rassegna 03-04-12

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LAPOLITICA. IlPd fermo sul“no” alarghe intese madispostoa discuteresuldopo-Napolitano

Lacorsaal Colleblocca tutto

BersanipensaaProdipoifrena:«ParloconBerlusconi».IlPdl:«Subitoalvoto» Resta in stallo la situazione politica in Italia, anche se Bersani ha fatto sapere di essere disposto a discutere sul dopo Napolitano, rimanendo però fermo sul “no” ad un governo di larghe intese. Il Pdl:«Subito al voto». f PAG 3

LOSFOGO

UNIONEEUROPEA

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IlCapodelloStato:«Lasciatosolo daipartiti,isagginonsonoungoverno»

All’Italianonsaràconcessotempoinpiù perridurreildeficitsottolasogliadel3%

ECONOMIA. Finalmenteunsegnalepositivo,nel2012livellisuperiorial2008 VICENZA. I200metri “preferenziali”in vialeVerona

L’exportvicentinovola Corsiabuspart-time Caosetanti“abusivi” comeprimadellacrisi Ilvaloredelleesportazionihasfioratoi 15miliardi

Ieri il debutto dei duecento metri di corsia “part time” dedicata ai bus su viale Verona è passato pressoché inosservato. Tanti gli “abusivi”, forse perché l’abitudine è dura a morire o perché la segnaletica non è delle più chiare. Ed è caos anche per i parcheggi, con i vigili impegnati a dare informazioni. f BONACINI PAG12

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Lascomparsa diFrancoSerblin, inventòanche il“suonoperfetto” VICENZA

Fuoco in cella, Ressaemalori periprelievi due agenti inospedale intossicati

L’exportdelle aziendevicentinevolacomeprimadellacrisi,sfiorandonel2012i15miliardi

f BERNARDINI PAG6

Ha dato fuoco ai tre materassi nella cella e poi si è chiuso in bagno mentregli agentipenitenziarispegnevano l’incendio. Ma ha scatenato il caos ieri verso mezzogiorno la protesta di un detenuto serbo del carcere San Pio X che ha costrettola direzione a far evacuare l’intera struttura. Risultato: due guardie intossicate dal fumo, cella distrutta. f MOGNON PAG16

Fuori classifica RICAMBI ELETTRODOMESTICI DI TUTTE LE MARCHE

VICENZA

f DILORENZO PAG 14

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e, almeno fino ad oggi, non abbiamo fatto la fine della Grecia o di Cipro, il merito è tutto di Giorgio Napolitano. Nei quindici mesi più tormentati della nostra storia, quelli che vanno dalle dimissioni di Silvio Berlusconi alle elezioni del febbraio scorso, è stato il presidente della Repubblica il vero garante dell’Italia verso l’istituzione europea, le cancellerie internazionali e i mercati finanziari. Anche le ultime mosse del capo dello Stato vanno in questa direzione: rassicurare un po’ tutti gli attori che Roma non è Atene né tantomeno Nicosia. E dunque è comprensibile l’amarezza manifestata in queste ore da Napolitano per le critiche e la sordità dei partiti rispetto ai suoi tentativi di dare un governo al Paese. Una sordità che si fa tanto più sconcertante solo che si pensi alle condizioni di vita di milioni di cittadini improveriti dalla crisi e dalla «stagnazione» politica. Quella che porta Bersani a voler pervicacemente rivendicare il ruolo del vincitore, Grillo a camminare sulle macerie dei suoi «no» e Berlusconi a far saltare il tavolo solo per garantirsi un salvacondotto giudiziario che nessuno può e potrà mai firmargli. Non restava e non resta allora che affidarsi ad un distinto signore di oltre ottant’anni che cerca in tutti i modi di riportare un po’ di discernimento nella sgangherata politica italiana. Probabilmente il capo dello Stato, come molti altri, non aveva previsto un risultato elettorale come quello maturato il 24 e 25 febbraio: una sorta di maionese impazzita con tanti perdenti e nessun vincitore. Stretto tra gli azzardi di Bersani, quelli di Berlusconi e l’«aventino» dei grillini, Napolitano ha giocato e sta giocando le poche carte che ha. La sensazione è che lui per primo si renda conto che probabilmente solo il suo successore potrà dipanare la matassa. Non per meriti o bravura superiori ma solo per il semplice fatto che uno dei nodi del contendere, e cioè la nomina del nuovo presidente verrà, dopo la metà di aprile, sciolto. Con in mano la carta di possibili nuove elezioni il successore di Napolitano, in teoria, può esercitare pressioni diverse e più incisive. Probabilmente l’attuale inquilino del Quirinale poteva anche lui giocare una sorta di jolly: quello delle dimissioni anticipate da consegnare al Paese e alle forze politiche subito dopo l’insediamento delle nuove Camere. Un gesto forte, una sferzata. Ma con quali risultati? Nessuno può dirlo oggi. C’è di vero che Napolitano si è detto sempre contrario ad una nuova tornata elettorale a pochi mesi da quella di febbraio; così come, ligio al dettato costituzionale il capo dello Stato sentiva il dovere di assecondare almeno un primo tentativo. •

IL BENESSERE DALL’ORTO

Ilministrovietaaiminori lasigarettaelettronica

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L’azzardo del Presidente

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ANNO66NUMERO91

di MASSIMO LOLLI

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econdo l’Eurispes il 55% dei 24 milioni di famiglie Italiane hanno un cane o un gatto. E sono numeri destinati ad aumentare. La spesa totale per il mantenimento degli animali da compagnia si aggira oggi intorno agli 800 milioni di euro. Oltre agli alimenti per cani e gatti, ci sono anche farmaci per cani e gatti. Fu una campagna pubblicitaria, anni fa, a consacrare il nuovo status degli animali di affezione, campagna dall’indimenticato slogan: “Professione Cane”. Dunque genitori e bambini amano la compagnia di un animale di compa-

gnia, e sono felici di mostrare il cucciolotto al nonno durante la visita in ospizio. Sui giornali e attraverso la televisione veniamo a conoscenza delle ragioni del crescente affetto per i nostri amici a quattro zampe: la longevità, la solitudine, l’anomia degli umani, il loro desiderio di non essere contraddetti. Vi è poi la speciale relazione esistente fra uomini e cani, il particolare rapporto che lega l’uomo al suo migliore amico, e che vorrei di seguito succintamente esporvi. Lei si innamora di te e tu te la sposi.

Sposandola, tu balzi al primo posto della sua classifica. Poi arrivano i figli, e lei rivede la sua classifica: al primo posto i figli, e tu dal primo passi al secondo posto. I figli fanno figli, e lei rivede la classifica: al primo posto i nipotini, al secondo i figli, al terzo posto ci sei tu. Ma i nipotini crescono, diventano grandi, e prendono a ignorare la nonna. Allora lei si compra un cane. Con l’avvento del cane tu esci dalla classifica. Ecco perché quando vedi un cane ti viene in mente il tuo destino di uomo: retrocedere. •

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Mercoledì 3 Aprile 2013

VENETO

CRISI. Idati di gennaionon sonopositivi riguardoaipernottamenti

Montagnedi neve maperilturismo stagionenegativa Roberta Bassan VENEZIA

Non si può dire che sia stato un inverno parco di neve, caduta abbondante fin da prima di Natale, avvolgendo con una coperta sontuosa le montagne venete. E con il gran finale che si sta protraendo anche in questi giorni fino ai 2,5 metri delle cime nella zona di Arabba, permettendo ancora di sciare. Per questo si attendevano con una certa curiosità i dati ufficiali su arrivi e presenze turistiche dei primi mesi dell’anno. I dati più recenti e consolidati riguardano il mese di gennaio e purtroppo però hanno il segno negativo. Un segnale che, per il primo mese dell’anno, vale in buona sostanza in gran parte per la montagna dove, nonostante rispetto al 2012

la neve sia caduta copiosa, si è visto un calo del mercato turistico in particolare proveniente dall’Italia. GENNAIO NEGATIVO. In Veneto, nel mese di gennaio, si sono registrati 525.197 arrivi di turisti, pari a -6,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si sono calcolate inoltre 1.529.149 presenze, pari a -7,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Diminuiscono in particolare le presenze sia di turisti italiani (-11,7%) che di stranieri (-1,6%). In evidenza le città d’arte che, nonostante abbiano registrato una riduzione di arrivi (-4,4%) e di presenze (-3,2%) rispetto ad un 2012 da record, mostrano comunque flussi turistici superiori al mese di gennaio degli anni precedenti.

VINCE IL MORDI E FUGGI. Si parla di arrivi e presenze e quindi di turisti che hanno trascorso almeno una notte nelle strutture ricettive venete: i primi riguardano la registrazione al momento dell’arrivo, le secondo il numero di pernottamenti in albergo. Ed è appunto la montagna, che calamita in Veneto in modo maggiore il turismo di gennaio, a soffrire i problemi più evidenti quanto a turismo stanziale. «Mi risulta osserva l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi commentando i primi dati disponibili - che le piste sono state frequentate, ma con il metodo “mordi e fuggi”, quindi in giornata, a scapito invece delle settimane bianche». Sempre meno per ragioni economiche i turisti riescono a pernottare più giorni nelle località

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Regione 9

IL GIORNALE DI VICENZA

sciistiche e il dato di gennaio ne fornisce un chiaro esempio proprio evidenziando il calo cospicuo. Secondo Finozzi invece hanno tenuto le città d’arte, in un mese non così invitante per la visita ai capoluoghi.

Invernoe inizioprimaveraeccezionali perla neve,ma agennaio si sonoregistratemeno presenze

Polemica diZaia,ipotesi di vielegali

Errorinelleprevisioni «Oscurateisitimeteo» VENEZIA

Diconochefa bruttoedèbello, aPasquahanno previsto pioggia,ma nonèstato così ovunque.Anche LucaZaia, presidentedelVeneto, si scagliacomegli albergatori di Riminicontro i sitimeteoche conprevisionimagari sbagliate influenzanole sceltedei turisti: «Sioscurinole previsioni meteoper il Venetoneisiti che fornisconoquestoservizio o procederemoper danni.

LucaZaia Piuttostochefacciano un’area tuttanera,nonci importa nulla. Megliotornare aBernacca, previsionimoltomacro». «Coni

nostri legali- hadettoZaia stiamovalutando ipotesi di richiestedannise i gestori di questisiticontinuanosuquesta strada.Torniamo alla semplicità, comeil Papa chedice “buonasera”».Il governatore venetoharimarcato il fattochevi siano«alberghiche nonlavorano perchèisuperesperti sbagliano le previsioni».«Siseguano le previsionidelnostro sitoArpav chesonoserie efattebene». ReplicaAntonioSanò, direttore delportaleIlMeteo.it:«Ilnostro obiettivo èfareprevisionimeteo semprepiùprecise, se sbagliamo ilmaggiordanno loabbiamo noi. Puòcapitare dinonprevederealla perfezioneil meteo». Eannuncia unnuovoservizio:una sortadi semaforodiaffidabilità sulle previsionidaconsultaresempre, mainparticolarenei mesi“pazzi”.

PROSPETTIVE. «Tra gennaio, febbraio e marzo - spiega Finozzi - la Regione Veneto ha partecipato, accompagnando i consorzi o i singoli operatori, a ben cinque fiere dedicate al turismo in Italia ed Europa e ovunque ho registrato importanti segnali positivi sul futuro del turismo veneto». Tra le iniziative in programma venerdì c’è a Palazzo Balbi la presentazione di Turiscamp 2013, per presentare nuovi progetti imprenditoriali nel settore turistico sulle tematiche etico, green, responsabile e accessibile, presenti tra gli altri il segretario generale di Unioncamere del Veneto Gian Angelo Bellati e la responsabile del Centro internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università di Ca’ Foscari Mara Manente. L’idea di Turiscamp 2013 nasce su proposta di Ciset-Ca’ Foscari, Associazione Ethics for Tourism e Regione del Veneto, nel cui territorio si registra un sesto dei pernottamenti turistici di tutta Italia, con l’obiettivo di fare da incubatore a nuove idee capaci di coniugare etica e turismo. Nuove idee per far fronte alla crisi che, pur in presenza di una regione forte dal punto di vista turistico, rischia - dati alla mano - di scontare un rallentamento del mercato anche nel nostro territorio. •

VENEZIA. Eccezionale intervento all’ospedalediSan Donà diPiave concinque unità operative

Asportatountumoredi38chili VENEZIA

Ha lasciato il reparto di Chirurgia dell'Ospedale di San Donà di Piave una cinquantenne di Jesolo, che in pochi mesi aveva sviluppato un enorme tumore addominale. Il personale medico ha provveduto all' asportazione di una massa di 38 chilogrammi che stava com-

promettendo le sue condizioni di salute. L'intervento chirurgico è riuscito per merito della cooperazione di cinque unità operative. Si tratta di un caso particolare, non tanto per le dimensioni della massa quanto per la compressione che esercitava su tutti gli organi addominali e toracici, e in particolare sui grossi vasi addominali. «Quando abbiamo visto la paziente - spiega il primario di Chirurgia, Paolo Sorrentino ci si è subito resi conto che il rischio più consistente era rappresentato proprio dalla possi-

PADOVA. LetteradiMattiazzo allacomunità

bilità di un’embolizzazione massiva nel momento in cui la massa sarebbe stata rimossa, determinando di conseguenza una decompressione improvvisa della vena cava e l'ipotetica liberazione degli emboli». In stretta collaborazione con le unità operative di Emodinamica, Anestesia e Rianimazione, Radiologia e Urologia, è stato deciso di procedere alla preventiva detensione parziale della massa, in parte solida e in parte liquida, ad addome chiuso, effettuata grazie all'esperienza maturata in chirurgia laparoscopica.

In questo modo è stato possibile permettere alla vena cava di distendersi gradualmente acconsentendo il posizionamento di un filtro cavale per portare la paziente in sala operatoria in condizioni di sicurezza. In tre giorni è stato ridotto il peso della massa a circa venti chili. La donna è stata infine sottoposta all'intervento che l'ha liberata dall'enorme massa. «L'esito positivo dell’operazione va sicuramente attribuito a un lavoro di equipe nel quale specialisti e personale infermieristico di cinque unità operative hanno

CONSIGLIO. Propostadi Valdegamberi

Ilvescovoinvitaifedeli Siritenta referendum apregareperilGoverno perl’indipendenza PADOVA

Un invito ai fedeli a pregare per l’Italia è stato rivolto con una lettera aperta alla comunità dal vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo. «Il nostro Paese - scrive - sta vivendo un momento cruciale sul piano politico con la difficoltà di formare il governo. Questo passaggio si innesta su una grave crisi di ordine economico-finanziario, con il rischio di aggravarla e di provocare deleterie conseguenze per il presente e il futuro delle persone, delle fa-

miglie e di tutta la società». Per questo il prelato invita «la Diocesi e le comunità cristiane ad elevare a Dio particolari preghiere» verso il nostro Paese. «Non è mia intenzione - osserva - proporre una riflessione sui vari aspetti della crisi, sui compiti e le responsabilità dei cattolici. Però casa e città sono i luoghi del vivere per ogni persona, famiglia e società. Farne luoghi di armonia e di progresso non dipende solo dalle capacità umane; è un dono da implorare». Da qui «un’intensa preghiera per le sorti della nazione». •

VENEZIA

Una proposta di legge per l’indizione di un referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto è stata depositata ieri dal consigliere Udc Stefano Valdegamberi. La proposta, che si compone di sei articoli, prevede il quesito «Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana? Si o no?», mentre all’articolo 5 precisa che le spese necessarie per la consultazione saranno poste al nuovo capitolo di bilancio del Veneto denominato

residuo fiscale quale voce a credito dello Stato italiano. L’articolato prevede anche che il Presidente del Consiglio e quello della Giunta regionali, in esecuzione alla risoluzione 44 del 28 novembre scorso, si attivino con ogni risorsa a disposizione per avviare urgentemente con tutte le Istituzioni Ue e Nazioni Unite le relazioni che garantiscano l’indizione della consultazione referendaria. «Lo chiede il tessuto produttivo della nostra Regione - afferma -, che vede ogni giorno aziende costrette a chiudere o ad emigrare». •

Ilprimario PaoloSorrentino contributo in modo determinante, dando esempio di forte affiatamento, perfetta integrazione e alta professionalità». I complimenti sono arrivati anche dal governatore della regione Luca Zaia: «In Veneto ha detto - c’è un’eccellenza diffusa. bravi i medici, ottima organizzazione». •

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Salvata una donna di 50 anni di Jesolo che in pochi mesi aveva sviluppato una massa addominale


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IL GIORNALE DI VICENZA

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Mercoledì 3 Aprile 2013

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LANUOVA TASSA. Via liberadel consiglio comunalealregolamento

LastangataTares scatteràaluglio Bottada2milioni L’aumentomedio saràdel18percento a famiglia Penalizzatele imprese: nonsipuò scaricarel’Iva L’intero gettitosaràdestinatoalle casse delloStato Marco Scorzato

pogruppo della Lega nord Daniele Borò.

Sotto l’albero di Natale 2011 non c’era solo l’Imu. Agli italiani il decreto Salva-Italia del governo Monti riservava anche un altro “pacco”, da scartare oltre un anno dopo. Inizialmente doveva essere gennaio 2013, poi il Parlamento uscente, in prossimità di elezioni, ha rinviato il debutto a luglio: fra tre mesi entrerà in vigore la Tares, il nuovo tributo sui rifiuti e sui cosiddetti “servizi indivisibili” che va a sostituire la Tia e che, di fatto, inserisce nella bolletta dei rifiuti un balzello da 30 centesimi al metro quadro in capo alla famiglia che produce quei rifiuti, grande o piccola che sia l'abitazione in cui vive. Una patrimoniale neanche tanto mascherata, che colpisce non solo il proprietario dell’immobile, ma anche chi lo abita in affitto.

COME FUNZIONA. La Tares è composta da due parti. La prima rimpiazza la tariffa rifiuti, però con una differenza che va a penalizzare le imprese: «Diventando tributo, manca la possibilità di dedurre l’Iva», spiega Variati. Per questo è stato approvato un altro ordine del giorno, promosso da Raffaele Colombara, che chiede allo Stato di introdurre quell'opzione. La seconda parte dell’imposta è quelle che comporta gli aumenti. Si applica una tassa sui servizi indivisibili come l’illuminazione pubblica - che si differenziano dai servizi a domanda individuale come le mense. Per pagarli ecco la tassazione a metro quadro: 30 centesimi, perché il Comune ha deciso di applicarla al minimo: «Lo Stato chiede ai Comuni di fare da esattori, ma le maggiori risorse non restano qui, perché Roma ci ta-

LA STANGATA. Di Tares ieri ha discusso il Consiglio comunale chiamato ad approvarne il regolamento d’applicazione. «È un balzello iniquo, una patrimoniale il cui gettito netto va allo Stato», afferma Antonio Dalla Pozza, assessore comunale all’Ambiente. Per questo il Consiglio ha votato un ordine del giorno presentato dal sindaco Achille Variati in cui si chiede la cancellazione della Tares: «È una stangata impressionante, una tassa che aggrava le difficoltà economiche di imprese e famiglie, senza portare maggiori servizi ai cittadini e che ancora una volta snatura l'autonomia locale: una tassa così - afferma Variati - è insopportabile». L'unico voto contrario a questo ordine del giorno è stato quello del ca-

Ilproverbio

Chiederemo alparlamentoche questotributo vengacancellato Èpesantissimo ACHILLEVARIATI SINDACO DIVICENZA

glierà i trasferimenti per un importo equivalente. E senza che nulla cambi per i cittadini nel senso di maggiori servizi». Per Dalla Pozza «questo è lo sceriffo di Nottingham». INUMERI.Oggi il costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti - gestito da Aim Valore Ambiente - costa 18 milioni di euro ed è sostenuto dalla tariffa. «Con la Tares il gettito aumenterà di 2 milioni», è la stima del Comune, ma di pari importo sarà il taglio di risorse statali al Comune. A conti fatti, «l’incremento medio sarà del 18%, ma per alcuni immobili usati solo per una parte dell’anno abbiamo stimato aumenti anche del 200%». Lo Stato dava possibilità di aumentare fino a 40 centesimi al metro quadro: «In quel caso la quota aggiuntiva sarebbe rimasta - netta - al Comune, ma non ce la siamo sentiti di gravare sulle famiglie». La Tares entrerà in vigore a luglio, così le famiglie si troveranno a pagare il tributo annuale tutto nella seconda parte dell'anno: potranno pagarlo per intero a luglio o in tre rate, secondo il regolamento approvato. Non solo: fino a luglio Aim non incasserà nulla e dovrà gestire il servizio indebitandosi. «Per tutte queste ragioni chiediamo al Parlamento, anche attraverso l'Anci, di cancellare questo tributo», conclude Variati. Una questione, per lo Stato, da oltre 2 miliardi di euro. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Ilconsuntivo L’AVANZO Unavanzo di amministrazionedi4,6 milionidi euro. È particolarmente consistentequello accumulatodal Comune nelconsuntivo 2012, ma comeha spiegato l'assessorealBilancio UmbertoLago«ben2,2 milionisonodati dai creditichevantiamo nei confrontidelloStatoche hatagliato inmaniera eccessiva i trasferimento rispettoalgettito Imu». LEOPERE LaGiuntaha decisodi destinare500 mila euro perleelezionicomunali, 450 milaeuro per adeguamentiantisismici nellescuole, altrettanti perlarealizzazione del museodel gioiello in basilica.Lealtrerisorse andrannoa finanziare lavori sui marciapiedi(200 milaeuro), alTeatro Olimpico(350mila), a parcoQuerini (50mila)e sullamoderazione del traffico(50 mila).Infine, suiniziativa di Eugenio Capitanio(Pd) e dell'assessorePierangelo

ILDIBATTITO. Sì alla propostadiaprire losportello per padriseparati

Cangini150 mila euro andrannoallavasca idroterapicadeLaNostra Famigliaper curarei bambini. ILDIBATTITO Ilconsuntivoè stato approvato amaggioranza, conuna sola astenuta (CinziaBottene)e due contrari(Arrigo Abalti, Pdl, e Silvano Sgreva, Idv-Misto).Claudio Cicero hasottolineato che, toltii soldidell'autostrada, il bilanciosarebbe stato ben piùmagro. Abalti ha criticatolostanziamento perilmuseo dell'orocheè legataa logichediverseda quelledel turismo. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Minoranzea ranghi ridotti Voto sprint perilbilancio Scelti i revisori dei conti Riceveranno un compenso di circa 13.800 euro lordi Al presidente 20 mila euro «Non è un bilancio elettorale, abbiamo investimenti all'osso per i vincoli del patto di stabilità, ma nella parte corrente manteniamo inalterate le tariffe e le aliquote in un momento di difficoltà per le famiglie». Così Umberto Lago, assessore al bilancio, ha illustrato il bilancio di previsione in consiglio comunale. Complici le molte assenze tra le minoranze, il documento è stato votato a velocità record, in appena un'ora e mezza di discussione. È stato approvato a maggioranza, con l'astensione “be-

Vialibera delconsiglio comunale albilanciodi previsione 2013 nevola" del gruppo di Claudio Cicero e di Gerardo Meridio (Pdl), e il voto contrario di Arrigo Abalti (Pdl) e dei leghisti Daniele Borò e Patrizia Barbieri. Un bilancio che per la parte

corrente pareggia a 82 milioni, in calo di circa 5 milioni rispetto al 2012. È il frutto di minori entrate Imu per 1,5 milioni e di 3,5 milioni di tagli effettivi. Il Comune compensa par-

la Pozza ha inoltre dato l’avvio alla demolizione dell’edificio comunale in eternit. «Al suo posto - ha annunciato l’assessore - intendiamo realizzare un edificio per l’accoglienza didattica nell’ambito del progetto generale di riqualificazione della Valletta del Silenzio, che prevede l’approvazione di un protocollo d’intesa con la Regione per accedere a un contributo di 500 mila euro utili all’avvio di una prima parte d’interventi». Il nuovo edificio, che ha già ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza - sarà inserito in un percorso che va dall'Oasi della Valletta del silenzio a villa Guiccioli, con annessi orti didattici e laghetti di laminazione. Si tratterà di un edificio ecosostenibile, con struttura in legno e cop-

pi fotovoltaici. Gli interventi naturalistici comporteranno una spesa di 30 mila euro e partiranno in Valletta del Silenzio e sono previsti nel progetto del corridoio ecologico Berici-Bacchiglione-Tesina, finanziato da Cariverona. Tutti interventi che andranno a completare l'opera di consolidamento e di rinnovo della vegetazione dei versanti del colle Ambellicopoli, ossatura principale del progetto. «In aggiunta agli 85 mila euro che stiamo investendo in Valletta del Silenzio - precisa Dalla Pozza - contiamo di ottenere circa 100 mila euro dal bando regionale per il piano sviluppo rurale che destineremo a interventi sui sentieri, al laghetto e ai fossi». •

VERDEPUBBLICO. È statasiglatauna convenzione conil Wwfche scadrànel 2017:il Comuneverserà 40 milaall’anno

Rinascel’oasinellaVallettadelsilenzio Il polo naturalistico a sud diventerà una mega area didattica: verrà costruito anche un laboratorio Giulia Guglielmi Quello che si trova a sud della città, può essere rubricato a pieno titolo come un polo naturalistico. Ed essendo un universo verde, l'Oasi della Valletta del Silenzio non poteva che essere gestita dal Wwf di Vicenza. In aggiunta a quella di Casale e al bosco urbano del ponte del Quarelo, il Wwf di Vi-

cenza avrà infatti il compito di valorizzare anche l'area a ridosso di villa La Rotonda attraverso un’attività di gestione operativa, di sorveglianza e organizzazione di visite guidate. «Quella della Valletta del Silenzio - ha dichiarato l'assessore al verde urbano Antonio Dalla Pozza, intervenuto assieme al presidente del comitato Wwf di Vicenza di Casale A, Lorenzo Stefani - è un'area dal grande valore storico-naturalistico e monumentale, con notevoli potenzialità di sviluppo turistico». Secondo la convenzione che scadrà il 31 dicembre 2017, inoltre, il comitato

dovrà gestire i fondi raccolti, e utilizzarli per attività promozionali, culturali e turistiche; dovrà infine provvedere allo sfalcio dell'erba, alle potature e a mantenere in buon uso le attrezzature e gli arredi grazie a un contributo annuo, da parte del Comune, di 40.500 euro. La convenzione con il Wwf consentirà di proseguire anche la collaborazione con l'Unione delle Associazioni di Campedello - definita dall'assessore come una “preziosa sentinella dell'Oasi” - e con l'associazione “Civiltà del Verde”, che verranno coinvolte nel piano di gestione dell’ambito. Dal-

Lacasettanell’oasi verràabbattuta: alsuoposto unlaboratorio

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Mercoledì 3 Aprile 2013

SantiePatroni delgiorno

Ilpapa sanSistoI eil vescovo san Riccardosonoiduesanti principali nel calendariodi oggi.Di sistosi hanno pochenotiziementre ladevozione popolaregliaffida un incarico

particolare,quello di aiutareamorire in pienacoscienza.Riccardo vescovo di Chichester(1197-1253)esiliatodal re ingleseEnricoIII èilpatrono dei cocchierie dei conduttoridi aratri,

mestierechegliconsentiva di sopravvivere evieneinvocato anche controilpaludismo.Altri guaritori di questogiorno: santa Burgondofara (senoe glaucoma) eVulpiano (morsi).

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IL GIORNALE DI VICENZA

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ILBILANCIOFINALE. Dopol’eventoin Basilicapalladiana chiude aVerona “DaBotticelliaMatisse”e peril curatoreGoldinè oradei numeri

Mostra,lecifredi un derby artistico In56giorni94mila ivisitatori controi270 mila nei tremesie mezzodell’esibizione ospitataaVicenza «Esperimentoriuscito,una formula che funziona» Alessandro Mognon

te di questi tagli con un taglio della spesa per il personale di 800 mila euro, e con minore spesa per mutui per 2,2 milioni. Il Consiglio ha votato tre ordini del giorno: due della consigliera Cristina Balbi, Pd, per trovare soluzioni per trasferire le associazioni che si trovavano nel complesso di San Rocco in sedi adeguate, e per premere affinché la Provincia convochi la conferenza dei servizi per far tornare la sede staccata del Montagna a scuola di quartiere a Laghetto. Un ordine del giorno di Arrigo Abalti, Pdl, per uno sportello di aiuto per i padri separati. Il Consiglio ha anche nominato i Revisori dei conti del Comune: si tratta di Alessandro Mistrorigo, Giampietro Saccon e Renzo Pederon, estratti dal listone nazionale in base a quanto disposto dalla legge. Nessuno di loro è vicentino. Ogni singolo revisore riceverà un compenso lordo di 13.800 euro, al presidente andranno 20 mila euro. • © RIPRODUZIONERISERVATA

E adesso tra Vicenza e Verona è arrivata l’ora del confronto. Non calcistico, per carità. Ma quello tra le due mostre passate dalla Basilica Palladiana alla Gran Guardia in piazza Brà. Anche se fare confronti tra le due manifestazioni non è facile. Perché una, Da Raffaello a Picasso, è arrivata prima, è durata 106 giorni contro i 59 dell’altra ed è stata accompagnata da quella riapertura al pubblico della Basilica Palladiana che perfino oggi vede ancora gente in coda. Ma adesso che si è chiusa l’esposizione veronese Da Botticelli a Matisse un bilancio si può fare. Perché i numeri a volte sono meglio delle parole. Marco Goldin, curatore con Linea d’Ombra delle due esibizioni, si dice soddisfatto: «Riaprire la mostra a Verona 12 giorni dopo l’esposizione di Vicenza era rischioso e l’esito finale era difficile da prevedere: mi ero dato l’obiettivo degli 80mila visitatori e siamo arrivati a quasi 95mila. La sfida, quindi, è stata vinta. Cosa che ci fa ben sperare in vista del prossimo appuntamento Verso Monet, dedicato al paesag-

gio con opere dal ’600 al ’900». Che a Verona sbarcherà il 26 ottobre per poi passare a Vicenza dal 22 febbraio al 4 maggio. E allora vediamoli questi numeri: in totale le due mostre hanno visto la presenza di 367.999 persone con 94.665 nei 59 giorni di Verona e 273.334 nei 106 di Vicenza. La media giornaliera, sempre per tutte e due le esibizioni, è stata di 2100 visitatori (1604 la media per Verona). Goldin fa il suo slalom fra le cifre: «Intanto ci sono stati in percentuale più vicentini in Basilica rispetto ai veronesi che sono andati alla Gran Guardia. Diciamo un 50% contro un 37%. Per il resto ci sono molti punti in comune: circa la stessa quota di visitatori privati, sul 70%, un po’ più di scuole a Verona e di gruppi invece a Vicenza. E comunque

Adessogli italianihanno imparato lastradaper arrivareaVicenza MARCOGOLDIN CURATOREDILINEA D’OMBRA

anche nella mostra scaligera abbiamo toccato punte giornaliere sopra le 4 mila persone. Mentre in un mese debole come febbraio e appena finita l’esposizione di Vicenza, avevamo 1000 persone al giorno. C’è chi ci metterebbe la firma...». Altro dato: «I vicentini che sono andati a vedere la mostra di Verona sono al 10˚ posto nella lista delle province, i veronesi erano al 7˚ posto. E alla Gran Guardia avevano prenotato anche scuole vicentine che avevano perso la manifestazione in Basilica». Il prossimo anno però il vantaggio del primo colpo nel duello con gli scaligeri non ci sarà: ruoli invertiti, stavolta Verso Monet aprirà prima a Verona. «Sono fiducioso - dice sempre il curatore -, questo esperimento appena concluso dice che i numeri ci sono. E ricordiamo che comunque Vicenza ospiterà quei paesaggi dal ’600 al ’900 per cinque settimane e in piena primavera». Per il resto decide il destino: «Abbiamo lavorato perché funzioni tutto al meglio - sospira Goldin -. Organizzare mostre non è una scienza esatta. Ma almeno gli italiani la strada per Vicenza ora l’hanno imparata». •

Museodiocesano

Unaguida perscoprire S.Corona

Lamostrain Basilica Palladianaè stata vistada270mila persone

Ilnuovo appuntamento LASECONDA ESPOSIZIONE Dopoil ritratto,grande protagonistadellaseconda mostrasarà il paesaggio.Ela partedelleone spetterà al maestrodell’impressionismo ClaudeMonet,a cui sarà dedicatauna sezione

specialeconopereprestate daipiù importanti musei europeie statunitensi. Questavoltalepartisi invertiranno:inautunno sarà inaugurataa Verona, poia febbraio2014si trasferirà in Basilicaa Vicenza. •

Domani,alle 17.30,nellacripta dellachiesadiSantaCorona sarà presentatala guida storicoartisticadell’antico tempiodomenicanorealizzata dalMuseo diocesano di Vicenza.La pubblicazione è statapossibile grazie al contributodellaFondazione GiuseppeRoi edèa curadi FrancescoGasparini,direttore delMuseodiocesano, con la consulenzadiMariaElisa Avagnina,direttrice deiMusei civici.Edita daAntigaEdizioni, esceinformato tascabile. Centoundicipaginecon tavole acolori, unamappa di percorso-visiteed approfondimentitematici.Uno strumentocompleto per conoscerealcuni deipiù straordinaricapolavoridella città:il Battesimo diCristodi Giovanni Bellini,l’Adorazione deiMagidiVeronese,Madonna conBambinoin tronoei santi PioV,Pietroe PaolodiPittoni maancheil caleidoscopico altarecon le tarsie deimaestri fiorentiniCorberelliele metafisichevedute dicittà intarsiatenelcoro ligneo. • © RIPRODUZIONERISERVATA

GLIAPPUNTAMENTI. Incomincerannodomani all’istitutoRezzara

Si apre venerdì il nuovo ciclo dei venerdì culturali del Rezzara dedicati a precisi approfondimenti su Vicenza e sul Veneto nell’età dei lumi. L’offerta culturale, aperta alla cittadinanza, prevede lezioni di storia, arte e letteratura. Ci si soffermerà sul Veneto che nel ‘700 si trovava in una condizione di debolezza politica. Uno degli aspetti più clamorosi di questa decadenza, di grande significato simbolico, fu la progressiva perdita della “Signoria dell’Adriatico”,

cioè la fine della pretesa di controllare in modo esclusivo il traffico mercantile e militare in quella zona del Mediterraneo. In quei decenni Trieste ed Ancona contendevano a Venezia il primato di maggiore porto commerciale dell’Adriatico e soprattutto sfidavano la tenuta dei regolamenti Veneziani e l’applicazione dei relativi dazi sulle merci. Sicuramente la Venezia del ‘700 non aveva la forza politica e militare dei secoli d’oro, ragion per cui, trovandosi stretta come in una

L’istitutoRezzara

© RIPRODUZIONERISERVATA

Moda Giovane Taglie forti Piazza Castello, 31 Vicenza di fronte Coin

GU18119

Unciclodi incontri sul’700 trastoria,artee cultura

morsa tra l’Austria e la Spagna scelse la strategia della neutralità politica. Militarmente arretrata e finanziariamente in crisi la Repubblica optò per questa strategia, garantendo così al proprio popolo un lungo periodo di pace, dal 1718 al 1797. Venezia era considerata il maggiore centro operistico del mondo. Il ‘700 diede poi molto spazio alla commedia con Carlo Goldoni che rivisitò la forma della “commedia dell’arte”.Gli incontri si tengono nella sala convegni dell’Istituto Rezzara, via della Racchetta, con inizio alle 17.30. Relatore del primo incontro è il prof. Silvio Ceccon storico, docente alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. L’ingresso è libero. •


12 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 3 Aprile 2013

INVIALEVERONA. Debuttoflop peri duecentometri dipreferenziale “part-time”regolata da pannelli rotanti,semaforispeciali e telecamereper combatterei furbetti

Troppi abusivisulla corsiaperi bus: è caos Moltaconfusioneancheperchi deve parcheggiare Ierigli agenti dellapolizialocale nonhannostilato alcunverbalee sisono limitatiadareinformazioni Maria Elena Bonacini Una corsia preferenziale, in teoria per pochi. In pratica per tutti. Sarà l’abitudine difficile a morire o la poca chiarezza della segnaletica, ma il debutto dei 200 metri di corsia “part time" dedicata ai bus su viale Verona, ieri, è passato inosservato ai più. Il cartello, ben visibile, indica che la corsia di destra, tra le 7 e le 9 e tra le 17 e le 18 diventa “preferenziale”. Alcune auto, provenendo da fuori città, si spostano su quella di sinistra e ci restano. La maggior parte, però, si sposta in corrispondenza della fermata del bus, contrassegnata dalle strisce gialle, e appena queste si interrompono si riportano tranquillamente sulla destra. Una novità che lascia perplessi Gianni Iseppi e Mario Scapin, di Sammy Diffusion. «Quanto può guadagnare in termini di tempo un autobus con una corsia così corta, se poi la strada si restringe e si ritrova in coda?» PARCHEGGI.I due commercianti, però, parlano anche dei parcheggi, visto che negli orari in cui la corsia preferenziale è attiva, vige anche il divieto di sosta sul lato destro della strada, salvando così i 15 posti, con disco orario di 60 minuti, per il

resto della giornata. «Che senso ha togliere le auto se poi la corsia non è libera, visto che ci sono i cassonetti? A questo punto era meglio tirare via tutto». La sosta è uno dei punti dolenti, visto che alle 17 le auto lì sono e lì restano. Gli agenti della polizia locale annotano le targhe e avvertono chi parcheggia, ma non stilano verbali. «Guardi che è in divieto» e via a mostrare il cartello e a spiegare i nuovi orari. Chi, invece, teme proprio per i parcheggi è Monica Balasso, del salone Carlo’s Coiffure. «Siamo qui da 31 anni - spiega - e abbiamo chiesto al sindaco di avere le strisce bianche, visto che qui era stato messo il parcheggio a pagamento. Abbiamo trattato e l'abbiamo ottenuto, pur con tre ore di divieto. Il rischio, però è che la gente metta l'auto al mattino e la lasci tutto il giorno, impedendo il ricambio e togliendo i posti ai nostri clienti. Speriamo che ci siano i controlli».

Maquanto aspetteremo perchéilComune decidaditornare suipropripassi? ALESSIOSANDOLI LEGANORD

QUICAVALCAVIA.Altro nodo critico è quello tra la rotatoria di viale Crispi e il cavalcavia di Ferretto De Ferreti, dove la corsia preferenziale è permanente, ma dove da ieri l’incrocio con il cavalcavia è regolato da un semaforo a chiamata per i bus. Che, però, scatta quasi sempre quando il mezzo è già in transito o già passato. A suscitare polemiche, però, è proprio il breve tratto di preferenziale. «Chi arriva da via Crispi - spiega Antonio Menardi della Tabaccheria 251 - non vede il cartello che indica la corsia riservata e quindi la imbocca. Bisognerebbe segnalarla.Il problema è poi che se qualcuno che invece viaggia correttamente sulla sinistra vuole entrare nel parcheggio della birreria, rischia di fare un incidente». «Ci sarà solo più smog - conclude la moglie Luisa Andrighetto - visto che le auto si troveranno incolonnate solo su una fila e non su due». La polemica - e non poteva essere altrimenti - arriva anche sul web. Ad innescarla Alessio Sandoli, della Lega nord, che sulla sua pagina Facebook ironizza: «In tempo di crisi anche le corsie per i bus fanno fatica a trovare un lavoro a tempo indeterminato! A parte gli scherzi, vediamo quanto ci mettono a tornare sui propri passi...» • © RIPRODUZIONERISERVATA

ContràPigafetta

Alviailavori Stradachiusa per10giorni L’attesaè finita.Sono iniziati ierii lavoridi ripristinodel porfidoincontrà Pigafetta che rimarrà chiusaper una decinadi giornise le condizioni meteorologichesaranno favorevoliall’ordinaria prosecuzionedell’attività. I tempi,nelcasoincui dovesse tornareil maltempo, sono invecedestinatiadallungarsi unpo’. «Valorecittà si occuperà di eseguirei lavoriper i qualiè statonecessarioattendere il superamentodellafredda stagioneinvernale eil necessarioassestamentoa seguitodell'intervento fognariocuratodaAcque Vicentine-haconsiderato l’assessoreailavoripubblici EnnioTosetto-.Tra unadecina digiornisaremo finalmente in gradodirestituire unodegli scorcipiù suggestividellacittà, particolarmentevisitatodai turisti,poichénellacontradasi affacciaquella cheèstata l'abitazionedelnoto navigatore,geografoe scrittoreantonio Pigafetta». Nellescorse settimane i residentisi eranolamentatiper quellacheavevano «un’orribile macchiad’asfaltoche deturpava il profido». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Lacorsia gialla sarebbededicata agli autobus,maci passano ancheleauto. FOTO BONACINI

Nell’incertezzac’èchi marciatraunacorsia e l’altra

Perplessitàdavanti aicartelli


Cronaca 13

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 3 Aprile 2013

POLITICA. Quella di ierièstataun’altragiornata dipassione pergli azzurrivicentini che questaserasi riuniscono neldirettivocittadinoper ratificarel’intesaregionale

IlPdl verso l’oka DalLago,maperdepezzi Clamorosoaddio delcapogruppoRucco: sene vasbattendolaporta eannuncia l’adesionealla listacivicadell’exparlamentare leghista Marco Scorzato Nel giorno in cui il Pdl cittadino discute con Manuela Dal Lago i termini dell'accordo per sostenere la sua corsa a sindaco, il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Francesco Rucco, si dimette da quell’incarico per sostenere... proprio Dal Lago, ma in veste civica come candidato nella lista dell’ex presidente della Provincia e deputata nell’ultima legislatura. L’AFFONDO. Quella di ieri è stata un'altra giornata di passione per i pidiellini vicentini. È iniziata con un asettico comunicato stampa di Rucco con cui l'ex An comunica «le dimissioni irrevocabili da capogruppo del Popolo della libertà in consiglio comunale. Una decisione maturata dopo una lunga riflessione sul ruolo del Pdl e dei partiti classici in genere. Da sempre lontano dalle dispute interne, ho cercato di concentrarmi sulle necessità e i bisogni della mia città evidenziando le falle dell'Amministrazione Variati e proponendo soluzioni concrete. Ritengo che questo impegno oggi possa proseguire solo con un progetto civico importante e ambizioso come quello proposto da Manuela Dal Lago, cui intendo aderire in prima persona». Rucco ringrazia «i colleghi di gruppo con cui ho con-

diviso un percorso difficile ed importante e il mio riferimento politico Elena Donazzan». Rucco andrà dunque a far parte della Lista Dal Lago, che sabato sarà presentata ufficialmente. Nereo Galvanin, coordinatore cittadino del Pdl, è ancora più sintetico ma pungente nel commentare l'uscita di Rucco: «Era nell'aria da qualche settimana - scrive in una nota brevissima - credo però che una lista civica debba essere veramente civica e non con esponenti di partito che hanno avuto un ruolo importante nel Pdl». Questo il proscenio, ma dietro le quinte ieri c'era altrettanta sostanza: un faccia a faccia tra i rappresen-

Dimissioni irrevocabili Dasempreresto lontanodalle disputeinterne FRANCESCORUCCO EXCAPOGRUPPODEL PDL

tanti del Pdl locale e la candidata Dal Lago per discutere i termini dell'accordo elettorale nella sfida al sindaco uscente Achille Variati. ILVERTICE.Gli azzurri della città per settimane avevano cercato di proporre un proprio candidato sindaco, alternativo all'ex deputata leghista, sondando - ma non trovando - la disponibilità del consigliere comunale ed ex assessore Marco Zocca e poi dell'avvocato Alberto Pellizzari. Quell'ipotesi è ormai tramontata. Come già raccontato domenica, la scorsa settimana Pdl e Lega hanno trovato l'intesa a livello regionale per convergere insieme

Lalistacivica nondovrebbe presentare esponentidi spiccodeipartiti NEREOGALVANIN COORDINATOREBERICODEL PDL

su Dal Lago. L'incontro decisivo risale all'inizio della scorsa settimana ed è avvenuto a Venezia. Ieri sera la discussione si è trasferita sul piano locale. Al tavolo - sempre in gran segreto - la candidata Dal Lago e di fronte i pidiellini Galvanin, Costantino Toniolo, consigliere regionale, ed Elena Donazzan, assessore veneto. Secondo quanto trapelato, le parti hanno preso atto dell'accordo al vertice e hanno iniziato a intavolare una trattativa sui termini dell'alleanza. Il Pdl cerca di far pesare i consensi ricevuti alle Politiche, Dal Lago replica che le Comunali sono un'altra cosa e rivendica il suo ruolo di pivot dell'alleanza. VERSOL’INTESA.Al termine del faccia a faccia non sono filtrate comunicazioni ufficiali. Stando alle prime indiscrezioni, non si sarebbe parlato di “poltrone”, ovvero di incarichi di governo in caso di vittoria alle elezioni di fine maggio. Il Pdl cittadino, forte anche dei numeri delle politiche, ha sempre detto che non si sarebbe presentato al tavolo delle trattative con il cappello in mano. Questa sera è convocato il direttivo cittadino del Pdl dove sarà messa ai voti l'alleanza con Dal Lago e un primo ricompattamento del centrodestra. Sarà una sorta di ratifica delle decisioni prese. Salvo sorprese. • © RIPRODUZIONERISERVATA

BerlusconiduranteunamanifestazionedelPdl:a Vicenzail partitorinuncerà alsuocandidato sindaco

“Noprivilegipolitici -Sì DalMolin”

Giomettofal’americano controVariatieigrillini «ConVariati eigrillini si corre unconcreto pericolo: chenei prossimicinque annisi vengaa crearel’atmosfera ideale perchégliamericani perdano la pazienzaedicano “basta”con questacittà».È l’allarme lanciatodaSilvano Giometto, dellalista“NoprivilegipoliticiSìDalMolin” chevedecome candidatosindaco Andrea Pittarello. «Un“basta”cheper Vicenza significherebbesbriciolareil 50%dellasua economia con tuttele ripercussioniche questoavrebbesui vicentini -

AndreaPittarello rincarala doseGiometto -.Per questoilnostro gruppo, incorsia unicaoinstaffetta conaltri partiti delcentrodestra, nonpermetterà chevengamessaa repentaglio

l’interacittà consegnandolanelle manidipochiesaltati anti-americani». «Elo farà il 26e27 maggio portandoal cicloterminale l’esperienzadichi hadistrutto un aeroporto,portato all’esasperazionei rapporti con gli americanie resoVicenzaunacittà inquinataeallagata -conclude -. Nondimentichiamo inoltrechei problemilocalisi inserisconoin unasituazionegeneralecritica: in Italiail65% delle famiglie sono in difficoltà,le impresefuggono all’estero,l’Ivasaliràal 22% esi dovrannopagare 11miliardidi ccontoImuealtri 15miliardidi saldoIrpef metrela politica continuaadavere costi esorbitanti». Laprossima riunionedelgruppo èfissataper domenica 7aprile alle17.45. • © RIPRODUZIONERISERVATA

RETROSCENA. Insettimanaattesinuovisviluppi dellacomplicata trattativa dopo ilvialibera dal Consigliocomunale

Lapartitain corso nella cristalleria Aim Dopo l’intesa tra sindacati e i vertici di San Biagio via alle assemblee in piena campagna elettorale Eugenio Marzotto Si fa presto a dire accordo, se poi però si parla di in house e della grande holding Aim, le cose si fanno complesse, condite da contorni gialleschi dai toni forti della politica e della campagna elettorale. In ballo si sa, c’è l’intesa da trovare tra i sindacati e i vertici di San Biagio che hanno ottenuto lo storico via libera dal

Consiglio comunale per far navigare da sola la grande azienda pubblica nel mare del mercato libero delle concessioni. Una partita importante, giocata certo da sindaco, amministratore unico e i vertici del sindacato confederale, ma anche da quei 1.060 dipendenti che dopo aver vissuto l’epoca dello “spacchettamento” delle società nell’orbita Aim, ora stanno vivendo i giorni della rivoluzione tra voci e indiscrezioni. Dal sindacato ancora nulla di ufficiale e qualche misterioso silenzio. Venerdì scorso alle 14,56 una nota di Cgil, Cisl e Uil invitava la stampa ad una conferenza per illustrare l’esi-

to del confronto con Aim. Nello stesso giorno però, a tarda ora, un’altra nota spiegava che si era convenuto sui contenuti di garanzia avanzati da parte sindacale ma «tuttavia serve una riscrittura dei testi per la formale sottoscrizione del protocollo». Da allora il silezio ufficiale. La trattativa va avanti blindatissima e in modo perentoriamente unitario, nessuna voce fuori dal coro. Eppure le preoccupazioni ci sono tra gli uffici e reparti di Aim. A cominciare dalla clausola sociale, la certezza cioè di non perdere posti di lavoro se si perdono le gare d’appalto per i servizi. «L’im-

L’ingresso dellasede AimdicontràSan Biagio. FOTO ARCHIVIO

palcatura dell’intesa c’è, mancano però degli aggiustamenti di sostanza e soprattutto non si sa cosa accadrà da qui ai prossimi dieci anni con i grandi gruppi sul territorio», spiegano i lavoratori. Obiettivo difendersi, espandendosi, ripetono ai piani alti di San Biagio. Servono maggiori garanzie, ripetono i sindacati. Che in una parola significa “piano industriale”. A preoccupare c’è anche la questione dell’accorpamento Aim-Ftv, ferma però alle buone intenzioni. Da palazzo Nievo, sede della Provincia, fanno sapere di non essere mai stati contattati mentre nelle officine dei pullman si contingenta ormai anche il carburante. «Come se ne esce da questa paralisi?», si chiedono gli autisti di Aim Mobilità.

Fotonotizia

LA FILA. Ieri mattina l'impressioneèchequalcosanonfunzionasse alla biglietteria delle Ftv, perchésonostatenotatemolte personeinfila in attesadi fareil biglietto. In realtà, come hanno spiegatoititolaridell'edicolainterna all'autostazione, «non c'è stato nulla di anomalo, perché sempre, all'inizio di ogni mese, siformanolecodedichisiattardaarinnovareilproprioabbonamento, anziani ma anche studenti». • M.B.

GV11724

Lafilaall’Ftv perbiglietti e abbonamenti

A VICENZA Galleria Pozzo Rosso Motton San Lorenzo

I più anziani però, quelli che di politici e sindaci ne hanno visti tanti ruotare attorno al gioiello di famiglia, sono lì ad aspettare al varco un po’ tutti i protagonisti della trattativa. L’accordo si farà se prima arriverà l’ok delle assemblee di oltre mille dipendenti e le assemblee si svolgeranno nel pieno della campagna elettorale. Il sindaco Achille Variati lo sa e sa bene che da questa complicata trattativa deve uscire a testa alta. E sa anche che tra i dipendenti sono in tanti ad aver votato Grillo alle ultime elezioni politiche. Dall’altra c’è il sindacato, una corazzata compatta finora ma che rischia di scivolare nella cristalleria dei rapporti con le categorie. E se la partita fosse solo agli inizi?. • © RIPRODUZIONERISERVATA


14 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 3 Aprile 2013

ILPERSONAGGIO. Èmancatoa73 anni un vicentino cheera un genialeimprenditore: lesuecasse acustiche,realizzate amano, sonoritenutefra lemigliori almondo

AddioaSerblin, inventò ilsuono perfetto Gianfrancoeraun mito alivello internazionaleperisuoi diffusori Fondò la“Sonus Faber” Antonio Di Lorenzo

Il“pensatoio” Unacascata di commenti e ricordi,di lodiedi commozione.IlWeb ieriha testimoniatolastima a livello mondiale di cuiera circondatoFranco Serblin. Daquandoaveva lasciato la“SonusFaber” continuava laricerca:il suolaboratorio erasulla RivieraBerica, a Santa CroceBigolina:quelloera ilsuo“pensatoio”, come

Era un genio imprenditoriale e un appassionato sportivo. Già dagiovaneerauna valente rallysta. Sempre elegante, riservato, dal tratto signorile, amava la musica ma non la folla. Era facile vederlo ad Asia- La“SonusFaber” fondata daSerblinnel 1983. go, al golf, sui Accanto,“Accordo”l’ultimo suodiffusore campi da sci o in montagna per escursioni. l’aveva chiamato. La sua più celebre creatura Elasua ultimasocietà, che aziendale, la “Sonus Faber” di harealizzato “Accordo” Arcugnano, è considerata la l’aveva battezzata dittacheprobabilmenteprodusemplicemente“E. S.”. La ce le casse acustiche migliori al nipoteEmma Bevilacqua mondo. ricordainunoscritto le Sono in moltissimi - e sul Web originidella genialità e ieri è stato un diluvio di comdellecapacitàartigiane menti - a piangere Franco Serdelnonno,frutto evidente blin, 73 anni, che è mancato il dellesueconfidenze: giorno di Pasqua. Un anno fa «GianFranco èsempre era stato colpito da un ictus, statoun tipomolto ma aveva affrontato la malatallegro.Dapiccoloadorava tiacongrandedetercreareoggetti conillegno; minazione e quindi,quandosuopadre coraggio. Spononc’era, lui correva nel satoconRosellaboratoriodi Ivan e da, dal loro creava carrettie giocattoli matrimonio moltobelli.Quando suo erano nate tre fipadre sene accorgeva,per glie: Pinuccia, Giovanviadegliattrezzirovinati, na e Michela. erasgridatomoltissimo». Gianfranco,chetutticonosce-

GianfrancoSerblin,un mitonel settoredell’hi-fimondiale vano come Franco, era il più giovane dei sette figli di Ivan/ Giovanni Serblin, nato in Istria vicino Pisino e poi giunto con la famiglia a Vicenza da Trieste. Anche la mamma, Antonietta Banovaz, era croata. Il maggiore dei loro figli è Mario, dentista,con alle spalle la guerra e il campo di concentramento, quindi la laurea a Bologna nel 1952 e poi l’apertura dello studio a Vicenza; Anna (un tempo era proprietaria di “Mapasport” in corso Palladio), Giovanni, Gino, Pino (entrambi oggi scomparsi) e Giuliano, anche lui dentista. Elementari a Sant’Agostino e

scuolamediain viaRiale, Franco Serblin si dimostra subito un uomo di ingegno. A 18 anni, Franco assieme ai fratelli apre uno studio di odontotecnico: inventa una pasta per le impronte dentali. Per testarla, la mastica sulla strada al ritorno dal lavoro a casa. Poi la comincia a utilizzare nel suo lavoro. È il suo primo colpo di genio. L’azienda svedese concorrente si accorge che le sue vendite nel Vicentino calano: perciò contatta Serblin e acquista la “ricetta” a peso d’oro. In seguito, assieme a Roberto Falsarella in campo farmaceutico Franco Serblin dà vita alla

ILDRAMMA. Ilpenalista è mortonel primo pomeriggio di ieri:unmalore improvvisol’ha coltonello studio diun collega

Uninfartostroncal’avvocato Spadaro Aveva solo41anni. Ilcordoglio delforo:«Eraun signore» Un infarto assassino. È crollato davanti al collega, mentre stavano chiacchierando. L’angosciata richiesta di aiuto alla centrale operativa del 118 è stata immediata; ma, nonostante l’intervento dei sanitari del Suem, accorsi con il medico e tre ambulanze, non c’è stato nulla da fare. L’avvocato Angelo Spadaro è morto nel primo pomeriggio di ieri. Non aveva ancora compiuto 42 anni. Il dramma è avvenuto nello studio del collega e amico Enrico Pastore, in viale Riviera berica, in città, non lontano dalla Rotonda palladiana. Ieri mattina Spadaro si era recato in tribunale per un’udienza; aveva incontrato alcuni colleghi, scherzando con alcuni di loro e prendendo accordi con altri. Tutti lo avevano visto in

Ildoloredella madre,l’avv. MariaAntonietta Fochesato Hadonato lecornee

salute, con il suo solito piglio. Quindi aveva raggiunto lo studio di Pastore, che in passato aveva lavorato con lui. E lì, mentre era seduto, Spadaro si è sentito male, accasciandosi all’improvviso. I medici, dopo aver tentato in tutti i modi di rianimarlo, hanno scosso la testa per la disperazione dei famigliari e degli amici. «L’avevo salutato in mattinata - racconta addolorata la madre, la nota avvocatessa Maria Antonietta Fochesato, fra le prime legali vicentine iscritte all’albo -. Doveva andare a palazzo di giustizia per una difesa d’ufficio. Era felice, come pure quando è rientrato per qualche istante prima di recarsi a Campedello». Angelo divideva con la madre lo studio professionale in contrà Buse San Michele. «Lavorava con passione e abnegazione, non si risparmiava - lo ricorda la madre, sconvolta -. Era uno che non guardava ai soldi, anzi. Era un bravo ragazzo, ed un bravo professionista». L’avv. Fochesato - che ieri ha ricevuto le condoglianze, fra le altre, delle colleghe scledensi Laura Decchino e Vilma

Un’immaginesorridentedell’avv. AngeloSpadaro. Aveva41 anni

Ilpenalista intribunale

Nassi - ricorda come non avesse mai sofferto di problemi cardiaci, nonostante la mole. «Nel maggio scorso gli avevo consigliato una visita dalla mia cardiologa, che gli aveva suggerito di smettere di fumare. Lo aveva fatto. Non è bastato. Qualche anno fa sono stata sul punto di morire. Avrei preferito lasciare io questo mondo al posto di Angelo». Penalista preparato e appassionato, l’avvocato Angelo Spa-

daro era contraddistinto da uno stile sempre impeccabile. Gentile e disponibile, viene descritto come un «signore» dai colleghi. «Era un uomo e un professionista per bene», lo ricorda Agron Xhanaj, che fra gli ultimi lo ha salutato ieri mattina in tribunale. «Ci siamo sentiti a metà mattinata per concordare un risarcimento - gli fa eco Elena Peron -. Come sempre, l’ho trovato gentile ed elegante. Era una persona raffinata». La notizia della tragedia ha fatto rapidamente il giro dei legali vicentini, in particolare degli iscritti alla Camera penale presieduta da Francesco Barilà, di cui Spadaro faceva parte, che si sono stretti intorno al dolore dei famigliari. E dei numerosi clienti che l’avvocato aveva tutelato negli ultimi anni, anche in casi spinosi, dimostrando sempre equilibrio e molta lungimiranza. La famiglia Spadaro - oltre alla madre, piangono Angelo la sorella Marzia e il padre Luigi, anche lui avvocato - ha deciso di donare le cornee, come ultimo gesto di generosità di un professionista stimato anche per le sue doti umane. I funerali saranno celebrati a San Felice. La data non è ancora stata fissata. • D.N. © RIPRODUZIONERISERVATA

Korff: mette a frutto la sua inventiva per creare anche nell’ambito della cosmesi dei prodotti che rendono celebre il marchio vicentino a livello internazionale. Allafine degli anni Settanta, Serblin esce dall’azienda e affina un’altra sua passione: la musica classica e la liuteria. Nella casa di Monteviale del fratello Mario, Franco installa un laboratorio ed effettua i primi esperimenti di ebanista: realizza a mano casse acustiche con i materiali più pregiati. Si sente un Artigiano del Suono, e così chiama l’azienda che nasce nel 1983 dalla sua intuizione, “Sonus Faber”. Era il “suono fatto a mano”. Il lavoro è raffinato, gli appassionati gli tributano subito apprezzamenti, che diventano un crescendo di attestazioni e riconoscimenti: le sue casse acustichesonoconsideratedalla critica come autentici “strumenti musicali”. Il suo nome è noto nel mondo.Nel2007 l’impresa,la cuisede è firmata da Flavio Albanese, è ceduta alla Fine Sounds, controllata dall’equity found italiano “Quadrivio”. Oggi ha una quarantina di dipendenti e 11 milioni di euro di fatturato. Il contratto di cessione richiedevaaSerblin-com’èconsuetudinenel mondoimprenditoriale - di non lavorare nel settore per cinque anni. Trascorso il tempo, però, Franco Serblin era ritornato alla ricerca. Aveva così creato dei diffusori, subito finiti sulle copertine delle riviste di hi-fi specializzate. L’ultimo l’aveva battezzato “Accordo”. L’avevafattoprovarealcelebre tenore Andrea Bocelli, il quale l’ha giudicato con meravigliato stupore. A testimonianza della fama di Serblin, per i funerali sono previsti arrivi anche dal Giappone. •

AndreaBocelli

«Lamiavoce sembra piùbella»

Iltenore AndreaBocelli Ilcommento diAndreaBocelli riguardoall’ultimacreazione di FrancoSerblin,il diffusore “Accordo”, è eloquente. Hascritto ilcelebre tenore in unalettera algeniale vicentino: «CarissimosignorSerblin,sono sedutodifronteaidiffusori, e ascoltandoilmio albumho sentitoil bisognodiafferrare il computerediscriverle...e congratularmicon lei perla qualitàdiquestidiffusori eil piacerecheconferiscono all’ascolto.Anche lamia voce sembrapiùbellaecalda!». Proseguela lettera diBocelli: «I mieiamici eproduttori americanisono rimasti affascinatidalla puliziaedalla presenzadel suono.Unvero e proprioteatroincasa, doveil cantanteèpropriolì, davantia te.Congratulazioni vivissime perun valorecheèper sempre». •

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vademecum GENISINASCE OSIDIVENTA? Oggialle16 a palazzo Cordellinain contrà Riale, LidiaBarsotti su:“Geni si nasceosi diventa?Il sorprendentecasodella famiglia Bernoulli”. GRUPPOALPINISTICO VICENTINO Venerdì alle21nellasede diviaColombo,11, ilGav organizzauna serata con proiezionidiimmagini riguardantilaPatagonia.A presentaresarà l’autore, PaoloRosina. COLLEZIONISMO Oggialle10 nelcentro “Proti”, incontrà Proti3 incontrosulcollezionismo organizzatodall’Unione Filatelicanumismatica. DANTEALIGHIERI Giovedì alle16 nelle Galleried’Italiadi palazzo LeoneMontanariil dott. GiorgioD’Ausilioterrà una lezionesu: “Risottie maccheroni:l’Italia risorgimentaleriunita a tavola”. Organizza la societàDanteAlighieri. SCUOLADEL LUNEDÌ Lunedìalle15.30 alcentro civicodi viaVaccari ilprof. Gioloaffronterà iltema “Zanellae Leopardi”.

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TRIBUNALE

«Haviolato per13volte ilfoglio di via daVicenza» Delle regole ha dimostrato di infischiarsene, anche perchè di conseguenze non ne ha finora patite. È stato citato a giudizio e dovrà presentarsi in tribunale, davanti al giudice Carli, il 9 aprile prossimo il cittadino romeno Mihai Toader Dragun, 27 anni, residente a Montebello in via Fratelli Bandiera. Difeso dall’avv. Nicola Guerra, dovrà difendersi dall’accusa di aver violato il foglio di via firmato dal questore per 13 volte. I fatti contestati al giovane risalgono al periodo compreso fra il febbraio 2008 e il luglio 2009. Nell’ottobre 2007 il questore aveva firmato, a carico di Dragun, un provvedimento in cui gli intimava di allontanarsi dal Comune di Vicenza e di non farvi più ritorno per almeno tre anni, quindi fino all’ottobre 2010. E invece l’immigrato è stato ripetutamente sorpreso in città in quell’anno e mezzo, anche a distanza di pochi giorni una volta dall’altra. In ogni circostanza era stato segnalato in procura, dove sono stati riuniti i fascicoli per mandarlo a processo. • © RIPRODUZIONERISERVATA


16 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 3 Aprile 2013

S.PIO X. Undetenuto serbo chevuole essere curato auna mano perprotesta incendiatre materassi, intossicatedue guardiepenitenziarie

Dàfuocoallacella,carcereevacuato Fiammesubitospente ma il pericoloèilfumo nero etossico Tuttii prigionieri portati incortile «Stanzarovinata,tutta da rifare» Alessandro Mognon Il problema quando scoppia un incendio in una cella di 9 metri quadri è il fumo. Quello nero, pesante e tossico. Eppure qualche volta per protesta, esasperazione o problemi personali qualcuno nel carcere San Pio X decide di appiccare il fuoco ai materassi delle brande scatenando il caos. Come è successo ieri poco prima di mezzogiorno in una cella della sezione 1, quando un detenuto serbo stufo di aspettare l’operazione ad una mano malata ha incendiato le brande costringendo all’evacuazione di tutto l’istituto penitenziario. È stato risolto in meno di mezz’ora, l’incendio di quei tre materassi. Non è servito neanche l’intervento dei vigili del fuoco subito allertati: quando sono arrivati poco dopo le 12 le guardie carcerarie avevano

già spento le fiamme con gli estintori e la manichetta di emergenza. Ma il risultato di quel gesto di protesta ha lasciato il segno: due agenti di polizia penitenziaria finiti all’ospedale per una intossicazione da fumo e la cella devastata da rifare completamente. A provocare quel piccolo inferno, si diceva, un detenuto 50enne di origine serba che deve scontare almeno un altro paio d’anni per vari reati. Motivo della sua protesta: ha un problema a una mano, a volte gli fa male e vuole essere operato subito. Operazione approvata dall’ortopedico che lo ha visitato, ma le liste di attesa sono le stesse delle persone normali: lunghe. Insomma dietro o davanti le sbarre i tempi sono quelli della sanità pubblica. E per un’intervento considerato non urgente si parla di mesi, molti mesi. Così ieri verso mezzogiorno l’uomo con l’accendino usato

Èilterzo incendioincarcere inunannoemezzo manonc’entrail sovraffollamento FABRIZIO CACCIABUE DIRETTORE DELCARCERESANPIO X

Ilsindacato «PIÙCONTROLLI SULLASICUREZZA» «L’incendiodi questa mattinanelcarcere di Vicenzaè stato un drammaticoevento che poteva avere benpiù gravi conseguenze».Adirlo in unanota è DonatoCapece, segretariogenerale del Sappe,sindacato autonomoDI polizia penitenziaria.«Ilgrave episodio-continua - deve serviredaspunto peruna immediataverificadella salubritàdei luoghi di lavoro neiqualisono impiegatigli appartenenti allapoliziapenitenziaria. Esistonoad esempio nucleicentralie territorialidi vigilanza (Visag)che nonvigilano. Lasicurezza esalubrità deiluoghi di lavoro nelle carcerièun optional: esistonolefigure professionalipreviste dallaspecificanormativa mapoi non lesi mettonoin condizionedi operare perchémancano la formazionee l’aggiornamento professionale».«Per questo- concludelanota delSappe manifesteremodomani mattinaa Roma:perché nonsi puòpensareagli eroicipoliziotti penitenziarisolamentea tragedieavvenute». •

per il fornello da cucina ha dato fuoco ai tre materassi della sua cella. Poi si è chiuso in bagno (che ha una spessa porta in metallo). Così è scattato l’allarme antincendio con l’intervento delle guardie. Anche se nel giro di poco tempo sono riusciti a spegnere le fiamme con la schiuma e la manichetta dell’acqua, il fumo nero aveva oramai invaso cella e corridoio. Da qui l’evacuazione dell’intero istituto: sezioni svuotate, 330 carcerati nei cortili. Il 50enne bosniaco non ha avuto neanche bisogno di ricovero. Anche se quando lo hanno tirato fuori dal bagno era scosso e tremante. Sarà denunciato e dovrà pagare anche i danni. Sono finite al pronto soccorso per accertamenti in-

Espertiparlerannodisicurezza edicomeevitarele sanzioni

Sièconcluso ilmeseEurodesk dedicato alleopportunità internazionali periragazzi

vece le due guardie penitenziarie che hanno respirato quel fumo sporco. «È il terzo incendio nel carcere in un anno e mezzo - spiega il direttore, Fabrizio Cacciabue -. No, stavolta non c’entra il sovraffollamento. Anche se ci sono 330 detenuti invece dei 145 previsti dalla struttura. Adesso dovremo ripristinare completamente la cella bruciata: la tv si è fusa, gli intonaci sono da rifare». Quanto al detenuto autore dell’incendio, tra pochi giorni verrà visitato dall’ortopedico che pare fisserà una data per l’intervento. Ma dovrà aspettare il suo turno. «Intanto - dice Cacciabue - non avrà più nè accendino nè fornelletto». •

Si sono fatti comodamente il viaggio Verona - Vicenza in taxi, senza preoccuparsi del conto. Per forza, non avevano nessuna intenzione di pagare. Avevano in programma una trasferta in città e devono essersi detti che era molto meglio farla in auto, con tanto di autista, piuttosto che prendere un treno. E così, quando sono arrivati alla stazione di Vicenza, ieri notte, poco dopo l’una, il tassista non ha fatto neppure in tempo a fermare la macchina e a dire loro a quanto ammontasse la spesa del viaggio che i quattro sono balzati giù dall’auto e se la sono data a gambe. L’autista ha provato ad inseguirli ma è stato inutile: loro sono stati più veloci e dopo poco hanno fatto perdere le loro tracce. All’uomo non è rimasto che sporgere denuncia alla polizia ferroviaria che ora sta cercando di individuarli. Si tratterebbe di quattro ragazzi, probabilmente stranieri e che, forse, sono stati ripresi dalle telecamere della zona. •

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Nellecelleall’internodelcarcereSan Pio Xdi Vicenzavivono330detenuti invece dei145previsti

L’alcole irischiperchi guida Sene parla all’Informagiovani re opportunità sulla formazione professionale per imparare un lavoro, aggiornarsi o ricominciare. “Costituzione.it” sarà invece il tema del 18 aprile, per conoscere diritti, doveri e organizzazione dello Stato. Il mese “Eurodesk” l’iniziativa dedicata alla mobilità all’estero, si è chiuso invece con due volontarie di Ibo Italia, l’ong nata nel 1953 grazie a un gruppo di giovani italiani che dopo la seconda Guerra Mondiale si sono adoperati per la ricostruzione della Germania. Informagiovani ha ospitato Elisa e Stefania, volontarie del gruppo di Vicenza, che anche attraverso la loro personale esperienza hanno fatto conoscere le opportunità dedicate ai giovani che vogliono mettersi alla prova facendo volontariato all’estero. La principale attività sono i campi di lavoro o campi di solidarietà che permettono di vivere dalle due alle quattro settimane di condivisione con altri ragazzi in Italia, in Europa e nel Sud del mondo. Le attività che si svolgono nei campi di lavoro sono varie: dall’animazione all’educazione, ai lavori pratici di costruzione fino ai campi dedicati alla salvaguardia dell’ambiente. Il costo per partecipar-

DaVerona intaxi epoilafuga senzapagare

Taxi davanti allastazione

PREVENZIONE. L’appuntamentoè perdomanisera alle 19nella sede diLevàdegli Angeli

Tornano domani alle 19 i giovedì all’Informagiovani con una serata organizzata nell’ambito dell’ormai consolidata campagna “Meno alcol più gusto” promossa dal Sert dell’Ulss 6 in collaborazione con una sempre più allargata rete di enti, associazioni e gruppi territoriali che organizzano momenti di sensibilizzazione e informazione sulla tematica della prevenzione delle dipendenze nel mese di aprile. Nella sede dello sportello Informagiovani, a Levà degli Angeli 11 si terrà l'incontro dal tema “Alcol e guida” per conoscere tutto quello che c’è da sapere per evitare sanzioni e guidare sicuri. Nel mese di aprile si terranno altri due appuntamenti nell’ambito de “I giovedì all’Informagiovani”. L'11 la serata “About job” sarà dedicata a fornire informazioni e a propor-

ILCASO. Dinotte

Inumeri

330

ÈIL NUMERODIDETENUTI ATTUALMENTEALS. PIO X

Malacapienzaprevista perilcarcere vicentinoè dellametà:145persone

9

SONOIMETRI QUADRI DIUNACELLA STANDARD

Anchesevannoaggiunti 3 metridel bagnospesso civivono tredetenuti.

DA OGGI. Nella cappelladel San Bortolo

Lamusicaclassica aiutaastare meglio anchein ospedale

ILLIBRO. Oggi

Comereagire allostalking Sene discute alMontagna

L’iniziativabeneficaprevede setteconcertiad ingressolibero

“Alcoleguida”: tema centrale domani all’Informagiovani. ARCHIVIO

Inumeri

3

GLIINCONTRIPREVISTI NELMESEDI APRILE

Domaniilprimo,l’11 serata “Aboutjob”eil 18in primo pianolaCostituzione.

vi consiste in una quota d’iscrizione tra i 150 e 200 euro e il costo del viaggio andata e ritorno. Ibo Italia è però anche ente di invio e di accoglienza per la seconda azione del programma europeo Gioventù in azione, il Servizio volontario europeo, un’importante opportunità che permette ai giovani di partire e vivere anche per un anno all’estero. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Il suono del pianoforte può aiutare a vivere meglio, anche se si trova nella cappella di un ospedale; lo strumento c’è, perché non approfittarne? Parte così, oggi pomeriggio alle 14.30 nella cappella “Beato G. Antonio Farina” la rassegna “Musica al San Bortolo”, l’iniziativa benefica offerta e organizzata dall’Associazione accademia degli antichi in accordo con Ermanno Angonese, direttore generale dell’Ulss 6. Tutti i concerti saranno trasmessi in diretta tv sul canale 0 e in filodiffusione sul canale 4. «Ci proponiamo di offrire il nostro supporto e le nostre competenze per un prodotto artistico di alta qualità rivolto ai malati e ai parenti in visita, ma anche ai medici e gli infermieri» commenta Alessandra Borin, presidente di Accademia degli antichi, l’associazione culturale nata a metà 2012. Sette concerti, ogni primo giovedì del mese, tutti a ingresso libero, con la partecipazione già confermata di artisti del calibro di Daniela Battaglia Damiani, della flautista Elena Giri, del clarinettista Giuseppe Gentile, del pianista Ian Lawrence Mistrorigo, sono invece i punti di forza di “Musica

Lacopertinadellibro

al San Bortolo”. Il primo appuntamento è dunque questo pomeriggio con un “Viaggio musicale tra Germania e Italia. Emozioni, miti, racconti”; un percorso artistico curato dalla stessa Alessandra Borin (soprano), dalla pianista russa Eugenia Nalivkina e dall’attrice Beatrice Niero. Il programma prevede musiche di Mozart, Schubert, Beethoven e Verdi intervallate da letture tratte liberamente dal Viaggio in Italia di Goethe che proprio a Vicenza ebbe modo di sostare e ammirare le bellezze della città due volte (nel 1786 e nel 1790). • FE.MU.

Oggi alle 20.30 nell’aula magna dell'Istituto Bartolomeo Montagna di Vicenza, verrà presentato il libro dal titolo “Stalking se lo conosci puoi agire”, edito dalla Unipress di Padova. Ne sono autori Maria Cristina Strocchi , psicologa e psicoterapeuta, Luigi Jodice, medico; Tullio Segato già funzionario della Polizia di Stato. Alla presentazione parteciperanno il dirigente scolastico dell'istituto Montagna Giuseppe Mauro e Gian Vittorio Pisapia, criminologo e docente all’Università di Padova criminologo. Il volume vuole fornire delle indicazioni pratiche e utili alle vittime di stalking a chi lo stalking lo sta subendo. «Se si conosce il fenomeno non lo si sottovaluta ma si può agire per contrastarlo». •

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L’ospedale SanBortolo


18 Cronaca

IL GIORNALE DI VICENZA Mercoledì 3 Aprile 2013

SANITÀ. Unamattina all’ingressodel vecchio ospedale dopo numerose segnalazioni didisservizie lungaggini.Ilnuovototem peri biglietti sta creandosoloconfusione

Fileesvenimentiperilprelievodelsangue Lecodeiniziano prima delle7 inuna piccolasala dovesi presentanoognigiorno circa 350 persone «Èdifficilemuoversi:c’èchi arrivaa sentirsimale» Chiara Roverotto «Bisogna fare i prelievi e, soprattutto, guadagnarsi un posto. E non è semplice. Questa è la terza mattina che torno, la fila mi pare sia meno lunga. Sono a digiuno dalle 6 e ora devo attendere». Antonio, 78 anni è sceso dall’autobus numero 30, capolinea Cricoli davanti al vecchio ingresso del S. Bortolo. «Ho lasciato l’auto. In centro non si parcheggia nemmeno al mattino presto. Arrivare al S. Bortolo alle 6.40 E aspettare fino alle 7 quando medici e infermieri iniziano a lavorare, non è uno scherzo, ma pazienza, i prelievi vanno fatti e se arrivi più tardi, solo posti in piedi». Martedì mattina, mancano 15 minuti alle 7, il parcheggio che costeggia Porta S. Bortolo è quasi al completo, si vedono anziani, a passo svelto, che raggiungono con provette e contenitori la sala prelievi del vecchio ospedale. Da qualche settimana in redazione abbiamo ricevuto e-mail, missive e alcuni lettori ci hanno telefonato lamentando file lunghissime, tempi di attesa estenuanti in un locale angusto. «Arrivo al S. Bortolo alle 7,15 ci scrive Sante Sarracco, ex presidente del consiglio comunale - e i posti a sedere sono già tutti occupati, ma ci sono anche altre persone in piedi sia nella sala d’attesa, fuori, sia

sul marciapiede. Arriva altra gente e quindi mi metto a contare le persone e valutare lo spazio che hanno a disposizione. Nove metri per otto, totale 72 metri quadrati. Persone in attesa 158, sul marciapiedi 31. Neanche mezzo metro quadrato a testa, difficilissimo muoversi anche quando viene chiamato il numero per il test. Il caldo umido asfissiante della sala è insopportabile e una signora si sente male, un’altra sviene. Decido di ritornare un altro giorno, solo per verificare se le condizioni riscontrate fossero eccezionali. Invece, stesse presenze e medesima situazione». Che cosa accade? A rallentare la fila in queste ultime due settimane c’è un totem all’ingresso che dovrebbe facilitare i vari ingressi per i prelievi, invece non tutti lo sanno usare. E, soprattutto, gli anziani vanno in tilt: analisi, prestazioni, ambulatorio speciale, bambini, donne in gravidanza, disabili. «Qui non si capisce più nulla, una volta si ritirava un nu-

Stiamo informatizzando ilsistema:dacasa sipotràprendere l’appuntamento DAVIDE GIAVARINA PRIMARIODELLABORATORIO

mero - spiega Assunta, 62 anni - e con quello aspettavi che comparisse sul monitor e ti avviavi nell’altra stanza, ti facevano il prelievo e uscivi. Ora non capisco più niente. Ho dovuto aspettare l’infermiere che mi spiegasse». E, infatti, subito dopo le 7 compare un’infermiera prima, e un addetta della Croce rossa dopo che si sistema accanto al totem e spiega con pazienza certosina come ritirare i biglietti per avere diritto alle prestazioni. E, intanto, la fila si forma. Fuori dalle porte arriva prima il bus numero 30 e poi il 4 e scaricano altri pazienti che cercano di varcare le porte con scarso successo. Rimane il marciapiede, fintatoché qualche poltrona si libera. Dentro occhi puntati sul monitor dove oltre ai numeri compaiono notizie d’attualità: l’addio a Califano piuttosto che la crisi del governo o la notizia su Sharon Stone accusata di razzismo dopo la denuncia della baby sitter. Quattro sportelli aperti per le analisi e i numeri che cambiano velocemente. «Ma mai abbastanza - lamenta Francesco, un giovane di Creazzo - è la terza mattina che mi fermo, speravo che oggi ci fosse meno gente, non riuscirò ad arrivare in orario, ma le analisi le devo fare». File, code, qualche mugugno. Prelievi che passione. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Iprogetti dell’azienda sanitaria

Traslocoall’exseminario peraverespazipiùampi

Lalunga attesanella piccolasaletta: ogni giorno circa350prelievi

AlS.Bortolo il punto prelievi attendeiltrasloco all’ex seminario

Trecentocinquantaprelievi al giorno,questaèlamedia del laboratoriodelS. Bortoloa cui vanno aggiuntii130 del presidiodicontràS. Lucia, e circa150 a Noventa ed altrettantiaSandrigo. Una moledilavoroenorme sepoi si aggiungonotutte le prestazioni chiestedai varireparti. «Lo sappiamocheil localeadibito ai prelievial S. Bortoloè angusto, aspettiamoil trasferimento al seminariodovei lavori procedono,manon cosìtanto speditamenteda poter ipotizzareunadataper il trasloco».Il primariodel Laboratorioanalisi, Davide Giavarina, haideechiare e qualcheobiettivo da raggiungere.«Iltotemche abbiamosistemato unpaio di settimanefa- spiega-ha probabilmentecausatoun po’ diconfusione,ma haunoscopo preciso.Stiamo lavorando sottolineail primario -adun progettodiinformatizzazione chedovrebbe permettere le prenotazionidelleanalisi on line.Naturalmente sul sito dell’Ulsscisarà unlinkdedicato doveunpazienteavràa disposizioneungiorno,una fascia orarianellaqualepotrà inserirelaprenotazione e, poi, sidovrà presentare direttamentealpunto prelievi. Vedrà il suo numerocomparire eandràallo sportello con lasua

ICONTI. Perla primavoltail budget aziendalenon potràcrescere

C’èdaridurre il passivoa14,2 milioni dieuro Angonese:«Fare puliziadelle spesesuperflue» Lotta contro il disavanzo e contro il tempo. L’Ulss parte da un deficit di 25 milioni, incassa dal riparto della Regione 16 milioni e mezzo in meno ma alla fine dell’anno, anche se liberata dal vincolo di raggiungere un peraltro utopistico pareggio, dovrà consegnare a Venezia un consuntivo che riduca il passivo a 14,2 milioni. Sommando il segno negativo iniziale al mancato introito, è come partire da un rosso di 41,5 milioni per cancellarne in neppure 9 mesi una stratosferica fetta, 27,3 milioni, anche se tirando via dai capitoli di spesa, come impone la spending review, la quota per le ferie non godute dal personale,

il fardello, almeno sul piano delle alchimie contabili, si alleggerirebbe di una decina di milioni. INVERSIONE DI TENDENZA. Per la prima volta, rispetto al trend degli ultimi 10 anni, il budget aziendale (di quasi 700 milioni) non crescerà. In più l’Ulss, in questa gabbia di restrizioni, dovrà pagare nei prossimi mesi il debito di 95 milioni che si trascina nei confronti del fornitori. Un rebus economico di non semplice soluzione, ma il dg Ermanno Angonese invita la classe dirigente dell'azienda a non fasciarsi la testa. Il capo dell'Ulss, al termine dei primi 90 giorni di governo, approfitta della presentazione, nell'aula magna della scuola-convit-

Noncisono ramisecchi daeliminare Danoicisono tanteeccellenze ERMANNOANGONESE DIRETTORE GENERALEULSS6

to, dei tre direttori di area, per rivelare le coordinate di un programma che sarà all'insegna della verifica meticolosa di tutti i processi produttivi per scovare altri spazi di risparmio. LE “POTATURE”. Angonese non parla di tagli ma di “potature”. Una specie di “pulizia” di primavera per bonificare il bilancio da “spese superflue”. «Non ci sono rami secchi da eliminare perché la nostra è un’azienda prestigiosa caratterizzata da eccellenze, ma le economie si possono trovare in mille rivoli senza interferire su Lea e qualità operative». Il dg vuole un’efficienza low cost: «Ci riusciremo con la riorganizzazione». Promette di passare al setaccio reparti, lavoro in corsia, sedute chirurgiche, uffici, servizi generali. Dai massimi sistemi alle attività accessorie. In ambito medico esige l'appropriatezza. Un primo esempio: «I codici bianchi in pronto soccorso dovranno arrivare a zero. Per ottenere questo risultato coinvolgeremo i medici di base». Poi, sempre sul fronte clini-

prescrizione».Un servizioin evoluzioneche, comunque,sta creandoproblemi inparticolare aglianziani. «Cenerendiamo conto-prosegueil dott. Giavarina- ecco perchècisono medicioppure infermieriche restanodisupportoal totem almenofintatochènon riusciremo aspostare unaparte delle richiestesul web per cuisuvia informatica.All’inizio nonsaranno molte,ma contribuirannoa diminuirele file chesi stanno formandotuttele mattine. Tempi? Perquantomi riguardala corsia potrebbeancheesserepronta entrola finedi aprileedi conseguenzaessere percorribile, manondipende solamentedame, madal sistema informaticoeda altrequestioni.Epoi confidiamo in untrasferimento all’ex seminario intempiabbastanza veloci». • C.R. © RIPRODUZIONERISERVATA

co, si andrà alla ricerca puntigliosa, se ce ne sono, di prestazioni non indispensabili, da togliere dalla lista della spesa. Uguale e certosina attenzione nella gestione quotidiana dell' azienda. «Come prima misura - spiega Angonese - rinuncio all'auto blu. L'autista della direzione generale verrà assegnato al 118».

Ulss,operazione tagli escontidai fornitori L’austerity èobbligata Franco Pepe

Iltotem perritirare ibiglietti

Medicie dirigentidell’Ulsshannoascoltato ierila relazionedeldirettore generale Angonese. COLORFOTO

Nominedei vertici

Sceltalanuovasquadra «Unmixchefunzionerà» L’applauso piùlungolo prende, conuna targa dicongedoche nepremia“dedizione, umanità eprofessionalità”, Eugenio Fantuz,altermine dellungo servizioneiranghi dell’Ulss comepediatra,capo del dipartimento materno-infantile edelSpes, direttoresanitario.Unimpegno maivenutomeno, unospirito di appartenenzaall’aziendaincui hapercorsotuttala carriera da luiautenticamentesentitoeun entusiasmorimastosempre intatto,ma ancheculturadella mediazioneedelbuonsenso, Fantuz,vecchiaguardia ma

Inuovidirettori dell’Ulss6 cuoreeternamente giovanesiè commossonelringraziare primari emediciper l’«aiuto» ricevuto: «I mieiprincipi sono stati centralità delpaziente, altatecnologia, formazionecontinua,

comunicazione».Una targa-ricordoancheper Caterina DallaZuannache, però,nonsi presentaal’attofinale dellasua esperienzadi direttore amministrativo, eper lostesso PaoloFortunadirettore del sociale,l'unico confermatodella terna-Alessandri.Le novità sono il neodirettoresanitario Francesco Buonocore(«Voglio colloquiareda medicocon medici. Sono consapevole diessereinuna delle aziendepiùimportanti del Veneto»),eil neodirettore amministrativo Roberto Toniolo, tornatoa Vicenzadopodiecianni aRovigoePadovaeche ha considerato:«Quimi sono sentito subitoa casa».«Moltihanno ricamatosuquestenomine- dice Angonese- .Nell’Ulss c'erano altre professionalitàcheavrebbero meritato.La sceltanon èstata facile. Mail mixfra esternie internifunzionerà». • F.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

GLISCONTI.Altri risparmi si dovrebbero ricavare dai contratti in essere. «Abbiamo chiesto sconti suppletivi a tutti i fornitori». Inizia un paziente lavoro di rinegoziazione per spuntare ulteriori ribassi, sperando che l'interesse a mantenere buoni rapporti con l'azienda spinga le ditte a comprimere i propri utili. Per i fornitori che vantano crediti, comunque, buone notizie. Angonese garantisce: «L’Ulss estinguerà i debiti. Pagheremo medici di base e case di riposo entro 90 giorni, ditte e imprese entro 180. Altre Ulss del Veneto pagano fino a un anno e mezzo e oltre». LENOVITÀPer giugno, infine, il dg preannuncia due grosse novità: il varo del nuovo atto aziendale e la rivisitazione dei dipartimenti. Sarà, dunque, una rivoluzione, anche se silenziosa, in quanto l'ingegnere di Mason non ha mai amato far rumore. I cambiamenti li fa sempre con il sorriso sulle labbra, e fa capire che ce ne saranno parecchi. Soprattutto sul territorio, grande prateria. «Faremo - dice - un’ampia revisione». Insomma un'ambiziosa “mission”. «Ma riusciremo nell'intento - spiega a primari e apicali dell'Ulss - solo se sarà condivisa». • © RIPRODUZIONERISERVATA


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