10 dicembre 2016
OPERA CHESTERTON
Bollettino dell’Opera Gilbert Keith Chesterton per i sostenitori Numero 2 anno VI - 26 Novembre 2016 - Capitani Coraggiosi Società Cooperativa sociale - Via Valtellina snc 63074 San Benedetto del Tronto (AP) Tel. e fax 0735 659365
UN’EDUCAZIONE NON CONVENZIONALE Una delle caratteristiche della nostra scuola, da sempre, è quella di cercare di far fare ai nostri alunni l’esperienza dell’educazione in un modo tendenzialmente non conformistico. Non siamo alla ricerca di artifizi strani, o di soluzioni sperimentali discutibili, non quelle teorie educative tanto in voga e sempre cangianti che Chesterton diceva avere meno anni dei nostri figli. Sto riferendomi allo sforzo quotidiano di rendere le lezioni e l’educazione qualcosa di indimenticabile e di speciale. Una delle idee che mi affollavano la mente quando iniziammo a pensare concretamente alla nostra scuola era quella di mostrare ai ragazzi le stelle da un punto del globo spettacolare, vedere lo spettacolo dell’universo da un punto spettacolare dell’universo. Siamo riusciti, una volta d’estate, a portare i nostri alunni alle Piane di
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Castelluccio per vedere le stelle, comprese quelle cadenti, leggendo poesie e brani di letteratura che avessero un nesso anche minimo con questo spettacolo. Abbiamo sempre cercato di mostrare dal vivo agli alunni le cose di cui parlavamo a scuola: Caravaggio fu ben degno di una gita a Roma alle Scuderie del Quirinale, altrettanto facemmo con Sandro Botticelli e Filippino Lippi; le ville e la Vicenza Palla diana , i canali di Comacchio e le sue valli, la Cattedrale di Ferrara e le opere del Maestro dei Mesi, la famosa prima gita della scuola, la Gita ai Quattro Confini (nelle nostre vicinanze nel raggio di pochi chilometri si incrociano i confini di quattro regioni e quattro province, io con sprezzo del pericolo presi la mia macchina e caricai tutti gli alunni - cinque! - e li portai con me, col panino e il cappello di lana vista la bufera che ci prese…), l’Irlanda e l’America non a chiacchiere ma dal vivo, con gli irlandesi e gli americani “vivi”, e tante altre belle cose. Questo metodo si coniuga anche nel modo
non sempre convenzionale di fare le lezioni, come per esempio andare a farle all’aperto nel nostro Centro Educativo di Santa Lucia, oppure dedicando ad ogni alunno l’attenzione che si merita e gli accorgimenti di cui ha bisogno, spesso lavorando di fantasia e sempre con amore. Perché? Perché ognuno di noi è una storia a sé, non esiste l’umanità, esistono gli uomini. Non esistono i giovani, esiste Luca, esiste Giovanni, esiste Sara, e siccome li ha voluti il Padre Eterno sono figli di Re, e allora ci si rivolge come Dio comanda a figli di Re. Se ci aiuterete come state facendo e anche di più, potremo garantire a tanti ragazzi quest’attenzione regale, quest’educazione personale. Non ci vuole molto, ma ci vuole tanto vostro aiuto e noi ci contiamo. Marco Sermarini