
5 minute read
Sabri na Sgueglia della Marra
Kappl e r in seg u ito di c hi arò c he M on tezemo lo , Si mo ni , F ri gnani, Lordi e Marte ll i Casta ld i , morirono da gran soldati 559
Martelli Castal di lasciò la s ua estrema testimonianza sca lfita sulla parete grezza dell a sua cella: "Quando iJ tu o corpo non sarà p iù, il tuo s piri to sarà ancora più viv o ne l ri cordo d i c hi r esta. Fa' che possa essere se mpre d 'ese mpio! "560 .
Advertisement
A meno di ve ntiq ua ttro ore da ll 'attenta to, la brutale ri torsione era comp iuta. T utto si svolse nell a mass im a seg re tezza, onde ev itare p roteste o vere e pro prie sollevazioni da parte della cittadi nanza. Le autori tà german iche tentaro no di ce lare il più a lu ngo pos s ib ile lo sce mp io delle Fosse Ardeatine sop rattutto perché te mevan o d i forn ire ag li organi della R es istenza ro mana l 'occas io ne per sferrare rapida me nte un nuovo artacco561 : al fine d i occultare i corpi delle vi ttime , co ncl us a la spietata carneficina, i soldati tedesch i del gen io minaro no le catacom be per fame crollare le vo lte ed impedire l'accesso all e gall erie.
Nei di ar i s toric i del Comando Su pre mo italiano, s i legge che le vittime de ll a furia tedesca, mas sacrate con le ma n i legate e prive di co nforto s piritu ale, furo no così accomun ate , ne ll a sorte avversa, ai martiri di San Calli sto 562 Verso le ven titré , l ' Alto comando tede sc o rilasc iò il bo ll enino che venn e diffu so dall 'age nzia Stefa ni:
Nel pomeriggio del 23 marzo 1944 , elementi cr i minal i hann o esegu i to un attentato con lancio di bombe contro una colonna ted esca di po l i zia in tran si to in via Rasella I n seg ui to a q uesta i m bosca ta , tren tad ue uomini de l la pol iz ia te desca so no stati ucc is i e pa recch i feriti. La vile imboscata fu eseguita da comunistibadogliani. Sono ancora i n ano le indagini per chiarire fino a che punto questo criminoso fatto è da attri bu irs i a inc itamento angloamericano.
Il Coma ndo tedesco è deciso a s tro ncare l 'a t tiv ità di questi banditi sce ll erat i. Ne ss uno dovrà sabotare impunem e nte la cooperazione italo-tedesca nuovamen te affermata Il Comando tedesco, perciò, ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci co munisti-b adog liani sarann o fu ci la ti . Q ues t 'ordine è già sta to eseguito563
L ' Osservato re R omano ri portò il co m unica to col primo co mmen to p ubbl ico su ll 'accad uto. I n ess o s i lesse c he vi e rano s ta te " trentad ue vitti me da una part e" e " trecentoven ti p erso ne sacrifica te per i col pevo li s fu ggiti all 'ar-
559 Ma r io Avaglia no, op. cii., p.84 res to dall ' altra". Il Vaticano g iu dicò "colpevol i" per la strage delle Fosse A rdeatine, non i tedeschi, bensì i partigiani d i via Ra sella che avevano provocato il sacrificio di trecento v ittime innocenti 564 . Come se non bastasse, be nché la notizia d ell'ecc idi o si fosse propagata per tutta la città, le autorità ge rmaniche continuarono a rifi ut a r s i di rive la r e l'identità delle vittime e il luogo ove si era compiuta la carnefic in a . A circa d u e settima ne dalla rappresaglia, la Gestapo provvide ad inviare alle famig lie un lapidario avv iso in tedesco in cui compariva il nome del p rigioniero e s i chiedeva di andare a ritirarne gli effetti persona li in via Tasso 155 per l'avvenuto decesso di c ui , tuttavia , no n erano s pecificate le circostanze, ma solo la data: i l 24 marzo li C LN apprese dell 'ecc idio il 31 marzo, come appuntò Bonomi nel suo diario esprimendo dolore e sconcerto per " l 'atroc ità tedesca senza precedenti" 565 .
560 Serina s ul muro di una ce lla del carce re di via Tasso. ora Museo storico della Liberazione.
561 Rosario Ben t ivegn a, op. c ii , p. 168 .
562 A.U.S.S.M.E., N 1- 11 , Diari storici 2" Guerra mondiale. b.3070, allegato n 873. " Barbarie tedesca", Comando Supremo. Ufficio Operazioni, al Mini s te ro degli Esteri , Ufficio Stampa. 28-4-1944 .
563 Ma nifesto espos to a l Mu seo sto ri co de ll a L iberaz io ne.
TI dis paccio in cui fu data conferma d el massacro, invece, giu n se a Brindisi solo il 21 aprile 566 Ult eriori dettagli sulla barbarie german ica ven nero notificati nei giorni successiv i.
A ll orché 1' Alto Comando germanico di c hiarò pubb li ca mente di aver esegu ito l a ritorsio ne per l'attentato partigiano di via RaselJa, Ke sselring indirizzò a ll e sue truppe un comun icato in cui affermò la sua determinazione a ridun-e aU' impotenza le forze della resistenza: s i dovevano ne utralizzare "g U infami banditi" in ogni parte d'Italia , sorvegUando strettamente la popolazione civ il e, denunciando con te mpe s tività le "riunioni sediziose", agendo "con severità e senza rimors i" . Il fe ldm aresciallo esortò i suoi uomini a considerare tutti gli italiani spie o sabotatori che sfruttavano " la natura fiduc iosa del so ldato tede sco per danneggiarlo" e fece ammenda per aver sottoval utato la pe ricolo sità del movimento patriottico e della popolazione. D a aUora in poi, ovunque vi fossero s tate "zone infestate dai partigiani", tutti i civi li , di entrambi i sessi, sarebbero s tati trattati come "fanatici assassini". Pur ammettendo che anche i tedeschi, in qualche caso, aveva no compi uto delle "irregolarità ", Kesselring opinò c he, tuttavia , no n avevano mai commesso le efferatezze di una simile "marmaglia". Tale accolita di "criminali" " derubava, uccideva e saccheggiava" e con le azioni d i sabotaggio, contravve niva to talmente a lle regole della lotta militare pura costituendo un serio pericolo per i p iani di ripiegamento germanici
567
La pressione poli zies ca fu notevo l me nte accentuata e s i diede applicaz ione alla direttiva hitleriana , già in vigore dal 1942 sul fronte orientale, volta a
564 Alessandro Portelli, op. cit., pp. 4-5 ; Robert Katz , Roma città aperta, c it. , p 297
565 I vanoe Bonomi, op. cit., pp. 17 1-1 72.
566 A.U .S.S.M.E. , N.1 -11 . Diari storic i 2" Guerra mondiale, b.3070 , allegato n.646 , "Not izi e da Roma", Comando Supremo, Ufficio Opera z ioni, a S.E. il duca d ' Acquarone Ministro della Re al Casa, 21 -4 - I 944.
567 Alben Kess elring, op cit., pp. 27 1-275.