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Paola Pirri
Manager’s TOOLS
Quali sono gli assi nella manica del manager del futuro? Quali strumenti gli permetteranno di gestire al meglio non solo il proprio lavoro, ma anche il fattore umano dell’azienda? Attraverso un insieme di articoli scritti da grandi professionisti del settore, la rubrica Manager’s Tools vuole rispondere al crescente bisogno di trovare nuovi stimoli ed ispirazioni per una figura professionale in continua evoluzione, quella del business manager.
PAOLA PIRRI
IL LEADER RISONANTE DÀ FEEDBACK ISPIRANTI
Il mondo delle emozioni è qualcosa che si crede di poter lasciar fuori dal mondo produttivo, come se le organizzazioni fossero un contesto puramente razionale; le emozioni invece hanno un forte legame con l’ingaggio e la motivazione. Emozione, ex movere, vuol dire muovere all’azione, attivare il comportamento. Un leader ha una specifica responsabilità in questo senso: catalizzare e indirizzare le emozioni delle persone che gli stanno vicino sostiene e massimizza la produttività e la qualità del lavoro del gruppo.
Esistono leader che creano risonanza e altri che creano dissonanza. I leader che creano risonanza sono quelli che regolano le emozioni dei collaboratori in senso positivo, che creano coinvolgimento, dando visione, strada da seguire, creando senso di orgoglio, desiderio di appartenere al gruppo, entusiasmo, speranza per il futuro, il senso della possibilità, della riuscita, dell’orgoglio di sé e di ciò che è possibile costruire. Sono capaci di ottenere il meglio dai collaboratori, perché stabiliscono un clima di lavoro positivo. I leader che creano dissonanza rendono al contrario il clima angoscioso, ottenendo dai collaboratori reazioni emotive negative che inficiano le loro prestazioni. Il leader dissonante si focalizza sulle debolezze, sugli errori e sui fallimenti; è un leader inconsapevole, che ha scarsa attenzione all’effetto dei propri comportamenti e del proprio umore sui collaboratori e sul gruppo. Comunica preoccupazione, dà sfiducia, genera vissuti di inadeguatezza, incertezza, paura, sospetto. Il leader dissonante può essere seguito, non per ingaggio o motivazione, piuttosto per paura, per inquietudine sulle conseguenze dell’errore, per il timore di non rispettare le attese.
Il leader risonante ha speranza e dà speranza, sa sdrammatizzare le situazioni, è allegro, è consapevole, di sé e degli altri, sa proporre e presidiare un senso di vicinanza, partecipazione, prossimità. Soprattutto sa comprendere e contemplare negli altri ciò che c’è di bello, facendolo fiorire, desidera nutrirli attraverso il feedback continuo, per comunicare “io ti vedo, e ci tengo”. Nel dare feedback sa, come ogni manager, che un feedback, da sempre, è descrittivo, fa riferimento a comportamenti osservabili, non va sul personale, non parla solo di punti deboli o aree di miglioramento, ma va anche su feedback positivi, eccetera, ma sa anche che questo non è sufficiente per generare cambiamento.
Un feedback che generi cambiamento è ispirante e un feedback ispirante suscita emozioni positive. “La tua partecipazione alle riunioni è caratterizzata da molti contributi, ma sarebbe meglio che non interrompessi gli altri e li ascoltassi” è un feedback formalmente corretto, ma non ha nulla di ispirante. Perché? È descrit
“Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire”
Maya Angelou, Poetessa, leader del movimento americano per i diritti civili
tivo, dico una cosa positiva insieme a quella negativa, quella negativa la porto come area di miglioramento, non rimane una critica su un punto debole, non vado sul personale… ma non è ispirante. “Sei potente in ogni riunione, il tuo carisma è dirompente, ogni parola è una bomba che può accendere le menti o generare cenere. Scegli cosa vuoi ottenere: la tua attenzione agli altri è un fertilizzante vigoroso, il tuo silenzio è un magnete, di pensieri e idee che possono arrivare dagli altri, la tua valanga di parole inonda e inabissa. Scegli cosa vuoi ottenere.”
Questo feedback racchiude in sé le caratteristiche di un feedback ispirante. Di cosa si compone? Non abbiate paura a usare termini enfatici, incisivi, che dipingono a tinte forti la distintività della persona. Usate metafore, immagini, che consentano alla persona di visualizzare se stessa oltre le parole, oltre i fatti, di scorgersi come in un ritratto. Usate simboli, perché sono universali, hanno un forte valore evocativo, agganciano l’immaginazione.
Fate in modo di utilizzare il termine “scelta”. La persona sa scegliere come muoversi, la vostra responsabilità finisce nel segnalarle le possibili conseguenze del suo muoversi in una direzione utile e costruttiva o verso rotte improduttive e infeconde. “Scegli” è il riconoscimento di una responsabilità e di una autodeterminazione che in sé fortifica e rende tonica la percezione di sé.
Usate frasi al positivo, censurate i “non”: “non interrompere” diventa “resta in silenzio”, “non restare sempre zitto” diventa “ho bisogno di sentire la tua voce”, “non prendere decisioni troppo rapide” diventa “prendi tutto il tempo che può servirti e aggiungine ancora”. Il “non” trasmette un vuoto ed è giudicante, censura qualcosa che la persona oggi è o fa, il feedback ispirante ingigantisce il valore. Usate “puoi” piuttosto che “devi”. Le ingiunzioni, che portano con sé un vissuto genitoriale, normativo, sono imposizioni che trasmettono un’esigenza di controllo. L’ingiunzione è soffocante, disperde l’ossigeno, il feedback ispirante è arioso. Fate derivare il negativo dal positivo, il veleno dal valore. Una persona non è fatta di punti forti e deboli, è fatta di talenti e i talenti possono diventare dèmoni. La persona è approssimativa e imprecisa? Da quale talento derivano queste caratteristiche che vogliamo smuovere? Dal suo essere creativa? Dal suo essere veloce? Dal suo essere visionaria e sulle nuvole? Bene, è il suo talento che oscura il suo talento.
Siate ottimisti, allegri, sorridenti, i vostri occhi brillino mentre date questo feedback. E soprattutto disponetevi a sorprendere. E a sorprendervi.
Paola Pirri
Organizational Psychologist, senior partner HXO, training and development Humanities InventriX Opera hxo.it