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Amaro Riserva Convento di San Giovanni
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Monferrato e Distillerie Berta. Un binomio indissolubile: da decenni l’azienda di Mombaruzzo lavora per il territorio, valorizzandolo con i suoi prodotti. Così è sempre stato e così è anche per l’Amaro Riserva Convento di San Giovanni. Prodotto che non solo arriva dopo il pluripremiato Amaro 28 di Via San Nicolao, continuando una linea produttiva che oramai è storia, ma rafforza il lavoro di recupero di strutture storiche del territorio che la famiglia Berta porta avanti da anni.

Un amaro che distilla la storia e diventa contemporaneo nel momento in cui rivisita, con filologica attenzione ai sapori di un tempo, la ricetta originale. Ricetta scritta dai frati francescani nella seconda metà del XV secolo, quando il convento fu fondato. L’amaro ideato dai frati è riportato, più volte, nelle carte del tempo come molto amato da chiunque lo bevesse, ma nei secoli la sua ricetta era caduta nel dimenticatoio, così come il convento stesso, chiuso nel 1801 e mai più riaperto. Questo fino a quando la famiglia Berta l’ha acquistato per ridargli nuova vita: percorso di recupero che parte proprio dalla produzione dell’Amaro Riserva Convento di San Giovanni.
La rinascita inizia nell’erbario del convento, che è stato riportato in uno stato produttivo e passa attraverso l’incrocio con la storia della famiglia. Avvolgente e morbido, eppure decisamente amaro, è infatti un infuso di erbe in brandy: la firma delle Distillerie Berta e dell’Amaro 28 di Via San Nicolao. Il Brandy (Casalotto, ça va sans dire, etichetta storica della maison) in questo caso però ha ben 35 anni di età alle spalle e l’infuso riposa altri 24 mesi in bottiglia prima di vedere la luce. Il risultato è un amaro dall’anima rotonda eppure affatto noiosa: è speziato e vivace e racconta una storia intrigante anche al palato. I sentori di agrumi e di erbe si intrecciano con quelli ben più esotici di china e cannella. Perfetto come anima di drink dalla ricetta semplice, che ne omaggino la ricchezza sensoriale, o in meditazione, con un buon cioccolato amaro. Un tributo alla Storia.
Della distillazione e della famiglia Berta, certo. Ma soprattutto un tributo alla storia del convento ora, finalmente, pronto a rivivere.