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Luca Mercalli

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Silvia Magnaghi

Silvia Magnaghi

Presidente Società Meteorologica Italiana e divulgatore scientifico SPECIAL GUEST

“Diamo amore al nostro pianeta”

Quali sono le prossime sfide da compiere per salvaguardare il futuro del pianeta? E cosa possiamo fare noi stessi per preservarlo? Abbiamo discusso di questo e molto altro con Luca Mercalli, noto climatologo, meteorologo e portavoce della comunità scientifica, che da anni si batte per la corretta divulgazione delle condizioni climatiche del nostro pianeta. Con lo spirito combattivo che lo caratterizza e il suo immancabile papillon, ha tenuto la conferenza d’apertura dell’Energy Forum e ci ha raccontato con passione in cosa consiste il suo lavoro di ricercatore.

Di cosa parli nel tuo discorso di apertura?

I dati che raccogliamo mensilmente sulle anomalie climatiche ci rendono molto più attenti, e forse più preoccupati, sul fatto che le condizioni ambientali stiano peggiorando; io cerco di descrivere il problema ambientale e propongo delle soluzioni. Faccio la parte di colui che fa la diagnosi di un problema, suggerisce delle piste per le cure che riguardano l’insieme delle attività umane che ognuno poi declina per la propria professione, prima fra tutte, l’energia, che è la causa principale del cambiamento climatico.

Le aziende possono contribuire al processo di risparmio energetico?

I problemi ambientali nascono dai consumi delle persone, ma provengono anche dalla produzione di beni e servizi; perciò l’industria si trova in prima linea nella scelta di produzione e consumo di energia e su come ridurre gli sprechi.

Affinché le istituzioni si accorgano del problema ambientale, qual è il prossimo passo da compiere?

Sicuramente la recente mobilitazione dei giovani è un buon segno, tuttavia non è una garanzia di successo, perché questi momenti di “euforia mediatica” si sono verificati spesso negli ultimi trent’anni, senza apportare cambiamenti significativi. L’ultimo momento di questo genere è stato il dicembre 2015 con la firma dell’Accordo di Parigi: fu un momento di grande plauso per le Nazioni Unite e di esaltazione per un testo che è stato poi disatteso da Trump. Quindi, io penso che oggi il ruolo dei giovani sia importante per riportare il tema all’attenzione, ma la politica internazionale conosce benissimo il problema già da tempo. Bisogna che tutte le persone, nella loro quotidianità, decidano di dare una svolta concreta, perché la sostenibilità ambientale si misura con i kilowattora e con le tonnellate di CO2.

Tu sei climatologo, meteorologo e portavoce della comunità scientifica. È ciò che volevi fare sin da bambino?

Assolutamente sì, mi interessava lo studio del clima e dell’atmosfera: lavorando sul tema climatico, verso la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ’90, quando non erano ancora espliciti i segnali di cambiamento climatico, ma erano solo previsti dalla teoria scientifica, la mia attività era di ricerca pura. A partire dal 1992, con la firma della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici a Rio de Janeiro, presi coscienza delle responsabilità etiche dello studio del clima e così cominciai la mia attività informativa; dalla mia ricerca solitaria, isolato dal mondo, capii che quello che stava succedendo ai ghiacciai dipendeva dai prodotti delle città.

Che cos’è l’amore?

È prendersi cura di qualcosa e di qualcuno: l’amore esiste tra le persone, ma penso che si possano dimostrare forme di amore anche per il nostro pianeta, per la natura e per ciò che ci circonda; penso che l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, è molto vicina alla mia concezione di amore per una causa comune.

Hai una visione pessimistica del futuro ambientale?

Realistica, direi. Purtroppo, in base ai fatti, non posso essere ottimista.

Qual è il tuo augurio per il futuro?

Penso che l’unico augurio che possa fare, affinché si possa rilevare un effetto tangibile, sia prendere coscienza rapidamente della sfida che dovremo affrontare: finché pensiamo che questo sia un problema marginale, non ci mobiliteremo mai concretamente.

Luca Mercalli

Presidente Società Meteorologica Italiana e divulgatore scientifico

Guarda il video dell’intervista sul canale YouTube di Richmond Italia

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