Il Brivido Sportivo Stadio Speciale Juventus- Fiorentina del 22.12.2020

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La grande voglia di riprovare emozioni

EDITORIALE

Alla fine di un anno da dimenticare in fretta, siamo pronti a passare al contrattacco Ricordando le imprese con la “nemica di sempre” e sperando che i buoni esempi siano contagiosi

“

ĐƋLUCA CALAMAI

A

ddio 2020. Ti salutiamo senza rimpianti. Il Covid ci ha cambiato la vita, ci ha obbligato a isolarci. Ci ha impaurito e intristito.

Sotto l’albero di Natale troveremo i primi vaccini.

Insomma, siamo pronti a passare al contrattacco.

Anche la Fiorentina, diciamoci la verità, di sorrisi ce ne ha regalati pochi. Ma anche su questo fronte siamo convinti che il peggio ce lo stiamo per lasciare alle spalle. Rocco Commisso resta l’uomo giusto per scrivere una nuova storia. Anzi, una “vecchia storia”.

Il patron ha la voglia e la forza economica per riportarci dove eravamo. Cioè nel lotto delle squadre che ogni estate si dividono i posti in Europa. Firenze merita la nobiltà del calcio, serve solo un po’ di pazienza. Per il momento, però, navighiamo nelle retrovie.

Alzi la mano chi non ha pensato a come riuscire a fare quei quaranta punti che vogliono dire salvezza.

Guardando la classifica, facendo due calcoli.

Poi, guardi il calendario e, come illustra in maniera fantastica la copertina che hanno realizzato il nostro editore creativo Alessandro Carotti e il “direttore di macchina” del Brivido Tommaso Borghini, arriva la Juve e con lei una “storia infinita”. Abbiamo di colpo una gran voglia di riprovare emozioni. Lasciateli dire chi sostiene che è da provinciali vivere questa sfida come “la sfida dell’anno”. Sarà sempre così. Questo vale per i tifosi viola ma anche per il mondo bianconero.

Direttore Editoriale Luca Calamai Direttore responsabile Mario Tenerani Caporedattore Tommaso Borghini

Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 17/12/2020 alle ore 13

OFFICINA

proverà a sovvertire i pronostici

Editore e pubblicità SPORTMEDIA GROUP info@brividosportivo.it N° ROC 26744

Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it

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Comunque vada a Torino siamo convinti che il peggio ce lo lasceremo alle spalle

E vi ricorderemo anche di quando il Re Un successo con la Juve darebbe colore a queLeone Batistuta fece innamorare sto fine 2020 e magari invoglierebbe Rocco Firenze con il suo primo gol Commisso a dare il via libera a ulteriori alla Vecchia Signora. Perché ci investimenti sul mercato invernale. Ansono reti normali e reti che che se è imbarazzante chiedere altri entrano nella storia. soldi a un proprietario che per il La sfida contro la Juve momento ne ha spesi tanti per chiude un 2020 che non raccogliere niente. Juvevogliamo dimenFiorentina è come un derby. I ticare in fretta. valori tecnici si confondono Comunque vada con l’effetto emotivo appiata Torino abbiatendo le differenze. Per rinmo già pronta cuorare questa viola sbiadila lettera dei ta e spaventata il Brivido è desideri per il andato a ripescare le pronuovo anno dezze del passato. I buoni da scrivere esempi sono contagiosi. a Babbo Nella vita e nello sport.

Natale.

Vuoi vedere che qualcuno Nella spedegli attaccanti di Pranranza che delli troverà la giusta ispii prossimi razione ripensando alle acquisti magie di Pepito Rossi o al siano vegol di cavallo Pazzo Chiaruramente gi che regalò alla Fiorentina quelli il secondo scudetto? Vuoi giusti per vedere che le invenzioni e tornare un sorprendente gol di testa dove eravamo. di Giancarlo Antognoni poDove dobbiamo essere. trebbero accendere la fantasia Cesare Prandelli contro la Juve dei nostri ingrigiti centrocampisti?

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BS| 21 dicembre 2020

E-mail offperini@gmail.com

Stampa Baroni e Gori Foto Massimo Sestini Foto storiche archivio Paolo Melani

Hanno collaborato Lucia Petraroli, Giacomo Cialdi Daniele Taiuti, Ruben Lopes Pegna, Francesca Bandinelli Brunella Ciullini

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Rossi: “La mia tripletta da sogno”

BS| 21 dicembre 2020 LA RIMONTA STORICA

Pepito ripercorre con noi il famoso 4-2 del 2013: “Quella partita resterà per sempre nel mio cuore e ancora oggi molti tifosi viola mi ringraziano Spero che possano riprovare presto certe emozioni”

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“La Fiorentina di oggi deve solo trovare equilibrio Perché i valori tecnici ci sono”

storica del calcio italiano, da 0-2 a 4-2 in 16 miĐƋMARIO TENERANI

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Giuseppe Rossi esulta nel giorno del tris alla Juve

a storia è una strada lastricata di momenti, ce ne sono alcuni che scolpiscono la mente dei tifosi come un martello che incide la roccia. La spina dorsale della storia sono le date, i punti cardinali di un sentimento infinito. Il 20 ottobre 2013 resta uno tsunami nel cuore dei tifosi della Fiorentina. Da allora ogni volta che i viola incrociano la Juve quel frangente riaffiora con tutta la sua potenza emotiva.

Il Brivido ha raggiunto nel New Jersey l’eroe di quel pomeriggio autunnale, col cielo color piombo e un Pepito scatenato, tripletta e gol di Joaquin, per quella che è diventata la rimonta

nuti. “Ragazzi sono qui e faccio un gran tifo per i viola, sono certo che questa squadra prima o poi farà rivivere le stesse emozioni che vivemmo noi quella volta”.

La cosa bella di Pepito è che quando parla della Fiorentina usa il noi…

Giuseppe, ci risiamo, c’è la Juve un’altra volta… Spuntano i ricordi?

“Certo, la grande vittoria, una partita storica che nessuno si dimenticherà. Pensate, ancora oggi ricevo messaggi per quella sfida e i tifosi mi dicono ‘grazie, grazie, grazie…’. ĐƋ +*0%*1 Ƌ Ƌ, #Ƌú

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BS| 21 dicembre 2020

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LA RIMONTA STORICA ĐƋ/!#1!Ƌ Ƌ, #Ƌù

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"La maglia viola è pesante e bisogna sempre dare il massimo per rappresentarla"

E io rispondo che non bisogna dire grazie perché alla fine io e i miei compagni abbiamo fatto quello che cercavamo sempre di fare, vincere. Giocando col cuore, sapendo che quella maglia pesa e quindi bisogna rappresentarla bene. E quel giorno contro la Juve abbiamo fatto ciò che abbiamo provato a fare in tutte le partite. Allora auguro ai tifosi che possano risentire le stesse emozioni che sentimmo noi il 20 ottobre 2013. Sono sicuro che prima o poi questa formazione regalerà qualcosa di bello ai sostenitori viola. Io sono sempre qui che faccio il tifo”.

Passiamo alla Fiorentina attuale, le cose non vanno bene, anzi vano proprio male. Che succede Pepito?

“Sono sincero, sto seguendo tutto tramite il web, i social e quello che leggo sui giornali, ma non sono riuscito a vedere tutte le partite, tra fuso orario e impegni però posso dire che al di là del momento critico, per me è una squadra che promette perché ha valori”.

Pepito sta per battere Buffon, dando il via alla rimonta

E allora perché è in crisi?

“Io credo che ci siano calciatori giusti solo che purtroppo fino ad oggi non abbiamo raccolto i punti che avremmo meritato. E’ un processo di crescita. Bisogna trovare gli equilibri giusti”.

Come?

“Si era cominciato con un allenatore e poi si è cambiato, così adesso serve un po’ di tempo per adattarsi alla nuova situazione. Perché quando un tecnico subentra chiede cose diverse al gruppo.

Ma vedo talento nella Fiorentina e anche esperienza: penso a Ribery, Callejon, Pezzella, loro possono dare una bella mano in questo frangente. Ma ci sono anche giovani con tanta voglia di dimostrare come Castrovilli e Vlahovic.

Se si riesce a trovare un equilibrio giusto tra vecchi e giovani, noi possiamo fare un grande campionato”.

Giuseppe però la sua squadra era molto forte…

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|7| “Me la ricordo bene, io avevo 27/28 anni, non ero né vecchio né giovane, ma c’era un bel mix di età. C’erano uomini con un’esperienza unica come Aquilani, Joaquin, Mario Gomez, Gonzalo Rodriguez e Borja Valero, giocatori che hanno detto la loro in carriera.

Ma in quella Fiorentina c’erano anche calciatori che aiutavano come Babacar e Rebic, ragazzi sempre pronti a supportarci. E’ questo l’equilibrio a cui mi riferisco, quando lo trovi poi succedono cose belle”.

Come quel giorno contro la Juve…

“Infatti, eventi stupendi come il 20 ottobre 2013. Forza viola, io ho fiducia nella Fiorentina. Sempre”.

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BS| 21 dicembre 2020 L’APPROFONDIMENTO

Il piccolo-grande e sfortunato campione che ci ha fatto sognare lo Scudetto

“I

love Pepito”, è questo il titolo del libro scritto da Luca Calamai, Alessandro Rialti e Mario Tenerani, un testo che rispecchia il sentimento di tutti i tifosi viola verso Giuseppe Rossi. “Insieme verso il terzo Scudetto” il sottotitolo del testo, perché Pepito, seppur per un lasso di tempo relativamente breve, ci ha fatto sognare davvero di poter presto diventare competitivi per il Tricolore. Arrivato a Firenze il 4 gennaio del 2013 dal Villareal, con un bruttissimo infortunio al ginocchio ancora da smaltire, Giuseppe è stato subito adottato dal popolo gigliato come il campione che avrebbe potuto riscrivere la storia. E, completato il recupero, Pepito non ha deluso le attese, anzi è stato protagonista di mesi da urlo, a suon di giocate sopraffini e di gol, tanti e bellissimi, come l’indimenticabile tripletta alla Juve. Poi quel maledetto nuovo infortunio del 5 gennaio 2014, nel derby contro il Livorno, ha segnato l’inizio del nuovo calvario per questo sfortunatissimo campione che, da quel giorno, è stato bersagliato dalla malasorte e non è più tornato sui suoi altissimi livelli, nonostante l’enorme impegno e il grande cuore. Ma Firenze gli vuole ancora molto bene e non dimenticherà mai i suoi 19 gol realizzati in 42 partite ufficiali viola e, soprattutto, quella magica tripletta che lo ha reso eterno nella nostra storia.

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BS| 21 dicembre 2020

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IL CAPITANO E LA JUVE

Antognoni, una sfida infinita alla Vecchia Signora L’Avvocato Agnelli fece di tutto per prenderlo, ma Giancarlo ha sempre preferito l’amore di Firenze !(Ƌ) ##%+ƋõýûùƋ !""¤Ƌ%Ƌ % * +*!.%ċƋ#%@Ƌ,.+*0%Ƌ (( Ƌ"!/0 Il tuffo angelico del novembre 1983 è il suo gol più bello

La beffa del 1982 fu difficile da digerire e suscitò l’imbarazzo dei compagni azzurri

Antognoni nella Fiorentina 1981/82 rivale Scudetto della Juve

ĐƋLUCA CALAMAI

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Avvocato Agnelli tentò l’assalto decisivo negli Stati Uniti. Aveva affidato al toscanaccio Marco Tardelli il compito di sondare il terreno. Di spiegare al compagno di Nazionale quanto sarebbe stato importante per lui il passaggio alla Juve per dar corpo alle legittime ambizioni professionali del Capitano. Il “diavoletto bianconero” aveva sussurrato all’orecchio di Giancarlo parole quali scudetto e Pallone d’Oro. Poi, ci fu l’incontro. L’atteso incontro. Conoscendo Antognoni è facile immaginare la scena.

Lui un po’ imbarazzato davanti ad Agnelli ma deciso nel ribadire che la maglia viola non era una divisa da gioco ma una seconda pelle. E che non c’era trofeo più bello che sentirsi amato 365 giorni l’anno. Concetti che, nel tempo, il Capitano ha provato a spiegare prima a Federico Bernardeschi e, fino a pochi mesi fa, a Federico Chiesa. Ma il concetto di bandiera, caro a lui a Gigi Riva a Paolo Maldini, a Francesco Totti oggi suona vecchio per i rampanti del calcio italiano. Poveretti non sanno a cosa rinunciano.

Quella tra Giancarlo Antognoni e la Juve è una sfida infinita. Che inizia fin dai primi passi del Capitano.

Che, se vi ricordate, era stato bloccato dal Torino.

Avrebbe potuto giocare tanti derby con la maglia granata. Una maglia che si porta addosso le imprese degli Eroi di Superga. Che ha toccato il cuore di milioni di innamorati del pallone. Invece Giancarlo è diventato il simbolo della Fiorentina.

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Gemellata da sempre con il Toro proprio nel segno di una rivalità calcistica, umana, intellettuale con la Vecchia Signora. Nel suo percorso da calciatore Giancarlo ha sottolineato con la matita rossa tre momenti della sua sfida calcistica con i bianconeri.

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In Nazionale Antognoni è stato compagno di molti bianconeri

Il famoso gol di

MAGGIO ’75 La Juve ha lo scudetto in pugno. E vuole festeggiarlo proprio al Franchi. Il presidente Giampiero Boniperti è talmente sicuro che nello spogliatoio bianconero entrano insieme ai suoi giocatori anche quattro casse di champagne. Di quello buono. Ma Antognoni e i suoi compagni non ci stanno. La Fiorentina vince per 4 a 1.

Un delirio viola.E nel tabellino dei marcatori finisce anche Antognoni bravo a raccogliere un invito di Casarsa e a scaraventare il pallone in rete. Così lo champagne tornò nel bagagliaio del pullman della Juve.

testa alla Juve

di Antognoni

NOVEMBRE ’83 Fiorentina-Juve è già “la partita”. La squadra bianconera passa in vantaggio ma Giancarlo ruba palla a centrocampo, la apre sulla corsia di sinistra per il suo amico Pasquale Iachini che, come al solito, pennella un cross al bacio.

La palla arriva più o meno all’altezza del calcio di rigore dove Antognoni con un tuffo angelico devia di testa in rete. Un gol che lo stesso Antognoni ha festeggiato nelle settimane scorse perché storico.

Per la sua bellezza e perché segnato alla rivale di sempre. La partita finì 3 a 3 ma quel giorno, al Franchi, l’unico vero vincitore fu il Capitano viola.

MAGGIO ’82 La Fiorentina perde lo scudetto all’ultima giornata. La Juve viene quasi accompagnata alla vittoria a Catanzaro mentre ai viola viene annullato un gol valido a Cagliari.

A quei tempi purtroppo non c’era la Var che avrebbe potuto fare giustizia. Antognoni torna a Firenze e viene comunque accolto da Eroe, come i suoi compagni di squadra. Pochi giorni dopo il Capitano raggiunge la Nazionale di Bearzot.

Dove sarà uno dei protagonisti del mondiale in Spagna, una pagina storica per il nostro calcio. Nel ritiro azzurro c’erano tanti giocatori della Juve ma nessuno prese in giro Giancarlo per quegli ultimi novanta minuti di campionato. Erano imbarazzati. Una grande vittoria per un campione che non ha vinto scudetti ma che era rispettato anche dai suoi “rivali” più acerrimi. Antognoni non si discute, si ama.

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LA VITTORIA TRICOLORE

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“Firenze non merita questa classifica Ma Prandelli può migliorare le cose”

Chiarugi: “Il nostro Scudetto in casa della Juve” Il campione della Fiorentina ye-ye, mattatore a Torino: “Bianconeri o un’altra squadra, per noi era lo stesso Eravamo un po’ incoscienti e non temevamo nessuno La Viola di oggi è preoccupata, così tutto è difficile” di Pesaola fu fondamentale in questo senso, così come lo fu l’appoggio del nostro pubblico. Siamo andati in campo con la stessa mentalità, qualsiasi fosse l’avversario che avevamo di fronte. E così è stato anche alla penultima di campionato sul campo dei bianconeri. Noi non facevamo distinzioni, che fosse la Juve o un’altra squadra, giocavamo sempre e solo per vincere. Forse anche con un po’ d’incoscienza. Fu una grande cavalcata, conclusa con la vittoria più bella. Parlarne, ancora oggi, mi fa venire i brividi”.

ĐƋLUCIA PETRAROLI

V

incere lo Scudetto sul campo della Juventus è il sogno di ogni tifoso e calciatore viola. Un’impresa oggi ai limiti dell’impossibile, ma c’è una Fiorentina che ce l’ha fatta, stiamo parlando della Viola ye-ye del 1968/69. La squadra allenata da Bruno Pesaola che stupì l’Italia con un campionato fantastico, culminato con la vittoria decisiva a Torino contro la Juve. Un successo firmato dal compianto Mario Maraschi e dal grande Luciano Chiarugi che non potevamo non contattare per celebrare il ricordo di quell’indimenticabile giornata, proprio alla vigilia della sfida più sentita.

Luciano Chiarugi, ci racconta cosa si prova a vincere lo Scudetto in viola, per di più ottenuto aritmeticamente con un successo a Torino contro la Juve?

“E’ difficile da spiegare. Siamo riusciti a fare qualcosa che nessuno credeva possibile. Nessuno ci dava credito, per non parlare della stampa.

In quella partita decisiva accanto a lei c’era Maraschi, recentemente scomparso. Che ricordo ci regala di Mario?

“Maraschi mi avrebbe voluto sempre in campo con lui. Anche quando non giocavo era sempre dalla mia parte. E poi mi ha sempre fatto fare grandi gol. La sua morte mi ha rattristato moltissimo. E’ una mancanza davvero forte”.

Chiarugi nei panni di allenatore viola

Del resto, nonostante l’arrivo di un giocatore forte come Amarildo, c’erano state cessioni importanti e a ogni sbaglio si cercava di gettare negatività sulla nostra squadra. Ma noi tirammo fuori una forza che forse neppure sapevamo di avere dentro. Il lavoro

Cosa è cambiato oggi nella Fiorentina rispetto ai suoi tempi?

“Sono cambiate tante cose. Non solo e non tanto a livello tattico, ma sotto l'aspetto passionale. Per noi la maglia era cucita al petto. Sei elementi di quella squadra avevano fatto la trafila del settore giovanile prima di approdare in prima squadra. Noi avevamo un affetto profondo per la Fiorentina e per la città. Il destino mi portò verso il Milan, in una grande squadra certo, ma se avessi potuto scegliere io avrei fatto come Giancarlo Antognoni”.

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| 13 | Le fa male vedere la Fiorentina così in basso in classifica?

“Soffro molto a vedere questa Fiorentina. Iachini aveva dato tutto ma non è bastato. Adesso con Prandelli c’è stato qualche cambiamento, ma va assestata la condizione del gruppo squadra. Bisogna ritrovare la volontà. Quando giochi senza tranquillità, con la preoccupazione addosso, tutto diventa difficile, anche la più semplice giocata. Firenze non merita questa classifica e la Fiorentina non ha espresso ancora un gioco che la rispecchi. Però, sono sicuro, che Prandelli riuscirà a dare il suo apporto, migliorando le cose”.

Cosa pensa del valore assoluto della rosa viola?

“La qualità c’è, ma molti giocatori non riescono a incidere per motivi diversi.

La cover del Brivid

o che celebrò lo

Per esempio di Cutrone si parla che potrebbe andare via. Kouamé non riesce ancora a tornare sui suoi livelli. Abbiamo anche Ribery e Callejon che, sicuramente, potrebbero fare qualcosa di più perché hanno enorme talento ed esperienza. Ai giovani si possono perdonare gli errori, ma loro hanno tutto per giocare molto meglio rispetto a ciò che abbiamo visto ultimamente. In difesa e a centrocampo ci sono nazionali forti che però non si esprimono come potrebbero. Tutti dovrebbero ritrovare la voglia di giocare a calcio”.

Come si affronta la Juventus di oggi?

“E’ chiaro che il valore delle due rose non si può paragonare. Inoltre i 5 cambi avvantaggiano i bianconeri che hanno una panchina lunghissima.

Scudetto

Luciano

Chiarugi

dei gol, suo uno

Scudetto

contro la

Juve

BS| 21 dicembre 2020

LA VITTORIA TRICOLORE

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“La qualità non manca Ma bisogna ritrovare la voglia di giocare al calcio” La Fiorentina, però, può sopperire con la volontà e la motivazione. Per Firenze questa partita ha grande valore e bisogna sentire la responsabilità della maglia che si indossa. Un risultato positivo servirebbe tantissimo per riacquistare fiducia”.

Secondo lei la società viola sta facendo un buon lavoro?

“Commisso è un presidente appassionato e vorrebbe fare una grande squadra. Certamente le sue intenzioni sono state le migliori, ma ci sono momenti bui e pericolosi nei quali la società, tutta la dirigenza e la squadra devono restare compatti per uscirne il prima possibile. Poi si potrà pensare al futuro per migliorare le cose”.

BS| 21 dicembre 2020 IL DOPPIO EX

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“Le motivazioni fanno la differenza Ecco perché la Viola non parte battuta”

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Torricelli: “Quel giorno... la mia rivincita” L’ex terzino rivive le sue emozioni della grande sfida: “La vittoria più bella? La prima in viola con gol di Bati Ero appena arrivato a Firenze e fu una gioia immensa ##%Ƌ +*".+*0+Ƌ%), .%ċƋ) Ƌ( Ƌ %+.!*0%* Ƌ,1¤Ƌ/01,%.!ĘƋ

ĐƋGIACOMO CIALDI

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essuno può comprendere la sfida tra bianconeri e viola meglio di chi ha vissuto in prima persona il salto – enorme – da una realtà all'altra. Moreno Torricelli, grande doppio ex dal 1998 al 2002 in riva all'Arno, è uno di questi e ai nostri microfoni, in esclusiva, ci ha raccontato qual è la gara tra Fiorentina e Juventus che più gli è rimasta sulla pelle, commentando anche il momento attuale delle due squadre.

Fino ad ora è stata una Fiorentina che ha faticato molto, come se lo spiega Torricelli? «È difficile, da fuori, capire certe dinamiche interne... quel che è certo è che qualcosa non è andato come doveva. La Viola è una squadra molto giovane, quindi inesperta, gli alti e bassi ci stanno. Inoltre, credo ci sia un problema atletico: in questo momento così particolare non è stata fatta una preparazione adeguata, e certe squadre pagano più di altre.

Non condivido la tesi di alcuni circa la scarsezza della rosa, a mio avviso la Fiorentina ha giocatori molto, molto validi».

Con l'arrivo di Prandelli ci aspettavamo una scossa, un cambio di passo...

«Sì, francamente sì. Solitamente il cambio di allenatore porta con sé nuovi stimoli, un'adrenalina particolare. Nella Fiorentina questo non si è visto. Non è colpa del mister, che stimo molto, ma probabilmente del fatto che i problemi sono radicati nella squadra: poca esperienza e poco preparazione, come detto poc'anzi. Ci vuole tempo per migliorare alcune dinamiche».

Moreno Torricelli in maglia viola

Uno dei calciatori che sta deludendo di più è Franck Ribery. Qual è il problema secondo lei?

«Chiaramente laddove ci sono tante aspettative è facile deludere. Ribery è un campione, ci aspettiamo tantissimo da lui, e purtroppo fino ad ora ha reso poco. Non credo assolutamente sia svogliato, non gradisca più Firenze e la Fiorentina, piuttosto ritengo che anche per lui, data la sua età, la condizione atletica incida moltissimo. Certo, è abituato a calcare altri palcoscenici rispetto alla lotta salvezza, quindi ci sta che sia un po' giù di morale in questo momento, ma attenzione: i fuoriclasse s'illuminano all'improvviso. Magari proprio contro la Juventus». [ride, ndr] Martedì, infatti, va in scena Juventus-Fiorentina, una gara decisamente diversa dalle altre. Che Juve è quella di Pirlo e che partita dobbiamo aspettarci?

«I bianconeri sono fortissimi, completi in tutti i reparti e competitivi per ogni traguardo. Anzi, credo in Italia sia ancora la squadra da battere, nonostante gli alti e bassi.

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| 15 | BS| 21 dicembre 2020 IL DOPPIO EX

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"Ribery lo vedo giù di morale Ma i fuoriclasse si accendono all'improvviso"

Torricelli ha fatto parte di una grande Fiorentina

Pirlo sta dimostrando di avere idee fresche, e può contare su una rosa attrezzata: sulla carta, per la Fiorentina, non c'è partita. Questo però non significa che la Viola parta battuta o perderà sicuramente, esistono le motivazioni e la gara con la Juve dà sempre motivazioni incredibili quando hai il giglio sul petto. Io ne so qualcosa! [ride, ndr] I ragazzi di Prandelli dovranno essere concentrati per 95 minuti, e bravi a sbagliare il meno possibile: se capita una occasione per segnare, devono segnare».

Lei di sfide tra viola e bianconeri ne ha vissute moltissime, e da protagonista, qual è quella che non dimenticherà mai? E perché?

«Non ho il minimo dubbio: il primo FiorentinaJuventus dopo il mio trasferimento a Firenze. Era il '98, al Franchi vincemmo 1-0 con gol di Bati su assist di Oliveira... Una soddisfazione immensa per i tifosi, ma anche per me. Una piccola rivincita, se così possiamo chiamarla».

In conclusione, le chiedo un commento su Rocco Commisso: cosa sta sbagliando il patron italoamericano, se sta sbagliando qualcosa, e in cosa invece le sta piacendo?

«Commisso mi piace per l'entusiasmo che ha portato, per la sua capacità di farci immaginare una grande Fiorentina, di far tornare a sorridere una città che negli ultimi anni ha faticato molto. I primi mesi del magnate in riva all'Arno sono stati ricchi di emozioni. Poi il campo purtroppo non ha dato risultati così importanti come ci aspettavamo, ma questo non dipende dal presidente. A mio avviso Commisso deve migliorare nella comprensione di un mondo, quello del calcio, che non è il suo, prendere la mano con dinamiche complesse, capire come muoversi e, soprattutto, contornarsi di persone di fiducia a cui affidarsi. Noi la facciamo facile, ma non lo è. In bocca al lupo presidente!».

Torricelli con la casacca bianconera

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| 19 |

Assalto alla Vecchia Signora

BS| 21 dicembre 2020

PROBABILI FORMAZIONI

JUVENTUS – FIORENTINA ALLIANZ STADIUM DI TORINO, 22.12.2020, ORE 20.45

U

ltima partita dell’anno per la Fiorentina che chiude il 2020

con la gara più sentita e più difficile, quella con la

1 Szczesny

22 Chiesa 14 McKennie 5 Arthur 8 Ramsey

13 Danilo 4 De Ligt 19 Bonucci 16 Cuadrado

Chiesa Ramsey

9 Morata 7 Ronaldo

Juventus. Nel tour de force

Morata

Ronaldo

JUVENTUS 4-4-2

Arthur

Cuadrado

McKennie Danilo

De Ligt

Bonucci Szczesny

imposto dal fitto calendario del campionato, Cesare Prandelli è alle prese con

ALLENATORE: PIRLO

diversi dubbi di formazione. Al momento della chiu-

A Disposizione: 77 Buffon, 31 Pinsoglio, 38 Frabotta, 37 Dragusin, 12 Alex Sandro 25 Rabiot, 30 Bentancur, 39 Portanova, 33 Bernardeschi, 44 Kulusevski, 10 Dybala.

sura del nostro giornale, le indicazioni portavano alla conferma della difesa a 3 composta dal trio CaceresPezzella-

Milenkovic.

Ribery

Più

dubbi per quanto riguarda

Biraghi

la metà campo dove Bonaventura pare in vantaggio

Castrovilli

Pezzella

Pulgar

su Callejon e Pulgar potrebbe tornare titolare in coppia con Amrabat. A Castrovilli il compito di incursore, men-

FIORENTINA 3-5-2 Vlahovic 69 Dragowski

Amrabat

Bonaventura

Milenkovic Dragowski

22 Caceres 4 Milenkovic 20 Pezzella

5 Bonaventura 34 Amrabat 78 Pulgar 10 Castrovilli 3 Biraghi 9 Vlahovic 7 Ribery

Caceres

tre la fascia sinistra sarà di ALLENATORE: PRANDELLI

competenza di Biraghi. In attacco Ribery sarà come sempre libero di inventare per il centravanti Vlahovic.

A Disposizione: 1 Terracciano, 23 Venuti, 21 Lirola, 27 Barreca, 2 Quarta, 98 Igor, 8 Duncan, 6 Borja Valero, 77 Callejon, 11 Kouame, 63 Cutrone.

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1ª Giornata 20 set 2020

Risultati aggiornati al 17/12/2020

07 feb 2021

14 feb 2021

2-5

BENEVENTO - INTER

4-1

1-0

FIORENTINA - TORINO

0-2

CAGLIARI - LAZIO

1-0

BENEVENTO - BOLOGNA

4-1

GENOA - CROTONE

0-2

CROTONE - MILAN

1-2

FIORENTINA - SAMPDORIA

3-0

JUVENTUS - SAMPDORIA

4-3

INTER - FIORENTINA

1-2

GENOA - TORINO

1-4

LAZIO - ATALANTA

6-0

NAPOLI - GENOA

3-0

JUVENTUS - NAPOLI

2-0

MILAN - BOLOGNA

2-2

ROMA - JUVENTUS

1-1

LAZIO - INTER

0-2

PARMA - NAPOLI

2-3

SAMPDORIA - BENEVENTO

3-0

MILAN - SPEZIA

1-1

SASSUOLO - CAGLIARI

1-4

SPEZIA - SASSUOLO

1-0

PARMA - HELLAS VERONA

0-2

UDINESE - SPEZIA

2-4

TORINO - ATALANTA

4-1

SASSUOLO - CROTONE

3-0

HELLAS VERONA - ROMA

1-0

HELLAS VERONA - UDINESE

0-1

UDINESE - ROMA

08 nov 2020

BOLOGNA - CAGLIARI

1-1

1-2

CROTONE - ATALANTA

0-3

2-2

INTER - PARMA

0-1

0-2

NAPOLI - SASSUOLO

2-0

2-0

ROMA - FIORENTINA

1-3

1-1

SAMPDORIA - GENOA

1-1

1-4

SPEZIA - JUVENTUS

2-2

3-4

TORINO - LAZIO

0-0

1-2

UDINESE - MILAN

0-0

3-1

HELLASVERONA - BENEVENTO

0-0

8ª Giornata 07 mar 2021

ATALANTA - INTER BENEVENTO - SPEZIA BOLOGNA - NAPOLI CAGLIARI - SAMPDORIA GENOA - ROMA LAZIO - JUVENTUS MILAN - HELLAS VERONA PARMA - FIORENTINA SASSUOLO - UDINESE TORINO - CROTONE

12ª Giornata

22 nov 2020

20 dic 2020

14 mar 2021

5-2

ATALANTA - CAGLIARI

9ª Giornata 29 nov 2020 21 mar 2021

0-2

CROTONE - LAZIO

0-2

ATALANTA - HELLAS VERONA

0-1

FIORENTINA - BENEVENTO

1-1

BENEVENTO - JUVENTUS

4-2

INTER - TORINO

1-0

BOLOGNA - CROTONE

2-0

JUVENTUS - CAGLIARI

2-2

CAGLIARI - SPEZIA

1-3

NAPOLI - MILAN

1-2

GENOA - PARMA

3-0

ROMA - PARMA

1-3

LAZIO - UDINESE

1-2

SAMPDORIA - BOLOGNA

2-0

MILAN - FIORENTINA

0-0

SPEZIA - ATALANTA

4-0

NAPOLI - ROMA

1-0

UDINESE - GENOA

0-3

SASSUOLO - INTER

0-2

HELLAS VERONA - SASSUOLO

2-2

TORINO - SAMPDORIA

13ª Giornata 18 apr 2021

04 ott 2020

BOLOGNA - PARMA

3-2

16 dic 2020

3ª Giornata

27 set 2020

7ª Giornata 03 mar 2021

D FKL FL FRQVHJQD TXHVWR FRXSRQ

2ª Giornata 31 gen 2021

6ª Giornata 01 nov 2020

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14ª Giornata 21 apr 2021

1-1

BENEVENTO - LAZIO

ATALANTA - ROMA

1-1

FIORENTINA - SASSUOLO

2-2

GENOA - MILAN

1-0

INTER - NAPOLI

1-1 0-0

23 dic 2020

15ª Giornata 25 apr 2021

03 gen 2021

02 mag 2021

BOLOGNA - ATALANTA

ATALANTA - SASSUOLO

BENEVENTO - GENOA

CROTONE - PARMA

BENEVENTO - MILAN

CAGLIARI - UDINESE

JUVENTUS - FIORENTINA

CAGLIARI - NAPOLI

FIORENTINA - HELLAS VERONA

MILAN - LAZIO

FIORENTINA - BOLOGNA

JUVENTUS - ATALANTA

INTER - SPEZIA

NAPOLI - TORINO

GENOA - LAZIO

PARMA - CAGLIARI

LAZIO - NAPOLI

ROMA - CAGLIARI

INTER - CROTONE JUVENTUS - UDINESE

-

ROMA - TORINO

PARMA - JUVENTUS

SAMPDORIA - SASSUOLO

2-2

SPEZIA - BOLOGNA

SAMPDORIA - CROTONE

SPEZIA - GENOA

PARMA - TORINO

0-0

UDINESE - CROTONE

SASSUOLO - MILAN

UDINESE - BENEVENTO

ROMA - SAMPDORIA

1-2

HELLASVERONA - SAMPDORIA

TORINO - BOLOGNA

HELLAS VERONA - INTER

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4ª Giornata

5ª Giornata

18 ott 2020

21 feb 2021

25 ott 2020

CLASSIFICA Serie A

28 feb 2021

P

g

partite totali v n p

CLASSIFICA Serie A

P

g

partite totali v n p

3-4

BOLOGNA - SASSUOLO

1-3

ATALANTA - SAMPDORIA

1

Milan

28 12

8

4

0

11

Sampdoria

14 12

4

2

6

1-1

CROTONE - JUVENTUS

1-2

BENEVENTO - NAPOLI

2

Inter

27 12

8

3

1

12

Cagliari

13 12

3

4

5

1-2

INTER - MILAN

4-2

CAGLIARI - CROTONE

NAPOLI - ATALANTA

3

Juventus

24 12

6

6

0

13

Bologna

13 12

4

1

7

4-1

3-2

FIORENTINA - UDINESE

5-2

ROMA - BENEVENTO

0-2

GENOA - INTER

4

Napoli

23 12

8

0

4

14

Parma

12 12

2

6

4

3-0

SAMPDORIA - LAZIO

1-1

JUVENTUS - HELLAS VERONA

5

Sassuolo

23 12

6

5

1

15

3

3

6

2-2

SPEZIA - FIORENTINA

2-1

LAZIO - BOLOGNA

6

Roma

21 11

6

3

2

16

Spezia

11 12

2

5

5

2-3

TORINO - CAGLIARI

3-3

MILAN - ROMA

7

Verona

19 12

5

4

3

17

Fiorentina

10 12

2

4

6

3-2

UDINESE - PARMA

2-2

PARMA - SPEZIA

0-0

Atalanta

18 11

5

3

3

18

Genoa

7

12

1

4

7

HELLAS VERONA - GENOA

3-3

8

SASSUOLO - TORINO

9

Lazio

18 12

5

3

4

19

Torino

6

11

1

3

7

10

Udinese

14 11

4

2

5

20

Crotone

6

12

1

3

8

11ª Giornata 13 dic 2020

11 apr 2021

0-4

CROTONE - NAPOLI

3-0

ATALANTA - FIORENTINA

1-1

FIORENTINA - GENOA

1-5

BOLOGNA - ROMA

3-1

INTER - BOLOGNA

1-3

CAGLIARI - INTER

2-1

JUVENTUS - TORINO

4-1

CROTONE - SPEZIA

0-0

PARMA - BENEVENTO

1-3

GENOA - JUVENTUS

0-0

ROMA - SASSUOLO

1-2

LAZIO - HELLAS VERONA

1-2

SAMPDORIA - MILAN

2-2

MILAN - PARMA

1-2

SPEZIA - LAZIO

2-1

NAPOLI - SAMPDORIA

-

UDINESE - ATALANTA

1-0

SASSUOLO - BENEVENTO

1-1

HELLAS VERONA - CAGLIARI

2-3

TORINO - UDINESE

16ª Giornata 06 gen 2021

CLASSIFICA MARCATORI

10ª Giornata 06 dic 2020 03 apr 2021

17ª Giornata 09 mag 2021

10 gen 2021

Benevento 12 12

NOME

SQUADRA

RETI

RIGORI

1

Ibrahimovic

Milan

10

2

2

Lukaku

Inter

10

2

3

Ronaldo

Juventus

10

4

4

Belotti

Torino

8

2

5

Immobile

Lazio

7

2

6

Lozano

Napoli

6

0

7

Mkhitaryan

Roma

6

0

8

Nzola

Spezia

6

1

9

Joao Pedro

Cagliari

6

1

18ª Giornata 12 mag 2021

17 gen 2021

19ª Giornata 16 mag 2021

24 gen 2021

23 mag 2021

ATALANTA - PARMA

BENEVENTO - ATALANTA

ATALANTA - GENOA

BENEVENTO - TORINO FIORENTINA - CROTONE

BOLOGNA - UDINESE

FIORENTINA - CAGLIARI

BOLOGNA - HELLAS VERONA

CAGLIARI - BENEVENTO

GENOA - BOLOGNA

CAGLIARI - MILAN

GENOA - CAGLIARI

CROTONE - ROMA

JUVENTUS - SASSUOLO

CROTONE - BENEVENTO

JUVENTUS - BOLOGNA

LAZIO - FIORENTINA

MILAN - TORINO

INTER - JUVENTUS

LAZIO - SASSUOLO

MILAN - JUVENTUS

PARMA - LAZIO

LAZIO - ROMA

MILAN - ATALANTA

NAPOLI - SPEZIA

ROMA - INTER

NAPOLI - FIORENTINA

PARMA - SAMPDORIA

SAMPDORIA - INTER

SPEZIA - SAMPDORIA

SAMPDORIA - UDINESE

ROMA - SPEZIA

SASSUOLO - GENOA

UDINESE - NAPOLI

SASSUOLO - PARMA

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Baiano: “Con me e Bati la Juve non era mai tranquilla” L’ex attaccante: “La ‘B2’ rovesciava i pronostici...

La difesa bianconera aveva grande rispetto di noi Oggi la Fiorentina fa troppa fatica a segnare e la colpa non è solo delle punte, ma di tutta la squadra” ĐƋDANIELE TAIUTI

N

on è un derby, ma lo è sempre stato. Soprattutto a Firenze, ma anche a Torino quando si affrontano Juventus e Fiorentina si fa fatica ad avviare la partita sui canoni della normalità. L’ultima notte da incorniciare della Viola allo Stadium fa ritornare alla memoria l’assolo di Salah, 80 metri di campo riempiti di tecnica, dribbling e padronanza atletica degna di velocista olimpionico. Palla attaccata al piede e mente libera di viaggiare nel genio.

Attimi che attribuiscono l’eternità a un gesto di tali forme. Ripercorrendo a ritroso la storia del match, come non indugiare, poi, sulla rimonta gigliata portata a compimento da Osvaldo nel 2008, il boato finale accomunava sia l’ovvio clamore del sorpasso sia la consapevolezza di trovarsi al cospetto di una grande squadra, pronta a prendersi ampi spazi di futuro. Le quasi vittorie. La più celebre fu quella del 1994, Fiorentina avanti di due reti alla fine della prima frazione, ripresa sul finire della partita dalla proverbiale cattiveria agonistica juventina, su cui si posò il talento storico e incosciente di Del Piero. Ovvia l’amarezza finale, soprattutto per le prospettive che quella stagione poteva regalare a una squadra neopromossa, ma libera di sognare. Attaccanti fortissimi, Batistuta e Baiano la B2, che permettevano di guardare negli occhi i più forti senza arrossire.

Ciccio Baiano con la maglia dei 90 anni viola

“

“I ricordi più intensi?

La vittoria del 1992 Ma che rabbia a Torino nel 1994”

“Ciccio”, come riconosciuto in più occasioni dal fuoriclasse argentino, è stata una delle sue spalle predilette. Abile, forse unico, nell’assecondare e supportare la vorace fame di dominio sul campo di Bati. Ci rivolgiamo ora a Baiano per decifrare il delicato momento viola, alle porte la sfida alla squadra di Pirlo.

Francesco Baiano, per la Fiorentina il problema è l’attacco o la manovra offensiva?

“La sterilità nei metri finali della Viola è imputabile a tutti e due i fattori. Arrivano pochi calciatori ad attaccare l’area avversaria, gli attaccanti si trovano molto spesso spalle alla porta, anziché davanti a essa. Le occasioni da gol sono per cui assenti, o pressoché tali. Gli avanti viola dovrebbero avere una percentuale realizzativa da fenomeni, ma sono ancora inesperti e non riescono a garantirla”.

C’è un attaccante gigliato, il cui futuro può essere migliore del proprio presente?

“Dei tre scelgo senza dubbio Vlahovic, è una prima punta atipica rende molto meglio vicino a un altro attaccante, non è pronto per sostenere l’attacco di una squadra importante da solo.

| 23 | BS| 21 dicembre 2020 IL GEMELLO DEL RE LEONE

“

“Vlahovic ha potenzialità Ma da solo può far poco”

Baiano con Batistuta

Kouame è stato schierato spesso fuori ruolo non capisco il suo passato utilizzo da prima punta, è un attaccante esterno. Cutrone lo vedo spento, e questo lo porta a disperdere molto del suo potenziale”.

L’ennesimo cambio alla guida tecnica in due anni mette in luce una strategia societaria incerta?

“Purtroppo, sì. Non vedo un progetto tecnico delineato. Spero in futuro possano arrivare giocatori idonei al disegno tattico. Finora non è stato così, l’allenatore non deve dire chi, ma quello che serve.

A parer mio se si sostituisce Chiesa con Callejon non si ha un’idea chiara della squadra che si vuole costruire. Almeno che non si cambi modulo di gioco.

A questa rosa occorreva aggiungere un regista e un centravanti pronto, e invece sono stati gli unici elementi che non sono arrivati”.

La Viola attuale può centrare l’impresa ai danni della Juventus?

“La cosa bella del calcio è l’incertezza, qualsiasi risultato è possibile. Essendo realisti però ci vorrebbe un miracolo. Non c’è un calciatore viola la cui prestazione potrebbe annullare il divario tecnico esistente fra le due squadre. È necessaria un prova maiuscola da parte di tutto il gruppo. C’è un detto che recita: “Una noce in un sacco non fa rumore”. Per fare risultato a Torino la Fiorentina ne deve avere tanti che fanno rumore...”

Batistuta e Baiano quanto timore incutevano ai bianconeri?

“Paura no, ma avvertivo grande rispetto nei nostri confronti. Perché erano consci che dall’altra parte c’era un attacco in grado di rovesciare i favori del pronostico. Ricordo grande gioia nel 92 per la vittoria e l’amara delusione del 94 per la rimonta subita, ma quel risultato faceva emergere la chiara consapevolezza di essersela giocata alla pari, se non meglio, coi più forti”.

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!Ć‹Ä— #*%òƋ $!Ć‹ĂşÄ˜ in casa della Juve

AMARCORD

Valcareggi ha sbancato il campo dei bianconeri da giocatore e da allenatore

Dall’impresa di Galluzzi all’acuto di Prandelli, ( Ƌ %+.!*0%* Ƌ$ Ƌ2%*0+ƋúƋ2+(0!Ƌ Ƌ +.%*+Ƌ%*Ƌ ),%+* 0+

* !(! %(%Ć‹%(Ć‹,+'!.Ć‹ !(ƋęÚÚƋ!Ć‹(+Ć‹ 1 !00+Ć‹ !(Ƌęúý La “mitragliaâ€? di Osvaldo per l’ultima gioia

Ä?Ć‹RUBEN LOPES PEGNA

S

ei appena sono le vittorie della Fiorentina a Torino contro la Juventus nelle 81 sfide in serie A. La prima risale a ottanta stagioni fa, l'ultima a tredici quando, sulla panchina viola, sedeva come oggi Cesare Prandelli.

E poi ci sono anche due vittorie in Coppa Italia.

LA PRIMA NON SI SCORDA MAI Ăˆ il 19 gennaio 1941 e la seconda guerra mondiale è iniziata per l'Italia da poco piĂš di sette mesi. La Fiorentina di Galluzzi che, nella stagione precedente ha conquistato la prima Coppa Italia della sua storia, gioca bene e nelle prime sette giornate è in testa alla classifica. A Torino contro i bianconeri, all'ultima giornata del girone d'andata che la Fiorentina chiude al quinto posto a due punti dalla Juve (terza alla pari con il Toro), le emozioni sono tutte nella ripresa. Sono i viola (la cui mezzala destra è Ferruccio Valcareggi) a passare in vantaggio con una rete di Magherini al 12'. Gabetto pareggia al 19'. La Fiorentina torna avanti grazie a un'autorete di Capocasale al 24' e un minuto dopo Menti (che morirĂ a Superga nell'incidente aereo con il grande Torino il 4 maggio 1949 nel quale c'è anche Gabetto) firma il gol del 3-1. Colaussi su rigore al 33' chiude il match. La Fiorentina, dunque, vince 3-2 e conclude il campionato al terzo posto alla pari con il Milano (la denominazione dell'attuale Milan), a cinque lunghezze (la vittoria viene premiata con due punti e non con tre come ora) dal Bologna che vince lo scudetto e a una dall'Inter che arriva seconda.

tore di un Maraschi au

gol nella stor

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AMARCORD È appena la terza giornata. Ma tutta l'Italia si accorge che la Fiorentina sarà una grande protagonista di quel campionato che si concluderà con la conquista del primo scudetto viola con dodici lunghezze di vantaggio sul Milan secondo.

Roby Baggio e Di Chiara regalano il successo a Eriksson della Domenica Sportiva condotta da Enzo Tortora. A Firenze, intanto, i festeggiamenti si protraggono fino alle prime luci dell'alba.

IL BIS DI VALCAREGGI Il commissario tecnico che

LO SCUDETTO A TORINO Conquistare 0 gli anni '8 successo de lo scudetto un di ta otagonis ssarella, pr battendo la Daniel Pa Juventus a Torino è il sogno di tutti i tifosi viola.

Quel sogno si avvera l'11 maggio 1969 alla penulPOKER VIOLA Quello che succede a Torino il 2 tima di campionato. La Fiorentina di Bruno Pesaoottobre 1955 resterà per sempre nella storia della la, davanti a quindicimila tifosi arrivati da Firenze, Fiorentina. I viola di Bernardini quel giorno danno vince con i bianconeri per 2-0 grazie alle reti neluna lezione di calcio alla Juve sul suo campo. La la ripresa di Chiarugi al 3' e di Maraschi al 24' e si Fiorentina va in vantaggio dopo appena quattro laurea, con novanta minuti d'anticipo, campione minuti con una rete del suo numero dieci Mond'Italia per la seconda volta. Al Comunale di Torino tuori. Il centravanti Virgili raddoppia al 18'. Poi i tifosi viola impazziscono di gioia. I giocatori pornella ripresa il terzino Magnini cala il il tris al 9'. E tano in trionfo l'allenatore Pesaola e, poi, dopo la ancora Virgili a due minuti dal novantesimo realizpartita si trasferiscono a Milano dove sono ospiti za la rete del definitivo 4-0.

porta l'Italia alla conquista del suo unico campionato europeo è in campo il giorno in cui la Fiorentina batte per la prima volta la Juve a Torino in campionato. Ed è in panchina, il 28 aprile 1985, quando i viola ottengono il quarto successo in serie A con i bianconeri all'ombra della Mole. E per di più in rimonta. Sotto di un gol dopo tre minuti, la Fiorentina pareggia al 37' con una rete di Cecconi.

Poi Passarella al 32' della ripresa firma il gol del 2-1, quello della vittoria, in una delle poche giornate positive del campionato terminato al nono posto.

LA SECONDA VITTORIA DEGLI ANNI OTTANTA Mai è capitato che in un unico decennio la Fiorentina battesse due volte la Juve a Torino. Đ +*0%*1 Ƌ Ƌ, #Ƌöü

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AMARCORD ĐƋ/!#1!Ƌ Ƌ, #Ƌöû

E, invece, il 15 maggio 1988, all'ultima giornata, la

con un gol di Gobbi. Seicento secondi più tardi

squadra di Eriksson vince per 2-1 con i bianconeri

arriva la rete dell'1-1 grazie a Sissoko (futuro gio-

all'ombra della Mole. Baggio segna il gol del van-

catore viola nella stagione 2012/13). Nella ripre-

taggio al 31'. Poi Di Chiara raddoppia a un quarto

sa i bianconeri operano il sorpasso al 12' con un

d'ora dalla fine prima della rete su rigore di De

gol di Camoranesi. Ma alla mezzora Papa Waigo

Agostini al 33'. Gli ultimi 12 minuti non passano

riporta i viola in parità. Al 93', poi, in pieno recupe-

mai ma, poi, la Fiorentina conquista un meritato

ro Osvaldo di testa su assist di Papa Waigo sigla il

successo che vale l'ottavo posto in classifica. La

gol del 3-2 per il delirio dei cinquecento supporter

Juve si piazza sesta alla pari con il Torino e va allo

gigliati presenti all'Olimpico. L'italo argentino viene poi espulso per somma di ammonizioni ma la Fiorentina non ha problemi a difendere il meritato

Oltre ai trionfi in serie A ci sono anche 2 imprese in Coppa Italia

vantaggio. In serata la squadra è poi accolta all'aeroporto di Peretola da un migliaio di tifosi in festa, perché vincere con la Juve in trasferta non è una cosa che capita tutti i giorni.

IL PRIMO SUCCESSO IN ASSOLUTO A TORINO La Fiorentina batte per la prima volta la Juve in trasferta il 24 maggio 1936 nella gara valida per i quarti di finale di Coppa Italia. I viola si impongono per 3-1 grazie alle reti di Perazzolo, Scagliotti e

spareggio con i granata (poi vinto) per partecipa-

Comini e accedono alle semifinali.

re alla Coppa Uefa della stagione successiva.

La "mitraglia" di Osvaldo dopo il gol-vittoria del 2008

L'ULTIMO SUCCESSO IN CAMPIONATO I tifosi

L'ULTIMA VITTORIA La Fiorentina di Montella

hanno fatto anche una maglietta celebrativa per

la conquista il 5 marzo 2015 nella gara d'andata

quella che possiamo definire un'autentica impre-

delle semifinali di Coppa Italia. I viola si impon-

sa. Il 2 marzo 2008 allo stadio Olimpico di Torino i

gono per 2-1 grazie a una doppietta di Salah, in

viola dell'ex centrocampista della Juventus Cesare

gol all'11' e al 56', inframmezzata dal gol del mo-

Prandelli battono i bianconeri dell'ex Claudio Ra-

mentaneo pareggio di Llorente. Purtroppo que-

nieri in rimonta. E per di più il gol decisivo viene

sto successo rimane fine a se stesso. Nella gara di

segnato nel recupero. Ancora più bello solo per

ritorno al Franchi la Fiorentina viene travolta dalla

questo. La Fiorentina passa in vantaggio al 19'

Juve per 3-0 e viene eliminata.

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CALCIO FEMMINILE ĐƋBRUNELLA CIULLINI

F

iorentina avanti, Juventus fuori. Almeno nel calcio femminile le gerarchie sono soverchiate, in particolare nella Champions League. Se in campionato la squadra viola, visti i risultati degli anni scorsi, appare insolitamente distaccata dalla capolista bianconera che veleggia a punteggio pieno dopo le prime 10 giornate, nella massima competizione continentale il verdetto dopo il doppio confronto è stato a favore di Antonio Cincotta e del suo gruppo, capaci di centrare un'autentica impresa sul campo della Slavia Praga. Al contrario della Juventus che, già superata in casa dalle campionesse del Lione, è stata letteralmente travolta al ritorno dalla formazione francese. Due sconfitte che a Sara Gama e compagne sono costate ancora una volta l'addio alla Champions al primo turno, ai sedicesimi.

Quanto ottenuto dalla Fiorentina invece è assai più lusinghiero e non solo dopo il successo per 1-0 conquistato la scorsa settimana con la rete al '96 di Daniela Sabatino: per la terza volta in 4 anni le viola sono riuscite ad andare avanti nella coppa più prestigiosa. Un segnale importante di continuità e di crescita.

E dire che contro lo Slavia, formazione esperta, solida, settima nel ranking Uefa e più volte titolata nel proprio Paese, non si era messa bene per la squadra di Cincotta: il pareggio per 2-2 imposto dalle avversarie all'andata al Franchi, dopo il gol in apertura di Quinn, aveva complicato non poco i piani in previsione della partita di ritorno. Fortuna per la Fiorentina che Sabatino continua ad avere il piede fatato e a dimostrare, nonostante l’età non più verde, che il feeling con il gol è tutt'altro che evaporato: suo quello del pareggio che ha permesso di riaggiustare il match a Firenze; suo soprattutto quello realizzato di testa in casa dello Slavia al minuto 96 che ha regalato alla propria squadra un successo pesantissimo e la meritata qualificazione. Sono queste le vittorie più belle.

Una gioia Champions per risorgere Il gol in extremis di Sabatino vale gli ottavi mentre la Juventus va fuori dall’Europa !//+Ƌ,!.¤Ƌ ĚhƋ Ƌ0+.* .!Ƌ#. * %Ƌ%*Ƌ ),%+* 0+ per riaccendere il duello con le bianconere

Le viola in festa a Praga (foto Fb Acf Fiorentina Femminile)

E infatti tutta la Fiorentina ha giustamente festeggiato, con l’auspicio – confidato da Cincotta – che l'obiettivo appena centrato aiuti la squadra a scrollarsi di dosso le amarezze accumulate nel corso dell’attuale campionato. Mai era accaduto in questi anni che la Fiorentina fosse così lontana dalle prime posizioni: il duello con la Juve per lo scudetto, ma anche per aggiudicarsi Coppa Italia e Supercoppa, è stato il leit-motiv che ha contrassegnato le ultime stagioni. La sfida fra viola e bianconere è considerata da addetti ai lavori e appassionati il ‘Classico’ del

calcio femminile italiano proprio perché hanno rappresentato finora il meglio del movimento, si sono confermate le formazioni migliori dal punto di vista del gioco e della competitività. Purtroppo per la Fiorentina, tolto il successo in Supercoppa di tre anni fa, i confronti con la Juve sono sempre terminati con una sconfitta, anche in questo campionato a Torino.

Intanto però, almeno in Champions, le ragazze viola si sono prese una bella rivincita. L'avventura europea per loro continua, per le bianconere è già arrivata ai titoli di coda.

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Fede & Fede, ultimi di una lunga serie Dal mitico Cervato a Bernardeschi e Chiesa: tanti i passaggi dolorosi dal viola al bianconero !.Ć‹ ##%+Ć‹/ +,,%¤Ƌ1* Ć‹)!66 Ć‹.%2+(16%+*! !(%,!Ć‹ !(+Ć‹".100¤Ƌ1* Ć‹/1,!.Ć‹,(1/2 (!*6 Ä?Ć‹FRANCESCA BANDINELLI

L’

ultimo in ordine di tempo ad essersi messo in viaggio da Firenze verso Torino, sponda bianconera, è stato Federico Chiesa, il figlio d’arte cresciuto nel vivaio viola. Di fatto, pure il secondo “Federicoâ€? a percorrere la stessa tratta autostradale dopo Bernardeschi, trasferitosi sotto la Mole nell’estate del 2017. Complessivamente, i due ragazzi “fatti in casaâ€? hanno fruttato 100 milioni nelle casse del club di Viale Fanti: 40 il primo Federico a lasciare, 60 (bonus inclusi) il secondo, anche se il totale sarĂ incassato in piĂš tranche. Nella storia, però, sono diversi quelli che hanno scelto di percorrere esattamente la stessa strada.

CERVATO Il primo è Sergio Cervato, terzino che con la Fiorentina vince il primo scudetto, una Coppa Grasshoppers e gioca tutte le partite della Coppa Campioni ’56/’57, compresa quella della finale persa col Real Madrid. Dopo 467 presenze con la maglia viola, passa alla Juve dove resta due stagioni, il tempo sufficiente a conquistare altri due titoli nazionali e una Coppa Italia.

BAGGIO C’è poi Roberto Baggio, sicuramente lo “strappoâ€? piĂš sofferto per la cittĂ . Nonostante due gravi infortuni al ginocchio, Roby fa subito innamorare Firenze, a cominciare dal gol su punizione contro il Napoli il 10 maggio 1987, con un pari che vale la matematica salvezza.

IL PERSONAGGIO

| 31 | BS| 21 dicembre 2020 SALTO DI BARRICATA

Bojinov alla Juve fu pedina di scambio per raggiungere il “Fenomenoâ€? Mutu ÂŤMi ricordo ancora quando - disse qualche tempo dopo - Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus. In conferenza stampa, davanti ai giornalisti, gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Rimasi colpito anche ioÂť. Alla prima da ex, Baggio al Franchi, si rifiuta di calciare un rigore contro la sua ex squadra e, subito dopo, lasciando il campo, raccoglie una sciarpa viola lanciata dai tifosi. L’amore per quel colore, lui, non l’ha mai dimenticato, pur avendo vinto tutto nella Torino bianconera: 2 scudetti, una Coppa Uefa e il Pallone d’oro.

Federico Bernardeschi e Federico Chiesa in maglia viola

Le sue magie diventano in un attimo leggenda: è lui, quel ragazzo ricciolino, il simbolo di riscatto di una tifoseria. Quando, nel 1990, il giocatore viene acquistato dalla Juventus i disordini sono incontenibili. E’ Caliendo, allora suo procuratore, a raccontare come lo stesso Baggio avrebbe fatto volentieri a meno di quel cambio di maglia, oltretutto nella squadra rivale.

MORETTI E GLI ALTRI Tra le storie meno roboanti ci sono quelle di Emiliano Moretti, che dopo 4 anni alla Fiorentina, a ridosso del fallimento, passa alla Juventus, prima di diventare una colonna del Torino, e pure di Valeri Bojinov, ceduto nell’ambito della trattativa che porta in riva all’Arno Adrian Mutu. Indimenticabile, soprattutto per la plusvalenza messa a bilancio da Pantaleo Corvino, è la vendita di Felipe Melo, centrocampista brasiliano che porta ai viola 22 milioni piÚ il cartellino di Marchionni, mentre Neto sceglie il bianconero da svincolato, risultando però perennemente chiuso da Buffon.

Dati: “Mancano i... falegnami!�

L’ex storico massaggiatore: “Non solo Batistuta, ai miei tempi c’erano Schwarz, Piacentini, Iachini... gente che si faceva sentire, quello che manca oggi $!Ć‹#+ 1.% Ć‹-1 * +Ć‹ %Ć‹ %2%+Ć‹/,+/0¤Ƌ( Ć‹ ..%!. ēĘ

Uno storico travestimento di Luciano Dati Ä?Ć‹GIACOMO CIALDI

I

n una stagione che, per il momento, ha regalato poche gioie e molte delusioni ai tifosi della Fiorentina, la sfida contro la Juventus rimane quella piÚ affascinante e sentita, nonchÊ quella da vincere a tutti i costi. Per parlare del momento dei viola e della gara dello Stadium, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Luciano Dati, storico e simpaticissimo massaggiatore della Fiorentina negli anni ’90.

Dati, che Fiorentina ha visto fino a questo momento? ÂŤDa mettersi le mani nei capelli che non ho [ride, ndr]. Ăˆ una Fiorentina in grande difficoltĂ , con tanti elementi visibilmente fuori forma. E capisce bene che se arrivi sempre secondo sul pallone, diventa dura. Inoltre, a mio parere sono state provate troppe formazioni: bisognerebbe trovare l'undici tipo e dare fiducia a quegli uominiÂť.

Prima del gruppo, stanno deludendo i singoli.

Come se lo spiega? SÏ, tutti noi ci aspettavamo molto di piÚ anche a livello di singoli giocatori. Penso a Ribery, che ha ancora l'istinto ma si vede non è piÚ quello di un tempo, ha perso un po' di fiducia; mi ha deluso Vlahovic, che sta sentendo troppo le pressioni; la difesa sta commettendo qualche errore di troppo, e forse dipende

anche dal fatto che i due titolarissimi, Pezzella e Milenkovic, sono entrambi coinvolti in insistenti voci di mercato. Insomma, le delusioni sono diverse e le motivazioni moltepliciÂť.

Quindi si aspetta una stagione di sofferenza fino alla fine? E cosa manca, a suo parere, per risalire la china? ÂŤNon ho dubbi che sarĂ una stagione complicata, di sofferenza, fino alla fine. Prandelli e i suoi ragazzi dovranno essere bravi a pensare ad una partita alla volta, senza fare calcoli: scendere in campo e cercare di vincere. Cosa manca? Le squadre che funzionano sono fatte da ingegneri e falegnami. La mia Fiorentina, nel tempo, ha avuto Schwarz, Piacentini, Iachini... gente che si faceva sentire in campo. C'era Rui Costa ad illuminare con il suo talento o Gabriel a sfondare la rete, ad esempio, ma dietro c'erano giocatori che sapevano il fatto loro. Ecco, a questa Viola mancano i falegnamiÂť.

Ritiene che l'assenza di tifosi allo stadio sia una delle motivazioni del brutto rendimento della Fiorentina in questi mesi? Assolutamente sÏ. I tifosi della Fiorentina sono straordinari, danno il 110%: con loro sugli spalti, sono sicuro, certi atteggiamenti non ci sarebbero stati. Il pubblico fa sÏ che i calciatori capiscano il clima della città , è una pressione e un pungolo. Le faccio un esempio: quando ero ancora nella Fiorentina, non ricordo l'anno, dopo una sconfitta alcuni tifosi mi lasciarono sulla macchina una scritta che recitava piÚ o meno cosÏ "Dati ridi poco, che ne pigli anche te!". [ride, ndr]

Questo per dire che i tifosi sono fondamentali per una squadra di calcioÂť.

A proposito di tifosi, una gara che a Firenze viene sentita in particolar modo è quella con la Juventus. Quest'anno è una partita a senso unico? Se guardiamo i numeri, sÏ. Se guardiamo i calciatori in campo, forse sÏ. Ma per fortuna il calcio riserva ancora qualche sorpresa. I giocatori viola devono mettersi nelle condizioni di essere fiorentini, mi spiego meglio: per battere la Juve, specie quest'anno, serve lo spirito fiorentino. Occorre che i ragazzi di Prandelli si immergano in quello che è il sentimento dei tifosi, che percepiscano l'importanza della gara. PerchÊ, al di là di ciò che dicono alcuni, quella partita non è come le altre. Detto ciò, abbiamo bisogno di due cose per uscire indenni dallo Stadium: picchiare, nel senso buono del termine, e avere un po' di culo.

Di sfide con i bianconeri lei ne ha vissute molte: qual è quella che le è rimasta piÚ addosso? Ce ne sono due, per ragioni differenti. La prima risale alla stagione 2000/01, a Torino, con Terim in panchina: Di Livio che sposta la barriera della Juve, Chiesa che segna e la partita finisce 3-3. Una goduria assoluta.

L'altra è con Ranieri allenatore, sempre in casa loro, stagione 1994/95: a venti minuti dalla fine vinciamo 2-0, il mister toglie Ciccio Baiano e mette Amerini, e io penso "Se la perdiamo non guardo piÚ le partite!".

Terminò 3-2 per i bianconeri... stetti male due mesi dopo quella volta!.

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