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1. UN'AUTENTICA GLORIA ("Rivista Aeronautica", nn. 1-2-3, 1945; pseudonimo AMBROGIO MARIANI) 2. PROFETI DI SVENTURA ("Rivista Aeronautica", n. 4, aprile 1945; pseudonimo MARCELLO ARTIERI) 3. LA VITTORIA ATTRAVERSO IL POTERE AEREO? ("Rivista Aeronautica", n. 5, maggio 1945; pseudonimo MARCELLO ARTIERI) 4. LO SCOPO DELLE OPERAZIONI BELLICHE ("Rivista Aeronautica", n. 6, giugno 1945; pseudonimo MARCELLO ARTIERI)

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Gli effettivi risultati raggiunti dal bombardamento strategico angloamericano (il quale ha avuto un prevalente orientamento "controcittà") e il ruolo dell'Arma aerea nella strategia germanica sono tuttora due degli argomenti più controversi della storia della seconda guerra mondiale, con opposte interpretazioni dei douhetiani e antidouhetiani tuttora ricorrenti.

Su questo argomento, già in piena guerra, nel 1942 Alexander P. De Seversky ha pubblicato il famoso libro di ispirazione douhetiana (tradotto anche in Italia) Victory through Air Power 1, contestato dal capitano cecoslovacco F.O. lvli!?.sche con l'altro libro del 1943 Il bombardamento aereo è decisivo? che negli Stati Uniti è stato pubblicato con il significativo titolo Contro Seversky 2 .

M. affronta l'argomento con i quattro scritti che qui presentiamo, pubblicati nel primo semestre 1945. La materia del contendere è la strategia germanica; i primi due scritti hanno carattere propedeutico, gli altri due sono il vero clou. Nel primo M. cita per la prima volta il Miksche, fingendo - con un artifizio retorico abbastanza frequente nella sua produzione - di dargli torto e di non approvare la strategia germanica, e per

1. Tradu:tione italiana: l'otenza aerea chiave della sopravvivenza, Milano, Garzanti, 1953 (citato da M. anche in Guerra agli inermi, pp. 414-415). 2. Si veda, in proposito, la recensione del libro del Miksche in "Rivista Marittima", luglio -dicembre 1944. contro ampliando al massimo i probabili effetti che avrebbe avuto l'applicazione di una strategia douhetiana. Nel secondo è il vero M. che parla: lo dimostra.no le ultime righe, nelle quali giudica sbagliata la tardiva strategia douhetiana adottata dalla Luftwaffe contro l'Inghilterra, da lui disapprovata fin dal 194.1 (Cfr. \!ol. I, Parte III, Cap. II, p. 353).

Nel terzo e quarto articolo M. intende recensire il libro di Miksche, evidentemente perché è congeniale alle sue idee; ma al di là del suo dichiarato intento di evitare un parallelo tra l'opera di Miksche e quella di De Seversky, più che a una recensione ci si trova cli fronte a una sintesi di due contrapposte interpretazioni della guerra aerea nel .1939-1945, nella quale inutile dirlo - M. pur volendo presentarsi come arbitro imparziale è piuttosto un giocatore in campo dalla parte ciel Miksche.

Nella primavera del 1945, quando sono pubblicate queste note, la guerra non è ancora finita, la bomba atomica non è ancora stata lanciata e molti dati sono ancora sconosciuti.

Tuttavia, oltre a suonare nel complesso come un ridimensionamento degli effetti del bombardamento strategico giovevole alle tesi di sempre di M., le idee di ambedue gli autori esaminati sono tuttora da considerare come un contributo fondamentale allo studio non tanto della strategia aerea, ma delle contrapposte strategie nella seconda guerra mondiale. Anche oggi, infatti, il ruolo strategico dell'Aviazione, il suo ordinamento, la

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