



FIORENTINA VS CELJE 17 APRILE 2025







La Fiorentina è a un passo dalla semifinale
Per conquistarla serve un ultimo sforzo
Il bel gioco stasera conta ben poco
Occorre soltanto centrare l’obiettivo
• MARIO TENERANI
Una sola missione:
passare il turno in conference League. Siamo ormai oltre la metà di aprile e il tema del bel gioco, che per altro ci appassiona, adesso lascia il tempo che trova. Serve solo raggiungere l'obiettivo che in questo caso si chiama semifinale europea. Sarebbe la terza consecutiva, indiscutibilmente un ottimo risultato. Il Celje lo abbiamo conosciuto all'andata. Ben messo in campo dal tecnico Riera, spagnolo che ama attaccare e seguace della filosofia dei cosiddetti "giochisti", ma con alcuni giocatori davvero mode-
Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 14/04/2025 alle ore 18
sti a interpretare il suo spartito. Il calcio sloveno non è la Serie A e questo lo sappiamo bene. Il gol del Celje, su calcio di rigore giustamente assegnato dall'arbitro, è arrivato dopo un indiscusso calo mentale della Fiorentina. Atteggiamento da evitare e sul quale Palladino deve ancora lavorare a fondo per evitare svarioni che rischiano di compromettere quanto di buono è stato fatto. Detto questo, al Franchi, con la propria gente a spingere sulle corde vocali, i viola dovrebbero faticare meno rispetto alla prima partita in terra slovena. Potrebbe bastare anche un pareggio, ma la Fiorentina dovrà evitare
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Contro i modesti sloveni del Celje è vietato sbagliare
E se sarà Betis sarà tutto un altro film
di commettere l'errore di pensare solamente a gestire il risultato, speculando. Se i viola giocheranno un primo tempo di grande incisività metteranno subito al sicuro la qualifica-
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zione e poi si potranno anche tirare i remi in barca. Un altro piccolo sforzo e poi penseremo al Betis Siviglia. Sapendo che quello sarebbe tutto un altro film.
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In virtù del successo per 2-1 dell’andata, i viola hanno a disposizione 2 risultati su 3 per approdare per la terza volta consecutiva fra le prime 4 squadre della Conference League
• TOMMASO BORGHINI
UNel malaugurato caso di passivo con un gol di scarto si andrebbe ai supplementari
n gol da gestire e la possibilità di farlo sul terreno amico dello stadio Artemio Franchi. La Fiorentina avrebbe potuto portare a casa un risultato migliore, rispetto al 2-1 a proprio favore maturato lo scorso giovedì 10 aprile allo stadio Z'dežele di Celje, ma la vittoria esterna resta comunque molto preziosa. Intanto perché i viola di Palladino non riuscivano a condurre in porto un successo fuori casa in Europa dal lontano 24 ottobre scorso, grazie alla rocambolesca vittoria in Svizzera, sul San Gallo, per 4-2. Da allora erano arrivati soltanto un pareggio (in Portogallo, sul campo del Vitoria Guimaraes) e due sconfitte (a Cipro contro l’Apoel Nicosia e in Grecia contro il Panathinaikos). E, soprattutto, perché nello scontro diretto con i non certo irresistibili sloveni, potrebbe bastare anche un pareggio per qualificarsi alle semifinali di Conference League. Ovviamente la Fiorentina passerebbe il turno con qualsiasi risultato di vittoria, mentre in caso di sconfitta di misura (con una rete di scarto) si andrebbe ai tempi supplementari e agli eventuali calci di rigore. Eventualità, quest’ultima, a cui non vogliamo neppure pensare. Dunque “avanti viola!”, non è il caso di farsi venire il cosiddetto “braccino” proprio adesso perché la terza semifinale europea consecutiva è davvero lì a un passo.
L’ex dirigente che vinse la Coppa Italia del 1996: “Alzare la Conference sarebbe fantastico per i tifosi e darebbe alla società gli argomenti giusti per trattenere molti dei grandi giocatori in rosa”
Oreste Cinquini è stato uno degli ultimi dirigenti a portare un trofeo a Firenze. Il ricordo della Coppa Italia del 1996, seppur così lontano nel tempo, è ancora fresco per coloro che l’hanno vissuto in prima persona. E la speranza dei tifosi viola è che sia finalmente arrivato il momento di tornare a vincere una coppa, la Conference League, che la Fiorentina sta inseguendo da tre anni. Ecco cosa ha detto al Brivido Viola, la nostra trasmissione su Radiofirenzeviola.
Oreste Cinquini, lei che ha vinto a Firenze sa cosa si prova. E’ giunto il momento di riassaporare questa gioia?
“Lo spero fortemente, ma credo che ci siano anche basi solide per farcela. Io ricordo perfettamente le sensazioni straordinarie che abbiamo provato nel 1996 quando alle 3 del mattino, dopo la vittoria nella finale di ritorno a Bergamo, c’erano 30mila
persone allo stadio ad aspettarci per festeggiare. Queste cose accadono solo a Firenze e potrebbero risuccedere quest’anno perché la squadra è forte e ben costruita”.
E poi c’è anche un bel centravanti: Moise Kean...
“Certo, Kean è diventato un attaccante incredibilmente forte e può essere determinante per vincere. Io ero scettico quando fu preso ma devo fare i complimenti ai dirigenti che ci hanno creduto. Sta facendo un campionato straordinario, il migliore della sua carriera e a Firenze ha trovato l’ambiente migliore in cui esprimersi. Peccato per quella clausola che ne mette a rischio il futuro in viola…”.
Di De Gea, invece, che possiamo dire?
Lui è un altro per cui dico che la Fiorentina può vincere questa Conference. Era caduto nel dimenticatoio con il suo anno sabbatico, ma la società gigliata si è ricordata di lui.
Ha grande esperienza ed enorme qualità e questo lo sapevamo, non era certo che tornasse ai suoi livelli, ma ci è riuscito subito. Un portiere così ti fa vincere i trofei”.
Nella rosa sono tanti i prestiti con diritto di riscatto, come andrà a finire?
“Tutto dipende dal finale di campionato. Se la Fiorentina sarà dentro alle coppe europee credo che molti resteranno. Per questo sarebbe importante vincere la Conference che ti darebbe lustro, risorse e soprattutto la qualificazione certa in Europa League. Il finale di stagione insomma sarà determinante”.
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ALLENATORE: RIERA