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Marco Bravarone
L’HOTEL DIFFUSO, UNA NUOVA START-UP
Cos’è l’amore?
L’amore è la cosa più bella del mondo, è quello che dà un senso a tutto. Se cerchi un senso lo trovi lì. L’amore è oltre tutto, non puoi darne una definizione.
Di cosa ti occupi?
Mi occupo di una start-up che opera nel campo dell’arredamento. L’obiettivo primario di questa nuova azienda, in incubazione da circa un anno e mezzo, è quello di riqualificare appartamenti destinati alla rendita con affitto breve. L’affitto breve è un modello di rendita immobiliare, che permette di superare i limiti e i rischi dell’affitto tradizionale, coi suoi costi e problemi di tasse. Questa è la parte tecnica e finanziaria. In realtà parliamo di un concetto molto più affascinante: l’hotel diffuso. L’hotel ha avuto una grande validità negli anni, ma oggi è superato per i suoi limiti. Una famiglia oggi preferisce un appartamento e con i servizi attuali, per esempio Deliveroo, in qualsiasi punto della città puoi avere un servizio pari o migliore a quello dell’albergo. Di fatto l’affitto breve è un fenomeno che sta crescendo moltissimo. La gestione degli affitti brevi è semplice: come “acquisti” quell’appartamento per due notti? In rete. Ci sono delle belle immagini, un po’ di recensioni che ti dicono cosa è credibile e cosa no. Io faccio tutto questo e provvedo alla richiesta offrendo la soluzio
Innovazione nell’ambito dell’affitto breve, per superare i problemi legati alle locazioni tradizionali.
ne “chiavi in mano” su un portale web.
Come affronti le tue paure?
Dipende da che paure sono. Quando mi dici paura penso a quella cosa che mi impedisce di ragionare. Quindi, la prima cosa che faccio, è quella di essere analitico e di contestualizzarla nella realtà in cui vivo. Ragionare è il primo passo.
Qual è la tua fragilità?
Penso che rimuginare troppo diventi una fragilità, nella misura in cui più sei iper riflessivo, più tendi a trasformare la realtà in una iper realtà, che potrebbe essere, ma a volte non è. Il presente è l’unico tempo che possiamo vivere. Il passato normalmente lo modifichiamo per nostra esigenza, il futuro mediamente è una visione e un sogno, il presente è adesso. Inoltre, ho sempre riflettuto sul fatto che il presente è anche un regalo, come ci insegna la lingua inglese, dove present significa proprio regalo.
Come pensi si possa costruire un ponte virtuoso tra mondo profit e non profit?
Secondo me il concetto di profit/ non profit è un po’ male interpretato, perché a livello aziendale si pensa che il non profit sia uno strumento di marketing per far vedere al tuo cliente e utente quanto tu sia sensibile e politically correct.
brevi e offrire soluzioni “chiavi in mano”. Rivedere il concetto di non profit senza limitarlo a mero strumento di marketing.
Escludo il non profit come termine. Io penso ad una responsabilità singola e collettiva, che coincide con una sensibilità. Penso che l’ignoranza sia la prima nemica di tutto quello di cui stiamo parlando, perché non sapere semplifica. Quindi la prima cosa da fare è superare il grosso fardello dell’ignoranza, dopodiché ognuno si può confrontare con la propria responsabilità e sensibilità.
Cosa ne pensi invece dello sviluppo della responsabilità sociale da parte delle aziende?
Penso che non sia importante essere una grande azienda per affrontare questi argomenti, perché non è il volume a fare la differenza. Credo che ci voglia un atteggiamento out of the box, senza considerare sempre il non profit come un format, ma esprimendolo liberamente in progetti veri, che vanno al di là del fattore donazioni.
Guarda il video dell’intervista sul canale YouTube di Richmond Italia
E-COMMERCE FORUM Marco Bravarone De Torcello
Founder totalhomesystem.com