A cura dellâAssociazione Arte Mediterranea - anno XII N° 120 dicembre 2018
Mensile dâinformazione dâarte
www.artemediterranea.org
nLâACQUA DI TALETE Jose-Molina, âNaufraghi nel proprio mareâ, 2005
nIn mostra: gli impressionisti nIllustrazione: Quentin Blake
nEventi:PiĂš Libri PiĂš Liberi
Per sponsorizzare âOcchio allâArteâ
Telefona al 347.1748542
Associazione ARTE MEDITERRANEA Aprilia - PROGRAMMA CORSI 2017-2018 CORSO INTARSIO SU LEGNO MARTEDIâ - GIOVEDIâ 18,00 - 20,00 CORSO DISEGNO PER BAMBINI LUNEDIâ - MERCOLEDIâ - VENERDIâ 18,30 - 20,00
CORSO DISEGNO 1° ANNO MARTEDIâ - GIOVEDIâ 09,00 - 11,00 18,00 - 20,00 CORSO ACQUERELLO MARTEDIâ - GIOVEDIâ 9,00 - 11,00 18,00 - 20,00 CORSO ACQUERELLO AVANZATO LUNEDIâ MERCOLEDIâ 18,00 - 20,00 CORSO OLIO LUNEDIâ - VENERDIâ 18,00 - 20,00 20,00 - 22,00 MARTEDIâ - GIOVEDIâ 09,00 - 11,00 18,00 - 20,00
CORSO DI FOTOGRAFIA ORGANIZZATO DA ASS.FOCUSFOTO MARTEDIâ- MERCOLEDIâ GIOVEDIâ - VENERDIâ 20,30 - 22,30
Collaboratori Mensile culturale edito dalla Patrizia Vaccaro, Laura Siconolfi, Associazione Arte Mediterranea Maurizio Montuschi, Valerio Via Muzio Clementi, 49 Aprilia Lucantonio, Nicola Fasciano, Tel.347/1748542 Giuseppe Chitarrini occhioallarte@artemediterranea.org Francesca Senna, Roberta Pieramici www.artemediterranea.org Aut. del Tribunale di Latina Responsabile Marketing N.1056/06, del 13/02/2007 Cristina Simoncini Fondatori Antonio De Waure, Maria Chiara Lorenti Cristina Simoncini
Composizione e Desktop Publishing Giuseppe Di Pasquale
Amministratore Antonio De Waure
Stampa Associazione Arte Mediterranea via Dei Peri, 45 Aprilia
Responsabile di Redazione Maria Chiara Lorenti
2
CORSO DI ANATOMIA PER ARTISTI Ins. Antonio De Waure CORSO DI PROSPETTIVA Ins. Giuseppe Di Pasquale
CORSO DI DISEGNO - FUMETTO SCENEGGIATURA ORGANIZZATO DA SCHOOL COMIX APRILIA SABATO 10,30 - 18,45
Redazione Maria Chiara Lorenti, Cristina Simoncini, Giuseppe Di Pasquale,
Direttore responsabile Rossana Gabrieli
CORSI IN ORARIO DA DEFINIRE
Tutti i diritti riservati. Eâ vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso dellâeditore
n
Sommario
âElogio della Letteraturaâ âUn angelo a Babiloniaâ di Friedrich DĂźrrenmatt Tatsuya Tanaka Gli impressionisti francesi da Monet a Cezanne LâACQUA DI TALETE Lâabisso del male Quentin Blake illustratore PIUâ LIBRI PIUâ LIBERI: Eventi sul filo di china Piero Tosi. Esercizi sulla bellezza. Gli anni del CSC 1988 - 2016
âElogio della Letteraturaâ
n
Occhio al libro
di Zigmunt Bauman, Riccardo Mazzeo di Giuseppe Chitarrini
A
distanza di circa 6 anni dalla pubblicazione di âConversazione sullâeducazioneâ ( ediz Erickso), Riccardo Mazzeo torna con unâaltra intervista-conversazione con il grande sociologo Z. Bauman recentemente scomparso. Mazzeo è un giornalista, saggista e scrittore, traduttore ed editor, nonchĂŠ organizzatore e conduttore di non poche conversazioni con grandi pensatori contemporanei: oltre Bauman, E. Morin, A. Heller e altri. Questa ultima conversazione con il sociologo anglo polacco, è una profonda e documentata disamina sulla questione degli intrecci e della relazione esistente fra sociologia e letteratura. Queste ultime, infatti, condividono il medesimo campo dâindagine, le stesse tematiche e argomenti (cfr. prefaz. p. VII); infatti spesso âromanzi e studi di sociologia nascono dalle medesime curiositĂ e hanno scopi cognitivi similiâŚEntrambiâŚin definitiva, esplorano lo stesso terreno: la vasta esperienza umana dellâessere nel mondoâ(prefaz. p. XII). La letteratura finisce cosĂŹ anche per essere un formidabile strumento di ricerca perchĂŠ attraverso il suo tipico linguaggio ambivalente, metaforico e metonimico (cfr. p. 3) riesce a dare il senso dellâeterogeneitĂ delle esperienze umane, inquadrandole nel periodo storico in corso. Ed è proprio nei tempi attuali della complessitĂ e della globalizzazione, che il linguaggio letterario riesce a rappresentare la pluralitĂ del vivere contemporaneo, cogliendone la soggettivitĂ emblematica e tipicizzante forse
ancor meglio delle statistiche, delle oggettivazioni protocollari e schemi, delle grandi teorizzazioni, dellâempirismo astratto e i files carichi di informazioni âdi superficieâ dei computers. Inoltre la letteratura (e â in maniera diversa - anche altre forme artistico-espressive) e un certo tipo di indagine di sociologia qualitativa, hanno come elemento di âaffinitĂ elettivaâ(p. 12) lâapproccio esplorativo ânon oggettivante- alle vicende sociali con una capacitĂ di penetrazione e rappresentazione delle emozioni e degli stati dâanimo che difficilmente la ricerca sociologica tradizionale e canonica riesce ad esplicitare. Il Romanzo (ma anche altri generi) come strumento interpretativo e anche analitico di una certa realtĂ storico-sociale; non a caso molti sociologi si sono occupati di letteratura: dai fondatori Comte e Durkheim, Simmel e Weber, fino ai piĂš recenti Nisbet, Goldman e molti altri anche in Italia, mostrando come âlâimmaginazione e lâanalisi, lâimmaginazione nellâanalisi siano il destino comune di sociologia e letteraturaâ(p. 128). Prendendo spunto da non pochi âcasi letterariâ: R. Walser (âil piĂš celato fra gli scrittoriâcome ebbe modo di definirlo Elias Canetti), J. Franzen, R.Musil, M. Houllebecq, A. Camus, M. Proust, D. Grossman, lâitaliano A. Garlini e molti altri, i due autori di questa conversazione ci mostrano, come nellâepoca delle tecnologie e della globalizzazione, delle differenziazione e delle eterogeneitĂ , la letteratura sia vitale e maestra di vita e, come con la sociologia, sia anche una via verso lâesplorazione mai conclusa della realtĂ sociale e della veritĂ Cfr. p. 56).
âUn angelo a Babiloniaâ di Friedrich DĂźrrenmatt di Francesca Senna
Una splendida commedia degli equivoci scritta nel 1954, una commedia goliardica contro la pochezza dellâessere umano dove lâautore si fa beffa del mondo e di tutto ciò di cui gli uomini non riescono a rinunciare come il potere, la ricchezza materiale e la politica. Lo scrittore tratteggia in modo nitido la miserabile pochezza dellâessere umano, ma lo fa con un tono burlesco grazie al continuo mascherarsi dei personaggi che, di volta in volta, cambiano identitĂ : i due re che si alternano a turno, nel ruolo di regnante e il suo sgabello, il mendicante che si trasforma in boia, il sovrano che si maschera da mendicante, ecc⌠Con questa commedia lâautore cerca di spiegare il motivo per cui si giunse alla costruzione della Torre di Babele che, a quanto narra il mito, fu una tra le piĂš grandiose, anche se tra le piĂš assurde,
imprese dellâumanitĂ . Ma come sempre in DĂźrrenmatt, giallista imbroglione, i conti non tornano, e i piani di Nabucodonosor falliscono miseramente: ÂŤIl cielo ha disprezzato la mia opera. Non ho trovato graziaÂť. Unâopera che cattura subito per lâintensitĂ della riflessione sullo stato sociale e sulla giustizia; profonda e leggera insieme, basata su una trama che diverte come la commedia classica, dai dialoghi rapidissimi e brillanti, è in piĂš, proprio come quella, fa riflettere. La scrittura di DĂźrrenmatt si conferma ironica mettendo in scena con leggerezza tematiche impegnate quali la lotta per il potere, la sopraffazione nei confronti dei piĂš deboli, la satira sullâaldilĂ e lâovvia denuncia dellâabuso di potere e dellâaviditĂ . Eâ unâaltra, lampante prova della sua pungente e brillante satira. 3
Tatsuya Tanaka
Dune di patatine, corsie di nuoto a spirale e altre miniature di oggetti c di Cristina Simoncini
4
n
curiosArt
comuni
âT
utti debbono aver pensato una volta: i broccoli ed il prezzemolo a volte assomigliano ad una foresta, e delle foglie che galleggiano sullâacqua assomigliano a piccole imbarcazioni.â - Racconta Tatsuya Tanaka - âSpesso cose viste da una prospettiva in miniatura ci possono suggerire immagini divertenti. Ho voluto fare mio questo modo di vedere le cose ed esprimerlo tramite delle fotografie, cosĂŹ ho iniziato a mettere insieme i miei âCalendari in miniaturaââ. Queste fotografie ritraggono principalmente figure in stile diorama, circondate da ambienti di vita quotidiana. Tatsuya Tanaka, fotografo e art director, è affascinato da tutte le cose minuscole e ha una straordinaria capacitĂ di riutilizzare oggetti di uso quotidiano come elementi o strumenti per gli abitanti del suo mondo in miniatura. Per il suo progetto Calendario in miniatura, Tanaka ha sfruttato la sua immaginazione fino ai suoi limiti, quasi ogni giorno negli ultimi quattro anni. Un distributore di nastro adesivo diventa il bar per un ristorante, un circuito è trasformato in una risaia e le note di una partitura musicale diventano gli ostacoli per una gara su pista. Individualmente, le foto potrebbero suscitare un sorriso o una risatina mentre comprendi la battuta, ma se viste insieme si trasformano in uno studio affascinante sullâampiezza della creativitĂ di Tanaka. Attraverso lâintelligente obiettivo dellâartista, le attivitĂ quotidiane come lavori di costruzione, portare a spasso il cane, ottenere un biglietto per il parcheggio e attraversare una bufera di neve diventano scenari da incanto. Tanaka utilizza materiale per ufficio, cibo e altri oggetti trovati che utilizza come set o sfondi per abitanti in miniatura. Penseresti che il suo desiderio di continuare il progetto diminuirebbe dopo aver superato 1.000 foto, o che la sua immaginazione sarebbe stata completamente sfruttata, ma
chiaramente non è il caso. Puoi vedere nuove immagini dal progetto âCalendari in miniaturaâ ogni giorno su Instagram e Facebook. Nato in Giappone a Kumamoto nel 1981, attualmente Tatsuya Tanaka è un art director/fotografo di miniature con sede in Kagoshima. Il sito web, che aggiorna dallâaprile 2011, è diventato popolare tra gli utenti di Internet, essendo ampiamente visitato online, cosĂŹ come in altri media tra cui riviste e programmi TV. Ă stato responsabile delle miniature nellâinaugurazione del romanzo della serie televisiva NHK 2017 âHiyokkoâ. Le raccolte fotografiche, âMiniature Lifeâ, âMiniature Life 2â e âSmall Wondersâ sono state pubblicate e sono disponibili nel mercato commerciale. Info: http://miniature-calendar.com
5
Gli impressionisti francesi da Monet a Cezanne Palazzo degli Esami Roma
di Laura Siconolfi e Maurizio Montuschi
N
el cuore di Trastevere, un palazzo umbertino, costruito nel1920, solo da qualche anno trasformato in museo, ospita, per la seconda volta, unâesposizione multimediale che, comâera accaduto per Van Gogh, permette al visitatore di immergersi in immagini nitide e dinamiche, proiettate a schermo pieno che ne amplifica il fascino e veicola, in una maniera straordinaria, le varie fasi dellâatto creativo. Il primo impatto a onor del vero è straniante. La prima sala usata per introdurre, con scritti abbastanza interessanti, la mostra, permette lâaccesso a un altro ambiente in cui una luce soffusa, un vocio diffuso, ma non fastidioso, visitatori incerti nei movimenti alla ricerca di una propria posizione comoda e rispettosa, un turbinio dâimmagini cui devi abituarti e che occupa tutti gli spazi, pavimento compreso, disorientano alquanto. Basta poco, però, per trovare <il proprio centro di gravitĂ > e la magia ha inizio. Immagini cristalline e reali trasportano nella Parigi della Belle Epoque, tra signore elegantissime e civettuole che assistono alle corse dei cavalli, tra giovani allegri e chiassosi in un locale alla moda, nei grandi viali alberati allegri e chiassosi, malinconici nei bollenti colori autunnali, romantici sotto i fiocchi di neve candidi ed impalpabili che ricoprono tutto, i frettolosi passanti, le vetrine dei negozi, i palazzi. Una locomotiva laggiĂš, alla fine del viale, si sente lâodore acre del fumo ⌠e poi i cieli, i cieli stellati piĂš belli del mondo, Van Gogh! Le tantissime immagini che si susseguono in unâarmonia sinergica di colori e suoni, suggestiva e coinvolgente, non sono solo emozionanti ed evocative, ma permettono, anche, una fruizione dellâopera dâarte impensabile fino a qualche decennio fa. Dinanzi agli occhi del visitatore scorre il dipinto nel suo insieme e poi in un fluire accattivante, a volte poetico, tutti i particolari, fino alle pennellate. Eâ possibile, quindi, cogliere nelle opere di Monet, ad esempio, lâestrema accuratezza nella diffusione della luce, lâuso dei colori vivaci e squillanti stesi con piccole pennellate irregolari che danno
6
vivacitĂ e movimento alla scena; le pennellate singole di colori vivi per rendere lo scintillio della luce del sole sullâacqua in movimento; i colori corposi e consistenti, le pennellate vigorose per rendere lâidea della forza del vento e dellâacqua che sâinfrangono contro gli scogli; i tocchi di grigio chiaro, di azzurro e di bianco per creare lâeffetto del fumo che esce dalla locomotiva, simbolo di modernitĂ . Piccole pennellate ora accostate ora sovrapposte, polvere di riso, gessetto nero nei colori ad olio per dare morbidezza, acquerelli per lasciar trasparire le linee del disegno sottostante, lâinconfondibile estro di Toulouse Lautrec, insomma, di cui è possibile ammirare i dipinti che rappresentano Montmartre, sale da ballo, caffè-concerto, teatri, ballerine, ma anche realtĂ quotidiane delle persone piĂš umili e indifese. Tuttâa un tratto appare Cezanne, nel suo studio, mentre osserva della frutta posta in un vassoio e ne indaga la consistenza volumetrica da vari punti di vista, la disegna su di una tela, sceglie colori forti e intensi per meglio modellare i frutti e separarli dal fondo che, cosĂŹ, acquista piĂš spessore e profonditĂ . Scorrono altri dipinti, gli oggetti sono diversificati, come i colori o i profumi. <Nature morte animate, simili agli esseri umani, nobilitate con il dono eterno dello spirito divino> Kandinskij. Ancora le pennellate ampie e dense degli autoritratti di Van Gogh che, a volte, partono dagli occhi acuti e penetranti, intrise di verde e di rosso, a voler manifestare lâinquietudine del suo animo; i toni delicati, le atmosfere luminose e solari dei suoi campi di grano; pennellate nervose e quasi rabbiose per i neri corvi, premonizione di sventura e di morte. Bellezza, armonia, grazia, denuncia sociale, dolore, disperazione nelle opere degli impressionisti e nelle musiche di sottofondo di Debussy, Caykovskij, Ravel, Offenbach! Palazzo degli Esami, Roma, fino al 06 01 2019.
n
in mostra
7
LâACQUA DI TALETE
Il neosurrealismo di Josè Molina in mostra a Villa Borghese di Maria Chiara Lorenti
Josè Molina, âMarte nascente â, 2018, matita grassa su carta
8
n
U
n pesce dal volto umano, con tanto di barba e baffi, e mani che fendono lâacqua al posto di pinne. Una fanciulla efebica, che munita di ali e di nido, sorvola un mare tempestoso, contornata da uno stormo di uccelli in volo. Oppure una donna che, assisa su uno scoglio, si acconcia i capelli, mentre le sue ali di farfalla si asciugano ai raggi radenti del primo sole, insieme ad unâaltra che si immerge nelle acque placide, osservando un orizzonte ancora oscuro. Esseri al di lĂ del tempo, in continuo divenire, colti da metamorfosi che ne stravolgono le primarie fattezze. CosĂŹ sono i personaggi ritratti da Josè Molina, in visione al Museo Carlo Bilotti, presso lâAranciera di Villa Borghese. âLâacqua di Taleteâ, titolo di una mostra ispirata ai principi filosofici del fondatore della scuola ionica, che per primo ipotizzò la teoria scientifica che lâacqua fosse alla base della vita. Ed è questo il fulcro su cui ruotano le opere dellâartista madrileno. Lâacqua intesa come forza primigenia, che tutto crea e tutto distrugge, da cui nasciamo e, forse, ad essa torniamo. Elemento naturale strettamente legato al luogo dâesposizione, in quanto lâAranciera, prima di essere adibita a questâuso, alla fine del settecento, fu ampliata e decorata da Marcantonio IV Borghese per ospitare le sontuose feste legate alla presenza dellâacqua, vista la sua vicinanza col giardino del lago e lâallocazione di numerose fontane barocche e ninfei, tanto che fu denominata âcasino dei giochi dâacquaâ. Molina si confronta con questo tema esprimendo con i suoi quadri una realtĂ surreale e visionaria, dove i soggetti mutanti creano un nuovo mondo fantastico, legato alla cosmogonia dellâuniverso. âNon ci avete per caso incontrato nel mezzo di un vivido paradiso, dentro al quale si muore pur di viverlo, con un cuore e dei sentimenti, prigionieri di una pelle morta, che trasforma lâanima in una cella cieca e angusta?â Insieme alle opere pittoriche ed ai disegni, la mostra ci offre la visione di tre sculture, realizzate in legno e resina,
in mostra
titolate: io dubito, io ricordo, io immagino; facenti parte della collezione del 2017 âI feelâ. Tre vasi o ciotole, in realtĂ tre teste antropomorfe scoperchiate della calotta cranica, che permettono di osservarne lâinterno, formato da un labirinto, per la prima, ove il pensiero si dipana, ora linearmente proseguendo in un percorso prestabilito, ma dove può incepparsi al primo ostacolo. La seconda e la terza testa ospitano una spirale e una gradinata concentrica verso il basso, entrambe, come la prima descritta, sono legate alla lettura dellâio, una introspezione psicologica dellâanima, del pensiero, delle sensazioni scaturite dalla mente. Come espresso dallâautore: âIo credo molto allâutilitĂ sociale dellâartista. Penso che si sviluppa un linguaggio in parallelo, un linguaggio particolare diverso, ⌠ma importante per la societĂ ...è un occhio diverso⌠come una porta che si sta aprendo a una nuova era ... io penso che noi artisti dobbiamo mettere la nostra prospettiva, il nostro occhio ⌠e dico questo non tanto come artista, ma come persona che ama lâArte in ogni sua forma.â La mostra si concluderĂ il 17 febbraio 2019, ed è completamente gratuita, come quella dedicata alle opere giovanili di Giacomo Balla, situata nello stesso museo.
Josè Molina, âYO DUDOâ, 2017 Resina e legno
Josè Molina, âPesci che nuotano controcorrenteâ, 2005 9
Lâ&#x20AC;&#x2122;abisso del male
Dylan Dog, Martin MistĨre e Zagor di Valerio Lucantonio
10
n
I
n un periodo di fervido rinnovamento della Bonelli, ricco di iniziative inedite e poco conformi ai canoni storici della casa editrice, un gruppo di dirigenti e autori â Masiero, Recchioni, Castelli, Burattini â ha deciso di dare vita, dopo ventisei anni, a un nuovo incontro tra i due eroi protagonisti della rivoluzione stilistica degli anni â80, Martin Mistère e Dylan Dog. I primi due volumi di questa serie speciale, la prima nellâepoca moderna dellâeditore milanese a unire due delle testate principali, erano disegnati da Giovanni Freghieri e sceneggiati dai due creatori dei personaggi, Castelli e Sclavi, e riuscivano a trovare un equilibrio tra i due diversi spiriti di genere, con atmosfere e implicazioni apocalittiche. Ma questo volume, intitolato Lâabisso del male, nonostante si presenti come team-up dei due personaggi e ricalchi le caratteristiche delle storie precedenti, si rivela un evento totale, che attraversa la maggior parte delle testate Bonelli presenti e passate, facendo convergere nel fantasy-horror un intero universo immaginario. Il âterzo incomodoâ, che spicca piĂš degli altri ospiti, è sicuramente il secondo fumetto piĂš longevo della casa editrice: Zagor. Questo eroe, precursore cronologico ed editoriale nella lotta contro il male, offre ai suoi eredi la
Fumetto
propria mitologia di riferimento e uno dei suoi antagonisti piĂš iconici, fino a comparire e confermarsi come modello archetipico il cui nome non viene mai citato, in quanto ormai diventato un simbolo - come la figura dellâuccello tuono che si staglia nel finale. Per quanto riguarda la scrittura, Carlo Recagno ha saputo dunque far convergere incredibilmente lo stile dei primi due team-up tra indagatore dellâincubo e detective dellâimpossibile, la visione metafisica sclaviana (presente, prima che in Dylan Dog, nella storia piĂš controversa di Zagor, Incubi) e una poderosa consapevolezza di scrittura, la quale passa dalle citazioni/apparizioni di altri personaggi bonelliani allâautoironia e alla metatestualitĂ , efficaci per disinnescare quelle che, se non fossero state sottolineate dallâautore, sarebbero risultate forzature o falle dellâintreccio. Sul fronte visivo, i disegni di Freghieri superano ogni aspettativa, con un salto di qualitĂ rispetto alle due precedenti avventure team-up: chiaroscuro che si avvale di un uso poliedrico dellâombreggiatura, tavole di derivazione espressionista e passaggi astratti, puramente grafici, in cui la dimensione eterea del fantasma/icona Hellingen emerge in forma immediata, sono i tratti salienti in questo lavoro di uno degli artisti piĂš abili e versatili degli ultimi tre decenni del fumetto popolare italiano. Lâintera operazione, possibile per la sua estremitĂ solo nel contesto di unâuscita speciale e straordinaria, si presta a letture e interpretazioni di diversa natura e prospettiva: sul piano tematico, come riflessione sui vari significati e funzioni della figura dellâeroe; a livello produttivo e intertestuale come pietra angolare non solo della pratica narrativa del cross-over, ma di un nuovo modo di concepire lâuniverso espanso della casa editrice; - sul fronte editoriale, come unâoperazione di marketing incrociato e di promozione multipla delle diverse testate, aperta sia ad accogliere e incuriosire lettori neofiti sia a invogliare i fan storici ad acquistare nuove iniziative, indipendenti dalle serie regolari; - narrativamente, come vertice dâincontro e di celebrazione di un panorama di personaggi â e disegnatori, ospitati allâinterno di singole pagine o vignette â in continua rimodulazione. In questo racconto eterogeneo, eclettico, ma al tempo stesso coerente e unitario per quanto concerne la struttura compositiva, lâintento dellâautore emerge chiaramente, nonostante la frammentazione spazio-temporale degli eventi e dei personaggi. Recagno, mosso non solo da una profonda conoscenza del mondo bonelliano, ma soprattutto da una genuina voglia â per quanto inevitabilmente condivisa e progettata insieme a curatori e redattori â ha voluto muovere un primo passo nella direzione di unâevoluzione della narrazione serial-popolare italiana, dando al contempo, piĂš o meno intenzionalmente, una conclusione ideale particolare allâeterna lotta di Zagor ed Hellingen, che ricorda per certi versi lo storico e visionario numero 100 di Dylan Dog. 11
Quentin Blake illustratore di Patrizia Vaccaro Quentin Blake è tra i piĂš importanti illustratori nel â900, (Sidcup, 16 dicembre 1932) ma anche disegnatore e scrittore britannico, a renderlo tanto famoso è la sua collaborazione con Roald Dahl, grande autore di libri per lâ infanzia come âLa fabbrica di cioccolatoâe âIl GGGâ, durata ben 13 anni. Ma cominciamo dicendo che giĂ a 16 anni disegna come illustratore satirico per la rivista âPunchâ, prende una laurea in letteratura inglese al Downing College, Cambridge (1953-56), poi un master allâInstitute of Education, in seguito lavorerĂ al Royal College of Art. Nel 2002 vince il premio Hans Christian Andersen per il suo contributo alla letteratura per lâinfanzia. Ciò che lo rende tanto riconoscibile sono i suoi disegni molto particolari, quasi dei bozzetti che ritroviamo su svariati libri per bambini e ragazzi, ne illustra piĂš di 300, ottenendo successi internazionali, infatti è presente anche in Italia per la collaborazione con la scrittrice Bianca Pitzorno, ma ha anche illustrato libri scritti personalmente da lui. Possiamo definire il suo stile giocoso, a volte i suoi riempimenti di colore sono volutamente sbavati per dare un senso di spontaneitĂ e infantile spensieratezza. Si trovano diversi video sullâartista dove egli stesso ci parla dellâ efficacia del suo tipo di illustrazione, ci porta ad esempio unâ immagine del il Grande Gigante Gentile, il protagonista essendo un gigante, nel palazzo sbatte la testa contro il lampadario di cristallo e, secondo lui, è divertente per chi legge vedere mentre lo fa, sottolineando lâ ironia che ha sempre contraddistinto lâartista. Ce lo racconta nel filmato di Christieâs, ma anche in altri,
12
presenti in rete, che riprendono Quentin Blake al lavoro, come una breve intervista del 2012 prodotta dalla Tate Gallery, e altri due video pubblicati dal canale YouTube dedicato a Roald Dahl ,dove lâillustratore è alle prese con Willy Wonka e gli Oompa Loompa. Altri filmati ancora si possono trovare sullo stesso sito di Blake. Di recente sono state messe allâ asta 178 opere dellâartista britannico, il cui ricavato è stato poi donato in beneficienza, non solo ha anche concorso alla realizzazione di dipinti per degli ospedali dove i suoi colori e il suo umorismo sicuramente allieteranno il soggiorno dei degenti: divertenti sono le immagini in cui degli anziani si danno alla pazza gioia danzando, suonando degli strumenti musicali e dondolando sui rami di un albero. Abbiamo accennato come sia stato importante il suo lavoro con Roald Dahl. La loro collaborazione inizia nel 1977, quando lâ editore combina la loro cooperazione. Lo scrittore rimase colpito dal tratto unico dellâ illustratore, e lavoreranno insieme sino alla morte dellâautore nel 1990. La fantasia infinita di Blake, la sua ironia ed il suo particolarissimo tratto sono riusciti ad interpretare in modo perfetto lâ inventiva iperattiva dello scrittore, tutto questo ha fatto si che i suoi disegni si fondessero in un binomio perfetto con le parole, riuscendo a dar vita a personaggi unici e bizzarri: li ha resi infatti immortali. Se leggerete le storie di Roald Dahl e sfoglierete le relative illustrazioni di Blake, non riuscirete piĂš a scollegare le due cose, provare per credereâŚ
n
illustrazione
13
PIUâ LIBRI PIUâ LIBERI: Un bilancio di successo
n
Eventi
di Rossana Gabrieli
S
traordinario successo di pubblico per la diciassettesima edizione di âPiĂš libri piĂš liberiâ, la fiera dedicata alla piccola e media editoria italiana. Lâevento culturale piĂš importante della capitale, organizzato dallâAssociazione Italiana editori (AIE) e ospitato dal Roma convention center La Nuvola dellâEur, taglia il traguardo delle 100 mila presenze, registrando il tutto esaurito nella maggior parte degli incontri in programma. Moltissimi â oltre 1.500 â gli autori italiani e internazionali che hanno partecipato alla Fiera: tra questi, Zerocalcare, Paolo Giordano, Michela Murgia, Luciano Canfora, Dacia Maraini, Teresa Ciabatti, Nadia Terranova, Mario Calabresi, Luciano Fontana, Virman Cusenza, Marco Damilano, Giovanni De Mauro, Marco Travaglio, Ezio Mauro, Michele Serra. Tra gli stranieri, lâisraeliano Abraham Yehoshua, lo scrittore e poeta dissidente Patrice Nganang, lo statunitense Joe R. Lansdale, lâintellettuale turca Pinar Selek, lâautore di House of Cards Michael Dobbs. ÂŤAnche questâanno PiĂš libri piĂš liberi non è stata una semplice fiera della piccola e media editoria â ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti â ma una festa per i tanti amanti dei libri e della cultura. Tante famiglie, tanti giovani e meno 14
giovani hanno affollato gli incontri e passeggiato tra gli standÂť. Grandissima la soddisfazione fra gli espositori â 545 distribuiti in 3.500 metri quadrati â che anche in questa edizione hanno registrato ottimi risultati di vendita, bissando il successo straordinario del 2017. Grande successo per i ventitre appuntamenti del programma professionale, affollatissimi, che si sono svolti allâinterno del Business Centre, il nuovo polo business e professionale di 500 metri quadrati, che ha funzionato da punto di incontro tra gli editori, le aziende della filiera (11 le aziende che hanno incontrato gli editori) e il pubblico professionale. PiĂš libri piĂš liberi rafforza cosĂŹ il suo ruolo di occasione di confronto e crescita per gli operatori del settore. PiuĚ libri piuĚ liberi eĚ promossa e organizzata dallâAssociazione Italiana Editori (AIE), con il sostegno del Centro per il libro e la lettura, del Ministero dei beni e delle attivitĂ culturali, della Regione Lazio, di Roma Capitale, della Camera di Commercio di Roma e di ICE- Agenzia per la promozione allâestero e lâinternazionalizzazione delle imprese italiane, con il contributo di SIAE - SocietaĚ Italiana degli Autori ed Editori e di BNL Gruppo BNP Paribas.
n n
Aprilia
âPresepiamoâ Mostra sui presepi Sala ManzĂš dallâ8 dicembre al 6 gennaio 2019
Roma
âAfter the tribes Beverly Barkat Museo Buoncompagni Ludovisi, fino al 31 dicembre âGli Impressionisti francesi da Monet a Cezanneâ (articolo a pagg. 6-7) Palazzo degli Esami, fino al 6 gennaio 2019 âBianconero tarotâ Mostra di Marco Proietto Galleria 291 est, fino al 18 gennaio 2019 âPixar. 30 anni di animazioniâ Palazzo delle Esposizioni, dal 9 ottobre al 20 gennaio 2019 âJe suis lâautre. Giacometti, Picasso e gli altriâ Museo Nazionale romano-Terme di Diocleziano, fino al 20 gennaio 2019 âOvidio. Amori, miti e altre storieâ Scuderie del Quirinale, fino al 20 gennaio 2019 âLa stanza di Mantegna - Capolavori dal Museo Jacquemart-AndrĂŠ di Parigiâ Gallerie Nazionali di arte antica, Balazzo Barberini, fino al 27 gennaio 2019 âAndy Warholâ Complesso del Vittoriano. fino al 3 febbraio 2019 âPicasso. La sculturaâ Galleria Borghese. fino al 3 febbraio 2019 âEnnio Calabria. Verso il tempo dellâessere. Opere 1958-2018â Museo Fondazione Roma. Palazzo Cipolla, fino al 27 gennaio 2019 âVelina, il tratto russo. Dal Dionisio a Malevicâ Musei Vaticani, Braccio di Carlo Magno, fino al 16 febbraio 2019 âGuido Reni, i Barberini e i Corsini. Storia e fortuna di un capolavoroâ Galleria Nazionale di Arte Antica, fino al 17 febbraio 2019 âLâacqua di Talete. Opere di Josè Molinaâ (articolo A pagg. 8-9) Museo Carlo Bilotti, fino al 17 febbraio 2019 âPollock e la scuola di New Yorkâ Complesso del Vittoriano. fino al 24 febbraio 2019 âImaginaries and visions in the age of artificial intelligenceâ MAXXI. fino al 24 febbraio 2019 âDream. lâarte dei sogniâ Chiostro del Bramante, fino al 5 marzo 2019
n n
Ferrara
âCourbet e la naturaâ Palazzo dei Diamanti, fino al 6 gennaio 2019
Firenze
âConviti e banchettiâ Museo Stibbert, fino al 6 gennaio 2019 âLa rosa e il tempoâ Etra studio Tommasi, fino al 6 gennaio âNatusâ Basilica di san Lorenzo, Salone di Donatello, fino al 7 gennaio 2017
âLâItalia a Hollywoodâ Museo Salvatore Ferragamo, fino al 10 marzo 2019 âFanfare e silenzi. Viaggio nella pittura di Primo Contiâ Villa Bardini, fino al 13 gennaio 2019 âMarina Abramovic. The cleanerâ Palazzo Strozzi, fino al 20 gennaio 2019
n
Eventi
n n
Mantova
âMarc Chagall: come nella pittura ncosĂŹ nella poesiaâ Palazzo della Regione, fino al 3febbraio 2019
Milano
âCarlo CarrĂ â Palazzo reale, fino al 3 febbraio 2019 âMilano e il cinemaâ Palazzo Morando, fino al 10 febbraio 2019 âPicasso Metamorfosiâ Palazzo reale, fino al 17 febbraio 2019 âSanguine. Luc Tuymans on Baroqueâ Fondazione Prada, fino al 25 febbraio 2019 âKlee. Alle origini dellâarteâ MUDEC, fino al 3 marzo 2019 âRomanticismoâ Gallerie dâItalia e sedi varie, fino al 17 marzo
n n n n n
Pontedera
âOrizzonti dâacqua tra pittura e arti decorative. Galileo Chini e altri protagonisti del primo novecentoâ Palp Palazzo Pretorio Pontedera, fino al 28 aprile
Ravenna
â? War is over. Arte e Conflitti tra mito e contemporaneitĂ â Museo dâArte della cittĂ di Ravenna, fino al 13 gennaio 2019
Trento
âMargherita Sarfatti. Il novecento italiano nel mondoâ Mart, fino al 24 febbraio
Venezia
âTintoretto 1519-1594â Palazzo Ducale, fino al 6 gennaio âOsvaldo Licini. Che un vento di follia totale mi solleviâ Collezione Peggy Guggenheim, fino al 14 gennaio 2019
Vicenza
âLa seduzione. Mito e arte nellâantica Greciaâ Palazzo Leoni Montanari, fino al 13 gennaio
Piero Tosi. Esercizi sulla bellezza. Gli anni del CSC 1988 - 2016
Palazzo delle Esposizioni, 16 ottobre 2018 - 20 gennaio 2019 16