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ARCUGNANO. MarcelloRigodanzo temeva dinon essere piùin gradodiaccudire lamoglie

«L’houccisaperchésonomalato»

di RICCARDO BORMIOLI

C

ome quei militari cui viene ordinata a poche ore dal congendo, un’ultima corvée così a Napolitano a poco più di due mesi dalla scadenza del mandato, ora viene chiesto l’ennesimo sforzo: quello di dare al Paese un governo. Un miracolo, a leggere le cronache di questi ultimi giorni e a guardare dentro il risultato elettorale. Per questo martoriato Paese precipitato nell’indeterminatezza per colpa di una politica sorda e incapace per troppi anni di indicare una strada di riscatto e di rinascita non solo economica ma anche civile, Giorgio Napolitano ha già fatto molto a dispetto di una carta d’identità che meriterebbe il rispetto delle fatiche. Davanti ad una crisi spaventosa che rischiava di far precipitare il Paese nel caos finanziario e sociale, il Quirinale è stato negli ultimi due anni un approdo e baluardo sicuro per le istituzioni travolte da scandali e malapolitica. Il capo dello Stato non solo l’abile prestigiatore che ha tratto dal cilindro il governo Monti, ma è riuscito a farsene il primo e assoluto garante di fronte a quell’Europa che «ci guardava in cagnesco» e a tutto l’occidente industrializzato. Si potrebbe dire che ancor prima delle riforme varate dal governo Monti e degli impegni sottoscritti dall’Italia nei confronti dell’Unione europea, sia stato proprio Napolitano a farsi argine nei confronti dello spread e della speculazione finanziaria. Quando si paventava il rischio che Berlusconi potesse posticipare le sue dimissioni rispetto alle promesse fatte allo stesso capo dello Stato, fu proprio al Colle che arrivò la famosa telefonata del direttore del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde con la quale si preannunciavano sfracelli se il Cavaliere avesse ritardato anche solo di 24 ore la sua uscita da Palazzo Chigi. Ora, in una situazione più difficile, convulsa, dove la «pancia spesso fa aggio rispetto al cervello» Napolitano è chiamato a trovare una soluzione che rassicuri prima di tutto gli italiani e poi, in egual misura, l’Europa e le democrazie occidentali. Compito non facile ma che non spaventa il capo dello Stato convinto com’è che si debba fare di tutto perché il Paese non vada alla deriva. Fare di tutto significa anche avere il coraggio della fantasia e dello stupore: qualità che non mancano al presidente. Abbiamo qualche dubbio che siano invece patrimonio delle forze politiche in campo a cominciare da quel Movimento 5 Stelle molto tentato, forse fin troppo, di lucrare sull’impasse che appesantisce le mosse della controparte. Non si può far altro che confidare nell’ultima corvée che viene chiesta a Napolitano prima di lasciare il Quirinale. •

Marcello Rigodanzo ha ucciso la moglie perché è malato. Era convinto che la sua fine non fosse troppo lontana, e non poteva sopportare l’idea che Adriana vivesse dopo di lui. Per il motivo che non sapeva chi avrebbe potuto occuparsi di lei che amava tantissimo. f PAG 12

DOPOL’ARRESTO

DELITTOSCAZZI

f MOGNON PAG13

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Eaicarabinieri Chiestol’ergastolo harecitatolepoesie perlazia perlasuaAdriana elacuginaSabrina

Marcello Rigodanzocon lamoglie AdrianaCarolo inun momento felice.Leiera malatadaanni, luiè convinto diesserlo

LACRISI. EuforianeimercatiUsa,l’Europatrascinatamal’economiarealemetteinginocchiochiproduce

LaBorsavola,l’Italiaannaspa WallStreetrecord,Milano+2,8maduefamigliesutrenonarrivanoafinemese VICENZA. IL SINDACO DOPO LA RIDUZIONE DEI MILITARI AL DEL DIN

Wall Street ha chiuso con un guadagno dello 0,9% portando l’indice Dow Jones ai massimi di sempre. Milano in crescita del 2,78%. Intanto uno studio della Banca d’Italia rivela che il 65% delle famiglie italiane, alle prese con anni di crisi, non solo non riescono a risparmiare ma non riescono ad arrivare a fine mese.

f PAG 2 e 9

Come dopo l’8 settembre ’43 di PAOLO GURISATTI f PAG 15

LAPOLITICA. Ilsindacoda Monti,oggidirettivoPd

SoldatiUsadimezzati,Variati: «BasePlutodeverestarecosì» Meno militari alla base Del Din, niente centro di addestramento alla Pluto. Achille Variati, il giorno dopo la notizia del dimezzamento di militari Usa previsti a Vicenza, manda un messaggio al

Pentagono “fermando” l’espansione. Il sindaco non usa mezzi termini: «Questa riduzione costituisce una pietra tombale sulla questione della base di Longare». f NEGRIN PAG 14

SilviosfidaBersani eRenzi siprepara Berlusconi sfida Bersani: «Dimostri di essere un leader, altrimenti il suo partito va a sbattere». Per oggi è in calendario la direzione nazionale del Pd. Intanto ieri Renzi ha visto Monti. Questo attivismo è stato considerato da molti nel Pd come un posizionamento in caso di scenari futuri, in particolare di un ritorno alle urne se non si riuscisse a formare un governo. f PAG 3

CASSOLA. Processocanonicoalpreteches’èdifesodicendodiaverfatto«operedicarità»

Buchi dibilancio, exparroco punito

LaCuria“condanna”ilsacerdoteasanareicontidellasuaexchiesa

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L’ANGOLO FELICE

ÈmortoChavez:sospetto avvelenamento

L’ultima corvée di Napolitano

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L’ex parroco don Emanuele Gasparini riparerà «al danno procurato alla parrocchia di Cassola consegnando una congrua somma di denaro». L’annuncio del vescovo di Padova Antonio Mattiazzo, è stato divulgato dall’attuale parroco, don Romeo Zuin, nel bollettino parrocchiale. L’ex parroco è accusato di distrazione di fondi per 140 mila euro e di gestione immobiliare “azzardata”.

f BARBIERI PAG 35

BASSANO

Lastorica sala“DaPonte” saràmessa invendita f SANNA PAG 33

DIPENDENZE

I“giocatori anonimi” come glialcolisti

f ROVEROTTO PAG 18

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ANNO66NUMERO64

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Zaia:«Voglio laverità entro10giorni» f ERLE PAG 7

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Mercoledì 6 Marzo 2013

LAREGIONE EGLIARRESTI ECCELLENTI. Seidirigentiverificherannotuttiidettaglidegliincarichialla“Bmcbroker”diSanMarino:«Perchécontratticondittestraniere?»

«Vogliovederelespesedellenostresocietà» Piero Erle

inviato a VENEZIA

«Ho voluto prendere il toro per le corna. E se l’impianto accusatorio di questa vicenda giudiziaria sarà confermato dico che non basta l’indignazione: l’unica soluzione è il lanciafiamme». Convoca d’urgenza stampa e tv nel suo studio, il governatore veneto Luca Zaia, per ufficializzare il passo che aveva preannunciato e che la sua giunta ha appena votato all’unanimità «e con tutti presenti, cosa che non accade spesso». La Regione istituisce un “nucleo ispettivo interno temporaneo” che dovrà mettere sotto processo le procedure seguite dalle società partecipate per verificarne la regolarità amministrativa. È il primo passo dopo gli arresti eccellenti dell’ad di “Mantovani” Piergiorgio Baita e della manager

Claudia Minutillo, già segretaria nei primi anni 2000 dell’ex governatore Giancarlo Galan, oltre ad altre due persone. L’inchiesta, come noto, mira molto in alto: i pm veneziani e la Guardia di finanza hanno individuato la società “Bmc broker” di San Marino, che è in sostanza inesistente e avrebbe emesso fatture false per 10 milioni di euro, cifra che secondo le ipotesi di accusa potrebbe essere diventata un fondo nero destinato forse a pagare tangenti. Ma se questo è il filone principale, c’è un aspetto dell’inchiesta che chiama direttamente in causa la Regione: i finanzieri sono andati a sequestrare fatture della “Bmc” - che ritengono appunto una società “cartiera” - per 2,1 milioni di euro (negli anni dal 2004 al 2010) a “Veneto strade”, società controllata da Regione e Provin-

Ilpresidente dellaRegione veneta LucaZaia ce, e per 30 mila euro a “Veneto acque”, società totalmente della Regione. La difesa emersa dai giornali in questi giorni è che quelle fatture sono state pagate perché la Bmc ha organizzato e gestito stand fieristici ad esempio per “Veneto strade”. Insomma, le fatture non sarebbero per nulla false. Una domanda però, anche in questo caos, resta: come mai “Ve-

neto strade” è andata ad affidare, senza gara, l’organizzazione di stand a una società di San Marino che risulta avere solo un ufficio e un dipendente? Zaia risponde senza fare una piega: «È proprio il motivo per cui ho costituito il Nucleo ispettivo. In una decina di giorni o poco più, perché l’obiettivo è andare al sodo, i tecnici devono verificare le fat-

ture, farsi dire cosa è stato fatto, perché, con che costi, e riferire alla Regione. Non faccio nessun processo preliminare mette avanti le mani Zaia - perché prima dobbiamo mettere in fila le carte, come del resto sta facendo la magistratura che evidentemente si sta muovendo già da due anni, visto che l’indagine riguarda gli anni fino al 2010», cosa che chiama in causa la cosiddetta “era Galan” e non la successiva “era Zaia”. Quindi il gruppo formato dai sei dirigenti regionali Tiziano Baggio, Mario Caramel, Maurizio Gasparin, Daniela Palumbo, Maurizio Santone, Egidio Di Rienzo dovrà verificare nelle società «gli eventuali rapporti commerciali con soggetti aventi sede all’estero» e «le modalità di affidamento a tali soggetti delle forniture di beni-servizi-lavori» con una «dettagliata, documentata e motivata relazione per ogni singola iniziativa». L’esame, precisa Zai, sarà esteso a tutte le società anche solo partecipate dalla Regione. Zaia più in là non va, per ora: come detto, prima vanno analizzate le carte. •

SONOUNASESSANTINA. L’obiettivodi palazzo Balbi:viail “sottobosco”

Arrivalascure:«Dismettere lespa“satellite”regionali» «Entro fine mese ogni società dovrà verificare se può incorporare le sue controllate o le cederà» VENEZIA

Nello stesso giorno in cui crea gli ispettori per le spese delle sue aziende, la Regione vara anche - la Giunta ne aveva discusso già una settimana fa, prima della bufera giudiziaria - un piano di riduzione del numero di società che fanno a capo a palazzo Balbi. E proprio la delibera che istituisce il Nucleo ispettivo spiega che da tempo, con delibere del 2010 e dell’anno scorso, Venezia ha dato il via a una razionalizza-

zione dell’arcipelago. Si è provato a vendere - ma senza successo - la quota della Regione in quattro società venete (College Valmarana Morosini, Rovigo Expò, Insula, Sis), ed è stata avviata la fusione in un’unica immobiliare delle quattro società Terme di Recoaro, Edilizia Canalgrande, Immobiliare Marco Polo, Rocca di Monselice. Ma ieri è stata approvata la terza delibera che di fatto cala la scure su un vasto “sottobosco”. «Anche in base alla Spendig review ma non solo, chiediamo a tutte le società partecipate - spiega l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti, a margine del Consiglio regionale - di fare un’analisi interna entro la fine di marzo, di tutte le loro società controlla-

te. E poniamo paletti precisi per giungere a una semplificazione della situazione, riducendo in maniera netta il numero di società stesse». Un esempio? Ci sono casi come la “Veneto innovazione” e la sua controllata “Veneto innovazione holding”, che ha a sua volta partecipazioni. Ma ora la giunta Zaia vuole semplificare drasticamente l’albero: «In pratica le società devono valutare se le loro partecipate possono essere ricomprese nella casa-madre, con una fusione o incorporazione. Ma se questo non è possibile - è qui la svolta, spiega Ciambetti - dovranno decidere la dismissione delle loro controllate, oppure stabilire di conferire il “ramo societario” alla finan-

L’assessore RobertoCiambetti ziaria regionale “Veneto sviluppo”, l’unica che ha una struttura finanziaria tale da poter davvero funzionare da holding». C’è come terza ipotesi il conferimento diretto alla Regione, ma è considerata la scelta estrema. Per proseguire con gli esempi, anche “Sistemi territoriali” è chiamata a dare una forte semplificazione del suo albero societario. Ma la delibera, precisa l’assessore, mira a far compiere lo stesso percorso anche agli enti-aziende

che rispondono a Venezia: Ater, Ulss, Veneto agricoltura, ecc. Sarà obbligatorio dismettere tutte le “società figlie” che non abbiano un oggetto analogo alla “società-madre”. Difficile fare una precisione, ma di fatto il “sottobosco” delle società interessate conta una sessantina di “società figlie”, e l’obiettivo che si pone la Regione è di ridurre di qualche decina di isole questo arcipelago. Ma non era preferibile procedere direttamente con un piano studiato dalla Regione stessa? «Meglio procedere dal basso - risponde Ciambetti - le imposizioni dall’alto non sono una buona strada. Prima aspettiamo le proposte operative e di buon senso dalle società interessate, poi se non arrivano entreremo comunque in azione come Regione». Le stesse società, come noto, devono anche varare in queso periodo un taglio dei costi del 20%, sempre in base alla Spending review veneta. • P.E.

Ilpresidente parleràoggiinConsiglio

«Attenti,c’è inballo anchelaresponsabilità peromessavigilanza»

Consiglieriregionali:Padrin,Ruzzante, Toniolo,Bond eLaroni Massimagaranziaper tutti, perchéle accusechesono volate sui giornalivanno provate,ripete Luca Zaiapiù volte con stampaetv.Ma proprioconi giornalisti il presidentelanciaanchedue avvertimenti precisi. Primo,«se cisono responsabilità oggettiveassumeremo tuttii provvedimenticonseguenti». Secondo:«Dicosempre achi è statonominato inRegioneo in societàcontrollateditenersi sulcomodino il codice civile: nellesocietànonsi vaper giocare,eper chi nonha vigilatoèprevistaanche l’ipotesidi azionedi responsabilità».Sarà sicuramentequestounodei messaggicheil presidente venetoporteràinConsiglio regionalestamattina.C’era chi PdeIdv -aveva chiestoche relazionasseinaulasulla vicenda“arresti Mantovani”,e luihadecisodimettereinsieme duequestioni: stamattina infattiilConsiglio regionale inizierà la discussione sul bilanciopreventivo 2013della Regione,eZaiainterverrà per presentareinaula lastrategia dellasuagiuntama ancheper parlare,appunto,degliarresti dellasettimanascorsa. La discussioneoggi inizierà con la relazionediCostantino Toniolo, presidentedellacommissione Bilancio(Pdl)ela

controrelazionedel vicepresidentePieroRuzzante (Pd).Il Consiglio èconvocatoper tuttalasettimana, mail dibattito potrebbedurarefino a60 oree quindièpossibile che sislitti alla settimanaprossima. Sonocirca 270gli emendamentipresentati datuttele forzepolitiche:137 riguardanoi 14articoli dellalegge finanziariae131 sono relativialle cifre scrittenelletabelle del bilancio.La novità diquest'annoè latrasversalità dellamanovra emendativa. Anche igruppi di maggioranzaPdleLega nonhanno rinunciatoa presentareproposte dimodificaediintegrazioneal bilancio:i consiglieridellaLega ne firmanouna trentina, quasituttia titoloindividuale einmaggior partevoltia proporre interventi puntualilocalizzati.Gli esponenti delPdl(Bond eTesserin) focalizzanole proposte di modificaintreemendamenti direttiasostenere le politiche giovaniliequelle culturalie teatralidelVeneto.Sanità, assistenzasociale, trasporti, assettoidrogeologico, diritto allo studioeformazione scolasticae professionalesonoi temi portanti dei31emendamentidel Partito Democratico,chefa laparte del leone.Con unamanovradioltre50 emendamentiPietrangelo Pettenòpunta auna riscrittura pressochéintegrale delbilancio, Susanitàe socialesiconcentrano puregliemendamenti diUdc eIdv.

L’INCHIESTA. Claudia Minutillo sentitadi nuovodal pm. Illegale:«Non mangiaenon dorme»

«Sapevodelle fatturefalse» La manager del gruppo Mantovani ribadisce: «Io eseguivo, il capo indiscusso era Baita» VENEZIA

È stata riascoltata dal pm per sei ore. Ad alimentare le discussioni ieri nei corridoi della politica veneta era la notizia uscita su “La nuova Venezia”: a sorpresa, lunedì pomeriggio, la manager Claudia Minutillo, ad di “Adria infrastrutture” (gruppo Mantovani), ex segretaria del governatore veneto Galan, è stata interrogata di nuovo a lungo dal pm Stefano

Ancillotto, che adesso nell’inchiesta è affiancato anche dal pm Stefano Buccini. «È stata ascoltata - ha spiegato ieri sera alle telecamere del Tgr Veneto il suo legale, l’avv. Carlo Augenti - per specificare meglio quello che aveva già detto nel primo interrogatorio di garanzia». In quella occasione, come noto, era emerso che la Minutillo aveva sostenuto di avere un ruolo di mera esecutrice di ordini provenienti dalla Mantovani, e che il suo coinvolgimento nella vicenda era dovuto a una relazione sentimentale avuta (e finita) con William Colombelli, il capo della società “Bmc broker” di San Marino considerata dai fi-

ClaudiaMinutillo nanzieri una mera “cartiera”. L’interrogatorio si è concentrato appunto sulle fatture fatte dalla “Bmc” anche alla “Adria infrastrutture”, per un totale di 1,8 milioni. «In un cer-

to senso - ha dichiarato ieri in tv l’avv. Augenti - si può dire che la mia cliente si era resa conto che non tutte le fatture che comunque venivano fatte dalla Bmc corrispondevano al lavoro svolto dal Colombelli». Sempre la manager avrebbe riferito che anche la posizione del direttore finanziario Nicolò Buson della “Mantovani” era di esecutore, mentre il capo indiscusso era il presidente della “Mantovani” Piergiorgio Baita, anche lui come noto in carcere. Sarà ora da verificare se la posizione della Minutillo - «in carcere non mangia e non dorme, ha perso peso», sottolinea il legale - si è alleggerita dopo l’interrogatorio. •

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Zaiavaraun“nucleoispettivo”: «Seleaccusedellaprocura sirivelasserofondatenonbasta indignarsi,serveillanciafiamme»


14 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 6 Marzo 2013

DAL MOLIN. Ilprimo cittadino mandaun messaggioal Pentagono

VERSOILVOTO. Ilcapodi gabinetto lasciail 14

Del Din dimezzato Ilsindaco avverte «Stopalla Pluto»

Bulgarinisi dimette «Curolacampagna elettorale diVariati» Laspiegazione: «Voglio separare ruolo pubblico eincarico diparte»

Variati chiedediincontrare iverticiamericani «Lariduzione deimilitariin arrivoaVicenza èlapietratombale dell’espansioneaLongare» Nicola Negrin Meno militari alla base Del Din, niente centro di addestramento alla Pluto. L’operazione matematica porta la firma di Achille Variati che, il giorno dopo la notizia del dimezzamento di militari Usa previsti a Vicenza, manda un messaggio al Pentagono “fermando” l’espansione. Il sindaco non usa mezzi termini: «Questa riduzione costituisce una pietra tombale sulla questione della base di Longare». «FERMATEVI». Il primo cittadino, che già nei mesi scorsi aveva manifestato il suo dissenso

nei confronti del centro di addestramento progettato dal governo statunitense, ora torna alla carica. «Non se ne parla più di estendere la base Pluto - commenta - perché se vengono 1.500 militari in meno è evidente che potranno addestrarsi tranquillamente al Dal Molin». Lo spazio, secondo il sindaco, c’è: «Non capisco a cosa serva ora costruire ancora e occupare altro territorio - confessa Variati - come quello di Longare, quando nella base di Vicenza ci saranno tutti gli spazi possibili e immaginabili per il loro addestramento, visto che si troveranno a essere in meno rispetto al previsto».

Vistochesono inmenorispetto alprevisto siaddestreranno nellanuovabase ACHILLEVARIATI SINDACO DIVICENZA

L’INCONTRO.Affinché non restino parole al vento, Variati si dice pronto a parlare in prima persona i vertici statunitensi. «Ci sarà un incontro con le autorità militari e consolari commenta - perché voglio sapere come stanno le cose. Queste ovviamente sono decisioni del Pentagono ma credo sia fondamentale per la nostra città capire anche quale diversa dinamica nascerà tra il Dal Molin e la Ederle. Se gli americani in arrivo saranno la metà di quelli inizialmente previsti è ovvio che ci saranno dei cambiamenti». COMPENSAZIONI. Il sindaco si dice certo che il dimezzamento «non influirà sulle compensazioni», nonostante il traffico sia destinato a diminuire. Per quanto riguarda la tangenziale «non ci saranno problemi: è stata data come compensazione visto che la base è stata costruita su 60 ettari di terreno. Quindi, non si discute». Certo, un po’ di preoccupazione, vista l’instabilità del gover-

Fotonotizia

IlDel Din è ormaipronto maarriveranno solamentedue battaglioni no italiano e i cambiamenti repentini, rimane: «Questa faccenda del Dal Molin - confessa - è iniziata male e continua ad andare avanti male. Certo, la città in ogni caso non piange il fatto di avere militari americani in meno; il punto semmai è che bisogna mettere un fermo alla continua espansione del territorio in servitù militare. Per questo voglio parlare con le autorità». RITORNO ECONOMICO. Le carte in tavola in ogni caso cambiano, anche se non direttamente. A partire da quel ritorno economico sulla città stimato

inizialmente attorno agli oltre 300 milioni di euro. «Chi si è sempre schierato a favore della base con passione dicendo che avrebbe portato un impatto in termini di risorse ora si vede ridimensionato. Tuttavia dobbiamo guardare avanti: questa base sarà utilizzata per fini militari. Non so per quanto, ma sarà così. Detto questo, chiederò un incontro». Durante il quale si potrà pure parlare di falda e possibili danneggiamenti. «La commissione tecnica sta esaminando bene le questione. Se ci sono stati errori chi ha sbagliato pagherà». • © RIPRODUZIONERISERVATA

«Giovedì 14 marzo sarà il mio ultimo giorno da capo di gabinetto e portavoce del sindaco. E dal giorno successivo, mi dedicherò alla conduzione della campagna elettorale di Achille Variati». Nessuna dietrologia, solo una scelta di opportunità: «Non mescolare il ruolo di dipendente pubblico con un incarico privato e di parte». Così Jacopo Bulgarini d’Elci, portavoce del sindaco e capo di gabinetto , ha spiegato ieri le ragioni delle dimissioni anticipate da questi incarichi. La convocazione della conferenza stampa aveva alimentato un turbinio di voci attorno al Palazzo. Bulgarini, per commentarle, cita Mark Twain, che disse: «La notizia della mia morte è fortemente esagerata...». Esagerate, ad esempio, le voci che lo volevano candidato: «No, non mi candido», precisa Bulgarini. Nessun retroscena, dice, solo «l’ovvia scelta di rinunciare a un ruolo di dipendente pubblico che ho rivestito per 5 anni per iniziare», il nuovo (e vecchio) «impegno di coordinatore della campagna elettorale» di Variati, che scatta il 15 marzo al Comunale. «Mi è sembrato doveroso: il ruolo di dipendente pubblico mal si concilierebbe con un ruolo politico come quello che andrò a ricoprire».

L'INTERVISTA

Bulgarini d’Elci ha voluto sottolineare che «questi sono stati anni di crescita professionale e formazione» che gli hanno fatto «capire che anche a livello comunale, con le scelte, si può davvero incidere». Ringrazia infine lo staff e la segreteria del sindaco e l’ufficio stampa, oltre che il sindaco stesso per la fiducia accordatagli. Variati ricambia: «Bulgarini d’Elci in questi anni è stato un grande lavoratore, ha dato tanto per la comunità vicentina, è stato un collaboratore leale, intelligente ed efficace. Condivido in pieno la sensibilità che lo porta a lasciare anticipatamente l’incarico pubblico, perché non vi siano malignità sui diversi ruoli». • M.SC. © RIPRODUZIONERISERVATA

di MARCO SCORZATO

TOMASOREBESANI-SEL

Lacaraffa cheaspetta laspintarella

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TRA I RIFIUTI. Probabilmente persuaso di calcare il parquet delMadisonSquareGarden,iltizio che deteneva questa caraffa di vetro deve aver tentato di farecanestrodalontano.Perun soffio non ha infilato il bidone della differenziata: pazienza se i rifiuti si accumulano all’esternodellecampane.Cercasivolontario per il tap-in finale: basta soltantounaspintarellapercentrareilforo. •

scarpe

JacopoBulgarini d’Elci

Questasinistra èconservatrice Oranuovi dirigenti eprimarie «S iamo sopravvissuti alla mareggiata, ma abbiamo perso le elezioni... e non riusciamo nemmeno a tenere unito lo zoccolo duro della sinistra». Tomaso Rebesani, segretario provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, pensa all’erosione di «quel 35% che va «dal Pd a Sel fino all’ala più à gauche, che sta- volta era Rivoluzione Civile.

Rispetto a Ingroia voi di Sel avete raccolto più voti sia in città che in provincia...

Sì, ma abbiamo perso tutti. Per l’ennesima volta, noi della sinistra non siamo visti come una novità per il governo. È dall’89 che siamo percepiti come il vecchio che difende le rendite di posizione: la cosa più preoccupante è che è così.

Siete conservatori?

Siamo uno degli elementi di conservazione. Una sinistra così non ha senso, al massimo fa lo sparring partner di Berlusconi, il suo “complice” come in questi 20 anni. Ma ora che la situazione è pesante, la gente si sfoga.

E vota Grillo?

Per la verità non ho mai fatto politica nelle istituzioni, ma se mi si chiede se mi va bene che il coordinatore di Sel lo faccia qualcun altro dico sì. Ma non significa che prendo e vado a casa: ho un’esperienza e sarei felice di dare supporto a un nuovo gruppo dirigente.

Vale anche per selezionare il candidato sindaco?

TomasoRebesani,segretario provinciale diSinistra EcologiaLibertà

Perdiamovoti anchetrainostri AlleComunaliSel failsuopercorso, congliingroiani nonc’èrapporto Grillo ha preso i voti di persone, di cui potrei fare i nomi, che votavano Pci, poi Pds, Ds, Pd o Sel. Ora i 5 stelle possono essere una forza di trasformazione, se manterranno gli impegni sul taglio dei parlamentari, dei soldi ai

partiti... Sennò faranno la fine della Lega, che si batteva contro Roma ladrona e poi...

L’analisi la porta al mea culpa collettivo. Ma adesso che cosa dovrebbe fare la sinistra?

Una radicale sostituzione dei gruppi dirigenti: servono esperienze e facce nuove. I rischi sono relativi: attorno a noi c’è già chi fa “politica” in movimenti e associazioni, ma poi nei partiti gli si fa fare una lunga gavetta...

Questo ragionamento coinvolge anche lei?

Mi sento coinvolto come altri.

Credo che per il candidato sindaco lo strumento debba essere la partecipazione pubblica alle scelte.

Primarie?

Sì, è la mia idea personale, ne parleremo anche nel partito.

Correrete da soli o c’è qualche dialogo con gli ingroiani?

Abbiamo un nostro percorso, con loro rapporti non ce ne sono. Sarebbe miope inseguire un vecchio modello di sinistra; vanno recuperati elementi di novità, come si era fatto per i referendum sull’acqua pubblica e contro il nucelare. Sono passati meno di due anni e ciò dimostra che il consenso è molto mobile. Dobbiamo ascoltare e interpretare il cambiamento. © RIPRODUZIONERISERVATA


Cronaca 15

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 6 Marzo 2013

AMBIENTE. L’amministrazioneha stanziato100milaeuro permetterein sicurezzale strutturein degrado: sipotrà poidareil viaalmaxi-interventoda un milione

UnacaffetterianelleserrediparcoQuerini Ilprogettoharicevutol’ok dellaSovrintendenza IlComune affideràalprivatolagestionedellocale percoprire cosìilcostodell’interaoperazione Nicola Negrin Dal teatro al parco Querini. L’amministrazione comunale non abbandona l’idea di realizzare un nuovo ristorante in città. E dopo averci provato a lungo con la terrazza panoramica di viale Mazzini, ora guarda alla storica area verde. Per il momento siamo solo all’antipasto, il pranzo è lungo. Ma la prima mini-portata è già stata servita con 100 mila euro messi nel bilancio preventivo 2013. Una cifra che servirà per mettere in sicurezza le serre che stanno cadendo a pezzi e che potrà dare il la al maxi-intervento, per realizzare lì una nuova caffetteria. PRIMA INIEZIONE. Il progetto porta la firma di Civiltà del verde, associazione che da anni sta seguendo da vicino il lento declino delle serre. «Dal 1996 precisa la presidente Romana Caoduro - stiamo facendo pressione affinché la struttura non venga abbandonata al suo destino. Già in questo momento versa in pessime condizioni e la sua stabilità è a rischio». Da qui l’iniezione da 100 mila euro (50 mila dei quali saranno prelevati dall’avanzo 2012, mentre i restanti arriveranno dalle alienazioni) voluta dall’assessorato all’ambiente. «Serve per tenere in

piedi le mura storiche - commenta Antonio Dalla Pozza - e dare vita al progetto complessivo: ristrutturare le serre e realizzare un bar/ristorante». IL RESTAURO. L’idea può sembrare tanto fantasiosa quanto irrealizzabile, ma la realtà è molto diversa. Civiltà del verde, che si sta occupando del progetto in collaborazione con i tecnici comunali, ha già presentato le carte alla Sovrintendenza «che ha dato il primo ok». L’intervento è unico ma la conclusione duplice. «Il primo obiettivo - prosegue Caoduro - è quello di restaurare le serre che rappresentano una parte importantissima del parco». Riconoscerle in questo momento è in effetti difficile, considerato che restano in piedi solamente pezzi di muro e una finestra. «Grazie al nostro primo progetto, che è stato realizzato dallo studio Alberti e che è stato approvato dall’amministrazione - aggiunge la presidente di Civiltà del

Ilristorante avràuningresso indipendente Potràrimanere apertodisera ANTONIO DALLAPOZZA ASSESSOREALL’AMBIENTE

verde - verranno completamente ricostruite, sia con la parte fredda che potrà accogliere attività culturali e laboratori, sia con quella calda». Secondo il prospetto ci saranno ampie vetrate che ricorderanno la costruzione. IL RISTORANTE. Vetrate anche per il ristorante che si svilupperà proprio accanto alle serre, terminando sulle mura che danno su via Rodolfi. «Qui spiega Dalla Pozza - si utilizzerà la porta d’ingresso per renderlo indipendente». Già, perché è questo l’obiettivo dell’amministrazione: far sì che l’attività di bar e caffetteria possano proseguire a prescindere dagli orari del parco «sostenendo così economicamente le serre. Si tratta di una sorta di project financing». Il progetto complessivo è di circa un milione: «Proprio per questo motivo - continua - è necessario che il ristorante possa contare su una serie di coperti». Ma non è finita qui. «Si potrebbe utilizzare proprio quel ristorante anche per matrimoni o altri appuntamenti - fa sapere Dalla Pozza -, chiudendo gli accessi in quella zona del parco che si trova tra le due entrate principali. Allo stesso tempo il locale potrà funzionare anche di sera, quando il Querini è chiuso». •

Lastoria LASPERANZA «Almenoadessosembra checisia l’intenzione di fare qualcosa». Romana Caoduroguardacon soddisfazione al contributomessoa bilanciodal Comune di Vicenzapermettere in sicurezzale serredel parcoQuerini. «Certoè unapiccola parteaggiunge-ma sono convintacheriuscendo a portarel’attenzione su questoelemento del polmoneverde dellacittà sipotrannopoi raccogliere ulteriorifondi». DENARO Aldi làdella gestione futura,chedovrebbe consentireaiprivatidi teneregli introitidel bar maallo stessotempo di pagarel’intervento, Caoduroèconvinta chesi possacercare anche l’aiutodi «consorzi e fondazioni.Per questo è importantemostrare al pubblicocosa potrebbe nascere;stimoliamo l’interesse.IlComune ha investito100 mila euro permettereinsicurezza il tuttoe sappiamo beneche nonha lerisorse per finanziarel’intero progetto.Confidiamo nellacollaborazionedei privati». •

Eccocomeappaiono in questomomento leserre di parcoQuerini: cadono apezzi. COLORFOTO

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L’INTERVENTO. Leelezionidel 24 febbraio2013come l’8settembre 1943:nessuno puòsottrarsi alle responsabilità

Ilvotoèl’iniziodi trasformazioni epocali Non basta mandare a casa le oligarchie dei partiti Bisognerà disegnare uno scenario nuovo Paolo Gurisatti

I

l quadro emerso dalle ultime elezioni e la paralisi istituzionale che si prospetta mostrano in modo chiaro i difetti della Seconda Repubblica. Un bipolarismo che non funziona, a causa delle leggi elettorali e dei partiti. Un’economia industriale che

non regge alla prova del cambio forte e stenta a ritrovare elementi di coesione, di vera innovazione. Dopo vent'anni in queste condizioni il sistema paese non regge più, non riesce a trovare la strada della crescita, della riduzione del debito e delle tasse. I nodi arrivano al pettine. Ed ecco spiegato il Movimento 5 Stelle. Cittadini incazzati di diversa provenienza che scommettono su Grillo per fare resistenza dura, opposizione radicale al meccanismo, senza compromessi. Ecco spiegato il crollo di Monti, che è ap-

parso sulla scena come innovatore di sistema (mettendo in ombra Grillo per un po' di tempo), ma è stato rapidamente riassorbito dalle logiche perdenti dei partiti e dei poteri forti. Il crollo della Seconda Repubblica appare adesso inevitabile, anche perché i mercati (gli osservatori esterni) se ne sono accorti. La copertina dell' Economist dedicata a Grillo e Berlusconi è impietosa nei nostri confronti. Dice chiaramente che gli italiani non sono persone serie, se si mettono nelle mani di due clown, pur di non

affrontare i problemi veri. Qualcuno si ricorda le discussioni di un paio d'anni fa, quando la Grecia ha cominciato a crollare? I nostri fondamentali sono a posto! dicevano tutti. Noi non siamo come i greci, che hanno truccato i conti! Noi siamo una potenza industriale! E, in effetti, la mossa di Napolitano, quella della grande coalizione anomala, per un poco ha funzionato. La faccia di Monti, lontanissima dalle “maschere" di Grillo e Berlusconi, ha dato l'illusione di un cambiamento di sistema. E lo

L’aula delSenato

spread ha cominciato a scendere. Poi, l'inconsistenza della ricetta Monti e la scarsa credibilità degli alti burocrati suoi ministri, hanno fatto crollare la fiducia dei cittadini. E di conseguenza, anche quella dei mercati. Adesso è chiaro che non ci sono scorciatoie. Per uscire dal circolo vizioso della fiducia, non basta cambiare il voto. Non basta mandare a casa le oligarchie dei vecchi partiti. Bisogna disegnare uno scenario nuovo, pensare a nuove istituzioni e ad una nuova economia. Questo percorso non si può fare in pochi anni. Può essere agevolato da una Terza Repubblica, che però ancora non si vede. Cambiare la legge elettorale è solo il primo passo. De-

ve dare ai cittadini un potere “costituente" per un nuovo Parlamento. La responsabilità dei cittadini è immensa. Se pensano di farla franca, come dopo la seconda guerra, addossando ogni responsabilità ai gruppi dirigenti del passato e il debito ai tedeschi, non la scamperanno. Dovranno trovare il modo non solo di eleggere amministratori competenti, ma anche di riuscire a pagare il conto. Senza illusioni, con coraggio e solidarietà, dentro l'Euro. Le elezioni del 24 febbraio del '13 sono state come l'8 settembre del '43. Sono soltanto l'inizio di una trasformazione epocale cui nessuno può sottrarsi. • © RIPRODUZIONERISERVATA


Cronaca 17

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 6 Marzo 2013

LALETTERA. Ildirettore dellaCaritas diocesanaprende posizione

Inomadidioggi nonsimuovonopiù «Vannointegrati» DonGiovanniSandonà: «Nonsi possonochiedere lorosolodoveri eimpegni, se poinonvengono messinella condizionedirispettarli.Cosìnonva» È trascorso poco più di un mese da quando alcuni ragazzi nomadi vennero fatti scendere da un autobus perché puzzavano, almeno secondo i passeggeri che avevano chiesto l’intervento dei controllori. Da quel venerdì il fatto è rimbalzato nei media nazionali. Ora, arriva una nota del presidente della Caritas diocesana, don Giovanni Sandonà. Giunge quando dal tempo dei commenti passa a quello della riflessione. «C’è inadeguatezza del linguaggio: si continua a parlare di “nomadi” quando sono, in realtà, persone stanziali munite di documenti adeguati. Il nomadismo “residuo” non è una libera scelta dei Rom e dei Sinti: in passato è stato principalmente determinato dalle persecuzioni, ed oggi è determinato dagli allontanamenti e dal rifiuto delle comunità locali che non permette loro un luogo dove poter stanziare, potendo usufruire di acqua servizi igienici ed energia elettrica», scrive don Giovanni Sandonà. «Ci pare - prosegue - che il percorso di integrazione debba continuare, ma camminando su due “gambe”. Riteniamo giustissimo che queste persone adempiano ai doveri richiesti ad ogni cittadino, come la scolarizzazione dei figli, il lavoro, il rispetto delle norme civiche di buona convivenza e della legalità in tutte le sue sfaccettature. Tuttavia riteniamo di poter dire che manca la seconda “gamba”, almeno per

Ilcampo nomadi di viaCricoli:laCaritaschiede più integrazione

Ilavoriattesidaanni inviaCricoli LOSTANZIAMENTO.Il ministerodell’Internoha stanziato230 mila europer sistemarel’area di viaCricoli. All’internoci sonoun centinaiodi persone dicui 37 sonominorenni esolo 17le famiglie autorizzate. In questianninon è maistato applicatoil regolamentoche attendedi essereancora revisionato.Intanto i nomadi hannofatto sapereche preferirebberoaltrearee.

L’EPISODIO.Erail 25gennaio scorso:sul busnavettache partedal parcheggiodi via Cricolialle8.15alcuni passeggerituttiammassati vicinoall’autista hanno fatto intervenireicontrollori perchèc’era un gruppodi ragazzinomadiche puzzavano.Allorail sindaco dissecheilpersonale di Aim aveva applicato quanto prevede ilregolamento municipale. •

INCHIESTA quelle persone che hanno occupato le cronache negli ultimi mesi: mentre si chiedono loro questi doveri ed impegni, non li si mette nella condizione di poterli rispettare. Facciamo fatica a capire l’unilateralità delle richieste senza la reciprocità di opportunità». E il direttore di Caritas ricorda un discorso del 2006 dell’allora vescovo Nosiglia: «Sarebbe bello se volessimo purificare il nostro vivere da quegli atteggiamenti che non consentono il dialogo, la conoscenza reciproca... Impariamo a dare un nome alla nostra paura di fronte alla differenza tentando percorsi di conoscenza che facilitino la via dell'incontro. Favoriamo l’ascolto reciproco, accogliamo il buono che ogni storia umana porta con sé». Don Giovanni Sandonà ricorda i percorsi già iniziati in 15 Comuni da almeno un decennio. «La strada - avverte - non è in discesa. Ancora di più sappiamo di non poterci chiamare fuori da errori, stanchezze e talvolta sconforti. Tuttavia, proprio perché conosciamo queste persone e con loro abbiamo condiviso tante quotidianità, siamo sempre più convinti che il bene comune e la dignità di ogni persona motivino noi, le comunità cristiane, le istituzioni come la scuola e i pubblici amministratori, a costruire percorsi di convivenza dentro realtà sociali e culturali complesse». E alla fine l’invito alle istituzioni. «A continuare quella collaborazione che ci vede impegnati a cercare e trovare spazi abitativi senza i quali ogni progetto di promozione e di inclusione sociale si banalizza e si vanifica. Senza un pezzo di terra dove poggiare regolarmente una roulotte, un prefabbricato e una serie di servizi essenziali per vivere dignitosamente, nessun inserimento lavorativo, nessuna scolarizzazione dei minori è fattibile, nessuna socializzazione può accadere. Aiutiamoci a fare accoglienza, aiutiamoci a non subire passivamente le povertà dei fratelli che ci vivono accanto. È un metterci in gioco che prevede progettualità, sinergie dentro e fuori la chiesa». • C.R. © RIPRODUZIONERISERVATA

Contrabbando d’oggettid’oro Scatta lasanzione È accusata di aver importato in Italia gioielli di contrabbando. Per questo la procura ha subito emesso a suo carico un decreto penale di condanna da 12.500 euro, ritenendo maturata ed evidente la prova. L’imprenditrice era stata scoperta dall’agenzia delle dogane e dalla guardia di finanza e denunciata, dopo essersi vista mettere sotto sequestro oltre duecento articoli ed essersi vista elevare una multa di carattere amministrativo. Il pubblico ministero Severi aveva aperto un’inchiesta a carico dell’imprenditrice di origini cinesi Lau Chi Yong, 38 anni, residente in patria. L’asiatica, difesa dall’avv. Gabriella Boari, aveva avanzato ricorso al tribunale del Riesame per vedersi restituire i propri gioielli. In occasione della Fiera VicenzaOro Winter, nel gennaio scorso, Finanza e dogane avevano intensificato l'attività di controllo, passando a setaccio le operazioni legate all'esposizione di preziosi da parte di imprenditori del settore. Durante gli accertamenti è subito balzato agli occhi il percorso fatto compiere alla merce da esporre da parte di un’orafa cinese. Yong era partita da Hong Kong per partecipare alla fiera. A destare i sospetti era stata la circostanza dello sdoganamento in territorio britannico. L’orafa doveva esporre a Vicenza, quindi l’operazione era singolare e per gli inquirenti trattava di un tentativo di evitare di pagare i dazi. Secondo l’accusa erano di contrabbando 234 pezzi, per un chilo e 200 grammi d’oro e 60 grammi di pietre preziose, importati in evasione dei relativi diritti doganali per 18.775 euro. Ora è scattata per lei la sanzione penale, alla quale potrà opporsi per far valere eventualmente le sue ragioni in tribunale. • © RIPRODUZIONERISERVATA

brevi CRIMINALITÀ FURTOIN ABITAZIONE INVIA CAV.VITT. VENETO

Ladri in azione qualche sera fa in via Cavalieri di Vittorio Veneto, in città. In base ad una prima ricostruzione i malviventi sono entrati nel garage della famiglia Bettin forzando il basculante e da lì sono saliti in casa. Hanno arraffato un vecchio cellulare, della bigiotteria e qualche decina di euro in contanti.

ARRESTATO

Guidaubriaco pestaagente elafidanzata lopicchia

VENEZIA VICENTINOA PROCESSO PERFURTOIN DITTA

Il vicentino Giampaolo Donà, 31 anni, è a processo davanti al tribunale di Mestre. Deve rispondere di furto aggravato: il 7 ottobre 2009, secondo l’accusa, avrebbe portato via un cassone di attrezzi da lavoro (valore 12 mila euro) dal box della ditta edile per la quale all’epoca prestava servizio.

CAMPIGLIADEI BERICI LAVORIINSICUREZZA COSÌVIENEASSOLTO

Nazzareno Velo, 77 anni, di Fontaniva, è stato assolto dal giudice Babudri. Era accusato, in qualità di titolare della ditta omonima, di aver compiuto dei lavori - a Campiglia dei Berici, nel marzo 2007 - non in sicurezza per i suoi dipendenti. In aula è emersa la sua estraneità rispetto alle iniziali contestazioni.

ALTAVILLA GUIDAVA UBRIACO INFLITTITREMESI

Lino Volpato, 49 anni, residente a Gambellara in via Roma, è stato condannato dal giudice Pachera a tre mesi di arresto e a 1.500 eurodi ammenda. L’automobilista era stato fermato dalle forze dell’ordine nel territorio comunale di Altavilla il 10 giugno 2009 mentre guidava con un tasso alcolico pari a 1,23.

Uncontrollo dellapolizia Una giornataccia, per Adrian Duca, 32enne rumeno che l’altro ieri nel giro di pochi minuti è riuscito a: farsi arrestare per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni; farsi multare per guida in stato di ebbrezza; farsi sequestrare l’auto e ciliegina finale farsi piantare dalla fidanzata. È successo tutto l’altra sera poco dopo le 21 in viale del lavoro. Una pattuglia della polizia ferma un’auto che va a zig zag. Dentro ci sono Duca e un’amico rumeno. Tutti e due ubriachi, all’etilometro risulteranno con oltre 2 grammi/litro di alcol nel sangue a testa. Via la patente e l’auto, Duca chiama la fidanzata per andare a prenderlo. E lei, una rumena di 26 anni, non è molto gentile con lui. Perché prima lo insulta («Ora basta, sono una ragazza seria, non ne posso più, sei un disgraziato»), poi lo prende a botte. Calci e pugni. Interviene un agente per calmarla, il fidanzato reagisce e lo aggredisce gettandolo a terra. Intervengono gli altri, ci si mette anche il passeggero che inveisce contro i poliziotti. Conclusione della serata: Duca, residente a Vicenza, viene arrestato; un poliziotto si fa medicare lesioni lievi; la fidanzata decide di mollare il suo uomo. • © RIPRODUZIONERISERVATA


20 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 6 Marzo 2013

ILCASO. Lasocietà fondatada Steve Jobspotrebbe lanciaresulmercato uno smartwatch giàbrevettato aVicenza

«Faremocausa alla Apple» È“i’mWatch” contro “iWatch” Zanella:«L’ideaè statanostra eidue marchisono tropposimili Cituteleremoin tribunale» Marino Smiderle Negli ultimi tempi non è che la Apple se la passi tanto bene. Dai massimi raggiunti al Nasdaq nel settembre scorso, il titolo della società di Cupertino ha perso circa il 40 per cento e le prospettive non sembrano più così rosee come quando a guidarla c’era ancora il grande Steve Jobs, per quanto la sua capitalizzazione di Borsa sia ancora superiore ai 400 miliardi di dollari. Per ripartire alla grande il successore di Jobs, Tim Cook, avrebbe pensato di puntare forte su un nuovo prodotto, già ribattezzato iWatch e, come si intuisce dal nome, focalizzato sullo sviluppo di un orologio da polso con funzioni e caratteristiche analoghe all’iPhone. Peccato che a inventare, realizzare e commercializzare il primo smartwartch siano stati i vicentini Manuel Zanella e Massimiliano Bertolini e che abbiano avuto l’idea di chiamarlo i’m Watch. IL PRODOTTO. «Io non sono così convinto che la Apple finirà davvero per lanciare sul mercato il suo iWatch - commenta Zanella -. In ogni caso, qualora dovesse succedere, noi siamo fronti a fare causa all’azienda

americana. Il nostro è un marchio registrato in tutto il mondo, senza tener conto dei brevetti che abbiamo depositato per tutelare il prodotto. Credo proprio che qualsiasi tribunale ci darebbe ragione». CAUSA. In realtà una causa alla Apple non sarebbe una passeggiata. Ne sa qualcosa la rivale Samsung,che nelle aule di giustizia è uscita sconfitta. Tuttavia pensare che una piccola, per quanto innovativa e interessante, start up vicentina, partecipata anche da Ennio Doris, possa stoppare il gigante di Cupertino già titolare di diversi prodotti “iQualcosa” (iPhone, iPod, iPad...) sembra perlomeno difficile. OPPORTUNITÀ.«Questa potrebbe essere una opportunità da 6 miliardi di dollari per Apple - ha dichiarato a Bloomberg Oliver Chen, analista finanziario di Citigroup - con ampi margini di crescita qualora riuscisse a imporre sul merca-

COLLEZIONISMO Oggialle10, alcentro “Proti”incontràProti3, incontrosulcollezionismo organizzatodall’Unione filatelicanumismatica vicentina.

C’èEnnio Doris GRUPPO.Dietro alleidee diManuel Zanellae MassimilianoBertolinic’è ilsostegno finanziario di EnnioDoris. Sonodiversi i progettiincuiha creduto ilpatrondi Mediolanum. Tra gli altri,sonoda ricordareZeromobile(la compagniatelefonicaper telefonarea prezzi contenutidall’estero) e Winezero(vinosenza alcol).

PALAZZO CORDELLINA Oggialle16, a palazzo Cordellinadi contrà Riale, AlessandraTonin affronterà iltema: “Burlesquee Rèalisme:il romanzocomiconella Franciadel Seicento”.

Unmodellodii’m Watch, ideato dadue imprenditorivicentini SOCIETÀ. Dorisè entrato nellasocietà“I’m Watch” al50%attraverso H-Equity.Il piano industrialeprevedeuna produzionetuttain outsourcingma incaricandoaziende italiane,in particolaredel NordEst. L’obiettivo ambiziosodi è quellodi costituirelaprima impresaitaliana diun certolivello inun settore dominatodai colossi asiaticie americani.Se il marchioreggerà. • © RIPRODUZIONERISERVATA

vademecum

to un prodotto totalmente nuovo come le è già riuscito con iPhone e iPad, un bisogno di cui al momento i consumatori non sono consci di avere».

dipendente, però sempre di iWatchstiamo parlando. Basterà una “m” di differenza per dare il via libera all’azienda americana?

START UP. Lo stesso ragionamento che, nel loro piccolo, avevano fatto Zanella e Bertolini che, nel quartier generale di Vicenza, avevano lanciato lo smartwatch collegato al telefono via bluetooth, raccogliendo migliaia di ordini online e ottenendo grande successo alla fiera di Las Vegas. Certo, il prodotto che ha in mente di lanciare Apple sarà diverso, funzionerà con un sistema in-

TUTELA.«No, non basterà - annuncia battagliero Zanella perché tutti si rendono conto che la differenza è troppo labile per aggirare le leggi che regolano la tutela dei marchi e dei brevetti. Ribadisco, io ancora non credo che Apple farà questo passo. Se lo farà, noi siamo pronti a proteggere i nostro prodotti in sede legale e a qualsiasi latitudine». •

LACOMUNICAZIONE Oggialle20.30,nellasala conferenzedelCentro per ladocumentazione pedagogicae ladidattica laboratorialedi viadei Mille41laprof. Silvia Pulcinellaparlerà de“La comunicazioneal femminile-una diversità stimolante”. SANTACORONA IlCif (Centro italiano femminile)organizza domanialle 15.30una visitaalla restaurata chiesadi Santa Coronaa Vicenza.Guiderà ilgruppo l’architettoCesare De Munari.

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INPREFETTURA

Comune-Cub Saltal’accordo «Ancorastato diagitazione» Niente da fare. L’accordo tra amministrazione comunale e Cub è ancora distante. Nei giorni scorsi si è tenuto in prefettura l'incontro voluto dal sindacato per chiedere l'attivazione della procedura di conciliazione in merito all'approvazione del piano occupazionale 2013, all'organizzazione del lavoro in alcuni settori comunali e all’impiego di personale a tempo determinato. La riunione è stata presieduta dal viceprefetto Vincenzo Foglia, la delegazione dell'amministrazione composta dall’assessore al personale Tommaso Ruggeri, dal direttore generale Antonio Bortoli e dai dirigenti del settore risorse umane, Micaela Castagnaro, e del settore servizi scolastici, Silvano Golin, ha fatto presente che pur essendo uno dei Comuni capoluogo più virtuosi d'Italia, Vicenza è sottoposta ai limiti imposti dalla legge nazionale con il patto di stabilità, perfino nelle risorse da destinare alle assunzioni per sostituire i dipendenti che vanno in pensione. I Cub, però, non ci stanno: «L’amministrazione ha risposto con una serie di buoni intenti e promesse che non ci possono in alcun modo rassicurare. L’unico dato certo è che al prossimo mandato Variati potrà confermare tre dirigenti precari sui sette attuali. Quindi la Cub in mancanza di certezze concrete conferma lo stato di agitazione». • © RIPRODUZIONERISERVATA

L’INCONTRO. AlLions club VicenzaHosti presidenti diConfindustria, Confartigianato eAscom ALPINISMO. Idettagli dellaspedizionedi Bellò illustratiaQuinto

Lecategoriedifrontealla crisi Viaggioin Hindukush «Quinonsi puntasui giovani» nelsegno diCastagna Zigliotto:«Leregole vecchienondanno possibilitàalcambiamento» Giulia Guglielmi Un Paese per vecchi. È questo il ritratto dell'Italia che esce fuori dall'incontro promosso dal Lions Club Vicenza Host: un'iniziativa voluta per discutere dell'attuale situazione economica nel territorio vicentino e veneto. Alla serata, condotta dal presidente del Club Mario Bagnara, sono intervenuti i tre presidenti delle categorie vicentine: Giuseppe Zigliotto di Confindustria, Agostino Bonomo di Confartigianato e Sergio Rebecca di Confcommercio. E la cartina geografica dell' Italia che i tre big disegnano fa balzare all'occhio dei "confini" obsoleti che andrebbero rivisti quanto prima. Infatti, l'aggettivo che viene più spesso abbinato a svariati sostantivi è proprio "vecchio": vecchia burocrazia, vecchie leggi e, soprattutto, spazio pressoché inesistente lasciato ai giovani. «Mi è capitato - racconta Zigliotto - di paragonare l'Italia a una vecchia automobile, scassata, con le gomme sgonfie e che viene impiegata per correre un gran premio di Formula 1: le nostre debolezze sono gli obblighi di rientro nei confronti dell'Europa, che sono troppo pesanti».

Iltavolo deirelatoridurante laserata delLions clubVicenza Host E per quanto il numero uno di Confindustria Vicenza sostenga che quella che l'Italia attraversa «non è una vera e propria crisi, quanto piuttosto un momento particolarmente difficile», allo stesso modo evidenzia con precisione i punti che mettono il bastone tra le ruote: «Non si può affrontare questo momento attraverso regole vecchie, perché queste non permettono il cambiamento. E questo vale tanto dal

punto di vista burocratico quanto da quello politico». «Questo è un Paese che non sa puntare sui giovani - rincara la dose -. È nostro compito dare opportunità ai ragazzi del futuro. Il sistema attuale, a seguito dell'aumento dell'età pensionabile, non si permette di investire nei giovani per il semplice fatto che non ci sono obblighi per farli entrare. Stiamo bruciando i sogni delle nuove generazioni, quando in-

vece dobbiamo avere la coscienza di donare la nostra esperienza e conoscenza al loro servizio». Zigliotto sottolinea poi come «chi ha saputo con coraggio affrontare e mettersi in discussione con l'estero ha portato a casa il risultato». Un punto, quello dell’estero, toccato anche da Sergio Rebecca. «I grandi distributori francesi quali Carrefour e Auchan - avverte - stiano pensando di abbandonare l'Italia. Noi siamo favorevoli alla media distribuzione, ma non alla cementificazione: la situazione è precipitata drasticamente con il 26,5 per cento del suolo vicentino che è stato consumato». La chiave di volta per quanto riguarda la ripresa, secondo Rebecca, sta nel turismo: «Se è vero che è il petrolio dell'Italia, la politica fa poco per rilanciarlo. L'errore è stato quello di non evidenziare il patrimonio culturale in maniera digitalizzata». La differenza tra passato e presente è evidenziata anche da Agostino Bonomo. «Occorre avere più inventiva che in passato - dice -. Mentre una volta bastava aprire una saracinesca perché arrivassero i clienti, ora bisogna essere creativi». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Duepartenzeinestate: l’ideadiavviareilprogetto perilrifiugiodedicato allavaldagnesescomparsa Mercoledi 13 marzo alle 20.30 in biblioteca comunale a Quinto Vicentino verranno definiti tutti i dettagli e raccolte le adesioni del viaggio in Hindukush programmato per questa estate dall’alpinista himalayano Tarcisio Bellò. La partecipazione è aperta a tutti e rivolta agli appassionati escursionisti, alpinisti o semplici viaggiatori interessati a scoprire villaggi rurali, suggestive vallate, splendidi laghi e scintillanti vette della meravigliosa catena dell’Hindukush dove gli alpinisti vicentini hanno scalato numerose cime inviolate di cinquemila e seimila metri. Su cinque spedizioni realizzate in dieci anni, per ben due volte, nel ’97 e nel 2000, è stato vinto il prestigioso premio Paolo Consiglio, istituito dal Club alpino accademico italiano (Caai) come massimo riconoscimento nazionale all’attività alpinistica esplorativa condotta sulle montagne extraeuropee. Un pezzo di storia dell’alpinismo vicentino ha avuto come teatro operativo le bellissime montagne dell’Hindukush, in terra pakistana. Il viaggio è ricco di spunti e di motivi d’inte-

Aluglio eagosto previstedue partenzeper lacatena himalayana resse: dagli aspetti ambientali e naturalistici agli aspetti rurali come testimonianza di antichissime tradizioni che stanno rapidamente scomparendo nel mondo fagocitato dalla globalizzazione; dai panorami mozzafiato di cime d’alta quota al cui cospetto ci si può sentire come pionieri dei secoli scorsi quando la scoperta geografica e alpinistica era un libro ancora tutto da scrivere, fino all’avventura mai banale da condividere assieme ad altre persone per trarne amicizie e ricordi indelebili di un viaggio veramente straordinario e imperdibile. La spedizione è inoltre finalizzata a valutare la fattibilità e stabilire accordi per la realiz-

zazione del “Progetto per i rifugio Cristina Castagna”, dedicato alla giovane alpinista valdagnese scomparsa sul Broad Peak. Progetto approvato dall’Associazione delle Sezioni Vicentine del Cai, per il quale sono stati raccolti circa 22 mila euro da investire in loco, con le necessarie cautele, come aiuto umanitario alla popolazione della vallata. Il programma prevede due differenti partenze: il 29 luglio per il gruppo trekking e il 5 agosto per gli alpinisti; avrà una durata di 16, 23 e 30 giorni con rientri al 13, 20 e 27 Agosto. Le iscrizioni, per le quali va contattato Tarcisio Bellò, si chiudono il 15 marzo. • © RIPRODUZIONERISERVATA


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