Opera Chesterton - Estate 2022

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CHESTERTONOpera "...c’èunacosachedàradiositàatutto,strade,cose, palidellaluce,comunità,politica,vite–èl’ideadiqualcosadietrol’angolo”. G.K. CHESTERTON ESTATE 2022

Questecosesonoallabasediognipossibile sguardopositivoebuonosullarealtà."

"Ogninostragiornata,anchelapiùopaca,haunsensoedè irripetibile.Presaaséèqualcosaipiccolo,chesembrapiccolo, echenonfaaltrocheripetersi.

Maquestaripetizioneèilriaccaderedelcostantestupore,cheèla chiave,l’unicachiave,dellaconoscenza,dellafelicitàedella gratitudine.

Con questo spirito di gratitudine, meraviglia ed integrità, affrontate, ragazzi, le proposte che gli adulti della scuola, gli insegnanti, vi faranno, faranno a ciascuno di voi Con questo stesso spirito, cari genitori, affrontate con noi e con i vostri figli l’avventura dell’educazione, che non è gettare questi ragazzi nella mischia, ma prenderli per mano e condurli alla battaglia per il mondo buono assieme a noi, quel mondo buono che Dio ci dà la forza di costruire con le nostre e le Sue mani, non un mondo progettato da altri e da subire.

Senza gratitudine non c’è amore ma solo tirannia: sugli altri, sul mondo, su noi stessi La gratitudine è segno di umiltà, e sono gli umili che conquisteranno la terra. Disse un bel giorno il nostro Chesterton: “felice è colui che ama ancora ciò che amava all’asilo: non è stato spezzato in due dal tempo; non sono due uomini, ma uno solo, ed ha salvato non solo la sua anima ma la sua vita”.

DI MARCO SERMARINI SCANNERIZZA QUI PER IL VIDEO CONCLUSIVO DELL'ANNO SCOLASTICO 2021 2022

Con questo stesso spirito, cari colleghi insegnanti, gettiamoci avanti a tutti in questa avventura, perché ogni giorno è un nuovo giorno e una nuova battaglia, e ogni alunno è una nuova buona sfida, un nuovo mondo buono Marco Sermarini

QUALCOSA DIETROl'angolo di piccolo, che sembra piccolo, e che non fa altro che ripetersi Ma questa ripetizione è il riaccadere del costante stupore, che è la chiave, l’unica chiave, della conoscenza, della felicità e della gratitudine Queste cose sono alla base di ogni possibile sguardo positivo e buono sulla realtà.

Il filo rosso

Sarà di certo un anno bello e fecondo se ne saremo i protagonisti attivi e allegri Sarà bello e fecondo perché accadrà qualcosa di buono: l’apertura dei vostri occhi sul mondo bello che ha fatto Dio per ciascuno di voi Diceva il nostro Chesterton ventenne di avere “scoperto che la realtà intorno a noi, se la si esamina, testimonia una perfezione mistica” e poi che “c’è una cosa che dà radiosità a tutto, strade, cose, pali della luce, comunità, politica, vite è l’idea di qualcosa dietro l’angolo” Lo scopo della scuola, di questa scuola e di qualsiasi vera scuola è questo: spalancare dinanzi ai vostri occhi tutta la realtà e il progetto che Dio ha avuto quando l’ha fatta, e scorgerne in ogni particolare il senso, quel “qualcosa dietro l’angolo” che dice il nostro Chesterton Ogni nostra giornata, anche la più opaca, ha un senso ed è irripetibile. Presa a sé è qualcosa

Cari ragazzi, cari genitori, cari colleghi insegnanti, anche se fisicamente altrove, siamo presenti con voi per aprire questo nuovo anno scolastico.

IN OCCASIONE DELLA FESTA DEL BEATO PIER GIORGIO FRASSATI 2 Luglio 2022 3 Luglio 2022 4 Luglio 2022 ORE18:00-"Lasolacosachecercailmiocuore". Riflessioni e testimonianze degli studenti della Scuola Chesterton GALA 2022 Libera"G.K.Chesterton"sul tema dell'anno scolastico, tratto dalla canzone "Sullacollina" di Claudio Chieffo. ORE21.30-"Diofammimorireinsalita,morirecantando." Le più belle canzoni di Claudio Chieffo cantate dal figlio Benedetto. ORE18:00-"Lafelicitàèun'avventuraatestaingiù! Premiazione del V Concorso "G.K. Chesterton". Con la partecipazione degli alunni della ScuolaLibera"G.K.Chesterton". ORE21.30-VeritàeNotizia:ilruolodelgiornalistanell'eradell'informazionedimassa. Incontro con LorenzoBertocchi,direttore de "IlTimone", RodolfoCasadei, inviato del settimanale "Tempi"PietroPiccinini, editore del settimanale "Tempi". ILGALASULLACOLLINA Cena di beneficenza a sostegno della ScuolaLibera"G.K.Chesterton".

La sola cosa che cerca il mio cuore: la casa del Padre

Per la seconda tappa abbiamo proposto delle letture sulle strade sbagliate, tra cui un estratto di Pinocchio nel Paese dei Balocchi di Carlo Collodi. Abbiamo chiesto ai nostri ragazzi di raccontare cosa sono e rappresentano per loro le strade sbagliate Ne hanno parlato in racconti, disegni, riflessioni personali e illustrazioni Attraverso personaggi di finzione hanno potuto parlare liberamente di quello che spesso li porta ad imboccare una strada sbagliata Li abbiamo poi invitati a riflettere su come uscire da questi sentieri oscuri ed evitare di imboccarli nuovamente.

Per la terza e ultima tappa abbiamo proposto la lettura della parabola del Figliol prodigo ed una trascrizione dell’Angelus di Papa Benedetto XVI del Marzo 2010, inerente proprio a questa pagina del Vangelo. Da qui è nato un onesto confronto sul comportamento opposto dei due fratelli. I ragazzi si sono divisi prendendo le parti dell’uno o dell’altro. Ognuno, secondo il proprio vissuto, ha motivato la sua scelta Il 27 Maggio, ultimo giorno di scuola prima degli esami, abbiamo invitato Padre Agostino dei monaci di Norcia a cui sono state poste delle domande in forma anonima in cui i ragazzi hanno chiesto risposte su tutto quello che custodiscono nel cuore e che molto spesso a quell’età si fa fatica a tirare fuori, per vergogna o timore. A coronare questo percorso che ha tirato fuori tanto dai nostri studenti ed ha arricchito tutti noi, il 2 Luglio 2022 a Santa Lucia in occasione della Festa del beato Pier Giorgio Frassati, è stata presentata una mostra che illustrava il percorso fatto durante l’anno scolastico. Alla presentazione hanno preso parte anche gli studenti che hanno espresso un pensiero sulle varie tappe spiegando perché li avessero così colpiti e commentato i loro lavori con grande sincerità e spontaneità: un ulteriore arricchimento a ciò che era già stato fatto! Laura Narcisi, prof di inglese alle scuole superiori "Chesterton"

"LA SOLA COSA CHE CERCA IL MIO CUORE"

Per la prima tappa sono state proposte diverse letture, una su tutte: “Nuovi strani amici” di Dino Buzzati. In classe, sono uscite riflessioni interessanti: i ragazzi hanno parlato di quello che spesso alla oro età diventa un “inferno” personale: solitudine, rimpianti, sentimenti inespressi, delusioni e paura di essere giudicati. Tutto questo pur vivendo in un mondo che può ed offre di tutto e di più.

“La felicità è un’avventura a testa in giù!”.

E i ragazzi hanno risposto con entusiasmo! Grazie agli stralci selezionati delle opere dello scrittore inglese, hanno prodotto elaborati artistico letterari molto allegri e originali, che rispecchiano l’essenza della felicità letta tra le righe dei testi chestertoniani Questa edizione inoltre grande novità ha coinvolto gli studenti del triennio della scuola Chesterton nella preparazione di un dibattito filosofico sul tema! Invece di partecipare, come di consueto, al concorso nazionale di filosofia Romanae Disputationes, ho pensato quest’anno di provare a rendere più vicini agli studenti quegli argomenti filosofico letterari che potevano fungere da contenuto per un dibattito Abbiamo quindi fuso insieme due concorsi! Gli studenti di terzo, quarto e quinto hanno potuto lavorare per prepararsi a sostenere una tesi oppure un’antitesi, misurandosi con ciascuna fase del dibattito. “La felicità è un’avventura a testa in giù” è stata la tesi, sostenuta dagli studenti del terzo superiore, mentre l’antitesi, “La felicità è un’avventura a testa in su”, è stata portata avanti dagli studenti della classe quarta; entrambe le squadre si sono avvalse della collaborazione dei ragazzi del quinto superiore LA un 'avventura

Questo il titolo del concorso Chesterton 2022, un percorso che ha visto come protagonisti bambini, ragazzi, insegnanti ed educatori, che hanno accettato la sfida di mettere a tema la felicità alla maniera chestertoniana: prendendola appunto come un’avventura, che ci viene incontro in ogni nostra giornata, attraverso le piccole ma grandi cose che la realtà ci offre Dalla consapevolezza che tutto intorno a noi è un dono, e anzi, che noi stessi lo siamo, scaturisce quello stupore ricolmo di gratitudine di cui le opere di Chesterton costituiscono un chiaro esempio, un prezioso punto di riferimento per parlare di felicità anche ai più giovani. L’idea di dedicare il concorso di quest’anno all’avventura dell’essere felici, è nata dalla volontà di approfondire il lavoro già avviato sul tema della felicità in tutta l’Opera Chesterton grazie alla canzone del cantautore Claudio Chieffo “Sulla collina”. Come organizzatori siamo partiti, quindi, dal voler coinvolgere in prima persona i bambini e i ragazzi a cui il concorso è rivolto, per aiutarli a riflettere sulle grandi domande del cuore, i loro desideri, il senso di stupore provato davanti alle piccole cose da non lasciar scivolare nell’abitudine E, parlo soprattutto per me, ci siamo ritrovati a mettere a tema anche noi stessi, il nostro modo di vivere, il nostro sguardo sulle cose e soprattutto sui nostri ragazzi. Il tema scelto non è semplicemente un tema, ma ciò che desidera il mio cuore ed al contempo il cuore di tutti, perché costituisce l’apertura all’infinito che portiamo impressa come un “marchio di fabbrica”, di cui ci rendiamo consapevoli soltanto facendo sul serio, ognuno con la propria vita. Ecco il peso della sfida sottesa al concorso di quest’anno, fornire ai ragazzi una motivazione per poter iniziare a guardarsi dentro e proporsi, con l’aiuto di insegnanti ed educatori, una strada buona da percorrere nelle vicende personali. Da insegnante della scuola Chesterton, quindi, mi sono spesa in questa avventura che mi ha coinvolto in tutto; volevo proporre ai ragazzi qualcosa che fosse vero per me, perché solo così avrebbero potuto ricavarne un seme da coltivare e da cui partire per cercare la propria felicità Abbiamo proposto il concorso alle nostre opere e alle scuole o doposcuola del circondario, che condividono con noi l’avventura dell’educazione.

FELICITÀ È

E invece hanno accettato la sfida I ragazzi sono stati seri, partecipando (quasi!) tutti, mettendo a frutto ciascuno i propri talenti personali. Oltre alle citazioni colte, questo lavoro ci ha permesso di riflettere sugli esempi concreti di cosa voglia dire vivere la felicità nelle nostre giornate: un percorso in salita, come in collina, ma solo così si arriva alla meta, quella giusta. Nel tardo pomeriggio di domenica 3 luglio si è svolta la premiazione dei lavori presentati al concorso e si è tenuto anche l’atteso dibattito, il certamen chestertoniano. Anche se in assenza del giudice Rodolfo Casadei, il quale ci ha inviato comunque un video di saluto, ma in presenza di altri tre giudici locali altrettanto seri e competenti Sfidando il caldo e l’emozione del palco, gli studenti di terzo e quarto superiore hanno portato avanti le proprie tesi, ma soprattutto si sono misurati con un tema fondamentale, la ricerca della felicità, mettendo in gioco tutto di sé e riportando a casa una bella esperienza di crescita. Cristina Pavone, insegnante di filosofia della scuola Chesterton

Ho avuto modo di lavorare con le classi coinvolte qualche ora la mattina a scuola, tra la fine del mese di aprile e le prime settimane di maggio; ho chiesto loro di pensare alle opere di Chesterton lette da ciascuno e di selezionare frasi o paragrafi adatti a descrivere il concetto di felicità espresso dallo scrittore inglese. Ognuno con le proprie citazioni, ha contribuito a comporre un quadro molto vero e al contempo esuberante ed originale, su ciò che è la felicità a partire piccole cose, portando anche esempi di altri autori Ma il percorso del nostro lavoro non è stato semplice, perché costellato di imprevisti di ogni genere e sovrastato, a volte, dal nostro essere indaffarati col ripasso degli argomenti per gli esami di idoneità Per cui la premiazione, prevista inizialmente per il 13 maggio, è slittata al 3 luglio! Non ci siamo scoraggiati, anzi. Con le singole classi terza e quarta, nei caldi pomeriggi di fine giugno ci siamo ritagliati del tempo da dedicare al completamento del lavoro per il dibattito: ricerca di materiale, buttar giù contenuti e prove di esposizione delle fasi del dibattito. Anche questa una sfida: riuscire ad incontrare gli studenti in estate per un lavoro scolastico protrattosi oltre il tempo della scuola.

Perché è vero, in questa scuola di San Benedetto del Tronto si vive a testa in giù. Un progetto genitoriale concepito e iniziato da genitori, portato avanti in buona parte da genitori e ancora oggi aperto al contributo delle famiglie Un progetto che supera i confini della formazione scolastica, coinvolgendo i ragazzi in attività extracurriculari spalla a spalla con gli “anziani” oltre ai familiari ci sono ex studenti e amici, ora universitari o già laureati, che a loro volta sono diventati insegnanti o comunque contribuiscono fattivamente alla vita dell’opera. Questo genere di impostazione permette di raggiungere obiettivi educativi un tempo perseguiti naturalmente dall’intero tessuto sociale, e oggi semplicemente impensabili; obiettivi volti a ricomporre la frattura interiore provocata dalla prassi conflittuale di certe

Stanno imparando la differenza che corre tra l’avere coraggio e il banale trasgredire, a scansare le scelte facili per impegnarsi in quelle semplici, assai più scomode. E grazie al cielo nel mondo non sono i soli, poiché tante sono le vie offerte dalla Provvidenza per coltivare ed esercitare le virtù, con quell’ardimento senza il quale non si è mai davvero giovani Nel caso di questi studenti, la via passa dal quotidiano progetto educativo di una scuola edificata sulle fondamenta in assoluto più solide, e che nel farlo si sforza di guardare non alla persona in quanto giovane, ma al giovane in quanto persona (distinguo tutt’altro che apparente, candidabile a tema di una prossima disputa.)

Giornata torrida, terra polverosa, aria madida Calda è persino la brezza che sale controvoglia dal mare fino alla collina di Santa Lucia. Sotto un tendone, due squadre di giovani studenti sono pronte a sostenere una disputa secondo i canoni della tradizione scolastica, davanti a una giuria, ai loro professori e a un pubblico di adulti e ragazzi La scena, a metà strada tra un film western e Kafka, è autentica, e chi scrive può testimoniarlo poiché c’era. Sono ragazzi di terza e quarta liceo della Scuola Chesterton di San Benedetto del Tronto. Studenti che nel corso dell’anno appena trascorso hanno affrontato, nell’ambito del corso di filosofia e con l’apporto prezioso del padre di una studentessa, questioni di logica, e che poi hanno dovuto rinviare l’esercizio pratico conclusivo. Dopo la fine della scuola sono stati convocati dai loro insegnanti, e chi ha potuto ha risposto e si è preparato a confrontarsi sul tema del capovolgimento cristiano della prospettiva sul mondo il “mondo a testa in giù” Chestertoniano Argomento tutt’altro che estivo. Alcuni di loro sono riusciti nell’impresa non facile di resistere al richiamo della spiaggia, altri hanno messo da parte il calcio oppure la paura di parlare in pubblico Storie minime, che sono successi in sé. E se qualcuno domandasse perché ragazze e ragazzi in buona salute mentale non trascorrano l’estate in compagnia di Epicuro e Morfeo, così come il mondo esige, ebbene sappia che la risposta è implicita nella domanda stessa: perché sono in buona salute mentale (e spirituale).

BENEDETTO

SAN DEL TRONTO A TESTA in giù

scuole di pensiero, e ricondurre la persona umana all’armoniosa unità che le è propria Si riconciliano quindi l’ambito educativo familiare a quello scolastico; si riscopre la solidarietà tra pari, ma anche quella intergenerazionale, minata da almeno un secolo di giovanilismo ideologico; si impara a pensare criticamente ed esporre agli altri il risultato di queste riflessioni. Soprattutto, si pratica l’esercizio della responsabilità, dello scoprire che il mondo viene modificato dal nostro agire e che il non esserci, piuttosto che l’esserci, altera il quadro. Si comprende, allora, come una disputa secondo i canoni della tradizione scolastica, nel mezzo dell’estate, non desti particolare sorpresa nel genitore partecipe e attento osservatore, il quale, almeno per osmosi, non può non aver tratto qualche insegnamento dall’essere parte attiva di questa realtà nella quale si muovono i figli. Sorpresa no, certo, ma gratitudine sì. Francesco, genitore.

IL GALAsulla collina

Il 4 Luglio 2022 la Scuola Chesterton ha festeggiato la conclusione del suo 14° anno con la prima edizione del Gala agreste presso il Centro educativo "La Contea" a San Benedetto del Tronto

Anna Falcioni, III Media

In questo Gala sulla collina mi sono divertita molto, soprattutto perché ero in compagnia dei miei amici Mi è piaciuta molto la serata che si è aperta con una cena squisita. A seguire ci sono state le borse di studio e per concludere lo spettacolo organizzato dai professori e dagli alunni della scuola Chesterton Ero molto emozionata e sono stata felicissima di vivere questa esperienza con i miei amici. La serata si è conclusa con l'esibizione di swing dei ragazzi delle superiori che mi è piaciuto molto. C'è stato anche il taglio della torta dove ho partecipato anch'io perché ho aiutato a fare le torte. Mi sono divertita tantissimo e spero di rivivere un gala così bello l'anno prossimo!

Il regalo che mi ha lasciato questo gala è la consapevolezza che niente è scontato, perché dopo due anni di pandemia abbiamo avuto gioia di stare INSIEME Mi ha permesso di riscoprire e riassaporare l'autentico valore di questa festa: riconoscersi e ritrovarsi. Sono grata di far parte di questa viva realtà.

Francesca Delicati, II superiore

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