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Sabri naSgueglia della Marra

not iz ie , l'intercettazione postale, l ' indiv id uazione degli obiett ivi da presidiare, la di stri bu z ione dei sussidi.

Al fine di predisporre al megl io le varie attività del dispositivo costituito e, special mente, i l servizio informazioni, si conferì al fronte d e l! ' Arma un carattere giu ri s di z ionale. Roma fu suddivisa in sei zo ne operative assegna te rispettivamente ad ogni nucleo del raggruppamento territoriale:

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- la prima , S. Lorenzo in L ucina, venne affidata al nucleo facente cap o a l tenente Basignani ;

- la seconda comprendeva i l Viminal e e fu attribuita al nucleo guidato dal maresciallo D i Iorio;

-la terza si estendeva n ell ' area di piazza B ologna e venne pre sidiata dal nucleo del te nente Boldoni;

- la q uarta, viale Mazzini , venne difesa dal nucleo del tenen te Fi lip pi;

- la quinta inclu d eva il quartiere di Trastevere e fu posta sotto il controllo e la protezione del nucleo del te ne nte Filippi;

- la ses ta zona, l'Ostiense, fu asseg nata al nucleo del tenente Pas saro. Il raggruppamento mobi le, di contro, non ebbe carattere g iurisdizionale ma par tec ip ò attivamente alla raccolta delle info rm azioni operando a li ' in te rno e all'esterno della città410

Si tentò inoltre d i este ndere il movimento resistenziale anche ai reparti dell ' Arma dell'It alia centro -settentrionale ma l ' ini ziativa s i dove tte scontra re con la prese nza massicc ia, in quelle regio ni , dell e autorità rep ubbl icane Tra dicembre e marzo vennero inviati degli emissari in Piemonte, Tosca n a e Liguria per sagg ia r e il terreno ed e ntrm·e in contatto coi comandi locali qualora se ne fosse p resentat a l' opportunità. L e missioni, malgrado gli sforzi, non sortirono gli es iti sperati 4 11

Allorché ne ll 'aprile del 1944 il FMCR s uddivi se la capita le in tre settori operativi, i repart i dell'Arma adibiti all ' occupazi o ne e al pres idio degl i ob iettivi prefissa ti fu ro no tras ferit i a ll e d ipendenze dei comandanti di setto re e, in seguito, del generale Carauj , po sto a capo del g ru ppo settori. Tu tt e le fo rm azio ni dei carabinieri , in previsione della ri tirata tedesca, ebbe ro ordine di p rese rvare a qual siasi costo la legalità, di provved ere al recupero degli annamenti abbandonati, di agevolare l'ingresso delle truppe alleate e di salvaguardare l'inco lumità della popolazio ne im pedendo rappresaglie e sacchegg i412 .

Le azio ni di sabotaggio , se dall'armisitizio al 7 ottobre si limitarono al boicottaggio delle ord inanze tedesche, con la confluenza nel FMCR, s'intens ifica- rono ed amp liarono sensibilmente i propri ambiti operativi, mira ndo in particolare a colpire le linee ferroviarie e stradali attraversate da ll e trup pe occupanti e ad interrompere le comunicazio ni tranciando i cavi telefonic i ed elettrici.

4 1°Filippo Caruso , op cit. , pp.21 -22.

4 11 lvi, pp.54-55 .

4 12 lvi, pp.63 -64.

I numerosi arresti messi a segno dalle SS alla fine cli gennaio 1944, imposero tuttavia anche alle forze clandestine dei carab in ieri un forte ridimensio namento dell a lotta che, sino alla alla li berazione, fu c ircoscr itta per lo più ad azioni di antisabotagg io attraverso il presidio di edifici pubblici, case rme, ministe ri , uffic i e stabilimenti, al fine di preservarli da eve ntu ali devastazioni e razzie.

Un'att ività svolta d al corpo che si rivelò assai valida, benché delicati ssima , fu la sottrazione dagli uffici addett i alla ce nsura, di lettere co m promette nti e di denunce ano ni me sporte contro patrio ti 4 13 . I Carabinieri de l fr onte dell'A rma , infatti, ricorre ndo a m piamente al sist ema della corruz ione e , quando falliva, alla fals i ficazione, ri usc iro no ad introdurre u na pa rte del loro per sonal e, accuratame nte selezio n ata, presso il Comando de lla città aperta, la Que st ura, i Commissariati di Pubbl ica Sicure zza, la Federazio ne fascis t a d el1'Urbe , il Governatorato, l ' Annona, l'Ufficio anagrafe, l ' Eiar e, persino, in alcuni Comandi tedesc hi e in l uoghi che e ra not o pu ll ulassero d i spie4 14 •

A tutti i capi- nuc leo fu altr esì ordinato d i far ric e rcare dai loro dipe nde nti i prigionieri degl i eserc iti alleati e di da r loro ass istenza per protegg e r l i dalle polizie nemic h e 41 5 .

Concors e alacremen te alla lotta co ntro i na zifas cisti il "Battaglione CC.RR. H azo n", così denominat o in ricordo del comandante Azolino H azon , caduto d urante il bombardamento d i R oma de l l 9 luglio 194 3 . D opo il 7 ottobre, il b ri gad ie r e Noto ed il vicebrigadiere Carbone si prodigarono per rinc uorare e da re sostegno morale a i compagn i che, "na useat i dall'indegno comportamento di alcuni dei lo ro uffic iali", avevano vist o crollar e in poche ore le pi ù radicate idealità de ll a loro vita di soldati. Al nucleo in iziale, for te di d uecentosedici uomini, si agg iunsero progressivamente numero si ufficiali , s ottufficiali e soldati de i carabin ie r i e delle altre armi. Nel febbraio 1944, il R eparto poteva conta re su settecen toquarantotto mi li ta ri c he, su ddivisi in s q uad r e mobili, svo lsero pr in c ipalmente attività informativa e di sabo taggio ai danni delle fo rze a r mate tedesche. S u bit o dopo la liberazione della capital e, all'atto dello sc ioglimento del battag li one , in ma ncanza di riconoscimenti sostanziali,

413 Fi lippo Caruso, op. ciT , pp 28-32

4 14 A . U.S.S.M.E., N.J-10, Diari storici 2" Gu erra mondiale , b.3022, f .27, "Re la z io ne sull ' attività s volta dall 'o rganizzazione dei CC.RR . (Banda Ca ru so) del Fronte Clandes t ino di Res istenza da lla sua costituzione all'8 gi ugno L944", Fronte Clandesti no d i Resistenza dei

C C .RR. in Ro ma (Banda Caru so), 16-6 - 1944.

4 15 Filippo Caruso, op. c it p .32

Sabrina Sgueglia della Marra

ogni membro ric evette u n tesserino c he attestava l ' appartenenza alla for mazione m ilitare, in rico rdo dell'opera prestata al servizio della patria.

Noto e Car bo n e, animator i e fondatori del R eparto, furono arrestati e barbaramente torturati e, i l 4 giugno, ve nnero liberati 416 .

In tutte le s ue articolazioni, dun que, il co mplesso disposit ivo resistenziale dei carabinieri, c ui i capi vollero co nfe rire caratte re di assoluta apolitic ità, rappresentò pe r il FMCR un vero e proprio centro di mo bilitazione sul qua le il colo n nello poté fare affidamento sopratt utto per qu a nto atteneva a ll a tutela dell'ordine pu bblico, poiché riteneva il corpo una delle forze che m aggiormente avrebbero potuto contribuire al mante nimento della pace sociale .

Secondo la test im o ni anza del gen erale Ar mell in i, i partiti politic i guardarono inizialmente con sospetto e malcelata apprensione a tale collaboraz ione417. M ontezemo lo, tuttavia, riu scì a di ss ipare rap id ament e ogni ti more sulle finalità del rapporto instauratosi tra le due organ izzazioni mil itari dimostrand o coi fatti di non avere preferenze né preg iu diz i e di mirare so lamente al coinvolgi mento, nella lotta, di chiunque vi avesse vo lu to partec ip are.

Pe r Caruso , Montezemolo rappres e ntò il fulcro d e ll 'intero movimento per la lotta ai ted eschi : "egli - ha sot tolineato il generale - alla rara per iz ia profess io nale univa u n 'ani ma nobi li ss ima, una su pe r io r e intelligenza, u n tratto cortesissi mo, non disgiunto da una fe rm ezza di carattere c he isp irava fiducia illi mi tata in tutti coloro che l'avvicinava no"418 .

Caruso ven ne arres t ato il 24 maggio 1944 mentre era in te nto a prendere accordi co l generale Caratti. Trad otto a Regina Coeli, fu poi trasferito a l carcere di via Tasso e con d an nato all'esecuzio ne capitale. TI mattino del 4 giugno r iuscì miraco losamente a salvarsi . De Carolis, a l contra ri o, non poté sfuggire alla brutalità tedesca e fu inclu so tra le vittime del massacro delle Fosse Ardeat ine , ins ieme ai te nent i colonnelli Fri gna ni e Talamo, al capitano Aversa, ai te nenti Ro d riguez Pereira e F o nt ana, ai brigadieri Manca e Sergi, ai carabinieri Foti e R onzini, a pp a rtenen ti alla legion e territo ri ale di R oma.

3. I rapporti con la Guardia di Finanza

L a Guardia di Finanza, con una forza complessiva che al momento del1' arm istizio non s uperava le 23 .000 unità419 , durante l ' occupazione visse una vice nda a lquanto s in go lare se co nfro nta ta con quella d e ll e altre fo r ze di pol i zi a Il Corp o, per lo più di tend e nza antitedes ca ed antifasci s ta, malgrado la conti nua minacc ia di sciogl imento , riuscì a sopravviver e , a m a n tenere pressoché intatta la propria organi zzaz ione e a dispo rre di notevole a uto no mia. Le ragioni di questa partic ola re s itua zione so no asc rivib ili alla co nnota z ione emi ne nte mente tecnica che 1e Fiamme gialle si s for zar o no di co nferire alla loro att ività, a ll e faglie poli ti co-amministrative d ella Rep ubbl ic a Sociale e, sop rattutto , alla recisa opposizione di Maeltzer all a prospe ttiva di un trasferimento di r epa rti al no rd . Il generale, infatti, per dispe nsare le truppe tedesche da un eccessivo impiego ne l controllo dell 'area urbana , riteneva indispensabil e il concorso dei finan z ieri a l mantenime nto dell'ordine pubblico. 420

4 16 A U.S.S.M E ., N.1 -1 0, Diari s toric i 2° Guerra mondiale , b.3022 , f.34.

4 17 I vi , p.32 -33.

4 18 Filippo Caruso, op. cii., p 45.

4 19 Giuliano Oliva, La Guardia d i Finanza nella Resistenza e per la Libera zione, Comando Generale della Guardia d i Finanza, Roma, 1985 , p.97.

L' 8 se tte mbre, malgrado l'assenza di ordin i precis i , c irca tremila mi liti rimasero a Roma e moltep lici furono gli episodi di re s istenza all ' aggressione germanica. In seguito aB' in sta urazione della città ape rta, il comando delle forze di po lizi a venne assegnato al te nen te generale Riccardo Maraffa, d ella PAI , e passò a fa r parte di esse anche la Gu a rdia di Fin a nza 421 .

Le Fiamme gialle potevano contare a Roma s u una fo r za di 120 uffici ali , 600 sott u fficia l i, 1752 uomini di truppa con un perfetto a rmam ento indiv id uale, di 22 fuc ili mitragliatori , 9 mortai d 'assalto, 200 casse di bomb e a mano e di un a mpio autoparco Co nt i nuarono a presi diare g l i enti istituziona li co me il Ministero d e lle Fin a nze, il Po ligra fico , la Zecca. Furono costit uiti corp i di guardia negli sc ali ferrovia ri Tu sco lano, Tiburtino, Ost iense , Casilino e Prenes tino ed in altri edifici pubblici di notevole rilevanza. Si approntarono diec i compagnie, ciascuna compos ta da se ttanta uorninj , ad ibite all a preservaz io ne d e ll a pubb l ica si curez za e tenute semp re pron te ad intervenire contro i tedeschi per gara ntire la ma ssi ma tempestiv ità allorq ua ndo si fos s e reso n ecessario il loro impiego. In seguito alle d i mi ss ioni del genera le Aymon in o che, dopo il 23 sette mbre aveva chiesto ed ottenuto di essere conge dato, il governo repubblic ano de s ignò il generale di divisione Poli comandante del Corpo422

Il ge n erale Filippo Cri mi , non in se r v iz io perc hé in missione a Roma p e r l 'esame d 'ammiss ione alla Regia accademia, prese co ntatto col FMCR e col CLN. Ne l me s e di ottobre , radunato un folto grup po di finanzi eri,

420 Pierpaolo Meccariello , La Guardia di Finanza nella Seconda Guerra mondiale. 19401945, Mu seo storico della Guardia di F in anza, Rom a , 1992, pp.42 5 , 436-437 .

42 1 A. U .S.S.M .E., N. / - /0 , Diari storici 2" Guerra mondiale, b.3022 , f.28, ;<Contribu to al Pro nte Clandes tino della Resi s tenza della Banda Fiamme G ialle".

422 Fili ppo Crimi , Lu ce di Fiamme gialle Le Fiamme gialle durante il /errore n azifascis 1a a R oma, Ist ituto Po li grafico dello Stato, Roma , 1945 , pp.2-3 .

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