Piana Nicolo

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SPAZIO GIOVANI ALLA FRONTIERA relazione tecnica e illustrativa


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SPAZIO GIOVANI ALLA FRONTIERA


PREMESSA Transformazione del Territorio L’intervento proposto si definisce come una riqualificazione di un territorio che presenta molteplici sfaccettature verso una ricerca di un significato proprio del luogo e di una coerenza agglomerante tra gli elementi che lo compongono. L’area in analisi si presenta come uno spazio vasto e complesso risultante dalla compresenza di parti poco connesse, di natura differente, che difficilmente instaurano un dialogo urbanistico o paesaggistico tra di loro. Progettando la trasformazione dello spazio della ex Ospedale, da una parte è stato inevitabile considerare l’elemento che l’ha sempre isolato, l’ha reso impermeabile alle trasformazioni del territorio in cui si colloca: il confine, il margine, il muro. Dall’altra, proprio pensando ad un’apertura di questo spazio verso i territori circostanti, è stato impossibile prescindere dall’elemento che solo può rendere l’intorno omogeneo e continuo nonostante le sue differenze e la sua naturale frammentazione: il verde. In questo contesto di assenza di una struttura percettibile, di necessitá di affermazione di identitá di un luogo e della sua integrazione effettiva con la Cittá, l’oggetto del concorso puó essere interpretato come la costruzione di un tessuto matrice, tendenzialmente referenziato all’identitá del paesaggio pre-esistente, sufficientemente forte, caratterizzato e strutturato al punto di essere in grado di: • Collegare l’area alla città di Gorizia creando un polo multifunzione che attragga i vari strati della società; • Riunire in uno stesso corpo coeso, organizzato e riconoscobile come entitá unica tutti gli avvenimenti e gli elementi fondamentali per la riorganizzazione del Parco; • Soluzionare la maglia urbana slovena ad est, lavorando nel senso di una stretta armonizzazione tra il tessuto abitativo consolidato e il parco come estensione naturale della Cittá;

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Principi progettuali: Territorialità La scala dell’intervento obbliga a considerarlo come un’azione territoriale, un’azione, cioé, in cui si deve tener presente che i problemi da risolvere sono molto piú vasti dell’area di intervento stessa, e che le conseguenze delle soluzioni proposte si estendono ad un territorio piú vasto. L’area di progetto risente di problematiche derivanti dalla sua particolare collocazione geo politica e dalle funzioni che sino ad ora essa ha svolto. L’intervento mira a creare una continuitá territoriale tra l’area di intervento ed il contesto in cui si inserisce, mediante la modellazione di un nuovo paesaggio fortemente caratterizzante. Flessibilità. Ancor piú importante che disegnare una forma é costruire una strategia. Il progetto propone una struttura chiaramente espressa dal punto di vista formale, che di fatto costituisce l’ossatura dell’organismo determinato ad aprire un nuovo dialogo fra brani di territorio disgiunti. Cosí come regole semplici e principi sintattici elementari permettono che con una diversa organizzazione delle stesse lettere e gli stessi vocaboli si possano comporre testi molto diversi fra loro, formali o personali, allo stesso modo la struttura proposta risponde al programma funzionale richiesto, ma si potrà adattare anche ad altre future necessità. L’attuazione di un progetto di così vasta entità, prevede tempi estremamente dilatati. Si rende necessaria dunque la definizione di un sistema ben definito ma estremamente flessibile. Solo così l’adattamento ad altri programmi funzionali potrà avvenire senza alcuna riformulazione sintattica.

del luogo. La nostra proposta é di un “progetto aperto”, definito nelle sue caratteristiche fondamentali, flessibile in ció che ottimisticamente crediamo possano essere i contributi al miglioramento dell’area. Strategie • pensare il parco come un’opportunitá per intervenire nelle relazioni fra le persone e l’ambiente, sia attraverso le attivitá proposte, sia attraverso l’offerta di occasioni favorevoli all’instaurarsi di relazioni emozionali con il luogo; • approfittare della scala del progetto per risolvere problemi territoriali di carattere più ampio rispetto all’area stessa, stabilendo relazioni, disegnando fronti, rapportandosi con la cittá; • tentare di raggiungere questi obiettivi attraverso una struttura semplice, la cui realizzazione possa avvenire per stralci, in momenti diversi seguendo le necessità contingenti; e la cui manutenzione sia economicamente sostenibile e sostenuta da funzioni di grande capacitá attrattiva;

spazio giovani inner core

verde piano

argini e terrapieni

percorsi principali

Organicità e sostenibilità. Gli argini, i terrapieni, i prati e le masse arboree ridisegnano la geometria del parco, operando in modo puntuale e sempre diverso la ricucitura con il territorio circostante. L’ organizzazione di questi elementi dá origine ad un tessuto composto da parti autonome che si giustappongono in una articolazione complessa e sfaccettata. In un sistema naturale così organizzato gli elementi architettonici si inseriscono, si appoggiano, si incastrano, in un meccanismo di forte compenetrazione.

fabbricati da recuperare

E’ altresì fondamentale progettare permettendo il maggior numero di gradi di libertá, ammettendo imprevisti, alterazioni, interruzioni, adattamenti necessari all’ottimizzazione dei risultati o conseguenti ad una piú profonda conoscenza delle caratteristiche 4

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Caratteristiche dell’incontro con il contesto Il confine, il margine dell’area di intervento è l’ambito in cui si instaurano quelle relazioni con l’intorno, che poi si svilupperanno all’interno dell’area stessa. Per sua natura il sito risulta sfaccettato, ogni singolo segmento di confine ha un suo peculiare significato. Proprio dalla risoluzione degli ambiti peculiari e dal loro intreccio nasce e si sviluppa il progetto − Est: nasce un parco formato da ‘argini’, i quali non hanno la funzione di dividere ma di compenetrare l’area, di viverla e ordinarla. Visto l’affaccio prettamente naturalistico col territorio sloveno si è volutamente scelto di lasciare l’area a verde; il tema del ‘muro’ è riletto in chiave funzionale e da elemento che divide diviene elemento che accoglie e che porta alla fruizione di un’area retrostante dedicata all’attività sportivo/ricreativa; − Sud-est: abbattuta l’anacronistica cinta muraria ci si trova di fronte ad un’area urbanizzata, da qui l’intenzione di realizzare un raccordo più spontaneo, una cucitura in grado di offrire uno spazio intimoricreativo di facile accesso agli abitanti della zona slovena (la realizzazione di terrapieni che si adagiano rivolgendosi verso il confine è tesa a rafforzare questo scopo) in cui predomini il tema della convivialità; − Sud-ovest: la piazza antistante al nuovo “edificio n.1” è volutamente poco attrezzata e ha il ruolo di collegare la zona in esame con il parco Basaglia. Tale affaccio viene ad assumere quindi un ruolo secondario ed è scenograficamente racchiuso da quinte verdi che coprono gli esistenti edifici 4a/b, la pavimentazione viene realizzata con della ghiaia (la cui caratteristica drenante è funzionale al parcheggio sotterraneo) sulla quale vengono appoggiati dei camminamenti in legno; − Nord-ovest: un vero e proprio ‘giardino’, naturale estensione dell’edificio n.2, una zona di meditazione e relax in cui dei camminamenti in legno si appoggiano delicatamente ad un tessuto di essenze arboree che per il suo pregio si è scelto di mantenere intatto; − Nord: il parcheggio è situato ai limiti del parco ma diviene parte di esso tramite la realizzazione di un prolungamento pedonale/ciclabile che lo abbraccia e ne copre allo stesso tempo la visuale; allo stesso scopo vengono inserite al suo interno delle piazzole verdi che mantengono anche in quest’area l’idea di ‘parco’ e smorzano la prospettiva delle automobili; l’idea di collocare il parco giochi per i bambini nell’immediata prossimità nasce con l’intento di cercare di attrarre la cittadinanza per una fruizione quotidiana dello stesso. 5

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Programma funzionale del parco Vista la presenza di una pista ciclabile già esistente e molto utilizzata sul versante sloveno e sempre nella ottica di generare nuove connessioni tra i territori il sistema dei percorsi ha un’importanza fondamentale. La morfologia del parco si configura a partire dalle intersezioni tra il confine e la rete dei percorsi per intrecciarsi all’ interno dell’area attraverso un sistema di terrapieni e percorsi che collega i diversi ambiti tra loro. Lo spazio del parco si organizza in aree funzionali polivalenti di carattere ricreativo (spazi a prato corollati da terrapieni ciclabili e pedonali) e in aree con funzioni molto specifiche. Queste ultime si localizzano all’interno della zona e costituiscono centri di attivitá tematiche e sono messe in relazione tra di loro da elementi che fungono da filtro. In tale ottica va vista la particolare connessione tra il nuovo complesso che prenderà il posto dell’ Edificio 1 e l’ Edificio 2. Dato il carattere prettamente “privato” di quest’ultimo (residence, ristorazione) si è cercato di preservarlo con una zona di ‘respiro’ in cui terrapieni di differente ondulazione contribuiscono a creare un’ambito in cui isolamento e attrazione si mescolano con il variare della prospettiva. Diversamente si può dire dell’anfiteatro naturale realizzato all’esterno dell’edificio n.7 (sala della musica e teatro di posa) in cui è l’accoglienza la caratteristica fondamentale e la cui collocazione lo vede come elemento aggregativo centrale immerso tra zone che svolgono funzioni differenti. La centralità dell’ edificio 1 crea invece un confine netto con il resto del parco. Volutamente si è voluta mantenere la forza delle linee dell’ edificio preesistente ma ancora una volta è il parco a tenere insieme i diversi ambiti che coesistono nell’ area. Lunghe lingue di verde, quasi fossero dita, ancorano l’intero sistema di edifici-piazze coperte ai percorsi che organizzano il parco tutto.

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PROGRAMMA FUNZIONALE DEGLI EDIFICI L’area di intervento si presenta principalmente dismesso con edifici di varia natura e dimensione in stato di completo o parziale disuso. Gli edifici che non presentano elementi architettonici di valore non verranno mantenuti. Per questo l’ edificio 3 (Chiesa), l’edificio 5 (Infettivi), l’edificio 6 (Uffici), l’edificio 7 (Blocco Servizi) verranno demoliti. Si ipotizza vengano mantenuti l’ edificio 2 (Edificio ex-Sanatorio) per il valore architettonico, gli edifici 4a e 4b perché richiesti dall’ A.S.S., l’edificio 7 (Blocco Servizi) perché fornito di dimensioni adatte all’insediamento di funzioni che necessitano un’ importante volumetria, al’edificio 8 (Obitorio) perché in uso. Edificio 2. Albergo La ristrutturazione dell’ ex sanatorio ,considerata la notevole valenza architettonica dell’ edificio, vuole affermare il ruolo di punto di riferimento nal panorama cittadino. Si vuole qui creare un’ area comune dedicata alla convivialità. La struttura è pensata per offrire una ricettività a tutti i livelli, dall’ ostello all’ albergo in grado di offrire stanze di dimensioni differenti capaci di accogliere utenze di diverso tipo, dal professionista alla famiglia, dal giovane alla coppia di innamorati. L’albergo dispone di molteplici servizi, tra cui bar, ristorante, biblioteca, accesso internet gratuito, sale riunioni. Al piano terra è previsto un centro benessere. L’edificio si propone di aiutare I clienti ad utilizzare nel modo migliore il proprio tempo, grazie ad un servizio di informazione e prenotazione e all’ organizzazione di eventi in collaborazione con il nuovo centro giovane e la vicina università. Lo scopo è di creare un punto d’ incontro accessibile a tutti, dagli ospiti agli abitanti della zona, dagli artisti agli uomini d’affari. Un luogo dove incontrare gente del posto, mangiare cibo locale ed essere informati sulle attività del momento e le esposizioni in corso. L’edificio verrà mantenuto nel suo complesso ma arricchito da un fitto sistema di schermatura delle aperture prospicente le stanze dell’albergo. Mediante un sistema di ante apribili a fisarmonica e ripiegabili sull’esterno, la nuova facciata dialogherà con il contesto raccontando la dinamicità e la vitalità degli utenti dell’albergo.

Edificio 7. Teatro di posa e Casa della Musica Due blocchi dell’edificio Blocco Servizi prevede la collocazione di un teatro di posa per rispondere alle richieste di chi racconta il mondo per immagini. Le dimensioni ed il carattere tipologico di questi edifici offrono soluzioni per ogni esigenza a chi necessita di spazi per la realizzazione in studio di programmi per la televisione e servizi fotografici. La versatilità dell’ ambiente consente di dimensionare lo studio grazie al libero utilizzo di pannelli scenografici con scorrimento a soffitto. Per gli altri due blocchi dell’edificio Blocco Servizi si prevede la collocazione di una Casa della Musica . La Casa della Musica vuole essere un centro aggregativo giovanile dove sarà possibile ascoltare ma anche studiare e produrre musica e cultura contemporanea attraverso la contaminazione tra arti, generi e linguaggi. La natura industriale dello spazio lo configura come un“cantiere aperto”, un luogo ibrido dove fare arte contemporanea. La Casa della Musica sarà un locale polivalente in grado non solo di svolgere la funzione di sala da concerti ma anche di ospitare seminari, incontri, proiezioni che si mischieranno alle funzioni stabili delle sale prove insonorizzate dove gruppi locali possono provare e avvicinarsi per la prima volta alla musica. Per il ripristino dell’edificio si pensa alla sostituzione dei tamponamenti in mattone con una superficie trasparente e satinata che lascia solo intravedere quel che avviene all’interno degli edifici instaurando un immediato rapporto di compenetrazione con il parco. L’edificio al compenso si profila come una “porta d’ingresso” all’area da Sempeter rivitalizzando un ambito secondario e finora marginale.

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Edificio 8. Obitorio

Edificio 1. Spazio giovani inner core

L’ edificio ospitante le camere ardenti non cambia la sua funzione. La parte dedicata alla sala delle autopsie e alle altre stanze retrostanti verrà demolita visto l’ inutilizzo e la scarsa valenza architettonica dell’edificio. Si propone il ripristino della struttura provvedendola di un’ossatura esterna a sostegno di un giardino di rivestimento. L’ idea è infatti quella di rendere quest’ ambito, che per sua natura richiede uno spazio di raccoglimento, parte integrante del parco stesso. Il mortuario prenderà la forma di un grande cumulo di terra che attraverso i cambiamenti cromatici stagionali rappresenterà il ciclo della vita.

Per quanto riguarda l’edificio principale, definito Croce di Lorena, se ne accerta il carattere dominante all’interno dell’ambito di intervento ma si ritiene essere non adatto ad un ripristino. Vista la necessità di un adeguamento agli standard attuali di sicurezza ed alle soluzioni impiantistiche, considerata la notevole volumetria e la distribuzione degli spazi che ne limitano lo sfruttamento, anche l’edificio 1 verrà demolito. Considerato il ruolo che rivestiva l’edificio 1, l’intervento nasce giocando con la logica del negativo cercando di invertire il rapporto tra costruito e spazio aperto affermato dall’ imponente impianto della Croce di Lorena. Sul sedime della Croce di Lorena si imposterà una rete di percorsi, edifici, aree verdi e pensiline sospese. Si pensa ad un unico sistema di edifici tenuti insieme da percorsi e coperture capaci di ricreare la forte attrattiva che aveva l’ex ospedale connotandolo però di una maggiore flessibilità e fruibilità.

Edifici 4a-4b. Servizi A.S.S. Collocazione di servizi connessi alle attività istituzionali dell’ Ente A.S.S. Si prevede il mascheramento dei prospetti delle due palazzine che si affaccianno sulla piazza antistante attraverso l’utilizzo di due quinte sulle quali le piante rampicanti disegneranno un giardino verticale. Nell’ area compresa tra le due palazzine si prevede lo scavo per la realizzazione di un parcheggio interrato su due livelli da 300 posti. La copertura del parcheggio diventerà a livello terra un grande spazio urbano drenante in ghiaia.

I nuovi blocchi avranno affacci ed ingressi differenziati a seconda della posizione che andranno ad occupare all’ interno del sistema e a seconda degli affacci che si preferirà favorire. Si prevede la collocazione di funzioni pensate per i giovani.

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1. Informagiovani 13

Edificio a due piani. L’Informagiovani è un servizio aperto a tutti che nasce dalla volontà dell’ amministrazione comunale di agevolare lo scambio di informazioni da e verso i ragazzi.

PIANTA ATTACCO A TERRA 1 informagiovani 2 urban center 3/4 ricerca 5 laboratori attrezzati 6

7 ludoteca 8 didattica 9/10 incubatore d’impresa 11 assistenza sociale 12 consultori 13 ristorazione

Piano terra. Tutto il materiale contenente le informazioni cartacee relative alle varie aree basiche in cui sono divise le diverse notizie esposte nelle bacheche e negli scaffali oppure nei contenitori, suddivisi per area informativa. Piano primo. Spazio predisposto per supporti informatici.

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6. Laboratori e spazi attrezzati 2. Urban Center Edificio a tre piani. Edificio a tre piani. L’Urban Center è un centro informativo e di documentazione sulla politica urbanistica ed architettonica della città. Un luogo a disposizione di tutti per ottenere informazioni sullo sviluppo urbano e le opere architettoniche della città. Piano terra. Mostra permanente che spiega l’architettura della città e mostra l’evoluzione della città nei secoli, illustrandone le ultime trasformazioni, le prospettive di evoluzione nel territorio. Piano primo. Mostre annuali che forniscono uno spaccato singolare dell’ evoluzione della città. Piano secondo. Spazio adibito a palcoscenico per i concorsi di architettura e di urbanistica della città e per le consultazioni urbane.

3.4.Edifici per l’innovazione e la crescita industriale Edifici a due e tre piani. Spazi pensati per favorire la sinergia tra Università ed industria. L’Università può essere il terreno ideale per l’outsourcing della ricerca. Gli spazi a disposizione consentiranno l’insediamento di Centri di ricerca.

L’ edificio dedicato ai laboratori specifici ( cinema, musica, teatro..) si occupa della riflessione interdisciplinare su cultura e società. Grazie alla creazione di spazi attrezzati si vuole offrire moduli di analisi e corsi che possano aiutare ad usare le varie forme d’ arte come strumento di formazione ed educazione a tutti i soggetti (scuole, centri culturali..) che intendono organizzare conferenze, giornate studio, tavole rotonde, dibattiti.. Le tre piante non sono vincolate da una partizione permanente ma si conformeranno a seconda delle diverse necessità. 7.Spazio giochi_ ludoteca Edificio a due piani. La ludoteca è un luogo protetto e stimolante per esperienze di socializzazione e amicizia. Riveste una funzione educativa e aggregativi, in quanto spazio di ritrovo con finalità ricreative, di apprendimento e culturali. Lo spazio è organizzato privilegiando solitamente una suddivisione per fasce d’età, prevedendo uno spazio morbido per bambini, zone di movimento, tavolini e sedie per i bambini più grandi, zone in cui si attivano laboratori manuali o animazioni specifiche. 8. Aule didattiche Edificio a tre piani.

Piano terra. Area di scambio Università-Industria. Spazi espositivi e di ricerca. Piano primo. Area destinata allo studio e alla presenza di uffici. Piano secondo. Area conferenza e di incontro. 5. Palestra Edificio a tre piani. Lo spazio della palestra è caratterizzato da un soffitto a due diverse altezze (6 e 9 metri) ideato per accogliere i diversi esercizi di danza, ginnastica artistica e acrobatica.

Vengono realizzati ambienti capaci di favorire strategie didattiche orientate alla partecipazione, al dialogo, alla cooperazione, alla sperimentazione (cultura del fare), ampiamente forniti di tutti quegli strumenti didattici basati sulle tecnologie capaci di costruire importanti momenti di continuità tra mondo esterno e sistema formativo.

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9.10. Incubatore d’impresa Edifici a due e tre piani. L’ incubatore d’ impresa è una struttura a cui partecipano i principali soggetti economico-istituzionali del territorio. La missione dell’incubatore d’impresa è di favorire i processi di creazione e diffusione dell’innovazione nelle imprese, in particolare nelle nuove, e nel territorio con l’obiettivo di connettere il sistema locale alle dinamiche dell’economia della conoscenza realizzando appieno il suo potenziale economico,culturale e sociale. Le attività dell’incubatore d’impresa seguono tre direttrici operative: l’assistenza allo start-up d’imprese innovative,l’offerta di servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, l’animazione economico culturale del sistema locale con l’organizzazione di mostre, seminari e convegni volti a creare le premesse per lo sviluppo di un’area innovativa. L’edificio è costituito da un’area comune per servizi condivisi (sala formazione e aule riunioni) ed un’area per l’insediamento di nuove imprese innovative, suddivisa in moduli di metratura variabile. 11.Spazi per l’ assistenza sociale e l’assistenza alle problematiche giovanili. 12. Consultorio ed Infermeria. 13. Mensa Edificio a due piani. La mensa è un self-service e non un ristorante: preso il vassoio si compone in stile ‘fai da te’ il proprio pasto come se fosse un kit di montaggio. Nell’immaginario collettivo il pranzo in mensa è vissuto come un “mordi e fuggi” non particolarmente appetitoso, di scarsa valenza educativa e di socialità. Il posizionamento centrale della mensa all’ interno del nuovo organismo architettonico ha avuto come obiettivo la rivalutazione del momento del pasto come un momento educativo, piacevole, ludico e di incontro. La mensa, all’interno del sistema di edifici e piazze coperte, ha tutti i presupposti per poter essere pensata in questa direzione. I grandi spazi vetrati illuminati da luce naturale e la possibilità di utilizzo di un’area esterna puntano a valorizzare ed evidenziare l’aspetto positivo, allegro e ludico di un luogo frequentato da un’utenza giovane e dagli operatori socio-sanitari.

Considerazioni economiche La strategia di sviluppo presentata si basa concretamente sulla componibilitá dei suoi elementi costitutivi e costruttivi fondamentali, mantenendo l’opportuna fedeltá e coerenza ai principi che regolano i rapporti organizzativi tra di essi. Il Parco è l’elemento fondamentale, il collante che genera tutto il resto e si prende la responsabilità di trasformare l’area. In questo modo il progetto, per le sue caratteristiche di flessibilitá, si presta a raccogliere cambiamenti, evoluzioni e trasformazioni del programma di riferimento pur tenendo fede alle impostazioni enunciate. La demolizione dell’edificio a ‘croce di Lorena’ corrisponde alla prima fase di esecuzione dei lavori, obbligando ad un investimento importante all’avvio del programma di costruzione del parco. Questo sforzo iniziale é giustificato sia dalla necessitá di liberare la zona da una presenza ingombrante dal punto di vista visivo e funzionale, e sia per sgravarsi dei problemi che sarebbero nati per la messa in sicurezza dell’edificio stesso dal punto di vista sismico. Questa scelta, che a prima vista può apparire forte, è controbilanciata dalla realizzazione di una serie di edifici in grado di accogliere un insieme cospicuo di funzioni di carattere pubblico, ricreativo e commerciale. Il sistema che si propone si profila come un magnete urbano, potenziale generatore di dinamiche economiche vantaggiose e di profondo arricchimento sociale. Il progetto è pensato per essere realizzato in momenti diversi e per parti. Il parco riveste un ruolo fondamentale nell’organizzazione e nella ripartizione dell’ intera area. Nella fase successiva alle demolizioni sarà quindi necessaria la realizzazione delle strutture che lo compongono e che definiranno i successivi ambiti di intervento. La proposta definisce una geometria precisa ma prevede un approccio flessibile nella realizzazione che sia in grado di soddisfare le necessità e le disponibilità contingenti. Stimando per ogni fase di intervento le entrate prevedibili e considerando la valutazione preliminare dei costi di manutenzione delle aree del Parco, si puó considerare che la proposta presentata potrá originare una gestione equilibrata e sostenibile, non in relazione ai costi di investimento, ma in relazione ai costi generali di manutenzione, che includono spese di illuminazione, sicurezza, divulgazione e gestione, consumo idrico, pulizia e manutenzione generale di spazi verdi e pavimentati.

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ABSTRACT THE PROJECT OF RENOVATION FOR THE OLD HOSPITAL AREA IN GORIZIA IS QUITE A COMPLEX CHALLENGE. THIS PROPOSAL IS DEFINED TO: TRANSFORM A HUGE CITY VACUUM INTO AN ACTIVE SOCIAL PLACE, MIXING UPLIFTING FUNCTIONS TO A STRONGLY STRUCTURED PARK AREA REDESIGN THE URBAN ROLE OF THE AREA ACCORDING TO A STRONGLY ATTRACTIVE APPROACH, RETHINKING ABOUT THE SKYLINE AND THE LOCATION OF THE EXSITING BUILDINGS AND INTRODUCING A NEW HIBRID STRUCTURE CONNNECT ITALY AND SLOVENIA TROUGH A PRECISE NETWORK OF CYCLING AND FOOT PATHS ABLE TO CATH THE FLOOWS ON BOTH DIRECTIONS, AND TO BRING THEM INSIDE THE AREA. LINK THE AREA TO THE CITY CENTRE AND TO THE CLOSE BY SLOVENIAN LANDSCAPE, DEFINING A NEW ATTRACTING MAGNET ABLE TO SADISFY MULTILEVEL NEEDS. GATHER IN AN OMOGENEUS STRUCTURE FUNCTIONS SO FAR AWAY, OFFERING A PROPER PLACE TO ALL OF THEM AND AT THE SEAME TIME CREATING A UNIQUE MULTITASK SYSTEM.

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