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VARIETÀ
Due ept•od l .anttarto-mtltta.rl n e glt a nnt 1 780 8 1795
17RO alcuni degli anni immediatamente p 1·ecedenh, .ti dt>lla citta di Tortona fu be1·sazliato du malattie gravissime e sotferse un'ingente mo rtalitil. Preocfinalmente il gov!'rn o vi fece e;::e"'uire un'ispezwne nell'intento di accertare la nat:ra e le cause delle. malati! e.' non che ùi 8\'visare tli uwdi ed ai tempet·amenll con cu1 polet·le far a nni dopo, nel 1893, in altra epidemia, pure di si svolse nel presidio di Tori no fra le mlfizte ed anche all or a si pt·escrissero speciali provvedtmeutt 111 segui to a rapporto medico.
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A 1.1ueste ci r cosLanze riferisconsi appunto i cinque clocumentJ elle qui lesluulmente si ri pr oducono ùa un'intcresdi sul servizi o sanitario nelle truppe dei HeAIJ d.' SavOia durante i due secoli scorsi (1).
S.econùo Il mio 8VVISO, questi fatti meJ•itano d'essere l'ÌCOr"?n solo a titolo di curi osità storica, ma eziandio come un mtiice _delle condizioni in cui solto il rappor to igienico anni fa taluni presidii, co me pure dei con· cettt e curativi allora dominanti in ordine a Laluoe determmate malattie.
Variet 413
sat·ebbl;l par ò giu sto argui1·c ùa quanto avvamva nelle i ndicate città che dei f!llartieri e degli ospPdali militari roc:se a quell'epora lrascuraUi iu ogni dove. Ersno anzi continue l e cure di tutte le autorità tale riguardo, per quanto però comportavano lP rog-nizioni !<cientiflche d'allora. 1 mezzi economici del paese e le ab itudini pa r simo1ùosf' di lu tti .
Questa pubblicazioni-' puil fors'anche presentare in •1uesto momento uu interesse d'opporLurutà, vista la discu sione s.tll'igtene mtlttare a, venutR uel decembt·c scot·so alla Cam er A l'l'a il cleputato pror. Cat·dar elli o l'ol'!orevo le Mi nistro della g-ue rra. Cet•Ltuncnte i.l conl'ronto fra le cc.nd17.10lli cl'un tewpo 11011 anco1·a tanto anltco e quelle attuali, non può tornat·e che a ' ' antaggto dell'c>pota pt e><enle.
DOCUMENTO N. 1.
Lettera della regia tli y11errfl al cunladore generale (1). Sui me;;;i per procaccia r e altro alloggiamento milita r e st an te la mortalita so.ffuta rlal reartimento dì Saooì a in Tortona (9 nooembre 1780).
L a !!r an mot·tahlt.t sofferta dal t'Og'gimento tli 'avoia nel· l'nllual e suo pt'•'<::itlto di T ortona, nvt>ndo dalo a S. M. giusto motivo di fan·i un meclico, il quale ricono;;cendo sul luogo la qualità delle malatti e r lw non cP.ssano di trAd'esso cot•po, ne indagasse l e <·ause e pr opon esse i mezzi più efficaci 1wr andarvi al ripar o, n si ,·. perciò spedito ùa Alessandt·ta il medico T edeschi. Ot·a avendone questi l r asmes::.a una ben circostanziata r elazion <', si !'• d'ordine clelia M. eccitalo il sentimento dt>l signor te 11enle genel'ale conte Pinto. capo del corpo t·t'nle clegl'iogegneri, !':ull'attunbilità di'i mezzi dallo c::tes;::o meòiro pr opo"'li per preveni r e il pericolo che sovr a-;to aliA predella
(t ) Capo rle ll'ufHclo del so ldo; ucn cio che poi rrcse il nomo di azienda 1.!11· ner3le di nel 1817.
VAitlETÀ
ciLLa di Tortona. E vene11do lo stesso signor conte Pinto di progeltare i fli'Ovvedimenti contenuti nelfannesso di lui pare •·e, ho d1 c o munica•·e il t ullo a V. S . lll.ma , onde, pr ocurates i 11ul propos1to le occorrenti veda se fo ss e alluablle di provvedere a llrimeott la truppa d'alloggio nel pr esidio di T o r tona, e di procurare alJa medMima un altro ospedale, mentr e in aspettativa de i di lei cenni su tal particolare, paqso all'onore di rinoovarmt con immu tabile divoto osseq ui o l?ela•ione medica.
T ormo, li nove novembre mille settecento ottanta.
Dtvol .mo td obb.mo urvilqre CocoN rT o.
Trasfe rito mi in Tortona pe1· visi tar·e siccom e mi fu Ol'dinalo g li ammalali del r eggi mento Savoia, ritr ovai nei spedali 147 soldati attualmente infe rmi, e 354 co nvalescenti net rispetti vi lo r o quartieri.
Le malattie particolari che dominano nei suddetti militat·i si riducono a due, cioè ad intermittenti perniciose ed a dts· sen le r ie maligne, ambedue sempr·e unite a moltissime macchie che occupano il petto , il collo e qua s i tutto ti corpo. Sono tali m Acchie co"'ì univers ali che un ;oolo dei suddetti 500 e ptù :.oldali sov ra enunc1ali non trova i esen te d'e""e, hanno un rosso assai vivo, ma di circonferenza irl'egolar·e ed piu larg a delle ot•din arie petecchie, onde poll'anno"i denommare esantemi :;co rbutl('i.
Chi (• a ssali to dalle col ravore Jelie larghP tlo<.: i di cltiun - china vien libe r ato dalla febbre, ma facilmente reci. hva, e per lo più passa alla ftisi polmonare ul cerosa, o alla totale ostrut.i ono de' vi scer i dell'addome che lo t'eJHie idt•opico anasarca (sic).
Chi cade dissenlo1 ico N'S ta immediatamente sorpreso da 01·ripilazioni, indi da leggot· febb r e con calor urenle, nausea, inappe tenza, prostrazione di forze, e m mo r ra gie nasa li venLOH•, cor too di ventre o r grisastro, or giallo, or sangu igno mucoso con tormini, il quale se sempre c rescP, con esso sempre cresce il nume r o e la malignità e s An t emi scorbulict, quindi poli'ebbe denomina r si dissenter ia scorbulica.
Le gengive che in qua!; i tutti ne' primi m est dt lo t•o venutu era no pru r igi'1ose, in tal m orb o :<ono o !asse e pallide. o rosse e tur g ide ed e rose
Quelli 111 c ui 1! male e sercita mafrgior fe1·ocia, muoiono, e tlntscono co n addome turgido timp11nico, d o lori mlestinah, d••.iezioni e purulente, labbra, gengive, lingua e denti neri, e colle estremità gia fretlùo molt e ore prima In lor o morte.
Colo r o che fo 1·tunatamente scampa11o da simil m o r·bo, e sono m essi tra li conva les centi non sono liberi pero dai esantemi scorbutici, dalla inappetenza, dAlla debolezza e da qualche calor a rte r ioso (sic), e que!ìti ROilO i Poli eh•• da nno speranza di gua r tgione; quelli che della l'le· cond a pa rliLa , e r estano a ffetti da febbre lenta, co n Ot'l'ipilaz ion i, e sputo purulento, e quellt della terza moJe'-lati ùa idropisia e fortissima ostruzione de' vi..:ceri dell'addome, sono tutli cronici, e qua:<i tulli !IPn zA !;peranzA di potet·s• ria,·ere, a I'i"e'·va che il cambiamento d'ttria COl socco r!ìi medici pr escritti potes::er o m qual c uno e::.s e r e vo.nlu g-:;rio si.
Il m <> loùo cu r·at ivo finora usato per òomai'e ta li furono emetici, sieri di latte, decozioni 11nliscorbulichc aride e la marindole. ed alcuni cl islel'i, ma di poco prùflllo e poco us ati per le difficoltà che si inconll·avano nel polerli imporre, metodo eh.- io ritr ovai adattato, e perciò unitamenle Rl !'IÌg uoJ· dt•ttore Bors allino e signor Bianchi ho s timato sul prlllcipio opportuno l'uso della ipecacuana , la quale abb ia anclte a r eplicarsi qualche volla a misura che r endesi con· lutnace la d issenl.et'ia, indi il si e ro di lallc r eso ocidetlo da poch e di spirito dolce di vilriolo, ad ogge tto non so lo di legg-erme nte dete r ge r e il tubo intestinale, ma allrosl di consolidare le escoriazioni e le ulce r elle d't•sso, non oJumellen tlo i ora di lalle, qualo•·a gli acr1 um ori di!'ilacchino ed asportino di troppo il muco, ed o ra di decozione di pit111t.agg me in c ui sia s ciolto, o m iP-1 r o<>alo o lerebinto l"CIOilo con ross o di ovo qualora vi siano di escol'iozioni e d'ulceri. dellA citta, cioò nei l'e rossi <i'essa, osMr,•a i moll'acttua s tagnante ver•de o pa ludosa al segno che feto, e vi nascon en tr o can neti selva tici ed msellt d'ogni


Fra le decoz10n1 poi abbiam o scèl te le antitlogisliche t• le antiscorbutache. com e pure <>.i presc1'1s<>e a · coOH!Iescenll 11 regime dit!Lelico, ed il metodo curat1vo adatta lo allo:> l'ic;pelti v e loro malattie.
Il CO J'SO della malallia egualmente come 1 sintomi cllt' l'acco mpag nan o d tmostran o che es<>a é una affezione buli ca con s istenll' in una dissoluzione oli sangue, la qun le più a ge volmente pt>ssiamo nnped ar e con riru ovtre le cau"*' remote e• l efficien t i d'essa, <·he cor••e gge rla quando già for mala s ia .
Que1' le cause l'e m o le ed effic ienti io g:iudtco che c.. nst· s tano nell e acque corrotte c h e e nelrntleJ•too della ct llil t•islagnano. ct·etlo d'ing antHII' mi pet•clte tullì gl i aulOI'I nostri e s pecialmente Bo e rrov e l'assicu r ano che luo,...hi so mmer hi dall'acqua, o paludosi, o um id1 le malallt e scorbuliche .
Le contrade òi Torton a o llrech é so n o alquanto naturalmente umide pe1·ch•., strette t' !"enza aria venti lata, hanno, come anche l'infelicità d t avere un'acqua de lla Lin goRo ove depio vono tutte le imtnondezze della ctllà.
Questo JJe r cort•e perennemente so tto e lun go lt: case, e vidi che in cet•ti si li versa E'd da ll'alveo suo n elle :stt•ade, le conspm•,·a, le tnu midisce e le i nrettu.
Questa non scorl'e più come da-; o K anni indiet ro scort•e,·a, s tantechò s'otlut·oro no e s i rialzaron o a livHII O de' s l<•ssi r ef•>ssi rl'tell e pt·ofonde r un r tle che in mezzo d 'e ssi vono per dar alle acque. Qutndi è che tulta
1\lcqua che riman e superllua per la bagn atura della cnlcin!l
V.\RIÉTÀ 417 d<'l rortc (1), e tutte lP alt t·e a cq u e In I{Uali avnnli il riem pi· me n to delle cu nette av 1·ebhero av uto co rso, ot·n r imauo tutta ferma Lt•a porta Serravalle ed ti sito di delta bagnatura Quantunque però quivi sin il m actg•o t· r 1slegno ddl .. acr1ue, non mancano però d'esservi altri r efosRi con a cqu e !l tag:nanti e con molla um1dilà dannosa .
Il ciltadino che non s 'espoue a so fft·i r e tale umidità ndle ot·t· nollut ·ue "'offr e poco, e 111 conseguenza poclti rl'essi fur·ono assalill dalle terzane P dalle dis!'lenle ri e, ma il mililat·e che dev e è8po r si A lutle le Ot'f' notlut•n e, e s u quei ram pari medesimt che corric;pondono alle i nre tle evaporazioni degli umidi r e fo ssi , non può a meno di ri cPver e danno e soffri r e g r avem e nte. Questo è il primo dann o c hP riceve il mtlitar•c, cioè do po una kaspirazionP, varie ostruzi oni ed affezion i scorbutic hc che li t'Pndono o terzianart o dissen. tet•ici. Il seco ndo danno, come io penso, lo ricevono da llo !'<pedale s lt'lsso ove vengono nsporlali (sic) per dai "Uddellt mali .
.\i due fianchi dello spedalc• SI fèce ad ar te "lCO rrer e acqua accio n• · c•s porl Asse le immondt>zze. Qnes te a poco o poco t•ialzarono c·osì gli ullimi siti de l s uo co r s0 che pr esentemente ri gurgilano allo indtelro verso t'S!' O spedale, ow s i ferma e tr Amanda odore nauseoso che da quei lati non si pu6 s tare un ct> rto tempo alle corrispondenti finest r e. P er o r Jme dei s upet•iori l'an no pa -..sa ln le diedero qualche corso, ma il t·ialzamento delle g: t•asse mate ri e mi ><t'mbt •tl tal e c lte no n più ammf-'Lle r e <'O r so ve•·unu, perché ba il suo decl i vio ve r so il ro a·te, lo che somministra un'aria umi la, fetente e nociva a llo clte altresì bu l'altra ùi!-;gt·azia d'essere s ituato ool luogo piu basso della città immedtalamente sollo ti forte, e a dtrim· pello d1 quei r efosc;i ch e van vet•so port a Serravalle, sempre pieni .Jellu suddett a acqua limat'Cinsa e verde.
(Il f': dn notarsi che nrr•unto allon1 n si SL"lva ricostruendo in più moc1;•rnn rorm;t, giusiJI i rlisegu i ;Ici celebre gencrn.l e Pinto, l'antic() rorl<' spagnolo cl• e datava dall '<'poca dell'Imperatori.' Culo V
VAIU&TÀ
Ut q ui io ripeto quella particolare infezione che riconosco peoprta dello spedale e dei siti vicini, ed infatti come non deve esc;ere cosi se per fino colo t•o che in detto dai P entrar ono se nza segni !'corbutici e totalmente sani. incomodati soltanto da leggera malatt1a chirurgica m pocht gtot·ni di dimo ra in laJe ahitaz.ione dtvennero dissenlerict pieni di esanlemt scorbut1ci?
Il soldato Coeurcon tent ( l), enlr ò pt•J• lesioni all i' mani d'un colpo di cannone; La Hose, per una I'OJJtusione alla gamba. .W'on.teu, per una leggier piaga di gumba; Belro.<te, ner uu scolo celtico; Dragon, pe>r un piccolo lumorP, Obeissant, per uua mite Morcltiet, per ulceretta venet•ea; Mon.temori, per contusione ad un ginocch io; Glene, per llusl"ione d'occhi, malatlie dil"pat·alll""ime e di niuna relazione alla dis!lente ria, pure tutt1 divenn!'rO disc:enlerid , e var1 perirono.
Orlla stessa malallia ivi !'i atomalllt'ono ::,Q Veilleurs (:?) pendente il loro servizio nPIIo sperlale. Sei giovani chir urgi (3) ivi co1·sero la sorte, e si dovette r o tutti rimpiazzat•e a riset·va d'un solo, e di quatll'o inferrnieri, non"" ne sal ' 'Ò uno.
l n tutti i luoghi \'ici n i ad o vicini ai suddetti rld'acqua che sono dAllo !"pedale fino Alla pot·ta di Serravalle. accadono gli infortnn1. I mperCIOCché li ca nn onieri che abilano in tali vicinanze sono !>lati lutu dissente ri ci, vari dei qual1 rima.,ero cromc1. Fra ..(h stessi Torlones1 10 dette vtcmanze si trova qualche te rzannrio e qualr-he di::>senter•i(·o, molti pero di pallido colore e s uht umidi.
Delle compaguie al quartiere di dt>lta porta, la sPco nda luo.!otenenza com posta di 10:) uomini, Ri t·itrovò ad aw•re
Il ) e rurs'anchc tutti i seguenti, erano n11mi di !,:llllrra; nomi con cui ìndivirtuo rli Lru(lll& ara specialmente dl•tinto lo quell'epoca.

(t) l rtilleur$ rappresentavano gli attuali piantoni. Forse In ttuella stanz:, er;ulo infermiMI ausiliari, in servizio teraporario alternato.
(3) l giovani chirurghi erano semplici praticanll, quasi aiulnntl d1 sanitn, La· lora studenti di chirurgia, tal'altra ncbotomi, ecc.
V AlliETA
ein'Jtt e soli uom1m sani, e la seconda De/oc he, con più dei due t•·1•zi ammalati.
Un climA ottimo nei tempi in cui l'acqua libe ram nnl e scorreva, P resosi noc.ivo solamente da var·i anni in qua io cui l'acqua non ha più il suo libero cors <', .-·agionevolmen te mi decide r e che la cau<oa efficiente delle malaHie dissenteriche sia il ristagno e la cot-ruzione d'esse acque, lP quali colle "''apot•azioni loro rendono men san a l'aria dPlla mltà a differenza di quella del forte, ove esse o non vi g1ungono, 11 "ono cosi rarefatte che non hanno ptù forza alruna, ed ìn fatl1 che ram1 del fo rte "ia assai più pura e sana s i può t·icollO!-Ce re in OS!\Prvando che i sa ni venuti dal forte in città s'ammalarono, e gli ammalati, o sia convalescenti della città a,..cesi al farla, c:i rtstabil1rono assai meglio che i ronv ale:;centi nei quartìPI'i di Tortona.
Quindi Ei cb e io necessario di dover da r corso alle acque stagnanti, e m pr1mo luogo, e specialmPnte a quella che circonda e ristagna sotto lo spedale, e l]uell a dei r efoso;;i col fat' di nw1''0 scavare le empiute cunette, ed a quella del Lingoao col netttu·lo secorulo s' usava tutti gli anni, non ommPLlendo la necessaria in puli te 14' contrade che dovrebbonsi conservare asciutte più che si puo l n sf condo l usare pat·ticola re allenzione all'ospedale e pe r le lltCt'O!'Ilalut·n delle mtn·aglit>, e per le fot'llllurt> de' letti, a riserva che re•· sltt·a gua rni gione si stima""H opportuno servirsi d'altre rohP c• d'altro Rito abband onando quec:to giacchè t'eso malsano, pet· non dire infetto , tlnlle freiJUCitlissime deiezioni sang-uigne e purulente che presentemente si dimo!-ll'ano atlaccalicce.
Le Attenzioni gili t: che si usano dAi signori uffìz iaJi, e specialmente quelle dei stgn.o ri capitao1 tn sepa rare unn1ectialarnenlP i convale:::centi, t>d io r enutrirli a lo ro spese con ordinario particolare ùi cibi oLtimi e c;Ani, non o;;olo sono graudi><smle, ma attirano l'all.,nz.ione di lutto il ::-l'é snr·prendono meno le fatiche, le dt li geoze e le !11pontanee spese Jel clt Jt'Urf!O Bianch i, col t•a,tdoppiar infermieri e sotto-chirurghi ( 1), colla "Ua con richiedere medici eòtranei, co1 cibi e con medec111e scelte; con le aLte11zioni di put•ifi carP continuamente l'aria co1 p 1·ofumi odot·osi e muntenere nun l"Oio In pol1zia, ma l'ttr Ui'iCiugat·e giot·nalment" t cameroni. Il tullo pet•ò senza fJUel profitto cl1e !':1 meriterebbero tante sollecitudini in g razia <'t1e lt> dissoluzinnt di sangue sono falLe difficilmente eedono a qualunque metodo pos,;a usarsi. Quindi è che 10 "UI bel principio rui d'avviso, giacché nl male inoltrato v'è poro t•iparo, essert> totalrueute necessaria la l'em ozione dello l'ause ellicienli remote (•he io t't pongo nPgli a11ztd elti ristagni ù'ac(]ua per evitare ulter1ori e forse ma ggto t•i danni.
Alessandria , li venti oltobt·e mtllt> settecento ottanta.
Gt.,COMO TEut.scut Dottor .fisico (:2).
DOCUMEN l'O N. :3.
Parert• del conte Pùuo, capo del corpo r'!a le d'!{l/i inuegneri. - DaUR relazion•· del stgnor medico Tedeschi dei 20 dell'or scaduto ouobrt• toccaute i motivt della pertinace malatl111 he regna da molli anni in qua nella lt·uppa presidiata nella rillli ùi Tortona, l1o vis to a un ùi pt·css o l'ipelizione di che si è più volLe ùello, vaglia 11 dire, clte la p1ù parta d1 <JUI'Ì quartieri '-'Olio umidi per e"'ser+' in certe contt·uùe »trelle, profonde ed succide ed ti serl'no della notte dappcr-
U) A necessa ria SJliel{aziooe tli quanto IJUI dici• in ordine a 1pe1 e 3P011Iamr, uccorru rar osserva re che in quei tempi il chirurgo maggiore d'un reggimento o corpo era pet· regolnmento l'appaltatore dol ilrOilrio spedale. Mcdinnw de· derminati in denaro ed in natura dovma soltostare a tutte lo spc,e, rorne. dei sn no-chirurgbi e del modico, acquisto degli oggetti di 111 et1tc:tztone e dr1 medictnall, nutr;mento degli ammalati, pa!!a dpgJi inft•rmtPri. rtmborso per 1 dt!(li oggetti di easerma. Per mollo che bene all:t dci eontl ,; trovavll avere spesa anche •lu:llcht• parte del llr(lflrio ,li. prnd1o.
Di qu esto collt•ga non bo :rovato alcun eonno nella Dioura{ln """ tlìca piemontese llcll 'i,pettorc medico, Gin n Giacomo Bonino, di uwmorla.

YARi er\ tutto copioc;is-;imo; quindi è che t solùati ne pt·entlano mollo, non solamente quando si trovano in fazione, ma anclte •Juando sono nei IOI'o quartieri, perché non potendo resister al wa u calore della r;La te nelle loro piccole camere occupate da molti letti. se ne »lanno nelle rispettive ('o rli a l'ar ia fresca della <:cr·a. ed in conse):!'uen:t:a il sereno, !':1 potrebbe allresi aggiungere che il tenilorio torlonese abbonda di molte frotta, ed i con tAdint per dalla t·apina la portano i mmRturR sulla pìazzll, o ve In venrlono lt tenUl!'!' ttno prP7.zo, ed i soldati se 110 fauno dnlle e poi vi h!Wono rlelr acqua sopra, ovvet·o del vino qu esto. perchè t vini di quel J'Sese Appena che il l'aldo li tocca, una gr·an IJU&nltla va a male, e cio non o::-;tante li venclouo, rruesto lo "0 dagh ìmpr•"'a r i, i •1ualt mi hanno as<:icurAio ehe vi c::ono mortt i n molli mastt•i tuurn. avendone attrtbuitn la causa al vino rovescio che 1181100 tr·acanuato, Ol' dunque qualunqu e sieno a possano esser·e le caul"e, i soldali ammalali sono molt1, e la par•tp vanno a finire i loro gi.wni in quello spt-dale che lro :;:empre inteso a dire che sia infellalìs"-imo, ma però quel che è s1ng-olare che una gliante malallra non sial'i per· fìn acltlt'sso manifestata 111 tutta la ciLtaJinanza, perchè quella che abita nelle buone l'ase ne va esente, ma ptuttosto ne e attaccata quella pover·a gente che sta nelle casupole, delle 'lua li ve ne sono molte specialmente in lutlA quella contrada che troval'i iu fa<"cia al convento dei min ot•t r.om·entuali Ji S. Francesco che sono umidissime " delle cantine dt tu nle altre città; perché "C la causa, dirò cosi. di quell'epidemia dt>rivasse da quella p(lca <Juantilà d'acqun stagnante che trovasi in alcuni siti di quella fossa, sembr·arni che Lutti gli abitanti generalmente so ue t'isentirebbero; tuttavia io non dissento, anzi trovo cosa lodevole, che si d1a un libero COI'SO si alle RCCJU C pluviali, che n IJuelle superflue che dopo il bH!!namenlo delle calcine che si fa al piede dello spa lto del fo rte verso S. Bernard ino.
Per un tal fine bìsognEmi alzare il piano del fosso del corpo d i'Ila piazza, principiando dalla porta di comunicazione ivi eù anche pili in su, a misur·a del bisogno, co n dare ad un
Variet
tale rialzamenlo un sufficiente declivio a cunella, acciò il tutto vada a terminare alquanto al di là del ponte dPl pot·tello, denominalo di Serravalle, affinché le acque di questa nuova cunetta possano inalveare in quella vecchia che circonda le fosse della città, cosicché le acque tutle cooeor re· ranno nella vicinanza della porta denominala di Milan o, ove l'esperienza ci ha da lungo tempo dimostrato c he si disperdano per i meati della terr·a sabbioniccia che in fluPI posto, talmenteclaè se vi passasse, per cosi dit•e, un Lot-renle, tutte le a cq ue ne verrebbero assorbile. P oscia, eseguito che l'ara questo rialzamento, se ne potra, a mi l'u ra dell'utilità che se ne riconoscerà, farsene un altro consimi l e dal Jato della porta dj Vogh e ra . lmperocch è a spesa d ella re gia finanza si dovrà pet· ora deveoire all'anzidello rial zamenlo dalla pat·le ili S. Bernardino. e l e terre per esso prentle· ranno regolarmente di lungo in lungo dalle attinenti controscarpe, colla restl'izione eziandio delle sue stt·ade copertP, P se convenisse di de venire allo spurgo e dilatazione della della vecchia cunella, questa spesa sarà a carico de-ll'affittavolo de' beui del governo, ma a costo della città se fosse nec t"'sa rio lo sput•go del canale sotterraneo denominato il Li go"n, che traversa ria mezzodj a settentrione tutta la pt·edelta rillil. sicché se veniss e da S. M . a pprovato l'eseguimento del dello rialzamen to, se ne formerà il calcolo per della spesa, e ques to lavoro si potrà fare pendeule il cnr"o dell'imminente inverno.
Finalmente per la dit•ezi one e buona condotta ùcl pr edell<> rialzamento ne ho informato a viva voce mio figlio rr O<'Ctts ione che mi sono ivi ullimamente trasfee lo pel' la formazione de' calcoli ed istl'uzi on i per i lAvori da farsi nella Cf.llllpagna dell'anno prossimo 1781 a benefizi o di quel fort e, cl.Jé aveva già pensato di proporre ad ogni buoo fine il descritto t·ialzameuto, acciò di tental'e tutti i mezzi per poter liberare quel presidio da tante perniciosissime malat tie Torino, li due novembre mille settecento ottanta.
DOCUMENTO 4o.
Lette r a della R. Segreteria di guerra che manda adottarsi alcune cautele contro la malattia dominante nell'ospedale di San Saloatore (29 magr,io 1795).

Il signor merlico collegiato Bozzelli, cl' intelligenza anche coi medici generali ùell'armata, avendo rimessa la qui unita m emoria relaliva ad alcune essenzia li cautel e da usarsi per pr evenire le malatti e degli inClivitlui delle pet' cui è stabilito lo speda le di S. Salvatore, ne fo passare una copia u V. S. lllma con dirle essere intenzione di S. M. che pet' pat'te di codesto gene rale uffizio si diano negli oggetti che lo disposizioni e pt•ovvidenze ronfo t•mi a' sug-gerimenti in essa m emoria accennati, massime sul punto cle' mobili di caser1na, e sul ripurgamento da farsi qelle coltri che trovansi ritirai e ne' magazzeui, e che ltaono servito per ammalali.
Vuole la M. S. eh& co lesto ge nerale uftìzio si accerti se, giusta l'ordin e già contenuto in le tte ra di questa Segreteria in dala 9 dello scorso marzo, siasi ne· rispetti vi dipartimenti eseguilo e secondo l e re gole J.>rescritle, lo spurgo dei mobili di caser111a che hanno se rvil0 per gli ammalati della passata campagna, e pet• gli scabbiosi in p ri ncipio ti ella cort•eule, ed ove lo c: tesso uffizio abbia motivo di credere che ciò non siasi in qualcuno de' dipartimenti eseguito , o non siasi nell'eseg uirlo s erb.1to il metodo che et·a ot•dinalo, la. rnenl11 di S. M. si é che vi si l'accia senz'altro metter la mano senza rit a rd o, con r e nde rsi t•esponsali i commissari de' rispettivi dipat·timenli dell'esegui mento delle operazioni a lale oggetto necessarie.
Rimetto pure una copia della memoria suddivisala al comandante delle additate r ise rve, onde vi fa ccitt uniformare li capitoni del le medesime n e lle parti, c he tal m e moria può risguardal'li ; e con di vola mi ras,:;egno.
Torino, Ii ventitwve maggio mille settecento novantacinque. Oivotmo ed obbmo servitore DI C RAVANZANA.
DOCUME:-l T O 5'.
Rela.orone del dottore Bo:o::ellt ( 1).
Lo pr mcipaiP, e la più snllecilu cura d'ogni medico saggio e prudentP furono mai rivolte ad le fo:1li e le cf>gion1 ciPIIe malattie. o,«ia che crueste rPgnasset•o epidemicamente, nsQia che eudcrni<·he o sporadiche fof'soro. Avendo pertanto ossP r va to esserRÌ svegliata nPllo 8peda lc .11 S. Sa l vatore 8i n .Jul dolio scorso apri le lu vera febbre C88lrenQe, Ol'lQia la febbre pPlleccldale, e anòar prendendo vigore a danno dei po'"eri rlell•· cnmdi riQervo in questa a ·quat•liet·ate, ci \"olsmw noi pure Ad ben b<>oe !'m·•gnw, e le <'a::rioni pet• appot·vi que' ripari che sarebber·o r '>ull!11i più opportuni. e sicu r i ad arre!'-larne so sia pOs!->ibt!e glr ulfer iot·i progrt'<;si. Nasce f(uesta rata! malallia ne· ca mpr, o ne' quartier·i militari da varre cagioni, come 80110 In violenti cl'unirno, le faliche. !' in!>alnhr·ità dell"aria. l' umi•htà de({li al! ogg1, gli errori nella dieta. 1 vicenòe,·oli ect't'"si rli caldo c di freddo, di molo e di CJII!I'tt>, di sonno e di vrgliu, e spes:st' volle il difrllo delh1 uet·••-.;!'aria nettt•zza fl pullzra, ma siccou te a vvien di r·ado che lrovinsi tulle iu sieme cong1unte le cauRo, onrle s' infE>rrno pi il !'pesso la "" !'la rebbero tuttavia evitAbili mo lls di quelle, uè prtlllcllbile col loro mes:liere qualunf(ur 111<'7.ZO capace a prt'Vt'· nir•IE>, rm•ntr e ci occupiamo dei di<>ordm1 particola r i che er St·wl)l'ano a ver dato luogo alla malattia d1e regna di qualclw Lempo nt>) no!'!Lro "'Pedale di S. SAl v lo l'e, ci rontenler Pmo di pr opor r 0 que' mezzi che r·i par'l'fl rtllO più Alli a p1·c· Vt'nir·ue ed estrrpat•ne li· cause.
( l ) Il •lottare coliPSìalo G. B Bouelli, olll"l· carica di medìco assistc•ntr ;u cn prllci generali pure quell:t di medico ordinario ncllu -;pe· r• rovviso ri o di San No parlarono il Sonino nclln.
IJCogra{fa medica piemontese cd A Borto lo W nel V volume delle Paucggiate canavesa11 e.
VA:11ETA
Le compagoie di riserva sono pe r la maggior parte poste o di iudivtòui valetudinari od imbecilli (s ic), che dat rispettivi corpt li t·irnauùano perché Htetli al faticoso m es ti ere della guerra o di t1mide infastidite ri clutt•, che dal seno delle tor care famiglie si svelgono, e di flll&lche veterano soggetto, che alla lot• disciplina é destinalo, cp1indi si a..-viene che st' commettano intempcranze, o si di ctbi e mal«ani, né Hi mantenza ne'loro qunt·tlet·i la p1ù esattA nettelZa, di leggif>t•i !l'ammalano.

A vend o iu full i che ne' mn ILi individui r irovenPIIo affetti rlalla ma l attia regnànle si manil"e!<lano non equiYoci d" imnurctà <;ulla liugua e di saburTa :.:astrica nelle prime vie, sospPtla1nmo esser questa dalle ,jziate a cui venJ,:\"nno pt•edisposli li delle l'isen e n per la ''acillanle loro salute o per il terrore n l'affan no onde sono co mpresi.
Ci l"ecimo pertHnlo ad es:amina1·e la qualita de' viveri onde r<ono nod•·iti. e !'u!le spontnnee da parecchi intlivi·ltri innollratPci ri ::ruardo alle {abe che loro- si fanno ll'0:1 po '"0\'enti maagiare, le meÙP<;im e incolpano non senza r a!:!ione dei lormmi , delltl cnhrhe e del!!' diar ree che lah·olta pro lucono, aveudoue cnn partecipazione dell'ufficio generale del -.;oltlo fatto l'oppor tuno c:ag;.:ro, t"Jleva<>i pole r si r ealmente alle medt::!<iml' ascriver e i R i ntomi di cu i alcuni si lagnano, l' quindi la cuusa della malattia da cui vengono aiTetli.
Conv iene adunc(UP in pri mo luogo r·imuovere ed aboli1·e dal loro ordinar io l'uso che !'i fa delle fa be, si pet•..:h•" queslo t> nocivo per la qualità clelle meclec:ime già ferm entale. ran cide e come pe t·chè niente affatto cou,•eniente (>l'esente sb.tgione, insinuando a tale effetto ai rispr ltivi comandanti dei cor pi di vegliare m ente sulla cnndolta clei sergt!nli e ba!'ls' ufficiali, cui lullo è ronfìdalo il 1111111 eggio de' viver i e dPgli or dinari , acciociH\ o pe1· malizia n per mespertenza non ven;::an0 a' sollalt ctomo troppo vivande.
Essendo voi nientemeno impor tante, e dll nnosa aUu buona s:alute de' soldati la trascu ra oza d ella necessaria mondezza e pulizia ùe' qunrLiot•i non solo, rna neg li stessi indumenti,
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e de' mo bili di caset·ma inservienti a !alli, come i pagliaricci, i collroni e le lenzuo la, da cui so lo dipecc.le la lvolta la cagione e l'or·igine dt>lle militari sveutu re, non poss1amo astenerci di con p rernuro vt•ngano colla maggiore diligenzA allontanale du ogni quartiere tutte le immoudozze che ivi deposte e corrotte guastat• ne possono l'atmosfera, cho si pet·suada a' stJida ti di lavars 1 b ene spesso e di ca mbiar piìt spe5so che s1a possibile 1 loro indumenti e le loro camicie, e d'astenersi da eccessivo abuso di li(juori e d i vini, come spes<>o succede fra lo r i<>erve òi soldati di levala, astenendosi Jtil troppo ciO!'mire lungo il giorno, lo chP ne infiacchi ::ce la costilu.done e gli predispone tllle malAttie.
N è di minore peso si è l' esatta osservanza <f una scrupolosa d i<>rnft'zione dei rnobllr, cosicchè non vengano promi scuamente confusi presso del ca l'e rmiere e somministrati indistintamente a' quartieri quei mobili che g i1'r set·virono per· gl i spedali, né s i veggia giace r·o io queiJ .., stesse le nzuo la il SAno so ldato in c ui giac•1ue poc'anzi J'infP r mo di contagi oso malore.

Essendosi pel'tanto a quest'ora grà ritirate ne' le coll1•i d estmate pendente l'inverno agli ospedali, opportuno sar•ebbe f11rn e s eguire coll'assistenza di qualche :::oggetto di non dubbi a fedi' e probità un diligente r l(lUrgo, accioché ben lrsciviale f' sane si trovino appareccbrate rJuanclo ne ricorra il bisogno, avuto massime riguardo al scabioso, di cui sono quasi lulLe infette
Il rimandare poi che spesso si fa alla g uardia de' soldati ammalati gli stessi convalescenti usci ti di fr·esco dallo s peùale, ed il r iesporli troppo presto alle raticlrf' ed a rr li 0 cizi militari, egli è lo stesso che cost r·inger•li crudelmente ad una sicura e soventi funesta l'icaduta, come avviPne n o n di rado; onde l'u duopo per·sua.ler e i siguo ri co mandantr de' cor·pi dr la scia re per qualche tratto di tempo tr atHJUilli ett esen ti da ogn i servizio que' soggetti, che d a noi spesse volle ai r ìspellivi quartieri s'inviano l'isanati b e n sì dalle soffert e malattie, ma deboli tuttavia, nè ancor b f' n allt a poter reggere a' militari lavori, acci ò nou vengano a co- star e una S{lesa enot•me alle regi.e . trallenend?li di troppo a llo spedale, né corr ano dr o dr contrarr e nuovi malori in un si pertglroso .
Questi sono quo' mezzi che credemmo in dovere dr pr oporr e come i più efficaci e valevoli a man.tenere soldatesca ed arrestAre il corso d' una malatlla che mrnaccta la vila detrl'tndiviùui alla fisica nostra cura artì •lnti, lo(t>ndovi di passaggio, accio non sembri volel' noi por•ta r la falc e nell'altrui messe, che se con più d' umanilu niente a:fallo di.,giUnta, ed opposta alla più rigorosa militare .discrpliJtti si trattasse r o le già troppo uvvtlite :rclute, non solo non si accrescerebbe in queste l' msuperabtle abborrimento al dell'arme, f' la funesta che gli trascina si spesso nostalgici allo spec.laiP. ma a nzt a !'cemar:::-i in tal guisa r enlu iasmo dello patrta e lari, e s' iucoraggi('rebbero a portar di buon gl'ado con mig liore successo le ai•mi. (Sottoscritto)
BozzELLI mtdko rollegiato auislerlle dllle reg1t a rmate .
Le tinte abbastan1.a fo!"ChP con cui sono tr!llleggiate in qu e.;:,ta r elazrone medtca le contltzioni. cle.lle pr·ov1nciali, furon o pr·obabilmenle :Jil arltfizro r ettorrco. Gmsta glt l>tm·ici de lle Mlpine co ntro i francesi nei crnque a nni 17!l2-179U, dette 111ilizie , fil pari di qu e lle d'ordinanza, ferer·n ro!'<ltH1le p r ovA di co r·aggio e di tena cila. Ni> i valil:hi alpini vennero super u ti dalle tr·uppe repubblicane se non quand o ebbero Napoleone a lo r o condottiero.
Torino, febbr aio 1893.
D O 'l'T P ECCO generale 1ntdico.
L& queat!oue degU avviai mecllol l u Iughllterr&
. Da diverso tempo si è falla ptù viva nel pubblico medico mgleRe l'agitazione contro i rnerlrci che o:;i vaJaono di avvisi . . o a stampa uet gtornali, circolari, carte da Yisila, ecc. Per· dare un'iiea della g-rflndP difft>I'P.nza tr·a i l modo di vedere deg"li inglesi, su questo ar·gomento, e quello che sentbl'a prevaler•e tra noi, riportiamo d<d British medical JOttrnnl il r apporto di una commissione nominata dalla sezione dPIA u"lralia meridionale della Br i t ish medicai A ssocialiofl, mcaru:ula appunto di rifer•ire !lullo questione: i.ngl ese trova tutL'allr'o che soddisfacente questa dccrs10na, "' vr fa sopra le seguenti ·

" L a opina Chi' rrualUilllUe avviso pul>blicat(l dll medrco deve esser soltanto normA di'l pubblrcn.., li· m1tato a no eli alTari. Essa eonstdt> ra che a v visi legitsono. quellr cht:l si a rnaugurazione dell'e-.erctzro pt·a l rco, cambiamento di re sidAnza, eser·cizio in comune altro orario per l11 vatciuazio ne pe r i vaccinu · tor t pubblrct --: In generalr l'flnnuuzia r e per mezzo di stampa una temporarta a::osenza e il r•itorno della medesima no11 deve esser buona r·eaolu, però puo l•sc;pr• lll. casi. La cornrni;.<>ione è d'opinione che gh a.vvrst debbano essei' lirnitatr a tre inserzioni per gwrnale, e r;l!e non pos<-a mcluder·e nell'a' ,; ... o che mdichi i vari lttoli e ti luogo degli f'tudi fatti.' lo c;tipendio attuale o passatn, le l rstrrnon ianze , le c;pele larìtTe. Opina pur·e che Ria da disapprovar,.;i il pubblrcar·e avvisi s t l · · u care ca vrstta, co me pure pet· mezz,, dt eccetto che se sono inviate ai propl'ii cl ienti •.
• Abbiamo questo rapporto con ver·o in f)Uanto che .ec;so o:;ar.lzrona un principio che nor cr·ediamo atlalto <.ontrar·to rnteressi deiJa prnfec;srone e del pubblico. E,..!" 0 contravvrene al pr incipio eRpresso nel codice etico (Ethu:al code) capi tolo Il. sez . t • . art. 3, che dice:
Variet
• E indet.tno rer la pr ofesc;ione di sollectlar e clren tela per
• mezzo di avvisi, carte, circolari, o di not ificare per tali
• mezzi cambi i di residenza o di inclrrizzo, rorne pure di or- c fr ir e, per pubblici avvisi, con!lu ltazi oni ai poveri ,
• o promeltet•e cure radicali. di pul>blicar•e cu r·e t>d opera-
• zroni nei quotidiani, o di tollerare che
• si mili pubblreRzioni si ano fatte, di annunziare oper e me-
" eliche in non medici, di invitare non medici apre-
• c;en ziat·e operaztoni, di addurr•e testimonianze di Abilità e
• di c;uccessi. Questo è il modo di proeedcre dei ciarlatani,
• ed e incom patrbil e col decoro e la lligntur della protessione •
T utto questo in un paese do·ve la réctame e tanta parte tlella vita pubblica e privata, dove la '(Uarta pagina dei giornali è Iella con attenzione della prima, dove le cessi on i , dtremo meglio, le vendite, delle clientele mediche, le peoposte di cambio di r esidenza tra medici mili tari , annunziano nei gior nali m edici e si co ntrattano per mezzo di agenzie di pubblicità. - Bisogna ben ri conoscere che i colleghi in glest, mentre nei rapporti t1·a di lor o spingono il lor o a•l altezze per ora a noi scon osci ute, nei loro rap porti col pubblico si fanno come una religione della con"er,·azione più scrupolo!>a del decor•o professionale.