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Sabrin a Sgueglia della Marra

Il generale Mae ltzer, ch ia mato da tedesc hi e roman i "i l re di Ro m a" , in u n ricevimento ten utosi all' h ote l Excels ior a fi ne gennaio, d ic hi arò ai gio rn al is t i che la fine della Res i stenza era ormai vic in a491 . Dopo l'iniz iale disorie n tamento , in fatt i, l'insuccesso dello s barco alleato e la falcid i a delle SS che, in esorabile, ridus se ali' impotenza numerosi patrioti imprigiona ndo Ii a via Tasso, i tedeschi giudicaro no di aver saldamente rec uperato il domi nio della cap itale e, a riprova di c iò, prorogaro no il coprifuoco all e 18. A tale disposizione, tuttavia, non corris pose u n allenta m e nto della press ione poliziesca che lanciò un duro ammonime nto alla popo lazione giustiziando d iec i uomini acc usati di aver preparato atti d i sabotaggio co ntro le forze armate tedesche e ai danni dell ' ord in e pubblico, col chiaro inte nto d i diffida r e la cittadinanza d al compiere azio ni del genere492 . n 4 fe bbraio, come attestato da un d ispaccio inv iato da Armellin i al Sud, le autorità germaniche ritenevano che il perico lo fosse ormai del tutto scampato. 493

L'intensifica rs i dell ' attività cospirat iva co m port ò una magg iore corrività ne l l'applica z io ne delle consuete mis ure di sicu rezza, rendendo la ret e clandest in a assai vulnerabile. Com'è evide nziato dalla testimon ia n za di Giuliano Vassa ll i, membro delle b rigate Ma tteotti ed espon en t e social ista de l CLN, si com mi se ro imperdonab il i imprudenze e l'abbandono delle usuali preca uzionj avvan taggiò spie e delat ori le cui v ittime principali furono gli uomini d el FMCR, a cominciare dal loro comandante494

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Gli arresti, infatti, de starono s ospetti fra i resistenti no n solo perch é furo no nu merosi, ma soprattutto perché colpirono espo nenti di spicco del movimento r esis tenzial e: '' Mi risulta che alla sede centrale dell ' OSS, c'è un traditore co llegato via radio co l nemico", scrisse un detenuto su u na parete delle prigioni di via Tasso, nella cella in cui fu r inchi uso anche il ge nerale Marte lli Castaldi, aggi unge ndo più in basso l'eloque nte monito: " Attenti al conig li o"495

Montezemolo, ne i giorni conv uls i della Shingle , organizzò numerose riunioni pe r tra smette re le direttive che riceveva da Br indi s i. A tal i incon - tri, veros im ilmente, riuscirono a partecipare infiltrati che carpirono informazioni deci sive per chi gli dava la cacc ia . L a mobilitazione ge nera le delle bande pro spettata dal colo nn el lo, se ppur volta ad agevolare l 'avan zata a ng loamericana e, d un q ue, ad accelerare i tempi della l iberazione, s' imbatté in for ti ed inopinate resi s tenze. Alla luce di tali d isse ns i , Am endo la ha d e dotto che l ' arresto del colon ne ll o fu favorito d a q uell e fo r ze decise ad impedire in ex trem is un intervento popo lare e ad incrin are la co llaborazione ormai compiutamente de l ineatasi tra i partiti del CLN e il FMCR496 Montezemolo era da tempo sorvegliat o e la polizia, dopo m esi di affannose ricerch e, era ormai s ull e s ue tracce . Nel l 'ult imo colloquio con la moglie , egli si di sse certo che, una volta preso, sa r ebbe stato sic uramente fuci lato . fn un o de i loro fugaci incontri, le aveva c hi esto perdono per ave rla tra sc inata, insieme ai loro cinque figli, in quell'impresa di cui , evi d entemente, present iva i l drammatico e pil ogo 497

49 1 Mario Avagliano , op c it. , p .63.

4 9 2 En zo Piscitelli, op. cir. , p.267.

493 Gabrio Lombardi , op. cir., p.74 .

494 Mario Avag liano, op. cit., p 59.

49 5 Ivi, p.63 ; "Coniglio" era un m e mbro del Centro X e un collaboratore dell'O.S.S . che, secondo quanto afferma Peter Tompkin s, era un perso naggio dagli ambigui fini politici. Si s pacciava per i l rappresentan te politico pers ona le del generale Clark i n Italia e affermava che il partito da lui creato , l ' Unione Democratica, foss e l'unico ufficialm ente riconosc iuto dagli All ea ti Se da una parte contrastava il CLN, dall'altra ne finanziava i partiti coi fondi del1'0.S.S di cui sos teneva e ss ere i l capo per tutta l'Italia (cfr. Peter Tomp kins , op cir., p 103, 168- 170).

Il 25 gennaio 1944, Mo nte zemo lo , sorpreso con De Grenet, ve nne arres tato dall e SS e condotto al carcere di v ia Tasso, sede dell' Einsatzkommande der SJPO und des SD der Stadt Rom (Comando di S icurezza e di Polizia di Roma)498 •

Il capo del FM C R aveva trascorso la notte tra i l 23 e il 24, le sue ultime ore di libert à, a pa lazzo R ospigliosi.

Il giorno s eguente, verso le nove e trenta della mattina, si era recato ad un co nv eg no in piazza Mignanelli , ove, secon do la testimonianza di R enato Montezemolo, si premurò di emanare ulteriori direttive per le bande dell'Italia settentriona le e per gara nt irn e i collegamenti anche quando il fro nte s i fosse s po sta to a nord della capi tale. Sulla base delle notizie perv e nu te e riferi te prontam e nte ad A rm ell in i, sos tenne la necessità di eseg uire azioni di g uerriglia e di sabotagg io. Propose altresì i nomi di d ue generali cui assegnare il comando dei settori e diede di s posizioni per ottenere notizie di alcuni dete nu ti in via Ta sso, in pa rticolare di Frignani. Per R oma tu tto era pronto. Era stata raggiunta l'int esa coi partiti, i ri s ul tat i co nseguiti potevano considerars i provvisoriam e n te soddisfacenti. Gli obiettivi di ciascuna banda

496 Giorgio Amendola , op. cir , p.274 .

497 Gabrio Lombardi, op. cit., p.63.

4 9 8 Il servizio d i po Jj z ja e d' in formazione germanico e ra cost itu ito da tre principali divi sioni: la Ordn ungspo li ze i, c he vest iva l' uniforme, cui erano assegnate normali funzioni di poli zia quali la tutela de ll a legge e il mantenimento dell ' ordine pubblico; la SicherheitspoJize i, la polizia di sicurezza , in uniforme o in borghese a seconda dell ' impi ego, s uddivisa in poli z ia crimina le e poli zia s tatale segreta o Ge stapo; infine , il Sicherheitsdients des Re ichsfuhers Schutz Staffe) o SD, il Servizio di sic urez za ed informazioni del pa rtito na zista. fo rmato dall'elite del panito.

Sabrina Sgueglia della Marra

erano sta ti co ncordati e definiti: si discusse pertanto b reve mente su dettag li relativ i a ll e modalità operative499 •

Secondo Catanzaro, Monteze mo lo riten eva che proprio que l g iorn o, il 25, gli All eat i si sareb bero spinti tin o a Roma. Ta le ottimistica previsione fu corroborata da un di sp accio radio pervenuto a l C e ntro X ed int erpretato come se gli angloamer icani avessero programmato un altro s barco ad Ostia. Il co lonne ll o ne evinse c h e l'obiettivo fosse Roma e, calco la ndo le forze a d isposizione di Kesselring, r iten ne assai probabile che l'operazione avesse buon esito. Fece, pertanto, diffon d ere a rtata mente la fa lsa notizia c h e la V Armat a ameri cana del genera le C la r k si accingesse a s barcare nei pressi di Ci vitavecchia, a S. M a rin e lla. Il coma ndo tedesco di Monte Soratte fu in dotto , così, a spostare truppe in quella direzione500.

Alle 13 d el 25 gen naio si tenne un a ri un io ne tra Arm e llini, M ulted o e Montezemo lo a casa di D e Grenet, in v ia Tacc hin i. Verso le 15 uscirono per primi d al portone del p a lazzo Multed o e Armellini seg uit i, a poca di stanza, da Montezemolo e De Gr e net. Avvicinati dalle cinque SS appos t ate all'usc ita, fu rono co stretti a fe r marsi e a mostrare i documenti 501 . Kap pl e r, no nost an te la falsa ide ntità assunta dal colonnello , che fece un so lo te ntativo d i nasco ndere le proprie generalità, lo ricono bbe immediatame nte502 ma domandò lo stesso a De Gre net da quanto tempo non lo vedesse, ed egl i rispose che da al m eno due mesi no n aveva no contatt i.

I nazisti confidaro n o che q uesti im p ortanti arres ti avre bbero finalmente sc iol to e portato alla luc e la complessa trama dell'organizzazio ne ma , ben presto, d ovettero rendersi co nt o dell ' imposs ibili tà di estorcere anche la più in s ignificante confess ione al capo del FMCR.

Un reduce di v ia Tas s o fornì alla mog li e Ju ccia un parti co lareggiato r es oconto "dell'inferno de ll a via malfamata" :

(Mon tezemolo) fu condotto in cella la notte del 25 gennaio ad ora tarda. Lo vidi arrivare ne llo stesso piano ove era l a mia cella, sangu ina nte in vo l to , co n qualche grumo di sa ngu e alla bocca, la mascella leggermente spostar.a a sin istra, un occhio t umefatto. M algrado le eviden ti soffe renze camminava alto nella persona, la testa fieramente sollevata, P ortava i l cappotto col bav ero al zato. Fu aperta la po rta de ll a ce ll a I- a , vi fu s pinto dentro e vi fu rinchi uso.

Il suo portamento nobile e austero non si era mod ifi cato. Visse comple tamen te segregato, co l viso sconvolto dall e percos se

499 A U S.S .M .E., 1-3, b.146 , f.7 , "Azione di comando del Fronte Clandestino gennaio-gi ugnp 1944", relazione del capitano di fregata Renato Montezemolo. soo Giuseppe Maria Catanzaro, op. c it., pp.143 - 144. 50 1 lv i, p. 131.

502 Renato Perrone Capano, op. ci t , p.274

TI colonnello non s'i lludeva sulla sorte che lo attendeva Ci incitava ad aver fede ne i destin i della Patria , ma parlava della morte con familiarità, con una ca l ma e un a serenità sconcertanti. Non ebbe ro alcun riguardo per lui , nemmeno quando, a seg uito delle percosse s ubite e della frattura della masc e lla , gli sco pp iò un a vio len ta mastoi dite

. . .In tan to orrore , Montezemolo ha sempre conse r vato la sua dignitosa calma. Non l 'abbiamo mai sen tito lamentarsi, non aveva mai bisogno di niente , non chiedeva mai nulla. Questa fermezza d i carattere in cuteva r i spetto e soggezione a t u tti , anche ai p i antoni più cattivi, anche agli sg herr i più inferociti delle SS naziste In un a lurida cella, ma l andato in s alute, egli era se mpre di esem pio a noi. Era il Maestro, il Comandante503

Un a ltro deten uto raccontò che il capo del Fronte m il itare " pur tra gli sghe rri tedeschi", malgrado "gli abit i e il viso sconvolt i dalle percosse, aveva conser va t o lo sg u ardo fer mo e sicuro" 504 . Mo ntezemolo , durante l a pe rqu isizione effettuat a a via Tas so sub i to dopo l a cattura , fu trovato i n possesso d e l proc l ama prepara to pe r la cittadi nanza nell ' eventualità dell'occupazione di Roma da pa rt e d egli A lleati , considerata proba bile fino a l 25 gennaio. Interroga to in me r ito a l docume n to , affermò di ave rlo redatto a l solo s copo di ass ic u rare la rego lare e pacifica trans izio n e d e l potere 505 Egli, auspicando di essere sottoposto a processo, fin dai prim i interrogatori, si preocc up ò di im b astire una linea difensiva che va l esse a r isolvere la s ua situaz ione nell'ambito poliziesco ma so prattutto nella spera nza che il caso venisse d eferito a l la pretesa lega lità del tri bunale degli u fficiali d e ll a Wehrmacht , anche per la cono s cenza p erso nal e del cap ita no Schutz506

In un bi g lietto che fece pe rvenire dalla p ri gio ni a, dando istruzioni per la sua liberazione, consigliò di rivolg e rs i al colonnello Calzavara che aveva mantenuto rapporti amichevoli coi tedeschi. Tuttav ia, questi rispose d i no n potersi occupare della que stio ne 507 Come ha raccontato il figlio Manfredi, fu interessato alla vicenda l 'avvocato Bruno Cassinelli 508 ; si diceva fosse u na spia tedesca e, probab ilm ente, p er ottenere un trattamento di favore in seg uito , s i diede mo lto da fare per te ntare di liberare il colo nnello509.

5o3 Ange lo Anwni o Fumarola, op. cit , pp.95 -96

504 Gabrio Lombardi , op. c ii., p.64

5o5 Giuseppe Maria Catanzaro, op cii. , pp. 168 - 169.

506 Ivi , pp. 170 - 171.

507 A.U.S.S.M.E ., l -3, b.146 , f.7, relazione di Manfredi Montezemolo.

508 Il nome di Bnrno Cas si nelli compare nell 'ele nco dei collaborazionisti che Radio Bari, sulla base di notizie giunte da Roma , divulgò nel maggio del 1944.

509 A.U.S.S.M.E. , l-3 , b.146 , f.7, relazione di Manfred i Montezemolo.

Sabrina Sgueglia della Marra

Bonomi, annotando l'acc aduto nel suo diario, affermò con rammarico di aver appreso la notizia dell'arresto di Montezemo lo 5 10 , mentre Am1ellini, il 30 gennaio, ne informò Brindisi con un dispaccio radio:

Venticinque M at uscita appuntamento cui partecipavo alt ignorasi se pe r delazione aut piano predisposto da tempo alt M attua lm ente Regina Coeli non escluso sia stato seviziato per indurlo confessare5 11

Come attestato da questo messaggio, in un primo momento si pensò che il capo del FMCR fosse stato portato a Reg ina Coeli e non a via Tasso. Armellini, preoccupato per le conseg uenz e politiche e militar i che sarebb ero derivate dalla grave perdita, propose di effettuare uno scam bio tra un importante prigioniero tedesco e Montezemolo , la c ui guida, come i mesi successivi avrebbero confermato , risultava indispensabile all ' organizzazione512

Kappler considerò l' arresto del colonnello un successo pe rso nale , conosceva l'i mportanza d ella preda su cui aveva messo le mani e ricorse ad ogni mezzo per indurlo a parlare, senza ottenere alcuna confessione. Secondo il s uo racconto, il colonnello ammise di esse rsi dedicato alla lotta contro i tedesc hi , ma non fece mai il nome dei suo i collaboratori nono stante la bru talità delle tortu r e che dovette subire 513 . Il capo de lle SS, come avrebbe affermato nella sua d epos izione al processo del 1948, sapeva bene che il colonnello e ra stato inc aricato da Badoglio di rimanere a Roma per la lotta clandestina quale capo di stato maggiore del generale Calvi di Bergolo.

Egli - disse - aveva il compito di tenere i contaui con gli ufficiali rimasti fede li al re e a Badoglio. All'uopo si costituì un segreta riato militare presieduto da Montezemolo, di cui faceva parte anche il generale Fenulli. L'organizzazione di Montezemolo era già pronta per effett uare una rivolta aperta a Roma: l'armamento era stato approntato ed ogn i uomo aveva avu to assegnato il s uo compito514

5 10 Jvanoe Bonomi, op. cit. , p 144.

5 11 Gabrio Lombardi, op. cit , p.74.

5 12 A.U.S .S.M . E. , N.1 -11 , Diari 2ò Guerra 1non.diale, b.3062, allegato n . J051, "Notizie da Roma", Comando S upremo, Ufficio Operazioni , al la Segreteria Particolare di S.E. il capo del governo, 30- 1-1944; A.U.S.S .M. E , N.1 -11 , Diari 2a Guerra mondiale , b.3062 , allegato n.1052 , "Notizie da Roma'', Comando Supremo, Uffic io Operazioni , alla Segreteria Particolare di S E. il capo del governo, 30- 1- I 944.

5 13 Robert Katz ha accennato ad un rapporto in fondato archiviato da un u fficiale dell ' O.S.S. in cui si affe rm ava che probabilmente Monte zemolo, cedendo alle t orture , avesse provocato l'arresto d i Cervo e Bonocore. Tale ipotes i ovviamente fu smentita ed ebbe poco credito, poiché a Roma tu tti sapevano che, malgrado le sev izie , il colonnello non fornì la benché minima in formazione ai tedeschi; cfr. Robert Katz, Roma città aperta, cit., pp .235 -236.

514 Il Messaggero, 4 giugno 1948, in Mario Avagl iano, op. ci i ., p.52.

Montezemo lo , subito, senza acc usare nessuno, dichiarò quello che aveva fatto e quello che aveva in animo cli fare. "Voglio p recisare - agg iu nse Kapp le r - che mai da parte nostra era stato riconosciuto il merito d i un so ld ato come al colonnello Mon teze molo" "Devo dire - chiosò l'ufficia le - che ero commosso del suo modo di agire. Anc he Schultz era commosso con me" . T rascinato co ntinuamente dalla cella in cui venne rinchiu so, pr iva di ill umi nazio ne e co n le finestre murate, una vo lta adibita a cucina, il capo del FMCR fu sottopos to ad un trattame nto disumano: ve nne colp it o più volte con lo spacca masce ll e e i l pugno d ' acciaio , battu to ripe tutamente con fruste e caten e . Un prigioniero del secondo piano ha riferito che , mal grado ciò, eg li co nservò sempre la sua dignitosa c alma:

Non l'abbiamo mai sent i to lamentars i, non ha mai bu ssa to alla porta, non aveva mai bisog no di niente, non chiedeva mai nulla . Que sta fermezza di carattere incuteva rispetto e soggez ione a tutti, anche ai piantoni più catt ivi , a nche ai marescialli delle SS pit1 inferociti 515

Il dottor Cardente che, convoca to da Kappler, s i occ u pò come meglio poté de i d etenuti nel carcere tedesco a partire dal febbraio 1944 , ebbe modo di incontrare varie volte Montezemolo, la cui "alta e simpat ica perso na", nonos tante le pess im e condizioni di sal ute, colpiva "pe r la forza del carattere che emanava d a quel volto energico e ne l co n tempo signori le" 516

A null a valsero gli este nuanti interrogatori e le bruta li sevizie dei carcerieri di via Tasso: egli rest ò fede le al suo impegno d'onore e , avendo a cuore cos tantem en te la sorte dei s uo i collaboratori, tra le not izie più import anti che riuscì a far trapelare dalla prigione, avvertì suo fratello Renato che i tedeschi in sistevano con ogni mezzo per esto rcergli in formazioni circa il prof. Bianc hi, ps eu donimo del colonnello De Miche li s, e il dott. Gian nini, iden tità di copert ura assu nta dal ca pitano Jannotta517

D u rante i cinq uantotto giorni di prigion ia, riuscì più volte a comu ni car e fatti con s ua cugina, la marchesa Fulvia Ripa di M eana, cui affidò i suo i desideri e le sue speranze: "Se tutto andasse male - scrisse in uno dei m essagg i fatt i recapitare alla famiglia - Juccia sa ppia che non sapevo di amarla tanto: rimp iango solo lei ed i figli Confido in Dio. Però occorre aiutarsi Io non posso che res istere e durare. Lo farò per quanto umana mente poss ibi le. Insi -

517 A.U.S.S.M.E., l-3, b.146, f.7 , "Azione di comando del Fronte Clandestino , ge nnaio- gi ugno 1944", relazione de l capir.ano di fregata Re nato Montezemolo.

Sabrina Sgueglia della Marra

stete per la sol uzione totale. 11 Vaticano chieda l ' internamento. Se vuole può ottenerlo e risolvere tutto" 51 8 •

Secondo la testimonianza dj Catanzaro, il colonnello, sentend o v ic ina la fin e, scris se il suo testamento su tre fogli di ca1t a velina che ri us cì a rimed iare in cell a e lo fece pervenire alla fam iglia arrotolato nel thermos di Frig nani 51 9 •

Tra lo sgo mento generale per la sorte di Mo ntezemo lo , prese sempre più corpo l ' ipotesi ili una delazione ai s uoi danni, suffragata anche dal fatto c he Multedo e Armellini , usciti poco prima dal portone del palazzo e di stanti circa venti me tri, furono ignorati dalle SS . Il figlio Manfredi, in una relazione in cui ha documentato il periodo della s ua collabo razione col FMCR, ha avanzato dei sospetti s ull'arres to de l padre, precisando tuttavia , di non disporre di prove certe, bensì di rifl essio n i nate da singo lari coincidenze. Manfredi ha riferito un episodio appreso da Motta secondo c ui il colo nn ell o Musco , in un gio rn o imprecisato, era stato s everamen te rimproverato da Mon tezemolo perché, contravvene ndo agli ordini ri cevut i, non aveva inviato un telegramma al Sud. Natura lm ente, ciò insinuò il du bbio nel senatore e in Manfredi c he no n si fosse trattato di un cas o isolato ma ch e il capo del FMCR avesse d ep lo rato il co nteg no del suo affiliato in altre occasioni. Motta d ichiarò altresì che Musco, verosimilmente per i richiami fre que nti d i cui fu oggetto, intraprese un ' accanita camp ag na diffamatoria contr o il suo s uperiore .

All ' inizio di marzo, il senator e fu arrestato dalla polizia fasc ista e tras portato prima alla pensio ne Jaccarino, p oi a San Gregorio , infin e a Castelfranco Emilia. Il commissario M u sco, malgrado la s ua fami l iarità col questore Caruso e col vicecapo della po li zia Cerreti se, per altre personalità, era stato in grado di avvertirle dell'imminente cattu ra, per Montezemolo e Motta non si attivò né s i mise a disposiz ion e per te ntarne la liberazio ne .

Tale atteggiame n to destò perp lessità in Manfredi che, success ivame n te , ricostruì l'accaduto in s ie me a l figlio de l senatore e al comm. Ballarini, che aveva collabo r ato co n s uo padre fu ngendo da tramite con vari capi di partito. Da tale co nfr onto , emerse che, il giorno d e l suo arresto, M ontezemolo si era recato di mattina ad una riunione a casa Ballarini con Armellini, i l commissario Musco ed a ltr i esponenti dell'organi zz azione . Verso le undici, s i recarono da Motta e M usco si co n ge dò frettolosamente. Alle tredici, Monte ze mo lo ed A r m e llin i erano a casa De Grenet per un altro abboccame nto e si fermarono per il pranzo. Verso le quindici, come si è detto, appena usciti di casa, Montez e mo lo e D e Grenet furono catturati. Quel g io rn o, o il giorno prima, il colonnello sottosc r isse un finanziame.n-

Montezemolo e il Fronte Mjlitare Clan desti no to di parec c hi m ilioni. De Grenet si sarebbe d ov uto occ up a re della parte am ministrativa.

Ana logame nte, il senatore Motta fu arrestato me ntre era in trattative per un s uss id io di circa sessa nta mili o ni c he venne fi rmato il giorno seguente da l colonnello Mu sco. Questi, co n la designazione di Bencivenga a Comandante c ivile e mili tare di Roma, raggi un se u na posizione di notevole potere e prestigio.

Manfred i h a evidenziato la singolare coinciden za che, per ben due volte, proprio nel gio rn o in cui ven nero sta bi liti de i finanz iamenti, ne furono arrestati i responsa bili , ovvero coloro che avre bb ero dire tto e controllato la des tina z ione e l'im piego di ta li fondi. Ha aggiunto , infine, c he M otta e Montezemolo s i e ra n o pi ù volte irritati per le assi lla nti richieste di d enaro avanzate dal colo nnello Musco520 .

I l cap itano d i fregata Renato Montezemolo, durante l' att iv ità tendente a l iberar e i l frate llo , ebbe modo di avvicinare Elena Hoh n che, nei mesi precede nti, era sta t a aman te d el tene nt e colonn e llo F ri gnani. Su di essa s i c o nce ntraro no i maggiori sos petti riguardo a ll 'a rresto dei numerosi espone nti di s picco de l FMCR.

Come attestato da l rapporto di d e nun cia della don na , acc usata di aver favorito l 'arres to di Frignan i , nel cors o d ella loro freq ue nt az ione e lla era riuscita a guadagnarsi in teramente la fiducia del colon nello , tan to da diventare uno s trum en to attivo d ell 'org anizzaz ione clan de stina. Po té q uindi assistere soven te ai collo qui che si tenevano tra Fri g nani, Av e rsa, Caruso, ed apprende re così info rm azio n i sull'attività del mov im e nto, sui pi a ni in proci nto di essere realizzati e s ull 'ubicazio ne dei dep os iti d i armi. O gni giorno veniva a conoscenza di nuo vi importa nti par ticolari s ul Fronte militare ed i suoi membr i. Non a caso, l ' arresto di De Carolis, Aversa e Frignani avve nn e a casa de l marito di Elena Ho h n521

Il FMCR si adope rò co n te na cia ne ll a speranza di sa l var e il co lon ne llo d alla prigionia, non lasciò nulla d ' in te nta to. Re nato M o nt eze molo, che tanto si prodigò per la v ita de l frate ll o, ha raccontato che dapprima si p ens ò di raccoglie re u n quantita ti vo d'oro del valo re di circa d ue milioni per ottenerne il rilascio Tale tentativo di corruzione, in acco rdo co l generale O done, fu affidato a l tene nte colonnello dell ' aviazio ne repubblicana Lo ffranco, s ed icente a mi co personale di Ke sse lring 522

Sabrina Sgueglia della Marra

Secondo la testimonianza di Manfredi, quando fu arrestato Ercolani , otto giorni prima del padre, Montezemolo lo aveva incaricato di occuparsi della sua scarcerazione seguendo tale s trada. Ri s ulta va, infatti, che dietro forti ricompense in denaro, Loffranco avesse fatto liberare numero si pr ig io nieri dei tedeschi 523 Gli fu dunque corrisposto il cospicuo a ntici po di trecentomila lire ed egli garantì un intervento celere e risolutivo. Alle in sistenze dei vertici del Fronte che premevano per avere notizie, L offranco replicava con una se rie di assicurazioni e promesse che, ricche di particolari, in un primo momento sembrarono provare una reale so ll ec itudine ma, ben presto, s i accla rò la s ua malafede e s i scoprì che erano solo menzog ne 524 . Renato Montezemolo s i rivolse allora al capo del s ervizio informazioni tede sco a Roma , il maggiore von Grisheim , con cu i ebbe u n lungo colloquio . Qu es ti esaminò attentame nte il caso sottopostogli ma il dissid io interno tra esercito e Ges t apo e gli oggettivi conflitti di competenza che avrebbe implicato il s uo interessamento, resero inattuabili le ipotesi prese in con s iderazione 525 .

A tali sfo rzi si affia ncò parallelamente il tentativo di far trasferire i l colonnello in una clinica al fine di alleviarne le sofferen ze causate dalla brutale r eclusione. I famil ia ri si affidarono alla mediazione dell'a mabasciata tedesca presso la Santa Sede ma, a nche stavolta, malgrado le critiche condizioni di sa lute per le torture sub ite, le pre ss ioni esercitate ri sultarono vane 526

Com e h a raccontato il figlio Andrea , fortunatamente, ali' inizio di marzo, il temporan eo trasferimento al quarto piano, arrecò a Monteze m olo un leggero sollievo: gli fu concessa una sedi a a s draio ove riposare e, poiché da n sarebbe stato impos s ibile evadere, le por te furo no !asciate aperte, consente ndo all' aria di ci r colare più agevolmente. In quei giorni , egli eb be occasione di conoscere Milaide Ri ccio, moglie di un ufficiale di marina , che, sapendo di es se re pross ima alla scarceraz ione , si premurò di domandare al colonnello se avesse bisogno di qualcosa. Egli, prudentemente, si ri s e rvò del tempo per pensare. P ersuasosi delle since re intenz io n i della donna, la pregò di portare i su oi salut i alla moglie e di avvisare alc un i esponenti dell 'organ izzazione di agire con avved utezza e circospezione perché i tede schi erano sulle loro tracce.

La marchesa Fulvia Ripa di Meana s i adoperò con ogni mezzo per tentare la liberazione del cug in o . Intraprese una battaglia quotidiana incuran te dei rischi cui s i esponeva e degli inviti alla p ru denza che prove n iva no non s olo dai fami li ari, ma dalle stesse autorità germa ni ch e527 La coraggiosa don na si moss e nell'am bie nte de ll'aris to cr azi a romana , face ndo appello a tutte le sue co noscenze e, tramite il principe Francesco Ru spo li, otten ne u n colloquio con Dollmann. Fu ricevuta dal capo delle SS il 3 marzo e, dall'incontro , em erse la profon d a stima ed il rispetto di cui il colonnello god eva p resso 1e au torità tedesc he, come uomo e come soldato .

523 A.U.S.S.M.E., /-3 , b.146 , f.7, Relazione di Manfred i Montezemolo.

5 24 A S R. , Sede su ccurs ale , Corte d'Appello di R oma, Corte d'Ass ise, sez istruttoria, fasc.836, allegati n.1 36-I 37.

5 2 5 A.U S S M .E., /-3 , b 148, f.4 , " Re la z ion e del cap itan o di fregata Montezemolo ", al Comando S upremo- Ufficio Personale Affari Vari, 16-7-1944.

526 A.S.R., Sede s uc cursale, Corte d' Appello di Roma, Cort e d ' Assise, sez istru ttoria, fasc. 836, allegato n.137.

Mo ntezemo lo, t uttav ia, era ormai co nsiderato il più acerrimo avversario dei tedesc hi co me , peraltro, egl i stesso no n si peritò di ammettere d uran te i feroc i interrogatori, di c hi ara ndo di aver lavorato contro di ess i con t utte le sue forze e dovu nque gl i fosse ri uscito possibile 528

La costante presenza della marchesa a via Tasso irri tò Kappler, tanto che uno dei s uoi uffic iali la ammonì di non present arsi ancora e di desistere dai s uo i proposit i p er non incorrere a sua volta in u n arrest o529

A p ar ere d i D oll m an , per Kesselring e il s uo s ta to magg io re, era risultato assai penos o accettare che i più valenti ufficiali italiani di carriera, con cui s i era combattuto s ino al l' 8 settembre, s i ad operasse ro in ogn i modo p e r sa botare il loro sforzo beHico e provocare la sco nfitt a dell 'ex all eato tradito. Le prove a c arico di Montezemolo erano dun q ue gravissi m e, pertanto, Dollman asserì di non pote r intercedere presso Kap pler in s uo favo re. In oltre, sp iegò alla marc h esa Rip a di Meana che una ri chi esta del genere es orbitava dalle s ue attribuzioni: egli non aveva la possibilità m ateria le di dare ordini o consig li are il tene nte colonnello ne ll 'a mbito d elle sue specifiche compete nze, ovve ro, la neu tral i zzazione dell' intero movimento di resiste nza, secondo l ' ordine di Ke sse lrin g530.

Esortata dal cug in o attraverso un messaggio che 1e fece fortuitamente recapitare, la march esa Ripa di Mea na cercò di otte nere udienza pres so Pio Xli. Gra zie a ll ' interessament o della pri nc ipessa Colonna, poté incontrare Mo ns ignor Nasalli Rocca , Maestro di Camera de l pontefice e cappellano presso Reg ina Coe li , c he , il 19 ma rzo, la int rod usse nello stu dio d el Santo Padre. La marchesa , ri so l uta ad otte ne re la sc arceraz ion e o , quantom en o I' estradiz io ne di Mon te zemo lo, portò con sé un promemoria per illus trar e al meg li o le ragioni che rendevano q uanto m a i necessario fare pressione sui ted esc hi affinché ri lasc iassero il ca p o del FMCR. Con la sua liberazio ne,

527 A.U.S.S.M.E., /- 3, b. 146, f.7, "Azione di co mando del Fronte Clande stin o, ge nnaio- giugno 1944" , re lazione de l capitano di fregata Renato Montezemolo.

528 Eugen Dollmann , op. cit., p 264

529 Robe rt Katz, op. cit., p.236

530 Eugen Dollmann, op cit. , pp. 264 -265

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in fa tti , non solo si sareb be sa lvata la vita ad u n uo mo so ttopos to a terribili torture e che altrimenti avrebbe av uto la sor te seg nata, ben sì ne avreb be conside revol mente giovato la sicu r ezza e la pace soc iale della città. Facendo abilmente leva su lle preoccupazioni di papa Pacell i, Fulvia Ri pa di Meana sotto lineò il costan t e impegno del colonnello per la salvaguardia della popolazione e ramme ntò co me egli avesse in più occas io ni ri s parmiato la ca pit ale dai bombardamenti in discriminat i , s egnalando t e mpe stivamente e con p recisione agl i Alleati, d i cui era divenuto il principale referente, gl i obiett ivi da co lpire. Nel periodo d'emergenza tra la ritirata tedesca e l'ingresso degli a ngloamericani, pertanto, i l cap o del FMCR avrebbe potuto garantire il regolare passaggio dei poter i ed il mantenimento de ll' o rdine pubblico preservando la cittad in anza da ulteriori patimenti e d evas tazioni.

Il po ntefice ascoltò co n attenz io n e; s i fece lasciare il memoran d um e pro mi se che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo po t e re. D apprima incaricò Mo ns ig no r Montini di occuparsi del caso ma, pochi giorni dopo , a causa d e ll e difficoltà presentatesi, la delicata questione fu sottopos t a al cardinale Maglione. Venne così red atto, seppur in ritardo, un nuovo promemoria e furono inviat i appelli all ' ambasciata t ed esca presso la Santa Sede. A vanificare ogni sforzo sop ragg iun se tuttavia la notiz ia che il capo del FMCR risultava tra le vitt im e dell'eccidio del 24 marzo Ogni p asso verso le a u torità germanic he ven ne sospeso 53 1 li capita no di fregata Montez e molo e il genera le Odon e ha nn o alt resì evidenziato la sollecitud in e ed il ta ng ibi le interessamento del Part ito Com un jsta ne i confronti d e l capo d e l FMCR , pe r la cui salvezza fu p rogetta to u n assalto armato al carcere di via Tass o 532 An che tale disegno non si tradu sse in realtà per le es igue po ssibi lità di ri usc ita , m a il su o sig nifi cato , al di là della mancata attuazione , risiede nella so l ida ri e tà umana di cui fu alta esp r ess ion e e nell'afllato ideale dell ' alleanza ad esso sottesa.

Anche il ge nerale Armellini, seco ndo la testi monianza di Renato Montezemo lo, diede il s uo contribu to per ottene re la scarcerazione de l co lon ne llo peroran do ne la ca usa presso le auto ri tà diplomatiche ing lesi della Santa Sede e l' Intell igence Serv ice.

Si st udiò, inoltre, la possibilità di far rico noscere il FMCR come u n moviment o volto esclusivame nte alla t utela della pubblica s ic urezza a l fine di accreditarne la piena legitt imità agl i occhi dei tedeschi. Se ne occupò il duca Fabri z io Catalano Gon zaga di Cirella ma, anche stavolta, senza risul tati.

Contemporaneamente a tali te n tativ i, si n dal giorno s uccessivo all'arresto, Renato Mont ezemo lo p ropose a l generale Odon e di sferrare un co lp o di mano co ntro il carcere nazista. F u necessa r io molto tempo per anal i zzare il prog etto, individuare la precisa ubicazione d el colonnello all'interno dell'edificio, effe tt uare soprall uo gh i nelle immediate vici nanze di via Tasso e d efini r e l'ardita i nc ursio ne nei minimi particolari. Odone mise a disposi zione d e l piano la b anda costi t uita dal capitano p aracad utis t a Costanzo c he si sarebbe avvalsa d e ll a collaborazione d el capitano carris ta Batt i sti .

L' impresa , tuttav ia, s i p rea nnunciava irta di in sidie e priva di reali speranze d i su ccesso, perta nto, non ri ceve tte mai il v ia libera. L'o rganizzazione, p ur non entra ndo mai in funzio ne, restò pronta ad agire anche dopo il massacro d e ll e Fosse Ardeatine, fino al 20 apri le 1944.

Il tene n t e De Grenet, malgrado il breve period o che lo v i de a l fia n co di Montezemolo nella lotta contro i te desc h i, si rivelò uno d e i suo i più ferv idi collaborator i: ne condiv ise la cattura, la pr ig ion ia e l ' est remo sac rifi c io . Come ri corda to da Pa c in o tt i , nei gio rni i n c ui fu rinchi us o a via Tasso, De Grenet mantenne un con teg no "fermo e nobile " 533 e, nonostante il se l vaggio tratta mento s erbatogli , rifiutò di forn ir e la be nc hé minima ind icazio ne s u ll'attività s volta d al co l onnello e s u ll'apparato mili ta re che presiedeva.

I du e d etenu ti riu sc iron o ta lora ad in contrars i d u rante il pe ri odo di comune recl us io ne: una volta, il te nente, pe rce pe ndo il tormento de l s uo cap o, il cui volto tradiva il profondo rincresc im e nto di chi avverte i l p es o d ella responsab i lità, lo rassicurò affermando che, malgra do le sofferenze patite, q ual unqu e cosa fosse successa, non avrebbe mai rimpianto la notte dell'ultimo dell'anno in cui si erano conosciu t i534

In s egui to all'arre sto di Montezemolo , Armellini chiamò a s o s titu irlo il generale Od o ne , che g li s ubentrò in u n mome nto q ua nt o mai critico pe r i l FMCR. Secondo la testi m o nianza d i Renato M o nt eze molo , egl i no n possedev a una conoscenza approfondita dell'organ izzazione mi litare e d ella trama cospirativa che da essa s i irradi ava: il co mp ito di r iann od arne le fila e di riprist inarne le regolari att ività si pr ese ntò assa i oneroso . Il ge nerale, t uttav ia, dopo l ' iniz ia le disorienta m e nto, si mi se all'opera con coraggio ri schian do in prima p e r so na sull'ese mpio del su o pr edecessor e. Curò in pa r ticol are il set-

532 A S. R. , Sede succursale, Corre d'Appello di Roma, Corre d ' Assise. sez istruttoria, fasc.836 , allegato n .137; A.U S S.M.E., 1-3, b. 148 , f.4 , " Re laz ione del ca pitano di fregata Montezemolo", al Comando Supremo -Uffic io Persona le Affar i Vari , 16-7 - 1944

533 A U.S S.M.E , 1- 3, b.148 , f.2, "Tenente De Gre net Fi lippo. Propos ta di ricompensa " , Uffic io Stralc io , a l Mini stero de lla Gue rra, Gabine tto , 4 -8 -1 944 .

534 A .U.S.S .M .E ., / -3, b. 148, f.2 , "Tenente De Gre net Filippo. Propo st a di ricompensa", Ufficio Stralcio, a l Ministero della Guerra, Gab inetto , 4-8-1944.

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tore ass i s tenziale e, per rein tegrare , quantomeno nel numero, le perdi te inflitte dai rastre llamenti tedeschi, s elezionò nuov i ele menti d a impiegare in q uesta nuova fase 535

2. L'eccidio delle Fosse Ardeatine

li 23 marzo 1944, anniversario della fondazione dei Fasci di combattim ento, fu organizzata u na vasta az ione partigiana nella ca pi tale . Inizialmente la Giunta mi litare aveva previsto un d uplice attacco: al carcere di via Tass o e al corteo ch e, seco ndo i l programma del vicesegretario d e l partito fascista repubbl ic ano, Pizzirani, pubblicato sul M essagge ro, s i sarebbe co nclu so in via Veneto dopo l 'ad unata ali' Adriano .

L'az ione di via Tass o, t uttavia , risultò troppo risc hiosa se non preceduta da un'adeguata preparazione e l a parata fascista venne an nulla t a in una ri unione a villa Wolkon s ky in detta dal console Mohlau se n. Le celebrazion i , dunque, sare bbero s tate trasferite al minis tero delle Corporazioni. Il d iploma tico tedesco av rebb e successivamente so ttolinea to l'inopportunità di una s iffatta manifestazione che, a Roma, una città ridotta allo s trem o dalla fame che additava a l fascismo la res po nsabilità dei propri patime nti, sare bbe apparso un atto offensivo e pro voca torio, s e non u na vera e propri a is tigazione alla rivo lta.

Appresa la noti z ia dell'avvenu ta revoca del corteo, la Giunta militare ri so lse di pro cras tinare le due az io ni progettate, ed in loro sostituz ione, a pprovò un attacco terro ristico di vaste d ime ns ioni da sferrare contro le ce lebrazioni fasciste del 23 marzo , un' op era zion e di gue rri glia in via Rase lla c he , finalmen te, avrebbe co ron ato il programma in dicato, sin dall'ottobre, dai Gap , p er imp orre realmente lo status di città aperta. li fine p reci puo era scuotere la capit ale dal profondo e dimostrare perentorimente c he fascisti e tedeschi non erano padroni di Roma e no n potevano, pertanto, sfilare i mpun emente per la città: la Wehrmacht non era inv ic ibil e e l 'os tili tà della p opolazione si sarebbe espressa in tutta la s ua potenza536

Il gap pi sta Mari o Fiore ntini, dai primi di feb braio, s i a ppo s tò ogni giorno a ll'ango lo della via per osservare i movime nti dell 'o bi ettiv o c he s'in ten-

53 5 A U.S.S.M.E. , 1-3, b.146 , f.7, "Azione di comando del Fronte C la nd esLino , ge nn aio-giugno 1944", re lazio ne de l capitano di fregata Ren ato Mootezemolo . · deva colpire, ov vero, l' Xl comp agn ia del III battaglione Bozen, in servizio d ' ordine pubb li co a Roma. Il 22 marzo 1944 Ca rl a Cappo ni ri tirò l 'esplos ivo pres so il FMCR537 • La mattina seguente, Rosari o Bent ivegna a ttraversò Roma a piedi, travestito da netturbino, s pin gendo fin o a v ia Rasella un carrett o che co nteneva dodi ci chi li di t rito lo ed a ltri se i chi li di esp losivo con pe zzi di ferr o sfus i coperti da immondizia. Era molto pesante, aveva u n doppio bid o ne quadrangolare e l'intero q uan titativo di tritolo fu co llo cato in quello posteriore 538

536 Ales sandro Porte lli , op cii. , pp 152 - 153 , 188 ; Roben Katz, Mort e a Roma. Editori Riuniti , Rom a , 1994, pp .2 5- 28; Roben Katz, Rom.a città aperta, c it., pp.246-247 ; Rosari o Ben tivegna, op cit , pp.152 -1 55.

L'esp los ione ucci se s ul co lpo p iù di venti t edesc hi e ne inv estì altri trenta , di cui molti rimasero fe riti mortalmen te Vi furono anche due vittime civili, un uomo di quarantotto an n i e un ragazzo di tredici ; i partigiani riuscirono a fu ggire illesi.

In pochi minuti, la no ti zia si di ff use in t utta la ca pi t ale e s i recarono immediatamente sul luogo d e ll 'a tten tato il que s tore Carus 0-; ..che abbandonò la cerimonia fascis t a, e il ge nerale M aeltzer. Nella concitaz ion e ge nerale , comi nciarono i rastrellame nti: tutt i coloro c h e s i tro vavano in via R ase ll a e ne ll e st rade attigue vennero all ine a ti davan ti ai cance ll i di pa la zzo Barbe r ini in piedi e con le mani s ulla te sta , le do nn e e i bam b i ni se parati dagli uomi ni 539

"Q ua ndo a rri vai solo, s ul pos to - raccontò Dollmann - lo s p et tacolo e ra raccapricc ia n te: mi p e rm etto di dire che nel gi udic are la reazio ne ted esca non bi s ogna perdere di vista l 'im p ressio ne des t ata da una strage co sì tremenda"540. Kappler, so praggiu nto poco dopo , ordinò ai suo i uomini di prendere i l comando: le SS irru ppero ne ll e case e ne ll e botteghe trascinando fuori chi unque vi trovassero.

Il co lo nn ello Bee litz comunicò s ubi to l ' ac cad u to all'Ob e rkommando de r Wehrmacht, il quartier genera le del Fuhre r: ve r so le 16,30 Hit le r e ra a conoscenza dei fatti d i Roma541 La s ua reazione alla no tiz ia, seco nd o qu a nto riportato d al genera le vo n B uttler, fu i ncontenibile: i n preda all'ira e a llo sdegno, ini z iò a s trep itare g rid a nd o che avrebbe fatto sa ltare in a r ia un int e ro quartiere de ll a c ittà co n tu tti quelli c he lo ab itav ano e che , pe r riparare l 'on ta su b ita, s i s arebbero dovuti fucilare italiani in una prop o rzio ne assai alta: eia trenta a ci nquanta it a l iani per og ni po li z iotto tedesco ucciso.

53 7 Al essan dro Porte ll i op. c it. , p.1 89; Rosari o Bentivegna, op ci r., p. 157

538 Alessandro Porte ll i. op. cii., p.1 90 ; Ro sari o Be nti vegna, op cir., p.158

539 Robert Katz. Roma ci ttà aperla,op . ci t.. pp. 260-262.

540 Eugen Do llm ann, op cit., p. 241.

541 Robert Katz, Morie a Roma , op . ci t. , p.77.

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H imml er, al microfono , pronuncìò contro Roma minacce che D oll mann de finì nero ni a ne 542

La rappresaglia , dunque, doveva e ss ere ese mplare, tanto da far " t rema re il mondo " . Maelt zer tentò inuti lmente di contatta re Kesse lrin g, ir raggiungibile poiché impegnato s ul fro nte di Anzio ad ispezionare le truppe d ella IV Armata d i Macke nsen. P reso atto della supe ri orità dell'artiglieria e d ell ' aviazio ne nemiche e riconoscendo , di co nsegue nza , l'impossibilità, per i propri so ld ati, di sostenerne gl i attacchi, il fe ldmaresciallo ri so lse di rinviare la prevista controffen siva e di far ritorno al suo quartier genera le. Qui, informa to del1' avvenu ta esplosione e delle contromis ure pretese da Berlino543 , convenne anch'egli sulla necessità di com piere " una grande azio ne intimidatoria" 544 che il F uhrer, sebb e ne ancora fu rent e e mo lto eccitato per l ' accad uto, si p ers uas e fosse di competenza del Comando tedesco in I tal ia 545

Kapp le r stabi lì di affidare l'esec uzio ne della rappre sagl ia ai s uperstiti dell'XI compagnia. Convocò, dunque, He lm ut Dobbrick, comandante del III battaglione Bozen, e gli in gi un se di p redispo rre in temp i brev i la rito rs ione. L'ufficiale, tu ttavia, oppose un netto rifi uto a dd ucendo come motivazio ne il mancato addestramento dei s uoi uomini all'uso delle armi, l' età avanzata e i l poco te mpo a d isposizione per provvedervi adeguatamente Non furono, dunque , i soldati a so ttrarsi a ll 'ord in e ricevu to: si trattò d ell ' autonoma decisione di un s uperiore la cui insu b o r dinazione, peralt ro, noti fi cata a l generale Wolf con una denu ncia ufficiale avanzat a da Kappler, non fu soggetta ad alcu n p rocedimento forma le 546

Spettò a l coman da nte della Gestapo e ai s uoi dipendenti l'onere di vendicare i cad uti di via R ase lla.

Kes se lring, Kappler, Mae ltzer e von Mackensen fissarono i l limite massimo a dieci ita liani pe r ciascun mil ite tedesco, rapporto d iv enuto tassativo a ll orché la sera, verso le otto , giunse l'ordin e d i Hi tler che ne diede san zione u fficiale. Le vitt im e sarebbero s tate sce lte tra p e r sone già tratte in arres to pe r azion i co ntro le leggi ge rm a niche, condannate o passibili di pena di morte , ovvero " To deskand id aten" o " Todes w urti g " , meritevoli di morire.

Alle 23, l ' ultima disposizione pervenuta dalla G e rm ania pose un termine di ventiq uattro ore all'esp letamen t o d ell'inte ra operaz ione.

L a leg ittimità d e ll a rappre sagl ia non fu mai in d ubbio né vi furono con -

542 Eugen Dollmann, op. cit , pp. 246, 252.

543 Robert Katz, Roma città aperta , op. cit., p.265-266

544 Albert Kes selring, op. cit., p. 355.

545 Alessandro Portelli, op. cit. , p.205

546 Robert Katz , Mort e a Roma, cit.., p. 115 ; Ales sandro Portelli, op. cit , p 201 -202 front i s ulla necessità di compierla. Oggetto delle frenetiche discu ss ioni che si tennero in quelle ore furono la sua entità e le modalità d'attuazione : il numero delle vittime , in fatti, non scaturì da un a ferrea legge di guerra bensì da trattative, mediazioni e ripensamenti 547 .

Pe r Battaglia, l'attentato di via Rasella cost it uì il s uggello della lunga progress io ne di atti terrori s tici condotti dai Gap romani ali' interno della capitale . Ad essi, tuttavia, s ino ad allora non erano mai seguite rappressaglie di tali propo rzio ni ma inasprimenti , talora transitori, delle misure di sicurezza 548 .

L' attacco partigiano del 23 marzo rappresentò un a realtà in quietante con cui le autorità teutoniche, sgome nte, dovettero misurarsi per la prima volta , un avvenimento dirompente e inopinato che aveva palesato la vulnerabilità del Reich: in nessuna città occupata dell ' Europa occidentale la Germania aveva su bito un simile affronto549 .

La sanguinaria ritorsione, dunque, non può ascriversi alla reazione precipitosa ed impulsiva di un esercito in preda al pan ico , bensì ad un articolato e ben ponderato processo deci sionale da cui scaturi un 'o perazione militare predispos ta nei minimi dettagli, finalizzata aJla pubblica re staurazione del potere ferito550

Kappler s i mise s ubito all ' opera. Cominciò la comp ilazione notturna delle liste ma, come riferì Erich Priebke, dall'esame degl i a rchivi non ri su ltò un numero s ufficiente di persone per raggiungere la cifra st abilita. Ricorse, dunque , al fidato questore di Roma Caruso che accettò di consegnare cinquanta uomini a condiz ion e di ottenere l 'a utorizzazion e del suo su periore, il ministro degli Interni Buffarini Guidi, e a Pietro Koch 551 L'el enco del questore Caruso comprese alcuni tra g li esponenti di maggior sp icco della Re sistenza romana , tra cui molti appartenenti al Partito d 'azio ne, come Pilo Albertelli e num erosi militanti di Bandi e ra rossa . Nella li sta di Kappler comparve, fra i primi, il nome di Montezemolo, incluso fra le 335 vittime su insistenza dell'ufficiale tedesco che, secondo Fumarola, intese co sì pu nire il "tradimento" d el colonnello. Eppure , poiché la sua morte era già stata decretata , il capo delle SS " non avrebbe potuto rendere a Montezemolo un tributo morale di più alto s ig nificato . Ha permesso al fondatore del Fronte Militare Cla nde stino di morire tra i suoi fig li , tra i s uo i compagni , in una com unione sovru man a di sacrificio e di passione"552

547 Al ess andro Portelli, op. cit , pp. 205 -206.

548 Roberto Battaglia, op. cii. , p.261.

54 9 Alberto Benzoni-Elisa Benzoni, op . cii ., p.9.

550 Alessandro Port e lli , op. cit., pp.203-204.

55 1 Attilio Ascarelli, Le Fosse Ardeal in e, A .N. F.1.M., Roma , I 965, pp. 26 -27.

552 Angelo Antonio Fumarola, op. cit., p.97.

Sabrina Sgueglia della Marra

Appare alqua nto singolare c he le autorità germaniche, perfettamente a conoscenza de ll' att ivi tà clandestina svo lta dal colonnello, non decisero di sottopor lo ad un proc esso nominativo per disfarsene quanto prima co n una condann a all'esecuzione capitale . TI ca po del FM C R sebbene, fi n dal primo inteIToga torio, fu chiaro che non av rebbe mai parlato, venne trattenuto a via Tasso per cinquantotto gio rni e fu po i trucida to alle Fosse Ardeatine. Perché s i optò per I' incl us ione d i u n personaggio così ingombrante in u n'an onima rappresag li a?

Come ha osservato Gabrio Lombardi propugnando una sp iegaz ione per null a p eregrina, i tedeschi era no persuasi c h e l ' eliminazione di Mo nteze molo avrebb e fo r temente im pr ess ion a t o l'opinione p ubb li ca romana e, pa ventando reaz ioni avventate e in co nt rollabi li da parte de ll a cittadinanza e del!' o rganizzazio ne c landestina da l ui d iretta, pr eferiron o tem poreggia re e non assumersi la r es pon s abilità di decide re dell e sue sort i. La rito rs ion e d el 24 marzo apparve l ' occasione propi zia per s barazzars i di quello che Kappl e r e l ' intero Com an do german ico g iudicava no il nemico più pericoloso 553

R uggero Zangran di h a scritto che il colonnello ven ne "catturato in circostan ze misteriose", sotto gli occhi di altri "c lan d estini" che riuscirono a sfuggire alle SS, nei giorn i dello sbarco. La liberazione di Roma si c r edeva immine nte e co n Monte zem olo, altri ufficiali inv is i ag li occupanti ma a nche deposi tari di molti segreti - sulla catt ura di Mus so lin i, s ulla mo r te di Mu t i e sulla battaglia pe r la difesa di Roma - caddero nella r e te della Gestapo.

Alla luce di t a li co ns ide razioni , lo storico ha adom brat o i l s o spetto che le autorità italia ne fossero in teressate ancor più di quelle tedesc h e a ridurre al s ile nzio Montezemolo, uomo cui egl i ha attribuito un "temperamento irrequieto". L'al t o ufficiale, in virtù della s ua carriera militare e del ruo lo di p ri mo piano :assunt o nelle vicende cruc iali seguite a l cro ll o del regime, e ra veros imil mente a con oscenza di verità scomode c he s i temeva potessero essere propalate. La su a eli mina z ione, pertanto, fu "l' unico modo per tappargli definitivamente la bocca" 554

Al contrario, secondo la testi mo nianza d e lla figlia del colonne llo , Adriana , da pi ù parti s i confid ava ch e le autorità germaniche non l' avreb bero ucciso ma che s e ne sare bbero serv iti p er il ma nte nimento d ell 'o rdine pubblico duran te la ri tirata.

Furono poi aggi unt i all'elenco altri trentasette memb ri delle forze armate ita lian e, per lo più membri del fronte militare, come i genera li Simoni , Martelli Castaldi e Fenulli, il ma ggiore CC.RR. De Carolis, il capitano Frignani e Aversa. A via Tasso era no rin c hiu si anche d ue sacerdoti: don Giuseppe Mor.o-

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