Occhio all'Arte; marzo 2020 web

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A cura dell’Associazione Arte Mediterranea - anno XIII N° 133 marzo 2020

Mensile d’informazione d’arte

www.artemediterranea.org

n Raffaello

Una mostra virtuale

“Madonna della rosa”, Raffaello

nCuriosArt: Alexander Mirov nCinema: Un mare di grano nDalla Cina con..: L’arte contemporanea cinese


Per sponsorizzare “Occhio all’Arte”

Telefona al 347.1748542

Associazione ARTE MEDITERRANEA Aprilia - PROGRAMMA CORSI 2018-2019 CORSO DISEGNO 1° ANNO MARTEDI’ - GIOVEDI’ 09,00 - 11,00 18,00 - 20,00 CORSO ACQUERELLO MARTEDI’ - GIOVEDI’ 9,00 - 11,00 18,00 - 20,00 CORSO ACQUERELLO AVANZATO LUNEDI’ MERCOLEDI’ 18,00 - 20,00

Collaboratori Patrizia Vaccaro, Laura Siconolfi, Maurizio Montuschi, Valerio Lucantonio, Nicola Fasciano, Giuseppe Chitarrini Francesca Senna Responsabile Marketing Cristina Simoncini

Fondatori Antonio De Waure, Maria Chiara Lorenti Cristina Simoncini

Composizione e Desktop Publishing Giuseppe Di Pasquale

Amministratore Antonio De Waure

Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso dell’editore

Direttore responsabile Rossana Gabrieli Responsabile di Redazione Maria Chiara Lorenti

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CORSO DI ANATOMIA PER ARTISTI Ins. Antonio De Waure CORSO DI PROSPETTIVA Ins. Giuseppe Di Pasquale

CORSO DI DISEGNO - FUMETTO SCENEGGIATURA ORGANIZZATO DA SCHOOL COMIX APRILIA SABATO 10,30 - 18,45

Redazione Maria Chiara Lorenti, Cristina Simoncini, Giuseppe Di Pasquale, Mensile culturale edito dalla Associazione Arte Mediterranea Via Muzio Clementi, 49 Aprilia Tel.347/1748542 occhioallarte@artemediterranea.org www.artemediterranea.org Aut. del Tribunale di Latina N.1056/06, del 13/02/2007

CORSI IN ORARIO DA DEFINIRE

CORSO OLIO LUNEDI’ - VENERDI’ 18,00 - 20,00 20,00 - 22,00 MARTEDI’ - GIOVEDI’ 09,00 - 11,00 18,00 - 20,00

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Sommario

STRAMBETTY Raffaello Alexander Milov Un mare di grano La materia nel linguaggio artistico: Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Nelson Goodman, sul filo di china


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illustrazione

STRAMBETTY

illustratrice gotica di Patrizia Vaccaro

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arte tutto da una serie d’illustrazioni capitate sottomano in bianco e nero un po’ insolite come immagini per l’infanzia, quindi inizia la ricerca: chi sarà l’artista? Già il nome suggerisce stravaganza: STRAMBETTY nome d’arte di Elisabetta Barbagli, nata a Cucciago, in provincia di Como, nel 1983. Si laurea in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano, lavora come grafica ed illustratrice, i sui strumenti preferiti sono carta velina e rapidograph, infatti se la cercate su internet le immagini sono in bianco e nero, le sue illustrazioni sono popolate da personaggi con sembianze un pò inquietanti, bizzarri i cui abiti sembrano fatti di trine, pizzi, merletti, in frac, doppiopetto. Lei stessa parla, in un’intervista, di come nascono i suoi disegni per libri quali: “Il mio primo Dostoevskij”, “Il mio primo Cechov” e “Il mio primo Gogol”, ci racconta che è un lavoro articolato: «Inizio con la bozza a matita, poi se il disegno funziona, ripasso con Rapidograph, scansiono e digitalizzo». Non ci

sorprende che l’artista ami le ambientazioni alla Tim Burton, un po’ grottesche. «Il bianco e nero non è tipico dei libri per bambini. È stata dunque una bella sfida! Per valutare un disegno, mi domando se sarebbe piaciuto a me bambina: se la risposta è sì, allora può funzionare». I suoi disegni, proprio perchè così caratterizzanti, evocano una dimensione un pò classica e fantastica che sicuramente può piacere ai piccini e incuriosire i grandi, i sui disegni rispecchiano un po’ il suo mondo: cresciuta in un paesino brianzolo dove il mobilificio è di casa, di fatto quando non disegna fa interventi su mobili vintage. Non conosciamo molto su questa artista, ma le sue immagini ci fanno capire quanto sia vario il mondo dei libri per l‘infanzia, non c’è proprio limite alla tecnica, alla fantasia, allo stile e quant’altro, per cui per quanto il tuo modo di disegnare possa sembrare strano, a qualcuno potrà piacere sicuramente e si apriranno nuove frontienre nell’ illustrazione. 3


Raffaello

Una mostra “virtuale” di Maria Chiara Lorenti

“La Fornarina”

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n una Roma blindata, come tutto il resto d’Italia in questo periodo così difficile, è stata inaugurata il cinque marzo una delle più interessanti mostre degli ultimi anni. Dopo pochissimi giorni, in merito alle disposizioni governative, ove si deve evitare ogni assembramento, ora l’accesso alle Scuderie del Quirinale è negato, l’ingresso alla mostra su Raffaello sarà possibile solo quando questa emergenza sarà superata, così da evitare al massimo ogni contatto e contagio. Così, per non perdere questa meravigliosa esposizione, possiamo intraprendere un 4

viaggio virtuale che anticiperà il momento in cui potremo visitarla. Tutto inizia dalla fine, e il percorso si sviluppa a ritroso nel tempo. Raffaello è morto all’improvviso, dopo pochi giorni di febbre, aveva solo trentasette anni ed era all’apice del successo. Secondo il suo desiderio, viene sepolto al Pantheon, e Roma, e non solo, ma tutta l’Italia, piange la perdita di un siffatto artista. “Qui giace il grande Raffaello. Da lui finché visse la natura temette di esser vinta ma ora che egli è morto teme di morire con lui”. Un epitaffio, scritto dagli amici Pietro Bembo e Antonio Tebaldeo, che ben rende l’alta stima e considerazione in cui era tenuto dai suoi contemporanei. Il sei aprile saranno passati cinquecento anni dalla sua morte, e questa mostra è il tributo conclusivo di un anno a lui dedicato. Più di duecento le opere esposte, di cui cento firmate, tra disegni, quadri ed arazzi, un compendio dell’artista più “facile” del cinquecento. Ma, come enunciato da Marzia Faietti, curatrice con Matteo Lanfranconi della mostra, “...essere artista facile all’epoca era però un vero complimento perché significava sapere gestire le varie componenti in maniera davvero equilibrata e sapiente.” Ed è proprio con una riproduzione fedele, a grandezza naturale, della tomba di Raffaello, realizzata dalla Factotum foundation for digital thecnology in conservation, che ci introduciamo ad ammirare le opere di questo genio del Rinascimento. Molte di queste in visione sono state prestate dalla Galleria degli Uffizi, partner in questo evento, e forse il dipinto più importante è


n il “Ritratto di papa Leone X con i cardinali Giulio de’Medici e Luigi de’Rossi”. Questo quadro, dato “malvolentieri”, ha destato alcune polemiche perché il trasporto avrebbe potuto danneggiarlo, rappresenta una delle opere politiche più riuscite di Raffaello, perché raffigura il potere spirituale, ma soprattutto quello temporale della famiglia Medici. Il papa è Giovanni, figlio di Lorenzo il Magnifico, mentre i due cardinali sono anch’essi parte della famiglia, Giulio è il figlio illegittimo di Giuliano, e diverrà anch’egli papa col nome di Clemente VII, e Luigi è il figlio naturale di una sorella di Lorenzo. La figura imponente di Leone X è ammantata di vesti sontuose e regali, ma le mani affusolate, che impugnano la lente per leggere il codice miniato, fanno evincere la natura studiosa dell’uomo, così simile al padre. In contrapposizione un altro papa, Giulio II, la cui espressione cupa e mesta, lo rende più umano, così da dare al pontefice un’immagine più intima e meno ufficiale. Dai ritratti di stato a quelli più amati, come quello della “Velata”. Donna bellissima, dai meravigliosi gioielli e dalle vesti di grande eleganza, un velo sul capo da cui deriva il titolo dell’opera. Bella e misteriosa, con la mano destra indica il cuore, la sua identità è tuttora sconosciuta, anche se molte fonti la ricollecherebbero a Margherita, figlia di Francesco Luri, nota come la Fornarina, unico grande amore di Raffaello, tanto da apporre la sua firma sul bracciale che cinge il suo braccio in un altro ritratto, una giovane e sensuale donna nuda, la “Fornarina” appunto. Tanti i capolavori provenienti dalle collezioni dei maggiori musei al mondo, opere mai riunite tutte insieme, dalle soavi madonne, ai

in mostra...virtuale

“La Velata”

ritratti di facoltosi gentiluomini, di papi ed alte cariche ecclesiastiche, dai dipinti devozionali ai grandiosi arazzi vaticani. Una mostra eccezionale, unica per il gran numero di opere esposte, ma ora è impossibile visitarla. Quindi dovremo perderla? No, perché r i a p r e online, e il pubblico potrà vederla virtualmente sui social e su You Tube. Basta cliccare l’hashtag #RaffaelloOltreLaMostra e sarà possibile ascoltare le spiegazioni dei curatori e le interviste a studiosi e critici, nonché ai curatori della mostra. Mentre digitando #RaffaelloInMostra si potrà effettuare una video passeggiata nelle sale espositive, ammirando le opere con ricchezza di dettagli e curiosità. Allora non avete più scuse per non visitarla, cliccate e buona visione a tutti. 5


Alexander Milov “Love”

di Cristina Simoncini

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Q

uesta scultura è stata creata dall’artista ucraino Alexander Milov per l’annuale festival Burning Man del Nevada. Si chiama “Love” e rappresenta una coppia in filo metallico seduta schiena contro schiena, con due statue di bambini al loro interno che si illuminano di notte. Questa opera può essere interpretata in molti modi diversi, ma ecco cosa ha detto l’artista al riguardo: “ Dimostra un conflitto tra un uomo e una donna, nonché l’espressione esteriore e interiore della natura umana. Il loro io interiore viene espresso sotto forma di bambini trasparenti, che si stanno tendendo le mani attraverso la griglia. Mentre si fa buio (cala la notte), i bambini si illuminano. Questo splendore è un simbolo di purezza e sincerità che unisce le persone e ci dà la possibilità di recuperare quando arriva il momento oscuro.” È stato difficile trovare informazioni su questo artista, in quanto non è noto né è popolare al di fuori dell’Ucraina. Le uniche informazioni che si trovano collegate direttamente a lui sono in una pagina Facebook (completamente in russo) e in un’intervista. Da questa si possono trarre alcune cose interessanti che ho trovato su Milov e “Love”.

curiosArt

Nella foto in alto ecco Alexander Milov. Si dice che sia nato in URSS, ma questa è l’unica informazione accurata che si trova sulla sua vita personale. È ucraino ed è noto quasi esclusivamente per il suo lavoro nella manifestazione di corsa nel deserto “Burning Man”, negli Stati Uniti. L’unica altro riferimento ad una sua opera d’arte che si può trovare è un articolo su come abbia trasformato delle staue di ex gerarchi comunisti in opere d’arte, rappresentanti il personaggio di Star Wars “Darth Vader”. Ecco un commento che ha fatto sull’argomento: “... ma abbiamo deciso con un solo colpo di uccidere due lepri, come dice il proverbio russo. Per salvare il monumento a Lenin ma anche toglierlo dalla vista - per creare una nuova opera d’arte con un nuovo senso.” Sebbene quindi questo artista non sia molto noto, il suo pezzo per “Burning Man” ha avuto un forte impatto su migliaia di persone. È il primo artista ucraino a ricevere una borsa di studio per “Burning Man”. “Love” colpisce l’osservatore per ciò che insegna sul “bambino interiore” delle persone e dell’importanza di ascoltare. Man mano che si invecchia si tende a dimenticare le caratteristiche che molti bimbi hanno quando sono piccoli: meraviglia, curiosità, innocenza, ingenuità. E’ suggestiva la rappresentazione dei bambini bloccati nei corpi di fili degli adulti - rappresenta la gabbia in cui possiamo rimanere intrappolati mentre invecchiamo. I bambini che si uniscono ci dicono che avremo sempre un fanciullo interiore e quanto sia importante lasciarlo libero.

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Un mare di grano

Nell’incanto di un paesaggio da sogno di Laura Siconolfi e Maurizio Montuschi

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l nostro sorvolare su un momento difficile per tutti noi non venga visto come un atteggiamento superficiale, siamo ben consapevoli della situazione e della responsabilità individuale, da più parti, giustamente, propugnate, ma … come nella nostra quotidianità, vogliamo offrire momenti di ampio respiro, nei quali riempire la mente e gli occhi di colori, profumi, di paesaggi unici nella loro poetica bellezza e non solo. Anche noi abbiamo limitato i nostri spostamenti in maniera drastica, non senza sofferenza, ma confortati dalla ricchezza che ci avrebbe sostenuti: l’ amore per l’arte in tutte le sue declinazioni. Nel caso specifico, non potendo andare al cinema, ci siamo organizzati per rivedere film che ci hanno emozionato o scoprire gioiellini che sono sfuggiti alla nostra attenzione. Su Ray Play ne abbiamo visto uno in particolare, che difficilmente dimenticheremo per la tenerezza infinita 8

dei giovanissimi protagonisti, per i luoghi incantevoli, ricchi di storia, di leggende, di boschi e castelli incantati, di paesi dove la vita scorre con ritmi umani, dove il passare delle ore come quello delle stagioni è vissuto con consapevolezza, calma e pienezza. Nel film, il cui titolo è “Mare di grano”, regia di Fabrizio Guarducci, ci sono anche degli adulti, ma i veri protagonisti sono tre bambini, Adam, uno scricchiolo venuto dal mare sulle dolci colline toscane e che al mare vuole tornare. Un’aura di mistero lo avvolgerà fino alla fine, a differenza degli altri due compagni di avventura, la cui esistenza, almeno fino al momento in cui incontrano Adam, si è svolta nella semplicità affettuosa di una famiglia tradizionale. I tre bambini, accompagnati dall’inseparabile Pina, la papera di Martino, ci conducono in un viaggio avventuroso, pieno di emozioni, tra le bellezze della Val d’Orcia. Adam vuole tornare al mare dai suoi genitori, dice; gli altri due


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lo accompagnano, allontanandosi dai loro genitori, senza esitazioni, soprattutto la bambina, simpaticissima nel suo viso paffutello e spesso sorridente, con un sorriso puro e totale come solo una bambina può avere. Tra i tre nascerà un forte legame di amicizia, di solidarietà e di fiducia che li aiuterà a crescere in una maniera naturale e spontanea. Un mondo di soli bambini non esiste neanche nelle fiabe; anche i nostri piccoli eroi si confronteranno con gli adulti; con i genitori, quelli veri, che non sapranno dare loro fiducia né essere d’aiuto in questo momento così importante della loro crescita, con degli sconosciuti che permetteranno loro di guardare la realtà da altre angolazioni, altri punti di vista. Incontreranno anche Rimando, un poeta, un cantastorie con l’animo puro come quello di un bambino che va, da una locanda all’altra, per raccontare fiabe, leggende e facezie, portando allegria e buonumore. Sarà appunto

cinema

lui ad accompagnare i nostri pargoli al mare e non solo, c’è il viaggio, la crescita è vero, ma, a pari merito, per così dire, c’è la Val d’Orcia con i suoi castelli medioevali, le colline sinuose, i borghi antichi, i bellissimi casolari isolati, i viali di cipressi, i favolosi vigneti ed oliveti, i campi di grano color dell’oro, gli eremi e anche una spada nella roccia, il tutto immerso in una natura incontaminata, dai colori bellissimi, avvolta, a tratti, in un’ atmosfera surreale e quasi sospesa che ha ispirato molti pittori rinascimentali e che è nel cuore della nostra cara amica Chiara, a cui dedichiamo questo articolo. Del cast del film, fanno parte anche attori di un certo spessore e fama come Ornella Muti, Paolo Hendel, e uno strepitoso Sebastiano Somma nella parte del poeta girovago, moderno menestrello dallo spiccato accento toscano, amante del buon cibo e, soprattutto, del buon vino! 9


La materia nel linguaggio artistico: l’arte contemporanea cinese di Lin Zihan

Negli anni 80, grazie alla nuova Riforma pol i tica , gli a r t is t i c ine s i p o t e ro no c onoscere l’ a r t e c o nt e m p o rane a, ave n do cos ì u n a v i s io ne d i un m o ndo nuovo e s c on o s c iut o, g ià in us o da decen n i in Occ id e nt e ; c iò a p p ariva incredibile e a ffa s c i na nt e a i lo ro occh i. I giovani artisti cominciarono a fondersi c on la c orre nt e c o nt e m p o rane a, inizian do la s p e r im e nt a z io ne de i mate ria li. Ind u bbia men te , Ts a i G uo q ia ng (蔡 国强) è u n o de g l i a r t is t i p iù i l l u st ri, di fama in t ern a z io na le , ne l la s ocie t à c ine se di oggi; i l s uo t a l e nt o st a ne l l’u ti liz z a re la p o lve re d a s paro, c om e già av ve nut o s in d a i Gio chi Olim pic i di Pec hino ne l 2 0 0 8 e ne l la Festa N a z ion a l e d e l la Re p ub blica Pop olare C in es e d e l 2 0 1 9 a ppe na t rasco r s a .

I l su o s tile d im o s t ra un’ a m b i gui t à dovuta a l la c a ra tt e r is t ic a de l mate ria le. Tu tti s a nno c he la p olve re da sp a ro è u n a d e l le q ua tt ro g randi 10

inve nzio ni de l la Cina. Iro nicamente, que s t a inve nzio ne no n ha contr ib uto al pro gre s s o de l pae s e , co m e c r i tic ava Lu Sun, uno de gli s cri tt o ri più c eleb r i ne l la le tt e rat ura co nt e mp oranea, pe rchè i po po li st ranie ri la ut ilizzavano pe r la gue rra, m e nt re i cinesi p er re alizzare i fuo chi art i ficia li p er le ce rim o nie . Chiunque abbia letto la st o ria cine se , s a che al la fine d el la Dinast ia Qing, la po rt a de l l’ Imp ero C e le st e è st at a ape rt a dagl i invasor i pro prio co n la po lve re da sp aro. C o m pre nde re l’am bi t o s t o ric o ser ve pe r capire m e glio la po t e nza ar tistic a di Ts ai. Que l la fo rza e s plo siva, prov iene q uasi da un s e nt im e nt o st o rico rep resso a lungo. La po lve re da sparo tor na al la pro pria o rigine pro prio g razie al l’ int e rpre t azio ne di Ts ai. C am biando o gge tt o, s are bbe d i ffic ile co m pre nde re pe rché la cenere d ’ ince nso po s s a dive nt are un mater iale art ist ico in C ina, se no n s i guard asse ai t e m pli sparsi ne l t e rri t o rio d i q uesto grande Pae s e . In varie occ asioni, dal le ce rim o nie de l buddismo a que l le de l co nfuciane sim o, d al le no zze ai fune rali, dal la Fe s t a d i Luna a que l la di Prim ave ra, la preg hiera co n l’ ince nso è co ns ide rat a uno d ei ri t i più rappre s e nt at iv i e più p op olar i pe r e sprim e re la fe de . Nat uralm e nt e , l’att o de l la preg hiera co m pre nde i de side ri laic i c ome pace , s alut e , ricche zza e p otere, addiri tt ura de i se gre t i no n r ivelati. I cine si cre do no che la pre ghiera p ossa


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a r rivare a l pa ra d is o p urc hé s i s parga l’ ince n s o dava nt i a l la d i v ini t à , Dal 2 005, u n a l t ro a r t is t a c ine s e , Z h an g Hu a n ( 张 洹 ) ha c o m inc i at o a c reare le propr ie o p e re ra cc o g l ie ndo la ce n ere d’ in c e ns o d a i va r i t em pli. C iò h a da t o u n s ig ni f ic a t o p ro fo ndo a l la su a a rt e, v is t a la s p ir i t ua l i t à di c u i è int r is o il m a t e r ia le us a t o. I l succes s o d i Z ha ng H ua n ha c onfe rma to la va l i d i t à d e l la s ua s ce l ta. C on u n a mos sa a c ut a , ha r ic h ie st o un brevett o per q ue s t a “ inve nz ione ”, dic h iara n do inv io la b i le i l p ro prio dir i tto in t el lettua le . N el la s t oria d e l l’ a r t e , la t e r ra è

c onsid era ta u n m a t e r ia le a r t is t ico no rmale n el la c re a z io ne d i o pe re origina li. La s i t ua z io ne c am bia qu an do v ien e int e r p re t a t a in una man ie ra s pec ia le e p re s e nt at a ne l l’ambi t o c u l t ura le , f ino a d ive nt are un’ in ca rn a z ion e d e l le id e e a r t is t iche . N el 2019, Su i Jia ng uo ( 隋 建 国 ) , uno s cul tore cin es e b e n no t o, ha s vo l t o un’esib iz ion e p e r s o na le : “ L’ e g o de l s is te ma ” ( 体 系 的 回 响 ) . Ol tre a l le s u e o p e re p re c e d e nt i, ne

dalla Cina con...

ha m o s t rat e anche una se r ie in c ui si è im pe gnat o pe r circa diec i anni, vale a dire un m ucchio d i p al le di fango. L a t e rra e le imp ronte digi t ali su o gni pal la di fang o hanno già co nt raddist int o le o pe re d i Sui rispe tt o a que l le di al t ri art isti. S e co ndo la m i t o lo gia cinese, g li uo m ini s o no cre at i da N üwa (女 娲), una div ini t à fe m m inile c he li m o de l lò ut ilizzando la t er ra. In re al t à, dive rs am e nt e dal mond o m arino, il rappo rt o t ra l’ essere um ano e la t e rra è pre vale nte nel la civ il t à e , fo rse , l’ int e rpre t azione d i Sui è , pro babilm e nt e , s o lo una sua ri fle s s io ne s ul le o rigini de l la c ul tura cine se .. Pe r co nclude re , t re art isti c inesi

ins ie m e a t re m at e riali in novativi hanno racco nt at o la st o ria e la vi ta o die rna de l po po lo cine se . Quind i, g li art ist i o ccide nt ali e que l li or ientali e sprim o no la lo ro art e co n d iver se int e rpre t azio ni art ist iche , a ttraver so la s ce l t a de i lo ro m at e riali. 11


Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Guardie e ladri su Amazon Prime Video di Valerio Lucantonio

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opo quattro anni dal lancio in Italia, Amazon Prime Video segue l’esempio di Netflix e pianifica la produzione di una serie di titoli originali da affiancare a quelli internazionali già disponibili sulla piattaforma streaming di video on demand. Il programma d’esordio, dall’importante compito di catturare attenzione sui nuovi investimenti di questo player, è una serie difficile da definire e inquadrare secondo le categorie della televisione nostrana. Adattamento di un recente format britannico, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo è un reality adrenalinico che si discosta dagli show dello stesso genere a cui è abituato il pubblico italiano. Per intuirlo basta una breve descrizione: nell’arco di quattordici giorni una squadra di investigatori ed esperti informatici dovrà rintracciare e catturare, servendosi dei più sofisticati strumenti di localizzazione e intercettazione, otto vip in fuga che avranno a disposizione solamente un cellulare di vecchia generazione e una carta di credito con prelievi limitati. I concorrenti selezionati provengono dagli ambiti più disparati, in modo da favorire la 12

promozione e l’interesse per diversi tipi di target: Francesco Totti e Costantino Della Gherardesca (gli unici a competere in solitaria) e le coppie formate dagli attori Diana Del Bufalo e Cristiano Caccamo, dagli influencer Fedez e Luis Sal, e dai coniugi Claudio Santamaria e Francesca Barra. Potenzialmente il campo da gioco è l’intero territorio nazionale (anche se, si suppone per questioni logistiche, sono rimaste escluse Sicilia e Sardegna) e ogni “hunted” potrà muoversi adottando qualsiasi strategia gli venga in mente. Questo è almeno quanto premesso sulla carta, dato che parecchi elementi fanno emergere dubbi e sorrisi involontari sulla veridicità di alcune dinamiche e sull’effettiva plausibilità di una competizione televisiva basata sull’inseguimento e sul nascondimento. In primis risulta difficile ritenere compatibile questa versione del classico guardie-e-ladri con l’imponente impianto di registrazione adottato dalla produzione, per il quale si parla addirittura di circa venti telecamere e venti action cam unite alle riprese aeree con droni ed elicotteri. Se da una parte in questo modo si ottiene un’estetica di realismo


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aumentato pervasiva e ipercinetica (complice anche il montaggio, a volte l’unico mezzo grazie al quale si riesce a sollecitare l’attenzione dello spettatore), che simula spesso il punto di vista delle forze dell’ordine e dei dispositivi di sorveglianza, dall’altra sembra improbabile che le azioni più concitate si riescano a svolgere fluidamente e senza intoppi dovuti a cameraman o eventuali ostacoli imprevisti. Anche le situazioni più sfacciatamente thriller a volte risultano costruite o caricate, persino melodrammatiche quando musica ed effetti sonori calcano troppo la mano per indurre palpitazioni e suspense. Il tratto che stona di più con l’illusione di realtà sono le scene con protagonisti i cacciatori, le quali appaiono raffazzonate a causa di una recitazione amatoriale e di un evidentemente necessario processo di ricostruzione e rielaborazione a posteriori, atto a mascherare passaggi logici e pratici poco chiari o tagli del girato imposti dalla durata. Nonostante i difetti che accomunano questa costosa scommessa di Prime Video ai reality interamente italiani, con la giusta dose di

video

sospensione dell’incredulità lo spettatore potrebbe comunque godersi i sei episodi della serie apprezzandone i pregi: la leggerezza e l’umorismo portati in misura e modi diversi da ciascun concorrente (contrapposti alla seriosità dei cacciatori), la confezione visiva e il ritmo che riescono a rendere fruibili i molti piani narrativi intrecciati, la produzione imponente che si palesa nell’impianto scenografico del quartier generale ultratecnologico e che spinge a chiedersi durante la visione come sia stato realizzato il programma anche sotto l’aspetto organizzativo. Celebrity Hunted è quindi un prodotto seriale che oscilla continuamente tra fiction e non fiction, accostabile a produzioni italiane analoghe sia per le mancanze che per le qualità (di cui prima di tutto l’immancabile enfasi sulle bellezze paesaggistiche, con un’apertura anche verso aspetti più moderni del paese), ma inconsueto per quanto riguarda forma produttiva e distributiva, come primo esperimento che potrebbe segnare una via da percorrere o da evitare in futuro per uno dei maggiori colossi dello streaming. 13


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occhio al libro

Nelson Goodman, “I linguaggi dell’arte” di Giuseppe Chitarrini

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pero che questo testo sia ancora regolarmente in commercio, perché, nonostante la sua ‘anzianità editoriale’, è un’opera importante e la sua lettura può essere fondamentale per la conoscenza personale di uno studioso dell’arte. Una ‘anzianità editoriale’ che risale alla sua prima pubblicazione nel 1969 negli Stati Uniti, poi in Italia nel 1976 sempre da Il Saggiatore, che lo ha poi rieditato nel 2004, e, più di recente, nel 2014. Una lunga vicenda editoriale fatta di riedizioni dovuta, probabilmente, all’importanza del libro. Il testo ha anche avuto – di volta in volta diversi rimaneggiamenti apportati dall’autore fino alla sua scomparsa nel 1998 e poi da altri studiosi, come F. Brioschi, che ne ha curato quest’ultima p u b b l i c a z i o n e , arricchendolo con un’introduzione illuminata, ma non di facilissima lettura per la sua accentuata ‘tecnicità’ filosofica. L’autore, N. Goodman(1906-1998), è stato docente di Filosofia all’Univ. di Harvard ed era considerato uno dei maggiori pensatori contemporanei nel campo epistemologico, della filosofia del linguaggio e l’estetica. Questo libro, anche se di vaga impronta manualistica, costituisce una lettura approfondita, quasi fino allo specialismo, che affronta il 14

tema della Filosofia dell’Arte ricorrendo in particolare alla Filosofia del linguaggio e della percezione con approcci e metodiche che molto ricordano le psicologie gestaltistiche e fenomenologiche. Un testo forse non facile, ma che, essendo una raccolta di saggi autonomi l’uno dall’altro (anche se connessi in un intento unitario), può anche essere letto ‘saltando’ i capitoli più difficili o quelli ritenuti meno interessanti. Comunque anche considerando la sua anzianità – seppur ‘mitigata’ da rimaneggiamenti e aggiornamenti, il libro è originale ed innovativo, nonostante l’autore si muova sul binario della “fedeltà alla tradizione dominante nell’Estetica contemporanea, che assume quale problema centrale il nesso tra le arti e il loro medium linguistico, mirando a riformulare nei termini di questo rapporto ogni altra questione” (Introduz. di F. Brioschi, p. VII), come p. es. il rapporto fra rappresentazione, imitazione e realtà, il potere espressivo dei simboli e della metafora, l’autenticità e il falso, e l’estetica del falso, l’intelletto, sentimento e l’arte, i sistemi di notazione (denotazione, connotazione, similitudine….) ecc ecc.


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Eventi

In un periodo come quello che stiamo passando, dove per forza maggiore, siamo confinati ognuno nelle proprie case e ogni esercizio e, soprattutto per gli amanti dell’arte, dove ogni galleria o museo è temporaneamente chiuso, non siamo costretti a rinunciare al piacere di visionare le opere dei nostri autori preferiti. Su internet ci sono molti siti che ci permettono di entrare virtualmente nei musei, quindi anche se non possiamo andare fisicamente a visitare le mostre, possiamo “accontentarci” di un’osservazione accurata fatta da professionisti e accompagnata dalle spiegazioni di veri critici d’arte. Quindi forza, accendete il computer, o qualsiasi altro mezzo idoneo, e…...buona visione.

7 British Museum-Londra https://www.britishmuseum.org/collection 10 musei da visitare stando a casa: tour virtuali e 8 Metropolitan Museum-New York collezioni on line. https://artsandculture.google.com/explore Tra i siti possiamo segnalare:

1 Pinacoteca di Brera-Milano https://pinacotecabrera.org/

9 Hermitage-San Pietroburgo http://alturl.com/kepse

2 Galleria degli Uffizi-Firenze https://www.uffizi.it/mostre-virtuali

10 National Gallery of art-Washington https://www.nga.gov/index.html

3 Musei vaticani-Roma Il World digital library home è disponibile su http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/ internet al sito: https://www.wdl.org it/collezioni/catalogo-online.html Ebook italiani gratis su https://www.mondadoristore. 4 Museo archeologico-Atene it/ebook-italiani-gratis/gr-3046/ https://www.namuseum.gr/en/collections/ Oltre a questo c’è tanto altro. Quindi buona ricerca e 5 Prado-Madrid non dimenticate che l’Arte fa bene al cuore... https://www.museodelprado.es/en/the-collection/ art-works 6 Louvre-Parigi https://www.louvre.fr/en/visites-en-ligne


Ara GĂźler

al Museo di Roma in trastevere, fino al 3/5 16


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