con una password e qualcuno è riuscito a navigare utilizzando la sua linea. Quella in città, tuttavia, non è stata l’unica perquisizione nel Vicentino: gli agenti hanno indagato e sequestrato il computer di un ragazzo di 25 anni residente a Marano. L’inchiesta è partita dalla procura distrettuale di Catania e

ha portato a quattro arresti (a Catania, Siracusa, Livorno e Mantova). Il blitz di ieri, che ha visto la collaborazione tra la polizia italiana e la sezione criminale del North Rhine Westphalia, in Germania, ha fatto luce in particolare sullo scambio di materiale pedopornografico attraverso il programma eDonkey2000, avvenuto tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012. Nel corso dell'operazione sono state effettuate perquisizio-

un bel po’. Ma trovarseli in casa è ben diverso. Ogni giorno esco, trovo vicini e conoscenti e scopro che ci sono stati altri furti. Molti sono talmente rassegnati che non sporgono nemmeno denuncia alle forze dell’ordine. Un errore, perché questi episodi vanno segnalati». «A breve - ha annunciato Gilberto Andreose - daremo il via ad una petizione. La mia è ormai una delle poche case di via Calatafimi a non essere stata saccheggiata, ma non per questo vivo tranquillo, anzi». «La petizione - ha concluso potrà forse servire per mettere in luce un problema che, altrimenti, rischia di non ricevere

Minorenne denunciato perlospaccio dieroina

la dovuta attenzione. Credo che i cittadini abbiano tutto il diritto di chiedere più sicurezza e di poter stare tranquilli almeno a casa propria, senza dover vivere con l’angoscia di svegliarsi con i ladri o di vedersi portare via tutto». Dall’ultimo bilancio dei carabinieri nel 2012 i furti nel Vicentino sono stati 15 mila. L’anno non è stato peggiore del precedente: c’è stato sì un aumento, ma tutto sommato minimo, del quattro per cento. È anche vero che si tratta di uno dei reati più difficili da perseguire e che quelli scoperti restano una minima parte. •

Per forza era nervoso e continuava a muoversi sulla sedia. Quando, finalmente, sono riusciti a convincerlo ad alzarsi hanno scoperto che cercava di nascondere cinque bustine con dentro dell’eroina. Cinque dosi già pronte per essere vendute, ognuna da un grammo. Il controllo delle volanti è scattato mercoledì pomeriggio in via Vescovado. Sono stati fermati alcuni ragazzi fuori da un bar. Tutti minorenni e tutti in ordine, eccetto uno. È un algerino di 17 anni, senza fissa dimora, con precedenti per occupazione abusiva di proprietà privata. Quei cinque grammi di droga, probabilmente destinati a coetanei, gli sono costati una denuncia per spaccio. Il mercato di hashish e cocaina continua ad essere fiorente ma, ormai da tempo, è tornata a riaffacciarsi con prepotenza anche l’eroina che, a differenza di quanto avveniva in passato, ora viene sniffata o fumata e, solo in rari casi, iniettata in vena. Sta diventando la prima sostanza assunta dai giovanissimi per lo sballo. Spesso i consumatori hanno appena 16 e 17 anni. Il motivo? Rispetto alla cocaina una dose è molto più economica. Un grammo può costare al consumatore dai 30 ai 40 euro, uno di hashish, dagli otto ai dieci euro. La cocaina ha invece costi molti più elevati, a seconda della qualità: il prezzo al grammo può variare tra i 60 e i 100 euro. • C.M.V.

© RIPRODUZIONERISERVATA

© RIPRODUZIONERISERVATA

Iresidenti di viaCalatafimi sonoesasperatidopo unarafficadi furtinelleabitazioni. COLORFOTO tezza né dai pericoli: salgono, rubano e poi saltano giù, sfruttando tettoie, garage, tendoni. Non aspettano che sia notte fonda, secondo i residenti gran parte dei colpi sono stati messi a segno nel tardo pomeriggio o in prima serata. A volte nelle villette non c’era nessuno. Altre volte le vittime erano a casa e si sono accorte del furto solo quando ormai era troppo tardi.

DROGA

ILCASO. Vertenzadavantialla Corte deiConti ni a Catania, Siracusa, Palermo, Messina, Reggio Calabria, Napoli, Salerno, Roma, Livorno, Verona, Mantova, Udine e Vicenza. Oltre alle quattro persone sorprese mentre inviavano filmati hard con protagonisti dei minorenni altre nove sono state indagate e adesso i loro computer saranno controllati. Si passerà a setaccio il loro contenuto e si cercherà di scoprire chi poteva avere accesso ai pc o eventualmente navigare sfruttando la loro rete wifi. Per chi la usa il primo accorgimento dovrebbe sempre essere quello di proteggersi con una password lunga e non scontata, che sia difficile da scoprire. • C.M.V. © RIPRODUZIONERISERVATA

Lapensione della prof L’Inps: liquidatasubito «L’Inps ha impiegato sei mesi a liquidarle il decreto di pensione». Non 21 anni: i 20 anni e mezzo che mancano all’appello sono quelli trascorsi dall’ultimo giorno di lavoro dell’insegnante all’invio della pratica all’Inps da parte del ministero della Pubblica istruzione. La precisazione arriva dal direttore regionale dell’Inps, Michele Salomone, in relazione alla vicenda di Angela Bresolin, l’insegnante vicentina che nei giorni scorsi si è vista dar ragione dal giudice unico per

le pensioni della Corte dei conti del Veneto. L’insegnante aveva concluso la sua attività lavorativa il primo aprile 1988 a 56 anni di età. Aveva ricevuto la pensione secondo il trattamento provvisorio liquidata dall’Inpdap fino al 2010, quando non solo le era giunto il decreto definitivo. La pensionata, assistita dall’avv. Enzo Urbani, si era rivolta alla giustizia contabile contro un provvedimento dell’Inpdap di Vicenza che le aveva notificato un accertamento

di “indebito pensionistico” per circa 15 mila euro per somme erogate in più nella pensione, e le aveva tolto 140 euro al mese a partire dall’estate del 2010. La Corte le ha dato ragione, perchè non aveva colpe nel merito e perchè la trasformazione al trattamento definitivo con conseguente indebito erano giunti con eccessivo ritardo rispetto ai tempi di legge. Ma non si era trattato nemmeno di una colpa dell’Inps (che ha assorbito l’Inpdap), pur convenuto in giudizio, che anzi in sei mesi - dal 7 dicembre 2009 al 25 giugno 2010 aveva provveduto per quanto di sua competenza, ma semmai dei ministero. • © RIPRODUZIONERISERVATA

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. CON IL PATROCINIO DI: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI, MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, REGIONE DEL VENETO, PROVINCIA DI ROVIGO


26 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Marzo 2013

FORMAZIONE. Presentatoieriin Provinciail progettopromosso dall'agenzia ministeriale“ItaliaLavoro”. Gliimprenditori cicredonomolto

Igiovaniorafi partono dallaBottega Sceltiiprimi cinquetirocinanti cheaffiancheranno perseimesi gliesperti all’operainazienda Secco:«C’erano79domande» Cristina Giacomuzzo «La crisi picchia duro, costringe a cambiare. E il distretto orafo di Vicenza è in metamorfosi: si punta sulla creatività capace di regalare emozioni che diventano concrete grazie all’ alta tecnologia. Questa la ricetta per fronteggiare la competizione dell’estero. Ma per fare questo si devono formare nuove leve capaci di rinnovare un mestiere antico. Il problema è che queste figure fortemente specializzate mancano e, se ci sono, valgono oro». Così Giuseppe Corrado, presidente degli orafi di Confindustria che ieri insieme a Franco Pozzebon, presidente degli orafi di Confartigianato, al capo di gabinetto della Provincia, Dino Secco, e ad Arianna Pesce di “Italia Lavoro ha presentato il debutto del progetto “Bottega di mestiere”. Il progetto punta ad attivare

percorsi sperimentali di tirocinio rivolte ai giovani tra i 18 e 29 anni per favorire la trasmissione di competenze specialistiche e favorire il ricambio generazione. Sono stati scelti i primi cinque tirocinanti, selezionati su 79, che per sei mesi lavoreranno affiancando gli esperti in altrettante aziende orafe vicentine. Obiettivo: formarsi per poter trovare un posto di lavoro e, nello stesso tempo, contribuire con idee e capacità a rinnovare un settore in crisi. LA FOTOGRAFIA. «Che ci sia la crisi è indubbio: in dieci anni il 65 per cento delle aziende orafe ha dovuto chiudere. Ma chi resta, sta lavorando per riuscire a restare sul mercato. E succede che se si deve assumere, le figure altamente specializzate mancano», sottolinea Corrado. Pozzebon specifica: «Il periodo è critico e non si riesce a garantire continuità

Lacrisipicchia duroeilsettoreha bisognodinuove equalificate professionalità GIUSEPPECORRADO PRESIDENTEORAFI CONFINDUSTRIA

L’opportunità ESPERIENZA.«Mi sono diplomatoperfare l’orafo epoco dopo suIlGiornale diVicenza holetto della chiusuradi 27ditteorafe inpochigiorni.Ho sicuramentesceltoil periodosbagliato.Questa èuna opportunità importanteperriuscire a lavorare inun settoreche amoe sonoentusiasta». CosìDavide Piccolidi Vicenza,uno dei cinque tirocinanticheè stato selezionatoper parteciparelaprimo gruppodi “Bottegaorafa vicentina”. Lacrisi mondialesi è abbattuta conviolenzaneldistretto orafovicentino. CRISI.Conferma Giuseppe Corrado,orafoe presidentedellasezione di Confindustria:«Una volta quandosidiceva “Vicenza, madeinItaly” si garantivano classeed esclusività.Adessosi chiedesubito“How much?”.Insomma, comeè possibilepoter imporsi a livello mondiale,quandosi devono far fronteadazi chepenalizzanoil prodotto italianorispetto aglialtri dialtri Paesi?Per nonparlare delle nuove leggiitaliane. La tracciabilitàoltre i mille euroè statauna batosta peri negozianti». • CRI.GIA.

LA SCUOLA. Che la crisi abbia falcidiato il settore orafo è sotto gli occhi di tutti, ma il grave è che anche la fiducia nel settore sembra sparita. I giovani insomma non puntano più su questo settore. Prova ne sia che i corsi per diplomare orafi dell’istituto “Lampertico” di Vicenza e dello “Scotton” di Bassano non hanno più iscritti, sono chiusi, come la Scuola di arte e mestieri. Di qui l’importanza del progetto “Bottega di Mestieri”, promosso dall' agenzia ministeriale “Italia La-

voro” nell'ambito del programma “Apprendistato e mestieri a vocazione artigiana”. «La Provincia - ha sottolineato Secco - ha partecipato attivamente a questo progetto nella valutazione e nella selezione delle candidature. Su 79 domande, sono stati scelti 25 ragazzi che possono già vantare un’esperienza nel settore». ILTIROCINIO. A breve un primo gruppo, cinque giovani, si formeranno non solo sui banconi di alcune aziende - Imo di Vicenza, Microvalle di S.Pietro Mussolino, F.lli Bovo di Trissino, Ronco di Monticello Conte Otto, Misis di Vicenza e Orozen di Romano d'Ezzelino ma anche sui banchi del Cesar

Valdastico, saltal’ipotesi deilavori fino aBesenello

di Vicenza dove una parte della formazione verterà sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sull'organizzazione aziendale e sulla qualità in azienda. In cambio, riceveranno una borsa mensile di 500 euro (250 euro per tirocinante invece andranno alla Bottega). Nei prossimi mesi saranno selezionati altri due gruppi che avvieranno il tirocinio. «Un modo per portare nuove idee e nuova linfa in un distretto che non potrà tornare ad essere quello di un tempo, ma riuscire a mantenere il prestigio puntando sulle idee e l’innovazione che solo giovani volenterosi, innamorati di questo mestiere», ha concluso Corrado. •

Valdastico Nord, la commissione del Consiglio superiore del ministero dei Lavori pubblici ha chiuso i lavori. Il parere, nel quale si prende atto della posizione contraria della Provincia di Trento, ora finirà al ministero delle Infrastrutture. Da lì si deciderà se la pratica “Progetto Valdastico Nord” approderà o meno al Cipe. Così l’esito della riunione a Roma ieri mattina per un approfodimento, come prevede la legge, con tutti gli enti interessati al passaggio del prolungamento dell’A31 da Piovene Rocchette fino a Besenello, Trento. Una riunione lampo, riferiscono, dove non è stata neppure ripresa in considerazione l’ipotesi avanzata la scorsa settimana dalla Provincia autonoma di avviare il cantiere da Piovene fino al confine veneto. Fermarsi insomma ad una manciata di chilometri da Besenello. Una ipotesi che non piaceva ai sindaci della vallata vicentina. Il futuro della Valdastico Nord è legato a quello della società autostradale A4 Holding: se il progetto otterrà il via libera la concessione autostradale sarà prolungata fino al 2026. Proprio per questo, il presidente Attilio Schneck, anche commissario della Provincia, ha scelto di non presenziare alla riunione romana di ieri per evitare “conflitti di interessi” in caso di voto sulll'ipotesi ventilata da Trento. • CRI.GIA.

© RIPRODUZIONERISERVATA

© RIPRODUZIONERISERVATA

AVicenzaOrosono inmostraleultime novità dellagioielleria.Ora Vicenzapunta suigiovani. ARCHIVIO ai dipendenti: si lavora bene per un periodo limitato, poi tutto fermo. Tutto questo influisce non poco nella gestione di un’azienda».

INFRASTRUTTURE

L’INDAGINE. Vicenzain controtendenzarispetto ad altre cittàe localitàturistiche italiane

Calanoiprezzi degli alberghi «Servonoaltrigrandieventi» Zago:«Vienesmentitochi ci accusadipraticare tariffetroppo alte» Giulia Guglielmi Due contro tredici. Numeri che non hanno nulla a che fare con una zuffa, ma che rappresentano rispettivamente le percentuali dell'aumento - e del calo - dei prezzi degli alberghi a livello italiano e a Vicenza. Secondo l'Hotel price index, ovvero l'analisi sull'andamento dei prezzi delle camere d'albergo effettuata da Hotels. com, nel 2012 i prezzi medi degli hotel in Italia sono aumentati del 2% rispetto all'anno precedente. Su 49 città prese in esame dall'Hpi, i prezzi sono saliti in ventisei località, sono rimasti invariati in tre e sono scesi in venti destinazioni. E Vicenza è una di queste. Ma non è tutto. Sempre secondo l'Hpi, la città del Palladio è la destinazione italiana dove nel 2012 i prezzi sono calati di più: - 13%. Con una media di 87 euro a notte. Cifra, e percentuale, che se messa a confronto invece con la città che ha fatto registrare il maggior incremento dei prezzi rende maggiormente l'idea: a Garda l'aumento dei listini è del 15%, con l'equivalente media di 138 euro a camera per notte. «Purtroppo - spiega il presidente degli albergatori vicentini Oscar Zago - Vicenza non è

L’arrivo deiclienti allareception di unalbergo. ARCHIVIO una destinazione turistica, ma vive esclusivamente del business legato alle aziende e alla Fiera. E non serve spiegare che quando il business è in crisi, a ruota lo sono anche, e non solo, gli alberghi». Parole che, almeno inizialmente, suonano in contrasto con quanto visto nei 107 giorni di apertura della mostra “Raffaello verso Picasso", ospitata in Basilica Palladiana. «È vero -

ammette Zago - che in quei mesi c'è stato un afflusso maggiore di turisti, e mi auguro che questo si ripeta nel tempo. Il fenomeno della mostra è stato positivo anche perché gli albergatori, assieme al curatore della mostra Marco Goldin, hanno deciso di calmierare i prezzi proprio per sfruttare il momento come opportunità di lancio del prodotto Vicenza. Per fare un esempio, le of-

ferte proposte direttamente attraverso Linea d'Ombra erano di 75 euro a notte per una camera doppia in un hotel a quattro stelle». E il motivo per il quale Vicenza deve puntare dritta al turismo, è presto spiegato da Zago: «Molte aziende hanno chiuso - spiega - molte altre hanno delocalizzato. Se qui in passato si è vissuto di industria, ora è difficile continuare a farlo». Un dato, quello fatto emergere dall'Hpi, che permette anche al presidente degli albergatori vicentini di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Siamo a buon mercato - dice - a dispetto delle accuse che ci sono state rivolte nel tempo sul fatto che i prezzi fossero troppo alti. È la riprova che non è così. Pratichiamo tariffe bassissime, e fare albergo a Vicenza non è per nulla facile». Una difficoltà che Zago spiega con un semplice calcolo: «La Fiera è certamente un grande contenitore, e per fortuna esiste. Ma con quindici giorni all’anno di Fiera dell'oro non si può fare la stagione. A Verona, su circa 120 giorni di eventi promossi in un anno, almeno un centinaio sono prodotti di attrattiva turistica e non legati al business». • © RIPRODUZIONERISERVATA


Cronaca 17

IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Marzo 2013

VERSOLA PRIMAVERA. Stopaiveicoli a motorefissato peril17 marzo

Domenicaa piedi Piazzadei Signori diventaun prato

la Pozza - , ma costituiscono un’occasione per riscoprire un modo diverso di muoversi in città». SERVIZI. L’utilizzo degli autobus sarà gratuito (più corse per le linee 1,5 e 7), lo stesso vale per le navette che collegano i parcheggi di interscambio: verranno intensificate le corse dalle 7 alle 9 per favorire l’afflusso dei partecipanti alla StraVicenza. A pagamento invece le linee extraurbane. Saranno aperti gratuitamente il teatro Olimpico, la pinacoteca di palazzo Chiericati, il museo naturalistico e archeologico, quello diocesano e le Gallerie di palazzo Leone Montanari.

Ildivietoscatterà dalle9alle 18.Divieto alleauto conqualsiasi alimentazione.Multefinoa335 euro Almattino ipodisti incorsaconla “StraVicenza” Vicenza anticiperà la primavera. E lo farà domenica 17 marzo con la giornata ecologica che prevede il blocco totale della circolazione di tutti i veicoli a motore con qualsiasi tipo di alimentazione. Logo della giornata un semaforo dove il rosso si riferisce alle auto, mentre sparisce il giallo e compaiono due cerchi verdi per segnalare che biciclette e pedoni avranno libero accesso in una città in cui le iniziative aumentano, edizione dopo edizione. ILDIVIETO.Il divieto scatterà alle 9 e terminerà alle 18 nella stessa area già interessata nei giorni feriali dal blocco dei mezzi più inquinanti e, quin-

Iblocchinon servonoper l’inquinamento Varipensatoil mododimuoversi ANTONIO DALLAPOZZA ASSESSOREALL’AMBIENTE

di, vale sia per il centro, sia per buona parte dei quartieri di San Pio X, Stanga, San Francesco, Laghetto, Villaggio del Sole, San Lazzaro, Pomari e del Mercato Nuovo, per una superficie di territorio pari circa al 51% di quello cittadino, dove risiedono 77 mila vicentini. «Resteranno fermi anche i veicoli alimentati a gpl, a gas metano e quelli ibridi - ha precisato l’assessore all’ambiente Antonio Dalla Pozza, che ieri mattina a palazzo Trissino ha presentato “Bentornata primavera” con sponsor e associazioni - perché l’iniziativa, è organizzata in concomitanza con la gara podistica “StraVicenza” ». In caso di pioggia persistente il blocco, potrà subire una riduzione dell’orario e, comunque, a partire solo dal pomeriggio, mentre la StraVicenza si terrà con qualsiasi condizione meteorologica. PIAZZA DEI SIGNORI. La novità di questa edizione riguarda l’allestimento di circa 500 metri quadrati di prato con pan-

chine e alberi in piazza dei Signori. Il salotto della città diventerà un’area verde dover poter pensare ad un picnic. Dalle 10 alle 18 continueranno le visite gratuite sulla terrazza della Basilica palladiana. I NUMERI. In ogni edizione di contano 40-50 mila persone che affollano in bici o a piedi le piazze e 25 mila mediamente sono quelle trasportate dai mezzi Aim. A presidiare i varchi ci saranno 12 nonni vigili, una trentina di volontari della Protezione civile, gli alpini. E, naturalmente, gli agenti della polizia municipale: per chi ignora il divieto multe a partire da 84 a 335 euro. In bilancio per la giornata 20 mila euro. Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico in particolare le polveri sottili, “Benvenuta Primavera” servirà ben poco: Vicenza nei primi tre mesi si sta avvicinando alla soglia dei 35 sforamenti, previsti dalla legge in un anno, per le polveri. «I blocchi servono per alcuni inquinanti - spiega Dal-

Domenica17marzo conil blocco delleauto Piazza deiSignoridiventeràungrandeprato verde ARCHIVIO

AparcoQuerini e inpiazza delleErbe

Musica,standegiochi Unagiornataperibimbi Manifestazioninonsolo in città,ma ancheneiparchi:al Querinisi terrà l'“Arborday junior”, unpomeriggiodedicato all'alberoeai bambinia cura dell'associazione“Civiltà del Verde”.Tra leiniziative proposte“Chisono gli ambasciatoridelclima“Plant fortheplanet”?, “Conosciamo l'alberodalla sua corteccia”, “Piantiamounalbero”, “Introduzioneal tree-climbing” eunpercorso acrobaticosugli albericon unesperto; oltrea visiteguidate alparco con accessoall'isoladeltempietto.

Biciclettesempreprotagoniste Ilparco Astichelloverràpulito dalvolontari delWwf. PiazzadelleErbesi trasformerà invecenella“piazzadeibimbi”: tuttoilgiorno ci saranno

laboratorisul riusoeil ricicloa curadellaCooperativaInsieme, nonchégonfiabili,giochi e attrazioniper bambinicon buskers, clown, giocolieri e teatrini,a curadiPanta Rhei. Festaperbambini ancheal parco giochidivia Ippodromo:nel pomeriggio,lacircoscrizione1 proponemusiche egiochi con clown epalloncini colorati. Allavoroanche ItaliaNostrain piazzaMatteotti (dalle 15alle 17.30)conuno stand,inoltre proporràalle 15.40 ealle 16.30 (ritrovo inpiazza S. Pietro)una visitaal complessobenedettino di S.Pietro (chiesaparrocchiale, oratoriodei Boccalotti,il chiostro eilcoro delle monacheall’istituto OttavioTrento). Nellastessapiazza ci sarà “Campagnaamica”con i prodottia chilometrizero enelpomeriggio esibizionedel“pianista fuori posto”. •

INIZIATIVE. Primo appuntamento alle 10 in Campo Marzo con la Fanfara provinciale dei bersaglieri, che aprirà la StraVicenza in occasione del 152˚ anniversario dell'Unità d’Italia. Nella stessa piazza alle 15.30 si terrà anche il concerto della “Young Swing Band & A. Pedrollo Band”. E a seguire, alle 17, la sfilata del gruppo Funkoff per le vie del centro con partenza da piazza Castello e arrivo in piazza dei Signori per il concerto. Nel pomeriggio il fisarmonicista Giorgio suonerà in corso Palladio, in piazza Castello alle 15.30 si esibirà la “Pigafetta Big Band” degli allievi dell’omonimo liceo. Fin dal mattino in piazza Castello gazebo allestiti da Tuttinbici Fiab, Cicletica-Ciclofficina, gruppo bici della Cooperativa Insieme, Zeppelin e Girolibero, con noleggio gratuito di biciclette e dimostrazione di manutenzioni e riparazioni. Stand di Acque Vicentine e ancora quelli di Velocity e Italwin con bici elettriche e lifetreemobility con i segway. • C.R.

CONSIGLIOCOMUNALE. La maggioranza conferma lafiducia alCda e chiede di ultimare l’iter dell’accordo diprogramma

Ipab,VariatiallaRegione:«Bastafreni» Il sindaco in aula: «Guai se per ragioni politiche si blocca l’accordo per nuove case di riposo in città» Cristina Giacomuzzo Caso Ipab. La pratica non è chiusa. La Regione chiede al Cda presieduto da Gianni Rolando ulteriore documentazione: in pratica, tutti i bilanci e le delibere approvate dall’insediamento. E il sindaco Achille Variati, ieri in Consiglio comunale, si rivolge all’assessore ve-

neto Remo Serngiotto: «Guai se per ragioni politiche si bloccano temi vitali per la città, cioè l’accordo di programma per nuove case di riposo. Non è che ci sia la volontà di aprire il ragionamento con i privati a scapito dei pubblici?». Ieri la seduta del Consiglio è stata dedicata alla relazione annuale sullo stato dell’Ipab. Un ente che è stato sottoposto, nei mesi scorsi, al procedimento di vigilanza e controllo della Regione. Al termine dell’ispezione sono state richieste una serie di chiarimenti. La memoria difensiva, nella

quale si smontano punto per punto tutte le presenti anomalie, è stata consegnata per tempo. A questo punto all’ente di contrà San Pietro, si era in attesa della “sentenza” della Regione. Ci si attendeva un accoglimento e la chiusura dell’inchiesta. O, nelle peggiori delle ipotesi, il commissariamento. E invece no. «Questo pomeriggio - spiega Gianni Cristofari, consigliere Ipab - abbiamo ricevuto un fax dalla Regione che ci chiede un supplemento di ispezione. Vogliono copia dei bilanci di previsione e consuntivi comprensivi dello Sta-

Lasede dell’Ipab:ieriinconsiglio si è discusso dellostato dell’ente

to patrimoniale e di tutti i documenti a supporto dal 2010 al 2013. Poi copia dell’inventario dei beni e l’elenco di tutte le alienazioni. Ci chiedono praticamente tutto. E noi consegneremo tutto. Sinceramente non comprendo questo procedimento. L’impressione? È che ci si stia arrampicando sugli specchi e che si voglia, per ragioni non tecniche, portare avanti uno scontro invece di un’ispezione». Anche Variati interviene sul tema partendo dall’Accordo di programma, oggi fermo. Un danno per la città perché «le strutture dell’Ipab - dice sono datate e c’è bisogno di nuovi edifici per gli anziani. L’accordo di programma permette di realizzare 120 nuovi

posti per gli anziani. Perché non si può far decollare il piano? Per via dell’ispezione? Caro amico Sernagiotto, non sei padrone del vapore, sei un assessore regionale che può commissariare, ma solo se l’ente non è governabile. Questo consiglio di amministrazione ha dimostrato capacità e trasparenza». In questa direzione sono stati approvati tre ordini del giorno in cui si «esprime fiducia nelle persone che compongono l’Ipab e si invita la Giunta a intraprendere tutte le iniziative per concludere l’iter dell’Accordo, per far decollare il Nucleo di ospedale di comunità e riuscire ad adeguare le quote sanitarie della regione al tasso di inflazione». • © RIPRODUZIONERISERVATA


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.