Rivista Militare 2020 N. 4

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d’uranio altamente arricchito al 90% dell’isotopo U235 (weapon-grade). Sostanzialmente, facendo girare piĂš a lungo le centrifughe utilizzate per produrre il low-enriched uranium (meno di 20% di U235), quello utilizzabile nelle centrali nucleari civili, si può arrivare al weapons-grade. Ma il superamento delle soglie riscontrato dall’AIEA ci permette di pensare che i tempi per il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo stiano scendendo. Ma l’Iran riterrĂ necessario, o anche soltanto opportuno, entrare pienamente nel club delle poten]H QXFOHDUL" 6DUHEEH GLIÂżFLOH FRQservare la clandestinitĂ . Se non ci sono impianti clandestini di arricFKLPHQWR ROWUH D TXHOOL XIÂżFLDOPHQWH riconosciuti e sotto osservazione GHOOÂś$,($ q GLIÂżFLOH LPPDJLQDUH che un’impennata della produzione GL PDWHULDOH ÂżVVLOH QRQ YHUUHEEH QRtata. E bisogna chiedersi se uscire allo scoperto, abbandonando esplicitamente gli impegni presi nel Trattato di non-proliferazione nucleare, corrisponda veramente agli interessi iraniani, o se sia invece auspica-

bile per loro continuare a far parte della ComunitĂ internazionale. Qualcuno magari obbietterĂ che la Corea del Nord è uscita dal regime di non-proliferazione, diventando una potenza nucleare senza pagare costi terribilmente elevati. Ma l’Iran non vive, e per motivi geopolitici non può vivere, una condizione di isolamento alla coreana. Mentre Pechino preferisce avvolgere i suoi rapporti con Pyongyang in una certa ambiguitĂ , Teheran con Mosca ha un rapporto di collaborazione in campo militare, energetico, economico e diplomatico. L’Iran, a differenza della Corea del Nord, rimane integrato nell’economia mondiale, seppur penalizzato. Teheran è una vera potenza regionale, grazie ai propri mezzi militari, i numerosi alleati e anche il proprio soft power verso le popolazioni sciite. L’Iran tiene molto al proprio ruolo nelle organizzazioni internazionali, come leader tra i paesi in via di sviluppo. Insomma un paese con un certo peso, anche senza disporre di armi nucleari, ha opzioni che il regime di

Pyongyang considera di non avere. Sembra perciò credibile che il regime dei mullah possa proseguire, almeno per un certo periodo, con attivitĂ che avranno l’effetto di diminuire i tempi per un’eventuale svolta nucleare senza incorrere in ulteriori elevati costi. Gli attenti ed esperti strateghi di Teheran (e ce ne sono) valuteranno accurataPHQWH ÂżQR D GRYH SRWUDQQR VSLQgersi, lasciando sempre la necessaria misura di ambiguitĂ riguardo alle loro capacitĂ e intenzioni. Insomma, non è da escludere a priori l’ipotesi che si dotino della bomba, e neanche che possano ampliare le proprie attivitĂ clandestine. Meglio non scommettere, però, sull’entrata di Teheran nel club nucleare nel prossimo futuro. $QFKH SHUFKp LQ TXHVWR GLIÂżFLOH PRmento storico, segnato da una pandemia che ha colpito pesantemente anche l’Iran, le prioritĂ sono ovviamente altre. Ăˆ molto piĂš probabile invece che faranno in modo che tutti rimangano consci del rischio per garantire la deterrenza.

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