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MACERATA - Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Macera- ta « Mario Morbiducci »
482 Guida agli archivi della Resistenza
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Indirizzo: via Verdi 10/a, 62100 Macerata. Telefono: 0733237107; fax: 0733237138. e-mail: isrec@emporanea.191.it; sito internet: www.resistenzamacerata.it Responsabile archivio: Quinto Olivieri. Orario archivio: accesso libero, da lunedì a venerdì, ore 8,15 alle 12,15; giovedì, ore 14,00-17,00. Consistenza: l’archivio, in fase di inventariazione, conserva 40 buste; la fototeca contiene 1.700 fotografie circa (di cui oltre 1.200 catalogate) inerenti alle due guerre mondiali, fascismo, Resistenza e al periodo post-Liberazione; sono presenti inoltre cartine geografiche e mappe (alcune delle quali del periodo clandestino), manifesti e volantini (dal 1916 ad oggi).
ANPI DI MACERATA fascc. 316 1920 - 1999
Il fondo, depositato presso l’Isr nei primi anni Novanta contiene documentazione amministrativa, corrispondenza, contabilità, pratiche per il riconoscimento della qualifica di partigiano, carte relative al fascismo, alla Resistenza, ad alcune vicende del secondo dopoguerra, oltre ad alcuni opuscoli. La documentazione, in originale, è stata ordinato nel 2004 ed è consultabile.
OFFICINE CECCHETTI fascc. 13 4 apr. 1944 - 26 giu. 1950
Le Officine Cecchetti sono costituite nel 1892 per iniziativa dell’imprenditore di Civitanova, Adriano Francesco Cecchetti. Le commesse legate alla prima guerra mondiale (fabbricazioni di armi, riparazione e costruzione di materiale rotabile per le ferrovie) garantiscono un rapido sviluppo all’azienda; nel corso della seconda guerra mondiale la società raggiunge il suo massimo sviluppo con 2.500 lavoratori occupati. A causa del- l’occupazione tedesca la fabbrica viene quasi interamente distrutta dai bombardamenti alleati. Nel dopoguerra riprende la produzione, tuttavia la mancanza di liquidità e i debiti bancari ne penalizzano lo sviluppo e la stabilità operativa; tuttavia la società rimane attiva fino al 1994, anno della sua chiusura definitiva. Il fondo conserva le carte della Commissione interna della fabbrica per gli anni dal 1945 al 1954. Si tratta di corrispondenza divisa per anni e verbali delle riunioni della Commissione. Il fondo, in originale, è
Istituto storico della Resistenza in Toscana Istituto storico Resistenza e età contemporanea di Macerata « M. Morbiducci » 483
stato ordinato nel 2004 ed è consultabile. Il fondo è stato donato all’Isr nel 1988 da Giuseppe Ombrelli, dirigente della Camera del lavoro di Porto Recanati.
PANTANETTI AUGUSTO fascc. 6 1° gen. 1938 - 31 dic. 2002
Augusto Pantanetti, Nicolò (Urbisaglia, MC, 1915 - Macerata, 1999) frequenta la Facoltà di economia e commercio all’Università di Perugia. Nel settembre 1943 prende parte alla Resistenza a Macerata: è comandante del gruppo partigiano Nicolò, pseudonimo dello stesso Pantanetti. Base delle operazioni del gruppo è il paese di Monastero e la zona circostante. Nel dopoguerra è assessore al Comune di Macerata fino al 1951. Tra i fondatori dell’Isr di Ancona, ne è per diversi anni vice presidente. Il fondo contiene documenti sulla Resistenza nel Maceratese, ma prevalentemente è composto da appunti, bozze e documenti preparatori per la pubblicazione curata da Pantanetti sulla Resistenza a Macerata. Un fascicolo a parte riguarda l’attività lavorativa di Pantanetti nel secondo dopoguerra. Il fondo, composto da documenti in copia consegnati da Pantanetti e da documenti in originale donati dagli eredi nel 2002, è stato ordinato nel 2004 ed è consultabile.
BIBL.: A. PANTANETTI, Il gruppo bande Nicolò e la liberazione di Macerata, Urbino, Argalia, 1973.
PAOLOROSSO AEDO fascc. 5 1925 - 1959
Il fondo è costituito da documenti raccolti da Aedo Paolorosso e consegnati all’Isr nel 1993 da suo nipote Ivan. Sono presenti documenti della famiglia, in particolare di Filippo Paolorosso, ufficiale del Regio esercito, comandante partigiano della piazza di Macerata nel 1943.
VANNUCCI LIBERO fascc. 6 15 feb. 1943 - 20 mag. 1995
Libero Vannucci (Camerino, MC, 1904 - Serravalle di Chienti, MC, 1961) nel maggio del 1943 viene arrestato a seguito di una delazione mentre si trova a Sirolo in compagnia della sorella Rina che gestisce una farmacia. Liberato dopo l’8 settembre, si reca a Serravalle di Chienti dove anche il padre, socialista, gestisce una farmacia e diviene membro di spicco della banda partigiana di Serravalle denominata Gruppo 206, di cui assume il comando dal 10 marzo 1944 all’arrivo degli Alleati, con i quali continua la lotta come volontario nel Nord Italia. Il fondo, donato dalla famiglia nel 1992, conserva carte del Cln di Serravalle, del Gruppo 206 e carte personali inerenti la Resistenza, oltre ad alcune fotografie, periodici, la croce al merito di guerra conferitagli per attività partigiana e il testo dell’intervista alla sorella Rina condotta da Jader Pojaghi presidente dell’Isr. Il fondo è stato ordinato nel 2004 ed è consultabile.