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Fiorentina - Empoli

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

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Proprietà, dirigenza, tecnico e squadra… sono tutti imputati Editoriale

Un crocevia diabolico di Mario Tenerani

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he brutto momento viola. Ora c’è il derby con l’Empoli che potrebbe ridare fiato alla Fiorentina, ma potrebbe anche diventare una trappola. L’ex Iachini sta volando e viene a Firenze per vincere, sognando l’aggancio ai viola. Nella Fiorentina attuale sono tutti sul banco degli imputati, nessuno escluso. Il mercato estivo per adesso non rende, bisogna prendere consapevolezza del fallimento e a gennaio, se possibile, rimediare con lucidità. Anche con qualche milione da spendere.

Pioli ha spiegato questo momento negativo indicando nel lungo periodo di mancanza di vittorie - i viola non vincono dal 30 settembre con l’Atalanta, da allora 2 sconfitte e 6 pareggi - la causa. La squadra, dice, non

prova neppure le giocate più semplici perché ingessata psicologicamente Ha ragione, ma non basta. Non è colpa sua se i giocatori arrivati questa estate non rendono, ma in quanto allenatore deve gonfiare un canotto ora senza aria.

Al resto dovrebbero pensare i Della Valle: speriamo si rendano conto che la situazione è oltre il livello di guardia. Il malcontento lievita come panna. Tocca al loro intervenire. La società è cristallizzata, c’è un immobilismo inspiegabile. Sembra che vada sempre tutto bene e invece è il contrario. La proprietà spieghi una volta per tutte se crede ancora nella Fiorentina o se al contrario si avvicini il momento della cessione del club.

Chi avrebbe immaginato a settembre che questo derby si sarebbe trasformato in un crocevia diabolico per la Fiorentina.

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Brividi Sportivi

Tenetevi la Multipla e i vostri scudetti Noi abbiamo visto Pepito segnarvi una tripletta

di Massimo Mattei

C

i hai regalato l'ultima vera gioia. La faccia di Conte al 4 a 2 su quel passaggio del colombiano e Buffon che non si dà pace. Perché quel pomeriggio ci vendicasti dei troppi torti, del collega di lavoro che ogni lunedì aveva la faccia felice perché la seconda squadra di Torino aveva vinto, dei rigori non dati, dell'arroganza di Bettega e Moggi. Vendicasti la Duna e la Multipla, il lutto al braccio per la morte del Re, e la gomitata di Brio a Catanzaro. In quarantacinque minuti soltanto ne vendicasti cinquecentomila. Perché è vero che ci accontentiamo di poco, ma quel pomeriggio piangemmo di gioia. Come per un amore a lungo inseguito e finalmente raggiunto. Come per una tenerezza che non ti aspettavi. Sì, ci accontentiamo di poco, ma non siamo voi. Tenetevi la Multipla ed i vostri scudetti, che noi abbiamo visto Pepito Rossi segnarvi tre reti in una domenica di ottobre. Sarà poco, forse. Ma è già più di voi.

Stefano Pioli

Direttore responsabile Mario Tenerani Caporedattore

Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, Tommaso Borghini anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 12/12/2018 alle ore 13

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Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it

Stampa Baroni e Gori Foto Massimo Sestini Foto storiche archivio Paolo Melani

Hanno collaborato Alessandro Rialti, Francesca Bandinelli, Giacomo Cialdi, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Lucia Petraroli, Daniele Taiuti

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

Lente d’ingrandimento

dal 1927

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L’unica strada è il successo e per battere l’Empoli non basterà una gara normale

Fiorentina, ora o mai più E se Pioli e i suoi dovessero pensare di disputare una gara anche solo… normale, la Fiorentina rischierebbe di trovarsi davanti alla vera «sorpresa di Natale». Ci vorranno infatti i migliori Chiesa e Simeone, una difesa come anti-Juve e grandissima corsa per evitare una tegola che a questo punto della stagione e stante la classifica farebbe male, anzi malissimo. Invece il derby, perché ora è derby vero, potrebbe ancora concedere alla Fiorentina, qualora dopo tanto vittoriosa, un pizzico di serenità.

Gerson, fino a oggi più ombre che luci per il brasiliano di Alessandro Rialti

I

fiorentini non hanno mai considerato Fiorentina-Empoli un derby.

Troppo distanti le due squadre, le due storie. Ma domenica è bene pensarci con attenzione perchè al Franchi arriverà una squadra, quella di Iachini, che state sicuri venderà carissima la pelle e che, inoltre, sta dimostrando di star bene. Molto meglio sicuramente di quanto non stia questa Fiorentina. E i tifosi viola conoscono bene pure Beppe, che da quando è arrivato ha preso punti e applausi. Iachini è uno che si batte come un gladiatore, lo faceva da giocatore e lo fa da allenatore. Ricordate quel: «Picchia per noi Beppe Iachini»? Ecco, state sicuri che l’Empoli entrerà in campo per fare la guerra.

Per cercare di ritrovare il meglio di sè che si è piano piano perduto. Ora o mai più, anche un pareggio avrebbe la funzione solo di rimandare una situazione di sofferenza oramai esplosa. Insomma chi crede a un match-passeggiata farà bene a pensarci bene. Anche per il possibile clima rovente che ci sarà. Occhio, il Natale è sull’uscio di casa.

Simeone, dopo il gol al Sassuolo è chiamato a fare il bis

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

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Buon compleanno a noi Grande festa al Cartabianca Cafè per la nostra testata che ha tagliato un traguardo storico

Brivido, 91 anni di passione viola di Tommaso Borghini

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ovantun’anni al fianco della Fiorentina.

Il Brivido Sportivo ha festeggiato il suo compleanno al Cartabianca Cafè di via Panciatichi con una bella festa alla quale ha partecipato tutta la famiglia della nostra storica testata: gli editori, la redazione, il comparto amministrativo e commerciale e tanti amici che hanno voluto celebrare insieme a noi questa importante ricorrenza che testimonia la longevità di un giornale che, grazie al suo innato spirito critico e ironico, rappresenta ormai dal lontano 1927, un punto di riferimento per la tifoseria viola. Il primo numero del Brivido è uscito novantun’anni fa, l’8 dicembre del 1927, come supplemento al settimanale Il Brivido, storica rivista fiorentina che si distingueva per le sue rubriche pungenti dai nomi caratteristici: “Punzecchiature”, “Brividi Regionali”, “Angoli Fiorentini” mandola in un free press e “Telegrammi”. Sotto la gestione dello di successo che oggi viene distribuito a Firenze e prostorico direttore Paolo Melani (fiorentino vincia e allo stadio Franchi, doc classe 1930, scomparso nel 2012) si è trasformato in un settimanale di critica con edizioni speciali dedicae attualità, diventando molto popolare in te a tutte le gare casalinghe città. Melani, che era anche un grande tifodella Fiorentina. La redazione so della Fiorentina, è passato alla storia, tra di oggi, diretta da Mario Tele altre cose, per il semplice e geniale motnerani e guidata dal caporeto “Meglio secondi che ladri!” ideato nel dattore Tommaso Borghini, è maggio 1982, dopo il clamoroso scippo formata dagli opiniodello Scudetto da parte della Juventus nei nisti Alessandro Rialti, confronti dei gigliati guidati da Giancarlo Massimo Mattei, FranDe Sisti. Nella redazione del Brivido sono cesca Bandinelli, Andrea cresciuti molti giornalisti sportivi fiorentiwww.fabbricaitalianadroghe.it Vascellari e Andrea Bruni che si sono poi affermati nel panorama no Savelli e dai cronisti nazionale. Tra questi Luca Calamai, Mario Sconcerti, Manuela Righini, Massimo Giacomo Cialdi, Lucia Sandrelli, Alberto Polverosi, Franco Ligas, Petraroli, Ruben Lopes Alessandro Bocci, Vittorio Betti, Carlo Pal- Pegna, Duccio Magnelli, Giacomo Brunetti e Dalavicino (oggi noto procuratore), Gianluca niele Taiuti. Un gruppo Tenti, Alessandro Fiesoli, Gabriella Lescai, preparato che ha raccolAldo Gaggini, Maurizio Naldini, Laura Alato con grande passione ri, Franco Picchiotti e tanti altri. Dopo una lunga interruzione delle pubblicazioni, la sfida di essere sempre Sportmedia Group Editore ha ripreso in all’altezza della nostra mano la testata, rilanciandola e trasforgrande storia.

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

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L’attore, figlio d’arte: “Sono giovani e un momento di flessione ci può stare Ciak si gira Federico è fortissimo, lo vedrei bene al mio Milan”

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Tognazzi: “Chiesa e Simeone si riprenderanno la scena” di Lucia Petraroli

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margine di un evento svoltosi al Centro Tecnico di Coverciano è andata in scena la presentazione del film “Non ci resta che il crimine” visibile in tutte le sale dal 10 gennaio. La pellicola parla della surreale storia di alcuni amici (Alessandro Gasmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli) in una specie di ritorno al futuro dal 2018 al 1982, anno in cui si viveva l’emozionante vittoria dell’Italia per il Mondiale e i fatti di cronaca dove a Roma comandava la banda della Magliana. Un’occasione per il Brivido Sportivo per avvicinare Gianmarco Tognazzi, uno degli attori più di rilievo nel panorama cinematografico italiano, e interrogarlo sul momento delicato che sta vivendo la Fiorentina. Perché calcio e cinema si possono fondere come “Non ci resta che il Crimine” ci racconta.

L'attore Gianmarco Tognazzi

Gianmarco Tognazzi che idea si è fatto sulla Fiorentina di Pioli?

“La Fiorentina è una squadra giovane, la più giovane della Serie A, ed è evidente che stia vivendo un momento di flessione, che ci può stare. Ma nel suo organico ha giocatori molto interessanti. Penso a Simeone e Chiesa, che possono sempre dare quel qualcosa in più a questa squadra.

Il campionato di quest’anno non è semplice, perché tutte le squadre che sono dietro la Juventus hanno un alzato il loro livello: il Torino si è ripreso bene, la Roma comunque va a fasi alterne ma è sempre lì, poi ci sono la Lazio, il Milan, l’Atalanta che ha tirato su la testa e sta diventando sempre più insidiosa. Per la Fiorentina non sarà facile accaparrarsi un posto in Europa nonostante la squadra mi pare si stia in qualche modo ritrovando”.

Federico Chiesa è al centro delle attenzioni, non solo viola, ma anche azzurre. Cosa pensa del gioiellino della Fiorentina?

“Chiesa è un ottimo giocatore ed è italiano, dunque è un patrimonio per la nostra Nazionale. Al momento i giovani interessanti li ha presi praticamente tutti la Juventus, ad eccezione di Chiesa Federico Chiesa che spererei possa rimanere in viola il più possibile, visto il suo ottimo percorso. Ci possono essere dei momenti di annebbiamento, ma sono frutto della sua giovane età.

Poi, se proprio deve andare via a fine stagione, potrebbe venire al Milan, la squadra per cui faccio il tifo. Mi piacerebbe molto”.

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

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L’ex diesse dell’Empoli: “Troppe scommesse sul mercato. E anche Pioli deve dare di più”

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Parola all’esperto

Vitale: “Viola, manca un regista vero” di Giacomo Cialdi

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a Fiorentina torna al Franchi dopo la pesante sconfitta patita contro la Juventus e il pareggio rocambolesco colto sul campo del Sassuolo. Quest'oggi, contro l'Empoli dell'ex viola Iachini, occorreranno una vittoria e una prestazione convincente per ridare un po' di ottimismo ai tifosi e cercare di recuperare terreno in classifica.

Per analizzare il campionato delle due squadre e la sfida di oggi, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Pino Vitale, direttore sportivo fiorentino, con un brillante passato proprio nell'Empoli.

Direttore Vitale, la Fiorentina ha passato un periodo poco felice ultimamente, come se lo spiega? In generale, che giudizio si è fatto dei viola? «È un momento delicato per gli uomini di Pioli, hanno fatto qualche pareggio di troppo e sono stati superati in classifica da diverse avversarie. Credo sia una fase di maturazione della squadra, che essendo molto giovane talvolta commette degli errori ingenui. E poi c'è il problema del gol».

A proposito di gol, secondo lei è Simeone il "problema" della Fiorentina in attacco?

«Quando non arrivano i gol, dipende da tutta la squadra. Simeone ha sbagliato spesso davanti alla porta, non ci sono dubbi, e questo lo rende più vistoso agli occhi dei tifosi. Però contro il Sassuolo si è sbloccato e questo può essere importante. Poi anche Chiesa e soprattutto Pjaca non hanno segnato molto. Anche il centrocampo, escluso Benassi, segna poco. Il problema è complessivo. Le critiche a Simeone sono giuste fino ad un certo punto: il ragazzo sta passando un periodo non facile: si impegna tanto e ha sempre segnato in carriera, quindi credo tornerà a far gol con una certa regolarità».

Sul banco degli imputati, per molti tifosi, c'è anche Stefano Pioli. Cosa ne pensa?

«Pioli è un buon allenatore, ma credo che anche lui debba dare qualcosa in più. Deve trovare delle alternative di gioco e di uomini, se vuole uscire dall'impasse».

Cosa manca a questa Fiorentina per fare il salto di qualità?

«Sicuramente un regista vero. Veretout è un ottimo giocatore ma sta facendo troppo poco in quel ruolo. La Fiorentina era abituata a Badelj, che è un altro tipo di calciatore. Poi manca una alternativa in attacco. Con queste due pedine i viola crescerebbero».

Quindi che voto dà a Pantaleo Corvino? Crede che a gennaio si muoverà qualcosa in casa Fiorentina?

«Con Corvino non sono mai tenero. A mio giudizio ha fatto tante scommesse, d'accordo con la società.

Sì, la Fiorentina potrebbe far qualcosa nel mercato invernale, anzi, credo che in attacco farà sicuramente qualche acquisto».

Veniamo all'Empoli, prossima avversaria dei viola: che squadra è?

«L'Empoli, per il campionato che deve fare, è una buona squadra. Con Andreazzoli giocava bene ma raccoglieva meno di quel che meritava... Io non lo avrei cambiato. Iachini è un allenatore che fa ciccia, sta facendo risultati, e quindi il Presidente Corsi sta avendo ragione».

Alla luce di queste considerazioni, che gara si aspetta al Franchi tra le due compagini toscane?

«L'Empoli ha meno da perdere, la Fiorentina dovrà fare la partita, ma potrebbe anche subire. Non mi aspetto affatto un match scontato come qualcuno crede: se i viola vorranno la vittoria, dovranno sudarsela».

Infine, tornando alla Fiorentina: a inizio stagione in diversi parlavano di obiettivo Europa League, secondo lei è giusto crederci ancora?

«Io ero tra quelli che dava i viola tra le prime sette.

Il campionato è lungo, come sono arrivati tanti risultati negativi ne possono arrivare molti positivi.

Niente è ancora perduto, la Fiorentina può riprendersi e centrare l'obiettivo europeo».

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Appunti di viaggio Sfida nella sfida tra i due tecnici, ex compagni di squadra nella Fiorentina e non solo

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Pioli-Iachini, nemici mai

di FRANCESCA BANDINELLI

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rima compagni di squadra, poi entrambi allenatori. Che spesso hanno guidato gli stessi club, seppur in anni diversi (Chievo, Palermo e Sassuolo). In viola, erano il 4, il numero del mediano tipico, e il 5, lo stopper. Stefano Pioli e Beppe Iachini si ritrovano ancora, di nuovo al Franchi, quello che è stato per cinque stagioni il loro stadio. «Con Pioli si andava a cena con le famiglie, siamo stati due anni a Verona e cinque con la Fiorentina, sette anni sono tanti e ci sono moltissimi ricordi sia in Italia che in Europa, allora si giocava la Coppa Uefa, che era più vicina alla Champions di ora che all’Europa League, erano belle partite». Iachini disse così un anno fa, nel dicembre 2017 quando, appena arrivato sulla panchina del club di Squinzi, dopo il debutto in Coppa Italia, giocò il primo match di campionato proprio contro l’amico Stefano.

Adesso lo ha chiamato il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi per scacciare l’ombra di una retrocessione e intanto ha restituito agli azzurri quella grinta necessaria per andare faccia la vento contro l’avversario, arcigni, determinati. Anche per questo, la sfida del Franchi, quella necessaria alla Fiorentina per consolidare quel ritmo interno sul quale ha costruito la gran parte della classifica attuale, non sarà facile. La combattività che era stata di Iachini in campo da calciatore, che aveva fatto coniare dai tifosi viola il coro “Picchia per noi Beppe Iachini”,

è sempre di più il marchio di fabbrica delle sue squadre. Basta prendere ad esempio la sfida contro l’Atalanta giocata dall’Empoli al Castellani non troppo tempo fa: nonostante i due gol di svantaggio, l’Empoli ha continuato a combattere. C’è stata sì l’autorete di Masiello, ma la vittoria è arrivata di conseguenza (complice anche l’espulsione di Ilicic). La Fiorentina, che nell’ultima stagione con gli azzurri in Serie A, è capitolata davanti al proprio pubblico dopo che non succedeva da tantissimi

anni, non può permettersi passi falsi.

E’ vero, Andrea Della Valle la scorsa settimana, attraverso un comunicato, ha ribadito una volta di più assoluta fiducia nel suo allenatore (e con lui nel progetto varato ad inizio stagione, dagli uomini mercato viola), ma ora più che mai solo i risultati possono riaccendere le speranze di una qualificazione in campo internazionale dopo due anni di assenza. Ecco perché il derby toscano, stavolta, sarà pure derby del cuore, tra vecchi amici che si conoscono come nessuno altro e che hanno vissuto

insieme una parte importante delle rispettive carriere. Non mancheranno gli abbracci, nel tunnel dello stadio e in campo, ma poi sarà battaglia: da una parte l’aplomb di Pioli, dall’altra l’impeto del tecnico col berretto da baseball.

Nemici mai, ma avversari per 90 minuti sì. Eccome.

Stefano Pioli saluta Beppe Iachini prima della partita

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Ritorno 28/04/2019

4-1

ONORANZE FUNEBRI 24 H 24

Ritorno 03/02/2019

Chievo - Juventus

Cagliari-Sampdoria

Ritorno

26/08/2018

1-2

0-0

07/04/2019

2^ giornata

Andata

2-3

0-0

11/11/2018

Ritorno 20/01/2019

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Andata

Ritorno

23/09/2018

10/02/2019

Ritorno 17/02/2019

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P

g

partite totali v n p

CLASSIFICA Serie A

g

partite totali v n p

1-1

Cagliari-Milan

2-0

Bologna-Roma

1

Juventus

43 15 14

1

0

11

20 15

5

5

5

0-1

Empoli-Lazio

0-2

Chievo-Udinese

2

Napoli

35 15 11

2

2

12 Fiorentina 19 15

4

7

4

0-5

Frosinone-Sampdoria

3-0

Fiorentina-SPAL

Genoa-Bologna

Inter

29 15

9

2

4

13

Cagliari

17 15

3

8

4

0-2

Frosinone-Juventus

3

1-0 0-1

Inter-Parma

4-1

Lazio-Genoa

4

Milan

26 15

7

5

3

14

Empoli

16 15

4

4

7

2-1

Juventus-Sassuolo

2-2

Milan-Atalanta

5

Lazio

25 15

7

4

4

15

Genoa

16 15

4

4

7

1-0

Napoli-Fiorentina

2-0

Parma-Cagliari

6

Torino

22 15

5

7

3

16

Spal

15 15

4

3

8

2-2

Roma-Chievo

0-1

Sampdoria-Inter

7

Atalanta

21 15

6

3

6

17

Udinese

13 15

3

4

8

2-0

SPAL-Atalanta

3-1

Sassuolo-Empoli

1-1

Roma

21 15

5

6

4

Udinese-Torino

1-3

8

18

Bologna

11 15

2

5

8

Torino-Napoli

9

Sassuolo

21 15

5

6

4

19

Frosinone

8

15

1

5

9

10

Parma

21 15

6

3

6

20

Chievo

3

15

0

6

9

28/10/2018

Ritorno 31/03/2019

11^ giornata

Andata 04/11/2018

3-0

Atalanta-Parma

1-2

Bologna-Atalanta

2-1

Cagliari-Chievo

0-2

Chievo-Sassuolo

1-2

Empoli-Juventus

1-1

Fiorentina-Roma

2-2

Genoa-Udinese

5-0

Inter-Genoa

0-3

Lazio-Inter

3-1

Juventus-Cagliari

3-2

Milan-Sampdoria

4-1

Lazio-SPAL

1-1

Napoli-Roma

5-1

Napoli-Empoli

2-2

Sassuolo-Bologna

0-0

Parma-Frosinone

0-3

SPAL-Frosinone

1-4

Sampdoria-Torino

1-1

Torino-Fiorentina

0-1

Udinese-Milan

16^ giornata

Andata 16/12/2018

Ritorno 05/05/2019

Ritorno 03/04/2019

Andata

17^ giornata

22/12/2018

Classifica Marcatori

10^ giornata

Andata

Sampdoria

P

Ritorno 12/05/2019

Andata

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

NOME

SQUADRA

RETI

RIGORI

Piatek Immobile Ronaldo Quagliarella Caputo Icardi Insigne Mandzukic Mertens Milik

Genoa Lazio Juventus Sampdoria Empoli Inter Napoli Juventus Napoli Napoli

11 10 10 8 8 8 7 7 7 7

2 2 2 0 1 2 0 0 1 0

18^ giornata

26/12/2018

Ritorno 19/05/2019

19^ giornata

Andata 29/12/2018

Atalanta-Lazio

Chievo-Inter

Atalanta-Juventus

Bologna-Milan

Empoli-Sampdoria

Bologna-Lazio

Empoli-Inter

Cagliari-Napoli

Genoa-Atalanta

Cagliari-Genoa

Genoa-Fiorentina

Fiorentina-Parma Frosinone-Milan Inter-Napoli Roma-Sassuolo Sampdoria-Chievo SPAL-Udinese Torino-Empoli

Juventus-Sampdoria

Fiorentina-Empoli

Juventus-Roma

Frosinone-Sassuolo

Lazio-Cagliari

Inter-Udinese

Milan-Fiorentina

Roma-Genoa

Napoli-SPAL

Sampdoria-Parma

Parma-Bologna

SPAL-Chievo

Sassuolo-Torino

Torino-Juventus

Udinese-Frosinone

Ritorno 26/05/2019

Chievo-Frosinone

Lazio-Torino Milan-SPAL Napoli-Bologna Parma-Roma Sassuolo-Atalanta Udinese-Cagliari

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16 dicembre 2018 Fiorentina -Empoli

dal 1927

1

15

Probabili formazioni

Assalto ai cugini FIORENTINA - empoli

STADIO ARTEMIO FRANCHI, 16.12.2018, ORE 15 Mirallas Gerson Biraghi

L

a Fiorentina, nel derby toscano contro l’Empoli, insegue una vittoria che manca ormai dal 30 settembre scorso (2-0 all’Atalanta). Ma Stefano Pioli deve fare i conti con tre assenze pesanti, causa squalifica: Milenkovic, Veretout ed Edimilson.

In difesa, al posto del giovane serbo, dovrebbe essere confermato Laurini (già in campo nell’ultimo match contro il Sassuolo) sulla corsia di destra, nella linea composta da Hugo, Pezzella e Biraghi.

I maggiori dubbi riguardano la mediana dove uno fra Norgaard e Dabo si piazzerà nella posizione di centrocampista centrale, affiancato da Gerson (di nuovo arretrato a metà campo) e Benassi. Più facile ipotizzare il tridente d’attacco nel quale Chiesa, Simeone e il redivivo Mirallas, autore del gol del pareggio domenica scorsa, sembrano avere un posto assicurato.

FIORENTINA 4-3-3

Simeone Chiesa

Norgaard

1 Lafont

Benassi

4 Laurini 31 Hugo 20 Pezzella 3 Biraghi

Pezzella Hugo

Lafont

24 Benassi 6 Norgaard 8 Gerson 25 Chiesa 9 Simeone 11 Mirallas

Laurini

Allenatore: Stefano Pioli

A Disposizione: 69 Dragowski, 33 Brancolini, 34 Diks, 5 Ceccherini, 14 Dabo, 16 Hancko, 7 Eysseric, 77 Thereau, 10 Pjaca, 28 Vlahovic, 21 Sottil.

EMPOLI 3-5-2 1 Provedel

Caputo La Gumina

2 Di Lorenzo 33 Krunic 10 Bennacer 8 Traorè 33 Pasqual

5 Veseli 26 Silvestre 22 Maietta

Pasqual

Di Lorenzo Bennacer

Traorè

Silvestre

Maietta

11 Caputo 20 La Gumina

Krunic

Veseli

Provedel

Allenatore: Iachini

A Disposizione: 21 Terracciano, 29 Marcjanik, 13 Antonelli, 32 Rasmussen, 18 Acquah, 28 Capezzi, 4 Brighi, 48 Ucan, 66 Mraz, 7 Mchedlidze, 6 Zajc, 9 Rodriguez.

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

dal 1927

1

17

L’ex mediano dello Scudetto: “Tre punti alla portata, ma attenzione all’entusiasmo dell’Empoli” Viola amore mio

Esposito: “avanti con Simeone, Ma a gennaio serve un’altra punta” Facciamo adesso riferimento alle sue sue conoscenze calcistiche per analizzare i temi che tengono banco in casa viola, e per disquisire sul derby ormai alle porte.

Salvatore Esposito, detto “Ciccio” (terzo in basso da sinistra), nella Fiorentina campione d'Italia di Daniele Taiuti

H

a fatto parte di un calcio che, adesso, sembra lontanissimo nel tempo; dove anche i tifosi delle squadre meno blasonate potevano cullare sogni di tricolore, senza essere condizionati in questo da sperequazioni economico-finaziare che, attualmente, caratterizzano il rapporto fra grandi e piccoli club. Salvatore Esposito, detto "Ciccio", con la mitica Fiorentina ye ye è stato uno dei maggiori protagonisti e testimoni di quel periodo

L’angolo del tifoso

storico. Arrivato giovanissimo a Firenze nel 1962, dopo qualche anno entrò a far parte di un gruppo comprendente calciatori del calibro di De Sisti e Merlo fra gli altri, che nel 1969 regalò alla Fiorentina il secondo scudetto della sua storia. Dopo la sua esperienza in viola ha vestito altre maglie importanti come quella del Napoli, terminando la sua carriera a Empoli nel 1984. Dismessi i panni di calciatore nel 1989 intraprende con buoni risultati la carriera di tecnico, che lo vede protagonista nelle serie inferiori.

Salvatore Esposito, come valuta il momento attuale della Fiorentina?

"E' un periodo difficile. La squadra, avendo un'età media molto bassa, è soggetta a sbalzi di rendimento. L'unico modo per risalire la china in questi casi è rappresentato dal lavoro, che alla fine paga sempre".

E' giusto dare ancora fiducia a Simeone, oppure si rende necessario ricercare delle alternative sia sul mercato sia nell'attuale rosa?

"Visto l'ottimo rendimento della scorsa stagione, il Cholito merita ancora di godere di buona considerazione da parte dell'ambiente. Tuttavia, la Fiorentina necessita senz'altro di un ulteriore centravanti che possa affiancare o sostituire l'attaccante argentino a seconda delle esigenze".

Da tecnico cosa pensa riguardo agli appunti che la piazza sta muovendo a Pioli?

"Pioli è un buon tecnico, ma le critiche fanno parte del gioco quando i risultati non arrivano. La Fiorentina fino a questo momento ha espresso un buon calcio, ha perso dei punti per strada per cause da imputare in larga parte ai singoli, anzichè a delle carenze organizzative della squadra".

Esposito con la maglia dell’Empoli

Quali sono i ricordi a lei più cari ripensando ai suoi trascorsi con le due squadre?

"Firenze è casa mia. Sono arrivato in viola nel 1962 grazie a un'intuizione di Egisto Pandolfini e, dopo essere partito dagli Allievi, nel 1969 sono arrivato a vincere uno scudetto storico con una squadra eccezionale. Empoli, una piazza straordinaria per fare calcio, ha rappresentato la parte finale della mia carriera. Anche di questa esperienza conservo ricordi meravigliosi grazie alla vittoria del campionato dell'allora C1 nel 1983".

Per noi viola è solo una partita da vincere. Ma Pioli s’inventi qualcosa di nuovo

Non è il nostro derby

L'immagine storica dei tifosi viola in esodo verso Empoli in motorino di Andrea Bruno Savelli

N

Cosa deve temere la Fiorentina dell'Empoli?

"Qualsiasi derby nasconde sempre delle insidie. La partita è ampiamente alla portata della squadra gigliata, che però deve diffidare dell'entusiasmo con cui la squadra azzurra approccia solitamente questo match".

on è un derby. Non è il nostro derby. Un derby è solo per loro, che storicamente sono un feudo Viola. Tifosi prima della Fiorentina e poi, solo dopo, dell’Empoli. Negli anni poi, con la squadra della loro città quasi sempre in A la rivalità si è un po’ inasprita. Ma per i tifosi della mia generazione resterà per sempre la trasferta in motorino. Sono passati vent’anni, sembra ieri, lo stadio è sempre quello dell’Ikea, ma stanno per rifarlo anche loro... lo stadio dell’Ikea che vide la Fiorentina di Edmundo e Bati fare tre gol e sembrare inarrestabile, che fu arrestata da una maledizione e dal carnevale...

Adesso la Viola è molto più povera, di ambizioni, di idee e di punti. Loro sono una squadra giovane, che dopo essersi specchiata a lungo nelle proprie qualità tecniche e nel bel gioco impostato da Andreazzoli, ha trovato nella grinta, ma anche nella sagacità di Beppe Iachini l’uomo che li ha portati fuori dai guai.

Partita fondamentale per la Fiorentina che, se vince, potrebbe ricominciare a guardare sopra di sè, ma che altrimenti farà molto molto bene a guardarsi le spalle, per non correre il rischio di ripetere la disgraziatissima stagione Mihajlovic/Delio Rossi.

C’è bisogno da parte dell’allenatore di un’invenzione, di un atto di coraggio, perché abbiamo visto che continuando così, anche cambiando gli interpreti, ma mantenendo lo stesso modulo, il risultato è un gioco sconfortante... quindi, che sia la di-

fesa a tre la soluzione, oppure il tentativo di mettere un regista vero lanciando Norgaard e riportando Veretout (che però contro l’Empoli è squalificato) dove rende al massimo, occorre fare qualcosa.

Perché così la Fiorentina non costruisce calcio, gli avversari lo hanno capito e non fanno troppa fatica nell’affrontarla. Abbiamo voglia di vedere un altro ragazzino terribile come Sottil, che dopo il debutto a Genova non si è più visto, ma che certo non può fare peggio di Pjaca e di Gerson delle ultime partite.

La situazione non è drammatica ma dobbiamo stare attenti a non farla diventare tale.

Vincere per ripartire, per ricompattare e perchè l’obbiettivo di questa squadra non può essere sopravvivere, salvarsi, ma quello di rientrare, stabilmente, stabilmente, stabilmente! Tra le grandi del campioChristian Norgaard, nato! una delle possibili Forza nuove soluzioni per Pioli Violaaaaaaaa che al ritorno si va in motorino!!!

92

16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

18

Esclusiva

dal 1927

1

Il talento della Primavera: “Vogliamo vincere un trofeo e un giorno spero di debuttare al Franchi con i big”

Meli: “Sogno un futuro tutto viola”

di Lucia Petraroli

D

alla provincia toscana a vestire la maglia viola il passo è stato breve: 18 anni di cui 11 passati a Firenze... e allora gli si può perdonare anche l’innocente passione per l’Inter che aveva da bambino. Marco Meli, nativo di Pontedera, è uno dei talenti più brillanti della Primavera viola. Centrocampista offensivo, oggi impiegato da Mister Bigica anche come mezzala, sogna in grande e, dopo aver partecipato a due ritiri estivi con la Prima Squadra allenata da Stefano Pioli, spera di poter vestire un giorno la maglia viola anche in serie A, magari proprio quella numero 10 che indossa nella Primavera e che è stata di grandissimi campioni, su tutti Giancarlo Antognoni. Del resto lo stesso Pioli non ha mai nascosto la stima nei suoi confronti, definendolo in passato la più bella sorpresa del ritiro. Con lui abbiamo avuto l’opportunità di realizzare una bella intervista esclusiva, tra il suo presente in Primavera e i suoi obiettivi futuri.

Marco Meli, da quando sei arrivato a Firenze, nel lontano 2007, hai bruciato le tappe e hai già respirato l’atmosfera di due ritiri con i più grandi. Un bel percorso per un ragazzo di appena 18 anni...

“Sono alla Fiorentina da undici anni e ho vissuto un percorso bellissimo, fino alla Primavera. Poi andare in ritiro con la prima squadra, per due anni consecutivi, è stata la realizzazione di un sogno.

Spero un giorno di avere l’opportunità di scendere sul campo del Franchi con i campioni con i quali ho avuto la fortuna di allenarmi”.

Hai mosso i tuoi primi passi nel Tau Calcio, club di Altopascio. Il direttore generale Antonello Semplicioni ha dichiarato che già a 6-7 anni avevi un innato senso del gioco, tanto che ti mandò subito a giocare con i ragazzi più grandi. Lui ti vedeva come un esterno d’attacco o una seconda punta. Ti riconosci in questa descrizione?

“Sì. Mi riconosco nella sua descrizione.

Oggi sto facendo anche la mezzala, ma il mio ruolo naturale, dove mi trovo meglio è quello di punta centrale. Ricordo che nel Tau Calcio arrivai a 100 gol e li contavo ogni volta...”.

Sei nato a Pontedera, dove soprattutto si fa il tifo per Juve, Milan e Inter… Qual era la tua squadra del cuore da bambino?

“Tifavo Inter, poi però crescendo ho dirottato sulla Fiorentina (ride ndr)”.

La tua famiglia ha avuto un ruolo fondamentale nella tua crescita.

Quanto è stato importante averla accanto?

“Molto. All’inizio è stato difficile e la mia famiglia nel mio percorso di formazione è stata importantissima. Venendo da Pontedera ogni giorno, dovevo prendere il treno ed era faticoso. Oggi, Marco Meli, talento conclusi gli della Primavera viola studi, riesco a focalizzarmi interamente sull’attività di giocatore”.

Vesti la maglia viola dal 2007, sogni di diventare una bandiera?

“Vorrei un giorno poter diventare una bandiera della Fiorentina come lo è stato Antognoni, cercherò sempre di dare il massimo, sperando anche nell’aiuto anche della fortuna, che non guasta mai”.

Quali sono gli obiettivi della Fiorentina Primavera di questa stagione?

“L’obbiettivo è puntare alla prima posizione, non siamo lontani dall’Atalanta e cerchiamo di qualificarci per i play off, in modo da andarcela a giocare alle finali, come l’anno scorso. Siamo una bella squadra, in alcune partite abbiamo perso punti, come contro il Cagliari, ma dalla partita con la Roma abbiamo cambiato passo e adesso vogliamo mantenerlo. Per vincere un titolo, che manca ormai da troppo tempo, bisogna dare quel qualcosa in più che lo scorso anno è mancato nelle finali perse al Viareggio e in quella Scudetto”.

Che rapporto hai con mister Bigica?

“Bigica ci dà sempre consigli giusti, trasmettendoci la cattiveria che serve.

Per noi è come se fosse il 12esimo uomo in campo”.

Hai avuto l’opportunità di vivere il ritiro di Moena con la prima squadra. Pioli ha speso parole importanti per te definendoti, due anni fa, “La più bella sorpresa del ritiro”. Ti senti pronto per il salto in prima squadra?

“Io cerco sempre di dare il massimo, spero nella chiamata del Mister e lo ringrazio per le sue parole”.

Si fa un gran parlare di giocatori della Primavera prossimi al lancio in prima

squadra. Ci sei tu, ma anche Montiel, poi Vlahovic e Sottil (che hanno già avuto qualche chance). Cosa pensi di loro?

“Sono tutti ottimi ragazzi e ottimi calciatori. I miei compagni lavorano con grande impegno per raggiungere i loro obiettivi”.

Con chi hai legato di più dei giocatori della prima squadra e che consigli ti danno?

“Ho legato con tutti. A Moena ho avuto modo di conoscerli meglio e si è creato subito un buon rapporto e una buona intesa con tutti”.

Parliamo di Davide Astori… Cosa ricordi di lui?

“Lo ricordo in ritiro, giocavamo spesso insieme alla play station, nei momenti liberi. Mi ha sempre dato tanti consigli giusti. Era una persona umile, i suoi comportamenti erano sempre perfetti, non faceva mai niente di sbagliato. Ci diceva che la maglia che indossiamo è speciale e pretendeva sempre che dessimo tutto”.

Tra i diversi numeri di maglia che hai indossato c’è anche il 10. Un numero dal significato speciale, soprattutto a Firenze...

“La maglia numero 10 a Firenze è molto importante e sono felice di averla indossata. È la maglia di Antognoni, con cui ho avuto modo di parlare e di capirne il peso. Lo vediamo spesso al centro sportivo, è una grande presenza. Quest’anno la indossa Pjaca, un grande giocatore.

Questo non può che stimolare sempre, spero in futuro di poterla mettere sulle mie spalle”.

Hai da poco esordito in nazionale Under 18. Nelle selezioni azzurre è in atto un cambio generazionale. Aspiri alla nazionale under 21 e, un giorno, anche a quella maggiore?

“Ci penso molto. Rappresentare la nazionale è un’emozione unica, spero di guadagnarmela sul campo”.

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

dal 1927

1

Il ricordo dell’ex viola a 31 anni dalla morte Il personaggio Una scomparsa avvolta ancora da pesanti ombre

Beatrice, l’Indiano che non mollava mai di Ruben Lopes Pegna

I

tifosi viola e tutti coloro che amano la Fiorentina non lo hanno dimenticato né lo dimenticheranno mai. Oggi, poi, è un giorno particolare perché ricorrono 31 anni dalla scomparsa di Bruno Beatrice, morto ad Arezzo il 16 dicembre 1987 a 39 anni di leucemia linfoblastica dopo essere stato molto male negli ultimi venti mesi.

Nella Fiorentina aveva giocato per tre stagioni, dal 1973/74 al 1975/76 conquistando tra l'altro due trofei, la Coppa Italia del 1974/75 e la Coppa di Lega italo-inglese del 1975. A Firenze aveva sofferto di pubalgia ed era stato curato con una terapia di raggi Roentgen. E sulle cause della morte era stata comunque aperta un'inchiesta conclusasi con un nulla di fatto. Anche se non ci sono colpevoli, restano comunque delle ombre sulla morte di Beatrice. Correva tanto Beatrice che giocava da mediano, quello che marcava il giocatore più tecnico della squadra avversaria, o da terzino destro a seconda delle necessità.

Ma soprattutto era uno che non si tirava mai indietro. Ha disputato in maglia viola 97 partite ufficiali, segnando una rete. Aveva esordito con la Fiorentina in serie A, con Radice in panchina (che lo soprannominò l'Indiano), il 7 ottobre 1973 al Comunale nel match con il Verona vinto dai gigliati per 2-1 con gol di Desolati e Speggiorin nei primi sette minuti. L'unica rete l'aveva realizzata al Cesena, proprio la squadra a cui lo cedette la Fiorentina, il 25 aprile 1976 nell'incontro vinto dai viola per 3-1.

Beatrice segnò il secondo gol, dopo il pareggio dei romagnoli. Una doppietta quel giorno la realizzò Desolati. L'"indiano" - questo il suo soprannome - ha avuto quattro allenatori nella Fiorentina: Gigi Radice nel suo primo anno in riva all'Arno, Nereo Rocco nel secondo ma non nella fase finale di Coppa Italia, Mario Mazzoni e Carletto Mazzone.

21

Amarcord

Caccia al successo che manca da 11 anni

L

a Fiorentina non batte l'Empoli al Franchi da più di undici anni. L'ultimo successo lo ottenne il 26 agosto 2007, alla prima giornata di campionato, con Cesare Prandelli in panchina. I viola si imposero per 3-1 con i gol di Pazzini, Mutu e Montolivo. Per gli azzurri accorciò le distanze Saudati.

DIECI INCONTRI A FIRENZE IN SERIE A Il bilancio è favorevole alla Fiorentina che se ne è aggiudicati quattro. Altrettanti sono stati i pareggi e due i successi dell'Empoli. Gli azzurri si sono aggiudicati per 2-1 l'ultimo match giocato al Franchi il 15 aprile 2017. Dopo essere andati in vantaggio con una rete di El Kaddouri furono raggiunti dai viola al 64' grazie a un gol di Tello. Decisivo fu il rigore trasformato dall'ex Manuel Pasqual al 93'. ntognoni

trice con A

Bruno Bea

Con Mazzoni il 28 giugno 1975 all'Olimpico di Roma conquistò il primo trofeo della sua carriera contro una delle squadre della sua città, il Milan. Per lui, milanese cresciuto nelle giovanili dell'Inter, fu quasi una sorta di derby. La Fiorentina vinse 3-2 con i gol di Casarsa su rigore, Guerini e Rosi. Beatrice, uscì per infortunio alla fine del primo tempo, sostituito da Lelj a sua volta sostituito dopo due minuti da Rosi, l'autore del gol decisivo.

Nella stagione successiva, con Carletto Mazzone in panchina, conquistò la Coppa di Lega italo-inglese, disputando entrambe le partite con il West Ham. A Firenze i viola vinsero 1-0 con un gol di Guerini e Beatrice giocò terzino destro accanto a Roggi. A Londra, il 10 dicembre 1975, nella sera del trionfo, quando la Fiorentina si impose per 1-0 con una rete di Speggiorin e si aggiudicò il trofeo, Beatrice indossò la casacca numero sei e fu schierato come mediano. Fu quella una giornata di gioia immensa per lui e per tutta la Fiorentina. E' quella l'immagine che noi che abbiamo avuto la fortuna di ammirarlo dal vivo vogliamo portarci per sempre nella nostra mente.

I SUCCESSI VIOLA Oltre che nel 2007/08 i viola hanno vinto nel 1998/99 2-0 (è stata la prima volta dopo due pareggi e una sconfitta) con gol di Rui Costa e Batistuta, nel 2005/06 2-1 con gol di Pasqual e Jimenez (per gli azzurri segnò l'ex Riganò) e nel 2006/07 2-0 con reti di Mutu e dell'ex Toni.

L'ALTRA SCONFITTA VIOLA Risale al campionato 1997/98.

La squadra di Malesani, futuro tecnico azzurro, dopo essere passata in vantaggio nel primo tempo con un gol di Batistuta subì la rimonta dell'Empoli di Luciano Spalletti nella ripresa.

Al 60' pareggiò Tonetto, mentre Martusciello al 94' firmò il gol della storica vittoria al Franchi.

L'ULTIMO PAREGGIO Risale al campionato 2015/16. Il match si concluse 2-2. Gli azzurri avevano concluso il primo tempo in vantaggio per 2-0 con i gol di Livaya e Buchel. Nella ripresa Kalinic realizzò una doppietta che regalò alla Fiorentina il pareggio.

GLI ALTRI PAREGGI Il primo incontro tra le due squadre in serie A nel campionato 1986/87 terminò 1-1. Antognoni portò in vantaggio i viola nel primo tempo. Casaroli pareggiò dal dischetto nella ripresa. La gara della stagione 1987/88 si concluse, invece, 0-0. La sfida del torneo 2014/15 terminò 1-1. Dopo il gol del vantaggio gigliato di Vargas nel primo tempo, Tonelli pareggiò nella ripresa.

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16 dicembre 2018 Fiorentina - Empoli

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dal 1927

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Fuorigioco Non ci sono più alibi, tutti devono rimboccarsi le maniche e uscire da questa situazione

Vittoria obbligatoria di Duccio Magnelli

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Empoli - Viale Cesare Battisti, 35 E anche Tel. 338 9750309 Gabriele un po’ di cuore e di agonismo, che la squadra ha tirato fuori dopo 80 minuti di quasi totale asservimento agli avversari. Di vecchio c’è tutto il resto. Il rendimento dei prestiti ormai prossimo allo zero, le incertezze del portiere (qualcuno forse non sarà d’accordo), la poca consistenza del centrocampo. La Fiorentina fa pochissimi punti e non vince da due mesi e mezzo. Le troppe occasioni buttate contro compagini mediocri fanno pensare che anche la squadra viola non brilli per grandezza. E quindi anche un Empoli non eccezionale, ma tenace e rinvigorito da Iachini, può far paura.

A inizio stagione - soprattutto dopo le prime partite, scoppiettanti e ricche di gol - non pensavamo che saremmo arrivati a scrivere cose del genere. Anzi, si parlava di nuovi obbiettivi molto più importanti del modesto settimo posto stabilito allora. Oggi però la realtà è questa, ben diversa. E la vittoria con l’Empoli è un obbligo assoluto, non più rimandabile a data da destinarsi. Non ci sono più alibi per nessuno: società, tecnico e giocatori devono rimboccarsi le maniche e uscire da questa situazione.

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ualcuno lo chiama derby dell’Arno: è la partita Fiorentina-Empoli che si gioca oggi, domenica, al Franchi nell’inconsueto orario delle 15.

Capoluogo contro provincia, anche se ormai le due città si toccano, unite senza soluzione di continuità.

Chi non ricorda le trasferte in motorino dei tifosi Viola al Castellani? E quest’anno, incredibilmente, anche le due squadre quasi si toccano in classifica, distanziate come sono da pochi punti. Tre soltanto, visto che l’Empoli è stato rigenerato dal nuovo tecnico, quello con il cappellino.

Un ex viola dei tempi andati, che la curva gigliata onorerà sicuramente con il coro “picchia per noi Beppe Iachini”.

L’Empoli è reduce dal successo casalingo con il derelitto Bologna (non è un buon periodo per le panchine dei fratelli Inzaghi, ma forse allenatori non ci si improvvisa...). La Fiorentina è reduce dal folle pareggio con il Sassuolo, un punto che fa (poca) classifica, ma che è servito soprattutto per non far spalancare il baratro senza fondo delle polemiche che la sconfitta avrebbe di sicuro aperto. Il problema è che, ormai da un po’ di tempo, commentare le partite della Viola significa dire sempre le stesse cose. Anche se, in effetti, dopo il Sassuolo

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