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Germano Lanzoni


Germano Lanzoni
Formatore, comico e web star irriverente
Eravamo molto emozionati da quello che stava per accadere sul palco dell’IT Forum. Eleonora, l’inviata “Imbruttita” del Bullone, stava per incontrare Germano Lanzoni, volto e voce del Milanese Imbruttito. Ci aspettavamo un’intervista super imbruttita e così è stato, ma non solo. Germano ci ha restituito un momento speciale in cui abbiamo parlato di sogni, ispirazioni, amore, valore del denaro e futuro.
Germano, oggi sei il volto de “Il Milanese Imbruttito” e la voce del Milan. Da bambino sognavi di svolgere un lavoro come quello che hai intrapreso?
È vero, io sono il volto de “Il Milanese Imbruttito” e la voce del Milan, ma il mio corpo è di mia moglie, quindi teoricamente a me rimangono solo i sogni! Da bambino sognavo di diventare un giocatore di basket, ma non lo sono diventato per limiti cestistici. E poi tutta la mia vita è stata una sequenza di incontri fortuiti, anche se a volte penso che il caso si possa sfruttare a proprio vantaggio... le vicende casuali non lo sono mai del tutto. Dunque, non ho capito niente di quello che ho detto, ma comunque suonava bene.
Hai un mentore nel tuo lavoro?
Certo, assolutamente. Quando arrivi a Milano in Stazione Centrale, scendi le scale ed entri nell’androne, sulla destra vedi una gigantografia della Feltrinelli, dove ci sono Gaber, Jannacci e Dario Fo che ridono; ecco, per me loro sono i tre grandi re della città, che ti accolgono ridendo. Per molti è semplicemente una foto e una strategia di marketing, ma per me è un portale, come se dicessero: “Vieni, che qui c’è da ridere”. Avverto una grande distanza tra noi giullari moderni e loro, i vecchi maestri, perché viviamo in una società diversa, con responsabilità diverse. Tuttavia, sono stati loro ad insegnarmi a guardare alla realtà con ironia.
Sei stato scelto come Milanese Imbruttito perché tu, in fondo, lo sei davvero?
Sì, si vede?! I Milanesi Imbruttiti veri e propri sono Marco, Tommaso e Federico, i fondatori del progetto. Avevano lo studio in via Loandri 14, mentre al 12 c’erano i filmmakers de “Il Terzo Segreto Di Satira” con i quali io già collaboravo; grazie alla conoscenza comune del portinaio, queste due realtà sono entrate in contatto. Entrambi i gruppi sono nati dalle idee di ragazzi giovani, che all’epoca erano già ad un buon livello di notorietà. Inizialmente gli imbruttiti avevano scelto Loizzi per fare la parte, ma ahimè... era pugliese! Non era adatto come frontman di questo progetto, che doveva essere autoctono. E così hanno scelto me. Il Milanese Imbruttito fa parte di coloro che fanno satira “territoriale”, come gli “Actual” di Roma, che propongono lo scontro tra Roma Nord e Roma Sud, i “Canal” in Veneto, i “The Jackal” a Napoli, “Casa Surace” o “Il Terrone Fuori Sede”. Penso che la nostra sia una formula di successo, perché permette di rappresentare le nostre criticità, ridendoci sopra: quando
Che cos’è per te l’amore?
Sono cinque lettere, come M I L A N! L’amore è il fil rouge della vita, l’indicatore delle nostre scelte, una prova di pazienza ed accettazione. L’Imbruttito direbbe che l’amore è l’apostrofo rosa tra il preventivo e il fatturato! La mia psicologa mi dà un sacco di informazioni interessanti: mi ha spiegato che uno spermatozoo fa 42 km per passare dal testicolo all’ovulo, proprio come la maratona. Quindi se la tua corsa è orientata verso l’amore, si tratta di un cambiamento di stato, altrimenti è la corsa di un coglione e basta!
Se fossi il sindaco di Milano, che cosa faresti?
Oggettivamente è difficile fare il sindaco di Milano meglio di Sala, che in questo momento sta davvero dimostrando molta attenzione e competenza. Dopo questa piccola parentesi, beh, sicuramente asfalterei Linate con il parquet, così gli aeroplani seguono le venature del legno! Tornando seri, penso che Milano debba includere maggiormente la periferia secondo un concetto di appartenenza, perché la periferia è un terreno di conflitto e di confronto in cui possono nascere cose più interessanti rispetto al centro, dove le criticità non arrivano. Inoltre vorrei che ci fosse uno sviluppo a livello dell’edilizia, aprendo il mercato alla consapevolezza che esistono diverse fasce di acquisto. Ho sentito, ad esempio, che a Parigi hanno aperto una stessa zona a gruppi di popolazione differenti, il che è molto interessante, poiché in tal modo il quartiere non è mai vuoto e si ha una maggiore percezione del reale.
Che cos’è per te il denaro?
Il denaro è un mezzo con cui ottenere più facilmente e più velocemente alcune cose. Va anche amato, ma non mi interessa accumularlo.
Qual è un tuo desiderio per il futuro?
Che il Milan torni a vincere come una volta, il più velocemente possibile. Scherzi a parte, la cosa che più desidero è capire come le mie figlie affronteranno l’adolescenza. Essendo un comico, ho sempre lavorato sulla distruzione dell’autorità e anche le mie figlie, crescendo, distruggeranno l’autorità che io rappresento. Ultimamente amano attaccare mia moglie e per me è divertentissimo: rido dentro, perché fanno battute che sono da applausi, ma allo stesso tempo devo comportarmi in modo intransigente e rimproverarle un po’. Vedo che hanno un forte senso dell’umorismo e ne sono felice. Mia figlia Rachele chiama la mia stempiatura “Piazza San Giorgio” come la piazza del nostro paese, e quando l’ha detto la prima volta ho riso per due ore, perché era stata in grado di colpire proprio il mio punto debole; Sofia invece, la sua gemella, fa spesso battute sul fatto che io stia diventando anziano. Spero che continuino a scherzare in questo modo, così io avrò ancora più materiale, che pubblicherò su TikTok!