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Ferdinando Buscema

SPECIAL GUEST

Ferdinando Buscema

Magic Experience Designer

SPECIAL GUEST

La sera, durante la conferenza d’apertura, Ferdinando ci ha tenuto tutti incollati al palco con i suoi numeri di magia, sfidandoci a sfidarlo. La mattina dopo non potevamo non intervistarlo per cercare di scoprire tutti i suoi segreti, ma si sa che un mago non svela mai i propri trucchi! E così, abbiamo virato verso altre tematiche che ci stanno a cuore.

Di cosa ti occupi Ferdinando?

Io mi occupo della progettazione di “esperienze magiche”, che significa creare dei momenti nei quali le persone possano sperimentare una dose di sorpresa e stupore. La magia parla un suo linguaggio e, a seconda dei contesti in cui mi trovo, posso accentuare la performance e l’intrattenimento, oppure l’elemento dei contenuti. La sfida creativa è trovare il giusto equilibrio tra contenuti e spettacolo, per mantenere alta la curiosità, l’interesse e il coinvolgimento dei partecipanti. Tutto ciò, permette di trasmettere dei messaggi.

Come mai hai deciso di dedicarti ad un lavoro così particolare?

Il mio lavoro è frutto di un’esplorazione: mi occupo di magia fin da quando ero un ragazzino, poi si sono affiancati gli studi universitari e un’esperienza di alcuni anni in un’azienda. Scoprire l’ambito della formazione mi ha permesso di unire tutti questi pezzi, creando una sintesi nuova che oggi è alla base del mio lavoro. Ad ogni modo, il percorso è stato graduale, con errori e tentativi, ma sempre animato dal perseguire i miei interessi e le mie passioni.

Il mondo dell’e- commerce è magico, ci permette di ricevere a casa ciò che vogliamo in pochissimo tempo. Questo può essere anche un’arma a doppio taglio?

Direi di sì, ognuno di noi deve trovare il proprio modo per navigare in questo mondo in cui digitale e reale sono così strettamente intrecciati. C’è qualcosa di magico nell’andare on-line e, in pochi click, ricevere a casa quello che abbiamo ordinato. Ad oggi, possiamo ottenere virtualmente qualsiasi cosa sia vendibile e acquistabile sul pianeta. E’ un potere enorme, qualcosa di mai sperimentato prima dal genere umano, e questa cosa si porta dietro un lato oscuro, potenzialmente negativo, poiché ci rende assuefatti all’idea di poter ottenere istantaneamente tutto ciò che desideriamo. Dal sorgere di un desiderio alla sua realizzazione passa sempre meno tempo, e quasi svanisce quell’attesa—a mio avviso fondamentale—che rende speciale il desiderio stesso.

Quale muro vorresti abbattere?

Credo che la maggior parte dei muri—senz’altro quelli più ingannevoli e pericolosi—siano immaginari: non sono fatti di mattoni, ma di idee. Nel presente in cui viviamo, il principale muro da abbattere ha a che fare con la presa di coscienza della nostra comune natura umana, al di là di ogni apparente differenza. Mi auguro che questa presa di coscienza avvenga prima della nostra estinzione! :-))

Invece come pensi si possa creare un ponte virtuoso tra il mondo del profit e quello del non profit?

È una domanda molto difficile perché più il tempo passa, più ci si rende conto che è necessaria una rivisitazione dell’idea di come fare business. Qualcuno usa l’espressione inglese “late stage capitalism” per indicare l’idea che il capitalismo—per come lo conosciamo—abbia ormai raggiunto il suo stadio terminale, ossia quello della massimizzazione del profitto. E’ ormai chiaro che il capitalismo non è il modello economico più sano e tanto meno sostenibile; sebbene abbia portato grandi benefici al nostro vivere collettivo, lo ha fatto ad alto prezzo— specialmente per alcune fasce della popolazione mondiale. Pertanto, rivedere le regole del business è una delle necessità più impellenti nel prossimo futuro.

Oltre alla magia, qual è la tua passione?

La mia passione sono i libri. Quando mi trovo con un libro in mano è sempre un momento di gioia.

Ferdinando Buscema

Magic Experience Designer

Guarda il video dell’intervista sul canale YouTube di Richmond Italia