INTRODUZIONE AL PERIODO 1945-1953
Negli anni dell'immediato dopoguerra le Forze Armate italiane hanno attraversato uno dei momenti più difficili della loro storia. Espressione di una Nazio ne sconfitta, divisa, semidistrutta e afflitta da gravi problemi sociali, hanno risentito del trauma soprattutto morale dell'8 settembre, del vario destino individuale dei Quadri durante la guerra e delle loro inevitabili divisioni, della crisi dei valori, dei troppo repentini mutamenti di alleanze, della loro difficile e non chiara collocazione nel nuovo Stato democratico. Ne è espressione un articolo a firma Ernesto Romagna Manoja pubblicato sulla "Rivista Aeronautica" n. 34/1946, dal quale emergono il basso prestigio e le cattive condizioni morali e materiali dei Quadri, il rilassamento formale e disciplinare dilagante, l'insofferenza per la vecchia disciplina e l'aspirazione delle classi più anziane, che hanno fatto la guerra, a essere congedate. Un periodo di crisi morale, materiale, organizzativa, disciplinare, di leadership che ha raggiunto le punte di massima tra il 1945 e il 194 9, cioè tra la fine della guerra e l'entrata dell'Italia nel Patto Atlantico. Quest'ultimo è un evento cruciale che - sia pur senza provocare la scomparsa di annosi problemi - ha imposto tuttavia alle Forze Armate, in qualche misura, un rinnovamento reso necessario dalle esigenze stesse dall'Alleanza, ha favorito, una maggiore motivazione dei Quadri, ha indicato all'organizzazione militare italiana, per forza di cose uscita dalla guerra senza poter rinascere su basi nuove e razionali, dei "modelli " con cui confrontarsi (prima quello inglese e poi quello americano). Di questo contesto dominato dall'incertezza, dove ben pochi sono i punti di riferimento e fin troppi sono i motivi di critica, di risentimento, di polemica, non può non risentire l'uomo, l'ufficiale e lo scrittore M .. Vuomo e l'ufficiale ne risentono ancor t>iù dello scrittore, che sempre più rispecchia lo stato d'animo dell'uomo e i sentimenti, i pensieri dell'ufficiale, sulla cui carriera influiscono anche ragioni di salute. Presentatosi al Comando della 3° Zona Aerea Territoriale il 17 giugno 1944 (cioè subito do{JO l'occupazione di Roma da parte degli alleati), M. chiude ben fJresto i conti con
il servizio attivo: il 17 gennaio 1945, a 53 anni, è collocato in ausiliaria per limiti di età. Il 5 dicembre 1945 viene "riconosciuto permanentemente inabile al servizio militare per malattia aggravata da causa di servizio di volo" e quindi collocato in congedo assoluto 1• M. non appartiene certo a quella categoria di pensionati militari che tende a estraniarsi dai problemi delle Forze Armate del momento, che ritiene di aver già dato un suo contributo e si rifugia nel passato e nel privato. Fin dal gennaio 1945, quando la guerra è ancora'in corso e l'Italia è teatro della lotta tra le forze alleate e germaniche, egli ritorna con pieno vigore all'attività pubblicistica, con un duplice incarico: direttore della· "Rivista Aeronautica", che riprende subito le pubblicazioni sospese nel giugno 1943, e Presidente dell'Associazione Culturale Aeronautica, che raccoglie l'eredità dell'Ufficio Editoriale Aeronautico della guerra (Cfr. Introduzione alla Parte III - Vol. I) e, oltre alla "Rivista Aeronautica", pubblica anche la "Rivista di Medicina Aeronautica" e la "Rivista di Meteorologia Aeronautica". La costituzione di tale Associazione e la sua formu la sono suggerite, si potrebbe dire naturalmente, dallo stesso M., che così descrive le circostanze nelle quali essa nasce e opera, peraltro ammettendo in Guerra agli inermi il sostanziale insuccesso dei suoi intenti: Ciascuna delle p ubblicazioni periodiche militari oggi esistenti in Italia, essendo parte integrante del Ministero Difesa, non si sente in grad o d i p ubblicare scritti non conformi alle opinioni d ei t re Stati Maggiori e de l Governo.
1. I dati di cui sopra sono rrnrti dal libretto personale di M .. Egli afferma, invece, di essere stato collocato in ausiliaria il 1° febbraio 1945, di aver fatto successivamente domanda di essere collocato a riposo "adducendo la mia sordità, sebbene gli amici te ntassero di dissuadermi", e di non aver neppure chiesto il passaggio nel ruolo d'onore "sebbene gli amici me lo consigliassero". La data della collocazione a riposo da lui indicata è inoltre del 3 aprile 1946 (Cfr. Guerra agli inermi..., Cit., p. 435).
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