Outdoor Mag 4

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

Anno 6 - Numero 4 / 2013



Anno 6 - Numero 4 / 2013

COVER STORY

redazione@outdoormag.it

Intervista con Alberto Penne, responsabile di ABC Distribution

pagine 30 - 31

FOCUS TRAIL / SKYRUNNING

Famolo strano

L’estremista del TRAIL

• News, eventi, gare, atleti, iniziative • Nuova sfida… dietro il bancone Nel negozio di Paolo Larger • Il richiamo del deserto Riflettori su Marco Olmo • Tecnica Trailrunning, le mosse delle 3 “T” • Dynafit Camp, dalle Alpi al Marocco • Abbigliamento, accessori, calzature: consigli per gli acquisti DA PAGINA 24 A PAGINA 41

IL TOUR INVERNALE DEL BRAND L’IMPORTANTE ANNIVERSARIO DEL marchio TEDESCO

EA7 in pista con il Pool Sci

pagine 12 - 13

Edelrid: 150 anni tra montagna e sicurezza paginA 16

IL 6 MARZO A MILANO E IL 25 MARZO A GENOVA

SOLD OUT al Banff Mountain Film Festival Italia

pagine 14 - 15

IL 16 E 17 MARZO SULLE DOLOMITI

La selezione di 11 film ha entusiasmato i 700 spettatori della premiere milanese e gli oltre 350 dell’evento ligure.

AL POLITECNICO DI MILANO paginA 22

Una galleria L’iniziativa in collaborazione con le Guide del Cervino per presentare del vento la collezione SS 2013 a 22 top clients italiani (condotti sul Breithorn) Colmar sale in cattedra per gli sport supportati durante l’anno anche con iniziative di marketing dedicate. e spegne 90 candeline paginA 20 invernali

Rewoolution Raid, la carica dei 160 Gran finale per l’edizione invernale dell’ormai celebre raid multidisciplinare. E ora grande attesa per le due tappe estive a Bergamo e Torbole. paginE 18 - 19


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EDITORIALE

di Benedetto Sironi

Purché se ne parli (e si agisca) Torniamo a parlare diffusamente di trail e skyrunning, insomma in generale di corsa fuori strada, sia essa su sentieri accessibili oppure tra le asperità dell’alta montagna. Lo facciamo con il nostro consueto speciale (da pagina 24 a pagina 42) anche se in realtà l’argomento torna sempre più spesso su Outdoor Magazine durante tutto il corso dell’anno e a maggior ragione sull’altra nostra rivista Running Magazine. Del resto quello della corsa off road è un movimento entrato pienamente a far parte del mondo outdoor. Non è un caso che noti marchi che provengono dalla concezione più tradizionale della montagna, dell’alpinismo e dell’arrampicata, siano arrivati negli ultimi anni a mettere un piede (o qualcosa in più) in questo settore così dinamico e in evoluzione, che ha vissuto radicali trasformazioni negli ultimi anni. Cambiamenti per la maggior parte positivi. Ma proprio l’aumento notevole dei praticanti ha portato anche a qualche “effetto collaterale”. C’è in particolare un punto critico sul quale vale la pena tornare, dopo avergli dedicato lo stesso spazio di questo editoriale sullo scorso numero. Vale a dire quello legato alla cultura e alla sicurezza. Due concetti strettamente legati. Il triste “pretesto” della morte di Paolo Ponzo alla Maremontana dello scorso 24 marzo e dei numerosi altri atleti finiti in ipotermia ha riacceso i riflettori su questo tema. Dell’episodio abbiamo già parlato. Quello che abbiamo notato è che anche molti altri lo hanno fatto. Più o meno coscienziosamente. Anche tra i media generalisti, tra giornali, radio, web e tv. Ma è sui canali di settore che si è entrati ovviamente nei dettagli di un tema forse troppo spesso trascurato. Degno di nota per esempio il numero di maggio di Spirito Trail, mensile specializzato sul trail running, per gran parte dedicato proprio al tema della sicurezza. Sulle pagine di Spirito Trail sono stati pubblicati numerosi interventi di top runners internazionali e italiani che hanno espresso il proprio punto di vista. Tra le dichiarazioni più significative ecco quella di Kilian Jornet, che si conferma un grande campione anche a parole: “Dobbiamo renderci conto che pratichiamo uno sport di montagna e in montagna il rischio zero non esiste. Per quanto gli organizzatori possano fare controlli, predisporre tutte le misure di sicurezza possibili, alla fine il primo ‘agente di sicurezza’ siamo noi stessi […] Dobbiamo sempre sapere noi come utilizzare il materiale, conoscere le nostre capacità e sapere fino a dove possiamo spingerci con i nostri limiti. I pericoli arrivano da noi stessi, quando facciamo delle scelte sbagliate (non idratarsi, non portare con sé una giacca o non metterla, andare al di là delle nostre capacità)”. Ecco quindi enunciato a grandi lettere il tema dell’autogestione, concetto fondante del trail tra l’altro. Accanto a questo però, come abbiamo già sottolineato, è importante che si faccia cultura e si comunichi oneri e onori di questa splendida disciplina ai runners meno esperti o ai principianti che si avvicinano al trail (e sono sempre di più). Dovere questo di tutti noi operatori, che a vario livello gravitiamo attorno a questo mondo. Detto questo, che se ne parli è importante. Che poi alle parole seguano anche azioni concrete per migliorare la consapevolezza e la sicurezza di tutti nelle gare e non solo, lo è ancora di più.

Editore:Sport Press Srl Presidente: DANIELE DENEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 Email: redazione@outdoorusa.net Website: www.outdoorusa.net Anno 6 - N.4 / 2013

Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 6 maggio 2013

market Per Snowsports Industries America l’inverno è stato positivo negli States La federazione Snowsports Industries America (SIA) ha presentato il rapporto vendite del mercato sportivo invernale 2013, evidenziando una crescita del 2% nel periodo che va da agosto a febbraio rispetto allo scorso anno. Le vendite nei negozi di sport invernali hanno raggiunto i 3,1 miliardi di dollari, dei quali 1,7 generati dai punti vendita specializzati. Un declino dell’1%, cui fa però da contraltare la notevole crescita della vendita online, passata da 68 milioni di dollari a 737 milioni. Le catene sportive più importanti hanno visto una certa stabilità nella vendita di articoli sportivi per l’inverno, circa 694 milioni. Suddividendo per tipologie, il 55% delle vendite deriva dall’abbigliamento, il 36% dagli accessori (berrette e guanti soprattutto) e solo l’8% dall’equipaggiamento.

L’EOG espande il proprio programma di ricerca di mercato L’European Outdoor Group (EOG) ha annunciato un’ulteriore espansione del programma di ricerca mercato annuale del gruppo. Di conseguenza, quest’anno, verrà raccolta una gamma dati decisamente più vasta e profonda, che coinvolgerà un più largo numero di brand. In aggiunta, con il supporto dei propri membri, l’EOG ha investito sul progetto commissionando lo sviluppo di un sistema su misura per la raccolta e il confronto dei dati, oltre alla loro presentazione. A partire da quest’anno infatti i brand coinvolti nella ricerca potranno accedervi online al sito www.europeanoutdoorfacts.com. “L’EOG ha riscontrato che la ricerca di mercato è uno strumento essenziale per il business, ma l’informazione affidabile e aggiornata che possa riflettere lo stato dell’arte del mercato outdoor può essere difficile da trovare”, spiega David Udberg, presidente del gruppo. “Il nostro programma, sviluppato nel corso degli ultimi anni, è ora affermato e ben considerato. I cambiamenti che stiamo facendo offrono un significativo sviluppo riguardo la profondità e l’ampiezza dei dati che riportiamo. Spero che i pochi brand che non si sono ancora aggiunti decidano di partecipare. Più grande è la quantità di dati, migliore sarà il rapporto. E questo non beneficerà solo chi è coinvolto, ma tutta l’industria”. Nel corso dell’anno 9 nuovi marchi si sono aggiunti al programma: Pacsafe, Ortik, Direct Alpine, Klättermusen, Leki, Komperdell, Norrøna, Bask e Icebreaker.

Il segmento outdoor fa da traino ai conti di VF corporation VF corporation ha inaugurato il 2013 con una modesta crescita grazie in particolar modo ai marchi outdoor di proprietà, che hanno registrato un boom di utili. Nei primi tre mesi dell’anno il colosso nordamericano ha conseguito un progresso nei ricavi del 2% a quota 2,6 miliardi di dollari, una percentuale inferiore rispetto all’exploit dello stesso periodo dello scorso anno, in cui il gruppo ha beneficiato dell’acquisizione del marchio Timberland. L’utile netto aveva infatti registrato un balzo a doppia cifra: da 219 milioni di dollari a 273 milioni, +25%. Quest’anno è toccato alla divisione outdoor & action sports a trainare lo sviluppo con un +10% delle vendite (a 1,4 miliardi di dollari), aumentate in modo equilibrato sia negli Stati Uniti che nei mercati internazionali. La palma d’oro della crescita va al marchio Vans, il cui turnover è aumentato del 25%, seguito da The North Face (+6%) e Timberland (+2%). Tranne il segmento sportswear con i marchi Nautica e Kipling (+4% a 128 milioni di dollari), le altri divisioni di abbigliamento registrano il segno meno. Tuttavia, sulla base della crescita nel primo trimestre del core business, ovvero il segmento outdoor, il gruppo a stelle e strisce punta ad archiviare l’intero esercizio fiscale 2013 con un fatturato di 11,5 miliardi di dollari, in crescita del 6% rispetto al 2012.

NUOVE APERTURE Flagship store a Praga per Keen

Keen ha inaugurato a Praga, grazie alla partnership con il distributore per la Repubblica Ceca Outdoor Concept, un nuovo flagship store. Il negozio offre oltre 230 articoli Keen, tra footwear, borse e calze. Lo spazio a disposizione degli appassionati di outdoor rimane in perfetta sintonia con la filosofia “Hybrid.Life” del marchio, a cominciare dal design, realizzato con materiali riciclati in modo creativo. Cavi elettrici e portacavi si trasformano in display per i prodotti delle collezioni, un vecchio tavolo da lavoro diventa un registratore di cassa, sgabelli e sedie di paglia invitano i visitatori a provare comodamente seduti le calzature Keen. “Lo store è un luogo aperto, creato per conoscere a tutto tondo la realtà del nostro brand”, ha affermato John Jansen, general manager & head EMEA. “Nel nuovo negozio di Praga gli amici di Keen possono scoprire tutti i nostri prodotti e la nostra filosofia Hybrid. Life. L’apertura di questo nuovo punto vendita ci permette di intensificare il nostro impegno a favore della comunità Keen, certamente una delle componenti chiave della nostra filosofia”. Lo store è situato all’interno del Metropole Zličín, uno dei più popolari shopping mall di Praga.

Apre a Grosseto Outdoor Maremma

Il 23 marzo è stato inaugurato a Grosseto, in via Pakistan 14, un nuovo punto vendita dedicato a tutti gli appassionati degli sport in montagna: Outdoor Maremma. I titolari Fausto e Michele hanno deciso di iniziare questa avventura proprio a partire dalla loro passione per l’outdoor, nell’intento di offrire prodotti tecnici, la consulenza necessaria e un servizio adeguato. Il negozio di 100 mq conta diversi marchi in vendita: Brunner, Campingaz, Columbia, Ferrino, Garmin, La Sportiva, Ortlieb, Rudy Project, Salewa, Salomon, Silva, Tecnica, The North Face, Timex. Oltre alla vendita verranno sviluppate una serie di iniziative come l’organizzazione di escursioni, test attrezzature e corsi presso il negozio di escursionismo, nordic walking, ecc. Nell’arredamento degli interni si è cercato di privilegiare il legno in modo da simulare ambienti che rendano visibile il mondo outdoor, rendendo i prodotti tangibili e ben visibili ai clienti. Outdoor Maremma srl Via Pakistan 14 - 58100 - Grosseto (GR) Tel 0564.451397 - info@outdoormaremma.com www.outdoormaremma.com

ERRATA CORRIGE

Il marchio Climbing Technology non è coinvolto in nessun recall Si comunica che a pagina 9 del numero 2/2013 di Outdoor Magazine abbiamo erroneamente citato Climbing Technology tra i marchi coinvolti in recall di alcuni set da via ferrata. Ce ne scusiamo con l’azienda e con i lettori. I set da via ferrata con assorbitore a corda dell’azienda Climbing Technology non sono coinvolti in nessun recall e possono essere usati nel rispetto delle avvertenze riportate nelle istruzioni d’uso. Per maggiori dettagli in merito andate sull’home page di CT. www.climbingtechnology.com



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INIZIATIVE Le 48 ore per il Nepal dell’Alpstation di Aosta

Il punto vendita Alpstation di Aosta è stato protagonista, nel weekend del 4 e 5 maggio, di una lodevole iniziativa in favore del Nepal. Il negozio ha infatti deciso di tenere aperto a orario continuato nelle giornate di sabato e domenica, con l’obiettivo di raccogliere fondi per il progetto Rarahill, sostenuto dalla Onlus “Senza Frontiere” fondata da Fausto De Stefani, cui Montura diede già sostegno in occasione del Tor dés Geants 2012. Per l’occasione, nel piazzale antistante il negozio, sono state presentate le attività estive delle associazioni partner di Alpstation, quali Sci Club Pila, Golf Club Les Iles, Aeroclub Aosta, Team Cicli Lucchini e Plenair MTB. Inoltre è avvenuto anche il lancio della nuova collezione estiva firmata Montura, con tutte le linee dedicate a running, trekking e climbing.

IMS Photo Contest 2013: montagne in luce e ombra

Dopo i 3.000 partecipanti da 100 paesi e le rispettive foto presentate al concorso dello scorso anno (dal tema “Tracce di montagna”), l’IMS rilancia anche quest’anno il Photo Contest by Kiku con una nuova edizione. Il tema 2013 è Mountain. Lights&Shadows – Montagne in luce e ombra. Le istantanee devono presentare la montagna quale protagonista di un gioco di luci e ombre. Momenti unici catturati con la macchina fotografica, che mostrino il fascino e la bellezza della natura quando gioca con la luce. Fotografi amatoriali e professionisti hanno più di 2 mesi di tempo per creare lo scatto perfetto e partecipare al concorso fotografico. Il 21 luglio è l’ultimo giorno in cui è possibile caricare la propria immagine sul sito. In palio l’ambito Kiku Photo-Award del valore complessivo di 6.000 euro, messo a disposizione dal title sponsor. I primi tre finalisti votati dalla giuria saranno invitati alla nomina del vincitore il 19 ottobre in occasione dell’International Mountain Summit 2013. Il primo classificato vince 3.000 euro, il secondo 2.000 euro, al terzo spettano 1.000 euro. Oltre alla votazione della giuria, dall’1 al 18 agosto sarà aperto il public voting, grazie al quale il pubblico potrà votare i propri favoriti e determinare i vincitori dei premi messi a disposizione da Gore-Tex, Kiku, IMS e i media partner del concorso. Le 100 migliori fotografie saranno esposte in forma digitale all’IMS 2013 e verranno portate in tour nei maggiori eventi di montagna. La prima tappa è programmata per settembre a Monaco, nel Globetrotter Shop. www.ims.bz

Black Rocks Training Camp, La corsa olimpica dell’IFSC con una campagna donazioni tra holidays e training La Federazione internazionale del climbing è sempre più coinvolta e impegnata lungo la strada che porta al sogno olimpico del 2020. Il prossimo 29 maggio a San Pietroburgo verranno presentati gli sport candidati al consiglio esecutivo dell’IOC. Le federazioni implicate, IFSC inclusa, sono 8 e nella stessa giornata verrà decisa la short list che verrà sciolta definitivamente a settembre con la scelta finale. A tal scopo, la dedizione e l’entusiasmo della community mondiale dei climbers gioca un ruolo determinante, in quanto prova in maniera tangibile la popolarità dell’arrampicata. Così, dopo

aver creato una pagina Facebook dedicata, la federazione ha lanciato una campagna donazioni per chiamare la community a supportare la disciplina. “Lo scopo è quello di raggiungere la simbolica cifra di 20.200 euro”, ha spiegato la direttrice marketing e comunicazione Anne Fuynel. “Tale campagna servirà a migliorare la qualità dei nostri eventi, il broadcasting e la comunicazione in tutto il mondo”. Tutti coloro che parteciperanno alla donazione avranno l’opportunità di vincere 54 premi offerti da Entre-Prises e Kailas, sponsor IFSC.

Allenarsi su un’isola con paesaggi mozzafiato, selvaggia e ospitale, ideale per l’outdoor, circondati dalla forza dell’oceano e da spiagge caraibiche. Black Rocks TC organizza dei training camp a Fuerteventura (dal weekend lungo a più settimane) rivolti a club, singoli e gruppi di amici che vogliono praticare la propria disciplina, allenarsi in modo più specifico oppure semplicemente conciliare l’attività all’aria aperta e l’avventura con il relax della vacanza. L’isola, con le sue condizioni morfologiche e climatiche, è terreno ideale per l’allenamento di moltissime attività: si va dagli sport acquatici (surf, kite, windsurf e sup) a running, mountain bike e bici da strada, hiking e le specialità di squadra, e poi ancora golf, equitazione, solo per citarne alcuni. Senza dimenticare poi il training multilaterale, specifico e motivante per gli sport invernali, come snowboard, sci e pattinaggio. La Black Rocks Villa, con sistemazioni di ogni genere, offre tutto l’occorrente: 15 posti letto, piscina, wi-fi, barbeque e attrezzature. Nel mese di giugno verrà ospitata la nazionale Italiana di snowboardcross che si allenerà in vista dei Giochi Olimpici di Sochi 2014 e con loro verrà girato un video per SkyTV. blackrocksfuerte.com www.facebook.com/BlackRocksTrainingCamp

Free Movie Night: filmati climbing all’Alpine Arc’ademy L’Alpine Arc’ademy, abbiamo già avuto modo di parlarne ampiamente, è un’iniziativa di Arc’teryx volta a offrire ai partecipanti l’opportunità di testare equipaggiamento tecnico e sviluppare le proprie competenze accompagnati da guide alpine qualificate e atleti di prestigio. Nel corso dell’edizione 2013, in programma dal 14 al 16 giugno, verrà introdotta una serata dedicata ai filmati climbing: Free Movie Night, il 15 giugno. In primo piano vi è sicuramente il

video con la prima ascesa femminile della Silbergeier Route in Rätikon (Svizzera), a opera di Nina Caprez. Il palinsesto comprende poi “Hunlen Falls”, con l’ice climber Will Gadd, “Holtanna” di Frank e Sam Beaugey Dalmat, “Le Théorème de la Peine” presentato da Mathieu Maynadier e infine “Bike Mountaineering”, con protagonista Harald Philipp. Per l’occasione si segnala anche la Mountain Dinner, barbeque all’aria aperta in compagnia degli atleti.

alpinearcademy.com/ alpine-movie-night

salva con nome

A San Candido la 1a edizione degli Adventure Movie Awards Days Un appuntamento interessante rivolto a tutti gli amanti della montagna e degli sport. Dal 18 al 21 luglio San Candido ospiterà la prima edizione degli Adventure Movie Awards Days, rassegna cinematografica d’avventura con film e documentari provenienti da tutto il mondo. Le pellicole in programma sono circa 40 e le migliori di queste verranno premiate con 5 Awards. Tra essi il più prestigioso è il “Best Movie-Piolet D’or”, prima volta per il celebre premio in ambito cinematografico. Ma non solo proiezioni: agli AMAD ci saranno diversi ospiti di rilievo come il climber Manolo, gli sportivi Alex Bellini e Danilo Callegari, protagonisti di imprese incredibili, e poi ancora Michael Wachter, uno dei più importanti esploratori italiani. A questi si aggiungono i runner Marco de Gasperi e Pablo Criado Toca, l’ice climber Angelika Rainer e l’alpinista Luca Matteraglia, oltre all’ideatrice dello YogaXrunners Tite Togni. Ognuno degli ospiti sarà protagonista di un incontro con il pubblico, raccontando e spiegando come pre-

pararsi ad affrontare la natura e le imprese sportive. Inoltre, nel corso dei 4 giorni, vi sarà la possibilità di mettersi alla prova in numerosi corsi e workshop: Damiano Levati ad esempio terrà un corso di fotografia avanzata, Harald Wisthaler di introduzione alla fotografia, mentre Tom Malecha, della pluripremiata crew svizzera Filme Von Draussen, insegnerà come realizzare un video e gestire al meglio l’attrezzatura nello zaino. Spazio anche alla sicurezza insieme al professor Giovanni Fava e ad alcune guide alpine, con l’opportunità di fare una camminata notturna in mezzo ai boschi con Massimo Borgatti, presidente di Esperio e autore di Sciamanager. Un doveroso omaggio sarà tributato a Walter Bonatti con lo spettacolo “Un modo di essere”, a opera di Vasco Mirandola e della Piccola Bottega Baltazar. press@adventuremovieawards.com www.adventuremovieawards.com www.facebook.com/AdventureMovieAwards

Chiuso il tour Snow Leopard Day: Dynafit dona 7.918 euro

L’iniziativa promossa dal marchio Dynafit, e giunta alla 3a edizione, ha coinvolto quest’anno 9 Paesi (Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Austria, Romania, Svizzera e Slovenia) e 800 scialpinisti dal 9 febbraio al 20 aprile. I partecipanti erano invitati in ogni tappa a percorrere quanti più metri di altitudine possibile, dato che sarebbero poi stati convertiti da Dynafit in una donazione a favore dell’organizzazione Snow Leopard Trust: un centesimo per ogni metro percorso. Il progetto si è rivelato ancora una volta vincente e convincente: scialpinisti con diversa preparazione si sono lanciati con entusiasmo nel percorso, spinti dalla volontà di aumentare l’importo della donazione in favore del leopardo delle nevi. Lungo il percorso erano presenti cartelli informativi sul bellissimo felino. Alla fine a ogni partecipante è stato dato in omaggio un pupazzetto fatto a mano, lo “Snow Leopard Ornament“, confezionato dalla popolazione della zona himalaiana in cui vivono proprio gli amati felini. Un altro modo per aiutare chi vive in questi luoghi. L’Italia ha contribuito in maniera importante alla raccolta fondi, grazie alle quattro tappe in Piemonte, Valle d’Aosta, Alto Adige ed Emilia-Romagna. I 120 scialpinisti coinvolti hanno compiuto circa 90.000 metri di dislivello permettendo a Dynafit di donare più di 900 euro. Brad Rutherford, direttore della Snow Leopard Trust ha espresso gioia per il risultato raggiunto, ringraziando partecipanti e organizzatori: “Sono convinto che saranno tutte queste connessioni che si creano ogni giorno in ogni angolo del mondo a garantire la sopravvivenza del leopardo delle nevi”. www.dynafit.it


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partnershipS Kong ‘in vetrina’ nei dealers Nuova sfida con Walking With The Wounded per Helly Hansen monomarca The North Face dal principe Harry della casa reale britannica, Helly Hansen ha annunciato la partnership Kong ha realizzato una fornitura di materiale personalizzato The North Face per allestire gli oltre 70 negozi monomarca del prestigioso brand. Piccozze, caschi, moschettoni, fettucce, imbragature, e molto altro fanno infatti da contorno ai rinomati capi d’abbigliamento del marchio americano.

ufficiale per la spedizione al Polo Sud di Walking With The Wounded (WWTW) che si svolgerà il prossimo novembre. Walking With The Wounded è un’originale associazione benefica britannica che raccoglie fondi per gli ex soldati e i mutilati di guerra che devono essere reintegrati nella vita di tutti i giorni. Per farlo organizza spedizioni avventurose nei posti più remoti della terra. Lo stesso marchio aveva già supportato un’ascesa sull’Everest e una spedizione al Polo Nord della stessa associazione. La nuova avventura, supportata anche

vedrà impegnati tre team di ex soldati provenienti da Gran Bretagna, Stati Uniti e Commonwealth (Australia e Canada). I partecipanti dovranno percorrere più di 330 km in 16 giorni, incontrando temperature sotto i 40 gradi centigradi. Gli equipaggiamenti forniti da Helly Hansen saranno di fondamentale importanza fornire protezioni dalle condizioni atmosferiche estreme che si incontreranno durante la spedizione. “Noi continuiamo ad essere colpiti dalla grande determinazione di questi ex militari”, ha raccontato Erik Burbank, vp mar-

keting di Helly Hansen. “Il Polo Sud è indubbiamente uno dei posti del pianeta più duri da raggiungere e per provare una sfida di questo genere occorre poter contare su partner certi. Helly Hansen è entusiasta di essere fornitore ufficiale di attrezzature e abbigliamento che daranno a ciascun membro del team la fiducia di cui ha bisogno per completare con successo questa missione”. In foto alcuni momenti della presentazione con il principe Harry. www.walkingwiththewounded.org.uk

Investimenti sulla Premier League per Jack Wolfskin

PrimaLoft e Luis Trenker: insieme il prossimo inverno

Come già preventivamente annunciato dall’azienda, Jack Wolfskin ha deciso di accrescere in maniera massiccia la propria visibilità negli stadi della Premiership inglese. Il brand outdoor infatti ha siglato 2 ulteriori contratti di sponsorizzazione. In tal modo Jack Wolfskin si è associato a un bel numero di club del campionato inglese, sia come fornitore ufficiale che attraverso i cartelloni pubblicitari negli stadi: Fulham, West Bromwich Albion, West Ham United, Swansea City, Norwich City e Aston Villa. Inoltre è stato esteso l’accordo già esistente con il FC Liverpool. La Premier League trasmette in tutto il mondo a circa 650 milioni di famiglie e produce 4,7 miliardi di contatti a stagione.

PrimaLoft presenta per la collezione invernale 2013/14 una nuova partnership con Luis Trenker, il marchio di moda e lifestyle alpino dell’Alto Adige. La nuova linea Luis Trenker Berg, composta da 4 capi dotati di isolamento PrimaLoft Sport (133 gr), intende soddisfare il desiderio di un abbigliamento sportivo alla moda e funzionale per la montagna. “Siamo lieti di collaborare con Luis Trenker e di arricchire di funzionalità la nuova linea in qualità di partner per i materiali isolanti”, afferma compiaciuto Jochen Lagemann, sales & marketing director di PrimaLoft Europe. “Collaboriamo solo con i migliori partner”, sintetizza in poche ma signi-

Michael Rupp, CEO di Jack Wolfskin, ad Anfield Road, casa del Liverpool, con alcuni giocatori

ficative parole Michi Klemera, direttore di Luis Trenker, “Luis Trenker tiene sempre alla massima qualità, che parla da sé”. La collezione è composta da una giacca e un gilet in versione sia maschile che femminile. Per la donna i colori scelti sono il grigio chiaro e il grigio scuro abbinati al rosa, per l’uomo il grigio chiaro e il grigio scuro abbinati al rosso. Dettagli e applicazioni in vero loden completano il look che, grazie ai vantaggi offerti da PrimaLoft, offre caldo, asciutto e protezione in qualsiasi condizione atmosferica. Inizialmente la collezione sarà acquistabile in Italia, Svizzera, Germania, Austria e Francia.


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PEOPLE Freeride trip in Canada di Tomasello con Eider e Millet British Columbia in Canada è un territorio celebre per uno scenario unico che si apre su spazi immensi e natura meravigliosa. Dopo aver vissuto lo scorso anno un’intensa esperienza con il suo freeride trip, Marco Tomasello ha deciso di ripetersi sulla powder di questi luoghi. A equipaggiarlo nella nuova avventura sono stati due marchi specialisti come Eider e Millet. La prima giornata di viaggio si è svolta a Whistler, dove Marco si è dedicato al heliski fra i ghiacciai delle Rainbow Mountains. Da qui si è poi diretto verso Mount Baker. Una salita scialpinistica di quattro ore lo ha portato in cima al vulcano estinto, prima della discesa in un ripido canalone e con tante prime tracce da fare sulla neve polverosa. La giornata successiva

è stata ancora all’insegna dello sci alpinismo sul Mount MacDaddy con vista sulle Montagne Rocciose. L’ultima tappa del Roger Pass ha portato l’atleta a percorrere uno dei più grossi parchi naturali della regione, caratterizzato dalla mancanza di impianti e infrastrutture. Immerso in questi vasti spazi c’è quello che è considerato uno dei luoghi più belli per il freeride backcountry, circondato da una serie vastissima di ripide cime e boschi a perdita d’occhio. Al termine della sua avventura, il freerider ha saputo ringraziare i suoi partner tecnici che lo hanno accompagnato alla scoperta del powder canadese, dove la filosofia di chi scende in neve fresca è tanto particolare da diventare un vero e proprio stile di vita.

Il climber Said Belhaj ora è sponsorizzato Haglöfs Haglöfs ha stretto una collaborazione con Said Belhaj per sviluppare i prodotti della linea Mountain del marchio. Said è un climber professionista che vanta tra i risultati raggiunti circa 1.000 itinerari 8a-9a in 30 paesi. “Belhaj è un atleta eccezionale, che ha scalato i percorsi più difficili del pianeta. La sua conoscenza sarà preziosissima per sviluppare il nostro segmento Mountain”, ha affermato Fredrik Lundberg, strategic design manager di Haglöfs. Belhaj è abituato a visitare nuovi paesi con climi variabili, che mettono a dura prova le attrezzature che usa. “Da quando ho scalato luoghi

con così tante variazioni climatiche, sono interamente dipendente da attrezzature versatili. Grazie ad Haglöfs ho trovato tutti i vestiti e l’equipaggiamento di cui ho bisogno per spedizioni lunghe e impegnative, a prescindere dal tempo e dalla temperatura”, sono le parole di Said. “Haglöfs è, inoltre, un brand impegnato nella sostenibilità. Penso quotidianamente all’ambiente e al mio impatto su di esso, e voglio quindi essere sicuro di lasciare meno tracce possibili nei luoghi che visito. Pertanto è un requisito indispensabile che i miei collaboratori siano allineati con me”.

Nasce il primo team di atleti firmato Bailo

Smith, Macdonald e Gracia nel team europeo di Five Ten

Tre new entry nell’European Donwhill Team di Five Ten sono state annunciate ad aprile. Il primo è Steve Smith, nativo dell’Isola di Vancouver che ha vinto il suo primo titolo World Cup a Hafjell in Norvegia nel 2012. In sella a Devinci Cycles, ora che è entrato a far parte della nuova squadra utilizzerà il modello Hellcat di Five Ten nel tentativo di ripetersi nel 2013 e in occasione dei Downhill Championships. Il talento di Brook Macdonald si è messo in luce per la prima volta nel 2009 laureandosi

Downhill Champion juniores. Neozelandese di origini, è uno dei giovani talenti più interessanti che parteciperanno alle competizioni internazionali e si affiderà alla calzatura Five Ten Impact per tentare il successo. Per finire, il più esperto Cedric Gracia è già conosciuto oltre che per le sue doti di atleta anche per la sua personalità gioviale. È fresco reduce da un infortunio che lo ha tenuto a distanza dalle gare e ora pronto a tornare sulla scena per la stagione 2013.

Cocona nomina Jeff Bowman in qualità di nuovo CEO Il brand Cocona ha annunciato che Jeff Bowman sarà il nuovo CEO dell’azienda. Jeff, che sostituisce l’uscente Brad Poorman, ha lavorato come chief operating and technical officer per Massif, mentre precedentemente aveva ricoperto ruoli esecutivi in Cascade Designs, Malden Mills (Polartec) and W.L. Gore & Associates. “Sono entusiasta di continuare il gran lavoro di Brad per imporre la tecnologia Cocona per un vasto range di opportunità e utilizzi. Que-

sto business mi ricorda il periodo in Gore, dove abbiamo riconosciuto il tremendo potenziale di una tecnologia brevettata unica e in grado di rivoluzionare il mercato e i prodotti”, ha affermato Bowman. “Siamo soddisfatti di avere Jeff a bordo”, ha poi aggiunto il membro del cda Cocona Jim Goldinger. La sua esperienza nello sviluppo, nell’innovazione e nel management è notevole e perfetta per affrontare le opportunità che si proporranno a Cocona”.

Paolo Mauri in Garmin Italia come sale manager sport & fitness Paolo Mauri lascia Scott, marchio per il quale ha lavorato fin dal 2006, e approda in Garmin Italia nel ruolo di responsabile vendite per il settore sport & fitness (che comprende articoli per running, alpinismo, bike, outdoor, triathlon, golf e nuoto). Paolo vanta una vasta esperienza nel mercato sportivo. Dopo un primo periodo come commesso e responsabile di reparto, ha svolto la mansione di buyer per i settori snowboard/skate nella catena di negozi Longoni Sport (1990-2003). Successivamente, e fino al 2006, ha ricoperto il medesimo ruolo (occupandosi anche della logistica) per la catena DF Sport Specialist. Nel 2006 entra in Acerbis Italia SPA dove segue, come sales manager, il marchio Scott per i settori winter sports e come product & sales manager per le

protezioni Acerbis. In quegli anni Scott lancia la prima scarpa da running: lo sviluppo e la distribuzione in Italia vengono seguite in prima persona dallo stesso Paolo. Nel 2011 ricopre il medesimo ruolo all’interno della filiale italiana del marchio. A maggio ha iniziato un nuovo percorso in Garmin in qualità di sales manager sport & fitness. Grande amante dello sport, ha praticato e pratica ciclismo su strada, duathlon, running, snowboard e telemark. “Ringrazio tutti i colleghi, gli amici e i collaboratori con cui ho condiviso questi anni di crescita professionale per avermi sempre supportato nella mia attività (che ricorderò sempre con grande rispetto e orgoglio). Inizio con tanta voglia e motivazione una nuova avventura”, ha raccontato Paolo.

Progetto Magellano: la nuova avventura di Danilo Callegari Lo storico marchio italiano ha presentato con orgoglio il suo primo team. Composto da 6 atleti, accomunati dalla passione per la montagna e l’avventura, il gruppo coniuga diverse discipline, dal freeride allo ski mountaineering fino ad alpinismo, highline e climbling. Il freerider austriaco Lukas Ebenbichler è tra i più giovani (22 anni). Ha già partecipato al Freeride World Tour 4 e si sta preparando per la prossima impresa estiva, quando partirà alla volta delle vette cilene per firmare un nuovo progetto. Coetanea e connazionale di Ebenbichler, oltre che freerider, è la bella Simone Fuchs. Ha iniziato fin da piccola ad amare la neve fresca e diffonderà senza dubbio la voglia di avventura a tutte le giovani sportive. Ultima freerider del team è Daniela Schuster (anche lei austriaca), di ritorno dal Canada, dove è stata protagonista di alcune riprese per un filmato. È da ricordare la sua partecipazione al Powder8 World Champion. Mirco

Mezzanotte invece, soprannominato il Camoscio, è l’atleta storico del team Bailo, uno ski alper veramente forte. Membro ufficiale della squadra nazionale di sci alpinismo dal 2002, è stato protagonista di numerose e importanti imprese in tutto il mondo. Infine 2 italiani: l’alpinista e climber Leo Werth, con numerose ascese estreme in Europa e nelle Americhe, e Benni Kofler, a oggi l’unico highliner del team Bailo. Tra le sue gesta va ricordato lo Starline Arco: una passeggiata di 25 mt a 320 mt dal suolo. “Con questo nuovo team vogliamo vestire e fornire i nostri atleti con le migliori tecnologie sportive oggi esistenti”, dichiara Tomi Wüthrich, direttore marketing dell’azienda, “perché Bailo si confermi non soltanto come marchio storico e riconosciuto, ma soprattutto come certezza assoluta e contemporanea nel mondo dell’outdoor e della montagna, oltre che negli sport estremi dove l’attrezzatura fa la differenza nelle prestazioni”.

Sembrava ieri quando l’esploratore friulano Danilo Callegari tornava in bicicletta dalla scalata in solitaria dell’Elbrus (5.642 mt), coprendo una distanza di 4.000 km. Quell’impresa era parte del suo grande progetto, il 7Summits Project Solo: sette spedizioni nei sette continenti con relativa conquista delle sette vette più alte. E l’Elbrus veniva dopo l’ascesa dell’Aconcagua. In attesa di completare il 7Summits, Danilo non è rimasto fermo ed è partito per una nuova avventura, il Progetto Magellano. Callegari infatti attraverserà, rigorosamente in solitaria, i 700 km dello Stretto di Magellano in kayak. Una rotta difficile, di complessa navigazione, caratterizzata da condizioni climatiche inclementi. Il mezzo scelto per l’impresa è un kayak da mare inglese della Valley Nordkapp, lungo 550 cm con una larghezza massima di 60 cm e una una massa a vuoto di 30 kg. Partendo da Capo Deseado - Isola Desolacion, nell’Oceano Pacifico, Danilo conta di raggiungere Punta Dungeness sull’Atlantico. Il rientro è previsto per l’11 giugno 2013. Per quanto riguarda l’attrezzatura l’esploratore potrà

contare solo sullo stretto indispensabile: una pagaia in carbonio, una tuta stagna intera, tenda, sacco a pelo, fornello a benzina, 75 buste di cibo liofilizzato e disidratato, tre sacche per l’acqua (totale di 14 lt), macchina fotografica, videocamere, pannello solare e kit per ricaricare le batterie, 2 GPS Garmin con bussola e carte nautiche. Abbigliamento e scarpe saranno forniti dai suoi sponsor Mountain Hardwear e La Sportiva. Danilo racconterà in tempo reale sulle pagine Facebook, Twitter, Google, YouTube il suo viaggio grazie al telefono satellitare.



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rubrica iog

LA 2a EDIZIONE DELL’INIZIATIVA FIRMATA IOG

Lo spirito outdoor premia un “surf movie” norvegese

Un suggestivo frame del film vincitore: in piccolo si intravedono i due surfer norvegesi.

Dopo “Vite tra i Vulcani”, vincitore lo scorso anno, è il film “North of the Sun” ad aggiudicarsi la seconda edizione del premio speciale “Spirito Outdoor – IOG”. Il pubblico non ha avuto dubbi e ha votato con grande partecipazione i titoli candidati per questo premio speciale, nato lo scorso anno grazie all’importante partnership tra l’Associazione delle aziende outdoor e il TrentoFilmfestival. Sette pellicole, firmate da registi italiani, francesi, norvegesi e danesi, erano in lizza per aggiudicarsi il riconoscimento per le idee che più sanno esprimere lo spirito di chi vive la montagna come esperienza autentica e vera.

AU BORD DU VIDE di Jean-Claude Cottet, Francia, 80’

François e Jean si avventurano con il loro furgone nella natura alla ricerca comune di emozioni vertiginose.

EXPEDITION TO THE END OF THE WORLD di Daniel Dencik, Danimarca, 89’

Su una goletta a tre alberi con a bordo artisti, scienziati e ambizioni degne di Noè o Colombo, partiamo per la fine del mondo: i colossi ghiacciati in rapido scioglimento del nord-est della Groenlandia.

GUARDIANO DI STELLE di Giuseppe Brambilla, Italia, 38’

Una storia dominata dalla passione per la montagna e ambientata in alta Val Chiavenna, dove il poliedrico Oreste Forno ha trovato il suo equilibrio come “guardiano di stelle”.

IL RIFUGIO di Vincenzo Mancuso, Italia, 52’

Sulla cima del Sasso Nero c’è il rifugio Vittorio Veneto, di cui Günther Knapp è il gestore dalla fine degli anni ‘70. Il rapporto tra l’uomo e la montagna, luogo di fuga o punto di arrivo.

NORTH OF THE SUN di Inge Wegge e Jørn Nyseth Ranum, Norvegia, 46’

Due giovani surfisti intraprendono un’avventura vivendo per mesi in una baia artica disabitata, dove le onde sono tra le più belle al mondo.

PATABANG, una storia degli anni ‘70 di Andrea Frigerio, Italia, 42’

La storia di un gruppo di giovani che alla fine degli anni ’70 andarono alla scoperta della mitica Val di Mello, inventando il rivoluzionario “sassismo”.

VOCI DAL LAGORAI di Claudio Valeriani, Italia, 33’

Il tema del disagio mentale affrontato in un contesto di assoluta normalità: la montagna. Il trekking diventa un percorso terapeutico che valorizza la partecipazione e il protagonismo delle persone coinvolte. Denominatore comune la voglia di vivere l’outdoor a tutto tondo, dallo sport al viaggio, dalla ricerca alla contemplazione, in modo semplice e diretto: lontano dal motto olimpico “citius, altius, fortius”, ma più vicino a una dimensione di scoperta e di lentezza. Grande partecipazione e curiosità del pubblico anche per l’esordio dell’esposizione “Spirito Outdoor: ieri, oggi, domani” nella centrale Piazza Fiera, dove dodici brand outdoor hanno raccontato al pubblico curiosità e particolarità dei loro prodotti legati alla storia dell’alpinismo, all’innovazione o alle tecniche di produzione. Asolo, Camp, Edelrid, Ferrino, GM, Gronell, Lizard, Mammut, Outdry, Patagonia, Rewoolution e Teva hanno accompagnato i visitatori in un viaggio nel mondo dell’outdoor fra passato e futuro, dove hanno potuto conoscere meglio le aziende, capire in che modo lavorano, come si sono sviluppate e che cosa le differenzia dalle altre realtà presenti sul mercato. www.italianoutdoorgroup.it

Immagini dell’esposizione “Spirito Outdoor: ieri, oggi, domani” nella centrale Piazza Fiera.

GREEN Avviato il bienno di presidenza italiana della Piattaforma WISO Istituita nel 2009 in occasione della decima Conferenza delle Alpi e in ottemperanza al trattato internazionale per lo sviluppo sostenibile della Convenzione delle Alpi, la Piattaforma WISO si è radunata lo scorso 22 aprile per stabilire quali sono gli obiettivi per il futuro. Gli otto Stati rappresentati l’organizzazione, vale a dire Austria, Francia, Germania Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera, si sono incontrati a Cogne assieme alla Fondazione Gran Paradiso e all’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso. Per il biennio 2013/2014 il programma redatto sotto la presidenza di turno italiana si concentrerà sulla promozione e gestione di iniziative

per il ripristino e il mantenimento del lupo, della lince e dell’orso in questa regione. A questo scopo verranno studiate nuove forme di gestione concertata dei predatori e degli ungulati selvatici che si basino su un approccio integrato. Gli organi della Piattaforma dovranno attualizzare tali prospettive tenendo ugualmente conto degli interessi della popolazione e considerando l’area alpina come un unico territorio. Verranno coinvolti anche istituzioni ed enti territoriali dell’arco alpino italiano in un’ottica di sussidiarietà sulla base dell’accordo, siglato lo scorso 15 novembre 2012 a Roma, che ha istituito il Tavolo di coordinamento ad hoc.

Una sezione dedicata all’ambientalismo sul sito di Patagonia È da sempre la principale vocazione dell’azienda fondata da Yvon Chouinard, tanto che proprio in virtù di una conduzione di impresa attenta ai temi legati alla tutela ambientale è uno dei protagonisti del mondo outdoor più menzionati quando si parla di Corporate Resposibility. Proprio per presentare argomenti e contenuti di rilievo riguardanti questo aspetto, sul sito di Patagonia è stata realizzata una nuova sezione interamente dedicata all’approccio green del marchio. Gli uomini del brand credono fortemente nell’utilizzo del business per ispirare e implementare soluzioni per la crisi ambientale e pensano che sia doveroso garantire pratiche di lavoro eque e condizioni sicure per gli operai che lavorano nell’industria tessile. Per questo motivo sul web vengono presentate diverse sezioni, fra le quali è consultabile un breve rapporto sul cammino storico

di Patagonia, dall’apertura del primo negozio a Boston nel 1988: “Non possiamo proporre Patagonia come un modello di azienda responsabile. Non facciamo tutto quello che un’azienda responsabile può fare, nessuno lo fa. Ma possiamo raccontarvi come ci siamo resi conto delle nostre responsabilità socio-ambientali e come abbiamo iniziato ad agire spinti da questa consapevolezza”, è quanto recita l’incipit del racconto, a sintetizzare la filosofia che ha caratterizzato l’evoluzione dell’azienda. Oltre ai passi per diventare una realtà responsabile, sul sito è possibile accedere alle sezioni Trasparenza della catena di produzione, Corporate e social responsibility, Attivismo ambientale e Common Threads Partnership. www.patagonia.com/eu/itIT/environmentalism

La Sportiva North America nuovo membro di The Conservation Alliance La divisione nordamericana del marchio La Sportiva ha recentemente aderito a The Conservation Alliance, organizzazione di aziende del settore outdoor americano il cui scopo primario è la tutela dell’ambiente. Un ulteriore passo verso la sostenibilità, che segue le certificazioni ISO e la membership bluesign della casa madre italiana. “Il nostro business si basa su ambienti incontaminati dove praticare attività outdoor”, afferma Jonathan Lantz, presidente di La Sportiva North America. “Siamo quindi orgogliosi di unirci agli altri marchi outdoor che sostengono The Conservation Alliance e che mirano a proteggere e salvaguardare i luoghi in cui amiamo praticare attività all’aria aperta. È un contributo importante e siamo sicuri sarà ben spe-

so”. La Sportiva NA si aggiunge così alle 185 aziende associate che compongono The Conservation Alliance. L’organizzazione nel 2012 ha erogato ben 1,3 milioni di dollari in borse di studio a gruppi di lavoro impegnati nella protezione dell’ambiente. Fin dalla sua istituzione, nel 1989, ha sostenuto con più di 11,2 milioni di dollari numerose associazioni distribuite in tutto il Nord America, contribuendo a salvare più di 42 milioni di ettari di terre incolte, a proteggere 2.748 miglia di fiumi, interrompere o rimuovere 25 dighe, istituire cinque riserve marine e rilevare nove aree di arrampicata. Oltre a The Conservation Alliance, La Sportiva partecipa attivamente all’Outdoor Industry Association e alla Renewable Choice Energy.

La fondazione EOCA accoglie sei nuovi partner

Vote For Conservation: decretati i tre progetti vincitori

The European Outdoor Conservation Association (EOCA) ha annunciato l’ingresso di sei nuovi partner. Timberland Europe inizierà ad accrescere le donazioni nei progetti locali di conservazione cui prenderà parte lo staff della sede aziendale a Lugano. Per Smartwool si tratta di un ritorno: l’azienda specializzata in baselayer guiderà la campagna Britain on Foot (BoF) per avvicinare le persone al mondo outdoor. Moln Ltd, compagnia finlandese di trekking e sea kayaking, è la prima agenzia viaggi specializzata a essera accolta all’interno della’associazione. Zeal Optics è l’altro marchio sportivo che ha fatto il suo ingresso nell’Eoca. Produttore di maschere sci high tech e di occhiali da sole, utilizza materiali sostenibili e ha ricevuto quest’anno un Ispo Gold Award per aver sostituito il petrolio greggio con prodotti a base di piante. Infine si registrano l’Outdoor Industries Association britannica in qualità di trade partner e un nuovo media partner: White & Poles Communication Ltd, editore del network internazionale Mountainblog.

Conclusasi ad aprile con un importantissimo riscontro in termini di partecipazione, l’iniziativa con cui Eoca ha invitato il pubblico a votare una serie di progetti per la conservazione ha determinato l’assegnazione di un contributo di oltre 30.000 euro a favore di tre fra questi. I programmi che verranno sovvenzionati interessano la valorizzazione dell’area Târnava Mare in Romania, la tutela dell’habitat naturale del leopardo delle nevi nell’Himalaya indiano e la protezione dell’habitat dell’Orangutan nel sud del Borneo. “L’esito della votazione è stato incredibile”, ha dichiarato Catherine Savidge, joint general manager di Eoca. “Stiamo ancora effettuando delle rilevazioni ma già sappiamo che abbiamo raggiunto oltre 7,5 milioni di persone attraverso la presentazione al Saturday Times in Inghilterra, a quattro show radiofonici in Spagna e a un’intensa campagna via social media. Abbiamo registrato 110.000 visite uniche sul nostro sito e contato 57.000 voti. È un segnale dell’interesse reale dei consumatori conoscere quello che facciamo e a supportare il nostro impegno”.

www.outdoorconservation.eu



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Company profile

In occasione dell’importante anniversario, abbiamo intervistato Gunther Acherer di Panorama Diffusion, distributore italiano del marchio

edelrid: 150 anni tra montagna e sicurezza A cura di SIMONE BERTI Chissà cosa penserebbero Julius Edelmann e Carl Ridder, i fondatori di Edelrid, vedendo come e quanto è cresciuta la loro “creatura”. Nata 150 anni fa, l’azienda teutonica è presente in tutto il globo (ben 80 Paesi) ed è certamente un punto di riferimento per le attrezzature da climbing e per la sicurezza in montagna, tanto da aver segnato la storia con le proprie innovazioni. Per saperne di più abbiamo posto qualche domanda a Gunther Acherer di Panorama Diffusion, distributore italiano del marchio parte del gruppo Vaude.

sviluppo di prodotti - corde e non solo - sempre più funzionali per alpinismo e arrampicata. Quali sono considerati i più rivoluzionari? Sicuramente la corda kernmantel, inventata nel 1953, che rivoluzionò il mondo dell’arrampicata. Successivamente i materiali e le tecniche di produzione vennero continuamente implementati, finchè 11 anni dopo Edelrid produsse una corda in grado di resistere a cadute multiple: era nata l’antenata delle mo-

150 anni di storia. Sono certamente pochissime le aziende che possono vantare una storia così lunga. Siete i più vecchi o vi sono realtà ancora più “antiche”? In realtà l’alpinismo è cresciuto e ha iniziato a organizzarsi proprio circa 150 anni fa. Ad esempio, l’OEAV (Austrian Alpine Club) ha celebrato lo scorso anno il suo 150esimo anniversario. E visto che uno dei 2 fondatori, Julius Edelmann, era un’alpinista, l’azienda ha preso ispirazione. Ma è sempre stata “outdoor addicted” o all’inizio si occupava prevalentemente di altro? Di cosa in particolare? Inizialmente Edelrid si dedicava alla produzione di spaghi e trecce. Successivamente ha prodotto anche lenze da pesca e lacci per scarpe. Il marchio è stato un vero protagonista nello

COMPANY MILESTONES

1863 Julius Edelmann e Carl Ridder fondano Edelrid. L’azienda inizia a produrre corde

1880 Edelrid presenta la sua prima lenza intrecciata a Berlino

Fino al 1941 vi sono tre differenti tipologie di costruzione in uso: corde distese a gomena (realizzate per lo più in canapa italiana), corde Lützner intrecciate a spirale e corde intrecciate a spirale in seta. I primi modelli in nylon

sono stati sviluppati successivamente negli Stati Uniti e in Francia

1953 Viene inventata la corda

kernmantle. Edelrid la introduce sul mercato e rivoluziona la prevenzione delle cadute quando si arrampica. I modelli in canapa e le rotture diventano un fatto del passato

1964 Edelrid sviluppa la corda

dinamica, la prima in grado di resistere a più cadute, nonchè pioniera delle moderne corde da arrampicata

derne corde dinamiche (per il resto vedi box con pietre miliari dell’azienda, ndr). Edelrid vanta 4 divisioni prodotto: Sports, Safety, Adventure Parks, Industry. Quali contano maggiormente e in che percentuale? La divisione sportiva copre la fetta più grande della torta, più del 50% del fatturato, seguita dalla divisione Safety (meno del 30%). Quella industriale e Adventure Park coprono invece il 20%. La divisione Industry cosa produce? A quali settori si rivolge? Diversi settori sono riforniti dalla nostra divisione. Solo per citarne alcuni: quello automobilistico richiede corde per i modelli convertibili, poi funi per il parapendio e per le porte dei garage, ecc… In seguito all’entrata nel gruppo Vaude, Edelrid ha ottenuto lo standard bluesign (primo produttore di corde al mondo). Frutto dell’appartenenza al nuovo gruppo, da sempre estremamente attento al fattore ambientale, oppure c’era già una certa sensibilità in tal senso? Tutto è partito da Albrecht von Dewitz, il fondatore di Vaude e CEO di Edelrid. Nel 2009, quando Edelrid è diventato il primo produttore di corde a ottenere lo standard bluesign, l’azienda ha mostrato una coscienza e un’attenzione sostenibile verso l’uomo e la natura in generale. Ora l’intero processo produttivo è certificato, dalla selezione materiali fino alla fabbricazione e vendita. Per celebrare l’importante anniversario ave-

1965 Edelrid lancia il primo imbraco sul mercato, tipologia pettorale, e sviluppa poi il primo modello basso per le competizioni. Questo prepara la strada alla rivoluzione degli standard climbing nel 1970

1973 Claus Benk, proprietario di Edelrid, lancia i primi rinvii cuciti

1977 La tecnica della corda gemella Edelrid è accettata e adottata nella pratica standard dell’arrampicata

l’azienda Numero di impiegati circa 115 (35 amministrazione, 80 produzione) Management Albrecht von Dewitz Executive Board Markus Wanner (CFO), Carsten von Birckhahn (brand manager) Divisioni Sports, Safety, Adventure Parks, Industry

Marchi di proprietà Fritschi, Arva (Edelrid è parte del gruppo Vaude) Made in Germany il 60% della produzione avviene in Germania te lanciato una collezione speciale dedicata. Da quali e quanti prodotti è composta? Sì, la 150 years Collection Alpine Climbing. È composta da 6 prodotti: la corda Flycatcher 6,9 mm, l’attrezzo da sicura Mega Jul, il set di rinvii Nineteen G, l’imbrago Orion, il casco Shield Lite e lo zaino Satellite (per le descrizioni di alcuni prodotti vedi box dedicato, ndr).

1994 Per venire incontro al canyoning Edelrid apre la strada alla corda galleggiante

1996 Edelrid introduce un modello

di corda disegnato specificatamente per le pareti indoor

2000 Il team sviluppo Edelrid continua a

essere rivolto al futuro con la corda 9.8 mm Dynalon, il diametro più sottile allora disponibile


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alcuni prodotti della collezione 2013 Corda Snipe 9,8/10,0 mm

Il modello Snipe combina 2 diametri differenti: questa peculiarità provvede un’importante resistenza all’abrasione ove necessario e un maggior controllo tattile e visivo, in grado di aumentare la sicurezza. Gli ultimi 7 mt di corda agli estremi infatti presentano una guaina più sottile del 4% rispetto al centro, che invece è più resistente. In tal modo, grazie alla sensazione tattile (unita a quella visiva per la differente colorazione), si riesce a intuire per tempo quando la corda sta per giungere al capo finale. Dispone di finiture Pro Shield e Dry Shield e trattamento Thermo Shield.

Imbrago Atmosphere

Fondata da Julius Edelmann e Carl Ridder nel 1863, l’azienda ha segnato delle pietre miliari nella storia dei prodotti per la sicurezza in montagna. Non a caso nel 2009 è diventato il 1° produttore di corde a ottenere lo standard bluesign. Ora è presente in 80 Paesi nel mondo e per questo compleanno speciale ha lanciato una collezione dedicata.

Leggero e performante, Atmosphere presenta 3D-Vent Technology, che grazie alla sua distribuzione di pressione ottimale conferisce fit, comfort e leggerezza impareggiabili, oltre alla massima traspirabilità. Tra le altre specifiche presenta fibbie 15 mm Slide Block sulla cintura, cosciali 3D-shaped con inserti in mesh elastico, resistente alle abrasioni, 4 anelli asimmetrici porta materiale più 2 opzionali per le viti da ghiaccio.

Imbrago ORION

Imbrago veramente confortevole, realizzato con costruzione 3D-Vent Technology e cosciali regolabili per arrampicata sportiva e alpinismo. Presenta fibbie 15 mm Slide Block che consentono un’apertura completa per inserire Orion anche con i ramponi. La fibbia sulla cintura permette una regolazione totale. Resistente alle abrasioni, dispone di 4 anelli asimmetrici porta materiale più 2 opzionali per le viti da ghiaccio.

Cyrus In quali paesi Edelrid è presente? Edelrid è presente a livello globale in più di 80 Paesi. Quali sono i mercati top in Europa? Germania, Austria, Svizzera, Italia, Francia, Spagna e UK. Come Panorama, quando avete iniziato a trattare Edelrid e in quanti punti vendita siete presenti oggi? Trattiamo Edelrid dal 2006, quando è stata acquistata da Vaude. Attualmente siamo presenti in oltre 100 punti vendita. Qual è stato il prodotto top seller 2012 e quale sarà secondo te quello 2013? I top seller del 2012 sono stati sicuramente i set da ferrata e le corde. Nel 2013 abbiamo tanti prodotti innovativi, come la corda dal diametro differenziato oppure gli imbraghi tridimensionali, senza scordare poi il nuovo attrezzo da sicura Mega Jul. Il mercato delle scarpette è certamente difficile e con brand molto forti in quanto a prezzi e qualità. In che modo stanno performando le vostre scarpette e dove possono migliorare? Stiamo lavorando abbastanza bene sulle scarpette da arrampicata. Ovviamente il mercato italiano è dominato da La Sportiva e Scarpa. Tuttavia Edelrid ha fatto il suo ingresso con un discreto successo, improntato sulle seguenti strategia. Anzitutto un margine eccellente con il dealer. L’azienda infatti offre ai negozianti dei margini significativamente migliori. Secon-

2006 Edelrid entra a far parte

dariamente la disponibilità di magazzino, visto che una peculiarità forte riguarda la spedizione. Infine la qualità e il rapporto qualità prezzo. I richiami dei vari set ferrata nei quali anche Edelrid è rimasta coinvolta hanno portato a un ripensamento dei controlli o dei fornitori? Quanti ritiri avete dovuto effettuare in Italia e in che modo sono stati gestiti? Il richiamo è stato fatto in via precauzionale e non per un difetto. Diversi test hanno provato che in caso di continua e forte sollecitazione le fettucce elastiche perdono parte della resistenza alla rottura. Ma parliamo sempre di uso estremo. Edelrid è stata la prima ad affrontare il problema sviluppando una nuova fettuccia elastica e portandola sul mercato già a fine settembre. I resi sono stati gestiti tramite i punti vendita. A fine anno abbiamo sostituito il 20 per cento dei set ferrata. Colgo l’occasione per invitare tutti i negozianti ad attivarsi per aumentare la percentuale di sostituzione. Cosa penserebbero Julius Edelmann e Carl Ridder vedendo ciò che Edelrid ha raggiunto in 150 anni di attività? Lo spirito innovativo, il coraggio di andare oltre con nuovi prodotti e lo sviluppo della sicurezza in ambiente alpino non sono cambiati nel corso degli anni. I fondatori sarebbero probabilmente molto orgogliosi dei numerosi e rivoluzionari prodotti realizzati. Nel corso degli anni possono essere cambiati dei volti, ma Edelrid rimane a oggi un’azienda innovativa e creativa.

elmetto da climbing ripieghevole

Belay, un intelligente sistema di auto protezione a moschettoni interattivi. Edelrid ottiene la certificazione EMAS/ DIN ISO 14001 per la responsabilità ambientale

2009 Edelrid diventa il 1° produttore

2013 150 Years’ Rope Making

del gruppo Vaude

2007 Edelrid lancia il Madillo, il 1° di corde al mondo ad assicurare in tutti i suoi modelli il severo standard ambientale bluesign. L’intero processo produttivo viene certificato

2010 Per i percorsi a corde nei parchi avventura Edelrid propone lo Smart

Experience. Edelrid celebra il suo 150esimo anniversario con una special 150 years collection. Il rivoluzionario processo di produzione EnduroTec 40/48 rende possibile produrre una corda con due differenti diametri

Modello efficace in molteplici situazioni, si caratterizza per l’elevato comfort di vestibilità. Grazie all’esclusiva costruzione tridimensionale 3D Vent Technolgy, assicura un fit ottimale e preciso e consente di distribuire il carico in maniera efficace. La chiusura Slide Block da 15 mm garantisce una maggiore sicurezza e consente una perfetta regolazione in vita. I cosciali disegnati con struttura tridimensionale e inserti in mesh elastico offrono un’aderenza efficace, mentre le applicazioni anti abrasione nelle zone critiche aumentano la durabilità del prodotto. Fra i dettagli che completano il modello, si contano quattro anelli porta oggetti.

Tuber Mega Jul

L’assicuratore più versatile, perfetto anche per la calata in corda doppia, realizzato in solido acciaio inossidabile. La costruzione è molto leggera e garantisce alte performance in frenata in caso di caduta. Utilizzabile con corde da 7,810,5 mm, presenta un piccolo occhiello per il rilascio con moschettone.

Rampone Beast

Un rampone robusto e leggero. Beast è realizzato in acciaio di alta qualità con costruzione 3D design. Il sistema intercambiabile è intelligente e consente un facile e veloce passaggio da una a due punte. L’attacco automatico Micro-adjust e il segmento in punta offrono un fit preciso. Può passare da automatico a semi-automatico.

Cyclone

Il top delle scarpette da arrampicata firmate Edelrid, realizzate per le sfide più difficili. La tomaia in pelle sintetica Lorica mantiene ottimamente forma e tensione, la forma asimmetrica e decisamente curva consente precisione e presa anche nelle fessure più piccole. L’intersuola termoformata supporta molto bene le dita del piede, mentre la costruzione 2-Tension Frame conferisce potenza di trasmissione e rigidità torsionale. Il sistema di allacciatura è una combinazione di lacci e ballerina, la costruzione del tallone garantisce grandi performance di presa e la nuova suola E-Grip Plus offre grip e precisione incredibili. DISTRIBUITO DA: Panorama - 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it


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Eventi

Sold out per le due tappe italiane che si sono svolte a Milano il 6 marzo e a Genova il 25 marzo Le prime due serate del World Tour Italy hanno segnato il tutto esaurito. E le attese sono state premiate: la selezione di 11 filmati ha lasciato col fiato sospeso i 700 spettatori dell’appuntamento meneghino e gli oltre 350 di quello ligure.

Un bagno di folla al Banff Mountain Film Festival

MOONWALK REEL ROCK 7: WIDE BOYZ

rilievo hanno infine anche gli ospiti internazionali: autori, registi, alpinisti, climber ed esploratori provenienti da ogni angolo del globo sono un presenza fissa e fondamentale del festival.

ph. Stu Thomson

ph. Mikey Schaefer

Cos’è il Banff - In programma alla fine di ottobre nella cittadina di Banff, nello stato dell’Alberta, il Banff Mountain Film Festival è una grande festa dell’avventura celebrata nella magnifica cornice del Banff National Park, il parco nazionale di più antica istituzione, nonchè parte dei Canadian Rocky Mountain Parks World Heritage, patrocinati dall’UNESCO. L’ultima edizione, la 37esima, si è tenuta dal 27 ottobre al 4 novembre. Ogni anno sono più di 300 i film in concorso che vengono esaminati dai membri della commissione internazionale. Tra questi circa 80 sono presentati al pubblico. Di varia durata e soggetto, dai corti di pochi minuti ai lungometraggi dei più importanti registi e case di produzione di settore, le proiezioni comprendono anche diversi film in anteprima mondiale o nazionale. Nel corso della rassegna, della durata di nove giorni, un grande

industrial revolution

ph. Alex Ekins

Milano e Genova. Due serate, due sold-out. I primi appuntamenti con il Banff Mountain Film Festival World Tour in Italia hanno registrato un incredibile successo di pubblico, tanto da costringere gli organizzatori a utilizzare una seconda sala (non prevista inizialmente) in occasione della tappa genovese. La celebre rassegna canadese, considerata uno dei più prestigiosi appuntamenti mondiali dedicati al film di avventura, alpinismo e sport outdoor, ha fatto così il suo esordio in terra italica in maniera grandiosa, conquistando pubblico e stampa. E nuovi appuntamenti sono in via di definizione. Promosso da Alt(r)ispazi e Sportmaker, il tour è supportato dagli sponsor Patagonia, Garmin e Cmh, oltre che dai media partner La Gazzetta dello Sport, Mountainblog, National Geographic, Outdoor Magazine e Pointbreak Magazine.

wanna ride?

REEL ROCK 7: HONNOLD 3.0

ph. Peter Mortimer

A cura di SIMONE BERTI

Milano - L’appuntamento inaugurale del tour italiano si è svolto all’interno del cinema Orfeo di Milano. Già sold-out cinque giorni prima dell’evento, il 6 marzo, la selezione di 11 filmati spettacolari ha letteralmente lasciato a bocca aperta i 700 spettatori giunti per l’occasione, che al termine della serata hanno lasciato la sala con gli occhi colmi di grandi spazi selvaggi, natura incontaminata, montagne, fiumi e tanta neve. Genova - Come la tappa milanese al Cinema Orfeo, anche la serata in programma a Genova il 25 marzo ha registrato il pienone diversi giorni prima della proiezione. Una situazione che ha spinto gli organizzatori ad allestire una seconda sala all’interno del cinema Corallo (anch’essi interamente terminati in fase di prevendita), in aggiunta ai 280 posti della sala principale. Ma c’è il sospetto che si sarebbe potuto riempire anche altre 2 sale… Sono attualmente in corso di definizione altre serate in nuove sedi, in programma per i mesi di settembre e ottobre. Per aggiornamenti basta visitare il sito e la pagina Facebook dedicata. Praticamente confermate le tappe a Bergamo e Lecco, in attesa di definire precisamente le date. In generale il progetto BMFF in Italia proseguirà nei prossimi mesi e anni con l’obiettivo di toccare molte delle principali città italiane. www.banff.it


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i FILM IN PROGRAMMA nel corso della prima edizione italiana UNICORN SASHIMI

USA 2012 Durata: 6 minuti Regia: Ben Knight Produzione: Travis Rummel In un crescendo avvolgente al suono ritmato dei tamburi Taiko giapponesi, discese tra grandi fiocchi di neve e metri di polvere profonda che scatenano emozioni.

essere diventato il più estremo arrampicatore free solo della sua generazione. Qui lo vediamo alla prese con quella che è stata finora la sua più grande avventura: la trilogia in Yosemite. Vincitore del premio “Best Film, Climbing”.

USA 2012 Durata: 6 minuti Regia: Skip Armstrong Produzione: Anson Fogel In Quebec, Canada, durante la primavera, le acque dei fiumi si ingrossano e formano le più grandi onde fluviali del mondo: qui il kayaker canadese Ben Marr si destreggia tra gorghi e rapide. Vincitore del premio “Dolby Audio Scholarship”.

Svizzera 2011 Durata: 5 minuti Regia e produzione: Alexander Polli e Alexander Weibel Trasformare il volo con tuta alare in una forma d’arte? Prova a spiegarlo l’atleta Alexander Polli: preparazione atletica, precisione e un buona dose di sangue freddo. “Roadgame” dell’artista electro house Kavinsky ne è la perfetta colonna sonora.

WANNA RIDE?

MOUNTAINS IN MOTION

INDUSTRIAL REVOLUTION

Francia 2012 Durata: 3 minuti Regia: Antonin Michaud-Soret Produzione: ahstudio filmmakers La coppia di speedrider francesi François Bon e Maxence Cavalade alle prese con le loro peripezie sul gruppo del Monte Bianco.

sono ripagate dalle emozioni estreme offerte dalla discesa di linee pulite ed eleganti su pareti praticamente verticali e immersi nella neve. Seconda parte della trilogia Teton Gravity Research.

REEL ROCK 7: WIDE BOYZ

USA 2012 Durata: 12 minuti Tratto dal film di: Paul Diffley & Chris Alstrin Edizione speciale realizzata da: Peter Mortimer, Nick Rosen, Josh Lowell, Alex Lowther Esaurite le limitate risorse offerte dalla natia contea di Sheffield, i due specialisti dell’arrampicata in fessure off-width, gli inglesi Pete Whittaker and Tom Randall, si allenano nel seminterrato di casa per realizzare un grande sogno nei territori a sudovest degli Stati Uniti. Vincitore del premio “Best Short Mountain Film”.

OF SOUL + WATER. THE SHAPESHIFTER

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WINGSUIT DOWNHILL TARGET PUNCH

USA 2012 Durata: 10 minuti (Banff special edit) Regia e produzione: Paul Zizka, Doug Urquhart Le Canadian Rockies svelate in una serie di immagini spettacolari. Montagne, foreste, fiumi, laghi, rive, creste, roccia, neve e ghiaccio scorrono davanti agli occhi per riaffermare la centralità del paesaggio in un’emozionante sequenza in time-lapse.

REEL ROCK 7: HONNOLD 3.0

USA 2012 Durata: 33 minuti Regia e produzione: Josh Lowell, Peter Mortimer, Nick Rosen, Alex Lowther Lo statunitense Alex Honnold è noto per

USA 2012 Durata: 5 minuti Regia: Stu Thomson Produzione: Mike Christie Lo scozzese Danny MacAskyll, professionista internazionale del bike trail, è il protagonista di evoluzioni, salti e acrobazie in un campo giochi di eccezionale interesse: un vecchio deposito ferroviario dismesso. Vincitore del premio “Special Jury Mention”.

FURTHER

USA 2012 Durata: 26 minuti (Banff special edit) Regia e produzione: Jeremy Jones e Jon Klaczkiewicz Jeremy Jones & co. alla ricerca di montagne inesplorate. Le difficoltà e la fatica

BEING THERE

Norvegia 2011 Durata: 14 minuti (Banff special edit) Regia: Filip Christensen, Even Sigstad Produzione: Filip Christensen “Being There”, essere proprio lì, in quel preciso momento: esserci. Massima concentrazione e impegno totalizzante per un gruppo di urban freerider che dalle strade e dai park cittadini arrivano a sfidare la wilderness “verticale” e immacolata delle isole nordiche.

ON THE THIN ICE 2

Norvegia 2011 Durata: 2 minuti Regia e produzione: Tor Eckhoff Slip sliding away... recita la famosa canzone, ma qui ci troviamo in una landa gelata: pattinaggio, nuoto e qualche sorso di vodka.

MOONWALK

USA 2012 Durata: 4 minuti Regia e produzione: Mikey Schaefer Una luna piena come non l’avete mai vista.


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Eventi

Da Pila a Reinswald Sarentino, test abbigliamento nelle tappe del Tour Prove Libere Retail

EA7 in pista con il Pool Sci Italia Un igloo di 80 mq, eleganti capi tecnici firmati e un’accoglienza al top. Il marchio sportivo durante tutto l’inverno, in concomitanza con l’evento a tappe proposto dal Pool, ha offerto a numerosi dealer l’opportunità di provare su pista i capi della collezione invernale 2013/14. A cura di SIMONE BERTI

POOL SCI ITALIA

La sua presenza non è certamente passata inosservata. In tutte le tappe del Tour Prove Libere Retail, il circuito del Pool Sci Italia dedicato ai negozianti, ha svettato in prossimità delle piste l’igloo gonfiabile da 80 mq firmato EA7. Un luogo di ritrovo in pieno stile Emporio Armani, dove eleganza e accoglienza la facevano da padroni. Perfetto in sostanza per presentare i capi d’abbigliamento del marchio sportivo ai clienti presenti nelle location del Tour, da Pila a Reinswald Sarentino (tutte le date nel box sotto). Fra test di capi tecnici e aperitivi La struttura igloo, posta al centro dell’area test per le aziende di attrezzi del Pool, ha permesso così ai clienti accreditati di accedere all’area EA7 jkt-test, dove era presente una selezione della collezione 2013/14: capi sportivi dall’alto tasso tecnico, ma allo stesso tempo sempre caratterizzati da stile ed eleganza. Pienamente conformi insomma alle peculiarità del noto stilista italiano. Ai dealer veniva così data la possibilità di indossare gli outfit e testare le loro performance direttamente sulle piste da sci. L’accoglienza poi non era da meno. Hostess e steward, insieme allo staff EA7, hanno accolto i negozianti e fornito supporto nella scelta e nell’utilizzo del capo d’abbigliamento, mentre il bar con servizio catering ha rinfocillato i presenti e rallegrato l’ambiente con aperitivi. Organizzazione del tour firmata dall’agenzia Spia Games.

Tour Prove Libere: presenti La scelta di presenziare in maniera così importante al Tour Prove Libere Retail è assolutamente strategica per il marchio. L’iniziativa infatti è ormai una realtà consolidatissima, non solo perché il Pool (vedi box) conta tutte le più importanti aziende di sci, ma anche e soprattutto per gli oltre 500 punti vendita selezionati. Ed è strategica perché i clienti possono testare il fit e le performance del prodotto. Risultando così un ulteriore momento, insieme all’Ispo Monaco e agli showroom, per far conoscere i prodotti EA7 e le loro caratteristiche tecniche ai negozianti, portando la collezione direttamente sulle piste da sci Il legame con le scuole sci La direzione di mercato intrapresa dal brand include anche le numerose e forti collaborazioni con le scuole sci. Da circa 3 stagioni infatti EA7, in un’ottica di credibilità nel mercato dello sci tecnico, ha iniziato a sviluppare prodotti ad alta tecnologia con la collaborazione dei maestri di sci europei. La prima scuola è stata la Top ski school a Selva di Val Gardena. A seguire, nelle stagioni successive, sono state strette importanti partnership con altre scuole in Italia ed Europa: da Cortina a st. Moritz, da Kitzbuhel a Madonna di Campiglio, passando anche dal Libano. Dalla scorsa stagione inoltre, EA7 è diventato sponsor tecnico dei maestri di sci della regione Valle d’Aosta, arrivando così a vestire in totale circa 3.000 maestri. Tali collaborazioni in montagna prevedono, a fianco della fornitura divise, un forte impegno attraverso eventi, allestimenti e relazioni commerciali, tesi alla diffusione dei valori della montagna e dello sport invernale.

Nato il 16 ottobre 1974, il Consorzio del Pool è formato da un gruppo di aziende che si sono imposte, per statuto, l’incremento e la diffusione della pratica dello sci, unite alla valorizzazione dei prodotti legati alla pratica dello sport invernale. Fino al 1992 nel Pool Sci Italia erano presenti tutti i fornitori azzurri, mentre ora, in seguito a una richiesta della FISI, sono ammessi solo i fornitori tecnici. I marchi attualmente facenti parte sono: Alpina, Atomic, Blizzard, Briko, Carrera, Dainese, Dynastar, Elan, Energiapura, Fischer, Gabel, Gipron, Head, Invicta, Lange, Leki, Level, Marker, Nordica, Rossignol, Salomon, Tecnica, Uvex, Volkl. Da 11 anni il Pool Sci Italia organizza con successo il Prove Libere Tour, circuito di weekend all’insegna della neve, dove le aziende partecipanti propongono test di attrezzature e non solo, rivolte a consumer e retail (Per maggiori informazioni vedi l’intervista a Umberto Pagani, responsabile comunicazione del Pool, sul numero 12 di Outdoor Magazine del 2012).

LE DATE DEL TOUR 2012/13 TAPPE FESTA DELLA NEVE

8-9 dicembre Pampeago 15-16 dicembre Alleghe, Piani di Pezze’ 22-23 dicembre Cervinia, Cretaz 23-24 marzo Carezza, Passo Costalunga

TAPPE PROVE LIBERE RETAIL

18-19 febbraio Pila, Gorraz 21-22 febbraio Aprica 25 febbraio Piancavallo 27-28 febbraio Folgaria 4-5 marzo Ovindoli 7 marzo Abetone 12 marzo Reinswald Sarentino www.poolsciitalia.com



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Eventi

ph. Daniele Castellani

ph. Marco Corriero

Dopo l’esordio a Livigno (26-27 gennaio) la versione invernale si è chiusa il 16 e 17 marzo nella splendida cornice delle Dolomiti

ph. Marco Varoli

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Rewoolution Raid, la carica dei 162 “dolomitici” Con la seconda tappa si conclude l’evento multiraid invernale ideato e supportato da Rewoolution. 54 i team partecipanti nelle categorie Pro e Amatori, compresi alcuni nella categoria shop. Vincitore del viaggio è il team X-Max BG, che volerà in Nuova Zelanda in compagnia dell’altra squadra estratta a sorte, Tuscania.

“Pronti, partenza, via! Prendi gli sci. Ecco l’impianto di risalita, Controlla il road boook, dov’è il primo check point? Tavola in spalla, tocca risalire il crinale. Ora una bella foto e poi la prova di slalom”… Ritmo serrato (non per forza ovviamente), la cornice stupenda delle Dolomiti e la carica dei 54 team presenti. Tutto questo nel corso della seconda e ultima tappa dei Rewoolution Raid Winter 2013, che hanno finalmente premiato, per merito e per fortuna, i due team che usufruiranno del meraviglioso viaggio nella terra dei maori, la Nuova Zelanda, alla scoperta della lana merino.

“Quello che però è importante,

ha completato il percorso totalizzando 29.250 punti. Primo nella categoria Amatori invece il team X-Max Bergamo con 27.250 punti totalizzati. Ma il momento clou di tutta la premiazione è stato quello dell’annuncio dei vincitori del viaggio in Nuova Zelanda offerto da ZQ in collaborazione con Rewoolution. Ad aggiudicarsi un’esperienza outdoor nel paradiso neozelandese sono stati due team, entrambi partecipanti alle due tappe dei Rewoolution Winter Raid (come da regolamento): X-Max Bergamo, che ha raggiunto la miglior classifica globale nelle due tappe, e Tuscania, estratto a sorte e dunque baciato dalla fortuna. Con la proclamazione dei vincitori si chiude così la sessione invernale dei Rewoolution Raid. La categoria Shop Un buon riscontro ha ottenuto anche que-

“È un po’ come la maratona

classifiche

di New York. Non è difficile arrivare alla fine, c’è chi ci arriva dopo 10 ore, in sedia a rotelle o vestito da Batman, e chi arriva dopo meno di 3 ore. È l’approccio che è determinante

CATEGORIA PRO

1 - Team Italian Cowboys (29.250) 2 - Team White Spirit (26.100) 3 - Team Engadina (25.000)

CATEGORIA amatori

1 - Team X-Max Bg (27.250) 2 - Team Sciare Mag (23.500) 3 - Team Fredarola Tesla (22.250)

sta volta la categoria shop, tanto che diversi negozi specializzati hanno deciso infine di mettere in campo dei team di valore a proprio nome: un esempio su tutti lo stesso vincitore assoluto del Raid invernale, X-Max Bg. La

CATEGORIA shop

1 - Team X-Max Bg (27.250) 2 - Team Unico Sport Reloaded (16.250) 3 - Team Essence Of Freedom (15.500)

anzi molto importante sottolineare in questa manifestazione è la partecipazione della gente, dei team iscritti, della bontà dell’organizzazione, della bellezza dei posti scelti per i due eventi, per la competenza e soprattutto dello spirito con il quale ci si confronta e sfida

I vincitori A dominare la classifica della categoria Pro di questa tappa è stato il team Italian Cowboys, che

1 Pari Merito - Team Skadi (16.000) 1 Pari Merito - Team Oma’s Sister Canazei (16.000)

classifica combinata

1 - Team X-Max Bg (56.250) 2 - Team Engadina (54.000) 3 - Team Italian Cowboys (53.350)

ph. Marco Varoli

Raid sulle Dolomiti Dopo l’ottimo risultato ottenuto all’esordio di Livigno, che ha visto al via 35 team, il numero di partecipanti presentatisi a Plan de Gralba era quasi raddoppiato. Sciatori, snowboarder e telemarker, Road Book alla mano, si sono fin da subito cimentati nelle numerose prove da affrontare rigorosamente in orienteering: parallelo, freeride, freestyle, slalom gigante, ski cross, gobbe e km lanciato, alla ricerca dei Check Point disseminati lungo il tracciato compreso fra Val Gardena, Val di Fassa, Val Badia, Arabba e Marmolada. Purtroppo non è stata replicata la ciaspolata notturna tenutasi a Livigno, ma il sole e le buone condizioni di neve hanno implementato il divertimento degli atleti.

CATEGORIA DONNE

Bellissimi anche in questa tappa dolomitica, ci siamo divertiti davvero tanto. E poi la bellezza di conoscere tante persone con cui condividere la passione per l’outdoor e lo sport… non ha prezzo

categoria sarà ovviamente riproposta anche nel corso degli appuntamenti estivi (vedi box a fianco). L’invito ancora una volta è quello di essere più numerosi possibili, cogliendo l’opportunità di partecipare gratuitamente (previo contatto della nostra redazione) con uno o più team per punto vendita. Ma soprattutto perché l’esperienza, come ci viene raccontata a ogni edizione da tutti i partecipanti, rimane eccezionale e divertente, grazie agli scenari di montagna che compongono il campo di gare e all’entusiasmante format.

ph. Daniele Castellani

A cura di SIMONE BERTI


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Dal 19 al 25 marzo il viaggio premio nella terra dei Maori

ph. Alberto Orlandi

Rewoolution Raid New Zealand Trip, divertimento “dell’altro mondo” Running, rafting, arrampicata, orienteering e mountain bike. I team Firefox e Pedrini, rispettivamente estratto a sorte e vincitore assoluto nel corso del Raid estivo 2012, hanno affrontato la Nuova Zelanda in maniera totalmente sportiva. Ma non solo: c’è stata l’opportunità di visitare gli allevamenti Rewoolution per scoprire le varie fasi di produzione della pregiata lana Merino.

Il REPORT di Alberto Orlandi (accompagnatore dei team in Nuova Zelanda) Il lungo viaggio alla volta dell’altra parte del mondo è passato, un’interminabile sequenza di voli. Veniamo accolti all’aeroporto di Christchurch da Hamish e Karin di ZQ, che ci accompagnano al campeggio di Peel Forest, dove il primo contatto sensoriale con la Nuova Zelanda è un fantastico barbecue sotto le stelle seguito dalla notte in tenda. Il giorno seguente, per allinearsi al fuso orario, affrontiamo in rafting le rapide di 5° grado del Rangitata River, mentre nel pomeriggio percorriamo il Richmond Trail di corsa: una traccia battuta lunga 13 km ai bordi di Lake Tekapo, durante il tramonto. Un’esperienza sicuramente indimenticabile per tutto il gruppo, già peraltro affiatato e motivato a godersi insieme tutte le splendide giornate e i panorami mozzafiato che ci aspettano. La sera dormiamo in campeggio sulle rive di questo splendido lago e, dopo esserci goduti l’alba, ci avviamo a visitare la fattoria di Otamatapaio, dove dalla lana delle pecore Merino nascono i capi Rewoolution che ci accompagnano e supportano splendidamente in tutte le attività. Adesso è il turno di un altro lago: Wanaka. Famoso per la sua attitudine agli sport outdoor, ci fa da cornice, tra montagne, sentieri e acqua, durante l’orienteering a squadre organizzato da Luca Lamperti.

Domenica 24 rimaniamo sulle rive di questo splendido lago per testare il terreno neozelandese su 2 ruote durante un tour in mountain bike e per un giro nel lago in kayak. Percorriamo in mountain bike il single track Deans Bank, che parte dalle sponde del lago Wanaka, nella Dublin Bay, per proseguire lungo l’Hawea River, accompagnati e guidati dal giovane talento multisport neozelandese Dougal Allan: tra salite impegnative, curve paraboliche, discese tra gli alberi e anche qualche salto. A seguire, dopo un pranzo nella cittadina di Wanaka, ci facciamo il nostro giro in Kayak sul lago omonimo, partendo da Glenduh bay verso la riva opposta del lago. Ci tiene compagnia anche qualche goccia di pioggia, che ovviamente non ferma nessuno dei ragazzi, decisi a godersi al 110% l’esperienza e l’emozione di testare il territorio neozelandese attraverso lo sport.

pioggia. Consumiamo l’ultimo pranzo sulle rive del lago insieme a Karin e Caroline del team ZQ, che successivamente ci accompagnano a Queenstown, seconda città dell’isola sud della Nuova Zelanda e punto focale per gli sport estremi di questa regione. Il New Zealand Trip termina qui, i ragazzi si sono divertiti, sono stati un fantastico gruppo e hanno vissuto le emozioni che questa terra incredibile e selvaggia è in grado di regalare attraverso il loro pane, cioè lo sport. Ringraziano tutti voi, Rewoolution, ZQ e Salice, per l’organizzazione, il supporto, il viaggio e la splendida esperienza regalata.

L’ultima giornata insieme si conclude con una mattina di arrampicata alla falesia di Hospital Flat, in prossimità del lago Wanaka. Purtroppo il tempo non è molto clemente, infatti siamo accompagnati da ripetuti acquazzoni che non rendono facile portare a termine l’attività, anche se tutti i ragazzi hanno talmente voglia di “assaggiare” la roccia neozelandese da scalare anche sotto la

a Bergamo (1-2 giugno) e Nago Torbole (21-22 settembre)

Appuntamento a giugno con la 1a tappa estiva Dopo il successo ottenuto dalle 2 tappe a Livigno e sulle Dolomiti dell’edizione invernale recentemente conclusa, fervono già i preparativi per la versione estiva dei Rewoolution Raid. L’evento sportivo multiraid tornerà infatti con altre 2 tappe: l’1-2 giugno a Bergamo e il 21-22 settembre a Nago Torbole. Una nuova occasione per tutti gli appassionati sportivi di vivere un’entusiasmante esperienza all’insegna del divertimento a stretto contatto con la natura. I team, come da format, sono composti da 3 elementi e durante il raid dovranno affrontare numerose prove in orienteering come trail running e mountain bike, suddivisi nelle categorie Percorso Lungo e Percorso Corto. In palio, per chi saprà conquistare il migliore risultato nel corso delle 2 tappe, uno straordinario viaggio in Nuova Zelanda, alla scoperta della lana merino utilizzata nei prodotti Rewoolution. Le iscrizioni sono già aperte sul sito.

Un raid per tutti - Come sopra citato ogni team, in

relazione alle proprie performances, può valutare a quale categoria iscriversi: il Percorso Lungo è dedicato alle persone ben allenate, quello Corto a chi vuole semplicemente mettersi alla prova senza particolari ambizioni. Confermatissima la categoria

Shop. La gara durerà due giorni, con partenza il sabato e arrivo la domenica. I punti di partenza sono diversi per le due categorie. Il pernottamento di sabato notte sarà in tenda presso il campo case (location segreta) dove si svolgeranno anche il pasta party e la colazione di domenica mattina. Come sempre l’organizzazione è firmata Spia Games: un nome, una garanzia. www.rewoolutionraid.com/it/ www.facebook.com/Rewoolution

ph. Giovanni Marchesij

Un viaggio da sogno in uno dei luoghi più belli e unici di tutto il mondo: ovvero la Nuova Zelanda. A gustarselo sono stati i team Firefox, composto da Carla Simonetta Fossati, Umberto Rossoni e Giovanni Semperboni, estratto tra i partecipanti delle 2 tappe estive 2012, e il team Pedrini, composto da Roberto Mattioli, Andrea Visioli e Michele Sartor, primo nella classifica generale dell’evento. Sono loro i protagonisti di questa avventura all’insegna dell’outdoor e della natura selvaggia e incontaminata. I sei vincitori sono volati verso l’isola sud della Nuova Zelanda accompagnati dallo staff tecnico di Rewoolution, capitanato dal technical manager di Rewoolution Raid Luca Lamperti. E lì hanno goduto appieno degli straordinari paesaggi naturali, una cornice perfetta per le diverse e intense attività che hanno svolto sul posto: running, rafting, arrampicata, orienteering e mountain bike. Inoltre, ma non meno importante, hanno avuto l’opportunità di visitare gli allevamenti di proprietà di Rewoolution e scoprire le varie fasi di produzione della pregiata lana Merino, utilizzata per la creazione dei prodotti del brand italiano.


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Tech

L’avveniristica struttura situata all’interno del Politecnico di Milano

Il recordman dello sci velocità Simone Origone

Una galleria del vento per gli sport invernali Realizzata e pensata una decina di anni fa per i settori ingegneristici aeronautico, strutturale, meccanico, energetico, ambientale e architettonico, da diverso tempo viene utilizzata anche a fini sportivi. Come ben esemplificato dalla partnership con la FISI, atta a migliorare le performance degli atleti e delle loro attrezzature. A cura di Andrea Facchinetti Una struttura avveniristica, nata una decina d’anni fa per promuovere e divulgare le ricerche e gli studi nel settore dell’ingegneria del vento, volta a favorire l’integrazione e lo scambio tra i diversi settori di ricerca quali aeronautico, strutturale, meccanico, energetico, ambientale, architettonico e adesso anche sportivo. È su queste solide basi che è nata la Galleria del Vento del Politecnico di Milano, che si distingue per una duplice vocazione: essere allo stesso tempo strumento per la ricerca e per applicazioni industriali di elevato contenuto scientifico e tecnologico. Si tratta di un impianto aderente ai più moderni standard tecnologici, per un’efficiente gestione di stile industriale, fortemente radicato nella struttura universitaria del polo milanese, che si avvale di un know-how scientifico di larghissimo spettro. La gestione della struttura è coordinata dal CIRIVE (Centro di ricerca sull’ingegneria del vento), diretto dal professore Giorgio Diana, il quale indirizza le attività di progettazione e realizzazione dell’impianto in collaborazione con i Dipartimenti di Meccanica,

La base preposta ai test per sciatori

Aerospaziale, Energetica, Strutturale, Elettronica-Informazione e DIIAR (idraulica, ambientale, infrastrutture viarie, rilevamento). Delle sei gallerie del vento presenti in Italia, quella del Politecnico è l’unica che sia attrezzata per scopi sportivi, le altre sono tutte a esclusivo uso aeronautico.

Uso sportivo - Le dimensioni della Galleria del Vento del Politecnico si prestano inoltre a ospitare prove di atleti con le relative attrezzature per svariati tipi di sport. Per questo motivo è stato siglato un accordo con la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) al fine di garantire risultati agonistici migliori nelle diverse disci-

pline e, contemporaneamente, una maggiore sicurezza. Tra le aree prese in considerazione vi sono la struttura degli attrezzi da gara (sci e pattini, bob e slittino), il loro livello di sicurezza, la loro aerodinamica, quella degli atleti e dei tessuti dell’abbigliamento. Grande attenzione è rivolta pure allo scivolamento e alle strumentazioni per misurare le performance, alla biomeccanica per ottimizzare la tecnica, gli attrezzi e l’integrazione atleta-mezzo, oltre che alla ricostruzione cinematica del gesto per la valutazione quantitativa delle prestazioni sportive. Atleti e performance - Dai discesisti Christof Innerhofer e Dominik Paris al cannibale dello slittino Armin Zoeggeler, passando per fondisti, saltatori e combinatisti (come il bronzo olimpico Alessandro Pittin), fino al re della velocità Simone Origone, molti protagonisti delle discipline invernali si sono sottoposti alle stesse situazioni aerodinamiche che trovano in gara, consentendo di valutare gli effetti delle diverse attrezzature e delle diverse posture, per giungere a ottimizzare la propria efficienza. Un’apposita attrezzatura permette di misurare le forze e i momenti aerodinamici su molteplici tipologie di oggetti (con o senza atleta), anche a diversi angoli di derapata. Su questa base possono essere montate le diverse attrezzature atte a rappresentare le condizioni specifiche dello sport in esame. Numerosi infatti sono gli ambiti di sviluppo sui quali le parti collaborano in sinergia per garantire risultati agonistici migliori nelle diverse discipline, oltre che una maggiore sicurezza. In futuro l’obiettivo è quello di dare ulteriore concretezza ad alcuni progetti per il miglioramento degli sci da discesa (su questo fronte collaborazioni importanti sono già avvenute con il Dipartimento di Meccanica), degli strumenti pratici da campo (al fine di ricostruire con più precisione traiettoria, velocità e accelerazione) e delle tecniche di acquisizione video. L’impianto - Ma come è stata concepita la struttura? Si tratta di un circuito chiuso a sviluppo verticale che consente di sfruttare due sezioni di prova: quella ad alta velocità per applicazioni di ingegneria aerospaziale e quella a bassa velocità, dalle grandi dimensioni e ricavata nel circuito di ritorno, applicata a ingegneria del vento e ambientale. A valle del diffusore è installato il generatore di flusso costituito da 14 ventilatori, ciascuno dotato di 12 pale, disposti su due file da 7 alloggiamenti indipendenti di 2x2 mt ciascuno, per un totale di 1,4 MW di potenza installata, che consente il raggiungimento di 55 m/s (200 km/h). 14 inverter indipendenti consentono di controllare la velocità di rotazione di ogni singolo ventilatore, e di conseguenza di riprodurre in camera di prova profili di velocità che simulano differenti condizioni di impiego e diverse scale geometriche. L’impianto è controllato da un PLC e da una rete interna, in grado di controllare un centinaio di trasduttori dedicati al rilievo dei più importanti parametri di flusso e di funzionamento.



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Anniversari

Al Politecnico di Milano per festeggiare l’importante compleanno dell’azienda

Colmar sale in cattedra e spegne 90 candeline Bruno Zotta Bailo ed Elmar Stimpfl brindano al progetto.

In un’aula del polo milanese, gremita di studenti, si è svolto l’incontro con i vertici aziendali e gli atleti. Per parlare di sport, tecnologia e della lunga tradizione italiana del brand. A cura di Paolo Grisa La tecnologia nello sport sta diventando sempre più fondamentale, sotto numerosi punti di vista. E non si parla delle discipline legate ai motori, dove questa osservazione può apparire scontata: anche in ambiti in cui l’intervento di strumenti esterni appare minore, si deve tener presente che, in certe discipline e a certi livelli, il conseguimento in gara di una buona posizione può essere dovuto, per pochi decimi, a un prodotto o a un materiale più performante. Basti pensare alle polemiche scaturite qualche anno fa nel nuoto riguardo ai costumi, poi vietati, che parevano dare un sensibile vantaggio agli atleti che li indossavano. E nello sci alpino agonistico? Quanta differenza può fare la tuta da gara dell’atleta? Proprio le tematiche riguardanti l’aspetto tecnologico hanno provocato il maggior numero di domande nel dialogo tra gli studenti del Politecnico, il management e la proprietà Colmar unitamente agli atleti testimonial del marchio (sia sciatori ancora in attività, come alcuni membri della squadra francese e croata, sia alcuni grandi campioni del passato della nazionale azzurra). L’occasione è stata fornita dai festeggiamenti per i 90 anni dell’azienda, svoltisi martedì 9 aprile. Luogo ideale il Politecnico di Milano, che per di più ospita una galleria del vento, dove, tra le altre cose, vengono testati i tessuti e le tute degli atleti di sci alpino (vedi articolo a pag. 20).

A lezione - Un’insolita “lezione” che gli studenti hanno dimostrato di gradire, anche perché, per una volta, pure i professori erano seduti tra i banchi dell’uditorio. Al loro posto alcuni atleti della nazionale francese e i nostri grandi campioni: da Piero Gros e Paolo De Chiesa, storici componenti di quella valanga azzurra di cui probabilmente pochi in sala avevano avuto la possibilità di osservarne le gesta, (ma di cui certo la fama era giunta) fino a il re della velocità Kristian Ghedina e a Daniela Ceccarelli. Al loro fianco l’azienda che in questi anni li ha supportati nei loro successi, Colmar, all’anagrafe Manifattura Mario Colombo, nelle persone di Mario Colombo, il presidente, degli amministratori Giulio, Carlo e Laura Colombo e di Riccardo Redaelli, responsabile sales & marketing. Il presidente ha inaugurato la giornata con una presentazione dell’azienda: una storia che parla di impegno, dedizione, tradizione familiare e capacità ci cogliere le opportunità del momento. A tenere le fila dell’incontro era Paolo De Chiesa, che già da alcuni anni, dopo essersi ritirato dalle gare, si è affermato come apprezzato commentatore tecnico in Rai per le gare di Coppa del Mondo. Il Politecnico - Perché proprio al Politecnico di Milano questo anniversario? Beh, le ragioni sono varie. Certamente portare 90 anni di storia di un’azienda in mezzo a giovani che studiano per operare, ri-lanciare e creare nuove imprese un domani è un forte segnale di sguardo al futuro. Ma vi sono anche ragioni storiche in questa scelta, come ha

La collezione esposta all’interno del laboratorio della galleria del vento del Politecnico

Il presidente Mario Colombo

spiegato l’amministratore delegato di Colmar. Infatti negli anni ‘70, quelli dei successi della valanga azzurra di Thoeni, Schmalzl, Gros, Radici, Stricker e De Chiesa, l’azienda iniziò a collaborare proprio con il Politecnico di Milano nei test sui tessuti, mentre prima era solita svilupparli internamente. Un passo non da poco per un marchio nato cinquant’anni prima producendo cappelli di feltro, ghette e abiti da lavoro. Poi la visione imprenditoriale di saper cogliere le potenzialità di un mondo che in Italia era agli albori: lo sci, praticato da un ristretto numero di pionieri. Fu proprio Colmar a realizzare il celebre e fotografato “mantello da pipistrello” con cui Leo Gasperl vinse la gara di chilometro lanciato. La “tecnologia” ovviamente era quella che era: un cotone impregnato di vari prodotti chimici per renderlo più resistente all’aria e al bagnato. Nel decennio successivo la nuova vocazione

crebbe, con la prima antenata delle giacche a vento, apprezzata anche dal celebre sciatore Zeno Colò. Negli anni ‘50 Colmar fu tra i primi a capire l’importanza dell’aerodinamicità non solo della posizione dello sciatore, ma anche del suo abbigliamento. Utilizzando nylon e tessuto bielastico venne realizzata quindi la prima guaina aderente con cui Colò riuscì a dominare la discesa libera ad Oslo. Bisogna aggiungere inoltre che Colmar si è sempre avvalsa, per testare i prodotti, dell’utilizzo di gallerie del vento per i test, dove verificarne l’aerodinamicità. Ecco allora che la location per l’esposizione di tutta la collezione Colmar all’interno dell’ateneo non poteva che essere il laboratorio della galleria del vento presente nell’ateneo. Perché, come sappiamo, per migliorare il risultato negli sport, non solo outdoor, anche la ricerca tecnologia nei prodotti può dare una grossa mano.

In queste istantanee due momenti dell’incontro con gli studenti



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Trail-skyrunning / Intro Il fenomeno delle corse “particolari” sta conquistando anche l’Italia, con un fiorire di eventi e iniziative davvero originali, spesso di derivazione americana. Ma non solo. Un’interessante opportunità di diversificare la propria immagine e di aprirsi a nuovi target anche per il trail running? A cura di BENEDETTO SIRONI Apriamo questo nostro focus sul mondo della corsa off-road con un punto di vista forse insolito se si parla di trail e skyrunning. Di certo originale. Come originale del resto è l’argomento in questione. Ossia quello delle cosiddette “corse strane”, che da almeno due anni hanno iniziato a diffondersi in misura quasi esponenziale anche nel nostro Paese. OLTRE IL RUNNING Facciamo un passo (o una breve corsa se preferite) indietro. Anche grazie all’expertise costruito con Running Magazine, mensile trade sempre realizzato dal nostro gruppo editoriale, abbiamo monitorato con attenzione l’evoluzione del mondo running in Italia nelle ultime due stagioni. Ebbene, se il segmento del podismo tradizionale, dedito per lo più alle classiche gare sulle tradizionali distanze della maratona (42K) e della mezza maratona (21K) è relativamente stabile, in grande crescita i partecipanti agli eventi su distanze più accessibili come 5 o 10K. Così come aumentano anno dopo anno anche i numeri del trail running e del triathlon, in questo caso sia nelle gare più facili che in quelle più lunghe e impegnative. In questo trend generale, al di là delle distanze più brevi, si sono inseriti ulteriori elementi di differenziazione rispetto a un model-

Obstacles o mud races, gare a eliminazione ed eventi goliardici, competizioni su brevi distanze, raid multidisciplinari e tanto altro

FAMOLO STRANO lano, Torino, Modena, Bologna, Venezia). Per restare a Milano, città particolarmente viva ultimamente se si parla di running, da citare il caso della Midnight Run al Parco Sempione, una 6K in notturna che alla scorsa edizione ha visto la partecipazione di quasi 2.000 persone. E potremmo continuare con molti altri esempi. YANKEE RUN Per citare un altro caso recente di evento dal formato particolare, ecco la Yankee Run: la formula di gara è stata studiata dal noto Mario Poletti, un passato da maratoneta e skyrunner al top del movimento mondiale, e rimasto ora nell’ambiente come “addetto ai lavori” e commerciale per il marchio Scott. La competizione prevede un breve circuito cittadino tra i 200 e i 300 metri che gli atleti devono ripetere più volte: dopo alcuni giri a velocità controllata, il gruppo scatena la bagarre a ogni tornata, perché l’ultimo a tagliare il traguardo è eliminato. Così, di giro in giro, il plotone degli atleti si assottiglia, fino a quando restano solo due a contendersi la vittoria finale. “Una formula di gara ispirata alla prova all’americana del ciclismo su pista che abbiamo voluto riproporre in chiave podistica”, ha commentato Poletti. “Anche per questo abbiamo scelto il nome del challenge ispirandoci alla definizione gergale del termine americano: yankee appunto”. In altre parole, l’ultimo sarà il primo. Le prove Yankee Run si svolgeranno il 12 agosto (giorno

visto qualcosa come quasi 13mila iscritti e 47mila spettatori! Si tratta di un evento che richiede anche una buona preparazione fisica (distanze dagli 11 ai 21 km a seconda delle tappe). Questo non impedisce la forte presenza dell’aspetto goliardico in entrambi gli eventi, dove i travestimenti più strani e originali la fanno da padrone, tra vichinghi in perizoma, super eroi di ogni tipo e molto altro. Monza Power Run – Tutta italiana invece l’ideazione della Monza Power Run. Anche in questo caso una gara podistica a ostacoli che si effettuerà su un terreno misto di asfalto, sterrato, ghiaia e prato. Un totale di 20 km da percorrere superando barriere costruite per l’occasione o alcuni impedimenti naturali. La data prestabilita è il 20 luglio 2013. La location sarà l’autodromo nazionale di Monza. E a questo proposito vengono in mente altre situazioni in cui una corsa è andata in scena sull’asfalto di un circuito automobilistico. Proprio qui, a settembre 2012 si è svolta la Aids Running In Music, patrocinata dall’Anlaids. Il 27 gennaio scorso invece il Mugello è stato teatro della prima edizione della Gp Run. Monza Power Run è sostenuta da un intento benefico, dal momento che il ricavato sarà utilizzato per la realizzazione del progetto “Casa Lele e Lory”, una casa di accoglienza per le famiglie e i malati in cura presso il reparto di ematologia adulti dell’ospedale San Gerardo di Monza.

In apertura 2 immagini dell’ultima edizione della Strongman Run in scena al Nurburing, in Germania. Sopra 3 scatti della Warrior Dash americana

lo di corsa “classico”, sia esso su strada o meno. Dalla goliardia al puro divertimento, dallo sfondo benefico che riguarda sempre più eventi (tradizionali o meno) alla sempre più frequente commistione con salutismo e fitness. LA CITTà SOTTO UN ALTRO PUNTO DI VISTA Giusto per citare qualche esempio tra i più significativi, rimanendo sempre nei confini cittadini, sottolineiamo il boom delle “Run 5.30”, da quest’anno sponsorizzate Brooks: si tratta di corse di 5 km nel centro della città che partono per l’appunto alle ore 5,30 del mattino. Capaci di coinvolgere circa 1.500 runners a tappa, spesso con sold out delle iscrizioni (5 le tappe previste nel 2013 a Mi-

successivo alla Orobie Skyraid, in Val di Scalve) e il primo dicembre la seconda edizione della Winter Sprint di Fiorano al Serio. MUD & OBSTACLES RACES Strongman Run - Altro vero e proprio boom degli ultimi mesi è quello delle mud o obstacles races. Evento “di grido” in questo ambito è la Fisherman’s Friend StrongmanRun. Declinata in tante edizioni in quasi tutti i Paesi d’Europa, nel 2012 è arrivata anche in Italia. L’appuntamento con la seconda edizione italiana il 21 settembre a Rovereto. Le iscrizioni hanno già superato quota 3.500 persone e si chiuderanno a 5.000 iscritti. Per la cronaca, la prima tappa 2013 in scena sul Circuito del Nurburing in Germania ha

Warrior Dash – Last but not least, ecco la Warrior Dash: una vera e propria gara-mito che negli Stati Uniti ha registrato nel 2012 oltre un milione di partecipanti in 47 eventi. Mentre sono quasi 2 milioni quelli previsti nel 2013. L’evento esordisce in Italia il prossimo 19 maggio al Parco Idroscalo di Milano su un circuito di gara sviluppato su 7 km con 12 ostacoli tra cui un passaggio nel fango, lunghe funi su cui arrampicarsi, muri di circa 2,5 metri da scavalcare. Sono state progettate delle prove alternative per chi non sarà in grado di affrontare alcuni ostacoli. Dopo Milano la Warrior Dash farà tappa a Riccione (ottobre) e a Torino, mentre nel 2014 gli eventi dovrebbero raddoppiare inserendo anche differenti distanze.

RAID MULTIDISCIPLINARI Altro fenomeno da tenere d’occhio è quello dei raid multidisciplinari, nei quali il running – preferibilmente fuoristrada – è quasi sempre presente. Tra formule più o meno competitive, come non citare il caso dei Rewoolution Raid, sia in versione invernale che estiva, di cui tanto abbiamo parlato e altrettanto continueremo a fare sulle pagine dei nostri magazine (vedi anche articolo proprio su questo numero alle pagine 18-19). MA IL TRAIL? Ebbene qualcuno di voi potrebbe chiedersi cosa c’entra tutto questo con il mondo del trail. All’apparenza e in senso stretto siamo su concezioni diverse di vivere la corsa. In realtà anche la scena trail non è certo aliena da questa concezione “fun” e goliardica: potremmo citare a titolo d’esempio un evento come l’Arrancabirra (prossima edizione 8 ottobre a Courmayeur). Anch’essa oltre a presentare i travestimenti più strani permette di “scalare” dal tempo finale ogni lattina di birra bevuta durante il percorso. Lo stesso trail running rappresenta del resto un’alternativa per un numero crescente di runners desiderosi di differenziare la propria esperienza di corsa e di ricercare un contatto più stretto con la natura. Ma anche un’attività accessibile a quell’ampio mondo di praticanti di discipline outdoor, magari del tutto privi di significative esperienze nell’ambito della corsa tradizionale. NUOVE OPPORTUNITà Un nota bene: non vi sembri irrispettoso questo nostro articolo di introduzione al tema trail dedicato all’aspetto più “fun” del running rispetto a un tema quanto mai attuale come quello della sicurezza quando si corre in montagna. Tema che consideriamo di primaria importanza, non a caso gli abbiamo dedicato i nostri ultimi due editoriali (vedi anche a pagina 4). Abbiamo tuttavia voluto porre l’attenzione su questo fiorire di gare, eventi, iniziative particolari rivolte a un target molto trasversale, in quanto si tratta di un fenomeno che genera un bacino sempre più importante di potenziali nuovi runners. Una parte dei quali sarà inevitabilmente attratta dall’ineguagliabile sensazione che la corsa su un sentiero in mezzo alla natura sa regalare. Da un punto di vista meramente pratico - ma fino a un certo punto - vale la pena sottolineare inoltre che la partecipazione a gare come queste richiede comunque un equipaggiamento più o meno “tecnico”: per prendere parte a una obstacle race o a un raid cosa c’è di meglio che scarpe, abbigliamento e accessori da trail? Infine, questo genere di eventi presenta senza dubbio anche interessanti opportunità sul fronte del marketing, permettendo ai brand tecnici di differenziare la presenza “istituzionale” legata alle classiche manifestazioni potendo “battere nuove strade” anche sul fronte della comunicazione.



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Trail-skyrunning / News Alla Transvulcania esordio per il team Arc’teryx alle World Series Una nuova intensa stagione è appena cominciata con la sfida della Transvulcania Ultramarathon dell’11 maggio scorso. La gara, oltre che rappresentare l’esordio delle Skyrunner Wolrd Series per la categoria Ultra, è stata anche occasione di debutto per due atleti di punta del team Arc’teryx (official partner del circuito), vale a dire Joe Grant e Adam Campbell. Tutte e due gli skyrunner che hanno preso parte alla gara hanno avuto problemi allo stomaco. Adam non è arrivato alla fine, Joe ha lottato in qualche modo ed è riuscito a portarsi fino al traguardo. Fra gli altri membri del pool che parteciperanno al circuito, l’italiano Nicola Golinelli, già campione europeo nel 2011 e terzo classificato nella Vertical Kilometer agli SkyGames del 2012. Il trentanovenne competerà nelle sezioni Sky e Vertical e debutterà in campionato con la partecipazione alla Zegama Aizkorri Marathon il 26 maggio. Anche il francese Didier Zago sarà impegnato con la doppia sfida rappresentata dalle sezioni Sky e Vertical, ma il suo esordio avverrà alla Cara Amòn Vertical Kilometer il 18 maggio, così come l’inglese Tessa Hill. Completa il gruppo di sei elementi della squadra Arc’teryx il tedesco Florian Reichert, anche lui al via a Zegama per le Sky Series. www.skyrunning.com

Un concorso per partecipare al TdG con Tecnica Il Tor des Geants con il team Tecnica non è un sogno solo per i migliori. L’azienda specializzata nel settore della corsa off road ha promosso un contest per gli appassionati, che pur non essendo atleti top sperano di partecipare alla competizione che fin dalle sue prime tre edizioni ha goduto di una popolarità sorprendente. Il concorso si chiama Win the Dream e per partecipare conta prima di tutto lo spirito che deve essere amichevole e goliardico. Per questo motivo è richiesto di postare sulla pagina ufficiale Tecnica di FaceBook un video amatoriale realizzato ispirandosi al claim che accompagna il brand a ogni evento a cui partecipa: Catch me if you Can! In aggiunta, si dovrà pubblicare una foto personale scattata di fronte al proprio negozio sportivo preferito, insieme al titolare o al commesso di fiducia. L’idea con cui è rivolto agli appassionati l’invito a partecipare passa dunque anche attraverso il coinvolgimento e la valorizzazione dei dealer, che è uno dei punti di maggiore attenzione per il marchio. Una volta ultimate tutte le procedure, basterà fare like sulla pagina e spargere la voce fra i propri amici. Chi avrà ricevuto il maggior numero di preferenze otterrà una wild card gratuita per partecipare al Tor des Géants, un kit di scarpe e abbigliamento Tecnica e potrà diventare un membro del Tecnica Trail Team.

Scott dedica un microsito alla linea di capi All Mountain Tech

Il Trailrunning Team Vibram corre in quattro continenti Una formula vincente non si cambia. Ecco perché anche quest’anno per la terza volta il Trailrunning Team Vibram è ancora accompagnato dall’ormai consolidato claim “Ordinary people being extraordinary”. Per la verità la formazione del 2013 non manca di interessanti novità, a partire dalla new entry fra gli atleti rappresentata da Stefano Ruzza. Con lui, Nicola Bassi e Beppe Marazzi nel complesso sono dunque ancora tre gli italiani in squadra, a cui si aggiungono i confermati Sébastien Nain, Ronan Moalic e David Gatti, tutti e tre francesi. Dopo la partecipazione alla Maremontana e alla Tranvulcania, il programma prevede anche il Restonica in Corsica e ovviamente l’Utmb per l’Europa. Per questa stagione saranno però anche disputate alcune competizioni in altri continenti come la Speedgoat in America, la Vibram Hong Kong 100 in Asia e la Diagonale del Fous nell’Oceano Indiano. Un nuovo terreno di prova dunque anche per l’equipaggiamento di cui saranno provvisti i protagonisti di questo viaggio, a partire dalle suole Vibram adottate dalle scarpe Saucony, Scott, New Balance e Dynafit. Passando per abbigliamento e attrezzatura forniti dai partner Polartec, Ultraspire, Bv Sport, Julbo, Petzl e Garmin. Una menzione spetta anche a Francesca Canepa, che dopo lo spettacolare 2012 in cui ha vinto Tdg e Lut ed è arrivata seconda all’Utmb, continuerà a correre con i colori di Vibram pur non partecipando più al progetto del team. Affermatasi come una dei top atleti internazionali, grazie anche al nuovo partner Montura si dedicherà alla scalata di nuovi obiettivi ancora più ambiziosi.

Nuove entrate e gradite conferme per il Team Salomon Agisko L’esordio della nuova stagione si è tenuto al Trail Blanc di Serre Chevalier, in Francia lo scorso 13 gennaio. Da allora il Team Salomon Agisko ha conquistato 30 podi all’interno del circuito internazionale. In particolare se ne sono contati 15 solo nel weekend del 13 e 14 aprile (30 complessivi), quando Silvia Serafini ha vinto l’ultimo Lyon Urban Trail in Francia segnando il nuovo record della corsa. Successo anche alla Maremontana per il secondo posto assoluto dell’americana Stevie Kremer (attuale campionessa del mondo di corsa in montagna). Fra le novità che caratterizzano la nuova formazione, si segnalano segnalano dieci new entry fra gli atleti, di cui quattro provenienti dal team amatoriale del 2012. Anche lo staff tecnico è stato ampliato e attualente è composto da Alessandra Cucchi (preparatrice atletica), Joana Caros Salgado (social network), Fabio Menino (team manager) e Paolo Secco (rapporti con i media). Sempre in tema di cambiamenti, una modifica che si evidenzia già dal nome della squadra è l’ingresso fra i partner di Agisko. Segno questo della volontà dell’azienda di un impegno maggiorato nel mondo della corsa e in particolare nelle versione off road. Parlando sempre di collaborazioni, se c’è invece una conferma di altrettanta evidenza è la rinnovata partecipazione di Noene al progetto. I sotto plantari antishock Sp01 spessi 1 mm, in particolare, consentono di assorbire fino al 98% delle vibrazioni. www.teamsalomonagisko.com

La più leggera collezione di capi sviluppata da Scott in evidenza sul nuovo microsito del brand. Si chiama All Mountain Tech e si caratterizza per l’impiego di tessuti dal peso minimale e in grado di offrire funzionalità e comodità grazie alle loro particolari capacità elastiche e all’adozione di cuciture ridotte. Sono inoltre disegnati per adattarsi alle necessità anatomiche degli atleti e possono essere riposti nello spazio di una piccola bottiglia. In virtù di tali prerogative sono ideali per le attività come trail running, bike, hiking e non solo. Attraverso il microsito è possibile accedere a diversi contenuti per approfondire i principali concetti di questo abbigliamento, quelli riguardanti gli aspetti che ne hanno determinato lo sviluppo: a partire dall’analisi sul colore, passando alla realizzazione dei primi bozzetti fino al processo di produzione. Una sezione specifica è dedicata alla vittoria di un Gold Award all’edizione 2012 di Eurobike con cui è stata onorata l’azienda svizzera, e al commento espresso in merito da parte di alcuni atleti di punta del team. Fra questi anche l’esperto trailer azzurro Marco De Gasperi “I materiali innovativi con cui sui sono fabbricati questi capi danno sensazioni eccellenti sulla pelle, sono leggeri, confortevoli e adatti per ogni genere di condizione: sembra di indossare una seconda pelle”. amt.scott-sports.com

Scarpa rinnova la partnership con il Trail degli Eroi Un percorso che si snoda dalla Valle Santa Felicita nel comune di Romano D’Ezzelino per attraversare il luoghi del Brenta segnati dalla Prima Guerra Mondiale. Il Trail degli Eroi è nato per celebrare il passato tanto significativo che contraddistingue nello specifico il Monte Grappa. In programma in data 29 settembre impegnerà gli atleti su un tracciato di 46,5 km per 2.900 metri di dislivello positivo da compiere in autosufficienza. Sarà un modo per loro per immergersi completamente nella natura e riportare la mente alla storia e ai suoi protagonisti attraverso i simboli della Grande Guerra come i percorsi delle trincee. Il Trail degli Eroi - Trofeo Scarpa è stato ideato per incarnare la filosofia dell’escursionista in cerca di una sfida per superare i propri limiti, ma non sarà l’agonismo la componente dominante dell’evento. Molto più significative saranno le emozioni che un contesto simile saprà offrire, sospeso tra sport e sacralità. L’evento di corsa off road organizzato dall’associazione I Lupi Team Aps giunge quest’anno alla terza edizione grazie anche alla rinnovata partnership come main sponsor di Scarpa. Il marchio fondato dalla famiglia Parisotto è stato introdotto lo scorso anno nel mondo trail attraverso la presentazione della prima collezione di calzature per la stagione SS 2013. Realizzata sfruttando la lunga esperienza maturata in altri settori outdoor, è stata progettata rispondendo alle richieste degli atleti “invernali” più affezionati e desiderosi di correre anche d’estate con un prodotto di cui riconoscono la tecnicità.



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Trail-skyrunning / News Lafuma Volcano Trail 2013, vincono Marco Gazzola e Arianna Regis

Partito dall’Isola d’Elba il Salomon Trail Tour Italia

Nel corso di un soleggiato weekend di primavera ha preso il via il Salomon Trail Tour Italia con la prima tappa, l’Elba Trail. All’appuntamento hanno partecipato più di 300 appassionati, pronti a cimentarsi lungo l’affascinante percorso di 57 km attorno al massiccio del Monte Capanne, tra il verde e il blu del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. La vittoria è stata conquistata dai favoriti Fulvio Dapit (Team Crazy) e Stephanie Jimenez (Team Salomon Agisko), coppia anche nella vita privata. Stephanie in particolare è stata protagonista di una grande prestazione, arrivando 9a nella classifica assoluta. Tra gli uomini secondo e terzo posto rispettivamente per Guillaume Peretti (AC Corte Salomon) e Sergio Vallosio (Team Salomon Agisko), tra le donne per Catena Pizzino (A.S.D. Pavanello) e Francesca Mai (I Muscoli del Lario). Le prossime 4 tappe del circuito Salomon sono le seguenti: 10-11 maggio Le Porte di Pietra e Le Finestre di Pietra, 16 giugno Alpago Ultratrail e Alpago Eco Marathon, 20 luglio Cima Tauffi-Fanano, 14 settembre Sellaronda Trail. www.salomontrailtouritalia.com

Al via la 2a La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup Dopo il bel successo ottenuto lo scorso anno, La Sportiva, in collaborazione con W.L. Gore & Associates, presenta la seconda edizione de La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup, circuito composto da 6 gare internazionali skyrunning e trail running, con classifica dedicata e montepremi finale in denaro. Diverse e significative novità sono state introdotte per questo appuntamento, come l’aggiunta della prima tappa in terra basca. Aumenta poi significativamente il montepremi per coprire i primi 20 classificati delle due categorie: maschile e femminile. Per ogni finisher un gadget personalizzato offerto da La Sportiva. Ecco le tappe in programma: Arratzu Urdaibai, già svoltasi il 27 aprile, Trail del Monte Soglio il 25 maggio, Valmalenco Valposchiavo Skyrace il 9 giugno, Stava Skyrace il 30 giugno, Giir Di Mont il 28 luglio e Red Rock Skymarathon 25 agosto. Per competere nel circuito è necessario partecipare ad almeno 4 delle 6 gare, seguendo il regolamento ufficiale di ogni singola manifestazione. È prevista l’assegnazione di bonus punti, non cumulabili, per tutti gli atleti che parteciperanno a 5 (30 punti) e 6 gare (60 punti). Nel caso di partecipazione a tutti gli appuntamenti, verranno considerati al fine della classifica finale solo i migliori 4 risultati.

Giunta alla sua decima edizione, Lafuma Volcano Trail si attesta sempre più come una delle competizioni off-road più affascinanti. E l’appuntamento di quest’anno è stato particolarmente “esplosivo”, visto che i trail runner sono stati accolti a suon di boati e fontane laviche sia su Stromboli che alla tappa finale sull’Etna, il 27 aprile. La vittoria è andata allo svizzero Marco Gazzola (6 ore 27 minuti) e all’italiana Arianna Regis (8 ore 25 minuti). Marco ha preceduto di 23 minuti il francese Guillaume Besnard e l’italiano Davide Cappelletti (giunto in 7 ore 49 minuti). Mentre il podio femminile è completato dalla svizzera Elisabeth Wyss, con il tempo di 9 ore 42 minuti, e dalla lituana Agne Puckaite, 10 ore 3 minuti. Ancora una volta ottima l’organizzazione a opera dell’ASD Mandala Tour, con il prezioso e confermatissimo supporto di Lafuma. L’appuntamento è rinnovato anche per il prossimo anno, dal 20 al 27 aprile 2014. www.volcanotrail.it

Scott torna a Zermatt con la Matterhorn Ultraks Sarà uno degli eventi più interessanti in calendario per le Skyrunner World Series di quest’anno. In programma il 24 agosto per la sezione Sky, la Matterhorn Ultraks si tiene a Zermatt in Svizzera e chiude a sua volta una miniserie di due competizioni che si è aperta il 20 aprile scorso con una gara di sci alpinismo. Dopo aver legato il proprio nome alla Zermatt Marathon, Scott sarà ancora una volta al via di uno degli appuntamenti di maggior prestigio internazionale per quanto riguarda la corsa e lo sport in montagna. “Siamo orgogliosi di essere sponsor ufficiale della manifestazione” ha commentato Reto Aeschbacher, marketing division manager del brand. “È la prima a unire anima invernale ed estiva ed entrambre si sposano

perfettamente con la nostra offerta. Sentiamo di aver trovato il partner perfetto per potenziare la nostra imagine ulteriormente in settori come il trail running”. Altrettanto soddisfatto anche Michel Hodara del comitato organizzatore della Matterhorn Ultraks, che ha spiegato: “Abbiamo scelto Scott perché è un’azienda in cui riconosciamo la nostra stessa passione per lo sport. Siamo certi che questo contribuirà a promuovere non solo le due gare in calendario per la nostra manifestazione, ma lo sci alpinismo e ovviamente il trail running in generale. Siamo orgogliosi e felici di dare il benvenuto al nostro nuovo partner in questo progetto”. www.scott-sports.com www.ultraks.com

Transcivetta Karpos, superata quota 300 coppie per la 33esima edizione Mancano tre mesi scarsi alla 33a edizione della Transcivetta Karpos e le iscrizioni vanno a ritmo sostenuto. Solo un paio di settimane fa era già stato raggiunto e superato il numero di 300 coppie iscritte. Lo scorso anno, nello stesso periodo, le adesioni erano meno di 250. “Aver già superato le 300 coppie (il limite è fissato a 1.000 coppie, ndr) è un ottimo risultato che sta premiando il lavoro promozionale che stiamo portando avanti da tempo”, ha commentato Silvano Rudatis, coordinatore dell’organizzazione. “In questi ultimi anni abbiamo curato in maniera particolare l’attenzione verso i concorrenti e continuiamo a lavorare su questa strada. Quest’anno, particolare cura rivolge-

luglio, si svolgerà sul tradizionale percorso da Listolade ai Piani di Pezzè (23 km per 1.950 mt di dislivello). Sul sito dell’evento è partita inoltre una nuova iniziativa, “AAA compagno/compagna cercasi”, per permettere veramente a tutti di trovare un compagno di gara al proprio livello.

remo a coloro che vengono da lontano: per loro, in sinergia con gli albergatori dell’Agordino, abbiamo preparato dei pacchetti speciali di soggiorno”. La gara a coppie, in scena il prossimo 21

www.transcivetta.it

Nasce Dolomiti Extreme Trail: 53 km tra i sentieri della Val di Zoldo Il gruppo del San Sebastiano e il Civetta, la Moiazza e il Pelmo, il Bosco Nero e gli Spiz di Mezzodì. Sono lo scenario dolomitico che ospiterà la prima edizione della Dolomiti Extreme Trail, in programma il prossimo 8 giugno lungo i sentieri della Val di Zoldo: 53 km di sviluppo con un dislivello positivo di 3.800 metri e un dislivello in discesa di 3.710. La partenza è fissata a Forno di Zoldo, l’arrivo nella piazza di Pieve di Zoldo. “Sarà un trail dagli alti contenuti tecnici”, spiegano Paolo Franchi e Corrado De Rocco, coordinatori dell’organizzazione curata da Atletica Zoldo-Pro Loco Forno di Zoldo. “Da tempo pensavamo a una corsa che potesse valorizzare tutta la valle e ora questo sogno si è concretizzato grazie a un gruppo di amici innamorati della corsa e della montagna, supportati da numerose realtà della valle. Il Dolomiti Extreme Trail vuole essere un evento agonistico, ma anche un’occasione per valorizzare al meglio il variegato patrimonio della Val di Zoldo. Un grazie particolare al nostro main sponsor tecnico, Haglöfs, che metterà a disposizione di tutti i finisher l’esclusiva scarpa trail Haglöfs Gram”. www.dolomitiextremetrail.com.

Sudtirol Ultrarace 2013: un nuovo trail sul “Ferro di Cavallo” Un percorso di 124 km per 7.666 mt di dislivello, da completare in un tempo limite di 40 ore: la neonata Südtirol Ultrarace si preannuncia come una gara decisamente dura. In programma dal 26 al 28 luglio 2013, questa prima edizione avrà luogo lungo il sentiero Ferro di Cavallo nel Val Sarentino a nord di Bolzano e sarà prova di qualifica per la UTMB 2014. “Il tracciato di gara, che si sviluppa lungo il sentiero Ferro di Cavallo è lungo 124 km e solitamente gli escursionisti lo affrontano dividendo il percorso in ben sette tappe”, commenta Josef Günther Mair, presidente del comitato organizzatore a capo dell’associazione GRW (Cooperativa per lo sviluppo regionale e la formazione). “La varietà del tracciato richiede ai concorrenti una certa abilità nella corsa in alta quota, assoluta mancanza di vertigini e una condizione psicofisica al top, considerando il dislivello di 7.666 mt”. L’associazione GRW di Sarentino sta lavorando alla messa a punto dell’evento con il supporto di Salewa, Sportler, Garmin e dello Sportclub di Sarentino. La manifestazione, inoltre, riceverà il sostegno dell’AVS, del soccorso alpino, della medicina d’urgenza nonché di tutte le società sportive presenti sul territorio. La partenza è prevista dal 10 di sera da piazza Walther, Bolzano, dove sarà posto anche l’arrivo. Altimetria e planimetria del tracciato di gara, realizzati in collaborazione con Garmin Italia, sono disponibili all’interno del sito ufficiale. In programma il format a staffetta. Le iscrizioni sono aperte. www.suedtirol-ultrarace.it

Valtellina Wine Trail, parte a novembre la corsa enogastronomica Presentato in occasione del Vinitaly a Verona, il primo Valtellina Wine Trail, in programma il 24 novembre prossimo tra i filari della Valtellina, è organizzato da corsainmontagna.it e ASD Pentacom, oltre al patrocinio dei Comuni interessati e degli Enti coinvolti. Come ben esemplificato dal nome “alcolico”, l’evento non vuole essere unicamente un’occasione per gli amanti del trail running, ma anche un vero festival enogastronomico, che porterà i concorrenti a conoscere le eccellenze del territorio valtellinese. In primis, ovviamente, il Valtellina Superiore DOCG, nei cui vigneti si snoderà il tracciato di gara. Il percorso, non ancora definitivo, partirà dall’abitato di Tirano e terminerà a Sondrio dopo 44 km e 1.500 mt circa di dislivello cumulativo. Inoltre sarà affiancato da un “mini-trail” di circa 20 km, al via da Chiuro. Il limite delle iscrizioni è fissato a quota 500. www.corsainmontagna.it www.valtellinawinetrail.blogspot.it



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Trail-skyrunning / Cover story

Intervista con Alberto Penne, responsabile di ABC Distribution

L’estremista del TRAIL A cura di benedetto sironi ABC Distribution negli ultimi anni si è senza dubbio distinta come una delle realtà più dinamiche e brillanti nel panorama distributivo outdoor e running in Italia. Non a caso gestisce oggi un portfolio di marchi decisamente innovativi e interessanti. Caratteristiche che del resto rispecchiano la personalità del suo fondatore e responsabile: Alberto Penne, 44 anni, genovese di nascita e trentino d’adozione, con alle spalle significative esperienze nel mercato sportivo in qualità di atleta, promoter, agente prima e direttore commerciale poi di Salomon Italia da ottobre 2002 a maggio 2009. Una passione autentica e intensa quella per lo sport (tra l’altro è maestro di sci, snowboard e telemark, istruttore nazionale di sci alpino, ha anche allenato la squadra nazionale spagnola). Questo lo ha portato a sviluppare una significativa rete di conoscenze, le quali gli hanno aperto molte porte anche nella sua avventura distributiva, partita a giugno di 4 anni fa proprio con la nascita di ABC Distribution. Partiamo da Hoka, come è nato il vostro rapporto? Il rapporto con Hoka è nato a fine febbraio del 2010 quanto Jean Luc Diard (ex ceo di Salomon) venne a trovarmi in Italia. Ci incontrammo in un bar appena fuori l’uscita di Trento e dopo un caffè e quatto chiacchiere, tirò fuori quella che sarebbe diventata la prima scarpa di Hoka, la Mafate. Era stranissima, goffa, sgraziata ed estremamente leggera. Mi chiese di calzarla e di andare fuori a provarla. Dai primi passi ebbi una sensazione completamente diversa, sembrava di correre sull’ovatta, la stessa sensazione che da lì a pochi mesi avrebbero provato migliaia di runners! Nonostante la pioggia stetti fuori quasi mezz’ora tant’è che quando tornati JL mi chiese con il suo italiano dall’accento francese: “Ma ti sei perso?” JL fino all’anno prima era stato il “capo mondo“ di Salomon ricoprendo il ruolo di ceo per una dozzina d’anni; è un manager visionario con capacità comunicative e organizzative al di sopra della media; il manager che ogni azienda vorrebbe avere. Che origini ha Hoka? L’idea è nata in una cornice suggestiva e tutta italiana… Nel novembre del 2000 eravamo in Sicilia sui pendii dell’Etna per la finale mondiale della X-Adventure, gara multi sport organizzata da Salomon che quell’anno aveva toccato diversi Paesi in 4 continenti. Durante questo fantastico viaggio un atleta neozelandese ha esordito con “Now it is time to Fly”,

intendendo letteralmente “È tempo di volare giù per il versante come se avessimo gli sci ai piedi, se stessimo facendo parapendio o se fossimo su una tavola da surf”. Questa filosofia semplice ma carica di significato ha molto colpito molto Christophe Aubonnet (product manager), che proprio durante quella gara ha iniziato a immaginare un prodotto da trail running rivoluzionario che avrebbe potuto rendere reale l’immagine suggerita da quella frase. In realtà il marchio uscì sul mercato 10 anni dopo quella gara in Sicilia ma con ottimi riscontri… Chi è Christophe Aubonnet e quali sono le altre figure? Oltre a essere un ottimo atleta, è entrato in Salomon nel 1993, fino al 1998 ha lavorato nel reparto R&D di sci alpino racing. Dopodiché è

Alberto Penne durante l’edizione 2012 del Sardinia Trail

passato alla divisione footwear dove io ho lavorato fino al 2009. Fino alla nascita di Hoka… Ricordiamo poi il già citato Jean-Luc Diard e Nicolas Mermoud, ex marketing manager a Salomon e Dynastar. Da sottolineare che lo scorso aprile Deckers Corporation (gruppo proprietario dei marchi UGG, Teva e Sanuk) ha acquisito al 100% anche Hoka. Ora Diard si occupa del mercato europeo, mentre Mermoud cura il marketing e il mercato Usa. L’arrivo di Deckers ha portato una forte liquidità in azienda, pertanto il risultato più imminente sarà quello di avere una gamma, a partire dalla prossima collezione SS14, davvero imponente.

Già quest’anno Hoka è stata capace di conquistare una quota di mercato importante e credo che potremmo continuare questa ascesa. Come sta andando il marchio e su quali atleti sta puntando? Raddoppiare da una stagione all’altra il fatturato in un momento così difficile di mercato credo che sia la migliore conferma. Riguardo il team, agli illustri Christophe Le Saux (3° al Tor), Dave Meckey (runner dell’anno in Usa), Karl Meltzer (vincitore di oltre trenta 100 miglia negli Usa) continuano ad aggiungersi campioni di tutti i Paesi: dal nostro sardo Filippo Salaris eccellente 4° posto all’ultima Marathon des Sables all’outsider giapponese Hara che a fine aprile ha vinto la Ultra Trail del Monte Fuji ricoprendo i 161 Km e i 9.200 mt D+ in 19h 39’ che significano un’incredibile media di 8,5 Km/h! Veniamo all’Italia. L’evoluzione in Italia è stata formidabile; quando penso alla prima campagna vendita fatta sul pronto a marzo 2010, mi rendo conto che ci è voluta determinazione abbinata a un po’ di pazzia. JL Diard mi fece vedere il primo e allora unico modello di Hoka a febbraio e da lì a un paio di settimane iniziai a visitare i clienti proponendo loro la collezione invernale (che sarebbe stata consegnata a settembre) e quella estiva che era pronta per la consegna. Differenze? Non ce n’erano! Avevo un solo modello da vendere, la Mafate (che 6 mesi dopo avrebbe fatto la doppietta alla prima edizione del Tor des Geants con i fratelli Gross) in 3 versioni colore, 2 uomo e un donna. Vi risparmio i commenti che ho ricevuto e le risate che ho sentito da tanti addetti ai lavori. Quando uscivo dal negozio con un ordine di una dozzina di scarpe ero contento e quando ne scrivevo 24 era festa grande. Ora a distanza di 3 anni le cose sono cambiate; per diversi negozi rappresentiamo un brand importante da oltre 300 paia a stagione e chi prima rideva, oggi… non ride più. Modello best seller 2012? E per il 2013? Nel 2012 Stinson Evo ma per il 2013 dovrà vedersela con Rapa Nui (vedi foto al centro della pagina seguente, ndr), fresca vincitrice del titolo di migliore scarpa da trail running 2013 da parte di Outdoor Running by SkiAlper davanti a Salomon S-Lab 5 e Brooks Cascadia. Hoka ora strizza l’occhio anche alla strada. Potrà avere uno sviluppo significativo anche su questo fronte o rimarrà comunque più orientato all’off-road? La gamma road è stata una naturale conseguenza del concetto di protezione di Hoka (importante intersuola con limitato differenziale). Il numero sempre maggiore di mara-

Nel 2010 ha portato in Italia Hoka Shoes. Poi quest’anno le new entry Skins e MIO. Il cerchio si è appena chiuso con Inov-8: il marchio inglese tra i più core sul mercato e con una filosofia di natural running in apparenza completamente all’opposto con quella oversize del brand francese. Insomma, niente mezze misure… toneti che le usa in allenamento o in gara è la migliore conferma che il concetto funziona e piace. I prodotti che mi sento di consigliare sono la Kailua (per le mezze) e la Bondi (per maratone). Entrambe, con pesi da 270 a 280 gr e con differenziali rispettivamente di 5 e 4,5 mm, garantiscono una protezione da A3++ con un peso da A2. Poi per gli ultra maratoneti c’è la Stinson Tarmac con i suoi 6 mm in 290 gr. Hai già visto la collezione SS 2014? Sarà presentata solamente fra un mese. Verrà completata da modelli completamente inediti. Credo che l’influenza del mercato americano si farà vedere. Negli ultimi mesi hai arricchito l’offerta di ABC con altri marchi nel settore trail e running (vedi box a fianco). Senti di aver completato la tua proposta? Credo di sì. Dirò di più: ho coronato un sogno perché sono riuscito a mettere insieme i marchi che unanimemente sono considerati tra i più core e tecnici del mercato, cioè Skins leader nell’abbigliamento a compressione e Inov8, che da quest’anno affiancheranno Hoka. Ci sono poi i cardio del marchio Canadese MIO. Insomma i miei Fantastici 4! Ho abbandonato altri marchi invernali come Amplid e Brunotti concentrando sforzi e investimenti in un unico mondo che peraltro è quello che sta dando le migliori prospettive di crescita, quello del running e del trail, che credo sarà in un futuro molto prossimo affiancato e completato dal CrossFit. Inov-8 è l’esatto opposto di Hoka, o no? Perché questa scelta? Ho sempre pensato che Inov-8 fosse il brand più core presente sul mercato. Sono appena tornato dal sales meeting in Inghilterra e ne ho avuto la conferma! Rappresenta la massima espressione del natural running sia per il road che per il trail passando per il CrossFit, proponendo una gamma molto completa sia a livello di calzate (4 differenti calzate) che di suole (oltre 15) con modelli che vanno da drop zero a 9 mm con scarpe che pesano 150 gr! In cosa Hoka e Inov-8 si differenziano e si assomigliano di più? La strategia di Inov-8 è senz’altro quella di essere riconosciuta leader a livello mondiale nell’emergente CrossFit (oltre 1 milione e mezzo di praticanti negli Usa), di incrementare la presenza nel road e nel trail grazie all’arrivo di nuovi prodotti e di strizzare l’occhio al triathlon a conferma del loro modo di essere core. Hoka e Inov-8 si assomigliano di più nei bassi differenziali e nei pesi estremamente ridotti. Dove invece si differenziano è sul concetto di scarpa che propongono, molto protettive le prime, più sensibili e “sensoriali“ le seconde. Inov-8 produce anche accessori e abbiglia-


­Numero 4 / 2013 mento. Spingerete su questo segmento? Sicuramente, ma con aspettative differenti. Gli accessori presentano dei concetti tecnici assolutamente da primato. Oggi per poter essere vincenti bisogna proporre pesi da record, durata, comfort e customizzazione. Inov-8 è stata capace di raggiungere questi obiettivi grazie al responsabile della linea: uno che ogni fine settimana è fuori per qualche gara di trail e prova accessori finchè non lo soddisfano pienamente. La linea abbigliamento è bella e tecnica e offre soluzioni interessanti soprattutto per paesi con climi più rigidi del nostro. Il focus in questa fase di start up rimane sul footwear e sugli accessori. Parliamo ora di MIO: che distribuzione avrà e qual è il prodotto di punta? MIO è stato distribuito esclusivamente tramite i punti vendita sportivi, anche se il prodotto si presterebbe anche ad altri canali, ma non è una priorità. La collezione è piuttosto completa ma al momento ci stiamo concentrando sul modello Alpha, neo vincitore dell’Award all’Ispo 2013 nel settore tecnologico, essendo il primo cardio senza fascia collegabile tramite Bluetooth Smart (versione 4) a tutte le più diverse applicazioni disponibili per Iphone e Android disponibili sul mercato. Chiudiamo con Skins: il suo posizionamento medio-alto gioca a tuo favore o no? Credo che in questo momento sia più un pregio che un difetto. I prezzi vanno dai 50 ai 100 euro al pubblico, importanti ma non proibitivi. Se poi si analizza la qualità del prodotto e i dettagli, il famoso rapporto qualità/prezzo diventa quasi imbattibile. Tante volte c’è più preoccupazione da parte del negoziante a mettersi in casa dei prodotti di prezzo medio alto piuttosto che del consumatore finale ad acquistarlo. Per lo sport, la performance, il benessere e per un pizzico di sano narcisismo trovo che il consumatore finale sia ancora disposto a spendere qualcosa in più. Qual è il target ideale per Skins e in quali discipline è più indicato oltre al running? Il target è quello dello sportivo di livello che vuole migliorare la propria performance e che vuole distinguersi. Oltre al running, le discipline più vicine a Skins per l’estate sono la bici, il triathlon e a breve il CrossFit. Insieme a questi 4 marchi, con quanti e quali negozi vuoi lavorare in Italia? Al momento abbiamo circa 120 negozi in Italia, per lo più concentrati nell’arco alpino. Il target di distribuzione rimane quello del negozio specializzato. Per quanto riguarda il numero dei negozi, credo che sull’arco alpino crescerà di più l’ordine medio che non il numero degli stessi, mentre nella zona del centro e del sud aumenterà sensibilmente il numero dei punti vendita. Sappiamo che ti piace girare in prima persona per i negozi. Qual è la situazione che stai riscontrando? Dipende molto dalla tipologia. Soffre di più il negozio generalista mentre non soffre per niente (o quasi) quello super specializzato. Il settore running insieme al ciclo crisi sta performando al di sopra delle aspettative nonostante la prolungata crisi. Correre fa bene e costa poco. Una ricetta semplice ma efficace. Alle spalle hai anche una pluriennale esperienza di agente nonché la gestione diretta di 2 punti vendita in Val di Sole (Trentino). In cosa questo ti aiuta nella gestione dei rapporti con i tuoi clienti? La mia esperienza di negoziante è molto ridotta in quanto ridotto è il tempo che riesco a dedicare alla bottega. Quel poco che ho imparato è che si fa prima a compilare una copia commissione che a fare uscire i prodotti dal negozio, pertanto non bisogna mai insistere durante la presa dell’ordine e capire la realtà del negozio e il suo potenziale. Il mio obiettivo è quello di creare dei rapporti duratori, non mordi e fuggi. Quali altri marchi tratti nel tuo negozio? Per l’Outdoor principalmente Columbia e Salewa, per il running Brooks, Dynafit, Saucony e Salomon. Come giudichi il mondo del trail italiano oggi? Posso solo dirti che i sempre più numerosi

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I MARCHI DISTRIBUITI DA ABC DISTRIBUTION

Ha introdotto un concetto di calzatura estremamente innovativo, in grado di portare le performance dei trail runners a un nuovo standard. Grazie all’introduzione dell’esclusiva suola “oversize” e della costruzione a “rocker”, Hoka ha innalzato in modo decisivo grip, comfort e ammortizzazione degli shock, massimizzando la sicurezza in discesa, una delle fase più critiche durante l’avventura trail. Le calzature Hoka permettono ai runner di correre in maniera più rilassata e confortevole, fornendo un notevole risparmio di energie e un’efficace protezione di articolazione e muscoli. Il mix di materiali e la costruzione esclusiva delle calzature assicura una rullata semplice e performante; l’EVA unito alla gomma e ai tasselli esalta ammortizzazione e comfort. L’intersuola in EVA 3D, infatti, avvolge tutto il piede: le performance sono ottimizzate senza necessità di aggiungere ulteriori rinforzi attorno alla scarpa.

iscritti sono la migliore conferma che il trail sta piacendo sempre di più. A “Le porte di Pietra” (11 maggio) c’erano 800 partecipanti. La versione inaugurale, prima che diventasse la meravigliosa manifestazione che è adesso, partiva da Caldirola e arrivava ad Arenzano (100 Km) e si chiamava appunto “CaldirolaArenzano”. Alla mia prima e unica partecipazione partimmo in una trentina, forse meno, e vinse un signore (che ai tempi mi sembrava un vecchietto, avrà avuto forse qualche anno in più di quelli che ho io adesso) con uno zaino in tela, delle calze di cotone bianco da mercato e 2 bottiglie di plastica. Mi aveva colpito parecchio tant’è vero che a distanza di oltre 10 anni me lo ricordo ancora molto bene. Ora il contesto è cambiato e tutto ha un’aria più professionale sia da parte degli organizzatori che da parte dei concorrenti. Come vengono gestiti i 4 brand? Avete delle condizioni particolari per i dealer? Siamo distributore unico per l’Italia. La seconda è proprio una bella domanda: sto pensando a condizioni commerciali che possano premiare i negozi che ci seguiranno. Una partnership particolare per continuare a crescere insieme. Ho già in mente una strategia che avevamo proposto per Salomon con ottimi risultati. Sarete presenti a quali eventi e iniziative nel 2013? A diverse gare, alcune seguite direttamente da me, altre nelle quali andrà il negoziante della zona con il nostro supporto a livello di merchandising. Il prossimo evento che seguirò personalmente sarà il Warrior Dash, che si terrà all’Idroscalo di Milano dove Skins è sponsor della manifestazione. A breve anche ogni agente avrà un kit personale composto da tenda, bandiera e scarpe test in modo da poter essere presente alle manifestazioni locali o d’aiuto al punto vendita della sua zona. Con l’arrivo di Skins e di Inov8 inoltre ci sarà parecchio lavoro da fare per i team e in questo senso il 2013 segna una seconda fase per Abc Distribution. Tra i numerosi impegni trovi sempre il tempo di correre o andare in bici? Ultimamente più a correre che in bici, dove serve purtroppo più tempo. Ma sarà meglio che mi dia da fare perché mi sono iscritto all’Iron Man dell’Elba in programma il 29 settembre. Proprio adesso che ho imparato a nuotare non vorrei ritirarmi pedalando… Qual è quindi ad oggi il tuo set up ideale per una corsa invernale e quale per una corsa primaverile utilizzando i vostri prodotti? Skins innanzitutto: dopo aver usato la A200 Thermal con il freddo che c’era a Sestriere al Trail della Via Lattea lo scorso dicembre mi sono convinto che non ci sia abbigliamento migliore. Capisco di essere di parte ma provare per credere. Per quanto riguarda le scarpe, rimangono una scelta personale, ma mi raccomando o maxi o mini: vietato usare le vie di mezzo! CONTATTI: ABC Distribution Indirizzo: Via Maturi 7 38020 Mezzana in Val di Sole (TN) Tel/Fax: 0463.422401 E-mail: info@abcdistribution.it alberto.penne@abcdistribution.it

Stinso Evo - Come rivelato anche da Alberto Penne nell’intervista, il modello best seller 2012 è stata la Stinson Evo (foto), ideale per il training intensivo e per distanze medio/lunghe. Offre una robusta tomaia in PU sintetico, Mesh e TPU abbinata a una fodera traspirante in poliestere. L’intersuola HiP EVA è decisamente oversized (2,2 X volume), in modo da garantire eccezionale assorbimento degli impatti ed elevato comfort. La struttura della calzatura esalta il dinamismo dell’azione trail, garantendo una transizione dal tallone all’avampiede fluida e senza sprechi di energia. Suola: Hoka Grip con tasselli a 4 mm; sottopiede in EVA sagomata (4 mm) + 2 mm di plantare interno Ortholite; sistema di allacciatura Quick Fit System. Disponibile nelle due versioni donna e uomo. Peso: 300 gr (taglia 8 UK).

Fondata nel 1996, Skins è cresciuta rapidamente e continua a guidare l’innovazione nella categoria delle prestazioni sportive che ha creato. Il quartier generale ha sede in Svizzera, ma le radici australiane rimangono a Sydney. La crescita globale ha visto l’apertura di uffici nel Regno Unito, USA, Francia, Germania e Cina e l’azienda conta su una rete di distributori in tutti i principali Paesi del mondo. Per gli atleti impegnati, ma anche per gli sportivi occasionali, la gamma Skins offre vantaggi scientificamente provati: fa scorrere meglio il sangue, utilizzando la compressione graduale per aumentare l’ossigeno che arriva ai muscoli, così da migliorare la performance con meno dolore, prima, durante e dopo l’allenamento.

Skins A200 - Gli indumenti A200 (vedi foto) utilizzano un unico indice di massa corporea (Body Mass Index) su algoritmo antropometrico in modo da tener conto dell’altezza, del peso e delle dimensioni del torace di chi indossa il capo, così da garantire un buon fit; i livelli di compressione sono così ottimizzati. I capi A200 sono progettati per avvolgere e sostenere i principali gruppi muscolari. Questo riduce drasticamente le vibrazioni muscolari, con minor danno ai tessuti molli e ridotto indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS). Il tessuto leggero, lavorato sull’ordito, della Serie 200 Skins fornisce una protezione +50 dai raggi UV, e fa si che l’umidità non ristagni garantendo la traspirabilità del capo.

La storia del brand comincia nel 1999, quando Liz Dickinson - imprenditrice e madre di tre figli inventa MIO. Dopo aver più volte tentato inutilmente di ristabilire la sua forma fisica e perdere i chili accumulati con la terza gravidanza, Liz sente il bisogno di un dispositivo che la aiuti a controllare le calorie e a monitorare il cuore durante l’allenamento, ottimizzando le sue performance. Non avendo trovato nulla di simile sul mercato - solo orologi provvisti di scomode chiusure a strappo sul petto e incapaci di controllare le calorie bruciate - Liz decide di utilizzare il suo sapere tecnologico e di marketing per creare MIO, il primo orologio non a strappo per il monitoraggio del cuore durante l’allenamento fisico e provvisto di sistema brevettato per la gestione delle calorie. In vent’anni la famiglia MIO è cresciuta, la catena di dettaglianti si è ampliata e oggi questo dispositivo è riconosciuto come pioniere di innovazione nei settori della salute e del fitness. Nel 2013 MIO introduce un’altra avanzatissima tecnologia: MIO Alpha (foto). Alpha è il primo orologio non a strappo ad alte prestazioni per il monitoraggio continuo del cuore durante l’attività sportiva. Testato accuratamente a velocità pari a 20 km/h, Alpha utilizza Bluetooth Smart per il collegamento a smartphone e ad altri dispositivi per il fitness.

Sono passati dieci anni dal lancio della prima calzatura da running Inov-8. Fondato nel giugno 2003, il marchio britannico nasce da un’idea di Wayne Edy, consulente del settore outdoor consapevole del bisogno di innovazione presente nel mercato del running off-road. Inizialmente Wayne opera nel garage della sua casa, poi nel corridoio di una vecchia chiesa, entrambi situati nell’Inghilterra nord-orientale. La prima scarpa introdotta è la Mudroc, progettata per il mountain running. Pesa solo 290 gr e vanta una grip eccezionale su tutti i terreni, grazie alla suola aggressiva. Nato in Zimbabwe, Wayne diviene presto una presenza fissa alle gare off-road britanniche ed europee, dove inizia a vendere scarpe sul retro del suo pickup. Lo stesso anno l’atleta neozelandese Melissa Moon vince il Mountain Running Trophy con ai piedi un paio di Mudroc 290 prese in prestito il giorno della gara in Alaska. Immediatamente la scarpa diventa un must e Runner’s World la premia come prodotto dell’anno per il 2003. Un successo che permette a Wayne di lanciare altre 3 scarpe per il running fuori strada, presentandosi come pioniere dell’arrow system, basato sulla diversità tra l’altezza del tallone e quella della punta. Il sistema offre agli atleti un approccio focalizzato sull’importanza della transizione durante l’azione sportiva, utile allo sviluppo di una tecnica running più naturale. Oggi le scarpe Inov-8 sono vendute in oltre 60 paesi in tutto il mondo, con una gamma di oltre 80 modelli in grado di soddisfare le diverse esigenze degli appassionati di off-trail, off-road, road e fitness (nelle foto sotto da sinistra i modelli Trailroc e Roclite).


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­Numero 4 / 2013

Trail-skyrunning / Focus shop

Running, trail running, nordic walking e non solo sono i settori trattati dal noto titolare di Sport in Montagna

Una nuova sfida... dietro il bancone chi è Paolo Larger Celebre skyrunner e scialpinista, mettendo a frutto la sua esperienza di atleta da più di un anno Paolo Larger gestisce un negozio a Castello di Fiemme. Un punto vendita che si è letteralmente costruito con le sue mani... A cura di davide corrocher A volte è difficile stabilire da dove nasca un’idea, quale situazione determini in definitiva una svolta, che cosa porti a una decisione importante. Semplicemente ci sono uomini fatti per la sfida, soliti ad accettare quello che la vita offre loro e a cogliere nella contingenza di ogni giorno un’opportunità per raggiungere i propri obiettivi e proporsene di nuovi. In ogni contesto per loro è possibile trovare gli stimoli giusti per mettersi in competizione, perché in fondo lo spirito agonistico è duro a spegnersi soprattutto quando le loro conquiste hanno il sapore della vittoria. Paolo Larger è stato un campione, ha vissuto un’intesa carriera di atleta come skyrunner e come scialpinista. I suoi successi lo hanno portato ai vertici del panorama sportivo internazionale. Quella stessa sete che lo ha condotto in cima fra i migliori lo ha spinto poco più di un anno fa ad aprire a Castello di Fiemme un negozio di articoli outdoor. Il nome dell’insegna è Sport di Montagna. Come il titolare ha un’anima invernale e una estiva e si caratterizza per un’offerta che spazia per le molte varianti con cui il mondo della montagna sa presentarsi: running, skyrunning, nordic walking, sci alpinismo. Tecnicità e artigianato - “L’idea l’ho sempre avuta dentro di me” ci ha raccontato. ”Ho sempre cercato di vivere le mie passioni e trasmettere agli altri quelle sensazioni che si provano. Abito in mezzo al verde tra le montagne e adoro la natura. Mi ricordo quando una grande nevicata ha buttato a terra un enorme abete… subito ho pensato: qui voglio costruire qualcosa. Spinto da tanta dedizione e inventiva mi

sono così dedicato io stesso a fabbricare l’arredamento di quello che sarebbe stato il mio negozio: è stata dura ma alla fine mi sono divertito. Per me è stata una sfida come le tante che ho affrontato in passato. E il falegname è stato anche il primo lavoro che ho fatto da quando avevo 14 anni!” Un punto vendita a immagine e somiglianza del suo titolare dunque, in cui tecnicità ed esperienza indiscutibili sono intessute insieme con un filo di autentica artigianalità. Oltretutto questo felice connubio si esalta quando Paolo si mette all’opera in un angolo dove ha allestito un piccolo laboratorio per offrire un servizio sui materiali invernali, dalla paraffinatura agli esperimenti sulle pelli da foca. Esperienza e selezione - “Il negozio è piccolo, ma c’è tanto da fare e per quello che voglio fare io basta e avanza. Cerco di selezionare i marchi di qualità che più mi soddisfano e mi impegno sempre a studiare con attenzione le caratteristiche tecniche dei prodotti”. Paolo sa bene come consigliare il cliente che entra in negozio perché tutto quello che propone lo ha provato lui per primo nelle sue sessioni di allenamento o in gara. Oltretutto uno dei punti di forza del punto vendita è forse il fatto che ha saputo scegliere anche alcuni nomi meno trattati dagli altri dealer della zona, quasi a distinguersi ancora una volta e a cercare di soddisfare i più elevati parametri di tecnicità anche fra brand meno diffusi. Con Mico ad esempio ci racconta di aver stretto un ottimo rapporto da cui sono nate oltretutto delle interessanti strategie di collaborazione. ”Chi viene da me lo fa perché ha un dubbio e vuole che io lo aiuti

a risolverlo, per questo devo cercare di differenziarmi. Ciò non significa che nel mio assortimento manchino anche i marchi più noti, soprattutto perché con molti di questi ci ho corso per una carriera: da ASICS a La Sportiva fino a Crazy Idea per cui ho fatto parte del team ufficiale”. Un inizio promettente - “All’inizio mi rendevo perfettamente conto che cominciare una nuova attività in questo periodo non sarebbe stato facile e infatti non lo è stato. Ma di facile non credo ci sia nulla nella vita. Da quando avevo 14 anni sono abituato a lavorare molto, a gareggiare con impegno e a combattere fino a dove i miei limiti me lo consentono se necessario. All’inizio ogni impresa è dura, ma come ho già detto le vittorie facili non esistono!”. I primi segnali dell’attività di Paolo stanno dando ragione al suo ottimismo e alla sua determinazione. “Ci sono tante belle opportunità da cogliere nel nostro mondo. Ci vorrà tempo per raggiungere il mio obbiettivo: sono appena partito e potrà anche essere che commetterò degli errori. Ma si può sbagliare in buona fede lavorando: a questo si può sempre rimediare soprattutto perché per me il rapporto umano è alla base di tutto. Incontro tante persone quando vado a correre la mattina prima di aprire il negozio, soprattutto molte donne. Se si colgono questo tipo di segnali si può capire in che direzione stiamo andando e questo mi fa dire che c’è molto che si può fare. Per questo cerco sempre di raccomandare a chi viene da me di cercare sempre la qualità. Io dico che si può spendere qualche euro in più per comprare una scarpa o un capo tecnico ed evitare di spenderne altri per una risonanza o per un intervento a causa dei disturbi che possono occorrere se non ci si attrezza con attenzione. In fondo è anche questo un modo di fare di necessità virtù”.

SCHEDA TECNICA Indirizzo - Via Roma 8 Castello di Fiemme 38030 (TN) Telefono - 0462.230698 349.4009495 E-mail - largerpaolo@yahoo.it Sito - in costruzione Sedi -1 Titolare - Paolo Larger Anno di nascita - 2011

Una foto storica di Paolo alla Transalpine Run vinta nel 2007

Nato a Cavalese (TN) il 19/08/1974. Atleta professionista di running, skyrunning, sci di fondo e sci alpinismo, esordì nelle competizioni a livello nazionale nel 1990 con lo sci di fondo, per il Comitato Trentino Fisi. Dopo di allora Paolo ha corso anche nel gruppo sportivo militare delle Fiamme Oro, come giovane fondista. Ha fatto parte di gruppi sportivi come la società Polisportiva Molina di Fiemme (in cui è attualmente rientrato), le Fiamme Oro Moena e G. S. Hartmann.

Risultati più importanti

• 71 Vittorie assolute in campo nazionale e internazionale • 47 Vittorie in competizioni running, km verticale, skyrace, skymarathon • 75 Podi ottenuti • 21 Vittorie in sci di fondo e granfondo (campionati regionali, nazionali e master) • 30 Podi ottenuti

Altri campionati

• 1° class. Transalpine Run 2007 (in coppia con Luca Miori) • 1° class. Campionato italiano assoluto skyrunning 2001 • 1° class. Campionato italiano assoluto skyrunning 2008 • 3° class. Campionato italiano assoluto skyrunning 2009 • 2° class. Campionato italiano assoluto skyrunning 2010 • 1° class. Campionato europeo team 2009 • 1° class. Campionato mondiale team 2010 • 5° class. Campionato mondiale individuale 2009 • 4° class. Campionato europeo individuale 2009

Podi in competizioni skyrunning internazionali • 3° class. Vulcano Irazu skymarathon 2009 - Costa Rica • 2° class. Zegama Skymarathon 2009 - Spagna • 2° class. Chaberton Marathon 2009 - Francia

Highlights Numero del personale - 2 Mq totali - 40 Incidenza running sul fatturato annuale - 25% Numero vetrine - 1 Discipline trattate - running, skyrunning, trekking, nordic walking, vie ferrate, sci alpinismo, racchette da neve Noleggio attrezzatura - Sci alpinismo e racchette da neve

RUNNING / TRAIL RUNNING Attrezzatura - CAMP, Deuter, Mico, Ortovox, Salice Calzature - ASICS, Dynafit, Garmont, La Sportiva Abbigliamento - ASICS, Crazy Idea, Mico, Ortovox, Dynafit, Soullimit Altri servizi - Fornitura sci club, gruppi vari

OUTDOOR / ALTRO Attrezzatura - CAMP, Deuter, La Sportiva, Led Lenser, Salice, Tsl Calzature - ASICS, Dynafit, Garmont, La Sportiva Abbigliamento - Bailo, Crazy Idea, Icepeak, Ortovox, Soullimit Altri servizi - Skiservice alpinismo, servizio paraffinatura sci fondo

• 12 ore sci di fondo: 1 vittoria in 1 partecipazione • Staffetta wintertriathlon: 2 vittorie in 2 partecipazioni • La vittoria più bella e importante: Dolomites Skyrace 2001, con cui ha ottenuto il primo titolo assoluto di campione italiano skyrunning • La gara più breve vinta: 3 km • La più lunga: 8 giorni a tappe • Infortuni importanti: Valposchiavo 2004, Trofeo Kima 2010

Sponsor tecnici attuali

• Scarpe: ASICS • Abbigliamento: ASICS, Mico • Occhiali: Salice • Accessori: C.A.M.P. • Integratori: Ethic Sport



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Trail-skyrunning / L’atleta

Marco Olmo all’età di 58 e 59 anni ha vinto due UTMB consecutivi. Lo abbiamo incontrato in occasione dellla Carrera de Baja in Messico “È una bellissima forza quieta della natura, ma in qualsiasi momento può diventare un insidioso pericolo. Quello che amo di più di queste infinite terre di nessuno sono indubbiamente i paesaggi, sempre uguali e sempre diversi, a volte a tinte morte e altre volte con forti colori di contrasto. Qui il mio spirito sembra trovare un’energia nuova che sprigiono in gara”.

il richiamo Testo e foto DINO BONELLI Marco Olmo è un grande campione e il suo ricco e ineguagliabile palmares di successi ne è l’inconfutabile prova. Marco Olmo è un montanaro, discretamente testardo ma assolutamente genuino e leale: qualità queste che lo hanno sempre aiutato sia nel campo agonistico sia nei rapporti umani. Marco Olmo è un uomo di 64 anni alto e dal fisico asciutto, il suo corpo è una macchina quasi perfetta che consuma pochissimo e non conosce usura. Ma Marco Olmo è soprattutto un runner, anzi, un ultrarunner. Uno di quelli da stradine sterrate, sentieri scoscesi o piste desertiche. Copre distanze infinite in tempi brevi e impossibili ai più. Nella sua biografia intitolata Il Corridore e recentemente edita da Ponte delle Grazie, l’autrice Gaia De Pascale cita alcune parole dell’atleta: “Questo montanaro, che qualche volta ha perfino pensato di andare a vivere nel deserto, alla fine il deserto se l’è scelto come seconda casa. Non la casa della vita, ma la casa della corsa”. È proprio nel caldo deserto messicano che lo abbiamo incontrato. San Felipe per la precisione, dove si è tenuta la seconda edizione della Carrera de Baja, corsa di 100 km divisa in cinque giorni di tappe. I suoi occhi azzurri si illuminano nel viso ovale contornato dal pelo grigio. Le sue parole arrivano dal cuore e raccontano storie vere. “Molti immaginano il deserto come un’unica soluzione di alte dune di sabbia, ma la realtà è ben differente. Intanto bisogna distinguere deserto e deserto: ci sono quelli caldi e quelli freddi, quelli ventosi e quelli che hanno nella calda aria stagna il pericolo maggiore. Altra distinzione fondamentale per chi come me li affronta di corsa è il calpestio. Ci sono lande fatte di rocce e tagliente pietrisco, e ci sono steppe aride con vegetazione in prevalenza dal fusto spinoso, dove il terreno ha una consistenza irregolare. In questi posti non puoi assolutamente permetterti di distogliere lo sguardo da dove appoggi i piedi. Una banale storta o una piccola spina possono essere motivo di ritiro. Poi ci sono terre desolate ma con piste dure, che ti permettono di spingere con il piede e allungare la falcata, e infine ci sono i soffici e faticosi deserti sabbiosi: paradisi per lo sguardo ma inferni vellutati dove correre elastici è praticamente impossibile. Io sono stato un po’ in tutte queste situazioni, tra i freddi e neri deserti lavici islandesi o le lande secche e gialle di Tunisia e Namibia. In Messico mi trovo nelle immensità ondulate di terra dura mista a sabbia, in cui crescono insidiosi cespugli spinosi e imponenti cactus. Quasi sempre corro da solo. Non amo adattare il mio ritmo a quello di un altro. E poi in questo modo mi sento più a contatto con la natura. Insomma, io da solo ci sto bene”. Per la verità siamo persuasi che il più delle volte Marco corra da solo perché nessuno riesce a tenere il suo ritmo per tanti chilometri. Il suo esser solo è quasi sempre un posizionarsi in testa alla corsa. Tra un ricordo e l’altro il racconto continua. “Preferisco le lunghe distanze, ma non disdegno le brevi. In quattro edizioni della Desert

del deserto

Cup, tre in Giordania e una in Mali, le distanze variavano da 168 a 179 km (Marco le ha vinte tutte, ndr). Nelle Desert Marathon, in Libia, i chilometri non stop erano 120. 17 volte ho partecipato alla Marathon des Sable, gara a tappe in autosufficienza in Marocco, e 16 volte l’ho terminata (la 18esima l’ha conclusa lo scorso 15 aprile; si è sempre posizionato nelle prime 14 posizioni, arrivando tre volte terzo e due volte quarto, ndr). Lì le tappe variano dai 20 km circa di quella corta agli 85 del tappone. Per finire, alla Run Iceland, al Sardinia Trail o qui in Messico si corrono tappe dai 10 ai 42 km. Una regola però vale sempre: il deserto non va sfidato ma rispettato. È una bellissima forza quieta della natura, ma in qualsiasi momento può

martello e riducendo la rullata e la spinta con la punta. In caso contrario sprofonderei più del dovuto e soprattutto consumerei energie inutilmente. Uso scarpe normali possibilmente con una suola non lavorata, se i tasselli sono troppo profondi faccio più fatica. Alla tomaia aggiungo una ghetta artigianale per non far entrare i granelli, ma anche il copri-scarpa da ciclismo in lycra è un’ottima soluzione”

diventare un insidioso pericolo. Quello che amo di più di queste infinite terre di nessuno sono i paesaggi, sempre uguali e sempre diversi, a volte a tinte morte e altre volte con forti colori di contrasto. Mi rilassano nel corpo e nella mente. Qui lo spirito sembra trovare un’energia nuova. Una carica che in gara si sprigiona in falcate che si susseguono il più possibile uguali fra di loro, mantenendo a oltranza il buon ritmo iniziale”.

spray sulle pietre. ‘Balisati’ sono quei percorsi dove è sufficiente alzare gli occhi ogni tanto, guardare avanti e intorno e trovare i giusti riferimenti. Sulle dune di solito non ce n’è e si deve procedere con bussola e road book. Non bisogna avere paura di allungare il tragitto di qualche decina di metri, se si può correre su terreni più duri ed evitare scorciatoie su sabbia più faticose. Una volta durante la prima Desert Marathon in Libia, ero in testa alla gara con un altro concorrente quando sbagliammo strada e finimmo oltre il

“La mia non è una corsa di potenza, non parto mai troppo forte. Sovente vengo passato da altri concorrenti, che poi raggiungo e distacco nel tempo. Un giornalista francese una volta scrisse che non avevo un passo da conquistatore, ma da “sfiancatore” di avversari. In quell’occasione vinsi la mia sesta Cro Magnon consecutiva. Un altro giornalista, un italiano, disse che nel vedermi correre sembra sempre che stia per fare l’ultimo passo prima di cadere a terra stremato. La mia falcata non è elastica, sembra che trascino i piedi e a dirla tutta sono leggermente storto. Correre nei deserti mi ha insegnato come risparmiarmi, a non esagerare l’ampiezza del passo e ad alzare pochissimo le gambe. In una gara dura e lunga come l’Ultra Trail du Mont Blanc tutto questo mi ha fatto vincere per ben due volte” “Io cerco di spingere con dolcezza senza badare all’andatura. Sulla sabbia cerco di correre con tutta la pianta, tenendo il piede leggermente a

“Spesso mi chiedono com’è la navigazione nel deserto. Io dico che mi basta seguire quelli davanti. A meno che davanti non ci sia io o che mi trovi fuori dalla portata visiva di chi mi precede. In francese ‘balise’ vuol dire picchetto, ma anche segnale, freccia, fettuccia o segni di vernice

confine con l’Algeria. Ci recuperò una pattuglia di polizia che prima di lasciarci andare ci condusse in caserma. Ci chiesero i documenti, che non avevamo, ci diedero dell’acqua e alla fine ci lasciarono ‘scappare’. Una cattiva navigazione può compromettere del tutto una gara e il mio socio di quella disavventura si ritirò. Io rientrai in gara verso la ventesima posizione, non disperai, continuai a trotterellare col mio solito passo sbilenco recuperando terreno e posizioni. Quella volta arrivai primo. “L’alimentazione in gara, come quella di tutti i giorni, è un argomento delicato e soprattutto personale. Io sono vegetariano, mangio tanta verdura e pasta e adoro la pizza. La Margherita è la mia preferita. In una gara in completa autosufficienza alimentare come la Marathon des Sable, per regolamento, si devono avere nello zainetto almeno 14.000 K/cal da gestire per l’intero periodo di gara. Io ne porto circa 18-19mila per un peso totale di 4,8 kg così suddivisi: 2,2 Kg di multi cereali, 1 Kg di parmigiano e 1,6 Kg di barrette energetiche. All’inizio furono i consigli altrui, poi sono stati anche gli errori personali e l’esperienza maturata edizione dopo edizione: tutto questo mi ha insegnato a portare il giusto per il mio fabbisogno. Né di più, che sarebbe peso inutile da trasportare sulle spalle e sulle gambe, né di meno, o non integrerei a sufficienza. Ho corso oltre 6.200 km di gara nel deserto: amo il caldo e la solitudine. Qualcuno mi considera un po’ un orso, ma uno buono... un orso del deserto dico io. A casa, a Robilante (in provincia di Cuneo), guardo fuori dalla finestra e vedo le mie adorate montagne, quelle da cui è partito tutto e alle quali incessantemente ritorno. Ma se guardo dentro di me vedo l’infinito delle lande desertiche che mi chiamano. Un richiamo a cui difficilmente riesco resistere, un richiamo che mi porta ogni volta in posti fantastici, ovviamente di corsa.” Marco Olmo non è solo l’uomo del deserto. Grazie alle sue tante vittorie in montagna e in particolare al doppio successo all’Ultra Trail du Mont Blanc, all’età di 58 e 59 anni, Marco è uno dei pochi italiani che è riuscito a farsi amare e applaudire anche dai francesi oltre che da tutto il resto del mondo. Non serve aggiungere altro per descrivere il grande atleta che è e l’amabile personaggio che è diventato.



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Trail-skyrunning

Attività con i propri dealer, promozione del territorio e spirito di amicizia sono alcuni punti di forza che il brand mette in campo nel settore trail

Le mosse delle 3 “T” Tecnica trailrunning team: tra eventi, gare, team atleti, workshop con i negozianti E promozione all’estero anche il 2013 sarà un anno molto intenso per gli uomini Del marchio, per il quale la corsa off road è un segmento sempre più strategico. Fabio Fusco

A cura di DAVIDE CORROCHER Li avevamo lasciati a novembre scorso in occasione del primo meeting Tecnica Trail Running Team Italy, tenutosi a Ponzano Veneto e Venezia (al quale anche Running Magazine aveva partecipato, vedi articolo sul numero 11/12 – 2012). Fu proprio durante quel raduno che il responsabile marketing Maurizio Di Trani presentò in anteprima i progetti per quest’anno. A partire dal coinvolgimento sempre più intenso dei negozianti con incontri e consulenza, l’azienda si sta già muovendo in maniera significativa; così come per quanto riguarda l’aspetto di promozione del settore della corsa off road, sia fuori che dentro i confini nazionali; per finire con la partecipazione dei propri atleti ad alcuni dei principali eventi del circuito nazionale e internazionale. i meeting con i negozianti Nei mesi che vanno da aprile a giugno, gli uomini del brand sono impegnati in una serie di attività con i negozi per offrire consigli e informazioni utili. Tecnica è un’azienda che crede fortemente nella crescita del settore trail, convinta che non si tratti semplicemente di un trend di breve durata. In questa ottica costruttiva a medio-lungo termine è stata dunque avviata un’intensa attività di interazione con i dealer, con l’obiettivo di trasmettere i valori del marchio e soprattutto di incentivare una nuova cultura specifica della corsa off road. In questo senso è importante sottolineare che destinatari privilegiati di questo messaggio saranno in prima battuta i punti vendita specializzati running e non solamente le insegne outdoor generiche, dove Tecnica è già presente con ottimi riscontri da tempo. Saranno due gli uomini di punta dell’azien-

Aurelio Michelangeli, team manager di Tecnica (secondo da sinistra) con alcuni atleti del Team

Marco Zanchi

da che si divideranno le aree del nord e del sud Italia, ossia Marco Zanchi (caposquadra del Trail Team nazionale) e il team manager Aurelio Michelangeli. Una scelta questa, figlia della volontà di affidarsi a due esperti che siano prima di tutto trailer praticanti di lunga data, non semplicemente due figure commerciali, e che possano imbastire un dialogo che sappia mettere al centro di tutto i valori con cui il marchio interpreta il segmento della corsa fuori strada, sia in termini di tecnologie prodotto (come il concetto del Trs Max – Tecnica Rolling System) sia di attività. Il Tdg in Cina Quando si parla di interpretare la corsa off road, c’è un aspetto che emerge sempre con una certa significatività fra le attività dell’azienda. Vale a dire la valorizzazione di un territorio e della sua promozione. In questo senso, Tecnica è sempre uno dei marchi più presenti ad alcuni dei principali eventi a

I fratelli Gross in Cina nel 2012

Franco Collé

livello nazionale e non solo. Se da una parte si evidenzia in calendario la partnership con la Maxi Race di Annecy che si terrà il 25 e 26 maggio, dall’altra si segnala la rinnovata collaborazione con il Tor dés Geants. In programma quest’anno a settembre, la competizione impegnerà l’azienda in un’intensa attività di promozione all’estero fin dai prossimi mesi. Come già accaduto la scorsa stagione con i fratelli Ulrich e Annemarie Gross, anche in questa occasione un uomo del brand verrà inviato in Cina per offrire la propria personale testimonianza a riguardo. Sarà Franco Collé, primo italiano e primo valdostano nella classifica della scorsa edizione del Tor. Attraverso incontri con la stampa, interviste e seminari, l’atleta racconterà agli appassionati che abitano dall’altra parte del mondo la sua personale esperienza e spiegherà cosa a suo dire significhi vivere il Tor dés Geants anche in termini di cultura, paesaggio e turismo. Inoltre, al termine di questa speciale campagna e dopo la partecipazione alla 100 km di Pechino, verranno selezionati tre runner cinesi per correre alla prossima edizione del Tor. LA FORZA DEL TEAM Fra gli eventi ai quali il marchio è presente in prima linea, grande attenzione è riservata al Tecnica Trail Trophy, circuito italiano per Outdoor Athletes giunto alla seconda edizione quest’anno: un unico torneo che comprende cinque fra le più importanti competizioni italiane, dalla Maremontana del 24 marzo al Troi dei Cimbri del 15 settembre. In evidenza anche il circuito Parks Trail, che rappresenta una

delle chiavi di volta per la crescita del trail. L’azienda fondata nel 1930 da Oreste Zanatta è infatti sempre attenta a promuovere un’immagine legata alla corsa off road che non sia per forza legata al contesto della montagna e che anzi si possa sviluppare anche in contesti più prossimi ai centri urbani. Per finire, fra i tanti temi che riguardano l’impegno di Tecnica, gli atleti del Trail Running Team hanno già partecipato ad alcune gare nazionali con importanti riscontri in termini di risultati. Ciò che però agli uomini del brand interessa evidenziare in questo senso non è tanto un successo che sia quantificabile in termini sportivi, comunque importanti, quanto piuttosto le particolari condizioni che hanno portato alla formazione di questo gruppo. Vale a dire un contesto di passione e “vita vissuta”. Giuliana Arrigoni, Roberto Beretta, Cinzia Bertasa, Maria Teresa Cannuccia, Fulvio Chilò, Franco Collé, Katia Fori, Daniele Fornoni, Fabio Fusco, Gianluca Galeati, Tania Panjac, Maria Chiara Parigi, Patrizia Pensa, Matteo Pigoni, Gianluca Ruocco, Jarno Venturini, Matteo Zanchi e Cristina Zanteschi: i membri del team si professano prima di tutto grandi amici e a unirli è un legame intenso fra loro, la natura e la sfida.

Roberto Beretta e Fulvio Chilò portano “in trionfo” Cinzia Bertasa

www.tecnica.it

BEN 41 LE NAZIONI CHE SARANNO RAPPRESENTATE ALLA QUARTA EDIZIONE, DALL’8 AL 15 SETTEMBRE

Tor dés Geants 2013, sempre più internazionale Sul Tor dés Geants e sui suoi partecipanti si raccontano storie e si scrivono libri. Finora sono state partecipate solamente tre edizioni, eppure l’immagine che si è costruita attorno a questa corsa ha contribuito in poco tempo a diffondere un senso di grandissimo interesse presso gli appassionati e non solo (a Tecnica va quindi anche il merito di aver supportato l’evento fin dalla prima edizione). Merito questo dei monti valdostani che abbracciano l’anello di 330 km che comprende il tracciato di gara e merito certo anche di un’organizzazione impeccabile. A testimonianza di questo

successo, a febbraio c’erano già 1.497 iscritti per l’edizione 2013, in programma dal 8 al 15 settembre. Tra loro sono stati sorteggiati 660 candidati che saranno al via per tentare una nuova impresa. Molti i nomi degli atleti più forti al mondo che si evidenziano fra questi, come lo skyrunner “di casa” Bruno Brunod, alla sua prima esperienza al Tor come lo spagnolo portacolori del Team Salomon International Iker Karrera. Fra le conferme si segnalano invece Marco Gazzola, Christophe Le Saux, Gregoire Millet e i vincitori dell’anno scorso Oscar Perez e Francesca Canepa.

In totale saranno 41 le nazioni rappresentate nella quarta edizione della competizione, provenienti da tutti e cinque i continenti del globo. L’assessore regionale al turismo della Valle d’Aosta ha espresso il proprio entusiasmo alla notizia di un tale exploit di iscritti, per una competizione che in pochi anni è diventata un appuntamento fisso per gli appassionati di ultra trail. A suo dire questi numeri sono una testimonianza quanto mai significativa della grande attrattiva che la regione offre di sé in tutto il mondo, grazie alle sue montagne e ai suoi paesaggi caratteristici.

Il team cinese di Tecnica al TdG 2012


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Trail-skyrunning

Sui 4.167 mt del Toubkal, catena dell’Alto Atlante, Nord Africa

Dynafit Dealer Camp, dalle Alpi al Marocco L’iniziativa proposta dal marchio del leopardo ha visto la partecipazione di 160 negozianti provenienti da 10 Paesi. Insieme al team aziendale hanno testato i prodotti dedicati a sci alpinismo e skyrunning. Due discipline unite sotto il cielo nordafricano. A cura di SIMONE BERTI

te all’esotica avventura, supportati nel viaggio anche dall’Hindelanger Mountain Guide Service e dalle guide alpine Hydroalpin. La partecipazione al viaggio includeva inoltre la fornitura di un equipaggiamento personale: la nuova scarpa da alpine running MS Feline Ghost e la giacca Transformer in Gore Windstopper Active Shell. Per l’Italia hanno partecipato 15 negozianti, tutti assolutamente entusiasti dell’iniziativa. Nonostante il viaggio avesse un programma molto serrato, il coordinamento fra le guide tedesche e magrebine è stato perfetto e ha consentito ai partecipanti di godere appieno del favoloso paesaggio dell’Alto Atlante.

Lo scenario è offerto dallo Jebel Toubkal (4.167 metri d’altitudine), la cima più elevata dell’Alto Atlante, a sua volta la catena montuosa più alta di tutto il Nord Africa. Insomma, una regione quanto mai poco consueta per appassionati di sci alpinismo e trail running, ma assolutamente affascinante e suggestiva, soprattutto per chi è abituato all’ambiente alpino. Proprio qui un nutrito gruppo di negozianti è stato invitato da Dynafit, allo scopo di testare assieme al team aziendale le novità in fatto di abbigliamento, attrezzatura e calzature per ski touring e alpine running. E così il Dynafit Dealer Camp Marocco 2013 si è rivelato un esperienza assolutamente sorprendente per tutti coloro che vi hanno partecipato. sci alpinista e runner - Sembra scontato evidenziare quanto sia fondamentale per un’azienda conservare un eccellente rapporto con la rete commerciale. Ogni punto vendita rappresenta infatti la vetrina per eccellenza del brand. Ma a questo assunto si lega l’esperienza marocchina di Dynafit: “Abbiamo coinvolto in questo viaggio alcuni dei nostri dealer per presentare loro in anteprima e in esclusiva la collezione summer 2013”, ha spiegato Stefano Finazzi, responsabile commerciale Dynafit. “Il viaggio in Marocco ha creato la situazione per-

BASTOCINO X4 PERFORMANCE

fetta per illustrare l’obiettivo della nostra collezione estiva: lo skitourer, ovvero lo scialpinista che con lo sciogliersi della neve non rinuncia all’alta quota, ma la vive attraverso la dimensione dell’alpine running”. 160 negozianti da 10 paesi - Nelle cinque differenti date del mese di marzo previste per il camp, sono stati ben 160 i negozianti provenienti da 10 diversi Paesi che hanno preso par-

Bastoncino a 4 sezioni per il trail running con uno speciale sistema di piegamento per un ingombro minimo di soli 34 cm. Una volta montato, il modello X4 si trasforma in un bastoncino a lunghezza fissa molto stabile per una perfetta trasmissione della forza. Parte superiore in carbonio leggero e parte inferiore in titanal infrangibile. Peso: 195 gr. Dimensioni disponibili: 115-135 cm. Prezzo consigliato al pubblico: 125 euro.

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TRANSFORMER

A contatto con il Marocco - “Sono stati quattro giorni intensi ed emozionanti: dall’arrivo a Marrakech al trasferimento al villaggio di Imlil fino al trekking di posizionamento al rifugio Nelter ai piedi del Jebel Toubkal”, ha continuato Finazzi. “Culmine del viaggio la salita alla vetta con le pelli, la ridiscesa con gli sci e il rientro a Imlil, chi camminando, chi di corsa. Per non parlare della suggestiva cena berbera finale”. Infatti l’atmosfera nordafricana, la calda ospitalità locale e le delizie culinarie del Marocco hanno sorpreso positivamente i partecipanti. La speciale conformazione del territorio ha fatto il resto, permettendo di svolgere su un unico percorso alpine running e sci alpinismo. E per il prossimo dealer camp, Dynafit sta già pensando a un’altra location esotica.

Dotata di Windstopper Active Shell per la protezione da vento e intemperie, questa giacca è stata creata per attività outdoor molto impegnative. Il materiale offre un’ottima traspirabilità, rendendo il capo confortevole anche in caso di attività fisica intensa. Inoltre, l’innovativa struttura di ventilazione facilita la circolazione dell’aria all’interno e permette di far entrare aria fresca dall’esterno. Con un semplice gesto poi la giacca diventa un gilet, senza neanche bisogno di toglierla. Il cappuccio amovibile è invece un praticissimo compromesso quando le temperature si abbassano. Completamente ripiegabile nella sua tasca anteriore, pesa 240 gr. Colori: black, chlorophil. Taglie: XS-XXL. Prezzo consigliato al pubblico: 300 euro.

Alcuni dei modelli skyrunning FELINE GHOST

Modello da uomo particolarmente adatto a percorsi lunghi, competizioni e terreni tecnicamente impegnativi. Al centro del sistema delle suole Alpine Running della Feline Ghost c’è la Multi Pad Midsole, che dona alla calzatura perfette caratteristiche di stabilità e ammortizzazione, nonostante il peso estremamente ridotto. Con reazioni rapide e stabilità le salite più faticose diventano più facili. La suola Rocky Tread di Vibram garantisce un’ottima aderenza. Lo speciale mix di materiali della stessa e i tacchetti larghi danno stabilità anche sul bagnato. Attraverso il sistema Sensitive Fit la Feline Ghost segue e sostiene il piede, sposandosi in modo perfetto con i movimenti naturali. Il robusto materiale esterno, privo di cuciture, rende questa scarpa adatta alle lunghe corse come alle avventure più impegnative. Disponibile anche in versione femminile. Taglie: 6-13 UK. Colori: zinniasedona, cactus-black, black-yellow. Peso: 260 gr (taglia 8). Prezzo consigliato al pubblico: 130 euro.

ZAINO X4 PERFORMANCE

X4 Performance offre soluzioni in grado di rispondere al meglio alle particolari esigenze dello sport in alta quota. Lo zaino da 12 lt pesa solo 340 gr ed è dotato di una funzione particolare: si trasforma rapidamente in un marsupio. La parte posteriore bagnata di sudore scompare in una tasca e, durante la discesa, può essere comodamente portata sui fianchi. Grazie alla sua forma ergonomica aderisce perfettamente al corpo, permettendo così un trasporto efficace dell’attrezzatura. Lo zaino è inoltre dotato di un porta-borraccia movibile sullo spallaccio ed è predisposto per il sistema di idratazione. Tra le altre caratteristiche: comparto interno per i bastoncini, attacco a scomparsa per il casco, dorso con struttura Double Mesh Honeycomb, cintura a vita regolabile a doppia fascia per un’aderenza perfetta, tasca esterna in rete, tasca esterna con zip. Prezzo consigliato al pubblico: 100 euro.

DISTRIBUITO DA: Oberalp 0471.242900 - info@oberalp.it - www.dynafit.it


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Trail-skyrunning / Prodotti Crazy Idea

Camelbak

Singlet Sky Run Man

ULTRA LR VEST

Un capo da abbinare a tutti i modelli di pantaloni della collezione running Crazy Idea. Sviluppato per assicurare una capacità di gestione climatica ottimale nelle condizioni più calde, si caratterizza anche per l’adozione di soluzioni tecniche pensate per migliorare il comfort durante la corsa. Rispetto alle canotte tradizionali ha infatti la spalla larga e un taglio più chiuso sotto ascella per evitare lo sfregamento della pelle dell’interno del braccio contro il torace. In questo modo si eliminano i fastidiosi arrossamenti che si creano quando ci si muove per molte ore. Realizzata in microfibra rapid dry e tessuto Carbon+AID.

Ultra LR Vest è uno zaino che mira a migliorare le prestazioni e assicurare maggior comfort e stabilità. Il nuovo Antidote Reservoir con Quick link è inserito nella parte inferiore dello zaino: scarica il peso in zona lombare anziché sulle spalle e consente un carico di piccola entità sugli spallacci. Lo zaino ha una capacità complessiva di 5 lt, di cui 2 per la riserva idrica, e pesa soltanto 540 gr. Gli spallacci sono dotati di due tasche per piccoli oggetti o integratori alimentari e di due strap per regolare l’aderenza dello zaino al torace. La cannuccia è di rapidissimo uso grazie alla clip che blocca la valvola al di sotto della bocca. La rete dotata di elastici permette di inserire oggetti o abbigliamento di dimensioni superiori allo zaino. Presenti anche alcune piccole e diversificate tasche zippate. Lo schienale facilita aerazione e stabilità. Alcuni elementi retro-riflettenti consentono di essere individuati nell’oscurità. Prezzo 123 euro.

DISTRIBUITO DA:

DISTRIBUITO DA:

Crazy Idea - 0342.706371 - info@crazyidea.it

Nov.Ita - 011.6467743 - info@nov-ita.com

LA SPORTIVA Lynx Pullover

Pullover per uomo realizzato in tessuto stretch, traspirante e ad asciugatura rapida, perfetto terzo strato per protezione parziale dagli agenti atmosferici in caso di necessità durante l’attività. La zip frontale e il tessuto estremamente elastico permettono maggiore libertà di movimento e migliore regolazione del clima interno. Gli accessori di cui è dotato sono i fori per i pollici sulle maniche, la vita regolabile per personalizzazione dei volumi e le tasche pettorali di contenimento.

Crystal T-shirt Disegnata per la massima libertà di movimento e per correre in velocità durante le gare o gli allenamenti, è una maglia per donna realizzata con tessuto Cocona ai carboni attivi. È in grado di offrire massima traspirazione e velocità di asciugatura durante la corsa. Cuciture e dettagli sono progettati per soddisfare le esigenze di shape & look del pubblico femminile. È dotata di una taschina contentiva laterale per barrette energetiche e di una tasca di ventilazione frontale. Le cuciture riflettenti inoltre, consentono l’utilizzo notturno in tutta sicurezza. DISTRIBUITO DA:

La Sportiva - 0462.571800 - www.lasportiva.com

camp

Trail Vest Light Modello caratterizzato da leggerezza e funzionalità elevate. È disegnato infatti per consentire all’atleta che lo indossa di accedere facilmente a tutto l’equipaggiamento necessario senza fermarsi durante la corsa. La cinghia addominale e quella sternale sono dotate dell’esclusiva fibbia Ez Op ad apertura facilitata e sono realizzate per consentire una vestibilità ottimale e precisa. È fabbricato in nylon ripstop molto leggero, trattato per incrementarne la durabilità, lo schienale e gli spallacci sono in rete traspirante. Il vano principale ha una capienza di 10 lt. Vi sono poi una tasca separata per l’hydrobag, due tasche porta borracce e due tasche porta accessori sugli spallacci consentono di stivare tutto il necessario. Due tasche sulla cintura permettono di avere a portata di mano mappe e barrette, mentre le asole e i cordini elastici aiutano a fissare l’equipaggiamento extra. Peso: 320 gr.

Trail 1 Marsupio con porta borraccia, è provvisto di elastico per un fissaggio ottimale durante la corsa. la tasca estendibile con zip consente di trasportare gli accessori essenziali, mentre una piccola tasca ulteriore è pensata per avere a portata di mano i gel energetici. La borraccia da 750 cl è compresa nella confezione. Peso: 240 gr. DISTRIBUITO DA:

C.A.M.P. - 0341.890117 - contact@camp.it

The North Face

Men Enduro Plus Pack

Patagonia

Capilene 1 Silkweight Stretch T-Shirt Il capo sintetico Patagonia più elasticizzato e flessibile, mantiene freschi e asciutti in condizioni di caldo, offre protezione solare 50+ UPF ed è dotato di sistema Gladiodor per il controllo degli odori. Prezzo: 40 euro. DISTRIBUITO DA:

Patagonia Italia - 0474.555396 info_italia@patagonia.com

Questo capiente zaino per trail running contiene una sacca di idratazione da 2 lt con tecnologia anti-perdite, che assicura una riserva di acqua sufficiente per un’intera giornata senza influire sulle prestazioni sportive. La cintura estensibile regolabile permette il massimo comfort. Include tasca esterna in rete, tasche nascoste con zip e attacchi per racchette da trekking. Prezzo consigliato: 130 euro.

columbia

W’s Freeze Degree Short Sleeve Polo Polo morbida e confortevole da indossare grazie al tessuto elasticizzato in 4 direzioni. L’esclusiva tecnologia Omni-Freeze Zero, con raffreddamento attivato dal sudore, rende questo capo perfetto per le attività ad alta intensità. Omni-Shade garantisce un fattore di protezione solare UPF 50, mentre Omni-Wick EVAP fornisce un’elevata traspirazione. Leggermente aderente per valorizzare le forme femminili. Prezzo al pubblico: 55 euro. DISTRIBUITO DA: Columbia Sportswear Italy 0423.648756 - www.columbiapressroom.com

salomon

SKIN PRO 10+3 SET Zaino da trail running adatto a molteplici occasioni. Presenta numerosi accorgimenti tecnici: P.A.C.E. Fit, spallacci regolabili, Twin link, Compression Sense, uno scomparto principale, scomparto espansibile verso il basso, 2 tasche laterali, 2 tasche sul petto, una tasca posteriore con cerniera, una tasca di sicurezza, serbatoio Soft da 1,5 lt privo di PVC, ftalati e bisfenolo-A, sistema Plug-n-Play, valvola Bite con sistema on/off, circuito di idratazione breve, tasca 4D con isolante per serbatoio, Custom System, porta bastoncini 4D, rifiniture morbide, riflettente, fischietto in silicone, Powermesh elastica. Peso: 420 gr. Capacità: 13 lt. Prezzo al pubblico consigliato: 133 euro. DISTRIBUITO DA:

Amer Sports - 0422.5291 - amersports-italy@amersports.com

X-BIONIC

Trail Running Humdinger Man Shirt Capo realizzato per mantenere un’ottimale capacità di gestione climatica in condizioni di utilzzo variabili. Favorendo l’evaporazione del sudore attraverso le strutture tridimensionali sulla schiena o trattenendo sul corpo l’aria per ottenere un effetto isolante, permette di affrontare i cambiamenti di temperatura con efficacia. Il sistema 3D Bionic Sphere sul petto e sulla schiena garantisce un’azione rinfrescante lasciando fuoriuscire l’aria umida e calda. Allo stesso tempo le inclusioni d’aria nella struttura ondulata isolano dal freddo. Le imbottiture RodTypePaddings sulla schiena garantiscono una maggiore ventilazione, i Microdiffusori sul colletto espellono in modo controllato il vapore acqueo. La struttura a maglia elasticizzata consente una totale libertà di movimento, la cerniera lampo ha la chiusura nascosta per evitare irritazioni dovute allo sfregamento.

Accumulator Competition Modello realizzato per offrire una compressione parziale in grado di sostenere i muscoli e ottimizzare il trasporto delle sostanze nutritive. La PartialKompression distribuisce la compressione solo in senso orizzontale attraverso le creste del tessuto, lasciando una parte libera per sfruttare il raffreddamento. Queste calze sono inoltre disponibili in tre diverse misure di polpaccio. Le protezioni, l’AirConditioning Channel e il plantare anatomico le rendono ideali per affrontare ogni tipo di competizione.

DISTRIBUITO DA:

DISTRIBUITO DA:

The North Face - 0423.683100 - www.thenorthface.com

Trerè Innovation - 0376.718611 - x-bionic@trereinnovation.it


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Lafuma

suunto

Pantaloncini da trail running in tessuto tecnico stretch che assicurano la totale libertà di movimento. Caratteristiche tecniche: tecnologia Dryway che favorisce la traspirazione, cintura piatta con cordoncino, cuciture piatte per il massimo comfort, trattamento antibatterico, taschina di sicurezza. Prezzo al pubblico: 46 euro.

Il nuovo Ambit2 S è un orologio GPS molto leggero e ideale per atleti impegnati in varie discipline sportive, tra cui il trail running. Il GPS di cui è fornito, di ultima generazione, fornisce dati precisi sull’andatura e permette la navigazione e il monitoraggio dei percorsi, sia durante l’attività che al termine della stessa. È dotato di bussola 3D (con compensazione dell’inclinazione) di facile e precisa lettura anche quando si è in movimento. Non manca poi il cardiofrequenzimetro, che consente di allenarsi nella zona di frequenza cardiaca ideale. Coloro che corrono possono avvalersi non solo di precisi dati su andatura e distanza grazie alla tecnologia FusedSpeed con GPS e accelerometro integrato, ma anche di funzioni quali Interval Training e Autolap per

DISTRIBUITO DA:

DISTRIBUITO DA: Amer Sports - 0422.5291 - amersports-italy@amersports.com

SKYRACE TIGHT SHORT

L.M.O. - 0423.648281 - contactlmo@lafuma.fr

petzl

ULTRA RUSH BELT Robusta e molto potente con i suoi 700 lumen (140 mt di portata del fascio), la lampada frontale ricaricabile Ultra Rush Belt è la soluzione d’illuminazione destinata alle attività intense e impegnative. È ideale per le attività a progressione rapida dove è massima la necessità di luce, come trail, sci o mtb di notte. Il fascio luminoso misto, abbinato ai quattro livelli d’illuminazione, consente all’utilizzatore di scegliere tra potenza e autonomia in base alle proprie esigenze. La batteria ricaricabile di elevata capacità Accu 4 Ultra, separata, consente di ridurre il peso sulla testa, tenendo la batteria ricaricabile al caldo, sotto gli indumenti ad esempio, per ottimizzare l’autonomia quando fa freddo. L’ergonomia e la costruzione dell’ultra Rush Belt ne fanno una lampada particolarmente intuitiva e affidabile, in qualsiasi situazione, grazie anche al pulsante selettore rotante di facile utilizzo, anche con i guanti. Impermeabile fino a -1 m per 30 minuti, resiste bene alle cadute, agli urti e allo schiacciamento. DISTRIBUITO DA: Dinamiche Verticali 011.2732500 - info@petzl.it

GARMIN

FORERUNNER 910XT Dispositivo GPS da polso all-in-one creato per il multisport e ideale per gli sport di montagna come lo skyrunning e il trail. Grazie all’altimetro barometrico il Forerunner 910XT rileva il dato della quota dal segnale satellitare e lo incrocia con il valore della pressione barometrica, fornendo con assoluta precisione la quota, la pendenza da affrontare e la velocità ascensionale. Naturalmente il dispositivo fornisce le consuete informazioni su velocità, distanza, cadenza, frequenza cardiaca. Le dimensioni del suo display facilitano la lettura, mentre la durata della batteria di circa 20 ore lo rende ideale per gare di lunga resistenza. Disponibile sul mercato anche una versione Tri-Bundle, con incluse nella confezione, oltre alla fascia cardio: un sensore velocità/cadenza e un kit da polso per lo sgancio rapido, ideato anche per chi pratica triathlon. Prezzo consigliato al pubblico a partire da 399 euro. DISTRIBUITO DA:

Garmin Italia - 02.36576411 - info@garmin.it

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GM

AMBIT2 S

2235

l’allenamento, con la possibilità di passare da uno sport all’altro. Peso: 72 gr. Diametro cassa: 50 mm. Spessore: 15,5 mm. Disponibile nei colori: graphite, red, lime. Prezzo consigliato al pubblico: 399,90 euro (fascia cardio inclusa).

Calza progettata per percorrenza su percorsi off road di lunga distanza e per tutte le attività più impegnative come le competizioni endurance o le sessioni di allenamento prolungato. Le sue caratteristiche sono state pensate per offrire un’ottima ammortizzazione e per proteggere meglio il piede. È fabbricata con materiali resistenti in grado di assicurate leggerezza, aderenza e comfort di calzata. DISTRIBUITO DA:

Calze Gm Sport 0461.990286 - info@gmsport.net


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Focus on Trail-skyrunning / Prodotti ADIDAS

Brooks

Response Trail

Cascadia 8

Modello avanzato, è dotato di caratteristiche tecniche selezionate per garantire performance elevate in molteplici condizioni e per assicurare un comfort ottimale. La tomaia è fabbricata con tessuto traspirante e grazie alla protezione superiore della linguetta antifango e alle alette Traxion si evita l’ingresso di acqua e sporco. La tecnologia Formotion consente alle scarpa di adattarsi a ogni tipo di superficie, rendendo la corsa più regolare e stabile. L’intersuola con adiPrene+ assicura una risposta ottimale in fase di impatto, migliorando la capacità ammortizzante soprattutto nella zona dell’avampiede. La soletta in Eva è disegnata con forma anatomica. Misure: 6 – 12,5 Uk. Prezzo consigliato: 110 euro.

Calzatura versatile, è stata sviluppata per correre sulle lunghe distanze offrendo una risposta efficace soprattutto nei contesti con terreni ghiaiosi, bagnati e irregolari. Il sistema BioMoGo Dna rende la transizione più fluida adattandosi alla biomeccanica, alla velocità e al peso di ogni corridore. La suola si configura con gli elementi ammortizzanti Caterpillar Crash Pad nella parte laterale e consente di ottenere una transizione da tacco a punta ancora più morbida. La tomaia è caratterizzata da un motivo geometrico in pelle il cui disegno è un richiamo ai precedenti modelli Cascadia e la cui struttura serve ad avvolgere meglio il piede. La suola è rinforzata da una membrana in kevlar e offre protezione da oggetti contundenti e sassi. Misure: uomo 7 – 15, donna 5 – 12. Colori: grigio/azzurro, rosso/nero/giallo (uomo), grigio/verde, azzurro/ rosso/grigio (donna). Prezzo consigliato: 135 euro.

Versione alleggerita rispetto alla precedente, si configura con un design e una struttura minimali per assicurare una maggiore reattività e rispondere efficacemente alle necessità di chi corre gare o fa allenamento ad alto ritmo. L’intersuola e la suola sono ribassate e combinano flessibilità e comfort in transizione. Inoltre è migliorata la stabilità anche sui percorsi più tecnici. La maggiore densità della mescola in SpEva migliora le proprietà di compressione e rilascio dell’inserto, consentendo una maggiore sensibilità sul suolo. La scarpa è inoltre dotata di rinforzo Rock Protection Plate e di soletta ComforDry. Peso: 285 gr. Prezzo consigliato: 100 euro.

DISTRIBUITO DA:

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adidas Italy - 039.27151 - customer.service@adidas.com

saucony

Powergrid Xodus 4.0 Modello di punta della collezione autunno/inverno 2013, questa scarpa è costruita con una tomaia in mesh rinforzato e traspirante. Disegnata per trailer con appoggio neutro, presenta una suola con mescola Vibram Xs Trek progettata per favorire trazione e sensibilità sul terreno. Nella nuova versione è applicato un inserto in PowerGrid sul tallone. Anche la soletta Comfort Lite offre sostegno all’arco plantare e a tutto l’avampiede. Peso: uomo 318 gr, donna 292 gr. Prezzo consigliato: 155 euro. DISTRIBUITO DA:

Sportlab - 0423.622009 - info@sportlab.net

salomon

Sense Mantra Calzatura ammortizzante che offre maggiore protezione e durevolezza negli allenamenti quotidiani, è disegnata per agevolare un appoggio sui metatarsi più atletico. Molto flessibile e reattiva, favorisce un movimento naturale del piede. Il sistema brevettato EndoFit permette una calzata efficace e comoda, con un fit preciso che migliora la reattività su ogni tipo di terreno. Seamless SensiFit e Quicklace assicurano maggior tenuta e una regolazione semplice. Profeel Film è uno strato sottile applicato alla punta, per proteggere dalle asperità del terreno, l’ammortizzazione aggiuntiva è molto confortevole e rende più morbida la transizione. La tecnologia OS Tendon aiuta a recuperare energia tra una falcata e l’altra. Altezza intersuola: 10 mm/16 mm. Peso: donna 250 gr (misura 5,5 Uk), uomo 270 gr (misura 8,5 Uk).

Xr Crossmax 2 Completamente ridisegnata rispetto alla versione precedente per offrire maggiore comfort, è una scarpa da allenamento door to trail adatta a ogni tipo di tracciato e di condizione. La tomaia è fabbricata con tessuto stretch air mesh ed è rinforzata nella punta con Tpu. Presenta inoltre le tecnologie Sensifit, Sensiflex e Quicklace ed è dotata di tasca per le stringhe. La suola in Contagrip è dotata di sistema Os Tendon. L’intersuola è realizzata con Eva sagomata a doppia densità, mentre la soletta è di tipo OrthoLite. La variante femminile è pensata appositamente per adattarsi alla morfologia e alla meccanica naturale della corsa femminile. Peso: 320 gr (misura 8,5 Uk). DISTRIBUITO DA: Amer Sports Italia 0422.5291 - amersportsitaly@amersports.com

asics

Gel-Fujitrainer 2

Brooks Italia - 050.804696 - info@brooksrunning.it

ASICS Italia - 0471.416111 - info@asics.it

MERRELl

vibram fivefinger

MIX MASTER

spyridon ls

Scarpa per molteplici attività, è dotata di suola Bareform leggera e ammortizzante. L’intersuola si caratterizza per il differenziale di 4 mm e per lo spessore di 9 mm. Realizzata con mescola Float, è più sottile del 10% e più leggera del 25% per migliorare la sensibilità con il terreno. Nella zona del mesopiede è applicato un supporto antishock di 1 mm. la tomaia si caratterizza per la costruzione di tipo strobel, è realizzata con pelle sintetica e air mesh con strato protettivo in Tpu. Una soletta in Eva da 2 mm migliora il comfort e la capacità di assorbimento degli urti. Sottopiede anatomico in Eva trattato con Aegis. Peso: 230 gr (1/2 paio).

Progettato per maggiore comodità durante l’attività trail, il modello è dotato di un veloce sistema di chiusura con stringhe per adattarsi a qualsiasi calzata. La tomaia a traspirazione naturale con chiusura hook – and – loop regolabile garantisce una calzata sicura. La suola minimalista realizzata in gomma Vibram è caratterizzata da un tread design aggressivo, per una presa sicura del piede in tutte le direzioni e una protezione da impatti con pietre e detriti. Lavabile in lavatrice. Asciugatura all’aria. Prezzo consigliato: 135 euro.

DISTRIBUITO DA:

Zeis Excelsa - 0734.8991 - info.merrell@zeisexcelsa.it

SCARPA La storia di Scarpa testimonia una presenza molto importante nel settore del mercato outdoor invernale, con un posizionamento di eccellenza nel segmento dello sci alpinismo. Sulla base di tale lunga esperienza maturata nello sviluppo e realizzazione di prodotti tecnici per lo sport in montagna e motivata dalla volontà di restare a fianco dei propri atleti che non si fermano con la bella stagione, l’azienda fondata dalla famiglia Parisotto ha realizzato la sua prima linea di calzature trail. Composta da tre modelli versatili e innovativi per tecnologie, si caratterizza per l’impiego di soluzioni e tecnologie pensate per offrire comfort e sostegno. Fra gli highlights della collezione si segnala anche la partnership con uno dei marchi più “fedeli” alla storia di Scarpa come Vibram.

MINIMA Calzatura per gare e corse sulle brevi distanze, ha una tomaia disegnata per assicurare una calzata precisa e realizzata con una struttura in microfibra termosaldata in mesh 3D. Adatta per sentieri e terreni non estremi, come tutti i modelli minimalisti, è flessibile, reattiva e leggera e consente di avere una sensibilità ottimale. Il differenziale di 6 mm rende l’appoggio più naturale, le fenditure posteriori dell’intersuola offrono una maggiore capacità di assorbimento. Costruita in Eva iniettata ha elevate capacità di ritorno dell’energia. Il battistrada in gommaVibram essenziale e leggero non trattiene fango e terriccio grazie alla presenza di chiodi spaziati. Peso: 290 gr.

Rapid

Calzatura per le attività di allenamento e per il tempo libero, è molto versatile e adatta a molteplici contesti. La tomaia in mesh traspirante è abbinata a una struttura 3D atta ad offrire una calzata confortevole. I rinforzi in pelle scamosciata nelle zone chiave migliorano la durabilità del materiale, mentre un puntalino in gomma è posizionato sull’avampiede protegge il piede sui terreni impegantivi. L’intersuola è in Eva compressa termoformata, presenta un inserto tra la suola e l’ intersuola in Eva compatta, il quale permette di avere un ulteriore strato protettivo, senza intaccare la sensibilità in appoggio. Il battistrada in gomma si caratterizza per la presenza di chiodi multi direzionali a elica, in grado di migliorare l’aderenza su tutta la sua superficie su ogni terreno. DISTRIBUITO DA:

Calzaturificio Scarpa - 0423.5284 - info@scarpa.net

DISTRIBUITO DA:

Vibram - 02.89420549 - info@vibramfivenfingers.it

tecnica

Demon Max Le suole oversize presenti sulle scarpe della linea Tecnica sono adatte per le lunghe corse sui terreni di montagna. La superficie di contatto più ampia e il battistrada più profondo migliorano l’aderenza, mentre il sistema Trs Max (Tecnica Rolling System) aumenta la superficie di appoggio. La zona di rullaggio trasferisce l’energia in maniera uniforme su tutto il piede, la maggiore flessibilità conferisce a questa calzatura un ottimo livello di ammortizzazione. Il battistrada leggero è in Tecni-Grip, mentre il sottopiede Ortholite si adatta in modo ottimale al piede e presenta proprietà antibatteriche. La tomaia è in Pu sintetico e mesh, con fodera in Textile. L’intersuola è Phylon Eva. Peso: 410 gr per uomo e 350 gr per donna. Taglie disponibili: Uk 6-12,5 per uomo e 3-8,5 per donna.

Demon X Lite M’s Modello pensato per chi ricerca leggerezza e versatilità, si dimostra molto versatile per utilizzo in molteplici tipi di contesto. La tomaia è in Pu sintetico e mesh a doppio strato e non presenta cuciture. La fodera è in fibra tessile. L’intersuola in Phylon Eva e soprattutto la suola Trs X Lite assicurano un comfort ottimale e un’elevata capacità di assorbimento degli urti. Il plantare è di tipo Ortholite anatomico. Misure: 6 – 12,5 Uk. Il peso contenuto e il differenziale dell’intersuola di 10 mm rendono inoltre la corsa particolarmente reattiva.

DISTRIBUITO DA:

Tecnica - 0422.8841 - info@tecnica.it


­Numero 4 / 2013

lafuma

Teva

Speedtrail

Tevasphere Speed

Calzatura da trail che garantisce leggerezza e flessibilità. Tomaia e fodera in mesh 3D con puntale frontale in gomma. Modello indicato per brevi e medie distanze, molto leggera (348 gr taglia UK 7.5), stabile grazie alla suola Vibram Vitesse e al sistema di allacciatura Twin Lace che avvolge il piede saldamente. Suoletta: Lafuma Ortholite con supporto tallone in Eva e schiuma poliuretano. Intersuola: in Eva con Stabiflex system.

Dai sentieri scoscesi, ai tratti fangosi alle discese più accidentate, questo modello è stato sviluppato dagli specialisti del brand pensando a chi partecipa a trail e corse a ostacoli. La parte posteriore della suola si caratterizza per l’esclusiva tecnologia Tevasphere, che consiste in una configurazione arrotondata anche lateralmente, dunque su due piani e non solamente su uno. La transizione risulta più efficiente indipendentemente dalla zona d’impatto. Due cuscinetti consentono invece di ridurre la distanza del punto di appoggio rispetto al terreno, migliorando la stabilità in fase di corsa. La tomaia è fabbricata in sintetico e mesh, l’intersuola in compression molded Eva. Peso: uomo 268 gr, donna 200 gr. Prezzo consigliato: 126 euro.

DISTRIBUITO DA:

L.M.O. - 0423.648281 - contactlmo@lafuma.fr

patagonia

Evermore Shoe M’s Calzatura dal design minimalista, è fabbricata con materiali che assicurano resistenza elevata e proteggono il piede nelle zone più sollecitate. Pensata per l’allenamento e la corsa off road sulle lunghe distanze, è dotata di una robusta tomaia in rete traspirante con copertura in microfibra sulla punta e aperture di drenaggio. Punta e tallone sono entrambi in pelle, mentre l’interno è foderato con materiali che lasciano fuoriuscire l’umidità trattati con Aegis Microbe Shield. Una soletta integrata da 2 mm si caratterizza per il rivestimento in DriLex. L’intersuola Everight è morbida e flessibile e grazie anche a un cuscinetto frontale in Eva consente di mantenere un appoggio più stabile. La suola è in gomma Evertough. Le alette nella parte dell’avampiede migliorano la trazione, quelle posteriori sul tallone aiutano in fase frenante. Prezzo consigliato: 100 euro. DISTRIBUITO DA:

Patagonia Italia - 0474.555396 - info_italia@patagonia.comg

the north face Hypertrack Guide

DISTRIBUITO DA:

41

LA SPORTIVA ULTRA RAPTOR

Ideale per correre sulle lunghe distanze, ha una tomaia molto traspirante in air mesh costruita su una piattaforma in Eva morbida a spessore differenziato, maggiore in punta e inferiore sul tallone. Ciò garantisce un ottimo assorbimento dell’impatto e la riduzione del ramp-angle. Il sistema di allacciatura è integrato a mezzo di fettucce cucite sul tessuto elastico interno e grazie ai rinforzi in alta frequenza sul mesh esterno permette di distribuire la tensione su tutto il piede e di assicurare un maggiore comfort. La costruzione contenitiva è studiata per consentire una performance di corsa ottimale. Al contempo però la forma della scarpa con pianta larga consente una comoda calzata. Il risultato è un prodotto che può essere indossato per molte ore consecutive e adatto per utilizzo endurance su qualsiasi tipo di terreno.

Artcrafts International - 055.68189 - info@artcrafts.it

Scott

T2 Kinabalu Modello indossato da Marco De Gasperi per correre, è sviluppata con caratteristiche tecniche tali da assicurare un equilibrio ideale tra leggerezza, resistenza e comfort.Questa calzatura adotta il sistema eRide nell’intersuola. Grazie alla sua conformazione consente di adattare l’appoggio a ogni tipo di terreno al momento dell’impatto. La mescola di fabbricazione è l’aeroFoam, pensata per aumentare le capacità ammortizzanti del supporto e al contempo per ridurre il peso in maniera significativa rispetto alle tradizionali schiume in Eva. La tomaia è fabbricata in air mesh con rinforzi strutturali in pelle sintetica e protezioni su punta e tallone. Peso: 270 gr. Prezzo consigliato: 139,90 euro.

ANAKONDA Adatto per percorrenza su terreni morbidi, fangosi e cedevoli, grazie alla suola FriXion Xf consente un’aderenza ottimale anche sui terreni scivolosi. La tomaia è fabbricata in doppio mesh, più chiuso e resistente su punta e tallone, aperto e traspirante sui lati per favorire la fuoriuscita dell’acqua. La doppia griglia termo-adesivizzata Skin-Grid struttura la calzatura in modo differenziato a seconda delle aree: il toe-box è collegato al sistema d’allacciatura per il massimo controllo dei volumi anche in punta; la griglia laterale trasmette la tensione dell’allacciatura attorno al piede; il tallone con contrafforte intagliato e incollato direttamente nella tomaia contribuisce alla stabilità. Peso: 270 gr (1/2 paio).

Scarpa reattiva e leggera per trail running, adatta anche per la strada. Grazie all’esclusiva tecnologia Cradle Guide offre un supporto di guida biomeccanica per il piede, favorendo la naturale dinamica della corsa. Specificamente concepita per questo tipo di attività, consente maggiore ammortizzazione, stabilità e protezione su ogni tipo di terreno. L’intersuola a doppia densità inoltre migliora la naturale andatura. La tomaia è realizzata con tessuto traspirante, struttura minimale e non presenta cuciture. È dotata inoltre di strati di supporto saldati in poliuretano termoplastico (Tpu) e sistema di calzata C-Delta, specifico per il metatarso. Il plantare è in Eva Northotic traforato, mentre il differenziale tra tallone e avampiede è di 8 mm. Sulla suola sono applicate punte in mescola gommata antiabrasiva, per garantire aderenza e robustezza. Peso: 268 gr (1/2 paio, misura 9 uomo). È disponibile nelle misure da 5 a 11.

Grip 2

HELIOS

Calzatura per chi corre tutti i giorni, da indossare per le sessioni di allenamento o anche nelle gare sulle lunghe distanze. La tomaia costruita con air mesh a doppio strato è traspirante ed è rinforzata con elementi strutturali in pelle sintetica. Il puntale rinforzato e la conchiglia tallonare migliorano durabilità e protezione. La suola è in mescola Sharc – Scott High Abrasion Rubber Compound e assicura aderenza e trazione ottimali. Efficace su molteplici tipi di terreno, dal liscio sterrato pianeggiante al terreno più ripido e roccioso. Il profilo ribassato e il design minimale aiutano il trailer a correre con maggior comfort. L’intersuola con sistema eRide è reattiva, molto ammortizzante e stabile. Prezzo consigliato: 135,90 euro.

Per il tempo libero e le corse off-road su brevi distanze, è dotata di una tomaia molto destrutturata. Essenziale, leggera e traspirante, presenta una soluzione con calza interna “slip on” che fascia il piede senza comprimerlo. Questo consente di indossare la scarpa anche senza allacciarla, assicurando maggiore comodità in fase di riposo. Punta e tacco sono rivestiti da una copertura protettiva, i rinforzi in alta frequenza sull’allacciatura permettono un’ottima ripartizione della tensione durante la corsa in allenamento. Grazie alla tecnologia MorphoDynamic della suola, la scarpa è in grado di assicurare un effetto ammortizzante e aderenza efficace su qualunque tipo di terreno.

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The North Face Italia - 0423.683100 - www.thenorthface.com

Scott Italia - 035.756144 - infosport@scott-sports.it

La Sportiva - 0462.571800 - www.lasportiva.com





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