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RIMINI di uno sguardo che tradiva stanchezza, mentre ora c’è voglia di lottare, speranza. Continuano a passare i giorni e le settimane in questa nuova routine.

Dopo l’articolo apparso su il Ponte e Scarp de’ tenis una benefattrice ha contattato Umberto e l’ha aiutato a ricominciare

Umberto sta risalendo la china, grazie a un articolo di Angela De Rubeis

Ne uccide più la lingua che la spada, dice il proverbio. È, però, altrettanto vero il contrario: la parola può fare male, ma allo stesso tempo può guarire le ferite, può salvare vite. E non è solo bel parlare, è concretezza: ne è una prova vivente Umberto Parigi. Tutto comincia su una pagina su il settimanale IlPonte, lo scorso dicembre: Umberto è un senza dimora che cerca di arrivare a fine giornata, che si aggira per la stazione di Rimini, che dorme in treno e vive del solo sostegno delle associazioni di volontariato. Non può progettare un futuro più lungo di ventiquattro ore. Rilascia un’intervista nella quale parla di lui e della sua storia, e tutto cambia. Noi

Umberto viveva alla giornata sognando una casa. Una benefattrice di Venezia lo sta aiutando a riprendersi la sua vita

di Scarp rilanciamo la sua storia con un approfondimento. La visibilità ottenuta da Umberto realizza il suo piccolo miracolo, sprigionando tutta la potenza del giornalismo. L’aiuto dei parroci Le prime mani a tendersi in suo aiuto sono del territorio: alcuni parroci, si propongono di aiutarlo in ogni modo possibile. Gli danno un tetto sotto cui dormire, cibarsi e lavarsi. Soldi, nei momenti peggiori. E ad ogni passo avanti, ad ogni piccolo gradino verso una vita sempre più dignitosa, Umberto chiama la redazione de il Ponte per aggiornare sui suoi progressi. Oppure, spesso, si reca in redazione per mostrare la sua lenta ma costante metamorfosi. E l’effetto è potente, colpisce molto di più di una semplice voce al telefono: i vestiti sono sempre gli stessi, ma Umberto ha un’andatura diversa. Così come lo sguardo, rinnovato. Nella sua prima intervista si parlava

La svolta La salita di Umberto continua, e arriva il contatto che cambia tutto: un lavoro. Umberto ora ne ha uno: per tutta la stagione estiva che si sta avvicinando, farà il portiere notturno in un residence di Cattolica. Ma non solo. Avrà un tetto sopra la testa, e cibo nello stomaco, tutto pagato. E, più importante ancora, avrà uno stipendio. Ma non è finita qui. La risalita di Umberto riserva ancora una sorpresa da accogliere. Imprevedibile e inaspettata, arriva una telefonata da Venezia. A parlare è una donna, che dice con voce ferma e determinata: «Ho letto la storia di Umberto su Scarp de’ tenis. Voglio aiutarlo». Potenza della semplicità. Quando Umberto viene informato di questa cosa, non esplode di gioia. La prima cosa che fa è chiedere di essere messo in contatto. Così i due si parlano, si conoscono, e Umberto decide addirittura di andarla a trovare nella sua casa di Venezia. Dopo l’incontro, Umberto riceve il suo aiuto economico, che gli cambia, ancora una volta, la vita. «Con il suo aiuto, - continua Umberto - ho risolto, nella sostanza, il 90% dei miei problemi. Lei è stata fondamentale per me, e so di poter contare su di lei per il futuro». «Quando ho chiamato la redazione del giornale – racconta la generosa veneziana, che vuole rimanere anonima –avevo intenzione di fare arrivare il mio sostegno attraverso i giornalisti. Ma è stato proprio lui a chiedere di avere un contatto diretto. Ero abbastanza perplessa, a essere sincera. Abbiamo cominciato a sentirci via sms: erano messaggi di cuore, sinceri, che mi hanno dato l’impressione di una persona riservata, seria. Degna di fiducia. E l’incontro non ha fatto che confermare queste impressioni. Umberto, a conclusione del nostro incontro, mi ha voluto assicurare che mi restituirà tutto appena potrà farlo». aprile 2017 Scarp de’ tenis

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