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SPECIAL AWARD SPIRITO AUTOCTONO
Il settore della distillazione e della liquoristica sta vivendo negli ultimi anni una crescita esponenziale, figlia di una maggiore attenzione al risultato finale sia da parte dei produttori che da wdei bartender si affidava solamente ai grandi nomi e alle aziende più conosciute e blasonate, spesso però industriali o troppo costose, in quest’ultimo periodo è la conoscenza e l’utilizzo di etichette artigianali, piccoli brand e di attenti produttori a essere l’ago della bussola in grado di far alzare la famosa asticella qualitativa di un locale.
Ed è in questo solco che i nostri Awards vanno a premiare quello che chiamiamo il Metodo Italiano: un universo dove bar, ristoranti, alberghi e locali con le varie carte di distillati e drink fanno sistema, elevando la mixology ma non solo, soprattutto fanno sistema elevando tutto il settore in maniera organica e positiva. Premiare queste realtà e fare scouting è stato e sarà sempre l’obiettivo di questa redazione.
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Nelle pagine che seguono, troverete tutti gli Awards di Spirito Autoctono 2023.
Buona lettura
Miglior Packaging: Olivia Gin
Si può raccontare attraverso una bottiglia un territorio e il suo prodotto senza tradirne l’essenza? Dalle parti del Lago di Garda ci sono riusciti attraverso Olivia Gin e il suo packaging curato e dal sapore squisitamente retrò.
La sua bottiglia verde scuro che rimanda senza troppi sforzi all’olio di oliva e a quel sapore vintage così tanto ben rappresentato da una grafica curata e ottimamente studiata in ogni suo aspetto.
Miglior design d’azienda: Lolli
Premiamo Lolli per la sua coerenza e il suo innegabile impatto grafico-creativo su tutta la linea di prodotti. Che si parli di Gin, edizioni speciali, liquori o specialità gastronomiche, Lolli ha qualcosa da insegnare a molte aziende che confondono l’identità di brand con quella di prodotto: la loro brand identity è sempre ben visibile e ben realizzata, con il logo ben leggibile.
Miglior food pairing (cucina d’autore): L’Alchimia - Milano
Il nome (quasi) dice tutto. L’Alchimia, quella che vive qui a Milano e che è l’anima dei due ambienti diversi: quello ristorativo della cucina e quello del Lounge bar. Una cucina ricercata e d’autore che porta in tavola un menù con materie prime di qualità che non forzano la mano sul tanto blasonato gourmet, ma si fondono alchemicamente bene con la proposta della drinklist creata dal bar manager Valerio Trentanni nella Lounge, qui i signature cocktail e una notevole carta distillati trovano il giusto connubio.
Miglior food pairing (bistrot): MAG - La Pusterla
Aperto da poco più di due anni da Flavio Angiolillo e soci, il Mag Pusterla prende il nome dall’iconica insegna milanese del Caffè La Pusterla portandola dentro al gruppo, trovando il perfetto bilanciamente tra cocktail d’autore e sperimentazione culinaria. Nell’ambientazione retrò da classico caffè meneghino di un tempo, trova spazio una drinklist di livello internazionale che ben si sposa con la proposta culinaria dello Chef Vincenzo Mignuolo che segue lo stesso filo conduttore, alternando piatti fusion dal sapore internazionale alle eccellenze italiane.
Miglior carta dei distillati ristorazione: La Brinca - Genova

Una carta dei distillati con oltre trecente referenze, con una spiccata preferenza per l’Italia e le tantissime grappe, ma anche un occhio ai distillati stranieri. La Brinca di Genova è l’Osteria con cantina - tengono molto a questa definizione - che tiene alla tradizione dei piatti liguri senza perdere mai di vista il tempo in cui vive. Un tempo fatto di buona cucina, buon vino e tanti ottimi distillati.
Miglior food pairing (pizzeria): Dry Milano

Probabilmente tra i primi in Italia ad aprire la strada del food pairing tra pizza e drink. Il Dry è il locale perfetto per accompagnare alle ottime le pizze di Lorenzo Sirabella si abbinano a drink con basi profonde nei classici della mixology ma che si aprono al palato e sbocciano attraverso twist e sperimentazioni che sposano sempre la pizza in abbinamento. Sicuramente il Dry resta il faro da seguire.


Miglior carta dei distillati cocktail bar:
Manifattura - Firenze
Piazza San Pancrazio, a Firenze, è la casa della “miscuglieria ardimentosa” che, sotto l’insegna della Manifattura, non vuol dire altro che mixology. Basata tutto sullo spirito italiano del locale e sugli spiriti – quelli in bottiglia – che si affacciano da dietro il bancone, tutti felicemente tricolore. Per averne una prova è sufficiente scorrere la carta cocktail, dai twist sul Negroni ai signature fino agli analcolici, la lingua comune è l’italiano in tutte le sue inflessioni regionali, tra vermouth –anzi, vermutte alla toscana – amari, bitter e gin.
Special Award Aperitivo d’Autore: Marco Martini


È senza dubbio uno degli Chef più interessanti del panorama nazionale. Stellato già da qualche anno, ha da sempre portato avanti il binomio tra cucina gourmet e cocktail di qualità; ogni drink, infatti, ogni cocktail, infatti ha sempre avuto una doppia vita, sia come possibile abbinamento al piatto che come cocktail da bere come aperitivo - magari in terrazza.

Miglior carta dei distillati pizzerie: Frumento Acireale
Siamo nel centro storico di Acireale (Catania): qui da qualche tempo si è imposto Frumento un format di successo - come si dice oggi - dinamico, moderno e che dimostra il suo amore per il territorio e la ricerca. La stessa ricerca che si sposa benissimo tanto in pizzeria, con un ricca proposta di oltre sessanta pizze ma anche nella carta dei cocktail, degli amari e dei distillati che ben si accompagnano alla proposta food.
Premio rivelazione dell’anno:
Disonesto Navy Strength
Probabilmente questo sarà l’anno della definitiva consacrazione dei Gin Navy Strenght e della loro equilibrata forza alcolica. Qui siamo in Puglia e il Disonesto (malgrado il nome) porta con sé tutti i profumi di ginepro, coriandolo e limone che si fanno notare su un palato leggermente speziato ma mai fastidioso. Caldo e avvolgente come solo un buon Navy sa essere. Prodotto da Panegos e Co. è un gin trasparente e cristallino, da premiare tanto nel nome che nel sapore-
Ampolla Green: Naturae Gin
Parole come sostenibilità, eco-compatibilità o la tanto blasonata ‘green’ qui non sono bandierine da sventolare in qualsiasi storytelling ma anzi, sono il fulcro e la ferma volontà di mettere in produzione un gin che rispetti le regole base del vivere su questo pianeta: dalle bottiglie in vetro riciclato alle etichette in carta riciclabile, passando per la base alcolica certificata bio e il packaging plastic free. Naturae Gin non ha un solo elemento che faccia male in qualche modo alla Terra.
Produttore dell’anno: Bruno Pilzer
Siamo in pieno Trentino, nella vallata di Faver Altavalle (Val di Cembra), qui Bruno Pilzer ha messo tutta la sua passione per costruire quella che oggi è una delle distillerie più apprezzate e stimate nel nostro paese.
Pilzer è un uomo d’altri tempi (classe 1959), decano del settore grappe&distillati che nel 2020 gli è valsa l’elezione a Presidente dell’Istituto tutela Grappa del Trentino, lavora da anni anche nella ricerca scientifica, nell’istruzione, nella sperimentazione e nella formazione collegandoli alla sua attività, senza mai dimenticare che il cuore della sua attività è la Grappa e va fatta come si deve. Per questo e mille altri motivi Bruno Pilzer è il produttore dell’anno.
Miglior Selezione enoteca: La mia cantina - Padova
Mondi da scoprire, momenti da condividere e una cantina che mai come in questo caso rispecchia fedelmente il nome del posto. Siamo a Padova subito dietro Prato della Valle con oltre mille etichette da tutte le regioni italiane, inclusi anche i francesi e da altri paesi, con più di 40 cantine in esclusiva. E soprattutto le oltre 300 etichette tra grappe, whisky, Cognac, rum, e calvados. L’Enoteca organizza ogni due anni la rassegna “In Villa Veritas” con vignaioli e artigiani alimentari.
Miglior bar d’Italia: Scrt bar Vicenza
Una impresa folle e geniale, decontestualizzata dal giro “buono” dei bar più noti in Italia. L’idea di entrare in un bar, per di più (quasi) segreto, sentendosi in un ambiente familiare e casalingo, spiazza ed intriga lasciando chi entra nel Scrt bar con pochi punti di riferimento. Un effetto sorpresa ancora più forte in quanto tutto ciò accade a Vicenza, lontano dai più importanti centri della bar industry Italiana, fuori dagli schemi, nella periferia del Paese. Superata la sorpresa iniziale il Scrt bar si mostrerà per le sue incredibili qualità, per la sua infinita bottigliera (una delle più ricche d’Italia) e per la sua grande capacità di portare l’educazione del buon bere al cliente e alla comunità di zona. Un bar, dunque, coraggioso, autentico, punto di riferimento per tutti.
Miglior bartender d’Italia: Federico Diddi



In un mondo che fa sempre più spesso del concetto di sostenibilità uno strumento di marketing, il lavoro di chi invece rispetta in modo radicale i ritmi e le necessità della natura va premiato e promosso. È questo il caso di Federico Diddi. I cocktail ideati e proposti da questo giovane bartender utilizzano quasi esclusivamente le materie prime prodotte nell’azienda stessa agricola, con una filosofia circolare e autenticamente sostenibile. Stagionalità, rispetto genuino per la materia prima, attenzione sincera per la qualità fanno di Federico Diddi un vero esempio di bartender contemporaneo.

Miglior bartender d’hotel: Edoardo Sandri
Non è facile trasformare nel salotto di casa propria uno dei più lussuosi ed imponenti palazzi italiani. Eppure entrare nell’Atrium Bar del Four Seasons di Firenze significa proprio questo. La costanza e l’attenzione che, ormai da anni caratterizza il lavoro di Edoardo Sandri, ne fa un vero esempio per l’hotellerie italiana, arrivando a incarnare il perfetto mix per un bartender di hotel che voglia definirsi contemporaneo. Un equilibrio fra tradizione ed innovazione che si ritrova anche nei suoi cocktail, armonico bilanciamento tra le ricercate ed elaborate drink list, che rinnovano il bar ogni anno, ed i grandi classici del passato.