IL GIRASOLE 2025 - ECO VOZES DA RECONSTRUÇÃO

Page 1


IL GIRASOLE

RECONSTRUÇÃO VOZES DA

NA METRÓPOLE NAS QUADRAS NA CULTURA

O QUE O ENTORNO DA MONTALE NOS ENSINA SOBRE ECOSSISTEMA

COMO FÓRMULAS DE FÍSICA

PODEM AJUDAR NO LANCE PERFEITO NO BASQUETE

FILMES E LIVROS ATUAIS ENSINAM MUITO SOBRE EMPATIA (EM INGLÊS!)

OFFLINE, MA BEN UNITI

Come l’unione delle voci dei nostri studenti rispetta la pluralità e migliora il pianeta, anche restando offline

Quando il 2025 è cominciato, è arrivata una novità nell’ambito scolastico in tutto il Brasile: gli alunni non possono più utilizzare cellulari e altri dispositivi elettronici né in classe né durante la ricreazione. Ma già dal 2024 la Montale, all’avanguardia nel cambiamento, incoraggiava genitori e docenti a leggere La generazione ansiosa di Jonathan Heidt, che mette in guardia sugli effetti degli schermi sull’apprendimento e sullo sviluppo emotivo dei giovani. La norma federale ha formalizzato un percorso che era già in corso, offrendo opportunità di apprendimento off-line dentro e fuori dall’aula. Per questo motivo, il cortile della Scuola è stato arricchito con strumenti musicali a disposizione di tutti e giochi che stimolano sia il ragionamento sia lo spirito di collaborazione. Il risultato lo troverete in questa edizione della Girasole, realizzata insieme dagli alunni e dal personale della Mon-

tale. La sfida rimane sempre la stessa: far sì che gli studenti scoprano e presentino i progetti sviluppati nel corso dell’anno e come questi abbiano impattato positivamente sull’apprendimento. Nelle prossime pagine, potrete scoprire attività off-line, dalla trasformazione di opere classiche in spettacoli teatrali, allo studio della fisica per fare centro come una star della pallavolo. Abbiamo parlato sia di filosofi millenari (ancora attuali) sia di film contemporanei di Hollywood che hanno molto da insegnarci. Concludiamo con riflessioni sul mondo futuro, comprendendo i drammi del presente per concentrarci su ciò che davvero conta – l’ecosistema, la fauna, la riduzione dei consumi. Queste sono le voci della Montale, unite, che sostengono la nostra ricostruzione e compongono la Montale. La vita off-line può essere bellissima. Venite a scoprirla!

Vi auguriamo una piacevole lettura!

Quando 2025 começou, veio uma novidade na educação de todo país: os alunos não contariam com celulares e outros objetos eletrônicos em sala de aula ou nos momentos de recreação. Desde 2024, a Montale já vinha na vanguarda da mudança, incentivando pais e professores a lerem A Geração Ansiosa, livro de Jonathan Heidt que alerta para a influência das telas no aprendizado e maturidade emocional dos jovens. A norma federal coroou um caminho que já vinha sendo trilhado, oferecendo oportunidades off-line de aprendizado dentro e fora de sala de aula. Para isso, temos um espaço dedicado à música no pátio, com instrumentos musicais para uso livre, e estímulo à diversão com jogos que fortalecem tanto o raciocínio como o espírito de coletividade. O resultado você pode acompanhar nesta edição de Girasole, feita em conjunto pelos alunos e profissionais da Montale. O desafio é o de sempre: fazer com que os alunos descubram e reportem projetos desenvolvidos ao longo do ano e como eles impactam positivamente o aprendizado. Nas próximas páginas, você vai ver maneiras desconectadas de transformar obras clássicas em espetáculos teatrais ou descobrir a fórmula de física para acertar aquela bola na cesta como um astro do basquete. Acenamos tanto para filósofos milenares (que continuam atuais), como para filmes contemporâneos de Hollywood que têm muito a nos ensinar. Culminamos em maneiras de pensar o mundo do futuro, entendendo dramas do presente para nos voltarmos ao que realmente vai importar – o ecossistema, a fauna, a diminuição do consumo. São essas vozes da Montale, unidas, que projetam nossa reconstrução e fazem a Girasole. A vida off-line pode ser belíssima. Venha ver! Tenha uma ótima leitura!

CARTA EDITORIAL

SEMINARE PER RACCOGLIERE

Lanciato dal Ministero dell’Ambiente, il Projeto Salas Verdes ha coinvolto sia gli alunni sia il personale della Scuola nella costruzione di uno spazio più naturale, accogliente e sostenibile.

“Il progetto non mira soltanto a trasformare l’ambiente scolastico in un luogo più felice e sano, ma vuole anche essere un’ispirazione affinché altre scuole e spazi

Cpubblici possano aderire all’idea e moltiplicarne i benefici”, racconta la maestra della Primaria, Giuliana Colarullo. Tra le azioni previste figurano la creazione di giardini, angoli di riposo e ricreazione, e spazi in cui i nostri alunni possano seguire le lezioni in modo più salutare e dinamico, unendo apprendimento e contatto diretto con la natura.

PLANTANDO PARA COLHER

riado pelo Ministério do Meio

Ambiente, o Projeto Salas Verdes envolveu tanto alunos quanto funcionários na construção de um espaço mais natural, acolhedor e sustentável. “O projeto busca não apenas transformar o ambiente escolar em um lugar mais feliz e saudável, mas também servir de inspiração para que escolas e espaços públicos pos -

sam aderir à ideia, multiplicando seus benefícios”, conta a professora da Primária, Giuliana Colarullo. Entre as ações já pensadas estão a criação de jardins, cantinhos de descanso, lugares de lazer e áreas para que os alunos possam ter aula de uma forma mais saudável e diversa, unindo aprendizado e contato direto com a natureza.

Vitor Santin e Rocco Café

IL RACCOLTO ARRIVA PIÙ AVANTI!

Durante la Mostra del Sapere, gli alunni hanno mostrato con orgoglio ai genitori il risultato dell’orto e hanno potuto degustare erbe in un self-service di insalate o un delizioso pesto di basilico. È importante sapere quali sono gli alimenti che possiamo (e dobbiamo) mangiare ogni giorno!

LORO HANNO FATTO L’ORTO!

Gli studenti e gli insegnanti della Primaria si sono riuniti per realizzare un orto nello spazio sopra la palestra coperta. Potete vederne il risultato nelle foto e consultare l’elenco delle erbe medicinali disponibili per la raccolta qui a Scuola!

• boldo

• camomilla

• erba macela

• finocchio

• aloe vera

• citronella

• menta

• guaco

• stevia

MA DIVERTENTE! PIANO, PIANISSIMO

Ese tutti noi lasciassimo il cellulare in borsa e ci scollegassimo e ci guardassimo intorno in un sabato mattina insieme alla famiglia e agli amici? È stata questa la proposta di Piano, Piano, un evento tradizionale della Montale, che torna dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia. Durante la celebrazione, in una soleggiata mattina di autunno, è stata ricordata anche la Giornata mondiale della famiglia (15 maggio) e è stata chiusa al traffico la strada di fronte a Piazza Ayrton Senna. “L’importanza di questa iniziativa si manifesta su due fronti: occupare lo spazio pubblico e garantire il diritto fondamentale al gioco libero”, dichiarano le direttrici Marcella Olivati e Paola Capraro. Il professore di Religione Sergio Ricciuto ha aperto l’evento con una messa in scena realizzata dagli studenti della III Media, I e II Liceo che rifletteva sull’importanza di limitare il consumo sfrenato davanti ai disastri climatici a cui assistiamo. “La voce dell’artista è lenta, non è veloce come tutto quello ci viene imposto. La voce della natura, del tempo, dell’immaginazione e di come immaginiamo il futuro ha bisogno di tempo”, ha affermato Ricciuto, sottolineando l’importanza di ascoltare l’altro - è così che diamo voce a tutti.

Intorno e dentro la Scuola, le attività che invitavano al digital detox, come lo scambio di libri, la capoeira, i laboratori artigianali, corsi di pasta fatta in casa e altri giochi hanno riunito alunni e famiglie in un felice momento di convivialità.

PIANO, PIANISSIMO MAS DIVERTIDO!

Ese todo mundo deixasse o celular na bolsa, se desconectasse e olhasse ao redor em uma manhã de sábado com a família e os amigos? Foi a proposta do Piano, Piano, um evento tradicional da Montale que retorna após a pandemia. A celebração, em uma ensolarada manhã de outono, aproveitou para comemorar o Dia Mundial da Família (15 de maio) e fechou a rua em frente à praça Ayrton Senna. “A importância da ação se dá em duas frentes: ocupar o espaço público e garantir o direito básico do livre brincar”, declaram as diretoras Marcella Olivati e Paola Capraro.

O professor de Religião Sergio Ricciuto abriu o evento com um teatro feito pelos alunos da III Media, I e II Liceo que questionava a importância do consumo desenfreado frente aos desastres climáticos que temos testemunhado. “A voz do artista é lenta, não veloz como tudo que se posta. A voz da natureza, do tempo, da imaginação e de como imaginamos o futuro precisa de tempo”, ele afirmou sobre a importância de escutar o outro – é assim que se dá voz a todos.

Ao redor e dentro da Escola, atividades que estimulavam a desconexão tecnológica como troca de livros, capoeira, oficinas artesanais, oficinas de como fazer pasta e outras brincadeiras que juntaram alunos e suas famílias em uma feliz confraternização.

Luciana Bugni

Questa attività è stata ispirata dal movimento slow, che è nato in Italia.

L’importanza

di questa azione si manifesta su due fronti: occupare lo spazio pubblico e garantire il diritto fondamentale al gioco

libero.”
Marcella Olivati, direttrice pedagogica
LA PAROLA AL PROFESSORE

I QUATTRO PADRONI E IL CONSUMISMO

Le quattro più grandi aziende di tecnologia del mondo, Amazon, Apple, Facebook e Google, conosciute anche come “The Big 4”, si sono ormai infiltrate in tutti gli aspetti della vita moderna. Utilizzano meccanismi psicologici e sociali per diventare indispensabili nella quotidianità di miliardi di persone. È ciò che gli studenti del III Liceo hanno approfondito con lo studio del libro The Four. I padroni, di Scott Galloway, guidati dalla professoressa di Economia Amanda Visani.

L’attività è stata arricchita dalla lettura di articoli di giornali e dalla visione di documentari (sotto i titoli suggeriti) che hanno portato gli alunni a riflettere su come le grandi aziende ci inducano a consumare sempre di più. Secondo Amanda, l’obiettivo è stimolare una riflessione sullo shopping compulsivo, sull’accumulo di oggetti e sui residui che generano molta spazzatura.

LA PAROLA AGLI STUDENTI

Google risponde alla nostra curiosità di ottenere conoscenza immediata; Facebook sfrutta il desiderio di approvazione, appartenenza e amore; Apple offre status e identità attraverso il design e l’esclusività; mentre Amazon soddisfa il nostro istinto di sopravvivenza, offrendo accesso rapido, economico e conveniente a una grande varietà di prodotti. Questa esplorazione diretta dei bisogni umani più profondi fa sì che le persone sviluppino una dipendenza emotiva e psicologica da questi marchi. L’impatto delle “Big Four” negli ultimi anni è innegabile: hanno trasformato il modo in cui lavoriamo, compriamo, ci relazioniamo e perfino pensiamo. Allo stesso tempo, se da una parte offrono innovazione e comfort, dall’altra creano dipendenze, accelerano il consumismo, esercitano pressione sull’ambiente e concentrano un potere di influenza senza precedenti nella storia.”

Daniel Iavarone e Luigi Muto Belomo, studenti

CONSIGLI CULTURALI

DOCUMENTARI

• Minimalismo. Il meno è ora

• Buy Now. L'inganno del consumismo

• Get Smart With Money: come gestire al meglio le tue finanze

LIBRO

The Four. I padroni Il DNA segreto di Amazon, Apple, Facebook e Google di Scott Galloway

VULCANI IN BRASILE?

Osservare da vicino i fenomeni geografici aiuta a fissare meglio i concetti studiati. Ma come applicare questo principio alle lezioni su vulcanismo e tettonismo in un paese come il Brasile, dove fenomeni del genere non sono osservabili? Il professore Anderson Regis da Silva, di Storia e Geografia del Brasile ha proposto agli studenti della I Media un modo per rendere lo studio più coinvolgente: costruire un vulcano in classe. Per lui, è importante sviluppare altre abilità che vadano oltre la teoria, come l’osservazione critica e la curiosità scientifica.

Il lavoro finale, presentato alla Mostra del Sapere, consisteva in un vero e proprio vulcano, che eruttava grazie a un mix di bicarbonato e aceto.

VULCÕES NO BRASIL?

Acompanhar fenômenos geográficos de perto ajuda a fixar o conteúdo. Mas como aplicar esse conceito às aulas sobre vulcanismo e tectonismo em um país como o Brasil, onde nada desse tipo acontece? O professor Anderson Regis da Silva, de História e Geografia do Brasil, fez uma proposta para tornar o estudo mais imersivo para a I Media: produzir um vulcão em sala. Para ele, é importante desenvolver outras habilidades além da teoria, como a observação crítica e a curiosidade científica. O trabalho, exibido na Mostra do Saber, foi um vulcão de verdade, que entrava em erupção graças a uma mistura de bicarbonato e vinagre.

LO SAPEVI?

I vulcani entrano in fase di inattività a causa dei movimenti delle placche tettoniche che si allontanano dalle zone in cui risale il magma. Molte comunità vivono nei pressi dei vulcani, pur conoscendone i rischi. Ciò avviene spesso per mancanza di alternative abitative in piccole regioni, come le isole, oppure per la grande fertilità del suolo di origine vulcanica, come, per esempio, alle Hawaii.

LA PAROLA AL PROFESSORE

Siccome in Brasile non ci sono vulcani, è importante offrire agli studenti un’esperienza più immersiva che li aiuti a sviluppare competenze che vadano oltre la lezione teorica.”

Anderson Regis da Silva, professore di Storia e Geografia del Brasile

Enzo Militelli e Lucca Droghetti

LUCREZIO

IL MOTIVO PER CUI È ANCORA ATTUALE

La professoressa di Letteratura latina Adriana Grasso ha sempre valorizzato l’esperienza didattica al di fuori delle mura scolastiche. Questa volta ha portato la classe del II Liceo in visita alla Casa de Vidro dell’Instituto Bardi per offrire un’esperienza di apprendimento diversa dedicata al filosofo Lucrezio, che già nel I secolo a.C. proponeva una visione del mondo fondata sull’osservazione della natura stessa.

L’esperienza ha unito letteratura, filosofia e arte, e gli studenti hanno partecipato a una lettura commentata del poema De Rerum Natura (o in italiano, La natura delle cose), di Lucrezio. L’opera invita alla contemplazione del mondo naturale e alla ricerca dell’autoconoscenza attraverso la ragione, ed è stata il punto di partenza per una giornata sensibile e riflessiva.

LA PAROLA AGLI STUDENTI

I testi di Lucrezio sono ancora attuali perché il suo messaggio, volto a liberare l’uomo dalle paure irrazionali attraverso la conoscenza della natura, risuona anche oggi, soprattutto in un’epoca segnata dal dibattito tra scienza e religione. Seguendo i principi dell’epicureismo, Lucrezio sottolinea l’importanza di scegliere piaceri naturali e necessari per liberarsi dal dolore — un concetto che rimane fondamentale

A RAZÃO DE LUCRÉCIO SEGUE ATUAL

Aprofessora de Literatura Latina Adriana Grasso sempre valorizou o ensino além dos muros da escola. Dessa vez, levou o II Liceo para a Casa de Vidro do Instituto Bardi para proporcionar uma aprendizagem diferenciada sobre o filósofo Lucrécio, que defende desde o Século I a.C. um olhar sobre as coisas da mesma maneira que a natureza se porta.

A experiência uniu literatura, filosofia e arte, e os alunos participaram de uma leitura comentada de trechos do poema De Rerum Natura (ou em português, Sobre a natureza das coisas), de Lucrécio. A obra convida à contemplação do mundo natural e à busca pelo autoconhecimento por meio da razão, e foi o ponto de partida para uma jornada sensível e investigativa.

per condurre una vita equilibrata.

Le leggi della natura di cui parla Lucrezio restano attuali soprattutto per il loro metodo di fondo: l’idea che la natura possa essere compresa attraverso l’osservazione razionale e la classificazione delle sue proprietà. Questo approccio rappresenta la base della scienza moderna, anche se i dettagli specifici della sua fisica sono ormai superati.”

Marco Arcari

Studenti del II Liceo

Lucrezio è attuale perche invita l’uomo a comprendere il mondo con la ragione e non la superstizione. Nel De Rerum Natura spiega che tutto è governato da leggi naturali, è composto da atomi e che la materia non muore mai, ma si trasforma, e oggi la scienza lo conferma. Anche la morte, per Lucrezio, non deve essere temuta, perché consiste semplicemente nella separazione tra corpo e anima.

Lucrezio sosteneva che tutto nell’universo segue leggi naturali e che dietro ogni cosa c’è una causa fisica. Oggi questo principio è alla base della scienza, che scienza studia il mondo attraverso l’osservazione, gli esperimenti e la ragione.”

Beatriz Alves Di Giaimo

Lucrezio è ancora attuale perché ci ricorda l'importanza della conoscenza. Spiega le cose in modo scientifico e razionale per comprendere il mondo invece che attribuirlo alla superstizione. Le sue idee si applicano oggi alla fisica, alla chimica e alla scienza in generale. Lucrezio descrive come funzionano i fenomeni secondo cause naturali, non per una volontà ‘divina’. Oggi tutto viene spiegato in modo razionale, un approccio che Lucrezio aveva già introdotto secoli fa”.

Letícia Ramalho Malícia

APPRENDIMENTO CONSOLIDATO

Il nostro anno culmina nella

Mostra del Sapere, dove tutto l’apprendimento viene presentato alle famiglie dagli stessi alunni. Dai un’occhiata a ciò che abbiamo vissuto quest’anno in questo sabato magico!

APRENDIZADO SEDIMENTADO

Nosso ano culmina na Mostra do Saber, onde todo o aprendizado é exibido às famílias pelos próprios alunos. Confira um pouco do que tivemos esse ano nesse sábado mágico!

IL LATINO CHE PARLIAMO ANCORA

Nel I Liceo, lo studio è stato un po’ diverso: qui il Latino è una lingua ancora viva, che parliamo tuttora. Lo rivela il gioco che gli studenti hanno preparato per la Mostra del sapere!

No I Liceo, o estudo foi um pouco diferente: aqui, o Latim é uma língua muito viva, que falamos até hoje. Confira abaixo o jogo que eles prepararam para a Mostra do Saber!

• Errore involontario perlopiù dovuto a distrazione

LAPSUS

• condizione

STATUS

• io vedo

VIDEO

• senza compenso, gratuitamente

GRATIS

• di qualità superiore

AUDIO SUPER

• io ascolto

LA BELLEZZA PUÒ

SALVARE IL MONDO

Ana Luiza Magalhães Crivellaro e Julia Nunes de Souza, I Liceo

Una scultura fatta con materiali di scarto? L’iniziativa, organizzata dal professor Francesco Trapasso insieme agli studenti del II Liceo, utilizza materiali organici riciclabili, dimostrando che è possibile trovare bellezza e speranza anche nei rifiuti. Secondo gli studenti, l’obiettivo del titolo era quello di trasmettere il seguente messaggio: “L’arte può essere un modo per trasformazione la realtà, mostrando che deve rappresentare una speranza di cambiamento”. La mostra rafforza l’idea che anche le piccole azioni, se unite, possono contribuire a costruire un futuro più sostenibile. Unendo arte e consapevolezza ambientale, gli studenti hanno dimostrato che la bellezza può davvero salvare il mondo.

FESTA JUNINA

La tradizionale celebrazione della Montale ha unito le eredità indigene alle culture africane ed europee. Il tema scelto, “Voci della tradizione, saperi che risuonano”, ha intrecciato danze e cultura brasiliana. Ecco le foto di questa stupenda giornata di festa!

A tradicional celebração da Montale uniu heranças indígenas com as culturas africanas e europeias. O tema escolhido, “Vozes da tradição, saberes que ecoam”, entrelaçou danças e cultura brasileira. Veja as imagens dessa festa deliciosa!

QUI SI PARLA SUL SERIO

AQUI SE FALA SÉRIO!

TORNATA LA SIMULAZIONE ONU

BANCA D’ITALIA

Gli studenti del III Liceo hanno ricevuto anche le certificazioni rilasciate dalla Banca d’Italia, relativa al percorso PCTO, arricchendo ulteriormente la loro esperienza di apprendimento e protagonismo.

La proposta è stata fatta da una studentessa del Liceo, che ha coinvolto compagni e insegnanti per riportare alla Scuola il progetto Model United Nations ovvero la Simulazione delle Nazioni Unite. L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’impegno della professoressa Claudia Affonso, responsabile del progetto. “Entusiasmante vedere questo desiderio condiviso: discutere di tematiche globali, esercitarsi nell’argomentazione, ampliare lo sguardo critico e, soprattutto, mettere in pratica l’inglese in modo autentico e significativo”, ha raccontato Amanda Visani, coordinatrice didattica della Media e del Liceo.

COPA COLEGIAL

Gli studenti del Liceo hanno partecipato a una competizione promossa dall’Universidade Roberto Miranda, la Copa Colegial, conquistando il 30º tra due mila team in gara. I liceali hanno ideato la startup Planum, dedicata all’intermediazione e alla vendita di biglietti aerei. Il progetto è stato sviluppato a partire dall’elaborazione di un business plan, dalla realizzazione di un video di presentazione nella nostra sala podcast, e dalla presentazione finale alla Mostra del Sapere. “Questo cambiamento nella routine quotidiana mi ha aiutato molto nel mio processo di apprendimento”, ha raccontato Luca, studente del III Liceo.

CAMBRIDGE

Ora la nostra Scuola è sede autorizzata per lo svolgimento degli esami di inglese Cambridge, in collaborazione con Winner Idiomas. Ciò significa che i nostri alunni potranno sostenere presso la Scuola i test di lingua come FCE - First Certificate in English, in formato digitale. Le certificazioni Cambridge hanno validità permanente e sono riconosciute a livello internazionale, aprendo nuove opportunità presso università e istituzioni di tutto il mondo.

IL LAVORO MINORILE, UN TEMA DA NON IGNORARE

Rafaela Guerra George

Iqbal Masih era un ragazzo pakistano venduto come schiavo e costretto a lavorare nelle fabbriche di tappeti, diventato poi un simbolo internazionale della lotta contro lo sfruttamento dei bambini. A partire dalla lettura di Storia di Iqbal di Francesco D’Adamo, i professori Marcílio Melo Vieira, di Italiano, e Anderson Regis da Silva, di Storia e Geografia del Brasile, hanno lasciato che fossero gli studenti a decidere come contribuire ad aiutare i bambini che, come Iqbal, sono costretti a lavorare fin da piccoli.

Marcílio ha spiegato che “il lavoro minorile mette a rischio i diritti fondamentali dei bambini e degli adolescenti”. Milioni di minori, infatti, non possono studiare né crescere serenamente perché sono obbligati a lavorare. Secondo lui, è importante che la Scuola affronti questi temi, affinché gli studenti imparino a conoscere la realtà e a sviluppare coscienza critica. Inoltre, il docente ha ricordato che “la disuguaglianza sociale è una delle cause principali del fenomeno”, poiché spesso la povertà spinge le famiglie a mandare i figli a lavorare.

Infine, Marcílio ha raccontato un’esperienza significativa: “Gli alunni della II Media, dopo la lettura e un intenso dibattito sul tema, hanno visto alcuni documentari che mostrano il lavoro minorile in vari continenti. La fase successiva è quella di realizzare un servizio per il telegiornale che informi su come il problema si diffonde nel mondo”. Questo progetto ha permesso agli studenti di confrontarsi direttamente con la realtà del lavoro minorile e di riflettere su quanto sia un problema ancora attuale.

ADASIM

Quest’anno abbiamo formalizzato il nostro ingresso nella rete Adasim (Fondazione Dante Alighieri Scuole Italiane nel Mondo), che riunisce le scuole italiane all’estero. La rete mette a disposizione risorse economiche, promuove incontri periodici tra i suoi membri. Questi fondi possono essere destinati a progetti educativi, rivolti sia ai docenti che agli studenti, con l’obiettivo di rafforzare l’italianità, l’uso della lingua e la diffusione della cultura italiana.

I progetti possono consistere in incontri formativi tra insegnanti o in programmi di scambio fra scuole italiane, come è avvenuto alla Montale. Infatti, abbiamo aderito al progetto Gente di scuola, proposto dalla scuola CCI di Buenos Aires, che ha previsto l’arrivo di nove studenti (selezionati in base al merito). Per quattro giorni i ragazzi hanno interagito (in italiano!), e collaborato con gli studenti del II e III Liceo nello sviluppo di un progetto comune, dedicato a una rilettura in chiave moderna di Leonardo. Come risultato finale, è stata realizzata una bacheca permanente con un’opera dello scienziato italiano, scelta e reinterpretata in modo innovativo e collaborativo dagli studenti.

NUOVO PARTNER: ESPM

Quest’anno la Escola Superior de Propaganda e Marketing (ESPM) ha ufficializzato un accordo che garantisce agli studenti della Montale, il cui voto all’Esame di maturità sia pari o superiore a 75/100, l’accesso diretto ai corsi universitari di primo livello. Inoltre, uno dei docenti di Comunicazione e Pubblicità della ESPM è venuto a Scuola per tenere una conferenza con workshop sul tema del Marketing. Durante l’attività, gli studenti hanno dovuto ideare un concept di un “soft drink innovativo”.

ATTENZIONE AI FATTI

Progetto interdisciplinare che ha coinvolto le materie di Lingua portoghese ed Economia. Il punto di partenza è stato il libro Factfulness. Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo, che affronta il tema del fact-checking, dell’analisi dei dati e della psicologia cognitiva, esplorando come si formano le nostre opinioni. Gli studenti hanno riflettuto sulle nostre tendenze a cercare “colpevoli” in modo istintivo e superficiale, a dare poca importanza ai numeri nella formazione delle opinioni e su altri bias cognitivi che ci rendono meno oggettivi. A coppie, gli studenti hanno scritto dialoghi, registrato e curato l’editing di otto episodi di un podcast dedicato al tema.

ACQUARELLO: CREATIVITÀ E OSSERVAZIONI

Animali domestici, creature fantastiche e il gioco di luce e ombra che ha ispirato Monet. Questi sono stati i temi proposti da Bruno Sciuto, docente di Arti e Tecnologia, agli studenti della I, II e III Media, rispettivamente. L’obiettivo era stimolare la creatività, l’osservazione e il contatto con l’arte, esplorando argomenti diversi a seconda di ciascuna classe. “Il fatto di scarabocchiare, osservare immagini od oggetti e pensare come trasformarli in un dipinto aiuta molto a stimolare l’immaginazione e la creatività”, ha dichiarato Bruno. L’arte unisce tecnica, immaginazione e sensibilità in ogni fase dell’apprendimento.

AQUARELA: CRIATIVIDADE E OBSERVAÇÃO

Animais domésticos, animais fantásticos e a luz e sombra que inspiraram Monet. Esses são os elementos que Bruno Sciuto, professor de Artes e Tecnologia, propôs aos alunos da I, II e III Media respectivamente. A proposta busca estimular a criatividade, a observação e o contato com a arte, explorando temas variados de acordo com cada turma. “O fato de fazer esboços, observar imagens ou objetos e pensar em como transformá-los em pintura ajuda muito a estimular a imaginação e a criatividade”, diz Bruno. Arte pode unir técnica, imaginação e sensibilidade em cada etapa do aprendizado.

LA PAROLA AL PROFESSORE

L’acquarello sviluppa il coordinamento motorio e anche l’espressione personale dell’essere umano. L’IA non può sostituire la propria mano che crea e sente il dipinto.”

Bruno Sciuto, professore di Arte e Tecnologia

Gli studenti della III Media hanno fotografato lo stesso oggetto in diversi momenti della giornata per scoprire come la luce trasformasse l’oggetto nelle diverse ore del giorno. La proposta si è ispirata al pittore impressionista Claude Monet, celebre per la serie di dipinti dedicati alla Cattedrale di Rouen, rappresentata in varie ore del giorno.

Beatriz Moretti e Luiza Coleti Correia

I LIBRI

HANNO LE ALI

L a libellula, simbolo di adattamento e trasformazione, rappresenta perfettamente il potere dei libri di cambiare chi li legge. L’installazione, un’opera collettiva che unisce riciclo, arte e letteratura, ha coinvolto tutte le classi (dalla Infanzia al Liceo) e tutti i professionisti della scuola in un progetto interdisciplinare.

Ciascuno studente ha scelto un passaggio dei loro libri preferiti per dare forma alle ali dell’insetto.

LIVROS TÊM ASAS

Alibélula, símbolo de adaptação e transformação, representa perfeitamente o poder dos livros de mudar quem os lê. A instalação, uma obra coletiva que reúne reciclagem, arte e literatura, envolveu todas as turmas (da Infanzia ao Liceo) e profissionais da escola inteira em um projeto interdisciplinar. Cada aluno selecionou um trecho de seu livro favorito para formar as asas do inseto.

Gustavo Rahal Aviles e Giuseppe Saggese

Aver dato a ogni alunno la possibilità di aggiungere il proprio commento su un libro o un film preferito ha creato un insieme di codici che, uniti, formano la parola accoglienza.”

LA PAROLA AL PROFESSORE

LE LEGGENDE SUI PANNI A TEATRO

Claudia Ciardello e Ana Maria Luposeli Pedro

Un gruppo di italiani ha incontrato un libro brasiliano. E da lì, la storia, dall’inizio alla fine del mondo, è stata raccontata in un clima di festa. Parliamo dello spettacolo “Panos e lendas”, ispirato all’opera di Vladimir Capela, e messo in scena dagli alunni della I, II e III Media presso l’anfiteatro dell’Uni Italo, a novembre, in occasione dell’apertura della Mostra del Sapere. Il fascino di un vero palcoscenico professionale ha reso gli studenti di tutte le età ancora più entusiasti del potere delle arti performative.

Nella pièce, gli studenti reinterpretano la storia del mondo come veri maestri di cerimonie e cantastorie. Credenze, canti, animali, giochi, racconti e colori brasiliani si intrecciano in una grande festa che riunisce la

cultura brasiliana e quella italiana, tra scenografie curate nei dettagli, musica e costumi che trasportano lo spettatore dentro la storia.

L’idea è nata dalla professoressa di Musica Elaine Cristina Giacomelli de Oliveira e dal docente di Religione Sergio Ricciuto, con la collaborazione di Carol Franco Dias (Educazione Fisica), Carla de Gracia Mauro (costumista), Daniel Bueno (Lingua portoghese) e Marcílio Melo Vieira (Italiano). “Quello che provo è gratitudine e magia”, ha raccontato Elaine.

Per Sergio, lo spettacolo “Panos e Lendas” ha un valore pedagogico profondo nel recuperare le radici folkloriche e celebrare la memoria popolare, terreno in cui si forma la nostra identità culturale. “Per arricchire la

proposta, abbiamo inserito nella trama di Vladimir Capela elementi della commedia dell’arte, intrecciando le personalità e le maschere tipiche italiane come rami innestati su un albero”, racconta il professor Sergio. L’obiettivo del progetto era promuovere il lavoro di gruppo, la comunicazione fra gli studenti e sviluppare la creatività. Siccome si trattava di leggende, storie spesso astratte e aperte a interpretazioni varie, i personaggi viaggiano attraverso la cultura brasiliana. “Questo progetto ci ha insegnato a metterci in gioco. Non tutti siamo portati per la recitazione, è stata una vera sfida. Ma è un lavoro di squadra, ognuno è indispensabile perché tutto funzioni”, ha detto Claudia Ciardello, che recita nell’opera.

ULA PAROLA AL PROFESSORE

Questo dialogo ha reso possibile un’armonizzazione di fenomenologie culturali, dove le radici lusofone e la linfa italiana si sono unite. Attraverso questo processo, gli studenti della Media si sono avventurati in un terreno simbolico, scoprendosi non solo cittadini di una città, ma parte di un collettivo culturale più grande.”

Sergio Ricciuto, docente di Religione e responsabile della parte italiana della sceneggiatura, scenografia e costumi delle maschere italiane

AS LENDAS EM PANOS NO TEATRO

m grupo de italianos encontrou um livro brasileiro. Ali, a história do começo ao fim do mundo é contada em clima de festa. O espetáculo “Panos e lendas”, inspirado na obra de Vladimir Capela, foi encenado pelos alunos da I, II e III Media no anfiteatro da Uni Italo, em novembro, e marcou a abertura da Mostra do Saber. O glamour de um palco profissional deixou os alunos de todas as idades ainda mais empolgados com o poder das artes cênicas.

Na peça, os alunos mostram a trajetória entre o começo e o fim do mundo, como mestres de cerimônia e contadores de histórias. Crendices, cantos, bichos, brincadeiras, contos e cores brasileiras se misturam em uma grande

festa que uniu as culturas brasileiras e italianas com cenário caprichado, muita música e figurinos que colocam o espectador dentro da história.

A proposta foi da professora de Música Elaine Cristina Giacomelli de Oliveira, que se juntou ao professor de Religião Sergio Ricciuto. “O que sinto é gratidão e encantamento”, disse Elaine com os professores Carol Franco Dias, de Educação Física, Carla de Gracia Mauro, que fez os figurinos, Daniel Bueno, de Língua Portuguesa, e Marcílio Melo Vieira, de Italiano. “O espetáculo ‘Panos e Lendas’ tem um valor pedagógico fundamental ao resgatar as raízes folclóricas e celebrar a memória popular, terreno onde se forma nossa identidade cultural. Para enriquecer

esta proposta, inserimos na obra de Vladimir Capela elementos da commedia dell'arte italiana, enxertando suas personalidades e máscaras no enredo como um galho em uma árvore”, diz o professor Sergio.

O objetivo era ensinar o trabalho em grupo, a comunicação entre os estudantes e o desenvolvimento da criatividade. Como se tratavam de lendas, histórias muitas vezes abstratas e abertas para diversas interpretações, os personagens promovem um passeio pela cultura brasileira. “O projeto nos ajudou a nos expor. Nem todo mundo é bom em atuação e foi desafiador. Mas não dá para fazer isso sozinho, precisamos de todos para dar certo”, disse Claudia Ciardello, que atua na peça.

UM OÁSIS

ITALIANO AQUI DO LADO

Nutrindo cérebros desde 1949

SPAZIO ITÁLIA

É o espaço de 20 mil m2 que abriga o complexo de lazer, com instalações para esportes, como ginásio esportivo, academia e piscina semiolímpica aquecida. Ali, também há lanchonetes e restaurantes disponíveis inclusive aos fins de semana. Tudo isso, com estacionamento interno e manobrista.

INTERNACIONALIZAÇÃO

O Programa de Internacionalização e Mobilidade Acadêmica com informações, consultoria, mentoria, cria estratégias para que docentes, discentes e técnicos administrativos possam submeter projetos nos padrões internacionais, concretizar pesquisas e compartilhar conhecimentos que atendam às necessidades do mundo globalizado.

LICENCIATURA EM ITALIANO

O curso de letras tem 70% do conteúdo em italiano preparando o formando para lecionar no idioma.

O VALOR DA ARTE

O espaço do teatro é ocupado por apresentações de dança e espetáculos teatrais, como Panos e Lendas, da Montale, que aconteceu por lá em novembro!

PROJETOS SOCIAIS

No campo pedagógico, a Uni Ítalo participa ativamente de projetos sociais como apoio psicológico a moradores de Paraisópolis, castração de animais domésticos e até distribuição de absorventes higiênicos em bairros periféricos.

Dá para saber mais apontando o celular para esse QR Code:

PARÓQUIA UNIVERSITÁRIA SÃO CARLO ACUTIS

Dentro do Campus, é a primeira paróquia universitária do mundo dedicada a São Carlo Acutis e se tornou um importante centro de peregrinação para fiéis e devotos do "padroeiro da internet". As missas aos domingos, às 12h, são celebradas em italiano.

RICREAZIONE SENZA CELLULARE

"Senza il cellulare i ragazzi hanno reimparato a stare insieme e si sono riscoperti, ritrovando il piacere dello stare insieme ", ha detto la direttrice Paola Capraro.

Nel 2024 l’attenzione della Eugenio Montale si era già concentrata sul libro La Generazione Ansiosa, di Jonathan Haidt. Nell’opera, lo psicologo sociale mette in guardia sul fatto che l’iperconnessione durante l’infanzia e l’adolescenza può aumentare i livelli di ansia e depressione, oltre a compromettere lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei giovani. La recente legge che vieta l’uso dei cellulari all’interno delle scuole rafforza ulteriormente l’iniziativa della Scuola di mantenere i giovani sconnessi per favorire un migliore apprendimento e convivenza scolastica. Per accompagnare questo cambiamento il cortile, dove trascorrono l’intervallo, è stato arricchito con strumenti musicali, giochi e materiali che promuovono il divertimento analogico. “Noi professori (e anche gli studenti) ci siamo resi conto che la scuola senza cellulare apre spazio allo sguardo, al dialogo, alla creatività, e sopratutto, alla presenza. Questi sono i pilastri fondamentali del vero sviluppo”, ha dichiarato la direttrice Marcella Olivati.

MA CON TANTA PRESENZA

INTERVALO SEM CELULAR, MAS COM MUITA PRESENÇA

E m 2024, o olhar da Eugenio Montale já estava focado no movimento criado a partir do livro Geração Ansiosa, de Jonathan Haidt. Ali, o psicólogo social alertou para o fato de que a hiperconexão na infância e adolescência aumenta os índices de depressão e ansiedade e prejudica o desenvolvimento cognitivo e emocional dos jovens. A lei que proíbe o uso de celulares dentro das escolas só veio para validar ainda mais a iniciativa de manter os jovens desconectados para melhor aproveitamento do aprendizado e convívio escolar. Para apoiá-los, o pátio onde passam o intervalo foi guarnecido de instrumentos musicais, jogos e outros objetos que valorizam a diversão analógica. “Nós, professores (e os alunos também), percebemos que a Escola sem celular abre mais espaço para o olhar, para o diálogo, para a criatividade e, acima de tudo, para a presença. Esses são pilares fundamentais para o verdadeiro aprendizado”, declara a diretora Marcella Olivati.

È molto difficile ridurre l’uso degli schermi in modo isolato. Ma se più famiglie si uniscono, o se un’intera scuola prende questa decisione, tutto diventa molto più semplice.”

Jonathan Haidt, psicologo sociale e autore di La generazione ansiosa

LA PAROLA ALL’ESPERTO

ARGENTINA+ = BRASILE ITALIA

Nella seconda settimana di settembre abbiamo accolto nove studenti argentini provenienti dal Centro Culturale Italiano di Buenos Aires, un’istituzione che riunisce tre scuole. Il progetto, coordinato dalla professoressa di Arte Silvia Dasso, originaria dell’Argentina, si è svolto con il supporto della professoressa Viviana Lo Monaco, di Storia dell'Arte. Insieme agli studenti del II e III Liceo, i ragazzi hanno realizzato un grande murale nel corridoio della Scuola, un’opera che rappresenta l’incontro simbolico fra l’essere umano e quello robotico.

ARGENTINA + BRASIL = ITÁLIA

N a segunda semana de setembro, recebemos a visita de nove alunos argentinos do Centro Cultural Italiano de Buenos Aires, uma instituição com três escolas. O projeto, liderado pela professora de Arte Silvia Dasso, da Argentina, ganhou o apoio da professora Viviana Lo Monaco, de Storia dell'Arte. Junto aos visitantes, os alunos do II e III Liceo pintaram na parede do corredor um mural que representa o encontro simbólico entre o ser humano e o robótico.

L’ESPERIENZA VISSUTA DAGLI STUDENTI DI BUENOS AIRES:

La mia esperienza a San Paolo è stata bellissima. La Scuola è enorme e ha molti spazi all’aperto. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui ci hanno accolti, a braccia aperte”, ha dichiarato Fiona.

I ragazzi hanno lavorato molto sul concetto dell’Uomo vitruviano e sull’importanza della natura partendo dai quattro elementi, dipingendo la flora e la fauna, e anche la cultura attraverso i monumenti di San Paolo e di Buenos Aires. Abbiamo lavorato molto e siamo felicissimi di essere qua”, ha detto la professoressa Silvia.

Questa Scuola mi è piaciuta moltissimo. L’esperienza del murale è stata fantastica, e anche le nuove amicizie. Tutto molto bello”, ha affermato Matias.

Pietro Crudo Caldarola e Marco Arcari

SUL MURALE

• L’idea centrale è mostrare come i due lati possono collaborare e completarsi a vicenda (la parte robotica rappresenta la scienza; la parte umana, la natura e l’emozione).

• I quattro elementi della natura appaiono come simboli fondamentali della vita, mentre il Sole, posto al centro, rappresenta la luce.

• Il principale riferimento è L’uomo vitruviano, di Leonardo da Vinci - il cerchio e il quadrato simboleggiano il Sole e la vita sulla Terra, rispettivamente.

SOBRE O MURAL

• A ideia é mostrar que ambos os lados podem se ajudar mutuamente (a parte robótica representa a ciência; a parte humana, a natureza e a emoção).

UN’ATMOSFERA DIVERSA

Per me è stata un’esperienza molto particolare, non capita tutti i giorni che studenti di altri paesi vengano alla nostra Scuola per partecipare ad attività insieme a noi. Abbiamo conosciuto nuove persone, nuove culture, stretto amicizie, chiacchierato, riso, visto volti diversi dai soliti — e loro si sono subito integrati, come se fossero qui da sempre. Ancora oggi restiamo in contatto, sia su WhatsApp che su Instagram”, ha raccontato Pietro.

• Os quatro elementos aparecem como símbolos importantes da vida, e o Sol no centro representa a luz.

• A referência principal foi O Homem Vitruviano, de Leonardo da Vinci – o círculo e o quadrado simbolizam o Sol e a vida na Terra, respectivamente.

YES, WE SPEAK ENGLISH (AND TRY TO MAKE PEOPLE BETTER)

JOURNEY TO THE PLANETS OF THE LITTLE PRINCE: AN ADVENTURE OF VALUES

The planets in The Little Prince hold great importance as symbolic settings where the prince encounters different characters representing various human traits and lessons about life. At first, the Prince’s own planet, a tiny asteroid called B-612, symbolizes innocence and simplicity. It is where he cares for his beloved rose and battles the invasive baobab trees, which can destroy his small home if neglected. His journey through different planets represents a quest for understanding human nature, the meaning of relationships, love, and responsibility.

Each planet teaches the Prince—and through him, the reader—important life lessons about what truly matters beyond superficial appearances. The visits emphasize themes of loneliness, the absurdity of adult preoccupation

Lessons the planets in The Little Prince can teach children:

• Each planet represents different human traits or behaviors, presented through simple stories that kids can easily understand.

• They can see examples of responsibility and care through the Prince's love and attention to his tiny planet and rose, or the difference between surface appearance and true essence.

• Through storytelling, drawing, and creative activities like imagining new planets and inhabitants, children grasp these values playfully and memorably.

• This project has helped them to develop empathy, respect, and critical thinking about human nature in an engaging way.

THE WISDOM OF THE LITTLE PRINCE

I nteractive activities, debates, rereading and role plays are used so that children understand that loving and caring are actions that transform and make people unique. It encourages looking beyond appearances, showing that the heart is what truly matters to create strong and genuine bonds. All this happens in an easier way when we think about sentences from The Little Prince like “What is essential is invisible to the eye,” “You become responsible forever for what you have tamed,” and “It is the time you have wasted for your rose that makes your rose so important.”

Through these messages, the project fosters:

• empathy

• respect for differences

• the awakening of sensitivity to human relationships

• becoming a playful kid

• inspiring tool for the formation of young minds

TEACHER'S OPINION

Being different is not a reason for discrimination. Empathy and respect are essential for a harmonious and fair coexistence. This experience contributed to their social and emotional development, fostering essential values for becoming conscious, caring and compassionate citizens.”
Simone Moraes, english teacher

CARING FOR THE EXTRAORDINARY: FRIENDSHIP AND KINDNESS BEYOND APPEARANCE

The film Wonder (2017) was the starting point. It tells the inspiring story of Auggie Pullman, a boy born with facial differences who faces challenges going to school and being accepted by his peers. The story highlights the power of empathy and friendship as his classmates learn to look past his appearance and treat him with kindness. The film promotes respect for diversity and shows that differences should be celebrated, not judged.

After watching, the class reflected on themes like inclusion, integration, segregation, and exclusion in a playful and meaningful way.

The project raised awareness about:

During the discussions, the children expressed how they understood the importance of looking beyond appearances and valuing people’s inner qualities. They explored themes such as empathy, friendship, respect for diversity, and inclusion through group discussions, artistic projects, and debates.

GROWING TOGETHER: A TOMATO GARDEN PROJECT

Learning sustainability, teamwork, and healthy eating through hands-on gardening, the activity involving the cultivation of tomatoes in a school garden. Children participate in the entire process, from preparing the soil, planting seeds, caring for the seedlings, to harvesting the tomatoes. Through these activities, they learn about the importance of sustainable agriculture, the food life cycle, and how to grow their own healthy food. The project promotes environmental awareness, responsibility, teamwork, and healthy eating, connecting theory and practice in a fun and meaningful way for the children.

CONSTITUIÇÃO

PER PENSARE A UN’ALTRA REALTÀ…

Il film Carandiru è stato proiettato dal professor Anderson Regis da Silva, docente di Storia e Geografia del Brasile, per le classi II, III e IV Liceo. L’idea era quella di mostrare, attraverso la pellicola di Héctor Babenco, la realtà del sistema carcerario brasiliano e il massacro avvenuto nel 1992. Nel film emergono la violenza, il sovraffollamento e le condizioni in cui vivevano i detenuti.

“È stato importante fare vedere agli studenti ciò che è accaduto e la realtà delle carceri in Brasile. Quel tragico episodio ha segnato profondamente la storia del paese, mettendo fine a un’epoca e aprendo la strada a un nuovo sistema penitenziario”, ha ricordato il professore.

Oggi tuttavia Anderson ritiene che ci sia ancora molto da migliorare. “Il sistema penitenziario non ha come scopo reale quello di cambiare il detenuto e reintegrarlo nella società”, ha affermato, invitando gli studenti a riflettere insieme sul tema. Dal dibattito è emersa la consapevolezza della mancanza di spazi fisici adeguati, condizioni igieniche e alimentari dignitose, e soprattutto, di istruzione per riabilitare il cittadino alla società.

PARA PENSAR EM OUTRA REALIDADE…

Ofilme Carandiru foi exibido pelo professor Anderson Regis da Silva, professor de História e Geografia do Brasil, para as turmas do II, III e IV Liceo. A ideia era mostrar, através do filme de Héctor Babenco, a realidade do sistema prisional brasileiro e o massacre que aconteceu em 1992. Ali, ficam claras a violência, a superlotação e a forma como os presos eram tratados. “Foi importante mostrar para os alunos o ocorrido e a situação da penitenciária brasileira. Aquele episódio marcou muito a história do país, sendo o fim de uma era e o início de uma nova penitenciária brasileira”, relembrou o professor. Nos dias de hoje, Anderson acredita que ainda há muito o que melhorar. “O sistema carcerário não tem o propósito de mudar o presidiário e transformá-lo para melhor para a sociedade”, ele afirmou, fazendo com que os alunos refletissem juntos, chegando à conclusão de que falta espaço físico, condições básicas de higiene e alimentação e educação para reabilitar o cidadão à sociedade.

TRE CONSIGLI CULTURALI

• Estação Carandiru, libro di Drauzio Varella

• Mano a Mano, podcast a cura del rapper Mano Brown. In un episodio, intervista Drauzio Varella sul sistema penitenziario brasiliano

• Carandiru, film di Héctor Babenco

Beatriz Alves di Giaimo e Letícia Ramalho Malícia

METAMORFOSI CREATIVA, DALL’AULA ALLA CARRIERA UNIVERSITARIA

Luciana Bugni

H ai mai immaginato di uscire da una normale giornata di lezione universitaria con un flipbook – quei libricini che, se sfogliati velocemente, sembrano piccoli cartoni animati disegnati a mano – già pronto tra le mani? È esattamente ciò che è successo ad alcuni studenti della Montale, insieme ad altre scuole, durante l’Open Day dello IED, lo scorso maggio. L’evento aveva l’obiettivo di aprire le porte dell’università agli studenti del Liceo, mostrando loro le diverse possibilità di carriera offerte.

Adriana Mira, Head per l’Internazionalizzazione dello IED, ha raccontato che l’intento era quello di aiutare

gli studenti a riflettere sulla propria scelta professionale. Lei ha inoltre spiegato il funzionamento delle partnership con le altre sedi IED nel mondo: infatti è possibile trascorrere un semestre all’estero pagando la stessa retta, in real brasiliano.

Tra i workshop proposti agli studenti c’erano laboratori di moda, con stamperia artigianale, creazione di accessori e progettazione di croquis. Design grafico, un percorso che copriva la storia dell’audiovisivo: dal flipbook tradizionale alla fotografia, fino alle nuove tecnologie e all’utilizzo dell’IA. Infine, di design del prodotto, dedicato allo studio dei biomateriali e del desi-

gn d’arredo, con uno sguardo sempre rivolto al futuro: in particolare, a come cambieranno i comportamenti e i consumi delle persone nei prossimi anni.

“È molto bello per noi che disegniamo vedere le nostre opere prendere vita”, ha raccontato Anna Arcari, studentessa del IV Liceo. Durante l’attività il docente responsabile ha introdotto il concetto di metamorfosi: un fenomeno naturale costante, ma così lento da risultare impercettibile a occhio nudo. “Nell’arte, è possibile ribaltare questo concetto e trasformare qualcosa in qualcos’altro in modo fantastico”, sostiene il professore dello IED.

MUNDO DO TRABALHO

LA PAROLA AGLI STUDENTI

PASSO A PASSO PER LA CONFEZIONE DI UN FLIPBOOK:

• usa una penna dal tratto scuro

Durante il workshop, il professore ci ha insegnato una tecnica molto interessante: come creare uno sketchbook di cinque secondi. Utilizzando i materiali forniti dallo IED, ognuno di noi ha realizzato il proprio libriccino, il che è stato una grande sfida per la nostra immaginazione e creatività. L’esperienza è stata molto ispiratrice e mi ha fatto vedere il disegno in modo più libero e sperimentale."

Théo Vieira Garbosa

Ho scelto di partecipare a un workshop focalizzato sull’ambito della moda; l’attività proposta consisteva nel preparare dei manichini per realizzare foto in bianco e nero. L’ho trovato molto interessante, perché in quel momento ciò che contava era la texture, non il colore dei capi d’abbigliamento. L’esperienza di creare partendo dalla texture e non dai colori è stata innovativa: ci ha spinto a pensare fuori dagli schemi e a usare la creatività."

Giulia Guedes Passarelli

È stato molto interessante imparare come scrivere un buon testo affinché un'Intelligenza Artificiale potesse riprodurne il contenuto. Poi abbiamo visitato alcune aule utilizzate per il design."

Enrico Calarullo

• comincia la storia dalla fine, disegnando all’indietro le pagine

• devi avere pazienza

• sfrutta la trasparenza delle pagine per vedere il disegno precedente e creare così un’animazione fluida

ESPORTE E ÉTICA

SPORT È RISPETTO!

Ai tradizionali Giochi

Olimpici della Montale si sono uniti informazione, storia, esperienze condivise, divertimento e naturalmente solidarietà!

As tradicionais Olimpíadas da Montale trouxeram informação, história, experiências compartilhadas, diversão e ainda solidariedade!

Anche l’arte ha avuto il suo spazio. Come da tradizione, inni e bandiere sono stati valutati attentamente. Il tema di quest’anno era dedicato agli dei greci (Artemide, Zeus, Poseidone e Ares).

A arte também foi valorizada. Como acontece tradicionalmente, hinos e bandeiras foram avaliados. O tema desse ano foram os deuses gregos (Ártemis, Zeus, Poseidon e Ares).

Isabella Faldini Ventura e Théo Marinho Fernandes

La finale di futsal è stata professionale, con protocollo, inno brasiliano e tutti hanno filmato e fatto foto.

A final do futsal foi profissional, com protocolo, hino brasileiro e todos gravaram e tiraram fotos.

I genitori hanno partecipato ai giochi il cui punteggio è stato sommato a quello delle squadre l’ultimo giorno. Guardate la grinta al tiro alla fune!

Os pais participaram de jogos que valeram pontos para os times no último dia. Olha o esforço da galera no cabo de guerra!

Uno dei pilastri dei Giochi Olimpici è la solidarietà. Gli studenti della IV Liceo hanno raccolto e organizzato donazioni di alimenti non deperibili, crocchette per animali e articoli di cancelleria. Oltre 150kg di cibo sono stati destinati a donazione.

Solidariedade é um dos pilares das Olimpíadas. Os alunos do IV Liceo dividiram as doações em alimentos não perecíveis, rações e itens de papelaria. Mais de 150 kg de comida foram doadas.

Clélia Castro, la professoressa che ha ideato i Giochi Olimpici della Montale 25 anni fa, ha acceso la torcia olimpica e ha fatto parte della giuria per gli inni e le bandiere. “È molto importante favorire l’interazione tra tutti, professori, direzione scolastica, studenti e genitori”, ha ricordato.

Clélia Castro, professora que criou as Olimpíadas da Montale, há 25 anos, acendeu a tocha olímpica e foi jurada dos hinos e das bandeiras. “Muito importante interagirmos uns com os outros unindo professores, direção, alunos e pais”, ela disse.

ARREMESSO BASQUETE

NON È SOLO FARE CENTRO…

Valentina Coppini e Yan Ferreira Ferraz

L

eBron James e i suoi colleghi dell’NBA non si affidano solo all’intuizione. Dietro ogni canestro perfetto che fa esultare i tifosi, in realtà c’è molta pratica e, ebbene sì, tanta fisica. E siccome multidisciplinare è la regola per i professori della Montale, anche nei modi più inaspettati, i professori Fabio Pizzighelo, di Fisica, e Bruno Fernandes, di Educazione fisica, hanno unito le forze per svelare cosa si nasconde dietro uno dei gesti più frequenti durante una partita di basket: il tiro. “Bisogna fare lo stesso tipo di calcolo della fisica per studiare la traiettoria di un proiettile: misurare la forza e capire dove cadrà la palla”, ha spiegato Fábio, approfondendo concetti come leve, energia potenziale e cinetica, pressione atmosferica, forza e inerzia. Il risultato? Gli studenti si sono appassionati all’esperimento, riflettendo (e divertendosi) a ogni tiro!

L’idea era quella di unire scienza e pratica, e mostrare che per ottenere ottimo risultati nello sport, serve anche conoscere un po’ di fisica!”

UNA LEZIONE DI UMANITÀ

C’è un luogo, nel cuore pulsante di San Paolo, che è più di un semplice edificio: è un faro di solidarietà. Recentemente, le classi della Scuola Media della Montale hanno varcato la soglia dell’Arsenale della Speranza, un’esperienza che ha lasciato un segno profondo in ciascuno di noi.

Guidati dal tema dell’anno, “Eco: Voci della Ricostruzione", abbiamo scoperto come la vera ricostruzione di una comunità parta dalla cura per i suoi membri più vulnerabili. L’Arsenale non è solo un rifugio che accoglie fino a 3000 persone, offrendo un pasto caldo, un letto e servizi essenziali come docce e armadietti personali. È qualcosa di più radicale: è un atto di dignificazione.

Qui, l’accoglienza non è assistenzialismo, ma il gesto profondo di restituire a una persona la sua identità, la sua umanità. I nostri studenti hanno visto con i loro occhi come la solidarietà sia il cemento che trasforma la società. Hanno respirato un’umanità fatta di gesti concreti: la ricerca di un lavoro, una libreria dove trovare conforto nella cultura, spazi per ricostruire legami familiari e momenti di svago attraverso lo sport e l’arte. Per i nostri ragazzi, abituati a un’altra quotidianità, è stata una sfida coraggiosa. Un incontro che li ha spinti ad assorbire le complesse stratificazioni sociali della loro città, accompagnati dai professori in questo percorso. Hanno compreso che la vita non si costruisce solo nella linearità dei successi, ma anche nella scoperta di quei contrappesi sociali che nascono, a volte, da sconfitte esistenziali. A queste fragilità, risponde la macchina umana della carità, della gentilezza che non calcola, ma dona. Quel giorno, la lezione più importante è stata appresa non sui banchi, ma nella vita: la porta più alta della cultura è il saper essere umani. È lo studio che insegna ad amare e, soprattutto, a essere capaci di farlo. All’Arsenale della Speranza, abbiamo toccato con mano che la ricostruzione parte da qui, da un gesto che non chiede nulla in cambio.

Siamo usciti da lì molto felici e riconoscenti per questa opportunità, ma anche con la consapevolezza che questa lotta non è ancora finita e che ognuno di noi deve fare la propria parte attraverso donazioni, azioni di volontariato o semplicemente spiegando alla nostra famiglia l'importanza di questa causa. Mi è piaciuta molto questa visita e ho adorato vedere da vicino questa bella iniziativa. Spero che in futuro io possa aiutare in modo tanto nobile quanto coloro che lì lavorano.”

Ana Maria Loposeli Pedro, III Media

L’Arsenale della Speranza mostra un’attenzione enorme verso le persone bisognose perché offre sempre diversi tipi di cibo, in modo che possano mangiare senza sprechi. È importantissima l'esistenza di luoghi così, che accolgono le persone e stimolano la creazione di altri spazi simili. Vorrei ringraziare padre Simone per tutto ciò che fa.”

Francisco Ferreira de Jesus, III Media

Ho visto che hanno pochissimo e sono felici lo stesso. Io invece a volte penso di lamentarmi tanto, anche se non mi manca niente, e continuo a volere sempre di più. Quando ho visto queste persone con saudade della loro città, della famiglia o degli amici, anche se sono lontani, ho capito che i ricordi insieme ai propri cari, le amicizie, la propria città d’origine restano per sempre nel cuore.”

Victoria Rustico, III Media

LA PAROLA AGLI STUDENTI

PRINCIPESSA MONONOKE

Una delle attività è stata la proiezione di montaggi realizzati dagli studenti del I e II Liceo, ispirati al film Principessa Mononoke dello Studio Ghibli. Questi filmati, interamente artigianali, stimolano la creatività, la curiosità e l’autonomia degli alunni. Inoltre, trattano la natura come un personaggio e non come un semplice scenario - favorendo così una connessione più profonda con l’ambiente.

PRINCESA MONONOKE

Uma das atividades foi a montagem do I e II Liceo baseada no filme Princesa Mononoke, do Estúdio Ghibli. Tais filmes, completamente artesanais, estimulam a criatividade, curiosidade e independência dos alunos. Além disso, tratam a natureza como um personagem e não como cenário – o que melhora a conexão com o ambiente.

ECCO LE RIFLESSIONI DEGLI ALUNNI

NATE A PARTIRE DAL PROGETTO:

• Il film affronta il conflitto tra natura e urbanizzazione, mostrando come il progresso umano possa portare sviluppo, ma al tempo stesso minacciare la vita presente nella foresta. “Questa dualità ci fa riflettere su come, spesso, il bene e il male non siano assoluti: tutto dipende dalle scelte e dalle conseguenze. Principessa Mononoke ci insegna che nessuna delle parti è completamente nel giusto o nel torto, e che la vera sfida sta nel cercare l’equilibrio”, ha detto Sergio.

• Questo dibattito si è collegato direttamente alla nostra riflessione sull’intelligenza artificiale e sull’arte fatta a mano. L’IA è in grado di riprodurre stili artistici in pochi secondi, ma l’arte umana porta con sé intenzioni, emozioni e ha un valore unico. Così come nel film è necessario trovare un equilibrio tra progresso e conservazione della natura, anche oggi dobbiamo cercare un equilibrio tra innovazione tecnologica ed espressione creativa umana.

• Con questo progetto abbiamo imparato che, sia nell’arte che nella vita, non esiste un’unica risposta. La cosa più importante è coltivare consapevolezza, senso di responsabilità e armonia in ogni scelta che facciamo.

Carlos Eduardo Torres Pereira Cipriano e Romeo Fogaça Wulzer

LE PAROLE OLTREPASSANO IL MONDO

Esiste un punto, nel cuore, in cui la felicità diventa così grande da non trovare più spazio. Quel punto, oggi, si è trasformato in 259 ali di carta grazie al progetto “Più forte ti scriverò”.

Sì, 259 lettere, un esercito di tenerezza e coraggio, scritte dalle mani dei nostri alunni, dai più piccoli ai più grandi. Queste ali hanno spiccato il volo verso la Palestina, con la leggerezza di una colomba e la forza di un uragano.

Tutto è nato da un ponte umano: il contatto con un istituto palestinese che accoglie bambini rifugiati. La sua presidente, di passaggio in Brasile, è diventata la nostra “postina d’eccezione” portando con sé e consegnando ogni

singola lettera scritta dalla Scuola Montale e dalla Scuola Municipale Pimentel.

Perché lo abbiamo fatto? Perché crediamo che scrivere sia un atto di coraggio. È un modo per dire: “Ci siamo. La vostra storia ci riguarda”.

A volte insegnare è come accendere un fiammifero nel bel mezzo di un tornado. Oggi possiamo dirlo con le lacrime agli occhi: quel fiammifero è diventato un falò, e la sua luce ha raggiunto Gaza.

Queste 259 pagine sono un abbraccio di carta, un seme di speranza deposto tra le braccia di chi ha più bisogno. A noi, tutti insieme, spetta il compito più bello: coltivarlo.

NELLA NOSTRA SCUOLA È NATA UNA MAGIA IN TRE ATTI:

1

Ispirazione. Un momento di riflessione ha fatto emergere nei ragazzi pensieri e speranze per i coetanei palestinesi, condensati in un unico messaggio: “non siete soli”.

2

Un coro di lingue. Le lettere hanno preso vita in italiano, portoghese, inglese e arabo. Un abbraccio che supera ogni barriera.

3

La musica che unisce. Quelle parole sono diventate un canto corale, un brano che ha intrecciato le voci di alunni e professori in un’unica, potente melodia (segue QR code del video).

Sergio Ricciuto, professore di Religione

RESTROSPECTIVA

ANNO FELICE 2025 È STATO UN

CANANEIA

Fra la foresta atlantica, la mangrovia, la restinga e le scogliere, i nostri alunni hanno fatto un vero tuffo in uno scenario in cui la natura diventava la classe.

Durante la gita scolastica alla Ilha do Cardoso, a Cananeia, ogni passo era una scoperta: l’incontro con la comunità quilombola, l’osservazione della coltivazione di ostriche, l’immersione negli ecosistemi litoranei e il contatto con la storia viva della regione. Molto oltre la conoscenza scientifica e geografica, l’esperienza ha stimolato cooperazione, integrazione e consapevolezza sull’importanza della tutela dell’ambiente.

BURLE MARX

Non c’è niente di meglio che imparare sulla diversità, giocare e conoscere un piccolo pezzo intatto della foresta atlantica proprio qui, nei dintorni della Scuola!

PARANAPIACABA

Un’intera giornata dedicata alla scoperta della storia, natura e cultura di Paranapiacaba! Fra musei, escursioni e una presentazione teatrale sulla leggenda del velo della sposa, gli studenti della Media hanno vissuto la storia da vicino, in ogni strada, edificio e paesaggio.

INTEGRAZIONE: STARE

INSIEME E CREARE CON GLI STUDENTI

L’evento tradizionale di integrazione ha inaugurato l’anno scolastico Montale nel mese di marzo. Gli alunni dell’Infanzia e della Primaria hanno partecipato alle attività sportive insieme ai genitori, come la palla prigioniera. Al piano terra, un ampio tavolo ha ospitato attività manuali, come costruire un tavolo da tris con rametti, lana e porcellana biscuit. I bambini hanno anche realizzato un mosaico fatto di dipinti su legno e su carta con il logo della Eugenio Montale, che sarà esposto nel cortile della Scuola durante tutto l’anno.

GIORNATA DEI GIOCHI

Ginnastica, argilla, scacchi, giochi con cibo fatto di terriccio e molto altro ancora. Il tutto in un sabato interamente dedicato ai giochi! La ciliegina sulla torta è stato lo show di talenti, in cui gli alunni si sono messi in gioco sul palco per mostrare la loro arte.

I Torneio de Futsal Montale
Attività rinfrescante
Settimana Lingua Italiana
Giornata dei
Calzini Spaiati

RESTROSPECTIVA

VISITA ALLA BIBLIOTECA

Ecco le impressioni degli studenti sulla gita! Veja o que os alunos acharam do passeio!

Abbiamo visitato alcune sale molto interessanti, con mappe, libri e disegni. Poi siamo andati a leggere alcuni volumi e, Wow!, la quantità e la varietà di libri che c'erano lì erano davvero impressionanti!”

Novo de Azevedo Antunes

Le guide ci hanno portato in una sala con libri che contenevano immagini della stessa biblioteca. Lì c'era anche un archivio (schedario) che un tempo serviva per catalogare i libri (oggi, invece, si utilizza il computer). C’era anche una piccola stanza dal soffitto basso, dove vengono conservati i libri con l’aiuto di un umidificatore. La biblioteca è un luogo molto organizzato e silenzioso.”

Gabriela Droghetti

La biblioteca Mário de Andrade non è solo un luogo di libri o di studio, ma serve a mantenere viva la storia di questo Paese, una storia dolorosa che ancora oggi non è riconosciuta da molte persone. Inoltre, in quel luogo non si parla soltanto del passato, ma anche del futuro perché ogni volta che andiamo lì impariamo qualcosa di nuovo, lasciando un’impronta, nuova e importante, nella storia del nostro Paese.”

Daniella Francisca Costa Machado

Credereste che a San Paolo esista un edificio di ventidue piani costruito interamente per raccogliere e custodire libri, riviste, mappe, opere d’arte, fumetti e molto altro? Se non conoscete questo luogo meraviglioso, dovete andarci il prima possibile!”

Enzo Militelli

Proprio nella veranda dove le persone leggevano, nel 1948 si è svolta la veglia funebre dello scrittore Monteiro Lobato, celebre autore della letteratura brasiliana per l’infanzia. La sua opera più famosa in assoluto è Sítio do Pica-pau amarelo."

Bonfim de Lima

A noi è piaciuta tantissimo la Biblioteca, abbiamo visto tantissimi documenti e libri che la guida aveva selezionato sulla migrazione, sulla cultura e sulla cucina italiana. Abbiamo anche osservato come vengono organizzati i libri, come si prendono in prestito e come si restituiscono correttamente, e altre tante altre curiosità sulla biblioteca.”

Claudia Ciardiello

La Biblioteca Mário de Andrade è molto bella! Lì ci sono più di venti piani e in tutte le sale si trovano libri di ogni genere, horror, commedie, romanzi ecc. C’era anche una guida che raccontava la storia della Biblioteca, spiegando perché è stata costruita e chi era Mário de Andrade. Nella Biblioteca ci sono le sale dedicate all’arte e alla musica. La guida era un po’ strana, però era molto brava. La parte più divertente è stata quella sull'autobus.”

Marcelo Ferraz

Quando sono arrivato lì, ho visto quel gigantesco palazzo di ventidue piani e mi sono chiesto: ma come fanno a riempirlo tutto di libri? All’interno della biblioteca era tutto impeccabile, silenzio assoluto come il crepuscolo di una notte. Si sentivano solo i passi e i respiri dei lettori. Salendo un po’ siamo arrivati ai piani superiori. Era così alto che non siamo riusciti a vederlo tutto. Ogni piano era costituito da stanze con il soffitto basso, circa 1,80m, chiuse per conservare al meglio i libri. È incredibile pensare che tutti questi volumi sono frutti dell’immaginazione e della conoscenza umana.”

Lucca Droghetti

LA BIODIVERSITÀ VICINO ALLA SCUOLA

U na gita sulle rive del fiume Pinheiros, al Parco Lineare Bruno Covas, ha nostrato agli studenti della Montale la biodiversità nascosta nella nostra città. L’escursione, ideata dai professori Sergio Ricciutto, di Religione, e Anderson Regis da Silva, di Geografia e Storia del Brasile, dialoga con il tema dell’anno: “Eco: voci da ricostruzione”. Come un fiume inquinato, tossico e deteriorato che pian piano torna a vivere, ricostruendo sé stesso.

Il tutto è iniziato con un seminario sulla biodiversità a cura del ricercatore di Politiche urbane Maurizio Pioletti, che si è complimentato per la sensibilità dimostrata dagli studenti. “Credo che il processo di educazione ambientale debba essa costruito attraverso l’intelligenza emotiva dei giovani”, ha affermato. L’idea ha funzionato e gli studenti hanno raccontato di aver percepito il fiume come una vena vitale, che porta il sangue della città.

Durante la passeggiata hanno potuto osservare le opere di Adelio Sarro, create per abitare la natura e darle voce. L’obiettivo era quello di instaurare un dialogo con il parco, come se fosse una persona. La metafora centrale invita a vedere questo luogo come la voce di San Paolo — ricordando che, prima ancora di essere una città, San Paolo era natura, era foresta atlantica.

A BIODIVERSIDADE PERTO DA ESCOLA

Um passeio pelas margens do Rio Pinheiros, no Parque Linear Bruno Covas, mostrou a biodiversidade para os alunos da Montale. A excursão, idealizada pelos professores Sergio Ricciuto, de Religião, e Anderson Regis da Silva, de Geografia e História do Brasil, conversa com o tema do ano: “Eco: vozes da reconstrução”, pois o rio poluído, tóxico e deteriorado volta, pouco a pouco, a ter vida, reconstruindo-se. Tudo começou com uma palestra sobre biodiversidade ministrada pelo pesquisador de Políticas urbanas Maurizio Pioletti, que elogiou a sensibilidade dos alunos. “Acredito que o processo de educação ambiental deva ser construído pela inteligência emocional dos jovens”, ele disse. A ideia funcionou e os alunos afirmam terem visto o rio como veias onde o sangue deles mesmo circula.

No percurso, viram obras de arte de Adelio Sarro, feitas para habitar a natureza e ter voz. O objetivo era que os alunos conversassem com o parque, como se fosse uma pessoa. A metáfora é ver o local como a voz de São Paulo — e saber que, antes de ser cidade, São Paulo era natureza, Mata Atlântica.

Daniella Francisca Costa Machado e Marcelo Ferraz

Ci siamo resi conto che la natura non si trova solo alle porte della città, ma anche dentro di essa; non è soltanto una forza da visitare ma qualcosa da abitare, sentire e vivere. Possiamo fare una passeggiata per la nostra casa, quartiere, come se fosse un giardino: il Parco Bruno Covas fa parte della nostra casa. Non è solo uno spazio, ma un luogo dove passare del tempo, pensare, chiacchierare, conoscere il mondo. Rispettare la natura significa capire che ogni parco è storia e memoria della città di San Paolo, della schiavitù e della sofferenza di persone ridotte alla schiavitù che l’hanno costruita. Dobbiamo pensare alla natura come ai guanti di mia nonna o alle scarpe di mio nonno, un qualcosa di prezioso, che appartiene a chi non c’è più.”

Daniela Francisca Costa Machado, III Média

Gli alunni della Scuola Montale si sono mostrati molto interessati. Hanno lasciato trasparire non solo la dedizione per l'apprendimento di argomenti nuovi e complementari alle discipline tradizionali della scuola italiana, ma anche una sensibilità già sviluppata sui temi relativi alla protezione dell'ambiente e delle risorse naturali. Sono rimasto positivamente sorpreso dalla intelligenza emotiva di molte alunne e molti alunni e credo che i percorsi di educazione ambientale debbano essere costruiti proprio dell'intelligenza emotiva dei giovani. In ogni caso credo che l'insegnamento più importante è che Tutto è connesso.”

Maurizio Pioletti , ricercatore di politiche urbane

LA PAROLA ALL’ESPERTO
LA PAROLA AGLI STUDENTI

LA SEMPLICITÀ DEGLI INSETTI

Gli alunni della sezione C, insieme alla maestra Carla Souza, hanno iniziato un progetto dal titolo Piccolo giardino e piccoli insetti. L’idea è nata dall’interesse dei bambini, di età compresa fra uno e tre anni, che spesso osservano e convivono con piccoli insetti.

Partendo da questa curiosità, la maestra Carla Souza ha proposto il progetto con l’intento di esercitare l’italiano dei bambini, introducendo parole chiave come “farfalla”, “coccinella” e “formica”. Inoltre, hanno letto libri come Il bruco molto affamato e La coccinella.

Le attività pratiche erano dedicate alla pittura: i bambini hanno decorato le aule con disegni di coccinelle, farfalle e formiche (gli insetti che più stimolavano la loro curiosità).

I materiali utilizzati erano riciclabili, come scatole per le uova, bottiglie di plastica, cartone e fili, per promuovere nei bambini la consapevolezza dell’importanza del riciclo. Attraverso il gioco e la creatività, i piccoli hanno imparato che la natura è preziosa e va custodita, e che anche le cose semplici, come un insetto o un oggetto riciclato, possono insegnare grandi lezioni di vita.

PEDAGOGIA REGGIO EMILIA

LIBRO

• La coccinella di Micol Doria CONSIGLI CULTURALI

• Il bruco molto affamato di Eric Carle

CHE DIVERSO QUESTO VICINATO…

Uistitì, opossum, uccelli e coccinelle… Lo studente della Montale convive da vicino con animali che vivono nella vegetazione attorno alla Scuola, e che spesso vengono a farci visita. Da qui è nato il progetto con gli alunni della I Primaria a cura delle maestre Giuliana Coralullo e Federica Bilzi.

Proprio in queste settimane i bambini stanno disegnando e ricreando con l’argilla, i peluche e un murale, gli animali che vivono vicino a noi e che incontriamo ogni giorno. Inoltre, a breve conosceranno anche alcuni animali della Mata Atlântica, o foresta atlantica, che sono a rischio di estinzione.

L’obiettivo è sensibilizzare i piccoli sull’importanza di rispettare e convivere con gli altri esseri viventi che ci circondano. Il progetto è nato con l’idea di aiutarli ad osservare il territorio con occhi diversi, imparando a rispettare la natura e tutti gli esseri viventi che ci circondano.

Durante il progetto, i bambini hanno dimostrato grande sensibilità: quando è stata nominata la Mata Atlântica, l’hanno descritta come “una foresta grandissima che parte da ‘lì’ e arriva fino al mare”. Con semplicità hanno saputo immaginare questo vasto bioma in cui viviamo. Successivamente, grazie a una mappa in legno, hanno riconosciuto la posizione e l’estensione di questa foresta, che occupa gran parte della costa atlantica del Brasile.

LA PAROLA AL PROFESSORE

I bambini vivono il progetto con entusiasmo: si divertono a guardare foto e video degli animali e a riprodurli con la loro creatività. Si sentono protagonisti e partecipi, nonostante la loro giovane età.”

Guiliana Coralullo, maestra

Clara Bonfim de Lima e Luiza Novo de Azevedo Antunes

ISTRUZIONE ED EDUCAZIONE

UNA BELLA SFIDA

Prof.ssa Cristina Corradini

Dirigente Ufficio Scolastico

Consolato Italiano in San Paolo del Brasile

Fare il Dirigente scolastico in una terra così diversa e lontana, dopo molti anni di servizio in Italia, sicuramente rappresenta una bella sfida.

Vengo da una regione del centro Italia, le Marche, terra armoniosa che ha i colori del mare Adriatico e i dolci paesaggi delle colline ricche di vigneti, ulivi e girasoli, terra che ha dato i natali a personaggi illustri in vari ambiti artistici e culturali, come il pittore Raffaello Sanzio, il musicista

Gioacchino Rossini, il poeta Giacomo Leopardi, solo per citarne alcuni, sicuramente conosciuti anche qui.

Lavoro nella scuola sin dall’anno 2000. Negli ultimi 15 anni come Dirigente ho guidato realtà complesse e poli scolastici di grandi dimensioni, di varie tipologie. Negli ultimi anni ho diretto l’Istituto Tecnico economico tecnologico, fino ad approdare all’illustre Polo delle Arti di Fermo, tutte scuole che rappresentano una realtà di grande tradizione e che, ancora oggi, costituiscono un punto di riferimento per migliaia di studenti e famiglie del territorio.

Per essere Dirigente scolastico e svolgere il servizio all’estero, -non si sa in quale parte del globo-, occorre superare un concorso nazionale molto selettivo. Ho raccolto questa sfida, dopo anni di studio e preparazione: di giorno al lavoro, la sera a studiare. Arriva il momento del concorso, si va a Roma. Giornate di prove, superate da 34 persone su centinaia di candidati. Io la n. 14 della graduatoria. Un

risultato buono… (ma non come quelli di Sinner!) Si ritorna a casa, soddisfatta, ma senza troppe aspettative. Lavoro, casa, famiglia, lavoro, casa, famiglia. Poi all’improvviso, quando ormai ero assorbita dalla gestione della nuova scuola in Italia, è arrivata la nomina per la sede estera. Mancavano pochi giorni al Natale 2024. La destinazione: San Paolo del Brasile. Prendere o lasciare.

Da quel momento è stato come in un film d’azione: incredulità, sorpresa, emozione nel leggere la lettera di nomina arrivata dal Ministero: tempo 48 ore per rispondere. E’ iniziato il conto alla rovescia, la notizia si è diffusa, “eh… adesso cosa facciamo?”. Sentimenti contrastanti. Occorre decidere, in fretta, della tua vita, non puoi sbagliare. Non si torna indietro.

In quelle due notti senza dormire, mi ripetevo prendere o lasciare?

“Prendere” avrebbe significato entrare una situazione del tutto nuova, in un paese molto diverso, senza la sicurezza costruita in anni di lavoro; “lasciare”, avrebbe significato perdere l’opportunità che è arrivata dopo tutti gli anni dedicati allo studio e alla formazione.

Poi la decisione. Arrivata con l’aiuto della famiglia, dei miei due figli in particolare, che mi hanno sostenuto con quell’entusiasmo che appartiene più alla giovane età. Si parte.

Ho pensato: “questo viaggio non sarà poi molto diverso da quello che hanno fatto tanti anni fa generazioni

di migranti, che partivano dall’Italia in cerca di fortuna”. Sarò una di loro. Con lo stesso spirito propositivo. Avrò i loro occhi e il loro cuore. Per guardare un orizzonte mai visto prima.

E così, con l’esperienza portata come uno zaino sulle spalle, ho raccolto la sfida di voler lasciare il mare e le colline e di attraversare l’oceano per approdare in terra nuova, ricca di potenzialitá, vivace e dinamica, per svolgere il lavoro che ancora oggi mi appassiona: quello di veder crescere generazioni di ragazzi, sostenuti da un buon servizio di istruzione ed educazione che siamo chiamati a coordinare.

E da quel momento il film è continuato, ogni giorno con una nuova avventura. Fatte le pratiche burocratiche, sono arrivata a San Paolo nel Marzo del 2025. In questi pochi mesi ho avuto modo di conoscere e di lavorare attivamente anche con la Scuola Eugenio Montale, la scuola che custodisce la storia dei migranti italiani.

Sin da subito ho potuto apprezzare le numerose iniziative che la scuola svolge e che contribuiscono a rendere unita la comunità italiana e locale insieme.

Oggi più che mai la scuola, il corpo docente e il personale che vi lavora rappresentano un luogo dove si ripete la stessa magia, quella di guidare la trasformazione e la crescita umana e culturale di intere generazioni di ragazzi.

E anche oggi, oltreoceano, a migliaia di km di distanza, la scuola Eugenio Montale mi fa rivivere la stessa magia.

Ad Maiora!

1

VERSO IL FUTURO:

5 PROGETTI PER 2026

Abbiamo uno sguardo attento e approfondito su tutto ciò che riguarda l’autonomia scolastica, come previsto dalle recenti norme delle Nuove Indicazioni 2025. La Montale è una scuola che investe fortemente nell’individuo, dando voce agli alunni affinché possano esprimere pienamente la propria personalità. Il focus della Scuola è l’istruzione, la diversità e, sopratutto, il multiculturalismo. In questo momento, è importante comprendere correttamente le norme sull’autonomia scolastica della Scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo di istruzione, valutandone le possibili conseguenze. I dibattiti sono ancora in corso.

2

Ampliare le strutture della Montale è essenziale per trasformare gli spazi in veri terzi educatori, garantendo la qualità ambientale necessaria per favorire lo sviluppo delle potenzialità individuali. Un ambiente scolastico curato in questo senso permette una crescita più completa delle capacità di ciascuno studente.

3

Vorrei proporre anche corsi di formazione per i docenti di tutte le discipline. È primordiale offrire opportunità di perfezionamento e aggiornamento in linea con i rapidi cambiamenti attuali, per mantenere alta la motivazione dei docenti. Manteniamo lo sguardo attento tanto ai docenti che desiderano trasmettere conoscenze sia chi intende acquisire nuovi strumenti per il proprio lavoro.

4

Potenziare le risorse umane, il commerciale e il marketing, che pur essendo ambiti esterni alla classe, rappresentano un supporto fondamentale alla pedagogia. E’ cruciale rafforzarli per proteggere il nostro nucleo principale, la nostra colonna portante: la classe.

5

Espandere le partnership con altre istituzioni, in particolare quelle legate alla comunità italiana. Crediamo molto nel valore di collaborazioni con altre realtà del settore educativo, così come con le grandi aziende che, attraverso i PCTO, possono contribuire in modo significativo alla formazione dei nostri studenti.

PALAVRA DA PRESIDENTE
Carla Arcari

Per chi non lo avesse letto, questo è il titolo di un bellissimo libro scritto negli anni 1980 da Bruce Chatwin, famoso scrittore, reporter e viaggiatore britannico. Parla delle sue molte avventure in giro per il mondo e delle tante volte in cui si è chiesto come si fosse trovato in una situazione particolare, alle volte pericolosa o comunque fuori dal suo controllo.

“Che ci faccio io qui?” è, però, anche la domanda che si pone spesso un diplomatico all’inizio di ogni nuova missione. Non importa quanto tu sia anziano e navigato. Non importa quante esperienze, quanti traslochi tu abbia fatto. Ogni volta che lasci la tua comfort zone e inizi un nuovo mandato vieni pervaso da sentimenti misti: da un lato l’eccitazione e la curiosità di iniziare una nuova esperienza; dall’altro l’insicurezza e l’apprensione per un nuovo Paese, una nuova cultura, un nuovo contesto lavorativo.

Faccio il diplomatico da 27 anni e mi sono chiesto “Che ci faccio io qui?” innumerevoli volte. Me lo sono chiesto

“CHE CI FACCIO IO QUI?”

quando nel 1999 mi hanno inviato, da un giorno all’altro, in Albania durante la crisi umanitaria conseguente alla guerra in Kosovo (andò proprio così, il Direttore Generale mi chiamò un venerdì dicendomi: “Domenico, lunedì parti per una missione di tre mesi a Tirana…”). Me lo chiesi nel 2001 appena arrivato nella Libia di Gheddafi.

Me lo sono chiesto anche appena arrivato a San Paolo nel febbraio 2022.

Tuttavia, in ogni missione all’estero, all’apprensione iniziale si so -

stituisce gradualmente il senso di curiosità per un lavoro diverso dal precedente e sempre interessante; il coinvolgimento con persone nuove e stimolanti; il contatto con una cultura tutta da esplorare.

È stato così anche in Brasile, forse financo con maggiore intensità. Il mestiere di Console Generale a San Paolo è senza ombra di dubbio dinamico e stimolante, mai scontato. L’enorme comunità italiana e italodiscendente di San Paolo (ricordo che siete oltre

L’esperienza qui maturata resterà sempre nella mia memoria: un’esperienza fatta di persone, di milioni di italodiscendenti che qui hanno saputo rappresentare l’Italia con onestà, determinazione e creatività,

offrendo un’immagine magnifica della cultura e dei valori del Bel Paese.”

Domenico Fornara, Console Generale d’Italia a San Paolo

15 milioni nello Stato) da un lato rappresenta per il Consolato Generale una sfida molto impegnativa (non è cosa di poco conto organizzare servizi consolari per una popolazione pari a quella della città di Bologna) ma dall’altro costituisce uno strumento di soft power molto importante. Uno su due dei grandi imprenditori paulistani ha origini italiane. Buona parte degli artisti di San Paolo è italodiscendente o ha avuto importanti contatti con intellettuali italiani. Un’importante percentuale delle Autorità “pauliste” discende da immigrati italiani (pensate che nella ALESP, l’Assemblea Legislativa dello Stato di San Paolo, esiste la Frente Parlamentar Brasil-Itália alla quale sono iscritti oltre il 50% dei deputati).

Si tratta di numeri particolarmente importanti sui quali chiunque assuma il ruolo di Console Generale deve – anzi non può non – contare nell’esercizio delle sue funzioni.

È anche grazie all’estensione e alle qualità della comunità italiana pre-

sente a San Paolo che il lavoro del Consolato Generale “vola alto”. Solo per fare un esempio, abbiamo appena chiuso la XIV Settimana della Cucina Regionale Italiana a San Paolo, forse l’evento di promozione enogastronomica più importante della rete delle Ambasciate e dei Consolati italiani nel mondo. Ogni anno invitiamo 20 chef (uno da ogni regione italiana) e li mettiamo a lavorare in 20 ristoranti italiani di San Paolo: ognuno promuove la cucina e i sapori tipici di una regione. Parallelamente organizziamo molti altri eventi: aule di cucina, degustazioni di vini, conferenze sulla salubrità e sostenibilità della cucina mediterranea. Quest’anno abbiamo organizzato anche due conferenze per sostenere la candidatura della cucina italiana come bene immateriale tutelato dall’UNESCO nell’ambito del patrimonio dell’umanità. Complessivamente hanno partecipato in presenza ai nostri eventi oltre 10.000 persone, mentre milioni ne sono venuti a conoscenza tramite articoli e

post sui social media. Si tratta di un risultato straordinario, che naturalmente sostiene le attività del Sistema Italia e l’esportazione delle nostre eccellenze enogastronomiche, con evidenti ricadute sulla nostra economica. Un risultato che probabilmente non sarebbe possibile ottenere in nessun’altra città del mondo, indipendentemente dagli sforzi e dall’investimento messi in gioco.

Ecco quindi che, non senza un forte impegno, il sentimento del “Che ci faccio io qui?” si trasforma in “Ma che bello che è lavorare qui a San Paolo!”.

Nel 2026 il mio mandato a San Paolo terminerà. L’esperienza qui maturata resterà sempre nella mia memoria: un’esperienza fatta di persone, di milioni di italodiscendenti che qui hanno saputo rappresentare l’Italia con onestà, determinazione e creatività, offrendo un’immagine magnifica della cultura e dei valori del Bel Paese. Sono in fondo le comunità italiane all’estero i migliori Ambasciatori del nostro Paese.

AUTORITÀ, FONDATORI, BENEMERITI E DIREZIONE

CONSOLATO GENERALE

D’ITALIA A SAN PAOLO

Domenico Fornara –Console Generale

Cristina Corradini –Ufficio Scolastico

ASSOCIATI FONDATORI

Riccardo Bertolini –Presidente Emerito

Alberto Roberto

Alfonsa Bertolini

Edgardo Croso

Lorenzo Ghersi

Palmiro Gentilini

Paola Roberto

Socrate Mattoli

ASSOCIATI BENEMERITI

Aceto Vidros e Cristais Ltda.

AEDA

Alufer S.A Estruturas

Metálicas – Guido Palenga

Anna Maria Barrucci

Ansaldo – Affonso

Jose Jannone

Associazione Italia per San Paolo – Sandra Papaiz Velasco

Banco BradescoMarcelo Noronha

Campari do Brasil –Amanda Capucho

CICAP Administração de Bens Ltda – Ricardo de Mello Franco

Circolo Italiano –

José Messina

Fabio Perrini S.A

Fiat Chrysler Automóveis–Antonio Filosa

Firpavi – Milena Gasco

Giuseppe D’Anna –Presidente Emerito

Grupo Comolatti –

Sergio Comolatti

Instituto Cultural ÍtaloBrasileiro – Marzio Arcari

Istituto Italiano di Cultura – Lillo Guarneri

ITA Airways –Andrea Taddei

NDM Participações

Empreendimentos

Ltda. – Nildo Masini

Nelson Castro

Pandurata Alimentos

Ltda – Massimo Bauducco

Patronato Assistencial Imigrantes Italianos – Paolo Papaiz

Pedreira Mariutti –Dante Mariutti

Pirelli – Mario Batista

Popait Participações – Paolo Papaiz

Saipem – Alessandro Puliti

Sandra Papaiz Velasco

Scac S.A – Angelo Vecchi.

We Build –Massimo Guala

Zanemp

Empreendimentos S.C Ltda.– Fabio Zanella

COMITATO GESTORE (2024 – 2026)

Rappresentante del Consolato Generale d’Italia

Cristina Corradini

MEMBRI CONSIGLIO CONSULTIVO

AEDA

Circolo Italiano – Jose de Lorenzo Messina

Elio Antonio Colombo Jr.

Sandra Papaiz Velasco

Pirelli – Mario Batista

MEMBRI SUPPLENTI CONSIGLIO CONSULTIVO

Patronato Assistencial Imigrantes Italianos – Paolo Papaiz

Italia per San Paolo –Graziano Messana

Associazione Umbra – Vicente Bagnoli

MEMBRI ASSOCIATI CONTRIBUENTI

Presidente Comitato

Gestore – Carla Arcari

Vicepresidente Comitato

Gestore – Tatiane Olivia Calado Marcondes

Oliviero Roggi

Carla Piva Dall'Anese Di Sarno

Leonardo Drumont Gruppi

Fernando Bernardes Pinheiro Jr.

Krizia Mazzoli

Jornalista responsável: Luciana Bugni

Designer: Marília Filgueiras

Revisão e tradução: Bruna Almeida Paroni

CONSIGLIO FISCALE

Associato Benemerito – Nelson Castro

Associati Contribuenti – Matteo Arcari

Cicap Administração de Bens Ltda. – Ricardo de Mello Franco

DIDATTICA

Paola Capraro –Direttrice Didattica Italiana

Marcella Olivati –Direttrice Didattica Brasiliana

Amanda Visani –Coordinatrice Sc. Sec. Di I e II Grado

AMMINISTRAZIONE

Lorenzo Gemma

RELAZIONI ISTITUZIONALI

Neide Oliveira

Fotos: Claudinei Plaza, Leandro Bugni e equipe Montale

Colaboração: Carla Arcari, Elson Henrique Santos, Marcella Olivati, Neide Oliveira e Paola Capraro

Coordenadora editorial: Amanda Visani

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.