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Introduzione

1. / "qua ran tac inqu e giorn i" e l 'armistizio

Il 24 marzo 1944, tra le trecen totrentaci nque vittime dell'eccidio de lle Fosse Ardeatine vi fu il colo n nello d i stato maggiore Giuseppe Cordero Lanza d i M o nteze molo, cap o del Fron t e Mi l itare Clan d estino ·di Roma, un'organizzazio ne d i r esistenza che ebbe un ruo lo d etermi nante nei nove mesi di occupaz ione ted esca della capitale

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L'a rmi s tizio sorp rese il co lonnello M ontezemolo mentre era al coma nd o, da c irca tre sett imane, clell'XI Raggruppamento gen io del Co rpo d'A rm ata mo tocorazzato, impegnato nella costituzio ne di un re parto operativo c he av rebbe dovuto rinsaldare i l d isposit ivo di d ifesa d ella capitale . Dopo 1'8 settembre, malgrado il collasso morale cie l paese e de l le fo rze a rm ate, egli non ebbe es itazioni : non tentò d i varcare le lin ee per trovare riparo al Sud, ma sce lse di restare a Roma e di porsi a l serv izio de ll a causa n azionale. Monteze mo lo si mi se immediatame nte a l lavoro face ndo app ello a tutte le s ue risorse pe r coad una re in u n ' unica compag in e tutti quei n uclei militari for matis i spontaneamente in seg ui to all o s b a n damen to dell'esercit o , decisi a non de p o r re le armi e ad opporsi ai ted eschi e ai fasc isti rep u bblicani. fL FMC R in quad rò e coo rdinò l'attività di una fitta rete d i bande che opera rono nel campo ass istenz i ale, informativo e del sabotaggio , al fi ne d i abbattere qu a nto p iù rapidamente possibile il d ominio t edesco , affra ncare la pop olaz ione dall ' oppre ssi one s traniera e conse nt ire al re e a l gove rbo legitti mo di far r it orno nella capitale.

Il 3 settem bre 194 3 l'Ital ia s i a rrese agl i A ll eati: fu la pri m a app licazione d e l pr incipio di resa incon di zio nata fo rm ulato da Roosevel t e Chu rchill nella confe re nza d i Casabl anca de l 12-1 6 gennaio 1943, poi arprovato d a St al in 1

L a capi tolazio ne ebbe con siderevol i riflessi sulla nascente Resis te nza: se d a un lato scoraggiò gli an ti fascisti e antinazisti moderati che speravano in un a pace cl i compromess o, dall'alt ro leg ittimò la radicalizzazio ne de ll a lo tta 2

2 Claudio Pavone , Ge og rafia e slrultura della Resisl enw eu,vpea , in Franco De Felice (a cura di) , Amifasc ismi e Resis ten ze , La Nuova Italia Scientifica , Roma , 1997 , p.373.

Sabrina Sgueglia della Marra

L'obiettivo deJJa vittoria totale s ul nazi s mo e s ul fascismo avrebbe dovuto rin s aldare l'alleanza ma fu su bito evidente come il concetto di resa se nza condizioni fosse diversame nte intes o d a ognuno dei tre leader3 Profondi d issensi sorsero anche in merito al trattamen to da riservare all a popolazione italiana: al co ntrario del presidente ame ri cano, ChurchiJJ ri teneva essenziale conclude re una pace p unitiva atta ad impedire la rinasc ita di u no stato militarmente forte per un congruo numero d i a nni 4 •

L' armist iz io venne firma to in un uli veto nella zona di Cassi bile, in provincia di Siracu sa, sotto una tenda militare ove s'i nc ontrarono il genera le di briga ta Giuseppe Castellano , rappresentante de l governo e del Comando Suprem o italiano, Dwigh t E isen hower col s uo capo di s tato maggiore , genera le Walte r Bede l l Smith, e il gene rale inglese Haro ld R upert Alexander, comandante s upr e mo del Mediterran eo. L a ri unione eb be b revissima durata. I sovietici eran o assenti, delegarono gli ang loamericani; il governo francese non era stato messo a l co rre nte delle tratta tive 5 Badoglio inviò un telegramma al Ftihrer e agli ambasc iatori italiani a To kio, Bucarest, Sofia, Zagabria e B rat is lava per comunicar e l ' armi stizio ai rispett ivi gove rni , spiegando che, mal g rado l'Italia non avesse abba ndo nato le ostilità anch e do po la caduta d el fascismo, ormai ogn i dife sa era cro ll ata, l ' invasione e ra in atto e non poteva esse re in alcu n modo arrestata Pe r tanto , i1 governo non avrebbe pot uto assumersi la respo nsab ilità di gravare oltremodo su un paese in gi nocch io , distrutto e sconvolto.

Non s i può esigere da un popolo - concluse il capo del gove rno - di co ntinuare a combattere quando qual s iasi legittima speranza non dico di vittoria, ma financo d i difesa, s i è esauri ta. L' Ital ia , ad evi tare la s ua totale rovina, è pertanto obbligata a rivo lgere al nem ico una richjes ta di arm istizio 6 li 10 luglio , gio rn o de llo sbarco allea to in Sicilia, s in da ll ' ini zi o delle operazioni era appar so chiaro che gli italiani, ormai priv i di riso rse morali e materiali , non avrebbero reagito energ icamente all'invasio ne del territorio na zio nale. II morale dell'ese rcito era ormai fiaccato dal sussegu irsi dei rovesci : in G recia, in A frica, in Ru ssia, e la popo lazio ne manifestava a p ertame nte l'avversione alla dittatura e alla gu erra 7

3 Elena Aga Rossi, o p. cit., pp 32-33.

4 Elena Aga Ro ss i, L'Italia nella sconfilla. Politica interna e situa zione interna z ionale durante la seconda g ue rra mondiale, Edizioni Scientifiche Italiane, Napo l i, I 985 , p.83

5 Ivan Palermo, Storia di un armistizio, Mondadori , Mi lan o 1967, p 11; Filippo Stefani, 8 set · tembre 1943. Gli armistizi de/l'Italia , Marzorat i , Settimo Milane se, 1991 , p.52.

6 En zo Fedeli , 1940-1945 L'Italia e il s uo ese rc ito, Fiori ni , Torin o , 1946. pp.61 -62.

7 Guido Gigli , La seconda g uerra mondiale, Laterza, Bari, 1964, p.436.

Dopo la caduta del regime fascista, i partiti an ti fasc ist i aveva no prospettato a Baclogl io l ' urgenza d i promuovere un' in tesa fra i comandanti militari e i rapp resen tan ti d el Fronte naziona le perché cooperasse ro in prev is ione de ll a lotta antitedesca. A loro parere, solo l'att iva pa rtec ipazio ne d eJle nostre forze arm ate a l grande moto popolare antinazista ne avre bbe potu to r iscattare l 'o nor e . La miope politica d el gove rn o dei "q uarantacinque giorni ", tuttavia , malgrad o i re iterati a pp eJli all 'esercito dei promotori de ll a Resiste nza, res e va no og ni ten tativo in q ue sto se nso 8

Nel l ugl io 1943 l ' organ i zzazio ne comunista era l'unica a disporre , in alcu ne città, di u n discreto grado di sv iluppo: l ' impreparazione d e lle formazio ni poli t iche , pertanto, fece sì che il crollo del fascismo avvenisse ad ope ra de l sovra no, deJle alte sfere de ll e fo rze a rm ate e d ell a gran d e borghesia, ne l comune auspicio di mantenere pressoché intat ta la stru ttura po rtante dello s tato autoritario e di presentare tutta l 'operaz io ne de l 25 lug li o come "una sorta d i passaggio di po teri indolore ed asettico"'>, senza dirimere il pressante probl e ma del l' abb ando no delle osti lità 10 : l'iniz ia ti va monarchica non avre bbe tardato a mo strare i s uoi li mi ti nei "q u aran tacinque giorni" e, soprattutt o, nell'infau sto epilogo di se ttembre 11 •

Il nuovo governo , dunque, ancorché deci so a liquid a r e una s ituazione irrimediabilmente com promessa, era altr etta nto r isolu to ne ll ' impedire che alla fine d el fasc is m o seguisse il rovesciamento del l'assetto soc iale cos tituito 12 : le c irc o lari d el ministero de ll a Gu erra e de l capo di Stato Maggiore t estimoniano l 'es igenza di garantire la so lidit à e la ten uta delle forze armate per un impi ego prevalentemente interno , di tute la dell'ordin e pubblico. Sembra che la rigidi tà e il rigore impos ti avess e ro contribui to a d iffon dere, seg na tamente ne ll a truppa e tra g li ufficia l i suba lterni , una certa ri lutta nza ad eseg uire g li ordini più seve ri 13 •

8 Roberto Battag li a , Storia della Resistenza italiana 8 seuem.bre 1943 -25 aprile 1945, Einaud i, Tori no, 1964, pp.96 -97; Giorgio Bocca, Storia dell' Italia partigiana, Mondadori, Mi lano, 2002, p.6.

9 AA.VV., L'Italia dei quarantacinque giorni. Studio e documenti , Ist ituto nazionale per la s toria de l movimento di li berazione, Milano , 1969, p .39.

10 Paolo M onelli, Roma 1943, Mo ndador i, Milano , 1979, p.78 ; Ros ario Bentivegna, Achtung Banditen!, Murs ia , Milano , 1983, p.19

11 Giorgio Amendola , Le 11 e re a Milano, Ed ito ri Riu n iti , Roma, I 973 , p. 167

12 Riccardo Bauer, Resistenza italiana: le origini nell'am(fa sc ismo, i g ruppi so c iali, la formazione fino al 1943, in Fascismo e antifascismo. Lez ioni e testimon ianze, Feltrinelli, M ilano , 1962 , p.444.

13 AA.V V. , l'Italia dei quarantacinque g iorni. Studio e documenti, cit , pp.63 , 37

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Lì beratosi di Mussolini, Vittorio Emanuele lll , con la designa zione del M a re sciallo d ' Italia Badoglio alla guìda del governo e il conferimento dei pi en i poteri mil itari , aveva indiv id uato nell'esercito il principale strumento politico e l 'ìstituzione cu i affidare l 'ard ua responsab i lità di co nd u rre il paese fuorì dal conflitto 14 • Già il 4 luglio, Umberto di Savoia, in un abboccamento col M a r escìa llo d'Italia, si era d ìc hì arato disponibile a sostenere un movimento diretto dall'elemento militare teso ad affrancare il nostro paese d al fasc i smo e d al conflitto 15 , segno c he vent'anni cli regìme non erano riusciti a mìnare la fiducia della monar chìa nell ' esercito. La notte tra ìl 25 e il 26 luglio venne a ltresì prospettata la cos tìtu zione di un gove rn o mìlitare cui avrebb ero dovuto partecipare var i generalì propo s ti eia Ambrosìo, tra cui Carbonì per il Min ìstero della Propaganda, Castellano per quello deglì Esteri e Amoroso , l'unìco alto ufficiale r ealme n te in cluso ne l gabinetto, per le Comunicaz ioni 16

Badoglio ricevette d al sovrano un p romemoria 17 in cui s ì ribadiva il carattere m ìlitare del govern o, come afferma to nel proclama del 26 luglio, e la necessità d i procrastinare le questioni p olitìche. Non sar ebbe stata co nsent ita ai partiti alcu n a attività organizzata e al fine dì ìmp edirne la ricostituzione , le prefetture furono inc a ri cate di eserc itare una stretta sorveg l ianza sugli organ i di stamp a e s u ognì movimento di pensìero 18 • L' atteso rivolgimento, dunque, non si compì, rim ase "a mezza strada" 19 , dì s velando la carente preparazìone tecnico-profe ss ìonale e l'ìnadeguatezza del governo. Le poche mì sure di carattere liberale furono l ' abolizione del Gran Consiglio e d el Tribunale Specìale e Io s cioglimento del Par ti to nazionale fascista, della Gioventù italiana del Littorio e della Camera deì Fasc i e d elle Corpo razioni. Solo al la fine dell'ottobre 1943 Badoglio , intend e ndo dare "una prima tangibile prova del suo programma di ripristìnare la libertà d e l Paese", autori zzò la pubblk:azione dei giornali editi daì pa rtìt i : abolì ogni forma di cen-

14 Carlo Vali auri, Soldati, UTET, Torino , 2003, p. IO; AA. VV. , l'Italia dei quarantacinque g iorni. Studio e documemi, Istituto nazio nale per la s toria del mov im ento di liberazione, Mi lano, I 969 , p .63; Giovarnù De Lu na, Badoglio. Un militare al potere, Bompiani , Milano , 1974, p.234.

15 Gianfran co Bianchi , 25 luglio cmllo di 11n regime, Mursia, Mi lan o , 1963, p.417.

16 Ivi, p.712.

17 Secondo quanto affermato da Badoglio, il prom e moria venne custodito nella cassaforte del VirrùnaJe e ven ne in seguito sottratto dai fascist i; cfr. Pietro Badoglio, L'Italia nella s,econda guerra mondiale, Mondadori , Milano, 1946, p.89.

18 Archi vio Ce ntrale dello Stato (da qui A.C. S. ), Presidenza del Consiglio dei Ministri , I 9401943, fasc.l/4-1 , n.21367, sottofasc.4-2 sura ad eccezione di quella preventiva ese rcitata dall a regie prefetture 20 . Ancora una volta, come ha sottolineato Piscitelli , il riconosc im e nto d elle libertà fondamenta li e il libero sv iluppo democratico del paese vennero sacrificati sull'altare della conservazio ne e della tu tela dell 'ordine pubblico21, rit en uti indi spe nsabili anche per il con seguimento di un a minima credibilità internaziona le .

19 Giaime Pintor, I 4 5 g iorni, in Giampiero Carocci , La Res itenza ilCllian.a, Garzan t i; Milano, 1963 , p.30.

L'OVRA, l a polizia politi c a di Mu sso l i ni , non fu so ppre ssa: continuò le sue funzioni di sorveg lianza per impedire eventuali com plott i o rivolgimenti politici 22 e, il 26 lu g l io, una disposizio n e del ministero della Guerra richiamò alle armi gl i ex gerarchi fascisti e gli ex s quadri s ti. Il 22 ottobre, tuttavia, come si legge nel comunicato del Capo di Stato Maggiore Ge nerale Ambrosio , se ne pre scrisse l ' imm ediato congedo al fine di ev itare "la presenza, n on necessaria, ne lle FF.AA. d i elementi poco desiderab i li, offren d o conte mp oraneamente alle autorità di P.S. la possibil it à di prendere in esame la posizione dei singo l i, in relazione alla loro passata attività politica"23 . Con un r egio decre to del 26 lu g lio, altresì, ven n e disposto l'inquadrame n to nell e forze annate d ella Mil izia Vo lo ntar ia p e r la Sicurezza Naziona le ( MV SN), il cui coman do, tenuto sino ad a ll ora dal genera le Ga lb iati, fu assegnato al ge nerale Armellini. Il provve di mento, b enché volto a neutralizzare la M iliz ia pr ivandola di ogni au tonomia, si rivelò foriero di ulteriore d isordine e confus ione nei reparti militar i che, con notevole ritardo, a partire dal 4 novembre , ve nnero sciolti e trasformati in unità dell'esercito24. Soltanto all a m età del mese, in vece, un comunicat o stampa e radio del Coman do Supremo ann unc iò il reintegro in serv izio perma nente col grado e l'anz ia ni tà maturata al momen to del congedo di t utti gli uffi-

20 Archivio de ll'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'E sercito, (d a qui. A .U.S.S.M.E.),

N.1 -11 , Diari s10rici za Guerra mondiale , b. 3054 , allega to n.180, "Pubb li caòoni periodiche d i partiti po l itici" , Ufficio Stampa e Propaganda del Governo al prefetto di Bari, Brindis i, Foggia, Lecce, Matera, Taranto e , per cono scenza, al Comando Supremo, al Superesercito, al Comando VII Armata , a l Comando X Co rpo d'Armata, a l Comando LI C.A , al Comando CC.RR. It alia Meridionale, 28 - 10- 1943.

21 Enzo Pi sci teli i, Storia della R esisten za romana, La terza , Bari , I 965, p 2 I.

22 Enzo Piscitelli, op.cii p.25

23 A.U.S.S.M.E ., N. / -/ / , Diari storici 2 ° Guerra mondiale, b.3052, allegato n.774 , "Ex gerarchi fascisti ed ex sq uadri sti ", Comando Supremo, Ufficio affari var i, il Capo di Stato Maggiore G enera le Amb rosio alla Presi den za de l Con siglio dei Ministri, 22- 10 - 1943.

2 4 Enzo Pisc i te li i, op . cit. , pp. I 9-20; Paolo Monell i, op . cii. , pp .1 54, I 59. Con lo sciogli mento dei reparti , si co stituì il 345° Reggimento di fanteria "Saba ud a"; il 359° fanteria " Calab ria"; il 340° Reggimento di fant.eria "Bari" e i Raggruppamenti di corpo d'annata ter ritoria le XL, XVI e XX, A.U.S.S.M.E , N.l - 11 , Diari storici zn Gu e rra mondiale , b.3054, allegato n. 122, " Scioglimento di repart i M Y.S.N. e lo ro t rasformazione in unità del R. Ese rcito"

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cial i ebrei in s .p .e. sollevati dai prop r i in ca r ichi per effetto delle leggi razziali del 1938 25 .

A cap o della sua seg reter ia particolare B adoglio design ò il co lo nnello Montezemolo 26 Ne l pomeriggio del 25 lu glio, avendo sta bil ito di trasferire la sede d el governo al Vi minale, gli affidò u n comp it o assai delicato che palesa la fiducia di cui godeva presso il capo de l gove rn o: lo inv iò a Palazzo Venezia e g li o rdinò di sottrarre i documenti più im portanti dall'uffic io d i Mu ssoli ni . Nei cassetti il colo n ne llo tro vò un'ingen te so mm a di denaro e, t ra gl i incartamenti, un dettagl iato sc hedario, un vero e prop ri o casellario, in cui figuravano addirittura i membri della Casa reale. Montezemolo si rivelò u n prezioso collaborato r e, in un periodo di grave caos e te ns ione , e assolse tutte le incombenze affidategl i q uotid ianame nte co n precisione e tem pestività 27

Tuttavia, il nuovo incar ico , seppur svolto con serietà e dedizio ne, non rie ntrava ne ll e s ue aspirazioni . Egli era e si senti va un soldato, era assol utamente dis inte r essato all e questioni politiche e des id e roso so ltanto di partecipare attivamente all e operazioni belliche. In quelle settiman e il generale Carboni era im pegnato ne ll a ri orga nizzazione e nel potenziamento de ll ' effic ienza bellica del Co rpo cl ' Armata Motocorazzato (CAM) cu i era a ca po. Aveva s ollecitato l'anivo di due nuove divisioni al fine di completare il di s positivo di m anovra e si era messo perso nalm e nte in cerca di ufficiali idonei da assegnare allo stato magg io re del CAM, anco ra s provvisto deg li organi fondamenta li 28

Ricevuta la necessaria a utorizzazione da Badogl io, il 16 agosto Carboni nominò Montezemolo comandante de ll ' XI Raggruppamento genio del Corpo cl' Annata motocorazzato29 : fi nalmente, dopo reiterate richieste , il colonnello otte nn e di prestare servizi o in un reparto combatte nte e, in sua sos tituz ion e, fu nominato segretario particolare del capo del gove rn o il vice prefetto Mario Micati30

25 A.U.S.S.M.E., N 1- 11, Diari storici 2a Guerra mondiale, b.3055, allegato n.495, "Ufficiali di razza e braica", Comunicato s tampa e radio de l 13-1 1-1 943 il cui testo è in viato al Commi ssariato informaz ioni .

26 A.C.S. , Presidenza d el Consiglio dei Ministri, /940-1943 , fasc.1. 1. 5. n.21463, souofasc.l. Il colon nello fu nominato il 30 luglio, con decorren za dal 25 luglio, "segretario partkolare del Capo del Governo Primo Min istro Segretario di Stato con l'indennità giornaliera di l ire 17,50 ridotta del 12 per cento ai te rmini del R.D.L. 20 novembre 1930 n . 1491 "

2 7 Cfr. A.C.S ., Segrete ria Particolare del Duce, Carteggio O rdinario, 1922-1943, Badoglio, b.2518.

28 Giacomo Carboni , Memorie segre te. 1935- 1948. '' Più che il dovere", Parenti , Firenze, 1955 , pp 249 -250.

29 Sta to di servizio del colonnello di S.M. G i useppe Cordcro Lanza d i Montezemolo, Ministero della Guerra , Regio Esercito Italiano , Direzione Ge ne rale personale ufficiali , Divis ione matrico la e libretti person ali , Sez ione I"

30 A C.S., Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1940- 1943, fasc.1.1.5. , n .21463, sottofasc.3.

L'es perienza maturata nei numerosi inc arichi di r es p onsabilità r ico pe r ti, la par tecipazjo ne com e es p erto de ll o Sta to M agg iore ai vari incontr i al ver tice ital o-ted esch i, a l B ren n ero, a Berl in o, a Kl esheim e a Feltr e il 19 lug lio 1943 , no n g li consentivan o soverc hi e illu sio ni circa la tenu ta dell'i ntero appara to mi litar e le cui poten z ia lità , p ressoc hé nulle, rendevan o orma i inesora bilmente segnat o l ' esito della g ue rrn. Malgrado ta le co nsa pevo lezza, Montezemo lo s i adoperò alacremente, fi n o all ' 8 settembre , pe r cos tituire una vera u ni tà com b atte n te amalgama ndo ed ad destrando il pe rso nale scarsamen te pre parato che e bbe a d is pos izio ne31 , nella spera nza d i p red is p orre u na valida massa di manovra da i mpiegare n ell a difesa de ll a ca pi ta le Sebbene Carbo n i nutri ss e pe r plessità suJJa sce lta operata a favore d i M o ntezemolo, si dove tte ricred e r e e, ne ll e sue me mor ie, affer mò c h e "si rive lò subito un collaboratore di grande capacità tecnica e di una intrapren denza mo lto spreg iu dicata" 32 . Sembra che il co lon nello d esid erasse lasciare la segreteria particolare cli Badogli o no n solo pe rché a ns ioso d i assumer e u n incarico operativo, ma a n che p erché no n cond ivideva la pol itica de l gove rn o , sopratt utto pe r q ua nto attene va a lla con du zione delle trattativ e d 'arrrustizio 33 che pa les arono la s uperfic ial ità, l ' im p reviden za e la mode s tia della classe d irigente i ta liana .

Me nt re la gu erra e la forma le a ll eanza prosegu ivano al fine di non co mprom ettere ulteriormente i rap porti col Reich , le trattative con g li ang loa mericani furono condotte " pe r vi e moltep li ci e vag he" 34 S in dal 194 2, qu a ndo già s i profi lava l'inesora bi le débacle, da a m bie nti legati alla monarc hi a erano state promosse un a serie di iniziative per sagg iare gli umori alleat i in merito ad un ' ipote tica pace separata co n l'Ita l ia. Tali tentativi riguardarono esclusiva mente la G ran Bretag n a nell'illusio ne c h e con una mo narc hi a sare bbe stat o più agevo le trova re un terreno d' int esa. Mu sso lini, di cont ro, sosten ne fino a ll ' ulti mo la necess ità d i g iu ngere ad un' i nt esa unilatera le con l' Unione Sovietica con l' ob ie ttivo s tra teg ico di conce ntrare t utte le fo rze dell ' Asse nel Medite rraneo; prospettiva, questa, c h e non ve nn e mai p resa in considerazione da Hitle r35 .

Second o la te s ti monia nza d el fig l io s eco ndoge nito, Andrea , il governo e il Comando Su premo sce ls ero Mo nteze m olo p e r a ffidarg li un a mi ss io ne

31 Oreste Bovio, Sa ce rdoti di Marte, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio storico, p.340.

32 G iacomo Car boni, o p. cit . , p.250 .

33 Ange lo Antonio Fumarola Essi non sono morti. Le ,nedaglie d ' Oro della g uerra di liberaz ion e, Magi-Spinetti , Roma , 1945 , p.92.

34 Giame Pintor, / 45 g iorni, in Giampiero Carocci, op. cit , p 26.

35 Ele na Aga Ross i, Una na zione allo sba ndo, cit. , pp 37, 39

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diplomatica, che venne poi an nulla ta, da compiersi presso gli inglesi in assoluta segretezza ed assumendo la falsa identità di colonnel lo della Sanità. Sebbene si trattasse di un incarico oltremodo delicato e rischioso, egli accettò3 6

L'armi stizio tra l' Ital ia e g li Alleati ha costituito una netta cesura ne lla storia del nostro paese. La resa pose fine ad una g uerra le cui sorti erano irrevocabilmente segnate; fu una deci s ione irrefragabile, senza alternati ve, o gni sfo rzo ulteriore non avrebbe portato che danni ulteriori 37 • Tuttavia, malgrado il ge nera le sollievo per l'agognata fine delle ostilità, d ete rminò un profo ndo disorientamento nella popolazione e rappresentò , per le nost re forze armate, una cocente umilia z ion e. Tra le numerose tes timo nia nze, quella di Gabrio

Lombardi risulta particolarmente efficace per comprendere lo sta to d'animo chi aveva combattuto per tre lu nghi ann i:

Tristi giorni, quelli dell'armistizio; per ogni italiano , soprattutto per ogni soldato italiano. La gioia di vedere finalmente ripudiata un ' all ean za e una guerra c he erano state imposte dal dittatore, ve niva amaramente offuscata. Ancora una volta gli angloamericani avevano dimostrato profonda incompren s ione della s ituaz ione italiana; attraverso l 'imposizione di un armistizio duriss im o avevano pregiudicato irrimediabilmente la possibi lità di una partecipazione decisiva delle forze annate italiane all a gueffa contro la Gennania. Le trattative e rano state condotte male da parte italiana; ma erano state peggio impostate da parte angloamericana Ora l ' Italia e ra devastata dalla guerra. Le in ermi popolazioni di gran parte della peni sola esposte alle feroc i rappres aglie tedesc he38.

Claudio Pavone, ne l suo saggio dedicato alla "moralità della Resiste nza", ha usato l'ica stica esp ressio ne "sfascio" per de scrivere 1'8 settemb re e la diffusa sensazione del crollo, l'eclissi delle strutture militari e c iv ili, l a rottura de l monopolio statale della vio l.e nza . T utto venne r ime sso in discussio ne : valori, m iti, fede l tà . Se , come ha affer mato Hobbe s, il fine dell'ob bedienza ne i co n fronti dello Stato è la p ro tez i one, il ve n ir m eno delle ist ituzioni poté esse r e viss u to con un senso di smarrimento o co m e un 'occasione d i l iber tà . Nel v uoto ist i tuziona le, g l i obblighi ve r so lo Stato no n costituiro no p iù un sicuro pun t o di r ifer imento per i comportamen ti indi v id u a l i. T u ttavia, a l pos to dell'ipotizz a b ile bellum omnium contra omnes , s i de l i neò, in un primo mome n to, quella fraternizzazion e tra c i v il i e militari che non era riuscita nei q uarantacinque giorni . Q uando le tru ppe ger m aniche in iz i arono a confe r ire alla loro vio l e nza un a più compi u ta for m a li zzazione e, immed ia tamente do p o , venne creata la Rep u bb li ca Soc ia l e a Sa l ò, quando cioè quel vuoto venn e in q ua lche m odo colmato, la sce lt a resistenz i ale s i r ivelò sempre più d u ra e d ramma ti ca3 9 Vi fu , in fatti , ch i, gi udi can d o la cap i to l azio n e una s celta u miliante e d isono revo le, ravvisò ne l furore tede s co un ' ' fon d ame n to inoppugnabile" : Musso li ni, p u r ammetten do c h e "i tedeschi non erano s tati se m pre sensibili, forse nemmeno sempre le ali" nei co n fronti dell ' Ita l ia fascista , condannò recisa m ente l'armisti z io , un a "coltellat a pro di to r ia" , un ' in famia per tutt i gli italian i che , da allora, sarebb ero s tati dec las s at i come i nd ivid ui e come pop o lo p er "la bassa fe llonia, i l turpe tradi m ento" che la R epubblica Soc iale avreb be "lavato co l sa ngue"4 0

3 7 A U .S S.M.E. , N. I - I/, Diari s tori ci 211 Guerra mondiale, b.2997/A, c art.3 , 'Tre relazioni del generale Roa tta", f.16 , "D ipl omaz ia militare nei quarantacinque g iorni-Cro naca di un armi stizio clandestino". Cfr Ivan Palermo , S1oria di un armistiz io, Mondadori, Milano , 1967 ; El ena Aga Rossi , Un a nazione allo shando. L' armis tizio italiano d e l s ettembre 1943, Il Mulino , Bologna , 1993: Guido Gigli, La seconda guerra mondiale , Laterz a , Bari , 1964; Pietro Badog l io , L 'Italia nella sec onda g uerra mondiale Mondadori , Mi lano , 1946; Francesco Rossi , Come arrivammo all'armis tizio, Garzanti, Milano , 1946; Mario Torsiello. Settembre /94 3, Ci s alpino , Milano , 1963; Filippo Stefani , 8 seu embre 1943. Gli armisti zi d e ll'Italia, Marzorati, Se ttimo Mi lanese , 1991 ; Lu tz Klinkhammer, L'o cc upa zion e tede s ca in flalia , Bollati Boringhieri , Torino, I 993; Enzo Fedeli, 1940- 1945. L 'Italia e il suo es e rcito. Fio rini ,.Torino, I946; Giacomo Za nu ss i, Guerra e catas1rofe d ' Italia , Cas a e ditrice libraria Corso , Roma , 1945; Ruggero Zangrandi , 1943: 25 luglio -8 settembre, Fel t rinelli, Milano , 1964.

38 Gabrio Lomba rdi , Mont e zemulo e il Fronte militare clandestino di Roma (o ttobre 1943ge nnaio 1944), Quaderni del mu seo s torico della liberazio ne d i Roma, Roma 1972, p.14.

L 'a n nuncio della resa ven ne dato alle 18:30 del1'8 settembre attraverso la radio di A lgeri da un disco c h e riproduceva la voce de l generale Eisen hower, e dal cap o del governo italian o via radio alle 19 :42 . l n quelle stesse o re, m entre cominc iarono le operazio n i a ll eate di sba rco a Salerno, si riu nì fretto losamente il consiglio de ll a coro na che s tabi lì l'i m mediato allontanamento da Roma del re , del governo e d e l Coma ndo Su p remo4 1 •

L'abba ndono de ll a capitale fu motivato da ll a necess ità di assicurare l ' indipendenza , q uantome no formale , de ll o Stato: avreb be imped i to un'event uale catt ura d e l re, un ica fonte d i legitt i mità del gove rn o italia no, che sareb be stato altrimenti cos tretto dai tedeschi a sconfessa re la resa e a rico ndur re in

3 9 storico su/La

Res istenza, Bollati Boringhier i, Torino, I 994, pp.3 - 19 .

40 Renaio Perrone Capano , La Resistenza in R oma Macch iarol i, Napoli, 1963, pp 159, 2 57, 294.

4 1 A.U S S.M. E , N. l - 1 / , Diari storici 2" Guerra mondiale, b.2997/A , cart.3 , "Tre re lazion.i d e l ge nera le Roatta" , f.16, " D ip lomazia mi li ta re nei quarantacinque giorni - Cronaca di un armisti zio clandestino" Partec iparo no al con s ig lio della Corona: Badog li o, Soric e, Acquarone , Gua riglia , Ambrosia, Carboni, Sandalli , De Cou1ten , De Stefanis, Marches i

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