Opera Chesterton
EDIZIONE GALA 2021
Magia Anni fa fui intervistato da una rivista americana a proposito della nostra scuola che, nonostante la sua piccolezza, ogni tanto attraversa gli oceani sulle onde dei racconti di amici che ci conoscono e che parlano di noi. Il giornale titolò l’intervista “A Sort of Magic in the Air”, una specie di magia nell’aria. Ebbene sì, anche quest’anno abbiamo assistito alla magia; il Gala, anche se forzatamente celebrato online, ha realizzato ancora una volta l’incanto di vedere tanti ragazzi in movimento, belli, sereni, allegri, costruttivi, coinvolti; tanti amici al lavoro per noi, tante persone in giro per l’Italia e per il mondo farsi carico dei nostri sogni e delle nostre aspettative, far proprio tutto ciò, divenire collaboratori della nostra ansia di riconoscere attorno a noi cose belle, di costruirle, tanti che ci aiutano spontaneamente, altri che si lasciano prendere dalla magia di ciò che intravedono nelle immagini che, come qualcuno dice, bucano lo schermo. Tutte le volte che si avvicina il Gala tornano a fissarsi nella mia mente due canzoni di uno dei miei gruppi musicali preferiti, i Manhattan Transfer: una bellissima versione swing del classico Route 66, che mi fa sognare l’America e i tanti amici che là ci aspettano e fanno il tifo per noi, l’intuizione iniziale di questa festa, l’eleganza e la bellezza della serata che celebriamo; e una canzone d’amore, A Nightingale Sang in Berkley Square, che parla di due giovani, un ragazzo e una ragazza, che sentono un usignolo cantare in quella famosa piazza di Londra, e si scoprono innamorati l’uno dell’altra. Voi direte: cosa c’entra?
C’entra, perché non so come, ma quella sera tutti, nessuno escluso, si sentono innamorati della vita e della sua pienezza, che noi riconosciamo nel Nostro Re, Gesù. Che molti intuiscono, e così vanno via contenti, di una contentezza non emotiva, che ha un fondo solido e concreto. Ecco, questa è la magia del Gala, e onestamente non so dire perché tutte le volte si ripeta, ma si è ripetuta anche quest’anno, ve lo garantisco. Ho sentito tanti commenti soddisfatti e qualcuno sinceramente commosso. Allora vedete che se ci muoviamo come dobbiamo muoverci, non c’è pandemia che tenga, sfonderemo le linee, sempre! Non per merito nostro ma per merito del Nostro Re. E’ o non è uno spettacolo commovente sentirsi salutare da amici dalla Louisiana, dal Minneapolis, da Miami, dalla Francia (trecento famiglie di contadini!), dalla Palestina, dalla Sicilia, da Porto Viro, dalla Sierra Leone…? Questo è il miracolo del nostro Chesterton, che immancabilmente fa a chi lo conosce il regalo di trovare amici, ed amici per sempre, in tutto il mondo. Naturalmente il Gala non finisce qui! Quest’anno non abbiamo potuto riunire settecento persone attorno ad un tavolo, quindi la raccolta non è finita: quando vedrete questo foglio e queste parole un po’ sconnesse e sognanti spero che penserete alla magia del Gala e che ci aiuterete ancora un po’, ne abbiamo proprio bisogno, e costruiremo insieme vera gioia, vera amicizia e vera libertà. Marco Sermarini