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Firenze merita tanto di più. Fare calcio in modo diverso è possibile

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Editoriale

Non si può continuare a vivacchiare di Mario Tenerani

E’

finita come in molti pensavano: la Fiorentina è stata eliminata dall’Atalanta. Più forti i nerazzurri, Muriel ha appena segnato dentro una all'Atalanta, ma stagione pazil suo gol non basta zesca, troppo spreconi davanti alla porta i viola. In fin dei conti Bergamo è stato il paradigma della stagione: tra alti e bassi anche nelle stesse gare.

E ora? La Fiorentina di Montella deve finire l’annata nel miglior modo possibile, con onore e dignità. Ci sono delle partite da giocare e bene e soLafont, protagonista prattutto bisogna rispettare i tifosi in negativo a Bergamo che anche a Bergamo hanno sostenuto i viola con grande forza. Erano 2.200 e si sono fatti sentire.

Contestualmente Montella e i dirigenti devono cominciare a programmare la prossima stagione, quella del riscatto. Non si può continuare a vivacchiare. Si chiude il terzo campionato senza Europa, è incredibile.

Direttore responsabile Mario Tenerani Caporedattore

Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, Tommaso Borghini anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 25/04/2019 alle ore 23

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Si era parlato di ciclo, ma è fallito. Bisogna ricominciare da capo.

Questo è il vero nodo da sciogliere. Senza dimenticare Chiesa e il suo futuro.

Ma anche quello di Milenkovic e Veretout è in bilico.

Ci sono troppi punti interrogativi, speriamo svaniscano col passare dei giorni. Firenze merita tanto di più. E’ possibile fare calcio in modo diverso, dando una prospettiva all’amore di una città. Sono stati fatti molti errori e da questi è necessario ripartire dopo una profonda analisi. Il domani è ora, non sprechiamolo.

La delusione di Vincenzo Montella Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it

Stampa Baroni e Gori Foto Massimo Sestini Foto storiche archivio Paolo Melani

Hanno collaborato Alessandro Rialti, Francesca Bandinelli, Giacomo Cialdi, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Daniele Taiuti, Lucia Petraroli

29 aprile 2019 Fiorentina - Sassuolo

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dal 1927

Brividi Sportivi

Appunti di Viaggio 4 mesi senza vittoria al Franchi... troppi

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Il Cucciolo senza paura che non si arrendeva mai

Un digiuno da rompere mostrare che i 9 milioni necessari al riscatto sono un investimento. Gerson farà ritorno a ornare a vincere al Franchi, risultato che Roma: intanto perché è un prestito secco e manca ormai dal 16 dicembre scorso, poi perché non ha fatto quella differenza che quattro mesi e mezzo diventati pegtutti si aspettavano la scorsa estate, tale da gio di un percorso punitivo. E tornare a vinpoter pensare di andare a bussare alla porcere in campionato, perché dal 17 febbraio, ta dei giallorossi se non altro per provare a da quell’1-4 alla Spal, pare essere passata trattare. Veretout, invece, pare ad un passo quasi un’era. Oggi in panchina c’è Vincenzo dall’addio. Il Napoli ha fatto passi da giganMontella, l’eroe dei quarti posti nella sua prite nella trattativa per cercare di convincerlo: ma gestione tecnica, e l’unico risultato che potrebbe portare in dote una pioggia di mimanca ancora all’appello in campionato è lioni, non meno di 20 che genereranno una proprio il successo. Lasciando da una parte importante plusvalenza. Sempre nel mezzo, la Coppa Italia, è proprio in Serie A che la però, è già stata conclusa l’operazione per Fiorentina quest’anno ha viaggiato portare in viola Szymon Zurkowski, giosull’otto volante della continuità. vane centrale preso lo scorso inverno Nel girone di ritorno, sono stati dal Gornik Zarbze. Serviranno invece conquistati appena 14 punti in alapprofondimenti ulteriori su Hamed trettante partite, con un ritmo asJunior Traoré, il cui annuncio dell’insolutamente più da squadra in lotgaggio da parte della Fiorentina è arta per la salvezza che da club che rivato lo scorso 15 gennaio. Per altro, il puntava a lottare per un posto ragazzo, con il ritorno di Andreazzoli in in campo internazionale. panchina si è trasformato in uno Vincenzo lo ha detto chiaramente: questo è il tempo dei motori della sua squadegli esami, delle valudra, riuscendo contro la tazioni per cominciare Spal a trovare persino a forgiare la squadra il primo gol in A. In più, che verrà. Intanto rientrerà alla base ansi dovrà valutare che Castrovilli, in realtà attentamente più trequartista che il centrocamaltro, che dovrà essere po, magari giudicato dal nuovo studiando e allenatore. Là davanti, mettendo alla tutto o quasi dipende prova anche il dal futuro di Federigiovanissimo Nicky co Chiesa. In caso di Beloko, figlio del settore gioaddio, per una cifra vanile. Sì, perché l’unico che ricchissima, i provenpare avere le sembianze di ti dovranno essere uno smistatore di gioco è Ediin gran parte reinmilson Fernandes, che tuttavia vestiti, aspettando ha dimostrato di avere non qualche altro figlio pochi black out. Ha recuperaL’esultanza polemica del vivaio capace di to da un infortunio muscolare di Simeone in occasione far innamorare una che lo ha tenuto fuori un mese dell’ultima vittoria al e mezzo ed ora tocca a lui dicittà intera.

Franchi dei viola

di FRANCESCA BANDINELLI

T

di Massimo Mattei

E

ra anomalo. Come uno svizzero che ritarda, un tedesco fantasioso, un francese umile; come una livornese che si innamora di un pisano. Come un friulano astemio, un altoatesino disordinato. Lui non si innamorava della palla come i suoi conterranei. Non gigioneggiava come gli altri carioca. Lui era affascinato dalle caviglie degli avversari.

Dal risultato, non dagli applausi degli astanti. Però ha alzato la coppa.

A centrocampo dirigeva, negli spogliatoi urlava, con le maglie di colore diverso dalla sua non si spiegava. Picchiava.

In epoca di arbitri più permissivi e di calciatori non metrosexual. Perché se avevi un tatuaggio oppure una passata a Carlos Caetano Bledorn Verri detto Dunga non saresti piaciuto per niente. Se tenevi un po' troppo la palla non piacevi per niente.

Se non uscivi dal campo con la lingua di fuori non ti guardava nemmeno in faccia. E forse proprio per questo ha alzato la coppa. Quella del mondo e da capitano. Da noi ne ha alzate poche però erano anni strani. Ma ce lo ricordiamo ancora con l'affetto di chi non si arrendeva mai, come un Braveheart senza paura.

Come il nostro "cucciolo" che non abbassava mai lo sguardo.

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29 aprile 2019 Fiorentina - Sassuolo

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La ricostruzione deve cominciare da Federico e da una coraggiosa rivoluzione societaria

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Lente d’ingrandimento

Ripartiamo da Chiesa

di Tommaso Borghini

E’

finita male. Con il rigore generosamente concesso dall’impassibile Calvarese sullo svenimento dell’atalantino Gomez. E con la papera di Lafont, ennesimo svarione stagionale dell’acerbo francese che dimostra quanto le scommesse, soprattutto in un ruolo delicato come quello di portiere, siano una mazzata sulle ambizioni sportive di Firenze e dei tifosi viola. Eppure la Fiorentina, rivitalizzata da Vincenzo Montella, ce l’aveva messa tutta a Bergamo ed era pure riuscita a passare in vantaggio dopo appena 3 minuti, grazie alla perla di Muriel, innescato dal pallone geniale di Chiesa, sfiorando poi il raddoppio con il contropiede travolgente di Veretout, stoppato dall’ex viola Gollini, un altro rimpianto visto che era di proprietà della Fiorentina e che, rispetto al Lafont di oggi pare un veterano, pur essendo ancora molto giovane. Ma i problemi di questa squadra nascono da lontano e sono figli di una gestione societaria che punta, ormai da troppo tempo, al solo aspetto economico – finanziario, trascurando clamorosamente le ambizioni sportive, gestione che ha ridotto la squadra a una copia sbiadita della Fiorentina che lo stesso allenatore di oggi, Montella, qualche anno fa guidava con successo, qualificandosi sistematicamente per l’Europa League (onorata fino alla semifinale) e sfiorando addirittura il successo in Coppa Italia nello scorso 2014. Sono passati appena cinque anni, ma sembra trascorsa un’eternità, guardando dove è scivolata oggi la compagine gigliata, ormai finita molto indietro rispetto ad avversari come la stessa Atalan-

ta che allora le guardavano le spalle, sognando di essere al posto di Firenze e della Fiorentina.

Una realtà difficile da digerire per i tifosi viola, in aperto contrasto con una società incapace di aprire un dialogo con la città e che adesso rischia di perdere anche Federico Chiesa, unico vero gioiello rimasto, difficile da trattenere in una squadra che non riesce neppure a difendere il decimo posto in classifica, a fronte di incessanti corteggiamenti che prospettano al figlio Ilicic d’arte un futuro molto più 'ex viola ato dall st a tr n ricco sia dal punto di vista co ergamo po di B economico che sportivo. Per sul cam Chiesa far fronte a tutto questo, serviScatto d’orgoglio che non può rebbe uno scatto d’orgoglio da che passare dalla conferma di Federico Chiesa e da parte della famiglia Della Valle una rivoluzione societaria che elimini la fonte dei che, nel già citato recente passato, ha garantito a Fimacroscopici errori commessi in questi anni, per renze una formazione all’altezza della grande storia ripartire da zero verso la costruzione di una Fiorenticalcistica della città. na nuovamente in grado di competere ad alti livelli.

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Parola all’esperto

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L’ex capitano: “Per il futuro serve un attaccante di stazza che tenga su la squadra e faccia gol”

Battistini: “Prendiamo un centravanti vero” “Purtroppo nel calcio in qualche modo è sempre l’allenatore a pagare per tutti quando i risultati non giungono. Considero Pioli un ottimo professionista, però se è arrivato a rassegnare le dimissioni è perché non ha più avvertito la fiducia da parte della società. Montella comunque è un tecnico brillante con ampi margini di crescita”.

Battistini capitano della Fiorentina del 1990 finalista Uefa di Daniele Taiuti

E’

senza dubbio questo uno dei momenti più delicati dell’era Della Valle. Al di la’ dei risultati sportivi della squadra viola, quello che preoccupa maggiormente è la rottura netta che si è venuta a creare fra la parte più accesa del tifo, la Curva Fiesole soprattutto, e i fratelli di Casette d’Ete. Per la Firenze sportiva questa non rappresenta una novità; in quanto situazioni caratterizzate da scarso idillio fra i tifosi e le varie proprietà che si sono succedute negli anni sono ciclicamente sorte. Come non parlare ad esempio dei forti moti di protesta che l’ambiente del tifo ha mosso ai danni della Famiglia Pontel-

lo e di Vittorio Cecchi Gori, fra gli anni 80 e 90. Un testimone importante che ha vissuto il passaggio di consegne fra le gestioni ora citate corrisponde al nome di Sergio Battistini. Il calciatore massese con la casacca viola, dal 1985 al 1990, vive una delle fasi più importanti della sua carriera. A Firenze inoltre, dal 2004 al 2007, si mette in luce anche nelle vesti di tecnico delle squadre giovanili. Proviamo adesso con lui a interpretare il momento che sta interessando la piazza di Firenze, senza trascurare una breve disamina del match casalingo odierno.

Sergio Battistini, come commenta l’avvicendamento sulla panchina viola fra Pioli e Montella?

La frattura creatasi fra una parte della tifoseria e la famiglia Della Valle è ricomponibile?

“Penso e spero di sì. Il motivo principale del dissidio è subito individuabile nella diversa concezione delle due parti in causa riguardo alla dimensione della squadra: i tifosi credono di meritare di più, mentre la proprietà attraverso dei parametri economici vede una Fiorentina da settimo posto. Secondo me con un investimento contenuto, ma ben mirato, i gigliati potrebbero compiere il salto di qualità”.

“Sicuramente. La formazione di Montella è nettamente più forte degli emiliani”.

Ci può descrivere i momenti che hanno maggiormente segnato la sua esperienza in riva all’Arno?

“Ho soltanto ricordi positivi. A cominciare dalla mia prima stagione in cui ci classificammo quarti, per finire alla Coppa Uefa del 90 che ci vide arrivare in finale. Senza dimenticare le grandi vittorie centrate con Baggio protagonista”.

Qual è il reparto della Fiorentina che ha denunciato maggiori carenze nella stagione in corso?

“Credo che alla squadra quest’anno sia mancato soprattutto un centravanti di stazza, che avrebbe permesso ai viola di beneficiare di un maggiore peso specifico nel reparto avanzato. A parer mio la ricerca di un profilo simile dovrebbe essere prioritaria nella prossima campagna acquisti”.

La Viola con il Sassuolo può ritornare alla vittoria?

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L’ex, famoso per il gol alla Juve: “Per l’Europa servono anche elementi esperti” Viola amore mio

Papa Waigo: “Non solo giovani!” di Lucia Petraroli

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mpossibile dimenticare il suo gol alla Juventus. Correva l’anno 2008, era marzo e quel Juventus – Fiorentina 2-3 rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi viola. Una vittoria storica, firmata da due giovani allora semisconosciuti: Papa Waigo e Daniel Osvaldo. E quel ricordo il senegalese Papa Waigo lo porta dentro di sé come uno dei più cari, lui che da allora ha sempre tifato Fiorentina e che oggi, attraverso le nostre pagine, sprona i viola a chiudere al meglio la loro stagione.

Papa Waigo che idea si è fatto della Fiorentina di questa stagione?

“Ad inizio campionato ho visto una bella Fiorentina con una rosa giovane, con molti talenti in mostra. Poi, col passare del tempo, c'è stato un blocco, forse determinato proprio dalla poca esperienza del gruppo”.

Si aspettava l’addio di Pioli?

“Pioli è un grande mister e ha fatto un buon lavoro con i giovani, ma credo che abbia pagato l’assenza in rosa di elementi di esperienza che potessero affiancarlo nel difficile compito di dare la carica e tenere sempre alta la tensione del gruppo”.

Montella è stata la scelta giusta?

“Si, ne sono sicuro. Montella ha lavorato anche all’estero, apprendendo nuovi metodi di lavoro. Il calcio è cambiato, bisogna andare al di là della tattica, e l’esempio è fornito dall’Ajax di

oggi: entrano in campo per divertirsi, ma al contempo hanno la testa sulle spalle. E’ questa la via giusta da seguire e Montella credo andrà in quella direzione”.

Senza obbiettivi europei molti giocatori viola potrebbero lasciare Firenze, in primis Chiesa. Che ne pensa?

“Dipende dagli obbiettivi che si pone la società. Se vuole tornare in Europa Chiesa va tenuto, così come gli altri elementi più forti. Se ogni anno rifai la rosa da capo non puoi perseguire uno sviluppo di gioco comune. Anche in questo caso l’esempio da seguire è quello dell'Ajax i cui giocatori sono insieme fin dal settore giovanile.

Io manterrei la rosa attuale, con un paio di buoni innesti”.

Come giudica l’operato della famiglia Della Valle?

“I Della Valle hanno creato una società sana, sempre puntuale nei pagamenti.

E questo non è poco. Ma non basta perché Firenze ha anche ambizioni sportive e per assecondarle occorre crescere dal punto di vista tecnico”.

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La rete di Papa Waigo alla Juventus del 2008

Papa Waigo in viola

Che partita prevede contro il Sassuolo?

“Il Sassuolo è una squadra da non sottovalutare, con singoli intelligenti che ti possono fare male.

Difendono molto bene.

La Fiorentina dovrà aggredirli subito e cercare di fare gol il prima possibile.

In questo modo può metterli in crisi”.

Che ricordi conserva di Firenze?

“Ho dei ricordi splendidi, sono tornato quest’anno a Firenze per curare un infortunio e ho trovato la stessa stima nei miei confronti. Quel gol alla Juve certo mi ha aiutato molto (ride).. Tifo da sempre Fiorentina, ho un progetto in Senegal per i giovani giocatori, ne parlerò con la Fiorentina per instaurare una collaborazione. È un club che ti dà tutto, i giocatori che arrivano a Firenze devono essere grati a questa società e dare il 100% per questa maglia… Non come vedo oggi, purtroppo nel mondo del calcio non ci sono più le bandiere!”.

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Primavera

Non solo Vlahovic, sono tanti i talenti fra i giovani che hanno trionfato in Coppa Italia

Bigica e i suoi gioielli

di Ruben Lopes Pegna

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a vinto la squadra più forte. Su questo non c'è il minimo dubbio. La Fiorentina di Emiliano Bigica che ha conquistato la Coppa Italia Primavera si è aggiudicata, infatti, tutte e sei le partite giocate. E non è un particolare di poco conto. La formazione viola è entrata in scena agli ottavi di finale. Il 19 dicembre 2018 ha battuto al Bozzi la Spal per 3-1 con doppietta di Beloko e gol di Sottil. Il 23 gennaio 2019, sempre al Bozzi, ha eliminato la Juventus, vincendo 4-3 grazie a una doppietta di Vlahovic e alle reti di Maganjic e Antzoulas. Le semifinali si sono disputate con gare di andata e ritorno. La Fiorentina si è trovata di fronte l'Inter con cui aveva più di un conto in sospeso. Contro i nerazzurri, nell'ultimo anno e mezzo, aveva perso tre finali, due a Reggio Emilia valide per l'assegnazione dello scudetto (nel 2017 e nel 2018) e una a Viareggio (nel 2018) in uno dei tornei giovanili più importanti a livello europeo. Ma questa volta la Fiorentina ha avuto la meglio. Ha vinto in trasferta il 6 febbraio a Sesto San Giovanni la gara d'andata per 1-0 con un gol di Meli e il 6 marzo quella di ritorno al Bozzi per 2-1 in rimonta con reti di Beloko e Vlahovic. Così è andata in finale. L'avversaria era il Torino, che si era aggiudicato il trofeo nel 2017/18, superando nella doppia finale il Milan. Questa volta la squadra di Bigica ha avuto la grande soddisfazione di giocare la gara casalinga al Franchi. Il 5 aprile, trascinata da tremila tifosi la Fiorentina ha vinto per 2-0 grazie a una doppietta di Dusan Vlahovic (il primo gol lo ha segnato su rigore). Al ritorno, al mitico Filadelfia, lo stadio dove giocava il grande Torino di Valentino Mazzola, il 12 aprile i viola hanno concesso il bis, imponendosi per 2-1 grazie a un gol su rigore di Vlahovic (vincitore della classifica dei cannonieri con 6 reti) e a uno di Maganjic. Alla fine con la consegna della coppa è iniziata la grande festa, proseguita poi domenica 14 al Franchi dove, prima dell'inizio di Fiorentina-Bologna, Bigica e i suoi ragazzi sono sfilati sul terreno di gioco con il prestigioso trofeo tra gli applausi dei tifosi presenti. Ha giocato davvero bene la squadra viola, schierata con il 4-3-2-1. Davanti al portiere Simone Ghidotti, sempre più sicuro, è stata impiegata la difesa a quattro con Ferrarini, sostituito per un lieve infortunio dal giovane Ponsi nella gara

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I ragazzi di Bigica con la Coppa Italia

del Filadelfia, e Simonti sulle fasce e con Gillekens e Antzoulas centrali. A centrocampo il regista è stato il capitano Erald Lakti con lo svizzero Beloko, un autentico talento, e Hanuiak o Meli mezzali. Poi Montiel e Maganjic o Koffi sono stati schierati dietro Vlahovic, un autentico talento. Non è stato solo il bomber dal sinistro micidiale ma il vero uomo squadra, il faro, il trascinatore della Fiorentina. A soli diciannove anni l'attaccante serbo ha dimostrato di poter giocare anche in serie A. Se la formazione viola ha conquistato dopo otto anni la Coppa Italia grandi meriti li ha avuti Emiliano Bigica, che aveva già vinto il trofeo 23 anni fa con la Fiorentina di Claudio Ranieri (fu titolare nella finale di ritorno a Bergamo).

Ha plasmato la squadra. Le ha dato sicurezza, fiducia e un gioco a tratti spumeggiante. Ora potrà concentrarsi sul finale di campionato e cercare di vincere FOTO 8FOTO FOTO 6 FOTO 6 quello scudetto che a Firenze manca addirittura da 36 anni, ovvero dal 1983, quando alla guida della FOTO 7 FOTOL'accoppia7 Primavera viola c'era Vincenzo Guerini. ta coppa-scudetto alla Fiorentina, invece, è riuscita una sola volta, nel 1980 quando in panchina c'era il 9 FOTO 9 brasiliano FOTO Nenè.

Intanto Bigica, comunque, oltre al trofeo già conquistato, ha la possibilità di vincerne anche un altro. E' la Supercoppa che la Fiorentina di FOTO 10 FO Leonardo Semplici si è aggiudicataFOTO nel 10 2011.

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Buon compleanno

dal 1927

L’ex portiere compie 61anni, ripercorriamo la sua storia in campo e fuori

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Galli, le mani del quasi Scudetto di Tommaso Borghini

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a sua qualità migliore è sempre stata il senso della posizione. Giovanni Galli non amava dare spettacolo per la platea. Il suo modo di stare in porta era asciutto, pragmatico ed efficace. Inutile tuffarsi, se non ce n’era bisogno. Meglio piazzarsi nel punto giusto e raccogliere il pallone senza troppi svolazzi per i fotografi. Forse anche per questo lo notò Carletto Mazzone, uno che di pragmatismo è sempre stato maestro. Era la stagione 1977-78, il tecnico romano aveva bisogno di qualcuno che avvicendasse il fin troppo esperto Pietro Carmignani.

Galli, che il portiere aveva iniziato a farlo per caso nella sua Pisa perché nessuno ne voleva sapere di mettersi in porta, aveva appena 19 anni, ma all’allenatore viola piaceva quel suo modo concreto di interpretare il ruolo. Così, alla prima occasione, lo gettò nella mischia: il 23 ottobre 1977, a Torino contro la Juventus, i viola erano sotto per 3-1 a fine primo tempo. Mazzone si girò verso di lui e gli disse: “Preparati, nella ripresa tocca a te!”. Giovanni giocò il secondo tempo con il cuore in gola e ne prese altri due (la partita si concluse 5-1 per i bianconeri).

Alla domenica successiva tornò in panchina, ma dal 27 novembre in poi conquistò la maglia da titolare che non si sfilerà più di dosso, dando inizio alla sua epopea in viola. Tra alti e bassi, la sua carriera alla Fiorentina raggiunse l’apice nella stagione 1981-82 quando la bellissima squadra di Giancarlo De Sisti sfiorò lo Scudetto, beffata dalla Juventus all’ultima giornata e, soprattutto, da una serie di torti arbitrali che le scipparono di mano un tricolore strameritato sul campo. Inutile rivangare il gol annullato a Cagliari a “Ciccio” Graziani o il mancato rigore per il Catanzaro contro la Juve all’ultima giornata. Bastano le 4 parole con cui il Brivido Sportivo ha segnato un’epoca: “Meglio Secondi che ladri!”.

Nel 1982 Galli fece anche la sua prima esperienza in Nazionale, prendendo parte all’indimenticabile spedizione dei Mondiali di Spagna... Campione del Mondo, senza scendere mai in campo, ma con la certezza di essere l’erede designato di Dino Zoff.

L’esordio in Nazionale arrivò il 5 ottobre del 1983 in un’amichevole contro la Grecia che sancì il passaggio del testimone con il portiere bianconero.

Alla Fiorentina non andrà mai più così vicino allo Scudetto, ma sarà protagonista di altre ottime sta-

gioni, come quella del terzo posto del 1983-84. Poi, dopo 259 gare in maglia viola, alla vigilia del Mondiale di Messico 1986, con i Pontello in versione smobilitazione, il trasferimento al Milan dove vincerà tutto quello che c’era da vincere. Peccato per quell’errore al Mondiale sul tiro beffardo di Diego Maradona. Una macchia che gli toglierà la Nazionale, ma che non influirà sulla sua strepitosa carriera: Scudetto, Coppe dei Campioni fino all’approdo al Napoli di quel Maradona che lo aveva punito nella rassegna iridata messicana. In azzurro vinse subito una Coppa Italia, ma i partenopei erano in declino e nel 1993 si accasò al Torino, giocando sempre da titolare.

Infine l’ultimo trofeo da giocatore, conquistato a Parma, dove disputò 10 partite e vinse la Coppa Uefa. Prima di appendere i guanti al chiodo il tempo per il debutto in serie B, a difendere i pali della Lucchese.

L’inizio della nuova carriera da dirigente fu funestato dalla tragedia della morte del figlio Niccolò, grande promessa del calcio italiano.

“Nicco” non giocava in porta, ma era un difensore di enormi prospettive, deceduto a soli 17 anni a Bologna, mentre tornava col motorino da un allenamento con i rossoblù. Un dolore infinito che Galli riuscì a sopportare attraverso l’attività della sua Fondazione, dedicata alla memoria del figlio e continuando il suo lavoro che lo portò a fare anche il dirigente della Fiorentina, negli anni del post fallimento e della rinascita con i Della Valle. Anche dietro la scrivania si dimostrò un fuoriclasse, soprattutto quando c’erano da individuare giovani talenti di grandi potenzialità.

Poi la sua vivace intelligenza lo ha portato sugli schermi delle tv, come apprezzatissimo opinionista e anche in politica, nella sua Firenze.

Sempre circondato dall’affetto della sua bellissima famiglia, se possibile ancora più forte oggi (29 aprile) nel giorno del suo 61esimo compleanno (è nato a Pisa nel 1958). E allora tanti auguri Giovanni, anche dalla redazione di quel Brivido Sportivo che, per tanto tempo, ha raccontato la tua storia.

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29 aprile 2019 Fiorentina - Sassuolo

dal 1927

1

11

L’attrice fiorentina: “L’amore è nato grazie a mio figlio. Che bello se Chiesa restasse!” Ciak si gira

Morozzi: “La mia passione viola” di Giacomo Cialdi

L

a Fiorentina non vince in campionato davanti ai propri tifosi da metà dicembre, e questa sera Montella e i suoi ragazzi vogliono interrompere il digiuno. Di fronte, avranno il Sassuolo di De Zerbi, nome accostato alla panchina viola prima delle dimissioni di Stefano Pioli.

Per parlare della stagione dei gigliati, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Daniela Morozzi, attrice nota al grande pubblico per la partecipazione alla serie tv "Distretto di polizia", e tifosa della Fiorentina.

Quando è nato il suo amore per la Fiorentina?

«Il mio amore per la Fiorentina potremmo definirlo un amore tardivo, sbocciato grazie all'incredibile passione di mio figlio. Da profana cerco di seguire le partite, anche se non posso dire di essere competente. Quando la Viola vince sono felice, perché in un certo modo la Fiorentina rappresenta Firenze e i fiorentini. Tutti noi sentiamo un senso di appartenenza, un brivido sportivo ogni volta che la squadra è protagonista».

Che idea si è fatta della squadra di quest'anno?

«La situazione è complessa, da fuori è molto difficile definire la Fiorentina di oggi. Direi che la miglior definizione potrebbe essere quella di squadra non decollata. Le difficoltà sono state molteplici nel corso della stagione...».

Pioli si è dimesso, al suo posto è arrivato Montella. Cosa ne pensa?

«Il nuovo allenatore mi piace molto, mi sembra un uomo in gamba e nella sua prima esperienza a Firenze ci ha fatto divertire. Speriamo che possa far bene. Per quanto riguarda Pioli, invece, ritengo abbia fatto un discreto lavoro, come tutti ha commesso degli errori. Penso che se non ci sono più le condizioni per restare in un luogo, sia giusto andarsene.

Il punto non è Pioli che si dimette, ma la gestione da parte della proprietà: se Prandelli, Montella, Sousa e,

una giornata magica PER IL SOGNO DI TUTTA LA VITA!

adesso, Pioli lasciano la Fiorentina in un certo modo, evidentemente esiste un problema alla base. Finché non si risolve quello, è quasi superfluo parlare di allenatori. Sarebbe opportuno che qualcuno facesse mea culpa».

fare apprezzamenti sul calcio femminile, a dimostrazione che queste ragazze sono riuscite ad abbattere un muro: il calcio non è solo per uomini. È un grande messaggio. Lo sport, se fatto in un certo modo, può dare un esempio gigantesco».

A proposito di proprietà, si sente più vicina alla parte di tifoseria che contesta i fratelli Della Valle oppure a quella che è favorevole? «È un discorso troppo complesso per me, non sono così dentro alla cosa da poter esprimere un parere netto. Credo che in giro ci siano tante persone che parlano senza sapere cosa dicono, che in generale ci siano troppe persone che parlano. Mi sembra evidente che i Della Valle, molto tempo fa, abbiano deciso di vendere la società, ma non ci sono riusciti. Non ancora almeno. Non so cosa succederà nei prossimi mesi...».

In conclusione, vorrei fare due battute anche sul suo spettacolo a Firenze, che ha riscosso grande successo.

«Ho da poco terminato la tournée su un racconto di Joseph Conrad che tratta due temi delicati: l'amore e i migranti. Uno spettacolo impegnativo ma molto stimolante. Così come è stato stimolante "Si fa di sabato", su Controradio con Paolo Hendel e Raffaele Palumbo: una trasmissione radiofonica e spettacolo teatrale al tempo stesso, rigorosamente in diretta, con ospiti provenienti dalla cultura, dalla politica e, ovviamente, dallo sport».

Nelle prossime settimane intanto si deciderà il futuro di Federico Chiesa. Le piace il giocatore?

Lo vede ancora a Firenze il prossimo anno?

«Chiesa mi piace da impazzire, lo adoro. Mi appassiona la sua storia, il fatto che suo padre sia stato un grande calciatore della Fiorentina. In campo è una forza della natura, e soprattutto è diventato un simbolo: è un figlio di Firenze, viene dal settore giovanile viola, ogni partita dimostra di sentirci veramente per la maglia che indossa... Insomma, è un esempio per tutti. Un esempio di correttezza, serietà e intelligenza. Non so se resterà, ma mi dispiacerebbe molto se fosse ceduto». È molto appassionata anche di calcio femminile...

«Assolutamente! Mi piace moltissimo, seguo la Fiorentina Women's e faccio i complimenti alle ragazze perché sono bravissime. È una grande soddisfazione quando sento gli uomini

L'attrice fiorentina Daniela Morozzi

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Andata 19/08/2018

6^ giornata

Andata 26/09/2018

Ritorno 24/02/2019

Ritorno 27/01/2019

3^ giornata

Andata 02/09/2018

Ritorno 03/02/2019

Chievo - Juventus

0-3

2-0

Juventus-Lazio

2-1

2-1

Milan-Roma

1-1

Lazio - Napoli

1-2

3-2

Napoli-Milan

0-0

0-3

Bologna-Inter

1-0

0-1

Torino - Roma

2-3

1-0

SPAL-PARMA

3-2

1-2

Parma-Juventus

3-3

0-1

Bologna - Spal

1-1

2-2

Cagliari-Sassuolo

0-3

1-0

Fiorentina-Udinese

1-1

2-0

Empoli - Cagliari

2-2

6-1

Fiorentina-Chievo

4-3

0-1

Atalanta-Cagliari

1-0

2-2

Parma - Udinese

2-1

0-0

Frosinone-Bologna

4-0

0-0

Chievo-Empoli

2-2

1-0

Sassuolo - Inter

0-0

2-1

Genoa-Empoli

3-1

1-0

Lazio-Frosinone

1-0

4-0

Atalanta - Frosinone

5-0

2-2

Inter-Torino

0-1

3-0

Sampdoria-Napoli

0-3

1-1

Sampdoria - Fiorentina

3-3

1-0

Udinese-Sampdoria

0-4

5-3

Sassuolo-Genoa

1-1

2-1

Milan - Genoa

2-0

3-3

Roma-Atalanta

3-3

1-0

Torino-Spal

0-0

7^ giornata

Andata 30/09/2018

Atalanta-Torino

0-2

2-1

Cagliari-Sampdoria

0-1

0-1

11

Empoli-Milan

0-3

2-0

2-0

Genoa-Chievo

0-0

1-2

2-1

Inter-Fiorentina

3-3

2-0

2-0

Juventus-Bologna

1-0

3-1

3-0

Napoli-Parma

4-0

1-0

4-0

Roma-Frosinone

3-2

3-1

0-2

SPAL-Sassuolo

1-1

2-1

1-2

Udinese-Lazio

0-2

1-4

Andata

12^ giornata

Ritorno

26/08/2018

1-2

0-0

07/04/2019

2^ giornata

Andata

2-3

0-0

11/11/2018

Ritorno 20/01/2019

Ritorno 03/03/2019

Bologna-Udinese Chievo-Torino Fiorentina-Atalanta Frosinone-Genoa Inter-Cagliari Juventus-Napoli Parma-Empoli Roma-Lazio Sampdoria-SPAL Sassuolo-Milan

13^ giornata

Andata 25/11/2018

8^ giornata

Andata 07/10/2018

Ritorno 10/03/2019

9^ giornata

Andata 21/10/2018

Ritorno 17/03/2019

1-2

0-1

Atalanta-Sampdoria

2-1

2-2

Bologna-Torino

3-2

0-3

2-0

Cagliari-Bologna

0-2

1-5

Chievo-Atalanta

1-1

1-3

0-2

Empoli-Roma

1-2

1-1

Fiorentina-Cagliari

1-2

0-0

1-3

Genoa-Parma

0-1

3-3

Frosinone-Empoli

1-2

1-2

1-0

Lazio-Fiorentina

1-1

1-0

Inter-Milan

3-2

2-1

3-1

Milan-Chievo

2-1

1-1

Juventus-Genoa

0-2

3-3

2-0

Napoli-Sassuolo

1-1

0-2

Parma-Lazio

1-4

0-3

1-2

SPAL-Inter

0-2

0-2

Roma-SPAL

1-2

2-1

3-2

Torino-Frosinone

2-1

0-0

Sampdoria-Sassuolo

5-3

0-1

0-2

Udinese-Juventus

1-4

0-3

Udinese-Napoli

2-4

Ritorno 14/04/2019

14^ giornata

Andata 02/12/2018

Ritorno 20/04/2019

15^ giornata

Andata 09/12/2018

Ritorno 28/04/2019

4-1

Atalanta-Inter

0-0

0-0

Bologna-Fiorentina

0-0

1-2

Atalanta-Napoli

2-1

2-2

Cagliari-Roma

2-2

Chievo-Bologna

0-3

0-0

Cagliari-Torino

1-1

1-1

Chievo-Lazio

2-1

2-1

Empoli-Bologna

2-1

Empoli-Udinese

2-3

3-2

Empoli-Atalanta

0-0

0-3

1-1

Genoa-SPAL

Frosinone-Fiorentina

1-0

1-1

Genoa-Sampdoria

0-2

1-1

0-1

1-0

Juventus-Inter

1-2

Genoa-Napoli

1-1

3-0

Inter-Frosinone

3-1

2-1

1-1

2-2

Lazio-Sampdoria

0-2

Milan-Juventus

1-2

2-0

Juventus-SPAL

1-2

2-2

1-1

0-0

Milan-Torino

4-1

Roma-Sampdoria

1-0

1-1

Lazio-Milan

0-1

4-1

0-3

4-0

Napoli-Frosinone

1-1

Sassuolo-Lazio

2-2

0-0

Napoli-Chievo

3-1

0-0

1-1

1-1

Parma-Chievo

2-2

SPAL-Cagliari

1-2

2-1

Parma-Sassuolo

0-0

2-2

4-2

3-3

Sassuolo-Fiorentina

1-2

Torino-Parma

0-0

1-0

Udinese-Roma

0-1

2-1

Fiorentina-Juventus Frosinone-Cagliari Milan-Parma Roma-Inter Sampdoria-Bologna Sassuolo-Udinese SPAL-Empoli Torino-Genoa

1-2

1-1

1-0

1-3

Udinese-Atalanta

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Andata 16/09/2018

5^ giornata

Andata

Ritorno

23/09/2018

10/02/2019

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CLASSIFICA Serie A

P

g

partite totali v n p

CLASSIFICA Serie A

P

g

partite totali v n p

1-1

Cagliari-Milan

0-3

2-0

Bologna-Roma

1-2

1

Juventus

87 33 28

3

2

11 Fiorentina 40 33

8

16

0-1

Empoli-Lazio

0-1

0-2

Chievo-Udinese

0-1

2

Napoli

67 33 20

7

6

12

8

14 11

0-5

Frosinone-Sampdoria

1-0

3-0

Fiorentina-SPAL

4-1

Genoa-Bologna

Inter

61 33 18

7

8

13

Spal

1-1

0-2

Frosinone-Juventus

3

1-0

0-3

0-1

Inter-Parma

1-0

4-1

Lazio-Genoa

1-2

4

Milan

56 33 15 11

7

14

Parma

2-1

Juventus-Sassuolo

3-0

2-2

Milan-Atalanta

3-1

5

Atalanta

8

9

15

Genoa

34 33

8

10 15

Roma

55 33 15 10

8

16

Bologna

34 33

8

10 15

56 33 16

Sassuolo

38 33

9

38 33 10

8

15

36 33

9

15

9

Napoli-Fiorentina

0-0

2-0

Parma-Cagliari

1-2

6

2-2

Roma-Chievo

3-0

0-1

Sampdoria-Inter

1-2

7

Torino

53 33 13 14

6

17

Udinese

33 33

8

9

16

2-0

SPAL-Atalanta

1-2

3-1

Sassuolo-Empoli

0-3

8

Lazio

52 33 15

7

11

1-1

Udinese-Torino

0-1

1-3

Empoli

29 33

7

8

18

Torino-Napoli

0-0

18

9

Sampdoria

48 33 14

6

13

19

Frosinone

23 33

5

8

20

10

Cagliari

40 33 10 10 13

20

Chievo

14 33

2

11 20

10^ giornata

Andata 28/10/2018

Ritorno 31/03/2019

11^ giornata

Andata 04/11/2018

Ritorno 03/04/2019

3-0

Atalanta-Parma

3-1

1-2

Bologna-Atalanta

1-4

2-1

Cagliari-Chievo

3-0

0-2

Chievo-Sassuolo

0-4

1-2

Empoli-Juventus

0-1

1-1

Fiorentina-Roma

2-2

2-2

Genoa-Udinese

0-2

5-0

Inter-Genoa

4-0

0-3

Lazio-Inter

1-0

3-1

Juventus-Cagliari

2-0

3-2

Milan-Sampdoria

0-1

4-1

Lazio-SPAL

0-1

1-1

Napoli-Roma

4-1

5-1

Napoli-Empoli

1-2

2-2

Sassuolo-Bologna

1-2

0-0

Parma-Frosinone

2-3

0-3

SPAL-Frosinone

1-0

1-4

Sampdoria-Torino

1-2

1-1

Torino-Fiorentina

1-1

0-1

Udinese-Milan

1-1

16^ giornata

Andata 16/12/2018

Ritorno 05/05/2019

Andata

17^ giornata

22/12/2018

Ritorno 12/05/2019

Classifica Marcatori

1-0

Andata

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

NOME

SQUADRA

RETI

RIGORI

Quagliarella Piatek Zapata Ronaldo Milik Caputo Immobile Petagna Pavoletti Mertens Belotti

Sampdoria Milan Atalanta Juventus Napoli Empoli Lazio Spal Cagliari Napoli Torino

22 21 21 19 17 15 14 14 12 12 12

7 0 1 5 0 3 4 5 0 1 4

18^ giornata

26/12/2018

Ritorno 19/05/2019

19^ giornata

Andata 29/12/2018

Ritorno 26/05/2019

1-0

Atalanta-Lazio

1-1

Chievo-Inter

2-2

Atalanta-Juventus

1-0

0-0

Bologna-Milan

2-4

Empoli-Sampdoria

0-2

Bologna-Lazio

0-1

Empoli-Inter

0-1

Cagliari-Napoli

3-1

Genoa-Atalanta

1-0

Cagliari-Genoa

0-0

Genoa-Fiorentina

3-1

Fiorentina-Empoli

1-0

Juventus-Roma

0-1

Juventus-Sampdoria

Frosinone-Sassuolo

3-1

Lazio-Cagliari

0-0

1-1

Lazio-Torino

1-0

Inter-Udinese

0-1

Milan-Fiorentina

1-0

3-2

Roma-Genoa

1-0

Napoli-SPAL

3-1

2-0

Sampdoria-Parma

0-0

Parma-Bologna

2-0

0-0

SPAL-Chievo

1-1

Sassuolo-Torino

0-0

0-1

Torino-Juventus

1-1

Udinese-Frosinone

3-0

Fiorentina-Parma Frosinone-Milan Inter-Napoli Roma-Sassuolo Sampdoria-Chievo SPAL-Udinese Torino-Empoli

2-1

0-2

Chievo-Frosinone

2-1

Milan-SPAL

3-2

Napoli-Bologna

0-2

Parma-Roma

2-6

Sassuolo-Atalanta

2-0

Udinese-Cagliari

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29 aprile 2019 Fiorentina - Sassuolo

dal 1927

1

15

Probabili formazioni

ASSALTO AI NEROVERDI FIORENTINA - sassuolo

STADIO ARTEMIO FRANCHI, 29.04.2019, ORE 21 Chiesa Veretout

Vlahovic

Edimilson

S

enza più obiettivi in campionato, Vincenzo Montella utilizzerà le ultime giornate per valutare alcuni elementi della rosa in chiave prossima stagione. Uno di questi potrebbe essere Vlahovic, protagonista con la Primavera e voglioso di dimostrare il suo valore anche in prima squadra.

L’attaccante serbo potrebbe trovare spazio (dal primo minuto o a gara in corso) accanto a Muriel e Chiesa, con il conseguente sacrificio di Simeone. In difesa, davanti a Lafont, possibile la conferma della linea a 4 titolare, composta da Milenkovic, Pezzella, Ceccherini e Biraghi. Unica variante l’eventuale utilizzo del brasiliano Hugo al posto di Ceccherini. A metà campo, oltre a Veretout e Benassi, potrebbe trovare spazio Edimilson in cabina di regia.

Biraghi

FIORENTINA 4-3-3 Muriel Benassi

Ceccherini Lafont

Pezzella

1 Lafont

24 Benassi 26 Edimilson 17 Veretout

4 Milenkovic 20 Pezzella 5 Ceccherini 3 Biraghi

26 Muriel 28 Vlahovic 25 Chiesa

Milenkovic Allenatore: Montella

A Disposizione: 67 Ghidotti, 33 Brancolini, 16 Hancko, 31 Hugo, 2 Laurini, 14 Dabo, 6 Norgaard, 8 Gerson, 9 Simeone, 18 Beloko, 19 Montiel.

SASSUOLO 4-3-3 47 Consigli 21 Lirola 31 Ferrari 3 Demiral 6 Rogerio

68 Bourabia 12 Sensi 32 Duncan 25 Berardi 30 Babacar 20 Boga

Babacar Boga

Berardi Bourabia

Duncan Rogerio

Sensi Demiral

Ferrari

Lirola

Consigli

Allenatore: De Zerbi

A Disposizione: 79 Pegolo, 13 Peluso, 23 Magnani, 17 Sernicola, 4 Magnanelli, 5 Lemos, 34 Di Francesco, 9 Djuricic, 10 Matri, 19 Odgaard, 99 Brignola.

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29 aprile 2019 Fiorentina - Sassuolo

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Il personaggio

dal 1927

L’ex ragazzo - prodigio viola torna al Franchi da avversario

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Baba, croce e delizia

Babacar in maglia viola di Ruben Lopes Pegna

GARAGE DELFINO

pionato e 4 anche in Europa League.

Si meritò la conferma. E con Pioli, da agosto 2017 a gennaio del 2018, realizzò 4 reti in 16 partite. A gennaio, però, la società decise la sua cessione al Sassuolo, la squadra alla quale al Mapei Stadium aveva realizzato la sua prima doppietta da professionista in trasferta il 14 febbraio 2015 nel match vinto dalla Fiorentina per 3-1. La sua prima doppietta in serie A, invece, l'aveva segnata al Franchi il 29 ottobre 2014 all'Udinese nell'incontro vinto dai viola per 3-0. Quasi un mese dopo, il 27 novembre 2014, aveva realizzato anche il suo primo gol in Europa League a Guingamp nell'incontro vinto dalla formazione di Montella per 2-1

(sono 8 reti le sue reti complessive in questa manifestazione in 18 gare).

Complessivamente Babacar ha giocato nella Fiorentina 99 partite in serie A (l'ultima a Genova con la Sampdoria il 21 gennaio 2018 dove i viola perdono 3-1), segnando 27 reti (l'ultima a Cagliari il 22 dicembre 2017 nell'incontro vinto dalla Fiorentina per 1-0).

Baba in maglia viola si è tolto delle soddisfazioni anche a livello giovanile. Ha vinto uno scudetto con la squadra allievi di Renato Buso nel 2008/09, battendo in finale l'Inter e una Supercoppa Primavera nel settembre 2011, con Leonardo Semplici in panchina, superando all'Olimpico la Roma per 3-2 (segnò anche un gol).

Babacar con la casacca del Sassuolo

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on sarà una partita come le altre quella di stasera per El Khouma Babacar, che sfida per la prima volta a Firenze da ex la Fiorentina. Chissà quanti ricordi li frulleranno per la testa. E' al Franchi che Baba fece il suo esordio tra i professionisti quando non aveva ancora compiuto 17 anni. Era il 14 gennaio del 2010 e Cesare Prandelli lo mandò in campo, dall'inizio tra l'altro, nel match con il Chievo (in gara unica) valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia.

Babacar bagnò il debutto con un gol

(ne ha siglati 4 complessivamente in 11 partite di questa manifestazione in maglia viola), quello del 2-2 alla mezzora della ripresa (la Fiorentina vinse poi l'incontro per 3-2 con una doppietta di Mutu). Quel giorno stabilì un record. Diventò il più giovane giocatore viola ad aver realizzato una rete tra i professionisti. E Baba, nato a Thies in Senegal il 17 marzo 1993, tre giorni dopo aver compiuto il suo diciassettesimo compleanno, segnò anche il suo primo gol in serie A, sempre al Franchi, nell'incontro vinto dalla Fiorentina sul Genoa per 3-0. Babacar giocò con la Fiorentina anche nelle stagioni 2010/11 (18 presenze in campionato senza realizzare gol) e 2011/12 (una partita) fino a gennaio quando andò in prestito al Racing Santander. E in prestito dalla società viola andò anche nelle due stagioni successive. Nel 2012/13 giocò nel Padova in serie B, nel 2013/14 nel Modena sempre tra i cadetti. Fu qui, con Novellino in panchina, che Baba esplose. Segnò 20 reti in 39 partite. Così la Fiorentina decise di riportarlo a Firenze. Era l'estate del 2014. C'era Vincenzo Montella a guidare i viola. E Babacar si ritagliò il suo spazio. Segnò 7 reti in 20 gare di campionato. 5 ne realizzò l'anno dopo (2015/16) con Paulo Sousa in panchina in18 gare. La stagione 2016/17 fu quella migliore per lui in riva all'Arno.

Segnò 10 gol in 22 partite di cam-

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29 aprile 2019 Fiorentina - Sassuolo

Brivido nella storia

dal 1927

Il ricordo, a 10 anni dalla scomparsa, dell’ala tattica di Bernardini

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Prini, il tornante dello Scudetto di Tommaso Borghini

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Maurilio Prini

aurilio Prini, a modo suo, è stato un innovatore. Per merito di una straordinaria versatilità e per l’intuizione di Fulvio Bernardini che lo reinventò in un ruolo praticamente sconosciuto per l’epoca: l’ala tattica. Il “Dottore” decise, infatti, di sostituire l’infortunato Caudio Bizarri, che era un’ala sinistra classica di grande qualità, con il giocatore nativo delle Sieci e proveniente dall’Empoli. Prini non era un fenomeno tecnicamente, ma garantiva un’incessante spinta sulla fascia e un’attenta copertura difensiva. In sostanza fu uno dei primi tornanti del calcio italiano, rivelandosi elemento preziosissimo tatticamente, tanto da diventare inamovibile nella Fiorentina del 1955-56, la squadra che polverizzò ogni record, aggiudicandosi lo Scudetto con 12 punti di vantaggio sulla seconda (all’epoca dei 2 punti per la vittoria). Il dinamismo e la generosità di quel ragazzo, prelevato nel 1952 dai “cugini poveri”, risultò determinante perché

aveva la capacità di trasformarsi in difensore aggiunto quando la palla era in possesso degli avversari, riversandosi all’attacco nel momento in cui la sfera veniva riconquistata. Uno stratagemma tattico grazie al quale Bernardini spiazzò molti dei colleghi, garantendo alla Fiorentina maggiore equilibrio e pragmatismo. Tanto che Prini fu anche convocato in Nazionale, disputando con gli azzurri tre partite tra il ‘56 e il ‘57.

Con la maglia della Fiorentina il ragazzo delle Sieci ha giocato anche la Coppa dei Campioni, risultando decisivo nella semifinale d’andata di Belgrado, contro la Stella Rossa, nella quale realizzò il gol vittoria, a 2 minuti dalla fine della partita. Una rete fondamentale per proiettare la squadra di Bernardini verso la storica finale di Madrid contro il Real di Gento e Di Stefano.

L’avventura di Prini in viola si concluse nel 1958, anno in cui

seguì il suo maestro, il Dottore, trasferitosi alla Lazio. E, ironia della sorte, fu proprio lui a segnare la rete che sancì la vittoria dei biancocelesti nella finale di Coppa Italia, giocata contro la “sua” Fiorentina. Oggi, 29 aprile, ricorrono 10 anni dalla morte dell’ex ragazzo delle Sieci che diventò grande in maglia viola e noi del Brivido Sportivo non potevamo non celebrarlo, ricordandone le gesta sportive.

Il gruppo viola dello Scudetto del 1956

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In questo periodo è molto importate ripulire il nostro organismo dalle tossine che abbiamo accumulato durante tutto l’anno.

ECCO ALCUNI SUGGERIMENTI. Ad esempio partiamo dalla frutta ricca di vitamine, alcuni studi hanno dimostrato che il consumo di due pompelmi al giorno, contenenti 15 gr. di pectina, può aiutare a prevenire il colesterolo.

Non dimentichiamoci della fibra; ingerita sotto forma di una carota o di cavolo ha limitati effetti, invece se viene assunta sotto forma di crusca può arrivare a dimezzare i tempi di transito intestinale, ed aiutare a depurare l’organismo.

A primavera è importantissimo migliorare la produzione di serotonina e la funzionalità intestinale è basilare per l’assorbimento corretto delle sostanze nutritive. Ecco perché si consiglia di consumare in questo periodo: legumi, radici e frutta, cereali, germe di grano, frumento non

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Nei cambi di stagione anche il pH ha la sua importanza soprattutto nelle patologie da ricambio. L’acidosi favorisce l’iperglicemia, ecco perché la nutrizione del diabetico deve tener conto soprattutto di questo elemento e deve quindi essere caratterizzata da un regime nutrizionale alcalinizzante.

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to iperglicemico. Lo stato diabetico appartiene allo stato iperglicemico caratterizzato da un disturbo del ricambio, cioè una mancante fissazione del glicogeno alimentare in forma di glicogeno da parte del fegato e dalla non possibilità di utilizzarlo dai tessuti, ecco perché si accumula nel sangue. La depurazione per questa patologia è basilare, sopratutto a primavera. Ecco che bisogna porre attenzione alla cottura dei cibi; perché a temperature elevate vengono distrutte alcune vitamine importanti.

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Da una maglia all’altra Da Mariani a Falcinelli, passando per Malesani e Iachini. Chi ha difeso i colori viola e neroverdi

Tutti i doppi ex della partita con l'Atalanta al Comunale vinta dalla Fiorentina per 2-1. In maglia viola ha collezionato 38 gettoni di presenza in serie A, segnando 3 reti dal 1968/69 al 1970/71 (era un'ala). Lui, nativo di Sassuolo, ha iniziato la carriera nella squadra della sua città e lì l'ha conclusa in serie D.

Alberto Malesani ex tecnico di Fiorentina e Sassuolo

di Ruben Lopes Pegna

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ltre ai quattro ex viola che sono al Sassuolo, ovvero Babacar, Matri, Magnanelli e Satalino sono numerosi i giocatori o gli allenatori che sono stati sia alla Fiorentina che al Sassuolo. Altri, poi, (ad esempio Iachini) hanno giocato in una delle due squadre e allenato l'altra.

UNO SCUDETTO CON LA FIORENTINA Giorgio Mariani, purtroppo scomparso, si è laureato campione d'Italia con la squadra di Pesaola nel 1968/69, pur giocando solo una partita, quella

UNA COPPA ITALIA A FIRENZE Angelo Gregucci era il secondo di Roberto Mancini, quando la Fiorentina si aggiudicò la Coppa Italia nel 2001/02. Ha guidato il Sassuolo nel 2010/11 con scarsa fortuna (fu esonerato). Nella rosa della Fiorentina che vinse la coppa c'era anche il terzino Andrea Tarozzi, 83 presenze in campionato e un gol in maglia viola dal 1997/98 al 2001/02.

Ha giocato anche nel Sassuolo in C1 nel 2006/07 e nel 2007/08 (11 partite).

Nella seconda stagione contribuì alla promozione degli emiliani in serie B. EX TECNICI Tra i più famosi ricordiamo Alberto Malesani. Ha guidato il Sassuolo per poche partite nella stagione 2013/14 al posto di Di Francesco, poi richiamato a sostituire l'ex allenatore viola della stagione 1997/98, quando la Fiorentina si classificò quinta ed andò in Coppa Uefa. I risultati non furono, però, sufficienti per il presidente Vittorio Cecchi Gori per riconfermarlo.

Stefano Pioli, invece, aveva allenato il Sassuolo nel 2009/10 in serie B, ottenendo il quarto posto e la qualificazione alle semifinali dei playoff.

A Beppe Iachini, 126 presenze in maglia viola in campionato con 2 gol dal 1989/90 al 1993/94, non è stato sufficiente nel passato torneo portare il Sassuolo alla salvezza (era stato chiamato al posto di Bucchi dopo 14 giornate) per meritare la conferma nel club emiliano.

Veniva dal Sassuolo, dove da agosto a dicembre del 2013, ne aveva disputate 2. Da gennaio a maggio del 2015 il terzino Aleandro Rosi collezionò con la Fiorentina di Montella 4 presenze in campionato. L'anno prima nel Sassuolo da gennaio a maggio ne aveva collezionate 7.

PROTAGONISTI DELLA PROMOZIONE IN A Il terzino sinistro Mirko Savini, secondo nello staff di Bucchi, collezionò 31 presenze con la Fiorentina tra gennaio 2004 e maggio 2005. Giocò anche le due partite di spareggio per la promozione in serie A contro il Perugia. Quelle le disputò anche il difensore centrale Thomas Manfredini (11 presenze da gennaio a giugno 2004) che è stato al Sassuolo nel 2014 da gennaio a dicembre ( solo 3 partite).

BOMBER Dal club emiliano è stato in prestito alla Fiorentina tra gennaio e maggio 2018 l'attaccante Diego Falcinelli (nel Sassuolo 51 presenze e 4 reti nel 2009/10, 2011/12 fino a gennaio, 2015/16, 2016/17 fino ad agosto, 2017/18 fino a gennaio) che in 12 incontri non ha segnato nemmeno un gol. Uno al Mapei Stadium alla Fiorentina, dove (senza debuttare in prima squadra) aveva giocato nelle giovanili vincendo lo scudetto con gli allievi nel 2008/09 (una rete nella finale con l'Inter) e la Coppa Italia Primavera nel 2010/11 l'ha realizzato l'attaccante Pietro Iemmello nel 2016/17, l'unica stagione in cui ha militato nel Sassuolo (17 presenze e 5 gol).

TUTTI CON L'AEROPLANINO Con Vincenzo Montella ha giocato per tre stagioni, dal 2012/13 al 2014/15, a Firenze Alberto Aquilani, disputando 81 partite di campionato e realizzando 13 reti. Il centrocampista romano è stato al Sassuolo tra gennaio e maggio 2017, giocando 16 gare. Insieme ad Aquilani nella squadra viola nel 2014/15 c'era anche il centrocampista Jasmin Kurtic, che disputò 21 partite di campionato, segnando un gol (decisivo per la vittoria) all'Atalanta a Bergamo. Al Sassuolo l'anno prima in serie A aveva giocato 18 gare. Da gennaio a maggio del 2014, sempre con Montella in panchina, nella Fiorentina c'era stato il portiere di riserva Antonio Rosati, che aveva giocato 3 partite.

GLI ALTRI Una citazione va al difensore centrale Cesare Natali. Ha militato nella Fiorentina dal 2009/10 al 2011/12, disputando 72 partite di campionato e segnando 2 reti, mentre nel Sassuolo tra marzo e maggio 2015 ha giocato solo 3 gare. Il mediano Gianni Munari è stato alla Fiorentina nel 2011/12, collezionando 11 gettoni di presenza. Al Sassuolo era stato due stagioni, entrambe in C2, nel 2001/02 e nel 2002/03.

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Vittoria d’obbligo, anche per evitare l’onta del sorpasso del Sassuolo

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Fuorigioco

Per non scivolare ancora più giù

di Duccio Magnelli

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tasera al Franchi si gioca in mezzo al ponte infinito che - in un curioso connubio di sacro e profano - unisce Pasqua, la Liberazione e il Primo Maggio. Arriva il Sassuolo, società che dall’esordio in serie A nella stagione 2013-2014 ha sempre stupito per la sua organizzazione, che le ha permesso di rimanere nella massima serie a dignitosissimi livelli. Anche quest’anno la salvezza è arrivata con grande anticipo, anzi la squadra non è mai sembrata seriamente implicata nella lotta per non retrocedere. Traguardo ragguardevole per una città così piccola, una delle poche non capoluogo di pro-

Comunque attualmente il Sassuolo è subito dietro la vincia ad aver militato in Viola in classifica, e i ragazzi di Montella cominciano serie A insieme all’Ema sentirne il respiro minaccioso alle spalle. Trentotto poli e a poche altre, ora punti (due soli meno della Fiorentina) sono un bel nelle serie inferiori o risultato per una cittadina che ha circa il dieci per addirittura scomparse cento di abitanti di Firenze. E una vittoria stasera li dal calcio maggiore. porterebbe a scavalcare i gigliati. Tenendo Insomma, la società di conto che il Cagliari è a 40 punti, gli stesGiorgio Squinzi, patron si della Viola, e che la Spal, corregionadella Mapei, stupile del Sassuolo, è anch’essa a 38 sarà sce sempre coloro bene che Montella & C. si guardino che puntualmente le spalle e se la giochino al massimo le pronosticano questa partita. Perché arrivare decimi un futuro difficile. non è la stessa cosa che arrivare unQuest’anno il tecnidicesimi o ancora più in giù. co De Zerbi las Non è così ininfluente ral Mi vin Ke ha fatto come qualcuno potrebun otbe credere. E non solo timo per ciò che rimane del lavoro, tanto che è stato anche anprestigio, ma anche noverato tra i papabili per la panper l’aspetto financhina viola della prossima stagioziario. Perché la difne. Insieme a Semplici, della Spal, ferenza fra il decimo sarebbe probabilmente piaciuto posto e quelli a sea tutti coloro che avrebbero voguire è di circa 2,5 luto una ventata di aria nuova milioni di euro. Poa Firenze. La società ha invece trebbero sembrare virato sul ritorno di Montella, pochi, ma non si anche per le dimissioni (non sa mai. In tempi di previste?) di Pioli. Sperando magra potrebbero forse di rinverdire un passafar comodo anche to che per qualche tempo gli “spiccioli”. è stato davvero luminoso.

Buona partita a Vedremo se il futuro darà tutti. ragione ai Della Valle.

Federico Ceccherini

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MIDLAND

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PINO’S TEAM PADRONE DELL’ITALIA LE MUGNONE FANNO BIS NEL FEMMINILE

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n cinque premonitore quello di Tommaso Caruana del Pino's Team. Solo lui sapeva come sarebbe finito il girone della morte del Campionato di calcio a 5.

Solo lui sapeva che sarebbe arrivato il quinto titolo Midland per i suoi gialloneri. Un girone che ha cambiato padrone per ben cinque volte dalla prima alla ventiduesima giornata.

E che alla fine è finito nelle mani dei Pino's Team. Stefano Astorino e compagni hanno sorpassato Unmimovo al penultimo turno grazie alla vittoria per 8 a 2 nello scontro diretto. All'ul-

Mugnone C5 F

timo turno hanno dovuto infliggere un enorme 18 a 2 ai Paguro's Club per confermare il primato e chiudere i giochi. Alle loro spalle Unmimovo, Real Coverciano e Caribou, dietro di pochi punti. Non proprio gli ultimi arrivati. Enorme Stefano Porcello che Pino's Team ha portato alla sua squadra 61 reti e si è piazzato al secondo posto nella classifica marcatori. Sempre sul pezzo Stefano Astorino che ha chiuso con 25 centri. Non da meno Matteo Cresci e Lorenzo Sessoli arrivati a quota 13, uno in più di Pasquale De Gennaro. I 62 goal subiti valgono anche il premio di miglior difesa con Tommaso Petrucci a fare muro egregiamente. Quinto scudetto Midland e terzo consecutivo, il merito va anche a Daniela Brazzini che segue la squadra ad ogni partita con la sua lava-

gnetta e dispensa consigli. Molto probabilmente è la prima donna allenatrice a vincere un campionato maschile di calcio a 5! La testa è già alla Top League, competizione in cui i gialloneri hanno sfiorato due volte la finale. Nel primo turno il Pino’s Team ha superato per 5 a 3 i Los Bomberones in una sfida dal sapore di finale. Partenza ottima quindi per Caruana e compagni, attesi ora da Real Marangoni e C5 Firenze. E' passata più di una settimana dalla finalissima di Top League C5 Femminile in cui le Mugnone hanno battuto ai rigori le ragazze di Mcl Quinto Alto, laureandosi per il secondo anno di fila campionesse provinciali! Nessuna squadra, in dodici stagioni, era riuscita a vincere per due volte consecutive il titolo femminile! Le ragazze di coach Claudio Anzilotti sono le uniche a non aver conosciuto sconfitta sia nella regular season sia nella fase finale: 13 vittorie e 4 pareggi su 17 partite disputate. Nella prima fase, la partenza non è stata delle migliori. Dopo tre turni, le gialloblu hanno preso il via e conquistato il girone Brasile. Nella seconda fase, quella utile per definire gli accoppiamenti di Top League, sono uscite indenni dalla trasferta di Quinto Alto e hanno chiuso in testa il secondo girone. La semifinale di Top League le ha messe di fronte allo Squadrone.

Grande prova e 3 a 1 finale con pass per la finalissima.

Come è andata l'ultima fatica lo sapete, sono serviti i tiri dal dischetto a deciderne l'esito con Vittoria Saccomani che ha regalato alla sua squadra lo scudetto! La numero 43 è stata determinante nell'economia di tutta la stagione gialloblu: 23 le reti segnate, 7 in più di Alessandra Schirano che si è fermata a 16. Grosso merito anche a Eleonora Bonsignori, baluardo difensivo che nella seconda parte di stagione ha avuto un rendimento costante da 7 in pagella. Il titolo Midland rimane così a Pian del Mugnone per un altro anno. Se vincere è difficile, ripetersi lo è ancora di più! Doppi complimenti a tutte le ragazze della squadra e ai misters!

Non è ancora finita, oltre alle fasi finali maschili che termineranno a Giugno, rimane da assegnare la Golden League femminile. Se la giocheranno Eurocalcio Women’s e Un Pozzo Per Edoardo martedì 23 all’Olympus Virtus Firenze. Se i campionati invernali volgono al termine, al loro posto arrivano i tornei primaverili ed estivi! Ce ne sono per tutti i gusti: dal Firenze Estate C5 e C7 che prenderà il via a inizio maggio, al Trofeo delle 4 Città C5 e C7 che comincerà dal 20 Maggio e mette in palio le finali nazionali a Rimini, fino al nuovo evento di calcio a 5 femminile: un torneo di 10 ore in programma sabato 25 Maggio alla Florentia Sporting Club.

Anche il mese di Giugno sarà ricchissimo di manifestazioni. Contattateci su Whatsapp al 3703496415 per tutte le informazioni.

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